YouBuild - settembre 2025

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YouBuild YB

YB YouBuild

PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE

PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE

STEFANO GIOVACCHINI

Generare valore dagli scarti di prossimità

ANK

Jesolo verticale edificio a funzione mista

CASEI GEROLA

LOGISTICS PARK

EBPC

Sostenibilità

Travertino urbano nel cuore di Milano

consumo di suolo zero

HENN, TU DRESDEN

THE SIGN

Innovazione materica in calcestruzzo e fibre di carbonio

Volume direzionale verde e multifunzionale

ADJAYE ASSOCIATES

The Abrahamic Family House

JURI TROY ARCHITECTS

Ampliamento a corte tra natura e funzione

PONTAROLO ENGINEERING Tecnologie

HENNING LARSEN

Trasformazione di Porten

Facciata biofilica

Da sinistra, Valerio, Valentina e Luca Pontarolo

YouBuild YB

SOSTENIBILE

CASEI GEROLA

LOGISTICS PARK

Sostenibilità

consumo di suolo zero

THE SIGN

Volume direzionale

verde e multifunzionale

PONTAROLO ENGINEERING

Da sinistra, Valerio, Valentina e Luca Pontarolo

La porta come elemento d'arredo.

Ogni particolare delle porte interne Dierre rivela l’incontro esclusivo tra artigianalità e tecnologie avanzate, tra ricerca estrosa e progettazione rigorosa, tra sperimentazione e attenzione ai materiali. Le porte interne Dierre sono state utilizzate nel progetto Waterfront di Levante per coordinare l'estetica di tutte le abitazioni.

www.dierre.com

YB

YouBuild

PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE

ANNO 10 - NUMERO 38 - SETTEMBRE 2025

Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l.

Sede legale: Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy

Sede operativa: Via G. Camozzi, 77 - 24121 Bergamo - Italy Tel. +39 02 47761275 - info@vgambinoeditore.it ISSN 2532 - 5345

Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it

Direttore Editoriale / Editorial Director LIVIA RANDACCIO

Direttore Scientifico / Scientific Director PROF. EMANUELE NABONI (professore e tecnologo per la sostenibilità di città, edifici e componenti costruttivi, opera globalmente)

Comitato scientifico / Scientific Committee

PAOLA ALLEGRI (Presidente associazione nazionale Esperti in Edificio Salubre), GIANLUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano, Italia), PAOLO CARATELLI (Istituto Marangoni, Dubai), MATTEO CAZZANIGA (Politecnico di Milano, Italia), ANGELOS CHRONIS (Infrared, Austria), GUIDO CIMADOMO (Università di Malaga), MATTEO CLEMENTI (Politecnico di Milano, Italia), ANDREA COSTA R2M (Solution), MARWA DABAIEH (University of Malmö, Svezia), MARCELLA GABBIANI (Direttore premio internazionale alla committenza di architettura Dedalo Minosse), FRANCESCO GASTALDI (Università Juav di Venezia), BARBARA GHERRI (Università di Parma, Italia), LUCA GIRAMIDARO (Perkins and Will, Stati Uniti), ALESSANDRA MISURI (Abu Dhabi University), CONSUELO NAVA (Università Mediterranea, Italia), FRANCESCA OLIVIERI (Università Politecnica di Madrid, Spagna), ELISABETTA PALUMBO (Università degli Studi di Bergamo), VALENTINA PUGLISI (Politecnico di Milano, Italia), AGATINO RIZZO (Lulea University of Technology, Svezia), ALESSANDRO ROGORA (Politecnico di Milano, Italia), TIZIANO RUMORI (Gottlieb Paludan Architects, Danimarca), FRANCESCO SOMMESE (Università degli Studi di Napoli Federico II)

GliarticolipubblicatisonostatipreventivamentesottopostiareferaggiodapartedelComitatoScientificodellaRivistaYouBuild. ThepublishedarticleshavepreviouslybeensubjectedtopeerreviewbytheScientificCommitteeoftheYouBuildMagazine.

Collaboratori / Contributors

REBECCA ALBERTI, SIMONA AZZALI, GIOVANNI BETTI, LORENZA BISBANO, ILARIA BIZZO, PAOLO CALIARI, DAVID CALAS, MATTEO CAZZANIGA, LUISA CASTIGLIONI, STEFANO CORNACCHINI, FEDERICO DELLA PUPPA, ROBERTO GAMBA, FRANCESCO GASTALDI, STEFANO GIOVACCHINI, VERONICA MONACO, SILVIA NANNI, LORENZO PERINO, CORRADO MARIA PETRUCCI, MORENO PIVETTI, VALENTINA PIUMA, VALENTINA PUGLISI, TIZIANO RUMORI, PATRIZIA SPADA, FRANCESCO SOMMESE

Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA

Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces Via G. Camozzi, 77 - 24121 Bergamo - Italy / Tel. +39 02 47761275 - cell. +39 340 1761951 / info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Copia singola € 15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link https://www.virginiagambinoeditore.it/ oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero +39 02 47761275 Stampa / Printing Pixartprinting S.p.A. stabilimento Lavis – Trento

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SETTEMBRE 2025

EDITORIALE

GRANDI TEMI

Le traiettorie del clima

Nomadismo e adattività climatica 16

Filiere circolari locali

Generare valore dagli scarti di prossimità per territori resilienti 30

Barometro della Costruzione Sostenibile

L’edilizia green va avanti ma (troppo) piano 38

Efficientare il patrimonio abitativo

La via italiana alla direttiva case green 44

PROGETTI ITALIA

Lido di Jesolo | Edificio a funzione mista

Jesolo verticale, densità, forma e qualità del costruito 50

Milano, Città Studi | Edificio residenziale

Travertino urbano nel cuore nel cuore di Milano 62

PROGETTI MONDO

Dresda, Germania | Il Cube

Calcestruzzo e fibre di carbonio, innovazione materica 70

Abu Dhabi | The Abramic Family House

Architettura del dialogo o utopia fragile? 76

Ernstbrunn, Bassa Austria | Sede Windkraft Simonsfeld

Ampliamento a corte, interazione fra funzione e natura 90

Copenaghen | La trasformazione di Porten

Facciata biofilica, perfetta fusione tra estetica e funzioni 100

Lille, Francia | Biotope

Infrastruttura ecologica e spazi relazionali 108

Arredo e design | Interni a Shanghai

Kingdom Villa, vivere come in una galleria d’arte 118

EVENTI ITALIA

Architettura Biotica |Triennale Milano 2025

Costruire con i microbi, viaggio tra scienza e design per nuove città 125

L’INTERVISTA

Giovanni De Niederhäusern | Pininfarina

Architetture del futuro tra design fluido e dinamiche collaborative 130

I COMMENTI

Territorio & Società

Il piccolo commerciosalverà le città? 138

Cultura del costruito

Monumento all'architetto ignoto 139

Gestione e organizzazione del cantiere

Il rischio di sottrazione dei macchinari in cantiere 140

CANTIERI ITALIA

Casei Gerola, Pavia | Casei Gerola Logistics Park

Polo logistico ad alta sostenibilità e consumo di suolo zer 142

Milano | The Sign

Volume direzionale con facciate dinamiche e terrazze panoramiche 156

Dettaglio di cantiere | Sistema costruttivo Scf

Torresina 2, costruire nel cuore di Roma 172

Dettaglio di cantiere | Sistema costruttivo Ytong

Scelte costruttive avanzate per Nicole 340 176

L'INTERVISTA

John Bertazzi | Neopresidente Ance Lombardia

Un mandato per il rinnovamento del sistema edilizio 178

PRODUZIONE

Storia di copertina | Pontarolo Engineering

Tecnologie innovative per il rinforzo sismico ed energetico 182

Adeguamento e miglioramento sismico

Rinforzare il costruito, la sfida dell’antisismica 190

Sicurezza strutturale

Modelli probabilistici per la valutazione del rischio sismico 196

Sicurezza strutturale

Analisi pushover per edifici in muratura 200 wienerberger

Muratura sismoresistente per pareti portanti 204

Calchèra San Giorgio

Consolidamento delle strutture muraie storiche 206

Isotex

Adeguamento sismico ed energetico di edifici esistenti 208

Mapei

Recupero di strutture in calcestruzzo in zona sismica 212

Peikko

Sistema di giunzione per barre di armatura efficiente e sicuro 214

Ceam Ascensori

Ascensori in emergenza tra sicurezza sismica e antincendio 216

Cersaie 2025

Ceramica e design per città multiculturali 220

Mapei

Comfort acustico integrato nei sistemi di pvimentazione 224

Impertek

Sistemi modulari per pavimenti stabili e ispezionabili 226

Geberit

Sistemi di scarico ad alte prestazioni per progetti flessibili 228

Volteco

Soluzioni impermeabili, integrate, salubri e durevoli 230

Geoplast

Sistema di drenaggio per l'asse stradale

Salonicco - Potidea 232

Soprema

Sulla strada della sostenibilità con azioni concrete 234

Boero

Soluzioni certificate per l'efficienza energetica in edilizia 236

Fibrotubi

Sistema di copertura con fotovoltaico

integrato invisibile 238

Berti

Parquet d'autore tra arte e sostenibilità 240

Dierre

Sicurezza integrata nell'architettura del nuovo waterfront 242

Aip Porte

Visioni Profile, la leggerezza del vetro, la forza del profilo 244

IX Convegno Nazionale YouBuild 2025

RESET CITY

Tecnologie, materiali, algoritmi

e visioni per il progetto rigenerativo

Technologies, materials, algorithms and visions for the regenerative design

26 NOVEMBRE 2025

AUDITORIUM SAN FEDELE via Hoepli 3/b - Milano

Una giornata dedicata a visioni avanzate dell’urban design e dell’architettura rigenerativa.

Esperti internazionali e progettisti esplorano come rispondere alla crisi climatica attraverso forme, tecnologie e strategie capaci di trasformare il costruito in ecosistemi attivi.

Dal progetto urbano alla facciata, dai modelli climatici alla robotica, il convegno offre ispirazioni e strumenti.

Chiude la sessione mattutina la cerimonia del Premio YouBuild 2025: quattro progetti esemplari selezionati dalla giuria.

Programma

9:15 Registrazione / Registration and Welcome

9:45 Introduzione ai temi del convegno e moderazione / Introduction to the Conference

Themes and moderator

Emanuele Naboni, direttore scientifico YouBuild Scientific director YouBuild

SCENARI, TECNOLOGIE E STRATEGIE URBANE / URBAN STRATEGIES AND TECHNOLOGIES

10:15 Modelli internazionali per rigenerare le città

Global Reference Models for Urban Regeneration

Irene Martin Loque – Norman Foster Foundation

10:45 AI e pianificazione urbana

AI and Urban Planning: Predicting the Cities of the Future

Angelos Chronis – Infrared

11:15 Robotica e processi innovativi per l’edilizia rigenerativa

Robotic and Innovative Processes for Regenerative Construction

Alessandro Sollazzo – IAAC, Barcelona

11:45 Coffee Break & Networking

ECONOMIA RIGENERATIVA / THE REGENERATIVE MARKET

12:15 Trend e scenari del mercato rigenerativo

Rankings and Regenerative Market Outlook

Federico Della Puppa – Centro Studi Youtrade / Research Center Youtrade

12:35 Partecipa all'Instant Poll: vota in tempo reale

A day focused on cutting-edge visions in regenerative architecture and urban design.International experts and pioneering designers explore how to respond to climate change through forms, technologies,and strategies that turn the built environment into active ecosystems.

From urban spaces to façades,from climate modelling to robotics, the conference offers inspiration and tools.

Closes the morning sessionYouBuild 2025Awards Ceremony, celebrating four exemplary projects selected by the jury.

e scopri subito i risultati

a cura di Roberto Di Lellis

Take part an Instant Poll: vote live and see the results instantly, by Roberto Di Lellis

12:45 Architetture sostenibili – I Riconoscimenti

YouBuild 2025 / YouBuild Awards Ceremony

4 progetti esemplari / Four Exemplary Projects

Categorie premiate / Award Categories: Rigenerazione Urbana • Rigenerazione Architettonica • Processi Rigenerativi • Materiali Rigenerativi

Urban Regeneration • Architectural Regeneration • Regenerative Processes • Regenerative Materials

13:30 Networking Lunch

SGUARDI RIGENERATIVI / REGENERATIVE VISIONS

14:45 I falsi miti dell’architettura rigenerativa

Debunking the Myths of Regenerative Architecture

Emanuele Naboni

15:15 Paesaggi resilienti per l’Europa di domani

Resilient Landscapes for Europe’s Future

Henning Larsen | Alberto Biondi

15:45 La pratica del design rigenerativo in GXN

The practice of regenerative design at GXN 3XN/GXN | Aleksander Guldager Kongshaug

16:15 Saluti finali e conclusioni / Closing Remarks and Conclusions

MAIN SPONSOR
Emanuele Naboni Irene Martín Luque Angelos Chronis Aldo Sollazzo Federico Della Puppa Alberto Biondi Aleksander Guldager Kongshaug

Costruzioni che rigenerano

Tre visioni, tre linguaggi. In un’epoca in cui la sostenibilità non può più essere un’opzione, ma una responsabilità condivisa, due realizzazioni italiane si impongono come modelli di rigenerazione urbana e ambientale: il Casei Gerola Logistics Parks, in provincia di Pavia, e il Beauty Hub L’Oréal Italia a Milano. Due interventi radicalmente diversi per funzione e scala, ma accomunati da una visione progettuale avanzata e da un ruolo attivo e innovativo delle imprese coinvolte.

La logistica diventa verde Nel cuore del basso pavese, un’area industriale dismessa di oltre un milione di metri quadrati è stata trasformata in uno dei poli logistici più sostenibili d’Europa. Il progetto, commissionato da Invesco e sviluppato da Sfre con Engineering 2k, come general contractor, ha ottenuto la prestigiosa certificazione Leed Platinum con un punteggio record di 90 crediti. Non si tratta solo di un edificio ad alte prestazioni energetiche, ma di un vero e proprio manifesto di logistica rigenerativa. La bonifica del sito, il riutilizzo dei materiali, l’adozione di tecnologie Bim e impianti Mep ad alta efficienza, insieme a strategie di gestione idrica e vegetazione a basso fabbisogno, dimostrano che anche il settore logistico può essere protagonista di una nuova estetica ambientale. Il green wall, le pareti verdi, la riduzione dell’impronta idrica e l’integrazione della biodiversità locale restituiscono dignità ecologica a un ambito spesso trascurato. Il coinvolgimento della comunità locale e la creazione di oltre 200 posti di lavoro confermano che la sostenibilità è anche sociale.

Biodiversità come infrastruttura urbana

A Milano, il progetto The Sign firmato da Progetto Cmr e realizzato da Costruzioni Generali Gilardi per Covivio, ha trasformato un’area interclusa in un centro pulsante d’innovazione e bellezza. Il nuovo headquarter L’Oréal Italia non è solo un edificio, ma un ecosistema urbano che ha ottenuto la certificazione internazionale BiodiverCity, prima e unica in Italia per un intervento di rigenerazione. La progettazione integrata in Bim, l’uso della tecnologia post-tensione per le strutture, la programmazione simultanea delle lavorazioni e l’attenzione alla personalizzazione degli spazi interni, rivelano una regia tecnica di altissimo livello. Ma ciò che rende il progetto davvero esemplare è la sua capacità di restituire valore ecologico alla città: il parco urbano, la valorizzazione della flora e della fauna, e l’apertura alla comunità fanno del Beauty Hub un luogo di coabitazione tra natura e innovazione.

I protagonisti del cambiamento

In entrambi i casi, il ruolo delle imprese è stato decisivo. Non più meri esecutori, ma attori strategici capaci di interpretare e realizzare visioni complesse. Sfre, Engineering 2k, Covivio, Gilardi, Progetto Cmr : ognuno ha portato competenze, coraggio e capacità di coordinamento in contesti multidisciplinari. La progettazione integrata, la gestione del cantiere, la scelta dei materiali e delle tecnologie non sono stati semplici strumenti, ma leve di trasformazione. Queste opere dimostrano che l’innovazione non nasce solo dall’idea, ma dalla sua traduzione concreta. E che la sostenibilità, quando è autentica, si misura nella capacità di rigenerare luoghi, relazioni e prospettive. Da Casei Gerola a Milano, l’architettura torna a essere infrastruttura di civiltà.

Cortesia ambientale

La “Cortesia ambientale” è un criterio semplice e forte: progetto per gli animali, progetto per la vegetazione, progetto che segue i flussi locali e le biografie dei materiali, progetto per la salute e l’ispirazione delle persone. È un atto di ospitalità che unisce ombra, aria, acqua, suolo, luce e tempo. Dove questa misura manca crescono fuori scala, interruzioni dei venti e dei corridoi verdi, cortili privati della luce. Anche la formazione spesso preferisce esercizi formalisti e perde il contatto con biodiversità, tracciabilità e benessere in uso. Questo numero mostra che un’altra via è praticabile e già in corso.

Progetto per gli animali

A Copenaghen, Porten rende esplicita la gentilezza verso la fauna. Tetti verdi e continuità vegetali riallacciano rotte ecologiche. I vetri portano pattern che dialogano con il volo e riducono gli urti. Le luci notturne limitano lo spettro e la dispersione per proteggere insetti e pipistrelli. Nidi e rifugi entrano nei dettagli costruttivi con la stessa dignità delle soglie per le persone. È un edificio che ispira coabitazione e insegna che forma e comportamento possono coincidere.

Progetto per la vegetazione

A Lille, Biotope tratta l’ufficio come habitat. Doppia pelle che respira, terrazze come margini vivi, suoli e coperture vegetate che moderano l’isola di calore e nutrono impollinatori e avifauna. La facciata filtra luce e rumore. L’aria si muove con dolcezza e restituisce attenzione e quiete. La biodiversità non è ornamento ma infrastruttura di comfort.

Progetto con flussi locali e materiali

A Ernstbrunn, la sede Windkraft Simonsfeld mostra la forza di materiali raccolti vicino e gentilizzati con cura. Legno e terra stabilizzano temperatura e umidità con inerzia e igroscopia. L’impianto a corte guida ombra e brezze. La filiera corta rende leggibile la biografia della materia e deposita carbonio nel costruito. La decarbonizzazione diventa un fatto di comportamento, non di etichetta.

Progetto per salute umana e ispirazione

Ad Abu Dhabi, l’Abrahamic Family House trasforma la monumentalità in ospitalità quotidiana. Portici continui, superfici chiare e giardini d’acqua abbassano la radianza e aprono traiettorie d’aria. La scelta dei materiali privilegia durata, manutenzione non aggressiva e aria interna più sana. Luce, silenzio e ombra equa sostengono la preghiera, lo studio e la sosta. La spiritualità trova alleati nel microclima.

Quattro opere, una stessa grammatica

Cortesia ambientale significa disegnare passaggi e approdi per altre specie, lavorare la materia del luogo perché diventi tessuto civile, misurare la salute come luce equa, aria pulita e quiete acustica. È anche un invito a riorientare bandi, pratica, corsi universitari verso brief multispecie e persone. Questo numero raccoglie molte forme di gentilezza e le rende strumenti. Da qui può ripartire un progetto capace di ispirare umani e non umani e di restituire al costruito la cortesia.

CONTENT ABSTRACTS

NOMADISM AND CLIMATE ADAPTABILITY

An intense, poetic, and scientific reflection on climate change and its dramatic acceleration, combining lyrical quotations from Verdi's Falstaff with contemporary geoclimatic reflections P. 16

JESOLO VERTICAL: DENSITY, SHAPE, AND QUALITY OF BUILT ENVIRONMENT

The city is transforming amidst geographical constraints and socioeconomic pressures. An ambitious urban plan by Kenzo Tange opens the way to densification and vertical construction. ANK studio's project interprets this spirit with innovative formal, energy, and compositional solutions P. 50

URBAN TRAVERTINE, RIGOR AND POETRY IN THE HEART OF MILAN

The new building by ebpc challenges the Milanese context with a monolithic travertine volume, devoid of projections. The reinterpreted typology and shared spaces create an inner garden that transforms the rear into a green heart. Austere elegance, high efficiency, and strong identity P. 60

CONCRETE AND CARBON FIBERS, MATERIAL INNOVATION

The Cube, designed by Henn and Tu Dresden, is the world’s first building made entirely of carbon-reinforced concrete.This experimental structure explores how carbon fibre can replace steel to enable lighter, stronger, and more sustainable design P. 70

ARCHITECTURE OF DIALOGUE OR FRAGILE UTOPIA?

The Abrahamic Family House in Abu Dhabi brings together three faiths in a single space. Architecture of dialogue or soft power icon? The project explores religious coexistence amid cultural sustainability and symbolic homogenization P. 76

COURTYARD EXTENSION, INTERACTION BETWEEN FUNCTION AND NATURE

An architecture of wood and rammed earth that combines innovation,energy efficiency,and spatial quality.A corporate model designed by architect Juri Troy to build the future responsibly P. 90

BIOPHILIC FACADE, A PERFECT FUSION BETWEEN AESTHETICS AND FUNCTION

Porten blends Redmolen’s industrial heritage with flexible and sustainable workspaces. Dgnb Gold certified, it maximizes natural light, comfort, and biodiversity through a biofilic façade. Its adaptive design creates a dynamic and innovative environment P. 100

ECOLOGICAL INFRASTRUCTURE AND RELATIONAL SPACES

An innovative office building integrates wildlife and places nature at its core. This approach enhances workplace well- being and consciously contributes to biodiversity and the vitality of the urban environment

P. 108

KINGDOM VILLA LIVE LIKE IN AN ART GALLERY

Kingdom Villa is a scenographic residence in Shanghai designed by Eva Liu. It combines contemporary art, comfort, and technology in a harmonious flow across three levels.The Artematica kitchen, fluid design, and iconic artworks define a dreamlike space

P. 118

Nomadismo E ADATTIVITÀ CLIMATICA

Una riflessione intensa, poetica e scientifica sul cambiamento climatico e sulla sua drammatica accelerazione, che accosta citazioni liriche tratte dal Falstaff verdiano alle riflessioni geoclimatiche contemporanee

Moreno Pivetti, Architetto

Col senno di poi risuonano vive le battute di Falstaff, l’amaro satiro dell’ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi: “Nitro! Catrame! Solfo! (…)”, con il sipario che cala al coro “Tutto nel mondo è burla. L’uom è nato burlone. La fede in cor gli ciurla. Gli ciurla la ragione. Tutti gabbati!”. Già, col senno di poi, sembrava dire, l’umanità finirà gabbata dalle sue stesse illusioni di dominio di un clima che già da tempo ci presenta il conto, con l’ironica fatalità di un melodramma ma con la struggente realtà di un ecodramma. “In pianto o in riso (…) l’uom cade spesso nelle reti ordite dalle malizie sue” (Falstaff, Atto III, parte II).

IL PERMAFROST

UNA CAPSULA DEL TEMPO

SULLA VIA DEL RISVEGLIO

Circa un decimo delle terre emerse del pianeta, quasi 15 milioni di chilometri quadrati, è coperto da ghiaccio. Eppure, dal 1979 a oggi la fusione dei ghiacci artici è avanzata secondo un aumento del 13% per decennio, con una decisa accelerazione dal 2018 (fonte: National Snow and Ice Data Center -Nsidc, Colorado University). Al riscaldamento globale accelerato dall’uomo si associa inoltre il cosiddetto effetto di amplificazione artica, un fenomeno che provoca un aumento di temperatura fino a quattro volte più veloce rispetto al resto del pianeta. Nell’agosto 2008, proprio mentre il prezzo del greggio schizzava alle stelle scuotendo la finanza

globale, per la prima volta negli ultimi 125.000 anni il Polo Nord poteva essere circumnavigato (fonte: G. Lean, For the First Time in Human History, the North Pole Can Be Circumnavigated, in The Indipendent, 31 agosto 2008).

La criosfera comprende sia i ghiacci continentali emersi, sia quelli permanenti incapsulati nel suolo, il cosiddetto permafrost. In presenza di climi particolarmente rigidi, con temperature medie dell’aria sotto lo zero termico per prolungati periodi, l’acqua

giace nel terreno allo stato solido, composto da minerali (particelle di terreno, granuli e detriti rocciosi di diverse dimensioni) cementati da ghiaccio. Il permafrost interessa 1/5 delle terre emerse del pianeta, confinate alle alte altitudini fin dai tempi dell’ultima glaciazione: metà del Canada, ¾ dell’Alaska, pressochè l’intera Siberia e Groenlandia, con profondità comprese tra 300 e 600 metri per temperature medie stabilmente comprese da (-7°C) a (-16°C). Una volta riscaldato dal sole,

Le traiettorie del clima

Sovrapposizione tra fragilit à dello Stato, calore estremo e rischi biologici e nucleari del pianeta

lo strato attivo superficiale si scioglie e la relativa acqua di fusione galleggia sullo strato sottostante che rimane perennemente allo stato solido. La criosfera del permafrost fa da custode a un forziere di materia organica superiore a quella contenuta in tutte le foreste pluviali tropicali del pianeta. “Per esempio, consideriamo il permafrost che copre la regione subartica siberiana fin dai tempi dell’ultima glaciazione: prima di allora, questa regione vasta quanto la Francia e la Germania messe insieme era una lussureggiante prateria, densa di vita selvatica; il permafrost ha intrappolato la materia organica sotto la superficie del terreno, in una sorta di capsula

del tempo” (Jeremy Rifkin).

Recenti studi pubblicati dalla rivista Nature confermano che il surriscaldamento globale sta già cominciando a fondere il permafrost secondo una progressione esponenziale, al punto da far dubitare i ricercatori dell’Institute of Artic Biology (Iab) dell’Università dell’Alaska di Fairbanks che un ulteriore aumento di temperatura potrebbe accelerare ancor più l’erosione di copertura glaciale, con “il rilascio di quantità incommensurabili di biossido di carbonio e metano nell’atmosfera nel breve volgere di pochi decenni” (fonte: K. M. Walter, S. A. Zimov, J. P.Chanton, D. Verbyla, F. L. Chaplin,

Umanità in fuga 2023-1 e Le rotte del clima

Methane Building From Northern Lakes: Present and Future Contributions to the Global Methane Budget, in Philosophical Transactions of the Royal Society, 2007; Amanda Mascarelli, A Sleeping Giant?, in Nature Reports Climate Change, 2009). Già l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) delle Nazioni Unite nel suo IV rapporto di valutazione ammoniva che “se lo strato di permafrost si fondesse, potrebbe scatenare un rilascio potenzialmente catastrofico di biossido di carbonio nell’atmosfera, con un drammatico innalzamento della temperatura media terrestre ben al di sopra dei livelli fino ad oggi previsti”. Se questo Sleeping Giant dovesse risvegliarsi, sostiene Jeremy Rifkin: “non c’è nulla che l’uomo possa fare per impedire la distruzione su vasta scala del nostro ecosistema e la catastrofica estinzione della vita sul pianeta”. Oltre ad abitare stabilmente la nostra atmosfera, il serbatoio del carbonio giace in uno stato di latente letargìa sotto i nostri piedi: il surriscaldamento del pianeta può innescarne la deflagrazione.

Risuonano vive le parole di James Hansen, climatologo statunitense a capo del Goddard Institute for Spaces Studies (Giss) della Nasa. “se l’umanità

desidera preservare un pianeta simile a quello sul quale si è sviluppata la civiltà e al quale si è adattata la vita, l’evidenza paleoclimatica e il cambiamento climatico in corso suggeriscono che il CO2 debba

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Le traiettorie del clima

essere ridotto dall’attuale concentrazione di 385 ppm a un massimo di 330 ppm, ma molto probabilmente a livelli anche inferiori” (fonte: J. Hansen, M. Sato, P. Kharecha, D. Beerling, R. Berner, V. Masson-Delmotte, J. C. Zachos, Target Atmospheric CO2 : Where Should Humanity?, in The Open Atmospheric Science Journal, 2008).

Entro la metà del secolo si prevede la perdita di circa i ¾ della copertura glaciale del pianeta - la nostra

re affrontato quello che Lee R. Kump definisce “l’ultimo grande riscaldamento globale” (tradotto in italiano in Le Scienze, settembre 2011), il più grande cambiamento climatico che il pianeta Terra abbia attraversato negli ultimi 56 milioni di anni. La comunità scientifica e civile formula di continuo ricette e strategie miste di cura e prevenzione, poiché già da tempo la Terra è malata: riduzione delle emissioni di CO2 , controllo dell’aumento di temperatura globale entro una soglia massima ritenuta accettabile da quegli stessi prescrittori che già da tempo ne stanno demandando l’effetto alle future generazioni; dicendo questo si accetta, anzi si sottoscrive tramite protocollo, che possiamo sopravvivere, certo, a condizione di ammalarci sempre un po’ di più, una sentenza già scritta che traduce il paradosso dell’adattività. Ma dopo aver sancito il dominio sulla Natura, con le conseguenze che stiamo solo in parte sopportando, ora siamo certi di curarne le ferite con il dominio della Tecnica, al punto di lasciarne in eredità il controllo a una dimensione, l’intelligenza artificiale, da essa stessa prodotta e surrogata, quasi che un’entità che da sovraumana rischia di diventare disumana riuscisse a “riconvertire la nostra capacità tecnologica da una pratica di sfruttamento a una di tutela, trovando modi per rapportarci al pianeta azzurro come spiriti affini” (Jeremy Rifkin).

E mentre siamo impegnati nella ricerca di modi più adattivi ed empatici di relazionarci al mondo natu-

Ormai da tempo ci si chiede come debba esse
Citt à profughi di Za’atari, Giordania | ©Mandel Ngan, AFP, Getty Images
Citt à profughi di Za’atari, Giordania

Le traiettorie del clima

rale e alla sua biosfera, forti di un’avanzata coscienza scientifica e fenomenologica dei suoi meccanismi di interazione con le altre forze del pianeta, la famiglia umana sta già vivendo la prima ondata di quella che di certo sarà la più grande migrazione di massa della storia della nostra specie, un nuovo nomadismo disegnato dalle dinamiche del ciclo idrologico sovralimentato della Terra e non dalla geopolitica e dalla geoeconomia. Sarà dunque l’idrosfera a tracciare le nuove traiettorie insediative dell’uomo

sul pianeta, a segnare l’avvento, o il ritorno, di una società effimera in viaggio tra ecoregioni, tappe di un nomadismo transculturale e transcontinentale imposto dalle leggi naturali. “Dopo 10.000 anni di clima relativamente temperato in cui la nostra specie ha costretto la principale forza attiva della natura, l’idrosfera, ad adattarci alla società umana, ci troveremo costretti a fare una conversione di 180 gradi e a cercare ancora una volta nuovi modi per adattarci al ciclo idrologico della Terra (…)”. Con-

Campo profughi di Lipa, Bosnia
Citt à profughi di Dadaab, Kenya

Le principali vie delle migrazioni nell’Africa sub sahariana

Citt à profughi di Mitilene, Grecia

Le traiettorie del clima

tinua Rifkin: “Se l’Olocene è stato caratterizzato da lunghi periodi di vita sedentaria e brevi periodi di vita migratoria, l’Antropocene con ogni probabilità invertirà la dinamica, con periodi più brevi di vita sedentaria e periodi più lunghi di migrazione, al passo con il ritmo imposto dall’idrosfera”. Del resto, le città dei profughi sono già una realtà di quelle rotte dell’effimero disegnate dalla nuova geografia del clima, corridoi umanitari meglio definibili come trenodìe di profughi lontane parenti dei nostri antenati cacciatori-raccoglitori.

Nuove città temporanee saranno le tappe di una rete migratoria globale guidata dal clima e dai suoi cambiamenti, in cui l’idrosfera sarà il volano del movimento climatico. “Entro i prossimi cinque decenni possiamo aspettarci di vedere la costruzione di città effimere che saranno anche mobili e in grado di tenere il passo con il mutare degli andamenti migratori e il cambiamento dei corridoi di trasferimento, equipaggiate con strutture di avanguardia suscettibili di essere montate, smontate, spostate e rimontate in accordo con il flusso del traffico uma-

Citt à profughi di Osmanyie, Turchia
Campo profughi di Dadaab, Kenya (fonte Google maps)

no, via via che la nostra specie si acclimaterà agli sconvolgimenti climatici” (J. Rifkin).

Il nesso di causalità tra surriscaldamento globale e rinaturalizzazione dei cicli idrologici è il movente di un riorientamento spazio-temporale che ribalterà la dimensione topofilica ed ontologica dei nostri habitat, riconsegnando l’uomo alla sua natura di specie errante sul pianeta, adattiva al divenire dei suoi processi evolutivi. Rifkin definisce l’adattività come un “valore temporale trainante universale, che è incorporato nel cuore genetico di ogni creatura vivente. Analogamente, la produttività, gemella dell’efficienza, non si trova da nessuna parte in natura. È piuttosto la rigeneratività ad attivare i sistemi naturali e tutte le restanti forze vitali. E la natura non è fatta di risorse ed oggetti passivi da mercificare e consumare, ma è una ricca riserva di processi dinamici, schemi e flussi che interagiscono di continuo in quel teatro di impegno auto-organizzato che costituisce una Terra vivente”.

Se come osserva Rifkin “il riscaldamento climatico sta liberando l’idrosfera nella sua ricerca di un nuovo

Urbanit à nel sud-est asiatico

Le traiettorie del clima

corso”, è altrettanto vero che l’uomo dovrà sempre più liberare il suo ingegno per adattarsi a una “natura come entità animata, interattiva e in continua autonoma evoluzione nel tempo” e nello spazio. Dopo circa 10mila anni di clima temperato, l’uomo dovrà sempre più adattarsi alle rivoluzioni ciclo-idrologiche di una Terra in continua rinaturalizzazione.

Del resto – come già osserva il fisico austriaco Fritjoif Capra (n. 1939) – la stessa meccanica quantistica ci insegna “a vedere l’universo non come una collezione di oggetti fisici separati, bensì come una complicata rete di relazioni tra varie parti di un tutto unificato”; tutte le forma di vita, quindi, sono tra loro in armonia ed equilibrio, senza prevaricazione o dominio alcuno dell’un genere sull’altro, mentre l’ambiente non è un’entità statica, passiva, bensì un sistema sensibil-

mente equilibrato di flussi interrelati e comunicanti. Scriveva Norbert Wiener (in The Human Use of Human Beings. Cybernetics and Society, 1988): “(…) Non siamo che mulinelli in un fiume che scorre perennemente. Noi non siamo sostanza che permane, ma configurazioni che si perpetuano”.

IL RAPPORTO GROUNDSWELL

Elaborato dalla Banca Mondiale nel settembre 2021, Il Groundswell Report prevede che i cambiamenti climatici potrebbero spostare fino a 216 milioni di migranti entro il 2050: come se entro i prossimi 25 anni si mettesse in viaggio un esercito di sfollati pari a 2/3 degli Stati Uniti o metà dell’Europa. Riscaldamento globale, fenomeni meteorologici estremi, desertificazione e deforestazione, innalzamento del livello dei mari, crescita disorganica e non sostenibile delle conurbazioni sono tra i principali moventi che alimentano le arterie migratorie del pianeta, spesso in contesti già inquinati da conflitti e vulnerabilità sociali latenti o stratificate. Secondo l’Unhcr – l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (The UN Refugee Agency) – alla fine del 2024 circa 120 milioni di persone (2 Italie in movimento) sono state costrette a fuggire da insufficienza alimentare, carenza o assenza di servizi di base, violazioni di diritti umani e del diritto internazionale, tre quarti dei quali appartenenti a Paesi più vulnerabili al riscaldamento globale, prossimi alle cinture sahariana ed equatoriale (Repubblica Democratica del Congo, Afghanistan, Siria, Yemen in primis). Più il clima sarà insostenibile e più ne faranno le spese i popoli più disagiati e poveri del pianeta.

Il carattere pervasivo e globale della migrazione climatica l’ha ormai ribattezzata come la crisi silenziosa del mondo, una miscela di criticità multiple capace di innescare una diaspora pari a 1/10 della futura popolazione globale entro la metà del secolo. Se sono ormai note le rotte dei flussi migratori, altrettanto non sono le loro destinazioni future, ancora non sappiamo quali ne siano i porti sicuri presso cui acclimatarsi e quale costo umano comporterà il latente palinsesto geoclimatico della Terra. Quali aree interne saranno risparmiate dal riscaldamento globale e quindi ancora vivibili? Quali aree costiere saranno preservate dall’aumento del livello dei mari? Una cosa è certa: dovremo reinsediare popoli sempre più numerosi su un pianeta sempre meno acclimatabile. Il clima, inoltre, non solo espropria con la forza le persone dai loro habitat di origine, ma rende se possibile ancor più precarie le loro transumanze, confinandole talvolta in vere e proprie trappole cli-

Fritjof Capra, Vienna 1939, fisico e saggista austriaco
James Hansen, Denison 1941, astrofisico e climatologo statunitense

matiche ancor più vulnerabili, preda di inondazioni, tifoni, epidemie, carestie. Cambiamenti climatici e disastri naturali connessi generano flussi migratori che a loro volta aumentano la pressione antropica su Paesi ospitanti già erosi da turbolenze interne, deflagrando crisi umanitarie.

In questi scenari di sussistenza e alterazione ambientale innescata dal clima come se non bastasse accelera la corsa alle risorse naturali, causa di insanabili conflitti. Nelle aree strategiche per la sopravvivenza del pianeta, i forzieri garanti della sua sopravvivenza, il clima è e sarà sempre più rovente, causa o conseguenza di un ormai perenne stato febbrile dovuto alla convergenza di fattori umani ed ambientali. Quella che Helmuth Plessner definisce la posizionalità eccentrica dell’uomo nella natura (1928), lo ha sempre più allontanato da essa, “fino a esercitare sull’ambiente una violenza distruttiva, che finisce per rovesciarsi sulla stessa umanità (…) a un punto tale da mettere addirittura in pericolo l’equilibrio della vita del pianeta” (Giulio Ferroni, in Natura vicina e lontana, 2024).

Già Max Horkheimer, nel suo Eclipse of the Reason, preconizzava La rivolta della natura (Cap. III) come “l’inversione dialettica del principio di dominio, a causa della quale l’uomo diviene strumento di quella stessa natura ch’egli soggioga: quanti più meccanismi o congegni inventiamo per dominare la natura, tanto più dobbiamo fare loro da schiavi se vogliamo sopravvivere”.

Risuonano vive le parole di Papa Francesco, quando nella sua enciclica Laudato sì. Sulla cura della casa comune richiama la comunità globale ad avere grande cura di quella che definisce la nostra casamadre, osservando che “un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della Terra quanto il grido dei poveri”.

Si chiede dunque Yuval Noah Harari, storico e filosofo alla Cambridge University, nel prologo al suo libro Nexus (2024), “Se noi Sapiens siamo così sapienti, perché siamo così autodistruttivi?”. Mentre per molti ancora gli spettri dell’ecatombe planetaria vengono licenziati come geremiadi inopportune, sembriamo ancora miopi nel traguardare una società industriale che sia anche ecologicamente sostenibile (o sopportabile) da attuali o future generazioni chiamate a scontarne il costo umano da quel capitale ecologico, la biosfera, verso il quale siamo e saremo perennemente in debito e che soltanto un futuro umanesimo ambientale potrà responsabilmente rinsaldare.

Norbert Wiener, The Human Use of Human Beings. Cybernetics and Society, 1950
Norbert Wiener, Human Use of Human Beings, 1950

Le traiettorie del clima

Yuval Noah Harari, Nexus. A Brief History of Information Networks from the Stone Age to AI, 2024

TEMPORÌE, LE NUOVE CITTÀ DEL TRASFERIMENTO

Lo prevede l’Ecological Threat Register 2021. Understanding Ecological Threats, Resilience and Peace, del The Institute for Economics & Peace di Sydney (ottobre 2021): nel 2050, tra un quarto di secolo, circa 4,7 miliardi di persone, metà della futura stimata popolazione mondiale, risiederanno in contesti a rischio di minacce ecologiche gravi ed estreme e saranno “a rischio di possibile migrazione sotto i colpi del riscaldamento climatico”. Si troveranno di fronte a un bivio: la via della permanenza ai luoghi di origine, in ragione di condizioni

BIBLIOGRAFIA

• Iasc Inter-Agency Standing Committee, Guidelines on Mental Health and Psychosocial Support in Emergency Settings, 2007.

• Norbert Wiener, The Human Use of Human Beings. Cybernetics and Society, NY, Da Capo Press, 1988, p. 96.

• K. M. Walter, S. A. Zimov, J. P.Chanton, D. Verbyla, F. L. Chaplin, Methane Building From Northern Lakes: Present and Future Contributions to the Global Methane Budget, in Philosophical Transactions of the Royal Society, 365, 2007, pp. 1657-76.

• J. Hansen, M. Sato, P. Kharecha, D. Beerling, R. Beerner, V. Masson-Delmotte, J. C. Zachos, Target Atmospheric CO2: Where Should Humanity Aim?, in The Open Atmospheric Science Journal, 2, 2008, p. 217.

• Geoffrey Lean, For the First Time in Human History, the North Pole Can Be Circumnavigated, in The Indipendent, 31 agosto 2008.

• Amanda Mascarelli, A Sleeping Giant?, in Nature Reports Climate Change, 5 marzo 2009.

• World Bank Group, Groundswell Part II: Acting on Internal Climate Migration, International Bank for Reconstruction and Development, Washington DC, 2021, nel sito: https://www.worldbank.org.

• Jeremy Rifkin, L’età della resilienza. Ripensare l’esistenza su una Terra che si rinaturalizza, Mondadori Libri spa, Milano, 2022.

• The White House, Report on the Impact of Climate Change on Migration (2021), Washington, DC.

• Ecological Threat Register 2021. Understanding Ecological Threats, Resilience and Peace, del The Institute for Economics & Peace, Sydney, ottobre 2021, https://www. economicsandpeace.org/wp-content/uploads/2021/10/ETR-2021-web.pdf.

• Ipcc, Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability. Summary for Policymaker, in H. O. Pörtner et al. (eds.), Climate Change 2022: Impacts, Adaptation, and Vulnerability. Contribution of Working Group II to the Sixth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change, Cambridge University Press.

• Unhcr, Global Trends, Forced Displacement in 2022, pp. 7-10, nel sito: https://www. unhcr.org/global-trends-report-2022.

• Unhcr, Mid-Year Trends 2023, nel sito: https://www.unhcr.org/mid-year-trendsreport-2023. Il rapporto non tiene conto del dato relativo agli sfollati in seguito alla nuova esplosione del conflitto in Medio Oriente il 7 ottobre 2023.

• Unhcr, Global Protection Clusters, Guidance for the Field Protection Clusters and Aors on Preparedness for Protection in the context of Glimate Change and Disasters. Accompanying toolkit, nel sito: https://www.globalprotectionclusters.org.

• Idcm, Global Report on Internal Displacement 2022, nel sito: https://www.internaldisplacement.org/global-report/grid2023/.

• Oecd, Addressing forced displacement in climate change adaptation: No longer a blind spot, Oecd Development Policy Papers, No. 46, p. 16, nel sito: https://www. doi.org/10.1787/891ced36-en.

economiche, sociali e culturali che consentiranno di adattarsi in situ ai cambiamenti e rinsaldare il legame con i luoghi d’origine, oppure, per contro, la via della migrazione, in cerca di un clima e luoghi più ospitali e transitoriamente reinsediabili. Campi per profughi climatici crescono e vanno consolidandosi in vere e proprie città effimere (le città-transfer), assai più che rifugi temporanei verso topofilìe da riscrivere; conurbazioni che talvolta da provvisorie si fanno permanenti, accogliendo vecchie e nuove generazioni nel limbo della transitorietà, città sospese tra luoghi da cui rifuggire e normalità in divenire disegnate dalla climatopatìa. Vere e proprie urbanità in movimento, non per questo meno gravide di multiculturalità e vivaci interazioni sociali, reinsediano una miscellanea di etnìe e abitudini dando vita a nuove culture del trasferimento, rette e autoregolate da governance e pianificazioni comunitarie informali, città-stormi o rush city transfer sulla via dell’adattività a una terra in continua riclimatizzazione. City-transfer, capillari periferici di una nuova circolazione insediativa che porterà sulla via di un nomadismo transculturale una comunità errante pari a 2 Europe e 3 Stati Uniti d’America. Ecco, allora, l’altro volto della sostenibilità, quello umano: ricercare e garantire condizioni di sopravvivenza a popoli che per loro natura, provenienza e costrizioni non potranno essere stabili; ci siamo adattati a muovere milioni di barili di greggio lungo rotte e porti sicuri, non possiamo non essere in grado di disegnare nuovi percorsi ecologici di reinsediamento climatico, affinchè nuovi luoghi, citando il Petrarca, diventino “porto pubblico dell’umano genere”. È l’altro volto, o sfida, di una civiltà proiettata verso un nuovo pervasivo e inclusivo umanesimo ecologico, verso un’era autenticamente sostenibile, l’Età della livability.

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secolo è scultura urbana, un’opera simbolica che lega sostenibilità, memoria e salute mentale

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R3direct lavora in stretta connessione con le filiere del riciclo ufficiale. I loro oggetti, stampati su richiesta e personalizzabili, diventano simbolo di un nuovo approccio che unisce economia circolare, design e rigenerazione territoriale

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L’edilizia green VA AVANTI MA (TROPPO) PIANO

La survey globale promossa da Saint-Gobain fotografa lo stato della progettazione e dell’edificazione più rispettosa dell’ambiente. Che segna il passo, anche se è considerata sempre necessaria e un punto di arrivo per il futuro. Mancano soprattutto informazione e formazione

Paolo Caliari

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ESOSCHELETRO: ADEGUAMENTO SISMICO ED ENERGETICO DI EDIFICI ESISTENTI

L’esoscheletro è un’innovativa soluzione tecnologica che permette, con un unico intervento di posa semplice e veloce, l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti secondo le normative vigenti e il pieno rispetto dei requisiti CAM

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Efficientare il patrimonio

La via italiana ALLA DIRETTIVA CASE GREEN

Una ricerca del Centro Studi della Fondazione Geometri Italiani ha analizzato le potenzialità e gli impatti dell’adozione a livello nazionale della Direttiva Epbd IV e i risultati dicono che siamo già a buon punto

Federico Della Puppa

IL COMMENTO

di Paolo Biscaro | Presidente CNGEGL

Il dato più allarmante è che il 9% delle famiglie italiane vive in povertà energetica. La Direttiva Case Green non è solo una sfida ambientale, ma anche un’occasione concreta per migliorare le condizioni di vita di milioni di persone. Riqualificare il patrimonio edilizio significa anche abbattere i costi in bolletta e restituire dignità abitativa alle fasce più fragili della popolazione.

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IL COMMENTO

di Diego Buono | Presidente Cassa e Fondazione Geometri Italiani

La trasformazione del patrimonio edilizio

è una grande sfida nazionale, ma anche un’opportunità per ripensare le città, la qualità dell’abitare e l’equità sociale. Con questa ricerca mettiamo a disposizione dati, visione e strumenti per accompagnare il cambiamento. La categoria dei geometri vuole essere parte attiva di un processo concreto, misurabile e strutturale.

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Lido di Jesolo | Edificio a funzione mista

Jesolo verticale DENSITÀ, FORMA E QUALITÀ DEL COSTRUITO

La città che si trasforma tra vincoli geografici e spinte socio-economiche. Un ambizioso

piano urbano firmato Kenzo Tange apre alla densificazione e al verticalismo edilizio. L’intervento di

ANK studio ne interpreta lo spirito con soluzioni formali, energetiche e compositive innovative

Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini

The city is transforming amidst geographical constraints and socioeconomic pressures. An ambitious urban plan by Kenzo Tange opens the way to densification and vertical construction. ANK studio's project interprets this spirit with innovative formal, energy, and compositional solutions

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Visione

IL COMMENTO di ANK studio

La chiara connotazione turistica dell’intervento, che si colloca lungo l’arteria commerciale pi ù importante della città, pone tra i temi di progetto l’impiego di estroflessioni attraverso le quali estendere le funzioni residenziali e commerciali. Considerate le condizioni volumetriche e del contesto sono state adottate due soluzioni architettoniche associate all’altezza: per i primi piani, la soluzione pi ù introversa, la loggia, mentre la terrazza, interpretata come soggiorno all’aperto, costituisce gli esterni degli ultimi livelli. Il basamento che definisce i primi due piani commerciali si contraddistingue anche per il rivestimento di facciata in metallo scandito da innervature verticali che ai piani superiori costituiscono gli elementi delle balaustre.

Il volume compatto del fronte nord, punteggiato dalle finestre delle camere e dei servizi, lascia spazio alle grandi vetrate delle zone giorno rivolte a sud, verso il mare. Le terrazze così concepite, trovano collocazione eccezionalmente anche a nord, agli ultimi piani per permettere di godere della vista sulla laguna di Venezia.

L’edificio si mostra ai pedoni per le grandi superfici delle terrazze per questo l’intradosso dei solai a sbalzo è stato rivestito con doghe di legno.

Visione serale del prospetto principale sud

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Il terrazzo del livello due

Lido di Jesolo | Edificio a funzione mista

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Prospetto sud
Piano terra

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Le dinamiche che portano a densificare e a sviluppare in altezza il costruito di una città sono direttamente connesse ad aspetti geografici e a fattori socio-economici. Prendiamo in esame un caso italiano: Lido di Jesolo. Sotto il profilo geografico, si tratta di un’isola delimitata da vari rami del Piave e da canali naturali e artificiali. Lo sviluppo del turismo di massa degli anni ‘70 e ‘80 ha portato l’area a divenire fra le prime cinque mete più frequentate, con un rapporto fra residenti stanziali e stagionali di uno a quindici. Ci troviamo quindi difronte a un contesto con stringenti limiti fisici e con un’appetibilità, fra le poche aree disponibili, sempre crescente. L’amministrazione comunale degli anni ‘90 sceglie di varare un masterplan ambizioso redatto, niente meno, da Kenzo Tange. Il nuovo piano semplifica la procedura per effettuare il cambio di destinazione d’uso di interi quartieri e sdogana il limite di costruzione in altezza. Il programma rappresenta il punto di partenza di una diffusa sostituzione edilizia, con demolizione e ricostruzione di interi

Facciata ventilata chiaroscurata da profili metallici Piano secondo

Lido di Jesolo | Edificio a funzione mista

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Vista diurna dei fronti est e nord

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Scorcio del fronte est

LA SCHEDA

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I profili del basamento si trasformano nella struttura dei parapetti

Milano,

Travertino urbano RIGORE E POESIA NEL CUORE DI MILANO

The new building by ebpc challenges the Milanese context with a monolithic travertine volume, devoid of projections. The reinterpreted typology and shared spaces create an inner garden that transforms the rear into a green heart. Austere elegance, high efficiency, and strong identity

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Il nuovo edificio di ebpc sfida il contesto milanese con un volume monolitico in travertino privo di aggetti. La tipologia reinterpretata e gli spazi comuni creano un giardino interno che trasforma il retro in cuore verde. Eleganza austera, alta efficienza e identità forte

Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini
Vista frontale di via Vanvitelli 6. Il nuovo edificio riprende gli allineamenti degli edifici contigui ma ne rifiuta l’estetica

IL COMMENTO di ebpc

Un tassello di completamento della cortina edilizia in discontinuità materica e cromatica con il contesto immediato. Un edificio in travertino naturale che considera il cambiamento nel tempo della pietra come aspetto compositivo e affida il disegno di facciata alle luci e ombre dell’articolazione volumetrica di una superficie monomaterica. Il progetto elabora una relazione con il paesaggio urbano a partire dalla scelta di realizzare un giardino interno, minerale e vegetale, che porta a ridefinire le caratteristiche dell’intero isolato: da retro a interno verde. La tipologia abitativa si sviluppa sull’idea di costruire una pianta di piano ideale in grado di valorizzare, nell’esperienza domestica, la condizione di doppio affaccio. I soggiorni passanti attraversano l’edificio e permettono di esperire contemporaneamente la vista sulla strada alberata e quella interna del giardino.

Scorcio dell’attacco a terra su via Vanvitelli

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Milano, Città Studi | Edificio residenziale

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Piano terra
Piano tipo A e B

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I balconi posteriori

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Gli spazi comuni sul fondo del giardino vegetale/minerale

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I terrazzi della strombatura alla parigina

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Dettaglio della rastrematura alla parigina

Piscina interna

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Calcestruzzo E FIBRE DI CARBONIO INNOVAZIONE MATERICA

Il Cube, progettato da Henn con Tu Dresden, è il primo edificio in calcestruzzo armato con fibra di carbonio. Esplora il potenziale strutturale e architettonico di questo materiale leggero, resistente e durevole, ideale per un’architettura espressiva e rispettosa delle risorse

The Cube, designed by Henn and Tu Dresden, is the world’s first building made entirely of carbon-reinforced concrete. This experimental structure explores how carbon fibre can replace steel to enable lighter, stronger, and more sustainable design

Giovanni Betti, Head of Sustainability and Senior Associate at Henn

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L’edificio è composto da due gusci strutturali simmetrici in calcestruzzo al carbonio lunghi oltre 40 metri, che si assottigliano alle estremità fino a raggiungere soli 5 centimetri di spessore per un’altezza di oltre 5 metri ©Stefan Mueller

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Dresda, Germania | Il Cube

Dettagli del processo costruttivo. Mentre i gusci sono realizzati in situ, il volume è costruito con elementi prefabbricati in calcestruzzo al carbonio, a dimostrazione ulteriore della versatilità del materiale e delle sue potenzialità anche per sistemi costruttivi modulari e standardizzati. L’interazione tra le due parti riflette l’obiettivo del progetto: dimostrare le prestazioni del nuovo materiale e promuoverne l’applicazione su larga scala.

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Abu Dhabi | The Abrahamic Family House

Architettura DEL DIALOGO O UTOPIA FRAGILE?

Il progetto unisce tre fedi in un solo spazio. Architettura del dialogo o simbolo di soft power? Viene esplorata la coesistenza religiosa, tra sostenibilità culturale e rischi di omologazione spirituale

The Abrahamic Family House in Abu Dhabi brings together three faiths in a single space. Architecture of dialogue or soft power icon? The project explores religious coexistence amid cultural sustainability and symbolic homogenization

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Vista d’insieme dei tre luoghi di culto dell’Abrahamic Family House (moschea a sinistra, sinagoga al centro, chiesa a destra), immersi nel paesaggio urbano di Saadiyat Island, Abu Dhabi. Le tre architetture, simili nella geometria ma distinte nei dettagli, incarnano l’uguaglianza e la coesistenza tra le fedi ©Adjaye Associates

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Vista esterna dell’ingresso principale dell’Abrahamic Family House, con il campanile della chiesa cristiana ben visibile, segnato da una croce – simbolo riconoscibile ma integrato nell’estetica minimale del complesso ©Dror Baldinger

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Prospetto della moschea riflesso nell’acqua del giardino adiacente, con il minareto sullo sfondo. Gli archi slanciati e le superfici chiare si integrano nel paesaggio rigoglioso, offrendo un ambiente meditativo e contemplativo ©Arwa Alhati

Assonometria dell’intero complesso. L’impostazione simmetrica e la vegetazione rigogliosa rafforzano l’idea di equilibrio tra identità religiose distinte e convivenza armoniosa

©Adjaye Associates

Il piano del podio collega i percorsi e le residenze clericali, mantenendo separate le liturgie ma facilitando l’incontro nei percorsi comuni

©Adjaye Associates

Diagramma delle strategie passive per la ventilazione e il controllo della luce nella chiesa. Le alette verticali e la doppia pelle filtrano la radiazione solare, favorendo ventilazione naturale e comfort interno

©Adjaye Associates

Il sistema di schermature triangolari e l’organizzazione della massa muraria favoriscono un microclima interno controllato, riducendo il fabbisogno energetico per la climatizzazione

©Adjaye Associates

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L’articolazione a volta e i materiali riflettenti della moschea contribuiscono alla diffusione della luce naturale e al raffrescamento passivo, in linea con i principi dell’architettura vernacolare

©Adjaye Associates

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Percorso monumentale che collega i livelli inferiori del complesso all’area sopraelevata, dove sorge la moschea. L’acqua e il verde punteggiano l’itinerario, sottolineando la transizione rituale verso lo spazio sacro ©Adjaye Associates

La

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Facciata orientale della chiesa scandita da lamelle verticali che celano le ampie vetrate retrostanti.
geometria regolare richiama un senso di ordine e quiete spirituale © Dror Baldinger
Dettaglio delle colonne verticali viste dal basso nella chiesa. Le lamelle sottili in calcestruzzo chiaro modulano luce e ombra, enfatizzando il senso ascensionale dello spazio © Arwa Alhati

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soffitto ligneo

che evoca una navata gotica astratta. In fondo, una croce dorata illumina l’altare liturgico

©Dror Baldinger

Interno della chiesa di San Francesco d’Assisi. L’elemento centrale è il
sospeso

Abu Dhabi | The Abrahamic Family House

Interno della moschea dedicata a Ibn Sina – dettaglio delle mashrabiya.

Le pareti traforate

creano effetti di luce in movimento e rafforzano la spiritualità dello spazio

© Dror Baldinger

Veduta esterna della moschea dal lato del Forum. La simmetria delle arcate e il piano pavimentale omogeneo introducono al luogo sacro in modo solenne e accessibile

©Dror Baldinger

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Spazio interno della moschea, vista verso il miḥrāb. Le forme organiche della volta e la luce diffusa amplificano la solennità dello spazio di preghiera ©Dror Baldinger

Abu Dhabi | The Abrahamic Family House

Vista esterna della sinagoga. Il linguaggio architettonico unitario delinea un’identità visiva condivisa con gli altri edifici religiosi

©Dror Baldinger

Dettaglio dell’intelaiatura strutturale della sinagoga visto dal basso. La composizione triangolare e la matericità del calcestruzzo evidenziano la precisione geometrica del progetto

©Dror Baldinger

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Interno della sinagoga con la luce che filtra attraverso il sistema di facciata a losanghe.
L’effetto del diaframma in metallo bronzeo e delle tende crea un’atmosfera sacra e intima
©Dror Baldinger

RIFERIMENTI

LA SCHEDA

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Ernstbrunn, Bassa Austria | Sede Windkraft Simonsfeld

Ampliamento a corte INTERAZIONE TRA FUNZIONE E NATURA

Un’architettura in legno e terra battuta che unisce innovazione, efficienza energetica e qualità spaziale. Un modello aziendale progettato dall’architetto Juri Troy per costruire il futuro con responsabilità

An architecture of wood and rammed earth that combines innovation, energy efficiency, and spatial quality. A corporate model designed by architect Juri Troy to build the future responsibly

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Corte interna tra edificio esistente e nuovo corpo

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Nuovo corpo con entree e sistemazione esterna
Prospetto sulla strada

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Sezione trasversale con corte interna

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Nucleo interno in terra battuta

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Spazio d’incontro con relazione visiva verso l’esterno
Entrata e welcome desk

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Sala riunioni suddivisibile

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LA SCHEDA • I NUMERI DEL PROGETTO

Sala convegni ed eventi

+ Nuovo PACCHETTO da copertura

FibroGraf è la lastra metallica modulare tipo aggraffato di Fibrotubi che unisce eleganza architettonica e protezione nel tempo.

Il suo design essenziale e moderno si abbina perfettamente a FibroTek Flat , il pannello in poliuretano espanso a correntino piatto, studiato appositamente per garantire un isolamento termico in sottocopertura.

Vantaggi:

• I mpermeabilità e isolamento termico

• Estetica di alto livello

• Sistema completo e integrato

Copenaghen | La trasformazione di Porten

Facciata biofilica

PERFETTA FUSIONE TRA

ESTETICA E FUNZIONI

Porten blends Redmolen’s industrial heritage with flexible and sustainable workspaces. Dgnb Gold certified, it maximizes natural light, comfort, and biodiversity through a biofilic façade. Its adaptive design creates a dynamic and innovative environment

SOLO

Porten fonde l’eredità industriale di Redmolen con spazi di lavoro flessibili e sostenibili.

Certificato Dgnb Gold, massimizza luce naturale, comfort e biodiversità grazie a una facciata biofilica. Il design adattivo crea un ambiente dinamico e innovativo

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Tiziano Rumori, Leed AP, Lead design Architect - Gottlieb Paludan Architects
Vista della facciata sud

SOLO

Prospettiva lungo Tallinngade

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Facciata biofilica
Habitat in legno per la fauna urbana

SOLO

Vista sul porto da Gdanskgade

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LA SCHEDA

Vista aerea del cantiere

Lille, Francia | Biotope

Infrastruttura ECOLOGICA E SPAZI RELAZIONALI

Un edificio per uffici innovativo che integra la fauna selvatica e pone la natura al centro. Un approccio che migliora il benessere sul lavoro e contribuisce consapevolmente alla biodiversità e alla vitalità dell’ambiente urbano

An innovative office building integrates wildlife and places nature at its core. This approach enhances workplace wellbeing and consciously contributes to biodiversity and the vitality of the urban environment

Francesco Sommese, Università degli Studi di Napoli, Federico II
Vista d’insieme dell’edificio nel quartiere di Lille ©Henning Larsen, ©Javier Callejas Sevilla

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Facciata interna con elementi di verde verticale ©Henning Larsen ©Javier Callejas Sevilla

Lille, Francia | Biotope

Porzione di prospetto con facciata a doppia pelle

©Henning Larsen

©Javier Callejas Sevilla

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Vista angolare dell’edificio ©Henning Larsen ©Javier Callejas Sevilla
Sezione dell’edificio ©Henning Larsen

Braccio di collegamento tra due fronti dell’edificio e corridoio verde

©Henning Larsen

©Javier Callejas Sevilla

Zona interna: facciata trasparente, corridoi di collegamento e verde verticale

©Henning Larsen

©Javier Callejas Sevilla

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Planimetria ©Henning Larsen

Copertura praticabile con aree verdi attrezzate e aree per la biodiversità

Fonte: Henning Larsen

©Javier Callejas Sevilla

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Copertura praticabile con aree verdi attrezzate e aree per la biodiversità ©Henning Larsen ©Javier Callejas Sevilla

Atrio interno dell’edificio con elementi di design biofilico

©Henning Larsen

©Javier Callejas Sevilla

LA SCHEDA

SOLO

RIFERIMENTI ESSENZIALI

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Arredo e Design | Interni a Shanghai

Kingdom Villa VIVERE COME IN UNA GALLERIA D’ARTE

Kingdom Villa è una residenza scenografica a Shanghai progettata da Eva Liu. Unisce arte contemporanea, comfort e tecnologia in un flusso armonioso su tre livelli. La cucina

Artematica, il design fluido e opere d’arte iconiche definiscono uno spazio da sogno

Kingdom Villa is a scenographic residence in Shanghai designed by Eva Liu. It combines contemporary art, comfort, and technology in a harmonious flow across three levels. The Artematica kitchen, fluid design, and iconic artworks define a dreamlike space

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Cuore visivo e funzionale della casa è la scala scultorea, attorno a cui si sviluppano con fluidità le diverse funzioni dello spazio

Arredo e Design | Interni a Shanghai

Nel soggiorno, una corona in acciaio inox specchiato riflette la luce naturale del lucernario, come se il soffitto fosse inciso dalla luce stessa. La luce naturale entra generosa da ogni lato, creando ambienti ariosi e luminosi

SOLO

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La cucina di Kingdom Villa è un omaggio all’eleganza senza tempo, dove l’estetica raffinata incontra l’innovazione funzionale

Sistema di Riscaldamento e Raffrescamento a pavimento

Risparmio energetico

grazie ai sistema FIVPav

La riduzione dei consumi di energia degli edifici è un obiettivo inderogabile per preservare il nostro pianeta. Ciò è possibile migliorando l’efficienza del sistema involucro-impianti, adottando terminali da alimentare con fluidi a temperature basse d’inverno e alte d’estate, quali i sistemi radianti.

Grazie al sistema FIVPav, abbinato ad una pompa di calore ed ad un eventuale impianto fotovoltaico, si ottengono consumi energetici notevolmente ridotti.

Per saperne di più vai sul nostro sito www.fiv.it

E DESIGN PER NUOVE CITTÀ

Beatriz Colomina e Mark Wigley ripensano il ruolo dei microbi nell’evoluzione dell’ambiente costruito. Dalla storia dell’architettura come risposta alle pandemie, a visioni future in cui batteri e funghi diventano alleati nella progettazione di spazi vitali e sostenibili

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Dalla nascita dei primi insediamenti stabili alla lotta contro le pandemie, il ruolo dei microbi ha influenzato profondamente l’evoluzione dell’ambiente costruito, spesso in modo silenzioso ma determinante

Lorenza Bisbano
We the Bacteria, Triennale Milano 2025 ©Delfino Sisto Legnani | DSL Studio

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La mostra propone un cambio di paradigma radicale: da ambienti chiusi e sterilizzati a spazi porosi, dinamici e vitali, in cui i microbi diventano protagonisti della progettazione

We the Bacteria, Triennale Milano 2025
©Delfino Sisto Legnani | DSL Studio

Installazioni e prototipi internazionali mostrano come funghi, batteri e materiali bioattivi possano trasformare edifici e citt à in ecosistemi resilienti, capaci di adattarsi e reagire al cambiamento

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The Transspecies Palace, We the Bacteria, Triennale Milano 2025 ©Alessandro Saletta e Agnese Bedini | DSL Studio

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SPIKA, We the Bacteria, Triennale Milano 2025
©Alessandro Saletta e Agnese Bedini | DSL Studio

Una wellness company completa al servizio del buon costruire.

La sostenibilità in #casaisolmant non è un concetto astratto ma un progetto concreto, un impegno quotidiano che ha come obiettivo assicurare il maggior benessere alle persone all’interno dei propri spazi abitativi, nel rispetto dell’ambiente in cui viviamo.

Oggi ci impegniamo per un’edilizia sostenibile su due fronti principali:

1. prevedere l’utilizzo di materie prime e manufatti che nella loro produzione riducano gli impatti negativi sull’ambiente; 2. ottimizzare e migliorare le soluzioni per il risanamento del patrimonio edilizio esistente, per ridurre l’eccesso di consumi energetici e migliorare la fruibilità degli spazi attraverso un maggiore isolamento degli stessi.

Scopri su isolmant.it il nostro impegno per la sostenibilità, dal protocollo Green Planet ai prodotti Fossil Free.

Giovanni De Niederhäusern | Pininfarina

Architetture del futuro

TRA DESIGN FLUIDO E DINAMICHE COLLABORATIVE

Giovanni de Niederhäusern, s enior v ice p resident delle divisioni Architecture e Product Design Pininfarina

Con una presenza globale e un team di 110 designer, Pininfarina guida una trasformazione che supera le barriere tra architettura, prodotto e ricerca. Giovanni de Niederhäusern racconta visione, metodo e obiettivi di una realtà che rinnova una cultura del progetto lunga 95 anni

Luisa Castiglioni

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La sede principale di Pininfarina a Cambiano, ai piedi delle colline torinesi. Tra la sede di Milano e Torino lavorano 50 progettisti. Altre 50 professionisti lavorano tra Miami e New York. Infine, 10 progettisti sono operativi nella sede di Shanghai

Giovanni De Niederhäusern | Pininfarina

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IL PROGETTO | TL-40 SMALL MODULAR REACTOR

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Dettaglio dell’installazione di Pininfarina, Newcleo e Fincantieri alla Biennale di Venezia 2025, foto Agnese Bedini di DSL Studio

Giovanni De Niederhäusern | Pininfarina

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IL PROGETTO | ISTANBUL AIR TRAFFIC CONTROL TOWER

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Giovanni De Niederhäusern | Pininfarina

IL PROGETTO | ICONIC TOWER A DUBAI INTERNET CITY

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ESTERNI

1831 ESTERNI - Il colore italiano

410 colori per esterni, selezionati e organizzati per supportare i professionisti nella corretta progettazione cromatica della facciata. Un potente alleato per l’edilizia professionale.

Boero - Il colore italiano dal 1831

Boero_coloreitaliano1831

Il piccolo commercio salverà le città?

Le dinamiche del settore commerciale rappresentano oggi, nel loro complesso, uno dei fattori principali di trasformazione dei territori, i punti vendita contribuiscono in modo essenziale alla vitalità e alla sicurezza dell’ambiente urbano e interventi di sostegno a questo tipo di attività possono rientrare, a pieno titolo nelle politiche di rigenerazione urbana. La presa d’atto di queste dinamiche ha spinto molte amministrazioni locali a riflettere sulle diverse valenze del settore in ambito urbano (effetti sulla riqualificazione o sull’impoverimento dei tessuti urbani, ripercussioni su mobilità e traffico, flussi pedonali e aspetti occupazionali) studiando nuove strategie di approccio.

I l ruolo delle R egioni

Alcune Regioni si sono distinte come soggetti particolarmente attivi, sia nel fornire mezzi finanziari per promuovere progetti integrati di recupero e valorizzazione urbana, sia nell’elaborare normative che, direttamente o indirettamente, si propongono di dare sostegno al piccolo commercio. Tali azioni, sempre più spesso divengono una parte fondamentale di politiche di riqualificazione e il coinvolgimento degli operatori economici è un capitolo importante del partenariato pubblico-privato. Molti interventi integrati di recupero di comparti urbani e di valorizzazione dei tessuti commerciali tradizionali sono stati avviati e conclusi negli ultimi anni, sperimentando nuovi strumenti operativi di governo dei processi di trasformazione. Altre questioni riguardano una diversa funzionalizzazione di immobili/contenitori urbani, la redistribuzione delle rendite di posizione tra proprietari immobiliari e utilizzatori delle aree e degli immobili a fini terziari e commerciali, la compartecipazione dei privati alla qualità delle aree centrali della città pubblica, il rapporto tra uso commerciale, turistico e residenziale nei centri storici. Le Regioni sono apparse maggiormente interessate a rinnovare o aggiornare il loro apparato normativo in materia di pianificazione urbanistica e territoriale

tenendo conto delle attività commerciali o all’inserimento di questo tipo di attività sul territorio. Cresce il ruolo attivo e propositivo degli operatori economici, la loro attitudine a cooperare e la disponibilità a riconoscere nell’attore pubblico, anziché un mero dispensatore di servizi, un partner con il quale sviluppare azioni sinergiche che possano aumentare il livello di integrazione fra politiche commerciali e altre politiche pubbliche.

N ormare o liberalizzare

Nell’ambito delle più generali questioni sul rilancio dell’economia del nostro paese rispetto a una perdurante situazione di crisi, negli ultimi anni si è più volte riproposta all’attenzione dell’opinione pubblica la questione della liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura degli esercizi commerciali, in alcune occasioni si è posta l’attenzione sull’effetto di stimolo ai consumi e sul miglioramento dell’offerta turistica e sulla sopravvivenza degli esercizi di vicinato che possono avere un’utilità sociale. Intanto continuano chiusure dei piccoli esercizi, anche nelle città, e perdite di lavoro nelle piccole realtà commerciali, a prescindere dalla loro ubicazione ed escludendo vincoli di qualsiasi natura (esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente e dei beni culturali). Aumentano invece gli addetti nelle grandi strutture o in quelle legate al turismo (per esempio, Outlet Center) o nelle città d’arte o coinvolte da elevati flussi di visitatori o persone soggiornanti per vari periodi (anche studenti). Negli ultimi dieci anni alcune Regioni italiane hanno avviato un percorso che porta a ricondurre all’interno della pianificazione urbanistica le principali scelte sugli insediamenti commerciali sul territorio tendendo a disinnescare i contenuti della Direttiva Servizi 2006/123/Ce (detta direttiva Bolkestein). In pratica, il tentativo è quello di far rivivere normative limitative sul commercio attraverso l’utilizzo di temi come la tutela dell’ambiente, del paesaggio e il consumo di suolo.

Francesco Gastaldi
Università Iuav di Venezia

Monumento

all'Architetto ignoto

Perché là dove si ammira la bellezza spesso non si conosce il nome del suo architetto.

Architetto: figura controversa. Nella legislazione italiana nasce come figura professionale certificata e percorso di laurea solo negli anni 30 del Novecento, precedentemente la sua formazione avviene come sezione delle Accademie di Belle Arti (Plautilla Bricci, diventa “architettrice celebre” in quanto membro dell'Accademia di San Luca). La sua definizione invero affonda nella storia millenaria dell'umanità. Vitruvio lo descrive minuziosamente nel primo dei Dieci libri dell'Architettura, riallacciandosi alle riflessioni di Platone e Aristotele, definendolo “uom di talento, e riflessivo nella dottrina” (“dove ingenoso e docile bisogna egli sia” – nella traduzione di D. Barbaro) e che “Sia perciò egli letterato, prattico nel disegno, erudito nella geometria, e non ignorante d'ottica, istruito nell'aritmetica, siangli note non poche istorie, abbia udito con diligenza i filosofi, saprà di musica, non dee ignorare la medicina, avrà cognizione delle leggi dei giurisprudenti, intenda di astronomia, e i moti del cielo”. Precisa poi le motivazioni della necessità di una così vasta erudizione; a proposito dell'astrologia ne riferisce l'utilità in quanto “si conosce l'oriente, l'occidente, il mezzo di, il settentrione, e la disposizione del cielo, l'equinozio, il solstizio, il corso delle stelle...”. Gli fa eco, molti secoli dopo, Leon Battista Alberti, che nel Prologo del De re aedificatoria riconosce come necessaria per l'architetto la padronanza delle più alte discipline. Ed in effetti recita la Sapienza “quando (il Signore) disponeva le fondamenta della terra, allora io ero con lui come architetto” (Proverbi, 8, 30). Paul Valèry, nell'immaginario dialogo tra Fedro e Socrate, così fa descrivere Eupalinos, l'architetto: “Eupalinos era l'uomo del suo precetto. Non trascurava nulla (...) Tuttavia, gli scrupoli prescritti affinché un edificio durasse erano un'inezia se paragonati a quelli usati per elaborare le emozioni e le vibrazioni dell'ani-

ma del futuro contemplatore della sua opera. Egli preparava alla luce uno strumento incomparabile che irraggiava l'anima nello spazio ove si muovono i mortali, interamente pregna di forme intelligibili e proprietà quasi musicali; simile a quegli oratori e a quei poeti a cui pensavi poco fa, o Socrate, conosceva la misteriosa virtù delle modulazioni impercettibili”.

L a grandezza del piccolo gesto architettonico Percorrendo i nostri centri storici, i nostri paesaggi più amati, pochissimo sappiamo dei loro artefici. Molte sono architetture senza architetti; di molte altre ignoriamo il nome ma ne apprezziamo il canto: l'intonazione, la misura; in altre parole, la coralità. Ai pochi – in proporzione – nomi celebri si affianca una moltitudine di architetti dei quali non si ha più memoria o che, comunque, non hanno raggiunto una chiara fama. Poco sappiamo dei costruttori delle cattedrali medioevali e gotiche, di loro ci rimane solo qualche taccuino e pochi nomi. Accedendo agli archivi storici comunali, dove sono conservati i progetti in data anteriore ai 50 anni, esaminando le pratiche di un secolo fa si scopre un piccolo tesoro, fatto di disegni calibrati, eseguiti con lentezza, spesso a matita, forse timidi, raramente sguaiati. Sono il frutto del paziente lavoro degli architetti “ignoti” di un’epoca non lontana che, con modestia, misura e meticolosità sartoriale, si sono presi cura di quei brani di città e paesaggio che ancora possiamo ammirare. In questo momento carico di perplessità è di conforto e di incoraggiamento celebrare questo silenzioso lavorìo, che ancora sommessamente viene portato avanti, modesto nei sentimenti, tenace nella continua ricerca e studio, forse minuto nella dimensione ma grandioso negli effetti, compiuto lontano dai riflettori e il cui monumento sono i tanti brani di città e di paesaggio che non cessano di commuoverci; è il monumento all'Architetto “ignoto”. Sursum corda

Silvia Nanni Architetto

Gestione e organizzazione del cantiere

Il rischio di sottrazione dei macchinari in cantiere

Il cantiere è senza dubbio un luogo esposto e all’interno del quale transita una molteplicità di persone a vario titolo. Per queste sue caratteristiche è frequente che si verifichino sottrazioni e furti di beni, macchinari e attrezzature di lavoro, in proprietà o a noleggio, in orario notturno ma anche negli orari di apertura diurna. Seguendo alcune regole di comportamento, poco giuridiche e molto pratiche, l’imprenditore può minimizzare i rischi e limitare i danni conseguenti. I comportamenti di ciascun operatore sono determinanti nella prevenzione dei furti di macchinari e attrezzature di lavoro e spesso semplici misure organizzative sono in grado di ridurre sensibilmente il rischio. Bisogna quindi partire dalla formazione del personale, fornendo procedure chiare e facili da applicare. Sappiamo che in cantiere sono previste regole obbligatorie in materia di tesserini di riconoscimento ma anche introdurre stringenti procedure di ammissione ai luoghi di lavoro, per i lavoratori e per i terzi, garantisce l’accesso esclusivamente a personale di cui sia stata verificata l’identità. La redazione poi di una procedura interna da applicare in caso di furto porta a effettuare segnalazioni precise, complete e tempestive all’Autorità Giudiziaria, con effetti positivi ai fini del ritrovamento dei beni sottratti.

I l soccorso della tecnologia

Altro aspetto rilevante riguarda le condizioni fisiche dei luoghi e dei beni presenti. In prima battuta è necessario recintare le zone in cui sono custoditi i beni in cantiere, dotare queste aree di rimesse dotate di serrature adeguate ed anche, ove possibile, dotare i luoghi a rischio di impianti di videosorveglianza o servizi vigilanza notturna. La tecnologia attuale mette a disposizione sul mercato dispositivi di videosorveglianza piuttosto sofisticati a prezzi anche molto abbordabili. Bisogna tenere presente l’effetto deterrente che un impianto del genere può sortire attraverso l’esposizione della cartellonistica obbligatoria e la possibilità di ricostruire l’accaduto attraverso le

immagini spesso aiuta molto le Forze dell’Ordine nell’attività di recupero. La gestione prudente delle chiavi di accensione di qualsiasi macchinario ne sia provvisto è un passo fondamentale. Spesso le chiavi in cantiere vengono lasciate inserite nel quadro del mezzo e non si sa poi chi le abbia prese, per quanto le abbia tenute e se le abbia riconsegnate. Una procedura di registrazione di tutte queste operazioni è in grado di prevenire smarrimenti veri o presunti e quindi di minimizzare il rischio furti. Inoltre, provvedere a legare insieme l’attrezzatura più piccola è una misura empirica ma efficace se in grado di ostacolare la rimozione di beni che diversamente potrebbero essere prelevati con estrema facilità.

A ntifurti e sistemi di localizzazione

L’ultima categoria di misure efficaci è rappresentata dai dispositivi tecnologici con cui dotare i macchinari. Questi, pur non essendo talvolta in grado di azzerare il rischio di furto, sono in grado di creare difficoltà ai malviventi e quindi di ostacolarne l’operato. Ci sono gli antifurti meccanici, il cui utilizzo è in grado di proteggere i macchinari e le attrezzature da tentativi di furto dove il ladro non disponga di utensili in grado di vanificarne l’azione. Molto diffusi sono anche i dispositivi di localizzazione e controllo a distanza attraverso tecnologia Gps o a onde radio. L’utilizzo di queste tecnologie è sicuramente efficace come deterrente e poi successivamente alla sottrazione per facilitare il ritrovamento dei beni. Bisogna però evidenziare che altrettanto sviluppate sono oggi le tecnologie volte ad escluderne o limitarne la funzionalità di cui dispongono le organizzazioni criminali. La somma di tutti questi accorgimenti può effettivamente portare a minimizzare il rischio di sottrazione di beni ed attrezzature di lavoro in cantiere ma sarà sempre compito dell’imprenditore effettuare una lucida e obiettiva analisi dei rischi e dei costi relativi per rendere ogni investimento in questa direzione giustificato e produttivo.

Avv. Lorenzo Perino

Casei Gerola, Pavia | Casei Gerola Logistics Park

Polo logistico ad alta SOSTENIBILITÀ E CONSUMO DI SUOLO ZERO

Il primo polo logistico italiano certificato

Leed Platinum è ststo realizzato su un’area dismessa bonificata di 1 milione di mq. Grazie a tecnologie Bim, impianti efficienti e soluzioni green come pareti vegetali e recupero idrico, unisce sostenibilità e innovazione

Valentina Puglisi, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano

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Il green wall dell’edificio è composto di arbusti e piante di medie dimensioni
I due edifici del polo logistico completati

Casei Gerola, Pavia | Casei Gerola Logistics Park

IL COMMENTO

dell’ing. Filippo Salis, ceo e founder di Sfre

Casei Gerola Logistics Park è un progetto di grande valore in ottica di una logistica del futuro sempre più green e attenta all’ambiente. Un hub flessibile e funzionale che si adatta perfettamente alle esigenze di numerosi operatori del settore, posizionato in uno degli snodi logistici più significativi del Nord Italia. Il concetto di sostenibilità per Casei Gerola Logistics Park è stato duplice: rinnovare e creare valore in una parte di territorio ormai da tempo abbandonata e degradata. Attraverso la riqualificazione del sito è stato infatti possibile riaccendere il valore passato e crearne uno nuovo, grazie alle performance tecnologiche dei due nuovi immobili. Le avanguardie sono state il totale riutilizzo dell’acqua piovana per l’irrigazione, la riduzione del consumo di acqua pari a quasi l’80% del fabbisogno annuale, la stipula di contratti di fornitura 100% proveniente da fonti rinnovabili, il miglioramento in termini di efficienza energetica rispetto ai benchmark di riferimento e l’elevata reintegrazione di aree a verde per oltre il 20% del sito. Quello che rende davvero Platinum il progetto è aver raggiunto l’alto traguardo prefissato, e averne accettato la sfida.

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Il Casei Gerola Park ultimato

STANDARD PROGETTUALI UTILIZZATI

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Posa del solaio di fondazione di tipo areato

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Messa in opera della struttura portante in carpenteria metallica, caratterizzata da una maglia strutturale 17x17 metri

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Realizzazione della struttura portante in acciaio e messa in opera delle lamiere grecate dei solai

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Installazione dei pannelli fotovoltaici in copertura
Messa in opera dei tamponamenti

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Realizzazione della finestra a nastro

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Inserimento delle vasche verdi sul green wall

Casei Gerola, Pavia | Casei Gerola Logistics Park

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LA SCHEDA

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Il Casei Gerola Park con di fianco la vasca di recupero

Casei Gerola, Pavia | Casei Gerola Logistics Park

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Realizzazione delle baie di carico e scarico

Milano | The Sign

Volume direzionale CON FACCIATE DINAMICHE

E TERRAZZE PANORAMICHE

Con la consegna del quarto edificio a L’Oréal Italia, si conclude The Sign, progetto di rigenerazione urbana firmato Progetto Cmr per Covivio. Il nuovo business district milanese, sostenibile e connesso, trasforma l’ex Fonderia Vedani in un polo innovativo, verde e multifunzionale

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Valentina Puglisi, Dipartimento Abc, Politecnico di Milano

Inserimento nel contesto del complesso

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L’edificio Beauty Hub
L’Oréal Italia del complesso The Sign al tramonto | Progetto C mr ©Andrea Martiradonna
The Sign

IL COMMENTO

The Sign, con il suo portato di qualità progettuale e di visione, ha dimostrato la potenzialità insita nel costruire nuovi centri innervati di servizi della futura città policentrica. L’edificio Beauty Hub L’Oréal Italia è il tassello che completa la riqualificazione di questa porzione a sud-ovest della città: uno spazio prima intercluso alla comunità è stato trasformato in un centro innovativo e aperto che ha conseguito la certificazione internazionale Biodivercity, come primo e unico intervento di rigenerazione in Italia che, con il suo parco, sta contribuendo alla valorizzazione della fauna e della flora nello spazio urbano.

Il segno di luce realizzato con un sistema a led che accompagna il visitatore lungo tutto il sistema degli spazi aperti e riproposto anche nel curtain wall tra le interruzioni della pelle metallica degli edifici

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Schizzo progettuale

Planivolumetrico

TECNOLOGIA COSTRUTTIVA DELLA VASCA BIANCA

I piani dell’edificio disposti in modo sfalsato e raggruppati in blocchi da due e le ampie terrazze al quarto e all’ottavo piano che si affacciano sul centro della città Progetto C mr ©Andrea Martiradonna

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Il portale scenografico caratterizzato da un controsoffitto metallico specchiante che riflette il segno di luce a terra | Progetto C mr | ©Andrea Martiradonna

Prospetto principale dell’edificio | Progetto C mr | ©Andrea Martiradonna
Planimetria piano tipo

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Sezione estratta da modello Bim
Render dell’edificio Beauty Hub L’Oréal Italia di The Sign

TECNOLOGIA DELLA POST-TENSIONE

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Giardino di The Sign

Realizzazione degli scavi di fondazione

La platea di fondazione copre una superficie di 7.000 metri quadrati. La scatola interrata è stata eseguita con la tecnologia costruttiva della vasca bianca

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Alcuni esempi di impianti passanti all’interno di platee e muri resi possibili grazie all’utilizzo della progettazione in Bim

Realizzazione dei vani scala in cemento armato gettato in opera

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Struttura portante in cemento armato gettato in opera realizzata senza l’ausilio di ponteggi in facciata (sull’ultimo solaio gli schermi protettivi)

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Messa in opera delle armature del solaio realizzate con cavi di post tensione

Ultimazione della carpenteria e inizio della posa dell’involucro di facciata a montanti e traversi
Messa in opera della carpenteria metallica e varo delle travi a cassone

Milano | The Sign

L’involucro è caratterizzato da un’alternanza di vetro e pannelli in lamiera | Progetto C mr ©Andrea Martiradonna

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Finiture interne ed elementi di separazione tra gli uffici

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Pareti vetrate Lightwall per la separazione degli uffici dalle vie di esodo
Arredi metallici effetto legno installati nel piano mensa aziendali

LA SCHEDA

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La caffetteria

Dettaglio

Torresina 2 COSTRUIRE NEL CUORE DI ROMA

Nel Piano di Zona B44 della città, nasce il progetto Torresina 2, un intervento integrato che unisce efficienza energetica, flessibilità costruttiva e rispetto del paesaggio. Due lotti, soluzioni Scf avanzate e una visione condivisa rendono il complesso un modello urbano innovativo

Nel cuore dell’area di espansione urbana di Torresina 2, a Roma, prende forma un intervento architettonico e ingegneristico che coniuga sensibilità paesaggistica, innovazione strutturale ed efficienza costruttiva. Il complesso, sito in via Angela Sorgato, nasce all’interno del Piano di Zona B44 e si sviluppa su due lotti contigui: uno di nuova edificazione e uno frutto di un intervento di demolizione e ricostruzione su un manufatto preesistente in stato di abbandono. Affidato allo Studio Kpf dell’ing. Vincenzo Iaquinta, il progetto risponde con puntualità alle prescrizioni urbanistiche e paesaggistiche imposte dal contesto, tra cui la salvaguardia delle visuali panoramiche e la tutela dei beni di interesse archeologico, oggetto di specifiche campagne di scavo condotte dalla

Patrizia Spada

stinata all’espansione residenziale, con una previsione insediativa di 2.412 abitanti. Il progetto prevede una volumetria complessiva di 73.590 m 3, così ripartiti: 44.200 m 3 destinati ad edifici residenziali; 13.200

tivi fondamentali, condivisi tra committenza e progettisti. Flessibilità distributiva degli spazi, eliminando elementi portanti verticali che vincolano le configurazioni interne; sicurezza sismica senza Render di progetto

Dettaglio di cantiere | Sistema costruttivo Scf

SOLUZIONI COSTRUTTIVE

La risposta a tali esigenze si è concretizzata nell’adozione del sistema costruttivo Scf, che integra travi Ser e solai Plastbau Metal e Cube a doppia orditura. Questa tecnologia ha permesso di superare i limiti dimensionali tradizionali delle strutture in calcestruzzo armato: luci libere fino a 12 metri per spazi commerciali e 6-7 metri per quelli residenziali, mantenendo spessori strutturali contenuti (max 34 cm) e senza travi emergenti. Un ulteriore vantaggio è costituito dall’integrazione parziale dell’isolamento orizzontale nei pacchetti dei solai strutturali, elemento che ha contribuito in maniera determinante al raggiungi-

mento della classe energetica A++++, riducendo tempi e costi di cantiere. Dal punto di vista della sicurezza antincendio, la resistenza è certificata Rei 120, ottenuta con l’applicazione di un controsoffitto in cartongesso su lamierini zincati di supporto.

ADATTAMENTO AL CONTESTO

E ARTICOLAZIONE DEGLI ACCESSI

Una delle sfide progettuali più rilevanti è stata rappresentata dalla differenza altimetrica del sito. Il progetto ha saputo trasformare questo vincolo in opportunità, articolando gli ingressi su più livelli: da via Paolo Rosi si accede all’area commerciale,

mentre da via Marcello Palmisano e via Angela Sorgato si accede alle residenze. Questa distinzione di flussi ha consentito una più ordinata fruizione del complesso e una maggiore valorizzazione degli spazi aperti. I balconi, progettati in aggetto fino a 3,5 m, fungono anche da filtro tra residenziale e commerciale, senza compromettere l’estetica o la linearità strutturale, grazie alle travi Ser e a un solaio privo di elementi sporgenti.

IL SISTEMA SCF IN CANTIERE

Una delle chiavi del successo realizzativo dell’intervento Torresina 2 è stata la programmazione integrata tra progettista, impresa e il team tecnico Scf. Questo approccio coordinato ha reso possibile l’approvvigionamento del cantiere con cadenze mensili, garantendo la continuità delle lavorazioni senza interruzioni o rallentamenti. Il sistema Scf si è dimostrato decisivo nell’ottimizzare i tempi e semplificare le operazioni in sito. Tre fattori hanno reso possibile questo risultato: le travi Ser, completamente preassemblate in officina certificata, sono state consegnate pronte per la posa:

• in cantiere si è resa necessaria unicamente la loro messa in opera, con un evidente risparmio di tempo e manodopera;

• i solai Plastbau Metal e Cube, grazie alla loro parziale autoportanza, hanno permesso di ridurre al minimo le opere provvisionali di sostegno;

• il piano di montaggio dettagliato, fornito direttamente da Scf, ha guidato con precisione ogni fase di posa, riducendo il margine d’errore ed eliminando incertezze operative.

Questa combinazione ha permesso di alleggerire il lavoro in sito e di abbattere il rischio di errori esecutivi, contribuendo in modo concreto all’efficienza generale dell’intervento. Ma non è solo il cantiere ad aver beneficiato del sistema Scf. Anche la progettazione impiantistica ha potuto godere di un livello di libertà raramente garantito dai sistemi tradizionali.

L’alleggerimento in Eps delle travi e dei solai ha consentito il passaggio verticale degli impianti nei punti necessari, senza compromettere in alcun modo la statica dell’edificio e senza dover ricorrere a modifiche strutturali. Anche in presenza di varianti impiantistiche sopraggiunte in corso d’opera, è stato possibile effettuare forature supplementari in totale sicurezza, evitando l’intercettazione accidentale di travetti grazie alla documentazione tecnica precisa fornita da Scf sin dalle fasi iniziali. In sintesi, il sistema Scf ha offerto non solo una struttura efficiente e performante, ma una piattaforma operativa integrata che ha saputo coniugare progettazione fluida, esecuzione rapida e totale affidabilità in cantiere.

HPL
Evoluzione del cantiere

Dettaglio di cantiere | Sistema costruttivo Ytong

Scelte costruttive AVANZATE PER NICOLE 340

La residenza Nicole 340 sorge nel verde mediterraneo di Bari e ha puntato alla sostenibilità adottando il sistema costruttivo

Ytong di Xella. Un progetto curato da Labinar Architettura Ingegneria e Cosfer

Immobiliare, che coniuga efficienza, estetica e rispetto ambientale

Immersa in un quartiere di Bari ricco di vegetazione mediterranea, la nuova palazzina residenziale Nicole 340 è stata concepita con un progetto curato dall’arch. Vincenzo Rafaele e dall’ing. Pasquale Cappiello (Labinar Architettura Ingegneria) per la parte architettonica e strutturale, e dagli ingegneri Biagio Matera e Angela Martino per la progettazione energetica e sostenibilità ambientale. La direzione dei lavori è stata affidata all’ing. Vito Antonicelli e al geom. Leonardo Dall’Aglio, mentre la realizzazione dell’opera è stata curata dalla Cosfer Immobiliare srl, che ne è anche proprietaria, un’azienda dalla profonda esperienza in campo edile maturata in decenni di attività nel settore delle

Rebecca Alberti

costruzioni e particolarmente sensibile al tema della sostenibilità e della qualità del costruire.

SISTEMA COSTRUTTIVO SOSTENIBILE

L’edificio residenziale plurifamiliare Nicole 340 è composto da tre livelli fuori terra, ciascuna ospitante 4 unità immobiliari, e un piano interrato destinato ad autorimessa. Il contatto con il verde naturale è una delle peculiarità del progetto: gli appartamenti al piano terra dispongono di una pertinenza esterna e giardino di esclusiva proprietà dove sono presenti diverse essenze arboree, quelli del primo e secondo piano sono tutte dotate di balconi e logge di pertinenza e due unità del secondo piano dispongono di collegamento diretto con il roof garden che caratterizza la copertura. Inoltre, un originale giardino verticale ricopre la facciata principale e quella d’ingresso, creando una piacevole dicotomia cromatica tra il verde delle piante e il total white delle facciate finite a intonaco.

RAPIDITÀ ESECUTIVA E QUALITÀ EDILIZIA

Le fasi di progettazione e realizzazione hanno seguito un cronoprogramma particolarmente efficiente, infatti, la fase progettuale si è svolta e conclusa nel secondo semestre 2020 e la fase realizzativa ha visto l’avvio dei lavori a gennaio 2021 per essere conclusi a Giugno 2022. Tale rapidità esecutiva è stata facilitata dalla scelta dei materiali compiuta dai progettisti, che hanno optato per l’impiego del sistema costruttivo Ytong, in calcestruzzo aerato autoclavato per la realizzazione delle pareti esterne di tamponamento. Nel dettaglio, sono stati selezionati i blocchi Ytong Climaplus e Climagold con finitura perimetrale M/F, ideali per realizzare murature monostrato perfettamente isolate, senza necessità di ricorrere a isolanti termici aggiuntivi. Il sistema Ytong è stato apprezzato per le elevate performance tecniche legate al minor spessore complessivo delle murature, rispetto ad altri sistemi, a parità di trasmittanza termica della stratigrafia, e per la sostenibilità ambientale dei materiali. Grazie, infatti, alla sua natura completamente naturale, derivata dalle materie prime quali sabbia, calce e cemento e acqua, mescolate con un agente aerante e maturate tramite vapore mediante un ciclo produttivo efficiente e sostenibile, Ytong possiede un bilancio di ecosostenibilità altamente positivo, attestato dalle Epd di prodotto. I blocchi Ytong abbinano inoltre proprietà di estrema leggerezza, maneggevolezza, facilità di lavorazione e sagomatura in cantiere, a proprietà tecniche importantissime per la sicurezza e salubrità degli ambienti abitativi, quali l’incombustibilità (Euroclasse A1 di reazione al fuoco), ottima

Stratigrafia del tamponamento con i blocchi Ytong Climagold

traspirabilità al vapore, assenza di Voc e sostanze nocive. La posa dei blocchi, eseguita secondo la tecnica a giunto sottile, è stata effettuata con la malta collante Ytong Fix N200 , che si applica sui giunti orizzontali e verticali per realizzare pareti perfettamente planari, prive di ponti termici. Ytong ha contribuito in maniera importante al rispetto degli standard e dei criteri previsti dal Protocollo Itaca Puglia in riferimento alla sostenibilità ambientale degli edifici, rispetto al quale ha raggiunto un punteggio pari a 2,77.

Per l’edificio residenziale plurifamiliare Nicole 340 sono stati selezionati i blocchi Ytong Climaplus e Climagold con finitura perimetrale M/F, ideali per realizzare murature monostrato perfettamente isolate, senza necessità di ricorrere a isolanti termici aggiuntivi

Un mandato PER IL RINNOVAMENTO DEL SISTEMA EDILIZIO

Con il suo insediamento alla presidenza, Ance Lombardia entra in una nuova stagione di cambiamento. L’intervista svela priorità operative, direzioni strategiche e un metodo di governance partecipativa che mette al centro le imprese e i territori

Il neopresidente traccia il percorso di una nuova rappresentanza: inclusiva, proattiva e generativa. Dalle sfide ambientali al rinnovamento normativo, dalla formazione dei giovani alla centralità del ruolo sociale dell’abitare: una visione sistemica per un settore che vuole contare

With the appointment of its new president, Ance Lombardia enters a new season of transformation. The interview reveals operational priorities, strategic directions, and a participatory governance approach that places businesses and local communities at the heart of decision-making

Valentina Piuma

Essere un presidente di ascolto e di azione vuol dire trasformare l’impegno in risposte concrete e dialogo vero. Cos ì Ance Lombardia deve diventare riferimento vivo per chi costruisce il futuro

PERABBONATI

CHI È JOHN BERTAZZI

Un ruolo chiave per costruire città vive e inclusive: i costruttori devono prendersi cura del territorio e delle persone, guidando la rigenerazione urbana con soluzioni concrete e sostenibili

I PUNTI CHIAVE DEL PROGRAMMA

SOLOPERABBONATI

ABBONATI

In un settore in continua evoluzione, innovare significa ascoltare il mercato e investire nella ricerca. Lo confermano i titolari dell’azienda, che ci raccontano come nascono le soluzioni proposte, quali tecnologie sono state recentemente introdotte e quali obiettivi guideranno la crescita nei prossimi anni

Progettisti e imprese si trovano sempre più spesso a intervenire su edifici esistenti cercando soluzioni efficaci, sostenibili, conformi alle normative vigenti, in grado di assicurare costruzioni resilienti e sicure. Pontarolo Engineering, azienda di San Vito al Tagliamento (Pordenone) specializzata in sistemi innovativi e brevettati per il rinforzo strutturale, il miglioramento o adeguamento sismico e l’efficientamento energetico, risponde alle esigenze dei professionisti dell’edilizia, semplificando il lavoro in fase di progetto e ottimizzando le attività in cantiere. Le soluzioni Pontarolo Engineering assicurano semplicità di posa, compatibilità con l’architettura esistente e supporto tecnico specializzato in ogni fase del processo, dalla progettazione alla realizzazione degli interventi. YouBuild ha incontrato il presidente nonché fondatore della società, Valerio Pontarolo, insieme ai figli Luca e, amministratori delegati dell’azienda.

Veronica Monaco
Da sinistra, Valerio, Valentina e Luca Pontarolo

Pontarolo Engineering

RINFORZARE OGGI, PROTEGGERE DOMANI

Verso un futuro di sicurezza sismica con Spyrogrip Sismiko

Un percorso fatto di soluzioni concrete, ricerca e attenzione costante al mercato. La sfida del rinforzo strutturale si gioca ogni giorno sul campo: per vincerla, servono competenze solide, tecnologie affidabili e visione strategica

Nell’ambito del rinforzo strutturale antisismico, innovazione ed efficacia di materiali e tecniche adottate sono fondamentali per assicurare costruzioni resilienti e sicure. Una soluzione di punta in questo settore è Spyrogrip Sismiko, un sistema innovativo brevettato da Pontarolo Engineering, sviluppato e testato in collaborazione con l’Università di Bologna, che consente di migliorare la resistenza sismica di un edificio esistente e allo stesso tempo aumentarne la classe energetica. Spyrogrip Sismiko rappresenta un’evoluzione nel campo del rinforzo sismico grazie alla sua composizione unica: il sistema di distanziatori regolabili e pannelli in Eps Twinpor, dall’elevato potere isolante, si installa direttamente sulla muratura esistente fungendo da cassero per la creazione di uno strato in calcestruzzo armato addossato alla parete che ne migliora il comportamento sismico, potenziando la capacità di assorbimento delle sollecitazioni sismiche dell’edificio nel suo complesso. I pannelli isolanti, allo stesso tempo, servono a contenere il getto di calcestruzzo e rimangono in opera come cappotto termico. L’affidabilità del sistema per affrontare le sfide del rischio sismico in ambito di ristrutturazione e rinforzo del patrimonio edilizio esistente è data dalla combinazione di una solida base teorica, avvalorata da risultati sperimentali e una versatilità applicativa senza precedenti. Il vantaggio più importante di ristrutturare con la tecnologia Spyrogrip Sismiko, rispetto a una riqualificazione tradizionale, sta nel fatto che l’intervento avviene all’esterno dell’edificio, senza intaccare le aree interne; quindi, non è necessario interrompere le normali attività svolte al suo interno. Inoltre, grazie alla facilità di regolazione, consente di inglobare nel sistema nuovi impianti a sostituzione di quelli esistenti, riducendo al minimo le operazioni di demolizione interne; è facilmente sagomabile e regolabile in cantiere.

Riqualificazione sismica ed energetica con Spyrogrip Sismiko

Quali sono, in base alla vostra esperienza, le esigenze più attuali dei progettisti e delle imprese nell’ambito del rinforzo strutturale?

Luca Pontarolo. Nell’ambito delle ristrutturazioni sismiche ed energetiche, le principali esigenze riguardano il poter attuare gli interventi nella maniera meno invasiva possibile e con la massima efficienza. Proprio con questo obiettivo, negli ultimi anni sono stati realizzati molti progetti, soprattutto in ambito pubblico, per la ristrutturazione di edifici come scuole e ospedali, legati al Pnrr.

Le vostre soluzioni per il rinforzo strutturale si distinguono per innovazione. Da dove nasce l’idea e come si sviluppa un nuovo sistema?

Luca Pontarolo. Le idee nascono dallo studio dell’ambiente edilizio e dalle esigenze di progettisti e imprese. La nostra azienda si distingue per l’inno -

Applicazione di Spyrogrip Sismiko
Spyrogrip Sismiko in cantiere

vazione ed è sempre alla ricerca di nuove suggestioni. Valerio Pontarolo. Nel Dna della nostra azienda c’è una grande propensione a individuare le necessità emergenti dei professionisti, in modo da poter offrire soluzioni, con prodotti nuovi o con tecnologie migliorative. Dopo aver analizzato il modus operandi in cantiere e aver recepito le necessità del mercato, derivanti dalla pubblicazione di nuove normative o da moderne esigenze costruttive come la semplificazione dei sistemi, l’antisismica o il risparmio energetico, la nostra azienda si mette al lavoro per sviluppare risposte innovative.

Come supportate i progettisti nelle scelte tecniche e nelle fasi di progettazione?

Luca Pontarolo. La nostra azienda dispone di un reparto tecnico altamente specializzato, in grado di fornire assistenza qualificata sia ai progettisti che alle imprese coinvolte nell'applicazione dei nostri prodotti. Offriamo supporto sia sul piano strutturale che in ambito normativo, attraverso certificazioni e documentazione tecnica a garanzia della qualità dei sistemi e della loro corretta installazione.

Disponete di software dedicati ai progettisti?

Luca Pontarolo. Non abbiamo software proprietari, ma i progettisti possono utilizzare qualsiasi software standard disponibile sul mercato. I certificati e i test svolti sui nostri prodotti vanno a supporto della normativa, fornendo la certezza che la qualità e il risultato dell’adeguamento sismico corrisponda al miglioramento tabellare previsto, o che addirittura sia migliore.

Valerio Pontarolo. All’interno dell’azienda utilizziamo diversi software che aiutano i nostri tecnici a dare risposte ai professionisti, per individuare ad esempio la quantità di prodotto necessaria in un progetto o come tagliare i pezzi per minimizzare gli sfridi.

Tra i vostri prodotti c’è Spyrogrip Sismiko , un sistema che consente di migliorare la resistenza sismica di un edificio esistente e allo stesso tempo aumentarne la classe energetica, con una grande versatilità applicativa. Come si è sviluppato?

Valerio Pontarolo. Molti prodotti presenti sul mercato consentono di realizzare interventi antisismici o di risparmio energetico. La caratteristica unica di Spyrogrip Sismiko, che rende il sistema innovativo nel mercato, è la possibilità di conseguire entrambi i risultati con una sola soluzione e operando solo all’esterno, in modo da consentire il proseguimento delle attività all’interno delle strutture. Questo è un vantaggio non da poco nelle scuole, dove gli studenti

Da sinistra, Luca, Valentina e Valerio Pontarolo

Pontarolo Engineering

IL CASSERO CLIMABLOCK COME GUSCIO ANTISISMICO

L’utilizzo del sistema Climablock di Pontarolo Engineering rappresenta una soluzione alternativa a Spyrogrip Sismiko per la messa in sicurezza sismica e, al contempo, per l’efficientamento energetico degli edifici, creando dei veri e propri setti in calcestruzzo armato che lavorano da esoscheletro. Intervenendo principalmente dall’esterno, questa tecnologia consente di mantenere pienamente operativa la struttura durante l’intero periodo dei lavori. La soluzione prevede la realizzazione di un guscio antisismico, ottenuto mediante la costruzione di una parete in calcestruzzo armato termoisolata, collegata alla struttura portante esistente tramite ancoraggi meccanici. L’intervento utilizza i casseri Climablock, adattandosi alle forometrie già presenti nell’edificio. Il progetto strutturale dimensiona il guscio antisismico, definendo lo spessore della parete in calcestruzzo armato, il tipo e la disposizione delle armature, nonché le modalità di ancoraggio alla struttura esistente. Parallelamente, l’analisi delle caratteristiche termiche dell’edificio consente al termotecnico di determinare il livello di riqualificazione energetica desiderato, selezionando di conseguenza lo spessore dell’Eps Twinpor, materiale isolante che costituisce i casseri a rimanere Climablock. I casseri Climablock, disponibili in moduli standard, vengono forniti all’impresa

esecutrice preassemblati o da assemblare direttamente in cantiere. La loro adattabilità consente un’applicazione agevole e personalizzata sulle pareti da realizzare, a cura del personale dell’impresa stessa.

Supporto tecnico, dalla valutazione alla soluzione

La scelta tra una soluzione e l’altra dipende principalmente dai calcoli strutturali e deve essere valutata caso per caso. In linea generale, quando sono presenti strutture idonee a sopportare carichi verticali, come travi e pilastri, è possibile utilizzare il sistema Climablock. Al contrario, in presenza di strutture in muratura portante, è preferibile impiegare il sistema Spyrogrip Sismiko, che consente di collegare in modo diffuso la nuova parete in cemento armato alla struttura esistente. Un ulteriore elemento da considerare è lo spessore del guscio: con Climablock si realizzano dei veri e propri setti in calcestruzzo armato (da 16 centimetri di spessore in su), mentre Spyrogrip Sismiko consente di realizzare anche spessori ridotti (presidio antiribaltamento). L’ufficio tecnicocommerciale di Pontarolo Engineering accompagna il progettista in ogni fase del processo, dall’analisi preliminare alla scelta della soluzione più idonea, garantendo competenza, disponibilità e soluzioni su misura per ogni intervento.

Riqualificazione sismica e energetica con Climablock

Applicazione di Climablock come guscio antisismico
Climablock in cantiere

possono continuare a frequentare, o nei condomini, dove possiamo intervenire senza dover far evacuare gli appartamenti. Spyrogrip Sismiko permette inoltre di abbattere i costi, poiché consente di realizzare contemporaneamente l’installazione del sistema a cappotto e l’adeguamento antisismico della struttura, ottimizzando la posa e i materiali utilizzati.

Tra i vantaggi del prodotto c’è anche la possibilità di inglobare nuovi impianti. Di che tipo? Valerio Pontarolo. Quando si procede con il rinnovamento di un edificio solitamente si agisce anche sul rifacimento degli impianti idraulici ed elettrici. Solitamente questo comporta un grave disagio per gli utenti, poiché bisogna intervenire internamente con opere di demolizione. Con Spyrogrip Sismiko, operando solo esternamente, ciò non è più necessario. Il sistema a cappotto viene installato direttamente sulla muratura esistente mediante distanziatori regolabili, svolgendo anche la funzione di cassero per la realizzazione di uno strato in calcestruzzo armato adiacente alla parete. In questo modo, si crea una sorta di esoscheletro intorno al fabbricato. Prima di procedere con queste operazioni, vengono predisposti all’esterno tutti i nuovi impianti, mentre quelli esistenti, destinati a essere dismessi, vengono inglobati e protetti all’interno del cappotto. Fino a oggi questo metodo non veniva adottato e qui sta la vera innovazione: non tanto nel risultato tecnico, ma nel risultato economico, pratico e di gestione del cantiere. Luca Pontarolo. Dal punto di vista economico risulta anche vantaggioso perché in un unico passaggio vengono realizzati sia l’adeguamento sismico che l’efficientamento energetico. In un intervento tradizionale, oltre a dover lavorare anche all’interno, ciò non avviene.

Qual è la durabilità dei vostri sistemi a cappotto?

Valerio Pontarolo. Pontarolo Engineering propone un kit completo per il sistema cappotto, che comprende tutti i componenti, dai pannelli isolanti fino alle finiture. La normativa attuale richiede un unico fornitore per garantire la qualità del sistema, e proprio per questo le assicurazioni rilasciano più facilmente polizze su cappotti certificati e completi, come quelli offerti da Pontarolo. I sistemi che non hanno determinate caratteristiche, invece, sono sempre più spesso esclusi dalle coperture.

Di fronte agli eventi atmosferici estremi di questi ultimi anni, come risponde il vostro sistema a cappotto?

Valerio Pontarolo. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e nel mercato iniziava a farsi strada

l’esigenza di avere prodotti antigradine. I cappotti realizzati finora con gli standard del passato non erano infatti più sufficienti per garantire prestazioni efficienti contro gli eventi meteorologici più estremi. La nostra azienda ha individuato una formula di miscelazione per l’intonachino e una modalità di posa in opera che garantisce una resistenza all’impatto di 275 joule. Il nostro prodotto ha superato il test di prova, effettuato con una palla di acciaio da 10 centimetri di diametro lasciata cadere da un’altezza di quasi 8 metri, senza riportare danni.

Quali sono le vostre aspettative sulla crescita del business in questo segmento di mercato?

Luca Pontarolo. Ci aspettiamo che cresca la consapevolezza sul discorso dell’antisismica e del risparmio energetico, nel reparto pubblico ma soprattutto in quello privato. Ci aspettiamo di conseguire buoni risultati, nonostante la riduzione degli incentivi per gli interventi pubblici. Percepiamo la diffusione dell’interesse su queste tematiche e la crescita costante nella preparazione dei progettisti, che sempre di più sanno come operare e come applicare i prodotti.

Valerio Pontarolo. Tra l’altro oggi lo Stato richiede un’assicurazione contro gli eventi catastrofali, tra cui è annoverato anche il terremoto. Per rilasciare le polizze, le assicurazioni fanno delle analisi tecniche sui fabbricati: qualora vengano rispettate determinate caratteristiche strutturali, allora le polizze sono facilmente accessibili con costi contenuti; in caso contrario, è anche possibile che le assicurazioni non vengano concesse.

Come si chiuderà il 2025 e cosa vi aspettate dal 2026?

Valentina Pontarolo. Il 2025 si chiuderà in maniera positiva, in controtendenza rispetto alle dinamiche del mercato, caratterizzato da una certa incertezza. Nel 2025 Pontarolo Engineering sta mantenendo un livello simile a quello dell’anno scorso. Ci auguriamo che il prossimo anno, e questo dipenderà anche dal mercato, si possa crescere di più. Valerio Pontarolo. Siamo in controtendenza perché, nel periodo del superbonus 110%, molti hanno adottato i nostri sistemi: si sono accorti che funzionano sia sotto l’aspetto pratico, sia qualitativo ed economico, e non li hanno più abbandonati. È vero che il mercato dei sistemi tradizionali è calato, ma Pontarolo Engineering ha guadagnato quote di mercato rispetto ai competitor, mantenendo, se non superando, i valori del 2024. Non so dove ci porterà il 2026: ho l’impressione che il mondo stia impazzendo, si stanno rovinando tutti gli equilibri mondiali. Noi restiamo fiduciosi, certi della qualità dei nostri prodotti.

Adeguamento e miglioramento sismico

Rinforzare il costruito LA SFIDA DELL’ANTISISMICA

Adeguare edifici esistenti alle normative sismiche è una sfida complessa e cruciale. Tecniche come intonaci armati, Frcm, cappotti strutturali e microcalcestruzzi Hpfrc permettono di migliorare la resistenza e contenere i rischi per l’incolumità pubblica

Matteo Cazzaniga

PERABBONATI

SOLOPERABBONATI

PERABBONATI

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Rinforzi strutturali

Sistemi certificati e soluzioni innovative di ingegneria sismica per il ripristino, il restauro e il rinforzo strutturale con materiali compositi FRP FRCM CRM

Let’s collaborate to build a better future in safe and environmentally friendly world

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Sicurezza strutturale

Modelli probabilistici PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO

La valutazione del rischio sismico è cruciale per la sicurezza strutturale. I modelli probabilistici, come la simulazione Monte Carlo e la distribuzione di Poisson, permettono di stimare l’impatto dei terremoti su edifici e infrastrutture, ottimizzando prevenzione e progettazione

Corrado Maria Petrucci

L’eleganza di questi giganti d’acciaio e vetro nasconde una sfida ingegneristica: progettarli per resistere a eventi sismici imprevedibili. Qui, i metodi probabilistici offrono un approccio innovativo per valutare il rischio, trasformando l’incertezza in un calcolo di sicurezza

PERABBONATI

MATEMATICA E APPROCCIO PROBABILISTICO

I grattacieli non sono solo simboli di progresso, ma anche indicatori della nostra capacità di adattamento. Attraverso metodi probabilistici, gli ingegneri possono prevedere come queste strutture reagirebbero a scosse future, garantendo che le nostre città non siano solo alte, ma anche sicure

SOLOPERABBONATI

Ogni grattacielo è un’opera d’arte e di scienza, ma come si calcola la sua resistenza a un terremoto? L’ingegneria sismica moderna si affida a modelli probabilistici, che analizzano i dati storici e le simulazioni per stimare la probabilità di danni

Analisi pushover PER EDIFICI IN MURATURA

La valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici in muratura esistenti è cruciale per la sicurezza strutturale. L’analisi pushover, tecnica statica non lineare, consente di simulare il comportamento della struttura sotto carichi sismici crescenti, evidenziandone punti deboli e capacità di resistenza

Nelle foto esempi di edifici in muratura nelle città storiche italiane, testimonianze architettoniche di grande valore, spesso vulnerabili sotto l’azione sismica. La loro conservazione richiede interventi mirati che coniughino sicurezza strutturale e rispetto del patrimonio

PERABBONATI

LIMITI E INCERTEZZE

SOLOPERABBONATI

PERABBONATI

SCENARI PER IL FUTURO

wienerberger

Muratura armata SISMORESISTENTE PER PARETI PORTANTI

Nel comune di San Secondo Parmense, un progetto edilizio residenziale impiega il blocco in laterizio armato Porotherm Bio ma Evolution di Wienerberger per coniugare sicurezza sismica, efficienza energetica e sostenibilità

Nel cuore della pianura parmense, il comune di San Secondo è stato protagonista di un intervento edilizio residenziale che coniuga sicurezza strutturale, efficienza energetica e sostenibilità. Il progetto, volto a valorizzare il patrimonio immobiliare locale e incrementare l’offerta abitativa, si distingue per l’adozione di soluzioni costruttive all’avanguardia, in particolare il blocco in laterizio Porotherm Bio Ma Evolution, fornito da wienerberger, azienda leader nella fornitura di soluzioni per l’intero involucro edilizio.

Rebecca Alberti
Blocco Porotherm

IL COMMENTO

del geom. Andrea Benecchi, progettista dell’intervento

La scelta del blocco Porotherm Bio ma Evolution nasce dalla volontà di utilizzare un sistema costruttivo resistente, in grado di garantire un elevato livello di sicurezza sismica e, al contempo, nella fase di cantiere, una posa facile e veloce grazie alla modularità. L’impiego di questo prodotto consente inoltre di applicare il cappotto termico con semplicità, senza incorrere in alcun tipo di problema.

PERFORMANCE STRUTTURALE E ADATTABILITÀ PROGETTUALE

La scelta di questo blocco risponde a precise esigenze progettuali: garantire elevate prestazioni meccaniche e sismiche in un’area classificata a medio rischio sismico, assicurando al contempo un approccio costruttivo sostenibile. Porotherm Bio Ma Evolution è progettato per offrire una muratura armata altamente performante, capace di integrare armature verticali e orizzontali direttamente nella struttura muraria, migliorando la risposta dell’edificio alle sollecitazioni sismiche.

Dal punto di vista tecnico, il blocco si distingue per:

• elevata resistenza meccanica, ideale per edifici multipiano;

• duttilità strutturale e flessibilità progettuale, superiori rispetto alla muratura portante tradizionale;

• comportamento monolitico tridimensionale, capace di resistere efficacemente a sollecitazioni verticali e orizzontali;

• libertà progettuale, grazie all’inserimento di pilastrini armati con malta M10 e staffe in acciaio integrate nei corsi orizzontali.

I VANTAGGI DELLA MURATURA ARMATA

Nel progetto di San Secondo Parmense, Porotherm Bio Ma Evolution è stato impiegato per la realizzazione delle pareti portanti, contribuendo alla costruzione di unità abitative moderne, sicure e confortevoli. L’intervento ha dimostrato come l’innovazione nel laterizio possa rispondere efficacemente alle esigenze dell’edilizia contemporanea, anche in ambito residenziale. Uno dei principali vantaggi della muratura armata è la sua capacità di unire la semplicità costruttiva della muratura tradizionale con le prestazioni statiche delle strutture in cemento armato. Questo sistema consente di realizzare edifici con un comportamento strutturale

omogeneo, in grado di dissipare efficacemente l’energia sismica. Inoltre, la muratura armata offre un’elevata durabilità nel tempo, una manutenzione ridotta e un’ottima compatibilità con le esigenze di isolamento termico e acustico, contribuendo così al benessere abitativo e alla sostenibilità dell’edificio.

PROGETTARE E COSTRUIRE IN SICUREZZA

In Italia, la costruzione di strutture portanti in muratura armata è regolata dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 (Ntc 2018), che definiscono requisiti e linee guida progettuali in relazione alle sollecitazioni sismiche. In questo contesto, wienerberger Italia propone la propria gamma di tecnologie antisismiche in laterizio Porotherm Bio Ma Evolution. Questi blocchi modulari porizzati, combinati con apposite armature, rappresentano un’evoluzione per le strutture in muratura portante. Consentono la progettazione di edifici con notevole resistenza meccanica e sismica, offrendo maggiore flessibilità progettuale. Inoltre, permettono di realizzare un involucro edilizio più uniforme, riducendo i ponti termici e contenendo i costi rispetto a soluzioni con telaio in cemento armato.

Nel progetto di San Secondo Parmense, Porotherm B io m a E volution è stato impiegato per la realizzazione delle pareti portanti assicurando prestazioni di sicurezza e sostenibilità

Consolidamento DELLE STRUTTURE MURARIE STORICHE

Nel restauro architettonico, il consolidamento delle murature storiche richiede soluzioni

compatibili e non invasive. Malte naturali e betoncini in calce idraulica, come Boiacca

Iniezione 100 e Structura, garantiscono efficacia, traspirabilità e rispetto dell’identità del costruito

Restauro di Castel Fahlburg, esempio virtuoso di conservazione storica, ha visto l’impiego di materiali naturali e tradizionali, tra cui quelli della linea Calchèra San Giorgio, specializzata in bioedilizia e recupero architettonico

Nel campo del restauro architettonico, e in particolare negli interventi su edifici storici, il consolidamento delle strutture murarie rappresenta un momento cruciale per assicurare la conservazione nel tempo e la sicurezza statica del manufatto. Questo tipo di intervento richiede grande sensibilità progettuale, conoscenza delle tecniche costruttive tradizionali e, soprattutto, l’impiego di materiali compatibili con la natura storica delle murature. Le murature antiche, realizzate con mattoni, pietra naturale, tufo o materiali misti, presentano spesso discontinuità interne, vuoti e fessurazioni. Questi fenomeni possono derivare da antiche modalità costruttive o da eventi traumatici come cedimenti, vibrazioni, sollecitazioni sismiche o semplicemente dal degrado progressivo dei materiali nel tempo. Tali irregolarità compromettono l’uniformità della struttura, riducendone la capacità portante e provocando una perdita di adesione tra gli elementi costitutivi. Intervenire in modo efficace e rispettoso significa, quindi, scegliere soluzioni non invasive, in grado di rafforzare la struttura senza alterarne l’identità. In questo contesto si collocano le tecniche di iniezione consolidante e i sistemi di rinforzo strutturale basati sull’impiego di malte naturali e betoncini in calce idraulica pozzolanica, formulati appositamente per offrire massima compatibilità chimico-fisica con i supporti originari.

RESTAURO SOSTENIBILE

Un esempio emblematico è rappresentato dalla Boiacca Iniezione 100 – Calchèra San Giorgio, sviluppata per il consolidamento delle murature mediante iniezione. Si tratta di una malta fluida preconfezionata, priva di componenti dannosi, composta da calce aerea ad alto titolo d’idrato di calcio, pozzolane naturali micronizzate e additivi specifici per il controllo del ritiro plastico. Questa formulazione garantisce ottime prestazioni meccaniche, pur mantenendo un basso modulo elastico e un’elevata capacità diffusiva al vapore acqueo. Queste proprietà la rendono ideale per il riempimento di vuoti e volumi mancanti, anche in contesti critici, come murature fortemente

Applicazione del sistema Crm

degradate, umide o disgregate, dove sono necessarie azioni di consolidamento delicato e profondo. Inoltre, la sua traspirabilità evita fenomeni di condensazione interna e contribuisce al mantenimento dell’equilibrio igrometrico, fondamentale per la durabilità dell’intervento. Quando le condizioni statiche dell’edificio richiedono un consolidamento più consistente, in particolare nei casi di adeguamento sismico o rinforzo localizzato, si può ricorrere all’utilizzo di betoncini strutturali armati, come Structura – Calchèra San Giorgio. Si tratta di un prodotto minerale e sostenibile, composto esclusivamente da calce aerea pura, pozzolane naturali di diversa energia reattiva e aggregati calcareo-silicei selezionati, formulato per garantire elevate prestazioni meccaniche anche in assenza di cemento, grazie all’azione idraulica delle pozzolane. Structura è ideale per il consolidamento strutturale in presenza di sistemi compositi a matrice inorganica (come tessuti strutturali in fibra minerale), per il recupero di archi, volte, cupole, cordoli e murature armate, e trova ampio impiego nel restauro di edifici monumentali, storici e in bioedilizia. Oltre all’aspetto prestazionale, questo betoncino si distingue per la totale assenza di sostanze dannose, la traspirabilità, la resistenza agli attacchi alcalini, e la sua capacità di regolare naturalmente l’umidità, contribuendo a preservare la salubrità degli ambienti interni.

VALORIZZARE L’IDENTITÀ DEL COSTRUITO

La qualità di questi materiali risiede non solo nella loro efficacia tecnica, ma anche nella loro affinità con la materia dell’edificio storico. L’obiettivo non è solo rinforzare, ma valorizzare l’identità del costruito, intervenendo con materiali che parlano la stessa lingua di quelli origina-

ri. Solo in questo modo si possono garantire interventi duraturi, reversibili e sostenibili, nel pieno rispetto dei princìpi del restauro conservativo. Il consolidamento delle murature storiche richiede un approccio integrato, dove la conoscenza dei materiali, la corretta diagnosi e la scelta di tecnologie compatibili diventano strumenti essenziali. L’impiego di malte naturali ad alte prestazioni, come la Boiacca Iniezione 100 e il betoncino Structura, dimostra come innovazione e tradizione possano convivere armoniosamente per preservare il passato con intelligenza e responsabilità.

Interventi puntuali di restauro e consolidamento

CANTIERI DI RILEVANZA STORICA

Le malte per il consolidamento Calchèra San Giorgio sono state protagoniste in prestigiosi interventi di restauro in Italia e all’estero. Ecco alcuni esempi emblematici:

• Mura di Pisa

• Complesso conventuale Sacro Cuore, Rio Pusteria (Bz)

• Porta Nuova (Vr)

• Biblioteca di Ostuni (Ba)

• Scuole Mazzini – Da Vinci (Sv)

• Fortificazioni La Valletta, Malta

• Scuole Crispi (Tn)

• Palazzo Ducale (Ve)

• Forte Belvedere (Ge)

• Hotel S. Pietro, Portovenere (Sp)

• Villa Bottini (Lu)

• Caserma Rossani (Ba)

• Mura veneziane a Crema (Cr)

• Vecchio Ospedale di Volterra (Pi)

Adeguamento sismico ED ENERGETICO DI EDIFICI ESISTENTI

Isotex è leader europeo nella produzione di blocchi cassero e solai in legno cemento. Forte di 40 anni di esperienza in Italia e oltre 400mila abitazioni realizzate, offre soluzioni antisismiche ed ecosostenibili, tra cui l’esoscheletro per la riqualificazione edilizia efficiente e sicura

Rebecca Alberti

Isotex è leader europeo da oltre 40 anni nella produzione di blocchi cassero, blocchi per pareti ventilate, tramezze e solai in legno cemento. Il blocco Isotex è nato in Germania nel 1946 ed è presente in Italia dal 1985. Isotex in Europa ha realizzato più di 400mila abitazioni ecosostenibili e antisismiche. Oggi l’azienda conta su uno staff dicirca 150 collaboratori tra dipendenti e agenti, che coprono capillarmente tutto il territorio nazionale e internazionale. Gli impianti di produzione completamente automatizzati e collaudati, garantiscono qualità e quantità costanti. L’azienda si è contraddistinta negli anni per ricerca, innovazione e qualità dei prodotti.

Oggi ha raggiunto l‘82% della quota di mercato del legno cemento e rappresenta l’alternativa più utilizzata rispetto ai sistemi tradizionali. Nell’intervista a Loris Chinello, proprietario con il fratello Eros di Isotex, abbiamo parlato dell’ultima innovazione dell’azienda, esoscheletro, una soluzione tecnologica che permette, con un unico intervento semplice e veloce, la messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti secondo le normative vigenti.

Quali sono i vantaggi del sistema costruttivo Isotex?

Uno dei principali vantaggi è che con una sola operazione di posa in opera, semplice e veloce, Isotex sostituisce la struttura a travi e pilastri, tamponamenti e cappotto esterno (i blocchi vengono riempiti in calcestruzzo con l’inserimento di armature verticali e orizzontali),

in quanto l’isolante è già inserito all’interno del blocco cassero. Si dimezzano quindi i tempi di realizzazione della struttura e di conseguenza i costi, riducendo il fabbisogno di manodopera (non servono operatori specializzati). Con i blocchi speciali si ottiene una struttura perfettamente omogenea sotto l’aspetto antisismico, termico, acustico (eliminando i relativi ponti termici e acustici), di resistenza al fuoco e nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economia circolare. Tutte queste caratteristiche tecniche sono certificate da università e laboratori accreditati e altamente qualificati, consentendo il completo rispetto di tutte le normative vigenti. Grazie alla facilità di posa, alle caratteristiche tecniche, al comfort abitativo e ai costi competitivi, Isotex trova un grande riscontro da parte di tecnici, costruttori e acquirenti. Isotex è in grado di offrire squadre di posa e calcolo strutturale. Ulteriori vantaggi sono sicurezza antisismica (Ntc 2018), sicurezza al fuoco (Rei 120-240), eccellente comportamento al fuoco di facciata (Test lepir2), isolamento termico (Zeb-nZEB), isolamento acustico in classe I°, velocità di posa, riduzione

Da sinistra, Loris ed Eros Chinello, i fratelli titolari di Isotex

dei costi di costruzione, economia circolare, sostenibilità ambientale e benessere indoor.

Quali innovazioni ha introdotto Isotex per ridurre l’impatto ambientale dei suoi prodotti?

Per la realizzazione di tutti i prodotti Isotex vengono utilizzate materie prime di qualità, come legno di abete non trattato e 100% riciclato, privo di additivi e sostanze chimiche. I nostri prodotti sono certificati per la sostenibilità ambientale e hanno ottenuto la Dichiarazione

Ambientale di Prodotto Epd di tipo III per l’intera gamma. Molta importanza viene data anche alla qualità e alla sostenibilità dell’inserto isolante all’interno del blocco cassero Isotex, infatti, è stato scelto l’isolante in eps made of Neopor BMBcert di Basf, questo garantisce un minor impatto ambientale e quindi una riduzione delle emissioni in atmosfera di CO2. Sono disponibili due linee di inserti isolanti in Eps con grafite certificate ReMade in classe C (15% di riciclato) o ReMade in classe A+ (100% di riciclato). Di massima importanza è anche il tema della salute e benessere degli ambienti indoor. Isotex ha superato brillantemente il test Voc, con valori misurati 100/150 volte al di sotto dei valori limite imposti dai vari protocolli di sostenibilità (Cam, Leed, Breeam). Testando i prodotti Isotex l’etichetta conseguita attraverso la prova è stata la massima possibile: Indoor Air Comfort Gold, a garanzia di qualità abitativa.

Nel periodo del Superbonus avete presentato un nuovo prodotto, Esoscheletro: di che cosa si tratta e perché avete deciso di realizzarlo?

L’esoscheletro Isotex è un’innovativa soluzione tecnologica che permette, con un unico intervento semplice e veloce, la messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico degli edifici esistenti secondo le normative vigenti. Nel caso in cui non si volesse o non si potesse optare per una demolizione/ricostruzione, Isotex propone una soluzione innovativa e non invasiva che permette a chi abita all’interno degli edifici di non dover traslocare durante l’esecuzione dei lavori. Si tratta di un intervento di adeguamento sismico ed energetico dell’immobile mediante l’installazione di un esoscheletro. Questa struttura, completamente realizzata con blocchi cassero in legno cemento Isotex, viene costruita adiacente alla struttura esistente, per tutta la sua altezza, e collegata a quest’ultima tramite dei connettori metallici. Queste pareti di rinforzo (Esoscheletro Isotex) permettono la messa in opera sia di un intervento di adeguamento sismico sia di un intervento di isolamento termico. Le ottime prestazioni antisismiche del sistema costruttivo Isotex permettono di adeguare sismicamente l’immobile esistente, mentre la presenza dell’inserto isolante Eps in Neopor BMBcert di Basf (fonti rinnovabili ovvero biomassa), contenuto all’interno dei blocchi cassero, configura la messa in opera di un cappotto protetto con ottime caratteristi-

che di efficientamento energetico. L’esoscheletro Isotex lavora in sinergia alle strutture esistenti (in c.a. o muratura) permettendo di sgravare queste ultime dell’azione sismica orizzontale, che rappresenta la principale causa dei crolli e dei ribaltamenti fuori piano che si verificano durante un evento sismico. L’esoscheletro Isotex serve per la messa in sicurezza sismica degli edifici soprattutto per gli immobili ubicati in zona 1-2-3. Inoltre, è possibile richiedere la Relazione tecnica redatta dal prof. Alberto Pavese (Università ed Eucentre di Pavia) e ottenere gli incentivi di Edilizia scolastica Pnrr e Bonus edilizia. Quali sono i vantaggi di un adeguamento sismico ed energetico con Esoscheletro Isotex?

Li elenco nell’ordine:

1. intervento non invasivo: l’esoscheletro realizzato sul lato esterno delle pareti perimetrali esistenti può dare la possibilità agli inquilini di rimanere nelle proprie case durante i lavori;

2. con una sola operazione di posa si ottiene un duplice intervento: antisismico e di isolamento termico. Inoltre si risolvono problematiche di sicurezza al fuoco e di isolamento acustico;

3. la notevole velocità di posa, che caratterizza il sistema costruttivo Isotex, garantisce a chi abita gli edifici di ridurre fortemente le tempistiche di cantiere;

4. gli innovativi inserti isolanti in Eps made of Neopor BMBcert di Basf, all’interno dei blocchi cassero in legno cemento Isotex, consentono il pieno rispetto dei requisiti Cam garantendo ottime prestazioni in termini di efficientamento energetico.

Lo stabilimento Isotex di Poviglio, in provincia di Reggio Emilia e l'esterno del piazzale dello stabilimento con i blocchi Isotex

RIQUALIFICAZIONE SCOLASTICA

Il comune Marta si trova sulle sponde del lago di Bolsena, nella provincia di Viterbo. Qui sorge l’Istituto Comprensivo Statale Paolo Ruffini, composto dalle scuole dell’infanzia, primarie e medie. Un grande complesso che raccoglie migliaia di alunni dai tre ai quattordici anni. Fa parte del complesso anche la scuola di primaria Dante Alighieri. Un grande edificio composto da un piano terra rialzato e un primo piano, finito di costruire nel 1960. Un edificio che, vista la sua età, aveva bisogno di un intervento di riqualificazione, un intervento che rendesse più sicura la struttura dal punto di vista sismico e che migliorasse le prestazioni energetiche. Un edificio che garantisse totale sicurezza agli studenti, agli insegnanti e a tutti coloro che frequentano la scuola. Il Comune di Marta ha deciso di eseguire i lavori di riqualificazione affidandosi al sistema costruttivo in legno cemento Isotex e in particolar modo alla nuova soluzione presentata da Isotex nel 2022 per la riqualificazione degli edifici tramite esoscheletro.

IL CANTIERE DI CONSOLIDAMENTO CON ESOSCHELETRO

L’edificio è stato consolidato con l’esoscheletro Isotex, per tutta la sua altezza e per tutto il suo perimetro lato esterno. L’esoscheletro è stato ancorato all’edificio esistente tramite dei connettori metallici. Sono state, quindi, create delle pareti di rinforzo, vincolate alla struttura esistente. L’esoscheletro Isotex lavora in sinergia, sgravando la struttura esistente dall’azione sismica orizzontale, che è la principale causa di crolli e di ribaltamenti. Le pareti sismo-resistenti dell’esoscheletro sono debolmente armate a maglia reticolare. Ad ogni corso è stata inserita l’armatura orizzontale, ogni sei corsi è stato gettato il calcestruzzo all’interno dei blocchi cassero e inserite le armature verticali. L’esoscheletro ha messo in sicurezza l’edificio, lo ha reso antisismico.

LE PARETI DI RINFORZO

Le pareti di rinforzo Isotex, in questo particolare edificio, sono state realizzate con blocchi cassero HB 25/16 e HDIII 30/7 con grafite in

polistirene Neopor BMBcert di Basf (15% riciclato come da requisiti Cam). La combinazione dei blocchi Isotex con l’inserto in Eps ha permesso di migliorare la classe energetica dell’edificio, con conseguente risparmio sui consumi e riduzione delle emissioni di CO2. Oltre alla sicurezza sismica e all’efficientamento energetico, l’esoscheletro Isotex ha garantito tre vantaggi molto importanti. Durante i lavori le attività si sono svolte normalmente, gli studenti hanno potuto frequentare regolarmente le lezioni, non c’è stato bisogno di spostare l’attività scolastica in un altro luogo. Nessun inconveniente per lo staff scolastico e nessun trasloco, con un conseguente risparmio economico. Grazie alla velocità di posa della tecnologia Isotex i lavori sono durati pochissimi mesi. Oltre all’aspetto sismico ed energetico, l’utilizzo dell’esoscheletro Isotex ha permesso all’edificio scolastico d’incrementare notevolmente le sue prestazioni di resistenza al fuoco, efficienza, isolamento acustico e sostenibilità

PRINCIPI DNSH E I REQUISITI CAM

L’intervento di riqualificazione con l’esoscheletro Isotex ha permesso anche di rispettare tutti i principi Dnsh, requisiti imposti dal Pnrr. Per accedere ai finanziamenti, infatti, la Scuola Dante Alighieri doveva rispettare precisi criteri: prevenire e ridurre l’inquinamento, essere sostenibile, non produrre significative emissioni di gas serra, non determinare un impatto negativo sul clima. Tutti requisiti ampiamente soddisfatti. È stato garantito anche il pieno rispetto dei requisiti Cam, basati sul modello di sviluppo di economia circolare, d’obbligo per qualsiasi appalto pubblico. La scuola Dante Alighieri oggi risulta sicura dal punto di vista sismico ed estremamente efficiente dal punto di vista energetico. È un perfetto esempio di riqualificazione edilizia riuscita. Una struttura sicura e idonea a ospitare ogni giorno centinaia di studenti e tutto il personale scolastico. Un edificio sostenibile che lascia in eredità un futuro più green.

Cantiere di riqualificazione della scuola primaria Dante Alighieri di Marta, in provincia di Viterbo
Posa dei primi corsi dell’esoscheletro con i connettori
Dettaglio della finestra

Recupero di strutture IN CALCESTRUZZO IN ZONA SISMICA

Nel recupero delle strutture in calcestruzzo armato, Mapei propone tecnologie avanzate come le malte fibrorinforzate della linea Zero, efficaci nel ripristino strutturale con basso impatto ambientale. Soluzioni rapide, performanti e sostenibili per ogni esigenza di cantiere

Nell’edilizia contemporanea, il recupero delle strutture in calcestruzzo armato rappresenta sempre più una sfida tecnica e progettuale. Gli effetti del degrado e del passare del tempo e le conseguenze di eventi eccezionali, come i terremoti, hanno portato allo sviluppo di tecniche e prodotti di ripristino e di rinforzo sempre più evoluti, con l’obiettivo di prevenire o limitare i potenziali meccanismi di collasso strutturale.

Planitop Rasa & Ripara R4 Extra Zero fa parte della linea di prodotti CO 2 Fully Offset in the Entire Life Cycle

Ripristino e rasatura di elementi in calcestruzzo con Planitop Rasa & Ripara R4 Zero

Tra le soluzioni più efficaci per le strutture in calcestruzzo armato si distinguono i rinforzi con materiali compositi Frp (Fibre Reinforced Polymer) e l’impiego di calcestruzzi fibrorinforzati ad alte prestazioni (Hpc) di tecnologia Frc (Fibre Renforced Concrete).

Entrambe le tecnologie consentono di incrementare la resistenza meccanica ai carichi statici e dinamici degli elementi rinforzati in maniera localizzata tramite interventi rapidi e poco invasivi, minimizzando l’incremento di massa e rigidezza originarie della struttura.

Prima di intervenire con qualsiasi tecnica di rinforzo è, però, indispensabile ripristinare l’integrità degli elementi strutturali ammalorati. Il ripristino non è solo una fase preparatoria, ma è una condizione necessaria

Ripristino di strutture soggette ad aggressione solfatica con Mapegrout Ripara Facile Zero

per garantire la continuità meccanica del supporto e la corretta adesione dei materiali di rinforzo. Il processo prevede:

• la preparazione del supporto tramite la rimozione del calcestruzzo degradato e la sua pulizia accurata fino a ottenere una superficie solida e ruvida, con asperità non inferiori a 5 mm;

• la protezione delle armature esposte con malta cementizia anticorrosiva (Mapefer 1K Zero);

• la ricostruzione volumetrica con malte strutturali ad alte prestazioni.

RIPRISTINO DEL CALCESTRUZZO

Mapei ha sviluppato una linea completa di prodotti per il ripristino delle strutture in calcestruzzo, studiata appositamente per gli interventi su tutte le tipologie di edifici. L’offerta spazia da prodotti tissotropici a prodotti colabili, con differenti tempi di presa e per differenti spessori di applicazione, adattandosi alle varie esigenze progettuali e di cantiere che possono presentarsi.

Tra i prodotti di più recente sviluppo c’è Planitop Rasa & Ripara R4 Extra Zero, l’evoluzione della tecnologia

Mapei nel campo del ripristino strutturale. Si tratta di una malta cementizia tissotropica fibrorinforzata, a presa semi-rapida e a ritiro compensato, studiata per garantire prestazioni superiori e una maggiore flessibilità applicativa.

La presa semi-rapida permette maggior tempo di lavorabilità; quindi, il nuovo prodotto è ideale per il ripristino anche di ampie superfici, soprattutto nelle stagioni più calde, senza precludere la possibilità di essere impiegato anche durante tutto l’arco dell’anno. Può essere applicata in uno spessore compreso tra 3 e 40 mm in una sola mano, ed è indicata per la regolarizzazione di difetti e il ripristino di superfici in calcestruzzo. Grazie alla sua finitura civile fine, conferisce un ec-

cellente aspetto estetico ed è direttamente pitturabile, senza necessità di ulteriori trattamenti. Planitop Rasa & Ripara R4 Extra Zero è conforme alla En 1504-3 per le malte da ripristino strutturali di classe R4 e alla En 1504-2 per i sistemi di protezione delle superfici in calcestruzzo.

LE ALTRE MALTE STRUTTURALI

DELLA LINEA ZERO

Altre malte strutturali con diversa reologia o tempo di presa, utili per soddisfare tutte le esigenze di cantiere, sono i prodotti:

• Planitop Rasa & Ripara R4 Zero: malta tissotropica a presa rapida, di classe R4, ideale per ripristino e rasatura di elementi in calcestruzzo. Conforme alla En 1504-3 per le malte da ripristino strutturali di classe R4 e alla En 1504-2.

• Mapegrout Ripara Facile Zero: malta tissotropica strutturale a presa normale, formulata per il ripristino di strutture soggette anche ad aggressione solfatica. Applicabile manualmente o con macchina a miscelazione continua, è conforme alla En 1504-3 per le malte da ripristino strutturali di classe R4.

• Mapefill Zero: malta colabile strutturale ideale per ancoraggi di precisione e ripristini. Risponde ai requisiti minimi richiesti dalla En 1504-6, relativa all’ancoraggio delle armature d’acciaio e quelli richiesti dalla En1504-3 per le malte da ripristino strutturali di classe R4.

Questi prodotti fanno parte della linea Zero, oltre 200 soluzioni per l’edilizia a emissioni di CO₂ compensate, sviluppate dai laboratori di ricerca Mapei, dimostrando che è possibile coniugare innovazione, durabilità e responsabilità ambientale. Le emissioni residue sono compensate tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati, a sostegno di progetti di protezione delle foreste.

Ripristino di una trave in calcestruzzo con Planitop Rasa & Ripara R4 Extra Zero
Mapefill Zero è la malta colabile strutturale per ancoraggi di precisione e ripristini

Sistema di giunzione PER BARRE D’ARMATURA

EFFICIENTE E SICURO

I giunti Modix ottengono l’aggiornamento Eta, confermando la leadership nel settore delle connessioni per barre d’armatura. Nuove classi d’acciaio supportate, prestazioni sismiche potenziate e il nuovo manicotto garantiscono efficienza, sicurezza e versatilità

Nel panorama delle soluzioni per l’ingegneria strutturale, il sistema Modix di Peikko rappresenta da anni un punto di riferimento per l’affidabilità, la versatilità e la qualità nella giunzione delle barre d’armatura. Recentemente, i giunti Modix per barre d’armatura hanno ottenuto un aggiornamento dell’Eta (European Technical Assessment - Valutazione Tecnica Europea), confermando e ampliando le loro prestazioni.

NUOVE APPLICAZIONI

L’Eta aggiornata non è solo un riconoscimento formale, ma un vero e proprio salto di qualità che

I manicotti per armatura Modix sono utilizzati per realizzare connessioni meccaniche tra le barre d’armatura ad aderenza migliorata e le strutture in calcestruzzo gettato in opera e prefabbricato

apre nuove possibilità applicative e consolida la posizione di Modix come sistema leader nel settore delle connessioni meccaniche per barre d’armatura. L’aggiornamento dell’Eta ha introdotto una serie di miglioramenti tecnici che rendono il sistema ancora più completo e competitivo:

• ampliamento delle classi di acciaio supportate: ora i giunti Modix sono valutati per le classi B500B, B500C, B450C (fino a Ø32 mm) e B550B (fino a Ø32 mm), offrendo una compatibilità ancora più ampia con le armature comunemente utilizzate nei progetti strutturali europei;

• resistenza sismica migliorata: è stata aggiornata la resistenza alla fatica a basso numero di cicli, fondamentale per le applicazioni in zona sismica. In particolare, il sistema è ora certificato per B500C (fino a Ø30 mm) e B450C (fino a Ø32 mm), garantendo prestazioni elevate anche in condizioni dinamiche estreme;

• nuovo manicotto Smbc: è stato introdotto un nuovo tipo di manicotto, Smbc con dispositivo di centraggio, disponibile per diametri da Ø20 a Ø28 mm, che amplia ulteriormente la flessibilità del sistema e consente soluzioni più efficienti in cantiere;

• unicità dell’approvazione: Modix è oggi l’unico sistema di giunzione meccanica che copre quattro classi di acciaio con un unico sistema approvato, semplificando la progettazione, la gestione dei materiali e l’esecuzione in cantiere.

UN SISTEMA PENSATO

PER L’EFFICIENZA E LA SICUREZZA

Il sistema Modix si basa su un principio semplice ma estremamente efficace: la giunzione meccanica delle barre d’armatura tramite manicotti filettati, che consente di ottenere connessioni ad alte prestazioni senza necessità di sovrapposizioni o saldature.

Questo approccio garantisce:

• riduzione degli ingombri nelle zone di giunzione;

• facilità di montaggio anche in condizioni di spazio limitato;

• controllabilità e tracciabilità delle connessioni;

• affidabilità strutturale certificata.

Grazie alla modularità del sistema, Modix si adatta perfettamente a una vasta gamma di applicazioni: giunzioni in elementi prefabbricati, connessioni in getti in opera, collegamenti tra pilastri e travi, pareti e nuclei in calcestruzzo armato, fino alle strutture in zona sismica dove la sicurezza è prioritaria.

AGGIORNAMENTO ETA, QUALITÀ E PRESTAZIONI

Il conseguimento dell’Eta aggiornata rappresenta una tappa fondamentale nel continuo miglioramento della linea Modix. L’Eta non è solo un requisito normativo, ma un marchio di qualità e prestazioni, che attesta la conformità del sistema ai più alti standard europei in termini di sicurezza, durabilità e affidabilità. Si tratta di una scelta strategica per progettisti e imprese. Per progettisti, direttori lavori e imprese di costruzione, scegliere Modix, infatti significa affidarsi a una soluzione collaudata, supportata da un’ampia documentazione tecnica, da un servizio di assistenza competente e da una rete logistica efficiente. L’Eta aggiornata amplia le possibilità di applicazione dei giunti Modix rendendoli una scelta ancora più versatile e affidabile.

La modularità del sistema Modix si adatta a una vasta gamma di applicazioni, anche alle strutture in zona sismica dove la sicurezza è prioritaria

Ascensori in emergenza TRA SICUREZZA SISMICA E ANTINCENDIO

Gli ascensori svolgono un ruolo fondamentale nella sicurezza degli edifici in caso di emergenza. Le norme uni En 81-77 e uni En 81-72/73 regolano il comportamento degli impianti in caso di terremoti e incendi, garantendo protezione, evacuazione sicura e riduzione dei rischi per gli occupanti

Impianto in struttura ospedaliera

si

Le situazioni di emergenza che possono verificarsi all’interno di un edificio, come i terremoti e gli incendi, devono essere attentamente valutate in fase di progettazione. Conseguentemente, ove necessario, devono essere adottate soluzioni idonee a garantire la sicurezza delle persone, anche all’interno degli elevatori. È importante ricordare che l’ascensore è una macchina e, come tale, può essere messo fuori uso sia meccanicamente sia elettricamente da circostanze eccezionali.

I TERREMOTI

La principale norma da rispettare è sempre quella di non utilizzare gli ascensori in caso di terremoto, ma in certe applicazioni è necessario ricorrere alla norma Uni En 81-77 che stabilisce i requisiti di sicurezza aggiuntivi per gli ascensori installati in zone sismiche. La norma ha tra i suoi obiettivi quello di ridurre i tempi di inattività degli ascensori dopo un terremoto in edifici destinati a resistere a eventi sismici, ma anche quello di considerare come evacuare le persone con mobilità ridotta secondo le indicazioni della norma Uni En 81-76 Uso degli ascensori per l’evacuazione delle persone disabili.

La norma Uni En 81-77 chiede di adottare soluzioni che minimizzino il numero di ascensori non operativi dopo un terremoto, che limitino danni ai componenti degli ascensori compreso il prevenire perdite di olio o altri fluidi, in special modo per gli ascensori oleodinamici. Quindi sinteticamente si occupa di ridurre i rischi per le persone durante un evento sismico, cercare di impedire che le persone rimangano bloccate nella cabina dell’ascensore, ma anche di progettare l’elevatore secondo criteri più stringenti al fine che non venga danneggiato dall’evento sismico.

Ma come fa l’ascensore ad attivare le modalità di funzionamento in caso di terremoto? Normalmente viene previsto un sensore sismico collegato al quadro di manovra dell’ascensore. All’inizio del terremoto una specifica manovra elettrica porta l’ascensore, con o senza persone all’interno della cabina, al piano di uscita indicato in fase di progettazione, normalmente quello più vicino e che permette una via di fuga sicura, bloccandone poi l’uso fino a quando non viene ripristinato da un tecnico manutentore.

Nel caso che, al momento del recepimento del segnale,

dove
vedono la botola e la scala sul tetto della cabina

la cabina sia in movimento, con o senza persone all’interno, con o senza chiamate attivate dalla pulsantiera di cabina o da quelle dei piani, anziché andare al piano designato, andrà e si fermerà al piano in quel momento più vicino al piano sicuro indicato in fase di progettazione, aprirà le porte e si metterà fuori servizio, restando quindi ferma al piano.

GLI INCENDI

Un’altra situazione di emergenza è l’insorgere di un incendio nell’edificio. In questi casi occorre fare riferimento a due norme specifiche. La norma Uni En 81-72 ha come oggetto i nuovi ascensori per passeggeri e per merci che possono essere utilizzati per fini antincendio e di evacuazione sotto il controllo e comando dei vigili del fuoco. In particolare, la normativa tratta le seguenti tematiche:

• il vano di corsa dell’ascensore e l’ambiente dell’ascensore, assicurando che siano progettati per ridurre l’ingresso dell’incendio, del calore e del fumo nel vano di corsa dell’ascensore, negli spazi del macchinario e nelle aree sicure;

• che il progetto dell’edificio limiti l’ingresso di acqua nel vano di corsa;

• che l’ascensore antincendio non sia utilizzato come via di fuga;

• che il vano di corsa e l’ambiente dell’ascensore siano protetti dal fuoco con un livello di protezione almeno pari alla struttura dell’edificio;

ACCORGIMENTI PER LA CABINA E IL VANO CORSA

In questi elevatori possono essere presenti accorgimenti particolari come un sistema di deflusso delle acque utilizzate dai vvf che potrebbero allagare la fossa del vano corsa dell’elevatore, una botola sul tetto della cabina per permettere di liberare eventuali utenti intrappolati, una scala per raggiungere il piano di sbarco dalla cabina, contatti, apparecchiature e condutture stagne in modo che possano funzionare anche in presenza di acqua. L’ascensore è quindi un elemento che partecipa alla protezione delle persone presenti all’interno di un edificio se si verifica un’emergenza, rendendosi strumento di prevenzione e salvataggio delle vite umane.

• che esista un’alimentazione elettrica sicura e affidabile;

• che le condutture elettriche dell’ascensore siano protette dal fuoco con un livello di protezione dall’incendio adeguato.

La norma Uni En 81-73 specifica le richieste e le regole di sicurezza per garantire il comportamento degli ascensori nel caso di incendio nell’edificio. Essa definisce in pratica come l’ascensore deve comportarsi in caso di allarme incendio. Questo ascensore non opera sotto il diretto controllo dei Vvf ma deve attivarsi automaticamente per portare la cabina a un piano designato sempre dai Vvf, deve attivare l’apertura delle porte e la messa fuori servizio per consentire l’evacuazione delle persone in un’area compartimentata e difesa dalle fiamme, oppure ad uno sbarco che permetta l’utilizzo di una via d’uscita d’emergenza.

CENNI SULLE NORME DI RIFERIMENTO

EMERGENZE NEGLI EDIFICI E RUOLO DEGLI ASCENSORI

• Le emergenze come terremoti e incendi vanno valutate in fase di progettazione.

• Gli ascensori, essendo macchine, possono essere messi fuori uso da eventi eccezionali.

• È necessario integrare misure di sicurezza specifiche negli impianti elevatori.

EMERGENZE SISMICHE | NORMA UNI EN 81-77

Obiettivi

• Ridurre i tempi di inattività degli ascensori dopo un terremoto

• Proteggere le persone con mobilità ridotta (norma Uni En 81-76)

• Minimizzare guasti meccanici ed elettrici post-sisma

Requisiti principali

• Progettazione dell’elevatore con criteri antisismici

• Prevenzione perdite di olio/fluidi, soprattutto negli impianti oleodinamici

• Limitazione dei danni ai componenti interni

Comportamento in emergenza

• Installazione di sensore sismico collegato al quadro di manovra

• Discesa automatica al piano sicuro più vicino

• Apertura porte e messa fuori servizio fino all’intervento del manutentore

EMERGENZE DA INCENDIO | NORME UNI EN 81-72

E UNI EN 81-73

• Progettazione per ostacolare ingresso di fumo, calore e fuoco

• Prevenzione allagamenti (limitazione ingresso acqua)

• Ascensore non usato come via di fuga

• Protezione dal fuoco almeno pari a quella dell’edificio

• Alimentazione elettrica sicura

• Condutture con adeguata protezione antincendio

Uni En 81-73 | Ascensori con attivazione automatica

• Comportamento in caso di allarme incendio definito

• Discesa automatica al piano di evacuazione indicato dai VVF

• Apertura porte e messa fuori servizio

ACCORGIMENTI TECNICI PER ELEVATORI IN EMERGENZA

• Sistema di deflusso acque antiallagamento

• Botola sul tetto per evacuazione manuale

• Scala interna per raggiungere piano di sbarco

• Componenti e condutture stagne per funzionamento in presenza di acqua

Pali in vetroresina SICUREZZA PASSIVA E SOSTENIBILITÀ

I pali in vetroresina offrono massima sicurezza passiva, resistenza meccanica, isolamento termico ed elettrico, leggerezza e durata oltre 50 anni. Ideali per ogni contesto urbano, riducono l’impatto ambientale e i costi di manutenzione

Ipali in vetroresina Ntet rappresentano una soluzione all’avanguardia nel campo della sicurezza stradale. Classificati come dispositivi di sicurezza passiva, questi pali sono progettati per limitare i danni in caso di impatto veicolare. La loro struttura consente di assorbire parte dell’energia cinetica generata durante un incidente, riducendo le conseguenze per gli occupanti del veicolo. A differenza dei pali in acciaio, che possono causare gravi danni bloccando il veicolo, quelli in vetroresina collassano al suolo, evitando impatti letali. La loro composizione fibrorinforzata e la bassa resistenza al taglio sono elementi chiave per garantire la sicurezza degli automobilisti.

TEST DI RESISTENZA

RISULTATI ECCELLENTI

Ntet ha condotto rigorosi test per verificare le prestazioni dei pali in vetroresina. I risultati hanno evidenziato

Sede n t E t a Garbagnate Milanese

un’elevata resistenza meccanica sia sotto carichi statici che dinamici. Una volta rimosso il carico, la deformazione è nulla, dimostrando l’elasticità e la robustezza del materiale. La fibra di vetro, grazie alla sua natura composita, offre una resistenza superiore agli agenti atmosferici, all’inquinamento chimico e biologico, all’invecchiamento e all’erosione. Il rivestimento in “tessuto non tessuto” di resina poliestere migliora ulteriormente la protezione contro i raggi Uv e garantisce una finitura superficiale di alta qualità.

ISOLAMENTO TERMICO ED ELETTRICO

La vetroresina si distingue per la sua minima conducibilità termica, che contrasta efficacemente le escursioni termiche. Inoltre, la sua elevata resistività elettrica elimina la necessità di messa a terra, rendendo i pali Ntet ideali anche in contesti ad alta tensione.

GEOMETRIA FUNZIONALE

LA FORMA È SOSTANZA

I pali Ntet sono realizzati in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro mediante la tecnica della centrifugazione. Questo processo garantisce una forma tronco-conica e una composizione omogenea, con fibre uniformemente impregnate. La geometria conica consente l’installazione di apparecchiature tramite nastri d’acciaio, collari o altri sistemi di fissaggio. I pali sono adatti a molteplici applicazioni: illuminazione pubblica, semafori, trasmissione elettrica, telecomunicazioni e videosorveglianza. Possono essere installati anche in aree con spazio limitato, come incroci a raso o muri di cinta ravvicinati.

LEGGEREZZA E PRATICITÀ

VANTAGGI LOGISTICI

Con un peso medio di circa 45 kg, i pali in vetroresina sono estremamente leggeri e facili da installare, anche senza l’ausilio di mezzi meccanici. Questo riduce i costi di trasporto e le emissioni di CO₂. Non necessitano di base in cemento, messa a terra, verniciatura o manutenzione periodica.

In caso di danneggiamento, possono essere facilmente sostituiti senza impatti ambientali. La loro leggerezza li rende ideali per interventi rapidi e sostenibili.

DURATA E AFFIDABILITÀ

OLTRE MEZZO SECOLO DI VITA

Grazie alla qualità dei materiali e al processo produttivo, i pali Ntet garantiscono una durata superiore ai 50 anni senza necessità di manutenzione. La resistenza alla corrosione e l’inalterabilità nel tempo li rendono una scelta economicamente vantaggiosa rispetto ai pali in legno, già alla seconda verifica periodica.

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE UN CONTRIBUTO CONCRETO

La vetroresina non rilascia sostanze inquinanti e può essere parzialmente riutilizzata. I pali ntEt si integrano armoniosamente in ambienti urbani e naturali, rispettando il paesaggio e l’ecosistema.

La varietà di forme e colori consente un impatto visivo positivo. Il colore standard è il grigio chiaro (Ral 7035), ma sono disponibili anche altre colorazioni e finiture. È possibile ottenere un effetto legno grazie a un velo esterno in poliestere, che garantisce una superficie liscia e priva di fibre visibili. I pali sono chiusi superiormente con tappi dello stesso colore per evitare infiltrazioni di umidità e sporco.

I pali in vetroresina n t E t

NORMATIVE EUROPEE VERSO UNA SICUREZZA CONDIVISA

L’utilizzo dei pali a sicurezza passiva è regolato da normative nazionali ed europee. La uni En 12767:2019 stabilisce i criteri costruttivi, ma non indica dove installare questi dispositivi. In Italia, manca ancora una direttiva ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Tuttavia, la crescente sensibilità verso la sicurezza stradale e l’adozione di tecnologie avanzate ha spinto enti gestori e progettisti a preferire pali testati e certificati, come quelli in vetroresina ntEt, rispetto ai tradizionali pali rigidi. Anche i principali operatori europei nel settore delle telecomunicazioni stanno sostituendo i pali in legno con quelli in materiali compositi, riconoscendone i vantaggi in termini di sicurezza, durata e sostenibilità.

Ceramica e design PER CITTÀ

MULTICULTURALI

Cersaie torna a Bologna dal 22 al 26 settembre con un layout ampliato e nuove aree tematiche. Il manifesto celebra la bellezza della ceramica e dell’arredobagno, tra innovazione, design e cultura. Lectio magistralis e incontri con grandi architetti arricchiscono il programma degli eventi

Patrizia Spada

PERABBONATI

L’ARCHITETTURA IN CATTEDRA

SOLOPER

PERABBONATI

Comfort acustico INTEGRATO NEI SISTEMI DI PAVIMENTAZIONE

I sistemi innovativi Mapei per nuove costruzioni e ristrutturazioni permettono di rispettare i requisiti passivi, migliorare le prestazioni termoacustiche e ridurre l’impatto ambientale grazie a materiali riciclati e bassi contenuti di Voc

Ristrutturazione: Posa di parquet e ceramica su materassino acustico a basso spessore

L'isolamento acustico è diventato un requisito imprescindibile sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di riqualificazione, spinto dall’evoluzione normativa e dalla crescente attenzione al comfort abitativo. Il quadro normativo nazionale, introdotto con il Dpcm 5-12-97 e rafforzato da successive normative di riferimento (come la Uni 11367 e la Uni 11516), impone requisiti acustici passivi per tutte le categorie edilizie. Tuttavia, solo negli ultimi anni si è assistito a una reale applicazione pratica, grazie a una maggiore sensibilità del mercato e dei progettisti. Mapei, forte del suo impegno in Ricerca & Sviluppo, propone soluzioni efficaci e sostenibili per rispondere a queste esigenze. Il sistema Mapesilent è pensato per edifici di nuova costruzione e consente di realizzare massetti galleggianti ad alte prestazioni termoacustiche, assicurando il rispetto delle normative e il raggiungimento delle classi di efficienza più elevate. Per le ristrutturazioni, dove è spesso necessario intervenire senza modificare le altezze esistenti, Mapei propone Mapesonic Cr, membrana fonoisolante a basso spessore, con funzione anti-frattura e compatibilità con pavimentazioni flottanti, incollate o removibili. Entrambe le soluzioni combinano efficacia tecnica e sostenibilità ambientale, grazie all’uso di materiali riciclati e a un basso contenuto di Voc.

Nuova costruzione: Realizzazione di massetti galleggianti fonoisolanti

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Sistemi modulari PER PAVIMENTI STABILI

E ISPEZIONABILI

Impertek celebra 40 anni di innovazione a Cersaie 2025 con GravitySystem, Border Shield ed EdgePlate: tre soluzioni pensate per semplificare la posa, garantire sicurezza e migliorare la stabilità delle pavimentazioni sopraelevate da esterno

Innovazione, affidabilità e performance. Impertek si presenta all’edizione 2025 di Cersaie con tre nuove soluzioni pensate per rispondere alle esigenze di progettisti e professionisti delle pavimentazioni sopraelevate da esterno: GravitySystem, Border Shield ed EdgePlate. Con quarant’anni di esperienza nel settore, l’azienda propone sistemi che migliorano la stabilità delle superfici, semplificano il lavoro in cantiere e garantiscono sicurezza e durabilità nel tempo.

MODULARITÀ E SICUREZZA

PER OGNI FORMATO

GravitySystem rappresenta per Impertek una svolta tecnica: una soluzione completa che coniuga resistenza al vento, sicurezza e compatibilità con una vasta gamma di formati e finiture. Cuore del sistema è GravityGrid, la griglia modulare progettata per creare pavimentazioni multiformato altamente stabili, sicure e ispezionabili, anche in caso di rottura della finitura. Numerosi sono i componenti che

Il nuovo accessorio EdgePlate, sviluppato per l’incollaggio delle piastrelle verticali lungo i bordi perimetrali delle alzate di pavimentazioni sopraelevate.

Dal 22 al 26 settembre, a Bologna, in occasione di Cersaie 2025 presso la hall 19 - stand B33 – si potranno scoprire da vicino le tre soluzioni GravitySystem, Border Shield ed EdgePlate

Applicazione di GravitySystem

Il sistema antiribaltamento

Border Shield

caratterizzano il sistema e ne ottimizzano ogni fase dell’installazione. Tra i più recenti e innovativi si segnalano: GravityCover, l’accessorio studiato per progetti che prevedono l’utilizzo di erba sintetica, pensato per offrire una copertura perfetta dei punti aperti e prevenire il rischio di affondamenti; GravityFit, il componente che semplifica l’installazione di GravityGrid, consentendo di posizionare le griglie in modo preciso e rapido, riducendo sensibilmente i tempi di posa; GravitySnap, l’accessorio sviluppato per unire tra loro le griglie GravityGrid in assenza di incollaggio delle piastrelle poste in finitura, conferendo così ulteriore solidità all’intera struttura. Elemento distintivo di GravitySystem è la possibilità di ispezionare la superficie sottostante in qualsiasi momento, anche in presenza dei blocchi antivento GravityLock installati: un vantaggio concreto in termini di manutenzione e sicurezza.

GravitySystem è perfettamente compatibile con diverse finiture (tile, multiformato, tappeti erbosi), con molteplici formati (piccole, medie o grandi dimensioni) e con i principali supporti Impertek: BalancePro, MiniPro e Lunar Support.

PROTEZIONE PERIMETRALE

SEMPLICE E ISPEZIONABILE

A fianco di GravitySystem, l’azienda presenta Border Shield: il sistema antiribaltamento progettato per mettere in sicurezza i bordi delle pavimentazioni sopraelevate da esterno, in particolare lungo il perimetro di terrazze residenziali o strutture ricettive. Installato sopra i supporti della linea Pedestal, Border Shield riduce i rischi legati allo spostamento

delle piastrelle perimetrali. L’incastro a coda di rondine ne rende la posa semplice ed intuitiva, mentre la possibilità di sezionarlo consente di adattarlo a superfici di qualsiasi dimensione e a progetti più o meno complessi. Border Shield è compatibile con tutti i supporti dotati di testa QuickOn ed è adatto a piastrelle sia di grande che di piccolo formato. Ulteriore vantaggio è la possibilità di ispezionare l’intera superficie in qualsiasi momento, anche postinstallazione, grazie ai fori centrali che caratterizzano il prodotto.

INCOLLAGGIO VERTICALE

PRECISO E DURATURO

Terza novità in mostra a Cersaie 2025 è EdgePlate, il nuovo accessorio sviluppato per l’incollaggio preciso delle piastrelle verticali lungo i bordi perimetrali delle alzate di pavimentazioni sopraelevate. Ideale per realizzare gradini e alzate eleganti in contesti outdoor, EdgePlate è compatibile con i supporti BalancePro e Lunar Support a partire da 25 mm di altezza e supporta fughe da 2 o 4 mm. Il prodotto si compone di due piastre, una da posizionare alla base del supporto, l’altra da applicare sulla testa. Grazie alla presenza di fori superiori e pettini laterali, è possibile far passare una speciale colla che consente un incollaggio preciso e duraturo delle piastrelle perimetrali; anche in presenza di quote ridotte, l’installazione è sempre possibile.

Le soluzioni proposte da Impertek rispondono concretamente alle necessità operative dei professionisti del settore, combinando efficienza, design e massima adattabilità alle condizioni di cantiere.

Sistemi di scarico AD ALTE PRESTAZIONI PER PROGETTI FLESSIBILI

Nei cantieri edili, recuperare spazio abitabile e garantire comfort acustico è essenziale. Sistemi di scarico innovativi permettono di eliminare la circumventilazione, ridurre l’ingombro e migliorare l’isolamento acustico, ottimizzando la progettazione di edifici multipiano

Adottare un approccio votato all’efficienza e al recupero delle risorse è fondamentale quando si è in cantiere. In particolare, l’aspetto più importante è determinare come e se gli ambienti possano essere ottimizzati, stabilendo il massimo spazio abitabile per i residenti, e se è possibile raggiungere un buon isolamento acustico a vantaggio della vivibilità degli ambienti.

Gli impianti di scarico svolgono un ruolo centrale in questa fase. A supporto dei costruttori edili e dei professionisti del mondo idraulico, Geberit fornisce soluzioni tecniche altamente performanti per ottimizzare gli impianti degli edifici, permettendo il risparmio di spazio e la creazione di ambienti più confortevoli, soprattutto per condomini a più piani.

IL RECUPERO DI SPAZIO ABITABILE

GEBERIT SUPERTUBE

Normalmente, per assicurare il funzionamento dell’impianto, sono necessarie alcune soluzioni piuttosto ingombranti, come colonne di circumventilazione o lunghi collettori in pendenza. Si tratta tuttavia di elementi che rischiano di limitare di molto la superficie abitativa. È proprio in quest’ottica che è nato Geberit SuperTube: frutto del know-how centenario di Geberit, si tratta della tecnologia applicata alle tubazioni idrauliche che permette di contenere il diametro dei tubi di scarico (110 mm), con vantaggi unici in termini di portata di acqua incrementata, recupero di spazio abitabile all’interno dell’edificio, facilità di progettazione e installazione.

La particolarità della tecnologia Supertube consiste nella creazione di una colonna d’aria continua all’interno della tubazione e una gestione ottimizzata della pressione al piede della colonna. Questo è possibile grazie ai tre raccordi di cui è composto il sistema: le braghe Carve o Sovent imprimono al flusso discendente un movimento rotatorio; le curve Bottomturn, che rendono il flusso da rotatorio a lineare nel collettore orizzontale; e le curve Backflip, che imprimono nuovamente un movimento rotatorio al flusso nel caso di ulteriore discesa verticale.

Grazie alla possibilità di eliminare la circumventilazione al piede di colonna e di installare collettori senza pendenza fino a 6 m, viene così recuperato parecchio spazio in più nella fase di progettazione. Un altro vantaggio è invece quello dell’incremento della capacità di scarico a pari diametro (110m), per scarichi ancora più efficienti.

LA SILENZIOSITÀ IN EDIFICI MULTIPIANO

GEBERIT SILENT-PRO

E GEBERIT SILENT-DB20

Un altro aspetto fondamentale quando si progetta l’impianto idraulico di un edificio multipiano è la possibilità di rendere gli scarichi più silenziosi possibile, così da creare spazi più confortevoli dal punto di vista acustico e migliorare la vivibilità della casa. Ideale per l’installazione in edifici residenziali multipiano, i sistemi di scarico fonoisolanti Silent-Pro e Silent-db20 riducono i rumori indesiderati provenienti dalle tubazioni durante il passaggio delle acque reflue, soddisfacendo tutti i principali requisiti di protezione acustica.

I materiali con cui sono realizzati, rispettivamente polipropilene e polietilene, rinforzati con cariche minerali, aumentano considerevolmente il peso di tubi e raccordi, migliorando così le prestazioni

MASSIMA

EFFICACIA

DI PROGETTO E COSTRUZIONE

I raccordi Silent-Pro e Silent-db20 con tecnologia SuperTube sono costituiti dallo stesso materiale dei raccordi tradizionali dei rispettivi sistemi, ma sono più efficaci in termini di prestazioni idrauliche. Grazie al particolare design caratterizzato da una serie di curve e raccordi, si snellisce in maniera significativa la geometria del sistema di scarico, imprimendo un movimento rotatorio all’acqua e ottimizzando il flusso nelle immissioni in colonna e nei cambi di direzione.

Silent-Pro SuperTube è particolarmente adatto per sistemi di scarico in edifici residenziali di almeno 10 metri d’altezza come condomini di 4, 5, 6 piani; infatti, non è più necessario considerare le restrizioni associate ai sistemi di scarico convenzionali, dato che non vi è più l’obbligo di installare la colonna di circumventilazione e posare i collettori in pendenza. In questo modo si snellisce in maniera significativa la geometria del sistema di scarico.

Con Silent-Pro SuperTube viene incrementata la capacit à di scarico fino al 15%, per un massimo di 6,0 l/s per 110 mm di diametro. Questo rende il sistema flessibile rispetto a future estensioni o conversioni d’utilizzo dell’edificio. Geberit ha implementato la tecnologia SuperTube anche nei sistemi insonorizzati a saldare Silent-db20, per un connubio perfetto tra risparmio di spazio abitabile ed elevate prestazioni acustiche. Con Silent-db20 SuperTube, la portata di scarico arriva fino a 12l/s con tubazioni di 110mm di diametro, rendendo questo sistema particolarmente adatto a edifici residenziali o commerciali multipiano con elevate portate e requisiti acustici stringenti (come torri di appartamenti, hotel, edifici di lusso).

acustiche dell’impianto e limitando anche la propagazione del rumore nei punti in cui l’impatto dell’acqua è maggiore.

Soluzioni impermeabili

INTEGRATE

SALUBRI

E DUREVOLI

Una barricaia interrata a -5,80 m, progettata per garantire impermeabilità e salubrità. Grazie alle soluzioni Volteco (Amphibia 3000 Grip, Plastivo 180, WT Panel, Aquascud System), l'opera assicura protezione da acqua, umidità e barriera al gas Radon, nel rispetto delle normative

Nel suggestivo scenario di Voltarrosto, sulle colline di Roseto degli Abruzzi (Te), sorge una nuova struttura destinata a barricaia, realizzata per una storica azienda vitivinicola del territorio. Questo intervento, completamente interrato e sviluppato con fondazioni a -5,80 m rispetto alla quota di campagna, nasce dall’esigenza di coniugare la massima protezione impermeabile e garanzia di salubrità, in un contesto agricolo tra mare e Appennini dove la tradizione vinicola richiede soluzioni tecniche d’avanguardia.

IL CONTESTO E LA SFIDA PROGETTUALE

Patrizia Spada

La realizzazione della struttura interrata risponde non solo ai requisiti prestazionali imposti dal dm 17.01.2018 (Ntc) per la salvaguardia delle opere in calcestruzzo armato dall’acqua e dagli agenti aggressivi, ma anche alle normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (dlgs 101/2020 e dlgs 203/2022) e sugli ambienti destina-

Getto della platea di fondazione
Amphibia 3000 Grip

ti alla trasformazione alimentare. Le scelte tecniche condivise con la progettazione e la committenza sono state finalizzate a garantire l’impermeabilizzazione completa contro le acque di percolamento e le spinte idrostatiche, dall’involucro di fondazione fino alla copertura, e la tutela della salubrità degli ambienti di lavoro e delle aree di stoccaggio del vino, con sistemi di barriera efficaci anche contro gas naturali come radon e metano.

SOLUZIONI TECNOLOGICHE ADOTTATE

In un’ottica di efficienza e ottimizzazione, si è scelto di impiegare un sistema integrato capace di assolvere contemporaneamente le funzioni di impermeabilizzazione, barriera ai gas e gestione dell’umidità: Amphibia 3000 Grip di Volteco, la membrana sintetica in Epdm impermeabile, autoriparante, autosigillante e autoagganciante al calcestruzzo, applicata sotto platea per la protezione da acqua, umidità, radon e metano.

Sui muri verticali, è stato posato Plastivo 180, il rivestimento impermeabile bicomponente, polimero modificato ad alta flessibilità, ideale per la protezione delle pareti verticali contro spinte idrostatiche positive e negative.

La continuità fra platea e murature è stata realizzata tramite sormonto della membrana su Plastivo 180, il tutto rinforzato con il pannello idroespansivo WT

Panel. Giunti e riprese di getto sono stati sigillati con i profili idroespansivi WT Construction e con gli elementi partitori autosigillanti WT Break, ideali per la corretta gestione delle fessurazioni spontanee del calcestruzzo armato che possono formarsi durante la fase di maturazione del getto o a seguito

dei naturali movimenti della struttura. Una corretta gestione di questi fenomeni è essenziale per assicurare la durabilità e la sicurezza dell’opera nel tempo. Inoltre, è stata effettuata la sigillatura preventiva dei nidi di ghiaia con Spidy 15 per garantire omogeneità dei substrati.

Il progetto prevede di assicurare la continuità con il sistema di copertura mediante la posa di Aquascud System, l’impermeabilizzante bicomponente flessibile, seguito da uno strato di geocomposito drenante e una cappa cementizia anti-radice, per la gestione delle acque meteoriche e la protezione durante le fasi di rinterro. Particolare attenzione è stata riservata ai vari giunti e riprese di getto: in particolar modo quello tra muro verticale e solaio, già realizzato e sigillato con il profilo idroespansivo WT Construction, e quello tra solaio e massetto delle pendenze, sigillato con bandella Garvo, nastro coprigiunto impermeabile in banda elastica da utilizzare in abbinamento al rivestimento Plastivo 180, indicato per sigillare fessure e riprese di getto in strutture sottoposte a spinta idrostatica positiva.

I RISULTATI OTTENUTI

La soluzione progettuale ha consentito di ottenere la massima durabilità e protezione delle strutture interrate da umidità e infiltrazioni, garantendone la salubrità ambientale. L’esperienza conferma come la selezione e l’applicazione di tecnologie impermeabilizzanti avanzate, abbinate a una progettazione mirata, rappresentino la risposta più efficace alle nuove sfide dell’edilizia contemporanea, anche nel settore delle opere agricole e alimentari di pregio.

Per approfondire

Sigillatura della ripresa di getto con il profilo idroespandente WT Construction

Impermeabilizzazione delle murature in elevazione con Plastivo

Sistema di drenaggio PER L’ASSE STRADALE SALONICCO – POTIDEA

Nel progetto di riqualificazione dell’asse stradale greco, Aquabox è stato impiegato per realizzare un bacino da 1.550 m³ per la gestione delle acque meteoriche. La soluzione modulare ha garantito efficienza idraulica, sostenibilità e rapidità di posa, migliorando sicurezza e viabilità

Patrizia Spada

ARealizzazione di un bacino per la gestione delle acque meteoriche lungo all’asse stradale che collega Salonicco con Nea Moudania e Potidea, in Grecia

quabox è stato impiegato come elemento chiave nella realizzazione di un bacino per la gestione delle acque meteoriche nell’ambito del progetto infrastrutturale relativo all’asse stradale che collega Salonicco con Nea Moudania e Potidea. Questo segmento, lungo 1,12 km su un tracciato complessivo di 5,3 km, costituiva l’unica porzione della strada nazionale Salonicco-Kassandra a non essere ancora stata adeguata agli standard moderni, rimanendo con una sola corsia per ogni senso di marcia. La sua riqualificazione era quindi cruciale per completare la trasformazione dell’intero collegamento

Aquabox è una soluzione modulare altamente performante per il drenaggio urbano

in una moderna arteria stradale. Il progetto ha previsto l’ampliamento e la conversione dell’arteria principale in una superstrada a quattro corsie, con due corsie per senso di marcia separate da spartitraffico, allo scopo di aumentare la capacità di traffico e migliorare la sicurezza. In parallelo, è stata costruita una rete viaria secondaria, lunga circa 5 km, progettata per garantire un accesso adeguato alle proprietà private, alle strutture esistenti e alle attività presenti lungo il tracciato.

ACQUE PIOVANE E SICUREZZA VIARIA

L’installazione del sistema Aquabox ha comportato un’importante trasformazione infrastrutturale: una semplice strada locale a due corsie è stata completamente riqualificata e ampliata, diventando una moderna arteria a quattro corsie, affiancata da infrastrutture Mep (meccaniche, elettriche e idrauliche) pensate per garantire efficienza, sicurezza e sostenibilità. Dopo anni di pianificazione e ritardi accumulati, i lavori sono stati portati a termine nell’estate del 2022, ad eccezione di un ultimo tratto lungo 1,12 chilometri, che richiedeva ancora interventi specifici. Proprio in questa sezione finale, si è resa indispensabile l’adozione di una soluzione tecnica efficace per la gestione delle acque piovane, con l’obiettivo prioritario di assicurare un rapido smaltimento delle acque meteoriche e mantenere condizioni di viabilità sicure anche in caso di precipitazioni intense. L’area presentava infatti criticità legate al deflusso dell’acqua, che avrebbero potuto compromettere la stabilità della carreggiata e la sicurezza del traffico veicolare.

LA SCELTA DI AQUABOX

Per affrontare questa sfida, Progetto ha collaborato con Enflow, società specializzata nella progettazione di sistemi per il trattamento e la gestione sostenibile delle acque. Insieme hanno valutato diverse alternative e, al termine dell’analisi, hanno scelto di adottare Aquabox, una soluzione modulare e altamente performante per il drenaggio urbano. L’installazione di Aquabox ha garantito un sistema di raccolta e dispersione dell’acqua efficiente e duraturo, contribuendo in modo determinante al completamento dell’opera e al miglioramento complessivo delle condizioni di sicurezza lungo il nuovo asse stradale. La struttura innovativa di Aquabox, realizzata interamente in plastica riciclata, ha dimostrato prestazioni nettamente superiori rispetto ai sistemi tradizionali utilizzati per la gestione delle acque meteoriche, sia in termini di efficienza idraulica che di sostenibilità ambientale.

PUNTI DI FORZA DEL SISTEMA

Uno dei principali punti di forza del sistema è la sua modularità, che consente di progettare bacini di raccolta estremamente flessibili, adattabili a qualsiasi forma e dimensione in funzione delle specifiche esigenze del sito. Oltre alla flessibilità progettuale, Aquabox garantisce un’elevata resistenza strutturale, rendendolo idoneo all’installazione anche sotto carreggiate soggette a traffico pesante, senza comprometterne la stabilità o la funzionalità nel tempo. Il sistema è inoltre caratterizzato da una posa in opera semplice e veloce, che consente una riduzione significativa dei tempi di cantiere e dei relativi costi operativi. Ogni modulo Aquabox ha una capacità di 432 litri e presenta un rapporto di vuoto del 96%, uno

dei più alti disponibili sul mercato, permettendo così un utilizzo estremamente efficiente dello spazio disponibile per l’accumulo temporaneo dell’acqua. Un ulteriore vantaggio tecnico è rappresentato dal volume di scavo ridotto, che limita l’impatto sul terreno e le attività di movimento terra, contribuendo a contenere i costi complessivi dell’intervento e a ridurre l’impronta ambientale del progetto. Nel caso specifico del progetto stradale Salonicco – Nea Moudania – Potidea, è stato installato un bacino Aquabox con una capacità complessiva di 1.550 m³, configurandosi come la più grande installazione di tipo stradale mai realizzata in Grecia con questa tecnologia. A complemento del sistema di raccolta, la società italiana Rototec ha fornito due Unità di Controllo dell’Inquinamento (Pcu), dispositivi fondamentali per garantire la qualità delle acque reflue in uscita. Queste unità svolgono un ruolo essenziale nel processo di trattamento, filtrando efficacemente l’acqua piovana e rimuovendo contaminanti come detriti solidi, oli e residui di carburante, contribuendo così alla tutela dell’ambiente e al rispetto delle normative vigenti in materia di scarico e inquinamento.

Cantiere del bacino Aquabox con una capacità complessiva di 1.550 m³, la più grande installazione di tipo stradale mai realizzata in Grecia con questa tecnologia

Sulla strada DELLA SOSTENIBILITÀ CON AZIONI CONCRETE

Il gruppo industriale internazionale aggiorna la propria impronta di carbonio e punta alla neutralità climatica entro il 2050. In Italia, investe in economia circolare, riduzione dei consumi e prodotti certificati, con interventi mirati su impianti, processi e materiali

Oggi la sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità. Per un Gruppo industriale internazionale come Soprema, l’obiettivo della sostenibilità si traduce in impegni precisi e azioni concrete. Nel 2024, il Gruppo Soprema ha aggiornato la propria impronta di carbonio relativa all’intera catena del valore, utilizzando i sistemi di tracciamento più efficienti e accurati per acquisire informazioni sempre più dettagliate. L’impronta di carbonio del Gruppo per l’anno 2023 risulta pari a 4,3 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, un valore in linea con i risultati del 2021, nonostante il 2023 sia

Fiocchi di cellulosa Univercell Cristal. Un brevetto Soprema per interventi di isolamento termico
Realizzazioni con impiego di isolanti in fibra di legno Pavatex

stato un anno di crescita organica e di maggiore precisione nella rendicontazione non finanziaria. L’obiettivo a lungo termine di Soprema è quello di continuare a individuare e implementare tutte le azioni necessarie per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di zero emissioni entro il 2050, con un primo, importante step di abbattimento del carbon footprint già nel 2030.

L’impegno verso la sostenibilità si traduce in Italia in una serie di interventi specifici sugli impianti produttivi, nei processi e nei prodotti. Soprema Italia investe costantemente in soluzioni energetiche e prodotti innovativi.

SECONDA VITA AGLI SCARTI

DI CARTA GLASSINE

Soprema Italia utilizza la carta glassine (la carta di supporto delle etichette adesive) nel proprio stabilimento di Frosinone. Una volta utilizzata, la parte residua viene inviata presso uno stabilimento in Francia, dove viene impiegata come materia prima per la produzione dei fiocchi di cellulosa Univercell Cristal, una soluzione brevettata Soprema, che unisce la versatilità tipica di questo prodotto per interventi di isolamento termico a un’applicazione più semplice e salubre grazie al minimo spostamento

Le Grand Charles, quartier generale del gruppo Soprema, situato a Strasburgo, nel quartiere Port du Rhin. Inaugurato nell’autunno 2022, questo edificio è molto più di una sede aziendale: è un manifesto di sostenibilità, benessere e architettura responsabile che annovera tetti verdi, sistemi di recupero dell’acqua piovana, pannelli fotovoltaici e pompe geotermiche

di polvere. Nel 2024, sono state riciclate internamente ben 60 tonnellate di carta glassine. Questo processo consente di ridurre sia la quantità di rifiuti destinati alla discarica, sia il consumo di materie prime vergini.

RIDUZIONE DEGLI SPRECHI

Presso lo stabilimento di Salgareda, in Veneto, le pratiche di economia circolare sono state rafforzate su più livelli: i pallet in legno riutilizzabili vengono ora reimpiegati sistematicamente, permettendo di ridurre quasi della metà la quantità di rifiuti in legno generati dal sito. Dal punto di vista delle risorse idriche, l’installazione di un sistema di scambio termico ad acqua a circuito chiuso ha permesso di ridurre del 74% il consumo di acqua di falda. Infine, grazie alla presenza di una torre di evaporazione e di un refrigeratore è stato possibile dimezzare i consumi elettrici e di abbattere le emissioni di gas serra di diverse centinaia di tonnellate.

CONOSCERE L'IMPATTO DEI PRODOTTI LUNGO IL CICLO DI VITA

Molti prodotti Soprema sono dotati di Epd (Enviroinmental Product Declaration): che si tratti di membrane sintetiche, bituminose o isolanti termici, ciascuna gamma è stata verificata da enti terzi che hanno valutato e certificato l’impatto ambientale. Sono state inoltre sviluppate soluzioni a base naturale, come gli isolanti in fibra di legno Pavatex che vantano la certificazione Pefc per la gestione responsabile delle foreste, e impermeabilizzanti liquidi a base acqua con bassi Voc.

Soluzioni certificate PER L’EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA

Tecnologie avanzate per l’isolamento termico degli edifici che rispondono alle sfide della direttiva EpBd. Sistemi a cappotto certificati, finiture ad alta riflettanza e supporto tecnico qualificato contribuiscono alla riqualificazione energetica del costruito

Patrizia Spada

Boero, il colore italiano dal 1831, incrementa e consolida l’offerta di soluzioni per l’isolamento termico degli edifici con la presentazione di nuove soluzioni altamente performanti e certificate a fronte delle sfide previste dalla direttiva europea sulla Prestazione energetica nell’Edilizia (Epbd), detta anche direttiva Case Green.

BOERO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

Collezione colori 1831 Esterni –Il colore italiano

In un contesto in cui l’edilizia è chiamata a rispondere a sfide sempre più ambiziose in tema di sostenibilità e risparmio energetico, Boero conferma il proprio impegno nel supportare progettisti, imprese e applicatori con soluzioni professionali, certificate e in continua evoluzione. Forte di una lunga tradizione nel settore delle pitture e dei sistemi per l’edilizia, l’azienda sviluppa e propone tecnologie ad alte prestazioni per contri-

COLLABORAZIONI PER LA QUALITÀ

L’attenzione alla qualità e all’innovazione si conferma nel ruolo di Boero come socio e partner di importanti realtà del settore:

• Cortexa – Eccellenza nel Sistema a Cappotto;

• Anit, Associazione Nazionale Isolamento Termico e Acustico

• Agenzia per l’Energia Alto Adige - CasaClima, con le quali diffonde conoscenza sul Sistema a Cappotto di qualità.

buire in modo concreto al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, in linea con gli obiettivi europei e le esigenze del costruito contemporaneo.

BOEROTHERM, SISTEMI

DI ISOLAMENTO A CAPPOTTO CERTIFICATI

I sistemi a cappotto per l’isolamento termico degli edifici a marchio Boerotherm sono progettati per ridurre la dispersione del calore e garantire efficienza energetica e comfort abitativo in ogni stagione. Le configurazioni proposte, con pannelli in polistirene espanso Eps, in lana minerale, in resina fenolica e in poliuretano, sono in grado di soddisfare ogni esigenza progettuale. L’efficacia dei sistemi Boerotherm è comprovata dal rilascio della Valutazione tecnica europea – Eta (European Technical Assessment) secondo il documento Ead 040083-00-0404, da parte dell’ Itc-Cnr – Istituto per le Tecnologie della Costruzione, e dalla conseguente

marcatura Ce conforme al Regolamento 305/2011/ Ue I sistemi hanno superato prove specifiche su invecchiamento, comportamento termoigrometrico, reazione al fuoco e resistenza agli urti, attestandone le prestazioni certificate e la durabilità nel tempo, fino a 25 anni, per soluzioni di isolamento sicure e affidabili.

I CICLI VERNICIANTI

DISPONIBILI PER BOEROTHERM

Boero, da sempre impegnata nel recupero e nella decorazione di edifici storici e moderni, propone rivestimenti acrilsilossanici che rispondono con professionalità e affidabilità alle complesse problematiche del costruito, come Biquarz Acrilsilossanico, la soluzione ideale come finitura per facciate con sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm e disponibile in più granulometrie: 1.0, 1.2, 1.5 e 1.2 compatto. Queste finiture sono realizzabili nei colori della nuova collezione Color Reflex, composta da 160 colori, di cui 89 dall’elevata stabilità in esterno, ideali anche per facciate isolate con sistemi a cappotto Boerotherm, perché presentano un indice di riflessione all’infrarosso (IR) > 20 e sono formulati con pigmenti specifici per esterni altamente resistenti alla luce e agli agenti atmosferici. La collezione propone inoltre 10 colori scuri con pigmenti IR riflettenti, realizzabili su richiesta. Anche i colori tratti dalla nuova collezione 1831 Esterni – Il colore italiano, identificati da un indice di riflessione Y>20, sono idonei per le facciate isolate con Boerotherm.

RIQUALIFICAZIONE DI UN CONDOMINIO A TORINO CON BOEROTHERM

Il sistema a cappotto Boerotherm è stato impiegato per la riqualificazione della superficie di oltre 5.000 m² di un condominio a Torino. Il servizio di prescrizione e assistenza tecnica Boero ha collaborato alla definizione del ciclo più idoneo, individuato nel sistema Boerotherm con pannello isolante in resina fenolica, ottimale per realizzare isolamenti termici a basso spessore. L’installazione del sistema ha permesso di ridurre i consumi energetici e di migliorare la coibentazione del costruito, garantendo comfort termico sia in inverno che in estate. Come finitura è stato utilizzato Biquarz Acrilsilossanico 1.5, rivestimento a spessore acrilsilossanico fibrorinforzato 1.5, con fibre che ne migliorano la coesione, prolungando la tenuta del rivestimento, anche in presenza di microcavillature. Grazie alla Tecnologia Mbi (Microbiocida Incapsulato) protegge efficacemente e a lungo il film dall’attacco di microrganismi, quali muffe e alghe.Boero ha collaborato con il partner commerciale Edilcolor Venaria Edilcolor Venaria di Venaria Reale, Torino, distributore di materiali per edilizia e belle arti, che ha fornito un ciclo di prodotti adatto all’edificio e il servizio di consulenza tecnica all’impresa Enerpaper durante i lavori.

1831 Esterni – Il colore italiano include 410 colori proprietari, di cui 85 desaturati, tratti dalle aree cromatiche dei grigi e dei neutri, che incontrano le esigenze dell’edilizia contemporanea e 325 colori cromatici, che esprimono un’ampia selezione di gialli, aranci e rossi, tipici dell’architettura italiana e mediterranea, senza dimenticare blu e verdi, per una proposta cromatica completa.

Stratigrafia del sistema di isolamento a cappotto Boerotherm Fenolico
Collezione colori Color Reflex.
Biquarz Acrilsilossanico 1.5

Sistema di copertura CON FOTOVOLTAICO

INTEGRATO INVISIBILE

SolarGraf è il nuovo sistema fotovoltaico integrato nella lastra FibroGraf, una soluzione architettonica innovativa che fonde estetica, funzionalità e sostenibilità. Senza elementi sporgenti né cablaggi visibili, garantisce impermeabilità, efficienza energetica e impatto ambientale ridotto

Dopo il successo di FibroGraf, la copertura metallica modulare a giunto aggraffato pensata per soddisfare le esigenze delle architetture contemporanee, Fibrotubi compie un ulteriore passo avanti verso l’integrazione energetica con SolarGraf, il nuovo sistema fotovoltaico integrato direttamente nella lastra Fibrograf.

SOLARGRAF: BELLEZZA ED ENERGIA

La copertura con impianto solare non deve più essere considerata soltanto come superficie dedita alla produ-

Patrizia Spada
Solargraf integrato in copertura Fibrograf

zione energetica, ma come parte integrante dell’involucro edilizio, ma una soluzione tecnica e architettonica completa che assicura impermeabilità, resistenza agli agenti atmosferici e continuità estetica. Solargraf nasce proprio da questa visione: un modulo fotovoltaico completamente integrato nella lastra FibroGraf, che si fonde con la copertura creando un effetto visivo uniforme e privo di antiestetici elementi sporgenti. A differenza dei tradizionali pannelli solari, che richiedono staffaggi e strutture di supporto spesso invasivi, questo sistema garantisce pulizia formale e coerenza progettuale, con un impatto estetico minimo e una resa tecnica elevata.

IMPIANTISTICA A BASSO IMPATTO

Solargraf si distingue anche per la totale assenza di cablaggi a vista: l’impiantistica elettrica viene infatti integrata nella sottostruttura della copertura, garantendo una pulizia estetica impeccabile. Tutti i componenti necessari, come scossaline, ottimizzatori, inverter e cablaggi che sono parte integrante della soluzione, sono selezionati per assicurare affidabilità, durata e semplicità di installazione. La qualità del sistema si estende anche alla sostenibilità dei materiali, infatti l’impiego di acciaio XCarb, a basso contenuto di carbonio, contribuisce alla riduzione dell’impronta ambientale, rafforzando l’approccio green dell’edificio nel suo complesso. Il risultato finale è una copertura architettonicamente armoniosa, che unisce in un unico gesto funzionalità, efficienza energetica e protezione. Una soluzione che interpreta l’involucro edilizio come elemento attivo, in grado di generare energia e valorizzare al contempo il linguaggio formale dell’architettura.

SPECIFICHE TECNICHE

Installazione con incastro a scatto (clack)

Altezza della ribattuta 22 mm

Larghezza totale 558 mm

Larghezza effettiva 527 mm

Materiale 0,5 mm XCarb

Lunghezza lastra 2040 mm

Lunghezza della banda testa-coda per ancoraggio le lastre 30 mm

Peso lastra 15 kg

Inclinazione minima falda >9°

Connectors type mC4 Evo2

Compatibilità dei connettori mC4

Cavi di collegamento 4 mm, asimmetrico Vetro in superficie temprato

Sezione Solargfraf integrato in Fibrograf

Parquet d’autore TRA ARTE E SOSTENIBILITÀ

Con quasi un secolo di esperienza, Berti

Pavimenti Legno è leader nel parquet di alta gamma. Pioniera nell’uso del laser per intarsi artistici, l’azienda coniuga innovazione e sostenibilità. Filiera certificata, vernici ecologiche, materiali naturali e processi responsabili per un design consapevole

Con quasi un secolo di esperienza, Berti Pavimenti Legno si è affermata come leader globale nella produzione di parquet di alta gamma. L’azienda è stata la prima al mondo a introdurre la tecnologia laser nella lavorazione del legno, aprendo nuove frontiere nel design di superfici intarsiate e personalizzate, oggi apprezzate in tutto il mondo per qualità e raffinatezza.

SOSTENIBILITÀ

Proseguendo il racconto dell’eccellenza italiana nel settore dei pavimenti in legno, emerge con forza un tema che oggi non può più essere rimandato: la sostenibilità. In un mondo che affronta con urgenza la transizione ecologica, il legno si conferma non solo

Rebecca Alberti

come materiale nobile e versatile, ma anche come risorsa strategica per costruire un futuro più responsabile. Proveniente da foreste gestite in modo consapevole e certificato, questo materiale naturale è in grado di rispondere alle esigenze dell’abitare contemporaneo senza compromettere quelle delle generazioni future. Il legno, infatti, non è solo bello e funzionale: è anche un alleato concreto nella lotta al cambiamento climatico. Ogni metro cubo di legno immagazzina oltre una tonnellata di CO₂, contribuendo attivamente alla riduzione delle emissioni globali. Se impiegato all’interno di pratiche di riforestazione e gestione forestale attiva, diventa parte integrante di un ecosistema virtuoso che tutela la biodiversità e promuove l’equilibrio ambientale.

ARCHITETTURA E DESIGN

Nel settore dell’architettura e del design, il legno è sempre più apprezzato non solo per la sua estetica calda e naturale, ma anche per le sue proprietà isolanti, che migliorano il comfort abitativo e riducono i consumi energetici. È in questo scenario che si inserisce il lavoro di Berti Pavimenti Legno, azienda italiana con oltre 75 anni di storia, che ha fatto della sostenibilità un pilastro della propria filosofia produttiva. Berti non si limita a dichiarare il proprio impegno ambientale: lo traduce in azioni concrete. La filiera è tracciata e certificata (Fsc e Pefc), le vernici utilizzate sono a base d’acqua, prive di solventi e formaldeide, e l’essiccazione avviene in forni a raggi Uv, riducendo del 95% le emissioni nocive rispetto alle vernici tradizionali. Il risultato è un parquet ecologico, resistente e immediatamente calpestabile, che rispetta l’ambiente senza rinunciare alla qualità. Anche nei processi produttivi, l’azienda adotta soluzioni responsabili: impiega materiali

sostenibili come il compensato di betulla, favorisce il recupero degli scarti di lavorazione (provenienti esclusivamente da segatura vergine) e utilizza fonti energetiche rinnovabili. Ogni fase della produzione è pensata per ridurre l’impatto ambientale e promuovere un’economia circolare. Con uno sguardo sempre rivolto al futuro, Berti Pavimenti Legno continua a investire in innovazione sostenibile, offrendo pavimenti che non sono solo superfici da calpestare, ma veri e propri manifesti di responsabilità ambientale e bellezza consapevole. Un esempio virtuoso di come l’eccellenza artigianale possa dialogare con le sfide del nostro tempo.

Nelle immagini abbiamo scelto alcuni esempi di pavimentazioni in legno, dal design contemporaneo, tratte dalla collezione Diesel

Sicurezza integrata NELL’ARCHITETTURA DEL NUOVO WATERFRONT

Nel progetto Leed Gold Waterfront di Levante firmato Rpbw e Obr, le porte blindate Sleek di Dierre assicurano sicurezza, estetica e performance nZEB. Cerniere Macron 5.0, posa filomuro e isolamento termoacustico esaltano l’architettura

trasparente in chiave green

Nell’ambito del progetto strategico Waterfront di Levante, destinato a ridisegnare il fronte costiero genovese, gli studi Renzo Piano Building Workshop (RPBW) e OBR hanno scelto soluzioni all’avanguardia per garantire sostenibilità, estetica e sicurezza. Il nuovo insediamento urbano prevede residenze nZEB (Nearly Zero Energy Building) certificate Leed Gold, immerse in un parco urbano di 16.000 m² e affacciate sul mare nell’area dell’ex Fiera. Per rispondere alle esigenze di protezione e performance energetiche, RPBW ha selezionato le porte blindate Dierre Sleek, in grado di integrarsi perfettamente in un’architettura leggera e trasparente, ispirata alle forme nautiche. I volumi vetrati degli edifici evocano grandi scafi pronti alla navigazione, con le porte Sleek che ne proteggono l’ingresso con discrezione e tecnologia.

Rebecca Alberti
Porte Dierre, con dettaglio della serratura, inserite nel progetto

IL COMMENTO

di Laura De Robertis direttrice marketing di Dierre

Le porte Dierre ormai non sono solamente sinonimo di sicurezza ma anche di grande architettura perché sempre di più spesso vengono scelte dai progettisti per le loro prestazioni e le caratteristiche innovative. Negli anni abbiamo lavorato per coniugare una produzione industriale a un livello di personalizzazione quasi artigianale, intervenendo non solo sul design ma anche sull’isolamento termoacustico con soluzioni sviluppate internamente".

TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL DESIGN

Le porte Sleek sono dotate della cerniera a scomparsa

Macron 5.0, sviluppata dai tecnici Dierre prendendo ispirazione dai meccanismi aeronautici. La cerniera consente un’apertura dell’anta a 180° e una doppia battuta di chiusura, aumentando la tenuta contro rumori e spifferi e offrendo prestazioni isolanti di alto livello.

SOLUZIONI ESTETICHE INTEGRATE

L’installazione filomuro permette di nascondere il telaio, rendendo la porta protagonista del progetto d’arredo e integrarla nella finitura muraria per continuità cromatica e materica. Nel condominio residenziale Edificio di Levante, questa coerenza estetica si estende anche alle porte interne Dierre, con ante laccate bianche e posa complanare, per un risultato architettonico uniforme e curato nei minimi dettagli.

Nell’ambito del progetto strategico Waterfront di Levante, destinato a ridisegnare il fronte costiero genovese, gli studi Renzo Piano Building Workshop (RPBW) e OBR hanno scelto soluzioni all’avanguardia per garantire sostenibilità, estetica e sicurezza. Il nuovo insediamento urbano prevede residenze nZEB (Nearly Zero Energy Building) certificate Leed Gold, immerse in un parco urbano di 16.000 m² e affacciate sul mare nell’area dell’ex Fiera.

Per rispondere alle esigenze di protezione e performance energetiche, RPBW ha selezionato le porte blindate

Dierre Sleek, in grado di integrarsi perfettamente in un’architettura leggera e trasparente, ispirata alle forme nautiche. I volumi vetrati degli edifici evocano grandi scafi pronti alla navigazione, con le porte Sleek che ne proteggono l’ingresso con discrezione e tecnologia.

TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL DESIGN

Le porte Sleek sono dotate della cerniera a scomparsa Macron 5.0, sviluppata dai tecnici Dierre prendendo ispirazione dai meccanismi aeronautici. La cerniera consente un’apertura dell’anta a 180° e una doppia battuta di chiusura, aumentando la tenuta contro rumori e spifferi e offrendo prestazioni isolanti di alto livello.

SOLUZIONI ESTETICHE INTEGRATE

L’installazione filomuro permette di nascondere il telaio, rendendo la porta protagonista del progetto d’arredo e integrarla nella finitura muraria per continuità cromatica e materica. Nel condominio residenziale Edificio di Levante, questa coerenza estetica si estende anche alle porte interne Dierre, con ante laccate bianche e posa complanare, per un risultato architettonico uniforme e curato nei minimi dettagli.

Render degli edifici residenziali del Waterfront di Levante a Genova

PRESTAZIONI TECNICHE E SICUREZZA

Deviatori

nella serratura

Vista del condominio di Levante

Visioni Profile LA LEGGEREZZA DEL VETRO LA FORZA DEL PROFILO

Trasformare la porta in oggetto d’arredo. Funzionale, sicura, ma anche espressiva. Con Visioni Profile, vetro e alluminio si fondono in un design scorrevole che gioca con luce e geometrie, modulando lo spazio con eleganza, leggerezza e discrezione

a porta: archetipo millenario, soglia simbolica tra il dentro e il fuori, tra protezione e apertura. È in questa dualità che si radica la filosofia del Gruppo Aip, azienda italiana che da oltre quarant’anni, da Barge ai piedi del Monviso, ha saputo trasformare un elemento funzionale in un protagonista del design d’interni. Fondata nel 1980 da Adriano Aimar, imprenditore visionario e appassionato sostenitore della cultura manifatturiera italiana, Aip ha rivoluzionato il concetto di porta, elevandolo a oggetto d’arredo. L’intuizione alla base del progetto è semplice quanto potente: non più semplici divisori, ma porte che arredano, che dialogano con lo spazio e lo arricchiscono. Funzionali, sicure, ma anche espressive, capaci di raccontare una storia fatta di colori, trasparenze, finiture grafiche e contaminazioni materiche. Un equilibrio stilistico che

Iris, porta a bilico pivot. Vetro trasparente bronzo con profili verniciati Sohara. Sistema di apertura bilico decentrata

Porta a battente

Antilia. Vetro trasparente extrachiaro. Modello Wood1 con profili standard black. Pannello in Rovere Touch

non si piega ai trend, ma si confronta con l’evoluzione del gusto, dando vita a quelle che Aip definisce “porte nel tempo”: durature non solo nei materiali, ma anche nel linguaggio estetico.

DESIGN E ARTIGIANATO

A rendere uniche le porte Aip è il sapere artigiano che alimenta il Centro Design Aip, autentico presidio del design industriale italiano. Qui la tradizione incontra la sperimentazione: le materie prime vengono lavorate “in purezza” o reinterpretate con tecniche avanzate come laserature, incisioni, texture, dando vita a superfici che emozionano e sorprendono. Ogni porta è il frutto di un dialogo tra manualità e tecnologia, tra memoria e innovazione.

BELLEZZA RESPONSABILE

La bellezza, per Aip, è anche responsabilità. La scelta di materie prime italiane, la collaborazione con piccole imprese locali, l’autonomia energetica garantita da impianti fotovoltaici e caldaie a cippato, e l’uso di imballaggi 100% riciclabili sono solo alcune delle azioni che testimoniano l’impegno quotidiano dell’azienda verso la sostenibilità. Un approccio etico che si riflette in ogni collezione, nel rispetto dell’ambiente e del territorio.

VISIONI PROFILE

LA LEGGEREZZA CHE DISEGNA LO SPAZIO

All’interno della collezione Visioni, la linea Visioni Profile

rappresenta una delle espressioni più raffinate e contemporanee del pensiero Aip. Si tratta di porte scorrevoli in cui un profilo strutturale sottile in alluminio incornicia un pannello in vetro, dando vita a un oggetto che è al tempo stesso architettura e decorazione. Il vetro, protagonista assoluto, interagisce con la luce creando effetti geometrici e giochi visivi che mutano con il passare delle ore. Le trasparenze svelano o nascondono gli ambienti con discrezione e poesia, trasformando la porta in un elemento dinamico, capace di modulare lo spazio senza mai appesantirlo. Visioni Profile è la linea pensata per chi ama la pulizia formale, la fluidità degli ambienti, e cerca una soluzione che unisca tecnologia, estetica e funzionalità. È una porta che non divide, ma connette, che non impone, ma suggerisce. Un gesto leggero, ma carico di significato.

Porta doppia scorrevole interno passata su ante fisse. Vetro Hays trasparente extrachiaro con profili verniciati blue marine. Sistema di scorrimento Velo a soffitto. Maniglia Man-Pr28

Porta scorrevole esterno muro, vetro trasparente extrachiaro. Modello Square6 con profili bronzo. Sistema di scorrimento Nexus. Maniglia Man-Pr28

Archileggere

L’ARCHITETTURA

Stefano Bucci

Editore Allemandi (Torino)

Anno di pubblicazione 2023

Pagine 208

ISBN 9788842225973

Prezzo di copertina € 30,00

Stefano Bucci, firma culturale del Corriere della Sera e de La Lettura, propone con questo libro una piccola storia dell’architettura contemporanea, raccogliendo incontri e interviste con protagonisti internazionali della progettazione, realizzate per il Corriere dal 2004 al 2023.

Le 36 conversazioni, precedute da un profilo biografico di ogni intervistato (si va in ordine alfabetico dal Ghanese David Adjaye, al nostro Cino Zucchi), poi da un titolo che ne riassume i contenuti, vertono sulla storia, l’attualità, l’ambiente, il territorio dell’intervistato.

Nella prefazione Bucci dichiara che: “In queste conversazioni manca così il lato tecnico, manca la teoria, manca il gergo degli «addetti ai lavori», mancano i particolari costruttivi, anche perché non ho mai voluto scrivere un trattato né, tantomeno, un saggio… sono memorie… per me sempre e comunque importanti…”

Il titolo del libro giustifica infatti l’impostazione data a questo modo di trasmettere il messaggio architettonico, sottolineando quanto siano molteplici nel mondo le “tante anime”, le tendenze architettoniche e quanto nelle intenzioni di questi famosi architetti si manifesti diversamente il desiderio di produrre progresso e bellezza.

Le “intenzioni” che emergono non è detto corrispondano ai parametri di qualità a cui il lettore ricorre abitualmente, ma sono utili a rivelare i personaggi, ad associarli alle loro nazionalità e al rapporto che instaurano con la storia dell’architettura.

La conoscenza del “lato tecnico” (impianto planimetrico, materiali, strutture) è però indispensabile a una compresione delle opere e a formare giudizi di merito.

A PASSOLENTO.

IL MIO VIAGGIO INTORNO

ALL’ARCHITETTURA.

PROGETTI 1992 - 2022

Mauro Andreini

Editore Edifir (Firenze)

Anno di pubblicazione 2023

Pagine 145

ISBN 978-88-9280-128-8

Prezzo di copertina € 22,00

L’autore definisce il libro un riepilogo e un ordinamento delle proprie cose fatte, forse una “ricerca di autocompiacimento”, o un “desiderio inconsapevole di immortalità, per lasciare traccia del nostro passaggio sulla terra… e per mettere un punto e ripartire per nuovi viaggi”.

È una rassegna, una storia “a pezzi”, non “un canonico catalogo monografico, bensì la sintetica storia professionale di un architetto di provincia”, un racconto per episodi ordinati cronologicamente in periodi.

Vi è evidenziata l’efficace semplicità morfologica e costruttiva di alcuni suoi edifici e della grafica pittorica che li rappresenta: case realizzate nella campagna toscana, villaggi o agglomerati collettivi, concepiti “forse con qualche vernacolarismo di troppo, volutamente accentuato”, ma sicuramente realizzati secondo una visione che propone un corretto inserimento nel paesaggio e nella tradizione territoriale. Ci sono anche sistemazioni urbane sempre non invasive e rispettose del contesto: a Firenze un centro religioso e comunitario nella periferia e un centro di accoglienza polivalente; a Bologna un centro sociale.

In fondo è pubblicata una raccolta di scritti che nuovamente ribadisce ciò che l’autore pensa della disciplina e dell’attività professionale. In tutti i casi egli parla in prima persona, sottolineando più volte con modestia le sue origini, le semplici ambizioni legate alla sua terra; l’essersi ispirato all’esistente e alla storia, nel rimodellare forme tipiche e nell’utilizzare materiali e tecniche della tradizione rurale toscana, come il mattone che nobilmente mette in risalto la forma con le sue trame ombreggiate.

HA TANTE ANIME
Impiego in hotel strutture ricettive ospedali, condomini centri commerciali
Industrializzazione del cantiere
Progettazione e assemblaggio

ANDARE PER L’ITALIA

RAZIONALISTA

Fabio Isman

Editore il Mulino (Bologna)

Anno di pubblicazione 2024

Pagine 160

ISBN978 -88-15-38874-2

Prezzo di copertina € 14,00

Il razionalismo in Italia ha generato una rivoluzione estetica di breve durata (dal 1925 al 1940), negli effetti compromessa dallo stile «littorio» imposto dal fascismo per le grandi opere pubbliche.

Le sue forme, ispirandosi alle esperienze del Bauhaus, di Mies van der Rohe, Gropius e Le Corbusier, scaturiscono dalla funzione, confermando l’abolizione di ogni decoro.

L’autore, giornalista e scrittore (di eventi politici, di arte e cultura) per avvalorare l’essenza progressista del razionalismo, in un’epoca dominata da una cultura reazionaria, cita Zevi, che lo definisce: “uno stile eretico, sostanzialmente antifascista anche se commissionato dal fascismo”.

Descrive di varie città una serie cospicua di edifici, riconoscibili per le forme «pure» e l’uso di cemento armato e vetro, simboli di ricerca e di modernità; purtroppo tralasciando indirizzi e disegni planimetrici che ne rivelino l’impianto tipologico.

Dapprima parla di Sant’Elia, Mattè Trucco e del Lingotto; poi evidenzia le «piccole capitali» dove lo stile esordisce: di Milano, Como, Roma descrive le opere divenute fondamenti del Movimento Moderno, ne traccia l’iter costruttivo, ne celebra gli autori.

Nei capitoli successivi, indaga nel resto d’Italia: Latina e la rinascita pontina, Torviscosa e Ivrea; le Poste di Mazzoni, le nuove città, le “company towns”; Forlì e Castrocaro; Tresigalli, Cesenatico e le colonie marine; Firenze, Brindisi, Cosenza, le Case del fascio; in Sardegna, Arborea, Fertilia, Carbonia. Infine include nella catalogazione le opere che nel dopoguerra, a La Spezia, Taranto e a Milano (con il Pirellone) si sono per lo meno ispirate alle geometrie del razionalismo.

COSTRUIRE A VENEZIA.

I MUTAMENTI DELLE TECNICHE

EDIFICATORIE LAGUNARI TRA

MEDIOEVO E ETÀ MODERNA

Mario Piana

Editore Marsilio (Venezia)

Anno di pubblicazione 2024

Pagine 352

ISBN 9791254631652

Prezzo di copertina € 50,00

L’autore, proto della basilica di San Marco e docente allo Iuav, spiega che nel sito lagunare di Venezia l’assenza di pietra, laterizio, legno e perfino dell’acqua dolce ha influito sui modi edificatori, obbligando alla messa a punto di tecniche singolari. Nel volume traccia la storia dell’insediamento, delle modalità costruttive adottate per affrontare i cedimenti delle membrature, i problemi di stabilità, di equilibrio, non tanto con la rigidità della fabbrica, quanto mediante una programmatica deformabilità delle parti.

Ricorda come tra Quattrocento e Cinquecento si consolidi la tradizione di costruire volte lignee e murarie, soffitti carenati, terra da savon nelle fondazioni, tubazioni di scarico fatte di canoni.

Con un congruo corredo di foto e di pregevoli disegni di dettaglio, dedica i capitoli seguenti: alla murazione (con laterizi, malta retratta, calce padovana), descrivendone le bicromie, colonne e capitelli laterizi e metallici, pietre, marmi, crustae marmoree, piombatura degli elementi lapidei; alle membrature edilizie (travi, piattabande, architravi tripartiti); agli intonaci e ai rivestimenti esterni (stabiliture medievali, regalzieri, marmorini); alle pavimentazioni in battuto, ai procedimenti di formazione dei terrazzi, agli strumenti dei terrazzieri, ai pastelloni e alla semina colorata; al legno (indicando essenze e procedimenti di squadratura di travi, tavole, orditure, capriate; ai manti di copertura laterizi e metallici, o in lastre di piombo, accennando a stropparoli, maestri piomberi e ai sistemi di montaggio; alle sovracupole (cinque in San Marco) e alla carpenteria navale delle cupole lignee.

CONFORME ALLA NORMA UNI EN 12767 (Resistenza passiva)

Come una roccia, moderne, robuste, semplici da installare.

Tegole in cemento wienerberger: un gamma completa per un sistema tetto ad alte prestazioni, come l’elevata resistenza al gelo e alla grandine, una morfologia che ottimizza la facilità di posa e tecnologie avanzate per una stabilità cromatica di lunga durata.

SISTEMI PER LE COPERTURE

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