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Anno III - n. 67 - Giovedì 20 ottobre 2011 EDIZIONE IN PDF stampabile gratis dal sito www.altroquotidiano.it SI PUBBLICA dal lunedì al venerdì

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Edizione aggiornata alle ore 10 di giovedì 20 ottobre IERI non è stata pubblicata

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Le decisioni del gip sul “sabato nero” di Roma

In carcere 9 arrestati Dei 12 fermati uno è stato rimesso in libertà, un rumeno è stato rispedito al suo paese e due ragazze ai domiciliari . Per “Er pelliccia”, la cui foto è diventata il simbolo di quella giornata, si deciderà in giornata Dei 12 arrestati nel "sabato nero" di Roma durante i disordini provocati mentre si svolgeva il corteo degli "indignati" nove restano in carcere, due (donne) vanno agli arresti domiciliari, uno torna libero. Lo ha deciso nella notte il gip del tribunale di Roma, Elvira Tamburello, dopo oltre sei ore di camera di consiglio. A restare in carcere sono: Giovanni Caputi, 22 anni di Terlizzi (Bari), Giuseppe Ciurleo, 20 anni di Roma, Alessandro Venuto,24 anni di Subiaco (Roma), Giovanni Venuto, 30 anni di Tivoli (Roma), Lorenzo Giuliani, 19 anni di Genzano (Roma), Robert Scarlett, 21 anni, romeno, per il quale Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha firmato ieri il decreto di allontanamento, Ilaria Ciancamerla, 21 anni di Sora (Frosinone), Valerio Pascali, 21 anni di San Pietro Vernotico (Brindisi), e Stefano Conigliaro, 22 anni di Catania. Ai domiciliari vanno Alessia Catarinozzi, 26 anni di Alatri (Frosinone), e Alessandra Orchi, 29 anni di Roma. L'unico a tornare in libertà è il romano Leonardo Serena, 21 anni, per il quale il pm aveva già chiesto, a differenza degli altri, gli arresti domiciliari. Appresa la notizia dai legali, i numerosi parenti degli arrestati presenti fuori Regina Coeli sono scoppiati a piangere.

Le tesi difensive

La decisione stata adottata nella notte, dopo una lunga giornata di interrogatori svoltisi in carcere, nel corso dei quali tutti hanno respinto le accuse.

La sequenza fotografica che ha incastrato “Er pelliccia” ''I ragazzi fermati rischiano di essere capri espiatori, in carcere ci sono degli innocenti, vivono male e soffrono il sovraffollamento - ha commentato l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di Caputi - il mio assistito non ha sfondato vetrine, non ha saccheggiato, solo rimandato indietro un fumogeno''.

Il filmino a discarico

Dello stesso parere anche l'avvocato Francesco Ricciardi, legale del romeno Scarlet per il quale il ministro Roberto Maroni ha firmato oggi il decreto di allontanamento ''per motivi di pubblica sicurezza''. ''E' innocente - ha dichiarato si e' avvicinato troppo alla linea del fuoco. Io non vedo la necessità di esigenze cautelari. I veri black bloc si sono saputi difendere e sono scappati''. ''Il mio assistito ha dimostrato la sua estraneita' ai fatti - ha spiegato l'avvocato Antonio Miriello, difensore di Conigliaro - e' un ragazzo assolutamente pacifico''. Nel corso degli interrogatori sono stati depositati dagli avvocati filmati e foto a soste-

gno, hanno detto, delle dichiarazioni di innocenza. Compreso un video che già da alcuni giorni gira su internet e che mostra quattro dei fermati mentre vengono bloccati dalla polizia. Nel video si sente anche la voce di una donna che urla agli agenti 'lasciateli andare loro non c'entrano nulla con le violenze'. Intanto la procura ha chiesto la convalida dell'arresto di Fabrizio Filippi, 24 anni, detto ''Er Pelliccia'', immortalato con un estintore in mano durante gli scontri. Domani l'interrogatorio di garanzia.

I gruppi ultras

E le indagini proseguono per identificare altri responsabili dei disordini. In particolare, gli accertamenti si starebbero concentrando anche su alcuni esponenti dei gruppi ultras di Lazio e Roma che potrebbero essere tra coloro che hanno dato l'assalto al blindato dei carabinieri dato alle fiamme e degli atti vandalici nella chiesa di San Marcellino, dove e' stata anche distrutta una statua della Madonna.

Banca d’Italia Berlusconi: oggi il nome del Governatore Dovrebbe aver fine in mattinata il braccio di ferro tra Berlusconi, Bossi e Tremonti sulla nomina del nuovo Governatore di Bankitalia in sostituzione di Draghi. Siamo ormai al ballottaggio tra il direttore generale di via Nazionale Saccomanni e Bini Smaghi, consigliere esecutivo della Bce, Bossi e Tremonti insistono su Grilli, direttore generale del ministero del Tesoro (e milanese, aggiunge il senatùr). "Credo che inizierò la pratica entro domani", dice Berlusconi, annunciando che oggi invierà al Consiglio Superiore della Banca la lettera con il nome. Ma non svela altro: "Sono tenuto al segreto". Anche Napolitano ha sollecitato una decisione, che spetta al capo del governo (tra una legge ad personam e l’altra). Il capo dello Stato, però, si è occupato soprattutto della crisi. Le difficolta' sono sotto gli occhi di tutti - ha ricordato - se è vero che è trascorso un mese dalla approvazione in Parlamento del decreto di stabilizzazione finanziaria varato alla vigilia di Ferragosto''. Napolitano ha parlato alla cerimonia di consegna delle onorificenze ai Cavalieri del lavoro. ''A queste difficoltà - ha proseguito - guarda con preoccupazione l'Europa, in attesa dell'attuazione e di ogni necessaria integrazione delle decisioni già adottate e di impellenti scelte di riforma strutturale e di stimolo alla crescita'’. ''Ciascuno faccia la sua parte'', ha insistito rivolgendosi al mondo delle imprese e alla ''classe politica''. ''Deve fare la sua decisiva parte l'insieme delle forze politiche, innanzitutto il governo''. Il capo dello Stato parla di ''angustia'' per la mancanza di ''condivisione'' politica. ''Attenzione alla protesta pacifica in uno con il rifiuto e il dovere del rigore contro inammissibili violenze'' richiamando l’urgenza di coesione sociale per l'equilibrio democratico e per la convivenza civile''.


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Documento del Cocer

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La migLiore deL giorno

I carabinieri al governo: basta tagli e sacrifici a noi e sprechi e privilegi a voi Dopo gli agenti di polizia anche i carabinieri attaccano la casta, il governo e il presidente del Consiglio. Ciò che afferma il Cocer loro unico organo di rappresentanza - è molto allarmante per chi è al vertice del paese. I tagli alla sicurezza vengono decisamente criticati. Il documento prende le mosse dalla preoccupazione per la manifestazione No-Tav di domenica in Val di Susa: "auspichiamo che sia garantita in primis l'incolumità del personale in divisa", che non è più disposto ad incassare botte "per sette euro all'ora". Il governo, dice in sostanza il Cocer, taglia sulla sicurezza, ma non si dimentica di finanziare la festa delle Forze Armate del prossimo 4 novembre, impegnato a salvaguardare l'apparenza più che la sostanza: si sa, le foto ricordo durante queste manifestazioni possono valere più di cento parole, facendo percepire agli ignari cittadini una vicinanza al comparto sicurezza e difesa, di fatto inesistente! Con i tagli alle spese dell'ordine e sicurezza pubblica il governo ha infatti dimostrato tutti i limiti della sua azione". "Alla nostra classe politica - prosegue il documento - non interessa che durante questi servizi il carabiniere il più delle volte non mangi, oppure lavori dodici ore continuative senza percepire straordinario e in condizioni a dir poco aberranti come ampiamente hanno dimostrato le immagini dei violenti scon-

tri di piazza. A loro interessa solo tagliare le spese per questi servizi. Siamo nel pieno ciclone alimentato da una classe politica che pensa più che a salvaguardare, ad aumentare i propri privilegi". "Ci chiediamo quali spese verranno tolte dal bilancio statale, visto che siamo già altamente maltrattati". E prosegue: "I carabinieri sono stanchi di sottacere e di subire le imposizioni di un governo che continua imperterrito a penalizzarli economicamente per giustificare i propri sprechi (auto blu con scorta, autisti/maggiordomi, segretari, vigilanze) e che continua a chieder loro sacrifici economici. Oggi abbiamo un dato di fatto oggettivo: la sicurezza per l'italiano è gravemente compromessa. Garantire sicurezza, per i Carabinieri vuol dire lavorare gratis, per i nostri

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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione tel. 06 86898861 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Registrazione del Tribunale Roma n.343/08 del 18 settembre 2008 - Iscritto al ROC Editrice: GECEM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Partita Iva 09937731009

Giannelli su “la Repubblica” amabili parlamentari vuol dire aumento di servizi di esclusiva utilità gratuiti perché pagati con i sacrifici dei cittadini tutti e con i tagli ai servitori dello Stato garanti dell'ordine e della sicurezza pubblica". “Qualcuno - afferma ancora il Cocer - spieghi al presidente del Consiglio il significato dei sacrifici che il carabiniere fa per garantire la giustizia sociale ed i diritti del citta-

dino. I carabinieri rimandano al governo le belle parole ed i ringraziamenti ipocriti". Ricordiamo che martedì i sindacati di polizia hanno protestato in piazza contro il ministro dell'Interno Roberto Maroni che riferiva al Senato sulla guerriglia di sabato. Nella stessa giornata il Cocer Esercito solidarizzava con la manifestazione dei poliziotti.

E Stracquadanio (Pdl) lancia accuse a Maroni “Se ne stava a Varese mentre a Roma succedeva ciò che si prevedeva xhe sarebbe accaduto” "Gli scontri di Roma? Maroni ha sottovalutato il problema, doveva prevenire. Forse con gli scontri voleva far cadere il governo". Così Giorgio Stracquadanio, deputato Pdl, abile comunicatore berlusconiano, uomo-tv sufficientemente abile nel mimetizzarsi, si è espresso sul ministro dell’Interno nella trasmissione “La zanzara” di Radio24. "Se fossimo stati negli anni '70 e il ministro degli interni si fosse chiamato Francesco Cossiga e fosse successo quello che è successo a Roma - ha incalzato - noi ci troveremmo oggi nella stessa situazione politico parlamentare? Il discorso di ieri di Maroni non mi ha convinto: se fosse stato uno del Pdl berlusconiano oggi avevamo il parlamento bloccato. Ma siccome per la sinistra Maroni è quello che, si spera, stacchi la spina, allora non si discute se l'intervento della polizia e la prevenzione svolta siano state adeguate". Secondo Stracquadanio, "non è normale che il ministro degli Interni sabato fosse a Varese e non a Roma dopo quello che era stato annunciato. Nella ricostruzione dei fatti di Maroni era totalmente assente la parte preventiva perché preventivamente non ha fatto nulla". Il deputato pdl spiega poi di non comprendere la linea del ministro: "Ha sottovalutato il problema e da quando Maroni ha orientato la Lega sul voto di Papa in quel modo, il suo disegno politico non mi è chiaro. Ci sono state molte carenze nella prevenzione degli scontri e nella gestione della piazza e la sinistra gliel'ha lasciata passare perché Maroni nell'immaginario collettivo dei nostri avversari è quello che deve staccare la spina al nostro governo. E' l'uomo dell'eutanasia - conclude Stracquadanio - e sta a Varese invece che occuparsi della manifestazione".


Culture

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e donne nello spazio pubblico ci stanno da pochissimo. E per spazio pubblico intendo la presenza fuori dalle case. Fino a un secolo fa non solo non avevano diritti politici ma non potevano partecipare alla vita della polis lasciando segni concreti della loro presenza. Erano di fatto costrette a rimanere nel privato”. Parola di Marina Terragni, nota firma di Io Donna e Corriere della Sera che, in una recente intervista, così commentava l’exploit delle tre attiviste liberiane e yemenite vincitrici del Nobel per la Pace, e lo spinoso, controverso percorso che ancora attende le donne per una emancipazione totale da sopraffazioni, abusi, emarginazioni, sottovalutazioni dei loro meriti sociali e del loro talento, spesso ancora tristemente inespresso. Un mix di problematiche che sarà la materia viva dei confronti e dei lavori di riflessione incrociata che docenti, esperti, politici di fama internazionale metteranno in campo nella 42ma edizione delle Giornate del Centro Pio Manzù, a Rimini al Teatro Novelli, da questo venerdì a domenica.

Il Centro Pio Manzù in questi anni ha svolto studi di grande importanza innovativa nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. Da questa propensione al confronto culturale scaturisce la sua vera missione che, attraverso la ricerca costante di linguaggi comuni e trasversali alle diverse discipline e sfere di interesse, vuole prima di tutto porre al centro l’uomo, sia nella sua creatività e spiritualità che in un rapporto corretto con l’ambiente e con la natura. Espressione di questa analisi, l’incontro del Centro Pio Manzù sollecita a nuovi traguardi di riflessione l’universo multisfaccettato del pensiero femminile e maschile contemporaneo, invitando esperti e decisori a elaborare progetti e formulare suggerimenti per rafforzare e arricchire il cantiere aperto del pensiero di genere: cultura di genere non come insistenza sul dualismo uomo-donna, ma come valorizzazione delle differenze, come ricerca di sintesi, di unità nella diversità. Interessante e intenso il workshop con cui venerdì si darà il via al convegno: un momento di discussione sul passaggio dalla mater familias alle attuali teorie di genere. Nel corso dei secoli, in effetti, il processo di emancipazione della donna – dai diritti elementari all’interno della famiglia, ai diritti riproduttivi, di voto e di divorzio – è avanzato in modo difforme sia in termini temporali, che geopolitici. Nella civiltà antica e preindustriale, la donna rivestiva principalmente il ruolo di

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Se ne parlerà da domani a Rimini

L’altra metà del cielo tra violenze, diritti e speranze Le Giornate Internazionali del Centro “Pio Manzù” sulla dimensione multiprospettica del “Femminile” DI

CARMINE CAStORO

garante della cura della prole, svolgendo la missione materna come “sussidiarietà” all’uomo produttore e guerriero. La sua funzione entro le mura domestiche pose la donna, a seconda dei momenti storici e dei gradi di sviluppo dei popoli, in condizioni differenziate: così, se nella Grecia antica fu marcata la differenza e la disparità, nella Roma dell’Impero la posizione sociale della donna si emancipa, andando a rivestire ruoli attivi in condizioni di maggiore, relativa libertà rispetto al capofamiglia, sia all’interno della casa, sia nei luoghi alti della decisione, cioè del potere politico e sociale. L’irruzione del sentimento e del credo religioso cristiano, elevando la coppia e quindi il matrimonio a unione formale e valoriale, genera una svolta nel peso specifico del ruolo femminile, ma non esaurisce gli interrogativi legati ai ‘diritti di cittadinanza’, che restano spesso soffocati e umiliati. Il riscatto intellettuale inizia solo nel Medioevo. Nel Feudalesimo la regina era incoronata al pari di un re: l’uomo e la donna si collocano sovente su un piano di parità, ma solo nelle fasce alte della società. Donne come Eleonora d’Aquitania, Bianca di Castiglia ed Elisabetta I esercitano il potere reale in condizioni di sostanziale parità di sesso. Una linea storica di demarcazione nella dinamica dei diritti e delle parità tra i sessi si colloca nell’epoca della Rivoluzione francese quando, nel 1792, Mary Wollstonecraft pubblica il primo documento “femminista”, A Vindication of the Rights of Woman. Solo nel XIX secolo, con la

nascita della cultura industriale occidentale, si pongono le grandi questioni dei diritti di cittadinanza: voto, lavoro, educazione e formazione professionale, libertà civili. Ma più ancora furono le trasformazioni strutturali e infrastrutturali dell’industrialismo produttore di beni a svolgere un ruolo attivo di cambiamento sociale: la mancanza di manodopera dovuta alle due Guerre Mondiali richiamò milioni di donne nelle fabbriche. Con l’era post industriale, caratterizzata dalla produzione di beni e servizi, un ‘esercito’ di casalinghe, spesso sottopagato e sottoutilizzato, entra nel mondo del lavoro. Siamo agli anni ’70 e ’80, quando proprio dai luoghi di lavoro e dalla scuola nasce quel movimento femminile e femminista che conquista divorzio, interruzione volontaria di gravidanza, parità salariale e di accesso a tutte le professioni, e sancisce il diritto della donna di esprimersi nella propria completezza, originalità e differenza di persona umana. Un processo di emancipazione, tuttavia, non terminato e, per diversi aspetti, ancora aperto. Maschilità e femminilità, secondo la teoria di genere introdotta dall’antropologa Gayle Rubin, sono una costruzione culturale e sociale, distinta dal corredo biologico che caratterizza il maschio e la femmina, e come tali devono essere storicizzati e contestualizzati. Quali conclusioni e suggerimenti si possono trarre oggi dal percorso storico femminile? A che stadio di evoluzione è giunta la parità-dispari? Che ruolo svolgerà la ‘cultura di genere’ nelle dinamiche della mondializzazione?

A questi inquietanti ma stimolanti interrogativi cercheranno di rispondere Luigi Gambarini, presidente di Nuove Idee Nuove Imprese – Provincia di Rimini e Repubblica di San Marino; Marie C. Wilson (Stati Uniti) Fondatrice e presidente di The White House Project, che promuove l’avanzamento delle donne nell’economia, nella politica e nei media; Annamaria Barbato Ricci, giornalista e ideatrice del volume Le Italiane, insieme con Silvana Mazzocchi, Cinzia Romano ed altre colleghe ha fondato su Facebook il gruppo “Donne ed informazione – Se non ora quando”; Marina Catena, direttore del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite in Francia e tenente dell’Esercito Italiano; Evelina Christillin, presidente della Fondazione del Teatro Stabile di Torino, è stata l’organizzatrice delle Olimpiadi invernali di Torino nel 2006; Lella Golf, fondatrice e presidente della Fondazione Bellissario e membro della Camera dei Deputati, prima firmataria della proposta di legge sulle quote rosa nei Cda; Fiorella Kostoris, economista, docente all’Università di Roma “La Sapienza” ed editorialista del Sole 24 Ore. È membro del Consiglio direttivo dell’ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca. Interessante anche la conclusione del convegno sulle questioni legate al lavoro e alle responsabilità familiari. Nonostante abbiano il più delle volte un’istruzione superiore a quella dei loro colleghi uomini, in generale le donne hanno grande difficoltà a fare carriera e a conquistare posizioni di prestigio. Tra i fattori cruciali che incidono sulla carriera lavorativa femminile ci sono la maternità e i figli. La mancanza di un adeguato supporto del sistema del welfare accompagnata dagli elevati costi di nidi e baby sitter costituisce una delle criticità. Oggi la maggior parte delle donne si trova a dover scegliere tra lavoro e missione familiare e materna, incalzate dall’affermarsi di ritmi di vita sempre più stringenti, in un contesto generale di precarietà della condizione lavorativa dove la competizione individuale diviene sempre più accentuata. Secondo il vice presidente del Consiglio dei ministri norvegese, Karl Eirik Schjott-Pedersen, “le società sono più forti se le donne sono importanti nell’economia”. L’ascolto dell’universo femminile, l’attenzione alle istanze di realizzazione personale che provengono dalle donne saprà favorire risposte nuove a problemi sia vecchi che inediti della società globale?


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Sono 109 le opere selezionate per accedere alla seconda fase dell’edizione 2011 del Premio “L'Anello Debole”, consacrato alla visibilità dell’emarginazione sociale. Le ha scelte un comitato interno alla Comunità di Capodarco, che quest’anno ha dovuto confrontarsi con un numero record di opere inviate (210). La selezione si è basata su criteri come la congruità, l’adeguatezza tecnica, l’originalità e la forza comunicativa. Per la categoria “Radio” accedono alla seconda fase 22 opere su 42 in concorso; per la “Tv” 31 su 52; per i “Corti della realtà” 35 su 67; per i “Corti di fiction” 18 su 36, per i “Cortissimi” 3 su 3. Dopo la prima selezione le opere in concorso sono risultate quindi 200 mentre quelle dichiarate fuori concorso sono salite a 10. Le selezionate sono state pubblicate sul sito del Premio (www.premioanellodebole.it), dove si possono vedere anche le migliori opere delle scorse sei edizioni. Ora la decisione passa alla Giuria di qualità” composta da Giancarlo Santalmassi, don Vinicio Albanesi, Pino Corrias, Daniela De Robert, Andrea Pellizzari, Daniele Segre, che scegliernno i candidati alla vittoria finale. La valutazione sarà

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FIDALMA FILIPPELLI

Cultura e sociale a confronto

Quasi al traguardo il Premio “L’anello debole”

poi computata con quella della Giuria popolare nel corso del secondo Capodarco Corto Film Festival (2-6 novembre 2011). Per partecipare a questo organismo c’è tempo fino al 3 novembre e si può fare richiesta attraverso un form di iscrizione on line. I voti dei giurati popolari peseranno al 40% sulla votazione finale, mentre il 60% sarà riservato alla Giuria di qualità. La partecipazione è volontaria e gratuita e richiede una presenza effettiva nei giorni del voto. Si vanno intanto delineando gli eventi del secondo“Capodarco Corto Film Festival”. Dal 2 al 6 novembre ci sarà la seconda edizione del Capodarco Social Film, rassegna cinematografica dedicata al sociale presso la “Sala degli artisti” di Fermo. Il 3 e il 4 due seminari, rispettivamente col celebre montatore Paolo Marzoni “sbrango” e lo sceneggiatore e regista Fredo Valla. Sabato 5 novembre la serata “fiume” di presentazione delle opere finaliste insieme con gli autori culminerà con un incontro con quattro protagonisti della trasmissione di Italia Uno “Le Iene”, tra cui Pierfrancesco Diliberto (in arte “Pif”) e Mauro Casciari . f. f.

Il Convegno biennale Erickson di Rimini

Società e integrazione scolastica Avrà luogo a Rimini, dal 18 al 20 novembre, il Convegno Erickson “La qualità dell’integrazione scolastica e sociale”, per il quale Dario Ianes (in foto) ha realizzato un video di presentazione molto efficace. Mancano solo poche settimane alla partenza dell’ottava edizione del Convegno Internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale ”, evento a cadenza biennale organizzato dal Centro Studi Erickson e considerato da tempo come l’appuntamento più importante

per chi si occupa di educazione in Italia. Di fronte “allo stillicidio quotidiano di una politica governativa fatta di limitazioni e di tagli”, questa ottava edizione si preannuncia come ancora più rilevante: emerge l’urgenza di una reazione “sotto la bandiera dell’innovazione

profonda e non sotto quella della resistenza continua”. Il Convegno “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale ”, ospitato nel nuovissimo

Palacongressi di Rimini dal 18 al 20 novembre, è strutturato in 3 sessioni plenarie e in 84 workshop pomeridiani di approfondimento su tematiche inerenti l'educazione, l’integrazione scolastica e sociale, la disabilità, le difficoltà di apprendimento, le metodologie didattiche innovative, le nuove tecnologie, per un totale di 20 ore di formazione. Per sapere tutto sul programma, i relatori, le modalità di iscrizione e le altre informazioni relative al Convegno: www.convegni.erickson.it/qu alitaintegrazione . Fidalma Filippelli


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