Cooperativa Migros Ticino
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXVIII 22 giugno 2015
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Società e Territorio Le famiglie ricomposte al centro di una pubblicazione di due ricercatrici francesi
Politica e Economia L’Età del Caos: in questa 3. parte la crisi delle democrazie
Ambiente e Benessere «Io sono più forte»: parte la nuova campagna di prevenzione promossa dall’Ufsp contro il tabagismo
Cultura e Spettacoli Tony Cragg alla Buchmann, opere ispirate dal contrasto
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Dramma dei profughi, emergenza planetaria
Migranti, un’emergenza che divide l’Europa
di Peter Schiesser
di Lucio Caracciolo
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Quando il fiume è in piena, i ponti crollano e neppure muri e argini rinforzati riescono a contenere la furia delle acque. Un’immagine che si sposa con la realtà delle migrazioni nel Ventunesimo secolo. Un groviglio di scie di destini dolorosi che vagano nell’ignoto, poiché questo è ancora meglio del peggio che profughi e migranti trovano nel proprio Paese. Nel 2014 l’ONU ha contato 60 milioni di persone in fuga da conflitti armati e persecuzioni, 14 milioni di questi si sono aggiunti alla lista solo l’anno scorso. Siria, Afghanistan, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Congo guidano la classifica. A questi si aggiungono i milioni che sfidano la morte in mare pur di raggiungere l’Europa, rincorrendo il miraggio di un benessere materiale. Ma chi, all’ONU, studia i flussi migratori adotta malvolentieri categorie rigide: si può migrare per sfuggire alle violenze e al contempo alla miseria, e, in modo crescente, in conseguenza dei cambiamenti climatici, per sfuggire all’innalzamento dei livelli dei mari, a tempeste e inondazioni. Di fronte alle decine di migliaia di migranti che attualmente si riversano dalle coste libiche verso l’Italia sfidando incoscientemente il mare, l’Unione europea si sfalda e, impossibilitata a fermare la marea umana, alza improvvisati muri alle frontiere – come la Francia con l’Italia, respingendo profughi a Ventimiglia, in disprezzo dello Spazio di Schengen e dello spirito di solidarietà fra membri dell’Ue. Essendo il problema senza soluzione, la parola «emergenza» si focalizza oggi più sulla necessità di assicurare l’inviolabilità delle frontiere, di non subire un’invasione, che sulle esigenze dei profughi di avere un futuro dignitoso. E allora ecco che l’Unione europea studia il modo per affondare i barconi prima che solchino il Mediterraneo, di rafforzare la presenza militare nelle acque internazionali per intercettare il prima possibile i vascelli fatiscenti ed evitare così, almeno, tragedie maggiori. Ma di riuscire a fermare i flussi che dall’Africa subsahariana conducono fino in Libia, al prezzo di incredibili sofferenze e vessazioni, violenze e traumi, non se ne parla nemmeno: la Libia è uno Stato imploso. Gheddafi sapeva il fatto suo, quando minacciava di «aprire le chiuse» e inondare di migranti l’Italia. Solo lui, con il suo regime autoritario ma evidentemente efficiente, riusciva a regolare il flusso di persone attraverso il Canale di Sicilia. A vantaggio dell’Europa, non certo dei profughi, che sopravvivevano in condizioni disumane nei campi libici. Com’è poco immaginabile fermare i flussi che dalla Siria passano per la Turchia e il Mediterraneo orientale, fino alla Grecia. A dire il vero, la gran parte dei profughi sopravvive nel Terzo Mondo, uno su quattro nei Paesi più poveri del pianeta. L’isteria europea, di sentirsi assediati e invasi, non viene capita dai Paesi africani e mediorientali che ospitano milioni di profughi. In realtà, serve una risposta umanitaria senza precedenti ad un’era senza precedenti di migrazioni di massa, come ha detto Antonio Guterres, alto commissario ONU per i profughi. Una risposta che si fa attendere. Questa è la vera emergenza.
Risultati della votazione generale 2015 20’131 soci hanno votato (partecipazione al voto 21,8%) 2. Lei sa che Migros Ticino è una federazione composta da 10 cooperative regionali autonome e che Migros Ticino, con sede a S. Antonino, è una di queste?
SI: 19’128
98,1%
SI: 17’473
90,1%
NO: 373
1,9%
NO: 1911
9,9%
Il Consiglio di amministrazione ringrazia per la fiducia accordatagli
AFP
1. Approva i conti annuali 2014, dà scarico al Consiglio di amministrazione e accetta la proposta per l’impiego del risultato di bilancio?