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Terra donna S. Pedroli

TERRA DONNA

Simona Pedroli

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erra donna” è nata nel 2008 per volontà di un’associazione torinese, “Almaterra”, che ha voluto far nascere, anche nel nostro territorio, un'associazione che si occupasse di contrasto alla violenza sulle donne, accoglienza ed integrazione, in particolare, delle donne migranti. Nel corso degli anni l'associazione ha collaborato con diverse istituzioni private che si occupano di temi affini, come ad esempio Giù le mani, lo Sportello Donna, Arcigay Nuovi Colori solo per citarne alcuni. A differenza di organizzazioni più istituzionali, fra i membri dell'associazione non sono presenti professionalità specifiche ma, semplicemente, persone che hanno deciso di dedicare il proprio tempo e le proprie risorse al prossimo. Le iniziative messe in atto sono pertanto rivolte prettamente all'ambito della sensibilizzazione alla violenza di genere, al contrasto della discriminazione, all'integrazione culturale e sociale. Nel tempo sono stati attivati diversi corsi di lingua italiana che fossero da supporto, in modo particolare, alle donne migranti affinché potessero inserirsi facilmente nel tessuto sociale italiano. Molta attenzione è stata posta al sostegno di iniziative di contrasto alla violenza di genere, attraverso la diffusione dei numeri di pubblica utilità, conoscenza dei servizi, creazione di rete tra associazioni e istituzioni, attivazione di uno sportello di ascolto e supporto, che permettesse alle vittime di essere messe in contatto con i servizi antiviolenza presenti sul territorio, o di essere aiutate e supportate nella creazione di una rete sociale, cosa che spesso viene a mancare in casi di violenza. L'obiettivo dell'associazione pertanto non è mai stato quello

“T di sostituirsi ai professionisti appositamente formati, bensì di esserne un supporto in attività più marginali ma altrettanto importanti per le vittime. Oltre ai corsi di italiano, fra le iniziative più pregnanti, possiamo ricordare quelle del microcredito, finanziamenti di piccola entità che venivano assegnati a donne vittime di violenza, individuate dallo sportello antiviolenza, affinché le stesse avessero le risorse minime necessarie per uscire dalla loro situazione e ricominciare una nuova vita. Molte sono state invece le iniziative di sensibilizzazione, fra queste ad esempio l'inaugurazione di alcune panchine rosse, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne, e con il richiamo e la diffusione del numero 1522, numero nazionale contro la violenza di genere. Da qualche anno abbiamo in essere una collaborazione con Radio Esseeffe grazie alla quale, nella rubrica "storie di donne", affrontiamo temi femminili attraverso letture, interviste, approfondimenti. Giunta ormai all'ottava edizione è invece la nostra rassegna cinematografica "Ciak si parla": ogni anno, attraverso la proiezione di film, combinati con interventi di esperti, si propone una riflessione sui temi cari all'associazione. Discriminazione, violenza, collaborazione, forza e caparbietà, sono alcuni dei fils rouges che hanno collegato i film dell’ini-

ziativa. La rassegna del 2022 ha voluto affrontare il tema della violenza psicologica, considerandone le varie sfaccettature, a partire da quella all'interno della coppia, famiglia, gruppo fino ad arrivare a quella delle masse. Il primo film proposto quest’anno è stato “Mi piace lavorare - mobbing” (2003) di Francesca Comencini, con Nicoletta Braschi, con il quale abbiamo affrontato il tema del mobbing, approfondito dalla Dott.ssa Assunta La Iacona. Quindi con “How much…” (2018) il docufilm di Antonio Guadalupi abbiamo affrontato il tema della tratta delle donne; Simonetta Valterio, per conto della Cooperativa La Bitta è intervenuta per analizzarne il contenuto. A seguire i film

L’onda (2008) di Dennis Gansel, Angoscia (1944) di George Cukor e Foxfire – ragazze cattive (2013) di Laurent Cantet con cui abbiamo rispettivamente trattato l’influenza psicologica nel gruppo, il fenomeno del gaslighting e la pressione esercitata dalle sette sugli adepti, il tutto approfondito grazie al contributo della Dott.ssa Barbara Albanese. Infine, tema pregnante per l’associazione, la violenza psicologica all’interno della coppia, con il film “Primo amore” (2004) di Matteo Garrone. Le proiezioni sono state affiancate dall’approfondimento dagli operatori di “Giù le mani”. Al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo invece dedicato il concertospettacolo CANTARDONNA in collaborazione con la Cooperativa La Bitta, titolare del servizio antiviolenza “Giù le mani”: il gruppo di canto popolare ArSunàCanta dell’associazione passAmontagne ha intrattenuto gli spettatori cantando le battaglie che donne di tutto il mondo hanno combattuto contro ogni forma di violenza.

Portare avanti l'associazione presenta numerose problematiche, sia per le difficoltà, comuni a tutto il mondo del volontariato, quali trovare persone disposte ad impegnarsi senza un ritorno, anteponendo il “noi” all’”io”, sia per il rapporto con le istituzioni, definibile a “macchia di leopardo”: a fronte di persone disponibili all’ascolto, adeguatamente formate, si incontrano altre che, vuoi per preconcetti, vuoi per caratteristiche personali, sono refrattarie ai temi di nostro interesse; la diffidenza o, al contrario, l'attenzione verso i nostri temi può fare la differenza: capita così che, ad esempio, comuni piccoli riescano a mettere in campo più energie di centri di maggiore dimensione, che associazioni di volontariato riescano ad essere più efficienti di quelle di professionisti, che funzioni preposte al ruolo rispondano in maniera del tutto diversa a seconda della loro sensibilità al tema. Probabilmente è anche questa una caratteristica dei nostri tempi ma, nonostante ciò, non smettiamo di provarci: ogni anno incontriamo nuove persone e nuovi gruppi che ci aiutano a portare avanti i nostri ideali e a realizzare progetti che, un passo dopo l'altro, portino un po' di speranza.

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