Azione 30 del 22 luglio 2019

Page 1

Cooperativa Migros Ticino

Società e Territorio A Osco e Ludiano: due iniziative per abbinare amore per i libri e incontri tra persone

Ambiente e Benessere Leila Fedulov, pedagoga curativa clinica ed estetista oncologica alla Clinica Sant’Anna di Sorengo, spiega l’efficacia e i benefici dell’estetica sui pazienti

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXII 22 luglio 2019

Azione 30 Politica e Economia L’Italia, grande malato d’Europa, sotto la lente di Bruxelles e non solo

Cultura e Spettacoli Al m.a.x. Museo di Chiasso foto, disegni e quadri del grafico italiano Franco Grignani

pagina 17

pagina 2

pagina 29

pagina 39

Keystone

Ricercando l’armonia in famiglia

di Alessandra Ostini Sutto pagina 11

L’osservatorio in movimento di Alessandro Zanoli Il nostro caro amico e collaboratore Eros Costantini usava ricordarci spesso quanto fossero per lui di grande ispirazione i brevissimi viaggi sulla funicolare di Lugano. Osservare le persone da distanza ravvicinata, ci diceva, gli forniva un numero incredibile di spunti. Ottimi per essere organizzati poi in uno dei suoi acuti e divertenti articoli, ma utili anche per capire il mondo in cui viveva. Una sorta di laboratorio sociologico, minimo, ma eloquente. Seduti in un vagone delle ferrovie della Lombardia, non potendo per un disguido usufruire dei più veloci collegamenti Freccia Rossa, ci è capitato di affrontare un viaggio attraverso la Pianura Padana su un convoglio regionale. Tra una folla di pendolari, di studenti, di pensionati e di altre persone in movimento tra Milano e Parma, ci è tornato in mente l’insegnamento di Eros. Il treno parte da uno dei più remoti binari della Stazione Centrale: quelli laggiù in fondo, lontani, in una parte del mondo che sembra già estranea per conto suo. Una volta trovato posto, ognuno dei passeggeri cerca di occuparsi delle proprie faccende, in attesa della partenza. Ma di

lì a poco si fa strada il desiderio di osservare i nostri compagni di viaggio. Nei quattro sedili del nostro scompartimento ci troviamo spalla a spalla con una giovane signora di origine orientale (cinese?), mentre di fronte a noi un gioviale omone in camicia ha pronto il suo spuntino. Intrecciato alle dita della mano penzola un rosario di quelli che si usano in Grecia. Nel quarto posto, un signore magro, con la barba tagliata all’uso musulmano. Nei sedili a fianco, invece, altri con il computer portatile aperto, con valigette e cartelle: gente che sta andando a lavorare o a scuola. La cosa curiosa è che non appena il treno si mette in moto, ognuno dei miei tre vicini estrae il suo telefono cellulare. La signora cinese si infila le cuffiette e inizia una sessione di videochiamata con il marito: in cinese. Il signore greco chiama un amico e inizia un dialogo, incomprensibile ma apparentemente divertente, mentre sbocconcella il suo panino. Il terzo uomo, invece, guarda lo schermo e muovendo le labbra inizia una lettura muta: molto probabilmente sta studiando o recitando il Corano. La situazione è davvero bizzarra: in quattro posti contigui si praticano quattro lingue diverse, ognuno ignorando i suoi vicini. Dove sono finiti i bei tempi in cui viaggiando

sui treni italiani si poteva chiacchierare con tutti e si stringevano impensabili amicizie? Ecco. Il quadretto offerto da questa minima esperienza può servire forse da foto istantanea in tema d’immigrazione, un argomento che sta tanto occupando il dibattito politico italiano (ma non solo). Il nostro scompartimento è, forse, un piccolissimo spaccato dell’Italia odierna. Una minuscola porzione di mondo che ci propone un cambiamento sociale, in un fenomeno concreto e quotidiano di frammentazione reale (che, oltretutto, i nuovi apparati tecnologici contribuiscono a fomentare, creando tante piccole bolle di incomunicabilità). Da un lato i vari volti dei nuovi cittadini, quelli che con il loro lavoro, le loro famiglie e le loro tradizioni culturali «straniere» stanno disegnando un nuova fisionomia sociale all’Italia. Dall’altra l’isolamento, la distanza, il timore persino, con cui gli italiani vivono questa nuova realtà quotidiana, non si sa bene quanto preparati ad affrontarne le implicazioni. Chi voglia prendersi cura delle sorti nazionali dovrà sviluppare idee e armarsi di coraggio, perché è necessario un lavoro di mediazione enorme. La complessità della situazione non permette soluzioni semplicistiche.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Azione 30 del 22 luglio 2019 by Azione, Settimanale di Migros Ticino - Issuu