Cooperativa Migros Ticino
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXVIII 11 gennaio 2016
Ms alle hoppin pag g ine 27-2 9/
Azione 02
Società e Territorio Nez Rouge Ticino: da vent’anni un servizio molto apprezzato
Ambiente e Benessere Provare le vertigini è come sperimentare un labirinto in cui sono messi in gioco udito, equilibrio, emozioni, paure
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Politica e Economia Braccio di ferro fra Riyad e Teheran per la supremazia
Cultura e Spettacoli Come si può vedere a Torino, Monet era un artista eccezionale
pagina 9
pagina 3 pagine 14 e 15
di Peter Schiesser pagine 18-19
Stefano Spinelli
Un presidente figlio del territorio
pagina 21
La lezione di Colonia di Peter Schiesser Proviamo ad immaginare di trovarci la sera di San Silvestro in una grande città. Appena giunti alla stazione ferroviaria vogliamo scendere al fiume ad ammirare i fuochi pirotecnici, o prendere le vie della città vecchia e brindare al nuovo anno. Siamo in compagnia di amici, partner, figli. Improvvisamente nella grande e affollatissima piazza si scatena il caos. La situazione si fa pericolosa e la polizia chiude la piazza (e l’entrata alla stazione) nel tentativo di controllare centinaia di persone ubriache. Ma attorno a noi, dove la polizia non arriva ci sono un migliaio di persone, la pelle scura e la parlata araba, che cominciano ad importunarci, palpeggiano le donne, le insultano, le derubano. Siamo in balia di una calca aggressiva, non sappiamo come andrà a finire, cerchiamo di difendere compagna, moglie, figlia, amica. Qualcuno subisce, impotente. Inaccettabile. Questo è quanto è successo poco prima della mezzanotte del 31 dicembre a Colonia: il primo episodio di molestie sessuali di massa. Non è successo a noi, ma le vittime sono esattamente persone come noi, scese a divertirsi in piazza per salutare il nuovo anno, la
cui libertà e integrità personale viene lesa dal branco scatenato. Qualche ora dopo a Colonia la situazione torna sotto controllo, ma solo allora, dal racconto di vittime e testimoni, gli agenti vengono a sapere che cos’è successo: centinaia di molestie sessuali, alcuni casi di violenze sessuali e non solo, persone derubate. Inizialmente la notizia bomba non trapela, i vertici della polizia sostengono che è stata una serata tranquilla. Solo quattro-cinque giorni dopo in Germania emerge il quadro completo di quanto successo. Come mai tanta reticenza a riconoscere la gravità dei fatti? Proprio il fatto che sono tanto gravi e inusuali, che tutti gli episodi, secondo vittime e testimoni, hanno coinvolto persone di origine nordafricana, ha indotto autorità, politici, giornalisti, a trattare con estrema cautela (autocensura?) la notizia: arabi, magari richiedenti l’asilo, che molestano donne tedesche? Oddio, sarebbe la perfetta incarnazione dei cliché mentali dei gruppi di destra e anti-stranieri. Una notizia ghiotta, servita su un piatto d’argento per essere strumentalizzata contro la politica della frontiere aperte di Angela Merkel. Non può essere vero, per cui, responsabilmente, non diamone risalto, devono aver pensato molti giornalisti. Ma la notizia era vera
e non si poteva più negarla, però non senza fare ancora un tentativo di relativizzarla («non è provato che si trattasse di richiedenti l’asilo», «succede anche all’Oktoberfest»). Ed ora che i fatti sono noti, che le denunce fioccano e le inchieste sono partite, è tempo di riflettere su ciò che un simile abuso sessuale di massa significa: è il machismo di società arcaiche, in cui l’uomo ha potere sulla donna, che si scontra con costumi più liberi e un’eguaglianza fra i sessi che si basa sul rispetto reciproco, prima di tutto della sfera fisica personale. Nulla di tanto sconosciuto: ogni donna occidentale che ha viaggiato nel Terzo mondo, dal Messico all’India, dal Pakistan all’Egitto, sa di dover evitare determinati atteggiamenti o indumenti, in quei paesi. Ma se questo avviene anche in casa propria, abbiamo un problema. Il problema non va relativizzato, ma neppure strumentalizzato, semmai osservato in modo differenziato: anche in culture machiste, non tutti gli uomini trattano le donne come una proprietà privata e usano violenza nei loro confronti. Per contro, anche in Europa molte donne subiscono violenze e vengono uccise. Colonia dovrebbe insegnare che il machismo va combattuto indipendentemente dal colore della pelle di chi lo incarna, ma senza buonismi gratuiti.