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Anno III - n. 63 - Giovedì 13 ottobre 2011 EDIZIONE IN PDF stampabile gratis dal sito www.altroquotidiano.it SI PUBBLICA dal lunedì al venerdì

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Ora di Punta DI

NUCCIO FAvA

Come la cozza

S

e fosse successo ai tempi della cosiddetta prima Repubblica – dopo un voto contrario sul rendiconto dello Stato - la crisi si sarebbe subito aperta e la delicata e complessa situazione sarebbe stata rimessa nelle mani del capo dello Stato. Ma Berlusconi è Berlusconi. Si crede insostituibile, non riesce neppure a percepire che è lui stesso la causa principale delle difficoltà e del discredito dell’Italia. L’Europa insiste sulle misure urgenti, indispensabili per la ripresa. Ma il decreto per la crescita sempre annunciato e mai definito si smarrisce tra le ipotesi più stravaganti, compresa quella di un nuovo condono eticamente orribile, di dubbia resa e in radicale contraddizione con la lotta all’evasione. Berlusconi del resto ignora i contrasti col super ministro dell’economia in dissenso sul condono e sulla nomina del governatore di Bankitalia anche con Bossi. Il presidente del Consiglio persiste in un rinvio continuo e umiliante per una nomina qualificata ed importante che pure è di sua esclusiva competenza. Resta abbarbicato a palazzo Chigi peggio di una cozza allo scoglio. Una ostinazione irragionevole e anche incomprensibile, se non conoscessimo però la personalità di Berlusconi, la concezione che ha di sé e del suo ruolo salvifico. Senza ovviamente trascurare la costante ossessione per i suo numerosi problemi giudiziari. Si tratta ormai di un problema non solo politico istituzionale ma soprattutto umano. Ci pare perciò che solo i suoi più fidati amici potrebbero aiutarlo a riflettere e persuaderlo a lasciare senza ulteriori strappi e tensioni. Oltre a Confalonieri solo Gianni Letta e Giuliano Ferrara potrebbero tentare la missione .

Il presidente dell’Antitrust, Catricalà, lo riferisce al Senato

Assicurazioni rincarate: le auto +25%, le moto+35% Tra il 2009 e il 2010 gli aumenti delle polizze Rc auto sono stati ''anche del 25% per un individuo che assicura un'autovettura e di oltre il 35% nel caso di un motociclo''. E' la denuncia del presidente dell'antitrust, Antonio Catricalà, ascoltato in audizione in Commissione Industria del Senato. Catricalà ha riportato alcuni esempi di aumenti "partico-

larmente significativi": per un quarantenne del nord Italia con un'autovettura di media cilindrata il premio é aumentato di oltre il 20%; per una sessantacinquenne del sud con un'autovettura medio piccola l'aumento è stato del 1520%. Infine per un diciottenne che vive nelle isole con un ciclomotore il rincaro è stato del 30%.

Berlusconi, bocciato, chiede la fiducia per la 51° volta

L’opposizione non ci sta Di fronte alla pervicacia del Cavaliere nel rimanere aggrappato a Palazzo Chigi anche dopo la mancata approvazione del consuntivo di bilancio dello Stato ha deciso di disertare oggi l’aula di Montecitorio

La clamorosa bocciatura dell'articolo 1 del consuntivo di Bilancio dello Stato avvenuta martedì alla Camera non è sanabile con un discorso del presidente del Consiglio e con una ennesima richiesta di voto di fiducia, che è il solito paracadute al quale il Cavaliere vuole aggrapparsi ancora una volta. Lo hanno detto le opposizioni al presidente della Camera, invitandolo ad andare a consultare il capo dello Stato. E infatti Gianfranco Fini è stato al Quirinale per informare Napolitano e concordare il da farsi. La bocciatura del primo articolo del rendiconto generale dello Stato "comporta la reiezione dell'intero provvedimento", anche per "il carattere inemendabile del provvedimento in oggetto", ha puntualizzato nell'Aula della Camera il presidente Gianfranco Fini, che si è riservato di convocare una nuova riunione della conferenza dei capigruppo dopo il suo incontro al Quirinale con il presidente Napolitano. E il capo dello Stato si è pronunciato: spetta al presidente del Consiglio trovare una soluzione costituzionalmente corretta per uscire da una situazione che non ha precedenti, perché quando la stessa cosa accadde ai governi presieduti da Andreotti e Goria (negli anni cella cosiddetta prima repubbli-

ca) questi si dimisero immediatamente. Berlusconi, invece, imperterrito, ha annunciato che avrebbe parlato stamattina alle 11 alla Camera, presentando un nuovo testo di consuntivo del bilancio dello Stato e chiedendo un voto di fiducia. Perciò tutte le opposizioni, per protesta, hanno deciso di disertare l'Aula durante il discorso del presidente del Consiglio e durante l'eventuale dibattito che ne seguirà: vi ritorneranno domani per votare il no la fiducia. Dunque il Cavaliere ha tentato di eludere i due interventi di Napolitano, uno nella mattinata con una dichiarazione e l'altro nel pomeriggio con una secca comunicazione dopo aver incontrato il

presidente della Camera, Fini, che era andato a rappresentargli, su richiesta dei gruppi di opposizione, la necessità di trovare una via di uscita costituzionalmente corretta dopo la bocciatura dell'articolo 1 del documento di Bilancio. Napolitano in mattinata aveva testualmente dichiarato: "Ho finora sempre preso imparzialmente atto della convinzione espressa dal governo e dai rappresentanti dei gruppi parlamentari che lo sostengono circa la solidità della maggioranza che attraverso reiterati voti di fiducia ha confermato il suo appoggio all'attuale esecutivo. Ma la mancata approvazione, da parte della Camera, dell'articolo 1 del Rendiconto Generale dell'Amministrazione dello Stato, e, negli ultimi tempi, l'innegabile manifestarsi di acute tensioni in seno al governo e alla coalizione, con le conseguenti incertezze nell'adozione di decisioni dovute o annunciate, suscitano interrogativi e preoccupazioni i cui riflessi istituzionali non possono sfuggire. La questione che si pone è se la maggioranza

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Deciso dalla Cassazione

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La migLiOre deL giOrnO

Si farà a Taranto il processo per l’uccisione di Sarah Scazzi La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta della difesa di Sabrina Misseri e della madre Cosima di far svolgere il processo per l'uccisione di Sarah Scazzi in altra sede per emotività ambientale, non accogliendo così la proposta del Procuratore generale di spostare il dibattimento alla Corte d'assise ·di Potenza. Pg e difesa avevano sostenuto che c'è troppa ''emotività ambientale'' nella sede processuale di Taranto. Il delitto avvenne alla·alla fine di agosto del 2010 nel paesino pugliese di Avetrana; il corpo di Sarah venne fatto ritrovare in un pozzo un mese dopo dallo zio Michele Misseri, che confessò il delitto. I difensori delle due donne avevano segnalato le intimidazioni che ci sono state nei confronti di persone coinvolte in questo procedimento, il lancio di pietre durante l'arresto di Cosima Serrano e le intimidazioni nei confronti di Michele Misseri, quando è stato rimesso in libertà.·'L'articolo 45 del codice di procedura penale, che regolamenta la rimessione aveva detto il PG Mazzotta - deve avere un'interpretazione restrittiva, però, nel caso di specie, una serie di indicatori consentono di individuare una emotività ambien-

tale tale da contribuire alla alterazione della attività di acquisizione della prova''. In particolare Mazzotta ha fatto riferimento alla partecipazione di testimoni dell'inchiesta a manifestazioni di piazza contro le persone arrestate o indiziate.· Le obiezioni a queste tesi, tuttavia, hanno una loro validità: con l'invasione mediatica, soprattutto attraverso centinaia e centinaia di ore di dirette tv, purtroppo spesso affidate a giornalisti maldestri, a conduttori improvvisati e a "esperti" ·sprovveduti (e dotati solo di una certa dose di supponenza e di faccia tosta), è difficile tenere l'ambiente giudiziario indenne da influenze nefaste sulla serenità di chi deve giudicare. Restano in piedi, però, le pesanti obiezioni della Cassazione alla inchiesta condotta dalla Procura di Taranto e alle decisione del Tribunale del Riesame. Nelle motivazioni della decisione con cui ha accolto il ricorso della difesa contro la Procura di Taranto e il Tribunale del riesame, la Cassazione smonta, molto più di quanto il dispositivo lasciasse immaginare, le accuse contro Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, tenute in carcere - l'una da un anno, l'altra da 5 mesi - con l'accusa di aver ucciso la sedicenne i Sarah Scazzi, rispettiva-

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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione tel. 06 86898861 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Registrazione del Tribunale Roma n.343/08 del 18 settembre 2008 - Iscritto al ROC Editrice: GECEM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Partita Iva 09937731009

Ellekappa su “la Repubblica” mente cugina e nipote. Il 26 settembre la Suprema Corte aveva accolto il ricorso dei difensori delle due donne, ritenendo che non esistono non le prove ma neanche gli indizi per tenerle in prigione. Rimane sempre in piedi, invece, il quadro indiziario con·riferimento all'accusa di soppressione di cadavere, di cui si è sempre accusato il padre di Sabrina e marito di Cosima. Madre e figlia, recluse nella stessa cella, avevano impugnato le ordinanze di conferma della custodia in carcere emesse dal Tribunale

della libertà di Taranto il 20 giugno e il 12 luglio. La Cassazione bacchetta anche i giudici per aver emesso in maniera non coerente due ordinanze di custodia per Sabrina: una per aver ucciso Sarah in concorso con il padre, e l'altra per averla uccisa con la complicità della madre. E aggiunge che gli stessi giudici non hanno poi confrontato l'analisi dei tabulati fornita dal Ris con quella dei consulenti della difesa, e non hanno ricostruito che cosa fecero Sabrina e Cosima dalle 14 alle 14,42, l'orario in cui è avvenuto

L’opposizione non ci sta dalla prima pagina di governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto agli impegni e obblighi europei. E' ai soggetti che ne sono costituzionalmente responsabili, Presidente del Consiglio e Parlamento, che spetta una risposta credibile". Dopo l'incontro con Fini, Napolitano ha comunicato che spetta al presidente del Consiglio trovare la soluzione per superare la bocciatura del Bilancio. E Berlusconi ha fatto sapere che il Consiglio dei ministri avrebbe varato un nuovo testo di consuntivo del Bilancio 2010 da sotto-

porre all'approvazione della Camera in sostituzione di quello bocciato chiedendo contestualmente la fiducia (la 51°) per essere sicuro di avere il consenso i tutti i deputati della maggioranza, che in tal modo, evitando lo scioglimento anticipato, si assicurano la pensione per il quinquennio parlamentare. D'altro canto la giunta del regolamento di Montecitorio aveva ritenuto a maggioranza che la Camera non può andare avanti con l'esame del vecchio rendiconto di bilancio dello Stato. Il vice presidente della Camera Antonio Leone aveva parlato di "decisione aberrante: la bocciatura dell'articolo 1 - spiegava - non preclude in alcun modo la possibilità di proseguire l'esame del testo. Ma è stato smentito dalla successiva decisione di rinnovare il testo in


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Il discorso del governatore uscente della Banca d’Italia, Draghi

L’Italia deve salvarsi da sola Agire con rapidità: è anche un dovere verso i giovani '”Occorre agire con rapidita”. E' stato perso già troppo tempo''. Lo dice il governatore di Bankitalia Mario Draghi secondo cui ''e' necessario che i decreti attuativi della manovra di risanamento siano promulgati senza indugio, soprattutto quelli con riferimento alla riduzione permanente della spesa corrente''. ''E' importante - ha detto ancora Draghi nel discorso di congedo dalla carica per andare ad assumere quella di direttore della Banca europea - che ci convinciamo che la salvezza e il rilancio dell'economia italiana possono venire solo dagli italiani''. 'Senza aggredire alla radice il problema della crescita lo stesso risanamento della finanza pubblica e' a repentaglio''. ''Non bastano gli interventi realizzati nella scorsa estate che avviano la L'ultimo picchetto di manifestanti è stato allontanato all'alba di oggi da via Nazionale a Roma, dove ha sede la Banca d'Italia. Ieri manifestazioni di "indignati" (prevalentemente studenti e giovani dei centri sociali) si sono svolte in vaie città. Tafferugli con incidenti a Bologna. Qui i dimostranti un centinaio, quasi tutti studenti - per protestare contro il debito pubblico hanno tentato di entrare nel palazzo di piazza Cavour. Polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno risposto con delle cariche e delle manganellate infrantesi contro gli scudi di polistirolo dei dimostranti. Poi gli studenti hanno esposto striscioni e hanno simulato una processione, portando a braccio una statua di "Santa Insolvenza". Bilancio della manifestazione: una ragazza ferita al volto. Poi si sono spostati in Corte d'appello. Al grido "no al default", "vi pignoriamo", la manifestazione degli "indignados" bolognesi si è spostato all'Ufficio notifiche, esecuzioni e protesti della Corte d'Appello, nel cuore del centro storico. Dopo essere saliti al primo piano del palazzo, utilizzando come ariete un paletto di metallo, alcuni manifestanti hanno sfondato il portone dell'ufficio. Sono entrati e hanno preso documenti, registri e cartellette e li hanno strappati e lanciati da una finestra. Roma. Momenti di tensione con la polizia anche a Roma,

finanza pubblica su una maggiore sostenibilità''. Solo i Paesi che si assumono le proprie responsabilita', e quelle dell'Italia sono oggi particolarmente rilevanti, e che mantengono con rigore gli impegni presi, sono partner credibili'' dell'Ue. ''La politica ha il compito insostituibile di trovare il modo di rompere il circolo vizioso'' di privilegi, coalizioni di interessi e veti ''prima che questo renda impossibili, per veti incrociati e cristallizzati, le misure necessarie per la crescita''. "Aumenti dei tassi di interesse della dimensione di quelli verificatesi negli ultimi tre mesi, se protratti, avrebbero l'effetto di vanificare in non piccola parte le misure di risanamento", con "effetto negativo sul costo del debito, in una spi-

rale che potrebbe risultare ingovernabile", ha detto ancora Draghi. "L'Italia deve oggi saper ritrovare quella condivisione di valori comuni che, messi in sordina gli interessi di fazione, è essenziale per mobilitare energie capaci di realizzare, in anni non lontani, una rigogliosa crescita economica, e di offrire credibili speranze alle nuove generazioni". "Il risanamento della finanza pubblica e il rilancio della crescita non sono una imposizione esterna, sono problemi che vanno risolti soprattutto a beneficio dell'Italia: è un dovere verso i giovani

A Roma, Bologna, Napoli e Trento

Anche in Italia gli “indignati” in piazza contro le banche

dove i manifestanti agitavano le bandiere tricolore. Due di loro, tra cui Gaetano Ferrieri (che da diversi mesi sta scioperando contro la casta), sono finiti a terra dopo un parapiglia con i funzionari. Lo stesso Ferrieri è rimasto a terra qualche minuto dopo aver accusato un malore. I manifestanti hanno urlato "vergogna" per gli spintoni della polizia. Ferrieri è stato poi portato via dagli agenti. La manifestazione si è svolta in concomitanza con l'arrivo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il discorso di congedo del governatore Mario

Draghi. Polizia, carabinieri e vigili urbani hanno presidiato le strade d'accesso alla sede della Banca d'Italia per impedire possibili blitz. Decine di persone hanno poi bloccato il traffico in via del Corso urlando slogan come "via la casta da Montecitorio". I manifestanti sventolavano solo bandiere tricolore. Trento. Uno striscione con la scritta: "Noi il debito non lo paghiamo. Il 15 ottobre a Roma" davanti alla sede della Banca d'Italia di Trento è stato steso dagli 'indignati', che

annunciano così la partecipazione all'appuntamento nella capitale e affermano "il diritto di decidere per costruire l'alternativa" alla crisi. Sono stati alcune decine, in rappresentanza del 'Coordinamento 15 ottobre', a distribuire volantini e a spiegare al megafono le ragioni della protesta, sotto lo sguardo delle forze dell'ordine, ma senza tensioni. Tra gli aderenti al coordinamento persone del centro sociale Bruno di Trento, del collettivo della facoltà di Sociologia dell'università e sindacalisti, "ma non sono le etichette che vogliamo portare nel movimento, bensì ricette alternative a quella della Bce. Il debito non deve pagarlo il popolo: sono le banche a dovere rivedere il loro sistema". "E il Trentino non é immune hanno aggiunto - dalla crisi perché le risorse sono da usare meglio, a iniziare dal tesoretto accantonato per il tunnel del Brennero: non se ne faccia la Tav, ma si usino le risorse per scuola, precarie sviluppo". Napoli. Una cinquantina di giovani - "Draghi Ribelli" hanno presidiato la sede della Banca d'Italia a Napoli, in via Cervantes, in contemporanea con altre manifestazioni in corso in Italia. Davanti alla sede è stata allestita anche una piccola tenda, simbolo degli 'indignados' europei. I manifestanti individuano come responsabili della crisi economica le banche e gli istituti finanziari del Paese.


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La novità della “Festa dell’Architettura”

Pozzuoli, una città che si ridisegna guardando alla sua storia DI

ELEONORA PUNtILLO

Fra coloro che sapevano tutto o quasi del progetto, il consenso è stato pressoché totale; il 97% del campione ha poi espresso il desiderio di vedere sistemate le spiagge e il litorale, l’88% di veder restaurata l’antica Acropoli con i suoi scavi archeologici sotto maestosi palazzi seicenteschi, l’89% ha detto che è importante la risorsa mare, l’83% è sicuro della vocazione turistica. Il campione sondato ammontava a 600 cittadini “estratti” – ha assicurato Renato Mannheimer – “con criteri statistici molto precisi e affidabili”. È avvenuto a Pozzuoli, il noto sondaggista (anche oratore divertente) s’è congratulato con il sindaco Pdl Agostino Magliulo (che per trenta anni è stato ingegnere capo dello stesso Comune) per tanto consenso popolare, ed ha aggiunto “i complimenti per avermi fatto fare questo sondaggio e per aver avuto il coraggio di chiedere il parere della gente”.

Efficace comunicazione

Per la verità era proprio difficile che un campione (anche più numeroso) di cittadinanza potesse dissentire o riprovare o rifiutare il piano di recupero turistico di una grande area industriale dismessa con previsione di almeno 3500 nuovi posti di lavoro. Altrettanto impossibile il diniego a una sistemazione dell’intera costa

flegrea disegnata in modo tale da arricchire Pozzuoli di un parco verde, di un notevole polo alberghiero e commerciale, di una Accademia della Vela, e di restituire alla città spiagge, scogliere, mare, da oltre cento anni negati per la presenza di impianti industriali. Con la “Festa dell’Architettura” il sindaco-ingegnere ha voluto far conoscere più compiutamente alla città (80mila abitanti) il progetto di cui si stava parlando da almeno due anni, ovvero la sistemazione del Waterfront flegreo, affidata a un grande nome dell’architettura, Peter Eisenman, americano di origine tedesca, autore fra l’altro del Memoriale dell’Olocausto a Berlino. Ottima iniziativa, ovviamente: far conoscere ai cittadini i progetti urbanistici che li riguardano non è pratica usuale da parte dei pubblici amministratori; e bisogna riconoscere al sindacoingegnere una azione efficace di comunicazione indirizzata a tutti gli strati sociali, articolata con punti di informazione (immagini e filmati proiettati a ciclo continuo). Grossa novità nel longitudinale territorio puteolano, disteso fra il mare e le decine di crateri vulcanici spenti da millenni che dormono ricoperti di verde (e purtroppo anche di case abusive), tranne la Solfatara che si limita a sputare gas e a far ribollire pozze di nero fango, e tranne quel misterioso

magma ribollente nelle profondità che da chissà quanti millenni gonfia periodicamente la terra (l’ultima volta nell’84) facendola innalzare lentamente e poi con altrettanta calma ridiscendere, a volte di centimetri a volte di metri, come testimoniano le colonne de Serapeo.

L’Accademia di Cicerone

L’area industriale dimessa è quella dove giacciono i capannoni industriali abbandonati della Sofer, che prima ancora si chiamava Aerfer e producevano

carri ferroviari e autobus, ma nel 1885 nacque come filiazione della inglese Armstrong , fabbrica di armamenti navali che arrivò a occupare 5mila operai (quando c’erano guerre in vista), estendendosi su 170mila metri quadri di striscia costiera. Accanto alla fabbrica dimessa ce n’è una che funziona a pieno ritmo, anch’essa affacciata sul mare, c’è la Prismian un tempo Pirelli che ha l’esclusiva mondiale dei cavi sottomarini, capace di produrne centinaia di chicontinua a pagina 5


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veduta di Pozzuoli Sotto: il sindaco Agostino Magliulo A destra in alto: il tempio di Serapide Sotto a destra: la solfatara Nella foto piccola: renato Mannheimer

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lometri senza giunture (come quello fra Civitavecchia e la Sardegna), che rimarrà al suo posto. Su quel tratto di costa pare che si trovasse la “Accademia” di Cicerone, la cui villa residenziale si trovava invece sul vicino Lago Lucrino: i resti furono sepolti con l’eruzione che fece nascere il più giovane vulcano della terra, il Monte Nuovo (27-29 settembre 1538). Circa quattro anni fa è stato l’industriale edile puteolano Livio Cosenza (padre della deputata Giulia che nel marzo lasciò Fini per tornare nel Pdl) a prendere l’iniziativa di costituire la società “Waterfront flegreo Spa” e di proporre il piano per il recupero dell’area e lo sviluppo immobiliare e di affidarne la ideazione ad Eisenmann; il Comune di Pozzuoli a sua volta ha stipulato una convenzione con l’Università di Napoli per la valutazione dei progetti. L’acquisto del suolo e la prima fase progettuale sono stati finanziati con 22,5 milioni da Intesa San Paolo-Banco di Napoli e Banca Imi. Eisenman con cui collaborano a Napoli gli architetti Camillo e Alessandro

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Gubitosi, Guido Riano e uno stuolo di altri professionisti, ha prodotto in due anni un “masterplan” che propone di riconnettere quel lungo tratto di costa con l’entroterra abitato, rendendo fruibile il mare. Importante la riduzione delle volumetrie, ossia il 30% in meno di volumi rispetto agli attuali capannoni (uno solo, di fine ‘800, sarà salvato, restaurato e utilizzato), e la riduzione del 40% delle superfici coperte che saranno sostituite da aree a verde, in un parco urbano alberato di 7 ettari, una passeggiata a mare pedonale, opere pubbliche per 41 milioni che saranno conferite al Comune, insediamenti produttivi, commerciali, alberghieri, di ristorazione e tempo libero, che dovrebbero attirare un investimento di 350 milioni di euro. Uno dei caposaldi del piano è quell’Accademia della Vela da sempre sognata da Pippo dalla Vecchia, presidente del Circolo Savoia al quale gli architetti

Gubitosi, in quanto soci, hanno donato il progetto: s’affaccerà su un piccolo porto con spiaggia adatta al varo, avrà ampi spazi per le barche e una sede coperta di 1200 metri quadri con palestre, mensa, sale multiuso. Uno dei pregi del piano Eisenman è l’aver recepito e coordinato nel “masterplan” i 42 progetti urbanistici previsti sul territorio di Pozzuoli, alcuni dei quali già finanziati, altri in attesa di fondi per i quali non si

prevedono tempi brevi. Grossa delusione, invece, sul fronte dell’archeologia, che è la risorsa più ricca imponente diffusa e purtroppo in parecchi casi degradata e in pericolo, di Pozzuoli città e del circostante territorio flegreo: basti pensare all’Anfiteatro Flavio, al Serapeo, allo Stadio di Antonino Pio, all’acropoli di Cuma con l’antro della Sibilla, e al Rione Terra acropoli di Pozzuoli che continua a rivelare oltre al grandioso tempio di Giove divenuto cattedrale, anche un notevole abitato sotterraneo. Il restayling della costa non può ignorare la presenza, lungo tre chilometri per 500 metri dalla riva, di imponenti strutture del Portus Iulius di Augusto, della imponente Ripa Puteolana, porto granario

di Roma per oltre 250 anni. Ovvero il più grande complesso del mondo in tema di archeologia marina, a profondità che vanno dai due ai 12 metri: quindi da tutelare, restaurare, rendere visibile anche sotto la coltre di acqua.

Delusione dai politici

Nei disegni proiettati sul grande schermo del cinema Sofia (denominazione in onore della Loren, che è nata a Pozzuoli) purtroppo s’è visto poco, e quel poco è stato deludente in tema di soluzioni per la protezione e la visibilità di strutture imponenti che ci hanno già restituito un gran numero di statue, monete, mosaici, e sicuramente conservano molti altri tesori. Altamente deludenti, ma questo se l’aspettavano tutti, sono stati gli impegni delle autorità politiche in tema di archeologia (“non ci sono più fondi”) e di finanziamenti alle opere pubbliche già previste. Sia il presidente della Regione Stefano Caldoro che il ministro Altero Matteoli hanno solo indicato, anzi invocato, l’intervento dei privati. Eleonora Puntillo


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