Azione 24 del 13 giugno 2016

Page 1

Cooperativa Migros Ticino

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXIX 13 giugno 2016

M alle sho pa ppin gin g e5 362 /

Azione 24

Società e Territorio Antenati con le radici: il progetto artistico del Teatro dei Fauni valorizza il verde urbano

Ambiente e Benessere In Svizzera, le diagnosi di Sindrome da deficit di attenzione nei bambini sono in aumento: ma quali sono le cause di questa malattia, e soprattutto le possibili terapie da seguire?

75 -8 3

Politica e Economia Il voto britannico del 23 giugno sulla permanenza in Europa cambierà gli assetti geopolitici

Cultura e Spettacoli A cent’anni dalla nascita del dadaismo Ascona presenta l’arte nata da questo movimento

pagina 25

pagina 3

pagina 27

di Federico Rampini pagina 29

Keystone

Hillary for President?

pagina 41

Accordo a portata di mano? di Peter Schiesser Il giorno della votazione sull’uscita o meno della Gran Bretagna dall’Unione Europea si avvicina e l’incertezza persiste, mentre crescono i timori che il fronte del Brexit possa vincere dopo aver generato nuove paure su un arrivo in massa di stranieri e in particolare di turchi, visto che l’accordo concluso dall’UE con la Turchia per fermare i migranti dal Medio Oriente facilita ai cittadini turchi l’ottenimento di un visto per l’Europa. A Londra e al 23 giugno guarda anche la Svizzera, poiché questa votazione si inserisce in uno dei momenti più delicati delle relazioni tra Berna e Bruxelles, sorto in seguito al sì popolare all’iniziativa contro l’immigrazione di massa, il 9 febbraio 2014. A seconda dell’esito del referendum britannico, Bruxelles può irrigidirsi o diventare più flessibile nei negoziati con Berna sulla libera circolazione delle persone. Ma intanto li ha sospesi, in attesa del 23 giugno, mettendo enormemente sotto pressione il Consiglio federale, che deve concretizzare l’iniziativa del 9 febbraio 2914 entro il febbraio del 2017. Il tempo stringe, per ottenere una soluzione condivisa con Bruxelles,

e il Consiglio federale intende a tutti i costi evitare di dover optare per il «piano B», ossia di dover introdurre una «clausola di salvaguardia» unilaterale. In cambio di questo periodo di sospensione dei negoziati (in cui però contatti e negoziati più informali sono continuati) e della disponibilità di Berna di astenersi da qualsiasi dichiarazione che possa servire ai sostenitori del Brexit, Bruxelles ha aderito alla richiesta svizzera di far ripartire i negoziati il 24 giugno mettendo il turbo. Scriveva il «Tages Anzeiger» il 21 maggio che a quella data si apre una finestra di tempo brevissima, ci saranno giusto 13 giorni per trovare un accordo sulla «clausola di salvaguardia» prima che Bruxelles chiuda per vacanze. Il segretario di Stato e negoziatore capo con Bruxelles Jacques de Watteville, intervenendo lo stesso giorno a Berna ad una conferenza indetta dall’Associazione svizzera di politica estera, dal think tank di politica estera Foraus e dalla Neue Helvetische Gesellschaft, è stato meno categorico: una soluzione va trovata entro la fine dell’estate, affinché il messaggio del Consiglio federale possa essere trattato dal Consiglio nazionale in settembre e dal Consiglio degli Stati in dicembre. Ovviamente, se poi contro la decisione delle Camere federali venisse lanciato

un referendum, la scadenza del febbraio 2017 non potrebbe essere rispettata e il Consiglio federale dovrebbe varare un decreto urgente. Jacques de Watteville, ad ogni modo, si è mostrato ottimista, con o senza Brexit, e così sembra esserlo anche il consigliere federale Didier Burkhalter. Entrambi non si sbottonano, ma l’impressione è che una soluzione condivisa sia possibile e in vista. Sarà poi davvero la necessaria quadratura del cerchio? Ossia, sarà possibile rispettare la libera circolazione come richiesto da Bruxelles e al contempo i dettami dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa? Non pochi ne dubitano. Intanto, sembra che gli accordi bilaterali con l’UE godano oggi di maggiore consenso in Svizzera: secondo un sondaggio dell’istituto GfS, attualmente solo il 36 per cento degli intervistati voterebbe per l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. L’importanza economica degli accordi bilaterali torna in primo piano, e così pure l’importanza di una partecipazione a pieno titolo ai programmi di ricerca europei «Horizon 2020», non solo per i fondi stanziati da Bruxelles e per le ricadute economiche, ma anche per conservare l’eccellenza della ricerca svizzera, che non può permettersi di restare tagliata fuori dal contesto internazionale.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.