Il Centro n°58 + allegato

Page 15

IL

CENTRO

29 aprile 2012

15

imonio visto dal punto di vista della legge

spiegare meglio i concetti appena esposti ricorriamo ad un esempio: il matrimonio celebrato con l’assassino di mio padre sarà valido ed efficace purché io sia posta in grado di conoscere effettivamente l’altra parte (ossia che non mi l'inganno su una importante qualità dell'altra sia occultato che l’altra parte è proprio l’assassino di mio padre) cosicché io possa liberamente e deliberatamente moniale di Manuela Abbate* scegliere di celebrare il Matrimonio con lui. almeno confermare nell’agente un errore che era sorto Affinché il Matrimonio sia nullo per dolo son richiesti fortuitamente (dolo negativo). Un altro effetto del quattro requisiti: a) colui che celebra il Matrimonio sia dolo è quello dell’ingiustizia che subisce colui che è stato indotto in errore, giacché dolosamente ingannato; b) che il dolo sia ordito dolosamente ingannato, che è per ottenere il consenso privato della effettiva libertà «Chi celebra il matrimonio matrimoniale; c) che di scelta poiché a seguito del raggirato con dolo, l’oggetto del dolo sia una dolo ordito questi non può ordito per ottenere il consenso, qualità dell’altra parte; d) raffigurarsi correttamente la che l’assenza della qualità realtà e dunque la libertà di circa una qualità oggetto del dolo possa scelta, e conseguentemente dell’altra parte, turbare gravemente la vita anche la sua dignità umana, coniugale. è lesa, coartata ed orientata che per sua stessa natura Nel numero odierno ci nel senso che vuole colui che può perturbare gravemente limitiamo soltanto ad ordisce l’inganno doloso. la comunità di vita coniugale, elencare i predetti requisiti, In ambito matrimoniale rinviando la spiegazione il dolo assume rilevanza contrae invalidamente» degli stessi al prossimo poiché impedisce la corretta Can. 1098 appuntamento. Passiamo, conoscenza del coniuge, impedendo l’auto-donazione coniugale, postulata dal dunque, ad analizzare una fattispecie concreta. Matrimonio per sua stessa natura, e al contempo limitando *Avvocato, diplomata in Diritto Canonico, studentessa dello Studium Rotae l’effettiva libertà di scelta in ordine al Matrimonio. Per

DOLOSAMENTE INDOTTO

medico non permette di lavorare nell’agricoltura, mentre il convenuto sapeva quale lavoro lo avrebbe aspettato». Dalmazio dal canto suo sosteneva che il fallimento dell’unione coniugale fosse da imputare all’incapacità di Delfina di assumere gli oneri matrimoniali; così il Tribunale di primo grado concordò il dubbio per due capitoli di nullità ossia per il dolo da parte dell’uomo convenuto e per l’incapacità da parte della donna attrice. Espletata l’istruttoria il Tribunale di primo grado emise sentenza negativa per entrambi i capitoli di nullità addotti. L’attrice allora appellò al Tribunale di seconda istanza il quale dopo aver disposto un supplemento di istruttoria riformò la sentenza di primo grado solo per il capitolo del dolo dichiarando la nullità del matrimonio tra Delfina e Dalmazio solo per detto vizio del consenso. La causa fu così trasmessa al Tribunale della Rota Romana presso la quale il Turno giudicante ritenne di dover procedere all’esame ordinario e di richiedere un’integrazione di istruttoria. A seguito dell’integrazione richiesta il Turno rotale giunse a dichiarare la nullità del matrimonio di Delfina e Dalmazio per il capitolo del dolo. Il primo rilievo che si deve fare e che, essendo stato celebrato il Matrimonio nel 1991 esso è assoggettato al regime del CIC ’83 per cui la norma sul dolo nel caso di specie trova applicazione. Il secondo aspetto da sottolineare è che nel caso specifico il Turno ritiene che non si tratti di un dolo commissivo, ma di un dolo omissivo, avendo Dalmazio

taciuto opportunamente la patologia dalla quale era affetto, pur avendo ampiamente parlato sia con Delfina sia con il padre di lei della necessità e del dovere di lavorare nei campi. Altro elemento di rilievo è che il Turno rotale riconosce che la qualità oggetto di dolo (ossia la salute fisica) fosse sia oggettivamente, ossia in grado di per se stessa di perturbare la vita coniugale, ma anche e soprattutto soggettivamente rilevante, in quanto Delfina aveva celebrato il Matrimonio con Dalmazio sia perché lui le piaceva, ma anche perché aveva bisogno di un uomo che la potesse aiutare nel lavoro agricolo, essendo il padre oramai invalido e non più idoneo a lavorare i campi. Da ultimo il Turno rotale nota come il rifiuto di qualsiasi rapporto con il consorte, dopo aver scoperto l’inganno, costituisca un idoneo elemento di presunzione a favore della tesi dell’attrice che più e più volte e fin dal libello introduttorio afferma: «Lui mi ha ingannata per quanto riguarda la sua salute […] Sapendo prima del suo difetto non l’avrei mai sposato […] nell’agricoltura c’è bisogno di un uomo forte […] lui poteva fare solo lavori leggeri». Il punto di maggior interesse di tutto il ragionamento del Turno rotale si snoda sulla necessità che il dolo sia stato ordito per ottenere il consenso, infatti nel caso di specie il Turno rileva come il convenuto fin dall’inizio della relazione con Delfina fosse stato reso edotto che nella famiglia dell’attrice fosse necessario l’ingresso di un uomo che lavorasse i campi al posto del padre di lei ormai invalido e ciò nonostante avesse taciuto la patologia della “spina bifida” che lo rendeva inadatto a tale tipo di lavoro. Manuela Abbate


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.