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Pag Roberto Gualdi: eventualmente
UNA VITA AD ORGANIZZARE CONCERTI, SPETTACOLI, FESTIVAL, CONVEGNI, EVENTI DI OGNI GENERE E A FAR INCONTRARE LA GENTE PER FARLA DIVERTIRE, INTRECCIANDO CULTURE E FORME D’ARTE DIFFERENTI.
ROBERTO GUALDI, ANIMA DI TEAM ITALIA, HA IL CORAGGIO DI GUARDARE AVANTI NONOSTANTE LE TANTE DIFFICOLTÀ DEL MOMENTO. E CI RACCONTA CHE...
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ROBERTO GUALDI EVENTUALMENTE...
“Sono nato l’ultimo giorno del 1956, nella notte di San Silvestro e già nascere nella notte che porta al primo evento dell’anno, nella quale tutti festeggiano e fanno baldoria, deve aver influenzato la mia vita… Da piccolo sono cresciuto nella casa dei nonni a Gazzaniga. Mio padre era un dirigente d’azienda e per lavoro si spostava spesso o cambiava datore di lavoro. Ho frequentato le elementari a Gazzaniga, le medie a Cividate, infine siamo approdati a Bergamo e qui siamo rimasti. Ho due fratelli, io sono quello di mezzo, un bell’impegno per i miei genitori che hanno messo al mondo tre figli in quattro anni. Dopo il diploma ero intenzionato ad iscrivermi all’ISEF per diventare professore di Educazione Fisica ma ho avuto un incontro fortunato che mi ha fatto prendere un’altra strada. Non so per quale ragione, probabilmente per raggranellare qualche soldo, stavo conducendo un’indagine demoscopica in un negozio di biancheria. Un tipo, vestito in modo elegante disse di aver notato il mio brillante modo di interloquire con i clienti e mi diede un appuntamento a Milano. Il tipo che aveva alcuni negozi di abbigliamento, mi offrì un lavoro per gestire le aperture di nuovi negozi. Fu così ebbi modo di conoscere lo scintillante mondo della moda a cui non fu difficile appassionarmi, diventando assiduo frequentatore di sfilate e amico di molti giornalisti del settore. Uno di questi mi propose di occuparmi della direzione delle relazioni esterne di Panorama Moda, una nota testata specializzata nel settore del tessile e del fashion system, che mi portò a viaggiare moltissimo per seguire gli eventi del sistema moda compresi quelli legati ai produttori di tessuti, di materie prime… Un vero giro del mondo nel settore. Aprii anche un piccolo studio, il Fashion Room, e decisi di fare una festa di inaugurazione al Capriccio, la discoteca di Arcene dove invitai mezza Milano. Suraci, che diventerà poi il patron di Radio RTL 102.5, era il proprietario del locale e, apprezzando la marea di persone che ero riuscito a portare alla mia festa, mi propose di lavorare per lui, come P.R. per le sue discoteche come organizzatore di eventi, soprattutto concerti, che hanno visto in scena al Capriccio alcuni dei più conosciuti nomi della scena pop internazionale. Da lì all’organizzare grandi concerti il passo è stato facile e ricordo un periodo di lavoro intenso, molto movimentato e pieno di soddisfazioni. Quasi per caso venni in contatto con il mondo Disney con il quale concordammo una serie di eventi in giro per l’Europa a cui seguirono altre collaborazioni con grandi aziende come Polistil per la quale organizzavamo meeting aziendali e eventi promozionali sul pubblico dei giovani in tour attraversando tutta l’Europa”. Una vita da giramondo? “Entusiasmante, ma dopo qualche anno mi sono stancato di stare sempre in aereo e ho deciso che avrei limitato il campo d’azione”. Quindi niente più grandi eventi? “Niente più eventi per conto terzi… Organizzo i miei, quelli che ho ideato e portato avanti in questi anni che sono circa una trentina. Mi occupo, ad esempio, di cinque festival dedicati al film sulla montagna che si svolgono in cinque prestigiose località alpine, come lo Swiss Mountain Film Festival, in programma ad agosto, o Il Festival del cinema delle Foreste a novembre, oltre all’Orobie Film Festival di Bergamo che riscuote sempre un grande successo. Nel mese di giugno, come Associazione Cinema e Arte, abbiamo fatto nascere, una nuova iniziativa che si chiama Art Container, contenitore d’arte. In collaborazione con la Fondazione Lemine, la Corte di San Tomè, che ci ha ospitati per questa prima edizione di un appuntamento che vuole essere una vetrina delle eccellenze culturali del nostro territorio. Si è svolto tutto all’aperto ed è stato dedicato alle nove principali arti: Architettura, Pittura, Scultura, Musica, Poesia, Danza, Cinema, Radio-televisione e Fumetto. Un festival dedicato al mondo delle arti con l’obiettivo di favorire lo scambio culturale e rilanciare a livello internazionale Bergamo e la sua provincia. Oltre alle serate dedicate alla proiezione dei Film scelti ci sono stati concerti, tavole rotonde e degustazioni. Ma per dare un respiro internazionale a Art Conteiner abbiamo pensato di avere un Paese ospite e la scelta è caduta sul Giappone che ha partecipato con entusiasmo tramite i suoi organi istituzionali con una mostra fotografica Tamayo Horiuchi, organizzando cene specialissime, la tradizionale cerimonia del the, la vestizione del Kimono e lezioni sulla calligrafia giapponese. Nell’ultima giornata del Festival, circa venti siti di interesse artistico sparsi nella Provincia di Bergamo, saranno straordinariamente aperti al pubblico e ospiteranno le performance selezionate dal Concorso.

Purtroppo l’emergenza sanitaria e i divieti vigenti per la riapertura di teatri e cinema ma anche per l’organizzazione di eventi all’aperto ci penalizza e impedisce di esserci ad alcuni importanti appuntamenti ma, nella speranza che la situazione non peggiori di nuovo, saremo pronti per una nuova stagione con il vantaggio di aver acquisito dimestichezza con nuovi canali di comunicazione che faranno sì di poter coinvolgere in alcuni eventi il pubblico di tutto il mondo”. (VEF)
ph. Sergio Nessi
“È stato un anno fortemente penalizzante per il mondo della cultura che, nonostante tutto, ha saputo innovarsi, proporre nuove modalità di espressione, mantenere legami e favorire relazioni e coesione sociale. Così è stato per le realtà che hanno lavorato con determinazione in questo difficile anno per la prima edizione di Art Container, una manifestazione importante per la capacità che ha di creare rete, dialogo tra arte e territorio e di valorizzare il patrimonio artistico e culturale bergamasco. Un’iniziativa significativa per ripartire”. (Romina Russo Consigliere delegata alla Cultura)