Cooperativa Migros Ticino
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXVIII 01 giugno 2015
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Società e Territorio Arte integrata: intervista a Laura Cantù della compagnia Teatro Danz’Abile
Politica e Economia Giappone: anche il baseball si rifà alla tradizione
Ambiente e Benessere Visita alle quattro torri del padiglione svizzero di Expo 2015 a Milano, tra rondelle di mele, dosi di sale, bicchieri di acqua e caffè solubile
Cultura e Spettacoli Il sommo Leonardo e la sua filosofia in mostra a Milano
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Fine dell’impunità per la FIFA
Il volto degli spiriti nelle maschere di Bali
di Peter Schiesser
di Fosphoro
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L’arresto di sette alti funzionari della FIFA nel blasonato Baur au Lac di Zurigo mercoledì scorso, nell’ambito di un’inchiesta americana che coinvolge una quarantina di persone, e il contemporaneo annuncio dell’inchiesta «Darwin» della Procura federale che tocca altri 10 funzionari della FIFA hanno sorpreso il mondo, non solo quello del calcio. La prima riguarda atti di corruzione, truffa e riciclaggio di denaro sporco per almeno 150 milioni di dollari nell’ambito dell’organizzazione di tornei inernazionali (nel continente americano) e dell’attribuzione di diritti televisivi e marketing dall’inizio degli anni Novanta in avanti; la seconda indaga i sospetti di corruzione nell’attribuzione dei Mondiali di calcio del 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar, in seguito ad una denuncia presentata dalla FIFA il 18 novembre 2014. In realtà, dovrebbe sorprendere che queste eclatanti operazioni siano avvenute soltanto ora, poiché la storia della FIFA, in particolare da quando nel 1998 la presidenza è stata assunta dallo svizzero Sepp Blatter, è costellata da scandali e atti di corruzione. Ma, appunto, fino al 27 maggio 2015 la FIFA veniva considerata un po’ come «un’istituzione convinta di avere solo Dio sopra di sé», come ebbe modo di esprimersi Mark Pieth, professore basilese di diritto penale, esperto di corruzione ed incaricato dalla FIFA di elaborare un nuovo codice di comportamento. Ora il mondo è cambiato anche per la FIFA, e sappiamo che quando la magistratura statunitense si muove, non c’è confine che tenga. Le dichiarazioni del procuratore di New York, Kelly T. Currie («questo è solo l’inizio dei nostri sforzi, non la fine»), lasciano presagire ulteriori sviluppi. La FIFA non sarà più la stessa, domani. Fino a ieri, la norma era ben diversa: chi veniva accusato di corruzione, anche con prove schiaccianti, si salvava dimettendosi dalla sua carica. È successo, per esempio, con l’ora arrestato ex vice-presidente della FIFA ed ex presidente della potente Concacaf (per intenderci, la UEFA comprendente Stati Uniti, America Centrale e Caraibi) Jack Warner, rappresentante di Trinidad e Tobago, accusato di aver intascato illegalmente milioni di dollari; è successo con i membri di Tahiti e Nigeria nel comitato esecutivo, dimessisi dopo che giornalisti del «Sunday Times» avevano con successo provato a corromperli per pilotare l’assegnazione dei Mondiali del 2018 e 2022. Se la FIFA fosse rimasta la tutto sommato «modesta» organizzazione dei tempi di Joao Havelange (anch’egli non libero da sospetti) si poteva forse ancora chiudere un occhio. Ma la FIFA negli anni di Blatter è diventata una macchina per far soldi. Giusto per dare alcune cifre: se nel quadriennio ’95-’98 la FIFA ha devoluto 14 milioni di dollari alle federazioni calcistiche, nel periodo 2011-2014 la somma è stata di 1 miliardo (fonte NZZ); per i Mondiali del 2014 la FIFA ha incassato 2,428 miliardi di dollari in diritti televisivi e 1,58 miliardi per diritti marketing (fonte «Tages Anzeiger»). Considerato che il comitato esecutivo della FIFA, con i suoi onnipotenti 24 membri, ha potere assoluto su ogni decisione, e il suo presidente Blatter guida la FIFA come un dittatore, si è creato così un terreno fertilissimo per gli affari e quindi per la corruzione. E ora? Prima di tutto, vedremo se gli arrestati potranno essere estradati negli Stati Uniti (dipenderà se i reati di cui sono accusati sono considerati tali anche in Svizzera), e poi vedremo se Sepp Blatter riuscirà a tenersi fuori dalle inchieste. Ma soprattutto si resta in attesa di profonde riforme strutturali della FIFA. In Svizzera, intanto, sta nascendo una «lex Fifa», in votazione al Consiglio degli Stati mercoledì prossimo, che prevede la punibilità della corruzione di persone private. Di certo, di lezioni da imparare ce ne saranno parecchie. E i Mondiali del 2018 e 2022 resteranno a Russia e Qatar?
RICHIAMO – VOTAZIONE GENERALE 2015
SABATO 6 GIUGNO 2015
Fosphoro
La votazione generale giunge al termine – Le schede di voto devono essere deposte nelle apposite urne delle filiali o spedite entro