Noi Comunità,quaresima 2017

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noi, Comunità Febbraio-Marzo 2017

Periodico cattolico - Anno XLVII - N. 1 - San Cesario di Lecce

Quaresima: tempo di ascolto e di conversione “Se uno di voi vuol essere mio discepolo prenda la sua croce, ogni giorno e mi segua”. (Mc 8,34) Essere cristiano vuol dire scegliere quotidianamente di seguire Gesù Maestro e Signore della vita; vuol dire impegnarsi a mettere in pratica il Vangelo. È una proposta che Gesù rivolge sempre ad ogni battezzato, ma è un appello forte che la Chiesa fa risuonare in nome di Cristo soprattutto in tempo di Quaresima. Sono 40 giorni di cammino seguendo Cristo che va verso Gerusalemme dove dà compimento alla sua missione. Gesù accetta, abbraccia la croce sulla quale offrire la sua vita per annullare il potere della morte e del peccato. Partecipando di domenica in domenica alla S. Messa e ascoltando il Vangelo ogni battezzato è esortato e aiutato a fare un buon cammino quaresimale. Il Vangelo proposto nelle 5 domeniche di Quaresima ci presenta:

1) il Signore come colui che si ritira nel deserto e vince la tentazione, attraverso il digiuno, la preghiera e la Parola di Dio 2) il Signore che si trasfigura sul Santo Monte, anticipo della sua gloriosa risurrezione, e la voce del Padre che ci invita ad ascoltarlo 3) il Signore che incontra la

Samaritana al pozzo e si presenta come colui che offre l’acqua viva che dà la vita eterna (= il Battesimo) 4) il Signore che guarisce il cieco nato e gli dà la luce della fede 5) il Signore, infine, che richiamando alla vita l’amico Lazzaro, si manifesta risurrezione e vita di quanti credono in Lui. Un cristiano coerente non può restare indifferente dinanzi alla proposta di seguire Cristo. La Quaresima si presenta per ciascuno di noi come un tempo di grazia che rinnova in noi l’amore per Cristo e ci impegna ad essere testimoni umili e servizievoli. Contemplando la Croce, prendiamo la nostra croce e seguiamo Gesù Maestro come protagonista di questo tempo santo, di questo tempo di grazia per vivere con Lui la Pasqua di morte e risurrezione. Buon cammino Quaresimale I vostri Parroci

Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2017

La Parola è un dono. L’altro è un dono Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è un nuovo inizio, una strada che conduce verso una meta sicura: la Pasqua di Risurrezione, la vittoria di Cristo sulla morte. Questo tempo ci rivolge un forte invito alla conversione: il cristiano è chiamato a tornare a Dio “con tutto il cuore”, per non accontentarsi di una vita mediocre, ma crescere nell’amicizia con il Signore. Gesù è l’amico fedele che non ci abbandona mai, perché, anche quando pecchiamo, attende con pazienza il nostro ritorno a Lui e, con questa attesa, manifesta la sua volontà di perdono. Con queste parole Papa Francesco inizia il suo Messaggio per la Quaresima e continuando ci ricorda che la Quaresima è il momento favorevole per intensificare la vita dello spirito attraverso i santi mezzi che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Per il Papa però alla base di tutto c’è la Parola di Dio, che in questo tempo siamo invitati ad ascoltare e meditare con

maggiore assiduità. Papa Francesco si sofferma allora sulla parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro (cfr Lc 16,19-31). La parabola comincia presentando i due personaggi principali, ma è il povero che viene descritto in maniera più dettagliata: egli si trova in una condizione disperata e non ha la forza di risollevarsi, giace alla porta del ricco e mangia le briciole che cadono dalla sua tavola.... Il quadro è cupo, e l’uomo degradato e umiliato. ... Lazzaro ci insegna che l’altro è un dono. Il Papa ci ricorda che il primo invito che ci fa questa parabola è quello di aprire la porta del nostro cuore all’altro, perché ogni persona è un dono, sia il nostro vicino sia il povero sconosciuto. … Ogni vita che ci viene incontro è un dono e merita accoglienza, rispetto, amore. La Parola di Dio ci aiuta ad aprire gli occhi per accogliere la vita e amarla, soprattutto quando è debole. La parabola, continua il Papa, è

impietosa nell’evidenziare le contraddizioni in cui si trova il ricco. Questo personaggio, al contrario del povero Lazzaro, non ha un nome, è qualificato solo come “ricco”. La sua opulenza si manifesta negli abiti che indossa, di un lusso esagerato. … In lui si intravede drammaticamente la corruzione del peccato, che si realizza in tre momenti successivi: l’amore per il denaro, la vanità e la superbia. Papa Francesco ci esorta a stare attenti perché il denaro può arrivare a dominarci, così da diventare un idolo tirannico. Invece di essere uno strumento al nostro servizio per compiere il bene ed esercitare la solidarietà con gli altri, il denaro può asservire noi e il mondo intero ad una logica egoistica che non lascia spazio all’amore e ostacola la pace. … La liturgia del Mercoledì delle Ceneri ci invita a vivere un’esperienza simile a quella che fa il ricco. Il sacerdote, imponendo le ceneri sul capo, ripete le parole: “Ricordati

Don Giuseppe Tondo - Nato il 19 gennaio 1930 a San Cesario - Battezzato il 09/02/1930 da Mons. Carlà nella Chiesa Madre - Ordinato “suddiacono” il 29/07/1951 - Ordinato Presbitero il 13 luglio 1952 - 1951 – 1953 viceparroco a San Pietro Vernotico - 1954 ritorno a San Cesario con la nomina di vice-parroco, carica svolta fino all’ottobre del 1971 - Nel 1955 venne nominato assistente del gruppo Scout dedicandosi ai giovani - 10 ottobre 1971: Mons. Francesco Minerva consacra la nuova Chiesa Parrocchiale dedicata a Sant’Antonio di Padova - 17 ottobre 1971 nomina a parroco - 30 settembre 2007 lascia la Parrocchia per raggiunto limite di età (75 anni) - 18 gennaio 2017 all’età di 87 anni ritorna nella Casa del Padre.

che sei polvere e in polvere tornerai”. Il ricco e il povero, infatti, muoiono entrambi e la parte principale della parabola si svolge nell’aldilà. I due personaggi scoprono improvvisamente che “non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via” (1 Tm 6,7). … La parabola presenta un messaggio per tutti i cristiani: la radice dei mali dell’uomo è il non prestare ascolto alla Parola di Dio; ... La Parola di Dio è, invece, una forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono verso il fratello. a cura di Lucia Pellegrino


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