Italmopa General Assembly 2025: a new President elected
“Molini a Porte Aperte”: le parole dei protagonisti “Mill Open Day”: voices from the protagonists Le varietà di frumento duro iscritte nel Registro Nazionale 2024/2025
Durum wheat varieties registered in the National Register 2024/2025
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Editorial EDITORIALE
AL VIA LA NUOVA PRESIDENZA ITALMOPA 5
A new presidency begins at Italmopa di V. Martinelli
Features ARTICOLI Events Eventi
GENERALE ITALMOPA 2025: ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE 52
Italmopa General Assembly 2025: a new President elected a cura della Redazione Cultivar register Registro varietale
New varieties of durum wheat entered in the National Register 2024/2025 di T. Bardelli et alii
Special editoin SPECIALE
Comments and pictures of the day a cura della Redazione
Departements
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Al via la nuova presidenza Italmopa A new presidency begins at Italmopa
In this article, newly elected Italmopa President Vincenzo Martinelli shares his vision and strategic objectives for the 2025/2026 term. He introduces his presidential team, composed of four vice presidents representing both the soft and durum wheat milling sectors. Martinelli emphasizes continuity with the achievements of outgoing President Andrea Valente, particularly in strengthening institutional relationships. Key goals include fostering stronger collaboration across the wheat supply chain, enhancing Italmopa’s communication and advocacy efforts, and increasing its role within European milling associations. Martinelli calls for active participation from member companies to ensure a united and effective association.
IL NEO ELETTO
PRESIDENTE
MARTINELLI ILLUSTRA
PRIORITÀ
E OBIETTIVI DEL SUO MANDATO
NEWLY ELECTED
PRESIDENT
MARTINELLI
OUTLINES
THE PRIORITIES AND GOALS OF HIS TERM
In occasione dell’Assemblea Generale annuale tenutasi lo scorso 13 giugno ho avuto l’onore di essere eletto alla guida di Italmopa per il biennio 20252026, inutile dire quanto sia orgoglioso di ricoprire questo ruolo e grato alle aziende associate per la fiducia riposta non soltanto in me, ma anche nella mia squadra di presidenza.
A coadiuvarmi in questo percorso ci saranno, infatti, i quattro Vicepresidenti designati: Francesco Vacondio e Fabio Viani per la Sezione Molini a frumento tenero e Clelia Loiudice e Federica Grassi per la Sezione Molini a frumento duro. Una squadra giovane e ben motivata che, sono certo, saprà fornire un apporto significativo in termini di idee ma anche di entusiasmo.
In premessa però, permettetemi di ringraziare nuovamente il Past President Andrea Valente per lo straordinario lavoro svolto nei suoi quattro anni di
di Vincenzo Martinelli Presidente Italmopa
ANALISI E STRUMENTAZIONE
PER IL SETTORE
ALIMENTARE
Brabender, ora parte del portfolio Anton Paar, offre una gamma completa di soluzioni all’avanguardia per l'analisi di farine, cereali e derivati, contribuendo significativamente allo sviluppo di nuovi prodotti e formulazioni per l’intero settore alimentare.
Dalle analisi chimiche alla caratterizzazione fisico-meccanica, passando per il monitoraggio dei processi produttivi, Anton Paar garantisce un'elevata qualità delle materie prime e degli imballaggi, assicurando che i prodotti finiti soddisfino gli standard più esigenti.
Che si tratti di analizzare la consistenza della farina o valutare le proprietà meccaniche di cereali e altri materiali, le soluzioni Anton Paar rappresentano un investimento essenziale per innovazione e qualità nell’'intera filiera agroalimentare.
mandato, un lavoro che ha consentito alla nostra Associazione di incrementare ulteriormente la propria visibilità, credibilità e rappresentatività nei riguardi, in particolare, degli interlocutori istituzionali. Con la mia squadra di Presidenza intendiamo certamente proseguire nel solco tracciato dal past President fermo restando che a fare la differenza sarà la partecipazione attiva alla vita associativa e il prezioso supporto da parte di tutte le aziende associate.
Con riguardo al mandato appena iniziato, posso già anticipare che
un focus particolare sarà riservato allo sviluppo delle relazioni e della collaborazione con le altre componenti delle filiere frumento, nell’ottica di una crescita equilibrata delle stesse e di tutti gli anelli che le compongono. Ritengo, infatti, che il confronto e il dialogo costante tra le parti, purché rispettoso delle rispettive esigenze, risulti ormai indispensabile per filiere come la nostra che - operando in un contesto aperto, globale, fortemente concorrenziale - si trovano necessariamente nell’obbligo di effettuare un salto culturale rispetto al passato, evitando polemiche sterili
PROSEGUIRE
NELLO SVILUPPO
DI ATTIVITÀ DI RAPPRESENTANZA E COMUNICAZIONE
e cercando di superare le criticità che caratterizzano il settore.
Lavoreremo poi per garantire un ulteriore sviluppo delle attività di rappresentanza e di comunicazione sulle quale Italmopa ha puntato con forza negli ultimi anni ottenendo dei risultati particolarmente gratificanti. Opereremo, inoltre, a favore di un rafforzamento della nostra presenza in seno alle nostre due Associazioni comunitarie anche a supporto di Francesco Vacondio, recentemente confermato alla Presidenza dell’Efm, e della futura Presidenza Semouliers. Con l’auspicio che la nuova squadra di Presidenza riesca altrettanto efficacemente ad intercettare esigenze e aspettative delle aziende associate, ci mettiamo a disposizione sin da subito per fornire tutto il necessario supporto e accogliere istanze e suggerimenti che dovessero pervenire dai nostri associati così da operare con la più ampia condivisione possibile a favore dello sviluppo e del rafforzamento della nostra Associazione e, più in generale, dell’intero comparto molitorio.
Vincenzo Martinelli
Integrated Automation
Sviluppiamo soluzioni che permettano di ottimizzare i processi produttivi, integrando ogni componente dell’impianto all’interno di un sistema di automazione efficiente e performante. Applichiamo i principi dell’ Industria 5.0 a tutti i livelli aziendali per rendere il tuo impianto sempre più sostenibile ed innovativo.
CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA: LEONARDO FIGNA NUOVO PRESIDENTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI
Leonardo Figna è il nuovo Presidente del Comitato regionale Giovani Imprenditori dell’Industria di Confindustria Emilia-Romagna per il quadriennio 2025/29. Il Presidente, eletto all’unanimità dai rappresentanti dei Gruppi Giovani Imprenditori della regione, entra a far parte del Consiglio di Presidenza guidato da Annalisa Sassi. Figna, nato nel 1995 a Fidenza, in provincia di Parma, laureato in Ingegneria meccanica, è Consigliere Delegato della Molini Fagioli Srl di Magione (Pg) dove funge da Direttore di Stabilimento. Iscritto al Gruppo Giovani dell’Industria di Parma dal 2016, entra nel Consiglio Direttivo nel 2018, impegnandosi attivamente in varie attività. Nel dicembre 2020 viene eletto alla Presidenza del Gruppo Giovani dell’Industria di Parma, entrando a far parte del Comitato di Presidenza e del Consiglio Generale dell’Unione Parmense degli Industriali.
BARILLA, ODDONE INCISA È IL NUOVO CHIEF FINANCIAL OFFICER
IlGruppo Barilla nomina Oddone Incisa nuovo Chief Financial Officer, con effetto dal 15 settembre 2025. Una scelta, spiega in una nota il Ceo di Barilla, Gianluca Di Tondo, che “riflette il nostro impegno a integrare strategia finanziaria, innovazione digitale e sostenibilità sotto un’unica leadership. La sua esperienza internazionale e la sua competenza nel portare avanti iniziative di trasformazione saranno fondamentali nell’aiutarci a perseguire i nostri obiettivi di crescita a lungo termine”. Per Oddone Incisa, che fino allo scorso aprile ha ricoperto lo stesso incarico in Cnh Industrial, Barilla “rappresenta un punto di riferimento nell’industria alimentare italiana e internazionale”.
FIERE DI PARMA PREPARA IL CIBUS TEC FORUM 2025
Dopo il successo della prima edizione del 2022, martedì 28 e mercoledì 29 ottobre 2025, alle Fiere di Parma, va in scena il nuovo appuntamento di Cibus Tec Forum 2025. Due giorni di idee, business e networking tra i migliori partner di tecnologie e produttori, buyer ed esperti dell’industria alimentare e delle bevande, il tutto arricchito dai contenuti più visionari dei partner scientifici e tecnologici più autorevoli a livello nazionale e internazionale. L’evento è anche occasione per annunciare la partnership strategica tra Cibus Tec Forum e OnFoods, il più grande ecosistema italiano per la ricerca alimentare, partnership annunciata a maggio scorso. OnFoods porterà contenuti scientifici di rilievo, progetti innovativi e modelli di trasferimento tecnologico a uno degli eventi più innovativi e capaci di guardare al futuro dei settori Food e Food Tec.
DEFINO IN ARRIVO
Soluzioni innovative per ogni settore produttivo
Progettazione su misura impianti per molini, mangimifici, pastifici ed energie rinnovabili
Dal ricevimento allo stoccaggio, Defino & Giancaspro sviluppa impianti modulari e scalabili per diversi settori agroindustriali. Ogni soluzione nasce da un’analisi tecnica approfondita e da esigenze specifiche, ogni fase comprende la progettazione 3D, selezione attenta dei materiali, l’automazione ed il collaudo. Modularità, precisione ingegneristica e tecnologie avanzate garantiscono continuità produttiva e massima resa operativa.
POLITICHE AGRICOLE, METTIAMO LA SCIENZA
AL CENTRO
L’Accademia dei Georgofili ha presentato “Agricoltura 2030”, un documento che ha come scopo quello di fotografare lo stato dell’arte dell’innovazione in agricoltura. Uno strumento utile ai decisori politici, nazionali ed europei, per supportare la transizione verso un’agricoltura più produttiva e sostenibile. Come spiegato dal presidente Massimo Vincenzini, “Agricoltura 2030” è la sintesi di un ciclo di nove incontri che si sono tenuti nel 2024, il cui obiettivo era quello di fare il punto sullo stato dell’innovazione in diversi ambiti dell’agricoltura, dall’irrigazione alla difesa, dai sensori digitali all’agricoltura rigenerativa. L’incontro ha dunque visto alternarsi sul palco nove esperti, che hanno brevemente illustrato le ricerche svolte (i video delle nove conferenze del 2024 sono disponibili sul canale YouTube dell’Accademia dei Georgofili).
DA UNIBA E MOLINO CASILLO UNA NUOVA PASTA CHE RIDUCE IL COLESTEROLO CATTIVO
Uninnovativo trial clinico condotto dall’Università Aldo Moro di Bari (UniBa, che ha pubblicato recentemente la notizia sul proprio sito) ha evidenziato i benefici di una nuova pasta funzionale in grado di ridurre significativamente i livelli di colesterolo non-HDL. I risultati del progetto, sviluppati grazie alla collaborazione tra UniBa, Molino Casillo, insieme all’azienda informatica Consis di Bari, che ha fornito il supporto tecnologico per la tracciabilità dei prodotti e la gestione informatizzata dei dati clinici attraverso tecnologia blockchain, così garantendo i più elevati standard di sicurezza alimentare e qualità dei dati, sono stati pubblicati su European Psychiatry. La sperimentazione ha coinvolto un gruppo di soggetti affetti da sindrome metabolica, inclusi pazienti in cura con farmaci psichiatrici. Dopo tre mesi di assunzione, i partecipanti hanno registrato una marcata diminuzione dei livelli di colesterolo non-HDL.
MOLINI PIVETTI CELEBRA LA CAMPAGNA GRANO
Nel
suo 150° anniversario, Molini Pivetti ha celebrato la campagna grano 2025 con una festa speciale: un momento di condivisione che ha riunito presso la sede di Renazzo, in provincia di Ferrara, dipendenti, tecnici agronomi, agricoltori, conferitori e vari operatori del settore, oltre alla famiglia Pivetti. L’appuntamento simbolicamente ha reso omaggio al ciclo di produzione che, dalla semina alla raccolta, fino al conferimento in molino, scandisce il ritmo della vita emiliana in questa area particolarmente rinomata per la coltivazione del grano tenero di qualità.
PANE TOSCANO DOP: CSQA CONFERMATO PER EFFETTUARE I CONTROLLI DELLA FILIERA CERTIFICATA
L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste ha rinnovato l’autorizzazione, con Decreto Ministeriale, a CSQA a effettuare i controlli per la Denominazione di Origine Protetta Pane Toscano per i prossimi tre anni. II Pane Toscano DOP è un prodotto rappresentativo del ricco paniere dei prodotti tutelati della Toscana, una regione che - esclusivamente in ambito food - può vantare 32 prodotti DOP e IGP per un valore economico pari a 192 milioni di euro generato dal lavoro di 11.505 operatori (Dati Rapporto Ismea-Qualivita 2024). Celebre per l’antico metodo di panificazione senza sale e con impiego di lievito naturale a pasta acida, il Pane Toscano DOP, può contare oggi su una filiera da 900 tonnellate di produzione certificata e 52 operatori capaci di generare 2,6 milioni di euro di valore alla produzione, tradotti in 4,2 milioni di euro di valore al consumo.
PAC: AGRICOLTURA EUROPEA SOTTO ATTACCO
Il16 luglio 2025 a Bruxelles, la Commissione Ue ha presentato al Parlamento Ue la sua proposta di Quadro Finanziario Pluriennale per il periodo 2028/34 per bocca del commissario al Bilancio Piotr Serafin, mentre il commissario all’Agricoltura Christophe Hansen ha conferito con la Commissione Agricoltura dell’Eurocamera sulle proposte di modifica della Politica Agricola Comune post 2027. È subito balzato agli occhi un dato: a fronte di un bilancio pluriennale che passa dai 1.200 miliardi del periodo 2020/27 ai 2mila miliardi del 2028-2034, il budget dedicato alla Pac scende dagli oltre 378,5 miliardi della programmazione corrente a un importo “minimo”, incrementabile con il nuovo criterio della flessibilità, di soli 300 miliardi per il 2028/34.
PROFESSIONALE
World News è la rassegna delle notizie dall’Europa e dal mondo sull’agroalimentare. Un punto di vista aggiornato e puntuale su quanto accade in sede comunitaria ed extra-comunitaria, per essere sempre informati sulle dinamiche internazionali in ambito politico, economico e scientifico. Brevi flash che possono risultare di interesse per la filiera - italiana ma non solo - della trasformazione dei cereali.
AUMENTANO LE IMPORTAZIONI DI GRANO E ORZO IN TURCHIA
Secondo un rapporto Fas, quest’anno in Turchia i raccolti di grano e orzo saranno più scarsi, poiché le condizioni climatiche più secche del normale costringeranno il Paese ad aumentare le importazioni per soddisfare la domanda interna. Nello specifico, si prevede un calo del 15% della produzione di grano rispetto all’anno precedente, a 16,3 milioni di tonnellate, poiché un leggero aumento della superficie coltivata a grano non compenserà la perdita di resa. Per tenere conto del previsto calo produttivo, la Fas sta aumentando le previsioni di importazione di grano a 10,3 milioni di tonnellate nella campagna 2025/26, più che triplicando il totale di 3,2 milioni di tonnellate dello scorso anno. Se si realizzasse, sarebbe il più alto apporto dalla stagione 2019/20.
L’INDONESIA SI IMPEGNA A IMPORTARE PIÙ GRANO DAGLI STATI UNITI
LL’Associazione indonesiana dei mulini a farina (Aptindo) si è impegnata a raddoppiare gli acquisti annuali di grano dagli Stati Uniti nei prossimi cinque anni, portandoli a 1 milione di tonnellate all’anno, dopo la firma di un memorandum d’intesa con US Wheat Associates (USW). Il Fas ha previsto che le importazioni totali di grano raggiungeranno i 12,6 milioni di tonnellate nella campagna di commercializzazione 2025/26, in linea con la crescita della popolazione e l’aumento della domanda da parte dei mulini per la farina della nazione del Sud-Est asiatico, che conta circa 285 milioni di abitanti. Va ricordato che l’Indonesia è il secondo importatore di grano al mondo dopo l’Egitto.
PRODUZIONE DI GRANO PAKISTANO IN CALO RISPETTO A UN ANNO FA
a produzione pakistana di grano è stata rivista al rialzo e le importazioni al ribasso nelle ultime previsioni del Fas. Riflettendo i dati governativi recentemente pubblicati, la stima prduttiva 2025/26 è aumentata di 500.000 tonnellate rispetto alla precedente proiezione trimestrale, raggiungendo i 29 milioni di tonnellate. Si tratta comunque di una produzione ben al di sotto di quella record dello scorso anno, pari a 31,8 milioni di tonnellate. Il calo è dovuto a una diminuzione del 5,5% delle superfici rispetto all’anno precedente. Inoltre, le alte temperature durante la stagione della semina e il prolungato periodo di siccità dopo la semina hanno contribuito al calo del 3,3% delle rese”. Nonostante le forti proteste delle organizzazioni dei produttori e della comunità agricola, il governo pakistano rimane fermo nella sua politica di non intervento sul mercato del grano.
LE
PIOGGE
RIVITALIZZANO I RACCOLTI DI GRANO E ORZO DEL MAROCCO
Con la siccità attenuata dalle piogge tardive di marzo e aprile che hanno rivitalizzato la crescita delle colture, la produzione totale di grano e orzo del Marocco dovrebbe raggiungere i 4,4 milioni di tonnellate nella campagna 2025/26, con un aumento del 40% rispetto ai 3,1 milioni di tonnellate dell’anno precedente, secondo un rapporto del Fas. La produzione prevista comprende 2,5 milioni di tonnellate di grano tenero, 1 milione di tonnellate di grano duro e 950.000 tonnellate di orzo. Il governo ha comunque continuato a sostenere le importazioni di grano senza annunciare dazi per questa stagione del raccolto, che di solito va da maggio a luglio.
IL PERCORSO DEL KENYA VERSO L’AUTOSUFFICIENZA
DEL GRANO
Il Kenya sta rafforzando il percorso per l’autosufficienza produttiva di cereali, intensificando gli sforzi per un’agricoltura resistente al clima, un’espansione dell’irrigazione, un’agricoltura digitale e investimenti nelle infrastrutture post-raccolto. Infatti, si sta delineando nel Paese una graduale riduzione della dipendenza dalle importazioni, ma anche definizione del Kenya quale hub regionale per il commercio e la lavorazione dei cereali. Insomma, il settore cerealicolo del Kenya è sulla via dell’autosufficienza, dell’innovazione digitale e della competitività delle esportazioni. Il Paese è quindi aperto agli affari e pronto per partnership strategiche che possano dare forma al futuro di sistemi cerealicoli sostenibili e resilienti.
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L’industria alimentare e il molitorio a metà 2025
The food industry and milling sector in mid-2025
In the first half of 2025, Italy’s food industry shows moderate growth, while the milling sector experiences a downturn after strong 2024 results. Domestic demand remains weak due to rising production and consumer prices, leading to a further decline in food sales volumes. Although exports continue to be the sector’s main growth driver - especially toward the U.S. and Germanytrade tensions and looming tariffs pose new risks. The gap between retail and production prices has widened again, highlighting structural imbalances. In a stagnant macroeconomic context, exports remain the only reliable engine for the Italian food and beverage industry.
CYCLICAL CONTRASTS AND GLOBAL
UNCERTAINTIES
HAVE MARKED THE FIRST HALF OF THE YEAR
Idi Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare
dati congiunturali del settore oscillano sull’arco dei primi 3-6 mesi dell’anno, secondo i diversi aggiornamenti operati dall’Istat. Essi consentono un primo bilancio a grandi linee della congiuntura 2025 dell’industria alimentare nazionale e, al suo interno, del comparto molitorio. La tabella antologica allegata reca la sintesi dettagliata delle informazioni al riguardo. La seconda tabella è dedicata alla dinamica dei prezzi.
L’andamento della produzione dell’industria alimentare
Il passo tendenziale della produzione dell’industria alimentare (+1,9%) sui primi quattro mesi si confronta col calo della produzione molitoria (-1,6%), la quale fronteggia una fase riflessiva sella produzione pastaia, compensata in parte dai comparti della panificazione, pasticceria e biscotteria. D’altra parte, il molitorio non può fare sempre da apripista. Non va dimenticato che l’anno scorso la produzione del comparto aveva nettamente brillato, con un +5,2%, a fronte del +1,8% della produzione alimentare complessiva. Sul fronte export i dati del 1° trimestre ci dicono che l’industria alimentare ha registrato un tendenziale del +6,2%, mentre
TABELLA 1 CONGIUNTURA ALIMENTARE 2024-2025
N.B. L’inflazione riferita a periodi e non a singoli mesi, va intesa come “inflazione acquisita” Fonte: elaborazione su dati Istat
Buratto rotativo
Il buratto rotativo GBSF separa particelle o corpi estranei da prodotti come farina, semola o altri derivati della macinazione, oltre a zucchero, caffè e prodotti simili. È utilizzato come macchina di sicurezza prima degli insacchi o dei carichi alla rinfusa, eliminando parti estranee di dimensioni maggiori.
Macchinari e impianti per il settore alimentare e il pet food
il molitorio si è posto poco sotto, con un +5,1%, Entrambi sono apparsi in leggera flessione rispetto al 2024, quando l’export della trasformazione alimentare aveva segnato un +8,6% e quello del molitorio un +7,9%. Una cosa comunque, in linea generale, accomuna il 2024 e il 2025: il fatto che le dinamiche di produzione ed export del grande aggregato dell’industria alimentare appaiono nettamente migliori di quelle del totale industria. L’anno scorso il +1,8% della produzione alimentare si confrontò col -3,5% della produzione industriale complessiva del Paese. Mentre il +8,6% messo a segno dall’export dell’industria alimentare si confrontò, a sua volta, col -0,4% dell’export totale del Paese. Va detto, d’altra parte, che il fronte del mercato alimentare interno non aiuta, ma al contrario presenta nuove tensioni. La dinamica dei prezzi alimentari alla produzione è ripartita nell’ultimo trimestre 2024 e sta premendo sui prezzi alimentari al consumo. I prezzi alla produzione dell’industria alimentare avevano chiuso
IN NETTO AUMENTO LE FORBICI
ALIMENTARE/ INFLAZIONE
infatti su un -0,1% a consuntivo 2024, mentre nei primi cinque mesi 2025 sono risaliti su una media del +1,5%. E questo non aiuta a calmierare i prezzi al dettaglio. I quali a giugno, secondo i dati diffusi dall’Istat, hanno segnato un tendenziale del +3,0% per l’“alimentare lavorato”, a fronte del +1,7% dell’inflazione generale. A maggio i prezzi dell’”alimentare lavorato” avevano segnato un +2,7%. Per parte sua, l’“alimentare non lavorato” è salito a giugno al +4,2%, dopo il +3,5% di maggio. Insomma, stanno aumentando le forbici alimentare/inflazione, per cui aumentano i problemi per il carrello della spesa. Il fatto quindi che le vendite
alimentari in quantità continuino a contrarsi, con un calo tendenziale del -1,2% nel primo quadrimestre, non desta meraviglia. Con l’aumento dei prezzi al dettaglio appena segnalato, inoltre, è facile prevedere un prolungamento e un probabile aggravamento della scia negativa nel corso dell’anno. Eppure, le vendite alimentari in volume vengono da una contrazione di 9,1 punti nel triennio precedente. Un calo di circa 10 punti in quantità, sull’arco di un quadriennio, di un mercato ritenuto da sempre solido e anticiclico come quello alimentare, è una traversata nel deserto. Ed è tanto più straniante se si considera che le vendite non alimentari in volume sono diminuite negli ultimi tre anni di 1,5 punti. L’istogramma della seconda tabella allegata aiuta a visualizzare un altro fenomeno. E cioè, il forte differenziale praticato dalla distribuzione durante i primi nove mesi 2024, con dinamiche dei prezzi dell’alimentare trasformato al dettaglio nettamente superiori ai prezzi alimentari alla produzione. A esso
TABELLA 2 EVOLUZIONE PREZZI INDUSTRIA ALIMENTARE ALLA PRODUZIONE,
Prezzi Alimentari Trasformati
Flameless Venting VIGILEX VQ
Curved Flameless Venting VIGILEX VQ
EXPORT
SOLA VALVOLA ESPANSIVA
DEL “FOOD AND BEVERAGE” ITALIANO
è seguito un netto avvicinamento delle due dinamiche da ottobre 2024 all’aprile scorso, seguito a sua volta da una nuova apertura della forbice nel bimestre maggio-giugno. La distribuzione cavalca inevitabilmente gli aumenti a monte e sembra difendere i margini unitari a discapito dei volumi.
Insomma, latitano le premesse per una migliore intonazione in prospettiva del mercato alimentare interno. E questo, considerando altresì, a livello generale, l’esangue tasso espansivo del Pil e il “pieno” occupazionale raggiunto con mansioni a basso valore aggiunto e bassi salari. Mancano proprio gli spunti per poter dire che la platea dei consumatori troverà
nuovi e apprezzabili spazi di capacità di acquisto, sia nell’anno in corso sia nel medio periodo. Per cui l’export, con tutte le ombre e le tossine che incombono su di esso, dai dazi alle tensioni internazionali, rimane l’unica valvola espansiva del “food and beverage” e di tutto il manifatturiero italiano.
L’export
Guardando proprio all’export, il panorama del primo trimestre evidenzia intanto un fenomeno. I due comparti più “export oriented” del nostro panorama alimentare, l’enologico e il pastaio, mostrano entrambi una spinta espansiva marginale, a base di “zero virgola”. Spiccano, invece, due comparti molto importanti per fatturato, come il lattiero-caseario e il dolciario, che mettono a segno spunti espansivi a due cifre, confermando un solido processo di valorizzazione del loro peso sui mercati internazionali. Va aggiunto che la performance del “food and beverage”, durante il primo trimestre dell’anno, è stata spinta dall’export negli Usa, che ha raggiunto nel periodo la quota di 2miliardi71milioni di euro (+10,9%), a fronte dei 2miliardi55 milioni (+6,2%) diretti in Germania. Il fenomeno segna così il primato del mercato Usa, coronando un inseguimento in atto da tempo. Al di là del possibile “pompaggio” legato all’effetto scorte, non è esagerato dire che la sua valenza assume un significato storico. Dispiace, piuttosto, che abbia un sapore agrodolce. Esso è arrivato, infatti, proprio quando sono previsti, durante la seconda metà dell’anno, i nuovi dazi Usa nei confronti delle esportazioni comunitarie: col rischio evidente di rendere il primato volatile. Sono i paradossi della storia. Comunque, la solidità e il peso del mercato americano finiranno senz’altro col consolidare, sul passo lungo, la leadership appena raggiunta. Mentre sembra scontato, se verrà siglato un
accordo che non superi la trincea con gli Usa di una imposizione daziaria del 10%, il raggiungimento comunque, a consuntivo 2025, di segni positivi per l’export alimentare nazionale, sia a livello Usa sia a livello mondo.
Va sottolineato infine che il grande “virus” sotterraneo che sta alterando gli equilibri internazionali risiede nella crisi
di lungo corso del sistema libero-scambista e in quella della finanza pubblica americana, che in parte ne è derivata. Il movimentismo trumpiano si lega così in larga misura alle precarietà connesse ai record raggiunti sui fronti del debito e del deficit statunitense. E alla necessità di reperire risorse fresche ricorrendo all’antico strumento daziario, a costo anche di
GERMANIA E ITALIA STANNO RITIRANDO
L’ORO DEPOSITATO NELLE BANCHE AMERICANE
deprimere, come sta avvenendo, il tasso di crescita del Pil Usa. Non è casuale che Germania e Italia stiano ritirando l’oro depositato nelle banche americane. E non è casuale che un paese indebitato come il nostro paghi sui Btp decennali tassi attorno al 3,49%, mentre i Treasury bond decennali Usa sono arrivati al 4,30% per catturare sottoscrittori. Non sono, con tutta evidenza, segnali di fiducia. Tanto più considerando i rischi collegati allo sviluppo tumultuoso e incontrollato oltre Atlantico delle criptovalute. Esse potrebbero finire con l’innescare, sul medio periodo, crack simili a quelli dei famigerati “subprime”.
Luigi Pelliccia
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Il Disegno di Legge sulla produzione e la vendita del pane
The draft law on bread production and sale
Italy has notified the European Commission of a draft law regulating bread production and sale, signaling its intent to finalize the legislation. The proposed law introduces new definitions such as “fresh bread,” “sourdough bread,” and “100% Made in Italy bread,” while prohibiting potentially misleading labels like “just baked” or “warm bread.” It sets stricter rules for labeling, production
timelines, and ingredients, including the classification of leavening agents. However, concerns arise regarding legal uncertainty, inadequate sanctions for some infractions, and potential conflicts with EU regulations, particularly on origin labeling and enforcement mechanisms. The draft also raises issues related to consumer protection and operational burdens for bakeries.
NOVITÀ GIURIDICHE E RICADUTE SULLA FILIERA LEGAL DEVELOPMENTS AND IMPACTS ON THE SUPPLY CHAIN
L’Italia ha notificato alla Commissione europea il disegno di legge sulla produzione e la vendita del pane, buon indice dell’intenzione di portare a compimento il percorso di approvazione della norma. Il termine dello status quo all’8 settembre (salvo proroghe) ci permette di immaginare l’approvazione della disposizione in una data successiva a quella imposta della disciplina Ue, mentre l’entrata in vigore, una volta approvato il disegno di legge, è indicata dopo 60 giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale. In questo contesto, di attesa di un probabile completamento del percorso legislativo, propongo alcune osservazioni tecnico-giuridiche sul testo1 . Una parte rilevante delle novità sono le nuove definizioni previste dall’art. 2 “pane fresco”, “pane di pasta madre”, “pane con pasta madre”, dall’art. 10 “pane fresco tradizionale”, dall’art. 13 “pane made in Italy 100 per cento”.
di Giuseppe Maria Durazzo Avvocato, esperto in diritto dell’alimentazione
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Nell’art. 2, 4) sono contenuti i nuovi divieti “delle denominazioni ‘pane di giornata’, ‘pane appena sfornato’ e ‘pane caldo’ nonché di qualsiasi altra denominazione che possa indurre in inganno il consumatore”. Il prodotto intermedio di panificazione è regolato dall’art. 6 mentre i prodotti utilizzabili per la lievitazione nella panificazione dall’art. 8. Trovano spazio la definizione di lievito, modificata rispetto alla vigente normativa (art. 8 DPR 502/98) e quelle che entreranno per la prima volta nella normativa sul pane quali la crema di lievito, il lievito secco e la pasta madre, così come quella (art. 10 del D.L.) di pasta madre essiccata. A seguito delle previste abrogazioni verranno meno i limiti della quantità d’acqua nel pane a cottura completa (oggi previsti dall’art. 16 della L. 580/1967) e in tema di umidità di cui al vigente art. 5 del D.P.R. 502/1998.
Prodotti per la lievitazione
L’art. 8 per la prima volta introdurrà nel sistema normativo italiano le definizioni dei prodotti utilizzabili per la lievitazione nella panificazione (e quindi non per prodotti da
VI SONO NUOVE
DEFINIZIONI DI PANE FRESCO
forno o lievitati diversi da quelli della panificazione) e della pasta madre (art. 9). L’uso della pasta madre potrà avere un riscontro anche nelle denominazioni del pane (“pane di pasta madre” e “pane con pasta madre”) individuando la prima il pane ottenuto esclusivamente da fermentazione di pasta madre, la seconda pani ottenuti con l’uso contestuale di pasta madre e di altri lieviti. L’indeterminatezza sulla composizione della miscela tra pasta madre e lieviti, senza almeno determinarne non solo le percentuali ma soprattutto l’efficacia lievitante delle due componenti sembra aprire la porta a un nuovo filone di cattiva informazione del consumatore già commercialmente esistente per i prodotti da forno lievitati diversi dal pane. Il tema non è il favore/disfavore per un ingrediente o per l’altro, ma il rischio è che il lievito madre serva, in pratica, più alla comunicazione che
alla lievitazione del pane. L’incertezza che esprime il prossimo Legislatore non potrà che rendere difficile il compito delle imprese e degli organi di controllo.
Preparazione delle miscele degli ingredienti
Il progetto di norma, non ha colto l’occasione per ampliare quanto già autorizzato ai molini dal D.M. del Ministero della Salute 6 aprile 1998, n. 172 “Regolamento recante norme per l’aggiunta di farine di cereali maltati, di estratti di malto e degli enzimi amilolitici alfaamilasi e betaamilasi alle farine di grano tenero” lasciando al panificio, non sempre di grandi dimensioni e quindi non necessariamente dotato dei mezzi operativi e dei metodi di controllo adeguati, il compito della miscelazione degli sfarinati con gli ingredienti previsti dall’art. 4 del disegno di legge.
Tempi di produzione e di vendita del pane fresco Rispetto alla vigente normativa (D.M. 1 ottobre 2018, n. 131, art. 2) che considera,
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AMBIGUITÀ SULL’USO
DELLA PASTA
MADRE E CRITICITÀ
NELLA TUTELA
DEL CONSUMATORE
ai fini della definizione di “pane fresco” quello ottenuto con un processo produttivo continuo, a sua volta qualificato quale “il processo di produzione per il quale non intercorra un intervallo di tempo superiore alle 72 ore dall’inizio della lavorazione fino al momento della messa in vendita del prodotto”, il progetto impone (art. 2, 3), a), in aggiunta, il seguente requisito: che il pane non sia “posto in vendita oltre le ventiquattro ore successive al momento in cui è stato completato il processo produttivo”. Il meccanismo del declassamento dell’alimento e della modifica della denominazione di vendita a seguito del passaggio del tempo è già noto nel nostro diritto con riferimento alle uova A extra o extra fresche, ma in quel caso è previsto dalla norma Ue2. In pratica il declassamento del pane comporterà necessariamente un sistema interno (diverso dal tmc) che coinvolga panificatore ed eventualmente il venditore non produttore del pane (nei casi ammessi), per
individuare l’esatta scadenza delle 24 ore per ogni produzione e per ogni formato di prodotto.
Le sanzioni
Le sanzioni previste dal disegno di legge sono amministrative, salvo che il fatto non costituisca reato: fino a euro 3.000,00
e la sospensione dell’attività fino a venti giorni, nei casi più gravi, per le violazioni dell’art. 2; penale (art. 517 c.p.) sull’indicazione di origine false o fallaci in relazione al “pane made in Italy 100 per cento” di cui all’art. 13, mentre la competenza della vigilanza è affidata alle aziende sanitarie locali. Il complesso delle abrogazioni previste (art. 17), determina l’effetto di privare una parte dei futuri nuovi obblighi di sanzione specifica. Dal punto di vista funzionale, vuol dire che il controllore ufficiale (l’autorità sanitaria) individuerà la sanzione, se esistente, nel novero di altre norme, con evidente incertezza del diritto. Senza approfondire gli aspetti dottrinali, mi pare che si possa affermare che il Legislatore, introducendo l’obbligo del sanzionamento della violazione dell’art. 13 (il pane made in Italy 100 per cento) sulla base dell’art. 517 c.p. modifichi di fatto il codice penale con una norma extra codice, dunque viziata in quanto apparentemente in contrasto col principio della “riserva di codice” introdotto con l’art. 1 del D. Lgs 21/2018 che così dispone: “Nuove disposizioni che prevedono reati possono essere introdotte nell’ordinamento solo se modificano il codice penale ovvero sono inserite in leggi che disciplinano in
modo organico la materia”. Una sanzione del codice penale all’interno di una norma che regola parzialmente il settore dei pani (neppure l’insieme dell’ordinamento alimentare) non sembra essere definibile come una disciplina organica della materia penale. Tema che non è solo di studio e di buona normazione, ma che sembra nella fattispecie limitare la stessa funzionale giudiziale (nelle sue diverse funzioni) nel determinare l’ipotetica norma violata. A parte che la tutela pare essere prevista per la sola dizione “Pane made in Italy 100 per cento” e non rispetto ad altre, ad esempio in lingua italiana come “Pane fatto in Italia 100 per cento”, l’indicazione protetta prevista del progetto sembra porsi in contrasto con la definizione di “paese d’origine” come individuata ai sensi degli articoli da 23 a 26 del regolamento (CEE) n. 2913/92. Un pane ottenuto in Italia con sfarinato italiano, ma ad esempio con lievito o spezie non italiche, sarebbe italiano secondo la norma Ue quindi nell’etichetta italiana come nella multilingue potrebbe ben portare l’indicazione Made in Italy o l’indicazione di
prodotto nello stabilimento (italiano) di X, mentre non potrebbe dirsi “Pane made in Italy 100 per cento”. Il rischio potrebbe essere, dunque, che la sanzione prevista nel progetto finisca per vietare, per interpretazione giurisprudenziale, anche le informazioni ammesse dalla norma Ue, da ultimo citata, come quella del “Made in Italy”, piuttosto che quella “prodotto da Y, nello stabilimento (italiano) di X” con un paradossale effetto boomerang specie nella comunicazione del prodotto italiano esportato e un non minore rischio di conflitto tra la disciplina Ue e quella nazionale votante.
Anche la disposizione che introduce i divieti delle denominazioni “pane di giornata”, “pane appena sfornato” e “pane caldo” qualora possano “indurre in inganno il consumatore” appare idonea a determinare incertezza giuridica. Se da un lato la sanzione riferita a tutto l’art. 2 è, come visto in precedenza, amministrativa, il Legislatore qualifica oggettivamente ingannevoli dette denominazioni. Da ciò sembra che ne discenda che la sanzione, in caso di uso soggettivamente non
SISTEMA SANZIONATORIO DISOMOGENEO E CONTRASTO CON LA NORMATIVA UE
conforme di quella denominazione, sia la conseguenza di un comportamento qualificato come ingannevole. Orbene, l’ingannevolezza è già sanzionata penalmente trovando la punibilità nella più classica fattispecie dell’“aliud pro alio”3. E in altre condizioni s’intreccia, non sempre armoniosamente, con le norme del Codice del Consumo. Dunque, se il progetto di novella introduce la sanzione amministrativa per l’ingannevolezza nel ristretto caso del pane di cui all’art. 2 essa potrebbe dirsi speciale rispetto a quella prevista ad esempio nel Codice del Consumo, piuttosto che nel Reg. Ue 1169/2011 in tema di informazione al consumatore che quindi non sarebbero applicabili in caso di violazione dell’art. 2 del D.L. Vi è pure
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da osservare che la sanzione penale prevista dal disegno di legge, contestualmente rispetto alla sanzione amministrativa, “pre-qualifica” penalmente la sanzionabilità senza indicare i limiti e le caratteristiche della fattispecie punibile, introducendo una previsione fragile, a mio parere, pertanto di dubbia legittimità, a causa dell’indeterminatezza degli elementi identificativi e di discernimento tra fattispecie sanzionata amministrativamente e quella penalmente.
Addenda
Il testo ufficiale alla data in cui scrivo questa nota fa propri molti contenuti di proposte provenienti da precedenti Legislature in particolare dalla XVIII (Norme in materia di produzione e vendita del pane (169, 739) e dalla XVII (schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e il Ministro della salute, recante il regolamento di definizione delle denominazioni di panificio, pane fresco e pane a durabilità prolungata) e in parte fa tesoro di alcune pronunzie giudiziali
(Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) n. 06677/2021. Reg. Prov. Coll. n. 01965/2021 Reg. Ric.; Civile Sent. Sez. 2 num. 2618 Anno 2021), mentre sembra distanziarsi dalla pronunzia della Corte di Giustizia (Ottava Sezione) del 6 ottobre 2011 nel procedimento C 382/10.
Giuseppe Maria Durazzo
NOTE
1. Per il testo integrale del D.L. si rimanda a https://www. senato.it/leg/19/BGT/Schede/ FascicoloSchedeDDL/ebook/56327.pdf
2. Reg. Del. Ue 2023/2465, art. 3.
3. Cass. Pen., sez. III, 22 maggio 2008, n. 27105
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Conclusa la IV edizione di “Molini a Porte Aperte”
UN’INIZIATIVA DI SUCCESSO CHE PORTA MIGLIAIA
DI VISITATORI A CONOSCERE IL MONDO DELLE FARINE E DELLE SEMOLE
Si è tenuta lo scorso sabato 24 maggio, con l’adesione di aziende associate a frumento tenero e a frumento duro, l’attesa quarta edizione della Giornata “Molini a Porte Aperte”, manifestazione voluta fortemente da Italmopa con l’obiettivo di fare finalmente chiarezza su tanti aspetti e sulle peculiarità che caratterizzano il comparto molitorio. In occasione di questo quarto appuntamento, così come accaduto nelle precedenti edizioni, migliaia di visitatori, da rappresentanti istituzionali e accademici, a studenti, famiglie, foodblogger, fornitori, clienti o semplici curiosi hanno avuto l’opportunità, attraverso un racconto chiaro e trasparente, di apprendere come funziona oggi un molino, come vengono selezionati i frumenti per la produzione delle varie tipologie di farine e semole, quali sono le loro
caratteristiche salutistiche e nutrizionali ma, soprattutto, quanto prioritaria sia, per le aziende molitorie, la sicurezza alimentare garantita attraverso accurati e sistematici controlli sotto il profilo igienico-sanitario. Ancora una volta, grande è stata la curiosità e l’interesse dei tantissimi che hanno risposto all’invito di Italmopa e delle aziende aderenti che, consapevoli dell’impegno necessario per l’organizzazione di eventi di questo tipo, hanno scelto di aprire le proprie porte al pubblico e di raccontare e trasmettere, grazie alla professionalità dei propri mugnai, tutto l’entusiasmo, la serietà e la dedizione di un mestiere di assoluta eccellenza. Alla luce degli ottimi risultati ottenuti dalla Giornata, patrocinata peraltro, a conferma della sua rilevanza, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, possiamo
certamente affermare che Molini a Porte Aperte costituisce ormai un appuntamento consolidato, particolarmente atteso e di assoluto riferimento, che ci rende particolarmente orgogliosi poiché istituito nell’ambito di una più ampia attività di informazione e comunicazione che, come Associazione, stiamo portando avanti ormai da diversi anni. Alle tantissime persone intervenute ma anche ai titolari e al personale dei molini che si sono impegnati al massimo per accogliere i visitatori nel miglior modo possibile, va il nostro più sincero ringraziamento. Lasciamo ora spazio alle immagini della Giornata, a noi gentilmente fornite, che più di ogni parola possono raccontare lo spirito che ha caratterizzato anche questa quarta edizione.
Laura Pierandrei
I MOLINI D’ITALIA
CHE HANNO PARTECIPATO ALLA 4a EDIZIONE
AGUGIARO & FIGNA MOLINI Collecchio (Pr)
AGUGIARO & FIGNA MOLINI
(Pd)
A. RIEPER SPA Vandoies (Bz)
Coccaglio (Bs)
a grano tenero
CASILLO SPA SOCIETÀ BENEFIT
MACINAZIONE LENDINARA
Corato (Ba)
MOLINI FAGIOLI Magione (Pg)
MOLINO ANSELMO COLOMBO Paderno d’Adda (Lc)
MOLINO DALLAGIOVANNA
MOLINO GRASSI
MOLINO PARRI
MOLINO ROSSETTO
MOLINO S. PAOLO
SOCIETÀ DI MACINAZIONE
MOLINI CERTOSA SPA
Gragnano Trebbiense (Pc)
Fraore (Pr)
Sinalunga (Si)
(Pd) e Codevigo (Pd)
Palazzolo Acreide (Sr)
Certosa di Pavia (Pv)
a grano tenero
a grano duro
L’indice riporta le imprese aderenti all’iniziativa in ordine alfabetico per ragione sociale
AGUGIARO & FIGNA Collecchio (Pr) e Curtarolo (Pd)
“La straordinaria partecipazione registrata nei nostri stabilimenti di Curtarolo, Collecchio e Magione, in occasione di Molini a porte aperte, conferma quanto stia crescendo nel pubblico l’interesse a comprendere da vicino l’origine e i processi che trasformano il
grano in una materia prima fondamentale per il settore alimentare, come la farina. L’evento ha rappresentato un momento autentico di confronto e scoperta, che ha reso visibile il valore di una filiera complessa fatta di competenze, scelte sostenibili e innovazione tecnologica.
Un segnale importante di quanto il settore molitorio rappresenti oggi un punto di incontro tra cultura, territorio e futuro. Ringraziamo Italmopa per aver dato vita a una giornata che ha saputo unire industria e persone con trasparenza e passione”.
A. RIEPER SPA Vandoies (Bz)
“Il Molino RIEPER ha partecipato per la quarta volta consecutiva all’iniziativa nazionale ‘Molini a Porte Aperte’. I posti disponibili sono stati esauriti in poche settimane e circa 350 visitatori hanno preso parte con entusiasmo alle visite guidate. Oltre a scoprire la
storia centenaria dell’azienda e il moderno processo di trasformazione dal grano alla farina, gli ospiti hanno potuto degustare diversi tipi di pane e confrontarsi con tecnici e maestri panificatori su farine, materie prime e arte molitoria. Grande successo anche per i laboratori
BELOTTI
“Una giornata intensa, ricca di emozioni, incontri e sguardi sorpresi: Molini a porte aperte ha lasciato un segno profondo in chi ha partecipato. Famiglie, studenti, appassionati di cucina e curiosi son venuti a trovarci, spinti dalla voglia di scoprire cosa si cela dietro un sacco di farina. I commenti più frequenti? ‘Non mi
pratici: con gioia e partecipazione, sono stati preparati i tradizionali ‘Brezel’ e svariate pizze, poi cotte e gustate sul momento. L’evento si è concluso con grande soddisfazione da parte del pubblico e con molti complimenti al team RIEPER”.
Coccaglio (Bs)
aspettavo questa automazione’ oppure ‘Pensavo fosse tutto più semplice’. Abbiamo svelato un mondo complesso, fatto di tecnologia, rigore e passione. Dalla selezione del grano al controllo qualità, ogni fase è frutto di competenza e innovazione. Tour guidati, laboratori, degustazioni e incontri hanno coinvolto grandi e piccoli,
sfatando miti (origine della materia prima e tipologia di macinazione su tutti) e aprendo gli occhi su un settore spesso sotto attacco. Una risposta concreta alla disinformazione: perché dietro un prodotto considerato semplice, c’è un mondo da raccontare. L’informazione è un nostro dovere e l’unione fa la forza”.
CASILLO SPA SOCIETÀ BENEFIT Corato
“La visita al Molino Casillo ha rappresentato un’occasione didattica preziosa, capace di trasformare l’apprendimento in un’esperienza concreta, viva e profondamente significativa per i nostri studenti. Vedere i ragazzi dell’IPC Tandoi partecipare con interesse, porre domande pertinenti e confrontarsi con i professionisti del settore è stato per
noi docenti motivo di grande soddisfazione. Il contesto produttivo del Molino Casillo ha offerto loro l’opportunità di comprendere da vicino le dinamiche dell’industria molitoria, i processi tecnologici avanzati che trasformano il grano in farina, ma anche il valore della qualità, della sicurezza alimentare e della sostenibilità ambientale. Tutti aspetti che
(Ba)
spesso vengono studiati sui libri, ma che assumono tutt’altro significato quando si ha la possibilità di osservarli sul campo. Ringraziamo il Molino Casillo per l’accoglienza calorosa e per l’attenzione rivolta ai nostri studenti, certi che queste sinergie tra scuola e impresa siano fondamentali per costruire un ponte solido tra formazione e mondo del lavoro”.
MACINAZIONE LENDINARA Arcole
Più di 200 visitatori sono stati registrati presso Macinazione Lendinara in occasione di “Molini a porte aperte”. Quattro turni di visita da 25 persone l’uno non sono bastati e gli organizzatori hanno dovuto aggiungere un turno extra alle 17.00 dedicato agli ultimi interessati che erano rimasti fuori dalle liste. Molto partecipate anche le due masterclass, sia quella del mattino con Alessandra
Fontana dedicata alla pasta fresca tirata a mano, sia quella di Simone Lombardi sui tanti modi di fare la pizza in casa, dalla teglia al padellino fino alla pizza fritta. Grande curiosità per la visita al molino, gestita dai due responsabili di produzione Antonio Toso e Matteo Santi, che hanno dovuto allungare i giri di visita di almeno mezz’ora per turno, al fine di soddisfare le tantissime domande che ruotano intorno
(Vr)
alla produzione di farina “È stato un bel momento di informazione e di festa - afferma il titolare Pier Massimo Cavallariaprire le porte alla comunità fa riscoprire anche a noi addetti ai lavori la bellezza e l’importanza di questo mestiere antico e prezioso. Ringrazio tutte quelle persone che ci hanno onorato del loro tempo”.
MOLINI BONGIOVANNI Cambiano
“Lo scorso 24 maggio abbiamo partecipato alla quarta edizione di “Molini a Porte Aperte”, un’iniziativa promossa da Italmopa che per noi rappresenta un’occasione preziosa per avvicinare il pubblico al
mondo della molitura. Aprire le porte del nostro molino ha significato raccontare da vicino il percorso del frumento, che da semplice chicco si trasforma in farina: un processo fatto di esperienza, passione e impegno
MOLINI FAGIOLI
“È stata una giornata intensa di confronto e consapevolezza quella vissuta da Molini Fagioli in occasione dell’edizione 2025 di Molini a Porte Aperte. L’ampia partecipazione ha confermato
(To)
quotidiano. È stata una giornata di grande successo, ricca di curiosità e partecipazione, e siamo orgogliosi di aver contribuito a far conoscere da vicino il valore e la qualità del nostro lavoro”.
Magione (Pg)
quanto oggi sia forte il desiderio di conoscere e sostenere filiere trasparenti, sostenibili e orientate al valore condiviso. Al centro, l’approccio OIRZ – Origine Italiana Residuo Zero, modello virtuoso che
integra agricoltura responsabile, economia circolare e tracciabilità totale. Un percorso che mette al primo posto il rispetto per la terra, la salute del consumatore e il futuro delle comunità”.
MOLINI INDUSTRIALI Modena
“L’edizione 2025 di ‘Molini a Porte Aperte’ per Molini Industriali si è confermata un grande successo, è stata nuovamente un’occasione preziosa per far conoscere da vicino il lavoro dei mugnai e il
valore della filiera della farina. Ottima la partecipazione del pubblico, tra famiglie, appassionati, e semplici curiosi che hanno potuto assistere a dimostrazioni, partecipare a laboratori e degustazioni. L’iniziativa ha
permesso di valorizzare tradizione, innovazione e sostenibilità, rafforzando il legame tra territorio, cultura e produzione alimentare. Una bella giornata all’insegna della trasparenza e della condivisione”.
MOLINO ANSELMO COLOMBO Paderno d’Adda (Lc)
“Sabato 24 Maggio 2025 si è svolta la 4° edizione di Molini a porte aperte, una manifestazione che ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico con oltre 550 persone, un esperienza per il consumatore sempre più desideroso di conoscere una realtà come quella del molino, un perfetto connubio tra tradizione ed innovazione; un’occasione per condividere le tematiche legate al mondo delle farine, dalla sicurezza alimentare, alla sostenibilità, al tema dell’origine delle materie prime, fino ai temi legati ai contenuti nutrizionali e salutistici ed alle proposte dell’industria molitoria. Un incontro che aveva lo scopo di condividere con il consumatore finale una corretta conoscenza di questi temi senza preclusioni di carattere ideologico, analizzando i problemi nella loro complessità, evitandone la banalizzazione e l’eccesiva semplificazione. La manifestazione ha dato modo ai consumatori di visitare tutti i reparti dello
stabilimento e di confrontarsi sui temi legati alle farine durante la vista all’Accademia della farina, si è conclusa con una degustazione di un prodotto iconico come la pizza napoletana grazie alla collaborazione con il gruppo Pizzium e testando la dolcezza dei panettoni del Maestro
Maurizio Bonanomi con il quale Molino Colombo proseguirà nel progetto Panettone d’artista 2025, un progetto in collaborazione con la Galleria Melesi di Lecco che grifferà la confezione con l’opera di Raluca Jurcovan unendo forme d’arte differenti”.
MOLINO DALLAGIOVANNA
“Un’esperienza davvero speciale e completa: una visita guidata allo stabilimento abbinata ad una successiva degustazione dei pregiati prodotti dell’Arte Bianca. Un’occasione unica anche nelle nostre valli piacentine dove il pubblico,
Gragnano Trebbiense (Pc)
privato e professionista, ha avuto la possibilità, attraverso la visita di Molino Dallagiovanna, di conoscere dal vivo l’impareggiabile capacità produttiva dell’Industria molitoria italiana nell’individuare, selezionare, lavare, miscelare e trasformare in
MOLINO GRASSI
Molino Grassi ha aderito con entusiasmo a Molini a Porte Aperte 2025, accogliendo oltre 170 visitatori nello stabilimento di Fraore (Parma). “Per noi è fondamentale raccontare ciò che c’è dietro ogni sacco di farina: un lavoro che fonde innovazione, tradizione e rispetto per l’ambiente” commenta l’amministratore delegato
farina le migliori varietà di frumento. Questo evento ha sicuramente permesso alle aziende molitorie di avvicinarsi al consumatore, sfatando ‘miti’ e facendo chiarezza sulle modalità e le caratteristiche della macinazione del grano in Italia”.
Fraore (Pr)
Massimo Grassi. “Durante la giornata, il pubblico ha potuto osservare tutte le fasi produttive, dal laboratorio qualità alle moderne linee di molitura, fino all’avveniristico magazzino automatizzato geotermico da 4.100 posti pallet e al mulino a pietra dedicato ai grani più pregiati. Centrale il racconto della filiera biologica, che da oltre
trent’anni rappresenta una scelta identitaria per l’azienda. Energia da fonti rinnovabili, carta riciclata, risparmio idrico: la sostenibilità è un impegno concreto. Ottima risposta anche per il Laboratorio Bimbi, spazio creativo dedicato ai più piccoli. Una giornata di dialogo e apertura, nel segno della cultura del grano”.
MOLINO PARRI Rigomagno (Si)
“L’evento si è svolto in 2 giornate, nella prima giornata abbiamo accolto i consumatori finali o i curiosi a fasce orarie in gruppi da 30 persone (200 visite) con visita al molino, visita al laboratorio e degustazione finale con pasta e pizza fatti al momento con le nostre farine. Le ultime visite della prima giornata
sono state dedicate alle famiglie dei dipendenti con cena insieme ai dipendenti per inaugurare anche il nuovo magazzino appena costruito. La domenica invece è stata dedicata ai clienti, che avevano ‘molta sete’ di capire come veniva prodotta la farina che acquistavano, la mattina è stata dedicata alle visite e si è
MOLINO ROSSETTO
“Tutto inizia a Pontelongo, sulle rive tranquille del Bacchiglione. Qui, da oltre tre secoli, le macine di Molino Rossetto trasformano il grano in farina, portando avanti una tradizione di famiglia che attraversa sette generazioni. Un sapere antico che si rinnova ogni giorno, unendo esperienza, passione e innovazione. Anche quest’anno, in occasione della Giornata ‘Molini a Porte Aperte’, le porte dello storico impianto si sono spalancate per accogliere il pubblico: famiglie, studenti, professionisti e semplici curiosi hanno potuto osservare da vicino il lavoro dei mugnai, la tecnologia all’avanguardia, l’attenzione alla qualità e alla sicurezza. È stato un momento di racconto autentico, in cui il valore del “fare bene” si è mostrato in ogni dettaglio. Ma il viaggio della farina non si ferma qui. Da Pontelongo si prosegue verso Codevigo, dove ha sede lo stabilimento logistico e di confezionamento. È lì che il prodotto prende
conclusa con un pranzo finale nel nuovo magazzino con tutti i clienti (320 visite). Nel week-end abbiamo accolto più di 500 persone, sono state giornate impegnative ma molto soddisfacenti, molti si sono stupiti di vedere il mondo che c’è dietro a un semplice prodotto come la farina”.
Pontelongo (Pd)
forma definitiva, pronto a raggiungere le tavole di chi cerca, ogni giorno, qualità e fiducia. Questa è la filiera di Molino Rossetto: un percorso interamente controllato, che nasce e si sviluppa nel cuore del Veneto. Una storia fatta di territorio, persone, scelta consapevole delle materie prime e innovazione continua. Perché ogni farina racconta qualcosa in più di un ingrediente: racconta un’identità, un impegno, una visione che guarda al futuro senza mai dimenticare le proprie radici”.
MOLINO S. PAOLO
“È sempre un piacere aprire le porte della nostra azienda a tanti visitatori curiosi di apprendere il processo di macinazione del grano constatando la moltitudine di controlli e tecnologie
che le nostre aziende adottano per garantire al massimo la salubrità dei prodotti. È stato molto gratificante confrontarsi con i visitatori e notare il loro senso di stupore nell’apprendere concetti nuovi
MOLINI CERTOSA
“Non è facile descrivere in poche parole il successo ottenuto sia per l’affluenza, ben 180 visitatori di tutte le età e di tutte le categorie, dalle famiglie, agli studenti, ai professionisti di settore, sia per l’entusiasmo e la
Noto (Sr)
di cui non avevano minimamente idea. Anche per questa edizione ‘Molini a Porte Aperte’ si conferma come strumento utile a salvaguardare l’operato dell’industria molitoria”.
Certosa di Pavia (Pv)
curiosità dimostrati nello scoprire il giusto connubio tra la tradizione di 120 anni di storia e l’evoluzione dell’arte molitoria attraverso la nuova tecnologia. È stata una giornata ricca di incontri, domande e momenti di condivisione che
ci hanno emozionato. Abbiamo ricevuto molti complimenti per la passione mostrata nel raccontare il nostro lavoro, per l’accoglienza e l’organizzazione dell’evento, che ripeteremo sicuramente”.
Assemblea Generale Italmopa 2025: eletto il nuovo Presidente
Italmopa General Assembly 2025: a new President elected
VINCENZO MARTINELLI AL VERTICE DELL’ASSOCIAZIONE
PER IL BIENNIO 2025/26
VINCENZO MARTINELLI
TAKES THE HELM OF THE ASSOCIATION FOR THE 2025–26
BIENNIUM
The Italmopa General Assembly took place on June 13, 2025, in Santo Stefano Belbo, where Vincenzo Martinelli was elected as the new President for the 2025-26 term. Outgoing President Andrea Valente presented a comprehensive report on the challenges and performances of Italy’s food and milling industries in 2024, highlighting export growth and a slight production increase. Despite decreased revenues due to falling prices of flours and semolina, production volumes for both soft and durum wheat improved. Martinelli emphasized collaboration within the wheat supply chain and strengthening institutional relationships as core goals of his mandate.
a cura della Redazione
Il 13 giugno scorso, nella splendida cornice delle Langhe, più precisamente a Santo Stefano Belbo all’interno del prestigioso Relais San Maurizio si è tenuta l’Assemblea Generale di Italmopa. A fare gli onori di casa, Andrea Valente in veste sia di Presidente Italmopa - prima del passaggio di consegne - sia di imprenditore albese - Molino Valente è infatti sito a Felizzano a pochi chilometri dalla Città delle Cento Torri -. Il Presidente ha poi voluto ringraziare i Vicepresidenti - Alex, Emanuela, Enzo, Umberto - e i componenti tutti del Consiglio di Presidenza per il fattivo e costante contributo e disponibilità da
loro sempre garantiti nel corso dell’intero arco della sua presidenza. Il ringraziamento è stato altresì esteso alla struttura Italmopa la cui attività è risultata fondamentale nel coadiuvare e fornire ogni necessario supporto alla squadra di Presidenza nella sua attività di rappresentanza da un lato e nell’azione quotidiana di informazione e di consulenza alle Aziende associate dall’altro. Infine, prima di passare alla relazione annuale, Valente ha voluto ricordare i gravi lutti che hanno colpito, nel 2024 e nei primi mesi del 2025, le famiglie Manca, Parri e Loiudice, invitando i presenti a un minuto di raccoglimento.
La relazione annuale
La relazione annuale del Presidente ha avuto come oggetto un focus sull’industria alimentare nel 2024, con una presentazione dei numeri della produzione del comparto molitorio nazionale e una presentazione delle attività di Italmopa. Procedendo con ordine, Andrea Valente ha riflettuto sull’andamento dell’industria alimentare dello scorso anno. Un 2024 complesso per il settore che si è indebolito sia nelle economie avanzate sia in quelle emergenti. A latere, la rigidità del mercato del lavoro si è allentata, mentre i tassi di disoccupazione si sono avvicinati ai minimi storici. A ciò, si è aggiunto un lieve rallentamento dell’economia statunitense, affiancato da una fiacca dinamica dell’Eurozona e della crescita esigua dei paesi emergenti. In questo quadro complesso, l’industria alimentare nazionale è comunque riuscita a confermare aspetti premianti, accanto ad alcune criticità. L’anno appena trascorso ha quindi visto una spinta produttiva del settore pari al +1,8%, a fronte del cedimento del -3,5% accusato in parallelo dal totale industria. In tale contesto, tuttavia, la carenza di capacità di acquisto del consumatore italiano, espressione di un paese stagnante da tempo e di una produttività poco dinamica, ha caratterizzato tutto l’arco delle vendite, sia sul fronte alimentare che non. Positivo è stato senza dubbio il risultato dell’export, con una quota di 56.776,3 milioni di euro, con un tendenziale del +8,6% sullo stesso periodo 2023 che ha consolidato il +6,6% registrato a consuntivo 2023. Il mercato
Vincenzo Martinelli, Presidente Italmopa
nord-americano rappresenta senza dubbio lo sbocco principale dell’industria alimentare italiana (+17,5%), seguito da altri paesi, seppur in maniera nettamente più contenuta: Spagna (+7,9%), Regno Unito (+6,1%), Germania (+6,2%) e Francia (+3,9%). Tra i mercati di maggiore peso, sono da segnalare anche le crescite a due cifre della Polonia (+18,4%), del Canada (+14,9%), del Giappone (+10,0%) e dell’Australia (+16,1%). Mentre non vanno dimenticate le performance sopra la media di settore della Cina, che ha segnato una spinta del +12,9%, affiancata dalla Corea (+19,8%), dalla Croazia (+13,6%) e dal Brasile (+11,3%). Anche la Russia è rientrata in positivo, con un +20,3% (legato essenzialmente al comparto enologico) che ha invertito nettamente il -12,2% del 2023. Mentre su un passo significativo si è posta anche l’Ucraina, con un +12,2%. Insomma, il bilancio 2024 dell’industria alimentare italiana continua a rimarcare le sue doti competitive che, si spera, possano esorcizzare i pericoli commerciali provenienti da oltre Atlantico e, soprattutto, gestire al meglio una vulnerabilità strutturale della struttura produttiva come, ad esempio, l’esposizione alle quotazioni internazionali di molte materie prime di obbligatoria importazione per insufficienza dell’offerta nazionale, anche se che l’industria alimentare ha alzato il proprio livello di approvvigionamento interno.
Il settore molitorio
La relazione si è poi incentrata sul comparto molitorio: il 2024 è stato caratterizzato da un andamento positivo dei volumi
produttivi nel comparto della macinazione sia del frumento tenero sia del duro. Il notevole ridimensionamento delle quotazioni degli sfarinati (farine e semole) e dei sottoprodotti della macinazione rispetto al 2023, come conseguenza del rientro dei principali costi di produzione dopo i picchi raggiunti nel 2022, ha di contro pesato negativamente sul livello del fatturato del comparto che si è situato complessivamente, sulla base degli indicatori relativi alla produzione e ai prezzi delle diverse tipologie di sfarinati e sottoprodotti della macinazione, in 4,708 miliardi di euro con una contrazione complessiva dell’11,4% rispetto al fatturato 2023 calcolato in 5,314 miliardi di euro. Per quel che concerne il frumento tenero,
VINCENZO MARTINELLI ELETTO PRESIDENTE ITALMOPA
PER IL BIENNIO 2025/26
si è verificato un incremento complessivo dei volumi produttivi di farine stimato in misura del 3,8% rispetto al 2023 (da 4,146 a 4,303 milioni di tonnellate). Tale andamento positivo ha riguardato su tutti il principale canale di commercializzazione, ovvero la panificazione e i prodotti sostitutivi che, nel corso dell’ultimo biennio, hanno fatto registrare, contrariamente al preoccupante trend flessivo registrato nel passato, un’inaspettata dinamica positiva. Insomma, un’altra incoraggiante crescita complessiva del 5,5%, trainata in particolare dalla richiesta proveniente dalla grande distribuzione, anche per via di un’offerta che ha registrato una crescente diversificazione rispondendo in modo più adeguato alle nuove esigenze dei consumatori. Leggermente in flessione si è invece dimostrata la produzione di farine per il comprato dolciario (-0,9%); non così per quei trend consolidatisi negli ultimi anni, ovvero: pizza (superiore al 3,0%), fresca e soprattutto surgelata; ed export (+11,9%)
Un momento del passaggio di consegne tra Andrea Valente (Past President) e Vincenzo Martinelli (Neo Presidente)
L’Assemblea riunita
grazie a un sempre più diffuso apprezzamento, all’estero, dell’alta qualità e della versatilità delle farine italiane. In leggero e costante crescita (+2,0%) sono stati i volumi di farine destinate alla produzione di pasta fresca. Infine, le farine sugli scaffali dei supermercati hanno proseguito nella riduzione delle vendite (-7,1%), a conferma del ridimensionamento dopo quanto avvenuto nella prima fase di emergenza Covid, quindi i consumatori avevano fatto incetta di farine per prodursi sfarinati in casa. Nel suo complesso, il fatturato 2024 del comparto molitorio a frumento
tenero dovrebbe pertanto situarsi in circa 2,360 miliardi di euro con una riduzione del 7,6% circa rispetto al 2023, calcolato in 2,555 miliardi di euro. Ciò dipende dalla riduzione media, rispetto all’anno precedente, del prezzo delle farine (-6,1%), nonché dei sottoprodotti della macinazione (-27,3%), a loro volta dovuti principalmente alla contrazione delle quotazioni della materia prima frumento tenero (-10,5% rispetto al 2023).
Il comparto del frumento duro nel 2024 dovrebbe prevedere un incremento complessivo dello 0,4% circa della produzione di semole. Del resto, riflette la domanda sostanzialmente stabile (+0,3%) proveniente dall’industria pastaria, da sempre principale canale di sbocco del settore molitoria a frumento duro. L’andamento positivo (+1,0%) dell’export di pasta alimentare sarebbe stato infatti parzialmente controbilanciato da una nuova contrazione (anche in questo caso di circa 1 punto percentuale) dei consumi
interni. Il fatturato del comparto a duro sarebbe comunque in riduzione a 2,348 miliardi di euro rispetto a 2,759 miliardi di euro nel 2023 (-14,9%) a causa e della riduzione delle quotazioni medie delle semole (-13,2%) e dei sottoprodotti della macinazione (- 28,6%) a loro volta dovuti alla marcata riduzione del costo duro (-17,0% circa) rispetto alle quotazioni medie del 2023.
Nel complesso, i volumi di sfarinati prodotti dall’Industria molitoria nazionale si sarebbero pertanto attestati, nel 2024, in 8.323.000 t con un incremento del 2,1% circa rispetto ai volumi calcolati nel 2023, pari a 8.151.000 t. Mentre il volume complessivo dei prodotti dell’Industria molitoria italiana - comprensivi anche dei sottoprodotti della macinazione - avrebbe raggiunto 11,837 milioni di tonnellate (11,608 milioni di tonnellate nel 2023).
La nuova squadra di presidenza per il prossimo biennio
1.
TABELLA 2 UTILIZZAZIONE DEGLI SFARINATI
In occasione dell’Assemblea annuale, Vincenzo Martinelli (Candeal Commercio) è stato eletto nuovo Presidente di Italmopa per il biennio 2025/2026. Il neopresidente ha poi comunicato all’assemblea i quattro Vicepresidenti designati: Francesco Vacondio (Molini Industriali) e Fabio Viani (Molino Pasini) per la Sezione Molini a frumento tenero e Clelia Loiudice (Semolificio Loiudice) e Federica Grassi (Molino Grassi) per la Sezione Molini a frumento duro. A “Molini d’Italia” il Presidente Martinelli ha illustrato brevemente come intende impostare il suo mandato di presidenza e, ancor più, quali siano gli aspetti su cui occorre maggiormente lavorare per rafforzare il posizionamento di Italmopa. Queste le sue parole: “tra le priorità annovero, in particolare, lo sviluppo delle relazioni e della collaborazione con le altre componenti delle filiere frumento, nell’ottica di una crescita equilibrata delle stesse e di tutti gli anelli che le compongono. Il confronto permanente tra le parti, infatti, purché rispettoso delle rispettive esigenze, appare ormai indispensabile per filiere che - operando in un contesto aperto, globale, fortemente concorrenziale - si trovano necessariamente nell’obbligo di effettuare un salto culturale notevole rispetto al passato, evitando polemiche
sterili e cercando di superare le criticità del settore. A questo riguardo, intendo, in particolare, focalizzarmi sulla questione della qualità della materia prima, fattore imprescindibile per garantire una giusta marginalità ai produttori e alla filiera tutta”. Ancora: “Nell’ottica di un costante confronto con la filiera tutta, sarebbe altresì d’interesse collettivo l’organizzazione di un ‘Tenero Days’ - da affiancare ai ‘Durum Days’ - la cui cornice potrebbe essere il CeMi a Milano. E sulla scia di quanto svolto da Andrea Valente, reputo fondamentale rafforzare il rapporto diretto con il Masaf, cercando altresì di valutare attentamente i bandi e i finanziamenti statali per il mondo agricolo. Infine una riflessione su FederPrima, una ‘realtà’ giovane che deve essere portata avanti come progetto, allargandola, aumentandone l’adesione e, soprattutto, la visibilità”. Una battuta su come intendano impostare il proprio incarico - sulla base di competenze e ruolo - l’hanno offerta anche i nuovi componenti della “squadra” di presidenza, a cominciare da Fabio Viani, il quale ha affermato che “il mondo dell’impresa in generale e l’industria molitoria in
particolare stanno attraversando un periodo di incertezza legato a scenari geopolitici instabili e a normative spesso incapaci di interpretare le esigenze degli imprenditori. In tale contesto offro la mia collaborazione al Presidente Martinelli e a tutta la squadra di presidenza per far fronte alle criticità presenti e future, con particolare riguardo al settore della macinazione del tenero, cui appartiene la mia azienda. Ritengo sia fondamentale poter sfruttare sinergie e collaborazioni con i colleghi, con le altre associazioni, con le Istituzioni e gli Enti di governo del territorio per ottenere risultati. Penso che il nostro settore rappresenti una assoluta eccellenza nel panorama produttivo nazionale e mi impegnerò affinché tale ruolo venga riconosciuto e valorizzato e non sminuito da ideologie o interessi di parte”. A seguire, Francesco Vacondio che nel suo ruolo di Vice Presidente di Italmopa ha affermato: “intendo contribuire allo sviluppo di strategie volte a rendere il nostro comparto sempre più efficiente, competitivo e sostenibile, affrontando con determinazione le sfide poste dal mercato e dal contesto normativo. Opererò in stretta sinergia con l’intera
squadra di Presidenza, offrendo pieno sostegno alla visione e alla guida del Presidente Martinelli, con l’obiettivo condiviso di rafforzare e valorizzare l’industria molitoria italiana, prima in Europa per dimensioni, e portatrice di una tradizione e di una professionalità riconosciute a livello internazionale”. Quindi, Clelia Loiudice: “la velocità con cui il mondo cambia e la portata di tali cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti e tali fattori non stanno risparmiando neanche il nostro settore normalmente (ed erroneamente) percepito come ‘tradizionale’. Il Consiglio di Presidenza, squadra motivata e molto affiatata, ha già individuato, quale azione prioritaria, comunicare e far pesare nei dialoghi con i nostri interlocutori istituzionali l’eccellenza dell’industria molitoria italiana riconosciuta a livello internazionale, il suo fondamentale contributo alla sicurezza alimentare e alla qualità dei prodotti a valle della filiera, nonché i continui sforzi di noi mugnai per modernizzarla e migliorarla anche in chiave sostenibile. Non siamo meri trasformatori di commodities, ma aziende che innovano, investono anche in R&S e valorizzano le materie prime
Da sinistra, Federica Grassi, Fabio Viani, Vicenzo Martinelli, Andrea Valente, Francesco Vacondio, Clelia Loiudice
EXPORT IN FORTE ESPANSIONE:
+11,9% PER LE
FARINE ITALIANE
ALL’ESTERO
agricole con competenza ed esperienza. Cercherò quindi di affiancare con responsabilità il Presidente Martinelli, in continuità con la sua Presidenza a duro nel quadriennio precedente, impostando un dialogo costante con gli associati, per raccoglierne le istanze e risolvere i problemi comuni a tutte le aziende del comparto, forti anche dell’ottima struttura Italmopa”. Infine, Federica Grassi: “Nel mio ruolo nella squadra di Presidenza intendo promuovere un dialogo sempre più aperto, costruttivo e continuativo con il mondo agricolo, riconoscendone il valore strategico all’interno della filiera cerealicola nazionale. Ritengo sia giunto il momento di superare logiche puramente competitive per favorire invece un approccio fondato su una maggiore collaborazione, trasparenza
e visione comune degli obiettivi. Una filiera coesa è una filiera più forte, capace di affrontare le sfide del mercato globale, della sostenibilità e della sicurezza alimentare con strumenti condivisi e strategie integrate. Italmopa intende dunque rafforzare il proprio impegno nel creare occasioni di confronto con le organizzazioni
I partecipanti alla cena di gala post Assemblea
agricole, valorizzando il contributo di ciascun attore e costruendo relazioni basate sulla fiducia reciproca. Solo attraverso il dialogo e la corresponsabilità possiamo lavorare insieme per una filiera più resiliente, innovativa e competitiva”.
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La Redazione
Le nuove varietà di frumento duro iscritte al Registro Nazionale 2024/2025
New varieties of durum
wheat
entered in the National Register 2024/2025
Nine new durum wheat varieties were observed in two consecutive crop years (2022/2023 and 2023/2024) within the different areas: North, Centre and South of Italy. In addition to them, two more new varieties named Etnea and Prossimo were tested in two crop years (2021/2022 and 2023/2024) reaching thus a total number of eleven new varieties registered in the Italian Variety Catalogue on 2024/2025. On the whole, the new varieties displayed a performance close to the reference average ones for production, hectolitre weight and thousand kernels weight parameters. The varieties achieved good quality level, especially high protein and gluten contents in all tested cropping areas. Moreover, the samples showed high values of yellow index while the sensory judgment of pasta cooking quality was particularly identified in samples coming from the second cropping year. Finally, all the new varieties were clearly distinct from each other in at least one morphological characteristic.
BUON LIVELLO QUALITATIVO, IN PARTICOLARE ELEVATO CONTENUTO
DI PROTEINE E GLUTINE IN TUTTE LE AREE DI COLTIVAZIONE TESTATE
GOOD QUALITY LEVEL, ESPECIALLY HIGH PROTEIN AND GLUTEN CONTENT IN ALL CULTIVATION AREAS TESTED
In Italia, il frumento duro è una voce economica importante sul mercato agricolo nazionale ma anche una risorsa fondamentale nella produzione di semola per l’industria agroalimentare della pasta. Nel 2024 la produzione nazionale di frumento duro è stata intorno ai 3,5 milioni di tonnellate, una riduzione del 15% c.a. rispetto alla produzione del 2023 (Italmopa - Associazione Industriali Mugnai d’Italia, 2024). A incidere in maniera significativa sul calo produttivo, oltre alla riduzione delle superfici coltivate, sono state le condizioni climatiche sfavorevoli che hanno interessato principalmente l’areale italiano meridionale di coltivazione. Nelle restanti regioni italiane, soprattutto al Centro Nord, le condizioni della coltura sono state migliori con soddisfacenti risultati a livello di quantità e qualità dei raccolti1 . In generale, proprio per contrastare i cambiamenti climatici, il contributo della ricerca è sempre più importante in agricoltura per sviluppare e introdurre sul mercato varietà di frumento duro che siano più resilienti e con buona stabilità produttiva. Secondo la normativa nazionale e comunitaria, le nuove varietà di frumento duro sono soggette all’obbligo di certificazione per essere immesse in commercio e quindi iscritte al Registro Varietale Nazionale
di T. Bardelli1 , C. Cecchini2 , P.G. Bianchi1, F. Alagna1 , E. Gosparini2 , A. Arcangeli2 , V. Del Frate2 , R. Massimiani2 , A. Giulini1 Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), (1) Centro di ricerca Difesa e Certificazione, Milano (2) Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, Roma
secondo i criteri stabiliti nel D.M. 10 ottobre 2011 (Suppl. 273 G.U. 22/12/2011)2 Le varietà di frumento duro che hanno concluso le prove per l’iscrizione al Registro Nazionale nel 2024 sono state 19; di queste 11 hanno superato le prove sulla base dei criteri stabiliti nei D.M. 10 ottobre 2011 ovvero sono state iscritte al Registro Nazionale Varietale (D.M. di Iscrizione del G.U. 257 del 02.11.2024 e D.M. di Iscrizione del G.U. 72 del 27.03.2025) e vengono di seguito descritte sulla base dei principali parametri di valutazione2. Delle rimanenti 8 varietà in prova: 7 sono state bocciate per valore agronomico insufficiente e/o mancata omogeneità; mentre una varietà affronterà un terzo anno nella stagione 2024-2025 a seguito di omogeneità insufficiente nei due anni precedenti. Nella TABELLA 1 si osserva che il numero delle nuove varietà iscritte nel 2024 è fortemente diminuito rispetto alle annate precedenti soprattutto con gli anni 2020 e 2023. A giugno 2025, le varietà presenti sul Registro Nazionale raggiungono le 341 unità, cui si aggiungono le varietà iscritte al catalogo comune dell’Unione Europea che, come noto, sono in libera circolazione su tutto il territorio europeo. Solo per quelle iscritte in Italia la prova agronomica e di utilizzazione è stata condotta
1 NUMERO DI NUOVE VARIETÀ DI FRUMENTO
* fonte SIAN (Sistema Informatico Agricolo Nazionale) ** varietà che hanno terminato le prove di iscrizione nel 2024; di queste Prossimo e Camerone hanno svolto il terzo anno in questa annata. Le varietà da conservazione sono state escluse dal conteggio
TABELLA
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nelle condizioni di coltivazione nazionale dove sono applicati i parametri di valutazione dei criteri di iscrizione. La molteplicità di varietà disponibili rimane pertanto sempre piuttosto ampia.
La TABELLA 2 fornisce le indicazioni sulla diffusione delle singole varietà basandosi sui quantitativi di sementi certificate nelle ultime 5 campagne di semina, riscontrando un aumento positivo rispetto alle annate precedenti. Inoltre, dal confronto delle annate si evidenzia una progressione di alcune di esse (ad esempio, Antalis e Platone) e la longevità di altre (in particolare, Claudio e Iride).
Materiali e metodi
Le nuove varietà di frumento duro iscritte nel 2025 al Registro Nazionale sono le seguenti: Rutor, Burian, Negus, Lg Luigis, RGT Masterdur, RGT Elenur, Menelao, Friscedou, Camerone. L’ufficio di Milano del Centro di ricerca Difesa e Certificazione ha il coordinamento delle prove per la valutazione delle caratteristiche morfologiche, produttive e qualitative delle nuove accessioni. Le prove sono state condotte nelle due annate agrarie 2022/2023 e 2023/2024. Oltre alle nove varietà, risultano iscritte anche Etnea, Prossimo che hanno effettuato le prove nelle
TABELLA 2
LA PRODUZIONE NAZIONALE 2024 DI DURO È STATA DI 3,5 MIL/T CIRCA
seguenti annate agrarie; la prima varietà nel 2021/2022 e 2023/2024, la seconda varietà nel 2020/2021 e 2021/2022 con un terzo anno nel 2023/2024 in quanto aveva una valutazione agronomica inferiore ai limiti di ammissibilità. Per
l’analisi dei dati agronomici della varietà Prossimo sono stati considerati i risultati ottenuti nelle annate 2021/2022 e 2023/2024.
Per quanto riguarda la valutazione produttiva e qualitativa, le nuove varietà sono state confrontate con varietà testimoni (Antalis, Iride, Marco Aurelio) tra le più diffuse nel panorama italiano di frumento duro. Sei sono le località dove avviene la caratterizzazione agronomica del frumento duro e cioè; Bergamo (Areale Nord), Arezzo e Tolentino (Areale Centro),
Totale quantità (t) di sementi certificate nella campagna per tutte le varietà
Battipaglia, Foggia e Catania (Areale Sud) (TABELLA 3).
La prova descrittiva è stata condotta presso l’azienda sperimentale del Centro di ricerca di Difesa e Certificazione di Tavazzano (LO), il cui scopo consiste nel verificare se le nuove varietà soddisfino i requisiti di distinguibilità, omogeneità e stabilità (DUS test) richiesti per l’iscrizione al
Registro Nazionale. La valutazione morfo-fisiologica è stata effettuata secondo le modalità del protocollo tecnico CPVO
TP/120/33
Per determinare se le nove varietà iscritte
sono distinguibili fra loro è stata applicata la seguente formula impiegata nell’ambito del progetto Horizon 2020 InnoVar “Next generation variety testing for improved cropping on European farmland”:
TABELLA 3 SCHEDA AGRONOMICA DEI CAMPI SPERIMENTALI (2023/24) E ANDAMENTO
Bergamo (BG)
Medio impasto con scheletro Mais da granella 08-nov-23
Precipitazioni frequenti e abbondanti durante i mesi di aprile, maggio, giugno con temperature sotto la media stagionale.
Le semine sono state effettuate nella seconda decade del mese di dicembre e risultano posticipate di circa un mese rispetto all’annata agraria precedente dovuta alla piovosità sopra la media (+ 25,1 mm) rispetto al poliennio 1982/2022. Nonostante ciò, è stato possibile preparare un buon letto di semina che grazie a temperature sopra la media rilevate nelle settimane successive alla semina hanno consentito una buona emergenza. Nella fase di consolidamento della coltura le piogge sono state di intensità moderata. Le temperature medie del periodo invernale ed inizio primaverile si sono mantenute sopra la media. Nel complesso questo andamento meteo ha evitato condizioni di forti stress consentendo alla coltura di uscire dal periodo invernale in buone condizioni, con un’ottima copertura del suolo e un buon accestimento. La spigatura si è concentrata tra la terza decade di aprile ed i primi giorni di maggio. Nel complesso le condizioni agro-climatiche hanno permesso lo sviluppo equilibrato della coltura evitando condizioni di stress. La prima decade di maggio è stata caratterizzata da una piovosità sopra la media che comunque non ha comportato lo sviluppo eccessivo di fitopatie fungine. La fase di riempimento delle cariossidi non ha avuto problemi di stretta, accompagnando la coltura in modo graduale, condizione che ha contribuito ad ottenere buoni pesi ettolitrici e produzioni sopra la media.
Tolentino (MC) Argilloso Girasole 19-nov-23
Nitrato ammonico (122 unità di N/ha) Sì 19-giu-24
L’andamento climatico della campagna granaria 2023/24 è stato abbastanza favorevole alla coltura dei cereali autunno-vernini anche se, soprattutto nell’ultimo periodo, è stata molto calda. Complessivamente, da ottobre a giugno, sono caduti solo 417 mm di pioggia contro i 610 della media poliennale. Buona la produzione ed il peso ettolitrico mediamente basso il contenuto proteico.
Foggia (FG) Francoargilloso Brassica da sovescio 02-dic-23
Nitrato ammonico (68 unità di N/ ha) Sì 14-giu-24
Libertinia (CT)
(SA) Franco Ortive 21-dic-23
Argilloso Favino da granella 7-dic-23
Urea (65 unità di N/ha), 42 unità di P2O5/ ha e 18 unità di K2O/ha Sì 11-12/06/2024
Urea (73 unità di N/ha), 69 unità di P2O5/ ha Sì 12-giu-24
L'andamento climatico è stato particolarmente difficile per i cereali. Basandoci sulle medie decadali, la pioggia totale del periodo è stata di appena 300 mm a fronte di un evapotraspirato potenziale di 1035 mm. La distribuzione della pioggia è stata tipicamente stagionale concentrandosi per il 50% nel periodo ottobre-gennaio e per circa il 30% nei mesi aprile (II decade) - maggio. L'aspetto critico riguarda l'andamento delle temperature. La media del periodo è stata alta e pari a 15,5 °C con estremi compresi tra 8,0 e 26,2 °C. La temperatura minima è stata in linea di massima sempre superiore a 0 °C, con media di 9,6 °C ed estremi compresi tra 2,3 e 19,3 °C; la temperatura massima è stata mediamente di 21,3 °C con estremi compresi tra 13,6 e 33 °C. La combinazione dei parametri pioggia e temperatura mostra un Indice di aridità stagionale di De Martonne definito "semiarido" e indici mensili compresi tra semiarido (febbraio) e arido estremo (giugno) e subumido e umido rispettivamente nei mesi di maggio e dicembre. Tutto ciò ha influito sulla stato vegetazionale e riproduttivo della coltura determinando uno sviluppo molto stentato delle piante che si è ripercosso negativamente sulla produzione.
L'andamento climatico è stato caraterrizato da un autunno molto piovoso, che ha ritardato le semine mentre ad inizio inverno le pricipitazioni sono state ben al disotto delle medie stagionali. In primavera le precipitazioni si sono concentrate nel mese di aprile. Le temperatura sono state in linea con le medie stagionali tranne in dicembre- gennaio e marzo aprile dove sono state più alte.
Nell’annata 2023-2024 la Sicilia ha subito, specie nei comprensori centro-orientali (Province di Catania, Enna e Siracusa), una siccità particolarmente accentuata, descritta dall’Osservatorio europeo sulla siccità già ad inizio anno. Nel campo di Libertinia, da ottobre a giugno abbiamo registrato precipitazioni pari a 198 mm (94 mm da dicembre ad aprile), precedute da una siccità del secondo semestre 2023 particolarmente marcata (la peggiore degli ultimi 100 anni) e abbinate a temperature autunnali e invernali sensibilmente al di sopra della media. Tale andamento termo-pluviomtrico ha compromesso le produzioni cerealicole, in molti areali azzerando le rese.
• MaksD t1-t2, v1-v2 indica il valore di distinguibilità;
• (xt1, v1 – xt2, v1)/2 indica il valore medio di una varietà ottenuto dalle singole repliche nelle due annate agrarie;
• minimumdist indica l’indice usato per calcolare la distanza minima significativa per cui una varietà si distingue da un’altra per ciascun carattere morfologico;
• c1, c2 ecc. indicano i caratteri morfologici riportati nel protocollo CPVO TP/120/3. Per ciascuna varietà e per ogni singolo carattere morfologico (c1, c2 ecc.) del protocollo CPVO è stato determinato il valore medio ottenuto dalle singole repliche di campo per le due annate agrarie. Per ciascun carattere, il valore medio di una determinata varietà (ad esempio Rutor) è stato sottratto con il valore medio di ognuna delle rimanenti varietà iscritte (Burian, Negus, etc.), dividendolo poi per la distanza minima significativa, che è la differenza significativa (p-value minore di 0.05) osservata tra il dato di ciascuna varietà e il dato medio.
Sono stati ottenuti così tanti valori di distinguibilità (MaksD) quanti sono i caratteri morfologici, e il valore massimo (più alto) di ogni coppia varietale (esempio Rutor vs Burian; Rutor vs Negus ecc.) è stato riportato nella TABELLA 9 (heatmap).
TABELLA 4 PARAMETRI QUALITATIVI E METODICHE DI RIFERIMENTO
MATERIALE
Sfarinato integrale
Semola
Pasta (essiccazione BT)
Contenuto proteico UNI EN ISO 16634-2:2016
Contenuto in ceneri UNI-ISO 2171 (a)
Test di sedimentazione in sodio dodecilsolfato (SDS) ICC 151
Contenuto proteico UNI EN ISO 16634-2:2016
Indice di glutine (Gluten Index) ICC 158
Contenuto in glutine secco EN ISO 21415 (2,4)
Colore (indice di giallo) UNI EN ISO 16624:2020
Test alveogramma di Chopin UNI 10453
Qualità in cottura
Le varietà sono state rapportate anche con se stesse (ad esempio Rutor vs Rutor), ottenendo valori pari a zero. Dalla heatmap si evince che, se il valore MaksD è minore di 1 allora non vi è alcuna differenza tra le varietà in esame (colore giallo); quindi, non si distinguono fra loro; al contrario, più grande è il valore MaksD ovvero maggiore di 1, importanti sono le differenze
Analisi sensoriale (D’Egidio et al., Cereal Chemistry 1993)4
tra le varietà e pertanto distinguibili (colore verde intenso). Oltre alla descrizione morfologica, su ciascuna nuova accessione, è stata eseguita un’analisi elettroforetica, effettuata dal laboratorio di Tavazzano, allo scopo di caratterizzare il profilo gluteninico e gliadinico. La valutazione morfo-fisiologica è stata effettuata secondo le modalità del protocollo tecnico CPVO TP/120/3.
Il Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, sede di Roma, ha effettuato la valutazione dei principali parametri di qualità secondo le metodiche di riferimento riportate in TABELLA 4. A tale fine, sono stati utilizzati i campioni compositi di granella derivanti dall’unione delle repliche parcellari provenienti da tre campi di prova situati a Bergamo, Tolentino (MC) e Libertinia (CT) e rappresentativi rispettivamente degli areali Nord, Centro e Sud. Nel primo anno di prova delle varietà coltivate nell’annata 2022/2023 sono presenti i risultati su tutti e 3 gli areali mentre per le due varietà Etnea e Prossimo testate per la prima volta nel 2021/2022 sono riportati i dati dell’areale Centro e Sud (l’areale Nord è stato eliminato perché ha un CV > 15%). Nel secondo anno (terzo per Prossimo) 2023/2024 sono presenti solo i campioni degli areali Nord e Centro a causa delle eccezionali avversità climatiche nell’areale Sud che hanno compromesso
il regolare ciclo vegetativo e riproduttivo delle piante pregiudicando totalmente la produzione. Ai fini della valutazione sono utilizzati i dati della prova agronomica insieme ai dati qualitativi. La qualità tecnologica è definita dal cosiddetto Indice Globale Qualitativo (IGQ), calcolato dalla somma ponderata di quattro parametri: peso ettolitrico (10%), contenuto proteico (40%), indice di glutine (30%) e indice di giallo (20%). L’IGQ è poi rapportato al valore dell’indice produttivo (IP): più alto è IGQ più basso può essere IP, fermo restando una soglia minima al di sotto della quale (85 per IP e 95 per IGQ) la varietà non è ammessa.
DURO
Risultati
In TABELLA 5 sono riportati i risultati delle nove varietà che hanno condotto il biennio di prova 2022/2023-2023/2024 mentre per le varietà rimanenti ovvero Etnea e Prossimo sono riportati i risultati del biennio 2021/2022-2023/2024. Sono considerati gli indici dei seguenti parametri: produzione, peso ettolitrico e peso 1000 semi, determinati per ciascuno degli areali nei quali è stata suddivisa la prova agronomica e per ogni ciclo, sulla media dei testimoni.
Per il calcolo del dato medio di ogni singolo ciclo di prova e di quello complessivo
di biennio, sono stati utilizzati i dati delle località che hanno ottenuto, a seguito dell’analisi statistica, un CV del parametro produzione inferiore al 15%.
Per il secondo anno di prova (2023/2024), la località Catania è stata esclusa per il calcolo della media nazionale in quanto a causa delle condizioni climatiche caratterizzate da siccità accentuata non è stato possibile registrare i dati produttivi e qualitativi.
Per le due varietà Etnea e Prossimo non è stata utilizzata, per il calcolo della media nazionale, la località Bergamo nell’anno di prova 2021/2022 in quanto il CV era superiore del 15%.
Località areale Centro Nord: Bergamo (BG), Tolentino (MC) e Arezzo (AR). La località Bergamo è stata esclusa dalla media nazionale per CV alto nell’anno di prove (2021/22). Il CV e la d.m.s. si riferiscono all’analisi dei dati nel biennio di tutte le località delle prove agronomiche.
TABELLA 5 FRUMENTO
MENELAO VALORE PIÙ ALTO DI CONTENUTO PROTEICO E GLUTINE IN
NORD E CENTRO
Nelle TABELLE 6, 7 e 8 sono riportati i risultati dei parametri qualitativi delle varietà iscritte in prova rispettivamente nelle tre località rappresentative dell’areale Nord, Centro e Sud per il primo anno 2022/2023, delle due varietà Etnea e
PRINCIPALI PARAMETRI AGRONOMICO-MERCEOLOGICI PER VARIETÀ
Località areale Sud: Battipaglia (SA), Foggia (FG) e Libertinia (CT).
La località Catania è stata esclusa dalla media nazionale a causa delle condizioni climatiche siccitose che non hanno permesso la registrazione dei dati (2024-25).
Il CV e la d.m.s. si riferiscono all’analisi dei dati nel biennio di tutte le località delle prove agronomiche.
TABELLA 5 FRUMENTO DURO
6 FRUMENTO DURO - PARAMETRI QUALITATIVI PRIMO ANNO DI PROVA (a.a. 2022/23)
AREALE NORD - Località di coltivazione Bergamo
VARIETÀ
AREALE SUD - Località di coltivazione Libertinia (CT)
TABELLA
Prossimo nelle località dell’areale Centro e Sud per il primo anno 2021-2022 e nelle due località rappresentative dell’areale Nord e Centro per il secondo (e terzo) anno 2023/2024.
Nella TABELLA 9 si evidenziano i valori massimi (MaksD) di distinguibilità ottenuti confrontando tra loro le 11 varietà iscritte seguendo il protocollo CPVO TP/120/3.
Produzione
Il dato della produzione di una varietà (dati t hl–1 non riportati in tabella) viene impiegato, insieme all’IGQ, per definire l’ammissibilità di una nuova varietà al Registro Nazionale. Tale parametro rimane quello principalmente considerato dall’agricoltore per la scelta della varietà da coltivare in campo. Nell’areale Centro-Nord si riscontra la varietà RGT Masterdur con un indice pari a 117, il più elevato per il biennio di prove, seguita da RGT Elenur (114). Osservando i dati produttivi tra il primo (2022/2023) e secondo (2023/2024) anno si evidenzia una diminuzione media della produzione, dovuta presumibilmente alle condizioni climatiche siccitose. Solamente in Lg Luigis (da 103 a 105) e in RGT Elenur (da 111 a 117) si evidenzia un
aumento medio della produzione mentre Camerone mostra un dato produttivo tendenzialmente stabile nelle due annate di prova. Nell’areale Sud la varietà RGT Elenur (110) detiene il più alto dato produttivo per il biennio, risultato ottenuto in particolare per una maggiore produzione nel secondo (115) rispetto al primo (104) anno. Al contrario, RGT Masterdur presenta un valore produttivo scarso (94) al biennio constatando la sua migliore attitudine produttiva nell’areale Centro-Nord. Riguardo alle due varietà Etnea e Prossimo che hanno svolto il biennio (2021/20222023/2024) non si evidenziano differenze produttive tra l’areale Centro Nord e Sud a eccezione di Prossimo che risulta avere un dato produttivo medio del biennio più elevato al Sud (101) che al Centro Nord (96).
Peso ettolitrico
Questo parametro viene correlato con la resa in semola e dipende dal regolare riempimento delle cariossidi durante la fase finale della granigione. Sebbene sia una caratteristica connessa alla varietà, subisce una forte influenza a seconda dell’andamento stagionale [5]. Nei due areali Centro Nord e Sud il peso ettolitrico
OTTIMI VALORI PER NEGUS IN QUALITÀ GLUTINE SPECIE NELLA LOCALITÀ DEL SUD
nel primo anno (2022/2023) ha mostrato valori sotto la soglia degli 80 kg hl–1 in tutte le varietà in prova. Nel secondo anno (2023/2024) si ha un generale aumento dei valori riscontrando una media più alta nell’areale Sud (82,1 kg hl–1) rispetto all’areale Centro Nord (80,0 kg hl–1). Questo andamento si è evidenziato anche in Prossimo e in Etnea riscontrando un valore medio pari a 81,9 kg hl–1 al Sud e 79,6 kg hl–1 al Centro Nord. Al primo anno (2021/2022) invece non si evidenziano differenze tra i due areali per entrambe le varietà e il valore è pressoché costante (80,2 kg hl–1).
Da un punto di vista varietale e considerando il biennio, Camerone presenta l’indice più elevato (104) nell’areale Centro Nord seguito da Friscedou, Rutor e Burian che presentano un valore pari a 103. Quest’ultima varietà (Burian) risulta essere migliore nell’areale Sud raggiungendo
un valore pari a 103 che è il più alto osservato tra le varietà. Considerando le due nuove accessioni che hanno svolto il biennio (2021/2022 - 2023/2024) si osserva un indice più alto in Prossimo rispetto a Etnea per entrambi gli areali.
Peso 1000 semi
Il peso dei 1000 semi è una caratteristica varietale importante che è fortemente influenzato dall’andamento stagionale (disponibilità di acqua) durante il riempimento della granella5. Inoltre è un parametro utile per una prima valutazione della qualità molitoria delle nuove accessioni. Sia nell’areale Centro-Nord sia Sud i dati medi del primo ciclo sono risultati più bassi (41,9 g e 38,1 g) rispetto a quelli rilevati nella stagione successiva (54,0 g e 43,8 g), questo a causa probabilmente della siccità che ha caratterizzato la stagione 2022/2023. Nell’areale Centro-Nord le varietà che hanno presentato gli indici più elevati nel biennio sono state Negus (109) e RGT Elenur (107), mentre nell’areale Sud si ritrova la stessa Negus (105) seguita da Burian (100). Etnea presenta un indice di peso 1000 semi più alto di Prossimo sia nell’areale Centro Nord (109 vs 106) sia nel Sud (111 vs 102).
Contenuto proteico e contenuto in glutine
La quantità di proteine è uno dei parametri più importanti nella commercializzazione del frumento duro e di fondamentale importanza nella scelta della materia prima per i produttori di pasta. Ai fini della qualità un elevato contenuto di proteine, e quindi di glutine, facilita la formazione di un reticolo proteico compatto capace di
avvolgere e intrappolare i granuli di amido assicurando alla pasta un buon nervo e scarsa collosità.
Tutte le varietà iscritte presentano un contenuto proteico alto, con valori superiori al 14% in tutti gli ambienti nel primo anno di prova con una media varietale tra 15,1% e 15,3% e in linea con la media dei testimoni (14,9% - 16,0%). Tra le varietà RGT Masterdur si è distinta per il valore più alto in assoluto con un contenuto
AREALE SUD - Località di coltivazione Libertinia (CT)
TABELLA 7 FRUMENTO DURO - PARAMETRI QUALITATIVI PRIMO ANNO DI PROVA (a.a.
A NN UA R I O
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proteico massimo di 16,3% al Sud mantenendo valori alti anche negli altri areali. Si distinguono inoltre le varietà Burian al Nord (16,2%) e Friscedou e Menelao al Centro (rispettivamente 15,9% e 15,8%).
Anche le varietà Etnea e Prossimo hanno raggiunto valori molto alti di contenuto proteico nel primo anno di sperimentazione (a.a. 2021/2022), soprattutto al Centro con una media oltre il 18% e al Sud con un valore medio del 15,8%. Relativamente al secondo anno di prova, l’andamento climatico dell’annata agraria 2023/2024
ha avuto un impatto significativo sul contenuto proteico delle varietà influenzandone negativamente la qualità. L’aumento delle temperature durante il periodo di maturazione del frumento, insieme all’eccesso idrico in alcune regioni, ha portato a una minore assimilazione dell’azoto da parte delle piante e quindi a una riduzione del contenuto proteico. Tra le varietà, al loro secondo anno di prova, Menelao è quella con il valore più alto in entrambi gli areali (14,7% al Nord e 12,7% al Centro); un valore di contenuto proteico più alto è
stato raggiunto da Etnea (14,6% al Nord e 13,9% al Centro) e Prossimo (13,1% al Nord e al Centro) che nel 2023/2024 era in prova per il terzo anno. In generale anche il contenuto in glutine ha raggiunto buoni valori soprattutto nel primo anno di prova in tutte le località.
Contenuto in ceneri
Il contenuto in ceneri fornisce un’importante indicazione sulla qualità molitoria della materia, soprattutto in relazione alle
8 FRUMENTO DURO - PARAMETRI QUALITATIVI SECONDO ANNO DI PROVA (a.a. 2023/24)
AREALE NORD - Località di coltivazione Bergamo
VARIETÀ
* Varietà iscritte al III anno
AREALE CENTRO - Località di coltivazione Tolentino (MC)
TABELLA
GLI INFESTANTI
NELLE INDUSTRIE ALIMENTARI
LA GESTIONE SULLE DERRATE E NELL’INDUSTRIA
Riconoscimento, modalità di prevenzione, monitoraggio e lotta di Luciano Süss e Paolo Guerra
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Un compendio delle metodologie di prevenzione , di controllo e di lotta di lotta per una moderna gestione degli infestanti nel settore alimentare
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potenzialità di resa nella fase di macinazione. In linea generale, nelle prove effettuate, è stata rilevata la tendenza verso un contenuto in ceneri inferiore o in linea alla media dei testimoni. Tra le varietà RGT Masterdur è quella con il valore più alto in tutti gli ambienti di prova del primo anno (Nord: 2,12%, Centro: 2,39%, Sud: 1,99%); per le 2 varietà in prova nel 2021/2022 Etnea presenta un contenuto in ceneri più alto rispetto a Prossimo, andamento confermato nel terzo anno di prova (2023/2024). Nel secondo anno di prova le 9 varietà del Centro presentano tutte un contenuto in ceneri < 2,00% (range: 1,97%-1,75%, media testimoni: 1,94%), mentre alcune delle varietà coltivate al Nord presentano valori più alti (range: 2,03%-1,84% media testimoni: 2,03%).
Qualità del glutine:
test SDS, Gluten Index e test alveografico
La qualità del glutine è stata valutata mediante tre metodiche (test di sedimentazione in SDS, Gluten Index, test alveografico) largamente utilizzate nel settore, correlate tra loro, che esprimono proprietà diverse del glutine, fornendo così nel loro insieme una valutazione qualitativa più ampia. In linea generale, le performance migliori sono state riscontrate nel primo anno di prova dove i valori medi per i tre parametri sono risultati i più alti, anche se inferiori alla media dei testimoni, in particolare nella località del Sud e del Centro (rispettivamente W 280, Gluten Index 84 e SDS 42; W 254, Gluten Index 85 e SDS 44). Molto buona la qualità del primo anno
delle varietà Etnea e Prossimo nell’areale del Centro (media: W 333, Gluten Index 82 e SDS 48). La qualità delle varietà in prova nell’annata agraria 2023/2024, invece, ha risentito delle condizioni climatiche avverse come già fatto presente per il contenuto proteico.
Tra le varietà, nel primo anno di prova, Negus presenta ottimi valori soprattutto nella località del Sud (W 358, Gluten Index 88, SDS 50), seguita da Friscedou e Menelao (rispettivamente W 303, Gluten Index 93, SDS 42 e W 302, Gluten Index 83, SDS 42). Queste varietà si distinguono anche negli altri areali insieme a RGT Elenur e Burian. Nonostante l’annata critica Friscedou e Menelao si posizionano tra le prime varietà per qualità del glutine anche nel secondo anno.
Il colore della semola
L’attenzione dei costitutori rivolta ormai da molti anni a questo parametro a forte componente genotipica, risulta evidente dai valori di colore, espressi come indice di giallo, raggiunti dalle nuove varietà e tendenzialmente più elevati della media dei testimoni di riferimento in tutte le prove effettuate a eccezione delle varietà Rutor ed Etnea che presentano i valori più bassi nei due anni. Nel quadro generale del biennio tra le varietà emergono RGT Masterdur, Friscedou e Burian.
La qualità della pasta
La valutazione della pasta attraverso il giudizio sensoriale è stata effettuata tenendo fisso per tutti i campioni un tempo di
TABELLA 9 FRUMENTO DURO - DISTINGUIBILITÀ TRA VARIETÀ
Confronto tra le diverse coppie di varietà ai fini della distinguibilità, riportando il valore massimo (MaksD) osservato per i caratteri descrittivi nel protocollo CPVO TP/120/3. Il colore giallo indica una non distinguibilità (MaksD<1.0); mentre le sfumature di colore verde, dal chiaro allo scuro, indicano un aumento di distinguibilità (MaksD > 1.0).
Gestione e controllo degli infestanti nell’industria
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TABELLA 10 ENTI E PARTECIPANTI ALLA SPERIMENTAZIONE
ENTI
Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste
Dipartimento della politica agricola comune e dello sviluppo rurale
DISR V - Direzione Generale dello Sviluppo Rurale
B.C. Faraglia, D. Strazzulla
COORDINAMENTO E PROVA DESCRITTIVA
CREA Centro di ricerca Difesa e Certificazione - Milano (MI)
P.G. Bianchi, A. Giulini, C. Delogu, S. Pezzetti, F. Alagna
PROVE AGRONOMICHE, QUALITATIVE ED EPIDEMIOLOGICHE
CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali - Bergamo (BG) S. Mascheroni, A. Bossi, M. Carrara, H. Cassol, C. Lanzanova
Cermis - Centro Ricerche e Sperimentazione - Tolentino (MC)
Terre Regionali Toscane - Tenuta di Cesa - Marciano della Chiana (AR)
CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali - Foggia (FG)
CREA Centro di ricerca Difesa e Certificazione - Battipaglia (SA)
CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali - Acireale (CT)
A. Petrini, A. Leonangeli
L. Fabbrini, M. Quattrucci
A. Troccoli, S. Paone, M. Pellegrino, V. de Gregorio, A. Padalino, A. Morcone
N. Trotta, M. Faina, F. Cuciniello
N. Virzì, S. Licciardello, F. Sciacca, E. Li Puma, A. Leonardi
CREA Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari - Roma (RM) C. Cecchini, E. Gosparini, V. Del Frate, A. Arcangeli, R. Massimiani
cottura di 13’, che per spaghetti con diametro di 1,7-1,8 mm rappresenta una sovracottura circa del 25% rispetto al tempo ottimale di scomparsa del nucleo. Il valore del giudizio globale è espresso su base centesimale (10 qualità scadente e 100 qualità ottima). Nel primo anno di prova la media varietale è in linea con la media dei testimoni, leggermente inferiore nella località del Centro. Tra le varietà i giudizi migliori sono stati ottenuti dalle paste prodotte con le varietà RGT Masterdur e Burian coltivate al Sud uniche a raggiungere un valore > 60 in sovracottura. Queste varietà presentano anche i valori più alti di contenuto proteico e buoni valori di indici qualitativi del glutine, confermando il ruolo congiunto della quantità e delle qualità delle proteine di riserva nel determinare l’attitudine alla pastificazione, soprattutto nel caso di essiccazione a basse temperature. Nel secondo anno, nonostante le criticità, alcune varietà hanno prodotto paste di qualità discreta, si distinguono le varietà Burian al Nord e Camerone al Sud con valori superiori a 60 (rispettivamente 61 e 66).
Distinguibilità tra varietà
Una nuova varietà deve rispettare i requisiti DUS, ovvero essere Distinguibile, Uniforme e Stabile e possedere un soddisfacente valore agronomico o di utilizzazione (VCU); questi sono i requisiti che deve possedere per essere iscritta al Registro Nazionale.
Le piante che compongono la nuova varietà devono:
• distinguersi per uno o più caratteri
morfo-fisiologici da qualsiasi altra varietà iscritta a Registro;
• essere uniformi o geneticamente identiche per l’insieme delle caratteristiche considerate;
• restare stabili nei suoi caratteri dopo riproduzioni o moltiplicazioni successive6 .
In TABELLA 9 si riportano i risultati di distinguibilità determinati tra le diverse coppie di varietà in esame. Le 11 varietà risultano tra loro distinguibili avendo valori maggiori di 1. Il range di distinguibilità riscontrato tra le varietà in esame varia tra 2,7 e 4,0; identificato da una diversa sfumatura di colore; più scuro è il colore verde, più alti sono i valori di distinguibilità tra coppie di varietà. Valori maggiori di distinguibilità (MaksD = 4) sono stati osservati nelle seguenti coppie:
• Etnea vs Burian, vs RGT Elenur, vs Friscedou, vs Prossimo;
• RGT Masterdur vs RGT Elenur, vs Menelao, vs Friscedou, vs Prossimo. Alla luce di questi risultati, si osserva perciò una netta distinzione tra la varietà Etnea e RGT Masterdur con le altre varietà in esame.
Sostegno accoppiato per la produzione di frumento duro
Anche per la campagna di semina 2024/25 l’aiuto accoppiato al reddito per la produzione di granella di frumento duro, è subordinato all’impiego di sementi certificate come stabilito dal Piano Strategico 2023/2027 della Politica Agricola Comune. La dose minima di semina è stata determinata da ultimo decreto Masaf del 27 dicembre 20237, in misura di 180 kg per ettaro.
BIBLIOGRAFIA
1. Italmopa: Raccolto grano 2024: volumi in riduzione ma ottima qualità della materia prima, luglio 2024;
2. Decreto Ministeriale 10 ottobre 2011 “Criteri e procedure tecniche per l’iscrizione al registro nazionale di varietà di cereali a paglia” (G.U. n. 297 del 22/12/2011, Suppl. 273)(http://scs. entecra.it/prove%20iscrizioni/criteri/ cereali/DM-10-ott-2011-criteri-cereali. pdf);
4. D’Egidio M.G., Mariani B.M., Nardi S. and Novaro P, Viscoelastograph measures and total organic matter test: suitability
in evaluating textural characteristics of cooked pasta. Cereal Chemistry, 70:1 (1993), pp. 67-72;
5. M. Grosse-Heilmann, E. Cristiano, R. Deidda, F. Viola, Durum wheat productivity today and tomorrow: a review of influencing factors and climate change effects Resources, environment and sustainability, 17 (2024), 100170;
6. E. Ciriciofolo, P. Benincasa, Sementi, biologia, produzione e tecnologia, Edagricole, Milano 2018;
7. Decreto Ministeriale 27 dicembre 2023 n. 70374 “Quantitativi minimi per ettaro di sementi certificate per taluni interventi di sostegno accoppiato al reddito del Piano strategico PAC 2023-2027” (G.U. n. 21 del 26/01/2024).
T. Bardelli et alii
23/25 settembre 2025 VIENNA (AUSTRIA)
ICC 2025
Convegno ICC sui cereali www.icc.or.at
24/27 settembre 2025 BARI FSTP5 (FROM SEED TO PASTA 5)
Congresso internazionale di ricerca multidisciplinare sulla filiera del grano duro www.fromseedtopasta.com
4/8 ottobre 2025 COLONIA (GERMANIA) ANUGA
Salone dell’alimentazione www.anuga.com
15/16 ottobre 2025 AUXERRE (FRANCIA) JTIC
Giornate tecniche per l’industria dei cereali www.jtic.eu
28/29 ottobre 2025 PARMA CIBUS TEC FORUM
Forum dell’industria alimentare www.cibustec.it
4/6 novembre 2025 DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI) GULFOOD MANUFACTURING
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