YouTrade 162 settembre

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BREVETTI MONTOLIT

Vichi Vincenzo Montoli

Sistema modulare di movimentazione lastre

Telaio pieghevole: ingombri ridotti per facilitare gli spostamenti Sacca/trolley per movimentazione
• Ventose elettroniche a batteria autoinnescanti

fai

Per informazioni contattaci a marketing@gruppomade.com

Settembre 25

Sommario

RUBRICHE

11 EDITORIALE La vera colpa di Milano? Costruire troppo poco

12 INDEX Dazi e tensioni incrinano la fiducia

14 OVERVIEW

16 ECONAUTA Rischio evasione nel dopo-bonus

16 CHIACCHIERE IN CANTIERE Avanzano i mutui green

17 L'AVVOCATO Vietato cambiare l’aspetto architettonico

18 I FATTI NOSTRI Qualche idea di imprenditorialità

20 DIGITAL NEWS

22 SEGGIOLE E POLTRONE

ATTUALITÀ

24 XVIII CONVEGNO YOUTRADE Come crescere dopo il Pnrr

26 GUIDA DEL CONDOMINIO La casa in tasca per riqualificare

28 DIRETTIVA EPBD Parte Case green, Europa in marcia

36 LA RICERCA La direttiva? Ecco come si può applicare

46 INCHIESTA Aumentano gli stranieri in cantiere

54 INCHIESTA I giovani e la casa, lavori in corso

62 GUIDA Mercato in ricarica per le batterie

DOSSIER GDO

68 L'ANALISI Vincono tutti nella sfida del fai-da-te

RIVENDITE

76 DIE BAUSTOFFE In dieci anni la crescita è stata a secco

86 BIGMAT CUBEX ITALIA Solida alleanza per l'isola

96 GRUPPO MADE Nuovi ingressi dal Piemonte alla Sicilia

98 GRUPPO BIGMAT Sport ed eventi hanno una nuova casa

102 SAMSE Gli specialisti con ambizioni da generalisti

108 RIVENDITE NEWS

110 SHOWROOMS

STORIA DI COPERTINA

112 BREVETTI MONTOLIT Affidabili e precisi per dare un taglio

PRODUZIONE

118 BRIANZA PLASTICA Isolamento dell'involucro sul lago

120 PROJECT FOR BUILDING Siamo in crescita da 30 anni

128 LATERLITE La guaina supera le prove difficili

130 BERTI PAVIMENTI Il parquet piace anche a Parigi

132 ORIGINAL LEGNO ITALIA Dalle cucce alle fioriere

134 MUOVIAMOCI Se il magazzino invecchia troppo

28

LA DIRETTIVA CASE GREEN AVANZA IN EUROPA

46

PIÙ STRANIERI IN RIVENDITA E CANTIERE: È UN PROBLEMA?

54

CHE COSA VOGLIONO I MILLENIALS DALL'ABITAZIONE

I CONTI

AL MICROSCOPIO

DI CINQUE

BIG DELLA GDO

LE NUOVE

REGOLE

E I MATERIALI

136 REGOLIAMOCI Dubbi e certezze sui bonus

138 YOUTRADE NEWS

SPECIALE ANTINCENDIO

142 MATERIALI E REGOLE Più sicurezza per le facciate

158 FOTOVOLTAICO Operazione pannelli sicuri

170 SICUREZZA STRADALE Come evitare fiamme in galleria

180 XELLA Le tramezze che bloccano le fiamme

182 AMONN Protezione passiva con pittura

184 HÖRMANN Prestazioni ed estetica più sicurezza

186 SIGURIA Una barriera contro la propagazione

192 POLYGLASS Membrane e manti più resistenti

194 CISA La controserratura per la via di fuga

196 CAODURO Nessun pericolo nei magazzini

198 STARPLAST La soluzione anti fuoco è sotto terra

200 KNAUF Sistemi a secco e una guida contro il fuoco

202 EDILTECO L'intonaco leggero con perle di Eps

204 ROCKWOOL Lana di roccia per i pannelli

206 AN CAMINI Evacuazione dei fumi in 35 modelli

SPECIALE CERSAIE

210 RASSEGNA Nuovi materiali e tanto design

ANTINCENDIO

210

LE NOVITÀ AL CERSAIE IN UNA RICCA ANTEPRIMA 142

218 L'EVENTO La ceramica in fiera diventa più grande

224 ETERNO IVICA Pavimento sopraelevato a canestro

226 GRANULATI ZANDOBBIO Arredo urbano con Special Outdoor

SPECIALE SUPERFICI

228 FILA SOLUTIONS Antiscivolo a prova di piscina

230 MAPEI Pulizia pre posa e di fine cantiere per la ceramica

SPECIALE COLLE E ADESIVI

232 FASSA BORTOLO Massima elasticità anche per maxi lastre

234 FORNACI CALCE GRIGOLIN Con quella X il lavoro è speciale

238 KERAKOLL Nuova generazione di gel adesivo super flessibile

240 SIKA Posa rapida per superfici con ceramiche

241 NEWFLOOR I pavimenti danno spettacolo

242 LUXURY GOODS Piastrelle

244 SOSTENIBILMENTE Rimini diventa più green

246 HOME AUTOMATION La sicurezza sempre più digitale

247 FOXYDRY AIR Panni asciutti con telecomando

248 HI-TECH

XVIII Convegno Nazionale

L’EDILIZIA TRA (POST) PNRR E MEGATREND

Il mondo è cambiato in pochi anni. Non solo dal punto di vista geopolitico, ma anche nelle aspirazioni, nelle scelte e nelle motivazioni d’acquisto degli utenti finali. E a questi megatrend la filiera dell’edilizia si sta già adeguando, a partire dalla progettazione, dalla produzione e, naturalmente, dalla distribuzione, mentre è già ora di pensare al dopo-Pnrr, la ciambella di salvataggio dell’edilizia con il declino dei bonus. E, poi, la nuova dinamica demografica, il costo dell’energia, la digitalizzazione, le tensioni della geopolitica: sono alcuni degli x factor di cui le imprese che operano nella filiera delle costruzioni devono tenere conto. Per questo il XVIII Convegno Nazionale YouTrade affronterà il tema del cambiamento con l’obiettivo di guardare avanti. Non a un lontano futuro, ma alle trasformazioni che sono già in atto e che modificano le strategie aziendali. Un evento che si preannuncia denso di contenuti a cui non bisogna rinunciare. Da segnare subito in agenda.

Giovedì 23 e Venerdì 24 ottobre 2025

Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 37026 Ospedaletto di Pescantina (Verona)

Giovedì 23 ottobre 2025

Giuliano

Venerdì 24 ottobre 2025

Modera

Noci, prorettore del Politecnico di Milano

12,25 COME SCEGLIERE IL POSIZIONAMENTO STRATEGICO DELLA PROPRIA IMPRESA

Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc

12,55 TALK SHOW: LA PAROLA AI DISTRIBUTORI

13,30 Light lunch o Learning party

Federico Della Puppa
Alberto Bubbio
Giuliano Noci
Roberto Di Lellis
Martin Tobler
Andrea Favaretto

ANNO 18 - NUMERO 162 SETTEMBRE 2025

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Redazione

Veronica Monaco (Capo Servizio), Alice Fugazza

Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Monica Battistoni, Alessandro Bonvicino, Paolo Caliari, Centro Studi YouTrade, Federico Della Puppa, Claudio Giacalone, Sara Giusti,

Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Federico Mombarone, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Riccardo Sacchi, Franco Saro

Impaginazione e grafica

Layout and graphics

Raffaella Sesia

Gaia Avallone

Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Via G. Camozzi, 77 - 24121 Bergamo (BG) Tel. +39 02 47761275 - cell. + 39 340 1761951 info@vgambinoeditore.it

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La vera colpa di Milano? Costruire troppo poco

A

distanza di un paio di mesi si possono trarre conclusioni sul caso Milano? Naturalmente no, se si considera un piano strettamente giudiziario. Si può dare un giudizio su quanto riportano le cronache ma non, certo, sulle responsabilità penali o, viceversa, sull’innocenza degli accusati di corruzione. Però si può valutare quella che, al di là delle sterili polemiche di partito, pro o contro, è stata la politica urbanistica della città.

Milano ha un volto diverso da quello di dieci anni fa. E, se non siete amanti di edifici malmessi con i ballatoi a ringhiera, del grigiore post industriale e della mediocrità urbana, dovete riconoscere che oggi è molto meglio. Non a caso attira, per lo stupore dei milanesi, frotte di turisti. Sono sorti grattacieli, palazzi residenziali in classe A, sono stati riqualificati edifici cadenti o che erano fabbriche in disuso. Grandi progetti hanno cambiato il volto a interi quartieri, altri sono pronti a partire. È andato tutto bene? Certo che no. La cosiddetta gentrificazione ha trasformato zone popolari in quartieri per un ceto medio-alto, con una difficile mutazione sociale. Molte famiglie sono state costrette a cercare casa nell’hinterland o addirittura a molti chilometri di distanza perché i prezzi degli immobili sono schizzati in alto. Ma proprio qui sta il punto. Chi critica la politica urbanistica del comune di Milano, troppo acquiescente nel concedere permessi di costruire e ricostruire con una semplice Scia, tralascia di dire che, semmai, il problema non è stato quello di aprire le porte all’ingordigia delle società immobiliari, ma di aver lesinato le concessioni. Insomma, a Milano c’è fame di case e si è costruito poco, non troppo come chi dipinge un quadro da «mani sulla città», di speculazione selvaggia, di stravolgimento del territorio. Vogliamo negare che i costruttori e le società immobiliari abbiano cercato, e forse sono riuscite, a fare pressione sui componenti della ormai famigerata commissione paesaggio? Ovviamente no. Se ci sono state responsabilità ed7 eventuali correità di professionisti pronti a concedere il via libera in cambio di qualche consulenza lo stabilirà il tribunale. Ma non per questo è lecito dare un giudizio negativo su tutto quello che è stato fatto. Perché, è bene ricordarlo, l’inchiesta è nata dal caso di un palazzo con più piani costruito in un cortile vicinissimo ad altre case. Ma è solo uno su 300 interventi degli ultimi anni a Milano.

ND E X

Il servizio informativo per aggiornare i lettori, mese per mese, sugli andamenti mensili del mercato delle costruzioni, sui trend in atto e su quelli attesi nei prossimi mesi

Ad agosto gli indici hanno segnato una decisa frenata, a causa delle tariffe Usa e della maggiore incertezza sul quadro internazionale

DDAZI E TENSIONI

INCRINANO LA FIDUCIA

opo la ritrovata fiducia dei mesi precedenti, ad agosto il sentiment delle imprese di costruzione a livello nazionale fa segnare una forte diminuzione, che riporta l’indice al valore più basso dell’ultimo anno, ovvero quello registrato in febbraio. Dopo i segnali incoraggianti registrati tra maggio e giugno, a luglio l’indice ha frenato la ripresa, con una caduta ad agosto pari a 2,5 punti percentuali, portando l’indicatore a +1,0. Analogamente al calo italiano, anche gli indicatori europei relativi all’area euro e all’Europa a 27 Paesi fanno segnare tra luglio e agosto una inversione di tendenza, con una diminuzione di 0,4 punti percentuali ad agosto su luglio per entrambe le aree, valore che sale a -0,6 punti percentuali per l’area euro e a -1% per l’Europa a 27 Paesi tra giugno e agosto. Con questo calo l’Italia assottiglia la differenza tra l’indicatore nazionale e quello europeo, dai 6,4 punti percentuali di giugno ai

4,5 di agosto nei confronti dell’area euro e dagli 8,2 ai 6,7 punti nei confronti dell’Europa a 27 Paesi, nello stesso periodo. Sicuramente i segnali negativi sono dovuti anche alle ulteriori tensioni internazionali che hanno aumentato l’incertezza degli ultimi mesi. Certamente a questo risultato contribuisce la velocizzazione della battaglia sui dazi del presidente americano Donald Trump, che ha portato all’avvio del regime di tariffe con l’Europa e con il nostro Paese e che, come avevamo preannunciato nell’index di giugno, ha avuto effetti negativi sugli indicatori di luglio e soprattutto agosto. Lo scenario di incertezza che dall’inizio dell’anno raccontiamo su queste pagine, permane, dunque, e le conseguenze delle scelte politiche ed economiche si sono fatte già sentire sul sentiment delle imprese ad agosto nei diversi settori. Infatti, analizzando l’andamento della fiducia delle imprese nei diversi settori economici, emerge il forte

PEGGIORA LA FIDUCIA DELLE IMPRESE IN ITALIA, COSÌ COME NELL'AREA EURO E NELL'EUROPA A 27 Economic sentiment nelle costruzioni in Europa - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)

rallentamento del settore del commercio ad agosto, dopo la ripresa di luglio attivata anche dall’avvio dei saldi stagionali, che si accompagna a quello dell’industria e delle costruzioni. In controtendenza, invece, il settore dei servizi. La fiducia dei consumatori fa segnare negli ultimi due mesi un timido tentativo di ripresa, ma l’indicatore rimane fortemente negativo e più basso nella media rispetto ai valori fatti segnare lo scorso autunno.

È un segnale di persistenza di una condizione di difficoltà che non sembra avere, a oggi, elementi di inversione di tendenza, costituendo una cartina di tornasole che è la misura del momento complesso nel quale si muove la nostra economia e la nostra società. Nel settore delle costruzioni, dal punto di vista degli indicatori anticipatori, emerge un quadro differenziato, con una dinamica molto altalenante, ancorché più o meno positiva nell’indicatore, per l’occupazione attesa a tre mesi da parte delle imprese, con l’indicatore di agosto che è in netta controtendenza rispetto a quello relativo a ordini e piani di costruzione, che invece mostra un andamento completamente diverso, con un calo significativo fino al mese di maggio, una ripresa consistente fino a luglio e uno stop repentino ad agosto. Servirà attendere i prossimi mesi per analizzare il dato nel medio periodo e raccogliere spunti utili alla riflessione.

In attesa di avere dati più aggiornati sull’andamento della produzione nelle costruzioni, i cui valori sono ancora fermi al mese di maggio e dunque già presentati nello scorso numero (motivo per cui questo mese pubblichiamo solo quattro grafici), concludiamo l’analisi degli indicatori congiunturali presentando l’andamento dell’inflazione, sulla base dei dati provvisori pubblicati da Istat. Le stime per il mese di agosto evidenziano una leggera diminuzione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), dall’1,7% del mese precedente all’1,6%. Dunque, possiamo confermare che l’inflazione in questo momento è sotto controllo e la sua leggera diminuzione si deve prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +17,1% a +12,9%) e non regolamentati (da -5,2% a -5,9%) e, in misura minore, a quella dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,2%). In accelerazione, invece, i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +5,1% a +5,6%) e lavorati (da +2,8% a +3,0%), quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,7% a +2,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+3,3% a +3,5%). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione (da +3,2% a +3,5%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,3% a +2,4%). In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione pari a -0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e a +1,7% su base annua (come nel mese precedente).

A cura del Centro Studi YouTrade

IN CALO LA FIDUCIA PER INDUSTRIA, COSTRUZIONI E COMMERCIO, IN CONTROTENDENZA I SERVIZI, STABILI I CONSUMATORI

Economic sentiment dei settori economici in Italia - Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)

AD AGOSTO L'OCCUPAZIONE ATTESA NEI PROSSIMI TRE MESI MOSTRA UNA LEGGERA RIPRESA, MENTRE ORDINI E PIANI DI COSTRUZIONE

SONO IN CALO

Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesiDati destagionalizzati

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat LEGGERA FLESSIONE DELL'INFLAZIONE, CHE AD AGOSTO SCENDE AL 1,6%

Andamento del tasso di inflazione in Italia - Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat

RUBRICHE

OVERVIEW

PAGAMENTI DIGITALI: IN VETTA RISTORAZIONE E INTRATTENIMENTO

Nel primo semestre del 2025, il panorama dei pagamenti digitali ha confermato la centralità del settore della ristorazione, con quasi 4,8 milioni di transazioni cashless. Subito dopo, con 4,6 milioni di transazioni, si posizionano bar, lounge e discoteche. Questi i dati dell’analisi myPos, fintech impegnata nel supporto delle Pmi in tutta Europa, che ha esaminato i dati relativi alle transazioni effettuate con i Pos proprietari da gennaio a giugno 2025. Al terzo posto di questa classifica, con 3,8 milioni di operazioni commerciali, si collocano gli esercizi, spesso a gestione familiare o indipendente, che rappresentano il cuore pulsante delle comunità locali. Oltre il podio, si classificano il mondo dei fast food e dei supermercati (2,3 milioni di transazioni) e i trasporti (2 milioni). A conferma dell’uso quotidiano dei pagamenti digitali, chiudono la top 10 le panetterie (1,3 milioni di operazioni), i saloni di bellezza e i parrucchieri (1,1 milioni), i negozi di accessori e abbigliamento (800 mila transazioni) e le tabaccherie (534 mila).

Fonte: www.mypos.com

ISPRA: IV RAPPORTO

SUL DISSESTO

IDROGEOLOGICO

IN ITALIA

Il 94,5% dei comuni italiani è a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe. Questo uno dei dati più significativi contenuti nel IV Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia, in cui le aree classificate a maggiore pericolosità (elevata P3 e molto elevata P4) passano dall’8,7% (2021) al 9,5% (2024) del territorio nazionale. Nel triennio 2021-2024 è aumenta del

15% la porzione di territorio a pericolo frane, passando dai 55.400 ai 69.500 chilometri quadrati, pari al 23% del suolo nazionale, Gli incrementi più significativi sono stati rilevati nella Provincia Autonoma di Bolzano (+ 61,2%), Toscana (+ 52,8%), Sardegna (+ 29,4%), Sicilia (+20,2%). Con oltre 636 mila fenomeni censiti, l’Italia si conferma così tra i Paesi europei più esposti al rischio frane. Circa il 28% di questi fenomeni è caratterizzato da una dinamica estremamente rapida e da un elevato potenziale distruttivo, con conseguenze spesso drammatiche. Nel 2024 la popolazione a rischio frane è stata pari a 5,7 milioni di abitanti, di cui 1,28 milioni residenti in aree P3 e P4, pari al 2,2% della popolazione totale. Sul fronte delle valanghe, la superficie potenzialmente soggetta a fenomeni valanghivi è pari al 13,8% del territorio montano sopra gli 800 metri di quota. Migliora invece la situazione delle spiagge: risultano infatti più i tratti costieri in avanzamento (+ 30 chilometri) che quelli in erosione.

Fonte: www.isprambiente.gov.it

SOCIAL E VACANZE: LA NUOVA GENERAZIONE DI VIAGGIATORI

HA 50 ANNI

In Italia 38,6 milioni di adulti sono attivi sui social. Instagram ha superato i 28 milioni di utenti nel 2025, registrando una crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente, con una forte presenza femminile

(52,6%). TikTok supera i 19,8 milioni di utenti over 18, coinvolgendo ormai il 37% degli adulti digitali. E non si tratta più solo di intrattenimento, ma anche una finestra sul mondo. Scrollando Reels e TikTok, molti decidono la tappa della loro prossima vacanza, soprattutto se si tratta di over 50. Secondo il tour operator italiano Adelante+ emerge sempre più una nuova tipologia di viaggiatore, che ha superato i 50 anni, è single e decide di partire per conoscere nuove persone e lasciarsi ispirare da avventure autentiche, da vivere offline e raccontare online.

Fonte: www.viaggi-adelante.it

UFFICI: POCHI SPAZI

DI QUALITÀ PER IL MERCATO ROMANO

Rallenta la dinamica del mercato degli uffici a Roma nel primo semestre del 2025. Secondo l’analisi di Ipi, gruppo specializzato nella consulenza e nei servizi immobiliari a investitori e operatori istituzionali, aziende e privati, il take-up si è attestato intorno ai 50 mila metri quadrati, cui si aggiungono circa 2.650 metri quadrati in sublocazione (-28% rispetto al primo semestre 2024). La riduzione è legata sia a un’offerta strutturalmente inadeguata, sia a una domanda sempre più orientata verso asset moderni, certificati e di elevata qualità. Il 44% degli spazi assorbiti ha riguardato immobili di Grade B, spesso non conformi agli standard attesi, alimentando un rialzo dei canoni nelle zone più attrattive, come CBD ed Eur. La domanda si è concentrata su tagli compresi tra 500 e 2.999 metri quadrati (58%) e sotto i 500 metri quadrati (40%). Sul fronte degli investimenti, Roma continua ad attrarre capitali selettivi, soprattutto nelle zone semicentrali.

Fonte: www.ipi-spa.com

RUBRICHE

FEDERICO MOMBARONE

Giornalista

Rischio evasione nel dopo-bonus

Come per la luna, anche per i bonus c’è una faccia nascosta. Anche se, a ben vedere, è ben conosciuta da tutti gli italiani. Si chiama evasione. L’allarme è della Cna. Il taglio dei bonus casa e l’addio al superbonus, deciso da inizio anno con l’ultima legge di Bilancio. Secondo i dati elaborati di Cna sull’andamento delle ritenute collegate ai bonifici parlanti richiesti per i bonus riguardo le spese agevolate per ristrutturazioni nei primi quattro mesi del 2025, non sorprendentemente si registra un calo rilevante. Dagli 11,5 miliardi del 2024 si è scesi a 9,6 miliardi nello stesso periodo del 2024. La riduzione del 16%, se confermata su 12 mesi, equivale a una discesa dei lavori di almeno 10 miliardi. Senza contare che vanno a esaurire i lavori per i bonus in essere. Secondo Cna, una buona parte di queste somme tornerà nel sommerso, soprattutto per i lavori di portata più ridotta, come la sostituzione di infissi, l’installazione di caldaie o, in generale, tutte le piccole manutenzioni straordinarie, per effetto del minore contrasto di interessi legato alle agevolazioni ridotte. La deduzione non è una fantasia, ma si basa sul livello di investimenti storico del mercato dei bonus edilizi elaborato da Cna. Con lo sconto di partenza al 36% (come oggi) tra il 2011 e il 2012 le spese per le ristrutturazioni valevano tra i 15 e i 19 miliardi, contro i 30 miliardi circa quando i bonus erano tra il 50 e il 65%. La differenza, almeno in parte, è attribuibile all’emersione per circa 10-15 miliardi. Proprio la quantità di spesa che manca all’appello del 2025. La considerazione, nel ragionamento della confederazione delle piccole imprese, va fatta su un’impresa che senza fattura può risparmiare, anche se con il rischio dei controlli, un’Iva al 10% o 22%, ma senza il 24% di Ires, un ipotetico 35% di aliquota Irpef, nonché la ritenuta dell’11% e i contributi previdenziali per i dipendenti. Se tutto va bene, cioè male, il guadagno del nero è palese. Un confronto impietoso verso un bonus del 36% nominale, ma da spalmare su dieci anni. A maggior ragione per mini lavori, come installare condizionatori o caldaie a condensazione. Insomma, senza i bonus, crescono le tentazioni per le micro imprese.

FRANCO SARO

Giornalista

Avanzano i mutui green

L'edilizia accusa il contraccolpo della fine dei bonus. Anche se prevista, inevitabile e per un certo verso razionale, la frenata agli incentivi, che è quasi uno stop, ha provocato una forte riduzione degli investimenti. Ma lo sguardo va posto in avanti. Perché non tutto va male. Una novità per i cantieri arriva dalla crescita a doppia cifra dei mutui. Più rogiti, uguale a più nuove case o abitazioni da ristrutturare, si potrebbe dire. Ma in realtà la cifra va presa con le molle. Secondo il Barometro Crif, che monitora le richieste di nuovi mutui e surroghe per l’acquisto di immobili, nel primo semestre 2025 c’è stato un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con picchi del +26,8% a gennaio e +25,8% ad aprile. Ed è salito anche il valore medio richiesto, pari a 152.109 euro (+4,4%). Dati che non erano attesi dai centri studi sul mercato immobiliare. Il boom, però, ha anche una spiegazione tecnica: dopo un periodo di tassi di interesse più alti, con lo scopo di abbassare l’inflazione, la Bce ha dato il via a otto tagli progressivi. Una riduzione del costo del denaro equivale a un minore tasso da pagare sui prestiti fondiari. La discesa dei tassi ha quindi spinto le famiglie a rinegoziare mutui sottoscritti in epoca post pandemia, quando l’inflazione pesava su chi aveva sottoscritto mutui a tasso variabile. Lo testimonia l’andamento delle surroghe, che non solo sono state la quota dominante nella prima metà del 2025, pari all’80% del totale dei mutui richiesti nel semestre, ma nel primo trimestre dell’anno hanno fatto anche un balzo del 63,2% rispetto al periodo gennaio-marzo del 2024. La scelta di chi ha sottoscritto un nuovo mutuo in surroga è per il 90% sul tasso fisso, anche se c’è ancora chi sceglie il variabile perché scommette su un ulteriore ribasso. Insomma, prima di festeggiare è bene rifletterci sopra. Ma sarebbe sbagliato non ricordare un altro aspetto positivo: l’avanzata dei mutui green. Sono quelli proposti dalle banche, con l’obiettivo di migliorare i propri parametri Esg. I mutui sono legati a immobili ad alta efficienza energetica o alla ristrutturazione per alzare la classe energetica, ha sostenuto la domanda, specie tra i giovani che acquistano in prevalenza case di nuova costruzione e di piccolo taglio.

CHIACCHIERE IN CANTIERE

LUDOVICO LUCCHI

del Foro di Milano lucchi@studiolucchi.eu

Vietato cambiare

l’aspetto architettonico

Con l’ordinanza 12919 del 14 maggio, la Corte di Cassazione ha affermato che il regolamento condominiale di natura contrattuale può contenere una definizione più rigorosa del limite di legge del decoro architettonico. Può quindi estendere il divieto di innovazioni «sino a imporre la conservazione degli elementi attinenti alla simmetria, all'estetica, all'aspetto generale dell'edificio, quali esistenti nel momento della sua costruzione od in quello della manifestazione negoziale successiva». La Corte si è pronunciata dopo che un condominio aveva evocato in giudizio la proprietaria di due appartamenti al quinto e al sesto piano lamentando che avesse costruito tre corpi di fabbrica sulle terrazze a livello di sua proprietà esclusiva e sul lastrico di copertura dello stabile, senza previa autorizzazione assembleare. Inoltre, il condominio lamentava che tali opere avessero determinato un’alterazione dell’estetica e della statica del fabbricato in violazione del regolamento condominiale di natura contrattuale, il quale vietava di apportare aggiunte o varianti alle proprietà individuali e comuni suscettibili di alterare la statica, l’estetica e la simmetria. In primo grado, la domanda del condominio è stata rigettata mentre, in secondo grado, la condomina è stata condannata alla riduzione in pristino. Successivamente, ricorreva in Cassazione. Dopo aver rammentato che i regolamenti condominiali hanno natura contrattuale se limitano i diritti dei condomini sulle proprietà esclusive o comuni, o attribuiscono ad alcuni condomini maggiori diritti rispetto ad altri, mentre hanno natura regolamentare se disciplinano semplicemente l’uso dei beni comuni, la Corte ha chiarito che cosa debba intendersi per decoro in ambito condominiale, evidenziando che il Codice civile menziona il decoro architettonico in diverse disposizioni: l’articolo 1120 in tema di innovazioni, il 1122 per opere compiute sulla proprietà individuale, il 1122-bis relativamente agli impianti centralizzati di ricezione radio visiva e fonti rinnovabili, e 1138, secondo cui il regolamento può contenere le norme per la tutela del decoro dell'edificio. Invece, l’articolo 1127 in materia di sopraelevazione fa riferimento all’aspetto architettonico e non propriamente al decoro, con la precisazione che l’estetica coinvolge una serie di valutazioni connesse alla compatibilità con lo stile architettonico, mentre il decoro dell’immobile si esprime nell’omogeneità delle linee e delle strutture architettoniche, ossia nell’armonia estetica.

L'AVVOCATO

STANDARD

42 YEARS 1982-2024

Caratteristiche

Characteristics:

Lavorazione fino: 60 m

dal 1982

Lavorazione graffiato: 60 m 2/h 2/h

Lavorazione grezzo: 50 m2/h

Lavorazione premiscelati: 50 m2/h

Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h

Fine plaster: 60 sq m/h

“Schratched” plaster: 60 sq m/h

Rough plaster: 50 sq m/h

Pre-mixed products: 50 sq m/h

Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h

dal 1987

REV DRY 220 VOLT

Prevalenza 10 m

Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore

Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)

Head 10 m

Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)

Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato).

Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adesion effect (Patented).

I FATTI NOSTRI

ROBERTO ANGHINONI

Giornalista

QUALCHE IDEA DI IMPRENDITORIALITÀ

Che cosa davvero manca alla distribuzione edile per passare da una gestione identitaria di servizio, per quanto efficiente possa essere, a una gestione maggiormente imprenditoriale? Ovvero: quanto è disposto a rischiare il titolare di un magazzino edile (il fondamento dell’ imprenditorialità), piuttosto che accontentarsi di offrire prodotti e soluzioni, magari accompagnati da un adeguato supporto tecnico, che comunque sarebbe già tanta roba? Forse un pò di curiosità, forse il dire finalmente addio a un atteggiamento conservatore, una molto umana caratteristica del nostro ambiente, dove comunque i problemi sono già tanti e le preoccupazioni anche. Un mio caro e coetaneo amico, che come tale è già in pensione ma che giustamente non contempla minimamente l’ idea di abbandonare la scena, qualche giorno fa mi ha posto questo quesito e ha anche aggiunto: «Tu che scrivi gli editoriali, perché non ne parli?». Per parlarne, lo faccio da almeno tre decenni, non so le volte che è stato affrontato il tema dell’apertura a nuove soluzioni costruttive, a nuovi prodotti, ma bisogna anche renderci conto che il magazzino di oggi rispetto a quello di trent ’anni fa è come minimo irriconoscibile, ovviamente in meglio. Per come la penso io, un ulteriore passo verso una marcata idea di imprenditorialità potrebbe essere una maggiore e convinta attenzione all ’evoluzione delle normative, per esempio nel settore della sicurezza, per offrire ai loro clienti in tempo reale gli strumenti per lavorare, appunto in sicurezza, dove il supporto più che tecnico è morale, votato insomma alla condivisione e alla sollecitazione delle responsabilità. Ma sappiamo come va il nostro mondo: per un'impresa o un artigiano gli strumenti per lavorare in sicurezza sono un costo, e si possono tirare in ballo tutte le normative di questo mondo, ma fino a quando i controlli latiteranno, fino a quando nei capitolati la voce Sicurezza non sarà contemplata e fatta rispettare come elemento indispensabile per l ’assegnazione di un appalto, continueremo a fare discorsi inutili e ad aggiornare tristemente le statistiche degli incidenti nei cantieri. Anche la sicurezza è quindi un discorso di filiera: dal relatore delle normative fino all ’operatore che va a lavorare su

Ci sono tanti modi di crescere, senza perdere la nostra identità.

E il bello di questo mondo è che gli spazi per migliorarsi sono praticamente infiniti

un tetto ci sono un bel pò di passaggi, compreso quello del magazzino edile che può vendere con competenza gli strumenti di protezione individuale, ma anche le linee vita, per esempio, attrezzandosi con personale tecnico specializzato. Ma il discorso non riguarda solo questo aspetto, per quanto sostanziale possa essere. Un altro esempio può arrivare dalla scelta imprenditoriale di proporre al mercato solo prodotti di qualità certificata e davvero performanti nel tempo, il meno inquinanti possibile. Molte rivendite ci sono già arrivate, creando una sorta di élite che coinvolge produzione, distribuzione e operatori professionali in un rapporto di mutua ed efficace collaborazione. Ma non è una tendenza così diffusa come ci si augurerebbe. Il rischio, più che evidente, è di perdere qualche vendita, forse anche qualche cliente, e non sempre guadagnare prestigio compensa queste perdite. Ma, anche in questo caso, è una scelta di campo. Tanto per abbozzare un ipotetico punto della situazione, oggi l ’ idea di imprenditorialità si è arricchita di tante azioni diverse che contribuiscono comunque sempre alla crescita del settore. Penso per esempio alle ore che vengono dedicate alla formazione professionale e tecnica, un’attività qualche decennio fa inimmaginabile. Penso anche alla cura con cui vengono realizzate le show-room, spesso delle vere e proprie boutique, gestite da personale specializzato come architetti e interior designer. Ve l ’ immaginate una cosa del genere solo una ventina di anni fa? Ancora, non dimentico come sia cambiata l'accoglienza del cliente, le piccole attenzioni un tempo impensabili che probabilmente oggi fanno la differenza. Poi, come in tutte le cose, migliorare si può sempre. Investire in nuove merceologie, soprattutto in quelle molto tecniche dove non si può improvvisare, è una scelta che va attentamente ponderata. Il bello di questo mondo è che ha ancora una infinità di spazi per crescere, per trasformarsi, per diventare davvero indispensabile sia per i clienti ma anche per i produttori, i professionisti, e così via. Forse, la cosa davvero importante è quella di non perdere mai di vista una certa idea di futuro e lavorare ogni giorno per renderla concreta. E anche questa è imprenditorialità.

DIGITAL NEWS

https://www.youtradeweb.com

I DAZI PESANO SULLE MACCHINE

Nei primi sei mesi del 2025 sono state vendute sul mercato italiano quasi 10 mila macchine per costruzioni, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel dettaglio, le macchine movimento terra vendute sono state 9.471 (+2%) e 475 quelle per lavori stradali (+10%). I dati, elaborati a partire dai risultati di vendita di produttori e importatori di macchine movimento terra e stradali, sono stati presentati da Unacea ed Ecomondo, l’evento fieristico per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa, che si svolgerà a Rimini dal 4 al 7 novembre 2025.

https://www.youbuildweb.it

I vertici del Consiglio Nazionale Ingegneri hanno accolto positivamente l’approvazione del disegno di legge delega da parte del Consiglio dei ministri. La riforma degli ordinamenti professionali, contenuta nel disegno di legge di delega, mira ad una revisione organica delle normative vigenti. Punta a un sistema delle professioni più coerente e moderno. La riforma coinvolge una vasta platea di circa 1,6 milioni di professionisti, tra cui quelli dell’area tecnica. Tra i punti di maggiore interesse per la categoria degli ingegneri ci sono la revisione della disciplina dell’equo compenso, la revisione della formazione continua e del tirocinio, il riordino delle competenze, delle attività professionali riservate e delle specializzazioni.

https://www.casacondominio.net

COMUNICAZIONI

PER GLI AFFITTI BREVI

Gli affitti brevi in condominio richiedono una corretta comunicazione con l’amministratore di condominio, in conformità all’art. 1130 c.c. La mancata trasmissione dei dati entro i termini può comportare responsabilità e sanzioni, influenzando la gestione condominiale e la sicurezza degli occupanti. Nel mercato immobiliare odierno, gli affitti brevi rappresentano una realtà sempre più diffusa e apprezzata. Tuttavia, dietro la semplicità di un contratto di locazione turistica si nasconde una serie di obblighi giuridici, spesso sottovalutati, che coinvolgono direttamente il rapporto tra il locatore e l’amministratore di condominio.

SEGGIOLE & POLTRONE

RESPONSABILE PRODUZIONE IN BIFIRE

Francesco Antonini ricopre una nuova posizione lavorativa: responsabile stabilimento di produzione presso Bifire. L’azienda è specializzata in soluzioni innovative nella produzione di prodotti per l’isolamento termico e per la protezione al fuoco in edilizia, industria e marina, si propone sul mercato con le soluzioni più tecnologiche e più innovative.

LORENZO BURANI IN DRACO ITALIANA

Lorenzo Burani ricopre una nuova posizione lavorativa: rappresentante di vendita senior presso Draco Italiana, azienda specializzata in additivi per calcestruzzo, resine per le pavimentazioni industriali, sistemi per il restauro del calcestruzzo e il rinforzo antisismico, prodotti per il consolidamento terreni e lavori in galleria, impermeabilizzanti per edilizia, sistemi per il risanamento degli edifici. In precedenza l’agente ricopriva il ruolo di senior salesman in PPG Architectural Coatings Italy.

SALVATORE LEDDA PASSA

A WINKLER WATERPROOFING SYSTEMS

Salvatore Ledda è agente di commercio presso Winkler Waterproofing Systems per la Sardegna. Si occuperà di cappotto termico (tasselli, profili, reti di armatura in fibra di vetro e fibra di carbonio, base di partenza e profilo di chiusura e accessori), tetto ventilato (teli tra-

spiranti in polipropilene e in poliestere, prodotti per drenaggio acque (canaline in acciaio per docce, canali di scolo per gronde, pozzetti di raccolta acque, canalette di drenaggio, chiusini e accessori), linee vita e attrezzature per edilizia. In precedenza Ledda ha lavorato per Dakota Group.

DI PASQUA E CUTAIA PER NTET GROUP

Marco Di Pasqua per il Centro e il

ANTONIO LEGITTIMO SITE MANAGER

DI PERCASSI

Antonio Legittimo è site manager a Bologna per Impresa Percassi. L’azienda nella città emiliana sta costruendo un grande progetto che prevede, su un'area di 32 mila metri quadrati, la realizzazione di aree verdi, parcheggi, percorsi, tre edifici a uso abitativo e un lavoro di ristrutturazione anche dello stabile dell'ex Agenzia delle Entrate, in disuso da anni. Tutte le opere sono finanziate dalla Congregazione dei Testimoni di Geova che al termine dei lavori cederà l’area verde e altre opere di urbanizzazione a beneficio del quartiere.

GIUSEPPE DE MARCO SALES MANAGER

DI SONNEN

Nord Italia e Giuseppe Cutaia per il Sud, sono i responsabili di gestione, sviluppo e distribuzione dei prodotti su tutto il territorio nazionale di Ntet Group, azienda specializzata in Italia e in Europa nella progettazione, produzione e commercializzazione di soluzioni e sistemi innovativi per infrastrutture. In precedenza Di Pasqua ha ricoperto il ruolo di area sales manager and national key account manager di Bmi Group (Roofing & Waterproofing) dove, come sales manager, ha lavorato anche Cutaia.

FRANCESCO GUIDOTTI PER BUILDING CONSTRUCTION MILAN

Francesco Guidotti, geometra, è procuratore presso Building Construction Milan. In passato ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico di Varallo Re Costruction e Piovano Costruzioni Generali. Building Construction Milan è una società attiva in quattro divisioni: gestione immobiliare (building & facility management), sviluppo immobiliare, costruzioni in legno e sicurezza e salute del lavoro.

Giuseppe De Marco è sales manager di Sonnen (sistemi di accumulo fotovoltaico). De Marco ha una notevole esperienza nei canali di vendita termoidraulici ed elettrici, una profonda conoscenza del condizionamento dell'aria, una solida esperienza e conoscenza nel settore solare/energetico, maturata lavorando principalmente per aziende internazionali, elevata affidabilità e capacità di lavorare sotto pressione.

MICHELE FERRARA DIRETTORE DI CANTIERE DI WEBUILD GROUP

Michele Ferrara, ingegnere civile, è direttore di cantiere di Webuild Group. Dal 2017, appena concluso il Master in International Construction Management con il Politecnico di Milano in collaborazione con

WeBuild Group, è stato assunto come stagista all'interno della squadra incaricata per la costruzione della linea AV/AC Genova-Tortona (Terzo Valico del Giovi). Dal 2022 il geometra ricopre il ruolo di direttore di cantiere dei lotti di Cravasco e Castagnola, i cui lavori consistono nella realizzazione della tratta centrale del tunnel di valico per un totale di oltre 20 chilometri di gallerie estremamente complesse.

DRISS MASOUDI PER ZANUTTA

Driss Masoudi è sales account manager per Zanutta con base a Muzza-

manager di Mecstore e direttore di filiale di Mondo Cover.

MICHELE DAVÌ

AL MARKETING DI JCB

parte del gruppo Yokohama.

FRANCESCO DE FALCO PER FORMEDIL NAPOLI

Michele Davì ha assunto il ruolo di direttore marketing & aftersales di Jcb, filiale italiana del player globale nella produzione di macchine per la cantieristica, l’industria e l’agricoltura, con l’obiettivo di rafforzare la presenza del marchio e creare nuove opportunità sul mercato italiano. Prima di approdare in

Francesco De Falco è il nuovo direttore di Formedil Napoli, ente per la formazione e la sicurezza in edilizia. Con una esperienza nel settore e una formazione accademica avanzata, De Falco subentra a Mattia D’Acunto, che ha guidato l’ente negli ultimi quattro anni, segnando una fase di intensa attività e trasformazione. Formedil Napoli opera come punto di riferimento nella formazione dei lavoratori del settore costru-

COME CRESCERE TRA MEGATREND E IL DOPO PNRR

Sono tanti i focus dedicati al mondo edile nel nuovo appuntamento organizzato il 23 e 24 ottobre da Virginia Gambino Editore a Villa Quaranta. Con una novità per la cena di business

Mai come oggi il mondo appare come un’altalena spinta un po’ troppo forte, con la doccia scozzese dei dazi, le tensioni geopolitiche e un mercato volatile e infiammabile come l’alcol. E, per la filiera dell’edilizia, a questo si aggiungono altri fattori che sono da un lato destabilizzanti e da un altro una strada per la crescita. Già, ma dove sono i cartelli che indicano la via migliore?

DOMANDE E RISPOSTE

Rispondere a questa domanda è proprio quello che si propone il XVIII Convegno YouTrade, che quest’anno avrà al centro i punti interrogativi che determineranno le strategie delle imprese. Perché la rapida e sorprendente evoluzione degli equilibri economici si accompagna al cambiamento delle aspirazioni, delle scelte e delle motivazioni d’acquisto degli utenti finali. A questo si aggiunge l’avvicinarsi della fine del Pnrr, un Piano di resilienza che è stato anche un volano per l’edilizia e le costruzioni nella stagione del doposuperbonus. E se il Pnrr ha dato fiato anche al settore della distribuzione edile per superare il tramonto della stagione degli incentivi fiscali, che succederà quando, tra poco più di un anno, dovrebbero terminare gli effetti dei fondi europei erogati all’Italia, visto che il Commissario europeo per il Pnrr, Raffaele Fitto, ha ribadito che non ci saranno proroghe? È un punto su cui riflettere e che sarà considerato nell’ambito del convegno dalla relazione di Andrea Favaretto, direttore Centro Studi Sintesi-Cgia Mestre.

Paolo Caliari
L’INGRESSO DI VILLA QUARANTA
OSPEDALETTO DI PESCANTINA (VERONA)

LE NOVITÀ DELLA TECNOLOGIA

Ma il post-Pnrr non è l’unico aspetto di cui tenere conto. L’altro riguarda i megatrend, cioè quelle tendenze inarrestabili e dall’effetto globale capaci di cambiare il corso dell’economia. Le guerre con le armi o quelle commerciali sono gli esempi più immediati, ma non sono gli unici. A partire da quelli che coinvolgono la digitalizzazione: se ne parla da anni e molte imprese hanno già investito in sistemi e software studiati per rendere più efficiente il business. Però la tecnologia cambia in fretta e offre nuovi strumenti per aumentare la competitività sul mercato, a partire dalla ormai non eludibile Intelligenza artificiale, già adottata da molte imprese, ma non del settore edile.

IL CASO SVIZZERO

Il programma messo a punto da Virginia Gambino Editore si focalizza sui temi che sono più sensibili per le rivendite di materiali e servizi per edilizia. Per esempio, anche quest’anno non mancherà la testimonianza di un distributore estero, Martin Tobler, Ceo

di Hgc, gruppo svizzero con una storia originale: è una cooperativa nata nel 1899 che conta oggi circa 3 mila membri, provenienti da tutti i comparti del settore edile. Sempre nel programma è previsto l’atteso appuntamento con l’analisi sulla congiuntura dell’edilizia e le previsioni per il 2026.

CONTENUTI DI SERA

Il convegno si terrà anche quest’anno a Villa Quaranta, Ospedaletto di Pescantina (Verona), una location che negli anni è stata sempre apprezzata dai partecipanti. Ma quest’anno prevede anche una novità. La cena di business di giovedì 23 ottobre, che precede il convegno di venerdì 24 e in cui è prevista la consueta assegnazione degli YouTrade Awards, sarà anche arricchita da uno speech di Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, che disegnerà lo scenario globale che stiamo vivendo, seguito da un talk con alcuni protagonisti del mondo edile centrato sugli stessi temi. Un contributo che rende ancora più interessante l’evento più stimolante dedicato al mondo della distribuzione edile.

LA PLATEA AL CONVEGNO YOUTRADE 2024

LA CASA IN TASCA PER CHI VUOLE

RIQUALIFICARE

La nuova edizione del manuale destinato a proprietari, amministratori e operatori della filiera dell’edilizia, con le regole per la gestione dei bonus ancora in vigore e le normative per gli edifici residenziali

In Italia la stima è di oltre 1,2 milioni di edifici, che contengono oltre 14,3 milioni di abitazioni nelle quali risiede il 58% delle famiglie italiane. Numeri che evidenziano l’importanza dei condomini non solo dal punto di vista immobiliare ed energetico, ma anche e soprattutto dal punto di vista economico e sociale. Il patrimonio immobiliare italiano, inoltre, è in buona parte obsoleto. Il 60% dei condomini è stato edificato prima del 1976, anno in cui per la prima volta fu introdotta una normativa che prescriveva per legge criteri di efficienza energetica negli edifici, e l’82% è stato edificato prima dell’avvento della legge 10 del 1991, la prima sull’efficienza energetica.

LA NECESSITÀ

Ogni anno questi edifici consumano energia pari mediamente 20 litri di gasolio per metro quadrato. Ma se andiamo a verificare i consumi degli edifici ante 1970 i litri raddoppiano. Sono valori che in prospettiva sono insostenibili, soprattutto se rapportati alla produzione media di co2, che per quegli stessi edifici è pari a 40 chilogrammi per metro quadrato all’anno. Il paragone con gli edifici efficienti energeticamente è stridente, visto che arrivano a consumare dieci volte di meno, fino alle nuove tecnologie costruttive che oggi permettono di costruire edifici a consumo zero, edifici che producono l’energia necessaria al loro funzionamento.

VADEMECUM

Insomma, riqualificare un edificio significa riprogettare la sua (in)efficienza. E un intervento il più delle volte coinvolge tutta la copertura, tetto compreso. Per questo parlare di condominio significa offrire uno sguardo al problema della riqualificazione degli immobili nella sua interezza. Un aspetto che è affrontato dalla nuova Guida del Condominio Sostenibile realizzata da Virginia Gambino Editore. Le nuove regole per gli incentivi fiscali ancora disponibili, che fare con la cessione del credito, le deroghe ammesse, gli obblighi per gli amministratori, gli adempimenti passo dopo passo, le schede di tutti i bonus: il volume, dal formato agile, è un prezioso manuale per proprietari e professionisti della filiera dell’edilizia e immobiliare. La nuova edizione è aggiornata anche su argomenti come le più recenti indicazioni dell’Agenzia delle Entrate che riguardano gli sgravi fiscali ancora in vigore, l’obbligo dell’attestazione Soa per lavori di grandi dimensioni, gli interventi di efficientamento e variazione catastale nei condomini, le opere ammissibili, senza dimenticare tutte le regole che riguardano i bonus ancora in vigore.

AGGIORNAMENTO

La Guida del Condominio Sostenibile è anche un insostituibile vademecum per chi vuole rimanere aggiornato per una gestione più verde degli edifici residenziali, per esempio in chiave della direttiva europea Case Green. Ma non dimentica argomenti come il decreto Salvacasa o la digitalizzazione delle attività dello studio di amministrazione condominiale. Infine, il manuale propone una serie di schede sui lavori più comuni nel condominio, dalle scale agli androni, dai tetti ai citofoni.

PARTE CASE GREEN EUROPA IN MARCIA PER LA DIRETTIVA

DIRETTIVA EPBD

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Non è vero che riqualificare gli edifici secondo quanto previsto dalla Ue sia impervio. Gli altri paesi sono già al lavoro: c’è chi proibisce di affittare abitazioni in classe G, chi offre prestiti e chi impone la ristrutturazione a chi acquista

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LA DIRETTIVA EPBD? ECCO COME SI PUÒ APPLICARE

Uno studio di Nomisma su commissione di Rockwool fa il conto dei risparmi energetici già raggiunti con gli incentivi fiscali. E spiega quanto costa e come raggiungere il traguardo previsto dall’Europa con Case green

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LE INCHIESTE DI YOUTRADE

• MANODOPERA STRANIERA

• NEI CANTIERI

• I GIOVANI E LA CASA

C’è chi si lamenta per una loro scarsa professionalità. E chi fa fatica a capire quale materiale vogliono in rivendita. Ma ci sono anche lavoratori stranieri perfettamente inseriti e, soprattutto, con voglia di lavorare. A proposito di cantieri: quali interventi vogliono fare i giovani Millenials quando acquistano casa?

A

MENO ITALIANI NEI CANTIERI E AL BANCONE

INCHIESTA SOLOPERABBONATI

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Aumenta il numero di imprese e di addetti che arrivano da altri Paesi. I problemi di incomprensione ci sono, ma anche casi di felice integrazione in azienda. Adesso occorre maggiore formazione

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TRA I PONTEGGI ARRIVA IL BADGE

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I GIOVANI E LA CASA LAVORI IN CORSO DOPO L’ACQUISTO

Dieci casi di under 35 alle prese con le difficoltà e le diverse scelte di ristrutturazione e arredamento per la nuova abitazione. Green e comfort al primo posto. Grazie anche ai consigli dei rivenditori

Riccardo Sacchi

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PRECARIO, MA PENSANDO AL FUTURO

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Makita è un marchio storico degli elettroutensili, presente sul mercato mondiale da più di un secolo. A testimoniare il valore della strada percorsa sono i risultati di oggi:

• Tra le prime società in Giappone per export

• 8 Stabilimenti produttivi di proprietà

• 50 Filiali in tutto il mondo con network in oltre 180 paesi

• Fornitore ufficiale delle più importanti industrie

• Partner ufficiale di prestigiosi team sportivi nel mondo dei motori

• Migliaia di punti vendita in ogni continente

La nuova generazione di prodotti Makita XGT 40Vmax offre quanto di più all’avanguardia esista oggi nel settore professionale delle attrezzature a batteria. Con questa nuova serie in continuo ampliamento e che attualmente comprende oltre 180 prodotti, tra i quali martelli demolitori, smerigliatrici, tassellatori, trapani, Makita offre la possibilità di lavorare con attrezzature potenti e all’avanguardia, sviluppate con dispositivi di sicurezza evoluti in grado di monitorare il corretto funzionamento sia di utensili che di batterie. Affidabilità, elevate prestazioni, resistenza al lavoro in condizioni difficili.

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RENATE JIRJENA LUCA FARINA

Il tubo corrugato PIPEKORR NTET GROUP HDPE (Polietilene ad Alta Densità) è un materiale versatile noto per la sua alta durabilità e resistenza superiore allo standard di mercato. È ampiamente utilizzato nelle infrastrutture sotterranee, offrendo qualità flessibilità e resistenza nel tempo.

Il PIPEKORR NTET HDPE a doppia parete consiste in una parete interna liscia per caratteristiche di flusso ottimali e una parete esterna corrugata per una maggiore resistenza e durabilità. Studiato per garantire carichi pesanti longevità e fornisce prestazioni ad ALTISSIMO LIVELLO.

ATTUALITÀ

UN MERCATO IN RICARICA PER LE BATTERIE

Per la distribuzione che allarga il business ai pannelli fotovoltaici si apre anche il settore degli accessori, come quello degli accumulatori domestici. Ecco i fattori che si devono considerare

GUIDA
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La soluzione versatile, sostenibile e riciclabile al 100%

Superpan Build è un innovativo pannello tecnico brevettato e prodotto da FINSA, composto da fibre e particelle di legno. Le sue eccellenti proprietà di resistenza e ottima lavorabilità lo rendono ideale per tantissime applicazioni in edilizia, sia come elemento strutturale controventante che di rinforzo o di rivestimento, offrendo flessibilità e valore aggiunto in tutti i progetti in cui viene impiegato. www.xtsuperpanbuild.it

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PRODOTTO CONSIGLIATO

DOSSIER GDO

Continuano a crescere: ma non tutti i colossi della grande distribuzione specializzata marciano allo stesso tempo

a cura del Centro Studi YouTrade

I CONTI DEL BRICO

VINCONO TUTTI NELLA SFIDA

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Sotto la lente i conti di cinque grandi gruppi attivi nel brico. Risultati positivi, ma dinamiche differenziate tra i best player. Premiato soprattutto chi guarda al mercato più professionale

Centro Studi YouTrade

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Fonte:
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
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2023 Punti vendita

Fatturato per punto vendita (¤)

Superficie totale di vendita (mq)

Superficie media per punto vendita (mq)

Fatturato per mq (¤)

Addetti

Addetti medi per punto vendita

Fatturato per addetto (¤)

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali e su dati TEN Lab di

ISOLANTI

DIVISIONE EDILIZIA

COSTRUZIONE A SECCO

IMPERMEABILIZZANTI

SISTEMI COPERTURA

ANTINCENDIO

COLORIFICIO

DIVISIONE AMBIENTE

DIVISIONE FERRAMENTA

IN DIECI ANNI LA CRESCITA È STATA A SECCO

L’azienda atesina nata nel 2014 si è ingrandita anche grazie a un rapporto privilegiato con produttori come Fassa Bortolo, fornitore esclusivo per le lastre in cartongesso

CVeronica Monaco

IL TEAM DI DIE

on quattro punti vendita (e un quinto in cantiere che aprirà forse già nel 2026) nelle province di Bolzano, Trento e Brescia, Die Baustoffe si propone come specialista di sistema a secco, cappotto e colore. Guidata da Andreas Blattner dal 2014, l’azienda ha avviato fin da subito delle partnership strategiche come quella con Fassa Bortolo, fornitore esclusivo per le lastre in cartongesso, oltre che punto di riferimento per il Sistema Colore e il Sistema Cappotto. YouTrade ha incontrato il fondatore, insieme al responsabile acquisti e vendita colore Albert Planinschek. Domanda. Die Baustoffe in italiano si traduce «I materiali da costruzione». Quali sono in particolare i materiali che trattate all’interno della vostra rivendita?

Andreas Blattner. Tutto quello che riguarda il cartongesso, il sistema a cappotto, interno ed esterno, e tutto il mondo del colore, interno ed esterno.

D. Quando è nata la vostra azienda e come si sono inseriti i prodotti nel corso del tempo?

Andreas Blattner. L’azienda è nata a Bolzano nel 2014. Ho lavorato per anni in Germania per un’azienda che distribuiva materiale edile. Quando ho deciso di aprire la mia attività in Alto Adige avevo già una conoscenza del settore a secco. Per il primo anno ho fatto tutto da solo, dalle bolle agli ordini, poi nel 2015 sono stati assunti i primi due dipendenti. Nel 2016 abbiamo iniziato a costruire la nostra flotta mezzi per rispondere alle esigenze dell’azienda

UNA SPINTA DA GYPSOTECH E FASSATHERM

Daniele Cappello (nella foto) è area manager Nord Est di Fassa Bortolo.

Domanda. Come sta andando il business nell’area che segue?

Risposta. Il business in Alto Adige è prevalentemente orientato verso prodotti tecnici e soluzioni per l’edilizia a secco. Nelle aree del Veneto e del Trentino, invece, la conformazione edilizia del territorio favorisce l’impiego di sistemi per il consolidamento, i rinforzi strutturali e tutte le finiture, sia interne che esterne. Entrambi i mercati trovano un valido supporto nel Sistema

Integrato Fassa Bortolo, che offre un’ampia gamma di soluzioni: dalla posa di pavimentazioni e rivestimenti al mondo del colore, dai cicli di risanamento delle murature umide ai prodotti per il ripristino del calcestruzzo ammalorato. Un’unica azienda in grado di rispondere alle diverse esigenze del settore edile, adattandosi alle specificità di ogni regione.

D. Rispetto a un anno fa le richieste da parte del mercato sono cambiate?

R. Sì, le richieste continuano a essere molto più tecniche e si focalizzano su soluzioni atte a garantire un comfort abitativo di un certo livello. Anche le soluzioni costruttive si sono molto trasformate, per cui non basta più adottare un’unica soluzione di intonaco, ma è necessario rivolgersi a sistemi molto più evoluti che diano garanzie prestazionali nel rifacimento dell’involucro, sia interno che esterno. I sistemi a secco permettono di rispondere a diverse esigenze, sia sul fronte delle efficienze termiche, che dal punto di vista antincendio e di isolamento acustico. Questo ci consente di dare un valore aggiunto alla stratigrafia, ma anche a livello di finitura con soluzioni colorate intumescenti, pitture antincendio, soluzioni anti-formaldeide per il raggiungimento del massimo benessere all’interno della casa.

in espansione e nel 2019 abbiamo aperto la filiale di San Lorenzo Brunico (Bolzano), a cui sono seguite quelle di Trento e San Zeno Naviglio (Brescia) due anni fa. Attualmente l’azienda conta 20 dipendenti, dislocati in quattro punti vendita.

D. Come si compone oggi il vostro parco macchine?

Andreas Blattner. Abbiamo due autocarri a quattro assi con gru di 32 metri, due autocarri a tre assi con gru di 18 metri, due autocarri due assi da 7,5

D. C’è un sistema che sta crescendo più di altri?

R. Tutti i prodotti per il restauro e la bio-edilizia, dove siamo specialisti, stanno crescendo notevolmente. Ad esempio abbiamo da qualche tempo lanciato una linea di prodotti totalmente esente cemento, Novantica, per interventi in centri storici o su edifici vincolati. Un altro sistema che continua la sua crescita è proprio il sistema a secco Gypsotech, grazie alla moltitudine di soluzioni che può offrire sia all’interno che all’esterno del fabbricato.

D. Nella sua area di riferimento, cosa si aspetta a fine 2025 a livello di business?

R. Mi aspetto un incremento del 2-3%, soprattutto per ciò che riguarda il consolidamento e rinforzo strutturale, il risanamento delle murature umide, il sistema a secco e le molteplici soluzioni offerte dal sistema colore.

tonnellate con gru di 12 metri e nove furgoni aperti per il trasporto dei materiali.

D. Da quando è nata l’azienda, che cos’è cambiato nella richiesta dei clienti e nella vostra offerta?

Andreas Blattner. Il nostro slogan è «Facciamo quello che gli altri non fanno». Per noi il cliente non è un numero. Dal semplice consiglio alle forniture più importanti, rispondiamo a ogni richiesta. Conosciamo i nomi di tutti i nostri clienti e loro sanno quelli di tutti i dipendenti. In Die Baustoffe siamo tutti intercambiabili: ognuno ha la sua mansione, ma conosce anche il lavoro degli altri. Con i clienti abbiamo davvero un rapporto eccezionale, sappiamo addirittura come ognuno di loro prende il caffè!

D. Nei cantieri c’è sempre meno manovalanza italiana. Questo comporta un differente approccio al cliente?

Andreas Blattner. No. Inizialmente magari c’è lo scoglio della lingua e si fa fatica a capire che cosa vogliono, ma alla fine troviamo sempre una soluzione. Si cresce insieme.

D. Oltre la lingua, ci sono altre difficoltà?

Andreas Blattner. No, per noi la nazionalità non rappresenta un problema. Spesso i clienti stranieri vengono da noi perché sanno di trovare un aiuto che in altre aziende fanno fatica a ricevere. Ci chiedono molta formazione, consulenza, servizio in cantiere con consegne immediate che è il nostro fiore all’occhiello.

D. In Alto Adige siete bilingue: è un vantaggio?

Andreas Blattner. Sì, abbiamo clienti sia di madrelingua tedesca, sia di madrelingua italiana. Sa-

pere le due lingue perfettamente è sicuramente un vantaggio.

D. Com’è organizzata l’azienda?

Andreas Blattner. L’ufficio amministrativo si trova a Bolzano. Non abbiamo un vero e proprio ufficio acquisti, che sono gestiti da me, Michael Faden, capofiliale di Bolzano, e da Albert Planinschek per il mondo del colore. Ci sono poi i magazzinieri e gli autisti, oltre al personale interno in ogni punto vendita. Il bello è che siamo tutti intercambiabili: ognuno è in grado di emettere una bolla, fare una

conferma d’ordine, servire al tintometro. Se manca una persona in qualche filiale, può sopperire il dipendente di un’altra. Anche la disposizione delle merci a scaffale è identica per ogni punto vendita, proprio per favorire questo tipo di operatività.

D. Ci sono delle specificità in termini di materiali che caratterizzano le varie province in cui siete presenti?

Andreas Blattner. Sì, i materiali che si usano in Alto Adige non sono impiegati a Brescia e viceversa. C’è sempre richiesta di diverse tipologie di intonaci e tonachini, anche per quanto riguarda gli spessori. Se in Alto Adige si usa spesso il 2-3 millimetri, a Brescia si arriva massimo a 1,5 millimetri di spessore. Anche per i cappotti: in Alto Adige si arriva anche a 24 centimetri, a Brescia lo spessore massimo si ferma a 14-16 centimetri.

D. Qual è la tipologia dei vostri clienti?

Andreas Blattner. Non facciamo vendita al dettaglio e non abbiamo clienti privati. Non abbiamo cassa, facciamo solo bolle di accompagnamento e fatture. I nostri clienti sono tutti artigiani, imprese edili, imprese di costruzione, imbianchini, verniciatori, cartongessisti.

D. In percentuale quanti cartongessisti e quanti imbianchini?

Andreas Blattner. Il 60% sono cartongessisti, il 40% imprese di coibentazione e intonacatori.

D. Quali servizi offrite al cliente?

Andreas Blattner. Diamo un supporto a 360 gradi. Offriamo consulenza, un servizio di consegna molto veloce, facciamo sopralluoghi per consigliare la so -

luzione più idonea al tipo di lavoro che deve essere svolto. Abbiamo anche soluzioni antincendio e anche in questo ambito offriamo un supporto completo per quanto riguarda colori, lastre e intonaci. Abbiamo una speciale macchina fresatrice per realizzare pezzi speciali in cartongesso, come velette, scalette, cerchi, e misure fuori standard. Questi pezzi speciali li realizziamo anche in polistirolo per facciate o contorni piscina. Inoltre, realizziamo anche tappeti di ghiaia e per i soffitti acustici prepariamo anche botole su misura. Qualsiasi paraspigolo o profilo di delimitazione, che a volte in Italia non si trovano, Die Baustoffe li ha a disposizione.

D. Vi è mai capitata una richiesta alla quale non eravate in grado di rispondere?

Andreas Blattner. No, mai.

D. Attualmente quali sono i materiali per l’edilizia a secco più richiesti?

Andreas Blattner. Cartongesso, in qualsiasi forma e misura, il sistema acustico e il sistema antincendio. Anche i pezzi speciali sono molto richiesti perché facilitano il lavoro degli applicatori.

D. Quale trend state riscontrando in questo seg -

DIE BAUSTOFFE

Punti vendita: 4

Addetti: 20 persone

Fatturato 2024: 11,3 milioni di euro

Area coperta: 3.000 mq

Area scoperta: 2.500 mq

RAPPORTO SOLIDO GRAZIE AL CARTONGESSO

Franz Pfattner (nella foto) è tecnico commerciale di zona Fassa Bortolo.

Domanda. Quando è iniziato il rapporto con Die Baustoffe? Risposta. È iniziato nel 2014. Siamo partiti da zero, costruendo un rapporto molto solido e crescendo insieme. Ringrazio Die Baustoffe per avermi dato grande fiducia.

D. Qual è stato il primo prodotto/sistema che le hanno ordinato?

R. Il primo prodotto è stato il cartongesso Gypsotech. Proprio su quel prodotto cercavo un partner con il quale costruire un business importante sul territorio.

D. Quali sono i milestone su cui si fonda il rapporto con Die Baustoffe?

R. Ci lega un sentimento di fiducia reciproca. Die Baustoffe è un cliente di cui mi posso fidare in assoluto. È una partnership importante, equilibrata, che è diventata anche un’amicizia.

D. Quali sono i principali ostacoli nel creare questo tipo di rapporto con le altre rivendite?

R. La disponibilità. A certi clienti manca un po’.

D. Quali sono invece i vantaggi di un rapporto di questo tipo?

R. Riuscire sempre a risolvere i problemi in maniera collaborativa.

D. Per quanto riguarda la logistica, come offrite questo servizio al cliente per essere sempre allineati alle loro richieste?

R. È fondamentale la presenza. Minimo due volte alla settimana mi presento dal cliente, in modo da conoscere anche in anticipo ciò di cui hanno bisogno e organizzarmi preventivamente, facendo una programmazione.

mento di mercato?

Andreas Blattner. Il mondo del cartongesso cresce sempre di più. Costruire in cartongesso è molto più semplice e il sistema funziona sempre sia nel nuovo che nelle ristrutturazioni. Anche nel settore dell’acustica e dell’antincendio siamo molto forti perché risolviamo anche i vari problemi che possono emergere, lavorando insieme a un architetto.

D. Con Fassa Bortolo avete un rapporto di partnership molto stretto: quali sono i motivi alla base di questo sodalizio?

Albert Planinschek. Il rapporto con Fassa è iniziato nel 2014 e con l’azienda siamo cresciuti insieme sul territorio. Penso che Die Baustoffe sia il rivenditore più forte in Alto Adige per quanto riguarda i sistemi Fassa. Il merito va anche all’agente di zona Franz Pfattner, che ci ha dato fiducia: grazie a lui è nato questo bellissimo rapporto che va avanti ormai da tanti anni e ci ha permesso di realizzare un fatturato importante. La collaborazione ormai è diventata

anche un bel rapporto di amicizia.

D. Quali sono le soluzioni Fassa Bortolo maggiormente richieste dai vostri clienti?

Albert Planinschek. Le lastre di cartongesso. Non abbiamo altre lastre, per un semplice motivo: le lastre Fassa Bortolo sono certificate sulla base della normativa francese, molto più stringente rispetto a quella italiana o tedesca. I prodotti contano 14 certificazioni, contro le sette italiane. Inoltre, Fassa Bortolo è l’unica azienda ad avere un sistema per qualsiasi tipo di intervento: Sistema Colore, Sistema Cartongesso, soluzioni antincendio, Sistema Cappotto. L’azienda è in continuo sviluppo: ogni anno escono novità e nuove certificazioni, per noi questo è molto importante perché riusciamo a rispondere sempre in maniere efficace alle richieste dei clienti.

D. Come ha influito sul vostro business il Sistema fassaColour?

Albert Planinschek. Il Sistema fassaColour è stato inserito in Die Baustoffe nel 2016. Inizialmente i

GYPSOTECH E FASSACOLOUR COPPIA

VINCENTE

Il Sistema Gypsotech di Fassa risponde alle esigenze del costruire a secco con lastre di cartongesso, anche accoppiate a pannelli isolanti termo-acustici, conformi alle più severe normative. Con profili, accessori, malte e stucchi, offre soluzioni ad alte prestazioni per ogni applicazione. La gamma comprende lastre Standard, Focus resistenti al fuoco, Aqua e Aquasuper idrorepellenti, Vapor contro il vapore, GypsoLignum ad alta resistenza meccanica, GypsoArya HD anti-formaldeide. Per l’esterno c’è invece Externa Light. I pannelli Duplex e Duplex dB integrano materiali isolanti plastici (espanso, grafite, polistirene, poliuretano) o minerali (lana di roccia, vetro) per potenziare isolamento termico e acustico.

Il Sistema fassaColour offre soluzioni complete per tinteggiatura, manutenzione, decorazione e risanamento di superfici interne ed esterne. Traspirabilità, resa estetica, durabilità e ampia gamma di tinte, incluse finiture speciali e a basse emissioni, lo rendono ideale per professionisti del colore. Comprende pitture, rivestimenti murali, smalti e decorativi, frutto della ricerca Fassa I-Lab. L’azienda investe in tecnologia e sostenibilità, con imballaggi in materiali post-consumo e latte con almeno il 50% di riciclato; il coperchio è in plastica vergine per garantire la tenuta. Fassacolour è sinonimo di qualità, innovazione e rispetto per l’ambiente.

clienti erano un po’ titubanti, perché tutti conoscevano Fassa Bortolo per i suoi intonaci e prodotti a calce, meno per il colore, ma adesso sono soluzioni molto richieste, che ci hanno dato una grandissima spinta.

D. Quali sono le innovazioni di prodotto Fassa che hanno favorito l’attività della rivendita?

Albert Planinschek. Fassa Bortolo ha sviluppato un sistema di colori molto apprezzati, con soluzioni anche a emissioni zero, requisito molto importante per applicazioni in scuole, locali sanitari e ambienti che richiedono certificazioni Haccp. Sono prodotti molto interessanti e validi, la richiesta è continua. D. Gli aspetti di compatibilità ambientale sono così importanti?

Albert Planinschek. Specialmente in Alto Adige l’impatto ambientale è molto importante. Tutti richiedono le certificazioni Cam. Il mondo sta cercando di essere sempre più ecologico e bisogna stare al passo coi tempi. Tutta l’innovazione realizzata negli

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IN MAGAZZINO

LASTRE GYPSOTECH
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PUNTO

MISCELATORE CONTINUO PER PREMISCELATI

ultimi due anni da Fassa Bortolo è molto importante anche in questo senso. Anche i colori sono certificati Cam, come le lastre e i cappotti.

D. Quali sono invece i vantaggi del Sistema Cartongesso Gypsotech?

Albert Planinschek. Le certificazioni. Inoltre, la lastra è molto più resistente rispetto alle soluzioni di altri competitor.

D. Fassa Bortolo ha molte linee di prodotto: quali sono quelle più richieste in zona?

Albert Planinschek. Le più richieste sono il sistema cartongesso, il sistema intonaci e il sistema cappotti.

D. Assistenza e formazione tecnica sono centrali: qual è il rapporto con Fassa?

Albert Planinschek. Per l’assistenza tecnica ci basta telefonare in azienda per avere supporto immediato. Per quanto riguarda la formazione, organizziamo cinque-sei corsi all’anno nelle varie filiali, durante i quali vengono presentati nuovi prodotti. Facciamo corsi specifici per pittori, cartongessisti, cappottisti. D. I distributori spesso si lamentano di non essere allineati con i produttori: è vero?

Andreas Blattner. Nel nostro caso no, con i nostri fornitori abbiamo ottimi rapporti e cerchiamo sempre di risolvere qualsiasi tipo di problematica possa incorrere. Siamo come una famiglia.

D. Secondo voi, quali sono le principali sfide che dovrete affrontare sul mercato a breve-medio termine?

Andreas Blattner. La mia personale opinione è che la difficoltà più grande sarà la concorrenza che ribassa i prezzi all’inverosimile. Ci sono concorrenti che hanno fatturati in calo anche del 20% che vendono al prezzo di costo: questo è sleale e crea un danno al mercato. Dovrebbe esserci un prezzo sotto il quale non si può scendere. Noi non siamo economici, non regaliamo niente, ma i nostri clienti continuano a comprare da noi per quello che sappiamo fare.

D. Come sta andando il 2025 rispetto all’anno scorso?

L'ESTERNO DEL
VENDITA. A DESTRA, ATTREZZATURA E PROFILI

Copyright: YouTrade Copyright:

Andreas Blattner. Il 2025 vede un fatturato in calo rispetto all’anno scorso. C’è un po’ di stallo, anche perché il mercato sta uscendo dal periodo del superbonus dove i prezzi sono aumentati in maniera spropositata. Adesso, c’è un generale ribasso dei prezzi di acquisto e di vendita e in giro si sentono molte aziende con fatturati in flessione.

D. In questo momento nel mondo delle rivendite c’è una grande concentrazione. Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Andreas Blattner. Non abbiamo bisogno di far parte di un gruppo. Abbiamo la nostra politica aziendale, ce l’abbiamo sempre fatta da soli e continueremo da soli. Facciamo quello che gli altri non fanno, nessuno ci può dare una mano. Non è arroganza, ma la testimonianza che la specializzazione per noi è la carta vincente.

D. Avete nuovi progetti nel cassetto?

Andreas Blattner. Abbiamo progetti per ingrandire sempre di più l’azienda aprendo nuove sedi lungo l’asse Milano-Bergamo. Il progetto è molto ambizioso e forse qualche risultato si vedrà già nel 2026.

IL MAGAZZINO

BIGMAT CUBEX ITALIA

SOLIDA ALLEANZA PER L’ISOLA A RISCHIO SISMICO

L’azienda di distribuzione e Fibre Net hanno stretto una partnership che punta a estendere le soluzioni di consolidamento strutturale per gli edifici siciliani, come i sistemi Crm, Frcm e Frp. Con l’assist delle opere per il Pnrr

Citando l’Ingv, l’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia, «storicamente la Sicilia ha subìto numerosi terremoti catastrofici (M ≥7), senza dubbio tra i maggiori avvenuti in Italia anche per numero di vittime». L’Isola è dunque un territorio a elevata pericolosità e la presenza di un patrimonio edilizio vetusto e costruito senza criteri antisismici non fa che peggiorare la situazione. Ed è proprio per creare cultura sul tema della sicurezza e sull’importanza del consolidamento strutturale che nasce la partnership tra BigMat CubeX Italia, rivendita con tre punti vendita nel catanese, ma in grado di servire tutta la Sicilia, e Fibre

Net, gruppo specializzato nello sviluppo e produzione di sistemi di rinforzo strutturale Crm, Frcm e Frp, con un’ampia gamma di prodotti, tutti certificati, per rispondere a qualsiasi esigenza progettuale. Ne parliamo con l’amministratore unico di BigMat CubeX Italia, Chiara Cuscunà.

Domanda. Come nasce questa collaborazione?

Risposta. La collaborazione nasce dalla volontà di lavorare con aziende solide e strutturate, in grado di affiancarci non solo con prodotti di qualità, ma anche con servizi di valore aggiunto. Fibre Net, da parte sua, ricercava un partner radicato sul territorio che potesse contribuire a una distribuzione capillare. La partnership

ci ha consentito quindi di offrire al cliente un supporto completo: Fibre Net si distingue infatti per la costante interazione con ingegneri e tecnici, offrendo un sostegno importante già nelle fasi preliminari, come la gestione delle gare d’appalto e la pianificazione degli interventi. La loro competenza tecnica e la capacità di affiancare l’impresa con attività di consulenza mirata sono aspetti che rendono Fibre Net un partner affidabile. Inoltre, la disponibilità di sopralluoghi tecnici rappresenta un ulteriore punto di forza, assicurando che le soluzioni adottate rispondano perfettamente alle esigenze del progetto.

D. In che modo la storia e il radicamento territoria-

CHIARA CUSCUNÀ, AMMINISTRATORE UNICO DI BIGMAT CUBEX ITALIA Copyright:

le di BigMat CubeX Italia rappresentano un valore aggiunto per Fibre Net nel Sud Italia?

R. In questo momento siamo una delle rivendite più grosse nel Sud Italia, sia a livello di fatturato sia di presenza territoriale. Siamo uno dei pochi multipoint esistenti e forniamo tutta la Sicilia grazie ai nostri servizi di logistica. Facciamo consegne quotidiane in provincia di Agrigento, Palermo e Messina, riuscendo a dare un servizio a tutte le imprese del territorio.

D. Quali sono le principali sfide che affronta la di-

Copyright: YouTrade

stribuzione edile nel Mezzogiorno e come questa partnership può contribuire a superarle?

R. In questo momento storico, il settore edilizio residenziale è bloccato, di conseguenza il lavoro si è spostato quasi completamente sulle imprese che operano in appalti pubblici, specialmente con il Pnrr. Il nostro obiettivo è quello di essere sempre presenti sul cantiere: non è semplice perché dobbiamo essere in grado di individuare la gara, il committente, quali materiali e prodotti servono in situ, e spesso i clienti sono restii a mostrarci gli interi capitolati, costringendoci ad andare un po’ a intuito. Fibre Net, invece, seguendo direttamente le gare d’appalto, conosce già i cantieri in cui sono presenti i suoi prodotti e questo ci consente di fare le offerte prima che ci vengano richieste dal cliente. Questo è un vantaggio fondamentale, perché con il calo generale dei fatturati la concorrenza è diventata maggiormente agguerrita.

D. Lavorare con il Pnrr ha comportato un cambiamento nella tipologia di clientela o nell’organizzazione della vostra vendita e della logistica?

R. Il cambiamento fondamentale riguarda le marginalità. Essendo venuto meno il superbonus ed essendo stati tagliati gli altri bonus, le richieste dei privati e delle imprese nel residenziale sono calate. Di conseguenza, tutti i competitor si sono lanciati sul Pnrr e purtroppo si è finiti per fare battaglie di prezzo. Anche la logistica fa la sua parte, ma è veramente complicato gestirla in maniera sempre efficiente: per alcune tipologie di prodotto è importante avere merce subito disponibile in magazzino per poter rispondere subito alle richieste dei clienti, ma non è possibile tenere a terra tutto. Le soluzioni Fibre Net, per esempio, sono molto tecniche e specifiche per determinate tipologie di lavorazioni, e non

IL PUNTO VENDITA BIGMAT CUBEX DI MASCALUCIA (CATANIA)

IL VANTAGGIO DI SOLUZIONI AVANZATE

Vincenzo Petrone è ingegnere, socio Savi Engineering e agente Fibre Net per la Sicilia orientale. Domanda. Quali soluzioni del portafoglio Fibre Net si integrano meglio con l’offerta ai clienti di BigMat CubeX Italia?

Risposta. Seguiamo da vicino quasi tutte le commesse di BigMat CubeX Italia, occupandoci di consulenza, formazione, supporto tecnico in cantiere, sia in fase di avvio dei lavori sia in fase di prove sui materiali. Sicuramente sui prodotti di punta Fibre Net la parte preponderante dell’offerta BigMat CubeX riguarda il Sistema Edilizia, in particolare il sistema di intonaco armato Crm Ri-Struttura con tutti i suoi componenti, quindi reti Gfrp, angolari, connettori, malte, che garantiscono ai clienti qualità ed elevate prestazioni. Gestiamo anche tantissime commesse per sistemi Frp e sistemi Frcm, questo amplia di molto la proposizione commerciale in quanto possiamo offrire reti in basalto-acciaio, carbonio oltre vetro

Ar. Abbiamo un’ampia gamma di prodotti, credo unica su tutto il mercato, potendo contare su prodotti mono, bi e multiassiali, tessuti di differenti grammature, e connettori, tutti certificati. Credo che Fibre Net sia tra i pochissimi partner sul mercato a garantire un portafoglio prodotti così ampio e certificato, dalle reti fino ai connettori, in grado di coprire tutte le casistiche progettuali sulle strutture in calcestruzzo armato. In ultimo, in questi ultimi mesi, l’azienda ha sviluppato anche numerose soluzioni per quanto riguarda i sistemi Frcm, il cui utilizzo vediamo diffondersi sempre più sul territorio grazie ai computo-metrici che i clienti ci inviano. Anche sui sistemi Frcm Fibre Net ha ampliato la gamma di reti, sia secche che apprettate, per coprire tutte le richieste dei progettisti.

D. Essere ingegnere le garantisce una marcia in più nell’esercizio della sua professione di agente Fibre Net?

R. Sicuramente è un’arma vincente. Dal superbonus in poi, molti tecnici si trovano a dover progettare e fornire soluzioni

è detto che la stessa rete usata in un cantiere sia adatta in un altro. Dunque, non è facile avere una logistica che possa coprire sempre tutte le esigenze della clientela. A questo si aggiunge il fatto che nel settore c’è una crisi di liquidità, e di conseguenza avere una logistica efficiente, con un magazzino sempre pronto, è difficilmente gestibile anche da un punto di vista finanziario.

D. In quali ambiti applicativi vedete maggiori sinergie e prospettive di crescita congiunta?

R. In questo momento storico, sicuramente nell’edilizia pubblica con il Pnrr. In realtà, vivendo in un territorio altamente sismico e soggetto a importanti rischi, il nostro vero core business dovrebbe diventare la messa in

alle imprese in maniera veloce e repentina. Avere il supporto di un collega che lavora per l’azienda e offre confronto verbale e strumenti digitali è un grande vantaggio rispetto a un rapporto meramente commerciale.

D. Sono in programma corsi dedicati a imprese, progettisti e applicatori della Sicilia?

R. Simona Costa, responsabile della formazione in house e con gli ordini professionali di Fibre Net, ha appena concluso una serie di incontri con i professionisti di Ragusa e Siracusa nel mese di giugno. L’azienda sta inoltre sviluppando tantissime novità per i sistemi Frcm, su cui andremo sicuramente ad aggiornare tutti i nostri interlocutori. Stiamo bypassando i mesi più caldi dell'estate, ma entro la fine dell’anno organizzeremo nuovi eventi per presentare le novità. Proprio perché si tratta di prodotti tecnici, Fibre Net fa della formazione uno dei suoi fiori all’occhiello, tanto che anche la sua rete di tecnici-commerciali presente in tutta Italia segue costantemente corsi di formazione. L’azienda organizza numerosi eventi anche presso le rivendite a diversi livelli, dall’applicatore all’impresa al prescrittore, e corsi con gli ordini professionali e attraverso le Academy.

sicurezza dell’edilizia residenziale privata. Il legislatore cerca di evitare il consumo di nuovo suolo e gli edifici esistenti, soprattutto quelli realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta, hanno tutti bisogno di manutenzione, soprattutto dal punto di vista antisismico. Quindi, la collaborazione con Fibre Net dovrà puntare nei prossimi anni sull’edilizia residenziale privata e le ristrutturazioni.

D. In che modo questa collaborazione può portare innovazione concreta sul territorio?

R. Dobbiamo focalizzarci sulla formazione, sia con gli ordini professionali sia con i privati, proprio per innescare il bisogno di sicurezza e rendere le strutture antisismiche. Gli edifici esistenti, soprattutto nella

DA SINISTRA, VINCENZO PETRONE E SALVO BELFIORE, SOCI SAVI ENGINEERING

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provincia di Catania, sono molto carenti dal punto di vista strutturale. Per esempio, con Fibre Net, durante il periodo del superbonus, siamo intervenuti in un grande condominio proprio nel centro della città, ubicato a 250 metri dal mare. Ebbene, l’impresa che stava effettuando i lavori si è accorta che nelle fondazioni i pilastri erano ormai quasi completamente senza ferro. A parte la vetustà dell’edificio, realizzato negli anni Sessanta con tecniche costruttive ormai inadeguate, la struttura aveva subìto anche l'effetto della corrosione salina, che ha eroso silenziosamente i pilastri. Siamo riusciti a intervenire e non creare problemi alla viabilità, sfruttando il grande cortile interno del condominio. L’impresa, inoltre, ha agito anche con ponti sospesi per arrecare meno fasti-

AMPIA GAMMA E ASSISTENZA LE ARMI VINCENTI

Carlo Duraturo è area manager Fibre Net.

Domanda. Con BigMat CubeX c’è un rapporto consolidato: com’è nata questa sinergia e come si è sviluppata negli anni?

Risposta. La sinergia è nata grazie al rapporto storico e consolidato con il nostro agente sul territorio, Vincenzo Petrone, socio assieme a Salvo Belfiore della Savi Engineering, partner per i sistemi di rinforzo strutturale e miglioramento sismico Fibre Net nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa. BigMat CubeX stava cercando un partner per il rinforzo strutturale e l’ha trovato in Fibre Net, grazie anche al fatto che i nostri agenti sul territorio hanno una forte propensione alla tecnicità, all’essere molto presenti e formati. Petrone ci ha dunque presentato BigMat CubeX e con loro è nato un partenariato che dura da diverso tempo e che sicuramente non potrà che crescere in quanto le sinergie e gli obiettivi sono ben definiti. Con il nostro supporto tecnico e la loro conoscenza radicata sul territorio, possiamo diventare un vero punto di riferimento nel settore.

D. Quali sono gli obiettivi comuni a medio termine e come immagina possa rafforzarsi ed evolvere la vostra partnership nei prossimi tre-cinque anni?

R. Il rapporto si rafforza grazie a una presenza quotidiana sul territorio con eventi di formazione e informazione, con l’apporto delle nostre conoscenze tecniche e tecnologiche sui sistemi di rinforzo, con visite strategiche e puntuali alla clientela di BigMat CubeX, che vanno a cementare e fortificare la partnership.

D. Fibre Net ormai conta su una proposizione commerciale a 360 gradi per quanto concerne il rinforzo strutturale, con due sistemi Crm e le reti Ri-Struttura Force, con i sistemi Frp, un’ampia proposta di sistemi Frcm, dissipatori sismici, malte tecniche e civili. Quali tra questi prodotti sono i più

richiesti nella sua area?

R. Sicuramente in Sicilia la domanda è crescente per i sistemi compositi Crm che sono il nostro core business. C’è sempre più interesse anche per le nuove reti Ri-Struttura Force, senza tralasciare la richiesta dei sistemi Frcm che abbiamo diversificato e qualificato con diverse soluzioni certificate. Anche su questi prodotti notiamo uno sviluppo crescente della domanda, soprattutto per sistemi in basalto e acciaio con la matrice in calce, compatibili anche con le opere storiche vincolate dalle Sopraintendenze.

D. Oltre ai sistemi in basalto e acciaio, le soluzioni Frcm di Fibre Net comprendono anche sistemi in fibra di vetro e di carbonio. Com’è la richiesta per questo tipo di prodotti?

R. Diciamo che la domanda per i sistemi Frcm in basaltoacciaio, carbonio e fibra di vetro si equivalgono. Sono tutti e tre funzionali e idonei a seconda delle esigenze di progetto.

D. Ormai conosciamo bene Fibre Net e sappiamo che non è solo sviluppo e produzione di materiali innovativi, ma è anche ingegneria specializzata e assistenza ai clienti.

A livello di servizi, qual è il principale supporto richiesto nella sua area e da BigMat CubeX?

R. Sicuramente il supporto tecnico in fase progettuale. I progettisti hanno bisogno di soluzioni affidabili, ma soprattutto certificate. Inoltre, è molto richiesto anche il confronto diretto su casi specifici ed esecutivi per una corretta posa in opera, a cui rispondiamo con attività di assistenza in cantiere. Dunque, Fibre Net è in grado di offrire un supporto a tutto tondo, che va dall’assistenza alla progettazione a quella in cantiere, fino alla formazione con imprese e tecnici. Abbiamo vari tecnici dislocati sul territorio che possono realizzare questo tipo di attività di assistenza e formazione in modo da seguire il cliente a 360 gradi.

D. Su che cosa si concentrano di più le richieste di

DIDA

dio possibile ai condomini. Attorno a quel palazzo ci sarebbero centinaia di edifici bisognosi di manutenzione strutturale, ma le persone non percepiscono questa esigenza. Si presta maggiore attenzione al rifacimento della facciata che a intervenire sulla parte strutturale, che però è molto più importante.

D. La sensibilità sul discorso dell’antisismica sta aumentando tra gli utenti?

R. Un po’ sì, ma solo dopo che succede qualche disgrazia, come quella che nel 2018 ha colpito la parte Nord della provincia di Catania. Da allora lì c’è maggiore attenzione a costruire con criteri antisismici, anche per le ristrutturazioni. Quindi la sensibilità pian piano cresce, ma ci vuole un lavoro certosino e continuativo,

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assistenza?

R. Dipende dall’interlocutore. Ci possono chiedere supporto nello sviluppo di un progetto, di andare in cantiere a risolvere una problematica tecnico-applicativa, o ancora possono chiedere di presenziare all’avviamento delle squadre di posa per una corretta posa. Le richieste di assistenza sono variegate.

D. Come sono cambiate le logiche e le richieste nel post sisma bonus?

R. Si è passati dalla corsa agli incentivi a una maggiore consapevolezza tecnica e progettuale. In passato, i clienti richiedevano immediatezza nelle risposte e nelle forniture, magari anche spropositate rispetto alle esigenze, e forzate, sia in termini di qualità che di quantità; adesso richiedono soluzioni più sostenibili, durature e mirate sul singolo progetto.

D. Come vi siete strutturati per questo cambio di paradigma?

R. Organizziamo molti eventi di formazione, anche tramite Ardea, la società di ingegneria di Fibre Net Group, che propone progetti Bim, offriamo supporto tecnico con un approccio molto puntuale sulle varie soluzioni che in questo momento il mercato richiede, soprattutto per i progetti del Pnrr.

D. Quali sono le sue previsioni per i prossimi anni?

R. Le previsioni sono ottimistiche. Ci aspettiamo una crescente attenzione sulla manutenzione programmata e la sicurezza sismica degli edifici esistenti, anche al di fuori degli incentivi. Ormai la cultura del consolidamento strutturale è maturata e rivenditori come BigMat CubeX sono sempre più strategici per Fibre Net. Grazie alla loro conoscenza del territorio, riusciamo a essere sempre più capillari e vicini alle richieste dei clienti. Anche la sensibilità delle rivendite sul tema dell’antisismica è cambiata: le richieste nel mondo del rinforzo sono cresciute e i distributori non vogliono

farsi trovare impreparati. Per questo ci chiedono spesso di organizzare presso le loro sedi eventi di formazione, con open day rivolti alle imprese e alla loro rete vendita interna. La formazione è un servizio, un valore aggiunto sempre più richiesto. Anche quando abbiamo iniziato a lavorare con BigMat CubeX, tramite la Savi Engineering, abbiamo subito organizzato delle giornate di formazione rivolte sia ai tecnici che agli applicatori. Dunque, scegliere il partner giusto che possa supportare la rivendita con degli agenti, che non siano solo venditori, ma che abbiano una formazione e un approccio tecnico tale da saper interloquire con la clientela e offrire supporto, diventa fondamentale.

sia sui tecnici che sui privati, per divulgare la cultura della sicurezza. Non è un lavoro facile.

D. BigMat CubeX è nota per la consulenza tecnica e il supporto in cantiere: come si integrano le competenze di Fibre Net in questo ecosistema di servizi?

R. Direi che si integrano perfettamente. Con Vincenzo Petrone, ingegnere e agente Fibre Net per la Sicilia orientale, facciamo un lavoro quotidiano. Tutti i nostri collaboratori lo conoscono e ormai è anche un amico. Molto spesso non interveniamo dal punto di vista tecnico: del sopralluogo se ne occupa direttamente Vincenzo, poi noi elaboriamo la proposizione commer-

ciale, riuscendo anche a prendere spunto per lavorazioni successive che ci possono aiutare a vendere più prodotti. Insomma, lavoriamo in perfetta sintonia.

D. Quali altri benefici tangibili avete riscontrato nell’ultimo periodo nella gestione di casi complessi o progetti pilota?

R. Lo scorso anno abbiamo realizzato insieme a Fibre Net un cantiere a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, con la messa in sicurezza di un complesso di case popolari per un totale di circa 36 alloggi. La struttura, costruita con tecniche vetuste e probabilmente con cemento depotenziato, non era particolarmente efficiente dal punto di vista della sicurezza. Con le soluzioni Fibre Net siamo riusciti a risolvere il problema.

D. Quali corsi o attività avete realizzato insieme a Fibre Net e quali sono i temi più richiesti dai professionisti locali?

R. Abbiamo recentemente organizzato un corso dedicato agli ingegneri, offrendo anche crediti formativi, e abbiamo riscontrato un grande interesse da parte dei professionisti locali. I temi più richiesti riguardano la sicurezza strutturale e le soluzioni per il consolidamento, settori in cui Fibre Net è particolarmente all’avanguardia. C’è molta volontà da parte dei progettisti di approfondire queste tematiche, sia attraverso corsi di aggiornamento sia mediante consulenze personalizzate, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione pratica dei prodotti e la corretta esecuzione dei calcoli statici. Siamo lieti di poterli accompagnare in questo percorso di crescita professionale, offrendo occasioni formative strutturate e rispondendo in modo sempre più mirato alle esigenze che emergono dal territorio.

D. Sono in programma nuovi corsi congiunti o iniziative di aggiornamento tecnico dedicati a imprese,

progettisti e applicatori della Sicilia?

R. Programmeremo qualcosa in autunno, dopo la pausa estiva.

D. Con il Pnrr vi capita di avere a che fare con imprese che arrivano da altre parti d’Italia o dall’estero?

R. Dall’estero no, mentre ci interfacciamo molto spesso con aziende pugliesi, emiliane, sarde, e moltissime provenienti da altre province siciliane. Stiamo inoltre lavorando tanto attraverso fondi strutturali con Webuild Group, impegnata nel rifacimento della rete ferroviaria e stradale della Sicilia.

D. La conoscenza dei prodotti per il consolidamento strutturale da parte di queste imprese è allo stesso livello dei professionisti siciliani?

R. Sì, possiamo dire che il livello di conoscenza dei prodotti per il consolidamento strutturale è simile tra imprese e professionisti del territorio. Si tratta di un ambito specialistico in continua evoluzione, che offre a tutti l’occasione di approfondire e aggiornarsi costantemente. Negli ultimi anni, inoltre, stanno entrando nel settore molte nuove professionalità desiderose di acquisire competenze specifiche: proprio per questo, Fibre Net e il nostro team investono molto nella formazione tecnica, mettendo a disposizione strumenti e corsi pensati per sostenere lo sviluppo e la crescita dei professionisti e delle imprese locali.

D. Fibre Net investe molto in ricerca e sviluppo. Solo quest’anno è uscita con nuove reti Crm Ri- Struttura Force e con un’ampia proposta di sistemi Frcm, oltre a essere una delle poche aziende ad avere certificato Ce i propri sistemi di connessione. Quali innovazioni di prodotto o sistema pensate di introdurre sul mercato siciliano grazie a questa partnership?

R. Continueremo con la proposta delle reti Ri-Struttura Force, che ci permettono di andare oltre le prescrizioni e offrire un vantaggio all’impresa che le può sfruttare come miglioria nei capitolati e nelle gare d’appalto.

D. Il Pnrr offre nuove opportunità per la riqualificazione di scuole, ospedali e infrastrutture: pensa che la sinergia con Fibre Net possa giocare un ruolo attivo anche in questi progetti strategici?

R. Assolutamente sì, e la nostra collaborazione con Fibre Net è già attiva anche su progetti legati al Pnrr, sia nel settore delle infrastrutture che in quello della riqualificazione di scuole e ospedali. L’unione delle rispettive competenze ci permette di proporre soluzioni tecniche affidabili e di qualità, sempre in linea con le esigenze specifiche dei diversi contesti progettuali. Siamo particolarmente impegnati nell’accompagnare i committenti verso scelte consapevoli, puntando sulla corretta individuazione dei prodotti più idonei per ogni intervento strutturale. In questo modo, la sinergia con Fibre Net diventa un valore aggiunto, contribuendo alla realizzazione di progetti sicuri e duraturi, fondamentali

Copyright: YouTrade Copyright: YouTrade

per lo sviluppo del territorio.

D. In che modo la collaborazione con Fibre Net contribuisce a promuovere la sostenibilità ambientale e la sicurezza strutturale nelle costruzioni del territorio?

R. Fibre Net è il marchio riconosciuto nel consolidamento strutturale. Avere la possibilità di collaborare con l’azienda ci permette di essere riconosciuti a nostra volta, agevolando la possibilità di entrare nel cantiere e fare consulenza.

D. Ci sono degli obiettivi comuni a medio termine? Come pensa si possa evolvere questa partnership nei prossimi anni?

RETI FIBRE NET PRESSO IL MAGAZZINO BIGMAT CUBEX

R. L’obiettivo è quello di puntare sul mercato residenziale privato, cercando di promuovere la cultura della sicurezza strutturale e facendo diventare routinarie operazioni come il sondaggio dei pilastri e l’installazione di sistemi antisismici, con l’idea di trasformare queste soluzioni da prodotti su commessa a prodotti ad alta rotazione.

D. Quanto la partnership con Fibre Net ha influito sul vostro business?

R. Credo sia una voce importante sul fatturato. Per quanto riguarda il rinforzo strutturale vendiamo quasi esclusivamente soluzioni Fibre Net.

D. Quale messaggio desidera lanciare alla filiera edile siciliana riguardo questa alleanza?

R. Quello del consolidamento strutturale è un business importante che permette alle rivendite di ampliare il proprio fatturato, avere una marcia in più nei confronti delle imprese strutturate e offrire servizi in grado di raggiungere marginalità più alte. Per i rivenditori è dunque strategico focalizzarsi su questo nuovo business, diverso dalla vendita quotidiana in quanto riguarda prodotti molto tecnici che richiedono uno studio preliminare. Per questo motivo i distributori dovrebbero dotarsi al proprio interno di un ufficio tecnico in grado di saper leggere i capitolati e fornire consulenza agli ingegneri, oltre che legarsi ad aziende capaci di offrire supporto tecnico e commerciale, come Fibre Net.

D. Come vede il futuro della distribuzione di materiali per l’edilizia in Sicilia?

R. Fino al 2023 nel settore della distribuzione abbiamo assistito a un’accelerazione nel processo di concentrazione delle rivendite. Questo fenomeno si è un po’ fermato, e a oggi notiamo un clima di maggiore collaborazione,

sia con i colleghi soci del Gruppo BigMat sia con altre rivendite, probabilmente anche per contrastare l’esigenza di diventare sempre più grandi e aumentare i volumi. L’obiettivo è quello di specializzarsi e offrire maggiori servizi, cercando di non rovinare le marginalità. Al momento in Sicilia ci sono grossi investimenti dal punto di vista della ristrutturazione delle strutture ricettive. È appena uscito un bando importante in cui la Regione Sicilia ha investito circa 150 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture alberghiere, soprattutto nelle isole minori. Al momento BigMat CubeX ha in corso due grandi cantieri a Licata e Scicli per la catena Falkensteiner e un altro committente di elevato standing, mentre due anni fa abbiamo servito Adler per un mega resort in provincia di Agrigento. Non ultimo ci sono investimenti all’interno della base di Sigonella, sia per opere strutturali che infrastrutturali.

D. Com’è andato il primo semestre 2025 e che cosa si aspetta a livello di fatturato a fine anno?

R. Nel 2024 siamo calati di circa un 10% rispetto all’anno precedente, ma era un risultato atteso dopo il boom del mercato drogato dal superbonus. Nel 2025 stiamo recuperando, non con i ritmi del 2022, perché sarebbe impossibile crescere a due cifre, ma a giugno abbiamo incrementato del 5% il fatturato, quindi siamo abbastanza soddisfatti. Dobbiamo però migliorare sulle marginalità perché il mercato è cambiato e con il Pnrr le imprese impegnate negli appalti pubblici tendono a essere sempre più attente ai costi. A fine 2025 mi aspetto di crescere di un 8% sul fatturato: penso che sia un obiettivo assolutamente raggiungibile, anche perché molti cantieri si stanno definendo proprio in questo periodo.

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GRUPPO MADE

NUOVI INGRESSI DAL PIEMONTE ALLA SICILIA

Nel network entrano Del Regno System, Brico Tooc, New Edil, Rosalba D’Amore e Pino Cirasa: nell’Isola l’insegna sale a 34 ragioni sociali per 35 punti vendita

Sara Giusti

Continua l’espansione di Gruppo Made in Piemonte con l’ingresso di Del Regno System, due punti vendita a Collegno e Orbassano (Torino) e una forte specializzazione nel settore dell’edilizia leggera, e in Sicilia con quattro nuovi soci: Rosalba D’Amore di Cinisi (Palermo), Brico Tooc di Pachino (Siracusa), New Edil di Rosolini (Siracusa) e Pino Cirasa di Palermo. Con questi nuovi ingressi sull’Isola, Gruppo Made arriva a contare 34 ragioni sociali per un totale di 35 punti vendita.

MARCHI PRESTIGIOSI

Attiva dal 1999, la rivendita Rosalba D’Amore di Cinisi offre numerose merceologie, come edilizia tradizionale, ferramenta professionale, centro colore, materiali tecnici per i settori dell’elettrico e dell’idrico. Più recentemente sono stati inseriti anche un centro colore con tre tintometri, prodotti e servizi per l’edilizia leggera e il fotovoltaico, e prodotti per il riscaldamento. L’azienda è anche un centro di recupero autorizzato per i materiali di risulta dei cantieri. Come ha affermato il titolare Paolo Candela, l’opportunità di utilizzare i servizi del Gruppo, dalla formazione fino alla possibilità di distribuire alcuni dei marchi più prestigiosi, è stata una delle motivazioni alla base della decisione di entrare a far parte di Gruppo Made.

ANCHE BRICO

Brico Tooc di Pachino è una realtà affermata nel siracusano, dove opera da 15 anni, principalmente nei settori brico, che comprende anche gli elettro-

ALESSANDRO DEL REGNO, AMMINISTRATORE

DELEGATO DEL REGNO SYSTEM IN PIEMONTE. SOTTO, IL TEAM DI NEW EDIL DI ROSOLINI (SIRACUSA)

utensili, e materiali per l’edilizia. Anche in questo caso, l’azienda si è affidata a Gruppo Made per avere un gruppo forte alle spalle con una profonda conoscenza del mercato, in grado di offrire materiali e soluzioni di qualità, grazie alle convenzioni con i principali brand del settore. Sempre nel siracusano, a Rosolini, è attiva dal 2018 la New Edil, rivendita dotata di un’offerta completa di materiali e soluzioni costruttive, compresa ferramenta professionale e colore. È inoltre in fase di strutturazione la sala mostra per le finiture. In rivendita è attiva anche la sezione del noleggio di macchine e attrezzature. La scelta di entrare a far parte di Gruppo Made è stata dettata dal desiderio di avere un contatto diretto con l’evoluzione del mercato, anche a livello nazionale, considerando sostanziale il rapporto e il confronto con gli altri colleghi del Gruppo, oltre alla possibilità di partecipare ai corsi di formazione che Made riserva gratuitamente ai suoi aderenti.

COLORE E DECORATIVI

Tra i nuovi aderenti in Sicilia spicca anche la rivendita

Pino Cirasa di Palermo. L’azienda è nata nel 2009 con una forte specializzazione nel settore del colore e dei decorativi, per poi estendere gradualmente la sua attività nei settori della termoidraulica, della climatizzazione e dei materiali per l’edilizia leggera. A ottobre la rivendita aprirà un nuovo punto vendita orientato al settore dell’edilizia tecnica, settore in cui l’azienda vuole crescere ulteriormente per offrire ai clienti privati e alle imprese un servizio completo. Da qui si è sviluppata la volontà di entrare a far parte del network Made, al fine di utilizzare al meglio i contributi che il Gruppo può offrire a livello di conoscenza e assistenza.

PUNTO DI RIFERIMENTO

Gruppo Made espande la sua presenza anche in Piemonte, con l’ingresso di Del Regno System con due punti vendita a Collegno e Orbassano (Torino). Fondata nel 2004, la rivendita ha consolidato la propria presenza nel settore dell’edilizia leggera, divenendo un punto di riferimento per tutto il territorio piemon-

tese. L’azienda offre un’ampia gamma di prodotti di alta qualità: sistemi a secco, ferramenta, soluzioni per la protezione dal fuoco, sistemi isolanti a cappotto, senza dimenticare illuminazione, porte, controtelai e pavimenti. L’incessante ricerca dell’eccellenza, garantita dal contributo di professionisti esperti nel suo team, ha portato Del Regno System ad aderire a Gruppo Made. «L’ingresso in Gruppo Made rappresenta la volontà di crescere in un mercato molto competitivo, differenziando ulteriormente l’offerta anche in altri settori del mercato distributivo, oltre a rafforzare quelli dove Del Regno System già rappresenta un preciso punto di riferimento per gli operatori professionali», ha sottolineato l’amministratore delegato Alessandro Del Regno. Un altro motivo che ha spinto la rivendita ad aderire a Gruppo Made riguarda la formazione professionale, un servizio dove il network è riconosciuto a livello nazionale.

SPORT ED EVENTI ORA HANNO UNA NUOVA CASA

Il Pala Wanny di Firenze cambia nome e diventa ufficialmente Pala BigMat. Ospiterà le gare di serie A1 di volley femminile, e in estate anche discipline come tennis, boxe, judo, ginnastica e karate

INAUGURAZIONE DEL

Il Pala Wanny di Firenze cambia nome e diventa ufficialmente Pala BigMat. YouTrade ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta in un assolato mercoledì di fine luglio. Il nuovo naming sponsor sarà visibile almeno fino a fine 2027, dentro e fuori l’impianto. «L’operazione segue la scia del rapporto di sponsorizzazione tra BigMat Italia e

Veronica Monaco
PALA BIGMAT A FIRENZE

COSTRUIAMO PER LO

SPORT: PER IL SECONDO ANNO IL PROGETTO BIGMAT IN ITALIA È DEDICATO AL VOLLEY GIOVANILE. IN PALIO PER 156 SQUADRE UN KIT DI DIVISE DA GIOCO PERSONALIZZATE

la Federazione Italiana Pallavolo-Fipav, che va avanti dal 2023», ha commentato soddisfatto il presidente di BigMat Italia, Alessandro Cerbai. «Dopo circa un anno e mezzo siamo arrivati all’inaugurazione del Pala BigMat, grazie all’impegno dei 27 soci toscani che sono presenti nella Regione con oltre 40 punti vendita. Il gioco di squadra è da sempre la nostra arma vincente, ed è grazie al confronto che abbiamo potuto realizzare con successo questa fantastica iniziativa».

L’INAUGURAZIONE

La cerimonia di inaugurazione del Pala BigMat ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali, sportivi e imprenditoriali. Tra i presenti Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo-Fipav: «Quando inaugurammo questo bellissimo impianto, grazie soprattutto alla ferma volontà di un uomo che ha dedicato la sua vita alla nostra disciplina, Wanny Di Filippo, vivemmo una giornata splendida perché una città come Firenze, da sempre amante del volley, apriva le porte di una struttura moderna, che da allora in diverse occasioni ha ospitato le nostre Nazionali (…) sono convinto che la nuova denominazione Pala BigMat continuerà a renderlo sempre di più un punto di riferimento per la pratica agonistica e sociale. Questa iniziativa, voluta da BigMat e da Wanny, testimonia il fortissimo legame tra l’azienda e il territorio, così come quello tra Wanny e l’intera comunità toscana». Wanny Di Filippo è il fondatore e ambasciatore de Il Bisonte, storica azienda fiorentina di borse e accessori in pelle. L’imprenditore patron de Il Bisonte Azzurra

DA SINISTRA, ALESSANDRO CERBAI, WANNY DI FILIPPO, GIUSEPPE MANFREDI
ED ELIO SITÀ. SOPRA, ELIO SITÀ CON LA PRESENTATRICE
MAURIZIA CACCIATORI

I PARTECIPANTI

ALL'INAUGURAZIONE

DEL PALA BIGMAT

Volley Firenze, è stato promotore e finanziatore di tutto il progetto del Pala Wanny, oggi Pala BigMat, un’arena coperta in zona San Bartolo a Cintoia, Firenze, aperta al pubblico da febbraio 2022.

VISIBILITÀ

Il Pala BigMat sarà teatro delle partite di Serie A1 femminile de Il Bisonte Azzurra Volley Firenze e

FINO AL 2028

LA SPONSORIZZAZIONE DELLA PALLAVOLO

La sponsorizzazione BigMat Italia della Federazione Italiana PallavoloFipav è stata prolungata fino al 2028, comprendendo la 34esima edizione dei Giochi Olimpici di Los Angeles che si disputeranno proprio fra tre anni. Il Gruppo BigMat sarà sempre co-sponsor di maglia di tutte le Nazionali italiane di pallavolo (Seniores, Juniores e Sitting Volley), fornitore ufficiale dei Campionati Europei di Pallavolo Maschili 2026 e continuerà a supportare il mondo della pallavolo giovanile. Dal 2026 al 2028 BigMat sarà anche partner ufficiale del campionato italiano di Beach Volley Gold e delle finali di Snow Volley.

della Savino Del Bene Scandicci, accogliendo anche match di Champions League di volley e, nella stagione estiva, anche discipline come tennis, boxe, judo, ginnastica e karate.

L’ACCORDO

Sul palco della cerimonia è intervenuto anche Elio Sità, vicepresidente Fipav e presidente de Il Bisonte Azzurra Volley Firenze. «Pala Wanny assume la titolazione Pala BigMat alla luce di un accordo di collaborazionesponsorizzazione con le aziende toscane del Gruppo BigMat. Si conferma ancora di più il senso di questo impianto, voluto e finanziato da Wanny per garantire alla città di Firenze un adeguato sviluppo sia per l’alto livello, sia per una costante attività per centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi. In questi primi anni il Palazzo ha ospitato grandi eventi e tantissime manifestazioni, siamo, quindi, contenti che BigMat abbia deciso di collaborare con noi fino al 2027». Un segno di vicinanza reso ancora più evidente dall’omaggio di BigMat a Il Bisonte Azzurra Volley Firenze: un kit di divise come quello fornito attraverso il progetto di responsabilità sociale Costruiamo per lo Sport. Solo in Toscana 23 squadre under 12 e under 13 riceveranno un kit di divise personalizzate per la stagione 2025–2026, mentre a livello nazionale sono ben 156 i club giovanili di pallavolo supportati.

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GLI SPECIALISTI CON AMBIZIONI DA GENERALISTI

Il colosso francese ha un giro d’affari di quasi 2 miliardi per 23 insegne e 430 punti vendita in buona parte del Paese (con l’obiettivo di coprire ogni zona)

Essere presenti in tutti i mercati, ma da specialisti e non da generalisti. È questa la strategia vincente del Groupe Samse, che comprende 23 insegne francesi della distribuzione di prodotti per edilizia, ma anche specializzati nella commercializzazione del legno e di altri materiali. Nel 2024 ha realizzato un giro d’affari di oltre 1,93 miliardi di euro, all’80% derivanti da prodotti per edilizia e per un 20% dal mercato del settore

Federico Della Puppa
IL PUNTO VENDITA DI VAULX-EN-VELIN

brico fai-da-te. Complessivamente i 430 punti vendita del gruppo coprono 68 dipartimenti (aree amministrative che corrispondono alle nostre province) su un totale di 101. Ma la strategia scelta dal gruppo, assieme ai propri 7.300 addetti o, meglio, collaboratori, è di proseguire a essere presente con i propri punti vendita in tutti i dipartimenti. La strategia, chiamata Imagine 2023, è stata definita proprio per dare un orizzonte specifico, con obiettivi e azioni concrete, al fine di diventare uno dei principali gruppi di vendita francesi, con una forte vocazione alla presenza territoriale basata su una strategia di prossimità, di indipendenza e di audacia, come la definiscono le tre parole chiave identificate per rappresentarla, indicando questi tre termini come i fondamenti comuni del gruppo.

LA STORIA

Il gruppo è nato nel 1920 con la creazione della Société Anonyme des Matériaux du Sud-Est (Samse), filiale della Vicat Cements di Grenoble. Nel 1925 il gruppo è sbarcato in Borsa e nel 1949 è diventato indipendente, acquistato dai discendenti di Joseph Jehl (amministratore delegato di Vicat dal 1945 al 1952), tra i quali è presente la famiglia Joppé, con Bernard Joppé presidente e amministratore delegato. Tra il 1950 e il 1960 il numero dei punti vendita di Samse è raddoppiato e nel 1970 si è aperta la stagione del tandem di direzioni formato da Patrice Joppé e Paul Bériot. Sotto la loro guida Samse ha aperto il primo negozio dedicato al bricolage e al fai-da-te La Boîte à Outils a Isère. Nel 1988 è avvenuto un cambiamento epocale, con l’acquisizione dell’azienda da parte dei dipendenti, ovvero con la creazione della holding Dumont Investissement, di cui i dipendenti sono gli azionisti di maggioranza. Nel 2007 si è avvicendato un nuovo tandem direttivo, formato da Olivier Malfait e François Bériot. Nel 2014 è avvenuta la fusione tra Samse e Crh France Distribution, filiale francese del gruppo irlandese Crh, che nelle intenzioni avrebbe dovuto diventarne l’azionista di maggioranza nel 2020. Nel frattempo il gruppo è cresciuto con l’inserimento di varie insegne, tra le quali Christaud, la più antica del gruppo, che nel 2016 ha celebrato il 250esimo anniversario e ha avviato la creazione della Rete Francese degli Specialisti dell’Acqua. Nel 2018 il gruppo ha creato il marchio Mppi e nel 2020 è stata sancita la risoluzione dell’accordo del 2014, in modo tale che il gruppo ha riacquistato la propria indipendenza proprio in occasione del suo centenario, attraverso la Dumont Investissement. La società è l’azionista di maggioranza. È composta dagli storici dirigenti e dipendenti del gruppo Samse e ha acquisito, con il supporto del gruppo Crédit Agricole, le azioni detenute da Bme France (ex Crh France Distribution), portando così la sua partecipazione all’81,28% dei diritti di voto.

DIPENDENTI AZIONISTI

Il 2020 è stato anche un anno importante, perché grazie a questa scelta strategica è stata creata la nuova base azionaria composta da famiglie, dipendenti e soci. Nel 2023 un gruppo di lavoro di 250 rappresentanti delle diverse insegne e marchi del gruppo ha elaborato la visione futura del Gruppo Samse, poi condivisa con tutti i dipendenti e sintetizzata con il motto «s’engager pour mieux batir vos projets», ovvero impegnarsi per realizzare in modo migliore i propri progetti. Visione e strategia, impegni specifici e sfide sono gli elementi che emergono dalla lettura delle scelte che il Gruppo Samse sta portando avanti in questi anni, forte di una rete consolidata di vendita,

LOGISTICA E TRASPORTI BRANDIZZATI. SOTTO, LA NUOVA PIATTAFORMA LOGISTICA A LA BOISSE

DISTRIBUZIONE

DISTRIBUZIONE DEL FATTURATO PER SETTORI DI RIFERIMENTO DEI PRODOTTI

con 430 punti distribuiti nel 70% dei dipartimenti francesi. Ma anche con l’obiettivo di aumentare la propria presenza, seguendo anche l’evoluzione del mercato dal punto di vista dei prodotti e delle soluzioni, creando propri marchi con i quali operare nei diversi settori specialistici, che rappresentano il core business del gruppo.

RESPONSABILITÀ SOCIALE

Elementi fondamentali di questa strategia sono la proprietà diffusa e la responsabilità sociale d’impresa, elemento sul quale la vision e la mission sono molto ben definite. Volendo individuare il maggiore punto di forza del gruppo, dal punto di vista patrimoniale sicuramente risiede nella distribuzione della proprietà, per il 43,7% in mano alle famiglie proprietarie delle 23 insegne del gruppo, per il 28,9% in mano ai dipendenti del gruppo, che in questo modo sono parte integrante delle strategie di impresa, per l’11,8% da partner finanziari e per il 15,6% da altri soci, componendo in questo modo il 77,3% della proprietà, al quale si aggiunge il 22,7% dell’azionariato di Borsa, in quanto dal 1925 la società è quotata. Grazie alle strategie e alle scelte messe in campo in questi anni il gruppo è passato da un ranking Esg di 65/100 nel 2020 al 71/100 nel 2024.

IL

La responsabilità sociale d’impresa è fissata in quattro impegni, che raccontano la focalizzazione del gruppo sui propri obiettivi: team di lavoro, professionalità, territori e ambiente. Dunque, forte attenzione al lavoro in gruppo nei punti vendita, focalizzazione sulla specializzazione oggi richiesta dal mercato, attenzione al territorio attraverso una politica di prossimità e attenzione all’ambiente. Gli obiettivi fissati nella visione al 2030 del gruppo sono riassunti in questi impegni:

• offrire a tutti la possibilità di crescere

• permettere a tutti di crescere insieme a noi nel tempo

• rendere i nostri luoghi di lavoro luoghi sicuri in cui le persone amano venire a lavorare

• informare e orientare i nostri clienti verso prodotti più responsabili

• rafforzare la nostra offerta mantenendo il massimo livello di etica aziendale

• sviluppare la nostra presenza nei territori per supportare al meglio i nostri clienti

• mettere in azione la nostra solidarietà

• essere partner nella vita locale

• tracciare la nostra rotta per basse emissioni di carbonio e metterla in opera

• ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività

Obiettivi del gruppo sono la riduzione dell’11% dell’uso di combustibili fossili per il trasporto dei materiali (che avviene attraverso una propria rete logistica) entro il 2026, la riduzione del 45% degli infortuni entro il 2027, raggiungere la soglia del 40% di personale femminile entro il 2030, essere presenti in tutti i dipartimenti entro il 2030 e, sempre entro il 2030, ridurre del 25,2% le emissioni di gas a effetto serra. Ma, oltre a questi obiettivi, un tema di grande rilevanza all’interno del gruppo è la gestione della governance. Il modello scelto è un sistema collegiale, con un comitato esecutivo com-

posto da dipendenti. Inoltre, un elemento strategico è la decentralizzazione delle operazioni. Per una maggiore efficienza alcune funzioni sono gestite centralmente (sistemi informativi, supply chain, acquisti, finanza) ma i marchi gestiti dal gruppo mantengono una completa autonomia nei loro approcci commerciali e di marketing, per una maggiore vicinanza al cliente finale. Da questo punto di vista Yannick Lopez, vice direttore generale del Gruppo Samse, ha dichiarato che «la strategia del Gruppo Samse è continuare a creare una rete di agenzie multispecialistiche che risponda all’esigenza di prossimità dei nostri clienti». Le attività multispecialistiche del Gruppo Samse sono svolte attraverso i marchi Samse, Doras, M+ Matériaux, VM Matériaux, Simc e Plattard Négoce, che costituiscono una rete di rivendite in grado di coprire tutte le attività di vendita, dalla nuova costruzione alla ristrutturazione.

LA PIATTAFORMA

LOGISTICA INTEGRATA DEL GRUPPO SAMSE

LA DISTRIBUZIONE DELLA PROPRIETÀ DEL GRUPPO SAMSE

LA RETE NAZIONALE DEI RIVENDITORI ASSOCIATI

AL GRUPPO SAMSE.

SOTTO, LE STRATEGIE

DI LUNGO PERIODO

DEL GRUPPO SAMSE

L’OFFERTA

I punti vendita offrono la più ampia gamma possibile di prodotti, con un vasto stock a disposizione dei clienti per soddisfare tutte le loro esigenze. La rete dei punti vendita, inoltre, è sostenuta da una logistica

efficiente, con diverse piattaforme che effettuano consegne agli store almeno una volta alla settimana. I punti vendita multi specialistici del Gruppo Samse offrono anche aree self-service e showroom con un’ampia scelta di soluzioni e prodotti. Particolarmente apprezzati servizi e le competenze dei team di vendita, elemento sul quale il gruppo fa formazione continua. Multicanalità e multispecializzazione, prossimità e strategie di sviluppo territoriale all’interno di una governance diffusa e condivisa con tutti gli azionisti, tra i quali molti dipendenti, sono i punti forti e di successo di una rete che è tra le prime in Francia per presenza, capillarità e risultati operativi. Un modello molto interessante che può offrire molti spunti di riflessione ai nostri gruppi e consorzi italiani di distribuzione di materiali edili.

ORSOLINI APRE A FIRENZE

Orsolini annuncia l’apertura del primo showroom a Firenze Osmannoro: un nuovo spazio dedicato alla casa, pensato per offrire un’esperienza immersiva e completa. Bagni, pavimenti e rivestimenti, cucine, arredamento zona giorno e notte, porte interne, infissi e serramenti. Insomma, uno spazio dove si possono trovare elementi per la casa, dalla piastrella al divano, in total look Orsolini, dove il cliente è accompagnato in ogni fase della scelta. Grazie a una proposta espositiva organizzata per ambienti, è possibile toccare con mano materiali, confrontare finiture e creare accostamenti armonici in tempo reale, tutto in un’unica esperienza integrata.

FILIALE ZANUTTA A SETTIMO DI PESCANTINA

Zanutta inaugura una nuova filiale a Settimo di Pescantina (Verona): un punto di riferimento per professionisti e privati, dove trovare i migliori brand per arredobagno, ceramiche, cucine&living porte, serramenti, oltre a un magazzino dedicato all’edilizia, ai sistemi a secco, alla ferramenta e alla termoidraulica. L’apertura ufficiale del nuovo sito è stata il 13 settembre, in via Nassar 54, con stand espositivi, buon cibo e tanto divertimento.

BRICO CO.MA.EDI

ENTRA IN DEC

Brico Co.Ma.Edil di Lorenzo e Francesca Pili di San Sperate (Sud Sardegna) è entrata a far parte del Consorzio Dec. Oltre ai materiali edili, anche bio, fai da te e ferramenta, la rivendita è specializzata in pitture e colori, nel settore idraulico e climatizzazione, e nella vendita di materiale elettrico. Offre inoltre legni lamellari, ferro d’armatura, prodotti per il giardinaggio e pet food.

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Wash di Arcom propone un nuovo modo di organizzare e ottimizzare lo spazio all’interno della lavanderia, fornendo numerose varianti per adattarsi al meglio a tutti i gusti e a tutti gli usi. Una versatilità che risiede nei dettagli: le strutture come lavatrice e asciugatrice possono inserirsi sia in una configurazione, che a vista, compreso anche il piano di lavoro a penisola con top di spessore e ante

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C on la versione outdoor di Stone, Valentini apre nuovi orizzonti al vivere en plein air, trasformando il concetto di comfort in una vera e propria esperienza su misura. La collezione evolve con una versione dedicata agli spazi esterni che conserva tutta la raffinatezza, la funzionalità e la qualità artigianale del Made in Italy

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3. Una rappresenta il minimalismo nella sua forma più pura, l’altra conquista con un design geometrico e non convenzionale: Meta e Lulu di D ornbracht , le due serie di rubinetteria firmate da Sieger Design, sono accomunate da un’estetica iconica, da una longevità senza tempo e da popolarità internazionale. 4 . Dal cuore creativo di Fiora, nascono Celsius e Vulcano, due soluzioni pensate per riscaldare con eleganza, dialogando con il linguaggio visivo degli spazi contemporanei. Non semplici elementi funzionali, ma veri oggetti d’arredo. 5. Le finiture decorative Dune, Dune Opaco, Africa, Swahili, Swahili Opaco, Luce_Wall Painting e Animamundi, tra le più amate e iconiche della gamma di Novacolor, hanno ottenuto la certificazione Indoor Air Comfort Gold. Prodotti che ora uniscono opulenza visiva e certificata salubrità indoor e che fanno parte della 3

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capsule collection Tessuto Liquido. 6. Graff, azienda americana d’eccellenza nel design di rubinetteria di lusso per bagno e cucina, presenta Riva Wall Mount, il nuovo soffione a parete della collezione Riva, ispirato all’eleganza dei cruscotti artigianali e sofisticati delle auto sportive europee e degli yacht di lusso. 7. Globo ridefinisce il concetto di arredo completo attraverso un approccio che non è solo progettuale, ma profondamente sensoriale. Con Riflessi di Luce apre una nuova frontiera estetica, dove luce, colore e materia si incontrano per dare forma a spazi bagno sofisticati.8. Carlo & Tina e Tavolina inaugurano una nuova famiglia di prodotto per Antrax. Sono accessori scaldanti e non più radiatori, oggetti dalle dimensioni ridotte, a esclusiva alimentazione elettrica, con bassi consumi e potenza termica, intercettando la dimensione contemporanea dell’abitare.

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I nda introduce due nuove proposte nella gamma specchi, Indissima+ e Lissa+, entrambi dotati dell’esclusivo concetto Mealux, la migliore combinazione fra componenti e tecnologie in termini di alta qualità, prestazioni di illuminazione e modalità di regolazione.

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L a collezione Midi, disegnata da Andrea Zani in collaborazione con la Palazzani Design Unit, è un tributo alla semplicità essenziale delle forme. La sua estetica delicata, ma decisa, sintesi di essenzialità, morbidezza e proporzione, si inserisce con naturalezza e discrezione in qualsiasi contesto stilistico

BREVETTI MONTOLIT

AFFIDABILI E PRECISI PER DARE UN TAGLIO ALL’INCERTEZZA

L’azienda è presente al Cersaie con uno stand più grande e i suoi best seller, come la tagliapiastrelle Masterpiuma P5. Ma anche con novità concentrate nei cosiddetti consumabili, come i dischi diamantati, per stimolare l’utilizzo di prodotti più performanti

Con una rete selezionata di rivenditori partner su tutto il territorio nazionale e iniziative volte a migliorare costantemente il rapporto con i posatori, Brevetti Montolit, azienda di Cantello (Varese) specializzata nella produzione di dispositivi professionali e macchine (elettriche e manuali) per il taglio e la foratura dei materiali lapidei, si pone sul mercato come protagonista del settore delle attrezzature per i piastrellisti. Brevetti Montolit è presente anche quest’anno al Cersaie di Bologna, in uno stand più grande (Padiglione 19 –Stand B45), con i suoi bestseller, come la tagliapiastrelle Masterpiuma P5 e i dischi diamatati, oltre ad alcune delle più recenti novità, come il sollevatore elettronico Superlift e-Power per grandi lastre ceramiche. YouTrade ha incontrato l’amministratore delegato Vichi Vincenzo Montoli per conoscere strategie e progetti futuri dell’azienda. Domanda. L’edilizia sta attraversando una fase di cambiamento: qual è la vostra sensazione? Risposta. Il mondo sta cambiando, è un processo inarrestabile. Non c’è più il tempo di fermarsi a riflettere, siamo in balìa degli eventi e anche le nostre menti si sono abituate a questo clima di incertezza che non permette di fare alcun tipo di programmazione. Dopo anni di rallentamento dell’economia americana, avevamo immaginato che l’elezione di Donald Trump portasse a un rilancio e avevamo programmato investimenti importanti per gli Stati Uniti. Poi, è arrivata la doccia fredda dei dazi e l’imprevedibilità della situazione statunitense ha stravolto

Veronica Monaco TCHD TURBO BISTURY,
VICHI VINCENZO MONTOLI, AMMINISTRATORE
DELEGATO BREVETTI
MONTOLIT

STORIA DI COPERTINA

tutti i nostri progetti. Lasciando da parte i vari conflitti in corso sulla scena internazionale, la decisione di Trump ha cambiato tutti gli scenari, soprattutto nel mondo dell’edilizia in cui c’è bisogno di tempo e organizzazione per programmare gli investimenti. Nonostante tutto restiamo positivi e stiamo realizzando investimenti, anche se non si può di certo affermare che il nostro settore sia al momento attraente.

D. Che peso ha il mercato americano per Brevetti Montolit e che strategie state adottando dopo i dazi?

R. Il Nord America era il primo mercato in cui avremmo voluto investire. I dazi hanno stravolto tutti gli scenari: abbiamo realizzato quanto programmato, ma abbiamo dovuto bloccare qualsiasi nuova iniziativa in quanto, nell’incertezza, anche gli importatori si sono fermati. Stiamo seguendo solo il necessario: acquistando semicomponenti in tutto il mondo è diventato molto complicato programmare gli acquisti, rischiando anche di dover far fronte a situazioni finanziarie difficili. Anni fa in percentuale esportavamo molto di più. I bonus hanno aiutato il settore dell’edilizia e Brevetti Montolit si è organizzata per seguire il trend, poi il mercato pian piano si è stabilizzato. Oggi, mezzo mondo si è fermato, l’utente finale aspetta a fare nuovi investimenti e anche noi al momento non vediamo orizzonti sereni e ricchi di prospettive. Fortunatamente la ristrutturazione continua a trainare il mercato e grazie agli utensili di consumo e ai pezzi di ricambio riusciamo ancora a realizzare volumi.

PARTNERSHIP E VANTAGGI PER I RIVENDITORI

Dal 2020 Brevetti Montolit ha avviato un programma di partnership aperto ai propri migliori rivenditori. La rete oggi conta circa 300 distributori collocati su tutto il territorio nazionale, geolocalizzati sul portale dell’azienda. Nello specifico, si distinguono tre tipologie di rivenditori fidelizzati. Il Montolit Partner Gold (classificato sul portale con coccarda oro) è specialista di tutti i prodotti comprese le attrezzature per grandi formati, mentre il Montolit Partner Silver (coccarda argento) è specialista nei prodotti tradizionali. A questi si aggiunge il Montolit Partner Mini (classificato con coccarda viola) dedicato ai rivenditori del comparto ferramenta. Per entrare a far parte della rete di rivenditori fidelizzati sono proposte regole di ingaggio con vantaggi win-win: principalmente il partner entra nel circuito di digital marketing e di formazione continua dell’azienda, impegnandosi nella proposta delle news, nell’aggiornamento e mantenimento efficiente del corner dedicato ai prodotti Brevetti Montolit all’interno dei propri punti vendita. Con i partner vengono attivate anche altre azioni di comarketing, come eventi e open house.

D. Quindi ora la programmazione degli acquisti è molto più importante della logistica?

R. Sì, la logistica è stata indispensabile negli anni passati quando abbiamo dovuto affrontare la situazione esplosiva del post-pandemia. Adesso tutto si è calmierato e i problemi sono altri.

D. Rispetto allo scorso anno com’è cambiato il mercato?

R. Da metà dell’anno scorso stiamo cominciando a vedere segnali di rallentamento, soprattutto nel Sud Italia. Il Meridione è stato un mercato molto importante per l’azienda: ci ha sostenuto negli anni difficili, ma ora è in flessione. Anche il Nord Italia mostra staticità, anche perché non ci sono più progetti nuovi.

D. Ci sono invece mercati in cui state crescendo?

R. Sì, ce ne sono parecchi, ma non per congiunture favorevoli. C’è in giro una situazione difficile e manca progettualità: questi momenti ci servono per riflettere e trovare qualche sbocco nuovo. Per esempio, tutto l’Estremo Oriente sta correndo, anche se per ora i volumi restano circoscritti. Siamo invece molto fiduciosi nella Germania, che negli ultimi anni ha perso parecchio mercato, e stiamo valutando di riposizionarci nei pochi Paesi che mostrano segnali positivi, come la penisola iberica.

D. Si aspetta che questo nuovo mood si rifletta anche sul Cersaie?

R. Lo temo. Abbiamo contatti con molti importatori e pochi di loro vengono a Cersaie quest’anno. In un clima di incertezza come quello attuale, il lancio di qualsiasi nuovo prodotto sarebbe vanificato, tanto che le aziende cercano di sopravvivere con stratagemmi commerciali e di marketing. Anche per noi il 2025 è stato un anno di transizione: stiamo facendo investimenti e preparandoci per il futuro.

D. Che cosa presentate a questa edizione di Cersaie?

R. Quest’anno al Cersaie siamo presenti in uno stand più grande del solito con la nostra offerta di prodotto consolidata. Ci focalizzeremo sulle attrezzature che negli ultimi anni hanno avuto maggior successo, come la tagliapiastrelle Masterpiuma P5. Ci saranno comunque delle novità, concentrate nei cosiddetti consumabili, come i dischi diamantati, per cercare di stimolare il consumo verso prodotti più performanti.

D. Quali sono i plus dei prodotti Brevetti Montolit?

R. I prodotti Brevetti Montolit offrono una garanzia storica di solidità, efficienza, continuità. Un professionista deve affidarsi a prodotti solidi e performanti, che possano durare nel tempo, soprattutto in un momento congiunturale come questo in cui gli investimenti in nuovi macchinari sono valutati attentamente.

D. Qual è il vostro prodotto best seller?

R. Le tagliapiastrelle manuali, che continuiamo a evolvere. L’anno prossimo introdurremo delle importanti novità.

D. Perché i prodotti best seller hanno avuto successo?

R. Abbiamo cercato di individuare i bisogni dei professionisti della posa. Quando sono nate le piastrelle maxi formato, siamo stati fortunati a intercettare questo nuovo trend e rispondere alle esigenze dei posatori.

D. Le maxi piastrelle continuano a essere un trend?

R. Sì, ma non sono più una novità. Si tende a preferire il formato 60x120 centimetri, invece delle lastre giganti da 3 metri, che oggi sono usate solo eccezionalmente. Adesso in architettura si tende maggiormente a mescolare i vari formati, coniugando magari il mosaico con le maxi lastre, così da dare più movimento agli ambienti.

D. Accanto alla vendita delle attrezzature offrite anche un servizio di renting?

R. Attualmente il noleggio viene gestito direttamente dai nostri clienti. Ai nostri rivenditori più proattivi forniamo il prodotto, che loro poi mettono a disposizione del cliente finale attraverso una vendita rateale oppure un acquisto con riscatto.

D. La ricerca e sviluppo è stata sempre una vostra caratteristica, anche grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano e la Liuc. Che frutti ha portato?

R. Sicuramente la collaborazione con realtà come il

Politecnico e la Liuc ha portato a una crescita interna dell’azienda. Confrontandoci con ragazzi giovani e lontani dal nostro settore abbiamo modo di accedere a nuovi angoli visuali, a un clima di entusiasmo e progettualità che ci offre spunti inediti e idee per affrontare il nostro lavoro di ricerca e sviluppo, come l’applicazione di tecnologie digitali su macchine manuali, l’utilizzo di codici Rfid, sistemi per coniugare ergonomia e meccatronica, design innovativi che escono dai canoni dell’utilità fine a se stessa. Bisogna anche essere ricettivi di fronte a tutti questi stimoli.

D. Quali sono le nuove frontiere per le macchine da taglio?

R. Stiamo esplorando nuove tecnologie di taglio, sperimentando vie inedite e forse a oggi difficilmente applicabili in cantiere, perché richiederebbero strutture troppo impegnative dal punto di vista energetico e di costo. Ma ci piace capire fino a dove ci possiamo spingere.

D. Provvedimenti come Industria 4.0 sono stati efficaci?

R. Sì. Tutta la produzione è già collegata a Industria 4.0 e, grazie a Transizione 5.0 stiamo rinnovando tutto il reparto di verniciatura, con un sistema alimentato da

ESPOSIZIONE PRODOTTI

BREVETTI MONTOLIT

PRESSO LA RIVENDITA

AT.ED.2 DI FORLÌ (FORLÌ CESENA), MONTOLIT PARTNER GOLD

STORIA DI COPERTINA

ESPOSIZIONE PRESSO

AUTONORD SERVICE

A GENOVA, MONTOLIT

PARTNER SILVER. SOTTO,

DA SINISTRA I NUOVI

DISCHI DIAMANTATI

CJ JOLLYMONT, CPJ 250

JOLLYMONT, SCX-F DNA

EVO E TCHD TURBO

BISTURY

pannelli solari.

D. Ci sono altri incentivi che sarebbero utili per le aziende?

R. Assunzioni con sgravi, detassazione degli investimenti in produzione e impianti produttivi, progetti seri e mirati per la ristrutturazione e manutenzione del patrimonio costruito o per la prevenzione sismica degli edifici nei territori a rischio.

D. Come siete organizzati sotto il profilo della logistica?

R. La pandemia ha stravolto linee di produzione e distribuzione. Sfruttando l’estemporaneo boom del post-covid

abbiamo rivoluzionato il sistema di logistica interna per affrontare le sfide che il mercato richiede, dall’acquisizione dell’ordine alla consegna.

D. La sostenibilità è ancora un fattore di cui tenere conto o è passata di moda?

R. I concetti che fanno parte della sostenibilità sono entrati a far parte del nostro vivere quotidiano e ci hanno cambiato in profondità. Brevetti Montolit da ormai tre anni pubblica un report di sostenibilità che ci è servito per monitorare le procedure aziendali e allargare la nostra mentalità. All’interno dell’organizzazione abbiamo creato anche un team che si occupa di queste tematiche

e che ha l’obiettivo di coinvolgere tutti i dipendenti. Nell’ambito della responsabilità sociale sosteniamo inoltre differenti associazioni di volontariato mettendo a frutto la nostra professionalità, e siamo coinvolti in iniziative in collaborazione con il Comune per il decoro urbano.

D. È necessaria una certificazione energetica?

R. Per Brevetti Montolit no. Il nostro consumo di energia è limitato e per ora abbiamo valutato l’idea di usufruire di pannelli fotovoltaici solo per l’impianto di essicazione del reparto di verniciatura, recentemente rinnovato, in modo da creare un sistema circolare.

D. Veniamo ai distributori: il rivenditore come partner è un obiettivo davvero raggiungibile?

R. Crediamo molto nei rivenditori. Da quattro anni Brevetti Montolit ha creato in Italia una rete di partner suddivisi in tre tipologie secondo il grado di fidelizzazione: oro, argento e da poco, essendo entrati nel reparto ferramenta, abbiamo aggiunto anche un’altra tipologia, i mini partner. Nel tempo siamo riusciti a creare una valida catena di distributori fidelizzati e autorizzati, con corner espositivi dedicati ai nostri prodotti in grado di far risaltare il marchio e offrire un servizio ai posatori. Inoltre, quest’anno abbiamo aperto un e-shop B2B per i distributori dove si possono trovare numerose informazioni, oltre a inserire gli ordini online.

D. Ci sono altre novità?

R. Stiamo lavorando molto sul fronte della formazione sul campo. Abbiamo un team di persone che durante l’anno organizza iniziative itineranti dedicate ai partner, ma non solo, come attività di aggiornamento sulle novità e supporto durante i seminari organizzati dagli stessi rivenditori.

D. Com’è andato il 2025 e quali sono le vostre previ-

PIÙ EFFICIENZA

CON QUATTRO NUOVI PRODOTTI

Brevetti Montolit al Cersaie 2025 presenta quattro nuovi prodotti nel settore dei dischi diamantati. Per tagli jolly netti e precisi due sono le novità: CJ Jollymont, nel diametro da 115 o 125 millimetri, per smerigliatrici angolari e CPJ250 Jollymont per taglierine elettriche ad acqua, progettati per eseguire tagli inclinati a 45 gradi direttamente in cantiere, anche su materiali duri e ad alta densità, come gres porcellanato spessorato, marmo e granito. Pensato per lavorare a secco, ma compatibile anche con utilizzo a umido, CJ Jollymont si distingue per la sua fascia diamantata continua alternata da 25 millimetri e per l’anima in acciaio rinforzata, che garantisce stabilità e affidabilità anche in condizioni di cantiere impegnative. Il punto di forza di CPJ250 Jollymont è invece l’anima in acciaio rinforzata, che conferisce stabilità al disco durante il taglio, lo spessore sottile (1,5 millimetri) e la corona sinterizzata continua liscia a grana fine da 25 millimetri. Con CJ Jollymont e CPJ250 Jollymont il taglio è fluido e controllato, minimizzando la necessità di ulteriori interventi di rifinitura. Come per altri dischi Montolit, anche questi possono essere ravvivati con l’apposita mola abrasiva, allungando nel tempo la qualità delle prestazioni. Per materiali estremamente duri come gres porcellanato, granito o ceramica tecnica, Brevetti Montolit propone un’altra novità, il disco diamantato SCX-F Dna Evo 4 da 250-300-350 millimetri per l’utilizzo con segatrici ad acqua, che unisce potenza di taglio e precisione grazie alla combinazione tra grana grossa interna, che facilita la penetrazione, e grana fine esterna, che perfeziona il bordo in fase di uscita. Infine, per affrontare tagli precisi, veloci e a secco, anche su superfici dure e spesse, l’azienda presenta a Cersaie il nuovo TCHD Turbo Bistury, disco diamantato a corona continua progettato per smerigliatrici angolari. Dotato di fascia diamantata turbo ravvicinata da 10 millimetri, con spessore sottile (1,6 millimetri), TCHD garantisce tagli veloci e precisi senza surriscaldarsi e con buona pulizia di taglio. L’anima centrale rinforzata assicura stabilità e controllo, anche nelle lavorazioni più impegnative su lastre tecniche, rivestimenti moderni, superfici spessorate e materiali sintetici di nuova generazione.

sioni per i prossimi mesi e per il 2026?

R. Viviamo un periodo di attesa. Il 2025 è un anno di transizione, che vede purtroppo una piccola flessione sia sul mercato interno che internazionale. Il mondo che ci circonda non è entusiasmante e mi auguro che avvenga qualcosa che inneschi un rilancio positivo. Per il 2026 prevediamo prospettive migliori, anche perché sarà l’80esimo anniversario della nostra fondazione. Stiamo lavorando per lanciare novità, prodotti in edizione speciale e realizzare eventi per festeggiare questo importante traguardo.

IN ALTO ESPOSIZIONE PRESSO TECNOEDIL, MONTOLIT PARTNER SILVER, AD AVEZZANO (L’AQUILA)

BRIANZA PLASTICA

FOCUS ISOLAMENTO DELL’INVOLUCRO SUL LAGO DI COMO

Il Grand Hotel Menaggio, la cui copertura

è stata recentemente efficientata con il Sistema Isotec, è stato scelto come location per un evento formativo rivolto ai progettisti in programma il 9 ottobre

Affacciato sulla sponda centro-occidentale del Lago di Como, il Grand Hotel Menaggio è stato scelto per il prossimo degli eventi formativi intitolati «(D)Entro nel progetto», organizzati da Brianza Plastica all'interno degli edifici efficientati con il Sistema Isotec. La suggestiva location il prossimo 9 ottobre ospiterà il seminario rivolto ai progettisti, il cui obiettivo sarà quello di illustrare l’importanza e la centralità degli interventi di isolamento dell’involucro, presentando soluzioni e indicazioni progettuali in grado di contribuire a migliorare l’efficienza energetica, il design e il comfort abitativo degli edifici, alla luce di obiettivi

Sara Giusti

IL GRAND HOTEL

MENAGGIO SUL LAGO

DI COMO. A DESTRA, ISOTEC XL PER LA COIBENTAZIONE DELLA

COPERTURA DELLA

STRUTTURA RICETTIVA

e approcci progettuali fissati dalla nuova direttiva Epbd Case Green.

COPERTURE E FACCIATE

Un particolare focus sarà dedicato all’illustrazione delle caratteristiche di un sistema di isolamento ventilato per coperture e facciate, analizzato tanto negli aspetti prestazionali, quanto nelle operazioni di posa. Saranno infine presentati i casi studio di efficientamento energetico della copertura del Grand Hotel Menaggio e di altri edifici nelle zone del comasco e del lecchese. L’evento è gratuito e prevede il rilascio di crediti formativi (3 Cfp architetti, 3 Cfp geometri e 3 Cfp ingegneri). L’iscrizione è obbligatoria sul sito Isotec Academy.

INQUADRA IL QR CODE E ISCRIVITI ALL’EVENTO

STORICA STRUTTURA CON ISOTEC XL

Il Grand Hotel Menaggio è una struttura iconica risalente alla seconda metà dell’Ottocento, già oggetto di un importante restauro nel 1986 e di ampliamenti nei primi anni Duemila. Oggi, l’hotel è stato protagonista di un nuovo intervento di riqualificazione energetica, che ha interessato l’intero involucro. Per la coibentazione dei 700 metri quadrati della copertura è stato scelto il sistema termoisolante ventilato Isotec XL di Brianza Plastica, apprezzato per la rapidità e semplicità di posa, completata in appena un mese. La nuova stratigrafia ha portato significativi miglioramenti in termini di prestazioni isolanti, con una riduzione della trasmittanza da 2,325 a 0,170 W/m²K, assicurando elevato comfort abitativo ed efficienza duratura.

PROJECT FOR BUILDING

SIAMO IN CRESCITA DA 30 ANNI CON UN GRANCHIO

L’azienda bergamasca celebra una tappa storica della sua evoluzione partita dall’affermato sistema per vespai in plastica riciclata. E nel tempo ha allargato la gamma di prodotti

Tre decenni di innovazione nell’edilizia sostenibile: Project for Building è specializzata nello stampaggio di materie plastiche riciclate dal 1995, con lo scopo di proporre sul mercato prodotti che contribuiscano all’innovazione dei sistemi tradizionali dell’edilizia. All’avanguardia anche quando il materiale utilizzato non destava le preoccupazioni (ambientali) di oggi, l’azienda nata dall’intuizione imprenditoriale di Giancarlo Zanini, amministratore delegato e fondatore, è in crescita e continua a trasformarsi: il fatturato ha superato i 30 milioni di euro. Con base a Mornico al Serio, in provincia di Bergamo, Project for Building vanta l’utilizzo di materiali plastici rigenerati con la garanzia della qualità di ogni singolo elemento, grazie al completo

Alice Fugazza GIANCARLO ZANINI,

controllo del ciclo produttivo. Il motto aziendale è «dal rifiuto al prodotto finito». Le collaborazioni non si limitano solamente all’Italia, ma si estendono per tutto il mondo, fino in Spagna, Francia, Est Europa e anche in Oriente, spiega a YouTrade Zanini. Domanda. Qual è la storia produttiva di Project for Building e quali sono stati i momenti salienti? Risposta. Project for Building è nata dalla mia precedente attività nella prefabbricazione, dall’esigenza specifica dei nostri clienti per i vespai, che ci ha spinto a sviluppare il nostro primo prodotto di punta in assoluto, il Granchio, nel 1995, che ancora oggi mantiene il primato sul podio. E così abbiamo dato il

via alla nostra azienda, alla nostra attività. Nel 2000 abbiamo iniziato a esplorare l’idea di produrre in proprio, l’anno successivo abbiamo avviato la nostra attività a Mornico al Serio, affiancando l’azienda produttiva di Verolanuova, con cui eravamo in società. Purtroppo, a gennaio 2004, un incendio ha distrutto completamente il nostro immobile a Mornico. Siamo riusciti a recuperare gli stampi e abbiamo continuato a operare tramite terzisti. Nel 2008 abbiamo acquisito l’attuale capannone di via Fornace e, in concomitanza, l’azienda di Verolanuova ha deciso di dismettere l’attività di trattamento rifiuti. Questo ci ha permesso di raggruppare tutte le operazioni sotto un unico tetto. Entro la fine del 2009 avevamo organizzato la nostra sede con navate dedicate a presse, rigenerazione, magazzino prodotti finiti e un’area specifica per lo stoccaggio dei rifiuti. Nonostante il buon fatturato in quel periodo, la grave crisi edilizia del 2009 ci ha colpito duramente: fino al 2015 per noi è stato un periodo di riorganizzazione, dove abbiamo saputo diversificare la nostra produzione e il nostro operato. Dal 2016 abbiamo iniziato a investire nuovamente in macchinari, ampliando il nostro reparto dedicato principalmente alla lavorazione per conto terzi, seguendo il cliente in tutto il percorso.

Copyright: YouTrade

D. Qual è la vostra filosofia produttiva e come sfruttate la plastica riciclata?

R. La nostra filosofia è sempre stata, fin dagli albori, quella di produrre utilizzando plastica riciclata. Inizialmente eravamo solo consumatori di materia prima rigenerata, affidandoci a terzisti per la produzione e

PROJECT FOR BUILDING, L'AZIENDA

A MORNICO AL SERIO

ALL'AVANGUARDIA NEL

DARE UNA SECONDA

VITA ALLA PLASTICA

PRODUZIONE

DOVE LA PLASTICA

VIENE TRASFORMATA:

DALLO STATO DI RIFIUTO A PRODOTTO FUNZIONALE

la trasformazione. La vera svolta è avvenuta nel 2000, quando abbiamo incontrato un’azienda che stava iniziando la rigenerazione di materiali complessi come i bigbags, derivati da scarti di produzione. Abbiamo colto l’opportunità di entrare in società con loro e da lì abbiamo iniziato a sviluppare la nostra materia prima partendo direttamente da rifiuti destinati alla discarica, come i bigbags stessi o la moquette da fiera. Inizialmente abbiamo incontrato difficoltà significative, ma oggi possiamo vantare un reparto di rigenerazione innovativo, che ci permette di produrre autonomamente un migliaio di tonnellate al mese di materia prima da rifiuti non convenzionali. Questi sono materiali che altrimenti non verrebbero utiliz-

zati e non sono semplici scarti di produzione. Per far fronte alla complessità di questi materiali ostici, abbiamo sviluppato e costruito internamente i nostri impianti e macchinari, poiché sul mercato non esistevano soluzioni adatte alle nostre specifiche esigenze. D. Come avete celebrato i vostri trent’anni di attività?

R. Abbiamo festeggiato questo importante traguardo con un evento che ha incluso l’intera piramide aziendale. La nostra produzione è solitamente attiva 335 giorni l’anno, 24 ore su 24, sette giorni su sette, con le sole eccezioni di una decina di giorni ad agosto e a Natale. Per l’anniversario, però, lo scorso 16 maggio abbiamo fermato tutte le produzioni e abbiamo organizzato un meeting con le nostre squadre Italia e Spagna presso la sede di Confindustria Bergamo, una location esclusiva. Abbiamo illustrato le novità di mercato, analizzato l’andamento dell’anno in corso per la nostra azienda e celebrato il compleanno con una cena animata, ripercorrendo le tappe dalla fondazione ai primi prodotti e riconoscendo i dipendenti storici con premi e attestati. Una buona parte del nostro personale è con noi da oltre vent’anni, ed è stata una festa davvero sentita, che ha coinvolto anche fornitori storici, costruttori di stampi e macchine, e numerosi clienti delle lavorazioni conto terzi, che ci hanno permesso di realizzare il salto di qualità in questo ambito e di effettuare importanti investimenti. È stata una serata molto emozionante, che ha rafforzato l’unione del nostro team.

D. Quali sono i punti di forza del vostro ciclo produttivo?

R. Il nostro ciclo produttivo parte direttamente dal rifiuto. Abbiamo selezionato attentamente una serie di produttori che ci forniscono materiali omogenei. Per esempio, abbiamo un contratto con un produttore francese che ci fornisce i sacconi vuoti che hanno contenuto concime, i cosiddetti bigbags, che, essendo stati a contatto con materiale organico sono difficili da pulire e ricollocare. Noi riusciamo a trasformarli: riceviamo oltre 2 mila tonnellate di questo materiale. Partendo da rifiuti già selezionati e fornitori garantiti, abbiamo due linee dedicate: una per il materiale rigido e una per quello morbido (come bigbags e moquette).

Utilizziamo diverse tipologie di prodotto, che vengono macinate, lavorate, estruse e filtrate in condizioni ottimali per essere stampate. Questo ci garantisce un prodotto finale con caratteristiche costanti, completi delle certificazioni Ce. Attualmente, delle 1.500 tonnellate mensili di questo materiale, ne produciamo autonomamente un migliaio, mentre le restanti 500 vengono acquistate per integrare la nostra produzione e garantire una linea molto efficiente. Le rimanenti 500 tonnellate di rigenerato derivano da materiale

fornito direttamente dai nostri clienti, per i quali offriamo un servizio di trasformazione. La qualità delle nostre 1.000 tonnellate autoprodotte è tale che anche clienti francesi particolarmente esigenti, che effettuano controlli rigorosi, confermano la nostra eccellenza. Dall’inizio dell’anno abbiamo completato il nostro ultimo reparto di stampaggio, operativo da maggio, superando le 2 mila tonnellate al mese di prodotto finito e stampato.

D. Quali sono i vantaggi dei vostri prodotti rispetto alle soluzioni tradizionali?

R. I nostri prodotti non solo sono all’altezza dei prodotti tradizionali, ma in molti casi li hanno nettamente superati e rimpiazzati. Un tempo i vespai erano realizzati interamente in cotto. Il problema principale di questo sistema era la risalita del gas radon e l’umidità che impregnava il solaio. I primi feedback positivi sui nostri elementi per vespaio li abbiamo ricevuti dalle chiese, dove i parroci ci riferivano che non avevano più freddo ai piedi. Questo perché la plastica, pur non avendo una cappa termica nel senso tradizionale, riesce a trattenere l’umidità, mantenendo i pavimenti asciutti. I nostri prodotti, inoltre, sono in continua evoluzione. Abbiamo sviluppato elementi specifici per il packaging, riutilizzando gli scarti dei nostri clienti. Per esempio, abbiamo creato un compound che ci permette di stampare bancali personalizzati per i clienti, realizzando fino a 50 mila pallet con il loro stesso materiale di scarto, adattando lo stampo per sfruttare al meglio il rifiuto. Questo ci consente di trasformare praticamente tutto. Molti si rivolgono a

noi per la gestione dei loro rifiuti, e noi ci impegniamo a trovargli una seconda vita. D. L’innovazione fa parte del vostro dna, quindi… R. In sostanza, ci occupiamo di ogni tipo di plastica, e per i rifiuti più particolari ci adoperiamo per trovare soluzioni innovative. Stiamo per ricevere carichi dalla Germania, come balle di erba sintetica per campi da calcio. Con un nostro macchinario apposito, che trita, taglia, scalda e fonde la plastica, riusciamo a espellere l’organico, filtrandolo e pulendolo. Da questo, insieme a pneumatico macinato, abbiamo creato un compound stampabile a iniezione. Nel 2010, inoltre, abbiamo iniziato a studiare elementi per l’acustica, realizzando pannelli fonoassorbenti altamente performanti. Una

L'IMPIANTO DI PRODUZIONE

PRODUZIONE

delle strategie che funziona, per quanto mi riguarda, è quella di creare sinergie con i partner. La nostra ricerca e sviluppo si basa sulla continua sperimentazione con compound e materiali.

D. Come è nato il vostro prodotto primogenito Granchio e come si è evoluta la gamma?

R. Il Granchio è nato nel 1995, partendo da un unico stampo, dall’esigenza specifica dei nostri clienti per i vespai, che ci ha spinto a collaborare con un ingegnere per sviluppare il prodotto. Oggi, faticherei a trovare un sostituto valido. È facile e veloce da posare, leggero (ogni elemento pesa circa 2 chilogrammi), funzionale e rapido, ha una forma particolare, 50x75 centimetri, e si impila a 4 centimetri grazie a gambe verticali, garantendo un appoggio stabile e un minore utilizzo di calcestruzzo. Data la forte richiesta, in pochi anni abbiamo ampliato notevolmente la gamma. Questa rapida evoluzione ci ha permesso di ideare e lanciare altri prodotti innovativi come Skudo, Drain Floor e Green Parking.

D. Quali sono i vostri prodotti di punta?

R. Oltre a Granchio, un altro prodotto innovativo è Green Parking, che permette di realizzare parcheggi drenanti. Non consente all’acqua di stagnare in superficie, ma la assorbe nel terreno, mantenendo la superficie sempre livellata. È un efficace sistema drenante. Questo è stato un restyling di un prodotto

che avevo già visto sul mercato, ma che ho pensato di riproporre in plastica riciclata, con ottimi risultati e con un ampio ventaglio di clienti che lo richiedono. Il Drain Floor è un prodotto utilissimo per l'impermeabilizzazione, specialmente nei giardini. È composto da elementi a bicchiere, che permettono all’acqua di defluire, mantenendo il giardino umido, ma non inzuppato. Per l’acustica, abbiamo un prodotto eccellente sul mercato, il DampWall, dal quale poi è stata sviluppata un’intera gamma dedicata e completa, che ha ricevuto complimenti dai nostri clienti. Si tratta di un pannello antirumore per pareti e pavimenti, adatto sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni. È un elemento in controplaccaggio per muri esistenti. Offre un ottimo abbattimento del rumore ed è ecocompatibile e facile da posare. Ha un costo leggermente superiore, ma la sua efficacia è garantita. Abbiamo anche Sub, l’innovativo cassero modulare in plastica riciclata, utilizzato per la realizzazione di solai bidirezionali alleggeriti, composto da una miscela di poliolefine 100% riciclato. Questo nuovo elemento è stato completamente riprogettato da noi per essere più performante nella sostituzione dei tradizionali alleggerimenti in laterizio e polistirene, che garantisce numerosi vantaggi.

D. Quale rapporto avete con le rivendite di materiali edili?

R. Nelle rivendite, i prodotti più richiesti sono il Green Parking e il Drain Floor, ma naturalmente nulla batte il Granchio, che rimane il nostro best-seller.

D. Com’è strutturata l’offerta aziendale?

R. La nostra offerta si è evoluta nel tempo e abbraccia diversi ambiti di business, sebbene il nostro core business rimanga l’edilizia. La nostra struttura commerciale ci permette di promuovere attivamente i nostri prodotti principali, ma sviluppiamo anche altro, come le cassette catalogatrici, che produciamo interamente per conto terzi. Abbiamo impianti adatti a ogni esigenza.

D. E la vostra organizzazione interna?

R. Per la produzione, disponiamo di una linea completamente automatizzata, dal trasporto del materiale alla pressa fino al prodotto finito. Le nostre macchine più importanti sono gestite da quattro squadre, che operano su turni continui (tre squadre lavorano e una riposa). Ogni turno è composto da un capoturno, responsabile della supervisione, un tecnico qualificato per le esigenze specifiche e due magazzinieri, uno dedicato alle mescole e l’altro alla consegna del prodotto finito al piazzale. Ci sono poi diversi turnisti addetti alle macchine. Tutto è programmato e schedulato con precisione. Disponiamo di un reparto tecnico interno altamente specializzato e di macchine esclu-

sive, per questo siamo anche organizzati per gestire circa l’80% della manutenzione in-house. Il reparto comprende un responsabile tecnico, manutentori e caporeparto per lo stampaggio. In caso di guasto, effettuiamo un’analisi approfondita, ci occupiamo dell’approvvigionamento dei materiali necessari e una squadra interviene per risolvere il problema. Il comparto commerciale è di fondamentale importanza, con un responsabile commerciale a capo del team, un ufficio tecnico composto da un ingegnere e un assistente, personale di back office, e circa 60 agenti sul territorio. Abbiamo poi una logistica cruciale per la gestione di tutti i trasporti, garantendo camion e consegne efficienti. Le nostre macchine sono esclusive per dimensioni, capacità di plastificazione e per la possibilità di stampare elementi fino a 50 chilogrammi. Anche se non sono state progettate

GLI STAMPI E I PRODOTTI FINITI

PRODUZIONE

da noi, ne esistono davvero pochissime sul mercato. I nostri fornitori, come Maicopresse, comprendono e riconoscono le nostre esigenze specifiche per la realizzazione di macchinari su misura.

D. Quali mercati esteri avete esplorato e con quali risultati?

IL CAVALLO DI BATTAGLIA

DELL'AZIENDA: IL GRANCHIO

R. Inizialmente ci siamo avvicinati alla Spagna e poi la Francia, che cercavano elementi prefabbricati in plastica. Il sistema costruttivo francese, in particolare, differisce da quello italiano: predilige i controsoffitti e richiede soluzioni leggere per i solai. È così che abbiamo iniziato a fornire loro il Rapido. Abbiamo partecipato a fiere in Francia, dove abbiamo stretto relazioni con un importante gruppo che detiene circa il 50% del mercato francese. Con loro abbiamo sviluppato ulteriormente il prodotto e stabilito una partnership strategica. Molti degli stampi e dei prodotti successivi sono stati studiati appositamente per le esigenze del mercato francese, contribuendo in modo significativo al nostro fatturato. Sulla scia dell’esperienza francese, ci siamo approcciati al mercato spagnolo, che presenta un sistema costruttivo più simile a quello italiano. Abbiamo avviato i primi contatti commerciali, che sono diventati via via sempre più significativi. Da

allora, abbiamo costruito una rete commerciale e una rete di depositi che coprono non solo tutta la Spagna, ma l’intera penisola iberica, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la nostra presenza nei prossimi anni. Ci stiamo espandendo anche a livello mondiale in altre nazioni, con lo sviluppo di nuovi prodotti a livello globale, stiamo registrando una crescente commercializzazione in Africa, Emirati Arabi ed Est Europa.

D. Come sviluppate i prodotti su misura per i clienti e qual è il ruolo della lavorazione per conto terzi?

R. L’esperienza con i francesi ci ha insegnato l’importanza di sviluppare prodotti personalizzati per i clienti, specialmente nel settore edile. Molto spesso i clienti ci presentano le loro idee e noi ci occupiamo della progettazione del prodotto, della realizzazione dello stampo adattato alla mescola specifica. Sebbene il pezzo finale sia del cliente, la tecnologia, lo stampo e la definizione del prodotto, frutto di una stretta proprietà intellettuale.

Questo approccio ha permesso uno sviluppo significativo del nostro conto lavoro, sia nella produzione di elementi su commissione, sia nell’intero settore dell’ecologia, dove utilizziamo macchinari di grandi

dimensioni. Pochissime aziende riescono a stampare con le nostre dimensioni.

D. Come avete sviluppato la vostra rete commerciale e logistica?

R. Già nel 1996 avevamo iniziato a costruire una rete commerciale che è cresciuta notevolmente negli anni. Attualmente contiamo su 40 agenti in Italia e abbiamo 2 mila rivenditori e clienti attivi, segno che il nostro comparto commerciale ha sempre funzionato bene. Oggi vantiamo anche importanti contratti con numerosi gruppi d’acquisto. La svolta decisiva nel settore commerciale è avvenuta nel 2013, quando la crisi ha spinto i rivenditori a ridurre le scorte di magazzino. Poiché i nostri prodotti sono voluminosi e hanno un valore unitario relativamente basso, la consegna di piccoli quantitativi (500-1000 euro) in località distanti era insostenibile. La garanzia di consegna in 48 ore è sempre stata un nostro caposaldo. Per questo, abbiamo istituito un efficiente ufficio logistico e abbiamo creato una rete di depositi distribuiti su tutto il territorio nazionale. Abbiamo coinvolto trasportatori, agenti e persino clienti importanti, chiedendo loro di tenere a disposizione la merce. In soli due anni, siamo arrivati a inaugurare 180 depositi, garantendo una copertura capillare su tutta Italia, partendo dalla nostra base in provincia di Bergamo. Per la logistica ci avvaliamo di trasporti tramite aziende esterne, non possediamo mezzi.

D. Sostenibilità e futuro del settore, che cosa fare per migliorare?

R. L’isolamento è un tema cruciale che deve essere preso sul serio. Mi piacerebbe molto realizzare un tetto ventilato con pannelli fotovoltaici, e il nostro sistema Sub rappresenta una soluzione efficace ed efficiente in questo senso.

Costruzione e ambiente sono due aspetti di importanza fondamentale. Ritengo che stiamo facendo abbastanza bene, ma la questione dei Criteri ambientali minimi è essenziale. Dobbiamo però pensare in modo più concreto e trasmettere i valori della sostenibilità anche a progettisti, ingegneri e tecnici che operano nel nostro settore. Per noi, l’emergenza climatica non è solo un driver, ma dovrebbe essere un vero e proprio campanello d’allarme per spingere un cambiamento radicale nel nostro lavoro.

D. Quali supporti offrite ai vostri clienti?

R. Abbiamo sviluppato strumenti di supporto specifici per i nostri clienti. Per progettisti e ingegneri, mettiamo a disposizione sul nostro sito un software per il preventivo dei solai, che esegue un pre-calcolo e inserisce automaticamente i nostri prodotti in base a calcoli e misure specifiche.

Per i clienti che utilizzano il Granchio abbiamo un software apposito per il posizionamento, che fornisce

un disegno dettagliato su come disporre gli elementi, semplificando notevolmente le operazioni di posa. Naturalmente, il nostro ufficio tecnico è sempre a disposizione per qualsiasi esigenza.

D. Quali sono le prospettive per il vostro futuro?

R. Le previsioni di mercato indicano una contrazione del settore, ma noi siamo in crescita, con un aumento del 10% nelle quantità prodotte. Il Pnrr ha dato una spinta importante, e ci sono ancora molte grandi opere da realizzare.

Siamo in fase di espansione sui mercati esteri. Attualmente fatturiamo circa 30 milioni di euro, e puntiamo a raggiungere i 40 milioni entro il 2030. Abbiamo inoltre acquisito un nuovo terreno per ampliare il magazzino e abbiamo progetti molto importanti in cantiere che potrebbero portare a un raddoppio dell’azienda nel prossimo futuro.

IL MAGAZZINO ALL'ESTERNO DELL'AZIENDA

LATERLITE

LA GUAINA LIQUIDA SUPERA ANCHE LE PROVE DIFFICILI

Prodotta da Nord Resine, società recentemente acquisita dal Gruppo, Betonguaina può essere applicata anche su fondi bagnati e in contesti complessi come gli edifici storici. Può essere lasciata a vista e resiste sino a -20 gradi

Artigiani e imprese cercano prodotti che uniscano alte prestazioni tecniche a facilità di posa per l’impermeabilizzazione. Betonguaina, la guaina liquida elastomerica cementizia bi-componente, sviluppata da Nord Resine, società recentemente acquisita da Laterlite, risponde a questa esigenza. Il materiale offre un’applicazione semplice anche in contesti complessi o delicati come gli edifici storici. Un esempio concreto arriva da Pieve di Soligo (Treviso), dove un terrazzo di un edificio affacciato sulla piazza principale è stato impermeabilizzato senza dover demolire i sottofondi esistenti, nel rispetto della conservazione dell’estetica e dell’integrità architettonica dell’opera, e senza appesantire la struttura.

ANCHE SU FONDI BAGNATI

L’intervento ha mantenuto intatta la struttura originaria e ha garantito una superficie pedonabile, leggera e protetta. Questo grazie alla tecnologia di Betonguaina, progettata per sopportare le intemperie e resistere a temperature fino a -20 gradi, con la possibilità di rimanere a vista, come nel caso dell’intervento a Pieve di Soligo. Il sistema può essere applicato su superfici orizzontali o verticali, dando origine a una membrana color cemento dotata di ottime caratteristiche di tenuta all’acqua ed elasticità, oltre che resistenza ai raggi Uv e I r Grazie alla sua formulazione, inoltre, Betonguai-

Franco Saro

na può essere applicata anche su superfici umide, rendendola adatto per situazioni dove altri sistemi non raggiungono l’obiettivo atteso. Un’altra delle caratteristiche principali è l’elevata traspirabilità, che consente al vapore acqueo di fuoriuscire senza provocare condense o rigonfiamenti, preservando così i materiali nel tempo.

UNA SOLA MANO

Oltre che per la sua formulazione, Betonguaina si distingue anche per essere un prodotto tecnico dal grande vantaggio operativo. L’applicazione avviene in un’unica mano, con l’inserimento dell’armatura in filo continuo Nycon 100. Non servono attrezzature complesse o operazioni articolate, il che si traduce in tempi rapidi e minori rischi di errore in cantiere. Inoltre, la traspirabilità elevata evita rigonfiamenti e condense, riducendo le problematiche post-intervento.

La proposta Laterlite con la gamma Nord Resine si distingue proprio per questa capacità: coniugare innovazione e semplicità, mettendo a disposizione dei professionisti soluzioni affidabili, pronte all’uso e adatte anche ai progetti più esigenti, come quelli legati alla riqualificazione del patrimonio edilizio. Per i rivenditori di materiali edili, offrire Betonguaina significa proporre una soluzione versatile e di sicura efficacia, apprezzata da chi in cantiere vuole qualità senza complicazioni.

BETONGUAINA È LA GUAINA LIQUIDA ELASTOMERICA CEMENTIZIA BICOMPONENTE, SVILUPPATA DA NORD RESINE, SOCIETÀ RECENTEMENTE ACQUISITA DA LATERLITE
ALCUNE FASI
DELL'INSTALLAZIONE DI
BETONGUAINA PRESSO IL TERRAZZO A PIEVE DI SOLIGO (TREVISO)

BERTI PAVIMENTI

IL PARQUET DI QUALITÀ PIACE ANCHE A PARIGI

L’azienda, specializzata in superfici per interni realizzate con listelli prefiniti, flottanti o su misura, ha aperto recentemente uno store nella capitale francese

Installare un parquet in vero legno nella propria abitazione non solo è una scelta di design e di buon gusto, ma apporta anche numerosi vantaggi. Un pavimento in legno di qualità porta infatti in casa calore, utile soprattutto in inverno, perché il materiale è anche termoisolante. A ciò si aggiunge eleganza, durabilità negli anni e un forte valore aggiunto sull’immobile nel caso di vendita. Berti Pavimenti, protagonista del parquet artigianale italiano, spicca per tecniche di intaglio, con una cura del dettaglio visibile già al primo sguardo, e utilizza esclusivamente materie prime selezionate e certificate.

SCELTA DI PREGIO

L’eccellenza del parquet made in Italy di Berti Pavimenti è arrivata anche a Parigi, dove l’azienda ha aperto l’autunno scorso il suo primo showroom all’estero. Il pavimento in legno rappresenta una scelta di pregio anche per gli interni parigini e l’azienda, con la sua produzione interamente italiana, offre una gamma completa di parquet capaci di soddisfare ogni esigenza estetica e tecnica. Tra le soluzioni proposte all’interno dello showroom di Parigi, il parquet massello è molto apprezzato per la sua solidità e autenticità, mentre il parquet prefinito, estremamente stabile, è ideale per le ristrutturazioni moderne. Non manca, infine, il parquet flottante, scelto per la posa rapida e reversibile.

Sara Giusti

A

A SPINA CURVA LA ROTONDA IN ROVERE NEUTRO. SOTTO, PARQUET IN MOSTRA ALL'INTERNO DELLO SHOWROOM PARIGINO

POSE CLASSICHE

A Parigi sono particolarmente richieste le pose classiche come la spina di pesce e la spina ungherese, tutte soluzioni che Berti Pavimenti realizza con precisione millimetrica grazie a tecnologie avanzate e finiture su misura, garantendo un parquet capace di coniugare raffinatezza stilistica e alta qualità. Le essenze come il rovere, proposto in numerose finiture, e il noce, conferiscono eleganza e calore agli ambienti, mentre la lavorazione artigianale italiana assicura qualità e durata nel tempo.

LO SHOWROOM

Lo showroom Berti a Parigi si trova al 210 Boulevard Saint- Germain ed è aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13. Qui è possibile richiedere un preventivo personalizzato o acquistare un parquet prefinito. Questo spazio rappresenta un luogo esclusivo dove è possibile vedere dal vivo le collezioni Berti, toccare le essenze pregiate e apprezzare le finiture made in Italy, ricevendo consigli personalizzati dagli esperti presenti. Grazie al servizio di posa del parquet è possibile anche richiedere un sopralluogo al team locale di installatori, sempre pronto a fornire supporto tecnico e progettuale.

LO SHOWROOM BERTI PAVIMENTI A PARIGI.
SINISTRA, PARQUET

DALLE CUCCE ALLE FIORIERE CON IL FAI-DA-TE

L’azienda partita con i ricoveri per cani ha allargato la sua offerta anche a prodotti come portalegna, cantinette e cassapanche, apprezzati soprattutto dall’utente finale e distribuiti da Gdo, web e rivendite

Conosciuta sul mercato per la produzione di cucce per animali domestici, l’azienda Original Legno Italia si è distinta grazie a un approccio che unisce artigianalità e alta qualità, ampliando negli anni la propria offerta ad articoli da giardino, portalegna, cantinette, fioriere, librerie, cassapanche, portarifiuti e portasecchi. Fondata nel 1999, l’azienda si distingue per le tecniche di lavorazione e una produzione totalmente interna, che garantisce un controllo totale sulla provenienza delle materie prime e sulla qualità del prodotto finito. Ne parliamo con Onofrio Maltese, socio dell’azienda insieme ad Andrea Pipitone.

Domanda. Come si è evoluta l’azienda dalla sua fondazione nel 1999?

Risposta. L’azienda è nata come Original Legno per dare avvio alla produzione di cucce in legno per cani. Nel 2003 l’azienda ha cambiato denominazione sociale, diventando Original Legno Italia. Dal primo prototipo di cuccia per cani, sono nati negli anni numerosi altri prodotti, come portalegna, cantinette, fioriere, cassapanche. Ogni due anni circa è nata una nuova soluzione, fino al 2018 in cui abbiamo inserito uno degli ultimi articoli, cioè il portarifiuti.

D. Chi sono i vostri principali clienti?

R. Vendiamo principalmente ai privati e a qualche rivenditore. Siamo inoltre presenti all’interno della Gdo e vendiamo su marketplace online come Amazon e ManoMano, oltre che attraverso il nostro sito internet.

D. Qual è il vostro prodotto di punta?

R. Le cucce per animali domestici restano il nostro prodotto di punta, quello che il mercato conosce di più. Poi, lavoriamo bene anche con i portalegna, i portarifiuti, le cantinette e le casette porta attrezzi da giardino.

D. Quali sono i plus dei vostri prodotti rispetto alla concorrenza?

R. Curiamo ogni dettaglio del prodotto finale. Utilizziamo tecniche di montaggio che ci differenziano dai concorrenti, in quanto non usiamo chiodi, ma colle e un particolare tipo di vite, da noi brevettata, che ci consente di garantire la tenuta del fissaggio di tutti gli elementi. Inoltre, ogni articolo viene realizzato internamente, a partire dalla tavola di legno fino ad arrivare al prodotto finito, senza passaggi esterni.

D. Che tipo di servizio logistico offrite ai clienti?

R. Ci avvaliamo di corrieri espresso che garantiscono la consegna della merce in Italia in due-tre giorni lavorativi.

D. Che tipo di servizio offrite ai clienti rivenditori?

R. Lo stesso che offriamo ai privati. Dato che l’esposizione dei prodotti necessita di spazio all’interno dei negozi, i rivenditori preferiscono inviarci direttamente l’ordine che hanno ricevuto dal loro cliente via mail o telefonicamente. Quasi sempre si tratta di cucce per animali domestici.

D. I bonus vi hanno dato un impulso?

R. No, non abbiamo sentito per nulla l’impulso dei bonus. Abbiamo registrato una forte crescita nel 2022, quando nel post-covid le persone si sono date al faida-te, con un aumento del 70-80% del fatturato, che è poi rimasto.

D. Come sta andando il 2025 e quali sono le vostre previsioni per il 2026?

R. Il 2025 si è attestato sugli stessi livelli del 2024, nonostante sperassimo in una piccola crescita. Per il 2026 puntiamo a un miglioramento, ma è difficile fare previsioni.

D. Avete qualche nuovo progetto nel cassetto?

R. Per il momento no. Siamo sempre alla ricerca di nuovi prodotti di nicchia, pensati per durare e che non abbiano concorrenza sul mercato.

LIBRERIA ARCO IN LEGNO MULTISTRATO IN BETULLA E CANTINETTA CALICE CON FINITURA IN ACERO O NOCE. NELLA PAGINA ACCANTO, ONOFRIO MALTESE, SOCIO ORIGINAL LEGNO ITALIA

RUBRICHE

MUOVIAMOCI

ANDREA PAYARO

USE IL MAGAZZINO INVECCHIA TROPPO

n materiale può definirsi obsoleto a magazzino quando la probabilità di poterlo utilizzare o vendere in un periodo futuro è praticamente nulla. L’obsoleto deve essere identificato e quantificato perché da un lato occupa spazio a magazzino, mentre dall’altro costituisce capitale circolante, quindi, facendo parte delle rimanenze finali, concorre alla determinazione del reddito d’impresa influenzando direttamente le imposte. L’obsoleto si genera o per acquisti o produzione in eccesso rispetto alla reale domanda, o per cambiamenti nel mercato di riferimento, o nel procrastinare la decisione di eliminazione. Per un’azienda il primo passo da compiere è quello di definire quanto e quale materiale può essere definito obsoleto attraverso una semplice procedura operativa. Attraverso un’interrogazione del gestionale e successiva esportazione in un foglio di calcolo, si cercano tutti quegli articoli che hanno una giacenza diversa da zero (materiale presente a magazzino) e che hanno la data di ultimo movimento (scarico per vendita o per consumo) superiore ai tre anni. Questo ultimo periodo è da considerarsi indicativo e viene scelto dall’azienda sulla base del tipo di materiale, in quanto si può andare da un periodo di qualche mese (p.e. prodotti alimentari, chimici o farmaci) fino ad arrivare a una decina di anni (per esempio, componenti sottoposti a direttiva macchine). Per una maggiore sicurezza, si raccomanda di esportare anche la data creazione dell’articolo così da evitare

di selezionare prodotti nuovi (materiali a magazzino, senza alcun movimento registrato, ma pronti per il prossimo futuro).

Una volta identificati e quantificati quegli articoli presenti a magazzino che non hanno avuto movimenti da molto tempo, diviene necessario definire una corretta strategia. Le opzioni possibili sono:

• Svalutazione del materiale così da ridurre il valore del magazzino. In questo modo non si libera spazio, ma si andranno a pagare meno tasse

• Riutilizzo, se possibile, fornendo la lista a ufficio tecnico e/o commerciale

• Laddove vi siano le condizioni adatte (per esempio, prodotti che non subiscono deterioramenti con il passare del tempo), verificare la disponibilità del fornitore a riacquistare il materiale

• Vendita in mercati alternativi come alcuni Paesi esteri o a soggetti disponibili all’acquisto di ingenti stock

• Rottamazione

Anche se alcune delle opzioni fornite potrebbero sembrare eticamente e ambientalmente non sostenibili, è necessario sottolineare che un materiale depositato in un magazzino, oltre ad avere un valore e, quindi, contribuire al carico fiscale, occupa spazio rendendo necessario un maggiore utilizzo di risorse (operatori e carrelli). In alcuni casi, infatti, è emerso che il costo di gestione a magazzino del materiale obsoleto è stato superiore al valore stesso del materiale stoccato.

Docente, esperto del ministero dello
Sviluppo Economico (Ice)

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ALESSANDRO BONVICINO REGOLIAMOCI

LDUBBI E CERTEZZE SUI BONUS

e infinite modifiche all’impianto regolatorio dei bonus sembrano non finire mai, neppure quando gli incentivi sono giunti a fine vita. Nel caldo dell’estate l’Agenzia delle Entrate ha piantato nuovi paletti per conviventi e inquilini, parti comuni condominiali, pertinenze e per chi compra l’immobile per poi ristrutturarlo. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare 8/E/2025 per chiarire punti che (a distanza di cinque anni dal via al superbonus) erano ancora oscuri. Dunque, per incassare i bonus casa (ristrutturazioni, ecobonus e sismabonus, versione al 50%, è necessario rispettare due requisiti: essere titolari di un diritto di proprietà o di un altro diritto reale e ristrutturare un’unità adibita ad abitazione principale. L’Agenzia considera la nuda proprietà e la proprietà superficiaria alla proprietà tout court ed elenca tra i diritti reali di godimento sull’unità immobiliare usufrutto, uso e abitazione. In questi casi, quindi, ci potrà essere l’agevolazione piena se, contemporaneamente, l’immobile è anche abitazione principale. Non è un dubbio peregrino: coinvolge, per esempio, chi compra un immobile e poi lo ristruttura. Quando si acquista quella che sarà la propria residenza non è possibile rispettare il paletto di abitazione principale. La soluzione: mentre la proprietà o l’altro

diritto reale vanno provati a inizio lavori, la necessità che sia abitazione principale potrà essere provata alla fine dei lavori. Quindi, chi ristruttura e poi trasloca potrà ristrutturare con incentivo al 50%. Eppure, resta un dubbio per chi, con il via libera del venditore, anticipa l’accesso nell’immobile al momento del compromesso per ristrutturare. In questo caso si rischia di perdere, almeno in parte, il bonus pieno. Altro caso considerato: le pertinenze seguono lo sconto dell’immobile principale anche se i lavori non sono effettuati sull’unità abitativa. Stesso discorso per le parti comuni condominiali: il proprietario ha diritto al 50% su questi lavori, mentre per l’inquilino si scende al 36%. Queste regole si applicano anche a sismabonus, bonus per le riqualificazioni integrali e box auto.

Passo falso, invece, per i conviventi. Fino allo scorso anno era sufficiente effettuare le spese in modo regolare per incassare lo sconto pieno. Ora, invece, i conviventi e i detentori degli immobili (locatari e comodatari) scendono al 36%, con una alquanto bizzarra classificazione al ribasso, giustificata con il testo della legge di Bilancio, che indica i bonus a favore di proprietà o diritto reale. Il downgrade è arrivato, insomma, con mezzo anno di ritardo.

L’UNICO SISTEMA ANTICADUTA PER LUCERNARI NON CALPESTABILI CERTIFICATO DA ITC-CNR*

COPERPLAX

Cavatorta presenta le più recenti innovazioni legate al sistema COPERTEC SYSTEM, la soluzione permanente per la protezione anticaduta da lucernari non calpestabili. Questo sistema può essere installato sotto ai lucernari, sulla struttura portante, oppure esternamente su pannelli sandwich o lamiere grecate/ondulate. Con la nuova certificazione ITC-CNR* aggiornata, il sistema introduce importanti miglioramenti: reti giuntabili tra loro per coprire lucernari di grandi dimensioni, possibilità di montare il sistema a una maggiore distanza dal piano di calpestio, due nuove dimensioni per Coperplax, test con carichi più elevati per garantire una sicurezza superiore e ulteriori ottimizzazioni del sistema. Ideale per coperture industriali e agricole.

* Unico sistema sul mercato certificato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per le Tecnologie della Costruzione (ITC-CNR).

scarica la documentazione tecnica completa: https://www.cavatorta.it/copertec-system

Cava Nord acquisita da Heidelberg Materials

Heidelberg Materials Italia Calcestruzzi ha acquisito Cava Nord di Paderno Dugnano (Monza Brianza). Fondata da Luigi Tonelli e attiva nel settore estrattivo dagli anni Sessanta, Cava Nord ha sviluppato nel tempo la coltivazione della cava e le relative infrastrutture, tra cui un impianto di frantumazione e selezione degli aggregati e due impianti di betonaggio, uno dei quali attualmente locato a HM Italia Calcestruzzi. L’operazione consente a HM Italia Calcestruzzi di entrare nel mercato degli aggregati naturali e riciclati, rafforzando al contempo la propria presenza nel settore del calcestruzzo. Il complesso industriale acquisito è composto da un giacimento di cava autorizzato dalla Regione Lombardia, due impianti di betonaggio (di cui uno già in affitto a HM Italia Calcestruzzi), due impianti di frantumazione e selezione inerti di cava, un impianto di produzione aggregati riciclati, l’autorizzazione al conferimento di terre e rocce di scavo e al conferimento di demolizioni, fabbricati industriali e relativi terreni, e un impianto fotovoltaico.

I 40 anni di Kaeser Compressori

Kaeser Compressori, filiale italiana del gruppo tedesco Kaeser Kompressoren, celebra i suoi primi 40 anni di attività: un risultato significativo, che sarà festeggiato i primi di novembre a Bologna, assieme alla proprietà tedesca, al team aziendale e alla rete distributiva. Un’occasione per riconoscere il valore di un percorso condiviso che ha visto crescere Kaeser grazie all’impegno dei singoli professionisti e alla solidità di una visione di alto profilo. Fondata nel 1985, Kaeser Compressori si è affermata diventando leader di mercato nel settore dei sistemi ad aria compressa professionale, con un modello di sviluppo fondato su investimenti ponderati, espansione commerciale e sostenibilità ambientale. Con un fatturato superiore a 80 milioni di euro nel 2024 e un organico

138 news

stabile di 160 dipendenti, l’azienda ha registrato negli ultimi dieci anni una crescita media annua del 10% (Cagr), consolidando ulteriormente la propria leadership nel mercato italiano. L’andamento positivo ha interessato tutti i comparti aziendali, accompagnato da un progressivo rafforzamento delle quote di mercato.

Made expo dal 19 al 22 novembre

Made expo 2025 si terrà a Fiera Milano dal 19 al 22 novembre. L’evento è suddiviso in due grandi aree: Salone involucro e Salone costruzioni. Il primo si

concentrerà sull’esposizione di serramenti, finestre e porte; facciate e coperture; componenti e accessori; chiusure e soluzioni per l’oscuramento e l’automazione; schermature solari e anti-insetto. Il Salone Costruzioni, invece, porterà in fiera software e tecnologie per la progettazione e il Building Information Modeling (Bim), ma anche prodotti e servizi per strutture, infrastrutture e sistemi costruttivi; attrezzature per il cantiere; proposte per la riqualificazione energetica, il restauro, la sicurezza e l’isolamento termico e il comfort. Nei quattro padiglioni ci saranno oltre 600 aziende.

Allarme contaminazioni ambiente per le imprese

Ogni anno in Italia si verificano circa 1.000-1.500 nuovi casi di contaminazione ambientale, di questi 7001.200 sono causati da imprese. Circa 500-900 sono quindi i casi dovuti a imprese regolari, escludendo reati ambientali e condotte criminali. Eppure il numero totale dei siti potenzialmente contaminati è molto più alto: 41 mila sono i siti potenzialmente contaminati, 12 mila sono quelli già classificati come contaminati e 42 sono i Siti di Interesse Nazionale (Sin) che richiedono interventi complessi. Visto che meno dell’1% delle imprese è dotato di una copertura per i danni all’ambiente, mediamente nel 99% di questi casi non è presente una polizza a copertura delle spese di bonifica e ripristino dei danni. L’opportunità più decisiva resta comunque la sottoscrizione di una polizza assicurativa, che oggi ha solo lo 0,64% delle imprese italiane, secondo Roberto Ferrari, responsabile sinistri di Pool Ambiente.

POLIZZE PER I DANNI ALL'AMBIENTE

Toscana e Sardegna top per l’immobiliare di lusso

Toscana e Sardegna sono le regioni più ambite per le case di lusso. Lo conferma una ricerca della piattaforma immobiliare eXp Italy, secondo cui anche se le case di lusso rappresentano solo l'1,7% di tutti gli immobili residenziali in vendita, questa percentuale sale notevolmente in alcune delle regioni più ambite del Paese, tra cui la Toscana e la Sardegna. A livello nazionale, gli immobili di lusso rimangono un segmento relativamente di nicchia, con solo 13.145 annunci su un totale di 788.318 (1,7%) che rientrano nella categoria di lusso. Tuttavia, alcune zone continuano a superare di gran lunga la media nazionale, evidenziando sacche di domanda costante nel segmento di fascia alta. La Toscana è la regione più ambita a livello nazionale, con il 4,8% di tutte le case in vendita che rientrano nella categoria di lusso, ovvero 4.776 su poco più di 99 mila case sul mercato. Seguono la Sardegna, dove il 3,0% degli annunci è considerato di lusso, e l'Umbria, con il 2,8%. All'altra estremità della scala, le regioni meridionali come la Calabria (0,1%), l'Abruzzo (0,2%) e la Basilicata (0,3%) registrano un numero molto inferiore di case di lusso immesse sul mercato, riflettendo la diversa domanda degli acquirenti e le variazioni di prezzo a livello regionale.

Progettare Prevenire Proteggere

l’antincendio secondo Siguria

Siguria commercializza e installa prodotti e sistemi nell’ambito antincendio, aiutando professionisti e imprese a trovare la soluzione migliore a seconda delle esigenze. Un’offerta completa, che comprende anche diverse tipologie di evacuatori naturali di fumo e calore (ENFC), indispensabili in caso di incendio per creare uno strato libero dal fumo.

www.siguria.it

ANTINCENDIO

MATERIALI E REGOLE PER LA PREVENZIONE

Dalle facciate al fotovoltaico, fino alle gallerie: sono entrate in vigore nuove norme da rispettare (le trovate nelle pagine seguenti) assieme ai materiali e alle soluzioni più efficaci, per evitare il rischio di incendi negli edifici di ogni categoria

MATERIALI E REGOLE

142 Più sicurezza per le facciate

FOTOVOLTAICO

158 Operazione pannelli sicuri

SICUREZZA STRADALE

170 Come evitare fiamme in galleria

XELLA

180 Le tramezze bloccano le fiamme

AMMON

182 Protezione passiva con pittura

HÖRMANN

184 Prestazioni ed estetica

SIGURIA

186 Una barriera anti propagazione

POLYGLASS

192 Membranee manti resistenti

CISA

194 La controserratura per la via di fuga

CAODURO

196 Nessun pericolo nei magazzini

STARPLASTO

198 La soluzione anti fuoco sotto terra

KNAUF

200 Sistemi a secco contro le fiamme

EDILTECO

202 Intonaco leggero con perle di Eps

ROCKWOOL

204 Lana di roccia per i pannelli

AN CAMINI

206 Evacuazione dei fumi in 35 modelli

MATERIALI E REGOLE

PER LE FACCIATE PIÙ SICUREZZA CONTRO IL FUOCO

I casi di cronaca indicano come l’involucro sia spesso il punto debole di un edificio in caso di incendio. Per questo prevenire la propagazione è l’obiettivo delle norme e di soluzioni specifiche

Claudio Giacalone

PERABBONATI

TIPOLOGIE DI INCENDI DI FACCIATA

SOLOPER

PERABBONATI

CHI

È L'AUTORE DEGLI

ARTICOLI

Laureato in Ingegneria civile e in Ingegneria per la sicurezza del lavoro e dell’ambiente, Claudio Giacalone è un dirigente del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e svolge attualmente la funzione di Comandante dei Vigili del fuoco di Vercelli. Nell’ambito della speciale Commissione di Vigilanza Integrata per Expo 2015, ha curato la valutazione dei progetti e le verifiche di sicurezza dei padiglioni nazionali ed esteri dell’esposizione universale di Expo Milano 2015. Ha fatto parte del gruppo di lavoro per la predisposizione del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, del decreto di modifica della regola tecnica per la costruzione degli edifici di grande altezza (D.M. 25 gennaio 2019) e della nuova regola tecnica verticale per i locali di pubblico spettacolo e di intrattenimento secondo il Codice di prevenzione incendi emanata con il D.M. 22 novembre 2022.

La scelta dei materiali conta. Soluzioni isolanti sostenibili in lana di roccia per garantire sicurezza, salute e comfort negli edifici.

DOSSIER ANTINCENDIO

CHE COSA PREVEDE

L’ARTICOLO 20

SOLOPER

PERABBONATI

DOSSIER ANTINCENDIO

SOLOPER

Metodi di test
Stati che utilizzano il test

PERABBONATI

DOSSIER ANTINCENDIO

SOLOPERABBONATI

TAB 1. - CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI PER RIVESTIMENTO E COMPLETAMENTO
TAB. 2 - CLASSIFICAZIONE IN GRUPPI DI MATERIALI PER L'ISOLAMENTO

PERABBONATI

FIG. 1 - ESEMPIO DI FASCE DI SEPARAZIONE TRA LE PROIEZIONI DEI COMPARTIMENTI

DOSSIER ANTINCENDIO

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2017/1228 DELLA COMMISSIONE DEL 20 MARZO 2017

SOLOPER

ESEMPI DI FASCIA DI SEPARAZIONE ORIZZONTALE IN FACCIATA

PERABBONATI

ESEMPI DI FASCIA DI SEPARAZIONE VERTICALE IN FACCIATA
ESEMPI DI FASCIA DI SEPARAZIONE VERTICALE IN COPERTURA

DOSSIER ANTINCENDIO

Facciata

Caratteristiche intercapedine

SOLOPER

Resistenza al fuoco delle pelli
TAB. 3 - CARATTERISTICHE DI RESISTENZA AL FUOCO PER LE FACCIATE VENTILATE

PERABBONATI

FOTOVOLTAICO

OPERAZIONE PANNELLI SICURI PER CHI INSTALLA

Tutte le regole da rispettare per chi applica il sistema a energia solare sul tetto di un edificio (ma non solo). Necessaria una scrupolosa prevenzione, in linea con le norme antincendio

Claudio Giacalone

ABBONATI

SOLOPERABBONATI

ESEMPIO DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO INCORPORATO IN UN EDIFICIO

PROTEGGE SEMPRE!

SOLOPERABBONATI

ESEMPI DI DISTANZIAMENTO PER INSTALLAZIONI MULTIPLE DI INVERTER

Via Chiuppese, 15 36010 Monticello Conte Otto Vicenza, Italia +39

DOSSIER ANTINCENDIO

SOLOPERABBONATI

ESEMPI DI ISTANZIAMENTO SOTTOINSIEMI DI PANNELLI IN COPERTURA
ESEMPIO DI DISTANZIAMENTO DELLE PASSERELLE PORTACAVI DALLA COPERTURA

ABBONATI

ESEMPI DI DISTANZIAMENTO SOTTOINSIEMI DI PANNELLI E APERTURE IN COPERTURA

ESEMPI DI DISTANZIAMENTO SOTTOINSIEMI PANNELLI SU TETTI A FALDA INCLINATA CON PRESENZA DI APERTURE

ESEMPIO DI DISTANZIAMENTO DI SOTTOINSIEMI DI PANNELLI SU COPERTURA A SHED

ESEMPI DI DISTANZIAMENTO DI SOTTOINSIEMI DI PANNELLI IN FACCIATA

DOSSIER ANTINCENDIO

SOLOPER

ESEMPI DI SEZIONAMENTO DI EMERGENZA
ESEMPIO DI CARTELLO CHE SEGNALA LA PRESENZA DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO

PERABBONATI

CASO 1. INSTALLAZIONE DI IMPIANTI BAPV SU STRUTTURA INCOMUSTIBILE
CASO 2. INSTALLAZIONE DI IMPIANTI BAPV SU STRUTTURA INCOMBUSTIBILE

DOSSIER ANTINCENDIO

PROTOCOLLI DI PROVA SECONDO CEI TS 82-89

SOLOPER

PERABBONATI

SICUREZZA STRADALE

COME EVITARE LE FIAMME IN GALLERIA

SOLOPERABBONATI

Il rischio di un incendio che scoppi nel tratto di un tunnel impone misure di salvaguardia particolarmente puntuali. Dalla ventilazione alle vie di fuga, fino all’illuminazione: ecco materiali e regole

PERABBONATI

Claudio Giacalone

DOSSIER ANTINCENDIO

Termini e definizioni

SOLOPER

Termini e definizioni

PERABBONATI

DOSSIER ANTINCENDIO

VENTILAZIONE LONGITUDINALE

VENTILAZIONE SEMITRASVERSALE IN ESTRAZIONE

SOLOPER

PERABBONATI

SOLOPERABBONATI

DOSSIER ANTINCENDIO

SOLOPERABBONATI

ABBONATI

rapidità

facilità resistenza

basse temperature

Sistemi vernicianti per la protezione passiva dal fuoco.

Scopri i nuovi protettivi Amotherm Brick WB e Concrete WB

Sistemi intumescenti monocomponenti, a base acqua, di colore bianco, per una protezione all’avanguardia di elementi e strutture in muratura e calcestruzzo

Certificati secondo la norma europea EN 1364-1, EN 1365-2 e EN 13381-3.

Protetti. Sicuri.

LE TRAMEZZE CHE BLOCCANO ANCHE LE FIAMME

I blocchi Ytong sono incombustibili e permettono la realizzazione di pareti divisorie interne in edifici civili e industriali con le più elevate performance di resistenza passiva al fuoco

XELLA
1. BLOCCHI SOTTILI YTONG Y-PRO
2. MALTA COLLANTE YTONG FIX N202
3. CICLO DI INTONACATURA INTERNO

IL CALCESTRUZZO AERATO AUTOCLAVATO YTONG È INCOMBUSTIBILE IN EUROCLASSE A1 E CON SPESSORI RIDOTTI È POSSIBILE RAGGIUNGERE ELEVATE PRESTAZIONI DI RESISTENZA AL FUOCO

Il calcestruzzo aerato autoclavato, utilizzato anche per realizzare le pareti dei laboratori per l’esecuzione di prove di resistenza al fuoco, offre prestazioni ai massimi livelli. I blocchi Ytong, prodotti appunto con questo materiale, permettono la realizzazione di pareti divisorie interne in edifici civili e industriali con le più elevate performance di resistenza al fuoco.

LE CARATTERISTICHE

Il sistema di pareti tagliafuoco non portanti Ytong è certificato con metodo sperimentale (prove di laboratorio e relativo Fascicolo Tecnico ai sensi del decreto ministeriale 16.02.2007) per pareti di altezza fino a 8 metri, senza intonaci/rasature, e prestazioni Ei 240 dallo spessore 15 centimetri. Ricorrendo al metodo tabellare e al calcolo analitico è possibile certificare pareti tagliafuoco di altezza superiore con grado Ei/Rei fino a 240 minuti, sia portanti che non portanti.

INCOMBUSTIBILE

Le tramezze Ytong sono incombustibili in Euroclasse A1 (ex classe 0 italiana) e con spessori ridotti di muratura è possibile raggiungere le più elevate prestazioni di resistenza al fuoco.

Una parete non intonacata in blocchi Ytong di spessore 10 centimetri garantisce una prestazione Ei 180, mentre una parete di spessore 15 centimetri raggiunge un grado Ei 240; in entrambi i casi le pareti sono certificate senza la presenza dell’intonaco. Per pareti alte fino a 2,40 metri è possibile usare il blocco di spessore 8 centimetri con prestazione Ei 120.

ARCHITRAVI

Anche gli architravi Ytong sono certificati R 180 e R 240 in funzione dello spessore per la realizzazione di aperture nelle pareti. Nel caso di porte tagliafuoco si consiglia uno spessore minimo della parete di 12-15 centimetri in base alla certificazione della porta, oppure la realizzazione di spallette irrigidite. Per maggiori informazioni è possibile consultare il Fascicolo Tecnico Antincendio Pareti Ytong.

AMONN

PROTEZIONE PASSIVA CON PITTURA INTUMESCENTE

Amotherm Brick Wb è idonea per la riqualifica di elementi costruttivi portanti e non, come solai e pareti. Amotherm Concrete Wb è studiata per edifici industriali costruiti in cemento

Azienda italiana specializzata nella protezione passiva dal fuoco con il marchio Amotherm, Amonn opera da decenni nel settore della riqualificazione degli edifici esistenti, sia per la resistenza che la reazione al fuoco. Grazie alla sua esperienza, Amonn negli anni ha messo a punto un metodo basato su un principio chiave per rendere queste attività più semplici e sicure: avere a disposizione test al fuoco rappresentativi del maggior numero di casi pratici possibili, per offrire al professionista soluzioni documentabili, sostenibili e conformi alla normativa vigente.

CERTIFICAZIONI

AMOTHERM BRICK WB

E AMOTHERM CONCRETE WB

Presente sul mercato dagli anni Duemila e sinonimo di affidabilità, la pittura intumescente Amotherm Brick Wb è idonea per la riqualifica di elementi costruttivi portanti e non, come solai e pareti. Nel 2020 l’azienda ha avviato un progetto certificativo per ampliarne il campo

Sara Giusti

di diretta applicazione: il focus è il tipico edificio civile con murature costruite in laterizio-blocco in cemento non alleggerito e solai. Oggi, il progetto è quasi giunto al termine e, tra le certificazioni ottenute secondo i dettami delle norme europee di riferimento come la En 1364-1 e la En 1365-2, risultano la parete non portante in blocchi di laterizio forato con e senza intonaco; quella non portante in blocchi di cemento faccia a vista; quella realizzata in blocchi di pietra squadrata; il solaio portante in laterocemento con intonaco oppure portante in laterocemento senza intonaco, quello portante tipo predalles con alleggerimento in polistirolo e, infine, il solaio portante tipo neocem o alveolare.

ARMATO O PRECOMPRESSO

Accanto al patrimonio di edifici tradizionali, in Italia esiste an-

che un importante numero di strutture industriali costruite in cemento armato o precompresso. Per rispondere alla necessità di riqualifica di queste grandi superfici, Amonn ha dato vita a un prodotto specifico: Amotherm Concrete Wb. Anche in questo caso, i test al fuoco sono stati realizzati secondo i dettami delle norme europee di riferimento E n 13381-3:2015 (norma cogente, la sola valida per determinare il calcestruzzo equivalente dei protettivi), E n 1365-2 (solai caricati) ed E n 1364-1 (pareti non portanti). Oggi, Amotherm Concrete Wb dispone di diverse classificazioni, come la qualificazione su cemento armato e calcestruzzo armato precompresso travi/pilastri e solai-pareti, tegoli portanti bi nervati tipo Tt con gambo di vario spessore e pareti di separazione di tipo orizzontale con alleggerimento in polistirolo.

TEST SOLAIO PRIMA DELLA PROVA AL FUOCO
TEST SOLAIO DOPO LA PROVA AL FUOCO
TEST TEGOLO TT
TEST VOLTA A BOTTE

HÖRMANN

PRESTAZIONI ED ESTETICA PIÙ SICUREZZA

I nuovi portoni tagliafuoco scorrevoli Od sono adatti per proteggere edifici nelle aree commerciali e industriali, agricole, hospitality o pubbliche. Sono in acciaio e disponibili a uno e due battenti, oltre che in esecuzione telescopica

Sara Giusti

La sicurezza antincendio nelle aree commerciali e industriali passa dai nuovi portoni tagliafuoco scorrevoli Od di Hörmann, che coniugano prestazioni elevate e un’estetica curata nei più piccoli particolari. Studiati anche per aree agricole, hospitality o pubbliche, i portoni Od proteggono persone, spazi e oggetti non solo dal fuoco, ma anche dai fumi. Realizzati in acciaio e in acciaio inox, i modelli sono disponibili a uno e due battenti, nonché in esecuzione telescopica.

IGNIFUGA E INCOMBUSTIBILE

Proposti in versione antincendio ignifuga (El 2 30) come anche incombustibile (El 2 60, El 2 90 e El 2 120), i nuovi portoni dispongono del marchio Ce e soddisfano le normative En 16034 ed En 13241, valide a livello europeo. Le chiusure Od sono disponibili, a richiesta, anche nell’esecuzione tagliafumo (S 200) o a chiusura ermetica (S a) e possono essere dotate di portina pedonale inserita, con o senza soglia.

LA MOTORIZZAZIONE

Dotati di motorizzazioni SupraMatic HT o Ito 400 Hörmann, in grado di assicurare una movimentazione rapida e sicura, i portoni antincendio Od possono essere muniti, per uno scorrimento ancora più dolce e silenzioso, di automazioni SupraMatic Ht e Ito 400 Fu con Soft-Start e Soft-Stop di serie. Azionabili con telecomando, pulsantiera o selettore a chiave, le automazioni vengono sbloccate, grazie a un meccanismo brevettato, in caso di incendio.

I PORTONI TAGLIAFUOCO SCORREVOLI

OD DI HÖRMANN PROTEGGONO

PERSONE, SPAZI E OGGETTI NON SOLO DAL FUOCO, MA ANCHE DAI FUMI

UNA BARRIERA CONTRO LA PROPAGAZIONE

L’azienda propone tende tagliafuoco e tagliafumo: possono essere manutenute più facilmente rispetto ai portoni. Inoltre, presenta gli evacuatori di fumo: consentono lo smaltimento delle esalazioni tossiche all’interno di un edificio

Attiva nella commercializzazione di sistemi antincendio e fondata nel 2016 da Luca Camedda, ingegnere con un’esperienza di oltre vent’anni nel settore, Siguria è un’azienda che ha fatto della sicurezza il suo punto di forza puntando su soluzioni innovative, come le tende tagliafuoco e tagliafumo. Prodotti che stanno sperimentando sempre più successo sul mercato italiano, anche grazie ai vantaggi che offrono rispetto ai tradizionali portoni tagliafuoco, ma che ancora non sono ampiamente conosciuti dai progettisti. Ne parliamo con il titolare dell’azienda, che è anche distributrice esclusiva per l’Italia della società portoghese Bach Fire Protection, parte del Gruppo Testa, protagonista nel mercato iberico di sistemi passivi di protezione al fuoco con tende tagliafuoco e tagliafumo, evacuatori di fumo e calore e porte antincendio. Domanda. Il rischio di incendio è oggi un problema molto sentito. La normativa italiana è adeguata?

Risposta. Sotto diversi aspetti è adeguata, ma le costruzioni diventano sempre più complesse ed evolute e la normativa deve seguire tali progressi. Per esempio, dieci anni fa, quando sono stati costruiti i primi grattacieli a Torino non esisteva una norma relativa ad edifici così alti, che, per citare un aspetto, regolamentasse chiaramente le uscite di emergenza. Oggi, secondo la normativa, infatti, la distanza massima che una persona può percorrere per raggiungere un’uscita di emergenza è di 60 metri per le aree ad alto rischio. In un grattacielo di 167 metri, questa distanza è ampiamente superata, ma allora non esisteva appunto una normativa in tal senso. Con l’introduzione del Codice di Prevenzione Incendi nel 2015 ci sono stati diversi cambiamenti che hanno tenuto in considerazione ambiti prima non normati. La normativa è dunque adeguata e copre mediamente tutti i settori applicativi. È comunque possibile richiedere una deroga,

SIGURIA
Veronica Monaco
TENDE
TAGLIAFUOCO A
UMIDO EI 120

ovviamente presentando l'opportuna documentazione e con autorizzazione specifica.

D. Da quanto Siguria è attiva nel settore dei prodotti antincendio?

R. Lavoro nel settore dal 2009 e nel 2016 ho fondato Siguria, che, agli effetti, è distributore unico per il territorio italiano delle tende tagliafuoco e tagliafumo di Bach Fire Protection, Gruppo Testa. Oggi ci stiamo aprendo anche al mercato degli evacuatori di fumo, sempre prodotti da una società collegata al Gruppo Testa, che ha sede a Mortágua, in Portogallo, e che si occupa di dispositivi e soluzioni antincendio. Siguria realizza circa 2 milioni di euro di fatturato e l’80-90% del nostro business è legato alle tende tagliafuoco e tagliafumo.

D. Quali sono state le principali tappe del percorso di Siguria dalla sua fondazione a oggi?

R. Quando è nata la società seguivo tutto da solo. Ci siamo preoccupati di creare una solida base di fatturato e nel 2019, quando siamo arrivati a 500 mila euro di ricavi, abbiamo assunto una persona, che lavora tuttora con l’azienda, per l’ufficio tecnico. In seguito, abbiamo assunto una figura amministrativa e adesso contiamo cinque dipendenti e una serie di agenti che lavorano in tutta Italia. Ora ci stiamo ampliando per continuare a crescere.

D. In che modo?

R. In Italia esiste un mercato potenzialmente ancora molto grande. La crescita che stiamo registrando in questi ultimi anni non poteva avvenire vent’anni fa. Diciamo che Siguria ha intercettato un trend in cui le tende tagliafuoco sono passate da soluzione di nicchia, con fatturati molto bassi sul mercato italiano, a prodotto molto richiesto. Oltre ad accogliere questa domanda, abbiamo lavorato molto con gli agenti per fare cultura presso gli studi di progettazione. Da un

lato, come tutti i prodotti nuovi, bisogna creare la richiesta, ma è importante anche far conoscere questa soluzione ai professionisti del settore, affinché possano poi metterla a progetto. Ancora oggi, quando incontriamo i professionisti, ci rendiamo conto che c’è ancora tanta strada da fare: capita di incontrare progettisti che non hanno mai visto il prodotto e non ne hanno nemmeno sentito parlare.

D. Quali sono le motivazioni alla base della crescita della domanda di tende tagliafuoco nel mercato italiano?

R. La motivazione principale è di tipo architettonico e funzionale. Il prodotto si sostituisce fondamentalmente ai portoni tagliafuoco, oppure direttamente ai muri di compartimentazione. In passato, per realizzare compartimentazioni antincendio, si realizzava un muro con una porta o un portone tagliafuoco. Con la tenda, invece, c’è la possibilità di non realizzare nulla, lasciando i varchi liberi. In alcune situazioni, dove non si può installare un portone, oppure dove c’è l’esigenza di nasconderlo per ragioni estetiche, come nei centri uffici, la tenda è l’unica soluzione. In più, le tende tagliafuoco hanno un funzionamento molto semplice e possono essere manutenute molto più facilmente rispetto ai portoni. Nonostante il costo più alto, tra il 30% e il 50% in più di un portone tagliafuoco, la tenda consente di risolvere molti problemi dal punto di vista architettonico e la spesa più elevata viene ammortizzata nel tempo perché il prodotto richiede pochissima manutenzione. Abbiamo realizzato un intervento all’interno di un centro commerciale dove tutti i portoni sono stati sostituiti con le tende: per come era stato costruito il centro commerciale, infatti, i portoni erano in una posizione per cui non si potevano manutenere. Questo è un problema che accomuna molti degli edifici di questo tipo, costruiti vent’anni fa in maniera molto simile tra di loro.

TENDE TAGLIAFUMO AUTOMATICHE

DOSSIER ANTINCENDIO

D. Come mai c’è ancora poca conoscenza di questo prodotto tra i progettisti?

R. I progettisti antincendio sono migliaia e non tutti sono focalizzati sulle compartimentazioni. Nel 2009 il prodotto era ancora poco installato, quindi c’era anche una certa diffidenza tra i professionisti; ormai se ne parla molto, ma non abbastanza: dobbiamo ancora spiegare il prodotto e fare cultura. Se mi guardo indietro, da 15 anni a questa parte, il settore è cambiato profondamente, ma incontro ancora tantissimi professionisti che non hanno mai visto una tenda tagliafuoco, quindi c’è ancora tanta strada da percorrere e non è per

forza uno svantaggio. Quello delle tende non è un mercato ipersaturo come quello delle porte tagliafuoco, siamo ancora in una fase in cui, anche tecnicamente, si possono cogliere numerose opportunità.

D. Dove opera Siguria?

R. In tutta Italia, abbiamo agenti e segnalatori su tutto il territorio e abbiamo realizzato cantieri dalla Valle D’Aosta alla Sicilia.

D. Come sono distribuiti i vostri prodotti?

R. Tramite diversi canali. Il più tradizionale passa dal progettista che inserisce il prodotto in capitolato, ma è un canale che richiede molto tempo tra la fase di progetto e l’installazione vera e propria. Per esempio, abbiamo appena concluso un lavoro a Malpensa, per il quale abbiamo partecipato alla prima riunione nel 2020. Inoltre, lavoriamo direttamente con le imprese edili e con gli specialisti antincendio che si trovano a dover trovare una soluzione alternativa ai portoni tagliafuoco.

D. Quali sono le caratteristiche principali delle tende tagliafuoco?

R. La tenda tagliafuoco è un prodotto marcato Ce dal 2019, e questo ne ha facilitato l’utilizzo. Ci sono varie tipologie di tenda, a seconda dell’applicazione, e in funzione della resistenza al fuoco. Possono avere anche dimensioni importanti, arrivando a superare i 10 metri e coprendo anche luci molto importanti.

D. In quale ambito sono utilizzate?

R. Se si escludono gli edifici abitativi civili, possono essere utilizzate in tutti i contesti, dagli edifici industriali e commerciali, dagli aeroporti ai luoghi di aggregazione. Per esempio, abbiamo installato delle tende nei teatri, al posto del sipario tagliafuoco, per dividere il palcoscenico, luogo a più elevato rischio di incendio, dal pubblico. La norma afferma che non è possibile avere spazi troppo grandi senza compartimentazioni al fumo o al fuoco. Nei centri commerciali, che hanno gallerie enormi, solitamente vengono utilizzate tende tagliafuoco o tagliafumo. Nel residenziale questo prodotto può essere invece utilizzato nei garage, qualora non ci fosse la possibilità

di installare portoni tagliafuoco.

D. Quanto sono efficaci?

R. Sono assolutamente equivalenti a porte e portoni tagliafuoco: sono testate secondo la stessa norma.

D. Sono installate tra i due stipiti di una porta o all’esterno?

R. Dipende dalle applicazioni e dalla volontà del progettista. Di solito, si installano fuori luce, così le guide laterali non si vedono. Concettualmente le tende tagliafuoco sono come delle tapparelle: c’è un cassonetto, posizionato in alto, con un rullo attorno al quale è avvolto il tessuto resistente al fuoco; ci sono poi delle guide laterali all’interno delle quali scorre la tenda tagliafuoco fino ad arrivare al pavimento, evitando che il fuoco passi. In basso di solito è posizionata una barra di fondo che impedisce al fuoco di filtrare.

D. Possono essere nascoste in un controsoffitto?

R. Sì, di solito sono nascoste in un controsoffitto con tutto il cassonetto, quindi dal basso non si vede nulla.

D. Quali sono le tipologie di tende tagliafuoco?

R. Ci sono tipologie a basso irraggiamento, che non isolano termicamente ma evitano che l’incendio passi oltre per irraggiamento, e poi ci sono le tende Ei, dove la i sta per isolamento termico. La norma dichiara infatti che la temperatura sul lato non esposto al fuoco non debba superare i 180 gradi.

D. Qual è la loro resistenza alle fiamme?

R. Sono resistenti fino a 120 minuti. Solo sulle tende Ei c’è la distinzione 60-120.

D. Sono state sottoposte a test?

R. Sì, avendo marcatura Ce sono sottoposte a test.

D. Di che materiale sono composte queste tende?

R. Fibre di vetro intrecciate con fili metallici, a volte rivestite con layer di intumescente. Le tende tagliafumo, invece, non presentano fili metallici, ma solo fibre di vetro.

D. Come funzionano in caso di incendio?

R. Solitamente c’è una centrale che comanda la tenda. Nel caso in cui i sensori rilevassero un incendio, viene mandato un segnale alla centrale che disalimenta le tende, le quali scendono per gravità, ma a velocità controllata per evitare l’effetto ghigliottina. La barra di fondo pesa 4-5 chili al metro lineare, quindi non è pensabile la loro discesa libera.

D. Mettono in funzione un segnale di allarme?

R. Non è la tenda che fa scattare l’allarme. L’allarme è preventivo e innesca tutta una procedura, decisa a monte dal progettista.

D. Un altro punto di forza di Siguria sono gli evacuatori di fumo. Di che si tratta?

R. Sono sistemi che consentono di smaltire il fumo verso l'esterno di un edificio all'interno del quale è scoppiato un incendio. Il fumo uccide più persone del fuoco, quindi è fondamentale, in caso di

TENDE TAGLIAFUOCO

DOSSIER ANTINCENDIO

VOLTECO

VOLTECO

incendio, farlo fuoriuscire, anche per agevolare l’intervento dei Vigili del Fuoco. Di solito sono posizionati sul tetto o sulla parte alta dell’edificio. Possono essere più o meno grandi e realizzati in materiali diversi, però fondamentalmente la loro funzione è quella di aprirsi in caso di incendio per permettere al fumo di uscire. In genere si apre anche qualche dispositivo a terra per far entrare aria pulita e creare un effetto camino. È vero che facendo entrare ossigeno si va anche ad alimentare il fuoco, ma in un ambiente invaso dal fumo i Vigili del Fuoco non possono intervenire per salvare eventuali feriti, quindi la sicurezza delle persone rimane comunque al primo posto.

D. Come funzionano?

R. Allo stesso modo delle tende, la rilevazione dell’allarme innesca una procedura che consente agli evacuatori di aprirsi. Gli evacuatori, più delle tende, sono spesso obbligatori. I casi in cui non è richiesta l’installazione degli evacuatori sono rarissimi.

D. Hanno necessità di altri materiali per l’installazione?

R. No, di solito sono installati già in copertura. Si creano dei basamenti ai quali sono fissati gli evacuatori, che possono aprirsi in varie modalità. I nostri evacuatori, sempre prodotti dal Gruppo Testa, sono disponibili in diverse tipologie, più o meno estetici e funzionali al tipo di applicazione. Ci sono evacuatori che vengono inseriti in contesti prettamente commerciali e industriali, e altri che hanno caratteristiche esteticamente più elevate, adatti per esempio negli uffici.

D. Ci sono particolari aspetti da curare in cantiere?

R. No, a parte l’aspetto documentale. In certi cantieri molto complessi dal punto di vista della documentazione bisogna essere

molto organizzati. Siguria ha una persona che si occupa solo di questo aspetto.

D. Sono testati e certificati?

R. Anche gli evacuatori sono marcati Ce , per cui sono indicati anche quali sono i test necessari per arrivare alla marcatura.

D Esistono varie tipologie di evacuatori?

R. Sì, sostanzialmente gli evacuatori si differenziano per il materiale in cui viene realizzata l’apertura. Il mercato degli evacuatori in Italia è abbastanza chiuso, focalizzato sulla tipologia a cupolino in policarbonato. In ogni caso sono disponibili prodotti in policarbonato, spesso utilizzati in ambito industriale, in vetro, utilizzati dove ci sono invece esigenze estetiche di un certo livello, oppure addirittura ciechi. Un’altra differenza sta nel tipo di apertura, che può essere elettrica o pneumatica.

D. In che cosa si differenziano rispetto ad altre soluzioni?

R. Gli evacuatori non hanno prodotti concorrenti. Non è come la tenda che può andare a sostituzione del portone tagliafuoco. Si può cambiare la tipologia di evacuatore, ma non c’è un’alternativa.

D. Gli studi di progettazione conoscono la vostra soluzione?

R. Gli evacuatori sono prodotti ampiamente conosciuti. Quello che Siguria fa con i progettisti è un affiancamento nella scelta della soluzione più adeguata e attività di formazione collegate agli ordini professionali sulla normativa e sulla presentazione di case history significative, al fine di mostrare varie possibili applicazioni. L'obiettivo è spiegare i vantaggi dei prodotti, illustrarne le caratteristiche e dare spunti per progetti futuri, sia per gli evacuatori, sia, soprattutto, per le tende tagliafuoco e tagliafumo.

POLYGLASS

MEMBRANE E MANTI PIÙ RESISTENTI

L'azienda propone prodotti impermeabilizzanti XFire in bitume distillato polimero e soluzioni sintetiche Mapeplan T in poliolefine, che garantiscono la massima protezione antincendio

Sara Giusti

L’

aumento degli impianti fotovoltaici e gli eventi climatici estremi impongono soluzioni impermeabili e resistenti al fuoco sempre più evolute. Per rispondere a questa esigenza, Polyglass propone XFire, una linea di membrane bituminose che coniuga impermeabilizzazione e protezione antincendio secondo le più stringenti normative in vigore. Accanto alle soluzioni bituminose, Polyglass propone i manti sintetici Mapeplan T classificati Broof (indica che la lastra di copertura ha superato specifici test di resistenza al fuoco).

MASSIMA SICUREZZA

La classificazione Broof delle membrane XFire garantisce la massima sicurezza anche in presenza di impianti fotovoltaici, ostacolando la propagazione di incendi esterni causati da cortocircuiti o

DA SINISTRA, MEMBRANA BITUMINOSA XFIRE E MANTO SINTETICO MAPEPLAN T. SOPRA, COPERTURA CON MANTO IN FPO/TPO E ANCORAGGIO IMPIANTO FOTOVOLTAICO CON SISTEMA MAPEPLAN T ANCHORING INOX PLUS BROOF

surriscaldamenti. Inoltre, la gamma propone anche prodotti con flessibilità a freddo -25 gradi centigradi e resistenza agli agenti atmosferici più aggressivi, rendendoli perfetti per coperture civili, industriali, green roof e pavimentazioni galleggianti.

PER ANTINCENDIO

I manti sintetici Mapeplan T, realizzati in poliolefina Fpo/Tpo, sono adatti per coperture cool roof. Oltre a elevata durabilità e saldabilità, questi prodotti contribuiscono a ridurre la temperatura superficiale delle coperture di oltre il 50%, migliorando il comfort interno e abbattendo i consumi energetici. La classificazione Broof attesta la loro eccellenza anche nella resistenza al fuoco esterno, ampliando le possibilità di impiego su coperture soggette a severe prescrizioni antincendio.

RIFACIMENTO COPERTURA CONDOMINIO CON MEMBRANE BITUMINOSE RESISTENTI AL FUOCO ESTERNO XFIRE

RIFACIMENTO COPERTURA CAPANNONE CON MEMBRANE BITUMINOSE RESISTENTI AL FUOCO ESTERNO XFIRE

LA CONTROSERRATURA CHE CONSENTE ANCHE LA VIA DI FUGA

Per gli edifici pubblici l’azienda propone

Multitop Matic Exit, una multipunto a testata lunga per porte antipanico a una o due ante in alluminio e ferro.

Certificata Icim, è idonea per tagliafuoco-fumo

Sara Giusti

La sicurezza e l’accessibilità delle vie di fuga sono prioritarie per edifici pubblici, sanitari, scolastici e industriali. Per questo Cisa ha messo a punto Multitop Matic Exit, controserratura multipunto a testata lunga per porte antipanico a una o due ante in alluminio e ferro. Completamente made in Italy, è certificata Icim come idonea all’utilizzo su porte tagliafuoco-fumo sulla base dei requisiti della normativa E n 1634-1.

LA CHIUSURA

La chiusura avviene in automatico semplicemente accostando la porta: tre scrocchi e tre catenacci entrano in funzione, garantendo protezione immediata senza necessità di interventi manuali. Il design ad angoli smussati delle bocchette facilita lo scorrimento degli scrocchi, rendendo il movimento fluido e silenzioso. Sull’anta secondaria, il riarmo automatico assicura la richiusura istantanea in sicurezza, senza compromettere la struttura dei profili.

IN EMERGENZA

In caso di emergenza, l’uscita è sempre garantita anche a porta chiusa grazie all’azionamento meccanico del maniglione antipanico, conforme alle normative E n 179 ed E n 1125. La versione motorizzata, integrabile con qualsiasi sistema di controllo accessi, consente l’apertura da remoto anche con scrocchi e catenacci inseriti. Facile da installare grazie alle bocchette regolabili integrate al frontale, Cisa Multitop Matic Exit è retrocompatibile con Cisa SikurExit, per sostituzioni rapide senza modifiche strutturali.

• Certificato CE EN 1856-1

• Sistema camino doppia parete

• Test incendio: 1000 °C

• Diametri: 80 - 600 mm

• Classe di temperatura: T 450° (test 550 °C)

• Distanza minima parti combustibili: 0 mm - G00

• Non ventilato

• Ideale per abitazioni ad alta efficienza energetica e Blowner Door Test

Per informazioni

Tel. 035 051051 - anc@ancamini.it www.ancamini.it

CAODURO

NESSUN PERICOLO PER LA SICUREZZA

NEI MAGAZZINI

L’azienda ha installato un sistema di evacuazione naturale di fumo e calore in un complesso industriale di Cremona con 30 dispositivi Smoke Out con cupole in policarbonato e rete anticaduta

ome riqualificare un edificio industriale in base alle vigenti normative antincendio? Un caso applicativo è quello realizzato da Caoduro, azienda vicentina specializzata dal 1951 in soluzioni di illuminazione zenitale e ventilazione naturale, presso un importante stabilimento industriale in provincia di Cremona, dove ha installato un sistema di evacuazione naturale di fumo e calore (Senfc). L’intervento è parte integrante delle opere necessarie per la riqualificazione di un complesso di tre capannoni rimasti incompiuti e che la nuova proprietà ha adibito a magazzino.

LA COPERTURA DEI CAPANNONI

CON TRAVI A Y E LASTRE IN LAMIERA

GRECATA CURVA PRIMA DELL’INTERVENTO.

SOTTO, LA COPERTURA RIQUALIFICATA

CON GLI EVACUATORI DI FUMO E CALORE SMOKE OUT

La vasta gamma di prodotti dell’azienda ha permesso di scegliere agevolmente i dispositivi che meglio si adattavano alle diverse tipologie costruttive, sempre nel rispetto della marcatura Ce di prodotto e delle norme di riferimento.

PREFABBRICATI

I capannoni dello stabilimento industriale sono realizzati in elementi prefabbricati e la copertura è composta da travi a Y con lastre in lamiera grecata curva interposte tra le travi. Per questa tipologia costruttiva sono stati posati 30 evacuatori naturali di fumo e calore Smoke Out, della dimensione di 160x250 centimetri, equipaggiati rispettivamente con cupole in policarbonato in parete doppia della serie M125 Fx . Ogni dispositivo è stato corredato di un basamento di appoggio prefabbricato in vetroresina e di una rete anticaduta preinstallata al di sotto del telaio per mettere in sicurezza la copertura. Il basamento in vetroresina, adatto per coperture curve, permette il perfetto accoppiamento con le lastre grecate esistenti ed è dotato di pannello coibente che garantisce ottime prestazioni termiche. Esternamente è stato trattato con apposito composto per renderlo impermeabile, mentre internamente è verniciato di bianco per garantire migliore resa estetica e maggiore luminosità.

ATTUATORI

Gli Smoke Out installati presso lo stabilimento industriale cremonese sono evacuatori naturali di fumo e calore Enfc a battente da tetto, pneumatici con azionamento tramite gas compresso: potenti e affidabili, garantiscono l’apertura anche nelle situazioni più critiche di neve e vento. Ogni evacuatore è dotato di attuatore Mini Energy che permette il corretto collegamento dei dispositivi con il box di azionamento. Le cupole della serie M125 F x sono composte da una parete esterna ricavata dalla termoformatura di lastre in policarbonato compatto per garantire un’ottima resistenza agli eventi atmosferici e una parete interna costituita da una lastra piana in policarbonato alveolare che conferisce ottime caratteristiche di isolamento termico.

AUTOESTINGUENTE

Dal punto di vista dell’antincendio il policarbonato garantisce un comportamento al fuoco di tipo autoestinguente, ovvero le gocce che si formano in caso di incendio sono spente e non contribuiscono alla propagazione delle fiamme. Tutte le lastre sono protette dai raggi Uv, qualità che conferisce una maggiore durabilità al materiale e un miglior comfort interno. Infine, la colorazione bianco opalino delle lastre consente una diffusione omogenea della luce all’interno degli ambienti. Il fissaggio delle cupole avviene attraverso l’uso di speciali morsetti brevettati che permettono di trattenere la cupola senza doverla forare per il passaggio delle viti, evitando in questo modo possibili infiltrazioni o rotture della cupola stessa nella zona delle forature.

BOX DI COMANDO

A completamento dell’impianto sono stati installati i box di comando M de 01 e M de 04, che permettono l’attivazione manuale/ automatica a distanza degli evacuatori e di interfacciarsi con la centrale Irai. Su richiesta della committenza, l'azienda Caoduro è stata incaricata di effettuare la verifica di primo funzionamento degli evacuatori, che è stata completata con successo dai tecnici specializzati dell’azienda.

STARPLAST

LA SOLUZIONE ANTI FUOCO È SOTTO TERRA

Offire è un sistema antincendio interrato, che unisce compattezza, efficienza e conformità normativa. Ha portate da 18 a 120 mila litri/ora e pressioni da 4 a 8 bar per intervenire subito in caso d’emergenza

In ogni progetto edilizio lo spazio è una risorsa strategica. Quando ogni metro quadrato conta, anche le soluzioni antincendio devono sapersi integrare con intelligenza, senza compromessi estetici o funzionali. Offire, il sistema antincendio interrato sviluppato da Starplast, risponde a questa esigenza con un approccio ingegneristico che unisce compattezza, efficienza e conformità normativa. Con portate da 18 a 120 mila litri/ ora e pressioni da 4 a 8 bar, Offire è progettato per intervenire tempestivamente in caso d’emergenza, contenendo la propagazione di fumo e calore e preservando l’integrità dell’edificio e delle strutture adiacenti. È una soluzione studiata per contesti produttivi, commerciali e logistici soggetti a elevati requisiti di sicurezza.

RISERVA IDRICA

Riserva idrica e gruppo di pressurizzazione sono racchiusi in un’unica struttura interrata, eliminando la necessità di locali tecnici, box o con-

IL SERBATOIO

DA INTERRO

E L'ARMADIO

REI 60 COIBENTATO

tainer. L’unico elemento a vista è un armadio Rei 60 coibentato, che ospita cruscotto di controllo e quadri elettrici, e che può essere installato anche a ridosso del perimetro di confine dell’opificio. A completamento del sistema, un pozzetto ispezionabile interrato carrabile ospita il piping di processo e le valvole principali, garantendo piena accessibilità alle componenti idrauliche nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza.

IL SERBATOIO

Al centro di Offire c’è un serbatoio da interro in polietilene strutturato ad alta resistenza abbinato a un sistema di pompaggio e pressurizzazione realizzato con vertical turbine pumps, le uniche consentite dalla Uni/ Tr 11438 per installazioni sottobattente. Una scelta tecnica che assicura continuità operativa, piena rispondenza alle normative antincendio e superiori garanzie di affidabilità, anche in confronto a soluzioni sommerse o soprabattente, ammesse solo in caso di comprovate limitazioni tecniche.

Sara Giusti

KNAUF

SISTEMI A SECCO E UNA GUIDA CONTRO IL FUOCO

L’azienda ha sviluppato il Manuale Antincendio 2025, che raccoglie il quadro normativo, approfondimenti tecnici e oltre 250 soluzioni certificate. Si può scaricare facilmente online inquadrando il QR Code

LE SOLUZIONI ANTINCENDIO

Sara Giusti

INQUADRA IL QR CODE E SCARICA IL MANUALE ANTINCENDIO 2025

Per supportare i professionisti, Knauf, protagonista nel settore dei sistemi costruttivi a secco, ha sviluppato il Manuale Antincendio 2025, una guida pratica che raccoglie il quadro normativo, approfondimenti tecnici e oltre 250 soluzioni certificate. Questo strumento rappresenta un punto di riferimento per progettare edifici sicuri e all’avanguardia.

PROTEZIONE PASSIVA

La sicurezza antincendio è un pilastro fondamentale nella progettazione moderna, soprattutto in un contesto in cui edifici pubblici, residenziali, commerciali e industriali richiedono standard sempre più elevati. Knauf offre soluzioni certificate e innovative per la protezione passiva dal fuoco, garantendo prestazioni di altissimo livello e rispondendo alle esigenze di progettisti e professionisti del settore. Le soluzioni antincendio Knauf includono pareti, contropareti e controsoffitti progettati per resistere al fuoco e garantire la compartimentazione degli spazi, cavedi e rivestimenti per la protezione di impianti e strutture, oltre a sistemi specifici per la protezione di elementi portanti in acciaio e cemento armato. Ogni soluzione è certificata per assicurare la massima sicurezza e conformità alle normative vigenti.

EDILTECO

L’INTONACO LEGGERO CON PERLE DI EPS NON TEME IL FUOCO

Protherm Light è un sistema protettivo antincendio, specifico per incrementare la resistenza alle fiamme di elementi strutturali in acciaio, laterizio, cemento armato normale e precompresso

Protherm Light di Edilteco è un intonaco premiscelato leggero termoisolante per la protezione passiva al fuoco. A base di perle vergini di Eps, è disponibile in grigio e bianco. È certificato secondo le norme europee della serie En, è in possesso del documento Eta 18/1111 e di marcatura Ce. Durante l’esposizione al fuoco, la trasmissione del calore procede in profondità e le perle di polistirene contenute all’interno dell’intonaco Protherm Light sublimano senza alcuna emissione di fiamma e fumi. Si viene così a creare una struttura formata dal legante cementizio e da cellette o spazi vuoti lasciati dalle

L'INTONACO PROTHERM LIGHT È DISPONIBILE IN GRIGIO E BIANCO E INCREMENTA LA RESISTENZA AL FUOCO DI ELEMENTI STRUTTURALI IN ACCIAIO, LATERIZIO, CEMENTO ARMATO NORMALE E PRECOMPRESSO

perle di polistirene sublimate. L’intonaco cambia così le sue caratteristiche fisiche, diventando uno strato di materiale dalle alte capacità di smaltimento del calore, che si sommano ai vantaggi derivanti dalla perdita di acqua cristallizzata e dallo spessore stesso del materiale.

LE CARATTERISTICHE

Protherm Light di Edilteco è un sistema protettivo antincendio, specifico per incrementare la resistenza al fuoco di elementi struttu-

rali in acciaio, laterizio, cemento armato normale e precompresso. La particolare tecnologia di produzione del materiale conferisce a questo prodotto elevate caratteristiche per quanto riguarda la durabilità, garantita fino a 25 anni, oltre che alla leggerezza (solo 300 kg/m 3). Queste caratteristiche si vanno ad aggiungere alle prestazioni di resistenza al fuoco, che consentono l’utilizzo in spessori ridotti. Il consumo si attesta sui 3 kg/m 2 , con evidenti vantaggi economici.

ROCKWOOL

LANA DI ROCCIA PER I PANNELLI PIÙ RESISTENTI

L’azienda presenta Hardrock 1000, a doppia densità, calpestabile ed efficace per carichi concentrati, come tetti ventilati. Mentre Frontrock Max Plus è studiato per isolare e proteggere le facciate

Specializzata in sistemi di isolamento avanzati in lana di roccia, Rockwool è pioniera nello sviluppo della tecnologia a doppia densità, frutto di un processo produttivo altamente specializzato. I materiali isolanti non combustibili, come la lana di roccia, svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare la resistenza al fuoco degli edifici e aiutano a limitare il propagarsi del fuoco contribuendo a un ambiente sicuro.

Sara Giusti

DOPPIO STRATO

I pannelli realizzati con questa soluzione innovativa uniscono due strati di lana di roccia con densità differenti: uno superficiale ad alta densità e uno interno più leggero. Questa combinazione consente di ottenere prestazioni superiori sia in termini meccanici che di isolamento. Lo strato esterno, più rigido e resistente, garantisce un’ottimale distribuzione dei carichi, elevata resistenza alla compressione e una maggiore facilità d’installazione dei fissaggi. Lo strato interno, più soffice, assicura eccellente assorbimento acustico e perfetta adattabilità al supporto, compensando eventuali irregolarità della superficie.

DURABILITÀ

In applicazioni per coperture, come nei pannelli Hardrock 1000, la doppia densità è particolarmente efficace in presenza di carichi concentrati, per esempio nei tetti ventilati, offrendo elevata calpestabilità e durabilità. In facciata, con soluzioni come Frontrock Max Plus, il lato esterno ad alta densità migliora le proprietà meccaniche e protegge l’isolante dalle sollecitazioni ambientali, mentre quello interno si modella al fondo per una posa ottimale. La gamma R ockwool con tecnologia a doppia densità comprende anche Hardrock Energy Plus, Durock Energy Plus, Flatrock 70 Plus e Frontrock Pro, soluzioni studiate per offrire performance, affidabilità e comfort in ogni progetto.

I PANNELLI IN LANA DI ROCCIA ROCKWOOL OFFRONO PROTEZIONE

PASSIVA ANTINCENDIO

GARANTENDO LA SICUREZZA DEGLI

OCCUPANTI E AUMENTANDO LA RESISTENZA AL FUOCO DEGLI EDIFICI

AN CAMINI

EVACUAZIONE DEI FUMI IN 35 MODELLI

L’azienda vanta una gamma completa di canne fumarie o condotti di alta qualità e certificati. Sono proposti da una rete di vendita composta da 200 agenti e specialisti

An Camini è in grado di offrire una completa gamma di sistemi per l’evacuazione dei fumi, con 35 modelli diversi di canne fumarie o condotti della qualità più alta e certificati Ce , inclusi modelli designati Ei 30-60-120 minuti, resistenti al fuoco da incendio sia dall’interno, sia dall’esterno della canna fumaria stessa. La sempre maggiore attenzione alla sicurezza degli impianti (decreto ministeriale 37/08) si traduce nell’offerta dell’azienda caratterizzata da prodotti all’avanguardia, sicuri e affidabili nel tempo, nonché leggeri, semplici e rapidi da montare.

MENO INQUINANTI

Una canna fumaria efficiente contribuisce alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. La tenuta dei componenti è garantita sino a 5 mila Pa, anche senza l’ausilio delle guarnizioni per i sistemi con innesto rastremato conico. L’impiego di materiali pregiati quali l’acciaio inox Aisi 316 L, insensibili agli acidi presenti nella condensa dei combustibili solidi, liquidi e gassosi, è garanzia di durata nel tempo. L’esperienza ultratrentennale dell’azienda, specifica nel settore dello smaltimento fumi, è un valore offerto ai clienti per preventivi e consulenze per la progettazione d’impianti a regola d’arte in ottemperanza delle norme di installazione.

SISTEMA B2B

La rete di vendita di An Camini è costituita da oltre 200 figure, formate da funzionari tecnico commerciali, agenti e specialist point, che assicurano la presenza dell’azienda su tutto il territorio nazionale. La società ha deciso di diversificare la propria strategia distributiva per essere presente attraverso l’apertura e la gestione di filiali e depositi dedicati. Un evoluto sistema Crm consente di gestire tutte le fasi commerciali, dalla preventivazione alla verifica della disponibilità della merce in tutti i magazzini nazionali. È inoltre a disposizione dei clienti più attivi e fidelizzati un innovativo B2B che consente loro di gestire in autonomia la preventivazione e l’invio degli ordini, ottenendo enormi risparmi di costi e di tempi. Un configuratore dedicato, infine, facilita la scelta degli articoli e dei prodotti correlati necessari.

Sara Giusti

Terra-Fix

Innovative Deck Footing

Terra-Fix è il nuovo esclusivo accessorio per il Woodeck System di Eterno Ivica che consente di posare un pavimento sopraelevato direttamente su erba o terra. Terra-Fix è realizzato in acciaio zincato verniciato a polvere, per resistere alle intemperie nel tempo. L’installazione del Terra-Fix non richiede scavo o calcestruzzo.

Qualsiasi supporto di Eterno Ivica può essere posizionato sulla parte superiore del Terra-Fix; grazie alle teste autolivellanti dei supporti PR, SE e SR, non c’è bisogno di assicurarsi che il Terra-fix sia livellato durante l’installazione. Una volta installati i Terra-Fix e i supporti, la struttura del deck può essere costruita con i travetti in allumino della gamma Woodeck di Eterno Ivica o con qualsiasi altro travetto in alluminio o legno disponibile sul mercato.

CERSAIE

232

SPECIALE COLLE E ADESIVI PER PIASTRELLE

FASSA BORTOLO, FORNACI CALCE GRIGOLIN, KERAKOLL, SIKA

TANTE NUOVE SOLUZIONI

LA CERAMICA IN FIERA, ETERNO IVICA, GRANULATI ZANDOBBIO

228 FOCUS PULIZIE E TRATTAMENTO

DELLE SUPERFICI

FILA SOLUTIONS, MAPEI

SPECIALE CERSAIE

Acquabella

ACQUABELLA ACCOGLIE I VISITATORI DELLA FIERA NELLA SUA

BOUTIQUE: UN ALLESTIMENTO ISPIRATO AGLI INTERIOR RICERCATI DEGLI ATELIER CONTEMPORANEI. LO SPAZIO È CONCEPITO

SECONDO I PRINCIPI DI ARMONIA E MOVIMENTO, IN CUI CURVE

DELICATE E VOLUMI DINAMICI EVOCANO FORME NATURALI, DISEGNANDO UN’ESTETICA ORGANICA. LA BOUTIQUE, È UN LUOGO CHE CELEBRA I SENSI, DOVE BELLEZZA E MATERIA INTERAGISCONO IN PERFETTO EQUILIBRIO. TEXTURE TATTILI, TONALITÀ RILASSANTI, DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA, RACCONTANO UN’IDEA DI COMFORT CHE TRASFORMA L’AMBIENTE BAGNO IN UN RIFUGIO SENSORIALE. LO SPAZIO ESPOSITIVO È ARTICOLATO SECONDO ISOLE TEMATICHE, PENSATE PER OFFRIRE UN’ESPERIENZA ISPIRAZIONALE AI VISITATORI.

NUOVI MATERIALI E TANTO DESIGN DA SCOPRIRE

PICCOLO FIORE ALL'OCCHIELLO PER ELEGANZA E RAFFINATEZZA, PAFFONI PRESENTA A QUESTA EDIZIONE DI CERSAIE JL051NO, MISCELATORE

LAVABO DUE FORI, CON BOCCA FISSA, IN FINITURA NERO OPACO, SI DISTINGUE PER L’ARMONIA DELLA SUE FORME, CHE SI RENDONO ADATTE A OGNI CONTESTO.

Rassegna delle proposte delle aziende al Cersaie: non solo ceramica, ma anche soluzioni per ambienti più confortevoli. Spessori ridotti e piastrelle di grandi dimensioni, assieme a bagni con soluzioni sorprendenti e colori più soft

a cura di Alice Fugazza

Paffoni

Abk Moooi, Nesting Room

ABK GROUP SI PREPARA ALL'APPUNTAMENTO CON IL PUBBLICO INTERNAZIONALE DI CERSAIE 2025, TRA COLLABORAZIONI PRESTIGIOSE E PRODOTTI DAL CONCEPT INNOVATIVO. NUOVO È ANCHE LO STAND CHE, PER LA PRIMA VOLTA, RIUNIRÀ NEL PADIGLIONE 29 TUTTI I BRAND DEL GRUPPO E LE LORO DIFFERENTI INTERPRETAZIONI DELLA SUPERFICIE CERAMICA. PROTAGONISTA NESTING ROOM, LA PRIMA COLLEZIONE DI MOOOI CERAMIC SURFACES. LA PARTNERSHIP CHE TRA MOOOI E ABK HA DATO FORMA A UN PROGETTO ARTICOLATO E SUGGESTIVO CHE VEDE LA CERAMICA COME STRUMENTO ESPRESSIVO IN GRADO DI REINTERPRETARE LA BELLEZZA RIGENERANTE DELLA NATURA. LE PROPOSTE SONO ISPIRATE A FORME ORGANICHE DI UCCELLI, IN PARTICOLARE AGLI ELEMENTI ICONICI DELLE UOVA, DEL PUMAGGIO E DELLE SPECIE ESTINTE.

Versace - Leatherwood

LUSSO CONTEMPORANEO, ARMONIE DI MATERIALI E COLORI: VERSACE CERAMICS METTERÀ IN SCENA IL SUO SCENOGRAFICO DESIGN STUDIO, UN'AREA DEDICATA ALLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERIOR PIÙ RAFFINATI ED ESCLUSIVI. LA MATERIOTECA VERSACE CERAMICS, OLTRE ALL'ANTEPRIMA DEL PROGETTO HARMONY, SARÀ ARRICCHITA DALLA PRESENZA DELLE ULTIME COLLEZIONI V STONE E LEATHERWOOD, CHE SPAZIANO TRA IL MONDO DELLA PIETRA, DEL LEGNO E DEL CUOIO.

SPECIALE CERSAIE

Gruppo Romani

A BOLOGNA GRUPPO ROMANI PRESENTA NUOVE COLLEZIONI, IN LINEA CON IL REBRANDING, CARICHE DI SIGNIFICATO E VALORI. EVOLUZIONE, MODERNITÀ, ELEGANZA SONO LE PAROLE CHIAVE PER DEFINIRE IL PERCORSO TRACCIATO. TRA LE NOVITÀ SPICCA PALAZZO, DISTILLATO D'ELEGANZA, TRAME E COLORI. NON SONO DA MENO QUELLE DELLE AZIENDE CHE FANNO PARTE DEL GRUPPO: CIR, ESPRIME UNA VISIONE IN PERFETTO EQUILIBRIO TRA FANTASIA E CONCRETEZZA. LE NUOVE COLLEZIONI DI CERCOM MANTENGONO IL FORMAT DEL CONTENITORE DI MATERIE DECLINATO ATTRAVERSO SOLUZIONI TECNICHE, MENTRE ARTE DEL LUSSO È IL NUOVO PAYOFF DI CERASARDA. SARANNO PRESENTATE A CERSAIE ANCHE LE SOLUZIONI FIRMATE DA VERDE 1999, CHE PROSEGUE LA SUA AN ITALIAN STORY, E POI ISLA TILES, CON LE SUPERFICI DALLA CREATIVITÀ ECLETTICA E VERSATILE.

LA NUOVA COLLEZIONE DI LEA CERAMICHE PRONTA A DEBUTTARE SI CHIAMA PULSE: UNA PIETRA NON TROVATA, MA IMMAGINATA. LA COLLEZIONE OLTREPASSA I CONFINI DELLA PIETRA NATURALE PER DARE VITA A UNA NUOVA ESPRESSIONE MATERICA. LA COLLEZIONE SI SVILUPPA IN QUATTRO CROMIE CONTEMPORANEE: PULSE CLAY, PULSE SHELL, PULSE SAND E PULSE SHADOW, E IN UNA GAMMA DI FORMATI E SPESSORI PENSATA PER GARANTIRE LA MASSIMA

VERSATILITÀ, DALL'INTERIOR AL MONDO OUTDOOR. PULSE È CONCEPITA PER OFFRIRE PIENA LIBERTÀ COMPOSITIVA: DAL GRANDE FORMATO 120X120 FINO ALLE VERSIONI PER ESTERNI IN 20 MM DI SPESSORE.

VITRA, CON IL SUO APPROCCIO UNICO AL DESIGN CHE OFFRE DIVERSI MATERIALI E TEXTURE IN UN'AMPIA GAMMA DI FORMATI, PROPONE VARIE SOLUZIONI ARCHITETTONICHE PER SPAZI DI DIVERSE DIMENSIONI, GRAZIE AL CONCEPT TILEART. SI POTRÀ DUNQUE DARE LIBERO SFOGO ALL'IMMAGINAZIONE E PROGETTARE LO SPAZIO DEI SOGNI CON COMBINAZIONI CREATIVE, MESCOLANDO E ABBINANDO LE SERIE CEMENTART, FLAKEART, STONEART E MARBLE ART. I DESIGN TESTURIZZATI, EFFETTO CALCESTRUZZO, PIETRA NATURALE E MARMO POSSONO ESSERE COMBINATI SENZA SFORZO E IN PERFETTA ARMONIA.

Panaria

PANARIA CERAMICA PRESENTERÀ A CERSAIE 2025 UNA SELEZIONE DI NOVITÀ VERSATILI E ISPIRATE, CAPACI DI INTERPRETARE OGNI AMBIENTE CON STILE E FUNZIONALITÀ: REVEL, CON EFFETTO PIETRA IN GRES PORCELLANATO CHE SI DISTINGUE PER IL SUO ASPETTO NATURALE E MATERICO. LULLABY, UN NUOVO RIVESTIMENTO IN MONOPOROSA DAI TONI PASTELLO, PERPETUAL TRAVERTINO CHE AMPLIA LA COLLEZIONE EFFETTO MARMO LANCIATA NEL 2023, INTRODUCENDO SUPERFICI DALLA FORTE VOCAZIONE ARCHITETTONICA E, INFINE, SURROUND, GIÀ APPREZZATISSIMA COLLEZIONE NEL 2024, SI EVOLVE CON L'ITRODUZIONE DEL FORMATO 90X90 PANARIA CERAMICA ACCOGLIERÀ I PROPRI VISITATORI CON UN PERCORSO ESPOSITIVO CALDO E AVVOLGENTE.

PONTE GIULIO RINNOVA IL SUO IMPEGNO OFFRENDO BAGNI BELLI, SICURI, MA SOPRATTUTTO ACCESSIBILI E PENSATI PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DI OGNUNO. L'ATTENZIONE AI DETTAGLI È MASSIMA: OGNI ARTICOLO È PROGETTATO CONSIDERANDO FATTORI CRUCIALI COME LA CAPACITÀ DI CARICO, LA RESISTENZA ALL'USURA, LA PROTEZIONE ANTIBATTERICA E LE SPECIFICHE ESIGENZE DI CIASCUNA AREA DEL BAGNO. TRA I PUNTI DI FORZA DELL'OFFERTA, CHE VERRANNO ANCHE PRESENTATI AL CERSAIE, CI SONO I MANIGLIONI DI DESIGN, LE SEDUTE E DOCCE ACCESSIBILI, LAVABI E SANITARI ERGONOMICI, E GLI ARREDI PROFESSIONALI. INSIEME ALLA COLLEZIONE HUG E ALLE COLONNE DOCCIA SOLO, COMBINATO DALLA TECNOLOGIA BIOCOTE.

Ponte Giulio
Lea Ceramiche, Pulse
Vitra

SPECIALE CERSAIE

Progetto Group

IN UN’OTTICA DI CONTINUA EVOLUZIONE DELL'ARREDO, PROGETTO GROUP PRESENTA IN ANTEPRIMA PER CERSAIE UNA PROPOSTA INTEGRATA PER L’AMBIENTE BAGNO DISEGNATA DA DANILO FEDELI. UNA VISIONE COERENTE E TRASVERSALE PRENDE FORMA IN TRE COLLEZIONI COORDINATE, QUALI, ZEROSEDICI, TRATTO E WELL DONE, PENSATE PER DIALOGARE IN ARMONIA TRA LORO IN UNO SPAZIO BAGNO CONTEMPORANEO, ESSENZIALE E ARCHITETTONICO.

Duscholux

DUSCHOLUX RACCONTA UN NUOVO MODO DI ARREDARE IL BAGNO

GRAZIE A VIVA. LA SUA LINEA ELEGANTE E MINIMALISTA È SOTTOLINEATA

DA PROFILI ASSENTI A PARETE, CHE VENGONO ACCOMPAGNATI DA UN PROFILO SUPERIORE CON GUIDA A SCORRIMENTO NASCOSTA. LA RAFFINATEZZA DELLA STRUTTURA VIENE ULTERIORMENTE ACCENTUATA DALLA FUNZIONE SOFT-CLOSE, CHE ACCOMPAGNA L'APERTURA E LA CHIUSURA DELLA DOCCIA CON MOVIMENTI MORBIDI E SOLENZIOSI. MA NON SOLO: OGNI DETTAGLIO DELLA STRUTTURA DI VIVA PUÒ ESSERE PERSONALIZZATO.

Gruppo Bardelli

GRUPPO BARDELLI PRESENTA UNA NUOVA VISIONE ESPOSITIVA. UN’ARCHITETTURA AVVOLGENTE CHE UNISCE I MARCHI CERAMICA BARDELLI, CERAMICA VOGUE E APPIANI IN UN’UNICA NARRAZIONE SPAZIALE. UN’INSTALLAZIONE IMMERSIVA CHE RACCONTA LE NUOVE COLLEZIONI ATTRAVERSO MATERIA, FORMA E COLORE, IN UN PROGETTO CHE METTE AL CENTRO IL POTENZIALE ARCHITETTONICO DELLA CERAMICA. ALL’INTERNO, SI APRE UN PERCORSO VISIVO FATTO DI TOTEM, TAGLI DI LUCE E STRATIFICAZIONI CROMATICHE, CHE SI SVILUPPA COME UNA SEQUENZA ARCHITETTONICA CALIBRATA. OGNI ELEMENTO È DISEGNATO PER METTERE IN DIALOGO LE COLLEZIONI, CREANDO GERARCHIE PERCETTIVE TRA DIMENSIONI, TEXTURE E COLORI.

Ceramiche Refin

SOSPESA TRA LUCE E OMBRA COME UNA DISTESA LUNARE, MOON INTERPRETA L’EFFETTO PIETRA CON AMPIE INCLUSIONI MINERALI SUL FONDO OMOGENEO CHE DANNO VITA A UNA GRAFICA ORIGINALE, RESA PARTICOLARMENTE DINAMICA DAL LUSTRO CHE NE ESALTA LA RICCHEZZA, CREANDO GIOCHI DI LUCE E SFUMATURE CANGIANTI CHE CONFERISCONO ALLA SUPERFICIE UN EFFETTO MATERICO DI STRAORDINARIA INTENSITÀ. QUESTA SPECIALE APPLICAZIONE GENERA UN LIEVE SCINTILLIO CHE VARIA D’INTENSITÀ A SECONDA DELL'ANGOLAZIONE E DELL'ILLUMINAZIONE, DONANDO AL MATERIALE GRANDE REALISMO E NOTEVOLE IMPATTO ESTETICO CHE COMUNICA UN SENSO DI ESCLUSIVITÀ E RICERCATEZZA. I FORMATI PROPOSTI CONSENTONO LA POSA SIA A PAVIMENTO CHE A RIVESTIMENTO, ADATTANDOSI AI PROGETTI MODERNI COSÌ COME AGLI STILI PIÙ CLASSICI.

Duka Ceramiche

CON L’AMPLIAMENTO DELLA SERIE DI CABINE DOCCIA WALK IN LIBERO 4000, DUKA CONFERMA LA PROPRIA VOCAZIONE PER L’INNOVAZIONE PROGETTUALE E IL DESIGN FUNZIONALE, PORTANDO NEL SETTORE DELL’ARREDO BAGNO SOLUZIONI CHE UNISCONO ESTETICA E INTELLIGENZA COSTRUTTIVA. LE CABINE DOCCIA WALK IN DUKA SONO UN PERFETTO EQUILIBRIO TRA PULIZIA FORMALE E TECNOLOGIE BREVETTATE. PENSATE PER INSERIRSI CON NATURALEZZA IN AMBIENTI BAGNO E SPAZI WELLNESS, LE PROPOSTE LIBERO 4000 RACCONTANO UN’IDEA DI BENESSERE IN CUI FORMA, FUNZIONE E LIBERTÀ DI PROGETTARE SI INCONTRANO, COSÌ DA GARANTIRE DURABILITÀ, SICUREZZA E UN’ESPERIENZA D’USO CONFORTEVOLE, MENTRE LE POSSIBILITÀ DI PERSONALIZZAZIONE, NELLE FINITURE DI VETRI E PROFILI, TRADUCONO IL CONCETTO DI BOX DOCCIA IN UN VERO E PROPRIO PROGETTO D’INTERNI.

LA CERAMICA IN FIERA DIVENTA PIÙ GRANDE

Il maggiore evento del settore aggiunge un padiglione e punta sulla qualità per ridurre l’impatto dei dazi e della svalutazione del dollaro sull’export, anticipa a YouTrade Augusto Ciarrocchi

L'EVENTO
Alice Fugazza

PERABBONATI

AUGUSTO CIARROCCHI, PRESIDENTE
DI CONFINDUSTRIA CERAMICA

SPECIALE CERSAIE

SOLOPERABBONATI

ABBONATI

SPECIALE CERSAIE

SOLOPERABBONATI

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PAVIMENTO SOPRAELEVATO A CANESTRO

Per la realizzazione della terrazza panoramica del Mubit (Museo del Basket Italiano) a Bologna, i progettisti hanno scelto il sistema di posa Grf System dell'azienda, che garantisce robustezza e rapidità di installazione

Punto di riferimento per il mercato dei supporti per pavimenti sopraelevati da esterno, Eterno Ivica unisce elevata qualità, innovazione e sistemi di posa semplici e rapidi, in grado di rispondere alle più diverse esigenze progettuali. Tra le ultime referenze dell’azienda spicca il Mubit (Museo del Basket Italiano) di Bologna, che aprirà le sue porte nei prossimi mesi. Il Grf System dell'azienda ha permesso di pavimentare la terrazza panoramica

Sara Giusti
IL NUOVO MUSEO DEL BASKETMUBIT A BOLOGNA. A DESTRA, LA POSA DELLE GRIGLIE GRF

pensata per ospitare attività all’aperto durante la stagione estiva.

IL PROGETTO

Il progetto ha previsto la posa di oltre 1.200 supporti Pedestal Prime, due prolunghe P nm e più di 550 griglie Grf. Il risultato ottenuto ha trasformato esteticamente la terrazza, migliorandone l’attrattiva e la praticità. Grazie alla possibilità di regolazione dell’altezza, i supporti Pedestal Prime permettono di raggiungere altezze elevate utilizzando solo quattro prodotti: PR0, PR1, PR2 e PR3, ideati con una prolunga integrata così da raggiungere altezze da 15 fino a 420 millimetri. Nello specifico, il progetto del Mubit, ha richiesto l’utilizzo di oltre 1.200 supporti PR3 e due prolunghe P nm per raggiungere un’altezza di circa 85 centimetri di piano finito; in alcuni punti, per esigenze di cantiere, sono stati utilizzati supporti PR2. I supporti Prime permettono una posa rapida e sicura grazie alla facilità di utilizzo e di regolazione delle altezze anche a pavimento finito. La prolunga ergonomica integrata semplifica ulteriormente l’installazione e riduce i tempi e la complessità di assemblaggio in loco.

ROBUSTI E RESISTENTI

Per la terrazza panoramica del Mubit il sistema scelto doveva garantire stabilità, resistenza e flessibilità: per questo i progettisti si sono affidati al sistema di posa Grf System ideato da Eterno Ivica. Il sistema si basa su una griglia che unisce la stabilità del supporto Pedestal alla flessibilità e sicurezza delle griglie modulari per la posa di lastre e altre finiture. Grazie alla sua struttura, Grf Systemoffre numerosi vantaggi per la posa di pavimentazioni per esterno, garantendo robustezza e libertà di posa.

Eterno Ivica è a Cersaie 2025 (Pad. 19 - Stand C58-D57)

IL REGNO DELLA PALLACANESTRO

In corso di realizzazione all’interno del PalaDozza di Bologna, il Mubit sarà uno spazio culturale interamente dedicato alla pallacanestro. Il museo sorgerà nell’ala nord-est del palazzetto, occupando il piano terra e il piano rialzato di uno dei quattro edifici angolari che completano la struttura principale, dove si trovano campo da gioco, gradinate e una copertura reticolare in acciaio. L’iniziativa mira a valorizzare la profonda tradizione sportiva della città. A completare il progetto, una terrazza panoramica affacciata tra piazza Azzarita e via Calori, che diventerà anche un playground. Il cantiere, partito nella primavera del 2021, si è concluso, ma l’inaugurazione è stata più volte rimandata.

LA POSA DELLE GRIGLIE GRF. SOTTO, L'INSTALLAZIONE DEI SUPPORTI PEDESTAL PRIME

GRANULATI ZANDOBBIO

ARREDO URBANO DOC con Special Outdoor Furniture

Con la linea Special Outdoor Furniture firmata L’Altra Pietra, brand di Granulati Zandobbio, l’arredo urbano non è più solo funzionalità, ma anche emozione, relazione, identità. Fioriere, sedute, tavoli e pezzi speciali in pietra sinterizzata prendono forma per resistere nel tempo, ma anche per ispirare. Adatti per parchi, terrazzi, giardini, cortili e piazze, ogni elemento è pensato per essere modulare, resistente, personalizzabile e in armonia con il paesaggio. La combinazione di questi elementi permette la realizzazione di un sistema modulare con prodotti dello stesso tono, colore e materiale. La linea Special Outdoor Furniture unisce l’autenticità materica della pietra sinterizzata, la flessibilità creativa di un sistema su misura e un’estetica che coniuga funzione, stile e memoria urbana. Granulati Zandobbio produce e distribuisce un’ampia gamma di prodotti legati al mondo dell’architettura del paesaggio. Con il brand L’Altra Pietra offre superfici in gres porcellanato di alta qualità, in vera tutta massa o massa colorata ad alto spessore, adatte per qualsiasi tipo di soluzione outdoor. Vanta diversi colori e formati, con una resa estetica estremamente fedele alla pietra naturale: venature, imperfezioni, colori, tutto concorre a ricreare la bellezza e l’eleganza dei materiali lapidei. Granulati Zandobbio è a Cersaie 2025 (Pad. 26-Stand B126)

DA SINISTRA, ESTERNO

CON PIETRA SINTERIZZATA

COLOSSEO GRIGIONI E SEDUTA IN L’ALTRA PIETRA

COLOSSEO PIETRA DI GERUSALEMME

FIORIERA L'ALTRA PIETRA PORTLAND LONDRA. SOTTO,

IL FUTURO È SCRITTO NEL LEGNO.

Berti presenta I-WOOD, il sistema di pavimentazione e rivestimento in legno che unisce estetica, innovazione e sostenibilità. Materiali certificati, performance superiori e un design che non passa inosservato. Più di una superficie, una scelta di valore.

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ANTISCIVOLO A PROVA DI PISCINA

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UNA MICROPOROSITÀ SUPERFICIALE E RIDUCE IL RISCHIO DI SCIVOLAMENTO

Il trattamento professionale PrOgrip è studiato per superfici in gres porcellanato e ceramica, granito e altre pietre silicee: aumenta il coefficiente di attrito della superficie trattata

ACersaie 2025 Fila Solutions presenta in anteprima il trattamento professionale antiscivolo incolore Progrip, studiato per superfici in gres porcellanato e ceramica, granito e altre pietre silicee. Il prodotto aumenta il coefficiente di attrito della superficie trattata, creando una micro porosità superficiale e

MISURE ESEGUITE SU BAGNATO CON TACCO IN GOMMA

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COEFFICIENTE ATTRITO

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Le misure di coefficiente d’attrito sono da considerarsi puramente indicative e dipendono da diverse variabili tra cui il tipo di superficie, il tempo di contatto, lo strumento impiegato e l’operatore.

riducendo la scivolosità delle pavimentazioni quando sono calpestate bagnate o umide, sia con calzature sia a piedi nudi.

MENO RISCHI

Ridurre il rischio di scivolosità su pavimenti installati in ambienti esterni, zone piscine o dove vi sia ristagno d’acqua è un vantaggio importante. Ma Progrip è utile anche per intervenire su errori progettuali, dove è stato installato un materiale con un coefficiente di attrito non adeguato all’ambientazione d’uso o anche su piccole superfici transitate a piede nudo, quali piatti doccia in ceramica, aree spa, dove è importante ridurre la scivolosità. Il trattamento può essere eseguito anche su superfici esterne, come scale, soglie in granito o pietre silicee, dove si evidenziano situazioni di scivolosità a causa della pioggia, dell’umidità o negli ingressi di locali pubblici e fasce degli scalini.

PRONTO ALL’USO

Un pavimento può risultare scivoloso quando si verifica una perdita di aderenza tra piede (calzato o nudo) e superficie: un fenomeno particolarmente evidente in condizioni di bagnato, dove il piede può slittare sulla pellicola d’acqua che ricopre lo spazio. Grazie al trattamento con Progrip l’acqua defluisce più facilmente, incrementando sensibilmente la resistenza allo scivolamento. Il prodotto, venduto già pronto all’uso, reagisce con il materiale su cui è applicato, creando microabrasioni che aumentano le asperità superficiali e migliorano di conseguenza l’attrito. Data la diversità dei materiali è necessario determinare il tempo di contatto più adeguato, eseguendo una prova preventiva su una piastrella non posata o una zona limitata e nascosta. È importante proteggere i materiali adiacenti o zone che non sono soggette al trattamento perché Progrip agisce già dopo un minuto. Solo dopo aver testato l’intervallo di un minuto, se ritenuto insufficiente, è possibile eseguire il test con tempi di contatto progressivamente superiori.

LA PREPARAZIONE

Prima di applicare Progrip, è necessario preparare la superficie al trattamento con un lavaggio in base al tipo di sporco presente sulla superficie, per esempio, con Deterdek Pro nel caso di incrosta-

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TORTUS

LA MISURA DELL’EFFICACIA

Sono state eseguite diverse prove tecniche per misurare il coefficiente di attrito delle superfici trattate con progrip, in conformità con metodi nazionali e internazionali che dimostrano una maggiore resistenza allo scivolamento. Le misure di scivolosità riportate nella tabella sono state eseguite secondo il metodo Bcra con lo strumento Fsc 2000 Print o con lo strumento Tortus. Il coefficiente di attrito dinamico risulta soddisfacente con valori superiori a 0,40. Scendendo nei dettagli è possibile classificare una superficie in quattro categorie:

• μ ≤ 0.19: scivolosità pericolosa

• 0.20 ≤ μ ≤ 0.39: scivolosità eccessiva

• 0.40 ≤ μ 0.74: attrito soddisfacente

• μ ≥ 0.75: attrito eccellente

μ = coefficiente di attrito dinamico

zioni calcaree o cementizie, oppure PS87 Pro per sporco organico o patine causate da manutenzione erronea. Per facilitare le fasi di applicazione è utile suddividere la superficie da trattare in piccole zone da 1 a 3 metri quadrati, avendo cura di perimetrare la zona in corrispondenza dei giunti. Sulla superficie asciutta e pulita si procede dunque con la stesura di Progrip con un vello o pad bianco, lasciando agire il prodotto per il tempo di contatto determinato, mantenendo sempre bagnata la superficie. Quindi, si procede eliminando con aspiraliquidi o rimuovendo il residuo con uno straccio o mop, per poi sciacquare accuratamente con acqua e procedere all’intervento nella zona successiva. Per ottenere un risultato complessivamente uniforme è importante mantenere sempre lo stesso tempo di azione e lo stesso metodo applicativo su tutte le zone di intervento. Al termine è consigliato un lavaggio neutralizzante con Cleaner Pro e pad bianco sull’intera superficie trattata. F ila Solutions è a Cersaie 2025 (Pad. 19 - Stand A68-B67)

SPECIALE SUPERFICI

PULIZIA PRE POSA E DI FINE CANTIERE PER LA CERAMICA

La linea UltraCare garantisce soluzioni efficaci per ogni fase del ciclo di vita delle superfici, dalla preparazione del supporto alla manutenzione nel tempo. E il servizio di assistenza tecnica supporta i professionisti nella scelta del prodotto più adatto

Nel mondo dell’edilizia e della progettazione, la qualità della posa di pavimenti e rivestimenti non dipende solo dai materiali utilizzati, ma anche da un elemento spesso sottovalutato: la pulizia. La linea Ultracare di Mapei nasce proprio per rispondere a questa esigenza, offrendo una gamma completa di prodotti con soluzioni efficaci per ogni fase del ciclo di vita della piastrellatura: dalla preparazione del supporto alla manutenzione nel tempo. Investire in una corretta pulizia e manutenzione significa garantire durabilità, estetica e funzionalità alle superfici, riducendo interventi correttivi e aumentando la soddisfazione del cliente finale.

LA NORMA UNI

Secondo la norma Uni 11493-1, la pulizia delle superfici prima della posa di piastrellature ceramiche è un passaggio obbligato per garantire l’adesione ottimale dei materiali. In caso di posa su piastrellature esistenti è essenziale rimuovere polvere, grasso, cere e residui organici. A volte la sostanza da rimuovere non può neppure essere iscritta nella categoria dello sporco, trattandosi in realtà di residui dei lavaggi cui la superficie è stata sottoposta negli anni. Queste sostanze devono essere rimosse prima della posa, per garantire le adeguate adesioni del sistema di applicazione specificato dal posatore o dal progettista. Per questa fase Mapei propone Ultracare Hd Cleaner, un detergente alcalino concentrato che sgrassa in profondità, preparando il supporto in modo efficace.

NIENTE RESIDUI

Dopo la posa, la rimozione di residui di colla, cemento e stucco è altrettanto cruciale. La cosiddetta pulizia di fine cantiere è regolamentata dalla stessa norma Uni 11493-1, che ne sottolinea l’importanza per evitare macchie permanenti e aloni. In questa fase entrano in gioco i detergenti acidi come Ultracare Keranet e

MAPEI
Sara Giusti

Ultracare Acid Cleaner, ideali per eliminare lo sporco inorganico senza danneggiare le superfici o, nel caso di stuccature realizzate con sigillanti epossidici, Ultracare Kerapoxy Cleaner o Ultracare Epoxy Off Gel. Sempre secondo la norma Uni 11493-1, chi posa deve consegnare la piastrellatura pulita e richiedere il collaudo di accettazione alla committenza o a un tecnico da questi delegato. La pulizia deve riguardare l’intera superficie della piastrellatura. Il processo è considerato come correttamente effettuato se sono soddisfatte le due condizioni seguenti: completa eliminazione di tutti i residui di materiale di posa e non si verifica nessun danno (per esempio, esito da attacco chimico o da abrasione meccanica) alla piastrellatura nella sua interezza e ai singoli costituenti.

MANUTENZIONE

Oltre alla pulizia iniziale e dopo la posa, la manutenzione regolare è essenziale per preservare l’estetica e la funzionalità nel tempo permettendo di sfruttare appieno uno dei principali vantaggi delle piastrellature ceramiche: la manutenibilità, ossia la capacità delle stesse di mantenere invariate le loro caratteristiche tecniche ed estetiche nel tempo, con evidenti vantaggi anche dal punto di vista della sostenibilità. Per la manutenzione delle piastrelle ceramiche, la linea Ultracare include prodotti per la pulizia quotidiana e periodica, ma anche straordinaria, pensati per ogni tipo di superficie e grado di sporco, prodotti per la rimozione della ruggine, per la pulizia resistenti alle muffe, smacchiatori per macc hie organiche da superfici assorbenti.

Mapei è Cersaie 2025 (Pad. 19 - Stand B22)

ULTRACARE

KERAPOXY CLEANER

È UN PULITORE

PROFESSIONALE

PRONTO ALL’USO, SPECIFICO PER LA RIMOZIONE DI RESIDUI DI STUCCHI EPOSSIDICI

SIA A FRESCO CHE DI FINE POSA

SOLUZIONE PER MATERIALE LAPIDEO

Anche nel settore della posa del materiale lapideo, Mapei ha una soluzione. Trattandosi di materiali più sensibili, è necessaria un’attenzione particolare per individuare prodotti più idonei e compatibili con lo specifico tipo di materiale. A questo proposito la linea UltraCare propone protettivi oleo-idro repellenti, anche con effetto tonalizzante e prodotti di pulizia ordinaria e straordinaria. Il servizio di assistenza tecnica Mapei è inoltre a disposizione per assistere i professionisti nell’individuazione del prodotto e del ciclo d’intervento più adatto alle specifiche esigenze di progetto.

SPECIALE COLLE E ADESIVI

FASSA BORTOLO

MASSIMA ELASTICITÀ ASSICURATA ANCHE PER MAXI LASTRE

Fassacol Easy Light S2

è un adesivo adatto a piastrelle ceramiche di ogni tipo, ricomposti a base cemento o materiale lapideo, in ambienti con forti sollecitazioni meccaniche, termiche o vibrazioni

Adesivo cementizio alleggerito monocomponente ad altissima elasticità, Fassacol Easy Light S2 di Fassa Bortolo è in grado di soddisfare i requisiti di legge per qualità e sicurezza (classe C2E S2 secondo En 12004) e le esigenze degli addetti ai lavori, che siano massima rapidità di presa, lunghi tempi di registrazione o incollaggio di ogni tipo di pavimentazione, interna o esterna.

DURABILITÀ

Fassacol Easy Light S2 contribuisce a prolungare la durabilità della posa in modo da assicurare il mantenimento di funzioni tecniche ed estetiche. La formulazione, con speciali inerti alleggeriti, conferisce un’elevata lavorabilità e capacità bagnante. Altamente deformabile, supporta la posa di grandi formati e lastre sottili fino a 320x160 centimetri. La sua resa è fino all’80% superiore rispetto ai tradizionali adesivi bicomponenti S2.

FASSACOL EASY LIGHT S2

CONTRIBUISCE A PROLUNGARE LA DURABILITÀ DELLA POSA IN MODO DA ASSICURARE IL MANTENIMENTO DI FUNZIONI TECNICHE ED ESTETICHE

L’IMPIEGO

Adatto all’impiego su piastrelle ceramiche di ogni tipo, ricomposti a base cemento o materiale lapideo (insensibile all’umidità e alla macchiatura), in ambienti con forti sollecitazioni meccaniche, termiche o vibrazioni, Fassacol Easy Light S2 è perfetto su intonaci e massetti con o senza impianto di riscaldamento o raffreddamento, sistemi di isolamento termico a cappotto Fassatherm, impermeabilizzanti della linea Aquazip, lastre del sistema cartongesso Gypsotech, lastricati solari, o anche per la posa in facciata esterna.

VARIANTI

Fassacol Easy Light S2 è disponibile sia grigio, sia in versione bianca per particolari esigenze estetiche, come l’incollaggio di mosaico, ceramico o vetroso, anche in piscina. Leggero fin dall’imballo, il prodotto è confezionato in sacchi leggeri da 15 chilogrammi dotati di maniglia, così da essere trasportati più facilmente.

IL SACCO DA 15

CHILOGRAMMI È DOTATO DI MANIGLIA, COSÌ DA ESSERE TRASPORTATO PIÙ FACILMENTE

SPECIALE COLLE E ADESIVI

FORNACI CALCE GRIGOLIN

CON QUELLA X IL LAVORO È SPECIALE

L’azienda propone

UltraX, colla per piastrelle, ma anche un prodotto che segna un’evoluzione del produttore, che ha deciso di affrontare il competitivo mercato degli adesivi per ceramica

Una immagine insolita, ma un gesto che racchiude un significato preciso: Francesca Grigolin che abbraccia un sacco di adesivo per ceramica. « Quel sacco di UltraX rappresenta il nostro lavoro, la nostra storia, la passione che da oltre 60 anni mettiamo in azienda. Volevo umanizzare un prodotto tecnico, mostrare che dietro ogni confezione ci sono persone, ricerca e qualità», spiega la direttrice marketing di Fornaci Calce Grigolin. Domanda. La foto con un sacco di colla ha fatto parlare. Che cosa volevate esprimere con quell’immagine? Risposta. La colla per piastrelle è un prodotto tecnico, qualcosa

Veronica Monaco
FRANCESCA GRIGOLIN, DIRETTRICE MARKETING
FORNACI CALCE GRIGOLIN

che associamo solo al cantiere, ma che in realtà entra nelle case di tutti noi e nelle nostre vite, quotidianamente. Quell’abbraccio simula il gesto che i posatori fanno ogni giorno per aprire un sacco di colla e per sollevarlo, caricarselo in spalla e trasportarlo. Con questo gesto volevo raccontare che dietro ogni sacco c’è il mio volto, che da 25 anni metto di fronte al mercato. C’è il lavoro, la dedizione e la passione della mia famiglia, da oltre 60 anni, e delle persone che ogni giorno contribuiscono a rendere i nostri prodotti speciali. Dietro a ognuno di questi prodotti, c’è una storia umana, fatta di cura, responsabilità, competenza e attenzione alla qualità, ma soprattutto di amore e dedizione, come per un figlio. D. Con quell’immagine volevate lanciare un messaggio sulla nuova identità di Grigolin?

R. La nostra identità è rimasta invariata, ma abbiamo voluto lavorare sulla sua percezione, sull’immagine che il marchio trasmette all’esterno, di specialisti nella fornitura di prodotti per la posa di pavimenti e rivestimenti e di consulenti tecnici in grado di offrire soluzioni complete. Puntiamo a valorizzare la qualità del Made in Grigolin, che significa ricerca, controlli rigorosi, materie prime selezionate, ma anche e soprattutto le nostre persone. L’obiettivo è comunicare in modo chiaro e trasparente il valore che ogni sacco di

colla porta con sé, sottolineando la nostra esperienza, l’affidabilità e l’attenzione alla sostenibilità.

D. Quando e per quale motivo avete deciso di entrare in questo mercato?

R. È avvenuto oramai trent’anni fa, conservo cataloghi del 1997 che custodisco gelosamente in cui erano già sdoganati i nostri adesivi per ceramica. Inizialmente la produzione era integrata come naturale evoluzione della nostra attività storica nelle malte e negli intonaci. Grazie all’esperienza in Germania abbiamo compreso la necessità di creare una divisione dedicata, capace di sviluppare prodotti specifici e innovativi. Per questo abbiamo investito con continuità in ricerca e sviluppo, costruendo una gamma completa e altamente specializzata. Oggi la nostra offerta si distingue per performance e affidabilità, frutto di un’esperienza consolidata e di una costante spinta all’innovazione.

D. Quali sono i vostri punti di forza distintivi?

R. Sicuramente l’origine dei materiali che utilizziamo: estraiamo e selezioniamo direttamente le materie prime attraverso una filiera corta, che ci consente di controllare ogni fase, dalla cava fino al prodotto finito, garantendo così una qualità costante in ogni sacco. Questa conoscenza approfondita dei materiali ci permette

MAURIZIO GRIGOLIN CON
I FIGLI PATRIZIA, FRANCESCA, PAOLA E GIAMBATTISTA

SPECIALE COLLE E ADESIVI

di innovare con precisione, sviluppando formulazioni uniche e performanti che ci rendono un partner affidabile, capace di offrire soluzioni su misura per le specifiche esigenze di ogni cantiere. Questo si integra a una logistica produttiva molto capillare, supportata da diversi stabilimenti sul territorio nazionale e una flotta di camion di proprietà.

D. I nomi delle colle per piastrelle terminano con la lettera X. Perché?

R. Le ragioni sono diverse: la X rimanda al cross marketing, cioè la collaborazione tra diverse aziende per scopi comuni, come nel caso del Gruppo Grigolin. Allo stesso tempo il Fattore X può essere interpretato come l’elemento distintivo e unico dei nostri adesivi per collanti, che ne determina il successo sul mercato. Ancora: in matematica la X rappresenta ciò che non è ancora noto, ma può essere scoperto, evoca quindi i concetti di innovazione, avanguardia, evoluzione, valori che trovano espressione grazie ai nostri laboratori di ricerca e sviluppo. Infine, X simboleggia il segno della moltiplicazione, richiama l’effetto e la sua forza, che per noi significano prestazioni elevate. Abbiamo adottato questo simbolo oramai molti anni fa: evoca performance superiori, futu-

ro, progresso, ricerca continua, esclusività e connessione perfetta tra piastrella e sottofondo. Oggi è una firma immediatamente riconoscibile, che garantisce qualità e sicurezza ai professionisti del settore.

D. La vostra azienda è presente sia in Italia che in Germania: quanto è importante lo sviluppo all’estero?

R. Per Fornaci Calce Grigolin rappresenta un passaggio fondamentale: non si tratta solo di espandere i confini commerciali, ma di un percorso avviato oltre vent’anni fa che ci ha permesso di evolverci e rafforzarci. La Germania per noi rappresenta un investimento strategico in un mercato evoluto e importante, caratterizzato da standard qualitativi e normativi molto elevati, dove efficienza energetica e sostenibilità sono valori primari. Essere presenti in questo contesto ci spinge a innovare continuamente e a offrire soluzioni capaci di soddisfare le esigenze di un mercato particolarmente esigente.

D. Questa scelta vi ha portato dei vantaggi?

R. In Germania siamo presenti con uno stabilimento produttivo e diverse filiali commerciali: questo ci ha reso meno dipendenti da un unico mercato e in grado di garantire maggiore stabilità

LA NUOVA CAMPAGNA DEDICATA ALLE COLLE PER PIASTRELLE

anche nei periodi di flessione economica. Lo scambio di know-how tra le sedi e i laboratori, le normative, la mentalità, hanno arricchito le nostre competenze tecniche e produttive, con benefici su tutta la gamma dei prodotti. Affermarsi in un mercato come quello tedesco, rafforza a livello internazionale la percezione del nostro brand come partner affidabile. La Germania rappresenta per noi un’opportunità commerciale che ci consente di rimanere competitivi, innovativi e leader nel nostro settore in scenari produttivi e distributivi che in futuro potrebbero essere quelli italiani.

D. Siete partner di Assoposa e a settembre partecipate alla fiera internazionale Cersaie, che cosa rappresenta per voi?

R. Il naturale coronamento di un percorso che ci vede al fianco di Assoposa fin dal 2018. Questa collaborazione, basata sulla condivisione di valori e competenze, ci porta a essere sempre presenti dove si incontrano i veri protagonisti del mercato: i posatori. Cersaie non è solo una vetrina, ma un’opportunità insostituibile di confronto diretto con chi utilizza quotidianamente i nostri prodotti oltre agli applicatori, imprese, distributori e progettisti che incontriamo durante l’anno. Il rapporto con il mercato estero e i feedback raccolti nel corso della fiera ci stimolano a migliorare, a individuare idee concrete per l’evoluzione dei prodotti e a comprendere le nuove tendenze del mercato, creando un ciclo virtuoso di bellezza, innovazione e miglioramento.

D. Qual è il messaggio che volete trasmettere al mercato?

R. Attraverso la presenza dei singoli componenti della famiglia vogliamo sottolineare la forza di volontà indomabile tipica di noi Grigolin e mostrare che dietro Fornaci Calce Grigolin c’è un’azienda di uomini e donne che producono eccellenza e che la costruiscono in prima persona insieme a chi utilizza i nostri prodotti, mettendoci la propria faccia. Siamo il partner giusto che supporta i professionisti nel loro lavoro quotidiano perché i nostri processi di innovazione non nascono in un laboratorio isolato, ma dal reale ascolto e dalla collaborazione con chi lavora quotidianamente in cantiere.

S

COLLE E ADESIVI

NUOVA GENERAZIONE DI GEL-ADESIVO SUPER FLESSIBILE

L’azienda ha ampliato la sua storica linea di collanti H40 con due nuove soluzioni per il sistema posa, testati con Metodo Gt - Gel-Technology. Anche per grandi lastre, facciate comprese

Sara Giusti

Per rispondere alle esigenze dei cantieri moderni, caratterizzati da sottofondi sempre più tecnici e rivestimenti sempre più evoluti, Kerakoll ha ampliato la sua storica linea di Gel-Adesivi H40 con due nuove soluzioni per il sistema posa, testati con Metodo Gt - Gel-Technology, un insieme di prove strumentali sviluppate per simulare le sollecitazioni reali a cui sono sottoposti i prodotti. Le nuove formulazioni, H40 Gel e H40 Tech, si aggiungono a H40 No Limits, H40 Extreme e H40 Revolution, al fine di offrire agli operatori soluzioni adatte per ogni contesto, garantendo facilità di applicazione, riducendo i tempi di lavoro e migliorando l’efficienza complessiva del processo di posa.

LE APPLICAZIONI

H40 Gel rappresenta una nuova generazione di gel-adesivo altamente flessibile, con resistenza chimica superiore per la posa in esterno.

Adatto per ogni tipo di formato, specialmente per grandi lastre, anche in facciata, offre una soluzione ottimale per i progetti contemporanei, in condizioni di posa sfavorevoli o che richiedono tempistiche elevate. H40 Gel è idoneo per la posa su sistemi radianti a basso spessore. La seconda novità, H40 Tech, è un gel-adesivo ultra flessibile ad adesione superiore, ideale in cantieri tecnologicamente avanzati e per lavorare in totale sicurezza, sui fondi più flessibili e in condizioni di esercizio che prevedono sollecitazioni complesse. È adatto alla posa di grandi formati su sistemi a cappotto, per fondi fessurati stabili e per materiali retroresinati.

INNOVAZIONE

Tutti i prodotti della linea H40 utilizzano la Gel-Technology, frontiera innovativa nella ricerca tecnico-scientifica Kerakoll, che ottimizza le caratteristiche di lavorabilità e le prestazioni degli adesivi. L’introduzione di nuovi additivi ad alte prestazioni permette di offrire adesione, flessibilità e durabilità superiori. La gamma è testata con Metodo Gt - Gel-Technology, un test unico progettato da Kerakoll per verificare in maniera concreta le tensioni che agiscono su un sistema incollato, in grado di misurarne il grado di flessibilità e garantirne la durabilità.

LA GAMMA DI GEL-ADESIVI

H40 DI KERAKOLL TESTATA

CON METODO GT

GURU DELLA POSA

H40 Guru della posa è la prima serie web che celebra il mondo della posa e i suoi protagonisti. Ogni episodio racconta i gesti, il lavoro di squadra e la soddisfazione dei professionisti che utilizzano i Gel-Adesivi H40. Le loro storie mostrano il mondo della posa da una nuova prospettiva, oltre l'esperienza e le sfide quotidiane. Giunta alla seconda stagione, è possibile visionare tutti gli episodi sul sito Kerakoll.

SPECIALE COLLE E ADESIVI

POSA RAPIDA PER SUPERFICI CON CERAMICHE

SikaCeram-255 Easy Flex S1 offre prestazioni elevate e massima versatilità. È un adesivo cementizio classificato C2Tes1, studiato per l’incollaggio di rivestimenti lapidei di tutti i formati

Sostenibile e facile da usare per ogni tipo di piastrella, il collante SikaCeram-255 Easy Flex S1 di Sika offre prestazioni elevate e massima versatilità. Adesivo cementizio classificato C2Tes1, è studiato per l’incollaggio di rivestimenti ceramici e lapidei non sensibili all’umidità, indipendentemente dal formato.

APPLICAZIONE

SIKACERAM-255 EASY FLEX

S1.

INTERNI ED ESTERNI

Utile sia per pavimenti sia per pareti, in ambienti interni ed esterni, SikaCeram-255 Easy Flex S1 è disponibile in due varianti di colore: bianco e grigio. La sua consistenza cremosa lo rende particolarmente semplice da applicare, migliorando la lavorabilità e riducendo i tempi di posa. L’applicazione segue le tipiche operazioni di miscelazione e posa dei tradizionali collanti cementizi. Dopo aver effettuato una corretta miscelazione con il quantitativo di acqua indicato sul sacco o in scheda tecnica, si procede all’applicazione del prodotto, in accordo alla normativa Uni 11493 - Parte1 (Piastrellature ceramiche a pavimento e a pareteIstruzioni per la progettazione, l’installazione e la manutenzione).

MATERIALI RICICLATI

SikaCeram-255 Easy Flex S1 fa parte della linea Easy Technology, pensata per rendere la posa più agevole grazie a prodotti dalla consistenza morbida e facilmente lavorabile, che aiutano a ridurre la fatica durante l’applicazione e a ottimizzare i tempi in cantiere. Oltre alle ottime performance tecniche, SikaCeram-255 Easy Flex S1 si distingue per l’attenzione all’ambiente: la sua formula contiene il 10% di materiali riciclati, contribuendo alla riduzione delle emissioni di Co₂.

SIKA

LUXURYgoods

I PAVIMENTI DANNO SPETTACOLO CON NEWFLOOR

Per Newfloor lo showroom non è solo uno spazio espositivo, ma una piattaforma narrativa dove ogni elemento, incluso il pavimento, contribuisce a raccontare l’identità del brand. In questo contesto, l’azienda propone soluzioni sopraelevate che uniscono funzionalità, estetica e innovazione, ideali per il mondo del retail di alta gamma. Newfloor realizza pavimenti sopraelevati con finiture in gres porcellanato, selezionando materiali tra le migliori collezioni dei principali brand ceramici italiani con cui collabora. I pannelli sono disponibili nel formato standard 60×60 centimetri, ma anche in formati fuori standard, come il 60×120 centimetri, offrendo così grande libertà progettuale e la possibilità di creare superfici continue, eleganti e coordinate con l’interior design. Grazie alla struttura ispezionabile, ogni showroom può essere allestito con la massima flessibilità, permettendo modifiche o aggiornamenti nel tempo senza interventi invasivi. Questo rende il sistema Newfloor ideale non solo per spazi permanenti, ma anche per contesti in evoluzione. Per progetti dinamici o allestimenti temporanei, Newfloor mette a disposizione il sistema Freefloor, una soluzione a secco, senza colla né stucco, che consente di rinnovare facilmente la pavimentazione in linea con le ultime tendenze del gres. Una risposta concreta a chi cerca velocità d’intervento, sostenibilità e massima flessibilità progettuale. Per chi vuole stupire con effetti scenografici, l’azienda propone Lumifloor Led, che integra l’illuminazione a Led direttamente nei pannelli del pavimento, trasformando il suolo in un mezzo espressivo e permettendo di disegnare percorsi luminosi, evidenziare zone espositive e coinvolgere il visitatore, con effetti personalizzabili e integrabili con sistemi domotici. A completare lo spazio, Greenfloor introduce elementi naturali nel layout dello showroom: si tratta di una fioriera integrata nel sistema sopraelevato che porta il verde all’interno degli ambienti, comunicando cura, benessere e attenzione all’ambiente.

NEWFLOOR REALIZZA PAVIMENTI
SOPRAELEVATI CUSTOMIZZATI CON FINITURE IN GRES PORCELLANATO DEI PRINCIPALI BRAND CERAMICI

2

1

1. Friul Mosaic presenta due pannelli musivi della collezione Éclats, frutto della collaborazione con il designer Fabio Ferrillo Belli. Le opere Pink Flamingos e Virgin Forest portano alla luce un nuovo concetto di mosaico artistico, capace di fondere tradizione e avanguardia.

2. Terramater è una collezione in gres porcellanato della linea Crogiolo di Marazzi, realizzata con materie prime italiane e il 60% di materiale riciclato. Grazie a smalti speciali che si fondono con la terra rossa durante la cottura, Terramater dà vita a pavimenti e rivestimenti materici dalle superfici uniche, ricche di dettagli e cariche di memoria.

4 3

3. La collezione Look di Ragno amplia la sua gamma con tre nuove tonalità e una decorazione con struttura a rilievo applicata a una selezione fondi di colore. Memoria e tradizione sono racchiusi in piccole superfici preziose reinterpretate in chiave contemporanea.

4. Fiora presenta i suoi pannelli decorativi Skin Panels alti 250 cm e larghi da 70 a 120 cm, sono una proposta creativa di rinnovamento progettuale ed estetico di alto livello.

SOSTENIBILMENTE

RIMINI DIVENTA PIÙ GREEN

Dal blu del mare al green della città: Rimini riqualifica una porzione della città, abbattendo edifici in stato di degrado, e ricostruisce in chiave sostenibile. Il nuovo progetto prevede la creazione di un nuovo parco urbano di 2 mila metri quadrati, che collegherà via Destra del Porto a via Dardanelli, assieme alla realizzazione di 30 abitazioni progettate dallo studio Alessandro Bucci Architetti. Il nuovo edificio residenziale sorgerà sulle ceneri di un palazzo Enel in disuso e ha l’obiettivo di raggiungere l’ambizioso standard di zero emissioni. L’edificio è progettato su cinque livelli con bilocali, trilocali, quadrilocali e pentalocali, tutti dotati di spazi esterni come balcone, terrazzo o giardino privato, costruiti in classe energetica A4. L’edificio sarà anche dotato di un ampio impianto fotovoltaico sulla copertura, di materiali per l’isolamento acustico e vetrate a prova di isolamento termico per aggiungere la massima luminosità alle abitazioni. Il complesso prevede anche 60 posti auto privati, in parte box interrati, predisposti per la ricarica elettrica. Il cantiere è già iniziato, nell’ambito di un progetto

più vasto di rigenerazione urbana. I lavori consentiranno di trasformare l’area ex Enel adiacente, abbandonata da oltre vent’anni, in uno spazio sostenibile. L’iniziativa è stata significativamente chiamata Green Marina, perché si affaccia sul porto canale ed è anche un esempio di cooperazione tra pubblico e privato. La rigenerazione urbana è stata sviluppata in sinergia con il Comune e Supernova, azienda specializzata in development, project e construction management, project funding e transaction services.

La riqualificazione del contesto urbano coinvolge anche la rigenerazione della banchina destra del porto canale, un asse fondamentale per la connessione tra il centro della città romagnola e il mare fino al porto. L’impresa riminese Eco Demolizioni si occupa ora delle necessarie opere di bonifica ambientale e delle demolizioni dei vecchi fabbricati industriali, risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta e in stato di degrado, poi sarà la volta della costruzione. Il piano di rigenerazione Green Marina dovrebbe essere completato entro metà 2027.

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HOME AUTOMATION

LA SICUREZZA DIVENTA SEMPRE PIÙ DIGITALE

Le lampadine che si accendono o si spengono in automatico sono comode. Così come una termoregolazione smart della temperatura domestica. Ma la domotica che piace di più è quella della sicurezza, e non solo in Italia. Lo indica un report di Allied Market Research, secondo cui il mercato globale della sicurezza smart home, valutato 25,8 miliardi di dollari nel 2022, è destinato a quadruplicare il valore fino a 112,6 miliardi entro il 2032, con un tasso annuo del 16,2%. Furti e intrusioni sono i pericoli che allarmano di più e le tecnologie digitali sono sempre più affidabili, anche se non sono a prova di un delinquente sofisticato. In ogni caso, gli strumenti a disposizione consentono oggi di controllare serrature, telecamere e sensori anche a distanza, attraverso lo smartphone. Secondo la ricerca, è l’aumento (o il timore) dei reati contro la proprietà privata a spingere molti utenti a investire in prodotti smart, dotati di sensoristica avanzata, intelligenza artificiale e algoritmi di deep learning che possono migliorare l’affidabilità di dispositivi come rilevatori e riprese video. E se nel 2012 l’hardware rappresentava circa due terzi del fatturato, grazie alla domanda di dispositivi come telecamere, sensori e centraline, oggi sono software e servizi il comparto con il più alto tasso di crescita (+21,6%), spinto dagli aggiornamenti delle piattaforme IoT e dall’analisi dei dati. Quanto alla tipologia di dispositivi, sono le smart camera a dominare il mercato con quasi il 40% del totale, mentre sensori e rilevatori di movimento registrano l’incremento più alto (21,1%).

Non tutto è però così semplice: i costi di installazione e manutenzione restano elevati e permangono timori relativi alla privacy e alla protezione dei dati personali. Inoltre, non tutti gli utenti hanno l’abilità o la sensibilità tecnologica necessaria per l’utilizzo delle risorse digitali. Al momento, comunque, il maggiore impiego di dispositivi digitali per la sicurezza è nei condomini, che hanno generato circa il 75% dei ricavi. Ma, secondo le previsioni, le case indipendenti cresceranno più rapidamente (+20,1%) grazie alla diffusione dei dispositivi IoT anche al di fuori dei contesti urbani.

Giuseppe Rossi

FOXYDRY AIR

PANNI ASCIUTTI

CON TELECOMANDO

Arriva lo stendibiancheria elettrico, con luci Led e ventola: si appende al soffitto per occupare meno spazio in casa

La tecnologia a volte è utile anche nei luoghi più sorprendenti. Lo testimonia Foxydry Air, prodotto made in Italy che utilizza un po’ di hi-tech per un oggetto tra i più tradizionali: lo stendibiancheria. Non si tratta di un prodotto connesso in rete e per farlo funzionare non serve una laurea. Ma si presenta come un’evoluzione tecnologica dell’oggetto presente in tutte le case, spesso piazzato sul terrazzo o sul balcone per asciugare i panni più efficacemente. All’interno dell’abitazione, invece, risulta ingombrante. Foxydry Air, al contrario, cambia le regole: è uno stendibiancheria elettrico da soffitto e, quindi, salvaspazio. Ma non solo: è telecomandato, ventilato, e si adatta facilmente anche in bagni non troppo grandi.

Foxydry Air è realizzato in alluminio anodizzato e acciaio inox, e promette di durare nel tempo. È dotato di un meccanismo saliscendi elettrico, che permette di far scendere lo stendibiancheria fino a 1,8 metri dal soffitto e di fermarlo a qualsiasi altezza intermedia, anche grazie a un telecomando. Se non è utilizzato può essere completamente alzato, liberando fino a 2 metri quadrati di spazio. È disponibile in due misure: da 122 centimetri, oppure con superficie più ampia di 160 centimetri. Può sopportare fino a 35 chilogrammi di biancheria, più o meno quattro lavatrici a pieno carico. Non solo: Foxydry Air ha due tubi doppi estensibili fino a 2 metri adatti per lenzuola, tovaglie e coperte, oltre a 18 punti dedicati alle grucce per camicie e t-shirt. Due ventole a basso consumo sono adibite al ricircolo d’aria per un’asciugatura più rapida, mentre una lampada a Led integrata illumina il tutto. Lo stendibiancheria si installa al soffitto o a parete, anche su superfici inclinate, a patto che le

superfici sostengano il carico (non devono essere di cartongesso, insomma, perché la biancheria bagnata pesa parecchio). La tecnologia, in questo caso, serve anche a moderare i consumi energetici: Foxydry Air utilizza solo 44 Watt per le ventole e circa 12–16 Watt per la lampada Led, contro i 2-3 mila di un’asciugatrice tradizionale.

HIGH TECH

GOOGLE PER LA BATTERIA ITALIANA CON CO2

Google ha firmato con l’azienda italiana Energy Dome una partnership globale e fornito un investimento diretto per la batteria che non usa litio, ma anidride carbonica, usata per alimentare con energia rinnovabile i propri data center e le infrastrutture operative distribuite nel mondo. La co₂ nei sistemi di Energy Dome diventa una risorsa circolare, usata per immagazzinare energia in modo efficiente, scalabile e a basso impatto. La co₂ gassosa viene compressa fino a diventare liquida, usando l’elettricità prodotta in eccesso da fonti rinnovabili. Durante questo processo si genera calore, che è conservato in un serbatoio. Quando serve energia, la co₂ liquida viene riscaldata, torna gas ed espandendosi fa girare una turbina, che produce elettricità.

MENO CONTANTE PER GLI ITALIANI

Gli italiani pagano sempre più volentieri con il digitale ristoranti, cinema e supermercati. La classifica di MyPos indica nel primo semestre del 2025 la categoria Eating Places and Restaurants al vertice con quasi 4,8 milioni di transazioni. Subito dopo, con 4,6 milioni di transazioni, ci sono bar, lounge e discoteche: luoghi simbolo della socialità italiana, dove la velocità e la semplicità del pagamento sono elementi imprescindibili per offrire la miglior customer experience. Al terzo posto, con 3,8 milioni di operazioni commerciali in Italia, si collocano i Convenience Stores and Specialty Markets, cioè negozi spesso a gestione familiare o indipendente, che rappresentano il cuore pulsante delle

comunità locali che necessitano di soluzioni comode e flessibili per garantire un servizio al passo coi tempi.

ARRIVA L’AGENTE VIRTUALE DI CHATGPT

Gli agenti di ChatGpt sono al lavoro anche in Italia. L’intelligenza artificiale di OpenAi diventa capace non solo di rispondere alle domande, ma anche di completare compiti complessi. Si tratta di una funzionalità a pagamento, che trasforma l’Ai in un collaboratore digitale. La versione italiana si chiama semplicemente agente. ChatGpt legge, scrive, clicca, compila moduli online, naviga siti web, gestisce email, aggiorna documenti, analizza fogli di calcolo, prenota eventi e organizza attività al posto di un utente. L’agente virtuale decide da solo quali strumenti usare, ma

tiene al comando chi presenta il compito da eseguire: chiede conferma, si ferma per chiarimenti e permette di intervenire in qualsiasi momento.

ITALIA INDIETRO PER CONNESSIONI 5G

Anche se la copertura 5G aumenta in Italia e in Europa, il nostro Paese rientra tra quelli con le prestazioni reali più basse in assoluto. Lo rivela un report di MedUx. Download e upload in Italia hanno una velocità più bassa: siamo tra gli ultimi cinque in Unione Europea. Nel caricamento di video 4K in streaming gli italiani dispongono di prestazioni 5G inferiori del 29% rispetto alla media Ue, mentre la latenza risulta superiore. Il tasso di interruzione dello streaming è tra i più alti in assoluto, pari al 24%, segno di potenziale instabilità nelle connessioni.

IN UN ANNO 31 MILA FRODI

Hacker all’attacco per le frodi creditizie basate sul furto di identità. L’ultima analisi dell’Osservatorio Crif sulle frodi creditizie indica come nel 2024 in Italia siano stati registrati quasi 31 mila casi, con un importo medio per frode superiore a 4.800 euro e un valore economico complessivo che sfiora i 150 milioni di euro. In aumento l’importo medio frodato (+3,2%), mentre il valore complessivo dei danni causati rimane stabile, nonostante il leggero calo del numero di frodi rilevate (-4,6%), a conferma di una tendenza verso danni economici medi sempre più rilevanti.

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