CINEMA DI DROGHE
La rappresentazione della droga nella cinematografia a seconda del punto di vista del regista e dei personaggi coinvolti
Barbanti Annachiara
Storia dell’arte contemporanea e linguaggi della comunicazione visiva
Professori: Paolo Castelli, Sergio Giusti
Corso di Laurea in Design della Comunicazione
Politecnico di Milano
A.A. 2022/23
INDICE
DROGA COME EVASIONE
- TRAINSPOTTING
- PULP FICTION
DROGA COME ESPLORAZIONE (DI SÉ)
- ENTER THE VOID
- PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS
DROGA COME DISTRUZIONE
-
DROGA
POTERE - BLOW - SCARFACE 4 12 20 24
REQUIEM FOR A DREAM
COME
TRAINSPOTTING
In “Trainspotting” di Danny Boyle, la droga viene utilizzata come strumento per evadere dalla realtà e dalle difficoltà della vita quotidiana. Infatti i protagonisti si immergono in un mondo di allucinazioni e di percezioni alterate sviluppando una dipendenza da eroina che li spinge a compiere azioni estreme, come rubare o commettere atti di violenza, per procurarsi la droga. Il film mostra come la droga possa diventare una fonte di gratificazione immediata e momentanea, ma che alla lunga può portare a conseguenze devastanti ad esempio la distruzione delle relazioni interpersonali. Quando il protagonista Mark decide di smettere con la droga e di ricostruirsi la vita, trova difficoltà a farsi accettare di nuovo dai suoi amici, che continuano a essere tossicodipendenti e vedono il suo tentativo di smettere come un tradimento.
4 Droga come evasione
“Trainspotting”, Danny Boyle, Channel four films, UK, 1996, 93 minuti
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6 Droga come evasione
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“Trainspotting”, Danny Boyle, Channel four films, UK, 1996, 93 minuti
PULP FICTION
In “Pulp Fiction”, la droga viene utilizzata dai protagonisti come mezzo per raggiungere un momento di piacere e di distacco dalla realtà violenta e deprimente. Tuttavia, Tarantino non idealizza l’uso della droga, ma anzi ne rappresenta ampiamente gli effetti negativi sulla vita dei personaggi. Ad esempio, Vincent Vega viene messo in una situazione di pericolo durante una overdose di eroina, mentre la sua incapacità di reagire ad un evento imprevisto durante il suo lavoro di assassino viene attribuita alla sua dipendenza dalla droga
Quest’ultima diventa anche un simbolo di speranza e di riscatto nella celeberrima scena dell’iniezione di adrenalina a Mia Wallace, che rappresenta una sorta di risveglio dall’apatia e dalla disperazione.
Pulp Fiction è un esempio di film che mostra il potenziale distruttivo della droga sulla vita dei personaggi ma anche il suo ruolo simbolico, rappresentando una via di fuga dalla disperazione e dallo squallore della vita
8 Droga come evasione
“Pulp fiction”, Quentin Tarantino, Miramax films, USA, 1994, 154 minuti
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“Pulp fiction”, Quentin Tarantino, Miramax films, USA, 1994, 154 minuti
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ENTER THE VOID
In “Enter the Void” diretto da Gaspar Noé propone una visione estremamente psichedelica e onirica sulla vita e sulla morte attraverso gli occhi del protagonista Oscar, un giovane americano che vive a Tokyo e che si guadagna da vivere vendendo droga.
Nella pellicola la droga viene rappresentata come uno strumento di liberazione e di espansione della coscienza, attraverso il quale Oscar riesce ad esplorare mondi interiori e a superare le sue paure. Attraverso gli stupefacenti il protagonista cerca di raggiungere un livello di consapevolezza superiore, che gli permetta di comprendere il senso della vita e della morte. Questo simbolismo lo possiamo ritrovare nella fotografia del film tramite l’utilizzo di immagini ipnotiche e psichedeliche, frutto dell’esperienza del protagonista Oscar.
Inoltre, la droga viene anche utilizzata come elemento di rottura del tempo e dello spazio, che permette al protagonista di viaggiare attraverso il passato, il presente e il futuro, senza soluzione di continuità, questo viene rappresentato attraverso l’uso sapiente di effetti speciali e di una regia particolarmente innovativa, che fa uso di inquadrature audaci e di una fotografia sperimentale, per creare un’esperienza visiva, immersiva e coinvolgente per lo spettatore.
12 Droga come esplorazione (di sé)
. “Enter the void”, Gaspar Noé, Fidélité films, Francia/Italia/Germania, 2009, 161 minuti
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14 Droga come esplorazione (di sé)
“Enter the void”, Gaspar Noé, Fidélité films, Francia/Italia/Germania, 2009, 161 minuti
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PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS
In “Fear and Loathing in Las Vegas” di Terry Gilliam, la droga è usata per esplorare la psiche umana, per cercare di capire le dinamiche che si celano dietro le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Il film è una critica all’assurdità della società americana ma soprattutto alla cultura della droga tipica degli anni ‘60 e ’70 che promuoveva l’uso delle droghe. L’esperienza dei protagonisti viene mostrata attraverso immagini surreali e disturbanti, che rappresentano lo stato alterato della loro percezione della realtà ma alla fine finiscono per perdere il controllo della situazione e diventare vittime delle loro stesse allucinazioni. In questo caso, la droga rappresenta una sorta di ponte tra la realtà e l’immaginazione, portando i personaggi in un mondo completamente diverso.
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Droga come esplorazione (di sé)
“Paura e delirio a las vegas”, Terry Gilliam, Rhino films, USA, 1998, 118 minuti
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“Paura e delirio a las vegas”, Terry Gilliam, Rhino films, USA, 1998, 118 minuti
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REQUIEM FOR A DREAM
“Requiem for a Dream” di Darren Aronofsky, è invece un esempio di film nel quale la droga viene utilizzata come strumento di autodistruzione in cui i personaggi principali cercano di raggiungere i loro sogni e le loro aspirazioni attraverso l’uso di sostanze stupefacenti. Nel film la droga è simbolo di alienazione sociale. I protagonisti si immergono in un vortice di dipendenza e di autodistruzione a causa dell’uso di eroina, cocaina e psicofarmaci. La dipendenza è vissuta come una sorta di prigione, un luogo in cui i protagonisti si ritrovano intrappolati in un loop continuo di bisogno e di frustrazione, durante il quale il desiderio di droga diventa sempre più forte. La regia di Aronofsky sottolinea questo simbolismo attraverso l’uso di una fotografia claustrofobica e ossessiva. In particolare egli sfrutta riprese ravvicinate, montaggio veloce e cambi di tonalità di colore per creare una sensazione di disorientamento e di angoscia, che riflette la realtà distorta dei personaggi.
“Requiem for a dream”, Darren Aronovsky, Artisan Entertainment, USA, 2000, 97 minuti
20 Droga come distruzione
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22 Droga come distruzione
“Requiem for a dream”, Darren Aronovsky, Artisan Entertainment, USA, 2000, 97 minuti
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BLOW
Il film “Blow” del 2001, diretto da Ted Demme, racconta la storia vera di George Jung, un uomo che diventa un importante trafficante di cocaina negli Stati Uniti negli anni ‘70 e ‘80. Nella regia, la droga viene rappresentata in modo crudo e realistico, senza romanticizzarne l’uso o la dipendenza. La fotografia si evolve nel corso della narrazione del film, diventando sempre più cupa e decadente, riflettendo l’evoluzione del personaggio di George e la sua caduta nell’abisso della droga. Quest’ultima viene rappresentata in modo diverso a seconda della fase della vita del protagonista. Man mano che si evolve la narrazione la droga diventa un simbolo di potere. Tuttavia, essa rappresenta anche un’arma a doppio taglio per il protagonista. Pur consentendogli di raggiungere il successo e la ricchezza, allo stesso tempo distrugge la sua vita personale e le sue relazioni.
“Blow”, Ted Demme, 2001, 124 minuti
24 Droga come ricchezza
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26 Droga come ricchezza
27 “Blow”
, Ted Demme, 2001, 124 minuti
SCARFACE
“Scarface” è un film del 1983 diretto da Brian De Palma e interpretato da Al Pacino. La pellicola racconta la storia di Tony Montana, un criminale cubano che diventa uno dei più potenti trafficanti di droga di Miami negli anni ’80. La droga, in particolare la cocaina, è centrale nella trama del film e assume un valore simbolico in modo iconico e quasi mitologico. La cocaina non è solo una sostanza stupefacente, ma rappresenta anche il potere, la ricchezza e la libertà per il protagonista Tony Montana. Ad esempio, nella scena in cui Tony Montana dice la frase “Say hello to my little friend”, la cocaina diventa parte dell’immagine, diventando quasi un personaggio a sé stante. Anche la fotografia del film gioca un ruolo importante nella rappresentazione simbolica della sostanza stupefacente: i colori del film sono saturi e vivaci, con tonalità che vanno dal giallo al rosso, creando un’atmosfera visiva che richiama l’effetto stimolante ed eccitante della cocaina. Inoltre la polvere bianca è inquadrata molto spesso in primo piano.
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Droga come ricchezza
“Scarface”, Brian de Palma, Universal Pictures, USA,
1983, 170 minuti
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30 Droga come ricchezza
In generale, la rappresentazione della droga nella filmografia citata nel video oscilla tra la glorificazione e la demonizzazione, a seconda del punto di vista del regista e dei personaggi coinvolti. Tuttavia, in molti dei film presenti nel video, l’uso della droga viene mostrato come un’attività estremamente pericolosa, in grado di distruggere la vita degli individui e delle loro comunità.
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“Scarface”, Brian de palma, Universal pictures, USA, 1983, 170 minuti
“Movies that Accurately Portray Drug Addiction” di Matt Dolloff su movieweb.com
“List of drug films” su Wikipedia
“The most toxic, drug-addled romances on screen” di Amelia Abraham su dazeddigital.com
“Drugs as a cultural obsession in the United States seen through the movie Blow” di Tanja Pfeiffer su grin.com
“Blow” di Ted Demme
“Panico a Needle Park” di Jerry Schatzberg
“Trainspotting” di Danny Boyle su Youtube (canale: Movieclips Classic Trailers)
“Requiem for a Dream” di Darren Aronofsky su Wikipedia
“Leaves of Grass” di Tim Blake Nelson su mymovies.it.
sitografia Video essay
https://vimeo.com/groups/35mmandrisdamburs/videos/437047104