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Il film A. Magrì
from Alternativa 02_2022
FINALE A SORPRESA OFFICIAL COMPETITION
Alessandro Magrì
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D
opo Il cittadino illustre, in con‐corso a Venezia nel 2016 e dedicato al mondo della lettera‐
tura, e Il mio capolavoro, ospitato fuori concorso nel 2018 con l’obietti‐vo puntato sul mondo dell’arte contemporanea, i registi argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat tor‐nano con Finale a sorpresa – Official competition, di nuovo in concorso alla Mostra nel 2021, questa volta dedicato al cinema e al fare cinema. Il cerchio sembra così chiudersi perfet‐tamente, abbracciando con lo spirito caustico e l’ironia pungente che li contraddistingue, anche l’ambiente che i due registi conoscono meglio. Il film, prodotto e ambientato in Spa‐gna, si apre con il magnate Humberto Suárez, a capo di un impero farma‐ceutico, che, giunto al traguardo degli 80 anni, pensa che il modo migliore per passare ai posteri sia produrre “un grande film”. Per il suo lascito all’umanità non si bada a spese e quindi, dopo essersi assicurato i costosissimi diritti del romanzo di un premio Nobel (che neppure ha letto), sceglie l’acclama‐tissima regista Lola Cuevas (interpretata da una straordinaria Penélope Cruz), che ha già vinto Palme e Leoni, per adattarlo e diriger‐lo. Su suo suggerimento, per interpretare i due fratelli protagonisti vengono ingaggiati “i più grandi” attori sul mercato: Iván (Oscar Martínez) e Félix (Antonio Banderas), due attori celeberrimi, ma lontanissimi tra di loro. Il primo austero, maturo, mae‐stro di recitazione, adorato dalla critica ma sprezzante del pubblico, il secondo invece una star acclamata,
ricco di onori e premi hollywoodiani. Il film che dovranno girare si chiama Rivalidad e il trio, impegnato nelle prove proprio negli enormi spazi vuoti della fondazione che porta il nome di Humberto Suarez, si sfideranno ogni giorno in un continuo duello tra perso‐nalità egocentriche, narcisismo e intransigenze. Così si inizia a ridere quando i due atto‐ri si sfidano durante le prime letture del copione e ognuno vuole dimostrare di essere superiore all’altro senza volerlo dare a intendere e poi si continua quan‐do entrambi si sfidano per far colpo sulla regista, a sua volta campionario di tic e nevrosi, a metà tra le ossessioni di Kubrick e le astrattezze di Antonioni. Cohn e Duprat ci mostrano poi il provi‐no alla figlia del produttore che è stata scelta come co-protagonista, quindi un esercizio con i premi vinti dai due attori, una prova video in cui una confessione disarmante manderà in crisi gli altri pro‐tagonisti e infine una tragedia improvvisa alla vigilia delle riprese, che cambierà per sempre il destino del film. Ne esce una satira divertente e graffian‐te (irresistibile il discorso che Iván, sempre sprezzante sulle cerimonie pub‐bliche, prova di nascosto per la premiazione che è sicuro di vincere, con in mano un thermos invece dell’O‐scar), una carrellata di luoghi comuni sulla recitazione (come il masso sospe‐so sulla testa dei due perché sentano “il peso” della responsabilità) che diventa un tiro al piccione dove nessuno viene risparmiato. I due registi mettono a nudo il processo di lavorazione di un lungometraggio, passandolo attraverso una lente defor‐mante, che decostruisce la pratica arti‐stica mostrando tutta la fragilità imperfetta e umanissima di registi e attori, costantemente bisognosi di con‐ferme, di riconoscimento, di prestigio, di rassicurazione. I quali finiscono per mettere a nudo le proprie gelosie, avidi‐tà, suggestioni, eccentricità: vale tutto, purché poi sullo schermo si riesca a tro‐vare una verità emotiva, capace di trasmettere al pubblico il senso del lungo lavoro collettivo. Eppure, tra i tanti film che raccontano il cinema nel cinema, Finale a sorpresa riesce comunque ad essere un omaggio affettuoso a chi il cinema continua a farlo. Riuscendo nel frattempo a dire un paio di cose non banali sul bisogno di affermazione di sé, sul successo, sulle manie di grandezza e sul lascito che cia‐scuno vorrebbe tramandare.
Regia: Mariano Cohn e Gastón Duprat Sceneggiatura: Mariano Cohn, Gastón Duprat, Andrés Duprat Fotografia: Arnau Valls Colómer Montaggio: Alberto del Campo Scenografia: Alain Bainée Interpreti: Penélope Cruz (Lola Cuevas), Antonio Banderas (Félix Rivero), Oscar Martínez (Iván Torres) Produzione: The Mediapro Studio, RTVE, TV3, Orange España Distribuzione italiana: Lucky Red Durata: 114' Origine: Spagna Data di uscita italiana (Cinema): 21/04/2022