Azione 07 del 15 febbraio 2016

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Cooperativa Migros Ticino

G.A.A. 6592 Sant’Antonino

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXIX 15 febbraio 2016

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Società e Territorio Archeologia industriale: la Linoleum di Giubiasco

Ambiente e Benessere Opel presenta la GT Concept: una vettura pura, minimalista e allo stesso tempo audace e senza compromessi

Politica e Economia Il presidente del consiglio Matteo Renzi ai ferri corti con l’Europa

Cultura e Spettacoli A Milano la pittura Art Nouveau di Alfons Mucha

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Keystone

Clima, i mutamenti a casa nostra

di Martucci, Buletti pagine 11 e 19

La cacciata dall’Eldorado di Peter Schiesser C’è una crisi finanziaria alle porte, forse anche una recessione mondiale? Le Borse sono estremamente nervose da qualche mese, l’indice svizzero SMI è sceso sopra i 7000 punti, dagli oltre 9000 su cui veleggiava ancora sei mesi fa, e ad essere penalizzati sono in particolar modo i titoli bancari – l’azione Credit Suisse è tornata ai livelli del 1990, da inizio anno ha perso un terzo del suo valore, quello UBS «soltanto» un quarto, peggio ancora fa Deutsche Bank con un crollo che sfiora il 40 per cento. Non sono segnali da sottovalutare, ma vanno compresi al di là di quanto esprimono le quotazioni di borsa. È in forse la solidità di banche come UBS, Credit Suisse, Deutsche Bank? In realtà no, sono capitalizzate meglio rispetto alla crisi finanziaria mondiale del 2008, ma gli analisti sono convinti che dovranno muoversi a lungo in un contesto globale difficile, condizionato da bassi o negativi tassi d’interesse, dal crollo del prezzo del petrolio frutto di un eccesso di produzione ma anche di una richiesta inferiore alle attese, dalle turbolenze finanziarie ed economiche in Cina.

Nel caso di Credit Suisse e Deutsche Bank c’è poi anche il timore che i piani di riorientamento strategico non abbiano successo. È per questi motivi che il titolo UBS continua a perdere quota nonostante la banca abbia annunciato per il 2015 l’utile più alto dal 2008, di 2,7 miliardi di franchi. In particolare, i problemi si manifestano in un deflusso netto di patrimoni gestiti di 3,4 miliardi di franchi nell’ultimo trimestre 2015, ritirati da investitori russi, mediorientali, latinoamericani impoveriti dal crollo del prezzo del petrolio. Dal canto suo, Credit Suisse paga anche il costo della gestione passata, sotto Brady Dougan. Il nuovo direttore generale Tidjane Thiam sta svuotando gli armadi e vi ha trovato un vecchio scheletro: la banca d’investimenti americana Donaldson, Lufkin & Jenrette, acquistata nel 2000 sotto la direzione di Lukas Mühlemann per l’equivalente di 20 miliardi di franchi, vale oggi 3,8 miliardi in meno; per quale motivo questa e altre correzioni di bilancio per un totale di 6,2 miliardi nell’investment banking (cui vanno sommati 2,3 miliardi in altri settori) non siano state compiute da tempo è materia di dibattito: il «Tages Anzeiger» suggerisce che se fossero state compiute in prece-

denza, la direzione e il Consiglio d’amministrazione non avrebbero potuto giustificare il programma di bonus a lungo termine introdotto nel 2010, comprendente azioni CS per 3 miliardi di franchi. E così Tidjane Thiam, nel mezzo della riorganizzazione annunciata in ottobre, ha dovuto chiudere il 2015 con una perdita di quasi 3 miliardi di franchi, lasciando intendere che il 2016 non si presenta sotto una luce migliore. Le sorti di queste grandi banche si intrecciano poi con il contesto bancario europeo, tutt’altro che ristabilitosi dopo la crisi dell’euro. Anzi, la crisi dell’euro non è superata, solo anestetizzata dalla politica monetaria della Banca centrale europea. Lo stato di salute del settore in Europa sembra migliore che nel 2008, ma con enormi differenze da Paese a Paese. Tuttavia, secondo il Fondo monetario internazionale, il 10 per cento dei crediti detenuti da banche europee sono problematici, carta straccia in caso di una crisi. Appare dunque il quadro di un settore bancario che fatica a rimettersi in salute e deve farlo in un contesto che promette meno guadagni. Di conseguenza, anche salari e bonus stanno scendendo...


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