

YB YouBuild
YouBuild YB
PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE
RINATURALIZZAZIONE
Del ciclo idrologico della terra
FIERAMILANO
BIOFILIA
La filosofia progettuale di Kengo Kuma
Pista di pattinaggio
Milano Cortina 2026
EINSZUEINS
NUOVA PIAZZA PIA
ARCHITEKTUR
Abitare collettivo
Sottovia
Lungotevere in Sassia
WOHA
Modello verticale di sostenibilità urbana
SICUREZZA
GALEOTTI/RIZZATO
ARCHITETTI E MZC+
Strategia per le imprese italiane
Valorizzazione dell’edilizia storica a Treviso
SURFACE STORIES
BELFANTI+MALACARNE
Design all-black
Per il centro sportivo
L'acciaio Marcegaglia
REPORTAGE
Biennale di Architettura
2025
YouBuild YB

FIERAMILANO
Pista di pattinaggio
Milano Cortina 2026
NUOVA PIAZZA PIA
Sottovia
Lungotevere in Sassia
SICUREZZA
Strategia per le imprese italiane
SURFACE STORIES L'acciaio Marcegaglia diventa superficie narrativa

Per chi vive il presente e costruisce il futuro

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YB
YouBuild
PROGETTARE E COSTRUIRE SOSTENIBILE
ANNO 10 - NUMERO 39 - NOVEMBRE 2025
Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l.
Sede legale: Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy
Sede operativa: Via G. Camozzi, 77 - 24121 Bergamo - Italy Tel. +39 02 47761275 - info@vgambinoeditore.it ISSN 2532 - 5345
Direttore responsabile / Publisher VIRGINIA GAMBINO virginia@vgambinoeditore.it
Direttore Editoriale / Editorial Director LIVIA RANDACCIO
Direttore Scientifico / Scientific Director PROF. EMANUELE NABONI (professore e tecnologo per la sostenibilità di città, edifici e componenti costruttivi, opera globalmente)
Comitato scientifico / Scientific Committee
PAOLA ALLEGRI (Presidente associazione nazionale Esperti in Edificio Salubre), GIANLUCA BRUNETTI (Politecnico di Milano, Italia), PAOLO CARATELLI (Istituto Marangoni, Dubai), MATTEO CAZZANIGA (Politecnico di Milano, Italia), ANGELOS CHRONIS (Infrared, Austria), GUIDO CIMADOMO (Università di Malaga), MATTEO CLEMENTI (Politecnico di Milano, Italia), ANDREA COSTA R2M (Solution), MARWA DABAIEH (University of Malmö, Svezia), MARCELLA GABBIANI (Direttore premio internazionale alla committenza di architettura Dedalo Minosse), FRANCESCO GASTALDI (Università Juav di Venezia), BARBARA GHERRI (Università di Parma, Italia), LUCA GIRAMIDARO (Perkins and Will, Stati Uniti), ALESSANDRA MISURI (Abu Dhabi University), CONSUELO NAVA (Università Mediterranea, Italia), FRANCESCA OLIVIERI (Università Politecnica di Madrid, Spagna), ELISABETTA PALUMBO (Università degli Studi di Bergamo), VALENTINA PUGLISI (Politecnico di Milano, Italia), AGATINO RIZZO (Lulea University of Technology, Svezia), ALESSANDRO ROGORA (Politecnico di Milano, Italia), TIZIANO RUMORI (Gottlieb Paludan Architects, Danimarca), FRANCESCO SOMMESE (Università degli Studi di Napoli Federico II)
GliarticolipubblicatisonostatipreventivamentesottopostiareferaggiodapartedelComitatoScientificodellaRivistaYouBuild. ThepublishedarticleshavepreviouslybeensubjectedtopeerreviewbytheScientificCommitteeoftheYouBuildMagazine.
Collaboratori / Contributors
REBECCA ALBERTI, MARTA ABBÀ, SIMONA AZZALI, LORENZA BISBANO, ILARIA BIZZO, GIAMBATTISTA BRIZZI, PAOLO CALIARI, DAVID CALAS, MATTEO CAZZANIGA, LUISA CASTIGLIONI, STEFANO CORNACCHINI, FEDERICO DELLA PUPPA, KRISTIAN FABBRI, ALICE FUGAZZA, ROBERTO GAMBA, VERONICA MONACO, SILVIA NANNI, LORENZO PERINO, CORRADO MARIA PETRUCCI, MORENO PIVETTI, VALENTINA PUGLISI, PATRIZIA SPADA, MARGHERITA TOFFOLON
Impaginazione e grafica / Layout and graphics RAFFAELLA SESIA
Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari/ Commercial department - Sale of advertising Spaces Via G. Camozzi, 77 - 24121 Bergamo - Italy / Tel. +39 02 47761275 - cell. +39 340 1761951 / info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Copia singola € 15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link https://www.virginiagambinoeditore.it/ oppure, fare richiesta via mail ad abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero +39 02 47761275 Stampa / Printing Pixartprinting S.p.A. stabilimento Lavis – Trento
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RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
Pannelli radianti per un calore uniformeche aumenta

NOVEMBRE 2025
EDITORIALE
Il nuovo cantiere dell'innovazione 13
Tagliare materia, misurare prestazioni
GRANDI TEMI
Rinascita del Pianeta Azzurro
Rinaturalizzazione del ciclo idrologico della terra 18
Abitare il XXI Secolo
Misurare l'aria, comfort termico, architettura e cultura 30
Legno e resilienza
Eurocodice 8 di nuova generazione, sicurezza e sostenibilità 34
Benessere indoor
Materiali naturali e armonia uomo-ambiente 40
PROGETTI MONDO
Auenweide, Austria | Abitare collettivo
Co-housing sostenibile in legno e paglia 48
Singapore | Kampung Admiralty
Modello verticale di sostenibilità urbana e inclusione sociale 56

Arredo e Design | New York
Design italiano per il lusso residenziale nel cuore di Manhattan 66
PROGETTI ITALIA
Treviso | Valorizzazione dell'edilizia storica
Autenticità materica e rispetto critico per la preesistenza 70
Mantova, Castiglione delle Stiviere | Centro Sportivo
Design all-black e volumi compatti per l'ampliamento 80
Arredo e Design | Interni sul lago di Como
Interior di lusso tra eleganza, comfort e servizi avanzati 86
Arredo e Design | La sedia Catifa
L'icona Arper evolve in ottica rigenerativa 92
EVENTI ITALIA
Biennale di Architettura 2025
Visitatela. Se non potete, leggetela qui 98 Lake Como Design Festival 2025
Design rigenerativo, Como celebra la forza del frammento 112
L’INTERVISTA
Armando Casella e Alessandro Vitale | DVArea
L'innovazione che rimette l'uomo al centro del progetto 118
I COMMENTI
Territorio & Società
Intelligenza artificiale e città 126
Cultura del costruito
Design for All, progettare la possibilità 127
Gestione e organizzazione del cantiere
Noleggio a caldo di macchine in cantiere
Testo Unico Edilizia
Verso la grande riforma del settore
DOSSIER YOUBUILD
Top 70
128
129
Le classifiche degli studi di architettura 131



ISOTEX, MASSIMA QUALITÀ
A TEMPI E COSTI RIDOTTI
COSTI CERTI adisposizionesquadrediposa ecalcolistrutturali
TEMPI DI COSTRUZIONE DIMEZZATI
eliminitelaioinc.a., tamponamentie cappottotermico


MASSIMAQUALITÀ
antisismica,termica,acustica, resistenzaalfuoco,sostenibilità

CANTIERI ITALIA
Milano | Riqualificazione strutturale
Nei padiglioni di Fieramilano, pista di pattinaggio per Milano Cortina 2026 140
Roma | Riqualificazione urbana
Nuova piazza Pia: prolungamento del sottovia
lungotevere in Sassia 150
Sicurezza | Approccio integrato
Dati e innovazione, la strategia per le imprese italiane 162
PRODUZIONE
Storia di copertina | Cromatica Marcegaglia 166
Innovazione nel processo edile
Sistemi a secco e prefabbricazione avanzata 172
BIMeet&Greet
Dialogo interdisciplinare sul futuro del BIM 176
Fibrotubi
Copertura modulare aggraffata
per residenze di pregio
Cisa
182
Alpha, la nuova generazione di maniglioni antipanico 184 Isotex
Edifici costruiti in tempi brevi e a costi competitivi 186
Brianza Plastica
Villa in Cadore, una ristrutturazione sostenibile ed efficiente 188
Ekoru
Sistema modulare ad alte prestazioni
Ytong
192
Villa 2x2 Marconi, architettura bifamiliare ad alta efficienza 194
Rexpol
I benefici del costruire con Icf Globalò System 196
IX Convegno Nazionale YouBuild 2025
RESET CITY

Tecnologie, materiali, algoritmi
e visioni per il progetto rigenerativo
Technologies, materials, algorithms and visions for the regenerative design
26 NOVEMBRE 2025
AUDITORIUM SAN FEDELE - via Hoepli 3/b - Milano
Una giornata dedicata a visioni avanzate dell’urban design e dell’architettura rigenerativa.
Esperti internazionali e progettisti esplorano come rispondere alla crisi climatica attraverso forme, tecnologie e strategie capaci di trasformare il costruito in ecosistemi attivi.
Dal progetto urbano alla facciata, dai modelli climatici alla robotica, il convegno offre ispirazioni e strumenti.
Chiude la sessione mattutina la cerimonia del Premio YouBuild 2025: quattro progetti esemplari selezionati dalla giuria.
A day focused on cutting-edge visions in regenerative architecture and urban design.International experts and pioneering designers explore how to respond to climate change through forms,technologies,and strategies that turn the built environment into active ecosystems. From urban spaces to façades,from climate modelling to robotics,the conference offers inspiration and tools.
Closes the morning sessionYouBuild 2025Awards Ceremony, celebrating four exemplary projects selected by the jury.
LA PARTECIPAZIONE AL IX CONVEGNO YOUBUILD DÀ DIRITTO AI SEGUENTI CREDITI FORMATIVI:
• 3 CFP per gli iscritti all'Ordine degli Ingegneri
• 5 CFP per gli iscritti all'Ordine degli Architetti p.p.c. in fase di accreditamento
• 5 CFP per gli iscritti al Collegio dei Geometri
• 5 CFP per gli iscritti al Collegio dei Periti Industriali
Programma
9:15 Registrazione / Registration and Welcome
9:45 Saluti d’apertura / Welcome address
Roberto Di Lellis, giornalista e moderazione
Journalist and moderation
9:50 Introduzione ai temi del convegno e moderazione / Introduction to the Conference
Themes and moderation
Emanuele Naboni, direttore scientifico YouBuild
Scientific director YouBuild
SCENARI, TECNOLOGIE E STRATEGIE URBANE / URBAN STRATEGIES AND TECHNOLOGIES
10:00 Modelli internazionali per rigenerare le città
Global Reference Models for Urban Regeneration
Irene Martin Luque – Norman Foster Foundation
10:20 AI e pianificazione urbana
AI and Urban Planning: Predicting the Cities of the Future
Angelos Chronis – Infrared
10:40 Robotica e processi innovativi per l’edilizia rigenerativa
Robotic and Innovative Processes for Regenerative Construction
Aldo Sollazzo – IAAC, Barcelona
11:00 Verso la decarbonizzazione: nuove strategie per l’industria delle costruzioni
Towards Decarbonization: new strategies for the construction industry
Dante Parisi – Eco Brand Manager
Heidelberg Materials Italia
11:15 Domande & Risposte dal pubblico
Questions and Answers to the Public
11:30 Coffee Break & Networking
ECONOMIA RIGENERATIVA / THE REGENERATIVE MARKET
12:00 Trend e scenari del mercato rigenerativo
Rankings and Regenerative Market Outlook
Federico Della Puppa – Centro Studi YouTrade / Research Center YouTrade
12:20 L’impegno Fassa per lo sviluppo sostenibile
Fassa's commitment to sustainable development



12:35
Simone Lorenzi – Direttore Vendite
Nord Italia Fassa Bortolo
Partecipa all'Instant Poll: vota in tempo reale e scopri subito i risultati a cura di Roberto Di Lellis
Take part an Instant Poll: vote live and see the results instantly, by Roberto Di Lellis
12:45 Progetti vincitori BMIAA ’25: un tributo all’eccellenza dell’architettura
BMIAA '25 Winning Project: A Tribute to Architectural Excellence a cura di BigMat Italia
13:00 Architetture sostenibili – I Riconoscimenti
YouBuild 2025 / YouBuild Awards Ceremony 4 progetti esemplari / Four Exemplary Projects
Categorie premiate / Award Categories: Rigenerazione Urbana • Rigenerazione Architettonica • Processi Rigenerativi • Materiali Rigenerativi
Urban Regeneration • Architectural Regeneration • Regenerative Processes • Regenerative Materials
13:40 Networking Lunch
SGUARDI RIGENERATIVI / REGENERATIVE VISIONS
14:40 I falsi miti dell’architettura rigenerativa Debunking the Myths of Regenerative Architecture
Emanuele Naboni
15:00 Emergenza climatica e salvaguardia del territorio Climate emergency and land protection
Paolo Benzi – Responsabile Tecnico Rototec
15:15 Paesaggi rigenerativi: unire il design con l’impatto quantificabile
Regenerative Landscapes: Merging Design with measurable impact Alberto Biondi – Henning Larsen
15:40 La pratica del design rigenerativo in GXN The practice of regenerative design at GXN Aleksander Guldager Kongshaug – 3XN/GXN
16:15 Domande & Risposte dal pubblico Questions and Answers to the Public
16:45 Saluti finali e conclusioni / Closing Remarks and Conclusions











Emanuele Naboni Irene Martín Luque Angelos Chronis Aldo Sollazzo Federico Della Puppa Alberto Biondi Aleksander Guldager Kongshaug


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Livia Randaccio direttore editoriale YB
Il nuovo cantiere dell’innovazione
Il cantiere non rappresenta più soltanto l’esito operativo della progettazione, ma un laboratorio permanente d’innovazione, metodo e sostenibilità. In un contesto in cui l’industria delle costruzioni vive una trasformazione senza precedenti, il cantiere diventa l’arena in cui le strategie tecniche, digitali e organizzative si misurano con la complessità reale del costruire. Dalla riconfigurazione dei padiglioni di Fieramilano per i Giochi Olimpici Invernali 2026 alla nuova Piazza Pia di Roma per il Giubileo, le opere che abbiamo approfondito raccontano un cambio di paradigma nell’approccio costruttivo e nella gestione del progetto. Approccio industriale. Nel caso di Fondazione Fiera Milano, il progetto di trasformazione dei padiglioni 13 e 15 a Rho sintetizza la nuova logica industriale del costruire: un intervento ad alta complessità strutturale gestito in tempi ristretti, in spazi esistenti e con continuità operativa. L’eliminazione di dodici pilastri, la realizzazione di portali reticolari in acciaio e l’adozione di tecniche di prefabbricazione avanzata testimoniano la maturità raggiunta dalla filiera italiana nella gestione integrata dei processi. L’obiettivo non è solo rispondere a una funzione temporanea, ma creare valore durevole per il territorio: spazi flessibili, multifunzionali, pronti a diventare piattaforme per eventi, sport e cultura. È la prova di come la rigenerazione degli asset esistenti possa generare sviluppo economico e ambientale senza consumo di nuovo suolo. Memoria e contemporaneità. Analogo il principio che ha guidato il cantiere di Piazza Pia a Roma, dove ingegneria, urbanistica e archeologia dialogano in un progetto che ricompone la relazione tra memoria e contemporaneità. La pedonalizzazione dell’area, ottenuta grazie al prolungamento del sottovia del Lungotevere in Sassia, restituisce continuità visiva e funzionale all’asse Castel Sant’Angelo–San Pietro, ridefinendo il rapporto tra mobilità, spazio pubblico e patrimonio storico. L’operazione dimostra come la gestione interdisciplinare, capace d’integrare progettazione strutturale, deviazioni infrastrutturali complesse e tutela archeologica, rappresenti oggi la vera frontiera della costruzione urbana.
Sicurezza del lavoro. All’interno di questa trasformazione, la sicurezza in cantiere torna a essere elemento fondante e non accessorio. I numeri Inail del 2025 confermano l’urgenza di un approccio sistemico: quasi 250.000 denunce di infortunio e un incremento dei casi mortali del 7%. È evidente che la tutela della vita e della salute dei lavoratori non può più dipendere solo da obblighi normativi o da iniziative isolate. Come sottolinea Claudio Brusatori di BearingPoint Italia, la sicurezza deve diventare una responsabilità condivisa e tecnologicamente abilitata. Strumenti come la realtà virtuale applicata alla formazione, la sensoristica IoT e i dispositivi wearable introducono una nuova dimensione preventiva: simulare, monitorare, anticipare. Non si tratta solo di mitigare i rischi, ma di generare cultura e consapevolezza, trasformando la sicurezza in una leva di produttività e reputazione. Ripensare il processo nel suo insieme. Ma la vera rivoluzione, come dimostra l’esperienza di DVArea, risiede nella capacità di ripensare il processo nel suo insieme. Il modello del general designer proposto dalla società bresciana, basato su integrazione disciplinare, digitalizzazione e centralità della persona, definisce un nuovo standard per la filiera. La progettazione diventa un sistema dinamico in cui architettura, ingegneria, psicologia ambientale e dati dialogano in tempo reale. L’approccio human data driven sposta il baricentro dell’innovazione dal prodotto al benessere, dal manufatto al suo impatto sociale e ambientale. La tecnologia, in questo scenario, non è più un fine ma uno strumento per generare valore misurabile, etico e duraturo. La filiera delle costruzioni sta così evolvendo verso un modello industriale aperto, fondato su collaborazione, prefabbricazione, digital twin e intelligenza artificiale. Un ecosistema in cui i confini tra progetto, cantiere e gestione si dissolvono, e il ciclo di vita dell’opera diventa continuo e tracciabile. È una trasformazione culturale prima ancora che tecnologica: costruire oggi significa coordinare competenze, dati e sensibilità per restituire spazi che rispondano ai bisogni reali delle persone e del pianeta. Il futuro del cantiere italiano si gioca su questa capacità di sintesi.





Prof. Emanuele Naboni direttore scientifico YB
Tagliare materia, misurare prestazioni
Questo numero raccoglie 4 famiglie di risposte: infrastrutture/cantieri (Fiera Milano 13–15, Piazza Pia) che riducono materia nuova e ottimizzano la logistica; architetture e interni in Italia (Treviso, Castiglione, Villa 2×2 Marconi) che alzano comfort e controllo esecutivo; casi esteri (Auenweide, Kampung Admiralty, 520 Fifth) che testano modelli comunitari o ad alta densità; filiere/tecnologie/norme (off-site Ekoru, Ytong/Multipor, Isotex, safety digitale, EC8) che industrializzano qualità. Funzionano quando sono misurabili, replicabili e disassemblabili; non funzionano quando restano immagini senza dati di carbonio, acqua e sicurezza.
Strategie di decarbonizzazione e innovazione costruttiva
L’emission Gap è la differenza tra le emissioni attese con le politiche attuali e quelle compatibili con 2,0 °C/1,5 °C: nel 2024 siamo a 57,7 GtCO₂e (+2,3%); senza correzioni, la traiettoria resta compresa tra 2,3 e 2,5 °C. La chiamata è precisa: −35% al 2035 per 2 °C, −55% per 1,5 °C. La via breve, qui documentata, è tagliare la domanda di materia con riusi pesanti, accorciare i cantieri con off-site e sistemi a secco, stabilizzare comfort e sicurezza con metriche ex-ante ed ex-post. A Rho i padiglioni 13–15 diventano circa 35.000 m² senza pilastri interni: 12 colonne tagliate, 4 portali reticolari con travi di circa 100 m, presa in carico monitorata, FV di circa 18 MWp sul tetto in esercizio. A Roma, in Piazza Pia, il sottovia prosegue in 3 tronchi (58/75/57 m), usa pali Cap a secco, ricuce i collettori e restituisce reperti (fullonica, mosaici) all’interno di una sezione urbana continua.
Off-site, materiali, numeri: la nuova rotta del progetto integrato Sul costruito diffuso, Castiglione delle Stiviere compatta un volume 28×10×5 m con tamponamenti in laterizio 45 cm (sfasamento, manutenzione ridotta); a Treviso l’ampliamento in c.a. sabbiato dialoga con la villa storica senza mimetismi; la Villa 2×2 Marconi (330 m², 1.000 m³) raggiunge A4 con Ytong+Multipor, ponti termici azzerati e posa pulita. La filiera sposta la qualità in officina: Ekoru (legno off-site + murature monolitiche testate), sistemi Isotex, involucri modulari (Fibrograf), dispositivi di uscita performanti (Cisa), training e IoT per la sicurezza operativa; l’EC8-2G rafforza la progettazione sismica del legno. I “Grandi Temi” chiudono il cerchio: acqua come infrastruttura (rinaturalizzazione del ciclo), comfort misurato (temperatura, umidità, PM), materiali con catena di custodia (Biennale, Lake Como Design Festival). All’estero, Auenweide (25 unità, isolamento in paglia, geotermia + FV) dimostra economia di carbonio in scala comunitaria; Kampung Admiralty integra 104 alloggi, abc waters con circa il 33% di piovana riutilizzata e Green Mark Platinum; 520 Fifth lega processo contract, prefabbricazione e finiture a prova di cantiere. Una rotta unica: riuso strutturale, off-site, sezioni idrauliche e bioclimatiche, retrofit sismico con modelli, biodispositivi indoor, tracciabilità e disassemblabilità. Con 57,7 sul tavolo, progettare oggi significa ridurre, misurare, rigenerare, con i numeri.
CONTENT ABSTRACTS
RENATURALIZATION OF THE EARTH CYCLE
Restoring the hydrological cycle is crucial for balance between humans and ecosystems. From ancient hydraulic civilizations to the Internet of Water, our future depends on sustainable water governance, key to the climate and the survival of the Blue Planet P. 18

NATURAL MATERIALS AND HARMONY BETWEEN MAN AND ENVIRONMENT
Biophilia in architecture has always been the design philosophy pursued by architect Kengo Kuma. He recently demonstrated this in his keynote lecture The Dwellings of Comfort: Biophilic Architecture from the Mediterranean to Japan, held at the Politecnico di Milano Bovisa P. 40

SUSTAINABLE CO-HOUSING IN WOOD AND STRAW
The Auenweide project proposes a model of sustainable cohousing based on participatory processes, nearly zero-energy wooden and straw buildings, shared spaces, and community management. It combines ecology, economic accessibility, and collective living in harmony with the landscape P. 48

VERTICAL MODEL OF URBAN SUSTAINABILITY AND SOCIAL INCLUSION
A pioneering project in Singapore, Kampung Admiralty combines residential, medical, social, and urban farming facilities in one vertical complex. It redefines land use and the role of public architecture for sustainable, intergenerational living P. 56

MATERIAL AUTHENTICITY AND CRITICAL RESPECT FOR PRE-EXISTENCE
The project by Galeotti/Rizzato Architetti and mzc+ interprets the historic villa through a contemporary language based on proportion, material, and light. An elegant dialogue between memory and modernity that enhances the context without imitating it P. 70

VISIT IT. IF YOU CAN'T, READ IT HERE
The 2025 Venice Architecture Biennale, curated by Carlo Ratti, explores natural, artificial, and collective intelligence to address climate and social crises. Innovative installations promote resilience, adaptation, and collective responsibility P. 98

HOW TO CELEBRATE THE POWER OF THE FRAGMENT
A story of rebirth through the fragment: works, materials, and design gestures that transform waste into a resource, celebrating imperfection as a source of beauty, memory and regeneration in a dialogue between art, design, and nature P. 112

INNOVATION THAT PUTS MAN BACK AT THE CENTER OF THE PROJECT
Founded in 2015 from a visionary idea, DVArea is now a benefit corporation and general design firm with 150 professionals based in Brescia and Milan. A laboratory that combines architecture, engineering, and the human sciences through a human data–driven approach, where technology serves well-being
P. 118

SKATING RINK FOR MILAN CORTINA 2026
Fondazione Fiera Milano will host Olympic competitions and the main media center for Milano Cortina 2026, investing 25 million without public funding. The permanent upgrades will leave modern spaces for events, conferences, and sports, strengthening the venue’s international appeal P. 140

Rinascita del Pianeta Azzurro
Rinaturalizzazione DEL CICLO IDROLOGICO DELLA TERRA
Il ripristino del ciclo idrologico è cruciale per l’equilibrio tra uomo ed ecosistemi.
Dalle civiltà idrauliche all’Internet dell’acqua, il futuro dipende da una governance sostenibile dell’idrosfera, chiave per il clima e la sopravvivenza del Pianeta Azzurro
Moreno Pivetti
Architetto
Quanto incide la rinaturalizzazione del ciclo idrologico della nostra biosfera sugli equilibri vitali dell’uomo e sulla sua interazione con gli ecosistemi nel medio e lungo periodo? Nel Rappoto 2021 U. S. Billion Dollar Weather and Climate Disasters in Historical Context (Adam B. Smith, 23 gennaio 2022), la National Oceanic Atmospheric Administration osserva che il costo totale per la società, l’economia e l’ambiente degli eventi meteorologici gravi connessi al cambiamento climatico tra il 2017 e il 2021 – tutti correlati a un ciclo idrologico in rapido riorientamento – ha raggiunto la somma esorbitante di 742 miliardi di dollari, un danno 1,5 volte superiore a quanto stimato dall’intero US Bipartisan Infrastructure Plan (Piano infrastrutturale elaborato da entrambi i partiti) per limitare le emissioni responsabili del global warming (550 mld). Per rimanere agli Stati Uniti, 4 abitanti su 10 vivono con l’incubo di disastri connessi al clima o a infrastrutture idrauliche
Restoring the hydrological cycle is crucial for balance between humans and ecosystems. From ancient hydraulic civilizations to the Internet of Water, our future depends on sustainable water governance, key to the climate and the survival of the Blue Planet

obsolete (dighe, contrafforti, bacini artificiali) non adatte a resistere a calamità naturali.
BIGLIA AZZURRA
AS17-148-22727, o più semplicemente Blue Marble, letteralmente biglia azzurra, è il codice ufficiale del

celebre scatto con cui Harrison Schmitt ritrasse il pianeta Terra nel corso dell’ultima missione ufficiale che portò l’Apollo 17 sulla Luna, il 7 dicembre 1972. Scattata a 1 ora e 48 minuti dalla nostra circonferenza orbitale, a 29.000 km di distanza, l’immagine ci svelò per la prima volta la vera identità di quello che da allora venne ribattezzato il pianeta azzurro. Fu un cambio di paradigma nella presa di coscienza dello spazio che circonda questa biglia luminosa che disegna rivoluzioni ellittiche attorno al Sole, una palla ricoperta d’acqua per i 7/10 della sua superficie, 361 milioni di chilometri quadrati. Recenti scoperte scientifiche tendono altresì a ridisegnare l’evoluzione dei nostri primati, ancorandone addirittura le origini agli abissi più reconditi degli oceani, come asseriscono i moderni paleontologi e biologi marini. Le nuove frontiere della genomica sostengono che i pesci fossero dotati di codici genetici per appendici in forma di arti e per primitivi polmoni 50 milioni di anni prima che i tetrapodi sbarcassero sulla terraferma. Il cosiddetto cono arterioso (infundibolo cardiaco), una parte del ventricolo destro del cuore da cui ha origine l’arteria polmonare, accomuna gli esseri umani ai polipteridi (Polypterus bichir), un’antica famiglia di pesci primitivi d’acqua dolce dotati di vescica natatoria vascolarizzata tanto da consentire loro di respirare anche fuori dall’acqua. Oltre ad alimentare le nostre origini e i nostri biomi, l’acqua e il suo ciclo (o rito) sono sostanza del nostro metabolismo, dei nostri mondi spirituale ed economico. Eppure, siamo portati a pensare al nostro come al pianeta Terra, la Gaia dalle terre emerse, e quindi ad associarla al colore che più di tutti la dipinge prospera e vitale, quel colore che descrive il popolo delle piante, che con le sue circa 350mila specie costituisce la famiglia più nutrita al mondo. Poiché il 97% di tutte le creature viventi è rappresentato da biomassa vegetale, siamo soliti associare la Terra al Pianeta Verde. Basta scegliere la declinazione migliore, dal Verde Brillante di Stefano Mancuso e Alessandra Viola (2013) fino alle più graffianti declinazioni anglofile dell’intera famiglia Green: Green Deal, Green Economy, Green Agriculture, Green Agenda, Greenbond, Supergreen, Greenwashing. “Dato che la nostra specie vive abitualmente sulla terraferma, non è difficile capire che abbiamo identificato lo spazio verde come nostra dimora primaria. Nel corso dei millenni di storia l’identificazione con i paesaggi è stata la nostra ossessione, almeno a livello conscio”, conclude Jeremy Rifkin. Nondimeno, la paleoantropologia classica fa risalire l’innata affinità tra l’uomo e il verde orizzonte alle sue radici nelle radure della Savana orientale, da dove si sarebbe diramato verso nord-est approdando nelle steppe euroasiatiche. Eppure, oltrechè verde, la
The Blue Marble ©Harrison Schmitt, 1972
Rinascita del Pianeta Azzurro
Jeremy Rifkin, Pianeta Acqua (2024), copertina. A destra, D. Graeber, D, Wengrow, L’alba di tutto (2022)

Terra è un pianeta azzurro. Continua Rifkin: “Abbiamo perlopiù dato per scontate le acque, concependole come una risorsa anziché come una forza vitale e come un bene socialmente utile anziché come un ambiente nel quale abitiamo”. Possibile che siano il surriscaldamento e il connaturato riorientamento del ciclo idrologico del pianeta a dover risvegliare il mondo delle acque per il tramite o dietro gli effetti delle loro incontrollabili forze?
PAESAGGI D’ACQUA
Il 90% della popolazione mondiale vive in prossimità di paesaggi d’acqua; in particolare, il 10% vive lungo le coste e il 40% entro una fascia di 100 km da esse. Metropoli come Tokyo, Shanghai, Mumbai, Suzhou, Giacarta, Il Cairo, Lagos, New York si sviluppano su vie d’acqua e ne beneficiano al pari o forse ancor più delle grandi Repubbliche marinare del passato (Amsterdam, Genova, Venezia, Pisa, Amalfi). Tribù di cacciatori-raccoglitori rinunciarono al loro nomadismo una volta ristorati nelle fertili pianure alluvionali disegnate da grandi bacini fluviali: dal loro incontro nacquero le prime civiltà idrauliche dell’antichità, che perfezionarono nell’agricoltura le loro matrici stanziali. Il Regno di Babilonia deve il suo tributo ai due grandi fiumi del Tigri e dell’Eufrate come la civiltà egizia prosperò lungo le rive del Nilo. La valle dell’Indo vanta tuttora la più alta densità abitativa al

mondo, con i suoi circa 470 abitanti per km quadrato. Le antiche civiltà idrauliche della Cina nacquero attorno al III millennio a.C. lungo i due grandi fiumi Giallo e Azzurro. Con i suoi oltre 7 milioni di km quadrati, il bacino idrografico amazzonico è il più grande al mondo, seguito da quello del fiume Congo (4,374 mln di kmq), del Mississipi-Missouri (3,778 mln di kmq), del Nilo (3,254 mln di kmq) e del Rio della Plata-Paranà (3,14 mln di kmq). I primi due, Rio e Congo, sono i forzieri della biomassa vegetale del pianeta. Tuttavia, la prima grande rivoluzione idraulica muove i primi passi più di 10 mila anni fa, quando la Terra salutò la sua ultima grande glaciazione per approdare ad un periodo relativamente mite, l’Olocene (circa 11.700 anni fa), tuttora in corso, la seconda e più recente era del Quaternario dopo il Pleistocene. Fin dagli albori della civiltà, i più grandi cambiamenti nell’interazione tra uomo e mondo naturale sono riconducibili a rivoluzioni infrastrutturali riguardanti l’idrosfera. L’acqua ha attratto l’uomo errante a insediarsi stabilmente, sviluppandone economie, urbanità e trasmissioni del sapere; è con le prime civiltà idrauliche che nasce la scrittura in quanto forma di trascrizione, comunicazione, sedimentazione della conoscenza. Domando e regimentando l’idrosfera, con la propria opera l’ingegnere-pianificatore ha modellato territori ricavandone raccolti e fertilità. Oggi, siamo più propensi a pensare a quanto l’acqua possa
raffreddare potenti server che alimentano motori di ricerca piuttosto che motore primario e risorsa della sopravvivenza di tutte le specie. Siamo stati così abili nel bonificare alcuni territori da desertificarli. Siamo così impegnati a surriscaldare l’idrosfera da indurre o accelerare lo scioglimento dei ghiacci e mettere a rischio coste, litorali, bacini fluviali e lacustri dove dimora, è bene ricordarlo, il 90% della popolazione globale. La prossima vera ed epocale rivoluzione dell’infrastruttura coinciderà, forse, con la nostra capacità di controllare consapevolmente l’idrosfera e convivervi altrettanto responsabilmente? L’Olocene, in fondo, si è costruito con una serie di rivoluzioni sostenibili nell’interazione uomo-natura, di cui l’idrosfera è banco di prova e giudice impietoso. “I nuovi paradigmi infrastrutturali comprendono componenti che sono indispensabili per mantenere un’esistenza sociale collettiva: nuove forme di comunicazione, nuove fonti di energia e potenza, nuove modalità di trasporto e logistica e, fatto della massima importanza, nuove modalità di gestione dell’idrosfera” (J. Rifkin).
LA GOVERNANCE DELL’IDROSFERA
Per essere sostenibile e garantire a una civiltà di sopravvivere e prosperare, ciascuna rivoluzione richiede una forma di comunicazione, una fonte energetica, un’infrastruttura ambientale e acqua. Se i 9/10 dell’umanità, oltre 7 miliardi di individui, vivono in quel 10% delle terre emerse del pianeta prossimo all’acqua, pari a solo 3% della sua superficie complessiva, la sua influenza si fa sentire sul rimanente 97% della biosfera; per questo ha bisogno di essere sostenuta da una infrastruttura umana intonata all’ambiente. Interagiamo con esso attraverso le membrane semimpermeabili degli edifici, che ne captano e accumulano energia (solare, eolica, idroelettrica, geotermica) e ci proteggono dalle variazioni climatiche. Nel corso degli ultimi tre secoli i grandi cambiamenti infrastrutturali hanno guidato le civiltà moderne verso il progresso a suon di rivoluzioni tecniche congiunte e interrelate. Il carbone fu la base di tutti i processi produttivi della prima rivoluzione industriale come il petrolio lo fu per quelle successive: stampa, telegrafo, locomozioni e trasporti disegnarono dapprima le reti e le arterie del nuovo sistema di circolazione del capitale, governato da mercati a economia nazionale; l’elettricità centralizzata, i mezzi di comunicazione di massa, il telefono, i trasporti a combustione interna affinarono il tessuto di un’economia ormai globale dove l’acqua rimane fonte e riserva primaria. Le grandi vie d’acqua continentali, rotte di un non tanto arcaico espansionismo mercantile pronto a colonizzare il mondo, rimangono le traiettorie di una geopoliti-

ca universale sospesa nel regno dell’idrosfera. Oggi siamo all’alba di una nuova rivoluzione fondata su un’infrastruttura sostenibile e rigenerativa costruita su una rete energetica digitalizzata alimentata da fonti naturali; le nuove frontiere dell’idrosfera sembrano delineate dall’Internet digitalizzato dove l’acqua viene letteralmente messa o rimessa in circolo, “formato da decine di migliaia, e presto centinaia di milioni, di cisterne smart distribuite, oltre che decentrate, e di altri sistemi di captazione, che raccolgono l’acqua piovana dove cade nei quartieri e nelle comunità in cui la gente vive e lavora, e la depositano nelle falde acquifere e in microreti idrauliche” (J. Rifkin). Siamo ormai alle porte di un Internet dell’idrosfera reticolare, inclusivo e globale, dove navigare sarà più
pensili
Giardini pensili di Babilonia

Giardini
di Babilonia, incisione di Decker Coenraet (1679)
Rinascita del Pianeta Azzurro


Bacino del fiume Congo, vista aerea
Bacino del fiume Giallo, vista aerea

sostenibile. Indici di piovosità e di precipitazione, come lo Spi (Standardized Precipitation Index), che confronta la pioggia caduta con i valori medi nel lungo periodo, consentiranno di mappare le aree di maggiore captazione per accumularle in microreti, filtrarle, riutilizzarle o restituirle alle falde: nuove tecnologie ci permetteranno di imbrigliare le acque meteoriche come le grandi bonifiche del passato hanno domato le acque via terra. Reti smart e big data forniranno acqua dolce filtrata per usi domestici, industriali e agricoli, “mentre anche l’acqua reflua verrà riciclata nelle falde acquifere in modo da ripotabilizzarla e riutilizzarla”, contribuendo a chiudere il cerchio della nostra idrosfera. La tecnologia può rendere inclusiva una pratica di domesticare le acque che ha costruito le civiltà sedentarie e che trova la sua massima espressione negli ultimi decenni: non solo bacini artificiali arginati da possenti dighe per immagazzinarla, ma anche nuove urbanità scritte sull’acqua, porto pubblico di una civiltà idraulica che guarda all’idrosfera come a una nuova frontiera. Attualmente le prime 50 metropoli del pianeta vantano una popolazione compresa tra 10 e 41 milioni di abitanti, tra queste non ve n’è una che non sia retta da una complessa infrastruttura idraulica. Nel loro libro “L’alba di
tutto. Una nuova storia dell’umanità” (2022), David Graeber e David Wengrow sostengono la tesi che la civiltà urbana si sia sviluppata su primitive forme di governance comunitaria regolata da scambi reciproci di merci e servizi e da una condivisione dell’ambiente naturale e dell’idrosfera. Tuttavia, il concetto di civiltà idraulica in quanto collante fondante la vita urbana fa la sua comparsa nel libro “Il dispotismo orientale” (1957) del sociologo e sinologo tedesco Karl Wittfogel (1896-1988), in cui l’autore fa risalire l’origine delle società statuali asiatiche al loro dominio sull’acqua, tramite “l’estrazione massiccia, la confisca, la proprietarizzazione, la commercializzazione e il consumo delle acque dei grandi fiumi, dei laghi, delle paludi, degli alvei di piena e delle falde acquifere del pianeta per l’uso utilitaristico della nostra specie”. Prima gli acquedotti romani e poi, a partire dal secolo XI, i mulini ad acqua furono i segni più tangibili di disegno (o sequestro) dell’idrosfera, già simbolo di una rivoluzione protoindustriale che cominciò progressivamente a sostituire il lavoro manuale con quello meccanico. Nella sola Francia dell’anno Mille vi si poteva contare un mulino ogni 250 abitanti, mentre l’Europa di fine Settecento gettava le basi della produzione industriale con i suoi 500mila mulini ad acqua su
Cascate dell’Iguazù, Brasile ©Inga Aksamit
Rinascita del Pianeta Azzurro
circa 190 milioni di abitanti, uno ogni 380. Più acqua favoriva più prodotti agricoli e più qualità e varietà alimentare, più igiene e quindi riduzione di malattie ed epidemie, la peste in primis, con un declino della mortalità e un conseguente incremento demografico che raddoppiò la popolazione europea in poco più di un secolo. Più acqua metteva in circolo energia sotto forma di cavalli vapore, l’equivalente di 1,65 milioni di kW a fine XVIII secolo, ancor prima del carbone e dei combustibili fossili. Fu quindi l’acqua a carburare le prime rivoluzioni industriali, ne fu il combustibile pulito, la benzina blu, fornendo energia pulita nella circolarità del suo processo. I mulini furono i prodromi dei grandi sistemi idrici a gestione centralizzata per la produzione di energia idroelettrica al servizio di un’economia globale. Potremo definire l’infrastruttura idraulica come la piattaforma tramite cui la civiltà accede alla propria vita economica fin dall’antichità. Come la disponibilità di acqua segna la prosperità di una civiltà, così la sua scarsità ne filtra lo spreco. Oltre a doverla domare e arginare, l’uomo la dovrà sempre più razionare. Come sostiene J. Rifkin, an-
che la desertificazione appartiene “all’esito finale del dominio dell’uomo sul Pianeta Acqua”, concludendo che questo “esercizio di potere bruto sull’idrosfera del pianeta è l’infrastruttura fondativa da cui dipende tutta la vita economica”.
Siccità e desertificazione altro non sono che il rovescio della medaglia di una civiltà idraulica e una vita economica costruite sul controllo delle acque e sul dominio dell’idrosfera. L’impronta entropica dell’uomo dopo 6 millenni di marcia sul pianeta è iniqua rispetto a quella lasciata dalle specie nostre conviventi: nonostante l’uomo rappresenti meno dell’1% della biomassa del pianeta, già nel 2005 consumava il 25% della sua produzione primaria netta, con previsioni di consumo prossime al 45% entro la metà del secolo. Come sempre, è il Regno Unito a guidare il processo di proprietarizzazione delle risorse del pianeta. Dopo gli Enclousure Acts del ‘700, con cui veniva legalizzata la recinzione della terra a favore di grandi latifondi, giunse la volta del controllo della qualità dell’acqua, con l’approvazione del Metropolitan Water Act del 1852 e la potabilizzazione dell’infrastruttura idraulica.

Bacino del fiume Giallo, Islanda ©Jan Erik Waider


Mappa di Amsterdam, Frederik de Wit (16991706)
Mappa del porto di Genova (1766)
Rinascita del Pianeta Azzurro


Citt à sull’acqua, Rio de Janeiro, vista aerea
Citt à sull’acqua, Sidney, vista aerea

Nonostante tutto, quasi due secoli di progresso tecnico e sociale non sono bastati per trarre in salvo dalle acque malate circa ¼ dell’umanità, con l’altra metà (4,2 mld) priva di reti fognarie e circa 1/3 senza “la possibilità elementare di lavarsi le mani e usare il sapone” in un mondo attraversato da pandemie globali. Se la trilogia acqua-energia-cibo è la forza trainante dei sistemi capitalisti a economia avanzata, il nesso acquaigiene-salute rimane l’anello mancante delle civiltà a povertà consolidata e stratificata da un accesso iniquo al Pianeta Acqua. In un mondo in cui il 90% della popolazione vive in prossimità dell’acqua, soltanto ¼ (2 mld circa) può accedervi in modo inclusivo. Se per 6 millenni l’idrosfera ha trainato le civiltà idrauliche, oggi una civiltà sedimentata su un accesso esclusivo alle acque non potrà mai definirsi sostenibile. Secondo dati recenti dell’Oms e dell’Unicef, 2,1 mld di persone (una su quattro) non hanno possibilità di accedere ad acqua potabile sicura, circa 3,4 mld (due su cinque) non dispongono di adeguati servizi igienico-sanitari, 106 milioni bevono direttamente da fonti non filtrate, due volte l’intera popolazione italiana.
CHIARE, FRESCHE, DOLCI ACQUE VERSO UN’IDROSFERA SOSTENIBILE
Il diritto all’acqua è il cosiddetto Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile adottata
Onu 2030 Agenda, Sustainable Development Goals
Onu 2030 Agenda, Sustainable Development Goals

Rinascita del Pianeta Azzurro




dall’Onu (Goal 6: Ensure access to water and sanitation for all): “Ensuring that everyone has access to sustainable water and sanitation services is a critical climate change mitigation strategy for the years ahead”. L’Obiettivo 6 condivide la mission di un’idrosfera sostenibile con l’Obiettivo 14 (Life below water. Conserve and sustainably use the oceans, seas and marine resources), riconoscendo che “The Oceans is our planet’s life support and regulate the global climate system” (…). Gli oceani assorbono circa ¼ (23%) dei gas serra prodotti dall’attività umana e mitigano l’impatto dei cambiamenti climatici. A giugno di quest’anno si è svolta a Nizza la terza United Nations Ocean Conference, mossa dalla dichiarazione che il mare “forms an important part of our natural and cultural heritage and plays an essential role in sustainable development, a sustainable ocean-based economy and poverty eradication” (UNOC3). Parallelamente si è svolto a Monaco il Blue Economy and Finance Forum (BEFF) per promuovere e tutelare “a sustainable and regenerative blue economy, investing in ocean health (…) and ensuring sustainable ocean governance and finance”. Tuttavia, la crociata della Earth’s equity verso le rotte del regenerative business pare rimasta ancorata al fallimento dei negoziati internazionali per un trattato globale sull’inquinamento da plastica (Ginevra, 5-15 agosto): ancora una volta le fanfare del bluewashing hanno soffocato il grido d’allarme del Pianeta Azzurro.
The Ocean Conference, Nizza (2025)
United Nations Ocean Forum, Nizza (2025)
Blue Economy Finance Forum, Monaco (2025)
Blue Economy and Finance Forum, Monaco (2025)
BIBLIOGRAFIA
• Karl August Wittfogel, Il dispotismo orientale. Il sistema di produzione asiatico: dalle origini al suo incontro con il capitalismo occidentale, Sugarco Edizioni, Firenze, 1980.
• Kevin McAdam, The Human Right to Water. Market Allocations and Subsistence in a World of Scarcity, in The Interdisciplinary Journal of Study Abroad, XII, 1, 2005, pp. 59-85, https://doi. org/10.36366/frontiers.v12i1.181.
• David Foster Wallace, Questa è l’acqua, Torino, Einaudi, 2009.
• Stefano Mancuso, Alessandra Viola, Verde Brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale, Giunti Editore, Firenze, 2015.
• Emily Holt, Water and Power in Past Societies, Institute for European and Mediterranean Archaeology Distinguished Monograph Series, New York, SUNY Press, 2018, pp. 118-119.
• Elizabeth Pennisi, Just 19% of Earth’s Land Is Still Wild, Analysis Suggests, in Science, 19 aprile 2021, https://www.science.org/ content/article/just-19-earth-s-land-still-wild-analysis-suggests.
• Ecological Threat Register 2021. Understanding Ecological Threats, Resilience and Peace, del The Institute for Economics & Peace, Sydney, ottobre 2021, https://www.economicsandpeace. org/wp-content/uploads/2021/10/ETR-2021-web.pdf.
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• Jeremy Rifkin, L’età della resilienza. Ripensare l’esistenza su una Terra che si rinaturalizza, Mondadori Libri spa, Milano, 2022.
• David Graeber, David Wengroe, L’alba di tutto. Una nuova storia dell’umanità, Rizzoli Libri S.p.A., Milano, 2022.
• State of the Climate. Monthly Drought Report for May 2022, National Centers for Environmental Information, giugno 2022, https://www.ncei.noaa.gov/access/monitoring/monthly-report/ drought/202205.
• AA. VV., Water Privatization. Facts and Figures, Food & Water Watch, 29 marzo 2023, https://foodandwaterwatch. org/2015/08/02/water-privatization-facts-and-figures.
• Jeremy Rifkin, Pianeta Acqua. Ripensare la nostra casa nell’universo, Mondadori Libri spa, Milano, 2024.
• Remi Parmentier, Guillermo Ortuno, Let’s Be Nice To The Ocean. Thinking Outside the Box before the Third UN Ocean Conference, Nice, June 2025, www.vardagroup.org.
• Lianne M. C. Beltran, Goal 6: Ensure access to water and sanitation for all, in The Sustainable Goals Report 2025, United Nations, 2025.
• Goal 14: Life below water. Conserve and sustainably use the oceans, seas and marine resources for sustainable development, in The Sustainable Goals Report 2025, United Nations, 2025.

Misurare l’aria COMFORT TERMICO ARCHITETTURA E CULTURA
La città e l’architettura affrontano un’epoca di cambiamenti tra intelligenza artificiale, crisi energetiche e climatiche. “Misurare l’aria. Il comfort” (Mimesis, 2025) indaga il comfort come fatto tecnico e culturale: un equilibrio tra corpo, ambiente e tecnologia, oggi sfidato dal caldo estremo

The city and architecture are undergoing major changes shaped by AI, energy, and climate crises. Measuring the Air. Comfort (Mimesis, 2025) explores comfort as both a technical and cultural phenomenon—a balance between body, environment, and technology, now challenged by extreme heat
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Kristian Fabbri, architetto
Kristian Fabbri, Misurare l’aria. Il comfort, Mimesis Edizioni, 2025

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Pubblicità Usa per promuovere gli impianti di climatizzazione estiva negli uffici negli anni Cinquanta
Antonello da Messina, San Girolamo nello studio. Il santo studioso indossa un vestiario adatto a un’attività sedentaria mentre si trova all’interno dello studiolo, un ambiente racchiuso all’interno dell’edificio principale

Lavori in facciata, da notare l’ombrellone per ripararsi dal sole in una giornata estiva ©Kristian Fabbri

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Stratificazione di termostati all’interno dello stesso ambiente ©Kristian Fabbri
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Piazza Cavour Rimini, settembre 2025. Le persone si riparano all’ombra della statua ©Kristian Fabbri
La soluzione
Eurocodice 8 DI NUOVA GENERAZIONE SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ
The Eurocodes, European standards for structural design, evolve with EC8-2G: risk management, sustainability, and new timber regulations enhance safety, innovation, and the conscious use of materials in Italy by 2028

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Gli Eurocodici, norme europee per la progettazione strutturale, evolvono con l’EC8-2G: gestione del rischio, sostenibilità e nuove regole per il legno rafforzano sicurezza, innovazione e uso consapevole dei materiali anche in Italia entro il 2028
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Marta Abbà, Lorenza Bisbano
Prof. Rui Pinho, presidente Fondazione Eucentre. Prof. Massimo Fragiacomo, Università degli Studi de L’Aquila

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Tavola vibrante multi-assiale presso i laboratori Eucentre dedicata allo studio degli elementi non strutturali
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Edificio in scala reale in legno Legnocase sottoposto a prove dinamiche su tavola vibrante presso i laboratori Eucentre

Laboratorio mobile
Eucentre impiegato per test in situ sul comportamento strutturale di edifici e isolatori sismici ad Arischia (Aq) in occasione del progetto Eries-Pasfit
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Materiali naturali E ARMONIA UOMO-AMBIENTE
La biofilia in architettura è da sempre la filosofia progettuale perseguita dall’architetto Kengo Kuma. Lo ha recentemente dimostrato nella sua lectio magistralis The Dwellings of Comfort: Biophilic Architecture from the Mediterranean to Japan tenutasi presso il Politecnico di Milano Bovisa
Margherita Toffolon
Biophilia in architecture has always been the design philosophy pursued by architect Kengo Kuma. He recently demonstrated this in his keynote lecture The Dwellings of Comfort: Biophilic Architecture from the Mediterranean to Japan, held at the Politecnico di Milano Bovisa

Domino 3.0 Generated
Living Structure ©Nils Koenning ©Kengo Kuma & Associates
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Besançon Art Center and Cité de la Musique ©Eric Sempé ©Kengo Kuma & Associates
Starbucks Coffee at Dazaifutenmangu
Omotesando ©Masao
Nishikawa ©Kengo Kuma & Associates
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Expo 2025 Earth
©Katsumasa Tanaka
©Kengo Kuma & Associates
Great Bamboo Wall
©Satoshi Asakawa
©Kengo Kuma & Associates

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Indoor walkway © Kengo Kuma & Associates
The Exchange ©Martin Mischkulnig
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New Hans Christian Andersen Museum
©Rasmus Hjortshoj

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Stadio olimpico 2020 a Tokio





Auenweide, Austria | Abitare collettivo

Co-housing SOSTENIBILE IN LEGNO E PAGLIA SOLOPER
The Auenweide project proposes a model of sustainable cohousing based on participatory processes, nearly zero-energy wooden and straw buildings, shared spaces, and community management. It combines ecology, economic accessibility, and collective living in harmony with the landscape
Auenweide propone un modello di co-housing sostenibile fondato su processi partecipativi, edifici in legno e paglia a energia quasi zero, spazi condivisi e gestione comunitaria. Unisce ecologia, accessibilità economica e vita collettiva in armonia col paesaggio
Prof. Arch. David Calas, Università di Scienze
Applicate Salisburgo, Politecnico di Milano
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al
Accesso
complesso, spazio semipubblico permeabile


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Complesso Auenweide
Sezioni
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Terrazzi e balconi privati

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Planimetria

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Terrazzo dello spazio condiviso
Corte centrale e parco giochi
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Spazio comune con apertura verso il bosco
LA SCHEDA
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Attivit à svolte nello spazio condiviso
Attività svolte nello spazio condiviso

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Modello verticale DI SOSTENIBILITÀ URBANA
E INCLUSIONE SOCIALE
A pioneering project in Singapore, Kampung Admiralty combines residential, medical, social, and urban farming facilities in one vertical complex. It redefines land use and the role of public architecture for sustainable, intergenerational living

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Progetto pionieristico a Singapore, Kampung Admiralty integra servizi residenziali, medici, sociali e agricoli in un unico complesso verticale. Un esperimento di sostenibilità urbana intergenerazionale che ridefinisce l’uso del suolo e il ruolo dell’architettura pubblica
Prof. Simona Azzali, Canadian University Dubai
Vista aerea del complesso Kampung Admiralty integrato nel tessuto urbano e nei flussi infrastrutturali del quartiere di Singapore ©K. Kopter, Woha

Distribuzione a piani sfalsati, densità della vegetazione sui tetti e connessioni con la viabilità urbana e la stazione Mrt adiacente. La sezione centrale evidenzia il parco pubblico sopraelevato, cuore sociale del progetto
©K. Kopter, Woha
Vista ravvicinata dell’articolazione volumetrica a terrazze e dell’integrazione del verde nei diversi livelli dell’edificio
©K. Kopter, Woha

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Planimetria del complesso Kampung Admiralty: l’immagine mostra l’organizzazione a terrazze sovrapposte del progetto, con la vegetazione che avvolge i diversi livelli ©Henning Larsen Architects
Inquadratura zenitale delle terrazze paesaggistiche, che ospitano percorsi pedonali, aree gioco e vegetazione lussureggiante ©Lim Wei Xiang, Henning Larsen Architects
Diagramma dei sistemi idraulici sostenibili, tra cui raingarden, vasche di bioretention e ecopond per la raccolta e il trattamento delle acque piovane ©Henning Larsen, Ramboll




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Prospetto principale del complesso visto da nord est, con il portico a pilotis che solleva gli spazi abitativi lasciando libera la piazza pubblica sottostante. Il verde si sviluppa su diversi livelli, dalle facciate ai giardini pensili, fino alla copertura, offrendo spazi di relax e incontro per tutte le età ©Darren Soh, Woha
Ingresso pedonale al piano terra di Kampung Admiralty, incorniciato da pilastri monumentali e da una facciata articolata. L’accesso conduce a servizi sanitari e spazi comunitari ©Darren Soh, Woha


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Spazio giochi all’aperto integrato nel verde ©Lim
Wei Xiang, Henning Larsen Architects
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Un percorso pedonale attraversa una rigogliosa vegetazione tropicale che avvolge le terrazze dell’edificio. Una persona cammina sul sentiero, evidenziando la scala umana del progetto ©Lim Wei Xiang, Henning Larsen Architects


Orto urbano sul tetto coltivato da un residente, che innaffia le piante al tramonto. La presenza dell’uomo sottolinea l’importanza dell’agricoltura urbana e della partecipazione attiva degli abitanti alla cura degli spazi comuni ©Lim Wei Xiang, Henning Larsen Architects

RIFERIMENTI

Vista dell’area centrale del piano terra, dove si combinano spazi pubblici aperti, flussi pedonali coperti e aree commerciali come il food court. L’ambiente è progettato per favorire l’incontro quotidiano tra residenti e visitatori, offrendo servizi accessibili e spazi di socializzazione informale ©Darren Soh, Woha
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Scorcio della vegetazione rigogliosa ai margini del biotopo artificiale che attraversa l’edificio. Una donna con un bambino osserva la fauna acquatica, sottolineando come gli spazi verdi favoriscano l’interazione tra persone e ambiente ©Lim Wei Xiang, Henning Larsen Architects

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LA SCHEDA
Arredo e Design | New York
Design italiano PER IL LUSSO RESIDENZIALE
NEL CUORE DI MANHATTAN
Nel grattacielo boutique 520 Fifth Avenue di New York, il design italiano si distingue con cucine e arredi bagno che coniugano estetica contemporanea, materiali pregiati e soluzioni su misura, simbolo di eccellenza e innovazione nel contract residenziale di lusso
In the boutique skyscraper 520 Fifth Avenue in New York, Italian design stands out with kitchens and bathroom furnishings that combine contemporary aesthetics, refined materials, and custom-made solutions, a true symbol of excellence and innovation in the luxury residential contract sector

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Rebecca Alberti

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Nel
e funzionalità dialogano in spazi pensati per offrire esperienze abitative esclusive e su misura
nuovo landmark di Midtown, eleganza
Arredo e Design | New York

Design italiano per la residenza high-end: 100 cucine e 169 arredi bagno, combinando estetica contemporanea, materiali pregiati e soluzioni tecnologiche integrate
Un fil rouge materico che unisce gli ambienti. Il legno cannettato, elemento distintivo del progetto, attraversa cucine e bagni creando continuità visiva e calore materico

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Dal prodotto al processo: dalla consulenza alla posa finale, un modello operativo che garantisce coerenza estetica, efficienza organizzativa e massima personalizzazione
Autenticità materica E RISPETTO CRITICO PER LA PREESISTENZA

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The project by Galeotti/Rizzato Architetti and mzc+ interprets the historic villa through a contemporary language based on proportion, material, and light. An elegant dialogue between memory and modernity that enhances the context without imitating it
Il progetto di Galeotti/Rizzato Architetti e mzc+ interpreta la villa storica con un linguaggio contemporaneo, basato su proporzioni, materia e luce. Un dialogo equilibrato tra memoria e modernità che valorizza il contesto senza imitarlo
PERABBONATI

Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini
L’ampliamento con l’angolo svuotato protetto dalla pensilina
Treviso | Valorizzazione dell’edilizia storica
IL COMMENTO
di Galeotti/Rizzato Architetti e mzc+




SOLOPER
Vista frontale della corte aperta

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Vista serale, in primo piano la villa neoclassica con influssi liberty e in secondo piano l’ampiamento
Treviso | Valorizzazione dell’edilizia storica
Assonometria
L’ampliamento con l’angolo svuotato

SOLOPER
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Dettaglio delle decorazioni neoclassiche e contemporanee


SOLOPER
La scala in metallo che ripropone quella originaria
L’arioso ambiente interno
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Un locale interno della villa Piano terra
LA SCHEDA



Mantova, Castiglione delle Stiviere | Centro sportivo
Design all-black E VOLUMI COMPATTI PER L’AMPLIAMENTO
The expansion of the Castiglione delle Stiviere sports center interprets black monochrome as a formal and conceptual tool. Compact volumes, cutouts, and recesses define functional spaces, simple materials ensure comfort, and integrated systems provide sustainability and energy efficiency

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Le strip led, integrate nell’edificio, marcano gli accessi alla struttura: ingresso spogliatoi

di Castiglione delle Stiviere interpreta la monocromia nera come strumento formale e concettuale. Volumi compatti, tagli e rientranze definiscono spazi funzionali, materiali semplici garantiscono comfort, e impianti integrati assicurano sostenibilità ed energia
ABBONATI

Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini
Vista d’insieme
Schizzo preliminare di concept
Mantova, Castiglione delle Stiviere
IL COMMENTO di Belfanti+Malcarne

Le strip led, integrate nell’edificio, marcano gli accessi alla struttura: ingresso wc pubblici Modello

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Le finestre a nastro in una vista crepuscolare diventano dei rettangoli di luce
Sezioni tecnologiche

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PERABBONATI

LA SCHEDA
Ingresso agli spogliatoi
Interior di lusso TRA ELEGANZA, COMFORT E SERVIZI AVANZATI

Contract District Group designed the interior of a 400 sqm luxury rental penthouse on Lake Como, combining design, comfort, and top brands. The Design Club division ensured efficient management, modular coordination, and innovative services for an exclusive experience
Contract District Group ha realizzato l’interior di un attico di 400 mq sul Lago di Como destinato al luxury rent, combinando design, comfort e top brand. La divisione Design Club ha garantito gestione efficiente, coordinamento modulare e servizi innovativi per un’esperienza esclusiva
PERABBONATI

Alberti
Rebecca
Living elegante e luminoso con vista panoramica sul lago
IL COMMENTO
di Lorenzo Pascucci, Fondatore e Ceo di Contract DistrictGroup




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Terrazzo panoramico con arredi di alta gamma


Bagno padronale dal design minimalista con materiali durevoli e finiture di pregio
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Cucina moderna e funzionale. Soluzioni ergonomiche firmate dai top brand con zona pranzo raffinata. Tavolo e sedute highend integrati con l’illuminazione naturale

Camera da letto con tessuti pregiati e arredi su misura per il massimo comfort
BRAND D’ECCELLENZA
PER INTERNI ED ESTERNI
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L’icona di Arper EVOLVE IN OTTICA RIGENERATIVA

La sedia Catifa di Arper, icona dal 2001, si rinnova con Catifa Carta e Catifa (RE), due versioni sostenibili che uniscono estetica, comfort e materiali circolari, trasformando un classico del design in un esempio di innovazione responsabile e rigenerativa
Lorenza Bisbano
Arper’s Catifa chair, an icon since 2001, is renewed with Catifa Carta and Catifa (RE), two sustainable versions that combine aesthetics, comfort, and circular materials, turning a design classic into an example of responsible and regenerative innovation
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Catifa Carta, Arper (2024)
Arredo e Design | La sedia Catifa
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Catifa Carta, Arper (2024)
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Catifa Carta, design circolare

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Catifa (RE), Arper (2025)
Biennale di Architettura 2025
Visitatela. SE NON POTETE, LEGGETELA QUI
L'evento veneziano esplora l’integrazione di intelligenza naturale, artificiale e collettiva per affrontare crisi climatiche e sociali.
Installazioni innovative promuovono resilienza, adattamento e responsabilità collettiva, stimolando riflessioni critiche oltre il semplice comfort edilizio
Giambattista Brizzi architetto e consulente in sostenibilità presso Deerns Italia
The 2025 Venice Architecture Biennale, curated by Carlo Ratti, explores natural, artificial, and collective intelligence to address climate and social crises. Innovative installations promote resilience, adaptation, and collective responsibility.

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Terms & Conditions, immagine d’ingresso dell’Arsenale, Transsolar
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Naturale
Ecosistemi, piante, cicli di acqua ed energia. Verde non come ornamento, ma come infrastruttura.
Artificiale
Algoritmi e strumenti digitali che non generano immagini patinate, ma che leggono città e risorse, anticipano criticità, amplificano ciò che non vediamo. Collettiva
Comunità, artigiani, amministrazioni, filiere. L’intelligenza che emerge anche quando la tecnologia fallisce, e senza la quale ogni innovazione resta sterile.


Rappresentazione dell’impatto della climatizzazione sull’ambiente ©Giambattista Brizzi
Terms & Conditions, schema di funzionamento dell’installazione, Transsolar


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Fabbrica dell’aria ©Google
Fabbrica dell’aria, Schema di funzionamento ©Giambattista Brizzi

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Rappresentazione dell’underground climate change ©Giambattista Brizzi
Underground climate change ©Luca Capuano

Calculating Empires

©Evan Orensten
Conq - Marine Biobased Building Materials
©Matteo Losurdo
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Space Garden di Thomas Heatherwick e Aurelia Institute ©Google

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Canal Café, Diller Scofidio + Renfro
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Canal Café, Schema di funzionamento dell’installazione ©Giambattista Brizzi
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Padiglione Bahrain ©Google
Bahrain, Schema di funzionamento del sistema di raffrescamento geotermico ©Giambattista Brizzi
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Padiglione
Biennale di Architettura 2025


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Fogx ©Pavels Eldstrom
Design as Astronaut di Valentina Sumini
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Una sala dell’Arsenale ©Andrea Avezzu
Lake Como Design Festival 2025
Design rigenerativo COMO CELEBRA LA FORZA DEL FRAMMENTO
Un racconto di rinascita attraverso il frammento: opere, materiali e gesti progettuali che trasformano lo scarto in risorsa, celebrando l’imperfezione come origine di bellezza, memoria e rigenerazione in un dialogo tra arte, design e natura
Lorenza Bisbano
A story of rebirth through the fragment: works, materials, and design gestures that transform waste into a resource, celebrating imperfection as a source of beauty, memory, and regeneration in a dialogue between art, design, and nature

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Contemporary Design Selection, Mirage, Selma
Wallbom ©Nicolò Panzeri
Lake Como Design Festival 2025
Giovanna Massoni
©Jean-Pierre Gabriel

Contemporary Design Selection, Surfaced, Agglomerati x Sho Ota
©Nicolò Panzeri
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Contemporary Design Selection, Mirach, Plasma-f x Frigerio Marmi ©Nicolò Panzeri
Contemporary Design Selection
©Nicolò Panzeri
Lake Como Design Festival 2025
Contemporary Design Selection, Fractions, Georg Foster ©Nicolò Panzeri
Contemporary Design Selection, Between Broken and Whole di Studio Zing e Binnai Lamp di Anshika Mangla ©Nicolò Panzeri


Contemporary Design Selection, Remains, Omniaworks x Payam Askari ©Nicolò Panzeri

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Contemporary Design Selection ©Nicolò

Panzeri
Armando Casella e Alessandro Vitale I DVArea
L’innovazione CHE RIMETTE L’UOMO
AL CENTRO DEL PROGETTO
Nata nel 2015 da un’idea visionaria, DVArea è oggi una società benefit e general designer con 150 professionisti tra Brescia e Milano. Un laboratorio che unisce architettura, ingegneria e scienze umane in un approccio human data driven, dove la tecnologia serve il benessere
Luisa Castiglioni

La sede DVArea a Brescia, progettata come spazio di lavoro aperto e collaborativo, riflette la filosofia del gruppo: trasparenza, condivisione e qualità ambientale
Founded in 2015 from a visionary idea, DVArea is now a benefit corporation and general design firm with 150 professionals based in Brescia and Milan. A laboratory that combines architecture, engineering, and the human sciences through a human data–driven approach, where technology serves well-being


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Da sinistra, Armando Casella, co-founder e ceo di DVArea e Alessandro Vitale, co-founder di DVArea e ceo di Bimfactory
Armando Casella e Alessandro Vitale I DVArea
Alessandro Vitale e Armando Casella, due dei co-fondatori di DVArea, nella piazza antistante la sede bresciana

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Tavoli di lavoro, campionature di materiali e analisi cromatiche: la progettazione nasce dal dialogo continuo tra discipline diverse


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DVAREA IN NUMERI
Le meeting room vetrate nella sede di DVArea a Brescia favoriscono concentrazione e collaborazione in un ambiente flessibile e luminoso

Gli spazi operativi della sede di Brescia, caratterizzati da arredi in legno e grande presenza di verde, incarnano il principio di benessere come parametro progettuale
Vista della sede DVArea a Brescia, in via Duca d’Aosta 28: un volume trasparente che ospita architetti, ingegneri e ricercatori

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IL PROGETTO | RSA EDOLO, LA CURA DELLA COMUNITÀ

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Armando Casella e Alessandro Vitale I DVArea
IL PROGETTO | FASTER, RIVOLTA D’ADDA, UN NUOVO LINGUAGGIO PER L’INDUSTRIA



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IL PROGETTO | GRAND EGYPTIAN MUSEUM DEL CAIRO, DOVE TUTTO EBBE INIZIO

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Università Iuav di Venezia
Intelligenza artificiale e città
Le complesse sfide globali e le crisi dell’inizio del XXI secolo costituiscono un dibattito costante ricco di incertezza e indeterminazione.
In particolare, nel contesto urbano emergono alcune questioni centrali: da un lato la costante e perdurante urbanizzazione, dall’altro la verifica della qualità della vita delle popolazioni cittadine in tutto il mondo.
La peculiarità del libro di Paolo Fusero, dell’Università di Chieti-Pescara (Hypercity. Intelligenza artificiale e città del futuro, FrancoAngeli, Milano, 2024), risiede nella volontà di indagare le ricadute dello sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA), sia in chiave interpretativa dei fenomeni sullo spazio urbano (uno spazio al tempo stesso fisico e sociale) sia come strumento a supporto di scelte e policy. Ovviamente, una tematica complessa come questa presenta, da un lato, potenziali benefici e, dall’altro, sfide critiche.
IA e governo del territorio
I benefici possono essere letti come una visione positiva ma non ingenua, poiché si tratterebbe comunque di cambiamenti radicali nel governo del territorio.
L’intelligenza artificiale può essere utilizzata come strumento di adattamento ai cambiamenti climatici: pur non potendo mitigarli direttamente, potrebbe gestire sistemi di allerta preventiva (ad esempio per alluvioni o incendi), ottimizzare la pianificazione delle vie di fuga e l’organizzazione dei soccorsi, oppure offrire soluzioni per l’efficienza energetica degli edifici. Inoltre, potrebbe trovare applicazione nell’ambito della mobilità e dei trasporti, promuovendo la guida autonoma (maggiore sicurezza) e l’ottimizzazione nella gestione dei flussi di traffico, consentendo di simulare ed esplorare alternative progettuali con maggiore precisione e contenimento dei costi. Il rovescio della medaglia riguarda i rischi e le implicazioni negative dell’IA, che comprendono: i costi energetici e idrici, la privacy, la manipolazione dell’informazione, l’impatto sul mercato del lavoro, ma anche aspetti più umani come le riflessioni pedagogiche, la disumanizzazione e l’eccesso di previsioni in sistemi complessi come quelli urbani.
C riticità
Fra gli aspetti problematici occorre considerare in particolare, i costi energetici e idrici che riguardano l’enorme consumo di energia e acqua necessari per produrre e addestrare gli algoritmi di IA, specialmente per il raffreddamento dei sistemi. Il concetto tradizionale di privacy, invece, viene fortemente messo in discussione, considerando l’ampia raccolta e analisi di dati personali da parte dei sistemi di IA. Le fake news rappresentano altrettanto un problema allarmante, poiché l’IA è in grado di generare video, immagini e audio falsificati, rendendo difficile distinguere la realtà dalla finzione, con il potenziale di condizionare elezioni e opinioni pubbliche.
Verso una nuova governance urbana Tutti questi aspetti finiscono per convergere in un punto comune: le città. Esse, per loro stessa natura, vengono definite sistemi urbani complessi. In conclusione, come evidenziato in apertura, secondo Fusero la forma fisica della città non sarà modificata nel breve periodo dall’IA, ma potrebbero essere i modi di fruire la città a cambiare radicalmente, grazie a servizi come il delivery tramite droni, o lo smart working. Il vero impatto riguarderà la gestione e il funzionamento urbano. Fusero, difatti, quando parla di Hypercity, non descrive il tutto come una condanna, ma come un appello alla consapevolezza e all’intervento consapevole. La scommessa è che un’IA affidabile, addestrata in modo intelligente, possa supportare il decisionmaking urbano e contribuire al raggiungimento di obiettivi di sviluppo condivisi. Questa tecnologia, che con gli anni sarà sempre più all’avanguardia, se inserita all’interno della pianificazione urbanistica, inciderà profondamente sulla governance e richiederà a sua volta cambiamenti importanti. Difatti, si potrebbe parlare di una vera e propria rivoluzione ineludibile: un fenomeno rapido e imprevedibile, che metterebbe a dura prova la capacità umana di controllo dei fenomeni, in un contesto urbano già denso di problematiche e complessità proprie.
Francesco Gastaldi

Design for All Progettare la possibilità
L'accessibilità, così come concepita dalle vigenti normative e dall’accezione comune, si rivela, sotto diversi aspetti, una forma diversa di discriminazione. Recentemente è stata aperta una petizione per consentire a chi ha una disabilità motoria di accedere e utilizzare le platee degli stadi senza essere discriminato, poiché solo alcuni posti sono riservati ai portatori di handicap. Una scelta che spesso li costringe a separarsi dalle persone che li accompagnano o dai gruppi di amici a cui fanno riferimento.
O ltre le barriere dell’accessibilità
Il Design for All è una disciplina relativamente nuova, che cerca di dare una risposta, e soprattutto di aprire a un approccio diverso e multidisciplinare, alla crescente esigenza di rendere completamente fruibili ambienti e spazi pubblici da parte di chiunque, indipendentemente dalle diverse abilità. Design for All significa considerarci tutti, in qualche modo, disabili o abili in modi differenti. Significa riconoscere che “è l’intorno progettato che ci disabilita con la sua inadeguatezza, col suo essere stato pensato per l’utente Superman, sempre perfettamente in forma e perfettamente lucido: nessuno di noi presenta sempiternamente e in concomitanza tali caratteristiche”. (Avril Accolla). Nasciamo completamente inabili; progressivamente conquistiamo nuove abilità, giorno dopo giorno, con tempi e modalità diversi. Anche la vita adulta è costellata di momenti in cui siamo temporaneamente meno abili: una malattia, un infortunio, una gravidanza, un esaurimento, una depressione. Le giornate in cui siamo realmente al 100% sono poche, se confrontate con tutte quelle che compongono l’esistenza di una persona. Poi arriva l’età: la perdita di forza, di attenzione, di memoria, e l’insorgere delle patologie legate alla terza, e ancor più alla quarta età. Gli spazi, gli edifici, i luoghi progettati “per la perfetta efficienza mentale e fisica” si rivolgono a uno standard inesistente e finiscono per generare frustrazione, errori, mancanza di comfort, calo di attenzione e di appartenenza, incidenti e così
via. Anche il Design for All, tuttavia, può presentare dei limiti nell’approccio disciplinare e metodologico: progettare per tutti rischia di diventare progettare per nessuno.
G uardando alla vita reale
Affrontare il tema dell’accessibilità e della fruibilità da parte delle diverse abilità significa, in realtà, progettare la possibilità. Per una persona con disabilità motoria, una porta scorrevole a scomparsa consente la piena libertà di movimento; per un malato di Parkinson, una porta dello stesso colore della parete semplicemente “non esiste”, così come un divano chiaro su un pavimento chiaro. Per una persona affetta dal morbo di Alzheimer, una porta scorrevole è una porta chiusa, una porta che non si apre, una prigione: le porte scorrevoli non fanno parte del suo retaggio di memoria, legato a un tempo in cui non esistevano. Rispetto al passato, si è persa quella rete sociale fatta di condivisione e solidarietà, nella quale chi non poteva camminare veniva preso in braccio da chi aveva gambe e braccia forti, in spazi forse non perfettamente funzionali, ma mai alienanti. Oggi, paradossalmente, non c’è luogo più triste di un bagno per disabili, spesso condiviso con le signore, che si trovano, a loro volta, inabili. Progettare per tutti è anche questo: prendere in braccio il limite, accogliere la malattia e l’infermità. Lo facciamo istintivamente con i bambini; dovremmo imparare a farlo anche con chi bambino non è più, o forse è tornato ad esserlo. Progettare per tutti significa, in fondo, progettare la disponibilità e la possibilità. La disabilità temporanea o progressiva, come nel caso delle malattie neurodegenerative, richiede una continua ristrutturazione degli spazi, dei luoghi, ma anche dei pensieri: nella persona malata e in chi condivide con lei la quotidianità. Progettare la possibilità è, in qualche modo, ricostruire lo spirito di quella rete sociale fatta di solidarietà e mutuo soccorso. Un’umanità sorella di un’umanità bambina, o tornata tale.
Silvia Nanni Architetto
Gestione e organizzazione del cantiere

Noleggio a caldo di macchine in cantiere
Con il termine noleggio si intende comunemente l’attività con cui un soggetto professionale concede il godimento di un bene mobile a un altro soggetto, verso il pagamento di un corrispettivo in denaro. La parola noleggio, tuttavia, non è presente nel Codice civile e per regolamentare questa situazione di fatto è necessario fare riferimento all’art. 1571 e seguenti in tema di locazione. Infatti, la locazione è il contratto col quale una parte si obbliga a far godere all’altra una cosa mobile per un dato tempo verso un determinato corrispettivo, nella fattispecie il canone di locazione.
A freddo o a caldo
La distinzione principale in tema di noleggio è quella tra il noleggio a freddo e il noleggio a caldo, a seconda che sia prevista all’interno del contratto l’attività di uno o più operatori del noleggiatore. Nel noleggio a freddo, infatti, il bene mobile, il macchinario, per quanto rileva in questa sede, è concesso in uso così com’è, e sarà poi il cliente a provvedere all’utilizzo diretto e alla sua movimentazione. Nel noleggio a caldo, oltre alla concessione in uso del macchinario, è prevista anche l’attività di uno o più operatori, dipendenti dell’azienda di noleggio, che provvedono alla movimentazione, gestione e installazione del macchinario in cantiere.
L’operatore come accessorio del bene noleggiato Le finalità che spingono il cliente a ricorrere al noleggio a caldo possono essere diverse: dall’indisponibilità di personale specializzato in quel momento, alla complessità o alle dimensioni del macchinario, che richiedono l’operato di personale altamente qualificato e formato. Da un punto di vista giuridico, bisogna subito premettere che la presenza o meno di uno o più operatori del noleggiatore nel noleggio a caldo non implica il mutamento della qualificazione giuridica del rapporto: anche al noleggio a caldo si applicano sempre e comunque le regole della locazione
di beni mobili. Infatti, come numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno confermato nel corso degli anni, l’attività dell’operatore dev’essere considerata sempre accessoria al godimento del bene da parte del cliente, un’attività che gli consente l’utilizzo, seppur indiretto, del macchinario, laddove non disponga di personale qualificato per farlo direttamente. L’attività dell’operatore nel noleggio a caldo dev’essere intesa come un vero e proprio accessorio del macchinario, come se fosse uno strumento di guida autonoma, che tra l’altro in alcuni settori si comincia a incontrare.
L a sicurezza nel noleggio a caldo
Chiarito il tema dal punto di vista giuridico, viene da chiedersi cosa cambi effettivamente con il noleggio a caldo, visto che la presenza dell’operatore è tutt’altro che indifferente. Ciò che cambia sono le responsabilità per danni a terzi, a seconda che l’operatore agisca sotto le direttive del noleggiatore, in autonomia, o sotto le direttive del cliente. Nel primo e nel secondo caso la responsabilità graverà inevitabilmente in capo all’azienda di noleggio. Nel terzo caso, sarà ritenuto responsabile il cliente o il terzo sotto le cui direttive l’operatore agisce (ad esempio un coordinatore di cantiere). Dal punto di vista della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, l’operatore nel noleggio a caldo di macchinari, in relazione alle sue competenze tecniche specifiche, opererà sempre in qualità di preposto e quindi sarà soggetto agli obblighi formativi specifici previsti per questa figura. Infine, è necessario specificare che, in alcuni casi particolari, il noleggio a caldo confina con altre figure giuridiche: la più rilevante è sicuramente l’appalto di servizi. In particolare, ciò avviene quando si parla di noleggio a caldo di ponteggio comprensivo di progettazione e montaggio: in questo caso avremo il noleggio a freddo del materiale e l’attività di progettazione e montaggio dell’opera provvisionale, che darà luogo a un appalto di servizi, generando quindi un contratto composto.
Avv. Lorenzo Perino

Verso la grande riforma del settore
Il ministero delle Infrastrutture sta lavorando a una profonda e rivoluzionaria revisione del Testo Unico Edilizia (Dpr 380/2001), col fine ultimo di semplificare i titoli edilizi, porre riordino nelle competenze tra Stato e Regioni, risolvere le problematiche sorte in seno all’interpretazione delle norme edilizie. Vediamo le principali novità.
U na riforma per obiettivi
La riforma del Testo Unico Edilizia punta a rendere più chiaro e uniforme il sistema normativo, semplificando i titoli abilitativi, armonizzando le regole tra Stato e Regioni e coordinando le norme edilizie con quelle urbanistiche. Tra gli obiettivi anche la riduzione del consumo di suolo, l’efficienza energetica e l’integrazione del Salva Casa con regole più strutturate per sanatorie e difformità. La riforma dovrà inoltre conciliare le esigenze di cittadini, imprese e professionisti del settore.
S emplificazione radicale dei titoli edilizi
Indubbiamente, la necessità di procedere con il riallineamento tra interventi edilizi e titoli abilitativi rappresenta un punto cardine dell’intera nuova disciplina che si punta a far approvare. Certamente l’attuale normativa è caratterizzata da un’intrinseca problematica interpretativa, relativamente ai confini pratici e giuridici in materia di edilizia libera, manutenzioni straordinarie e ordinarie, ristrutturazioni edilizie e nuova costruzione. La nuova disciplina porterebbe a titoli edilizi semplificati o “a fasce”, con una corrispondenza diretta tra tipo di intervento e titolo necessario, eliminando ambiguità come quelle tra Cila e Scia.
R apporti tra Stato e Regioni
Al fine di risolvere un problema di disomogeneità legislativa, saranno ridefiniti i rapporti e alcune competenze tra Stato e Regioni, al fine di risolvere un problema che ha caratterizzato la disciplina edilizia di molte regioni, che hanno approvato normative valide sul loro territorio, creando spesso problematiche interpretative. La nuova disciplina potrebbe introdurre titoli edilizi semplificati, organizzati per fasce, con
una corrispondenza chiara tra la tipologia d’intervento e il titolo necessario, eliminando ambiguità come quelle oggi esistenti tra Cila e Scia.
C oordinamento con il Salva Casa
Se la disciplina introdotta col Salva Casa rappresenta una disciplina certamente volta a sanare la situazione emergenziale, quella della riforma del Dpr 380 del 2001 mira a essere una disciplina certamente caratterizzata da maggiore struttura. Con la riforma, in particolare in relazione alla disciplina introdotta col Salva Casa, si andrà a rendere le sanatorie, di fatto, graduate e proporzionate in base alla difformità e alla gravità dell’intervento da sanare; stesso discorso per la disciplina sanzionatoria. Il tutto, tenendo in considerazione le prassi pacificamente ammesse e acclarate.
C oordinamento con le normative urbanistiche e consumo del suolo
Ulteriore necessità del legislatore, in questo senso, sarà quella d’introdurre una disciplina volta a permettere un coordinamento con le regole e gli strumenti urbanistici, al fine di evitare inutili sovrapposizioni e difficoltà interpretative e valutazioni emesse a doppio senso. In relazione alla tutela ambientale, certamente la riforma dovrà essere strutturata in modo tale che il riutilizzo del costruito sia facilitato e anzi agevolato, e che ovviamente tali strumenti legislativi volti al recupero del preesistente costruito siano comunque strutturati al fine primario di salvaguardare l’ambiente, da una parte, e la vivibilità degli ambienti, dall’altra.
I l coordinamento delle esigenze delle parti in causa
Come già anticipato, affinché la nuova disciplina entri in vigore in modo efficace ed efficiente, sarà necessario, per il legislatore, prendere in considerazione, andandole a enucleare e ascoltare, tutte le esigenze delle parti e delle categorie maggiormente interessate alla riforma. Parliamo dei progettisti e dei tecnici, prima di tutto, ma anche di aziende e privati cittadini che certamente troveranno nella novella elementi di discrepanza con le loro esigenze e interessi.
Corrado Maria Petrucci



La porta come elemento d'arredo.
Ogni particolare delle porte interne Dierre rivela l’incontro esclusivo tra artigianalità e tecnologie avanzate, tra ricerca estrosa e progettazione rigorosa, tra sperimentazione e attenzione ai materiali. Le porte interne Dierre sono state utilizzate nel progetto Waterfront di Levante per coordinare l'estetica di tutte le abitazioni.
www.dierre.com

YouBuild DOSSIER TOP 70
STUDI DI ARCHITETTURA

Un 2024 con dinamiche di versificate: alcuni segmenti in crescita e altri in calo, ma con la redditività che rimane positiva . U n buon segnale per il futuro e uno spartiacque tra quelli con oltre 15 milioni di fatturato
Chi sale ancora
E CHI SCENDE NELLA PROGETTAZIONE

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Dinamiche diversificate nel 2024 per i soggetti presi in esame (quelli con i bilanci disponibili), con alcuni segmenti in crescita e altri in calo. Ma con la redditività che rimane generalmente positiva: un buon segnale per il futuro. E uno spartiacque tra quelli con oltre 15 milioni di fatturato
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a cura del Centro Studi YouTrade
Studi di architettura
VARIAZIONE % DEL FATTURATO E REDDITIVITÀ PER CLASSI DIMENSIONALI
DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E DESIGN
Top 70 Studi di architettura - Fatturato e utili degli
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (*bilanci disponibili al 12 settembre 2025)
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studi di architettura e design per classi di fatturato - 2021-2024*
UTILI
Top 70 Fatturato e utili degli studi di architettura
FATTURATO
SOCIETÀ
ABBONATI
FATTURATO
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (*bilanci disponibili al 12 settembre 2025)
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padiglioni di Fieramilano
PISTA DI PATTINAGGIO
PER MILANO CORTINA 2026

Fondazione Fiera Milano ospiterà gare olimpiche e il main media center di Milano Cortina 2026, investendo 25 milioni senza fondi pubblici. Gli interventi, permanenti, lasceranno spazi moderni per eventi, congressi e sport, rafforzando l’attrattività internazionale del polo
Valentina Puglisi, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano
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Fondazione Fiera Milano will host Olympic competitions and the main media center for Milano Cortina 2026, investing 25 million without public funding. The permanent upgrades will leave modern spaces for events, conferences, and sports, strengthening the venue’s international appeal
Rendering dell’intervento: la pista di pattinaggio di Speed Skating
IL COMMENTO
dell’ing. Oscar Cassa, Responsabile area tecnica di Fondazione Fiera Milano

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Vista dell’interno dei padiglioni 13 e 15 di Fieramilano a Rho prima dei lavori
IL FUTURO DEI PADIGLIONI 13 E 15


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Dettagli della struttura esistente in acciaio
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Layout delle fasi di sollevamento
delle travi reticolari
Montaggio dei piedritti
Milano | Riqualificazione

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Traversone assiemato in posizione definitiva
Traversone assiemato in attesa dell’inizio del sollevamento

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Sistema di presa in carico superiore
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Cavalletto dopo il trasferimento di carico e il taglio delle colonne

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LA SCHEDA
Stato della struttura dopo il completamento dei lavori
Nuova piazza Pia PROLUNGAMENTO SOTTOVIA LUNGOTEVERE IN SASSIA

An interdisciplinary construction site featuring new underground infrastructure, pedestrian areas, historical and archaeological enhancement, and improvements to traffic flow, green spaces, and accessibility through integrated engineering and landscape interventions
Valentina Puglisi, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano
Un cantiere interdisciplinare con nuove infrastrutture sotterranee, pedonalizzazione, valorizzazione storica e archeologica, miglioramento della viabilità, del verde e dell’accessibilità, attraverso interventi ingegneristici e paesaggistici integrati
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Nuova Piazza Pia a Roma
VIL COMMENTO
dell’ing. Francesco Nicchiarelli, socio di VIA Ingegneria srl

Uno degli interventi che hanno maggiormente contribuito a cambiare il volto della Capitale (rendendola ancora più accogliente) nel periodo del Giubileo è stato il progetto di Piazza Pia, un lavoro interdisciplinare che ha messo a sistema il prolungamento del sottovia di Lungotevere in Sassia, pensato sinergicamente alla nuova Piazza Pia, collocata al di sopra del nuovo sottovia. Il progetto ha permesso di ristabilire la gerarchia storica tra la direttrice urbana principale Castel Sant’Angelo-San Pietro e la viabilità di circonvallazione dei bastioni. La nuova configurazione ha previsto la completa pedonalizzazione di Piazza Pia grazie all’arretramento della rampa di imbocco al sottopasso, subito dopo l’attraversamento degli archi del Passetto di Borgo.
LOCALIZZAZIONE
Il progetto per la pedonalizzazione di Piazza Pia, collocato a ridosso della sponda destra del fiume Tevere, è stato sviluppato in una delle aree di maggior significato storico della città di Roma, tra monumenti di grande importanza storica ed artistica, come Castel Sant’Angelo (l’antico Mausoleo di Adriano) e la Basilica di

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Planimetria con individuazione dei fabbricati potenzialmente interferiti (1. Passetto di Borgo; 2. Ex Palazzo Pio – Auditorium di via della Conciliazione; 3. Edificio di via della Conciliazione, sede dell’Amministrazione del Patrimonio della sede Apostolica; 4. Muraglioni del Tevere; 5. Castel Sant’Angelo)
LA TECNOLOGIA CAP (CASED AUGER PILES)


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Rendering di progetto

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Riqualificazione dell’area antistante la chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo: realizzazione della scalinata e di due grandi fontane
Planimetria
dell’intervento con indicate le finiture superficiali e gli arredi
Ritrovamenti archeologici durante gli scavi | ©arch. Felipe Lozano Lalinde


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Inizio dello scavo del sottovia e primi rinvenimenti archeologici ©arch. Felipe Lozano Lalinde
Opere di contenimento del terreno, puntellate in testa, propedeutiche alla realizzazione del sottovia ©arch. Felipe Lozano Lalinde
Roma | Riqualificazione urbana
Sezione stradale: nuova rampa di prolungamento del sottopasso e camera di confluenza dei collettori


Sezione stradale: nuovo prolungamento del sottopasso e nuovo collettore fognario

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Completamento della copertura del sottovia ©arch. Felipe Lozano Lalinde

Costruzione del nuovo collettore fognario ©arch. Felipe Lozano Lalinde
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LA SCHEDA
Sicurezza | Approccio integrato
Dati e innovazione LA STRATEGIA PER LE IMPRESE ITALIANE
Dalla realtà virtuale alla sensoristica IoT, fino all’intelligenza artificiale agentica: BearingPoint porta in Italia un approccio integrato alla sicurezza e alla trasformazione digitale che unisce strategia, tecnologia e cultura aziendale. Claudio Brusatori racconta come cambiano i modelli d’impresa e quali sfide attendono l’Italia nel cammino verso il 2030
Luisa Castiglioni

From virtual reality to IoT sensors and agentic artificial intelligence, BearingPoint brings to Italy an integrated approach to security and digital transformation that combines strategy, technology, and corporate culture. Claudio Brusatori explains how business models are evolving and what challenges lie ahead for Italy on its path toward 2030
Claudio Brusatori Partner & Practice Leader di BearingPoint Italia

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BearingPoint supporta le imprese nella gestione della sicurezza attraverso soluzioni digitali e sensoristiche IoT
La società di consulenza punta a rendere la prevenzione parte dei processi aziendali, non solo un obbligo normativo

Sicurezza | Approccio integrato
Il metodo del gruppo unisce consulenza, competenze digitali e cultura aziendale per guidare la trasformazione

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Con Suva, BearingPoint ha sviluppato Swiss Safety VR, una piattaforma di formazione immersiva per la sicurezza sul lavoro

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In Italia BearingPoint collabora con realtà di diversi settori: dall’automotive alla manifattura industriale, dal fashion & luxury al pharma, dalle telecomunicazioni alla logistica


Con team multidisciplinari, BearingPoint affianca le imprese nel passaggio verso nuovi modelli organizzativi
Storia di copertina | Cromatica Marcegaglia
Superfici che parlano BENVENUTI
A SURFACE STORIES
A Made expo 2025, Marcegaglia trasforma lo stand in un racconto: Surface Stories mostra come l’acciaio, con la tecnologia Cromatica, diventi linguaggio, identità e narrazione. La materia parla, il progetto ascolta: nasce un nuovo dialogo tra industria, design e architettura


Rebecca Alberti
Andrea Brotini, Chief Commercial Officer PPGI Products, Marcegaglia
AMade expo 2025, la presenza di Marcegaglia è il palcoscenico di una visione. Lo spazio del Gruppo non è un semplice stand: è una mostra di architettura e progettualità, che racconta come la “materia” si fa linguaggio e racconto; come la ricerca sul decoro possa essere strumento identitario della progettualità. Nell’esposizione “Surface Stories”, la superficie metallica cessa di essere il dettaglio finale e diventa il punto di partenza del dialogo tra industria, design e architettura. Muo-
vendosi tra una tavola progettuale e l’altra, si scoprono realizzazioni che parlano da sole: dalla cesata del Duomo di Milano, che ha integrato 80 pannelli in acciaio stampato digitalmente con tecnologia Cromatica, in un contesto storico-monumentale, all’Hotel Cristallo a Mantova, che integra una facciata personalizzata firmata dall’architetto Simone Micheli. E molte altre ancora, come il progetto di riqualificazione energetica a Pieve Emanuele (in cui sono stati realizzati pannelli sandwich che riproducono il Ceppo Gré); la Scuola

Lastra Cromatica tagliata a misura e incollata su supporto grecato continuo
© Design Simone Micheli

La cesata del Duomo di Milano, composta da 80 pannelli in acciaio stampato digitalmente con tecnologia Cromatica
Profilo stampato con Cromatica, grecato e forato con fissaggio diretto su sottostruttura regolabile
primaria di Ravenna, con rivestimenti grecati e forati che cambiano con la luce, o il progetto per l’azienda Farmabios con lame di acciaio cangianti.
B-PALACE ART: DARE VOCE AI “LATI B” DELL’ARCHITETTURA
La visione di questa nuova logica progettuale ha trovato un banco di prova concreto anche con il concorso
B-Palace Art, promosso da Cromatica Marcegaglia insieme a Sandrini Metalli, nato con l’obiettivo di dare nuova vita ai “lati B” degli edifici: le facciate secondarie spesso trascurate. Gli studenti di architettura e design sono stati invitati a trasformare spazi invisibili in elementi identitari del contesto urbano, utilizzando acciaio stampato con Cromatica e soluzioni SANDCustom di Sandrini Metalli. Le


proposte selezionate ed esposte mostrano come la superficie possa diventare un medium culturale oltre che costruttivo.
CROMATICA LIVE: QUANDO LA SUPERFICIE
PRENDE LA PAROLA
E fermandosi allo stand, si può sentire la superficie metallica prendere letteralmente la parola grazie a una
serie di talk e incontri live in cui architetti, designer, docenti e giovani talenti dialogano su superfici, colori, finiture e significati progettuali. Al centro dell’esperienza c’è Cromatica, tecnologia che trasforma l’acciaio in una tela personalizzabile. Per chi ancora non la conosce, è l’innovativa soluzione high-tech sviluppata da Marcegaglia che permette di stampare in continuo su coil trame, immagini, texture e grafica,
Profilo stampato con Cromatica, piegato e forato a disegno & pannello sandwich Cromatica

Storia di copertina | Cromatica Marcegaglia

offrendo una gamma praticamente illimitata di colori, sfumature e opacità. Ecco cosa la rende davvero unica:
• lunghezza potenzialmente infinita;
• completa personalizzazione grafica;
• resistenza in ambienti esterni, anche ostili;
• possibilità di formatura successiva senza comprometterne le prestazioni;
• facile accoppiamento con materiali isolanti.
In pratica: Cromatica rende possibile la personalizzazione dell’acciaio su larga scala e trasforma spazi tradizionalmente muti in potenziali superfici narrative.
In questo modo, la tecnologia incontra il linguaggio del progetto: ciò che nasce come innovazione industriale diventa un vero e proprio strumento narrativo. Ed è proprio da qui che prende forma l’esperienza espositiva di Marcegaglia a Made expo 2025.
LA SUPERFICIE COME LINGUAGGIO: DAL MATERIALE AL SIGNIFICATO
In questo contesto non si parla soltanto di come Cromatica funziona, ma di perché usarla: pensare, cioè, una superficie possa raccontare, trasmettere, dare forma all’identità. Nei talk emerge come la decora-
zione possa diventare strumento di significato – non solo semplice orpello – ; di come le nuove tecnologie di personalizzazione industriale non sacrifichino l’efficienza, ma amplino la libertà progettuale; e di come tutto questo risponda alle istanze di un mercato che sta cambiando rapidamente e guarda sempre più alla sostenibilità, sia ambientale sia sociale. Lo stand diventa un luogo dove questi temi si concretizzano: i visitatori non solo vedono il prodotto, ma entrano nel racconto dietro di esso, nel dialogo tra progettisti e materia. Grazie alla combinazione tra area espositiva e palinsesto di eventi, lo spazio del Gruppo e di Cromatica racconta un materiale che non è più complemento ma campo di espressione condiviso. Quando una lastra in acciaio si veste di grafica, colore e identità, e quando un giovane progettista trasforma la “facciata B” in occasione espressiva, ecco che nasce qualcosa di più profondo: l’unione fra industria, progettazione e cultura del progetto. Questo, allora, è l’invito: pensare la superficie come primo dialogo con lo spazio e l’osservatore, come gesto che precede la forma. La materia, così, smette di tacere e comincia a raccontare.
Il concept di B-Palace, con lastre in acciaio colorato che decorano le facciate secondarie degli edifici
RAVENNA | DENTRO LA MATERIA: DOVE NASCE CROMATICA





Fase di stampa digitale nello stabilimento Cromatica | Marcegaglia Steel di Ravenna
Fase di taglio
Controlli di qualità della stampa
Impianto di controllo
Panoramica delle linee produttive nello stabilimento Cromatica - Marcegaglia Steel di Ravenna
Sistemi a secco E PREFABBRICAZIONE AVANZATA
L’innovazione in edilizia non significa rivoluzione, ma evoluzione dei processi esistenti. L’uso di sistemi a secco, prefabbricazione e moduli integrati garantisce rapidità, controllo produttivo e qualità, affiancando tecnologia e metodi tradizionali

Matteo Cazzaniga
PERABBONATI

SOLOPERABBONATI

ABBONATI

Dialogo INTERDISCIPLINARE SUL FUTURO DEL BIM
Il Bim si afferma come linguaggio comune capace di connettere discipline, persone e processi, rendendo la progettazione più sostenibile, coerente e collaborativa. Tra visione umanistica e approccio tecnico, il metodo favorisce innovazione, inclusione e crescita culturale del settore

Lorenza Bisbano

PERABBONATI

BIMeet&Greet, una due giorni di confronto aperto e multidisciplinare dedicato al mondo del Building Information Modeling e alla trasformazione digitale del settore delle costruzioni
Marco Lotti, ingegnere gestionale. «Il Bim rappresenta una risposta naturale alla complessità dei progetti contemporanei, che coinvolgono un numero sempre maggiore di discipline, attori e processi da coordinare»

SOLOPERABBONATI
ABBONATI

Laura Tiburzi, consulente Bim presso EY Advisory, con un lungo percorso in ambito progettuale e gestionale

SOLOPER
PERABBONATI

Copertura modulare AGGRAFFATA PER RESIDENZE DI PREGIO
Il
sistema modulare Fibrograf garantisce
elevate prestazioni tecniche e un design pulito e minimale. La posa rapida e priva di profilature in cantiere assicura impermeabilità, durabilità e integrazione estetica con architetture moderne
Patrizia Spada
Fibrograf, la soluzione modulare tipo aggraffato proposta da Fibrotubi srl, è stata scelta per la realizzazione della copertura di una villa di prestigio a Castel d’Azzano (Vr), un progetto residenziale che si distingue per l’attenzione ai dettagli estetici e alle elevate prestazioni tecniche, garantendo una tenuta all’acqua impeccabile con l’aggiunta di un design minimale e raffinato, privo di fissaggi a vista, per un aspetto pulito e moderno. Il

La copertura a lavori ultimati


progetto riguarda una villa unifamiliare di 530 mq, impreziosita da una struttura interamente in legno e piscina a sfioro esterna. La committenza desiderava un’abitazione dall’impronta moderna e curata nei dettagli, capace di fondere funzionalità, efficienza e stile. La scelta di Fibrograf è stata effettuata direttamente dal proprietario, colpito dalla capacità del sistema di unire rigore tecnico e pulizia formale. Il progetto è stato affidato allo studio Abcplus e a Caem Group spa, che hanno contribuito alla definizione e alla realizzazione della soluzione di copertura.
STRUTTURA LIGNEA E PACCHETTO DI COPERTURA
La sottostruttura lignea è stata interamente realizzata da Caem Group Spa, con orditura principale in travi portanti, travetti secondari e perlinato a vista, una scelta che unisce estetica naturale e ottime performance. La copertura è stata completata con un tavolato in Osb all’estradosso, seguito da una membrana distanziatrice antirombo e anticondensa, fondamentale per garantire comfort acustico e durata nel tempo, mantenendo la struttura asciutta e protetta, per poi proseguire con la posa del rivestimento metallico in estradosso.
POSA DEL SISTEMA FIBROGRAF
Nella fase conclusiva è stato installato il sistema Fibrograf, composto da lastre modulari nei formati S e L, caratterizzate da un profilo simil aggraffato predefinito in produzione. La posa è risultata estremamente rapida e intuitiva, grazie alla banda preforata laterale per il

fissaggio e alle ribattute che assicurano un ancoraggio solido e duraturo. L’assenza di profilature in cantiere ha permesso una significativa riduzione dei tempi di lavoro e dei costi di installazione.
DESIGN E TECNOLOGIA
Con la sua modularità Fibrograf è un sistema di montaggio intelligente che risponde a pieno alle esigenze tecniche ed estetiche del progetto. Il risultato è una copertura pulita, elegante e altamente performante, in grado di integrarsi armoniosamente con il linguaggio architettonico dell’abitazione. Una scelta che combina durabilità, impermeabilità e raffinatezza formale: qualità imprescindibili per progetti residenziali di alto profilo.
LA SCHEDA
Tipologia: Fabbricato residenziale privato di nuova realizzazione
Ubicazione: Castel d’Azzano (Vr)
Superficie di intervento: 530 mq
Realizzazione: agosto 2025
Direzione lavori e progettazione: Abcplus Studio
Architettura
Impresa esecutrice: Ft Real Estate srl
Copertura tetto: MfcMarku di Marku Fatmir
Rivenditore Edile: Caem Group spa
Copertura: Fibrograf in colorazione Nero velvet
La posa della copertura della villa realizzata a Castel d’Azzano con la soluzione modulare tipo aggraffato Fibrograf
Alpha, la nuova GENERAZIONE DI MANIGLIONI ANTIPANICO
Design ergonomico, installazione rapida e materiali avanzati. Alpha migliora sicurezza e usabilità, garantendo prestazioni affidabili, conformità ai nuovi standard europei e durata nel tempo anche in contesti pubblici e commerciali
Patrizia Spada
Nel mondo dei dispositivi antipanico, ogni dettaglio può fare la differenza per salvare vite. Dalla facilità d’installazione all’efficacia nell’emergenza, fino alla durabilità nel tempo, ogni elemento concorre a garantire la sicurezza degli ambienti. Con Alpha, Cisa introduce una nuova generazione di maniglioni antipanico, nata per ridefinire le applicazioni per la sicurezza attraverso il design, la ricerca ergonomica e l’innovazione ingegneristica. Sviluppato in collaborazione con il Laboratorio di Ergonomia e Design dell’Università di Firenze, Alpha è il risultato di una riflessione profonda condotta insieme agli operatori di settore sul ruolo dei dispositivi di uscita

Conforme ai nuovi standard europei, Alpha è affidabile e duraturo negli spazi pubblici e commerciali
d’emergenza. Il punto di partenza è stato chiaro: semplificare l’installazione, aumentare l’affidabilità, migliorare l’esperienza d’uso per tutti.
UN
DESIGN CHE CAMBIA LE REGOLE
Il tratto distintivo di Alpha è il suo design lineare e angolato, una forma che non è solo estetica, ma funzionale. La geometria pulita aumenta la superficie di spinta del 35% e riduce la forza necessaria per l’azionamento del 25%. La barra Push, con la sua inclinazione brevettata, assicura una presa più stabile e precisa, senza torsioni e giochi. Nella versione Touch, la barra scorre su appoggi rinforzati che eliminano attriti e vibrazioni, garantendo un movimento fluido e robusto anche dopo migliaia di cicli. Queste scelte progettuali non solo migliorano la performance, ma anche l’ergonomia: il gesto diventa più naturale, immediato, accessibile anche per bambini, anziani e persone con disabilità. In situazioni di stress, ogni secondo conta: Alpha è pensato per essere visibile e sicuro al contatto, intuitivo nell’uso, affidabile al primo tocco.
INSTALLAZIONE SEMPLIFICATA
Uno dei punti di forza della nuova gamma è la sua installazione semplificata. Il sistema modulare riduce al minimo la componentistica: bastano due attrezzi e tre tipi di viti universali per completare il montaggio. La guida online interattiva, completa di video tutorial e istruzioni passo passo, supporta l’installatore in ogni fase del lavoro, azzerando il margine d’errore e velocizzando i tempi di intervento. L’architettura modulare e la intercambiabilità tra le versioni Push e Touch permettono di configurare facilmente la soluzione più adatta, anche in fase di retrofit. Il taglio delle barre in alluminio è rapido e preciso, mentre la dima rigida facilita l’allineamento delle chiusure supplementari. Tutti i componenti sono progettati per garantire un fissaggio stabile e duraturo: le coperture, carter e tappi in plastica, sono fissate con viti ad alta tenuta e i perni di aggancio di aste e cavi si bloccano automaticamente, evitando uscite o allentamenti nel tempo.
CONFORME AI NUOVI STANDARD EUROPEI
Alpha è sviluppato in previsione di conformità con il regolamento europeo 2024/3110 entrato in vigore il 7 gennaio 2025. Una gamma pronta a rispondere a futuri requisiti più severi in termini di prestazioni meccaniche, durata nel tempo, e usabilità, un vantaggio concreto per chi progetta spazi pubblici e commerciali con una visione a lungo termine.
MATERIALI EVOLUTI, FINITURE DI DESIGN
La gamma Alpha è disponibile in una varietà di finiture, incluse le nuove versioni in Pvd inox e nell’esclusivo
La barra ergonomica consente un’azionamento fluido e intuitivo, accessibile a tutti. Installazione semplificata grazie al sistema modulare e la guida online passo passo per un montaggio rapido e senza errori


Acciaio Supremo, materiali scelti per la loro resistenza all’usura, agli agenti atmosferici e agli urti. Oltre alla robustezza, queste finiture offrono un impatto estetico di alta qualità, ideale per contesti architettonici contemporanei dove anche i dettagli tecnici devono integrarsi armoniosamente nello spazio.
LA SICUREZZA FA UN PASSO AVANTI
Con Alpha, Cisa inaugura una nuova era di prodotti per la sicurezza, fatta di chiarezza, accessibilità, precisione e innovazione. Nel migliorare un concetto esistente di prodotto propone una nuova visione: un dispositivo capace di semplificare il lavoro dell’installatore, migliorare l’esperienza dell’utente, e garantire la massima affidabilità giorno dopo giorno. In un mondo che evolve rapidamente, anche la sicurezza deve fare un passo avanti. E con Alpha, Cisa lo fa con la coerenza e competenza di sempre, e uno sguardo rivolto al futuro.
Materiali e finiture avanzate. Acciaio Supremo e Pvd inox per resistenza a urti, agenti atmosferici e usura quotidiana
Edifici costruiti IN TEMPI BREVI
E A COSTI COMPETITIVI
Sistema costruttivo in legno-cemento che riduce tempi e costi di cantiere fino al 20%, dimezza il fabbisogno di manodopera, garantisce sicurezza antisismica, isolamento termo-acustico, traspirabilità e piena conformità a norme di sostenibilità ed efficienza energetica

Patrizia Spada
Negli ultimi anni i costi di costruzione sono aumentati del 30-35%, rendendo più difficoltosa la vendita di abitazioni e appartamenti. Diventa quindi essenziale ottimizzare i processi edilizi, ridurre le spese di costruzione e contenere il fabbisogno di

manodopera, oggi sempre più difficile da reperire. Il sistema costruttivo in legno cemento Isotex offre una risposta concreta a entrambe queste esigenze, garantendo al contempo il pieno rispetto di tutte le normative vigenti in materia di sicurezza, efficienza energetica e sostenibilità. Di seguito analizziamo nel dettaglio come funziona il sistema e quali vantaggi può apportare al settore edilizio.
DA 40 ANNI LEADER NEL SETTORE
DEL LEGNO CEMENTO
Isotex, da oltre 40 anni produce blocchi cassero, blocchi per pareti ventilate, tramezze e solai, raggiungendo l’82% della quota di mercato del Legno Cemento. Con oltre 100.000 edifici costruiti in Italia e 400.000 nel mondo, Isotex si è affermata grazie a ricerca, innovazione e qualità, diventando un punto di riferimento per progettisti e imprese.
VELOCITÀ E FACILITÀ DI POSA
Il sistema costruttivo in legno cemento Isotex contempla la realizzazione delle strutture portanti verticali e orizzontali. Con una sola operazione di posa si realizzano pareti e solai antisismici, resistenti al fuoco, con ottime prestazioni di isolamento termico
Stabilimento produttivo Isotex a Poviglio (Re)
Gamma prodotti Isotex

ed acustico, traspiranti e pienamente rispettosi sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Per realizzare strutture portanti di edifici a 8/10 piani, con Isotex si dimezzano i tempi di costruzione e il fabbisogno di manodopera, evitando pilastri, travi, tamponamento e cappotto termico. Inoltre, Isotex mette a disposizione squadre specializzate per la posa di blocchi e solai in modo da poter avere costi certi.
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA ISOTEX
• Posa a secco dei corsi – ad eccezione del primo – con il getto in calcestruzzo ogni 6, singola armatura orizzontale e verticale a passo 25 cm
• Sotto-gamma di blocchi speciali (spalla, uni, pass, correa…) consentono l’eliminazione dei ponti termici per una coibentazione uniforme dell’involucro
• Peso per i singoli blocchi molto contenuto (intorno ai 10/12 kg), in modo da garantire maneggevolezza da parte di un singolo operatore e rapidità
• Pannelli solaio portanti su misura che, per loro proprietà e caratteristiche, risultano già coibentati termicamente, acusticamente e resistenti al fuoco, nel pieno rispetto della sicurezza per gli operatori.
ABBATTIMENTO DEI COSTI
Una riduzione delle tempistiche di realizzazione dell’opera, e quindi di posa in opera del sistema costruttivo Isotex, comporta una riduzione di circa il 20% dei costi complessivi di realizzazione dell’edificio, rispetto all’impiego di sistemi tradizionali e non che abbiano le stesse caratteristiche tecniche. La manodopera incide molto a livello di spesa generale. Isotex è dunque un sistema costruttivo che con una sola operazione, semplice e veloce, permette di realizzare un edificio sicuro, sostenibile, isolato termo-acusticamente ma con pareti traspiranti e con un’eccellente inerzia termica, con performance in generale più competitive, tempi e costi più contenuti rispetto a sistemi costruttivi tradizionali e non.




SERVIZI ISOTEX PER PROGETTISTI E IMPRESE
• Squadre di posa
• Assistenza cantieri e progettisti
• Software di verifica pareti gratuito
• Studio di fattibilità gratuito
• Calcolo solai
• Calcoli strutturali
• Oggetti per la progettazione Bim

Posa del primo corso di blocchi
I corsi successivi si posano a secco Riempimento dei blocchi con il calcestruzzo, ogni 6 corsi
Inserimento delle armature verticali a getto fresco Posa dei pannelli solaio calcolati e realizzati su misura
Video posa sistema costruttivo Isotex
Villa in montagna UNA RISTRUTTURAZIONE
SOSTENIBILE ED EFFICIENTE
La villetta di Borca di Cadore è stata completamente ristrutturata: interni razionalizzati, facciata ventilata con Isotec
Parete e rivestimento in legno Ipè, portando l’edificio da classe G a A2, con un'estetica moderna in armonia con il paesaggio
EPatrizia Spada

dificata alla fine degli anni ’50 del Novecento, la villetta bifamiliare che sorge nel comune di Borca di Cadore (BL) ricalca la tradizione costruttiva della località montana e le tecniche dell’epoca. La villetta, con struttura muraria in blocchi forati da 25 cm, si presentava allo stato di fatto completamente priva di isolamento, attestandosi in classe energetica G. La disposizione degli interni, inoltre, risultava assolutamente poco funzionale e mal orientata, con la zona giorno rivolta verso gli edifici confinanti, mentre la spettacolare vista sul fiume e sulle montagne era ad appannaggio esclusivo delle camere e della cucina. L’architetto Vartivar Jaklian, a cui i proprietari dell’appartamento superiore hanno affidato il rinnovamento della porzione elevata dell’edificio, ha progettato un intervento di ristrutturazione che ha trasformato sia l’estetica esterna, contestuale al rinnovamento energetico dell’involucro, che gli spazi interni, rimodulati e razionalizzati nella disposizione, efficientati nelle funzioni impiantistiche e resi eleganti

La villetta prima e dopo i lavori

da scelte architettoniche che privilegiano la coerenza e la ricercatezza materica dei rivestimenti. Nell’ambito dell’intervento di ristrutturazione profonda, è stato rivisitato l’ingresso al primo piano, eliminando la scala esterna di accesso e realizzandone una interna in cemento a vista nel vano prima destinato a garage; sono stati sostituiti tutti i serramenti e gli infissi, riconfigurato il tetto con la realizzazione di una nuova stratigrafia di isolamento non ventilato, realizzati nuovi servizi sanitari, sostituiti tutti gli impianti, realizzato un pavimento con pannelli radianti, eliminato il controsoffitto esistente, lasciando a vista il nuovo rivestimento in legno all’intradosso, che segue l’andamento della falda. Infatti, anche per le superfici interne, l’architetto ha compiuto una scelta precisa nella direzione di una marcata matericità, mixando tonachini naturali a base calce e rivestimenti lignei nelle stanze, con un’originale scelta di un rivestimento ligneo continuo che abbraccia pavimento, alcune pareti e soffitto spiovente, mentre nei bagni sono state realizzate finiture in marmorino impermeabilizzato, alternato a rivestimenti in marmo Biancone di Asiago.
INTERVENTO SULL’INVOLUCRO
Per effettuare la scelta del sistema di protezione termica delle facciate, l’architetto Jaklian ha preso in esame diverse tipologie di soluzioni, partendo dal presupposto di allontanarsi dal classico sistema a cappotto rasato a intonaco. Per dare un carattere deciso e al tempo stesso coerente con gli edifici circostanti, il progettista si è orientato fin dall’inizio verso un rivestimento in legno di altissima qualità, che avesse caratteristiche di durabilità e resistenza nel tempo. È stata quindi la scelta del rivestimento a guidare la ricerca del sistema sottostante, che ha portato l’arch. Jaklian verso il Sistema di facciata ventilata Isotec Parete, una soluzione preassemblata che riunisce in un solo prodotto un sistema isolante ad alte prestazioni e la sottostruttura di supporto per qualsiasi tipologia di rivestimento, creando in un unico passaggio di

posa anche la camera di ventilazione tra l’isolante e lo schermo avanzato. La scelta è quindi ricaduta sul sistema Isotec Parete, dimensionato nello spessore 100 mm, a cui è stato abbinato un rivestimento in doghe di legno brasiliano Ipè, una tipologia di materiale estremamente resistente alle intemperie e duraturo senza il ricorso a materiali impregnanti sintetici e senza necessità di manutenzione per molti anni.
POSA IN OPERA
La posa del sistema Isotec Parete, sapientemente curata dal personale dell’impresa Hoda srls di Venezia e coordinati dal capomastro Bartolo Del Favero, è iniziata con il fissaggio diretto al supporto esistente, previa rimozione dei vecchi pannelli di rivestimento in legno installati su alcune porzioni della facciata. L’impresa, pur alla prima esperienza con la posa del sistema di isolamento ventilato Isotec Parete, una volta
IL COMMENTO
LDettagli della facciata ventilata con finitura in legno Ipè
di Arch.Vartivar Jaklian, direttore lavori
e ricerche sui sistemi di facciata mi hanno condotto a Isotec Parete, conoscenza che ho avuto modo di approfondire contattando l’azienda e successivamente anche partecipando a un seminario tecnico, in cui venivano illustrate le possibilità applicative e le caratteristiche del sistema. Quello che ho apprezzato subito del sistema proposto da Brianza Plastica è la sua natura di soluzione completa, che risolve in un unico passaggio tutte le esigenze sia di isolamento, che di realizzazione contestuale della sottostruttura per i rivestimenti di facciata. Per questo progetto volevo impiegare una tipologia di finitura che si discostasse dal classico intonaco rasato, tra l’altro già presente sull’edificio, e il sistema Isotec Parete offre il perfetto supporto per qualsiasi tipologia di rivestimento, sia leggero che pesante, oltre a risolvere in modo efficace i nodi dei ponti termici, grazie all’ottimale continuità dell’isolamento.



identificata e testata mediante prove in cantiere, la tipologia di tassello ideale per l’ottimale fissaggio a secco dei pannelli, ha eseguito il lavoro con grande rapidità e facilità di esecuzione. Per completare l’isolamento e il rivestimento dei 150 mq di facciate, la squadra ha impiegato solo 3 settimane. Il grande vantaggio apprezzato dall’installatore è stato proprio il fatto di veder realizzata la sottostruttura metallica portante contestualmente alla posa dell’isolamento, senza la necessità di eseguire la realizzazione di una doppia trama di montanti per sostenere il rivestimento. Isotec Parete è un sistema termoisolante ventilato con anima in poliuretano espanso ad elevate prestazioni (Conduttività termica dichiarata λD =0,022 W/mK) con rivestimento in lamina di alluminio su entrambe le facce e correntino metallico asolato integrato nel pannello in fase di produzione, funzionale a creare la camera di ventilazione e a sostenere qualsiasi tipologia di rivestimento per facciata. In questa realizzazione, i pannelli Isotec Parete sono stati montati in senso longitudinale, con le doghe in legno Ipè disposte in verticale. Le doghe sono state fissate direttamente ai correntini mediante viti autofilettanti. Nel progetto esecutivo, l’arch. Jaklian ha prestato grande attenzione ai dettagli realizzativi, che tenevano conto della particolarità applicativa che ha interessato solo il piano superiore. Ha quindi previsto una mensola traforata realizzata con una griglia in lamiera preformata a C a fare da battuta di partenza in corrispondenza del solaio interpiano e, parimenti, all’arrivo in gronda è stato installato un profilo di aerazione che completa la camera di ventilazione, proteggendola dall’intrusione di volatili e piccoli animali.
INTEGRAZIONE TRA SISTEMA VENTILATO E NON VENTILATO
La completezza della gamma Isotec ha permesso di fornire soluzioni adeguate alle peculiarità ed esigenze tipiche del lavoro di ristrutturazione, adattandosi all’esistente. In perfetta continuità materica e presta-

zionale, a fianco di Isotec Parete, è stato utilizzato, per piccole porzioni, anche il sistema non ventilato Isotec Linea in spessore 80 mm, rispondendo alla necessità di un ingombro molto contenuto in prossimità di alcune aperture e particolari geometrie della facciata. Con il suo correntino metallico piatto, Isotec Linea consente infatti di ottimizzare gli spazi, offrendo i medesimi vantaggi in termini di isolamento, di supporto e di semplicità di fissaggio per gli elementi di rivestimento.
MATERIALI INNOVATIVI PER RISULTATI CONCRETI
L’impiego del sistema ventilato Isotec Parete per l’isolamento delle facciate, in abbinamento con gli altri interventi effettuati sull’involucro e sugli impianti (sostituzione di serramenti e infissi, installazione di impianto radiante a pavimento, coibentazione della copertura condominiale), ha portato l’edificio dalla Classe G certificata ante-operam, al raggiungimento della Classe A2 al termine dei lavori. La ristrutturazione del piano superiore della villetta consegna ai committenti una proprietà completamente rivisitata dal punto di vista funzionale ed estetico, che ha visto protagonisti materiali e tecnologie innovative, con un occhio di riguardo per la sostenibilità ambientale, l’altissima qualità delle soluzioni impiegate e la cura del dettaglio.
LA SCHEDA
Tipologia: Edificio residenziale – Villetta bifamiliare
Intervento: Ristrutturazione
Ubicazione: Borca di Cadore (BL)
Progettazione architettonica: arch. Vartivar Jaklian Impresa esecutrice: Hoda srls (Venezia)
Capomastro: Bartolo del Favero
Isolamento facciata: Isotec Parete, spessore 100 mm e Isotec Linea, spessore 80 mm
Rivestimento facciata: Doghe in legno Ipè
Superficie facciate isolata: 150 m2
Dettagli di posa
della facciata ventilata con Isotec Parete
Come una roccia, moderne, robuste, semplici da installare.
Tegole in cemento wienerberger: un gamma completa per un sistema tetto ad alte prestazioni, come l’elevata resistenza al gelo e alla grandine, una morfologia che ottimizza la facilità di posa e tecnologie avanzate per una stabilità cromatica di lunga durata.
SISTEMI PER LE COPERTURE


Vuoi saperne di più?
Sistema modulare AD ALTE PRESTAZIONI
COPERTURE RESIDENZIALI
L’edilizia del futuro è già qui. Un nuovo modo di costruire, oltre il cantiere. Dall’artigianalità al processo industriale: l’azienda rivoluziona il mondo dell’edilizia con un sistema costruttivo off-site che unisce efficienza, sostenibilità e qualità certificata
Il settore dell’edilizia sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Digitalizzazione, sostenibilità e innovazione dei materiali stanno ridefinendo il concetto stesso di costruzione. In questo scenario, Ekoru rappresenta una delle realtà più avanzate nel panorama italiano, con un approccio che coniuga sapienza costruttiva e precisione industriale, superando i limiti del cantiere tradizionale.


Prima casa costruita con il Sistema Ekoru
Posa
delle pareti Ekoru
Rebecca Alberti
DAL CANTIERE ALLA FABBRICA
PER COSTRUIRE MEGLIO
L’idea di Ekoru nasce da un presupposto semplice ma rivoluzionario: portare nel mondo delle costruzioni i principi dell’industrializzazione e del controllo di processo tipici della manifattura evoluta. Grazie a un sistema di off-site construction, ogni edificio viene realizzato a partire da elementi finiti e personalizzati, prodotti in fabbrica con tecnologie brevettate e assemblati successivamente in cantiere. Questo approccio consente di eliminare gran parte delle variabili imprevedibili del cantiere tradizionale (condizioni meteo, errori di posa, tempi dilatati) garantendo tempi certi, costi sotto controllo e qualità costruttiva superiore.
SISTEMA COSTRUTTIVO INNOVATIVO
Alla base del metodo Ekoru c’è una tecnologia esclusiva che unisce strutture portanti in legno a murature monolitiche ad alte prestazioni. Gli elementi vengono forniti già completi di predisposizioni impiantistiche e strati ammortizzanti, assicurando resistenza al fuoco, isolamento termico e sicurezza antisismica. La struttura è stata sottoposta a test presso l’Università Federico II, dimostrando la capacità di assorbire e dissipare l’energia sismica in modo uniforme, mantenendo stabilità e simmetria anche in condizioni estreme. Il risultato è una costruzione solida, sicura e sostenibile, che supera le performance della tradizionale edilizia in muratura o prefabbricata.
SOSTENIBILITÀ COME PUNTO DI PARTENZA
Per Ekoru, la sostenibilità non è un obiettivo finale, ma un punto di partenza progettuale. L’intero processo (dalla scelta dei materiali alla gestione della produzione) è orientato alla riduzione degli sprechi e all’efficienza energetica. I materiali utilizzati sono salubri, naturali ed ecologici, pensati per garantire comfort abitativo e impatto ambientale minimo, senza rinunciare alle prestazioni strutturali.
VELOCITÀ, QUALITÀ E FEDELTÀ AL PROGETTO
Uno dei principali vantaggi del sistema Ekoru è la drastica riduzione dei tempi di realizzazione: le fasi più complesse e delicate avvengono in stabilimento, con l’ausilio di macchinari ad alta precisione e la supervisione costante di tecnici specializzati. Questo permette di ottenere edifici conformi al progetto originario, realizzati con fedeltà millimetrica e standard qualitativi replicabili. Grazie all’integrazione tra artigianalità e automazione, Ekoru offre ai committenti e ai professionisti del settore una nuova affidabilità costruttiva, rendendo finalmente possibile un’edilizia dove ogni fase è controllata, misurata e verificabile.
Il sistema costruttivo
Ekoru è realizzato con strutture portanti in legno e murature monolitiche



UN NUOVO PARADIGMA PER IL COSTRUIRE
Ekoru rappresenta una nuova visione dell’abitare e del costruire, capace di unire la tradizione costruttiva italiana con le potenzialità dell’innovazione tecnologica. Un modello di edilizia industrializzata che non punta solo alla velocità, ma soprattutto alla certezza del risultato: edifici moderni, ecologici e performanti, realizzati in modo più sicuro e sostenibile. Nel mondo dell’edilizia di domani, Ekoru si pone come pioniere di un nuovo standard costruttivo, dove ogni progetto è un equilibrio perfetto tra innovazione, efficienza e valore umano.
Sistema costruttivo ingegnerizzato off site
Villa 2X2Marconi ARCHITETTURA BIFAMILIARE
AD ALTA EFFICIENZA
Nel cuore di Inveruno messo in opera un cantiere innovativo che reinterpreta il concetto di bifamiliarità. Costruita con il sistema Ytong sia in esterno che in interno, la villa unisce design contemporaneo, comfort abitativo e massima efficienza energetica in classe A4
Nel cuore di Inveruno, nell’ovest milanese, sorge un progetto architettonico innovativo: la Villa 2X2Marconi. Quest’opera è stata concepita come un’unica villa monofamiliare ma progettata per ospitare le famiglie di due fratelli, ridefinendo così il concetto di bifamiliarità. Il concept progettuale dell’opera si basa sull’identificazione di un epicentro nell’area da cui si diramano due assi ortogonali che suddividono lo spazio in quattro ambiti distinti (2x2).

Vista esterna della Villa 2X2Marconi – Le coperture a capanna triangolari con orientamenti differenti caratterizzano l’identità architettonica dell’edificio e valorizzano la luce naturale
Rebecca Alberti
Ciascun ambito rappresenta una porzione della villa: le due zone giorno orientate verso la strada e le due zone notte che si affacciano sull’interno. Questi spazi sono collegati da volumi di connessione di diverse dimensioni, che ospitano ingressi e scale. Uno degli elementi focali dell’edificio è rappresentato dalle complesse coperture a capanna triangolari, ciascuna con orientamento e quota differenti. Questa soluzione progettuale ottimizza l’illuminazione naturale degli spazi interni e integra armoniosamente gli ambienti esterni accessori. La superficie residenziale complessiva di 2X2Marconi è di 330 m 2 , con un volume totale di 1.000 m 3 . Il progetto è stato sviluppato nel 2020 e realizzato tra il 2021 e il 2022.
I PRODOTTI XELLA UTILIZZATI
E I LORO BENEFICI
Per la realizzazione della Villa 2X2Marconi è stato utilizzato il sistema completo Ytong. Nello specifico, le murature esterne sono costituite da blocchi Climagold da 48 cm, integrati con pannelli Multipor M3 per la correzione dei ponti termici derivanti dalla struttura in cemento armato. Le pareti divisorie interne sono realizzate con i blocchi sottili Ytong Y-PRO da 10/12 cm o, in caso di esigenze acustiche specifiche, con blocchi Ytong Y-ACU delle stesse dimensioni. L’utilizzo di un sistema omogeneo di materiali ha semplificato le operazioni di finitura, sia interne che esterne, eseguite con l’impiego della malta Multipor X702. Grazie a queste scelte costruttive, l’edificio ha raggiunto la classe energetica A4, attestando la sostenibilità e l’elevata efficienza energetica della costruzione. La scelta di adottare il sistema completo Ytong è stata dettata dalla necessità di garantire elevate performance igrotermiche. L’omogeneità e la completezza della soluzione costruttiva Ytong hanno semplificato le fasi di cantiere, rendendo le operazioni più rapide e pulite, grazie a regole di posa chiare e precise. L’utilizzo di questi materiali innovativi ha inoltre permesso di mitigare efficacemente i ponti termici costruttivi, assicurando un comfort abitativo superiore e una significativa riduzione dei consumi energetici.
LA SCHEDA
Tipologia di edificio: villa bifamiliare
Luogo: Inveruno - Mi
Progettisti: ing. Marco Giola, arch. Valentina
Chinosi - Studio Giola
Termotecnico: Michele Bonizzioni – Mb
Realizzazione: 2021 – 2022
STUDIO GIOLA | 45 ANNI DI PROGETTAZIONE INTEGRATA
E SOSTENIBILE
Lo Studio Giola nasce nel 1978. Quarantacinque anni di attività in cui viene sviluppato il tema del progetto, dalla nuova costruzione al disegno urbano, analizzandone i molteplici fattori, spesso connessi e integrati tra di loro: da qui la propria filosofia progettuale. Una filosofia progettuale moderna e attenta all’aspetto architettonico, senza tralasciare gli aspetti tecnici legati alla sostenibilità, all’alta efficienza energetica, al comfort indoor e a tutti i dettagli esecutivi che rendono unico ogni progetto. Lo scopo dello Studio è dunque gestire ogni progetto in maniera integrata, progettando tutti gli elementi che lo compongono e accompagnando il committente dal progetto preliminare sino alla conclusione dell’opera.



Dettagli costruttivi Ytong e Multipor. L’impiego del sistema completo Ytong garantisce omogeneità materica, isolamento termico e velocità di posa in cantiere
Tutti i benefici DEL COSTRUIRE CON
ICF GLOBAL SYSTEM
Rexpol è un’azienda italiana leader nei sistemi costruttivi in epS, dedicata a efficienza energetica, sicurezza e sostenibilità.
Con le linee ICF Rexconcrete e ICF sismaREX per strutture antisismiche e spideREX K8 per cappotti evoluti offre soluzioni brevettate ad alte prestazioni
Rebecca Alberti


Costruire con
ICF REXconcrete Fire significa ottenere pareti portanti resistenti, isolamento termico, posa rapida, resistenza grandine e fuoco
Rexpol è un’azienda italiana leader nello sviluppo di sistemi costruttivi evoluti in EPS (polistirene espanso sinterizzato), progettati per migliorare le prestazioni energetiche, strutturali e di sicurezza degli edifici. Con una costante attività di ricerca e sviluppo, Rexpol ha introdotto sul mercato soluzioni brevettate che integrano isolamento termico (CAM), resistenza meccanica e semplicità di posa. L’azienda opera su due principali linee tecnologiche: i sistemi ad armatura diffusa, come la gamma ICF REXconcrete e ICF sismaREX, che utilizzano casseri isolanti in EPS per realizzare pareti in calcestruzzo armato ad alte prestazioni strutturali e antisismiche; e i sistemi a cappotto, tra cui spideREX K8, che rappresentano l’evoluzione dei tradizionali sistemi di isolamento delle facciate, combinando elevata efficienza termica, resistenza meccanica e sicurezza antincendio (B-s1;d0).
Grazie a un approccio industriale sostenibile e a una rete distributiva diffusa sul territorio nazionale, Rexpol promuove un’edilizia sicura, efficiente e a basso impatto ambientale.
LA FORZA DEL CALCESTRUZZO
L’EFFICIENZA DELL’ISOLAMENTO
ICF REXconcrete è il sistema costruttivo in casseri isolanti brevettato da Rexpol, progettato per realizzare pareti portanti in calcestruzzo armato ad alte prestazioni energetiche e strutturali di tutte le forme (anche curve).
Le casseforme modulari in EPS ad alta densità fungono sia da contenimento per il getto del calcestruzzo sia da isolamento termico continuo, eliminando i ponti termici e garantendo un’elevata inerzia termica dell’involucro.
La struttura a doppia parete consente di ottenere resistenze meccaniche elevate, ideali per edifici multipiano, zone sismiche e costruzioni a basso consumo energetico.
L’assemblaggio a incastro maschio-femmina rende la posa rapida e precisa, riducendo tempi e costi di cantiere. Il sistema è compatibile con diversi spessori isolanti e sezioni di calcestruzzo. E, nella configurazione "Fire" assicura la conformità alla RTV 13 con un ottimale compor-
ICF REXconcrete: la sinergia perfetta tra calcestruzzo ad alte prestazioni e isolamento continuo. Robustezza, efficienza energetica e comfort in un unico sistema modulare
tamento al fuoco (B-s1; d0). È una soluzione costruttiva completa, sostenibile e durevole, che coniuga robustezza del calcestruzzo e comfort dell’isolamento in EPS, ideale per edifici residenziali, commerciali e industriali.
ANTISISMICO E AD ALTE PRESTAZIONI ENERGETICHE
ICF sismaREX è il sistema antisismico sviluppato da Rexpol per conferire agli edifici esistenti massima sicurezza strutturale e prestazioni energetiche elevate. Basato sulla tecnologia dei casseri in EPS per calcestruzzo armato, il sistema è progettato per realizzare pareti portanti con comportamento monolitico e grande capacità dissipativa. La struttura a sandwich con anima in calcestruzzo e doppio isolamento continuo in EPS consente di ottenere un nuovo involucro termicamente efficiente e al tempo stesso altamente resistente alle sollecitazioni sismiche.
Grazie all’integrazione di armature orizzontali e verticali, i moduli ICF sismaREX offrono una connessione continua tra fondazioni, pareti e solai, eliminando punti deboli e garantendo un comportamento solidale dell’edificio. La posa semplice e modulare, unita alla leggerezza degli elementi, riduce tempi di costruzione e costi di manodopera.
Il sistema assicura inoltre ottimo isolamento acustico, resistenza al fuoco e durabilità nel tempo, rappresentando una soluzione costruttiva evoluta, conforme alle normative NTC e ideale per edifici in zone ad alta sismicità.
RIVOLUZIONATO IL CONCETTO
DI CAPPOTTO TERMICO
spideREX K8, sviluppato e brevettato da Rexpol, rappresenta una svolta nel mondo dell’isolamento delle facciate. Si tratta di un sistema evoluto di cappotto termico strutturale, progettato per garantire massime prestazioni tecniche, velocità di posa e sicurezza, superando ampiamente i limiti dei sistemi tradizionali. spideREX K8 è molto più di un cappotto termico: è un sistema integrato di protezione, isolamento e sicurezza che coniuga prestazioni meccaniche, resistenza al fuoco, comfort acustico e rapidità di installazione.
Rappresenta oggi una delle soluzioni più evolute e affidabili per l’isolamento delle facciate, garantendo efficienza energetica, durabilità e sostenibilità.
Inoltre, il sistema cappotto sicuro spideREX K8 si è fatto in cinque per dare una risposta efficace alle diverse esigenze del cantiere:
• spideREX K8 - classic: è studiato per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni edilizie in cui si prevede la finitura colorata a spessore.
• s pideREX K8 - strong: è specifico per edifici con rivestimento ceramico/lapideo oppure con


parete ventilata.
• spideREX K8 - evolution: è il “cappotto su cappotto” che migliora le prestazioni energetiche dell’edificio senza la rimozione e smaltimento del vecchio cappotto esistente.
• spideREX K8 - restore: è ideale per il ripristino di intonaci ammalorati e di cappotti deteriorati
• dagli agenti atmosferici.
• spideREX K8 - sismico: è la configurazione dedicata all’antiribaltamento delle strutture secondarie. Il cuore del sistema spideREX K8 è costituito da una lastra termoisolante in EPS sulla quale è applicata una rete tridimensionale porta intonaco predisposta per il fissaggio meccanico alla parete.
Questa soluzione consente la spruzzatura meccanizzata di intonaci speciali mantenendo lo spessore uniforme e controllato, garantendo così: elevata stabilità dimensionale, resistenza meccanica superiore, durabilità e uniformità estetica. Uno dei punti di forza del sistema è la certezza dello spessore dell’intonaco, che supera gli standard abituali dei cappotti tradizionali. Nel sistema spideREX K8, l’intonaco viene applicato in spessore non inferiore a 25 mm, garantendo una protezione meccanica alla grandine e contrastando la propagazione del fuoco in facciata (B-s1;d0) in caso di incendio.

ICF sismaREX: sicurezza antisismica e prestazioni energetiche elevate in un unico sistema
Costruire con ICF sismaREX significa avere edifici sicuri, efficienti, facili da realizzare: la tecnologia dei casseri in EPS garantisce resistenza sismica, comfort termico e acustico, e durabilità nel tempo
spideREX K8: il cappotto termico che unisce protezione, isolamento e durata in un solo sistema
Facciate sicure, efficienti e resistenti: spideREX K8 rivoluziona l’isolamento termico


NELLE CITTÀ DEL MONDO
Giancarlo De Carlo, con un saggio di Federico Bilò
Editore Quodlibet (Macerata)
Anno di pubblicazione 2025
Pagine 300
ISBN 978-88-229-2148-2
Prezzo di copertina € 22,00
Nel volume sono ristampati congiuntamente “Nelle città del mondo” e “La città e il porto”, libri di De Carlo del 1995 e del 1992.
Nel saggio introduttivo Bilò, docente di architettura a Pescara, spiega come quei testi sono riflessioni su viaggi compiuti e attività di progetto, citando “I quaderni di Giancarlo De Carlo”, mostra del 2020 alla Triennale di Milano, su appunti e memorie dei viaggi fatti tra il 1966 e il 2005 (anno della sua scomparsa).
Il primo libro raccoglie scritti, già pubblicati, in maggioranza, sul periodico «spazio e società», fondato e diretto da De Carlo dal 1978 al 2001.
Questi, nell’introduzione, spiega che per titolo fece riferimento a Vittorini, a sottolineare la loro comune passione urbanistica e la frequentazione estiva a Bocca di Magra, insieme a un nucleo di amici intellettuali.
È una galleria di ritratti di città, luoghi, persone, amati o affettuosamente criticati: Morea, l’antico Peloponneso Greco; Siena; Barcellona e Milano, gli anni di guerra, gli scambi tramviari; l’architetto Dinocrate; Berkeley; Nuova Delhi e Chandigarh; Parigi; i concorsi; il Tempio di Sharon; Gorée, Dakar, Pikine in Senegal; Buckminster Fuller; il Tempio di Apollo a Bassae; a Los Angeles con la signora Mendelsohn; Boston; il Chrysler Building a New York; Salisburgo; Viña del Mar con Alberto Cruz e Juan Purcell; il progetto per l’isola di Mazzorbo; Kiev; Ankara e Istanbul; Nicosia e Cipro, divisa tra greci e turchi.
Poi, nella cinquantina di pagine del saggio su Genova, l’autore compie una ricognizione sulla città in cui nacque (1919), sul suo tessuto storico, sul suo rapporto con il mare, sull’impatto creato dalla sopraelevata.

LE CITTÀ MILITARI DI LUIGI COSENZA
Francesco Viola
Editore Clean (Napoli)
Anno di pubblicazione 2024
Pagine 92
ISBN 978-88-8497-924-7
Prezzo di copertina € 20,00
Il volume, analogamente alla mostra “Architettura in uniforme. Progettare e costruire per la seconda guerra mondiale”, curata da Jean-Louis Cohen nel 2014 - 2015, approfondisce il tema del ruolo dagli architetti nell’ultimo conflitto. Viola, docente alla Federico II di Napoli, ha già dedicato vari studi a Cosenza; qui ricorda come in quel periodo le figure più autorevoli cercarono comunque di esprimersi con proprie idee e stili, allacciandosi chi un classicismo più o meno magniloquente, chi al razionalismo.
Tra questi Cosenza, che dapprima svolse attività progettuale, (a Napoli: Villa Oro, Villa Savarese, Circolo del Tennis, sistemazione del rione Arenella, Piano Regolatore della Campania, di Napoli, Casa a Positano), poi da ufficiale dell’esercito, collaborò con lo Stato Maggiore, con traduzioni, ideazione di armi, progetti di architetture e città militari.
Il libro riproduce foto d’epoca, disegni e schizzi originali, evidenziando i rapporti instaurati da Cosenza con l’ambiente razionalista del nord Italia, in particolare con Giuseppe Pagano.
Nella seconda, descrive il progetto di un nuovo modello di Città Militare, a cui Cosenza si applica, partendo da un giudizio critico sull’impreparazione dell’esercito e proponendo la razionale organizzazione di grandi centri regionali, con attrezzature e alloggi a rotazione dei reggimenti in addestramento, prefigurazione di una comunità, basata sulla condivisione di valori morali e civili.
Lo studio ebbe serie recensioni, ma nessuna pratica applicazione. Venne pubblicato sulla rivista “Comando” e anche su alcune pagine qui riprodotte di Costruzioni Casabella n.161 maggio 1941, diretta da Pagano.
di Roberto Gamba



Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in pochi anni uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni, in modo particolare di progettisti e costruttori edili. YouBuild – Progettare e Costruire Sostenibile, racconta i grandi processi che stanno attraversando il XXI Secolo e come impattano sulle Costruzioni mutandone il Dna lungo l’intera filiera produttiva. Insieme alla Sostenibilità, un altro grande driver di trasformazione è rappresentato dalla Digitalizzazione del mondo del lavoro e con esso dei processi organizzativi e della produzione. L’era digitale è senza dubbio più efficiente ma non è priva di insidie. La rivista ha cadenza bimestrale e si avvale della direzione editoriale di Livia Randaccio e della direzione scientifica del prof. Emanuele Naboni La cultura del progetto e della costruzione sostenibile viene fotografata nel suo divenire quotidiano attraverso le linee guida normative, associative e realizzative dell’ambiente costruito Con l’ambizione di dare un contributo fattivo affinchè il “carbon thinking” possa diventare il paradigma dominante del settore. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.






Archileggere

RACCONTI MEDI, BREVI E BREVISSIMI
Giovanni Iacometti
Editore Gruppoalbatros (Roma)
Anno di pubblicazione 2025
Pagine 172
ISBN 9791223601846
Prezzo di copertina € 14,90
Giovanni Iacometti, architetto professionista, è stato insegnante al Politecnico di Milano. Vede la composizione del progetto di architettura come rappresentazione di un ambiente prefigurato, capace di evocare la vita e il lavoro: un procedimento razionale che mette in scena, cioè disegna ingegneristicamente visioni, luoghi, attività, vicende.
Ha smesso la professione nel 2014, dopo aver pubblicato nel 2009 con Unicopli “L’Apprendista architetto - Note per un apprendistato in architettura”, una compatta esposizione teorica che rivela la sua visione ideologica del progettare.
In questa raccolta di novelle, medie (due), brevi (nove) e brevissime (sette), risaltano l’immaginazione e la fantasia; la chiarezza espositiva, l’ironia con cui di frequente correda le espressioni di principio.
Ogni storia – un’invasione aliena, lo scoppio della bomba atomica, l’autobiografia di un cane o la biografia di un uovo, una tragedia o una commediola famigliare, un evento lavorativo scombinato, un disguido che rende straordinaria la vita ordinaria – diventa occasione per l’interessante scoperta di meccanismi narrativi.
Da apprezzare lo stile diretto e provocatorio, con diffusi paradossi; le ampie descrizioni umane e ambientali; le dettagliate spiegazioni di ciò che succede; la mancanza di dialoghi che rende evidente la capacità affabulativa.
All’architetto lettore sembra spiegare come attraverso la letteratura si faccia esercizio compositivo, si costruisca una scena, si prefigurino o si raccontino aspetti di vita: ponendo così la narrazione e l’arte letteraria alla base dell’idea di architettura.

UNA STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA.
TERZA EDIZIONE
Elena Dellapiana, Guido Montanari
Editore UTET Università
Anno di pubblicazione 2025
Pagine 576
ISBN 9791255970194
Prezzo di copertina € 49,00
Questo libro alla terza edizione, strumento per gli studenti di architettura, ingegneria, design e storia dell’arte, è una lettura disciplinare dell’architettura contemporanea, dalla Rivoluzione francese a oggi, in cui architettura, città, design, tecniche e interni sono messi in relazione alla storia sociale, economica e culturale.
Gli autori, docenti al Politecnico di Torino, riassumendo il loro intento concettuale, dichiarano di aver destinato la stessa rilevanza a ciò che avviene nell’Ottocento e nel Novecento: l’Ottocento non fu secolo minore, imitazione degli stili del passato, ma fase di avvio del processo di industrializzazione e di trasformazione del progetto.
Sulla piattaforma digitale Pandoracampus il volume è proposto in diversi livelli di lettura e in audiolettura. Il testo è organizzato in 15 capitoli accompagnati da bibliografie e approfondimenti su arredi e ambientazioni; una cronologia degli avvenimenti, di costume, letterario-filosofici, artistici, tecnico-scientifici; con strumentali esercitazioni di ridisegno, di lettura; di visione di film, e documentari; di ascolto di brani musicali.
La prima parte, secolo XVIII e XIX, tocca l’Illuminismo, la nascita della città industriale, l’Art Nouveau, il movimento delle arti e mestieri. La seconda, il Novecento, tratta delle avanguardie (Espressionismo, Futurismo, Costruttivismo, Neoplasticismo, Loos, Garnier, Perret, Alvar Aalto), poi Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, il Moderno e la Casa popolare, i regimi totalitari, la città americana dopo la II Guerra mondiale, la ricostruzione, la nascita del Postmoderno, il Decostruttivismo, Global architecture e sostenibilità.




