Azione 21 del 18 maggio 2015

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino ¶ 18 maggio 2015 ¶ N. 21

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Ambiente e Benessere

Il magico sambuco Fitoterapia In quasi tutta l’Europa celtica lo si piantava

per proteggersi dai serpenti e dai malefici Eliana Bernasconi Puntuale a primavera, quando il richiamo del cuculo si è già fatto sentire e gli alberi si stanno rivestendo del loro più tenero verde, Sambucus Nigra, della famiglia delle Caprifoliaceae inizia sommessamente a fiorire, insieme ai mughetti, ai ranuncoli dei prati, alle robinie del bosco e a molto altro. Ben presto da aprile a maggio si espanderà in lussureggianti cascate di rami fioriti e i piccolissimi fiori bianchi dalla inconfondibile forma ombrellifera raccolti in larghi corimbi fra agosto a settembre si trasformeranno maturando in caratteristici grappoli di piccole bacche neroviolacee.

I fiori di sambuco, raccolti da maggio a giugno ed essiccati hanno una potente azione sudorifera, pettorale, lassativa, diuretica, depurativa, emolliente e antinevralgica Sparso ovunque in Europa fino a 1400 metri, il Sambuco cresce nei boschi umidi, sul bordo dei fiumi, lungo le siepi o le strade di campagna, presso gli orti e i giardini, a volte è un piccolo arbusto, altre un grosso albero di molti metri di altezza. Il suo nome deriva da Sambyke, lo strumento musicale che greci e latini fabbricavano svuotando i suoi rami del bianco e soffice midollo, Nigra deriva dal colore delle sue bacche. Gli antichi germani lo chiamavano Holunder, da Holde, la leggendaria

figura dell’immaginario medioevale nordico, una bellissima giovane donna dai lunghi capelli biondi che si riteneva abitasse l’interno o i dintorni di quest’albero. Le tradizioni germaniche e francesi parlano di questa «signora delle Fate» amante delle sorgenti, dei laghi, dei torrenti e dei fiumi, e il Sambuco con i suoi fiori bianchi, le foglie verdi e le bacche nere ben si associava a questa dea vergine, madre e strega che simboleggiava le 3 fasi della vita: nascita, crescita, morte. Il crudele popolo guerriero dei Celti osava toccare il suo legno solo per ricavarne flauti per scacciare gli spiriti maligni e aveva cura di mantenere rapporti amichevoli con gli esseri fatati per non incorrere nella loro ira: la sfortuna poteva colpire chi tagliava, abbatteva o bruciava un Sambuco perché questo avrebbe attratto i demoni e le ire degli spiriti dei Sidh (la dimora soprannaturale degli spiriti situata nei tumuli delle fate e nelle tombe megalitiche) cui il Sambuco era caro. In quasi tutta l’Europa celtica lo si piantava per proteggersi dai serpenti e dai malefici, ci si preoccupava che una persona di ogni nuova generazione potesse averne cura. Questo spiega la presenza di molti sambuchi nei pressi delle abitazioni e delle stalle. Lo baciavano le donne incinte per avere un parto facile, ancora nel XIIl secolo in Francia un monaco cristiano lamentava l’usanza delle donne di campagna che portavano i loro bimbi presso i sambuchi facendo doni e offerte. I contadini tedeschi lo rispettavano profondamente, ne avevano timore e passandogli davanti si toglievano il cappello e sette volte si inchinavano per ringraziarlo dei sette benefici che si ottenevano da ogni sua parte. Tutto questo fa comprendere quanta considerazione meriti questa generosissima pianta dalle innumere-

voli applicazioni, medicinali, erboristiche, alimentari. Il «Trattato di Fitoterapia Driope» di Gabriele Peroni, Nuova Ipsa editore (2012) ci descrive questi antichi usi, perfettamente applicabili anche oggi. Ne possiamo citare qui soltanto alcuni. Del Sambuco si utilizza la corteccia «seconda», o profonda (verde all’esterno e bianca all’interno), le foglie, i fiori, i frutti. La corteccia si raccoglie da primavera a ottobre, ha un’azione antiedematosa, diuretica, lassativa e in dosi eccessive provoca nausea. Con questa corteccia, rametti di ginepro e corteccia di salice si preparava un decotto contro i reumatismi. Le foglie, raccolte in estate e conservate in sacchetti hanno proprietà lassative e risolventi. I fiori, raccolti da maggio a giugno, essiccati all’ombra e conservati in scatole di cartone hanno una potente azione sudorifera, pettorale, diuretica, emolliente, depurativa, lassativa e antinevralgica. Le bacche, raccolte da agosto a settembre, essiccate al sole o al forno e conservate in scatole o barattoli hanno innumerevoli virtù: contengono vitamina B e C, betacarotene, sodio, potassio, calcio, cromo, fosforo e altro ancora, hanno proprietà antivomitive, lassative, depurative, antinevralgiche. Alberto Magno, teologo, filosofo e dottore medioevale della chiesa, già nel medioevo, prima che la scienza lo confermasse, affermava che corteccia, foglie e frutti erano purgativi e vomitivi e ricordava una credenza di magia simpatica secondo la quale la corteccia aveva azione lassativa se staccata dalla pianta dall’alto verso il basso, vomitiva se staccata in senso inverso! Mettendo in un recipiente fiori di sambuco, miele e aceto in infusione con acqua bollente si otteneva una preparazione contro il catarro; lasciando macerare per 3 mesi nel vino bianco o rosso fiori di sambuco e miele, dopo

averlo filtrato si otteneva invece un vino medicinale (enolito) da bere a piccoli bicchieri contro la tosse; l’enolito di bacche fresche era invece usato contro le emicranie. L’infuso di fiori di sambuco e camomilla era bevuto contro l’asma. Per raffreddamenti e stati infiammatori si usava avvolgere i piedi del paziente con le foglie; dai germogli si ricavava un decotto per curare le nevralgie, dalle bacche uno sciroppo attivo contro le infiammazioni di bronchi e polmoni. Anche dalla radice si otteneva un decotto bevibile e un impacco contro la gotta e le malattie del ricambio; una pappa ottenuta mescolando midollo di sambuco, farina e miele sedava il dolore delle lussazioni. Ai bimbi sofferenti di enuresi notturna si faceva bere l’infuso di fiori, mentre l’infuso dei frutti maturi era

un delicato lassativo. Le bacche servono ancor oggi per confezionare invitanti marmellate dall’effetto lassativo e diuretico (i semi velenosi devono però essere allontanati prima della preparazione): con un terzo di bacche di sambuco e due terzi di prugne secche si ottiene una confettura dal sapore di ciliegia; con i fiori, lo zucchero e il limone si preparano dolci sciroppi da diluire in acqua; il succo delle bacche può essere semplicemente lasciato fermentare per produrre il leggero «vino di sambuco». E infine a tavola si mangiano i fiori cucinati in frittelle oppure si immergono gli ombrelli capovolti nella pastella e si friggono: a cottura ultimata, ancora dentro il tegame, con le forbici si tagliano i gambi e si ottengono così croccanti deliziosi contorni. I bianchi fiori sono anche aggiunti nelle minestre o spolverati sul pane fatto in casa.

Giochi Cruciverba Le donne indiane hanno l’usanza di disegnare sulla fronte una macchiolina … Trova il resto della frase risolvendo il cruciverba e leggendo a soluzione ultimata le lettere evidenziate. (Frase: 8, 8, 5)

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ORIZZONTALI 1. È fatto come una volta 5. Il male nel cuore 7. Competizione medievale 9. Fu dato in pasto a Tereo 10. Fiume della Francia 11. Città natale di Amedeo Modigliani (Sigla) 12. Propagazione vibrante di energia 13. Diventeranno farfalle 17. Elevato 18. Vasti, spaziosi 19. Superficie circoscritta 21. Le iniziali dell’attore Menphis 22. Differente, diverso 24. Di nove... vocali 25. Pubblico esercizio... 27. Protegge le mani in cucina 29. Nome maschile 30. Si usa per evitare ripetizioni VERTICALI 1. Lo sono i ginnasti 2. Un anagramma di irti 3. Preposizione articolata 4. Bocca in latino 5. Povero di sentimenti 6. Quella in bioccoli è grezza 8. Correlativo di quanta 12. Dei frutti come mandorle e nocciole 13. Viene a chi si annoia... 14. La capitale della Giordania 15. Le iniziali dell’attrice Pandolfi 16. Retrovirus dell’AIDS 17. Se le dà lo spocchioso 19. Acconto, anticipo 20. Gruppo organizzato per un’attività 23. Va e viene dalla cella 24. Un quinto di five 26. 5 verticale senza vocali 28. Le iniziali della conduttrice D’Amico

Sudoku Livello per geni Scopo del gioco

Completare lo schema classico (81 caselle, 9 blocchi, 9 righe per 9 colonne) in modo che ogni colonna, ogni riga e ogni blocco contengano tutti i numeri da 1 a 9, nessuno escluso e senza ripetizioni.

Soluzione della settimana precedente

AH… AH… AH… – Un signore si avvicina ad una signora che nessuno invita a ballare e chiede: «Balla?» – La signora felice risponde: «Certo!» E il signore: «Bene… cosí posso sedermi al posto suo!» C O S F A A N U N S A T O M E I D

S A L T O Z E R O

, P I D O

M O R I U L O S S I F A A C I C M E R C C O L M O O L L A L I A M O S L U N E O S

O L O L E N E L O D I M I P A T C A S T A R I O P I N O S I A


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