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Cinquant’anni di politiche di area vasta nel Verbano Cusio Ossola C. Zanotti

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Il film A. Magrì

Il film A. Magrì

CINQUANT’ANNI DI POLITICHE DI AREA VASTA NEL VERBANO CUSIO OSSOLA

In pochi anni è stato disperso un patrimonio di conoscenze e di esperienze ed è stato smontato pezzo per pezzo un disegno razionale del territorio provinciale costruito con fatica nell’arco di un quarto di secolo. Si può immaginare una via d’uscita? Forse sì, ma solamente a condizione di cambiare paradigma Claudio Zanotti

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Foto di Eleonora Mari

Se un giovane appassionato di poli‐tica volesse ricostruire le dinami‐che che hanno caratterizzato nel‐l’ultimo mezzo secolo lo sviluppo com‐plessivo del nostro territorio nella sua duplice declinazione di Alto Novarese prima e di provincia del VCO poi, non avrebbe difficoltà a riconoscere nelle “politiche di area vasta” uno degli snodi più ricchi, complessi e innovativi di un’ormai lunghissima esperienza di governo locale. Forse l’esperienza più luminosa e convincente, attraverso la quale almeno due generazioni di politici e amministratori hanno saputo costruire risposte solide e razionali a tre urgenze avvertite come sfide non rinviabili: la crescente domanda di servizi tecnologi‐camente e organizzativamente comples‐si a rilevanza sovracomunale (il ciclo dei rifiuti, il ciclo idrico, il trasporto pubblico, i servizi sociali); il supera‐mento della dimensione municipale nella programmazione territoriale (piani regolatori, strumenti urbanistici esecutivi, localizzazione di infrastruttu‐re); l’integrazione e la finalizzazione del lavoro dei cosiddetti “attori sociali” (amministrazioni locali, rappresentanti delle categorie produttive e del sistema economico, realtà associative di interes‐se sociale, istituzioni pubbliche…) attraverso la costruzione di percorsi di pianificazione strategica.

LE POLITICHE CONSORTILI (1970-2000)

Il punto d’avvio di questo processo che, a posteriori, possiamo definire virtuoso è la nascita del Consorzio per lo Svilup‐po del Basso Toce (C.B.T.), quando con decreto a firma del Prefetto di Novara del 31 marzo 1971 - diventaro‐no a tutti gli effetti operative le delibera‐zioni delle assemblee municipali con le quali i Comuni di Verbania, Omegna, Gravellona Toce e Baveno avevano approvato, nel corso del 1970, lo Statu‐to del nuovo ente. L’esigenza di costituire un soggetto pubblico per favorire lo sviluppo socioeconomico della zona e di potenziare il sistema dei servizi pubblici locali era

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