Noi comunità febbraio-marzo2015

quattro

noi, Comunità Papa Francesco: una preghiera per ogni dito della mano

Cammino quaresimale La preghiera delle cinque dita SOLENNI QUARANTORE L’Eucaristia sarà solennemente esposta per l’Adorazione nella Chiesa Matrice: Domenica 15 febbraio ore 16 17,30; segue S. Messa.

Lunedì 16 e martedì 17 ore 8 - 12 e 15,30 - 17,30. Dopo la Solenne Benedizione seguirà la S. Messa.

MERCOLEDÌ DELLE CENERI 18 febbraio (Giorno di digiuno e astinenza) Con la celebrazione di questo giorno la Chiesa inizia il cammino quaresimale che ci conduce a celebrare la Pasqua di Risurrezione.

L’imposizione sul capo delle sacre ceneri è un forte richiamo a vivere nella conversione il tempo della quaresima dando spazio alla preghiera, all’ascolto della Parola di Dio, all’Eucaristia domenicale e alla carità fraterna. La conversione aiuta ogni cristiano a liberarsi da modi sbagliati di vivere e a scegliere Cristo come maestro e salvatore.

La Celebrazione Eucaristica con la benedizione e l’imposizione delle Sacre Ceneri sarà alle ore 8,00 nella Chiesa Madre e alle ore 18,30 in entrambe le Chiese Parrocchiali.

I MARTEDÌ DI QUARESIMA

27 febbraio: Via Crucis guidata dai Soci di Azione Cattolica e dai Catechisti, nella chiesa dei Sacri Cuori e nella chiesa di S. Antonio.

6 marzo: Stazione Quaresimale: ore 18,00 raduno presso la Chiesa Sant’Antonio, ore 18.15 pellegrinaggio verso la Chiesa Matrice per partecipare alla Concelebrazione Eucaristica.

13 marzo: Via Crucis guidata dai Gruppi Ecclesiali nelle due chiese parrocchiali 20 marzo: Stazione quaresimale: ore 18,00 raduno presso la Chiesa Matrice, ore 18,15 pellegrinaggio verso la Chiesa di Sant’Antonio per partecipare alla Concelebrazione Eucaristica.

27 marzo: Via Crucis e S. Messa nella Parrocchia di S. Antonio.

Via Matris e S. Messa nella Chiesa dell’Addolorata.

CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE. Ogni giovedì dalle ore 8,30 alle 10,30 e dalle ore 16,30 alle ore 18,00 nelle Chiese rettoriali dove si celebra il Giovedì Eucaristico.

INCONTRI QUARESIMALI PER ADULTI:

in Diocesi Lecce - Parr. Santa Rosa ore 19 Esperti biblisti propongono cinque conferenze sugli insegnamenti di S. Paolo nelle sue Lettere.

Lectio Divina.

Parrocchia Matrice: ogni Mercoledì ore 19,00 nella Chiesa Madre Parrocchia Sant’Antonio: ore 19,30 nel Salone Parrocchiale

GIOVEDÌ DI QUARESIMA

CATECHESI PER ADULTI

Adorazione Eucaristica Incontrare Gesù e adorarlo nell’Eucaristia. Nelle chiese sotto elencate, alle ore 8,00 sarà celebrata la S. Messa; seguirà l’Adorazione Eucaristica fino alle ore 11. Nel pomeriggio l’Adorazione sarà dalle ore 16 alle 18 e si concluderà con la Benedizione Eucaristica e la S. Messa.

19 febbraio - Chiesa di Sant’Elia 26 febbraio - Chiesa Sacri Cuori 5 marzo - Chiesa SS. Immacolata 12 marzo - Chiesa San Salvatore 19 marzo - Chiesa San Rocco 26 marzo - Chiesa dell’Addolorata

Parrocchia Sant’Antonio: ogni Martedì e Venerdì ore 19,30 Catechesi per Adulti nel salone parrocchiale. Il Giovedì alle ore 20,30 si svolge il corso prematrimoniale per nubendi.

VENERDÌ DI QUARESIMA E’ buona tradizione in tempo di Quaresima fare riunioni di preghiera nella forma delle “stazioni romane”. L’assemblea dei fedeli si raduna in una chiesa colletta e in forma di processione, cantando le litanie dei santi si reca in un’altra chiesa dove si celebra l’Eucarestia.

“24 ORE PER IL SIGNORE” Venerdì 13 - Sabato 14 In Cattedrale come lo scorso anno dalle ore 19.00 del Venerdi alle 19 del Sabato si celebreranno diversi liturgie penitenziali e ci si potrà accostare ad ogni ora ai sacerdoti disponibili per la Confessione.

I Gruppi di Giovani e Giovanissimi di A. C. propongono per Venerdì 13 alle ore 19.30 raduno presso la Chiesa S.S. Salvatore per una liturgia penitenziale; poi pellegrinaggio in Cattedrale per celebrare la Confessione.

Al termine “Agape” fraterna quale segno di riconciliazione e di festa. La proposta è aperta a tutti i giovani.

Il pollice è il dito più vicino a te. Così inizia a pregare per chi ti è più vicino. Sono le persone che più facilmente tornano nei nostri ricordi. Pregare per le persone a noi care è “un dolce obbligo”.

Il dito seguente è l’indice. Prega per chi insegna, educa e medica, quindi per maestri, professori, medici e sacerdoti. Questi hanno bisogno di sostegno e saggezza affinchè possano indicare la via giusta agli altri. Non dimenticarli mai nelle tue preghiere.

Il dito seguente è il più alto. Ci fa ricordare i nostri governatori. Prega per il presidente, per i parlamentari, per gli imprenditori e per i dirigenti. Sono loro che dirigono il destino della nostra patria e che guidano l’opinione pubblica. Hanno bisogno della guida di Dio. Il quarto dito è il dito anulare. Nonostante possa sorprendere i più, è questo il nostro dito più debole, e qualunque insegnante di pianoforte lo può confermare. Bisogna ricordarsi di pregare per i più deboli, per coloro che hanno tanti problemi da affrontare o che sono affaticati dalle malattie. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Non saranno mai troppe le preghiere per queste persone.

Inoltre ci invita a pregare per i matrimoni.

E per ultimo c’è il nostro dito mignolo, il più piccolo tra tutte le dita, piccolo come bisogna sentirsi di fronte a Dio e agli altri.

Come dice la Bibbia “gli ultimi saranno i primi”. Il mignolo ti ricorda che devi pregare per te stesso. Solo quando avrai pregato per gli altri quattro gruppi, potrai vedere nella giusta ottica i tuoi bisogni e pregare meglio per te.

LUNEDÌ 23 FEBBRAIO ORE 18,30 Catechisti ed Educatori delle due parrocchie per un incontro di Adorazione Eucaristica nella Cappella delle Suore.

CELEBRAZIONE PER “I FIGLI IN CIELO” Venerdì 27 marzo - ore 18,00 Chiesa dell’Addolorata.

Celebrazione della “Via Matris” animata dal Gruppo Scout e Santa Messa in Suffragio di tutti i ragazzi e i giovani che sono nella Casa del Padre.

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Parrocchia S. Maria delle Grazie -San Cesario di Lecce

FESTA DI S. GABRIELE Chiesa dei Sacri Cuori Venerdì 27 Febbraio: SS. Messe ore 8,00 e 17,30.

Seguirà la Via Crucis.

CELEBRAZIONE PRIMA COMUNIONE Parrocchia Matrice Domenica 17 maggio Parrocchia di S. Antonio Domenica 24 maggio

PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 6 - 13 luglio 2015 Per informazioni e adesioni rivolgersi a don Giorgio o a Franco Scardino.

noi, Comunità Responsabile: Sac. Gino Scardino

Responsabile: Don Gino Scardino

Curatore: Alessio Marenaci

Hanno collaborato: don Gino Scardino, don Giorgio Pastore, Lucia Pellegrino, Elena Varallo, Lucio Totaro, Francesco Zilli, Anna Maria Pascali, Alessio Marenaci Redazione: Via Mazzini, 4 73016 S. Cesario di Lecce Foto: Studio Laudisa Stampa: Cartografica Rosato - Lecce

noi, Comunità

Periodico cattolico - Anno XLV - N. 7 - San Cesario di Lecce - Suppl. al N. 7 de L’Ora del Salento

Febbraio-Marzo 2015

Quaresima: un cammino di fede verso la Pasqua La Quaresima é il tempo da vivere in preparazione della Pasqua; é un tempo che deve condurci a celebrare il Cristo morto e risorto.

Tradizionalmente era caratterizzato da un clima di penitenza che partendo dal mercoledì delle Ceneri indicava una serie di gesti e di privazioni, coniugate a un atteggiamento di tristezza. Però, se il cammino quaresimale porta alla gioia di Cristo risorto, esso domanda piuttosto un cambiamento di mentalità: chiede cioè di liberarsi dalle scorie che rendono non luminosa la vita cristiana, di gettare la zavorra delle cattive abitudini per tendere alla perfezione evangelica.

I 40 giorni che precedono il giorno di Pasqua vanno vissuti come un’opportunità di rinnovamento interiore. Guardiamo il popolo d’Israele che sotto la guida di Mosé fece un cammino di liberazione.

“Il Signore ti ha fatto percorrere

nel deserto un cammino di La 40 giorni Quaresima per per metterti ogni cristiano e alla prova … per la Chiesa tutta per farti capire che é: l’uomo non vive di solo 1) Tempo di preghiera, cioè pane, ma di ciò che esce la lettura e l’ascolto più dalla bocca del Signore” prolungato della Parola di Dio (Deut. 8,2-3). Cristo porta a che orienta la propria vita; compimento il cammino di una preghiera più intensa Mosé nel deserto e personale e comunitaria diviene guida e (Lodi e Vespri); un liberatore di tutti partecipare alla gli uomini. La Liturgia EucaristiChiesa celebra ca ogni domenica i misteri per crescere nella dell’esodo e fede. del digiuno 2) Tempo di di Cristo conversione, cioè proponendoverificare le abitudini ci un più per migliorare il approfondito proprio stile di vita; ascolto della cercare e trovare la Parola per un volontà di Dio per fare radicale della vita un dono a cambiamenLui gradito; un magto di vita.

Ezechiele Leandro - Calvario (Foto N. Letizia)

giore impegno a moderare la lingua e a rafforzare lo spirito di dialogo, di disponibilità alla correzione fraterna.

3) Tempo di impegno a favore dei fratelli: saper bene utilizzare le proprie cose e il proprio denaro non sperperando in cose futili o in giochi a rischio; trovare del tempo da destinare agli altri (visitare chi è solo o ammalato, aiutando chi è nel bisogno); infine inserimento attivo nella comunità ecclesiale e civile, collaborando ad iniziative che tendono al bene comune.

Uniti a Gesù che prende la via del deserto per fare le sue scelte, entriamo con la Chiesa nel percorso della Quaresima con l’intenzione di comprendere e di fare la volontà di Dio in ogni circostanza per il bene nostro e degli altri. “Ecco ora il tempo favorevole, ecco ora il tempo della salvezza” (2Cor. 6,2). Non lasciamolo passare a vuoto. Buon cammino quaresimale.

I vostri parroci

Dal messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2015

Per vincere l’indifferenza cuori forti e misericordiosi “Rinfrancate i vostri cuori” Il tema del messaggio quaresimale di quest’anno, è l’indifferenza. Da una parte si marca molto la differenza per provocare separazione. Dall’altro una mancata attenzione alla differenza tra noi e gli altri, schiaccia gli altri sui nostri parametri e così li annulla. A livello culturale, ogni scelta diventa interscambiabile, ogni possibilità percorribile, ogni valutazione sul bene e sul male, sul vero e sul falso inutile. La maggiore indifferenza é verso Dio: questa mancata attenzione alla differenza tra Creatore e creatura induce l’uomo moderno a credersi dio, anche se deve continuamente sbattere contro i propri limiti.

Cari fratelli e sorelle, scrive il Papa, la Quaresima è un tempo di rinnovamento per la Chiesa, le

comunità e i singoli fedeli. È un “tempo di grazia”. Dio non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accade. Però succede che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri, non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. L’indifferenza verso il

prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristiani.

Dio non è indifferente al mondo, ma lo ama fino a dare il suo Figlio per la salvezza di ogni uomo. Nell’incarnazione, nella vita terrena, nella morte e risurrezione del Figlio di Dio, si apre definitivamente la porta tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità.

Le comunità cristiane sono chiamate ad essere isole di misericordia in un mondo dominato dalla globalizzazione dell’indifferenza, un segno vivente della presenza della misericordia di Dio in Cristo. Papa Francesco continua dicendo: Anche come singoli

abbiamo la tentazione dell’indifferenza. Siamo saturi di notizie e immagini sconvolgenti che ci narrano la sofferenza umana e sentiamo tutta la nostra incapacità ad intervenire. Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza? Possiamo pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste. Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! ...

Possiamo aiutare con gesti di carità ... La sofferenza del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. ... Per superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere questo tempo di Quaresima come un percorso di formazione del cuore. a cura di Lucia Pellegrino

due

noi, Comunità Giornata del Malato 2015

“La Sapienza del cuore” “Io ero occhio per il cieco e piede per lo zoppo” (Gb 29,15)

Il tema scelto da Papa Francesco per la XXIII Giornata Mondiale del Malato, che si celebra nel giorno dell’apparizione di Lourdes, è tratto da un lungo soliloquio di Giobbe – “Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo” (29,15) – che, nel tempo della prova, ricorda le opere di giustizia da lui compiute quando era ricco, felice e onorato.

Quante volte, soprattutto quando la malattia si mostra particolarmente aggressiva e prolungata, il ricordo di tempi

sereni e pieni di vigore, torna ad affacciarsi alla mente.

Talvolta questa memoria

Donaci, o Signore, la sapienza del cuore!

Padre santo, ogni uomo è prezioso ai tuoi occhi.

Ti preghiamo: benedici i tuoi figli che fiduciosi ricorrono a Te, unica fonte di vita e di salvezza.

Tu che in Gesù Cristo, l’uomo nuovo, sei venuto in mezzo a noi per portare a tutti la gioia del Vangelo, sostieni il cammino di quanti sono nella prova.

Amore eterno, dona a quanti hanno l’onore di stare accanto ai malati, occhi nuovi: sappiano scorgere il Tuo volto, e servire con delicata carità, la loro inviolabile dignità.

E tu, o Madre, sede della sapienza, intercedi per noi tuoi figli perché possiamo giungere a vedere faccia a faccia il Volto di Dio, bellezza senza fine. Amen.

SABATO 7 MARZO 2015 Giornata della raccolta alimentare

É tempo di solidarietà!

Come ogni anno, sabato 7 Marzo 2015 avrà luogo la raccolta alimentare contro la fame, organizzata dal banco Delle Opere di Carità con sede a Caserta e presente su tutto il territorio nazionale.

Il gruppo Volontariato Vincenziano, con l’aiuto delle altre associazioni presenti nella nostra Comunità, sarà occupato a raccogliere prodotti alimentari di prima necessità, presso i Supermercati MD e SISA; le Caritas parrocchiali saranno presenti presso i centri Eurospin, di S. Cesario.

Tutti i prodotti che saranno raccolti, verranno successivamente distribuiti alle famiglie più disagiate della nostra Comunità.

Confidiamo nella vostra consueta generosità che esprime e conferma l’amore per il prossimo.

Anna Maria Pascali Gruppo Volontariato Vincenziano

diventa occasione di ringraziamento, altre volte di rimpianto e quindi causa di ulteriore sofferenza. La salute fisica è un dono da custodire con cura, ed è sapiente usare le forze per fare della nostra vita un dono

agli altri, soprattutto ai più poveri. Non ci pentiremo mai di aver amato il nostro prossimo. Ma anche quando, nel tempo della malattia, le forze vengono meno, la sapienza del cuore, quella che affonda le sue radici nella parola di Dio, assicura che la vita dell’uomo è preziosa e rivestita di inalterabile dignità. È questo il momento nel quale, con particolare attenzione, la comunità cristiana è chiamata a stringersi attorno ai malati, camminare con loro, consolarne la solitudine, diventando così strumenti dell’amore effusivo di Dio che ci salva.

Ragazzi da ascoltare e corresponsabilizzare

Scambio del testimone di “Sindaco dei ragazzi” L’esperienza che ho fatto come Sindaco dei Ragazzi è stata bellissima e sicuramente la rifarei. All’inizio, sinceramente, non ero molto propenso a farlo, perché ero insicuro e ancora non sapevo bene di cosa si trattasse.

Con il passare del tempo mi sono reso conto che sono stato fortunato ad essere incaricato a rappresentare tutti i ragazzi del paese. Alla fine del mio mandato, ho lasciato a malincuore la fascia da sindaco perché avevo capito quanto fosse importante l’incarico ricevuto.

Di questa esperienza sicuramente mi è rimasto l’amore per il nostro paese e la voglia di farlo crescere insieme a tutti i ragazzi e agli scout, di cui faccio parte, che mi hanno dato una forte mano, affinchè il mio mandato fosse il più coinvolgente e produttivo possibile.

Tutte le cose proposte in sede di Consiglio Comunale non sono riuscito a realizzarle, non per mancanza di volontà da

parte del Sindaco, ma per assenza di fondi, in quanto erano proposte abbastanza impegnative. Esse andavano dalla costruzione di una tettoia di collegamento tra i due padiglioni della scuola primaria “G.B Saponaro”, alla sistemazione del Palazzetto dello Sport.

Al nuovo Sindaco dei Ragazzi, Federico De Cristofaro, chiedo: quali sono i tuoi progetti e propositi?

Io ho in mente di far dotare la scuola primaria “G.B. Saponaro” di una rete internet, per permettere agli alunni di svolgere attività didattiche più proficue, mi sono proposto, anche, la sistemazione di spazi verdi e di intraprendere iniziative di volontariato.

Ai grandi chiedo più cura del nostro paese: maggiore pulizia delle strade e maggiore presenza dei vigili urbani nei punti di ritrovo di noi ragazzi.

Francesco Zilli

tre Il dramma di Loris… oltre l’indifferenza noi, Comunità

Responsabilità genitoriale frutto di affetto e autorevolezza

Il dramma di Ragusa, gli occhi dello stupore e dell’incredulità per la morte di un bambino, sensazioni di dolore quasi impossibili per il pensiero umano, la storia precaria di una mamma, le TV che ci riempiono di tante notizie - valutazioni esiti giuridici e morali, ma anche tante suggestioni fortemente negative: Emerge, da ogni posizione valutativa, un dato incontestabile per adulti, che hanno bisogno di aiuto per comprendere meglio le ragioni di taluni errori, il paravento della rassegnazione, della indifferenza, del complesso del non riuscire e di non voler riflettere (la colpa è sempre degli altri rappresenta il primato dei senza idee).

Allora, con il buon senso della semplicità e dei significati della serietà, qual è il tentativo per soluzioni graduali e certe e per una prevenzione, lontana dai soliti richiami retorici: leggere i segnali di aiuto nascosti, rompere i muri del silenzio e poter incontrare gli adulti da parte di operatori autorevoli, motivati, capaci di mediazione educativa e di atteggiamenti empatici.

Nelle nostre comunità si conoscono benissimo le situazioni problematiche e a rischio, che esigono una verifica con un dialogo continuo e periodico; talvolta si osserva la incertezza degli esiti, ma occorre provocare sempre gli orientamenti morali, altrimenti si perderebbe qualsiasi battaglia, oggi più che mai, di civiltà.

Se non dimenticheremo mai che la responsabilità non è altro che la conseguenza dei rapporti tra affetto e autorevolezza, allora dobbiamo vivacizzare e rendere più provocatoria la presenza di operatori sociali, della scuola (da supportare con il contributo professionale almeno di uno psicologo), del volontariato, delle Associazioni cattoliche e i Centri sociali per il recupero dei minori (dal

settembre 2014 è aperta in via Sicilia una struttura dalle tante speranze).

E’ un augurio che mi ripeto da decenni, ma bisogna continuare a credere nell’ottimismo delle azioni e delle persone per quella alleanza educativa, che può perdurare solo con l’ascolto e con la comunicazione tra soggetti veramente disponibili.

Prof. Lucio Totaro

Papa Francesco:

Papà assenti in famiglia, figli orfani di amore e valori Durante le Udienze Generali del 28 Gennaio e del 4 Febbraio, Papa Francesco ha rivolto l’attenzione alla figura del padre, proseguendo il suo ciclo di catechesi sulla famiglia.

La trasformazione della società, gli stili di vita, la confusione intorno all’idea stessa di famiglia hanno modificato tale figura: essa sarebbe, nella nostra cultura occidentale, ormai “assente, svanita, rimossa”; una volta oppressivi, oggi purtroppo latitanti, “così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia... l’assenza della figura paterna nella vita dei piccoli e dei giovani produce lacune e ferite che possono essere anche molto gravi... Sono orfani in famiglia, perchè i papà sono spesso assenti, anche fisicamente da casa, ma soprattutto perchè, quando ci sono, non si comportano da padri, non dialogano con i figli, non adempiono il loro compito educativo, non danno ai figli, con il loro esempio accompagnato dalle parole, quei principi, quei valori, quelle regole di vita... A volte sembra che i papà non sappiano bene

quale posto occupare in famiglia e come educare i figli... si astengono, si ritirano e

trascurano le loro responsabilità...”. I padri oggi si sono trasformati semplicemente in papà dimenticando di dare fondamento all’identità e all’autorità paterna; ecco allora “un improbabile rapporto alla pari con i figli”, non più guida sicura, costante presenza, saggezza nelle decisioni, autorevolezza.

“Ho scelto di cominciare dal buio per arrivare alla luce” dice il Papa - a conclusione di questa prima catechesi, consapevole probabilmente di aver descritto in tono un po’ amaro la figura del padre; nell’incontro successivo egli spiega, invece, la “bellezza della paternità... la presenza buona e generosa dei padri nelle famiglie... custodi e

mediatori insostituibili della fede nella bontà, della fede nella giustizia e nella protezione di Dio”.

Riprendendo le parole del Libro dei Proverbi (Pr 23, 15-16) il Papa invita i padri a lasciare in eredità ai figli “l’attitudine a sentire e agire, a parlare e giudicare con saggezza e rettitudine”.

Affinchè possano trasmettere questa eredità è necessario che siano presenti in famiglia, vicini alle mogli, “per condividere tutto, gioie e dolori, fatiche e speranze” e vicini ai figli “quando giocano e quando si impegnano, quando sono spensierati e quando sono angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo sbagliato e quando ritrovano la strada...”; padri presenti sempre. Per ogni cristiano esistono modelli concreti a cui volgere lo sguardo affinchè queste parole non rimangano vane: il “Padre che sta nei cieli - il solo che può essere chiamato veramente Padre buono” e San Giuseppe, custode e testimone della paternità più grande.

Elena Varallo