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nuovi orizzonti A. Lux

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Il film A. Magrì

Il film A. Magrì

POLITICHE SOCIALI TRA PRINCIPI ISPIRATORI E NUOVI ORIZZONTI

Allargare gli orizzonti operativi dei servizi significa orientare il senso dell'azione del sociale verso tutta la comunità, nella prevenzione di ogni forma di malessere e disagio e nell’offerta di quegli strumenti che garantiscano il massimo benessere individuale e collettivo Andrea Lux

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In un mondo in costante e vorticosa trasformazione gli interventi e i servizi sociali, più di altri, hanno bisogno di essere permeati di dinamica, di orientamento al cambia‐mento e della capacità di innovazione. Proprio quest'ultimo tema è all'attenzione e caratterizzerà il percorso di un gruppo di lavoro realizzato da 10 Enti Gestori piemontesi(tra cui il Comune di Torino, i Consorzi di Biella, Ivrea, Ciriè, Santhià, Gattinara e il CISS-Osso‐la), d'intesa con l'Università di Torino, per realizzare percorsi formativi in una ricerca-azione per la promozione dell'innovazione nei servizi sociali. Si tratta di una importante collaborazione tra il mondo accademico, dotato della competenza teorica, e il mondo dei servizi territoriali con competenza operativa pragmati‐ca, uniti nella ricerca e nella realizzazione di eventi rielaborativi dei vissuti esperienziali, come proiezione di nuove metodologie e strategie generative di futuro. Accanto a questo percorso di ricerca e formazione i servizi devono allargare i loro propri orizzonti operativi. Il senso dell'azione del sociale deve diventare pervasivo in tutta la comunità attuando quei percorsi di prevenzione supportivi del benessere generale della vita dell'intera società locale. Gli orizzonti quindi non si limitano più al soccorso e alla tutela “degli ultimi”, non riguardano più solo le condizioni di non autosufficienza degli anziani, il disagio minorile e delle famiglie multiproblematiche, le criticità e difficoltà di integrazione delle persone disabili, la povertà, la carenza di reti sociali, ma, su campi aperti, leggono l’intera collettività come un continuum unitario, dove le diverse difficoltà esi‐stenziali si distribuiscono con accentuazioni differenti nel divenire individuale e familiare. Ecco che il senso dell'azione degli interventi e dei servizi sociali consortili, d’intesa con quelli sanitari dell’ASL, diventa orientato alla prevenzione di ogni forma di males‐sere e disagio e ad offrire quegli strumenti di sollecitazione e stimolazione per garantire il massimo benessere indivi‐duale e comunitario. Questo nuovo principio ispiratore garantisce la certezza di evitare ogni categorizzazione e marginalizzazione dei soggetti più fragili e allo stesso tempo di concorrere fattivamente al buon vivere sociale complessivo dell’intera comunità. Partendo dal concetto astratto, l'azione dei servizi deve caratterizzarsi per singoli progetti e interventi concreti con una diretta ricaduta sul territorio. A titolo meramente indi‐cativo si propongono delle esemplificazioni a carattere non certo esaustivo. Nel campo della sfera adulta e del mondo del lavoro è importante la realizzazione di una alleanza tra le Imprese, i Comuni, i Servizi Sociali e l’intero Terzo Settore, secondo l'esperienza pilota attuata dal Consorzio CASA di Gattina‐ra nel Comune di Serravalle Sesia, che prevede la realizzazione di percorsi di tirocinio semestrale, per adulti privi di occupazione, sostenuti e supportati dal Consorzio, con la possibilità, al termine, di una reale assunzione dei soggetti giudicati più idonei. Negli anziani sono interessanti le esperienze nate in Ossola e sviluppate dal Consorzio CISAS di Santhià in collabora‐zione con l’Università di Pavia per la realizzazione di corsi interattivi per la memoria e le mnemotecniche nelle perso‐ne over 65aa, esenti da patologie cognitive. Tale esperienza pluriennale è ora in fase di espansione ad un'area più vasta della sfera cognitiva riguardante le competenze sociali delle persone. Sul fronte minorile, è interessante l’esperienza pluriennale che coinvolge il CISS-OSSOLA, il Servizio di NPI del‐l’ASL VCO, le Scuole, la Regione e l'Università di Padova nell'ambito del progetto P.I.P.P.I. che prevede un diverso approccio alle fragilità familiari, valorizzando le competenze presenti prima di evidenziarne i deficit di fun‐zionamento. Accanto a questa linea di intervento è rilevante segnalare la nuova progettualità comunitaria, di contrasto al disagio adolescenziale, realizzata dal CISS-OSSOLA con Comu‐ne, Scuole, Palestre e Centri sportivi, Gestori di attività di

svago ecc., che mira al coinvolgimento dei ragazzi attraver‐so percorsi sportivi individuali e di squadra, esibizioni musicali nell’ambito degli esercizi pubblici, interventi diretti nelle scuole, anche con esperti di fama nazionale, rivolti a ragazzi, genitori ed insegnanti. Infine esempi di reale integrazione sociale comunitaria, con lo sguardo rivolto alla disabilità, riguardano le intese tra il CISS-OSSOLA e CAI per l’organizzazione di pas‐seggiate in montagna con l’ausilio delle Jolettes. Parallelamente i Consorzi di Gattinara e Domodossola stanno organizzando una impegnativa escursione a piedi, nel mese di luglio, da Bologna a Firenze (Cammino degli Dei) con ragazzi disabili, per valorizzarne le autonomie e l’indipendenza. Questo elenco, di carattere solo esemplificativo, vuole evi‐denziare un nuovo modo di interpretare i Servizi Sociali, immersi sempre più nell’intera Comunità per generare quel benessere che, travalicando schemi e barriere, porta tanti singoli ad essere una reale Gemeinshaft, fatta di reciprocità di legami e di mutuo scambio.

Image by Denis Poltoradnev from pixabay.com

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