#28 Speciale Estate 2018
proprio nell'integrare ed amalgamare tre elementi completamente diversi fra loro, quello terrestre, quello urbano ed infine quello marino. Così si è creato un quartiere multiplo, mixando saggiamente le essenze vegetali tipiche della zona, con edifici leggeri, quasi galleggianti nella area più a ovest, ed eseguendo un opera notevole di mimetizzazione per tutti gli altri edifici, infine dando ampio respiro verso il mare si è cercato al massimo di rispettare l'ecosistema mediterraneo. Ho detto eco-quartiere, ma sarebbe più corretto parlare di quartiere eco-design con certificazioni ambientali quali: HQE Aménagement, BREEAM, Biodivercity, Clean Port. Ricordo anche le auto, sulla sua superficie non potranno circolare". Qualche altro particolare? "Beh, per esempio sui 6 ettari complessivi dell'operazione, verranno creati alloggi e attività commerciali, una passeggiata lungomare, un piccolo porto d’animazione, e l'estensione di circa 5000 m2 dell'esistente Grimaldi Forum (complesso polifunzionale) con l'integrazione di parcheggi sotterranei, servizi. Inoltre nel progetto sono stati indicati più di 6000 m2 dedicati al verde ed alla macchia mediterranea". Perché secondo lei non potevano sfruttare di più questa opportunità? Problemi strutturali? "Diciamo subito che costruire sul mare e nel mare non è una cosa di tutti i giorni. Monaco ha sviluppato, in questo campo, una capacità notevole, da Port Hercule passando per lo Sporting d'Ete fino ai 22 ettari di Fontvieille: praticamente, in totale, quasi un terzo della sua superficie, è stata costruita sul mare. Progetti ed operazioni di questa portata oramai diventate normalità. Però, nel caso del progetto Photo © Valode et Pistre Anse su Portier le problematiche sono
Particolare della mostra L'ORO DEI FARAONI, Grimaldi Forum: copyright Maria BOLOGNA
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