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focus superbonus: spesa o investimento?

Superbonus

Numero asseverazioni (dati ENEA)

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ha generato l’8,9% della crescita. La spesa aggiuntiva in costruzioni derivante dal Superbonus ha generato una produzione nel settore stesso ed in tutti i settori che si sono attivati per fornire semilavorati, prodotti intermedi e servizi necessari al processo produttivo. L’impatto del 110 sull’economia nazionale è stato pari a 195,2 miliardi di euro: 87,7 miliardi di effetto diretto, 39,6 miliardi di effetti indiretti e 67,8 miliardi di indotto.

Sin dall’introduzione della normativa, gli investimenti che hanno riguardato il Superbonus sono stati lineari e costanti sintomo di un interesse continuo che non è mai diminuito nonostante le continue variazioni. Riprova del fatto che secondo il recente sondaggio svolto da Nomisma su un campione di famiglie italiane, si evince che sarebbero 10,3 milioni i nuclei interessati a svolgere un intervento finalizzato all’efficientamento energetico di un immobile di proprietà. Di questo totale 4,6 milioni hanno dichiarato di avere già intenzione di usufruire del Superbonus, mentre 3,5 milioni sono in fase di indagine esplorativa e 1,5 milioni sono quelle più audaci che dichiarano di avere già avviato i lavori. Sono stati proprio lo sconto in fattura e cessione del credito la formula che in vent’anni hanno innalzato l’utilizzo degli interventi di manutenzione straordinaria, permettendo anche a famiglie meno abbienti di usufruire della misura per riqualificare la propria abitazione. Infatti, la maggioranza dei beneficiari del Superbonus sono italiani, con un reddito mediobasso, nel 28% dei casi impiegati, residenti in comuni con un numero di abitanti compreso tra 40.000 e 100.000 abitanti (15%) e proprietari di un appartamento in condominio composto al massimo da 8 unità abitative (25% del totale). Sulla base delle informazioni fornite dall’indagine presentata durante l’audizione parlamentare del 2 marzo dalla Presidente dell’ufficio di bilancio Lilia Cavallari, si riscontra inoltre che l’erogazione degli incentivi del Superbonus ha interessato per il 70% la fascia d’età dai 31 ai 65 anni, il 26,7% gli over 66 e il 2,9% i giovanissimi under 30. Oltre l’80% ha riguardato abitazioni di residenza a fronte di un 15% che ha interessato altre abitazioni.

Dai dati ricavati dalle rilevazioni di Enea, aggiornati al 28 febbraio 2023, il totale delle asseverazioni depositate è di 384.958 a fronte di un valore degli interventi completati pari a 53,2 miliardi di euro. Rispetto all’intera somma delle asseverazioni depositate: 54.860 (solo il 14%) hanno riguardato i condomini, tipologia che più di tutte avrebbero dovuto beneficiare del provvedimento, a seguire 221.138 (58%) sono state le richieste che hanno interessato gli edifici unifamiliari e 108.945 (28%) le unità immobiliari dipendenti.

Tali interventi hanno comportato un totale complessivo di investimenti ammessi a detrazione pari a 68,5 miliardi circa, anche questi suddivisi per tipologia di edificio: 32,8 miliardi per i condomini, 25,2 miliardi per gli edifici unifamiliari e 10,5 miliardi per le unità immobiliari indipendenti.

Tra i benefici indotti dalla misura sono inclusi anche i valori ambientali apportati. Chi ha beneficiato della misura ha ottenuto un risparmio medio in bolletta di 964 euro all’anno. Si segnala inoltre una riduzione delle emissioni del 50% di Co2 degli edifici

8,7

MILIARDI Diretto

195,2

MILIARDI

Valore generato dal Superbonus

39,6 MILIARDI Indiretto

67,8 MILIARDI Indotto

focus superbonus: spesa o investimento?

e un risparmio in bolletta tra il 30,9% per un salto di due classi energetiche e il 46,4% per un salto di tre classi energetiche. In uno scenario in cui si stima che in Italia il settore delle costruzioni consumi oltre il 30% dell’energia primaria (generata per il 93% da fonti non rinnovabili) e sia responsabile di circa un terzo delle emissioni di gas serra, risulta particolarmente rilevante anche una valutazione dell’impatto positivo a livello ambientale generato dal Superbonus. Emerge, infatti, una riduzione totale delle emissioni di Co2 in atmosfera, responsabile mediamente del 40% del totale con punte fino al 70% nelle grandi città, stimata in 1,42 milioni di tonnellate. Al riguardo, l’investimento per la transizione ecologica attraverso il Superbonus è di 59 euro per tonnellata di Co2, contro 52 euro per Trasporti e 95 per Industria. Questo per altro si riflette anche sul bilancio delle famiglie, con risparmi pari a circa 29 miliardi di euro. Da non trascurare, infine, l’impatto sociale genato. Il Superbonus, secondo lo studio di Nomisma, ha consentito alle imprese del settore edile di beneficiare di un flusso aggiuntivo di domanda che si è tradotta in maggior

L’Agenzia delle Entrate ha individuato che sul totale di interventi Superbonus (circa 70 miliardi di euro) le frodi rappresentano appena lo 0,64% occupazione, pari a 992.000 occupati totali. Nel settore costruzioni in particolare, si traduce in 641.000 occupati, a cui si aggiungono i 351.000 occupati derivanti dai settori collegati.

Un capitolo a parte invece merita il caso frodi. L’assenza di misure di controllo sui bonus minori ha consentito un utilizzo distorto del meccanismo di cessione su interventi spesso neanche avviati. Tali frodi fiscali hanno condotto alla pubblicazione del Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode), che ha esteso le stesse misure di controllo previste per il Superbonus anche ai bonus minori, rafforzando i controlli preventivi dell'Agenzia delle Entrate.

Secondo i dati comunicati dalla Guardia di finanza, il valore totale delle frodi nel settore dei bonus in materia edilizia è stato di 3,7 miliardi di euro. Di questi il 4,5%, ossia 166,5 milioni riguardano il Superbonus, dei quali il 98% dei crediti sequestrati risalgono a prima dell’entrata in vigore del decreto antifrodi del 2021. Quindi solo il 2%, pari a 3,3 milioni di euro, sono imputabili a situazioni attuali post decreto antifrodi. Il restante 95,5% del valore totale delle frodi, pari a 3,53 miliardi, riguarda invece i bonus edilizi diversi dal Superbonus. Anche per questi vige la differenza fra pre e post decreto antifrodi. Infatti, il 98% di questi, per un importo pari a 3,462 miliardi, riguarda situazioni ante decreto, mentre solo il 2%, pari a 70,67 milioni, fa riferimento ad eventi post 2021.

Numeri alla mano, sul Superbonus l'Agenzia delle Entrate ha individuato 450 milioni di possibili frodi che sul totale di interventi di Superbonus (circa 70 miliardi di euro), rappresenta appena lo 0,64%. Troppo poco per parlare di frodi fiscali su una misura in cui i meccanismi di controllo hanno evidentemente funzionato.