Azione 20 del 14 maggio 2018

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Cooperativa Migros Ticino

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXI 14 maggio 2018

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Società e Territorio Dinosauri e animali preistorici: una passione che coinvolge molti bambini

Ambiente e Benessere Il neurochirurgo professor Michael Reinert, primario dell’unità di neurochirurgia all’Ospedale di Lugano, spiega quali sono le nuove tecnologie utili per combattere i tumori cerebrali

Politica e Economia Le Maldive, un’altra perla della collana con cui la Cina costruisce la nuova Via della seta

Cultura e Spettacoli Gli oggetti sono destinati a perdere di valore con il tempo... oppure no, come si vede al MEN

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USA-Cina, non solo guerra commerciale

Gerusalemme, un po’ più capitale della fortezza Israele

di Peter Schiesser

di Marcella Emiliani

I primi colloqui fra i massimi negoziatori americani e cinesi a Pechino la settimana scorsa, cui seguirà questa settimana l’arrivo a Washington di Liu He, il consigliere economico del presidente Xi Jinping, per negoziati ad alto livello, mettono in evidenza la natura del conflitto fra gli Stati Uniti e la Cina: non si tratta solo di una guerra commerciale, si tratta di una lotta per la supremazia mondiale. Il piano di politica industriale di Xi Jinping denominato «Made in China 2025», con cui intende portare il paese ai vertici dello sviluppo tecnologico mondiale, ha spaventato Washington. Non a caso le sanzioni annunciate dal presidente americano Trump puntano a colpire i cinesi, oltre che nelle relazioni commerciali, anche nei settori chiave per conquistare la supremazia tecnologica. Il divieto imposto alle società americane di vendere componenti tecnologiche ai cinesi mette a nudo la forte dipendenza di questi ultimi dall’high tech statunitense; in particolare la metà dei semiconduttori utilizzati in Cina, elemento chiave per smartphone, tablet, computer, viene importata dagli Stati Uniti. A breve termine, questo avrà serie conseguenze economiche per le aziende cinesi più dipendenti dall’America, ma spinge la Cina a perseguire in modo ancora più deciso un’indipendenza tecnologica. Il fondatore di Alibaba, Jack Ma, ad esempio, si è posto l’obiettivo di sviluppare microchip a buon prezzo e più efficienti per tutti e investe da alcuni anni in cinque aziende che producono semiconduttori (NZZ, 28.4.18). Donald Trump è convinto che la bilancia commerciale sia la chiave di volta del successo o meno dell’economia di un paese. Nel quadro della lotta per fermare l’ascesa del rinato Impero di mezzo, i negoziatori americani hanno quindi messo sul tavolo a Pechino la richiesta alla Cina di ridurre di 200 miliardi di dollari entro la fine del 2020 il surplus commerciale, sui 375 stimati da Washington (secondo altri calcoli, sarebbe inferiore di un terzo). Ciò significa che le importazioni di prodotti americani dovrebbero raddoppiare in due anni – abbastanza irrealistico. Inoltre, il presidente americano dimentica la forte relazione fra i disavanzi commerciali degli Stati Uniti con il resto del mondo e la predominanza del dollaro come valuta internazionale: scrive il professore americano di origine cinese Lan Cao (NYT, 28.4.18) che «una volta affermatosi come valuta di riserva globale, il dollaro è stato mantenuto forte da una sostenuta richiesta, e un dollaro forte rende costosi i prodotti americani, per gli altri paesi del mondo. Le esportazioni americane declinano, le importazioni aumentano e il risultato è un disavanzo commerciale». Washington sa che gli Stati Uniti possono frenare l’ascesa della Cina solo se saranno sempre un passo avanti, tecnologicamente ed economicamente. Gli americani vogliono però a tutti i costi evitare di perdere la supremazia a causa di pratiche illecite e di privilegi tariffari ormai sorpassati, concessi a Pechino nel 2001 in virtù dello statuto di economia in via di sviluppo, chiedono quindi alla Cina di aprire alle aziende americane il suo mercato, senza più limitazioni né obblighi di cedere il know how tecnologico. Washington punta ad una lotta dura ma ad armi pari. Tuttavia, finora Pechino non ha mostrato di voler stare al gioco di Washington.

Keystone

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Invito ai soci per la votazione 2018 disposizione dei soci presso la sede di Sant’Antonino. La scheda di voto sarà inviata per posta a tutti gli aventi diritto di voto, in base al registro dei soci, al più tardi dieci giorni prima della scadenza della votazione. Eventuali reclami concernenti schede di voto non ricevute o inesatte relativa all’esercizio 2017 della Cooperativa Migros Ticino, sono da indirizzare all’Ufficio elettorale di Migros Ticino, con l’invito a rispondere alla seguente domanda: 6592 Sant’Antonino, al più presto sei giorni lavorativi e al Approva i conti dell’esercizio 2017, dà scarico al Consiglio più tardi tre giorni lavorativi prima dello scrutinio. di amministrazione e accetta la proposta per l’impiego del La votazione si svolge secondo le disposizioni dello Statuto risultato di bilancio?». La scheda di voto riporta una e del Regolamento per votazioni, elezioni e iniziative. seconda domanda, nella forma di sondaggio, che riguarda Questi documenti, unitamente al rapporto annuo, possono la conoscenza del Percento culturale. essere consultati presso i punti vendita, presentando la A questo numero di Azione è allegato il rapporto annuo quota di partecipazione o la tessera di socio. 2017, che comprende i conti, la relazione dell’Ufficio di Secondo l’art. 30 dello Statuto, il Consiglio di revisione e la proposta del Consiglio di amministrazione per amministrazione ha nominato un Ufficio elettorale che l’utilizzo dell’utile di bilancio, così come la relazione sorveglia lo svolgimento della votazione e che si compone annuale della Cooperativa. Questi documenti sono pure a delle seguenti persone: Avv. Filippo Gianoni (presidente), Gentile socia, egregio socio, riceve in questi giorni il materiale di voto per la

votazione generale 2018

Myrto Fedeli (vicepresidente), Roberto Bozzini, Pasquale Branca e Giovanni Jegen (membri). Vogliate compilare al più presto la scheda di voto e depositarla nelle apposite urne esposte nei nostri punti vendita. Così facendo ci aiutate a risparmiare spese postali permettendoci di offrirvi una tavoletta di cioccolato. Le urne sono a disposizione durante il normale periodo di apertura delle nostre sedi. Ultimo termine per la spedizione o consegna della scheda (giorno di votazione): SABATO 2 GIUGNO 2018 Con la vostra partecipazione non solo fate uso del vostro diritto, ma esprimete anche l’apprezzamento per l’impegno dei collaboratori di Migros Ticino. Vi ringraziamo in anticipo. Sant’Antonino, 14 maggio 2018 Cooperativa Migros Ticino Il Consiglio di amministrazione


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