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Siamo tutti complottisti? V. Allegranza

SIAMO TUTTI COMPLOTTISTI?

Presentazione del libro

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Vittoria Allegranza

Dopo 2 anni di pandemia Casa Don Gianni ha riaperto i bat‐tenti a un evento pubblico con l’incontro di venerdì 1° aprile che ha visto come ospite lo scrittore novarese Danilo Sacco, autore del saggio “Siamo tutti complottisti?” pubblicato da “I libri di Emil”. Danilo Sacco ha curato rubriche di economia e finanza su Ita‐lia Oggi e Stampa Sera. Dal 1985 al 2005 ha collaborato con IPSOA(Istituto Postuniversitario per lo Studio dell’Organiz‐zazione Aziendale). In seguito ha concentrato la sua attività nel settore bancario nel quale ha ricoperto incarichi di respon‐sabilità a vari livelli. E’coautore del testo “Impresa e mercato dei cambi” IPSOA editore e autore del saggio “La(dis)infor‐mazione ai tempi di internet”(Ladolfi). L’autore ha intrattenuto i presenti intervenuti spiegando con rigore scientifico e grande competenza come nasce una teoria del complotto, come si propaga e chi ha l’interesse a diffonde‐re certe notizie. Ma i complotti esistono davvero? Secondo l’autore, ordire trame per creare posizioni di predominio accompagna l’esi‐stenza dell’uomo sin dall’antichità. Se è vero che innumerevoli accadimenti non sono stati mai del tutto chiariti a dispetto degli sforzi profusi in ricerche e indagini altrettanto vero è che la storia è intrisa di teorie del complotto rivelatesi prive di fondamento o di tesi affascinanti intorno a vicende o fatti invece accertati e documentati. A titolo di esempio basta citare il fatto che molte persone oggi credono che gli alieni siano scesi sulla Terra, che la Terra sia piatta e che lo sbarco sulla Luna non sia mai realmente avvenuto, tutte tesi però mai dimostrate. Gli ultimi decenni hanno registrato una grossa crescita di nuove congetture cospirative e l’autore, grazie all’ausilio di slides ed immagini, ha ben spiegato come il motivo sia da imputare ai nuovi modelli comunicativi, in particolare inter‐net, capaci di veicolare messaggi specifici che vanno a stimolare il pensiero veloce sollecitando una risposta emozio‐nale e non quella razionale risultante invece da un pensiero più lento e ragionato. C’è quindi un nesso molto forte tra l’e‐norme mole di informazioni che invade il nostro quotidiano e le false credenze che si sviluppano e si propagano. L’infatua‐zione per le teorie complottiste è la conseguenza di un processo cognitivo che può colpire ciascuno di noi ma è più frequente e radicato in quei soggetti che, a causa di esperienze di vita negative o carenze affettivo-educative, nutrono sfidu‐cia nei confronti della società o degli esseri umani in generale. Inconsapevolmente ingannati dalla loro mente sono vittime vulnerabili di chi, conoscendo bene le tecniche del marketing emozionale, le utilizza per indurli a fare scelte e maturare convincimenti di ogni natura: politica, religiosa, sociale e scientifica. Le inserzioni pubblicitarie per esempio rispetto al passato oggi non sono più mirate a promuovere il prodotto in sé ma l’emozione positiva associata al fatto di possedere o acquista‐re quel prodotto. In politica non scegliamo una persona valida e competente ma quella che sentiamo più vicina a noi. Il contributo scientifico fornito dalla psicologa Manuela Pavon all’interno del libro chiarisce bene come il tema del complottismo, fortemente collegato al tema delle fake news, abbia radici strettamente psicologiche e sia legato a forme di regolazione o disregolazione emotiva: la storia relazionale di ognuno di noi allestisce lo scenario su cui organizziamo il nostro stile emotivo. La magia della mente umana consiste proprio in questo: fin dagli albori dello sviluppo è in grado di metterci nelle condi‐zioni di attivare dei processi che ci permettono di filtrare quello che accade in modo da renderlo più accettabile e meno spaventoso, queste manovre inconsce e inconsapevoli pren‐dono il nome di “meccanismi di difesa” e hanno a che fare con la gestione inconscia delle nostre emozioni. Siamo dunque tutti potenzialmente complottisti perché indot‐ti in inganno dai meccanismi che governano i processi decisionali e dai trucchi utilizzati per persuaderci; come pos‐siamo imparare a difenderci? Imparando a conoscere meglio questi meccanismi! E la lettura di questo libro sicuramente ci può dare un aiuto a farlo, a conoscere meglio le regole del gioco, a gareggiare in campo senza essere troppo scoperti in difesa. Se sappiamo individuare chi usa le proprie abilità per influenzarci abbiamo meno probabilità di farci suggestionare. Il libro oggetto di discussione durante la conferenza ha ali‐mentato curiosità e domande del pubblico su un tema davvero attuale e scottante e ci augu‐riamo sia solo l’inizio di un lento ma costante ritorno alla normale promo‐zione di conferenze e incontri aperti presso la nostra Associazione nei prossimi mesi.

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