Qui Bergamo n.ro 281

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DI CORSA NEL FUTURO

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Oggi quanti carrelli dotati di batterie al litio avete in flotta? “Nel 2013, quando abbiamo iniziato ad intuire le potenzialità delle batterie al litio, sui 3.500/4.000 carrelli in flotta tra service e noleggio, avevamo solo 2 macchine disponibili; oggi, invece, il 10% dei carrelli della nostra flotta è al litio”. In percentuale qual è la richiesta delle aziende interessate alle soluzioni agli ioni di Litio di Toyota? “Oggi è molto forte: la richiesta si attesta sul 20/30% della domanda”. La soluzione agli ioni di Litio di Toyota, pur richiedendo un investimento iniziale maggiore, presenta molteplici punti di forza ma non è per tutti, è corretto? “La batteria al litio presenta innumerevoli vantaggi (è più piccola, leggera, a zero emissioni e non richiede manutenzione) ma ha uno svantaggio legato al fisiologico fermo macchina: per caricare la batteria infatti, nonostante il suo intervallo di ricarica duri un quarto del tempo rispetto alla batteria acido piombo, bisogna fermare il carrello e questo, per chi necessita di una linea di produzione a ciclo continuo, è un disincentivo non da poco”. Una dimostrazione tangibile dell’importanza di questa tecnologia, l’ha data la stessa Toyota che, dallo scorso anno, ha messo in produzione il litio in fabbrica costruendo da sé le batterie per integrarle sui propri carrelli. “Proprio così e, ad oggi, i carrelli Toyota sono gli unici che montano batterie agli ioni prodotte dal costruttore stesso dei carrelli elevatori. Addirittura sono arrivati a produrre i carrelli sulle batterie al litio: il nuovo LWI 160, per esempio, è una macchina nata dalla batteria al litio dalle dimensioni e dal peso notevolmente ridotti”. Ci sono degli incentivi per chi decide di investire sulle batterie al litio? “A livello europeo sicuramente perché, a parità di consumo e ricariche, questo genere di batteria consente un risparmio energetico non indifferente. Inoltre con l’impiego del litio non si hanno emissioni di idrogeno che, al contrario, con l’impiego di batterie all’acido piombo si hanno, nella misura di 15-20%, nell’ultima fase di ricarica”. A livello di smaltimento, invece, cosa avviene di diverso rispetto all’utilizzo di batterie tradizionali (che, lo ricordiamo, vengono recuperate quasi al 100%)? “Quando si esaurisce una batteria al litio di un carrello elevatore, invece, viene inserita in gruppi di continuità come fonte di accumulo di energia eolica o solare. Una volta esaurita completamente - ha concluso Giuseppe Castagneto - si sta ragionando a livello europeo su cosa fare nel fine vita di una batteria al litio nel rispetto dell’ambiente”.


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