IL CENTRO N°87 - Edizione Gennaio 2015

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Anno 9 numero 1 (87) - Mensile gratuito iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Torre Annunziata. Iscrizione n.10 del 9 dicembre 2008 - Contatti: 331.74.88.453; e-mail: info@giornaleilcentro.com ; sito: www.giornaleilcentro.com

il CENTRO Gennaio 2015 Prossima edizione: 22 Febbraio

Il giornale mensile di ispirazione cattolica della Penisola sorrentina

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITà DEI CRISTIANI «Dammi un po’ d’acqua da bere» (Giovanni 4,7)

IL CARDINALE KASPER A SORRENTO

il terz’ordine vicano rinnova le cariche

l’ad-dio della nera a gianfranco savarese

la custodia etica dell’uomo in carcere

in partenza per il cammino di santiago

mons. bergoglio disse: «siate creativi»


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INDICE 3

Insieme per l’identità religiosa

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Date

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La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani in Diocesi e nel mondo importanti nella storia della preghie-

ra per l’Unità dei cristiani

Ebrei e cattolici: un legame speciale

La Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo

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“Il coraggio di cambiare la storia”

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A Sorrento il cardinale Walter Kasper

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Breve intervista alla prof.ssa Amal Hazeen di C.M.V. Ospite al teatro Tasso con la sua “teologia in ginocchio” per parlare di famiglia d Nino Cuomo Lectio divina nelle unità pastorali

Incontri di formazione in diocesi di Iole Filosa

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L’iniziativa per la prevenzione comunicato stampa

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L’incontro in ricordo del fondatore dei frati bigi e delle suore elisabettiane di Iole Filosa Elezioni al Terz’Ordine carmelitano

Nuovo Consiglio presso il Santuario di Santa Maria del Toro Una terziaria carmelitana Raccolti 1870 euro di generosità

Attività delle Vincenziane di Piano di Sorrento insieme ad ACG e Scout

Supplemento di pena in carcere: la sanità

Focus sui dati, le criticità e le proposte dopo la Riforma della salute. Convegno al carcere di Poggioreale di Iole Filosa Il IV Concorso sulla legalità

In ricordo di Letizia Aielli di Nino Cuomo

Don Angelo Castellano arriva a Seiano

L’accoglienza nella comunità vicana La Giornata della vita consacrata

La testimonianza a Vico Equense

Il vizio dell’incapacità e gli obblighi matrimoniali - Rubrica di diritto canonico “Finché alcol e analgesici non ci separino

Incontri di formazione in diocesi di Iole Filosa

Da Casoria la storia di San Ludovico

Priore e Vice Priore ricordano il confratello della Morte e Orazione

di Manuela Abbate

La Caritas e i volti della povertà Due defibrillatori in cattedrale

Ad-Dio a Gianfranco Savarese

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Il caso del mese - di Manuela Abbate Sorrento nel cuore di Sant’Antonino

La festa del Santo patrono di Nino Cuomo

Ecco i “Carottesi che si fanno onore”

La premiazione di Cecilia Coppola e Cristoforo Trapani a Piano di Sorrento Weekend diocesani per la famiglia

Incontri di formazione

“Il mese della salute” per riflettere

Per la Giornata mondiale del malato

Essere creativi per una speranza attiva

Il messaggio di Mons. Bergoglio alle comunità argentine In partenza per il cammino di Santiago

Il programma e le modalità di adesione

Invia o segnala ANCHE TU in redazione ARTICOLI- APPUNTAMENTI - NOTIZIE Scrivi a: info@giornaleilcentro.com Cercaci su facebook: “Il Centro Giornale” Parla con noi su whatsapp: 331 74 88 453 © La riproduzione dei testi contenuti in questa edizione è strettamente riservata. Per informazioni contattare la redazione al numero 331.74.88.453 oppure tramite l’email info@giornaleilcentro.com


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Copertina/1. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani in Diocesi

insieme per l’identità religiosa

L’Arcivescovo Francesco Alfano, il Pastore luterano Paolo Poggioli e il Padre ortodosso Simeone Desrobitou sul tema 2015

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artedì 20 gennaio la Diocesi di SorrentoCastellammare di Stabia ha vissuto il proprio appuntamento dedicato alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. La liturgia ecumenica della parola di Dio, svolta presso la parrocchia Madonna delle Grazie di Gragnano, è stata presieduta dall’Arcivescovo Francesco Alfano, dal Pastore luterano Paolo Poggioli e dal Padre ortodosso della Chiesa rumena di Napoli Simeone Desrobitou. Una coopresenza significativa che ha accompagnato la riflessione sul tema scelto per il 2015: “Dammi un po’ d’acqua da bere” dal brano di Vangelo (Giovanni 4, 1-42) che racconta l’incontro di Gesù con la samaritana. In un momento storico in cui, dopo l’attentato alla sede parigina del giornale “Charlie Hebdo” rivendicato da Al Qaeda, si discute spesso d’identità religiosa, questo tempo di riflessione e preghiera assume una valenza ancora più profonda. Nei testi di supporto e organizzazione delle manifestazioni, congiuntamente preparati e pubblicati dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e dalla Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio ecumenico delle Chiese, si legge: «La data tradizionale per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nell’emisfero nord, va dal 18 al 25

gennaio, data proposta nel 1908 da Padre Paul Wattson, perché compresa tra la festa della cattedra di San Pietro e quella della conversione di San Paolo». È proprio all’episcopaliano Paul James Francis Wattson, insieme all’anglicano inglese Spencer Jones, che bisogna ricondurre le origini della Settimana di preghiera. I due ministri, infatti, in contatto epistolarmente, proposero un primo ottavario per il ritorno degli anglicani all’unità con la Sede Romana e, nel 1908, «il ritorno di tutte le altre pecore all’ovile di Pietro, l’unico pastore». Il Concilio ecumenico Vaticano II, la cui indizione fu annunciata ufficialmente da Papa Giovanni XXIII il 25 gennaio del 1959, in uno dei nove Decreti promulgati, denominato “Unitatis Redintegratio”, ha definito la preghiera per l’unità dei cristiani «l’anima di tutto il movimento ecumenico» e in questa convinzione la Chiesa di tutto il mondo continua ad illuminare un percorso di fratellanza che, oggi più che mai, appare necessario quanto complesso. «I due organismi che patrocinano la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani - si legge nei testi dell’edizione appena conclusa - hanno rivolto al National Council of Christian Churches of Brazil (CONIC) l’invito a preparare il materiale per la Settimana del 2015. Il CONIC, a sua volta, ha incaricato della redazione un Gruppo di lavoro locale, formato da rappresentanti delle chiese membro

SEGUE A PAGINA 4 Direttore responsabile: Costanza Martina Vitale Condirettore: Iole Filosa Anno 9 numero 1 (87) Mensile iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Torre Annunziata. Iscrizione n.10 del 9 dicembre 2008 Editore: s.c. a r.l. AKMÁIOS iscrizione al R.O.C. n°22022 del 04 febbraio 2012 www.akmaios.it - 331.74.88.453 email: redazione_ilcentro@yahoo.it info@giornaleilcentro.com Il nostro sito www.giornaleilcentro.com

Hanno scritto su questo numero: Manuela Abbate, Cecilia Coppola, Nino Cuomo, Iole Filosa, Costanza Martina Vitale, una terziaria carmelitana. Impaginazione e grafica: Akmàios - Società di Comunicazione Questo numero è stato chiuso mercoledì 21 gennaio 2015 Il prossimo numero uscirà il 22 febbraio 2014 Tipografia: “Web Sorrento” Via Tordara, 1 - Sant’Agnello

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4 DATE IMPORTANTI NELLA STORIA DELLA PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

SEGUE DA PAGINA 3 del CONIC e di associazioni ecumeniche ad esso affiliate. Il Gruppo di lavoro, incontratosi nel febbraio e nell’aprile del 2012, ha concluso il lavoro nel luglio dello stesso anno. La Commissione internazionale, nominata dai due organismi patrocinatori, si è incontrata dal 22 al 27 settembre a São Paulo in Brasile, per completare la redazione del materiale. L’incontro si è tenuto presso l’Hotel e il Centro de Convenções Santa Mônica, situati in un’area piuttosto povera alla periferia di São Paulo; l’Hotel e il Centro congressi, gestiti dall’Ordine degli Agostiniani, costituiscono una fonte di introito per diversi progetti sociali sponsorizzati dagli Agostiniani nelle aree limitrofe. Durante il periodo di lavoro per la revisione del materiale prodotto dal CONIC, la Commissione internazionale si è recata in visita presso l’Ecumenical Centre for Service to Evangelization and Popular Education (CESEP) incontrandone il Direttore e gli studenti. La Commissione internazionale ha inoltre dedicato una sessione dei lavori al contributo reso dal Movimento Ecumenico - e in particolare dal Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) - nell’appurare le violazioni dei diritti umani perpetrate durante gli anni della dittatura militare in Brasile (1964-1985)». Tutto il materiale prodotto di anno in anno viene pubblicato in varie lingue sul sito del Consiglio ecumenico delle Chiese e sul portale della Santa Sede all’interno della sezione dedicata al Pontificio Consiglio per la promozione


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dell’unità dei cristiani. In esso sono contenute le indicazioni per il servizio liturgico ecumenico durante le celebrazioni domenicali o di culto trasversale organizzate per l’occasione; un’introduzione al tema della Settimana; la descrizione della situazione ecumenica della regione da cui proviene il materiale prodotto, in questo caso il Brasile; le letture e le meditazioni bibliche per ogni giorno dell’ottavario. La riflessione sul brano di Vangelo che narra l’incontro di Gesù con la samaritana è così articolata secondo le indicazioni espresse nei testi della Settimana 2015: 1° giorno - Proclamazione: «[…] perciò doveva attraversare la Samaria» (Giovanni 4,4) 2° giorno - Denuncia I: «Gesù era stanco di camminare e si fermò, seduto sul pozzo» (Giovanni 4,6) 3° giorno - Denuncia II: «Non ho marito» (Giovanni 4,17) 4° giorno - Rinuncia: «Intanto la donna aveva lasciato la brocca dell’acqua» (Giovanni 4,28) 5° giorno - Annuncio: «“Tu non hai un secchio e il pozzo è profondo» (Giovanni 4,11) 6° giorno - Testimonianza: «Gesù le disse: “[…] l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una sorgente che dà la vita eterna”» (Giovanni 4,14) 7° giorno - Testimonianza: «Gesù le dice: “Dammi un po’ d’acqua da bere» (Giovanni 4,7-15) 8° giorno - Testimonianza: «Molti cedettero in Gesù per la testimonianza della donna» (Giovanni 4,39-40)

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Copertina/2. La Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo

EBREI E CATTOLICI: UN LEGAME SPECIALE

La CEI pubblica un sussidio per il confronto dopo il Convegno di Salerno e in concomitanza dei 50 anni dalla firma del documento conciliare Nostra Aetate

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reludio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, giunta al diciannovesimo anno. La data, il 17 gennaio, venne scelta nel settembre del 1989 dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (CEI) per sottolineare la diversità del dialogo ebraicocristiano rispetto ad ogni altro dialogo interreligioso, prima della Settimana di preghiera e in prossimità anche della Giornata della memoria della Shoah come monito alla lotta contro ogni minaccia alla vita, alla dignità e alla libertà umana. Tema del 2015, presentato nel sussidio relativo scaricabile sul sito della CEI, è la Nona Parola dell’Esodo 20,16 “Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo”, in continuità con gli anni precedenti che riprendono le Dieci Parole dell’Alleanza tra Dio e Israele, di fondamentale alleanza anche per la fede cristiana. Il Presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, Mons. Mansueto Bianchi e il Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, Rav. Giuseppe Momigliano, così scrivono nella presentazione: «Il fascicolo che abbiamo la gioia di presentare in occasione della XIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei viene dato alle stampe in concomitanza con due appuntamenti particolarmente significativi: uno si è appena concluso, ovvero il Convegno che l’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialo-

go interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana ha celebrato a Salerno, nello scorso mese di novembre, che sotto il titolo “Invocheranno il Nome dell’Eterno concordemente uniti” ha riflettuto sulle prospettive di reincontro tra ebrei e cristiani; l’altro appuntamento caratterizza invece il nuovo anno che si apre, ossia il cinquantesimo anniversario della firma del documento conciliare Nostra Aetate, che il Concilio Vaticano II ha voluto come indicazione di cammino per nuove e positive relazioni tra la Chiesa e il Popolo ebraico. I due appuntamenti citati non sono semplicemente occasioni formali o celebrative: siamo convinti invece che guardare a un documento promulgato cinque decenni fa possa costituire per ciascuno un monito a verificare i passi fatti fin qui, così da rinfrescare le linee guida chiamate a caratterizzare questo cammino di incontro e di dialogo; similmente, siamo del parere che l’aver vissuto insieme un convegno sul reincontro tra ebrei e cristiani, che ha visto tra i relatori esponenti riconosciuti a livello internazionale della riflessione cristiana ed ebraica, testimoni preziosi della volontà di dialogo tra le due fedi, sia di sprone a cercar di tracciare nuovi percorsi per un incontro più profondo e concreto e per un arricchimento dell’identità religiosa di ciascuno. […] L’augurio è che cristiani ed ebrei possano continuare a riconoscersi reciprocamente come «il prossimo» da accogliere nella verità, da accompagnare nel cammino, da sostenere nell’amore. Un augurio che diventa preghiera comune all’Eterno, fonte di vita e di verità per tutti».

Copertina/3. “il coraggio di cambiare la storia”

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mal Hazeen è una giovane palestinese cristiana nata a Betlemme, relatrice nel 2009 del Convegno sul dialogo interreligioso della Diocesi, con Mons. Felice Cece. In Italia ha conseguito il dottorato alla Pontificia università salesiana di Roma, insegnando poi presso la Pontificia università urbaniana come docente di dialogo interreligioso e metodologia del lavoro scientifico. Nel suo libro “Il coraggio di cambiare la storia. Dal Concilio Vaticano II a Giovanni Pa-

olo II” analizza dettagliatamente fatti e documenti storici che hanno contribuito alla rottura e al riavvicinamento delle due grandi religioni sorelle. ► Cosa intende per “il coraggio di cambiare la storia”? Per me è il coraggio che ha avuto la Chiesa nel trasformare due millenni, che sono stati negativi se pensiamo al rapporto cristiani-ebrei, con una netta inversione di marcia. Non è stato facile, diciotto anni fa, affermare che gli ebrei sono nostri fratelli e che la nostra religione trova le sue radici nell’ebraismo. La Chiesa

ha avuto il coraggio di dialogare e di portare avanti questo dialogo e i Papi, come rappresentanti della Chiesa, hanno contribuito molto in questo, cioè nel dialogo con tutte le religioni e in particolar modo con quella ebraica. ► Entro quali limiti il dialogo è possibile? La fede non deve essere intaccata, perché il dialogo mira alla cooperazione per la pace e per la diffusione dei valori in comune ma non certo ad unificare le religiosi quindi ha il limite del rispetto della fede altrui.

C.M.V.


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Eventi/1. Al teatro Tasso il 6 febbraio con la sua “teologia in ginocchio”

A sorrento il cardinale walter kasper

Il Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani sul tema delle sfide pastorali della famiglia di Nino Cuomo

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n un incontro dedicato al dialogo sulla famiglia leggere teologia serena» e, dopo di aver aggiunto che in organizzato dal Comune di Sorrento, l’ospite essa era contenuto quel “sensus Ecclesiae”, cioè l’amore d’onore sarà il Cardinale Walter Kasper, presidente per la Chiesa, di cui parlava sant’Ignazio, e, ringraziando emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione il porporato, concluse: «Mi è venuta un’idea - mi scusi dell’Unità dei Cristiani. eminenza se la faccio arrossire -, ma l’idea è che questo si L’evento promosso con la collaborazione di Gennaro chiama fare teologia in ginocchio». Caprino e Christian Su questo tema la Tramontano si svolgerà comunità cattolica è venerdì, 6 febbraio, nel invitata ad intervenire Cine-Teatro Tasso di ed il secondo volume Sorrento. del Card. Walter Kasper Il tema dell’incontro sarà: rappresenta un autorevole “Le sfide pastorali della strumento per il prossimo famiglia nel contesto Sinodo dei vescovi dell’evangelizzazione”, sulla famiglia, perché già oggetto del Sinodo comprende, oltre al testo Straordinario dello integrale della Relazione scorso ottobre ed in introduttiva al dibattito preparazione di quello concistoriale con una Ordinario in programma Premessa e dueAppendici, per il prossimo ottobre. le Considerazioni finali Il Card. Kasper nato dello stesso cardinale il 5 marzo 1933 a in relazione al dibattito Il Presidente Casavola consegna al Cardinale Kasper il Premio Capri-San Michele - XXIX ed. anno 2012 Heidenheim an der svoltosi all’interno Brenz, ordinato sacerdote il 6 aprile 1957, consacrato dell’assemblea dei cardinali ed un Epilogo che si pone la vescovo il 17 giugno 1989 e creato cardinale dal Papa domanda di cosa si possa fare in seguito. Giovanni Paolo II il 21 febbraio 2001, è stato presidente Il tutto parte dal problema proposto da Papa Francesco: del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei «La famiglia rappresenta nel mondo come il riflesso di Cristiani e della Commissione per le Relazioni Religiose Dio, Uno e Trino. Eppure la famiglia oggi è disprezzata, con gli Ebrei, dal 3 marzo 2001 al primo luglio 2010. e maltrattata, e quello che ci è chiesto e di riconoscere Attualmente è componente della Congregazione per quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere la dottrina della fede, di quella per le Chiese orientali, famiglia oggi: quanto è indispensabile questo per la vita della Segnatura Apostolica, del Pontificio Consiglio per del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di l’Interpretazione dei Testi Legislativi e di quello della mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia Cultura. e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, Sull’argomento del prossimo Sinodo, il Card. Kasper, accompagnandola in tante difficoltà, con una pastorale già autore di molti testi di teologia e di ecclesiologia, intelligente, coraggiosa e piena d’amore». ha pubblicato, nello scorso anno, per le edizioni della Trattasi di un discorso improntato sulla “misericordia” Queriniana di Brescia, due studi particolari: il primo con ad imitazione di Dio che, secondo l’Evangelista Luca «fa il titolo “Misericordia. Concetto fondamentale del piovere sui giusti e sugli ingiusti, perdonando noi figli Vangelo – Chiave della vita cristiana” posto a base dello che scappiamo di casa e torniamo solo quando stiamo scorso Sinodo straordinario (pubblicato in anteprima, con morendo di fame». un colpo giornalistico, da “Il Foglio” diretto da Giuliano La comunità sorrentina che, dovrà prepararsi Ferrara) ed il secondo “Il vangelo della famiglia”. all’approfondimento di questo interessante argomento, Il primo lavoro è stata la relazione introduttiva al accoglierà con gratitudine il porporato che ha accettato Concistoro del febbraio 2014 e di essa Papa Francesco, l’invito del Sindaco di Sorrento, per ascoltare dalla sua dichiarò, dopo averla letta, che l’aveva trovata intessuta viva voce suggerimenti utili ed opportuni, anche per di una “profonda teologia” ed affermò: «è piacevole meditare e per impostare una proficua attività pastorale.


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Formazione/1. Il messaggio: «Proclamate il Vangelo ad ogni creatura»

lectio divina nelle unità pastorali

L’Arcivescovo Francesco Alfano: «L’evangelizzazione diventa per la Chiesa una missione irrinunciabile e nessuno può tirarsi indietro»

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anno avuto inizio il 12 gennaio e si protrarranno fino al 9 febbraio: si tratta degli incontri dell’Arcivescovo Francesco Alfano con gli operatori pastorali nelle quindici Unità pastorali della Diocesi Sorrento-Castellammare di Stabia. Per tutti la Lectio Divina sull’ultimo capitolo del Vangelo di Marco (Mc 16, 9-20) che narra il giorno della risurrezione di Gesù, le successive apparizioni a Maria di Màgdala e agli Undici, il rimprovero per la loro incredulità e l’invito: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». Proprio questo è il motivo portante delle linee pastorali per l’anno 2014/2015 della Diocesi, nonché il messaggio rivolto ad ogni cristiano, che Mons. Francesco Alfano commenta in questo modo: «Una gioia grande ci unisce: l’amicizia in Cristo. È la “Gioia del Vangelo”, che non possiamo tenere solo per noi ma vogliamo condividere con tutti.[…] Una parola del Signore Gesù, che troviamo a conclusione del Vangelo di Marco, ci accompagnerà lungo il nuovo anno liturgico-pastorale che ci prepariamo a vivere: “Proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16, 15). Essa segnerà il percorso delle nostre comunità, ci consentirà di fare esperienza concreta di comunione, ci aprirà in modo più chiaro ed evidente alla vocazione missionaria che lo Spirito fa risuonare in noi con forza. […] Gesù Risorto affida ai discepoli la missione di annunciare la Buona Notizia a tutti. L’evangelizzazione diventa pertanto il compito fondamentale della Chiesa, la sua missione irrinunciabile. Possiamo affermare che la comunità ecclesiale nasce e si costituisce attorno a tale formidabile responsabilità. Non dobbiamo dunque tacere né tenere solo per noi l’incontro con Cristo, che ha cambiato la nostra vita e ci ha riempiti della vera gioia. Nessuno si può tirare indietro o pensare che la missione riguarda

solo alcuni. Tutti siamo chiamati alla partecipazione, alla corresponsabilità, alla testimonianza. Il Vangelo si diffonde con il coinvolgimento diretto di tutti i battezzati, man mano che prendono coscienza della vocazione ricevuta. Ecco perché dedicheremo la prima parte dell’anno liturgico-pastorale a un itinerario di formazione missionaria […]. La proposta riguarda tutti gli operatori pastorali delle singole comunità: insieme cercheremo di ascoltare ciò che lo Spirito dice alla nostra Chiesa e di aprire i cuori e le menti alle novità che Egli suscita in mezzo a noi, per un annuncio credibile del Vangelo a tutti. Solo la comunione fraterna e il superamento di ogni tentazione individualistica ci consentiranno di vivere la gioia della Pasqua là dove il Signore ci ha posti come suoi servi, nella libertà donata a tutti i figli di Dio».

Fino al 9 febbraio i prossimi appuntamenti in Diocesi Di seguito gli appuntamenti previsti nelle prossime settimane in Diocesi: - 26 gennaio, alle ore 19,30, Lectio divina per l’Unità pastorale 8 (Castellammare di Stabia: Starza, S. Antonio e S. Marco). - 27 gennaio, alle ore 19.00, Lectio divina per l’Unità pastorale 7 (Castellammare Centro antico), nella parrocchia Maria SS. Del Carmine, a Castellammare di Stabia - 28 gennaio, alle ore 19,30, Lectio divina per l’Unità pastorale 10 (Castellammare Collina), nell’ex Seminario (Scanzano), a Castellammare di Stabia. - 29 gennaio, alle ore 19,30, Lectio divina per l’Unità pastorale 9 (Castellammare Periferia), nella parrocchia di Gesù Buon Pastore, a Castellammare di Stabia. - 3 febbraio, alle ore 19,30, Lectio divina per l’Unità pastorale 12 (Pimonte), nella parrocchia di S. Michele Arcangelo, a Pimonte. - 4 febbraio, alle ore 19,30, Lectio divina per l’Unità pastorale 15 (S. Maria la Carità, Messigno, Fontanelle, Mariconda, Madonna delle Grazie). - 5 febbraio, alle ore 19.00, Lectio divina per l’Unità pastorale 14 (S. Antonio Abate). - 6 febbraio, alle ore 19.00, Lectio divina per l’Unità Pastorale 11 (Lettere, Casola). - 9 febbraio, alle ore 19.00, Lectio divina per l’Unità pastorale 13 (Gragnano).


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Formazione/2. «Carezza della Chiesa ai suoi figli, tenerezza e vicinanza»

la caritas e i volti della povertà

Fino a marzo incontri sulle nuove frontiere dei volontari: malattie psichiche, immigrazione, usura, lebbra, vecchiaia, carcere e disagi in genere

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ella programmazione degli incontri di formazione della Diocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia non manca un fitto calendario dedicato ai volontari della Caritas, diretta da Don Mimmo Leonetti, sul tema “Gesù e i volti della povertà”. Ad accompagnare il corso una frase di Papa Francesco che racchiude la prospettiva di ogni cristiano operante nell’organismo pastorale della CEI: «La Caritas è la carezza della Chiesa al suo popolo, la carezza della Madre Chiesa ai suoi figli; la tenerezza, la vicinanza, l’amore». Destinatari del corso sono i membri delle Caritas parrocchiali, volontari e, come si legge nei manifesti informativi «tutti gli uomini e le donne di buona volontà che nel silenzio e nel quotidiano si prodigano per il prossimo. L’obiettivo è lo sviluppo di una maggiore consapevolezza nella motivazione al servizio e l’acquisizione di capacità personali e di gruppo orientati alla relazione di aiuto». Gli incontri si svolgono presso la sede stabiese della Caritas diocesana (via San Bartolomeo, 72) dalle 18.30 alle 20.00 con la necessità, per motivi organizzativi, di comunicare preventivamente la propria partecipazione (contatti in calce). È stato proprio Mons. Francesco Alfano ad inaugurare il corso, mercoledì 7 gennaio, relazionando sul tema “Gesù e la scelta preferenziale dei poveri”. A seguire, il 13 gennaio, Don Carmine De Angelis, Cappellano presso l’Ospedale di Sorrento, si è discusso di “Gesù e i malati: l’eloquenza dei gesti”; il 20 gennaio, invece, Giovanni Laino, docente di architettura sociale all’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha affrontato l’argomento “Gesù e le prostitute: viaggio verso il cuore unificato.

Martedì 27 gennaio è in programma l’incontro “Gesù e i malati psichici: rapporto umano e naturale” curato dalla psicologa Anna Sepe. Il mese successivo prevede tre incontri: 3 febbraio “Gesù e lo straniero: l’altro, irruzione nelle fortezze della nostra sufficienza”, tenuto da Don Nicola Barbato, dirigente Migrantes Aversa e Roger Sylvestre, responsabile Area Migrantes; 10 febbraio testimonianza del Centro recettivo dell’Associazione “New Family”; 24 febbraio “Gesù e i volti del potere: uscire dal proprio recinto egoistico” tenuto da Daniele Acampora, Presidente della Fondazione “Exodus”. Si conclude a marzo con tre quattro appuntamenti: 3 marzo “Gesù e il denaro: etica ed economia” con Giuseppe Florio, presidente del Progetto Continenti; 10 marzo “Gesù e i lebbrosi: la squalificazione sociale e personale” con suor Teresa Pavone; 17 marzo “Gesù e gli anziani: l’incontro tra le generazioni” con Don Francesco Saverio Maresca, direttore della Casa di riposo S. Antonio di Sorrento; e, infine, 24 marzo “Gesù e i carcerati: la vera liberazione” con Don Mimmo Leonetti, direttore della Caritas diocesana.

Per ulteriori informazioni e per comunicare la propria partecipazione agli incontri: tel. 0818701702 - cell. 3315059943 fax 0813901803 email segreteria@caritasdiocesanasorrento.it


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Prevenzione. La parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo “fa bene al cuore”

DUE DEFIBRILLATORI IN CATTEDRALE

Don Carmine Giudici: «Uno a servizio dell’oratorio, l’altro nell’ufficio parrocchiale. Da gennaio il corso di primo soccorso»

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n defibrillatore può salvare una vita. Nasce da questa consapevolezza la scelta della parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo (Cattedrale) di Sorrento di dotarsi di due defibrillatori, a partire dal 23 dicembre 2014. «Un defibrillatore - spiega il parroco della Cattedrale, Don Carmine Giudici - sarà a servizio dell’oratorio, per le attività dei ragazzi. L’altro sarà posto nell’ufficio parrocchiale, per coloro che partecipano alle celebrazioni». Fuori all’atrio della Cattedrale ci sarà una segnaletica che indicherà la presenza dei defibrillatori, nell’eventualità qualcuno ne avesse bisogno nei pressi della chiesa. «Da gennaio - anticipa Don Giudici - partirà anche un corso di specializzazione per il primo soccorso, al quale parteciperanno circa venti persone, tra operatori dell’oratorio e animatori parrocchiali».

Comunicato stampa Diocesi

Eventi/2. Riflessioni e musica per il fondatore dei frati bigi e delle suore elisabettiane

DA CASORIA LA STORIA DI SAN LUDOVICO

Nella sua attività caritatevole collaborò con Santa Caterina Volpicelli, profondamente legata al borgo carottese di San Liborio

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omenica 25 gennaio alle ore 18.00 presso l’Istituto delle Suore bigie elisabettiane, il Gruppo culturale di Ciro Ferrigno e l’Associazione culturale Cypraea Onlus presenteranno, con il patrocinio del Comune di Piano di Sorrento, la mistica figura di San Ludovico da Casoria attraverso le letture dei testi riconducibili al Santo, l’intervento di Cecilia Coppola, Presidente della Cypraea, e l’accompagnamento musicale di Alfonso Maria Delli Franci, Annabella Severi, Francesco Iovine, Nino D’Esposito e Tommaso De Simone. Nato come Arcangelo Palmentieri a Casoria l’11 marzo del 1814, è stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1993 e proclamato santo da Papa Francesco lo scorso 23 novembre. Appartenente all’ordine dei Frati Minori Scalzi, ha insegnato filosofia e matematica a Napoli presso numerosi Istituti francescani fino a quando, durante un’adorazione eucaristica presso la Chiesa di San Giuseppe di Ruffi, la sua vita non venne profondamente cambiata da un’esperienza mistica. Da quel momento in poi si prodigò all’attività caritatevole, in particolare nei confronti degli ammalati, dei poveri, degli anziani e dei bambini africani riscattati dalla schiavitù e dei piccoli abbandonati di Napoli. Fondatore dei Frati bigi e delle Suore elisabettiane, nelle sue opere di grande aiuto gli fu anche Santa Caterina Volpicelli, particolarmente legata alla Città di Piano di Sorrento per la sua permanenza nel borgo carottese di San Liborio.


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Votazioni. Il nuovo Consiglio presso il Santuario di Santa Maria del Toro

ELEZIONI AL TERZ’ORDINE carmelitano

A Vico Equense rieletto per il secondo mandato il Presidente Giustina Scala. Presente per la prima volta tutte le cariche regionali

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’Ordine Carmelitano è uno dei primi e più grandi ordini della Chiesa Cattolica. Esso è formato dal Primo Ordine: i frati; il Secondo: suore e monache; e il Terz’Ordine: i laici, cioè coloro che, pur stando in mezzo al mondo, desiderano vivere della stessa spiritualità che consiste in contemplazione, fraternità e servizio. Qui a Vico Equense, presso il Santuario di Santa Maria del Toro, retto dai Padri Carmelitani è sorto da moltissimi anni un Terz’Ordine che come tutti i sodalizi è diretto da un Consiglio formato da un presidente, un vicario, un maestro di formazione, un segretario e un cassiere i quali vengono eletti ogni tre anni con voto segreto dai confratelli e le consorelle del sodalizio stesso. Lunedì 7 gennaio 2015, alle ore 16,00, si è celebrato, nel salone di Santa Maria del Toro, il “Capitolo”, ossia la votazione per l’elezione del nuovo Consiglio. Oltre all’Assistente regionale, Padre Salvatore Zurolo, per la prima volta è stato presente tutto il Consiglio Regionale: Concetta Framacchia, Presidente; Lino D’Aponte,

Vicario Revisionista; Enzo Cucciniello, Segretario e altre due Consigliere Rosaria Maresca e Titina Schisano. Ecco i risultati della votazione: la Presidente uscente, Giustina Scala, è stata rieletta, con il consenso quasi unanime dei votanti, per il secondo triennio. I Consiglieri sono: Maddalena Vanacore, Vicaria; Caterina Maria Staiano; Carmela De Martino e Abbruzzese Giuseppe. Padre Zurolo, dopo aver consultato il Commissario, ha rivolto agli eletti l’usuale domanda: «Accetti questa carica?» e, dopo il loro consenso, c’è stato un forte applauso. Il Consiglio locale prossimamente si riunirà per l’assegnazione delle cariche a ciascun Consigliere, mentre la scelta del Maestro di formazione spetta al Padre Assistente. Tutto si è concluso nella gioia reciproca e nella fratellanza con un piacevole rinfresco. Lodiamo il Signore, perché è buono; eterna è la sua misericordia. Amen, Alleluia!

Una terziaria carmelitana


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Beneficenza. La gioia delle Vincenziane, dei giovani di ACR e degli Scout

raccolti 1870 euro di generosità

La carità è una virtù che si rinnova. Il gruppo ha vissuto la Messa della carità nelle chiede di San Michele, S. Teresa e Mortora di Cecilia Coppola

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l rivivere lo spirito del Natale, espressione nel cuore di tutti coloro che hanno fede, è stato per noi Vincenziane ripercorrere di nuovo la strada non solo dell’insegnamento di San Vincenzo de’ Paoli ma anche di San Francesco. Nella luce dei ceri e della cometa fra le navate della Basilica di San Michele e delle Chiese di Santa Teresa, dei Sacramentini e di santa Maria di Galatea abbiamo “laudato” sempre nel tempo dei tempi il miracolo di Betlemme in un’atmosfera ricca di emozione soprattutto dello spirito natalizio e francescano che onora la semplicità, esalta la povertà, loda l’umiltà e inaugura ogni anno in una rinnovata Betlemme una nuova vita,che porta la Luce a tutti gli uomini. In questi luoghi sacri abbiamo riproposto la Messa della Carità che nello spirito che il Natale è gioia, è riconciliazione, è generosità, è grazia, è verità, è amore, è disponibilità all’accoglienza e all’essere vicini a chi ha bisogno di aiuto per rendere più dignitosa la sua vita. Abbiamo realizzato la somma di 1870 euro che, insieme alla raccolta di generi alimentari condotta grazie a Don Mariano Gargiulo, che ha organizzato i Giovani dell’ACR, e al gruppo degli Scout che operano presso i Padri Sacramentini, hanno permesso di essere di sostegno alle urgenze più motivate dei nostri assistiti, dimostrazione ancora una volta del coinvolgimento generoso dei cittadini che hanno dimostrato come quel Bambino, nato a Betlemme fra disagi e mancanza delle cose necessarie a un neonato, voglia insegnare che l’amore verso il prossimo deve essere sempre presente nel cuore di ognuno. La storia e il significato profondo del Presepio nasce quando il Santo di Assisi nel 1220 era riuscito a realizzare un suo grande desiderio, andare a visitare i luoghi della vita terrena di Gesù. Fu anche a Betlemme e si fermò a lungo a pregare e meditare sul luogo dove

il Salvatore nacque. Tornato in Italia, continuava a ripensare a quel viaggio e la sua mente era affascinata soprattutto dall’evento della nascita di Gesù. Dio che si fa uomo. Dio che diventa bambino, umile, fragile, indigente. Francesco si commuoveva fino a piangere facendo queste considerazioni. Nel Natale del 1223, a Greccio, piccolo agglomerato di poche abitazioni, in una zona paludosa e malsana, vero aspetto di povertà assoluta, di silenzio, di sofferenza anche fisica della natura, decise di organizzare una rappresentazione viva della nascita di Gesù, convinto che tutti avrebbero avuto modo di comprendere ancora più a fondo il messaggio del Presepe. “Vivere secondo la forma del Vangelo” è la regola che ha trasformato la vita del giovane Francesco, un ragazzo che viveva nella ricchezza e sceglie la povertà, che sognava la gloria delle armi e diventa ambasciatore di pace e amore. Questa è la sua forza che dilaga in tutto il mondo. Il messaggio universale del Presepe ha avuto con Francesco la grande testimonianza che, lasciandoci commuovere dalla tenerezza di Gesù Bambino e rispondendo al suo amore verso di noi, diventiamo portatori di Pace e sostegno verso i bisognosi. Voglio ricordare la bellissima poesia “Bambino Gesù, asciuga ogni lacrima” di Giovanni Paolo II: «Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Accarezza il malato e l’anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria, dalla disoccupazione,dall’ignoranza, dall’indifferenza e dalla discriminazione Sei tu, Divino Bambino di Betlemme che ci salvi, liberandoci dal peccato, Sei tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni. Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.Sii tu la nostra pace e la nostra gioia».


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Congreghe. L’Arciconfraternita della Morte e Orazione ricorda il suo priore

Ad-dio a gianfranco savarese

Michele Gargiulo si spoglia del bastone sul letto di morte del confratello: «Era un uomo di grandissima levatura morale e spirituale»

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è inevitabile che quando un uomo nobile e ge- un ristorante con mio nonno Raffaele “Bebè” Cafiero, neroso ci lascia, ognuno di noi vada a ripescare sindaco di Piano nonché priore dell’Arciconfraternita ricordi e “foto” nell’archivio della sua memoria». della Morte. Alle foto va sempre associata un didascaQuesto è stato un anno particolare per l’Arci- lia che è lezione ed eredità e dovendo sceglierne una confraternita Morte e Orazione di Piano di Sorrento, mi soffermo su quella di Gianfranco incensiere nella perchè ha dovuto subire la perdita di Roberto Gargiulo processione nera della Notte. Avevo solo quindici anni Ferdinando Cacace e Giane cominciavo la mia gavetfranco Savarese. ta nell’organizzazione della Gianfranco Savarese è staSettimana Santa. Il sogno to membro del Consiglio di di ogni ragazzino era di fare Amministrazione della Conun giorno il cerimoniere, ma fraternita Morte e OrazioGianfranco ogni anno nelne e priore a cavallo di due le riunioni finali ci teneva a epoche storiche del priorato precisare: “A me fatemi fare nero carottese, quella lunl’incensiere”. Nella notte ghissima segnata da Giosuè del Venerdì Santo gli incenPerrella e quella attuale che sieri entrano nel Sepolcro e vede Michele Gargiulo alla sono i più vicini al Mistero guida dei suoi confratelli. che celebriamo. Col tempo e «Un confratello illuminato, con gli anni ho capito questa vicino al cuore di Gesù, lui, lezione. A differenza di tannato nella metà degli anni ti di noi, rapiti dall’estetica trenta, ha seguito Don Arpur emozionante della proturo Aiello fin da giovane cessione, Gianfranco cercaaccompagnando con intelliva l’Essenziale. E ora lo ha genza il suo nuovo modo di trovato». fare preghiera, fino a diven«La sera prima del funerale tare priore nel 2005». - ricorda Michele Gargiulo «Quando è venuto a mancare io ho avuto l’onere e l’ono- ci dice Michele Gargiulo re, di mettere sul suo letto nella sua Torrefazione piena la mantellina e il bastone. Il di lampioni della processiobastone del priore ha un sine - la notizia mi ha colto gnificato molto importante, impreparato. Ci sentivamo non l’ha mai ricevuto nesGianfranco Savarese, già Priore spesso e, malgrado sia stato detsuno. Mi sono voluto spogliadell’Arciconfraternita Morte e Orazione to che aveva mal digerito il pasre del simbolo del priore per di Piano di Sorrento saggio di testimone, posso dire dare merito alla sua persona. che non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza e il Per quelle ultime 24 ore Gianfranco Savarese è tornato suo affetto. Gianfranco ha avuto una levatura spirituale priore dell’Arciconfraternita Morte e Orazione di Piae morale indiscussa durante tutta la sua vita e ha rap- no di Sorrento». presentato positivamente l’Arciconfraternita anche in Ora che siamo a ridosso della Quaresima, l’Arciconfratermomenti bui. Pensando a lui mi viene in mente un’im- nita Morte e Orazione, il suo priore e tutte le sue centinaia magine: quella dell’uomo che coordinava i movimenti di confratelli, destinati quest’anno ad aumentare, lavoredei vogatori a suon di tamburo nell’antica Roma; così ranno ancora più intensamente per ricordare la notte della Gianfranco faceva con noi, teneva il tempo...» morte del Cristo. «Di Gianfranco Savarese conservo tantissimi frammen- E sarà proprio la statua del Cristo, così pesante ma allo ti, - adesso a parlare è Fabrizio D’Esposito vice priore stesso così leggera, a portare inciso il nome di Gianfranco dell’Arciconfraternita Morte e Orazione - alcuni che ri- Savarese, «perchè la storia delle Arciconfraternite è fatta salgono agli anni Sessanta, di lui giovane che brinda in anche di nomi».


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artedì 10 gennaio presso il carcere di Focus. Dal 2008 ad oggi: analisi, criticità Poggioreale si è svolto il convegno, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria della Campania, Don Virgilio Balducchi: «Abbiamo il dov dal titolo “2008-2014, Riforma della salute in carcere: no». Il Ministro della Giustizia Orlando: analisi, criticità e proposte”. Alla presenza del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del Presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro e dei maggiori rappresentanti degli ambiti direttivi e sanitari della Campania, e non solo, si è discusso di ciò che oggi, alla luce delle nuove normative e degli assetti interni, in carcere rappresenta salvezza o supplemento di pena: la sanità. I numeri sulla presenza dei detenuti presso i 202 istituti penitenziari italiani (aggiornati al 2014) sono impressionanti: 53.623 in totale di cui 51.319 uomini e 2304 donne; 814 stranieri e 1579 tossicodipendenti. Una popolazione di “ristretti” che supera il numero degli abitanti della penisola sorrentina da Meta a Sorrento. Dati in calo rispetto alle tendenze registrate negli ultimi anni, grazie alle manovre sul sovraffollamento e le pene alternative, ma che ancora non possono essere garanzia di un livello di vivibilità accettabile all’interno delle celle e per gli operatori che operano nelle case circondariali. Il punto di partenza è questo: la riforma del 2008 ha sancito il passaggio di competenza della medicina penitenziaria dal Ministero di Giustizia alle ASL nell’intento di assicurare una ripartizione più equa e nell’assegnazione del medico al detenuto: prima del 2008 comprensoriale delle risorse, dei servizi, degli strumenti l’operatore sanitario non era un dipendente interno ma e delle professionalità. Un nuovo sistema potenzialmente era comunque ben inserito nel contesto, conoscendo le al passo con le nuove esigenze che non manca, però, di situazioni una ad una e seguendole quotidianamente; oggi evidenziare anche falle e mancanze. A volte anche vera e invece l’assegnazione avviene di volta in volta a seconda propria impotenza. delle possibilità interne e vengono a mancare la continuità Il Governo centrale ha recentemente stanziato 165,424 e il rapporto di fiducia che ognuno dovrebbe istaurare con milioni di euro che verranno ripartiti per Regioni il proprio medico di base. C’è poi chi evidenzia la necessità tenendo conto della presenza di un supporto assistenziale anche degli Ospedali psichiatrici umano e relazionale: più colloqui, Dal 2015 vi sarà giudiziari, i cosiddetti OPG, più telefonate alle famiglie, un ripensamento complessivo maggiore cura degli affetti e del numero di detenuti e dei minori a carico della Giustizia anche potenziamento della qualità dell’esecuzione della pena. minorile. Un’entrata che fa tirare dell’informazione sullo stato di Il carcere deve essere un sospiro solo momentaneo salute. «Bisognerebbe avviare rispetto alle esigenze quotidiane una formazione universitaria parte della società, e alle problematiche connesse specifica - afferma a tal proposito non una discarica sociale alle dinamiche sanitarie. «Attese Ernesto Esposito, direttore troppo lunghe, mancanza di generale dell’ASL Na1 - per strumentazione e di specialisti sono solo due punti l’accoglienza del paziente, in particolar modo in contesti cruciali - afferma Adriana Tocco, garante delle persone carcerari». sottoposte a misure restrittive della libertà personale per Per aver contezza della richiesta sanitaria penitenziaria la Regione Campania - e bisognerà pensare seriamente nella sola Regione Campania basti pensare che dal 1 all’opportunità di adottare, laddove prudente, la gennaio del 2014 fino al 30 novembre dello stesso anno, sospensione della pena per coloro che presentano mali il Ministero della Giustizia ha contato 67018 visite gravi, come paralisi per ictus, e necessitano di cure specialistiche all’interno, 4885 visite specialistiche particolari, come ad esempio chemioterapie o dialisi». all’esterno, 2850 visite all’esterno per accertamenti La Riforma ha tracciato un’inversione di tendenza anche diagnostici, 5 detenuti in trattamento dialisi, 680 TAC,

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à e riflessioni sulla Riforma della salute

«Nessuno è uno scarto», come afferma Papa Francesco. «Esiste una custodia etica dell’essere umano, valida per ogni cristiano ma anche per ogni cittadino, che in carcere assume una valenza ancora più importante». Sono le parole vere della custodia etica dell’essere uma- di Don Virgilio Balducchi, ispettore dei Cappellani delle : «Dal 2015 si cambia» di Iole Filosa carceri, nel settore da 25 anni: «Il carcere è depressivo e produce depressione - dice - rappresenta paradossalmente la possibilità di curarsi ma anche l’eventualità di ammalarsi, soprattutto psicologicamente. Quando subentra un problema di salute, i detenuti si sentono condannati a vita, a prescindere dalla pena, perseguitati da un Dio ingiusto, abbandonati al proprio destino. E anche gli operatori sono a rischio, perché la malattia non lascia mai indifferenti. Nostro dovere - conclude - è volere e far volere la vita nonostante tutto». Carità cristiana quindi? Non proprio. O almeno non solo. Il Presidente del Forum Nazionale per il diritto alla salute delle persone private della libertà personale, Roberto di Giovanpaolo, precisa: «Non possiamo occuparci della salute dei carcerati solo per commozione. Dedicare energie in questo senso ci permette di ricostruire la società, di evitare la spirale del silenzio», la tentazione di relegare a zone d’ombra ignorate e ben nascoste ciò che della società, della vita o delle persone non è di nostro gradimento. «Una comunità che non si occupa più del sociale - tuona Giovanpaolo - è una comunità in pericolo». Significativo l’intervento di Ornella Favero, direttrice della testata online “Ristretti Orizzonti” che raccoglie 250 risonanze magnetiche, 567 ricoveri all’esterno per informazioni dal e sul carcere, iniziativa promossa dalla interventi urgenti con rientro in istituto, 344 con ricovero, Casa di reclusione di Padova e dall’istituto femminile 250 programmati presso reparti detentivi e 616 per reparti della Giudecca. Dalle sue parole concrete, il lavoro svolto non detentivi. con la redazione composta da detenuti: «Non esiste un Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando assicura: «Dal “noi” e un “loro”, un dentro e un fuori dal carcere. Per 2015 vi sarà un ripensamento complessivo dell’esecuzione quanto possa essere fastidioso sentirselo dire e difficile da della pena, prevedendo pene alternative esterne alle case accettare, può capitare a tutti di finire dietro le sbarre. Non circondariali: il carcere deve essere parte della società e necessariamente per colpa nostra, anche per responsabilità non una discarica sociale. Si punti altrui». Un giovane diciottenne, inoltre all’educazione, alla salute, alla dopo un incontro in questa Credevo di sapere coscienza civica e alla prevenzione redazione, traduce così il concetto: dove fosse il male. delle malattie (sembrerà assurdo, «Credevo di sapere bene dove fosse ma registriamo nelle celle ancora Oggi per la prima volta il male, standomene alla larga e casi di epatite e tubercolosi). Non promettendomi di non corrompere ho capito che tutti dimentichiamo che la tutela delle mai i miei valori e ciò in cui credevo. persone che sono in carcere è di Oggi ho per la prima volta capito hanno del bene responsabilità di coloro che li hanno che tutti hanno del bene e del male e del male insieme privati della libertà». insieme, e che bisogna nutrire la parte Durante il convegno, moderato da di bene che ognuno di noi ha, e so Antonio Mattone della Comunità di Sant’Egidio, tante che questa potrebbe sembrare una conclusione piuttosto le prospettive sviscerate dal punto di vista tecnico, etico, ovvia, ma per me, senza il vostro aiuto, non sarebbe stato comunicativo, sanitario, giuridico, sociale, politico, nemmeno lontanamente concepibile». relazionale. La coordinata principe viene sottolineata Confini sbiaditi. Convinzioni scardinate. Un orizzonte in tutti gli interventi: la privazione della libertà non misto di disperazione, oblio, spavalderia, dolore, può e non deve rappresentare assenza di dignità e dei sfacciataggine, rassegnazione, precarietà, reiterazione… diritti principali di ogni uomo. E la riforma del tessuto davanti al quale ergersi a giudici morali non è solo sanitario nelle carceri prova proprio a mettere al centro inopportuno, ma appare anche profondamente e dell’attenzione la persona e non il detenuto. In sintesi: paradossalmente ingiusto.

in carcere: la sanità


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Eventi/3. Dal 2001 a Sorrento in ricordo del magistrato Letizia Aielli

IL IV CONCORSO SULLA LEGALITà

Questi i temi sottoposti alle scuole: l’evoluzione della famiglia: gli ideali dei giovani a confronto e la tutela dei valori di Nino Cuomo

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er la quarta volta l’Associazione Studi Storici Sorrentini, con il sostegno della famiglia Aielli, ha indetto ed organizzato il Concorso sulla legalità per ricordare la dott.ssa Letizia Aielli, magistrato la cui memoria è ancora viva nel foro sorrentino, dove aveva svolto la sua missione di magistrato. La sua gentilezza, sia con gli avvocati che con gli utenti, la sua preparazione ed umanità, il suo comportamento corretto e, nello stesso momento, cordiale ha lasciato un ricordo ancora vivo. Il primo concorso sulla legalità fu lanciato nel 2011 e, dal 2012, puntualmente si è svolto con larga partecipazione di studenti delle Scuole Medie Superiori della Penisola Sorrentina – per la verità delle ultime tre classi dei vari Istituti – anche perché l’iniziativa ha incontrato molto sostegno da parte di alcune docenti che hanno collaborato con gli organizzatori. Ed è stato proprio il successo delle prime tre edizioni che ha spinto sia la famiglia Aielli che, l’Associazione Studi Storici Sorrentini, ad indire la quarta edizione del concorso. Ovviamente sia i Magistrati e gli Avvocati del Tribunale di Torre Annunziata, sia il Comune di Sorrento, hanno confermato il loro sostegno ed il loro patrocinio. Ed ancora una volta la cerimonia di premiazione di svolgerà nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale di Sorrento. Per questa quarta edizione si è preferito sottoporre all’esame degli studenti tre temi e cioè: 1) La famiglia in piena evoluzione: il rapporto dei giovani con i genitori 2) 1914/15, i giovani partecipano alla realizzazione

dell’Unità d’Italia; 2014/15, quale l’ideale dei giovani oggi? 3) Il nostro territorio: quali valori difendere e tutelare La prima valutazione avverrà nell’ambito dei singoli Istituti ed ogni classe dovrà selezionare non più di tre elaborati e trasmetterli alla segreteria del concorso, presso l’Associazione degli Studi Storici Sorrentini, in Sorrento, al corso Italia 106, a mano o a mezzo raccomandata con avviso di ritorno da far pervenire entro il 31 marzo 2015, con il vincolo della segretezza propria di questi tipi di concorsi. La partecipazione si potrà realizzare sia con la predisposizione di un elaborato scritto o con la realizzazione di un DVD o con la predisposizione di una rappresentazione grafica. Gli elaborato trasmessi dai rispettivi Istituti, saranno valutati da una commissione presieduta dal Presidente delle Sezioni Civili del Tribunale di Torre Annunziata e composta da magistrati ed avvocati del medesimo Circondario e della ex Sezione Distaccata di Sorrento del medesimo Tribunale e da un rappresentante della famiglia Aielli. La partecipazione può essere frutto anche della collaborazione di più studenti, al massimo tre. Saranno premiati i primi classificati di ognuna delle tre categorie delle prove pervenute ed all’Istituto cui appartengono i vincitori sarà rilasciato attestato di merito, mentre a tutti i partecipanti, anche non premiati, qualora l’elaborato sarà ritenuto valido e considerevole di positiva valutazione, sarà rilasciato certificato di credito culturale

PER LA FESTA DELLA CONVERSIONE DI s. PAOLO ONLINE IL SITO WEB DELLA CATTEDRALE SORRENTINA Sarà on line domenica 25 gennaio, in occasione della Festa della Conversione di S. Paolo, il nuovo sito web della cattedrale di Sorrento (www. cattedralesorrento.it). «Sull’esempio dell’Apostolo, il sito vorrebbe essere una lettera aperta a credenti e non credenti della nostra comunità parrocchiale e non solo», spiegano i collaboratori della parrocchia. Il sito ha varie sezioni: la parrocchia, la chiesa, le news, l’oratorio, i gruppi, la scuola, i contatti. Ogni sezione permette di conoscere approfonditamente la vita della comunità cristiana che fa riferimento alla parrocchia dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo, ossia della cattedrale.In home page ci sono le ultime novità, come la lettera alle confraternite, alla parrocchia o gli ultimi ragguaglisul pellegrinaggio a Lourdes, a maggio 2015, e i link a siti utili.


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Eventi/4. L’accoglienza presso la chiesa vicana di San Marco Evangelista

DON ANGELO CASTELLANO ARRIVA A SEIANO

Il maestro organista, autore della famosa composizione “Sentinella”, ha svolto finora il suo mandato pastorale a Marina Grande

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omenica 11 gennaio presso la chiesa di San Marco Evangelista a Seiano, frazione di Vico Equense, è avvenuto l’insediamento ufficiale del nuovo parroco Don Angelo Castellano. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’Arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia Mons. Francesco Alfano, dall’Arcivescovo emerito di Campobasso-Boiano Mons. Armando Dini, dal vicario generale diocesano Don Mario Cafiero alla presenza dei presbiteri e delle Arciconfraternite peninsulari ed i fedeli. Padre Angelo, così come ama farsi chiamare, lascia la chiesa di Sant’Anna, realtà sorrentina di Marina Grande, dedicando il suo tempo, oltre alle attività parrocchiali, anche alla composizione e alle esecuzioni organistiche. Del maestro particolarmente famosa, in penisola sorrentina e non solo, è il canto “Sentinella” composta per l’attuale Vescovo di TeanoCalvi Mons. Arturo Aiello per la sua elezione episcopale, occasione in cui l’allora parroco della basilica di San Michele scelse come motto “Custos, quid de nocte?, Sentinella, quanto resta della notte?”.

Foto di Salvatore Pollio

“VOI SAPETE A CHI AVETE CREDUTO: DATEGLI TUTTO” Domenica 1 febbraio alle 16.00 presso la Chiesa dei SS. Ciro e Giovanni di Vico Equense si terrà l’incontro “La vita consacrata nella Chiesa. Vangelo e profezia come cammino da percorrere nella gioia” curato da Suor Nicla Spezzati. L’evento si colloca all’interno delle celebrazioni per il 2015, dichiarato da Papa Francesco come l’anno dedicato alla vita consacrata. Lo ha annunciato, incontrando a fine novembre 2013 i Superiori generali degli Istituti maschili e poi il 31 gennaio 2014 l’ha ufficializzato nella Sala stampa della Santa Sede presentando obiettivi ed eventi alla presenza del cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita

apostolica, e di Mons. José Rodríguez Carballo, segretario della medesima Congregazione, introdotti dal direttore della Sala Stampa vaticana, Padre Federico Lombardi. A Vico Equense le conclusioni saranno affidate a Mons. Francesco Alfano, prima della santa messa delle 18.00. “Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire. Guardate al futuro, nel quale lo Spirito vi proietta per fare con voi ancora cose grandi. Vivete pienamente la vostra dedizione a Dio, per non lasciar mancare a questo mondo un raggio della divina bellezza che illumini il cammino dell’esistenza umana. Voi sapete a Chi avete creduto: dategli tutto!”


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ari lettori ben ritrovati. Proseguiamo nella trattazione dei principi di diritto del vizio dell’incapacità di assumere da dove ci eravamo interrotti lo scorso mese. Per comodità di discorso ricordiamo che tre sono i requisiti fondamentali dell’incapacità di cui al can. 1095, n. 3: 1) l’impossibilità di assumere; 2) gli obblighi matrimoniali; 3) le cause di natura psichica. Relativamente al primo di questi requisiti, che abbiamo cominciato a trattare nel numero scorso, teniamo in mente che l’incapacità deve essere antecedente alla prestazione del consenso, o almeno deve esistere al tempo in cui il Matrimonio è celebrato e, pertanto, non ha alcun peso l’incapacità susseguente. Si ritiene antecedente l’incapacità che sorge da una causa esistente al momento della prestazione del consenso sebbene essa si sia manifestata per la prima volta dopo le nozze.

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Diritto Canonico. Il Sacramento del Ma

IL VIZIO DELL’INCAPACITÁ E GLI

È necessario guardare all’essenza del ma essenziali

È opportuno fare una precisazione.Tra le note dell’incapacità non rientrano la perpetuità e l’insanabilità. In altre parole affinché il matrimonio sia nullo, è necessario e sufficiente che uno o entrambi i nubendi siano affetti da una qualche forma di incapacità al momento della prestazione del consenso, non è necessario che la stessa sia del tutto incurabile. Passiamo ora ad esaminare il secondo elemento fondamentale del vizio dell’incapacità ossia gli obblighi matrimoniali essenziali. Con riferimento agli obblighi essenziali del matrimonio è opportuno precisare che si deve necessariamente

l’unione di medea e giasone: “finché alcol e analgesigi non vi separino”

Medea e Giasone si conobbero all’università presso la quale frequentavano i corsi di medicina. Essi instaurarono una relazione che procedette pacificamente per circa tre anni fino all’inaspettata gravidanza di Medea, a seguito della quale i due giovani decisero di sposarsi. Nel corso della convivenza matrimoniale, dalla quale nacquero due figli, Giasone indulse nell’assumere bevande alcooliche e analgesici, fatto questo che condusse alla rovina del matrimonio. Ed invero trascorsi tre anni dalla celebrazione delle nozze, Medea lasciò il domicilio coniugale e tornò dai suoi genitori. Il competente Tribunale civile pronunciò il divorzio con addebito al marito a causa dell’alcoolismo da cui lo stesso era affetto. Dopo il divorzio Medea contrasse matrimonio civile con un altro uomo e successivamente presentò al competente

Tribunale ecclesiastico libello con il quale accusava di nullità il suo matrimonio con Giasone per incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio per cause di natura psichica da parte del coniuge (can. 1095, n. 3). Giasone rimise al Tribunale un memoriale in cui, confutando l’assunto di Medea, raccontava nel dettaglio la sua storia matrimoniale. Ammesso il libello, formulato il dubbio la causa fu istruita per mezzo dell’interrogatorio delle parti e l’escussione di quattro testi, acquisita la perizia ex officio, redatta dal Dott. H, il Tribunale emise sentenza negativa dichiarando la validità del matrimonio tra Medea e Giasone. L’attrice non prestò acquiescenza alla sentenza e appellò al Tribunale della Rota Romana, ove furono acquisiti agli atti diversi documenti e fu nominato il Dott. C. affinché fosse redatta una nuova perizia ex officio. Relativamente al caso di specie i Giudici del Turno Rotale ritengono di dover fare una doverosa precisazione nella pars in iure. Precisazione che riprendiamo e condividiamo. Vale a dire che l’alcolismo può senza alcun dubbio annoverarsi tra le cause di natura psichica da cui può sorgere l’incapacità, dal momento che la Sindrome da Dipendenza Alcolica (termine tecnico per definire l’alcolismo, n.d.s.) comporta nel soggetto bevitore un’alterazione comportamentale con disturbi psichici tali da ledere le sue relazioni interpersonali, ma tale Sindrome deve essere già in presente al momento della prestazione del consenso così come devono essere presenti le alterazioni comportamentali che incidono sulla relazione interpersonale. Nel caso di specie, invece, emergono due elementi contrastanti con la precisazione che abbiamo appena fatto. Il primo è che la relazione interpersonale tra le parti fu, secondo quanto dichiara la stessa attrice, caratterizzata da «modestia


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atrimonio dal punto di vista della legge

GLI OBBLIGHI MATRIMONIALI

atrimonio per individuarne gli obblighi

di Manuela Abbate*

distinguere tra quegli obblighi che appartengono all’essenza stessa del matrimonio e quelli che costituiscono un quid di accidentale nel patto coniugale. In altre parole si deve accuratamente distinguere tra gli obblighi che appartengono all’esse del matrimonio da quelli che appartengono al bene esse dello stesso. La giurisprudenza rotale insegna che tra i primi sono sicuramente compresi i tria bona agostiniani e cioè il bonum sacramenti ed il bonum fidei che scaturiscono dalle proprietà essenziali del matrimonio (il cui contenuto è conosciuto per aver affrontato gli stessi sulle pagine di codesto giornale nei numeri del

e gioiosità» e poi la stessa aggiunge che «Prima di contrarre il matrimonio egli [ossia il convenuto] non è mai stato rude». In altre parole emerge che il carattere del convenuto non avesse subito alterazioni che lo rendessero inabile all’instaurarsi di una relazione interpersonale tollerabile. Secondo. Sebbene prima delle nozze il convenuto avesse qualche volta abusato di bevande alcoliche e analgesici si trattò pur sempre di un uso sporadico non metodico né patologico; in altri termini era un uso non tale da integrare gli estremi del Disturbo da Dipendenza Alcolica. Il convenuto in merito dichiara «Io prendevo farmaci analgesici come ogni uomo. […] che io avessi bevuto ogni tanto, specialmente dopo gli esami, questo Medea lo sapeva». I problemi più seri di uso di sostanze alcoliche e di farmaci analgesici iniziarono dopo il matrimonio, in particolare dopo la nascita del figlio quando il convenuto trascorreva la maggior parte del tempo da solo o al lavoro. Il perito dott. H sottolinea che «La manifestazione dei sintomi che testimoniano a favore della dipendenza, si lasciano datare nel periodo di tempo subito prima della separazione e fino alla sentenza di separazione stessa». Subito dopo il convenuto smise del tutto di bere per sua volontà. Inoltre il perito nominato in Rota, Dott. C., sottolinea che «Dagli atti di causa, i criteri clinici minimi per una dipendenza alcolica, intesa come descritta dal DSM IV (Diagnostic and Sistem Manual of Mentals Desorders, n.d.s.) non sono soddisfatti. […] Quindi Giasone non presentava una condizione di dipendenza fisica e/o patologica da alcol, farmaci e/o stupefacenti al momento del matrimonio». Inoltre contro la tesi dell’attrice milita anche la circostanza che Giasone era in grado di controllare l’uso di alcol nelle situazioni che lo richiedevano (ad esempio sul luogo di lavoro, si noti che il convenuto era medico e lavorava in ospedale). Lo stesso perito, inoltre, esamina approfonditamente la personalità del convenuto, non rinvenendo in essa alcun

19 27 Febbraio 2011; 27 Marzo 2011 n.d.s.) ed il bonum prolis che è uno dei fini essenziali del Matrimonio (cfr. Il Centro del 31 Gennaio 2011 n.d.s.). Tuttavia il riferimento ai tria bona agostiniani non esaurisce il contenuto degli obblighi essenziali matrimoniali. Invero ad essi si aggiunge l’altro fine essenziale del matrimonio vale a dire il bonum coniugum. La giurisprudenza rotale, infatti, afferma che negli obblighi matrimoniali è compresa anche l’abilità di costituire il consortium totius vitae ordinato al bene dei coniugi, elemento essenziale, che implica la capacità di instaurare con l’altra parte una relazione interpersonale tollerabile. A titolo esemplificativo è giudicato incapace di instaurare una vera relazione interpersonale, richiesta dal bonum coniugum chi è non ha la capacità di instaurare un rapporto di dialogo e di comprensione con la comparte.

* Avvocato Rotale disturbo di personalità che potesse ostacolare la sua libertà interna o conducesse il convenuto ad una sottomissione nell’assunzione di sostanze alcoliche. Anzi il perito sottolinea come in realtà l’abuso di sostanze alcoliche fu scatenato nel convenuto dall’atteggiamento della moglie che cominciò ad ingannarlo con i colleghi. Circostanza questa sottolineata anche dal perito dott. H che rileva «Quanto più la moglie lo lasciava solo solo, tanto più egli trovava il rifugio nell’alcol». L’ultimo rilievo che fanno i giudici attiene all’individuazione degli obblighi che il convenuto non sarebbe stato in grado di assumere. I Giudici del Turno sottolineano come non si possa trattare né dell’bonum coniugum perché i problemi coniugali ebbero inizio quasi subito per colpa di Medea né del bonum prolis poiché l’amore di Giasone verso i figli è messo in risalto da tutti i testi. Tutti questi rilievi inducono il Giudice del Turno a rispondere negativamente al dubbio concordato.

VUOI Manuela Abbate SOTTOPORRE LE TUE DOMANDE ALL’AVVOCATO ROTALE? Invia un’email a avv.manuelaabbate@gmail.com Tutte le domande saranno approfondite nell’assoluto anonimato sulla prossima edizione utile


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Devozione. Fervono i preparativi per il patrono celebrato il 14 febbraio

SORRENTO NEL CUORE DI SANT’ANTONINO

Nelle mura orientali della città una luce sempre accesa dinanzi alla lapide marmorea dedicata indicava dove furono depositate le spoglie di Nino Cuomo

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Sorrento e in Penisola Sorrentina la ricorrenza del Santo Patrono, il 14 febbraio, rappresenta l’inizio della stagione turistica. Un vecchio proverbio richiama il mutamento meteorologico che preannunzia l’avvicinarsi della primavera (anche se legato a S. Biagio che si celebra undici giorni prima): A Santu Biase, ‘o sole pe’ ‘e case A Sant’Andulino, ‘o sole pe’ ‘e marine. Com’è noto, Sorrento è esposto a Nord e le sue spiagge, a causa del costone di rocce alto, non consente al sole di giungervi durante l’inverno, ma quando l’arco solare si amplia e consente ai raggi di giungere al mare, la stagione primaverile si avvicina. La fede dei sorrentini - intendendo per tali i cittadini dell’intera penisola, fino a Capri (negli anni scorsi nel giorno del Santo, il 14 febbraio, vi erano speciali corse marittime per raggiungere Sorrento) - non ha bisogno di prova. Ha origini antiche e l’erezione della basilica sul luogo ove il Santo è sepolto ne è la prova. A tal proposito è il caso di ricordare che, alla domanda, negli ultimi giorni di vita, dove volesse essere sepolto, Egli rispose: “Né dentro, né fuori la città”. Così trovasi sepolto nelle mura orientali di Sorrento (percorrendo la strada intitolata al grande Sindaco, Luigi De Maio, nella seconda rampa, corrispondente alla Basilica del Santo, si nota una luce sempre accesa, innanzi ad una lapide marmorea testimoniante il luogo ove è furono depositate le spoglie di Sant’Antonino).

Basilica pontificia di S. Antonino Sabato 14 febbraio

Ore 5.00 e 13.00 Sante Messe nella Cripta Sante Messe in Basilica ogni ora dalle 5.30 alle 12.30 Ore 9.00 Processione con la partecipazione dell’Arcivescovo, delle Autorità civili e militari, del Capitolo cattedrale, del Clero, dei Religiosi, della Confraternite e delle associazioni laicali e di categoria. Al rientro, messa solenne presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata dai Sacerdoti partecipanti alla processione Ore 17.30 Santo Rosario Ore 18.00 Vespri, panegirico del Santo, benedizione eucaristica La basilica resterà aperta dalle ore 5.00 fino a tarda sera

Gli eventi ed i miracoli che sono registrati in vita e dopo la morte del Santo sono numerosi e registrati in diverse agiografie (a partire dall’Anonimo) ma la più edificante e ricca è quella di Mons. Federico Demartino del 1901 e ristampata dall’editore Franco Di Mauro nel 1984. Gli argomenti sui quali si sono verificati maggiori incertezza e polemica sono stati la città in cui nacque e l’epoca in cui visse, ma alla fine le discussioni sono terminate con l’affermazione di attribuire la nascita alla città di Campagna (nel salernitano) e di accertare la vita a cavallo fra il sesto e settimo secolo. Analizzando gli episodi della sua vita e le testimonianze grafiche della stessa, si può, legittimamente affermare che “Sorrento è nel cuore di Sant’Antonino come il Santo è nel cuore dei sorrentini”. Nella chiesa eretta sul sepolcro di Sant’Antonino, nei pressi del convento di S. Agrippino (attuale Palazzo Municipale), è documentata una parte delle prove degli interventi miracolosi del nostro Santo, durante la sua vita e dopo la morte. Nei vari libri, dal citato Anonimo a Don L’Arco (il primo e l’ultimo) c’è la gamma concreta di questa testimonianza d’amore e di fedeltà del Protettore principale di Sorrento e della Archidiocesi. Nel mare ed in campagna, in penisola e lontani dalla patria, in eventi religiosi e civili, in pace ed in guerra, sempre, Sant’Antonino è stato presente. Rispondendo con generosità e perseveranza agli appelli di quanti a Lui, con fede, si sono rivolti e si rivolgono. Fidelitatis exemplum era inciso ai piedi della statua del Protettore sull’arco dell’antica porta di Sorrento: esempio di fedeltà è la testimonianza del santo per i suoi fedeli, ma è anche professione di fedeltà dei sorrentini verso il loro Patrono!. Questa lapide, che da circa un anno è ritornata ai piedi della statua - oggi posta su di un piedistallo all’ingresso della piazza di accesso alla città - con la demolizione delle mura orientali di Sorrento e della sua porta del Piano, finì con i rifiuti ed i detriti a mare. Negli anni ‘40 questa testimonianza storica sorrentina fu rinvenuta fra la sabbia nell’arenile sottostante alla Villa Comunale (dove, all’epoca, si era soliti giocare a calcio) e consegnata ad un appassionato di reperti archeologici sorrentini. Il suo erede, geloso custode del reperto, in occasione del restauro della statua di Sant’Antonino da parte del Rotary Club Sorrentino, ne fatto dono alla Città. è sempre il Santo a vincere e l’amore per Sorrento ad avere il sopravvento su tutte le passioni e gli interessi!


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Eventi/5. Come preludio il concerto della Sinfonietta Sinphony Orchestra

ECCO I “CAROTTESI CHE SI FANNO ONORE”

Scelti la prof.ssa Cecilia Coppola e lo chef Cristoforo Trapani per l’amore e l’orgoglio di appartenere alla propria terra

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er l’edizione del Premio “Carottesi che si fanno onore” il Sindaco Giovanni Ruggiero ha consegnato le medaglie d’oro alla Prof.ssa Cecilia Coppola e allo Chef Cristoforo Trapani, così come ufficializzato dalla Delibera n°242 del 5/12/2014. Il Premio, istituito nel 2004, intende riconoscere l’operato e il valore dei cittadini di Piano di Sorrento che manifestano particolari meriti e risultati, rendendo lustro alla propria terra. Per l’anno 2014, il Comune ha scelto la prof. ssa Cecilia Coppola «per il suo inesauribile impegno verso i bambini e giovani di numerose nazioni nel mondo per creare un futuro senza barriere e discriminazioni di razze in nome della pace, della tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale e sociale di ogni popolo»; e lo chef Cristoforo Trapani «per la sua attività professionale verso una gastronomia attenta e rispettosa a cogliere le opportunità dei prodotti agricoli, ricchi di gusti, colori e varietà che promuovono la cucina del territorio ad esprimersi in nuovi confini». Preludio alla premiazione è stato il concerto d’inizio anno tenuto dalla “Sinfonietta Sinphony Orchestra” diretta dal Maestro Yosyp Sozanskyy, con un organico di musicisti scelti della Filarmonica Statale di Chernivtsy, tra le più importanti istituzioni musicali nell’Ucraina. Direttore artistico il Maestro Paolo Scibilia. Il Sindaco Ruggiero nel consegnare le medaglie insieme al funzionario responsabile del settore cultura Carlo Pepe ha evidenziato come in Cecilia Coppola si manifesta l’operato di una donna che con umiltà, semplicità, grande forza di volontà e imprevedibilità progettuale, conduce la sua vita a coinvolgere nel mondo bambini, giovani e adulti nelle scuole e fuori delle scuole perché imparino a saper vivere la comunità al di là delle differenze etniche, sociali e religiose e preparare un futuro ricco di realizzazioni positive. Un gruppo di alunni dell’Istituto Comprensivo di Sorrento, presenti con la

docente Teresa Russo hanno dedicato a lei alcune parole: «Siamo qui a rappresentanza di tutti i bambini a cui sei sempre stata vicina. è un compito un po’ difficile il nostro ma cercheremo, con poche parole, di esprimere quello che è nei nostri cuori.Tu hai capito che i bambini sono il futuro dell’umanità e per questo con storie e poesie hai aperto la strada verso nuovi interessi e nuove conoscenze, aiutandoci a sentirci contenti e felici di quello che abbiamo, perché sappiamo che c’è chi non ha niente. Sei per noi come una fatina magica e vorremmo tu restassi sempre così: col sorriso sulle labbra e con l’allegria nel cuore. Ti auguriamo tanta gioia e felicità, accanto a noi e a tanti altri bambini, e ti dedichiamo questa breve poesia di Madre Teresa di Calcutta, “Il meglio di te”: Il bene che fai potrà essere dimenticato: non importa, fà il bene. Quello che hai costruito.sarà distrutto:non importa costruisci. La gente che hai aiutato forse non ti dirà “grazie”: non importa, aiutala Dai al mondo il meglio di te e ti tireranno le pietre: non importa, dà il meglio di te». Per il giovane chef Cristoforo Trapani il Sindaco ha sottolineato la capacità di emergere ed affermarsi in breve tempo nel mondo non facile della gastronomia sperimentandone i segreti, le diversità, i sapori, i gusti e mai dimenticando la ricchezza della terra sorrentina dove il profumo degli agrumeti si fonde con quello degli orti, del mare, non tralasciando mai l’umiltà e la volontà di imparare e una straordinaria capacità creativa. «Sono pronto - ha detto lo chef - ad affrontare situazioni difficili con un coraggio speciale perché accanto ai fornelli bisogna preparare una cucina di alta qualità che il cliente apprezza e ne gusta soddisfatto i sapori genuini». Un Premio che ha scelto una donna e un giovane entrambi stimolati dall’amore per il territorio di appartenenza, di cui divulgano con il loro operato la grande tradizione culturale e marinara, orgogliosi di essere parte della sua storia.


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Formazione/3. Tre appuntamenti presso la Casa di spiritualità “Barelli”

WEEKEND DIOCESANI PER LA FAMIGLIA

Gli operatori rifletteranno sul perdono, sulla solidarietà e l’affido e sulle realtà ferite, ascoltando una testimonianza diretta

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li incontri di formazione pensati per gli operatori di pastorale familiare dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare continuano anche per il 2015 con la formula ormai rodata del weekend. Si propongono l’obiettivo di consolidare ed implementare la rete diocesana di operatori di pastorale familiare e si rivolgono a coppie, sacerdoti, religiose e religiosi che vogliono impegnarsi a servizio della famiglia e già lo fanno e desiderano munirsi di strumenti più adeguati. La sede degli incontri è la Casa di spiritualità diocesana “Armida Barelli” (Via Petrignano, Meta, fraz. Alberi), è prevista l’accoglienza e l’animazione dedicata ai bambini, ed è necessaria la prenotazione entro una settimana dall’evento.

Dalle ore 15.30 del sabato alle ore 17.00 della domenica tre gli appuntamenti in calendario: 14-15 febbraio: “Il perdono in famiglia” - Relatori: Giulia Paola Di Nicola e Attilio Danese 7-8 marzo: “Solidarietà familiare e affido” (II parte) - Relatori: Marco Giordano e Gino ed Elisa Ferraro 25-26 aprile: “Pastorale delle famiglie ferite” - Relatori: Paolo e Sabrina Del Duca con testimonianza Si raccomanda la partecipazione all’intero weekend. Costi (per ciascun weekend) €40,00 a persona; €75,00 a coppia Per informazioni e prenotazioni (dalle ore 16.00 alle ore 18.00): 339.758.64.86 – 081.808.69.41 famiglia@diocesisorrentocmare.it

L’angolo degli Auguri

Auguri di cuore a Rossella e Carlo per la nascita del piccolo Christian da parte di tutte le persone che vi amano!

Quando, nello scorso ottobre, in occasione del Concorso “Sedil Dominova”, indetto dal Fotoclub “Terra delle Sirene”, Filomena Furno - Nanà per gli amici ottenne un lusinghiero successo, si pensò che fosse una particolare occasione o un fatto sporadico. Due primi premi, però, “I fiori di Salamanca” conquistati dalla giovane di Filomena Furno, foto vincitrice del Primo Premio dottoressa in Economia Aziendale presso l'Accademia Parthenope (e l’ultimo di pochi giorni fa), hanno consacrato le qualità e lo spirito artistico di Nanà Furno, che, lontana dall’insegnamento materno (la prof. Maria Teresa era docente di materie giuridiche negli Istituti Superiori) e dal titolo professionale conseguito, ha preferito impegnarsi , sia pure dilettantisticamente, nell’arte fotografica. Nel 2014 a S. Margherita Ligure, il primo premio è stato assegnato alla nostra giovane artista nel concorso indetto dall’Associazione LANPAI, presieduta dal prof. Marco Ventino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, mentre pochi giorni fa l’altro primo premio è stato conseguito nel concorso per “La foto dell’anno 2015”, indetto dall’Accademia Universale di Lettere e Scienze “Parthenope” di Gallipoli. Ovviamente Nanà non si fermerà a questi primi successi! Perciò tanti auguri! Nino Cuomo


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Ricorrenze. Gli appuntamenti per la XXIII Giornata mondiale del malato

“il mese della salute” per riflettere

«Per crescere nella tenerezza, nella carità rispettosa e delicata, noi abbiamo un modello cristiano a cui dirigere con sicurezza lo sguardo: Maria»

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’11 febbraio tutta la Chiesa festeggerà la Giornata mondiale del malato, istituita da Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio del 1992 in concomitanza con la commemorazione della Madonna di Lourdes. Da allora ogni anno ogni realtà comunitaria dedica il proprio pensiero alle persone bisognose di cura e di assistenza. La Diocesi di Sorrento Castellammare vivrà a tal proposito il “Mese della Salute” con quattro appuntamenti dedicati. Il 4 febbraio alle ore 16.30 presso la cattedrale di Sorrento avrà luogo la presentazione della XXIII Giornata mondiale del Malato con la Lectio guidata da Mons. Francesco Alfano e la distribuzione del materiale per l’animazione liturgica della giornata. L’11 febbraio due messe celebreranno la ricorrenza: alle 11.00 presso la parrocchia di N. S. di Lourdes e alle 18.00 presso la concattedrale di Castellammare di Stabia. Nello stesso luogo alle ore 16.00, il 16 febbraio si svolgerà l’incontro “Parrocchia e salute” a cura del Servizio pastorale della salute. Infine, il 25 febbraio lo stesso argomento sarà trattato dal Servizio per la Pastorale della famiglia alle 16.30 presso la cattedrale di Sorrento. Inoltre sono tante la realtà assistenziali che per l’occasione non mancano di organizzare celebrazioni dedicate. Alla Casa di riposo “San Michele Arcangelo”, ad esempio infatti, anche quest’anno avrà luogo una celebrazione eucaristica con unzione degli infermi per i malati e gli anziani della struttura ma anche per coloro che sono assistiti a domicilio dai volontari dell’associazione correlata “Acquaviva”. Papa Francesco lo scorso anno ha rivolto queste parole a coloro cui è dedicata la Giornata del malato: […] mi rivolgo in modo particolare alle persone ammalate e a tutti coloro che prestano loro assistenza e cura. La Chiesa riconosce in voi, cari ammalati, una speciale presenza di Cristo sofferente. E’ così: accanto, anzi, dentro la nostra sofferenza c’è quella di Gesù, che ne porta insieme a noi il peso e ne rivela il senso. Quando il Figlio di Dio è salito sulla croce ha distrutto la solitudine della sofferenza e ne ha illuminato l’oscurità. Siamo posti in tal modo dinanzi al mistero dell’amore di Dio per noi, che ci infonde speranza e coraggio: speranza, perché nel disegno d’amore di Dio anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale; e coraggio, per affrontare ogni avversità in sua compagnia, uniti a Lui. Il Figlio di Dio fatto uomo non ha tolto dall’esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l’ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da

negative possono diventare positive. Gesù è la via, e con il suo Spirito possiamo seguirlo. Come il Padre ha donato il Figlio per amore, e il Figlio ha donato se stesso per lo stesso amore, anche noi possiamo amare gli altri come Dio ha amato noi, dando la vita per i fratelli. La fede nel Dio buono diventa bontà, la fede nel Cristo Crocifisso diventa forza di amare fino alla fine e anche i nemici. La prova della fede autentica in Cristo è il dono di sé diffondersi dell’amore per il prossimo, specialmente per chi non lo merita, per chi soffre, per chi è emarginato. In forza del Battesimo e della Confermazione siamo chiamati a conformarci a Cristo, Buon Samaritano di tutti i sofferenti. «In questo abbiamo conosciuto l’amore; nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3,16). Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo. Quando la dedizione generosa verso gli altri diventa lo stile delle nostre azioni, facciamo spazio al Cuore di Cristo e ne siamo riscaldati, offrendo così il nostro contributo all’avvento del Regno di Dio. Per crescere nella tenerezza, nella carità rispettosa e delicata, noi abbiamo un modello cristiano a cui dirigere con sicurezza lo sguardo. È la Madre di Gesù e Madre nostra, attenta alla voce di Dio e ai bisogni e difficoltà dei suoi figli. Maria, spinta dalla divina misericordia che in lei si fa carne, dimentica se stessa e si incammina in fretta dalla Galilea alla Giudea per incontrare e aiutare la cugina Elisabetta; intercede presso il suo Figlio alle nozze di Cana, quando vede che viene a mancare il vino della festa; porta nel suo cuore, lungo il pellegrinaggio della vita, le parole del vecchio Simeone che le preannunciano una spada che trafiggerà la sua anima, e con fortezza rimane ai piedi della Croce di Gesù. Lei sa come si fa questa strada e per questo è la Madre di tutti i malati e i sofferenti».


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Messaggi. Mons. Bergoglio così parlo alle comunità educative argentine

essere creativi per una speranza attiva

Il metodo: «Dire sempre la verità, mettersi in gioco, sviluppare le capacità, proporre testimonianze e modelli concreti di vita» di Nino Cuomo

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ra la quaresima del 2003: l’arcivescovo di Buenos Aires, da poco nominato Cardinale, rivolgeva un messaggio alle comunità educative argentine. Certamente, all’epoca, non potevamo averne notizia in Italia, ma, quale primo articolo nella “seconda proposta per un’umanità nuova” (distribuita settimanalmente da un quotidiano milanese), abbiamo avuto l’occasione di leggerlo, restandone “toccati” per la sua “attualità”, dopo dodici anni! Mons. Bergoglio ammoniva che il compito degli educatori era quello di promuovere un’azione collettiva di creazione storica, concretizzandosi in un vero e proprio atto di speranza. Ispirandosi a Manuel Belgrano, figlio di un italiano e di una creola, che, dopo aver studiato in giurisprudenza nelle migliori università spagnole (Salamanca, Madrid, Valladolid), si era interessato a quel turbinio di nuove idee che stavano nascendo in Argentina, dando inizio ad una nuova epoca di fine sec. XVIII e lo portarono alla nomina di “primo segretario perpetuo del Reale consolato per il commercio del vicereame di Rio de la Plata” (qualcosa di simile ad un ministero per le finanze) e si propose di “gettare i semi che un giorno avrebbero dato i frutti”, germogliando “grazie al naturale ordine delle cose”. Partendo da una profetica affermazione, “Ciò che vedi…. non è tutto ciò che c’è”, cercò di raccogliere e proporre alcuni insegnamenti circa la creatività”, perché essere creativi è una sfida che richiede di sospettare di qualsiasi discorso, pensiero o proposta che potrebbe sembrare l’unico cammino possibile. L’arcivescovo di Buenos Aires propose di dire sempre la verità in una società dove la bugia, il sotterfugio e l’ipocrisia facevano perdere la fiducia per instaurare legami sociali; di trovare il coraggio di mettersi completamente in gioco per il valore cristiano della fratellanza solidale ed infine di non vacillare nella ricerca del meglio per le scuole. La creatività - affermava - deve affondare le sue radici nel passato, evitando di credere che tutto inizia con noi, perché altrimenti si è portati a degenerare velocemente in autoritarismo. Seguendo la concezione che ispirava Belgrano ha affermato che “non si può costruire nulla sulla distruzione indiscriminata di ciò che è venuto prima, ma bisogna piuttosto partire dal riconoscimento dell’identità

e del valore dell’altro”, perché nella storia non si può creare nulla di nuovo se non partendo da quanto la stessa storia ci offre. Infine, allo scopo di proporre qualcosa ai giovani bisogna partire dalla possibilità di riconoscere le differenze, le conoscenze precedenti e le attese: solo così si potranno proporre loro dei modelli di vita. In conclusione il card. Bergoglio indicava - ed indica ancora - quattro insegnamenti per altrettante chiavi di lettura della creatività storica: guardare sempre oltre, ricordando che “Ciò che vedi… non è tutto ciò che c’è”; bisogna avere ben presente “tutto l’uomo e tutti gli uomini”; cercare sempre i mezzi più adeguati ed efficaci perché “la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”; riscattare i valori positivi “costruendo a partire da ciò che è sano”. Da queste considerazioni è facile dedurre che l’uomo che vuole realizzare una Creatività per una speranza attiva, deve essere orientato e sentirsi impegnato a dire sempre la verità, operare mettendosi in gioco per costruire una fratellanza attiva, impegnarsi sempre più per sviluppare le nostre capacità ed infine fare in modo che siano proposte testimonianze e modelli concreti di vita. L’omelia della Quaresima del 2003, conclude (riferendosi alle “parabole” evangeliche) ricordando che “i pani ed i pesci” possono moltiplicarsi, che anche una “piccola offerta” può avere un valore enorme, che i “piccoli semi” si possono trasformare in albero e raccolto e che – seguendo l’ubbidienza all’invito di Gesù ai servitori di “fare quello che Ella vi dirà” – bisogna tener presente che creatività e speranza fanno crescere la vita, concludendo con il rivolgersi alla stessa Madre di Dio, e nostra, con le parole di Giovanni Paolo II nell’Evangelium Vitae: Fai che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. ……………………………… con il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire insieme con tutti gli uomini di buona volontà la civiltà della verità e dell’amore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.


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Pellegrinaggi. Dopo Gerusalemme e Lourdes, una nuova meta: la Spagna

IN PARTENZA PER IL CAMMINO DI SANTIAGO

La comunità di San Michele Arcangelo calcherà le strade patrimonio dell’Unesco che conducono alla tomba dell’apostolo Giacomo il Maggiore

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uest’anno la comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo, tra le tante attività, e con Don Pasquale Irolla, ha organizzato il Cammino di Santiago, in una versione

particolare. Di solito la cattedrale di Santiago è la meta del Cammino di Santiago di Compostela, che è il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere appunto al santuario di Santiago di Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell’apostolo Giacomo il Maggiore. Si tratta grossomodo (a seconda del sentiero e del punto di partenza) di un percorso che può essere sino a circa di 800 km, con la durata di 1 mese. Il cammino è storicamente chiamato francese, spagnolo o portoghese a secondo dal punto o meglio dallo stato di partenza e le strade che compongono l’itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Capirete che è un cammino prevalentemente rivolto ai giovani. Quest’anno il gruppo parrocchiale che negli anni scorsi ha visitato Gerusalemme e l’Israele e poi Lourdes, ha pensato di recarsi a Santiago, con un cammino particolare, indirizzato prevalentemente agli “over” ma comunque aperto a qualsiasi età. Il viaggio intero durerà 7 giorni, 6 notti, con il seguente programma:

Giorno 1 - Domenica 26 aprile 2015 Piano di Sorrento – Roma – Lisbona • Nel primo pomeriggio ritrovo dei sigg. partecipanti in Via delle Rose – Piano di Sorrento e trasferimento in bus a Roma Fiumicino aeroporto, disbrigo formalità aeroportuali ed imbarco sul volo aereo di linea in partenza per Lisbona (via Madrid). • In serata arrivo del gruppo all’aeroporto di Lisbona, incontro con l’assistente in lingua italiana e trasferimento in bus in hotel, arrivo in hotel e sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento. Giorno 2 – Lunedì 27 aprile Lisbona – Fatima • Prima colazione in hotel a Lisbona – a seguire incontro con l‘accompagnatore che sarà a nostra disposizione per l’intero viaggio – già guida nazionale e parlante in lingua italiana. • Segue intera giornata dedicata alla visita della città di Lisbona, con bus a disposizione, pranzo in ristorante e a seguire continuazione nella visita della città. • Nel tardo pomeriggio, trasferimento in bus a Fatima (120 chilometri), arrivo a Fatima, sistemazione in hotel nelle camere riservate, a seguire cena, serata libera e pernottamento.


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26 Giorno 3 – Martedì 28 aprile Fatima • Trattamento di pensione completa in hotel a Fatima con colazione, pranzo e cena – segue giornata con bus e accompagnatore per attività individuali e religiose presso il Santuario di Fatima con partecipazione alle manifestazioni religiose; Pernottamento.

senza accompagnatore. • Pranzo libero. • Chi desidera percorrere un tratto a piedi inferiore potrà farlo, verrà istruito di conseguenza. • Arrivo a Santiago de Compostela con mezzi propri, si ricongiunge il gruppo; seguono funzioni religiose con guida, cena e pernottamento in hotel.

Giorno 4 – Mercoledì 29 aprile Fatima – Coimbra – Porto • Colazione in hotel a Fatima – a seguire partenza in bus per Coimbra, visita guidata della città, mezza giornata; partenza per Porto; pranzo in ristorante a Porto, segue visita della città, mezza giornata; trasferimento in hotel con sistemazione nelle camere riservate a Porto; cena in hotel e pernottamento.

Giorno 7 – Sabato 2 maggio 2015 Santiago de Compostela – Roma – Piano di Sorrento • Prima colazione in hotel, • Continuano funzioni religiose con guida ed attività individuali • Pranzo in ristorante. • Nel pomeriggio trasferimento in bus all’aeroporto di Santiago de Compostela, disbrigo formalità aeroportuali ed imbarco sul volo aereo di linea in partenza per Roma (via Madrid). • Arrivo Roma aeroporto in serata e trasferimento in bus a Piano di Sorrento. Fine dei servizi.

Giorno 5 – Giovedì 30 aprile Porto – Caldais de Res – Padron – Santiago de Compostela • Prima Colazione in hotel; partenza per Caldais de Res. • A Caldais de Res inizia pellegrinaggio a piedi verso Padron – 16 chilometri – senza accompagnatore. • Pranzo libero. • Chi desidera percorrere un tratto a piedi inferiore potrà farlo, verrà istruito di conseguenza. • Appuntamento con bus a Padron e trasferimento a Santiago de Compostela, arrivo e sistemazione in hotel nelle camere riservate, a seguire cena e pernottamento. Giorno 6 – Venerdì 1 maggio Santiago de Compostela – Padron – Santiago de Compostela • Prima Colazione in hotel a Santiago de Compostela; partenza in bus per Padron (solo per chi vuole riprendere il cammino a piedi, chi preferisce restare a Santiago può farlo, giornata libera). • Arrivo a Padron si continua/si riprende il pellegrinaggio a piedi verso Santiago de Compostela – 20 chilometri –

Per l’intero viaggio sarà garantito servizio alberghiero con vitto, con trasferimenti e disponibilità continua di bus gran turismo e sempre un accompagnatore/guida parlante in lingua italiana. Il percorso a “piedi” verso Santiago si effettuerà si effettuerà solo nel 5° e 6° giorno e sarà un cammino a “piedi” riservato solo ai volontari che avranno libera scelta di effettuarlo o meno anche in distanze parziali ed inferiori a quelle fissate e saranno sempre e comunque assistiti da mezzi di trasporto: in tal modo garantiremo a tutti quel desiderio che “cova” in molti di noi, di effettuare almeno una volta nella vita il Cammino di Santiago de Compostela, sia anch’esso in formato ridotto. Rivolgiti in sagrestia per ritirare una brochure informativa e qualora interessato per prenotarti entro il 31 gennaio 2015.




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