Cooperativa Migros Ticino
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXVII 29 dicembre 2014
Azione 01 Ms alle hopping pag ine 23-2 5
Società e Territorio Gli alberi secolari del Ticino nelle fotografie di Ely Riva
Ambiente e Benessere Capodanno al Nord: come si festeggia il 31 nel cuore gelido dell’Islanda, per le strade della capitale o in una minuscola capanna
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Politica e Economia Inquietanti prospettive per l’eurozona
Cultura e Spettacoli Berlino ieri e oggi, nel cuore e nella cultura - si chiude un ciclo di articoli
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Primo bilancio del 2014 e divagazioni sul traffico
Auguri di un buon 2015 a tutti i lettori e le lettrici!
Anche nel 2014 l’apertura di nuovi negozi e supermercati nella nostra regione e appena oltre la frontiera ha contribuito da una parte ad ampliare l’offerta di beni di consumo a disposizione dei consumatori, ma d’altra parte a rendere ancora più competitivo il commercio al dettaglio ticinese. Un settore che, nell’anno appena concluso, a livello nazionale è cresciuto più dell’1%, mentre in Ticino ha marcato una leggera flessione nonostante l’aumento della popolazione di circa l’1%. Uno sviluppo probabilmente causato dal turismo degli acquisti oltre frontiera, che per il 2014 ha raggiunto circa 500 milioni di franchi, equivalenti a circa il 13% del valore degli acquisti effettuati dalla popolazione ticinese. Una situazione difficile che impone ai commercianti il compito di migliorare costantemente la qualità e la convenienza della loro offerta, coinvolgendo fornitori e collaboratori e investendo nella modernizzazione e nello sviluppo delle infrastrutture aziendali. Sono condizioni quadro in cui Migros Ticino ha praticamente mantenuto la cifra d’affari e i posti di lavoro dell’anno precedente, malgrado l’apertura di due nuovi punti di vendita. Uno sviluppo in linea con un mercato in leggera flessione, in cui gli operatori del settore devono diventare sempre più efficienti e possono mantenere i posti di lavoro solo se si ampliano, anche se così facendo contribuiscono a rendere ancora più competitivo il mercato. Un trend che porta vantaggi ai consumatori anche in termini di praticità: ormai quasi tutti possono trovare beni di prima necessità a pochi minuti da casa o dal proprio posto di lavoro. Per chi deve fare acquisti più importanti, inoltre, oltre ai centri cittadini, ci sono una decina di centri commerciali in cui si può effettuare acquisti di beni diversi in un solo luogo e quindi evitando spostamenti. Per questo motivo, i centri commerciali dovrebbero essere definiti inibitori e non generatori di traffico, com’è invece in voga affermare da un paio di anni. Un appellativo basato sulla teoria dei «generatori» e dell’uomo che ne sarebbe succube, che porta tra le altre cose alla convinzione che i centri commerciali hanno il potere di circuire persone perché facciano dello shopping, che i supermercati riescono ad attirare e fare acquistare alimentari a persone che altrimenti rimarrebbero a casa a digiunare e che i parcheggi inducono la popolazione ad usare le automobili, tanto è vero che basterebbe eliminarli per risolvere il problema del traffico. Una teoria che potrebbe trovare applicazioni interessanti per esempio nella lotta al tabagismo, con il divieto dei posacenere che generano fumatori o per risolvere il problema del calo della natalità in Europa con un programma di sovvenzionamento per l’acquisto di letti... Una teoria che a molti fa comodo, perché deresponsabilizza e decolpevolizza, ma che non sta in piedi se si ritiene che generalmente l’uomo agisce con una certa logica, anche se non sempre razionale. Nel caso specifico del traffico: se molti vanno a lavorare in automobile, non è perché ci sono parcheggi aziendali, ma perché non ci sono alternative per recarsi al lavoro, oppure perché queste alternative sono talmente disagevoli da giustificare estenuanti trasferte in coda. Togliere i parcheggi non è una soluzione, vuol dire forzare il sistema mettendo le persone a disagio. Per risolvere il problema bisogna agire sugli elementi che influenzano il sistema e cioè sviluppare la rete stradale e di trasporto pubblico, favorire il tele-lavoro, ripartire gli orari di inizio/ fine lavoro, promuovere il car-sharing/pooling e disincentivare il ricorso al mezzo di trasporto individuale privato sui percorsi con traffico eccessivo durante gli orari di punta. Una serie di misure che vanno valutate e combinate ottimizzando costi/investimenti e benefici, coinvolgendo tutti gli attori (pubblico e privato), tenendo in conto i motivi per i quali si usa l’automobile, che sono – secondo una valutazione effettuata dall’Ufficio Federale di Statistica in Svizzera nel 2010 – il tempo libero (40% del traffico), il lavoro (24%), gli acquisti (13%) e per finire la formazione, i viaggi di lavoro, i servizi e diversi che assieme corrispondono al 23% del traffico. In questi ultimi anni, Migros Ticino si è data molto da fare per ridurre il consumo energetico e l’impatto ambientale, riciclare rifiuti e scarti, trasferire trasporti merce dalla strada sui binari e produrre energia sostenibile, ma ha fatto relativamente poco, dobbiamo ammetterlo, per quanto concerne le trasferte dei collaboratori dal domicilio al posto di lavoro. Una decisione presa per default con la sola scusante di averlo ritenuto un tema privato e che non giustifichiamo con il fatto che occupiamo pochi frontalieri (il 90% dei nostri collaboratori è infatti domiciliato in Ticino). I crescenti problemi di mobilità delle strade ci hanno però spinto a valutare le possibilità di intervento in questo settore. Una prima misura è già stata realizzata alcuni mesi fa mettendo a disposizione dei collaboratori abbonamenti per trasporti pubblici dal domicilio al posto di lavoro con tariffa ridotta del 50% (proposta che è stata seguita da un centinaio dei 1700 collaboratori). Ulteriori misure (sostegno al car-sharing/pooling, alla mobilità lenta, ecc.) sono allo studio e verranno realizzate nei prossimi mesi con l’obiettivo di contribuire anche in questo modo alla qualità della vita nella nostra regione. Concludo queste divagazioni con la parte più importante di questo mio breve scritto e cioè i ringraziamenti: anche a nome del consiglio di amministrazione e dei colleghi del comitato di direzione, ringrazio i clienti ed i soci per la fiducia accordata frequentando i nostri punti di vendita, i nostri fornitori e partner per la collaborazione e per finire i colleghi per l’impegno profuso anche nel 2014 a favore della cooperativa. A tutti auguriamo un felice e prospero Anno Nuovo!
Marka
di Lorenzo Emma, direttore di Migros Ticino