5 minute read

“Aiutami a fare da solo!” C. Barberis Negra

“AIUTAMI A FARE DA SOLO!”

La Cooperativa Sociale Isola Verde ha attivato LA CASA di PIERO, un progetto di housing sociale socio assistenziale per persone con disabilità media e lieve

Advertisement

Cristina Barberis Negra

Isola Verde si è sempre occupata, sin dalla sua fondazione negli anni ’80, di inserimento lavorativo di soggetti disagiati e fragili. Pietro Spadacini, per tutti Piero, è uno dei soci fondatori, oggi presidente onorario, ed è stato il primo inserimento lavorativo di Isola Verde. Piero ha 70 anni, ha concluso il lavoro in cooperativa, ma continua a mantenere un rapporto stretto con il gruppo che negli anni è diventata la sua famiglia. Tre giorni alla settimana si alza di buon’ora e a piedi raggiunge la fermata del bus che lo porta a Pallanza, dove prende quello che sale a Vignone per raggiungere la sede della cooperativa, oppure approfitta del passaggio dei suoi amici volontari, Renato Bacchetta e Mauro Menzaghi, o del suo tutore Mauro Francioli, per trascorrere qualche ora nel “suo posto” con le “sue persone”. Le ore che Piero trascorre in cooperativa sono il suo gancio con la vita, con la quotidianità e con l’autonomia. «Prevedibilmente l’invecchiamento di

Piero - spiega Mauro Francioli, anche socio fondatore della cooperativa comporterà la perdita progressiva delle autonomie e la necessità di interventi assistenziali più consistenti e specialistici. La prospettiva offerta dal progetto è quella di consentire a Piero di restare nella sua casa fino alla fine dei suoi giorni, garantendogli le migliori cure sanitarie a domicilio, evitando di dover ricorrere al ricovero in struttura». Ed è proprio il futuro di Piero a essere stato il primo stimolo che ha mosso Isola Verde ad avviare il progetto “La casa di Piero”, un’iniziativa molto più affine alla mission di una cooperativa A, ma che corrisponde invece fortemente alle attitudini di questa organizzazione. L’invecchiamento di Piero ha consentito a Isola Verde di trasformare il problema abitativo di una singola persona, in un’occasione per il territorio di creare un modello di housing sociale del “Dopo di noi”. «Riprendiamo con “La Casa di Piero” un aspetto che è nel nostro DNA – spiega Massimo Forni, Presidente di Isola Verde - il senso dell’accoglienza anche al di fuori del lavoro. Una vocazione che è con noi sin dalla nostra fondazione e che ci ha sempre messi al fianco delle nostre persone per aiutarle anche in situazioni di inclusione sociale, che parte dal lavoro ma si concretizza nella quotidianità del vivere. Riteniamo importante, in questo momento della nostra storia, accettare un’altra sfida, così come abbiamo fatto 40 anni fa, diventare interlocutori di una co-progettazione territoriale, in cui siano riconosciuti i ruoli di Enti pubblici e Terzo Settore, per la creazione di una nuova cultura e di una nuova idea di abitare sociale». La legge 22.06.2016 n. 112, comunemente denominata “Dopo di noi”, incoraggia infatti la pratica della donazione di immobili di proprietà a fronte del mantenimento della persona disabile all'interno della propria abitazione per l'intera durata della sua vita, escludendo il ricorso all’istituzionalizzazione. “La Casa di Piero” ha preso avvio dalla cessione con atto notarile, mediante la stipula di un contratto di mantenimento autorizzato dal Tribunale di Verbania, dell’immobile di proprietà di Piero alla Cooperativa Sociale Isola Verde. “La Casa di Piero” diventerà una comunità alloggio per 5/8 utenti con disabilità medie o lievi del territorio, ai quali sia venuto a mancare il nucleo familiare originario, e una palestra di autonomia per 2 utenti. Gli ospiti verranno indirizzati dal Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano (CISS). L’obiettivo della Casa è quello di evitare a queste persone l’inserimento in strutture socio-sanitarie non idonee che invaliderebbero i percorsi di integrazione scolastica, sociale e lavorativa conquistata negli anni. Il progetto offre, infatti, una soluzione abitativa assistita, ma con dimensioni familiari, in cui poter mantenere il più a lungo possibile le autonomie gestionali acquisite (accreditamento sociale). “La Casa di Piero” si inserisce in un contesto territoriale, quello del Verbano Cusio Ossola, che sin dagli anni ‘80 è stato interessato da importanti investimenti pubblici per l'integrazione sociale e lavorativa di soggetti con disabilità intellettiva. Come indicato dal Piano Programma 2019-2021del Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano (CISS), uno dei progetti strategici è quello di stimolare la diffusione di esperienze a sostegno del “Dopo di Noi” per le persone con disabilità, sulla base di dati territoriali che rilevano la crescente età media dei frequentanti il Centro Diurno Centroanch’io (41% degli ospiti con età superiore ai 45 anni). Per questa ragione, il CISS evidenzia una crescente richiesta di long term care in moduli di residenzialità il più simile possibile ai contesti familiari. Il piano programmatico del CISS, così come il progetto “La Casa di Piero” sono volti a soddisfare un bisogno manifestato dalle famiglie. Anche nel recente convegno “La casa che vorrei: soluzioni abitative per il DURANTE E DOPO di NOI nel VCO”, promosso da ANFFAS VCO in collaborazione con la Cooperativa Isola Verde e il Centro Servizi NO-VCO, sono emerse

chiaramente queste necessità, già evidenziate durante i seminari sul Dopo di Noi organizzati nel 2019 dal CISS, nonché dai dati raccolti da ANFFAS VCO. «I nostri ragazzi - ha sottolineato proprio la presidente dell’ANFFAS VCO, Ottavia Camona che, durante il convegno, ha aperto lo sguardo sulle famiglie e sulla preoccupazione per i propri congiunti disabili - sono la prima generazione che vive a lungo e dobbiamo prendere consapevolezza e trovare soluzioni per il nostro e il loro invecchiare. Nelle piccole comunità i nostri ragazzi stanno bene, hanno stimoli maggiori anche rispetto a quelli che hanno in famiglia. Ci sentiamo come ANFFAS di sostenere un progetto come “La casa di Piero” per i futuri ospiti e per la comunità. È una realtà che risponde a un bisogno effettivo». «Accompagnare Piero con la realizzazione di questo progetto - racconta Mauro Francioli - è proprio esaudire il sogno dei suoi genitori: permettergli di vivere nella sua casa fino all’ultimo giorno, nella migliore e maggiore autonomia possibile». Il progetto “La Casa di Piero” si propone quindi di aumentare l’offerta di alloggi sociali per il “Dopo di Noi”, ponendo anche attenzione al risparmio energetico e all’abbattimento dei gas serra; attivando percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia delle persone accolte, integrandoli alla rete dei servizi esistenti. Nello specifico intende: -Ristrutturare un immobile privato per l’autonomia e l’inclusione sociale di persone con disabilità lievi e medie (Delibera Regionale 18/6836 del 2018). -Costruire un modello sperimentale del “Dopo Di Noi” che coinvolga gli stakeholder (cooperative sociali A e B, associazioni, famiglie, enti pubblici e imprese) e gli ospiti della Casa, connettendosi al sistema territoriale di housing sociale. -Sperimentare percorsi di accompagnamento socioeducativi e socioassistenziali sperimentali che superino le logiche dell’accreditamento e favoriscano una stretta connessione con il territorio e la comunità locale. -Sensibilizzare e promuovere il “Dopo Di Noi” tra le famiglie, gli stakeholder territoriali, incentivando la replicabilità del modello sperimentato. -Costruire con gli stakeholder un sistema territoriale del “Dopo di Noi”. «La “macchina” è partita. - conclude Massimo Forni - Attendiamo a breve l’avvio del cantiere. Nel frattempo con Piero abbiamo piantato il primo albero. Come imprenditore sociale sono orgoglioso di riuscire a mettere in campo un progetto che è l’esaudirsi di un sogno».

This article is from: