Il Centro Novembre 2014 - Edizione n.85

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Anno 8 numero 8 (85) - Mensile gratuito iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Torre Annunziata. Iscrizione n.10 del 9 dicembre 2008 - Contatti: 331.74.88.453; e-mail: info@giornaleilcentro.com ; sito: www.giornaleilcentro.com

Novembre 2014 Prossima edizione: 15 Dicembre2014

il CENTRO Il giornale mensile di ispirazione cattolica della Penisola sorrentina

2 Novembre 2014 Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum

PARTE L’ITER PER IL RESTAURO DI S. MICHELE

IL SINODO IN DIOCESI: PREGHIERA PER LE FAMIGLIE

i luigini votano per il nuovo priore

diritto canonico: riprende la rubrica

“monti e mare per tutti”: mobilità alla disabilità

antonella leardi: la fede oltre la morte


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INDICE 3

Un nuovo San Michele per settembre 2015

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Verso la conclusione i lavori per la tela della pittrice Lavinia Fontana

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Il restauro per la statua settecentesca di Iole Filosa

La gioia per le nozze d’oro e d’argento

Le famiglie Mormile e Celentano in festa Preghiera di Gianni Mormile

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Il restauro alla Chiesa della SS. Trinità di Iole Filosa Un amore dolce come la... nutella

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“Straniamiento tra le vie del paese

Il racconto sui cari defunti della comunità carottese di Ciro Ferrigno Il matrimonio e le questioni psichiche Rubrica di diritto canonico di Manuela Abbate Tra moglie e marito non mettere...paranoie Il caso del mese L’anno del poeta delle Crociate

Gli eventi in onore di Torquato Tasso di Nino Cuomo

La differenza tra innamorarsi e amare

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Le poesie di Santa Teresa d’Avila

Concluso il Sinodo dei Vescovi

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«Diamo mobilità alla disabilità»

Preghiera di Raffaele Mormile

La Diocesi in preghiera per le famiglie Don Jesus dalla Spagna in Penisola

Intervista ad un testimone diretto del Sinodo e delle ordinazioni diaconali in Diocesi del 27 settembre 2014 “AAA cercasi genitori”

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«Ho cantato il Vangelo davanti al Papa»

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L’iniziativa della Diocesi

L’esperienza di Salvatore Iaccarino a Roma Da Meta una petizione per il Vescovo

Il dibattito locale sulle elezioni parrocchiali e le mobilitazioni dei fedeli Insediato il nuovo parroco di Massa Lubrense Don Gennaro Boiano

Il successore di Don Rito Maresca Luigini al voto il 23 novembre

Elezione del nuovo Governo all’Oratorio di San Nicola di Via Santa Margherita Il 2 novembre dei sacerdoti

La meditazione di Mons. Arturo Aiello sul componimento poetico di Pascoli

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La storia di una suora tormentata e innamorata del suo Signore Il progetto “Monte e mari per tutti” per acquistare le carrozzine jolette e job La Diocesi in pellegrinaggio a Lourdes

Il viaggio ad ottobre

400 mandati per i ministri straordinari

La consegna di Mons. Alfano in Diocesi Il giro del mondo in barca a vela

La traversata di Umberto Marzotto e Ann Park con partenza da Sorrento di Nino Cuomo Ciro Esposito: la fede oltre la morte L’incontro con la mamma del tifoso del Napoli ucciso a Roma, Antonella Leardi Nuovo campo al Centro “Zama” Già ribattezzato “AC stadium” L’@genda del Centro

Appuntamenti scelti o segnalati dai lettori Al via il Concorso “Il Presepe Oggi”

La XXXVII edizione del Memorial dedicato al Prog. Antonino Iaccarino di Nino Cuomo

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Obiettivi. Il restauro sarà affidato alla Dott.ssa Roberta Paola Sebillo

UN NUOVO S. MICHELE PER SETTEMBRE 2015

Promotrici dell’iniziativa per la raccolta fondi destinati alla statua del Settecento la comunità carottese e l’Arciconfraternita della Morte e Orazione

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persone del Priore Michele Gargiulo o scorso 29 settembre, fee di Giosuè Perrella, che si farà prostività di Santo Patrono di Piano di Sorrento, è stata motrice del restauro impegnandosi nella raccolta fondi. annunciata dall’altare delIl progetto del restauro, che si stima la basilica pontificia l’intenzione di possa durare circa 8 mesi, è stato affirestaurare l’antica e preziosa statua dato alla Dott.ssa Roberta Paola Seraffigurante San Michele Arcangelo. billo, che della basilica ha già curato L’immagine simbolo del culto carottese, scolpita in legno e laminata di il restauro del cassettonato ligneo con relativi dipinti e tela prospettica cenoro e argento, è opera di Giuseppe trale. In questi giorni sarà consegnata Maresca e fu posizionata nel tempietto in fondo all’abside poligonale in Curia tutta la documentazione relativa e saranno effettuate le prime il 28 maggio del 1705 con una solenvalutazioni dall’Ufficio Beni Cultune processione. L’ultimo restauro risale agli anni ’80 rali ed Edilizia di Culto della Diocesi Sorrento-Castellammare di Stabia del Novecento ed oggi, a più di 300 guidato da Don Pasquale Vanacore. anni dalla sua creazione, è necessario Fatto ciò, non resta che partire per far dare nuova vita all’opera d’arte. La tornare a brillare l’Arcangelo guerrienotizia è stata accolta con entusiasmo dalla comunità che ha già manifestato La statua lignea di San Michele Arcangelo ro e presentarlo nuovamente ai fedeli la volontà di contribuire all’iniziativa e, in particolare, entro la festività del Santo Patrono dell’anno 2015. dall’Arciconfraternita della Morte e Orazione, nelle Iole Filosa

VERSO LA CONCLUSIONE I LAVORI PER LA TELA DELLA PITTRICE LAVINIA FONTANA

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i avviano verso la conclusione i lavori di restauro relativi alla tela “Madonna con Bambino” della pittrice manierista Lavinia Fontana, svolti presso la chiesa della SS. Trinità a Piano di Sorrento dalle restauratrici Alessandra Cacace e Andreina Castellano. L’opera è stata protagonista assoluta del Maggio dei Monumenti 2014 promosso dall’Associazione Turistica Pro Loco Città Piano di Sorrento e dal Comune di Piano di Sorrento, e per la quale si sono svolte anche tre cene di beneficenza con la partecipazione fattiva della Venerabile Confraternita dei Pellegrini e dei Convalescenti, dell’Associazione Archimede, di Slow Food Costiera Sorrentina e Capri e dell’Unitre. «Abbiamo accolto con entusiasmo l’opportunità del restauro della tela - aveva commentato il Priore dell’Arciconfraternita trinitense Pasquale Bagno - si tratta di un’opera d’arte di rara bellezza e valore, firmata da una delle pochissime pittrici donne legate alla Chiesa. Siamo felici di contribuire nel dare identità alla nostra storia e nel consegnare ai posteri un segno che rimarrà nel futuro e di cui potranno godere le nuove generazioni». L’opera, salvo imprevisti o complicazioni, potrebbe essere pronta per il Natale 2014 alle porte. Foto: Marco D’Esposito


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Traguardi. Festeggiate dalla comunità le famiglie Mormile e Celentano

LA GIOIA PER LE NOZZE D’ORO e d’argento

Tutti insieme per dare un significato collettivo all’unione personale e sottolineare il legame profondo con la comunità

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un amore dolce come... la nutella

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razie mamma, grazie papà per questa bella storia che ci avete regalato. Storia fatta di sacrifici, dolori, gioie, ma soprattutto di grande amore! È bello oggi riunirci davanti all’altare, a Dio e davanti a questa comunità che ha condiviso con noi e con voi più della metà di questo cammino! Ottobre del 1964: una lunga storia d’amore, una strada lunga, tortuosa ma bella. Mentre voi tagliavate il nastro sulle scale della chiesa di San Ciro a Vico Equense, si inaugurava in Italia l’autostrada del sole e i racconti degli zii e dei nonni parlano di un’Angelina dai capelli rossi al vento avvinghiata sul sedile posteriore di un galletto Guzzi di un certo Lucariello. Grazie per l’educazione che insieme avete trasmesso a noi figli, fatta di carezze, attenzioni, ma anche di severe punizioni! Mio fratello Raffaele ed io siamo venuti su altini non per genetica ma forse per istinto di difesa: mamma ne ha visto battipanni spezzarsi sulle nostre gambe! Grazie mamma per quelle botte, ma grazie principalmente per il dono della musica. Dobbiamo solo alla tua passione e ai sacrifici di papà se oggi ci dilettiamo con questa nobile arte! Le note di pianoforte, di flauto, un po’ meno di violino, hanno risuonato in questi anni tra le mura della nostra casa! Un grazie personale a te papà perché mi hai insegnato la nobile arte del lavoro, lavoro fatto di mani e sudore ma principalmente di tanta creatività ed inventiva! Il Signore con te per questi talenti è stato esageratamente generoso!

Foto di Giuseppe Coppola (Photo105)

omenica 26 ottobre nella basilica di San Michele Arcangelo sono stati celebrati il venticinquesimo di Tonino e Luisa Celentano e il cinquantesimo di matrimonio di Luca e Angela Mormile. Due traguardi importanti in occasione dei quali entrambe le coppie hanno confermato il proprio legame davanti a Dio attraverso la benedizione di Don Pasquale Irolla e la vicinanza della famiglia e della comunità. Grande la commozione durante la solenne celebrazione eucaristica delle 11.15 e la gioia condivisa sul sagrato della chiesa in comunione con tutti i presenti. Due unioni personali che diventano patrimonio da custodire per l’intera comunità.

Un ricordo va a chi in questi 50 anni vi ha accompagnato e ora non c’è più. Penso ai nonni, agli zii e agli amici più cari! Un matrimonio regge 50 e più anni anche grazie a chi ti sta intorno! 50 anni insieme è lo slogan della Ferrero che proprio ad ottobre di 50 anni fa inventava la Nutella.Dolce e intramontabile proprio come il vostro amore! Che dio vi e ci benedica. Gianni Mormile

la differenza tra innamorarsi e amare

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’Amore, che mistero meraviglioso. L’amore, ma che immensa fortuna riuscire davvero a respirarne l’odore, a sentirne l’importanza sotto la pelle. Chiudere gli occhi e percepirne la presenza attraverso i brividi tra cuore e anima. Leggevo che tra l’innamorarsi e l’amare c’è molta differenza. Quando una persona si innamora non lo fa apposta, succede. Ma dopo, per amarsi bisogna sudare, soffrire, ridere, stare svegli, donarsi, fidarsi, sacrificarsi, comprendersi, tutelarsi, rimanere insieme in costante cammino, cadere e rialzarsi più uniti, innamorati e forti di prima. Tutto questo con voi è successo e noi figli lo abbiamo respirato, toccato con mano, vissuto in prima persona e di questo ve ne siamo infinitamente grati. Il vostro esempio sia sempre per noi la luce che illumini la nostra vita e la vita delle nostre famiglie. Grazie mamma, grazie papà per esserci donati a noi, alla nostra educazione, ai nostri valori, alla nostra crescita e grazie a Dio per averci dato due genitori unici, due perle inimitabili, due gioielli d’oro. Raffaele Mormile


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Eventi/1. Don Francesco Saverio Iaccarino invita la Diocesi alla preghiera

concluso il sinodo dei vescovi

Papa Francesco alla III Assemblea Generale Straordinaria: «Un cammino di uomini fatto di tentazioni sotto la guida della Vergine Maria e S. Giuseppe»

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l 19 ottobre si è concluso il Sinodo straordinaio mino ci sono stati dei momenti di corsa veloce, quasi dei Vescovi indetto da Papa Francesco sul tema a voler vincere il tempo e raggiungere al più presto “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto la mèta; altri momenti di affaticamento, quasi a voler dell’evangelizzazione”. Un appuntamento che dire basta; altri momenti di entusiasmo e di ardore. Ci ha coinvolto tute le Chiese locali, le Comunità parroc- sono stati momenti di profonda consolazione ascoltanchiali e gli Istituti di vita consacrata nell’ottica di una do la testimonianza dei pastori veri (cf. Gv 10 e Cann. nuova riflessione e conseguenti nuovi approcci con 375, 386, 387) che portano nel cuore saggiamente le le realtà famigliari odierne. Anche la Diocesi di Sor- gioie e le lacrime dei loro fedeli. Momenti di consolarento-Castellammare di Stabia, dietro invito di Don zione e grazia e di conforto ascoltando e testimonianze Francesco Saverio Iaccarino, direttore dell’Ufficio delle famiglie che hanno partecipato al Sinodo e hanno Liturgia diocesano, ha vissuto condiviso con noi la bellezza e intensamente il tempo sinodale. la gioia della loro vita matriPREGHIERA ALLA SANTA In particolare domenica 28 setmoniale. Un cammino dove il tembre durante tutte le celebraFAMIGLIA PER IL SINODO più forte si è sentito in dovere zioni eucaristiche della Diocesi di aiutare il meno forte, dove il sono state lette la Preghiera alla più esperto si è prestato a serGesù, Maria e Giuseppe Santa Famiglia composta dal vire gli altri, anche attraverso in voi contempliamo Pontefice appositamente per i confronti. E poiché essendo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. il Sinodo e le intenzioni per la un cammino di uomini, con le preghiera universale affinché in consolazioni ci sono stati anSanta Famiglia di Nazareth, «questo tempo speciale di riche altri momenti di desolaziorendi anche le nostre famiglie flessione della Chiesa – scrive ne, di tensione e di tentazioni, luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, Don Francesco nella lettera – lo delle quali si potrebbe menzioautentiche scuole del Vangelo Spirito illumini i partecipanti ai nare qualche possibilità: e piccole Chiese domestiche. lavori sinodali». - La tentazione dell’ irrigidiA Roma, intanto, dal 5 al 19 mento ostile, cioè il voler chiuSanta Famiglia di Nazareth, ottobre si è pregato ogni giorni dersi dentro lo scritto (la lettemai più nelle famiglie si faccia esperienza nella Cappella della Salus Popura) e non lasciarsi sorprendere di violenza, chiusura e divisione: li Romani della basilica di Santa da Dio, dal Dio delle sorprese chiunque è stato ferito o scandalizzato Maria Maggiore. Significativo il (lo spirito); dentro la legge, conosca presto consolazione e guarigione. discorso del Santo Padre per la dentro la certezza di ciò che coSanta Famiglia di Nazareth, conclusione III Assemblea Genosciamo e non di ciò che dobil prossimo Sinodo dei Vescovi nerale Straordinaria del Sinobiamo ancora imparare e ragpossa ridestare in tutti la consapevolezza do dei Vescovi di cui riportiamo giungere. Dal tempo di Gesù, del carattere sacro e inviolabile della famiglia, alcuni passi di seguito. è la tentazione degli zelanti, la sua bellezza nel progetto di Dio. degli scrupolosi, dei premurosi «Eminenze, Beatitudini, Eccele dei cosiddetti - oggi - “tradiGesù, Maria e Giuseppe lenze, fratelli e sorelle, zionalisti” e anche degli intelascoltate, esaudite la nostra supplica. con un cuore pieno di riconolettualisti. scenza e di gratitudine vorrei - La tentazione del buonismo ringraziare, assieme a voi, il Signore che ci ha accom- distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatripagnato e ci ha guidato nei giorni passati, con la luce ce fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che dello Spirito Santo! tratta i sintomi e non le cause e le radici. È la tentazione Potrei dire serenamente che - con uno spirito di collegia- dei “buonisti”, dei timorosi e anche dei cosiddetti “prolità e di sinodalità - abbiamo vissuto davvero un’espe- gressisti e liberalisti”. rienza di “Sinodo”, un percorso solidale, un “cammino - La tentazione di trasformare la pietra in pane per insieme”. rompere un digiuno lungo, pesante e dolente (cf. Lc Ed essendo stato “un cammino” - e come ogni cam- 4,1-4) e anche di trasformare il pane in pietra e sca-

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SEGUE DA PAGINA 5 gliarla contro i peccatori, i deboli e i malati (cf.Gv 8,7) cioè di trasformarlo in “fardelli insopportabili” (Lc 10, 27) - La tentazione di scendere dalla croce, per accontentare la gente, e non rimanerci, per compiere la volontà del Padre; di piegarsi allo spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo allo Spirito di Dio. - La tentazione di trascurare il “depositum fidei”, considerandosi non custodi ma proprietari e padroni o, dall’altra parte, la tentazione di trascurare la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un linguaggio di levigatura per dire tante cose e non dire niente! Li chiamavano “bizantinismi”, credo, queste cose... Cari fratelli e sorelle, le tentazioni non ci devono né spaventare né sconcertare e nemmeno scoraggiare, perché nessun discepolo è più grande del suo maestro; quindi se Gesù è stato tentato - e addirittura chiamato Beelzebul (cf. Mt 12, 24) - i suoi discepoli non devono attendersi un trattamento migliore. Personalmente mi sarei molto preoccupato e rattristato se non ci fossero state queste tentazioni e queste animate discussioni; questo movimento degli spiriti, come lo chiamava Sant’Ignazio (EE, 6) se tutti fossero stati d’accordo o taciturni in una falsa e quietista pace. Invece ho visto e ho ascoltato - con gioia e riconoscenza - discorsi e interventi pieni di fede, di zelo pastorale e dottrinale, di saggezza, di franchezza, di coraggio e di parresia. E ho sentito che è stato messo davanti ai propri occhi il bene della Chiesa, delle famiglie e la “suprema lex”, la “salus animarum” (cf. Can. 1752). E questo sempre - lo abbiamo detto qui, in Aula - senza mettere mai in discussione le verità fondamentali del Sacramento del Matrimonio: l’indissolubilità, l’unità, la fedeltà e la procreatività, ossia l’apertura alla vita (cf. Cann. 1055, 1056 e Gaudium et Spes, 48). E questa è la Chiesa, la vigna del Signore, la Madre

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fertile e la Maestra premurosa, che non ha paura di rimboccarsi le maniche per versare l’olio e il vino sulle ferite degli uomini (cf. Lc 10, 25-37); che non guarda l’umanità da un castello di vetro per giudicare o classificare le persone. Questa è la Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica e composta da peccatori, bisognosi della Sua misericordia. Questa è la Chiesa, la vera sposa di Cristo, che cerca di essere fedele al suo Sposo e alla sua dottrina. È la Chiesa che non ha paura di mangiare e di bere con le prostitute e i pubblicani (cf. Lc 15). La Chiesa che ha le porte spalancate per ricevere i bisognosi, i pentiti e non solo i giusti o coloro che credono di essere perfetti! La Chiesa che non si vergogna del fratello caduto e non fa finta di non vederlo, anzi si sente coinvolta e quasi obbligata a rialzarlo e a incoraggiarlo a riprendere il cammino e lo accompagna verso l’incontro definitivo, con il suo Sposo, nella Gerusalemme Celeste. Questa è la Chiesa, la nostra madre! E quando la Chiesa, nella varietà dei suoi carismi, si esprime in comunione, non può sbagliare: è la bellezza e la forza del sensus fidei, di quel senso soprannaturale della fede, che viene donato dallo Spirito Santo affinché, insieme, possiamo tutti entrare nel cuore del Vangelo e imparare a seguire Gesù nella nostra vita, e questo non deve essere visto come motivo di confusione e di disagio. Tanti commentatori, o gente che parla, hanno immaginato di vedere una Chiesa in litigio dove una parte è contro l’altra, dubitando perfino dello Spirito Santo, il vero promotore e garante dell’unità e dell’armonia nella Chiesa. Lo Spirito Santo che lungo la storia ha sempre condotto la barca, attraverso i suoi Ministri, anche quando il mare era contrario e mosso e i ministri infedeli e peccatori. E, come ho osato di dirvi all’inizio, era necessario vivere tutto questo con tranquillità, con pace interiore anche perché il Sinodo si svolge cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa è garanzia per tutti. Cari fratelli e sorelle, ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie. Un anno per lavorare sulla “Relatio synodi” che è il riassunto fedele e chiaro di tutto quello che è stato detto e discusso in questa aula e nei circoli minori. E viene presentato alle Conferenze episcopali come “Lineamenta”. Il Signore ci accompagni, ci guidi in questo percorso a gloria del Suo nome con l’intercessione della Beata Vergine Maria e di San Giuseppe! E per favore non dimenticate di pregare per me! (da www.vativan.va)


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L’intervista. Testimone diretto del Sinodo e delle ordinazioni diaconali

Don Jesus dalla spagna in penisola

«Ho trovato una Chiesa viva, una famiglia cristiana che celebra e vive attivamente la sua fede. Farò lo stesso nella Diocesi di Chiudad Real»

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rotagonista “speciale” di questa edizione è Don Jesus Navarro Ortiz, proveniente dalla Diocesi spagnola di Chiudad Real, alunno del Seminario spagnolo in Roma e studente alla Pontificia Università Gregoriana. Don Jesus è stato testimone diretto del Sinodo straordinario dei Vescovi sulla famiglia: nelle scorse settimane ha collaborato attivamente all’organizzazione sinodale nei lavori di segreteria e come responsabile di uno dei quattro settori in cui era divisa l’aula sinodale. Inoltre è stato ospite della Diocesi di Sorrento-Castellammare per le ordinazioni diaconali del 27 settembre e della parrocchia di San Michele Arcangelo in occasione della prima messa da Diacono di Salvatore Iaccarino e della festa patronale. Dalle sue parole e dal suo inconfondibile accento ispanico raccogliamo le impressioni, le emozioni e i propositi legati a queste due tappe del suo cammino di fede ed ecclesiale. ► Don Jesus, come hai vissuto il Sinodo? Il Sinodo è stato davvero un’esperienza molto bella. Sono venuto in Italia dalla Spagna per studiare ed imparare per tutto ciò che un giorno potrà aiutarmi nel sacerdozio e nel

dare forma al mio Ministero all’interno della mia Diocesi. Il Sinodo è stato bello in quest’ottica perché è stato un momento ecclesiale, universale, in cui i Vescovi e il Santo Padre hanno mostrato la propria apertura ma anche la propria preoccupazione sul tema della famiglia e sulla sua importanza per la Chiesa e per le nostre parrocchie. ► C’è un episodio particolare che ricordi con maggiore affetto? Più che un episodio resta indimenticabile una persona. E la persona che più mi ha colpito nel Sinodo è stata senza dubbio il Papa. Ha parlato poco, solo il primo giorno in cui ha fatto un piccolo discorso d’inizio, e l’ultimo giorno. Per chiudere il Sinodo il Papa ci ha fatto una bella sorpresa con un discorso che per me è stato un momento speciale, soprattutto quando ci ha detto che la Chiesa non deve avere paura di andare in ginocchio davanti agli infermi per guarire le loro ferite con olio e vino e nemmeno di sedersi alla tavola per bere e mangiare con le prostitute e i peccatori. Questo per me è la sintesi del Sinodo e anche del momento presente che la Chiesa sta vivendo, con le sue preoccupazioni sulla famiglia.

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8 ► Hai anche avuto la possibilità di incontrare e salutare il Santo Padre… Certo, questo è stato un altro momento bello per me. L’ho incontrato tante volte durante il Sinodo: ci siamo incontrati nelle sale, durante la pausa caffè... Ho avuto la possibilità di parlargli della mia famiglia, soprattutto dei miei genitori. ► Oggi ti trovi a Roma. Cosa fai precisamente? Sono sacerdote da 7 anni e da un anno mi sono trasferito a Roma. I primi sei anni sono stato in due parrocchie della mia Diocesi, la Chiudad Real, in una facevo il parroco, nell’altra il viceparroco. Facevo anche il professore di religione nei licei con i giovani e lavoravo nella Pastorale giovanile della Diocesi. Sono stati sei anni bellissimi per me, era la mia prima esperienza come prete e come formatore pastorale. Ero molto felice e pensavo che Dio mi avesse chiamato a quel tipo di ruolo. Ad un certo punto il mio Vescovo mi ha pro-

“aaa cercasi genitori” l’iniziativa della diocesi A partire dal prossimo 5 novembre il settore Adulti e l’equipe ACR dell’Azione cattolica diocesana darà il via all’iniziativa “AAA Cercasi Genitori” con l’intenzione di gettare presupposti tali da dar vita unitariamente ad una proposta da fare ai genitori dei bambini e dei ragazzi dei gruppi ACR e Giovanissimi. Secondo il calendario degli appuntamenti già fissati il 5 novembre l’incontro sarà presso il Seminario di Vico Equense e saranno coinvolte le zone I e II della Diocesi; stesso incontro verrà replicato il 7 novembre per le zone III e IV presso la con-cattedrale di Castellammare di Stabia. A seguire gli incontri diocesani nelle seguenti date: 12 dicembre 2014, 11 febbraio e 30 maggio 2015.

Foto di Giuseppe Coppola (Photo105)

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posto di venire qui in Italia per studiare Storia della Chiesa. In un primo momento questo cambiamento di vita mi è sembrato difficile perché io sono più pastorale, più pratico, meno teorico. Mi piace lo studio, mi piace la storia, ma più di tutto mi piace la pastorale, la Chiesa, la parrocchia, stare con le persone. Perciò in un primo momento ero un po’ preoccupato. Dopo un anno a Roma, invece, ho capito che Dio vuole questo per me. Adesso vedo questo momento di studio come un’occasione per imparare la storia non per scrivere a mia volta la storia un domani ma per annunciare il Vangelo attraverso la storia della Chiesa. ► A settembre hai conosciuto anche un’altra realtà oltre Roma. Sei stato infatti nella Diocesi di SorrentoCastellammare e nella parrocchia di San Michele Arcangelo, vero? Sì, ed è stata un’esperienza per me molto bella. Sono venuto nella Diocesi sorrentino-stabiese per le ordinazioni diaconali del 27 settembre. Mi ha reso particolarmente felice prima di tutto perché sono stato accanto a Salvatore con cui condivido l’esperienza romana. Penso che Salvatore sarà un bravo prete per la Chiesa e per me è stata una gioia esserci: a Roma condividiamo tanti momenti insieme. E sono felice anche perché poi ho conosciuto il Vescovo, la parrocchia di San Michele e un grande gruppo di persone che stavano celebrando l’ordinazione di un figlio e anche la festa del Santo Patrono. Ho trovato una parrocchia viva, una famiglia cristiana che celebra e che vive attivamente la sua fede e questo mi è piaciuto molto. ► Cosa porterai con te in Spagna da quest’esperienza? Mi è piaciuta molto la liturgia di questa parrocchia. C’è un’attenzione particolare ai dettagli e la comunità partecipa attivamente con le parole, i canti, i giovani. Sicuramente porterò tutto ciò nella mia Diocesi in Spagna. ► Un pensiero alla Chiesa di oggi, alla Chiesa di Papa Francesco. Questi giorni ho maturato un pensiero: sarebbe importante leggere e informarsi sul lavoro che sta facendo la Chiesa con il Papa e i Vescovi attraverso le fonti ufficiali e non tramite le notizie filtrate da alcuni giornali che non sono sempre esatte. Ascoltare. Credo sia importante ascoltare semplicemente il Papa che parla sotto l’influsso dello Spirito Santo.


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Eventi/2. La messa di ringraziamento per i fondatori della Chiesa in Canada

«ho cantato il vangelo davanti al papa»

Il neo Diacono di Piano di Sorrento Salvatore Iaccarino: «Un momento di grazia inaspettato che ha arricchito ulteriormente il mio cammino di fede» altre volte, c’è stata la possibilità di intrattenerci per più tempo. A poche settimane dall’ordinazione diaconale conclude - questa ulteriore grazia ha arricchito il mio cammino, donandomi energia rinnovata e desiderio di continuare a camminare nell’amore di Dio e nel servizio ai fratelli». Il Pontefice durante la sua omelia ha approfondito il senso dell’essere missionario affidando ai pellegrini presenti due consigli tratti dalla Lettera agli Ebrei: “Il primo è questo: «Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede» (13,7). La memoria dei missionari ci sostiene nel momento in cui sperimentiamo la scarsità degli operai del Vangelo. I loro esempi ci attirano, ci spingono a imitare la loro fede. Sono testimonianze feconde che generano vita! Il secondo è questo: «Richiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa…Non abbandonate la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza…» (10,32.35-36). Rendere omaggio a chi ha sofferto per portarci il Vangelo, significa portare avanti anche noi la buona battaglia della fede, con umiltà, mitezza e misericordia, nella vita di ogni giorno. E questo porta frutto”.

Foto: ©Osservatore Romano - Servizio fotografico de “L’O.R.” Città del Vaticano

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omenica 12 ottobre presso la Basilica Vaticana è stata celebrata, alla presenza di Papa Francesco, la Santa Messa di ringraziamento per la canonizzazione equipollente di due santi canadesi, dopo averli proclamati Santi lo scorso 3 aprile: il vescovo Francesco de Laval (1623-1708) e la religiosa orsolina Maria dell’Incarnazione (1599-1672) considerati i principali fondatori della Chiesa in Canada che all’epoca si chiamava Nuova Francia. A questa celebrazione ha partecipato il neo Diacono Salvatore Iaccarino, originario di Piano di Sorrento e oggi alunno dell’Almo Collegio Capranica di Roma, chiamato a cantare il Vangelo durante la S. Messa a pochi giorni dalla sua ordinazione celebrata il 27 settembre presso la Cattedrale di Sorrento. «è stato un momento intenso e inaspettato - ci racconta - fino a qualche giorno prima ero ignaro del fatto che la domenica successiva avrei cantato il Vangelo in S. Pietro alla Messa presieduta dal Santo Padre. La magnificenza della Basilica Vaticana, così ricca di storia, fulcro della Chiesa, e la presenza di Papa Francesco hanno alimentato in me la gratitudine ma anche l’emozione, accompagnata da alcune piccole ansie sull’intonazione, la voce e altro. Prima della celebrazione - continua Salvatore - abbiamo avuto l’opportunità di salutare e presentarci al Papa; a differenza delle


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Eventi/3. Continua il dibattito sulle elezioni parrocchiali in Diocesi

da meta una petizione per il vescovo

Lo jus patronatus torna a far discutere mentre in Curia si approfondisce il suo significato oggi alla luce del Concilio Vaticano II

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na petizione per chiedere a Mons. Alfano di dare il proprio assenso alle elezioni parrocchiali: è questa l’ultima mossa della parrocchia di Santa Maria del Lauro di Meta per ribadire la propria posizione sullo jus patronatus, antico privilegio riservato a 21 parrocchie in tutto il mondo che prevede siano i fedeli a scegliere chi debba essere alla guida della comunità e non il Vescovo della Diocesi. L’idea, che sta registrando la mobilitazione cittadina anche porta a porta balzando agli onori della cronaca anche nazionale, è di raccogliere almeno 1000 firme e presentare le sottoscrizioni in Curia in modo da sollecitare una soluzione risolutiva rispetto all’attesa in cui versano le parrocchie di San Michele Arcangelo, di Santa Maria di Galatea, di Santa Maria del Lauro, guidate rispettivamente da Don Pasquale Irolla, Don Francesco Saverio Iaccarino e Don Gennaro Starita. Mons. Alfano dal canto suo sull’argomento si è così espresso nell’intervista rilasciata nella scorsa

edizione de “Il Centro” (settembre 2014; n°84): «È un aspetto che studieremo con calma e approfondimento. Io l’ho trovato, non vengo da questa esperienza, perché è una peculiarità non della Diocesi ma di alcune parrocchie della Diocesi ed è un rimando ad esperienze del passato in un contesto storico totalmente diverso dal nostro. So, perché mi sono documentato lungamente, che nel passato ci sono stati dei primi tentativi per capire cosa può significare oggi l’elezione del parroco. Mi sono preso prima un po’ di tempo per conoscere le realtà, oggi cercheremo di approfondire e capire cosa può significare in un tempo come il nostro, dopo il Concilio Vaticano II, un’esperienza come questa in un’ottica di comunione e di corresponsabilità».

insediato il nuovo parroco di massa lubrense don gennaro boiano

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i è insediato ufficialmente sabato 12 ottobre il nuovo parroco di Massa Lubrense. Don Gennaro Boiano, precedentemente affidato alla parrocchia di Ponte Persica, ha preso infatti possesso dell’ex cattedrale di Santa Maria delle Grazie durante la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Francesco Alfano, prendendo il posto di Don Rito Maresca che è stato a sua volta spostato presso il Seminario interregionale di Posillipo a Napoli. Foto Luigi Coppola fotografo Massa Lubrense


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Congreghe. All’Oratorio di San Nicola a breve sarà eletto il nuovo Piore

LUIGINI AL VOTO il 23 NOVEMBRE

Dopo i due mandati di Lorenzo Milano, il decreto firmato dalla Curia dà il via alla corsa verso il nuovo Governo e una nuova pagina di storia

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i terranno domenica 23 novembre le elezioni il Primo e il Secondo Assistente. Sistema dunque per il rinnovo delle cariche di Priore, primo che può garantire molteplici soluzioni. Ricordiamo e secondo assistente della Congrega dei infatti che non esistono “liste”: tutti sono allo stesso Luigini. Le elezioni si sarebbero dovute tempo elettori e potenziali eletti. Lorenzo Milano tenere a fine ottobre dello scorso anno, ma i lavori dopo una vittoria schiacciante nel primo mandato di restauro della cappella, rendevano pressoché undici anni orsono - ha vinto sei anni fa con una impossibili le operazioni di maggioranza più risicata, ma costituzione del seggio, e senza mai rischiare di non dunque di voto. Questa volta essere lui il confermato Priore l’ok è arrivato dall’attuale a guida dei Luigini. amministrazione e dalla Curia Il decreto firmato dalla Curia, non lasciano dubbi: i Luigini sarà affisso per due domeniche avranno a fine novembre un consecutive fuori la Cappella nuovo Priore. Inutile dire che di San Nicola. Anche questo queste elezioni segneranno un è uno dei “gesti” importanti passo importante; scriveranno da compiere. Rappresenta una pagina nuova nella storia la cd. “pubblicità” del voto, del sodalizio più giovane della mettere al corrente confratelli Parrocchia San Michele, della e consorelle di un loro diritto. Città di Piano di Sorrento e I fratres che hanno diritto ad seconda solo ai Giuseppini, esprimere la propria preferenza nell’ambito della cd. Unità sono quelli che al 31 dicembre Pastorale (l’insieme dei 2013 sono in regola con il sodalizi presenti sui comuni di pagamento delle quote annuali Piano, Meta e Sant’Agnello). di adesione al sodalizio. è Il perché è presto detto: dopo permesso un ritardo di massimo due mandati (per complessivi tre anni. undici anni) l’attuale Priore Le operazioni di voto si Lorenzo Milano, cederà le svolgeranno tra le 9.00 e le “insegne” di prius a un nuovo 12.00. Coloro i quali dopo confratello. Non è possibile quest’ora sono presenti L’Oratorio di San Nicola dopo il restauro infatti aspirare al gradino più fisicamente all’interno alto del governo del sodalizio per una terza volta dell’Oratorio (il seggio sarà costituito nella sala Don consecutiva. Lorenzo Milano è stato difatti priore per Alfredo Ammendola) hanno diritto al voto, subito due mandati consecutivi. L’ultimo con a fianco gli dopo si terrà lo scrutinio, e l’immediata proclamazione Assistenti Vincenzo Russo e Biagio Verdicchio. Per degli eletti. Il neonato Governo si riunirà poi nelle questi ultimi due, come per gli oltre 60 confratelli/ settimane successive. Dovranno suggerire alla Curia consorelle aventi diritto al voto, la possibilità di una ipotetica data per celebrare con Messa solenne il correre per succedere al Priore uscente. Giuramento. Nomineranno poi Segretario e Tesoriere, Il sistema di voto del sodalizio dei Giovani Carottesi e nel particolare caso proprio dei Luigini, i cd. due (questo il nome esatto della confraternita sorta nel Consultori, come recita lo statuto. lontano ottobre del 1875), è abbastanza semplice, nutile dire che trascorso il periodo di festività ma per chi mastica un po’ storia e tradizioni dei pii natalizie, gli occhi sono rivolti tutti per una Solenne sodalizi laicali, abbastanza “spietato”. I confratelli Celebrazione il 31 gennaio 2015. Giorno in cui avranno a disposizione una scheda al cui interno la Chiesa ricorda San Giovanni Bosco, istitutore esprimere fino ad un massimo di due preferenze. dell’Oratorio. Tradizione ed innovazione. Continuità Non c’è differenziazione tra l’esprimere un voto per e discontinuità. Il cuore dei confratelli Luigini nelle il Priore o per un amministratore. Con il risultato che prossime settimane sarà rivolto a scrivere su di una il più votato diventerà Priore, a seguire saranno eletti scheda, nuove pagine di storia.


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Commemorazione/1. “Diario autunnale”: meditazioni su Giovanni Pascoli

IL 2 novembre DEI SACERDOTI

La metafora della vita dei consacrati nella processione silenziosa verso la chiesa, la propria solitudine e l’agonia del sole di Mons. Arturo Aiello* Bologna, 2 novembre 1907 Per il viale, neri lunghi stormi, facendo tutto a man man più fosco, passano: preti, nella nebbia informi, che vanno in riga a San Michele in Bosco. Vanno. Tra loro parlano di morte. Cadono sopra loro foglie morte. Sono con loro morte foglie sole. Vanno a guardare l’agonia del sole.

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orse questo testo del Pascoli non è molto conosciuto, fa parte di una serie di componimenti sull’autunno. Un’immagine fosca, quella che il poeta raccoglie, anche la data ha la sua importanza: 2 novembre. È la festa dei morti, la Commemorazione dei defunti, meglio, e quindi c’è la ricorrenza liturgica e c’è questo tema già così caro al poeta che riceve un impulso ulteriore da questa immagine. Una poesia è originata da una foto, da una sensazione, da un sentimento, in questo caso è originata da una sorta di processione a due a due, preti, ma possiamo anche pensare all’epoca seminaristi, avrebbe più senso perché si andava in fila; vanno, com’è consuetudine, a una chiesetta posta su un poggio, a Bologna, forse in questo giorno dei morti particolarmente visitata, quindi questa è l’occasione , ciò che ha originato la composizione che, nonostante le sue tinte fosche, peraltro riferite ai preti, mantiene una sua bellezza. Il passaggio di questi preti, di questa processione, di questa sorta di processione, rende il paesaggio autunnale, già di per sé triste, particolarmente fosco, addirittura il poeta dice che man mano che passano rendono il paesaggio ancora più fosco, perché sono avvolti nelle loro talari, nei loro mantelli, si chiamava all’epoca “ferraiuolo” il mantello che portavano i sacerdoti e i seminaristi, una sorta di piviale nero sulla talare nera, «lunghi stormi» (...). Vanno: è l’andare dell’uomo, del credente, camminano, processionano e parlano tra loro. Parlano, quindi non è una processione. Di cosa parlano questi preti? Di che cosa parleranno il 2 novembre? «Tra loro parlano di morte» (...). Io vengo da una formazione, almeno quella iniziale, - ci sono verità in tutti gli aspetti – dove ci veniva detto che il prete veste di nero perché è in lutto col mondo (...). Di cosa parlano questi preti che camminano verso una chiesetta? Parlano di morte. Forse parlano del più e del meno, ma è il loro passaggio, è lo stridore della loro veste, della loro fisionomia, del loro atteggiamento, o anche semplicemente della loro scelta che fa pensare al poeta che stiano discorrendo dell’unica cosa

importante, dell’unica cosa vera dopo la vita: la morte (...). «Cadono sopra loro foglie morte», a sottolineare che quello che stanno dicendo, quello che testimoniano è vero; anche la natura sottolinea, dà il suo apporto a questo discorrere di morte perché cadono le foglie, perché tutto passa, tutto sfiorisce. E poi questo verso un po’ sibillino: «Sono con loro morte foglie sole». Questi preti che camminano insieme, ma sono soli, come d’altra parte è solo ogni uomo, non è la testimonianza celibataria che rende soli. Quelli tra noi che sono sposati sanno l’arsura di certe solitudini in coppia, quindi è la solitudine dell’uomo. E queste foglie che cadono, cadono dall’albero, si staccano dalla vita, e anche se cadono in gruppo sono sole. Così questo andare dei preti. Da diversi mesi mi torna in mente l’espressione dove l’autore dice di sé: «Vicolo cieco della storia» , perché non è sposato, ma lo ritengo vero per me, perché di figli ce ne sono tanti, forse anche troppi, in sovrabbondanza, però a volte alcuni hanno questa percezione di essere vicoli ciechi nella storia, cioè attraverso di me, dopo di me più nessuno, non ho generato, non o un figlio allora per il poeta non solo ci sono questi uomini morti, morti anzitempo, e sono i preti, morti prima di morire, morti per scelta, ci sono questi uomini soli, perché è impossibile pensare una morte in compagnia, perché la morte è l’estrema solitudine. Ebbene, le foglie che cadono sono morte, sono sole. Sono cadute dieci foglie contemporaneamente, dallo stesso ramo, non hanno avuto il tempo di salutarsi, e adesso ognuna è sola dinanzi alla sua finitudine. E dove vanno questi preti? Dove va questo corteo, questa processione che sembra infinita? (...). «Vanno a guardare l’agonia del sole», come a voler rapire quest’ultimo raggio di vita. C’è un verso molto bello dell’inno monastico, a Vespro, dove si dice: «Anelito nuovo alla vita inturgida tutte le cose, si ergono in cerca del sole e poi si riposano in pace», questo anelito, perché quando si fa sera, quando sta per tramontare il sole, è come se tutte le cose volessero – e succede così anche alla fine della vita – fare tante cose, «si ergono in cerca del sole», ma il sole sta già tramontando. E poi si riposano in pace (...). Ci fermiamo un attimo perché ciascuno di noi possa interiorizzare questo andare nella nebbia. Cercate di vederli questi preti che vanno, che parlano di morte, le foglie che cadono, e questo intrecciarsi di una testimonianza di uomini soli con le foglie, di uomini morti con foglie morte, e di un sole che sta agonizzando. * Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi. Il brano è estratto dalla raccolta di meditazioni intitolata “Un Poeta per l’anima”


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Commemorazione/2. Il racconto sui cari defunti della comunità carottese

“straniamiento” tra le vie del paese

Un percorso di assenze, relazioni e amicizie vivide oltre la morte, nomi indelebili nella memoria di Piano di Sorrento di Ciro Ferrigno

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o “straniamiento” nell’accezione dialettale spettacolo, siete stati bravissimi!”. assume tanti significati. Letteralmente è Il venerdì alle 18 andrei volentieri alla lezione di pianoforte “sentirsi estraneo” nei confronti degli altri, ma da Sofia Ciampa ed il martedì sera dal mio caro Enzo a fare anche di se stesso. È quell’attimo impercettibile la barba e la lunga chiacchierata, occasione anche per che precede lo svenimento. È una sensazione di forte chiedere ad Ernesto ragguagli sull’ultimo pesce pescato. disagio, di sofferenza, di squilibrio, di capogiro. Un Andrei volentieri a Gottola per concordare con Carmela qualcosa che investe la psiche ed il corpo. Orbene, certe De Maria l’orario per andare assieme in macchina al volte questo senso di “straniamiento” mi prende quando, Cesaro a Torre Annunziata, quando l’indomani c’è lo mentre cammino per le strade del mio paese, quindi, in un sciopero dei treni! Viaggerei ancora in Vesuviana con ambiente familiare, considero com’è cambiata la gente Marco Cafiero… Vorrei fare la spesa della vigilia di che mi circonda, la nostra gente non si vede più… perché Natale alla pescheria Marinella, da Ndulino e Marinella non c’è più! Aversa, dove una cosa pagavo e due Bene diceva de Andrè in una sua me le regalavano, o in salumeria canzone che “più che il tempo da Tommaso Savarese. Vorrei che corre e va, siamo noi che ce imparare la ricetta della pastiera ne andiam!”. Ma se faccio fatica da Cristina Valcaccia, incontrare di volta in volta ad accettare al centro culturale Lina Gargiulo che un parente, un conoscente, e Lena Scarpati intente alle prove un amico mi lasci, è chiaro che con il coro e, in Piazza Cota, lo “straniamiento” mi prende scambiare quattro chiacchiere con quando, girandomi intorno, non è Salvatore Cinque, che impreziosiva una persona che manca, ma una i miei libri di poesie con i suoi folla, una folla che non c’è più! È splendidi disegni! Vorrei ascoltare vero che pure il paese si trasforma, ancora le ultime composizioni di ma è un cambiamento cui forse non Rocco Ciampa o Arturo Esposito, i riesco a dare la stessa drammaticità pensieri filosofici di Vito D’Abundo, della morte, anche se giorno dopo Foto: Mariano Russo (Rusma Photo) incontrare Filomena De Simone giorno muoiono giardini perché incolti e abbandonati, sotto braccio del fratello, il grande Francesco Saverio scompaiono angoli belli, antiche tradizioni, vecchi negozi Mollo, don Antonio Izzo, don Alberto Cadolini, Padre e langue persino il rapporto interpersonale, prima più Carmelo! cordiale, più carnale e, certo, meno “virtuale” di oggi. Mi manca Vincenzo Esposito, alias “Sciacquariello” e la Lasciando da parte gli affetti più cari, quelli della famiglia, sua macelleria che, nei primi anni quando organizzavo mi rendo conto che, poco alla volta, il tempo mi ha tolto gita e viaggi, era per me più di un’agenzia. Tra fettine, delle presenze, dei punti di riferimento, persone preziose, cosce di pollo, salsiccia e costate, volavano i fogli degli solo perché amiche. Nella vita, solo nella gioventù nasce itinerari, e parole di elogio per me e per quanto già e si alimenta il vero sentimento dell’amicizia, dopo è realizzato… certe volte, solo grazie alla sua reclame, molto raro, se non impossibile. Solo le amicizie nate nella mezzo pullman era già pieno! Vorrei progettare ancora gioventù durano tutta la vita. viaggi con Peppino Carotenuto, Mario Starace, Gaetano Ed allora, quanto vorrei vedere ancora Rino Pollio D’Ambrosio, Donna Franca Prisco, Franco de Martino o lavorare alle palme di confetti o intento a truccare i con Lucrezia Di Lorenzo… personaggi degli spettacolo teatrali! Vorrei discutere Potrei ampliare questo elenco all’infinito, ma sento del “Processo di Gesù” con Franco Cuccaro, provare lo che mi rende un senso indefinibile di malessere, uno sketch di Totò con Massimo Inserra, la parte di Benino “straniamiento” terribile, incontenibile… Devo fermarmi con Lello Carbone, la “Storia di un amore” con Franco qui. E sono sempre più convinto che bisogna amare gli Aiello… L’Antinea con Salvatore Lopresti, la figlia Emy altri fino a quando sono in vita… Poco conta andarli e Michele D’Esposito… I Canti del Popolo con Andrea a piangere nei cimiteri, e accendere lumini, quando è Carrino! Vorrei chiedere al Direttore Ferdinando Gargiulo troppo tardi. l’uso della palestra. Ancora una volta, una volta sola, Qui e subito, bisogna accendere e custodire la fiamma vorrei che l’Architetto mi dicesse: “Complimenti per lo della vera Amicizia!


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ari lettori ben ritrovati dopo la pausa estiva! Riprendiamo con questo numero il nostro consueto appuntamento mensile con la rubrica di Diritto Canonico continuando il discorso sul can. 1095 che avevamo interrotto prima dell’estate. Delle tre fattispecie del citato canone (1° carentia sufficienti usus rationis; 2° defectus discretionis iudicii; 3° incapacitas assumendi gli oneri matrimoniali essenziali) resta da esaminare l’ultima, vale a dire l’incapacità di assumere gli oneri matrimoniali essenziali per cause di natura psichica. Ricordiamo brevemente che il Matrimonio è instaurato dall’irrevocabile consenso personale delle parti che è l’atto di volontà con cui un uomo e una donna si donano e ricevono reciprocamente (cfr. can. 1057 § 2). L’atto consensuale è l’unica, adeguata, necessaria e sufficiente causa efficiens del Matrimonio e affinché esso sortisca pienamente i suoi effetti, è necessario che i nubenti siano capaci di realizzare l’atto umano ossia l’atto, risultato dell’armonica interazione delle facoltà intellettive e

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Diritto Canonico. Il Sacramento del Ma

IL MATRIMONIO E LE Q

Per la validità del vincolo gli sposi devono essenziali. Torna la rubrica dell’esperto

volitive, di cui l’uomo realmente sia cosciente e padrone. Tuttavia, come sappiamo, per vari motivi e diverse cause può succedere che il nubente non goda della capacità psichica e dunque sia incapace di realizzare l’atto umano. Il matrimonio per essere contratto validamente richiede sia l’uso di ragione, sia l’adeguata discrezione di giudizio, sia che i nubenti siano capaci di disporre dell’oggetto della reciproca donazione ed accettazione. In altre parole si richiede che il nubente sia capace di assumere nonché di adempiere gli obblighi matrimoniali essenziali. Si tratta dell’applicazione di un principio generale del diritto al campo matrimoniale. Il diritto romano, infatti, insegna che «nemo potest ad impossibile obligari» e che «impossibilium nulla est obligatio».

tra moglie e marito non mettere... paranoie

Sigismondo e Solitudine, che si conoscevano fin dall’infanzia, dopo un fidanzamento durato circa un anno e mezzo celebrarono matrimonio canonico. I due giovani avevano ricevuto una solida formazione religiosa ed erano legati da una solida amicizia tra le rispettive famiglie. Sigismondo, tuttavia, amava un’altra ragazza con la quale aveva deciso di sposarsi, ma il progetto matrimoniale non si realizzò perché la giovane morì. L’attore fece ritorno al suo paese di origine dove riprese l’amicizia e la relazione con la convenuta. Relazione che si concluse con il Matrimonio. La convivenza coniugale all’inizio fu alquanto felice e ricreata dalla nascita di due figli, ma in prosieguo essa fu turbata da molti dissensi sorti fra i coniugi, tra i quali ci fu anche una separazione, tenuta segreta per volontà dell’attore, durata circa tre mesi. La vita

in comune fu ricomposta dopo che la convenuta ebbe firmato un atto di rinuncia a tutti i beni comuni, atto che consentiva all’attore di operare in campo economico e societario senza che lei si potesse interessare degli affari di famiglia. Nonostante che gli affari andassero bene, l’attore non dava il giusto peso alla comunione coniugale. Da parte sua, però, la convenuta si chiudeva in se stessa negando ogni dialogo con il marito, così a lungo andare la convivenza coniugale divenne insostenibile e la convenuta adì la magistratura civile per richiedere e ottenere la separazione legale. Qualche anno dopo la separazione legale e trascorsi 26 anni dalla celebrazione del matrimonio, l’attore presentò al competente Tribunale ecclesiastico un libello con il quale accusava di nullità il suo matrimonio per incapacità della donna convenuta di assumere gli obblighi matrimoniali essenziali (can. 1095, n. 3). Effettuata l’istruttoria per mezzo dell’audizione delle parti, dell’escussione dei testi e la redazione della perizia ex officio il Tribunale adito emise sentenza negativa. A seguito dell’Appello interposto dall’attore, il Tribunale di secondo grado dopo aver effettuato un supplemento di istruttoria mediante una nuova perizia e la nuova escussione delle parti e di due testi dichiarò la nullità del matrimonio tra Sigismondo e Solitudine. La sentenza affermativa fu confermata in terzo grado di giudizio dopo l’acquisizione di una nuova perizia. La convenuta, tuttavia, non prestò acquiescenza e presentò alla Rota Romana la nova causae propositio per


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atrimonio dal punto di vista della legge

QUESTIONI PSICHICHE

essere capaci di “assumerne” gli obblighi di Manuela Abbate*

Detto principio comporta che nessuno può promettere alla comparte qualcosa che non sia nella sua piena potestà e nel suo pieno dominio psichico. Il consenso matrimoniale prestato su di un oggetto impossibile è, dunque, inefficace e non può far sorgere un valido vincolo matrimoniale. È opportuno sottolineare che in questa terza fattispecie del can. 1095 si tratta di una forma di incapacità definita ‘esecutiva’, vale a dire che pur avendo il nubente la capacità di conoscere correttamente l’oggetto del consenso di stimarlo con tutti i pro e i contra e di effettuare una scelta libera, non ha la capacità di portare a perfezione detto oggetto. In altre parole al nubente difetta la capacità di adempiere all’oggetto del consenso (che giusto una nuova trattazione della causa che non fu concessa. Contro il decreto rotale negativo la convenuta ricorse al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica che riformò la decisione dei Giudici Rotali e rimise la causa alla Rota Romana affinché fosse decisa nuovamente. La decisione che esaminiamo è quella di quest’ultimo grado (che per inciso è il quinto in considerazione dell’iter processuale della causa n.d.s.). I giudici del Turno Rotale da subito pongono in evidenza la difficoltà della causa, dovuta all’aspra conflittualità tra le parti e alla necessità di valutare correttamente le diverse affermazioni dei testi che sembrano essere contraddittorie. Essi, tuttavia, ritengono di poter comporre le diverse contraddizioni e di raggiungere la certezza morale in ordine all’accusato capitolo di nullità. In primo luogo i Giudici ritengono di poter attribuire giusto peso alle diverse testimonianze contraddittorie. La contraddizione, infatti, si nota soprattutto nella descrizione del carattere della convenuta dipinta da alcuni come «molto buona, molto responsabile, normale, grande lavoratrice, carina, simpatica e gradevole», mentre quattro testi – di cui uno è il figlio delle parti in causa – descrivono la convenuta come «persona volubile, con tendenze paranoidee, che cambia frequentemente e repentinamente umore». I Giudici evidenziano che i testi che danno una descrizione negativa della personalità della convenuta sono testi di prima mano ossia quelli più vicini all’ambito familiare e che pertanto conoscono meglio le dinamiche del rapporto tra Sigismondo e Solitudine. Essi sono, pertanto, da tenere in maggiore considerazione rispetto agli altri che, invece, sono “estranei”. Successivamente i Giudici notano che pur essendoci, tra le tre perizie effettuate, differenza sulla definizione

per inciso si ricordi essere la reciproca donazione ed accettazione). Si deve annotare che il Legislatore Canonico nel n. 3 di cui al can. 1095 usa il termine ‘assumere’ e non ‘adempiere’, giacché l’uso del primo verbo si riferisce al Matrimonio in fieri, ossia al momento in cui il consenso viene emesso, mentre l’uso del verbo ‘adempiere’ riguarda propriamente il Matrimonio in facto esse, vale a dire al momento successivo all’emissione del consenso, momento in cui viene instaurato il consortium totius vitae. La prevalente giurisprudenza ritiene, dunque, che l’incapacità di assumere gli obblighi matrimoniali si verifica quando risulta che da una parte il nubente volesse obbligarsi ai predetti oneri matrimoniali, ma dall’altra parti lo stesso si trovasse effettivamente in una condizione di incapacità ad adempiere gli stessi. Ora come è ormai nostra abitudine occupiamoci di un caso pratico.

* Avvocato Rotale

dell’anomalia psichica da cui è affetta la convenuta e pur commettendo i periti un errore cercando di individuare la “gravità” dell’anomalia psichica (per cui per un perito l’anomalia è grave, per un altro non è grave, per un altro ancora è inferiore al 50%), tutti quanti individuano nella convenuta tratti di personalità di tipo paranoide con tendenza alla vulnerabilità affettiva, all’aggressività e al sospetto. Inoltre la tesi dell’attore è sostenuta anche dalla presenza di cartelle cliniche psichiatriche della convenuta redatte in costanza di matrimonio che sottolineano il «quadro pervasivo di nervosismo, lo stato di tensione psichica, un certo stato di ansietà ed idee ossessive rispetto ai problemi familiari». Gli elementi evidenziati dai Giudici comportano che il Turno raggiunga la certezza morale sulla nullità del matrimonio di Sigismondo e Solitudine per incapacità da parte della convenuta.

Manuela Abbate

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Eventi/4. Al via a Sorrento il VI Certamen Tassianum per gli studenti

l’anno del poeta delle crociate

Entro l’11 marzo dovranno essere presentati gli elaborati. La premiazione avverrà nel giorno del 420° anniversario della morte di Nino Cuomo

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opo la parentesi estiva a Sorrento si riprende a respirare atmosfera tassiana. Nel 1544 (l’11 marzo) nacque a Sorrento il grande poeta epico italiano, Torquato Tasso, da padre bergamasco e, dopo aver girovagato per tutta Italia, da Napoli a Venezia e Padova, a Bergamo ed a Ferrara, mori, a Roma, il 25 aprile 1895. Conseguentemente, tra il 2014 ed il 2015, ricorrono il 470° anniversario della nascita ed il 420° della morte e l’Associazione Studi Storici Sorrentini, ha proclamato – nello scorso marzo – la celebrazione di un Anno Tassiano. Questa celebrazione ha un riferimento con le ricorrenze del Poeta delle Crociate, ben diversamente da quelle proclamate per il terzo e quarto centenario della nascita e della morte del Tasso ed anche del 1933, indette ad iniziativa dell’allora Podestà della Grande Sorrento, Conte Francesco Garzilli, solo per attirare l’attenzione su Sorrento che, nel campo turistico, ancora soffriva le conseguenze della famosa crisi del 1929! La prima parte di questa celebrazione si è già consumata quest’anno, fra marzo ed aprile, allorché con la quinta edizione del Certamen Tassianum, con il 15° Seminario Tassiano e con il XX numero di Studi Tassiani Sorrentini, l’11 marzo si è ricordata la nascita ed il 25 aprile, ci si è incontrati con una delegazione consacrando un gemellaggio della patria del Tasso con Recanati, patria di Giacomo Leopardi, poeta molto legato nella vita e nelle opere al Poeta sorrentino. Ed oggi riprende la preparazione per la seconda parte dell’Anno Tassiano che si svolgerà fra l’11 marzo ed il 25 aprile 2015. Per tali motivi, di è voluto partire con anticipo ed è stato compilato il bando per il VI Certamen Tassianum, che, certamente, confermerà la partecipazione di molti Istituti Scolastici Superiori extra Penisola Sorrentina, delle Province di Napoli e di Caserta. La commissione che cura il Certamen sottopone i seguenti temi agli studenti che intenderanno partecipare:

“La famiglia ideale ai tempi del Tasso”; “Torquato Tasso fautore della cultura dell’impegno o dell’evasione?” e “L’intervento celeste nella conquista di Gerusalemme”. Quest’anno si è voluto procedere con anticipo a trasmettere il bando per il Certamen Tassianum, giunto alla sua sesta edizione, particolarmente interessante dopo quella dello scorso anno che ha registrato la partecipazione di molti Istituti Scolastici Superiori extra Penisola Sorrentina, delle Province di Napoli e di Caserta. I temi che sono proposti alla competizione sono i seguenti: “La famiglia ideale ai tempi del Tasso”; “Torquato Tasso fautore della cultura dell’impegno o dell’evasione?” e “L’intervento celeste nella conquista di Gerusalemme”. Quest’anno si è voluto aggiungere una novità, autorizzandosi la partecipazione anche con temi diversi da quelli proposti dalla Commissione, purché rappresentino un argomento che sia nuovo – non trattato nelle edizioni precedenti – e sia degno di alta considerazione. Non saranno ammessi più di quattro elaborati per ogni classe degli Istituti che parteciperanno al concorso, onde la prima selezione avverrà all’interno di ogni ente scolastico. Gli elaborati selezionati dovranno pervenire all’Associazione Studi Storici Sorrentini, organizzatrice, entro le ore 12 dell’11 marzo 2015, allorché si celebrerà, come al solito nella sala consiliare del Palazzo Municipale di Sorrento. in occasione della celebrazione per la ricorrenza del 471° anniversario della nascita del Poeta, mentre la premiazione avverrà in occasione della celebrazione del 420° anniversario della morte, il 25 aprile 2015. Saranno premiati i primi tre elaborati che potranno essere frutto di studio anche di un gruppo di studenti, con il massimo di tre. Si spera che la partenza anticipata della proclamazione della competizione possa stimolare la partecipazione di più studenti, avendo più tempo pere affrontare le tematiche del concorso .


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Eventi/5. A Piano di Sorrento la relazione della docente universitaria Chiara Canta

le poesie di Santa teresa d’avila

Tra musica e canti, l’inno d’amore al Signore nella vita tormentata e innamorata della religiosa e mistica spagnola

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omenica 26 ottobre presso la Chiesa di S. Teresa di Piano di Sorrento sono state approfondite le poesie della religiosa spagnola, S. Teresa D’Avila attraverso la relazione della Dott.ssa Chiara Canta, Docente di Sociologia delle Religioni all’Università di Roma Tre in un evento organizzato dal Gruppo teatrale di Ciro Ferrigno e accompagnato dall’accompagnamento musicale e canoro di A. Severi, G. Iaccarino, F. Iovine, T. De Simone e M. Vespoli. Ciro Ferrigno così commenta la manifestazione: “Quelli di Santa Teresa d’Avila o “la Grande” sono canta d’amore che una donna compone per il suo uomo, per l’amato. Sole che è l’Uomo-Dio, nostro Signore Gesù Cristo. L’anima innamorata della grande mistica spagnola, Dottore della Chiesa, descrive la grandezza del proprio sentimento, il dolore e la costernazione per una separazione , una lontananza che di volta in volta le pesano come un esilio insopportabile. Teresa attende che sia la morte a schiuderle la porta che la divide dall’Amato e si abbandona all’estati che le permette di lenire le sofferenze della lontananza, altrimenti atroci. Tutto nel suo universo si compie «per amore del mio amato», abbracciata alla croce che è «la via sicura per andare in cielo». Santa Teresa non vive situazioni intermedie, diremmo noi di compromesso. Per lei solo gli estremi, che poi sono gli elementi fondanti della sua poetica: frutto-senza frutto, schiavo-gran signore, addolorato-glorioso, luce-buio. Una situazione di attesa insopportabile, un’ansia per «un amore che sazi» che solo viene da Dio.l Giorno dopo giorno, ora dopo ora,

minuto dopo minuto la Santa si consuma nell’attesa del suo matrimonio mistico col Dio amato, chiedendo «Cosa volete fare di me?» abbandonandosi a delle considerazioni altamente poetiche: «Amo tanto il mio Amato da morire se non muoio» o «Muoio se non muoio». Teresa d’Avila desiderò in modo tanto forte questa mistica unione con nostro Signore da materializzare i suoi pensieri in colloqui con Gesù, estasi e visioni che poi furono la gioia, anche il tormento della sua esistenza, sempre presa dal dubbio che dietro ogni celeste visione si potesse nascondere il maligno con le sue seduzioni e le tremende insidie. Una vita difficile, tormentata, in una società ed in un’epoca poco inclini a credere alle visioni e alle estasi di una suorina di provincia, vista e considerata, di volta in volta, in bilico tra la follia e la grandezza di un’anima sinceramente innamorata del suo Creatore. Forse anche noi, uomini del terzo millennio, disincantati ed abituati al sensazionale, faremmo gran fatica a credere alla straordinaria vicenda umana di una donna che, in realtà, altro non fa che amare quel «Diop che solo basta», scegliendo la croce, come via sicura per la salvezza. L’amore di Teresa per il nostro Signore, Lo strappa al tabernacolo e Lo materializza. Lo vede, gli parla e ottiene risposte, come si fa con una persona qualunque. Si scandalizzarono gli uomini del suo tempo, ci possiamo scandalizzare anche noi, se vogliamo. Ma forse dimentichiamo che la nostra fede ci chiede di credere che nell’ostia consacrata c’è realmente il corpo ed il sangue di Gesù Cristo, nostro Signore.


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Beneficenza. La raccolta fondi per il progetto “Monte e mari per tutti”

«diamo mobilità alla disabilità»

L’obiettivo: acquistare le carrozzine “jolette” e “job” per affrontare sentieri di montagna o impervi e per l’immersione e l’uscita in mare

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l progetto si chiama “Monti e mare per tutti” e nasce da un’idea della guida escursionistica Nino Aversa e del Presidente della Commissione “Barriere architettoniche e sensoriali” del Piano Sociale di Zona Mario Esposito. Attraverso cene ed eventi di beneficenza due finora - si stanno già raggiungendo gli obiettivi prefissati grazie alla collaborazione di tanti: acquistare le carrozzine per diversamente abili, la “jolette”, che permette, con due accompagnatori, di affrontare sentieri impervi e di montagna, e la “job” per l’immersione e l’uscita dal mare. L’organizzazione ha già raccolto fondi sufficienti con la cena di beneficenza tenuta al Lido Metamare con lo scorso 13 settembre e con il Torneo di burraco in collaborazione con l’Associazione “Come Quando Fuori Piove” presso il Lido Resegone del 21 settembre e ha effettuato gli ordini per le carrozzine per la montagna. Bolle in pentola, inoltre, un terzo evento di beneficenza per raggiungere la quota necessaria ad acquistare anche le job per il mare, che si terrà prossimamente al Tirimbò nel Borgo di Marina di Cassano a Piano di Sorrento, occasione in cui artisti e cantanti locali offriranno gratuitamente la loro professionalità a servizio della causa e non mancheranno sorprese. «Siamo particolarmente entusiasti - commenta Nino Aversa - per la vicinanza e la partecipazione di massa alla causa che stiamo portando avanti. Il progetto sta andando alla grande, ognuno sta facendo la propria parte e, con la generosità di tutti e il sostegno delle Amministrazioni comunali della Penisola sorrentina, dell’AIAS, del Piano Sociale di Zona e del Forum dei Giovani, raggiungeremo presto la cifra di 4700 euro necessaria per acquistare le

carrozzine e prevedere iniziative dedicate agli amici diversamente abili». La stessa soddisfazione viene espressa da Mario Esposito: «Con questo progetto stiamo attraversando quella sottile e invisibile frontiera tra ciò che ognuno di noi desidera e ciò che, volendo, ognuno di noi può e sa fare per l’altro. Con la solidarietà si può arrivare ovunque e, come recita il motto adottato per questa iniziativa, “il mondo cambia con l’esempio non con l’opinione”. La mia più sentita riconoscenza e gratitudine a tutti». Oltre a partecipare all’evento di beneficenza devolvendo la quota di partecipazione alla serata, è possibile effettuare anche donazioni volontarie facendo riferimento alle seguenti coordinate bancarie messe a disposizione dalla Venerabile Arciconfraternita della Santissima Trinità dei Pellegrini e Convalescenti: IBAN: IT 08 E 0542 4400 5000 000 100 12 04 Causale: Opere Pie dell’Arciconfraternita di Trinità Pro Disabili

la diocesi in pellegrinaggio

Ad ottobre 650 pellegrini e 14 sacerdoti g Grotta francese e in diretta per il Rosario

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urante il mese di ottobre la Diocesi di Sorrento-Castellammare ha vissuto la propria esperienza a Lourdes. L’Opera diocesana pellegrinaggi, che quest’anno festeggia i venticinque anni di attività, ha offerto tre opzioni per raggiungere la meta il territorio francese: l’11 ottobre sono partiti i pellegrini che hanno scelto il pullman gran turismo, il giorno successivo i fedeli che hanno scelto il treno, il 13 ottobre coloro che, invece, hanno preferito l’aereo. Tutti guidati da Mons. Francesco Alfano. Ben 650 pellegrini, di cui 50 malati,


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Formazione. Dopo i corsi, la consegna alla presenza di Mons. Alfano

400 mandati per i ministri straordinari

«Dovrete aiutare le nostre comunità a vivere l’amore fraterno, ad aprire il cuore alla potenza dello Spirito perché nessuno resti solo»

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er la Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, sabato 25 ottobre è stato un giorno da segnalare sul calendario: 400 ministri straordinari dell’Eucaristia hanno ricevuto nuovo mandato da Mons. Francesco Alfano durante una celebrazione che ha visto anche la partecipazione di parenti e fedeli, oltre agli interessati presentati ufficialmente all’Arcivescovo dal Diacono Clemente Statzu, responsabile del Servizio per i Ministeri Istituiti della Diocesi. Forti le parole pronunciate durante l’omelia incentrata sul senso del Ministero ricevuto in ginocchio con la benedizione: «Potremmo dimenticare i fratelli e le sorelle che soffrono - ha chiesto Mons. Alfano - potremmo chiudere gli occhi davanti alle tante miserie legate alle malattie di ogni tipo e alle solitudini che sconvolgono le nostre comunità? Potremmo celebrare la Pasqua settimanale nella gioia dello Spirito ignorando le tante situazioni oscure della nostra gente, delle nostre comunità, di tanti fratelli e sorelle di ogni età, che non solo non riescono a partecipare alla festa eucaristica ma che si sentono lontani o sono stati allontanati? Dovrete aiutare le nostre comunità a crescere in questa santità - ha continuato rivolgendosi ai Ministri straordinari dell’Eucarestia - a vivere l’amore fraterno, ad aprire il cuore dalla potenza dello Spirito (…). Un rinnovamento autentico e forte verrà anche attraverso il vostro servizio, la vostra testimonianza, il vostro andare a partire dall’Eucaristia perché nessuno resti solo, perché la festa raggiunga tutti perché il Corpo di Cristo sia edificato e cresce e si nutra. Non è un una devozione, ma l’alimento della nostra fede, è la partecipazione a quella vita divina che in Cristo ci è gratuitamente donata».

pellegrinaggio a lourdes

guidati da Mons. Alfano in preghiera alla su TV2000 e 14 sacerdoti si sono ritrovati alla Grotta di Lourdes per pregare Maria. «Ogni pellegrinaggio diocesano – commenta Imma Cosenza, Direttrice dell’Odp, in una nota ufficiale della Diocesi – è un’occasione per la Diocesi di camminare insieme, per fare comunità. Per questo, possiamo considerare il pellegrinaggio come un’opera pastorale». Mercoledì 15 ottobre TV2000 ha mandato in onda in diretta da Lourdes il rosario con l’Arcivescovo e i pellegrini della Diocesi che tra il 17 e il 18 hanno fatto rientro a casa.

Il Ministro straordinario dell’Eucarestia svolge il servizio liturgico durante le Messe e fuori dalla Messa in modo particolare ai malati che non possono partecipare alle celebrazioni fisicamente o anche in pericolo di morte. In assenza di sacerdoti o accoliti, può esporre il Santissimo Sacramento per la pubblica adorazione secondo le norme della chiesa locale. Il patrono dei Ministri straordinari è San Tarcisio, un giovane cristiano del II secolo che portava la Comunione e che fu martirizzato mentre stava esercitando il suo servizio. Per evitare che le Sacre Specie fossero profanate le consumò tutte prima di morire.


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Eventi/6. La coppia Umberto Marzotto-Ann Park e la traversata mondiale

il giro del mondo in barca a vela

Parte dal porto di Marina Piccola a Sorrento un viaggio di cinque anni a bordo della Elpis, allestita dal cantiere torrese Peninsula Navis di Nino Cuomo

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a Sorrento per il giro del mondo in barca a vela. è la nuova avventura che, secondo la tradizione marinara e cantieristica sorrentina, parte dal porto di Marina Piccola alla conquista del mondo. è stata una festa - iniziata a Villa Silvana, in via Correale, prospiciente il porto di Sorrento - nella quale, anche se hanno presenziato il Sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo ed il presidente della Sezione Sorrentina della Lega Navale Italiana, Guido Gargiulo, la parte principale è stata riservata alla maestranza del cantiere Peninsula Navis che ha preparato l’imbarcazione ed a Umberto Marzotto e Ann Park che con la loro barca a vela, partiranno per il giro del mondo. L’imbarcazione, Elpis, è stata appositamente allestita dal cantiere torrese, Peninsula Navis, uno tra i pochi laboratori italiani titolati al refitting, gestito da tecnici e maestranze sorrentine, per solcare i mari d’oltreoceano. Lo stesso cantiere dove sono stati recuperati il Pianosa, l’Italia, il Corsaro ed il Chaplin della Marina Militare e della famosa La Spina, vincitrice del premio “Miglior restauro pere barca d’epoca” nel 2008, con la cerimonia ufficiale al centenario Circolo “Italia” di Napoli. A questa imbarcazione, un Koopmans 57, è stato dato il nome Elpis che, nella mitologia greca, è la personificazione della “speranza”, l’ultima sorpresa del vaso di Pandora. Umberto Marzotto, figlio di Pietro, è un cantautore

cresciuto musicalmente con De Andrè con al suo attivo numerosi dischi nel Regno Unito e negli Usa e tre anni fa ha completato la realizzazione di Native American, un album diventato un film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, scritto da Scott Donaldson e suonato in Arizona con molti fratelli Nativi ed un po’ di Blues Brthers. Egli è anche un appassionato “marinaio” non nuovo ad imprese di questo genere, sperimentata dal 1995 al 2000, con rientro in Sardegna. Ann Park è la compagna che affronterà con Umberto questa avventura, dopo i suoi lavori prodotti in America, decisa a cambiare vita in un giro che, oltre all’avventuroso, ha anche del romantico. La cerimonia di presentazione e di annunzio alla stampa è avvenuta sabato 25 ottobre a Villa Silvana, dove con un sobrio ricevimento, è stato augurato il Buon Vento alla Elpis ed alla coppia Marzotto-Park, che, dopo il brindisi, hanno presentato agli invitati l’imbarcazione alla rada nel porto sorrentino, da dove partiranno per Gibilterra in direzione delle Canarie, donde, poi, si dirigeranno per le Isole di Capo Verde, appena entrati l’aliseo portoghese. Per dicembre è previsto che l’Elpis si muoverà verso le Grenadine. Nel 2015 sono previsti l’arrivo ai Carabi ed a maggio la “salita” della cost Est degli Usa. Il “viaggio” dovrebbe avere la durata di cinque anni e la partenza avviene con il Buon Vento da parte di tutti!

Direttore responsabile: Costanza Martina Vitale Condirettore: Iole Filosa

Anno 8 numero 8 (85) Mensile iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Torre Annunziata. Iscrizione n.10 del 9 dicembre 2008 Editore: s.c. a r.l. AKMÁIOS iscrizione al R.O.C. n°22022 del 04 febbraio 2012 www.akmaios.it - 331.74.88.453 mail: redazione_ilcentro@yahoo.it info@giornaleilcentro.com Il nostro sito www.giornaleilcentro.com

Hanno scritto su questo numero: Manuela Abbate, Mons. Arturo Aiello, Nino Cuomo, Ciro Ferrigno, Iole Filosa, Salvatore Iaccarino, Gianni Mormile, Raffaele Mormile, Costanza Martina Vitale. Fotografie: Antonino Casola, Giuseppe Coppola (Photo 105), Luigi Coppola (fotografo Massa Lubrense), Marco D’Esposito, Luigi Irolla (Interfoto Irolla), Mariano Russo (Rusma Photo), L’Osservatorio Romano. Impaginazione e grafica: Akmàios - Società di Comunicazione

Questo numero è stato chiuso mercoledì 29 ottobre 2014 Il prossimo numero uscirà il 15 dicembre 2014 Tipografia: “Web Sorrento” Via Tordara, 1 - Sant’Agnello

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Sport. Incontro con la “mamma coraggio” Antonella Leardi a Piano di Sorrento

ciro esposito: la fede oltre la morte

«Cinquanta giorni di calvario in cui ho visto mio figlio rinascere e andare via. Ho sperato in un miracolo ma non era il progetto di Dio»

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omenica 19 ottobre la Città di Piano di Sorrento ha incontrato Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto all’alba del 25 giugno dopo essere stato ferito a colpi di pistola a Roma prima della finale di Coppa Italia tra la squadra partenopea e la Fiorentina. L’incontro pubblico, organizzato dal Comune di Piano di Sorrento e dall’Associazione Turistica Pro Loco Città Piano di Sorrento, si è svolto al centro culturale comunale di Via delle Rose e ha visto la presenza, tra i tanti, del Sindaco Giovanni Ruggiero, dell’Assessore Francesco Gargiulo, del Presidente della Pro Loco Marco D’Esposito e dei Club Napoli di Piano di Sorrento, Massa Lubrense e Meta. È stata definita “mamma coraggio” dai media nazionali per il messaggio che, nonostante il dolore per la perdita

del figlio, porta avanti. «Cinquanta giorni di calvario così li definisce Antonella Leardi - in cui ho visto mio figlio rinascere e morire», una vicenda iniziata il 3 maggio scorso e oggi non ancora conclusa davanti alla giustizia e all’opinione pubblica, un arco temporale relativamente breve in cui è nata anche l’Associazione Vittime Violenza Sportiva “Ciro Vive”. Durante l’intervista condotta da Gianluigi Trapani, della testata online di analisi politico-sportiva “il Napolista”, emerge una storia ben diversa rispetto a quella che si è abituati a sentire, dettagli rimasti in sordina che gettano nuova luce sulle dinamiche di quella maledetta finale di Coppa Italia. Emerge la storia di una famiglia semplice vissuta tra la gente sana di Scampia, la storia di un ragazzo come tanti appassionato di calcio che per seguire la propria

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Foto: Giuseppe Coppola (Photo105)

nuovo campo al centro “zama”

Era atteso da tanti e finalmente è arrivato: il nuovo campo del centro parrocchiale “A. Zama” in Via Madonna di Roselle, già ribattezzato scherzosamente “AC Stadium” dai giovanissimi che non hanno perso tempo ad inaugurarlo con la prima partita di calcio. È stato presentato ufficialmente alla comunità di San Michele Arcangelo domenica 19 ottobre, giorno in cui è stato festeggiato anche il decimo anniversario della consacrazione di Don Mariano Gargiulo, al fianco di Don Pasquale Irolla nella parrocchia di San Michele.


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L’@genda del Centro

Gli appuntamenti in agenda sono segnalati o richiesti espressamente dai lettori.

Per inserire i tuoi invia una e-mail a info@giornaleilcentro.com

ANNO PASTORALE DIOCESI SORRENTO-C/MARE L’anno pastorale inizierà ufficialmente con la solenne celebrazione eucaristica di sabato 22 novembre, ai Primi Vespri di Cristo Re presso la con cattedrale di Castellammare di Stabia. Mons. Francesco Alfano concluderà l’anno pastorale in corso e aprirà quello nuovo, con la consegna delle linee guida e del calendario degli appuntamenti. Il percorso che sarà avviato nel nuovo anno pastorale avrà come sfondo il tema del Convegno di Firenze 2015 “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” e gli insegnamenti di Papa Francesco. Da gennaio, poi, ci saranno alcuni incontri nelle Unità pastorali, sviluppati con modalità laboratoriale, avendo al centro un’attenzione specifica alla catechesi, alla liturgia o alla carità.

SEGUE DA PAGINA 21 squadra del cuore partiva da casa con la macchina piena di amici, casatielli e frittate di pasta. Una storia fatta anche di fede, di costante fiducia in Dio nonostante i suoi progetti imperscrutabili e difficili da accettare. «Quando mio figlio si stava riprendendo – racconta la mamma di Ciro – ho sperato davvero che ce la potesse fare, ma le sue condizioni cliniche sono peggiorate all’improvviso e lì ho capito che Dio aveva altri progetti per lui e anche per noi. Nessuno potrà mai restituirmi mio figlio, ma sento il dovere e il bisogno di dire a tutti la verità, di raccontare la solidarietà ricevuta da calciatori e tifosi di ogni squadra e colore, l’omertà di chi dovrebbe parlare e dissociarsi da certi atteggiamenti criminali e invece per convenienza o paura tace». Antonella Leardi non si arrende. E trova nella fede in Dio molto più di un’ancora di salvezza. «Siamo stati benedetti – dice addirittura con un filo di voce – perché il Signore ci ha

dato subito la forza di reagire senza violenza né sete di vendetta e ci ha dato la possibilità di vivere Ciro per cinquanta giorni ancora: se avessimo ricevuto una telefonata da Roma in cui ci informavano che era morte sarebbe stato insostenibile da accettare». Significative anche le parole che i presenti hanno voluto condividere con Antonella Leardi, riflessioni sul calcio e l’incoraggiamento a non perdere la speranza e la fede oltre la morte. Particolarmente toccanti sono state inoltre le parole di Nico Celentano, giovane di Vico Equense, profondamente legato alla famiglia Esposito e considerato dalla stessa Signora Leardi come un “figlio adottivo”. Accomunati dalla permanenza in terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma, i due ragazzi hanno avuto modo di conoscersi, scambiare parole, sguardi e gesti. Un’esperienza di fraternità e solidarietà che racconta l’altra faccia della medaglia di chi vive la passione sportiva sporcandola con la violenza. Foto: Luigi Irolla e Antonino Casola


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Agenda. La XXXVII edizione del Memorial dedicato al Prof. Antonino Iaccarino

al via il concorso “il presepe oggi”

Iscrizioni entro il 10 dicembre. La premiazione avverrà al Teatro Tasso il 25 gennaio 2015 alla presenza delle autorità cittadine di Nino Cuomo

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l Centro di Studi e Ricerche Multimediali “Bartolommeo Capasso”, con il Patrocinio del Comune di Sorrento e con la collaborazione dell’Associazione F.I.D.A.P.A. Penisola Sorrentina e della Commissione Pari Opportunità del Comune di Sorrento, ha indetto il Concorso “Il Presepe oggi” Memorial Luigi Iaccarino, giunto alla sua 37^ edizione. Trattasi di un’iniziativa che ebbe origine per la passione di Antonino Fiorentino, Assessore ai Beni Culturali nel 1977-78 e che il Centro Capasso subito sposò. Con gli anni il concorso si è sviluppato aumentandone (anzi “moltiplicandone”) le sezioni, coinvolgendo le famiglie e le scuole, e senza limiti di età. Infatti il concorso è aperto, oltre che a singole persone anche ad Enti, Associazioni, Chiese, Scuole di ogni ordine e grado e Circoli della Penisola Sorrentina, con una sola opera per persona o gruppo di persone e cinque opere per le scuole. Le opere possono essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche disegni, grafici e pitture. Il premio è indetto per diverse sezioni: Abitazioni private, Abitazioni private “Ragazzi” (fino a 16 anni), in miniatura, Associazioni e Chiese, Grafica e Pittura, Donne, Scuole ed, infine, è indetto anche per “Presepi Viventi”. Per poter partecipare bisognerà iscriversi entro il 10 dicembre con una scheda di partecipazione da consegnare presso i seguenti recapiti: Tipografia Petagna, Via P. R. Giuliani 26, Sorrento; Cartoleria Fiorentino, Piazza Matteotti, Sant’Agnello; Tipografia Petagna, Via P. R. Giuliani 26, Sorrento; Cartoleria Fiorentino, Piazza Matteotti, Sant’Agnello; Galleria Mobili Iaccarino, C. Italia 94, Piano di Sorrento; Edicola News Center, Via Caracciolo - Casale, Meta; Hotel Sporting, Vico Equense; Antonino Del Duca, Via dei Campi 26, S. Agata. La

suddetta scheda di partecipazione potrà essere trasmessa anche a mezzo fax al n. 081/808.07.01 oppure per posta elettronica a: centrostudi.capasso@libero.it Un premio particolare, intitolato al compianto prof. Antonino Fiorentino, cofondatore ed instancabile direttore della manifestazione, sarà assegnato all’opera che, secondo la Commissione, avrà saputo meglio ambientare le scene, riproducendo luoghi ed ambienti tipici della Penisola Sorrentina. La premiazione avrà luogo nel Cinema-Teatro “Tasso” di Sorrento il 25 gennaio 2015 alle ore 17,30, con l’intervento delle Autorità Cittadine. Questa manifestazione annuale, giunta alla sua 37^ edizione, è ormai attesa dall’intera Penisola Sorrentina, essendo divenuto un appuntamento fisso che mantiene viva questa antica passione che trova, da qualche anno, risposta nella mostra dei pastori classici del SetteOttocento Napoletano organizzata dalla Fondazione “Sorrento”. Essa è anche un altro tassello del programma “natalizio” che la Città di Sorrento organizza ogni anno per il tradizionale turismo del periodo che mantiene viva l’economia della città.

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Centenario della Prima Guerra Mondiale 96° anniversario dell’Unità nazionale Giornata delle Forze Armate a Piano di Sorrento - ore 9.00 sfilata della banda cittadina - ore 10.00 celebrazione eucaristica in suffragio dei Caduti di tutte le guerrre presso la Basilica di San Michele Arcangelo - A seguire corteo fino al Monumento ai Caduti in Piazza Cota e deposizione della corona d’alloro

Città di Piano di Sorrento



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