Condominio Sostenibile e Certificato maggio 2021

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/ Trento - Virginia Gambino Editore - Viale Monte Ceneri 60 - Milano - Contiene I.R. e I.P.

ASSEMBLEE & C

ESTATE

FIERA DEL CONDOMINIO

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I BONUS UTILI PER LA BELLA STAGIONE

ANNO 9 - NUMERO 39 - APRILE / MAGGIO 2021 www.casacondominio.net

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CILINDRO


N. 39 APRILE / MAGGIO 2021

EDITORI@LE

ORA UN BONUS PER TUTTA LA CITTÀ

I

superbonus, tra rallentamenti dovuti alla pandemia e difficoltà burocratiche, sono una goccia nel mare. Intendiamoci, sono ormai centinaia gli esempi virtuosi di condomini che hanno deciso di usufruire del maxi sconto fiscale che, per la verità, dovrebbe essere considerato una forma di investimento, visto che rende il 10% di più di quanto si spende (in teoria). Ma il problema è un altro. Anzi, è oltre 1 milione di altri, visto che i condomini bisognosi di essere riqualificati in Italia superano questa soglia. Per loro, anche nelle migliori intenzioni, anche se il superbonus sarà prorogato grazie ai soldi gentilmente elargiti dalla Unione Europea, non ci sarà storia. Per rendere efficienti centinaia di migliaia di condomini occorrerebbero decenni, con un costo difficilmente quantificabile. Quindi dobbiamo considerare velleitario l’incentivo introdotto dal preceden-

te governo? Sarebbe ingiusto. I bonus, che siano super (110%), medium (65%) o regular (50%), sono un toccasana per l’edilizia e per chi ne usufruisce. Certo, i beneficiari alla fine non saranno decine di migliaia, ma è sempre meglio di niente: i condomini riqualificati contribuiscono comunque all’efficienza energetica del Paese. Ma allargare lo sguardo può essere una buona idea. Partiamo dalla considerazione che quasi il 72% degli investimenti attivati è stato dedicato a edifici costruiti prima degli anni Ottanta. Questo aspetto ricorda che gran parte delle città italiane è vecchia, obsoleta, da rigenerare. Perché, allora, non considerare la possibilità di detrazioni fiscali per la riqualificazione di quello che sta intorno ai condomini? D’accordo, va considerato il costo sui conti pubblici ma, spendere per spendere, potremmo puntare a un risultato che non si limiti al semplice

risparmio solo di un singolo condominio, ma a un beneficio generale, anche per chi non abita nel singolo edificio riqualificato. Attenzione: non si tratta solo di offrire a chi vive in un quartiere residenziale una vita più piacevole, ma di stimolare al contempo un «incentivo immobiliare», dato che edifici situati in un contesto riqualificato aumenteranno di valore e, dunque, i proprietari saranno anche incentivati a migliorarne la qualità (sono proprietari di immobili circa l’80% degli italiani). Non è un’idea balzana: negli ultimi otto anni il Parlamento ha già promosso quattro programmi per riqualificare le aree degradate delle città. L’ostacolo finanziario nella riqualificazione potrebbe essere superato utilizzando un superbonus allargato, per consentire ai proprietari degli immobili di valorizzare le loro proprietà gratuitamente o con poca spesa. Anche in questo caso con la cessione dell’importo delle detrazioni fiscali a una banca o all’impresa che esegue i lavori, per consentire al proprietario di realizzare l’intervento senza dovere anticipare le spese necessarie. Un aiuto a questa specie di supersuperbonus allargato può essere legato all’incentivo, già varato, per la demolizione e ricostruzione degli immobili che, assieme alle novità introdotte con il Decreto Legislativo 28 marzo 2000, può ora avvenire con modifiche di sagome, prospetti, aree di sedime e incrementi di volume. Insomma, potrebbe innescare una riqualificazione urbana capace di cambiare volto alle città.

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DANIELA ZEBA

I NODI IN ATTESA

DELLE SEMPLIFICAZIONI

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l tormentone sulla proroga del superbonus 110% continua: 2023 sì o no? Lo sapremo a maggio, ha promesso il presidente del Consiglio Mario Draghi, anticipando un ulteriore Decreto Legge, una sorta di Semplificazioni bis per rendere più snelle le procedure e fare decollare finalmente quello che doveva rappresentare la svolta epocale, il volano dell’economia e che però non sembra spiccare il volo come prospettato agli albori del progetto che vide la luce quasi un anno fa. Lo scopriremo prossimamente, quindi, e nel frattempo godetevi la rivista che offre una vasta panoramica di argomenti interessanti quali la normativa sulle linee vita la morosità che non può essere recuperata, ricadendo in alcuni casi sui condòmini virtuosi. Se l’amministratore si ammala di Covid, quali sono le sorti del condominio? Un tema di estrema attualità è quello riguardante la giustizia e i metodi di risoluzione delle controversie alternative alla giustizia ordinaria. E poi, ovviamente parliamo ancora dei bonus. L’importanza di avere un fascicolo del fabbricato per ogni stabile si sta rivelando strategica per le pratiche del superbonus: è impensabile che per ogni elet-

trodomestico, telefono, auto, motociclo, esista un libretto di uso e manutenzione e ciò non avvenga analogamente per il bene rifugio più prezioso che è la casa. Sono illustrate anche le «controindicazioni al cappotto», quando la posa dello stesso impatta sui balconi, riducendone il piano di calpestio. Il superbonus potrebbe essere finalmente l’occasione buona per far capire a certe lobby corporative che i condomini dovrebbero poter essere amministrati con logica manageriale da esperti in grado di poter gestire in maniera veramente efficace solo se posti in condizione di essere efficienti. L’amministratore meritevole dovrebbe essere depositario della fiducia

dei condòmini, che a loro volta dovrebbero essere in grado di poter scegliere con tranquillità il proprio professionista attingendo con oggettività, nominativi, confrontando curriculum, competenze, attestazioni di formazione, censiti in appositi albi (o registri o elenchi) purchè supervisionati dallo Stato quale ente terzo ed imparziale. Solo così si potrebbe innalzare il livello professionale degli amministratori e conseguentemente il livello di efficientamento degli edifici. Il rapporto dovrebbe essere non di mandato, ma contrattuale e perché no, a risultato, in una vera ottica aziendale. Utopia? Lo vedremo solo vivendo, come cantava Lucio Battisti in una famosa canzone.

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Periodico di informazione sul mondo del condominio Anno 9 - Numero 39 - Aprile / Maggio 2021 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. condominio@vgambinoeditore.it

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Litotipografia Alcione Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication bimestrale - 6 numeri /anno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/TN Registrazione / Registration: N. 224 del 2-07-2013 del Tribunale Civile e Penale di Milano Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti.


SOMMARIO EDITORIALE ORA UN BONUS PER TUTTA LA CITTÀ..................................3 DANIELA ZEBA I NODI IN ATTESA DELLE SEMPLIFICAZIONI...................5

bonus amici 26 Idell'estate

DOMANDE & RISPOSTE ADDIO CREDITI E MESSA A PERDITA.............. 10 STORIA DI COPERTINA CSDM LA SICUREZZA A PORTATA DI ESPERTO...................................... 14 PRIMO PIANO FIERA DEL CONDOMINIO SUPERBONUS SOTTO LA LENTE................. 22 INCENTIVI FISCALI - 1 UN BONUS PER L'ESTATE................................... 26 INCENTIVI FISCALI - 2 ALLA RICERCA DELLE RADICI DI CARTA.......... 30 SALUTE NIENTE MUFFE E UN PO' DI ZEN................................................. 32 IMPIANTI E CONDOMINIO - 1 IDROTERMOSANITARI, LE NOVITÀ....... 36 IMPIANTI E CONDOMINIO - 2 IDEE CALDE (E FREDDE).......................... 38 NEWS NOTIZIE DAL MONDO CONDOMINIO.............................................. 52 PROFESSIONE GUIDA LA TECNOLOGIA CHE DRIBBLA LA PRESENZA............................ 54 LITI CONDOMINIALI UN'ALTERNATIVA PER CONCILIARE..................... 58 LIBRI CON L'ARMATURA IN CONDOMINIO............................................... 61 DIRITTO & ROVESCIO SICUREZZA SE IL RISCHIO PRENDE QUOTA............................................. 62 FASCICOLO DI FABBRICATO QUELL'IDENTIKIT È UN FANTASMA........ 66 SPECIALE FACCIATE INCENTIVI FISCALI SULL'ESTETICA VINCE IL SINGOLO.......................... 70 GRANITECH IL CONDOMINIO VESTITO DI GRES....................................... 74 DEFAVERI IL DAVANZALE BELLO E ISOLANTE........................................ 78 AGC INTERPANE IL VETRO GIUSTO PER LUCE AD HOC.......................... 80 ALPEWA LE PIRAMIDI IN ALLUMINIO...................................................... 82 AM TECHNOLOGY AIRLITE, COLORI DELLA SALUTE............................... 86 CONDOMINIO GREEN MILANO IL CONDOMINIO È NEL PARCO.................................................... 88 IDEE UTILI ECLISSE SPORTELLI FILOMURO PRATICI E INVISIBILI ……..................... 92 MVB BAGATTINI LA QUALITÀ PARTE DALLA BASE................................ 94 PSICONDOMINIO.......................................................................................... 96

tecnologia che supera 54 La le restrizioni sanitarie idee per 70 Tante rifare la facciata


LA VOSTRA POSTA

Risponde Giuseppe Zangari, Avvocato del foro di Padova, fornisce consulenza e assistenza ad amministratori di condominio nella gestione dei rapporti con i condòmini e terzi. Scrive per il Quotidiano del Condominio Sole 24 Ore, Il Quotidiano Giuridico di Wolters Kluwer e portali tematici

ADDIO CREDITI E MESSA A PERDITA

Che cosa si intende per messa a perdita del credito condominiale?

dall’articolo 63, comma 4 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile.

Si parla di messa a perdita, mutuando una terminologia propria dell’ambito contabile e f iscale, quando il condominio esaurisce gli strumenti messi a disposizione dal legislatore per recuperare il credito vantato nei confronti dei singoli proprietari, senza però ottenere l’integrale soddisfazione della pretesa. In particolare, premesso che la qualità di condomino discende, per def inizione, dalla titolarità del diritto dominicale sugli immobili che compongono il fabbricato, i quali rappresentano una sorta di garanzia patrimoniale di ultima istanza al soddisfacimento del credito condominiale, aff inché si prospetti l’ipotesi di una messa a perdita occorre che il ricavato dell’espropriazione forzata risulti insuff iciente o, in alternativa, che il credito per cui si procede non benef ici della responsabilità solidale in capo al condomino subentrante prevista

I limiti della solidarietà

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Come si inserisce la solidarietà di cui all’articolo 63, comma 4 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile nell’ipotesi di aggiudicazione di un immobile all’asta?

Nell’espropriazione immobiliare, il bene è sempre oggetto di una valutazione preliminare a opera dell’esperto stimatore incaricato dal Tribunale. L’esperto, nel determinare il valore utile a f issare il prezzo base d’asta, deve tenere in conto, ai sensi dell’articolo 568 del Codice di Procedura Civile e dell’articolo 173bis delle relative disposizioni attuative, le «eventuali spese condominiali non pagate negli ultimi due anni anteriori alla data della perizia». Tale ultima precisazione si basa sul fatto che, com’è noto, l’articolo 63, comma 4 limita la solidarietà a carico del nuovo condomino ai soli oneri maturati nel corso dell’esercizio in cui è avvenuto il subentro e nell’esercizio antecedente, detto «biennio di solidarietà». Spesso accade, tuttavia, che l’aggiudicazione dell’immobile avvenga dopo molti anni dalla redazione della perizia, sia per una cronica disorganizzazione del sistema giudiziario, sia perché gli incanti vanno deserti nell’attesa di un prezzo più appetibile. In tal caso, se è indubbio che l’aggiudicatario abbia potuto benef icia-


SPORTELLO DI CONSULENZA PER IL CONDOMINIO Gli esperti di Condominio rispondono alle tue domande • RIQUALIFICAZIONE DELLA CENTRALE TERMICA re di un prezzo base d’asta condizionato dall’esistenza degli oneri insoluti cui è obbligato in solido verso il condominio, va altresì considerato che il biennio di solidarietà non è cristallizzato al momento della stesura dell’elaborato peritale, ma si sposta avanti nel tempo in corrispondenza con l’aggiudicazione dell’immobile, a partire dalla quale viene conteggiato a ritroso. Di conseguenza, il nuovo condomino potrebbe non essere tenuto a ripianare l’importo quantif icato dallo stimatore, bensì solo una parte di esso, dal che il residuo andrà richiesto al precedente proprietario senza però poter più fare aff idamento sulla garanzia patrimoniale rappresentata dall’unità in condominio. Si pensi all’ipotesi, certamente non peregrina, in cui gli oneri riguardino opere di manutenzione straordinaria deliberate prima del biennio di solidarietà e, al contempo, che il dante causa dell’aggiudicatario sia il costruttore del fabbricato dichiarato fallito: il credito condominiale, che non può essere preteso dal subentrante, diff icilmente troverà soddisfazione in sede concorsuale poiché avente natura chirografaria.

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La suddivisione dei debiti Come opera la messa a perdita del credito rispetto alla solidarietà prevista dalle disposizioni di attuazione del Codice Civile? Può accadere che i condomini insolventi siano più di uno e che agli stessi si sostituiscano, in momenti diversi, i corrispondenti condomini subentranti, ciascuno soggetto a un distinto biennio di solidarietà. L’articolo 63, comma 4, tuttavia, fa esclusivamente riferimento

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LA VOSTRA POSTA

Risponde Giuseppe Zangari

inesigibile?

al debito accumulato dal proprio dante causa, e non alle passività in capo ai condomini. In altri termini, il biennio di solidarietà opera solo rispetto ai debiti relativi all’unità immobiliare in cui si subentra, dal momento che, ove così non fosse, il condominio che dovesse mutare l’intera compagine non potrebbe mettere a perdita i crediti antecedenti il biennio e non recuperati, poiché nessuno dei nuovi proprietari sarebbe obbligato a farsene carico. Una conseguenza evidentemente inaccettabile per i rapporti economici con i fornitori del condominio. Pertanto, il nuovo proprietario è tenuto a concorrere alla messa a perdita del credito non recuperabile generato dalle altre unità immobiliari, al pari del resto della compagine, e ciò indipendentemente dal fatto che esso sia sorto prima del proprio biennio di solidarietà.

Ripartizione a maggioranza Quali sono le maggioranze utili a deliberare validamente la messa a perdita? La ripartizione di una somma inesigibile comporta giocoforza un’eccezione al principio della proporzionalità nella contribuzione condominiale sancito dall’articolo 1123 del Codice Civile. Ciò dal momento che i condomini vir-

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tuosi, ossia in regola con i pagamenti, saranno costretti ad accollarsi una parte del debito lasciato dal precedente condomino e, dunque, a pagare un quid in più rispetto a quanto dovuto in proporzione alle proprie carature millesimali. Per tale motivo, la (scarna) giurisprudenza formatasi sul punto ritiene che la delibera che autorizza la messa a perdita debba essere generalmente adottata con il voto unanime dell’assemblea, per l’appunto non essendo consentito di derogare a maggioranza l’articolo 1123: «In mancanza di diversa convenzione adottata all’unanimità, espressione dell’autonomia contrattuale, la ripartizione delle spese condominiali deve necessariamente avvenire secondo i criteri di proporzionalità, f issati nell’art. 1123 c.c., e, pertanto, non è consentito all’assemblea condominiale, deliberando a maggioranza, di ripartire tra condomini non morosi il debito delle quote condominiali dei condomini morosi» (Corte di Cassazione, sentenza 13631/2001; ma si veda anche Tribunale di Roma, sentenza 18477/2015).

La risorsa del fondo cassa morosi Quindi, se anche un solo condomino pone il veto, qual è la sorte del credito

La domanda, più che legittima, non trova risposta nella normativa condominiale, né tantomeno da parte della giurisprudenza che predica l’unanimità. È verosimile ritenere che, in tal caso, il resto dei condomini si muoveranno autonomamente per trovare un accordo con il fornitore rimasto insoddisfatto, oppure verrà deliberata, stavolta a maggioranza, la costituzione del cosiddetto fondo cassa per morosità, pur con tutte le problematiche applicative tuttora aperte. Al contempo, non va dimenticato che l’articolo 1123 impone la proporzionalità nel riparto delle spese comuni «salvo diversa convezione», dal che è ben possibile che, tramite un regolamento a natura contrattuale (ossia predisposto dall’originario costruttore e recepito dai successivi proprietari tramite il richiamo nei rispettivi rogiti di acquisto, ovvero, in alternativa, deliberato in assemblea col voto favorevole dell’intera compagine) sia introdotto un meccanismo che autorizzi la messa a perdita tramite una delibera a maggioranza, così da evitare a monte l’impasse sopra descritto.


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PRIMO PIANO STORIA DI COPERTINA CSDM

LA SICUREZZA A PORTATA DI ESPERTO Ha il controllo di 13 mila cancelli in tutta la Lombardia. Ma l’organismo notificato dal ministero dello Sviluppo Economico e accreditato presso la Ue fa molto di più: è in grado di gestire la salubrità dell’acqua, la conformità degli impianti elettrici e degli ascensori in oltre 70 mila stabili Veronica Monaco

Carlo Dallagiovanna, amministratore di Csdm

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ncora oggi è difficile far percepire la qualità del nostro lavoro e nei condomini facciamo fatica a far capire la portata di determinati pericoli in termini di impianto elettrico, cancelli non conformi, per non parlare dell’acqua che fuoriesce dai rubinetti». Carlo Dallagiovanna, amministratore di Csdm, spiega a

Condominio Sostenibile e Certificato quanto contano sicurezza, competenza e professionalità per un organismo di verifica ispettiva. Certificato dal ministero dello Sviluppo economico, Csdm è punto di riferimento in Lombardia per i controlli ordinari e straordinari in condominio ed edifici pubblici e privati su ascensori, impianti elettrici di messa a terra, acque

potabili e piscine e cancelli. «È nostro compito tutelare i condomini quando prendono l’ascensore, quando entrano o escono dal cancello, quando lavano l’insalata in casa propria», dice il manager. Domanda. Qual è in genere il rischio che in condominio si sottovaluta più di frequente? Risposta. La sicurezza dei cancelli per

L'archivio dell'azienda di controllo. In alto, il team di Csdm

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PRIMO PIANO STORIA DI COPERTINA

Gli uffici di Csdm. Il forte controllo del territorio e le sinergie costruite negli anni con le associazioni degli amministratori e i professionisti ha permesso all'azienda di crescere anno su anno

molto tempo è stata sottovalutata. Ora, anche in seguito ai numerosi incidenti che si sono succeduti nel tempo, c’è una maggiore presa di coscienza e sensibilità da parte delle associazioni degli amministratori. Anche per gli impianti elettrici non c’è stata sufficiente formazione da parte degli addetti ai lavori per sensibilizzare gli amministratori. Siamo partiti da zero in termini di gestione della sicurezza e sorveglianza nei condomini, ma nell’arco di 20 anni possiamo dire di aver oggi raggiunto un buon livello. 16 - CONDOMINIO SC

D. Quindi, ora gli amministratori sono sufficientemente sensibili a questi problemi o c’è ancora molta strada da fare? R. Per quanto riguarda gli amministratori direi che ci siamo. Tuttavia, spesso sono frenati da condòmini reticenti, male informati o spaventati da potenziali costi. Non si rendono conto della responsabilità a cui espongono gli amministratori non adeguando la sicurezza degli impianti. Da qui la forza di Csdm di spiegare ai condomini perché è necessario fare certi interventi, ponendosi come partner tec-


campo una assoluta professionalità e valutare con coscienza e competenza quando e come intervenire. D. Da quando Csdm opera sul mercato delle verifiche di sicurezza? R. L'ente è nato nel 1999, quando il mercato delle verifiche impiantistiche ha cominciato a essere liberalizzato per effetto dell’introduzione delle nuove direttive europee in Italia. Con il Dpr 162/99, la cosiddetta Direttiva ascensori, per la prima volta venne data la possibilità agli enti privati di verificare la sicurezza degli impianti nei luoghi di lavoro o nei condomini, settori in passato sempre appannaggio di enti pubblici, quali Asl (attuali Ats) o Ispesl. Questa evoluzione è stata un bene per il mercato perché, soprattutto nelle grandi città, si assisteva a gravi ritardi, anche di anni, nella verifica nico dell’amministratore nella gestione della sicurezza. Il mancato adeguamento degli impianti comporta, infatti, non solo una situazione di pericolo, ma anche delle responsabilità perseguibili per legge, a fronte di un finto beneficio economico. D. Nella gestione ordinaria di un immobile quali sono i rischi che un condominio sottovaluta? R. La sicurezza degli ascensori, degli impianti elettrici di messa a terra, la conformità e sicurezza dei cancelli e la salubrità dell’acqua nell’ultimo miglio. Il nostro compito non è solo tutelare i condomini, ma anche fare cultura. Per questo abbiamo aperto una pagina Facebook dove pubblichiamo articoli tecnici molto apprezzati, soprattutto sul tema della salubrità dell’acqua. D. Quindi, quanto è importante la certificazione in condominio? R. La certificazione è fondamentale perché attraverso di essa si mette in condizione l’amministratore di capire la situazione dell’impianto, e si danno indicazioni al fornitore di fiducia del condominio su come operare per mantenere elevati gli standard di sicurezza. Uno dei punti di forza di Csdm è avere costruito una squadra di ingegneri, tutti dipendenti dell’azienda, in grado di mettere in CONDOMINIO SC - 17


PRIMO PIANO STORIA DI COPERTINA

dida............

e sorveglianza degli impianti. L’occasione fece sì che tanti addetti ai lavori, tra cui il sottoscritto, aprirono le proprie società di certificazione, abilitate poi dal ministero dello Sviluppo economico. D. Dopo il 1999 come si è evoluta l’azienda? R. Il 1999 è stato l’anno che ha aperto la strada a numerosi cambiamenti nel settore. Dopo gli ascensori è stata la volta, nel 2001, della liberalizzazione delle verifiche periodiche sugli impianti elettrici di messa a terra in condomini, luoghi di lavoro e aziende. Nel 2003 si è aperto il mercato sulle verifiche delle acque potabili e, infine, ultimo passaggio per l’azienda è stata la creazione di una divisione dedicata alla verifica della sicurezza dei cancelli, circa tre anni fa. È un mercato ancora in forte evoluzione, ma la cosa sconcertante, verificata sul campo, è che alla prima verifica l’80% dei cancelli preesistenti non è conforme alla normativa. Di questi almeno il 20% presenta gravi situazioni di pericolo. Purtroppo sui giornali leggiamo spesso notizie nefaste dovute a incidenti: almeno la metà potrebbe essere evitata grazie a una corretta manutenzione e sorveglianza. In futuro si 18 - CONDOMINIO SC

sentirà parlare dell’associazione Cancelli e Porte Sicuri da me fondata insieme ad aziende di manutenzione cancelli e altri enti che si sono impegnati nel promuovere la cultura della sicurezza e formazione. D. Quindi come descriverebbe Csdm oggi? R. È un organismo notificato dal ministero dello Sviluppo economico, con accreditamento presso la Commissione Europea con codice di riferimento 903. In termini di mercato e professionalità dei suoi operatori l’azienda è il riferimento in Lombardia sul fronte delle verifiche nei settori in cui opera. Tutti i nostri ingegneri sono assunti dall’azienda, e questa strategia ci ha permesso di costruire negli anni un know-how e una cultura aziendale sulla sicurezza che pochi oggi possono vantare, sviluppando una professionalità e un approccio unico in tutta Italia, soprattutto nel mondo dei condomini. Inoltre, la presenza attiva di Csdm nei comitati Cei e nella commissione Uni ascensori, permette all’azienda di contribuire concretamente all'evoluzione delle norme di settore. D. Operate in tutta Italia?

R. Csdm è nata con diverse sedi sparse nel Nord Italia, ma dopo la crisi del 2008 l’azienda ha preferito concentrarsi sulla Lombardia. Il forte controllo del territorio e le sinergie costruite negli anni con le associazioni degli amministratori condominiali e i professionisti ci ha permesso di crescere anno su anno e di registrare


fatturati molto superiori rispetto a quelli di altri concorrenti che operano a livello nazionale. D. Parliamo quindi dei vostri servizi: che cosa proponete per il controllo degli ascensori? R. Sugli impianti elevatori in condomini e aziende interveniamo con operazioni di collaudo e di verifica. Le situazioni in cui ci troviamo a collaudare un impianto nuovo sono molto rare, per la maggior parte dei casi si tratta di verifiche di impianti preesistenti. L'Italia è uno dei mercati più importanti al mondo dal punto di vista degli ascensori, sia come numero di impianti installati che come livello di competenze. Csdm è il primo organismo di certificazione in Lombardia per quanto riguarda le verifiche periodiche, che devono essere fatte ogni due anni, e straordinarie. Nel primo caso un nostro ingegnere si reca con la ditta di manutenzione sul luogo in cui è installato l’impianto ascensore ed esegue tutte le verifiche di sicurezza e i controlli di conformità rispetto alla normativa vigente. Verifichiamo impianti ascensori di tutti i tipi, da quelli installati a inizio Novecento, a quelli più moderni, quindi bisogna avere una certa duttilità e le competenze per destreggiarsi in un mondo così variegato.

Le verifiche straordinarie sono eseguite, invece, a seguito di opere di trasformazione degli ascensori o di sostituzione di componenti principali dell’impianto. In questo caso, una volta effettuati i lavori, l’amministratore redige una comunicazione di avvenuta sostituzione e per legge Csdm è chiamata a uscire e verificare che l’operazione sia stata fatta secondo quanto previsto dalla normativa. D. Per quanto riguarda il sistema idrico, invece, che servizi offrite? R. Per la verifica della salubrità dell’acqua operiamo su due binari. Il primo è quello che fa riferimento al Dlgs 31/01, che prevede la verifica di una serie di parametri chimico-batteriologici per il controllo della salubrità delle acque potabili. Negli anni abbiamo ottimizzato le analisi focalizzandoci sulle esigenze del condominio, premesso che nei condomini in cui ci sia un’utenza aperta al pubblico, come studi medici bar o ristoranti, questi controlli sono obbligatori per legge. Inevitabilmente gli impianti più vecchi danno maggiori problemi in merito al rilascio di materiali ferrosi all’interno delle tubazioni o proliferazione di batteri. Proprio in questo senso si sviluppa il

secondo binario di analisi, cioè la verifica sulla presenza della legionella, un batterio molto pericoloso che causa morti tutti gli anni. In questo caso fare prevenzione e monitoraggio è fondamentale e a bassissimo costo. Si parte infatti da una prima analisi di laboratorio; poi, solo se viene confermata la presenza di questo batterio, si procede alla bonifica per mezzo di fornitori che sceglierà l’amministratore. Eventualmente viene consigliata anche l’installazione di dispositivi antilegionella perché nell’arco degli anni potrebbe verificarsi un nuovo contagio. L’esperienza ci ha insegnato che in situazioni con forte presenza di colonie batteriche di legionella, potrebbero essere necessarie anche più bonifiche. Sottolineo inoltre che il problema è sempre nelle condutture degli edifici, l’acqua che fornisce il servizio pubblico è sempre di ottima qualità e ben controllata. A Milano in modo particolare. D. Da anni non si sentiva più parlare di legionella, poi di recente il problema è riesploso: come mai? R. Il problema c’è sempre stato, solo che se ne parlava meno. Ora c’è maggiore sensibilità e si comincia a lavorare sulla CONDOMINIO SC - 19


PRIMO PIANO

prevenzione. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo riscontrato un aumento significativo di legionella nel centro storico di Milano, poiché gli stabili vecchi sono l’habitat ideale per la proliferazione di questo batterio che in genere si sviluppa nei serbatoi di accumulo dell’acqua calda, ma anche nelle tubazioni condominiali. A tal proposito abbiamo realizzato la prima mappa indicante l’incidenza della legionella a Milano, basata sugli oltre 2.200 campionamenti effettuati in città nell’ultimo anno. I risulta-

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ti sono molto interessanti e verranno aggiornati semestralmente. Si possono richiedere alle nostre segreterie e sono scaricabili dai nostri canali media. D. Un altro argomento delicato nei condomini riguarda gli impianti elettrici: come vi muovete su questo fronte? R. La certificazione dell’impianto elettrico riserva sempre grandi sorprese. Gli amministratori si ritrovano responsabili di impianti vecchi e spesso privi della documentazione tecnica dell'impianto. A questo si aggiungono le modifiche, spesso fatte senza seguire i corretti criteri di legge, o la mancanza delle verifiche di sicurezza. Spesso troviamo gravi carenze causate dall’incuria o da comportamenti scorretti nell’utilizzo degli impianti: per esempio, il personale delle pulizie, per staccare le prese, ha l'abitudine di tirare il filo dell’aspiratore, e questo nel lungo periodo causa il distacco di molti punti di messa a terra. D. Per quanto riguarda i cancelli? R. Spesso i cancelli sono trascurati e non ricevono una corretta manutenzione. La stragrande maggioranza dei cancelli installati sono stati motorizzati in un secondo momento e risultano inadeguati sul fronte della sicurezza. Durante le

verifiche effettuate in tre anni di lavoro, abbiamo appurato che almeno l’80% dei cancelli alla prima verifica è fuori norma, e di questi il 20% è pericoloso. La cultura della prevenzione sta però iniziando a raccogliere i suoi frutti: tantissimi amministratori ci hanno affidato le verifiche periodiche e ormai abbiamo in gestione più di 13 mila cancelli in Lombardia. Anche perché, a fronte del basso costo delle certificazioni e delle misure per mettere in sicurezza i cancelli, non ha proprio senso rischiare un incidente. D. Ma chi certifica le certificazioni? R. Gli enti come Csdm sono sotto la sorveglianza di Accredia, dal 2013. Accredia è l’ente unico nazionale di accreditamento che su delega del ministero dello Sviluppo economico, attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione. Questo garantisce uniformità sul mercato e ha imposto un aumento degli standard qualitativi di tutti gli operatori, portando molti benefici alle aziende virtuose e a chi si avvale delle prestazioni di certificazione. D. Come si sviluppa la relazione con gli amministratori condominiali? R. In genere un amministratore durante la sua attività si trova a dover gestire


nuovi condomini e si mette in contatto con noi per conoscere la situazione degli impianti all’interno degli immobili. In questi passaggi conosciamo nuovi professionisti e si genera sempre nuovo lavoro. Siamo l’unica azienda che destina del personale agli amministratori per fare ogni volta il punto sulle attività di certificazione sul parco gestito e per assisterli a 360 gradi. D. Perché gli amministratori scelgono voi? R. Perché siamo in grado di garantire un supporto alla loro attività in termini di partnership. Siamo in prima linea per gestire eventuali problematiche, parlare con i condomini, e offriamo un rapporto qualità-prezzo in termini di prestazioni professionali che non ha eguali. Quindi, l’amministratore che vuole essere sicuro di risparmiare tempo e far risparmiare soldi ai propri condomini, si avvale di Csdm. D. In un complesso di edifici, i servizi che proponete possono essere riservati solo ad alcuni condomini? R. Sì, un caso classico è quello della verifica della salubrità dell’acqua o della presenza di legionella. In caso di condomini con più edifici, se una parte dei condomìni non ritenesse di dover ese-

guire certi controlli, possiamo procedere solo su determinate scale. Un condomino è sempre libero di fare quello che vuole in casa sua, l’importante è che la sicurezza venga osservata secondo gli obblighi di legge. D. Si parla molto di consumi energetici in condominio: la corretta manutenzione degli impianti può aiutare a ridurli? R. Per quanto riguarda gli ascensori con le nuove macchine e i nuovi inverter si possono ottenere benefici economici non indifferenti, ma non rientra nell’ambito della certificazione. Noi guardiamo alla sicurezza, non alla con-

venienza economica. Sicuramente con piccoli interventi si possono migliorare anche di molto i consumi energetici all’interno dei condomini, basti pensare solo all’applicazione delle nuove lampade a Led o dei sensori crepuscolari. Ci sono ancora tanti margini di miglioramento e la figura del manager per il consumo energetico del condominio potrebbe essere una professionalità da sviluppare nei prossimi decenni. D. La tecnologia può essere d’aiuto nella gestione del condominio? R. La tecnologia impatterà sempre di più. Oggi ci sono tantissime soluzioni che possono essere impiegate anche dagli enti di certificazione: per esempio, è possibile mettere in condizione l’amministratore di vedere online la situazione dei propri impianti in maniera semplice e veloce, anche in sede di assemblea. Nell’ambito della gestione dei condomini ci sono tante tecnologie che porteranno benefici in termini pratici, di controllo e di sicurezza, dal deposito documentale per la gestione della privacy ai pagamenti online delle rate condominiali. D. Quale sarà il prossimo passo per Csdm? R. Abbiamo diversi progetti e investimenti in cantiere, alcuni si concretizzeranno nel breve periodo, altri a medio e lungo termine, tutti mirati a supportare l’attività dell’amministratore e generare benefici in termini di sicurezza ed economicità per i condomini. CONDOMINIO SC - 21


da giovedì 14 a sabato 16 ottobre 2021

SUPERBONUS SOTTO LA LENTE Torna l’evento, in presenza e streaming, organizzato da Virginia Gambino Editore e dall’Ordine degli Ingegneri di Verona il 13 ottobre a Villa Quaranta. Al centro della discussione gli incentivi fiscali, tra opportunità e aspetti critici

Veronica Monaco

Villa Quaranta, a Ospedaletto di Pescantina (Verona)

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opo la pausa nel 2020 a causa dell’epidemia da covid, torna quest’anno la Fiera del Condominio Sostenibile, l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore e dall’Ordine degli Ingegneri di Verona, dedicato ai temi della casa e delle soluzioni innovative per gestire e riqualificare, nel segno della sostenibilità. La manifestazione si terrà in una doppia modalità: in presenza nei giorni 13, 14 e 15 ottobre a Villa Quaranta a Ospedaletto di Pescantina, non lontano da Verona, e in live streaming sui canali Facebook dell’evento, per consentire un’ampia partecipazione anche da remoto. La location Immersa tra i vigneti della Valpolicella, Villa Quaranta unisce l’aspetto business al relax. All’interno dell’hotel saranno a disposizione tre sale. La più grande (Sala Amarone) è da 400 posti ridotti a 150 per consentire il distanziamento, mentre altre due sale che ospiteranno i webinar (Salone delle Arti e ClubHouse) hanno una capienza rispettivamente di 50 e 25 persone. Accanto agli spazi espositivi e dedicati a convegni e webinar, per chi desidera rendere più piacevole la permanenza nell’hotel sono a disposizione anche il ristorante e la spa. Sul sito di Villa Quaranta è già possibile prenotare la propria camera durante i giorni della fiera. Il convegno Articolata in tre giornate, la Fiera del Condominio Sostenibile 2021 ospiterà altrettanti convegni dedicati ai vari temi caldi del momento per il settore dell’edilizia, più una serie di workshop e webinar. I convegni si terranno in presenza, nel pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie, e saranno anche trasmessi in diretta Facebook. L’inaugurazione di mercoledì 13 ottobre coinciderà con un convegno dedicato al superbonus 110%: al centro le testimonianze di tecnici e imprese,

con il contributo dei co-organizzatori dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, per fare il punto su vantaggi e criticità del nuovo incentivo fiscale, a un anno effettivo dalla sua messa in moto. La fiera proseguirà nei giorni 14 e 15 ottobre con numerosi altri ospiterà webinar e convegni sui temi caldi del mondo del condominio. Luci e ombre Come accennato, co-organizzatore assieme a Virginia Gambino Editore della Fiera del Condominio Sostenibile, fin dalla sua prima edizione è l’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, che torna a promuovere i temi della riqualificazione del patrimonio abitativo italiano. Al centro quest’anno non poteva che esserci il superbonus 110%, grande novità per il settore delle costruzioni e volano per il rilancio di uno dei comparti più importanti dell’economia del nostro Paese. Ma anche un provvedimento che presenta luci e ombre, a cominciare dalla sua difficile applicazione, anticipa il presidente dell’Ordine scaligero, Andrea Falsirollo. Domanda. A ottobre torna la Fiera del Condominio Sostenibile: che cosa vi attendete da questo appuntamento? Risposta. Prima di tutto la possibilità di tornare finalmente a rivedersi dopo tanto tempo. A Verona è il primo evento in presenza di una certa importanza dedicato ai temi dell’edilizia, e anche per questo motivo ci attendiamo una risposta significativa da parte dei nostri iscritti e degli addetti ai lavori. Sarà un momento di sintesi e di confronto, dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia, sulle principali questioni inerenti il mondo delle costruzioni. Questa fiera è davvero un’edizione speciale. D. L’evento di apertura sarà dedicato al superbonus 110% a un anno dall’effettiva partenza: perché? R. Il superbonus è ormai il tema dominante nell’edilizia. Ha funzionato da stimolo per la ripartenza e tuttora sta alimentando il settore, non solo grazie all’interesse dei cittadini, ma anche al

continuo lavoro di aggiornamento dei professionisti, che devono adeguarsi alle continue modifiche e comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Fare il punto della situazione, non solo tra i professionisti e le aziende, ma coinvolgendo anche gli enti interessati come l’Enea e l’Agenzia delle Entrate, servirà a capire come gestire i prossimi due anni prima della scadenza dell’incentivo fiscale. Al momento, a un anno dall’entrata in vigore effettiva del superbonus, abbiamo le idee un po’ più chiare e si può iniziare a fare il punto sugli aspetti positivi e le criticità. D. Quali sono gli aspetti più problematici dell’incentivo fiscale al 110%? R. Il primo problema riguarda le amministrazioni locali che fanno da collo di bottiglia per l’accesso agli atti. Ci sono Comuni virtuosi che riescono a garantire risposte veloci poiché negli anni hanno digitalizzato tutti i loro archivi, e amministrazioni disorganizzate, con cui si arriva anche ad aspettare seisette mesi per ricevere i documenti per

Andrea Falsirollo Presidente Ordine degli Ingegneri di Verona

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da giovedì 14 a sabato 16 ottobre 2021

La sala Amarone

le pratiche di conformità edilizia dell’edificio. Un secondo punto vulnerabile riguarda la verifica degli abusi che sta rendendo davvero difficile l’applicazione del superbonus. Sia l’Ordine degli Ingegneri di Verona sia i nostri rappresentanti nazionali sono al lavoro per discutere su come sbloccare questa situazione. Un’altra problematica più recente riguarda l’aumento dei prezzi dei materiali. Un bonus così impegnativo non può essere affrontato in un anno e mezzo, ha bisogno di un respiro temporale più ampio. D. Quali sono invece gli aspetti positivi? R. Gli aspetti positivi sono tantissimi e sono determinanti per l’economia e l’ambiente. Rendere efficienti gli edifici risolve non solo i problemi ambientali, ma smuove un settore, quello dell’edilizia, che è il motore economico del nostro Paese. Per cui il superbonus 24 - CONDOMINIO SC

rappresenta un’iniezione di fiducia per il mercato, che porta investimenti e lavoro, rimettendo in moto l’economia. Purtroppo, le criticità ci sono, ma sembra che il Paese stia rispondendo a tutti i livelli in modo positivo. D. Che cosa dovrebbe cambiare? R. Di recente si sta discutendo a livello regionale per semplificare il tema degli abusi edilizi. Ci sono tante volte piccole difformità, che fermano le sanatorie e bloccano gli interventi, mettendo in difficoltà tutti gli operatori del settore. Purtroppo tante proposte di semplificazione vengono bocciate perché le leggi nazionali non permettono alle Regioni di legiferare liberamente su questo tema. Andrebbe dunque rivisto il Dpr 380 e avviato un processo di revisione, che dia maggiore importanza agli aspetti pratici e renda la strada più libera agli operatori. D. La Fiera del Condominio Sosteni-

bile vede l’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia in campo: qual è il vostro obiettivo? R. Essere un punto di riferimento qualificato per gli addetti ai lavori, in grado di confrontarsi ad alto livello con i principali stakeholder del mercato e affrontare le criticità del settore da un punto di vista tecnico, legislativo, di investimenti e soluzioni tecniche, con particolare attenzione al mondo dei condomini. D. L’evento di ottobre sarà organizzato in presenza e in diretta streaming: è una buona soluzione? R. La pandemia ci ha costretti a confrontarci non solo dal vivo ma anche in videoconferenza, andando al di là delle barriere e delle distanze. Questa soluzione ci permette un maggiore coinvolgimento da parte di tutti gli addetti ai lavori e non può che essere vista positivamente.


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PRIMO PIANO INCENTIVI FISCALI - 2

ALLA RICERCA DELLE RADICI DI CARTA Sul numero 38 di febbraio-marzo Condominio Sostenibile e Certificato ha pubblicato la storia dei primi passi propedeutici per il superbonus 110%. Ora è la volta della ricerca dei documenti necessari per lo studio preliminare Barbara Bartoli

biettivo delle due classi energetiche è ottenuto anche senza intervento agli infissi. Con il ricorso a un istituto bancario il condominio riuscirebbe a fare intervento senza, o con minima spesa.

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icordate? Eravamo rimasti alla delibera: l’assemblea ha avuto luogo, con la maggior parte dei proprietari in presenza, secondo direttive e prescrizioni covid 19, pochissimi deleganti e tre condòmini collegati in videoconferenza. Quanto è scaturito dai 120 minuti di discussione, partita dal mio sogno di condòminaresidente-tecnico specializzato di ringiovanire, rinvigorire e riefficientare i sette piani del condominio, è riassunto

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nel verbale in cui, date le caratteristiche dell’immobile, sono stati illustrati dal termotecnico i possibili interventi trainanti: sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con uno a sistema ibrido e impianto fotovoltaico, i cui pannelli verranno installati sul tetto delle cantine, cappotto previsto solo sul retro dell’edificio. Si considera la coibentazione anche al sottotetto o tetto verde. Il costo ipotizzato per tali interventi è di circa 680 mila euro. L’o-

Mandato esplorativo Prendo la parola per spiegare le varie possibilità di interventi, tra cui il tetto verde. Si potrebbe pensare anche di sostituire l’impianto ascensore con uno più efficiente che arrivi anche nel terrazzo sul tetto. In ambito strutturale è consigliabile fare dei sondaggi per capire come sono le fondamenta del condominio. Ci sono diverse irregolarità da sanare. È opportuno valutare il tutto e quantificare quali somme saranno da pagare. Le valutazioni riguardano i rilievi catastali per la parte strutturale, e per giudicare la vulnerabilità dell’edificio. Abbiamo ottenuto, con qualche minoritaria diffidenza un mandato esplorativo, che al momento non non implica l’avvio dei lavori. I favorevoli a tale incarico rappresentano 420,37 millesimi e il presidente dell’assemblea non ha contato le deleghe che avevo come condòmina. Malgrado ciò, tra l’entusiasmo dei presenti e dei collegati, si è dato avvio alla verifica di fattibilità per la realizzazione di questo sogno di superbonus 110% applicato, che parla di natura, di bellezza, di funzionalità.


Indagine preliminare Primo step è stato l’accesso agli atti: davanti a due pile di pratiche reperite all’Ufficio Edilizia Privata del Comune di Ravenna, ci troviamo alle prese con quella che, via via che si cominciano ad aprire i faldoni, appare sempre più come un controcanto dei sogni. Ti senti sempre più compresso dalla carta, dai protocolli generali, dalle procedure che vogliono raccontare una storia, ma non riescono a districare il percorso che marche da bollo, timbri e date hanno cercato di rendere comprensibile, insieme a numeri di riscontro che testimoniano di inoltri, di valutazioni d’ufficio, di controlli. E, poi, proprio quando pensi che quel progettista che oggi cerca di decriptare tutti quegli anni di documentazione autorizzativa per tirarne le fila potrebbe essere sopraffatto dalla burocrazia, ecco che sbuca il seme da cui è nato tutto, quello che francamente non mi sarei mai aspettata, e che ricollega come in uno spartito le singole

note alla sinfonia… Siamo nel 1961. Poche, ma sintetiche righe su un foglio protocollo che ha visto troppe stagioni per restare intonso negli angoli, e che tuttavia ha un potere evocativo rafforzato dalla grafica del progetto allegato. E quale capacità di sintesi: in due sole facciate di un foglio protocollo ci sono tutti i protagonisti, dai luoghi alla proprietà, dai professionisti ai funzionari, dai verbali autorizzativi alle note di vigilanza dell’amministrazione comunale. Documenti storici In un foglio smangiucchiato dal tempo, tutto l’iter del parere della Soprintendenza ai monumenti della Romagna (Province di Ravenna-Ferrara-Forlì). E in altri due, nei quali davvero si fatica a ritrovare l’anno a causa del deterioramento, si legge del parere favorevole espresso dal 69esimo corpo provinciale dei Vigili del Fuoco. Infine, in una cartellina a quattro fac-

ciate la descrizione delle opere, con l’indicazione del lotto fabbricabile, della superficie dell’area coperta, del volume del fabbricato vuoto per pieno, della larghezza delle strade, anche private, su cui prospetta il fabbricato, e dell’altezza di quest’ultimo. Esattamente come fili d’erba riconoscibili in un prato, da qui nasce la storia, inimmaginabile a oggi, di un corpo di fabbrica nato con un cinema e che poco sembra avere delle proporzioni odierne del condominio che è diventato. E allora la storia si fa ricca di dettagli e di tasselli che iniziano a prendere il proprio posto in un disegno complessivo. La mattinata è già avanzata, ma anche le consapevolezze che sono nate da quelle due piccole montagne di informazioni protocollate, che certo un primo obiettivo lo hanno centrato: trovare il cuore di questo edificio che, oggi lo sappiamo, l’ 8 aprile ha compiuto esattamente sessant’anni. Ci rileggiamo per le prossime puntate, vi aspetto.

MONOBLOCCHI COIBENTATI E SISTEMI TERMO-ISOLANTI PER INFISSI

DA SESSANT’ANNI VERSO IL FUTURO “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso” (Nelson Mandela)

PREMIATA E RICONOSCIUTA TRA LE ECCELLENZE PRODUTTIVE ITALIANE

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PRIMO PIANO SALUTE IN CASA

NIENTE MUFFE E UN PO’ DI ZEN Conciliare la necessità di tagliare la bolletta energetica con l’isolamento dell’abitazione, ma anche prevenire la formazione di microscopici funghi nocivi alla salute sulle pareti. La soluzione? Utilizzare materiali naturali Barbara Bartoli

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lla domanda su che cosa maggiormente lo sorprendesse dell’umanità, il Dalai Lama rispose: «L’essere umano, perché sacrifica la propria salute per guadagnare denaro, per poi spenderlo nel tentativo di recuperare la prima. E poi è talmente in ansia per il proprio futuro da non riuscire a gioire del presente, producendo così il risultato di non vivere nel presente e neppure nel futuro… l’essere umano vive come se non dovesse mai morire, e muore senza essere mai riuscito a vivere veramente».

Si tratta di una luminosa, ed illuminante riflessione, che un caro amico di Pondicherry (India) mi ha inviato per condividerne e commentarne il senso, ma prima che vi chiediate cosa possa entrarci questo con le muffe, eccomi subito a confermarvi che riferito al superbonus110%, e in generale all’efficientamento energetico, questo è proprio l’avvertimento da prendere in considerazione per adottare in tempo le conseguenti contromisure nei confronti di denaro, salute e tempo. Meno inquinamento Partiamo dal denaro: grazie al prezioso investimento che gli Stati dell’Unione Europea garantiscono per il raggiungimento degli indispensabili standard ecosostenibili, senza dubbio si può intervenire efficacemente nell’eliminazione di spifferi e dispersioni grazie all’utilizzo di materiali, tecnologie e componenti di ultimissima generazione, capaci di garantire riduzione dell’inquinamento, riduzione degli sprechi, riduzione delle spese in bolletta. Quindi, complessivamente un ottimo guadagno per la singola abitazione, per il Paese membro della Ue e per il pianeta. E in tutto questo la salute non può che guadagnarci, perché un pianeta veramente ecosostenibile migliora la vita di ogni essere umano, garantendo peraltro un bilanciato, quanto salutare sviluppo della popolazione, che finalmente avrà un habitat sempre più green, fuori di casa e certamente anche nella propria abitazione, sempre che abbia correttamente agito nel presente per valorizzare il futuro. La Sick Building Syndrome Non preoccupatevi, non si sta parlando di etica astratta legata ai comportamenti, ma di aspetti concreti che qualunque professionista termotecnico, laddove ascoltato ed effettivamente seguito dal committente, sarà in grado di valutare e dimensionare nelle fasi di progettazione e scelta dei materiali coibenti e delle tecnologie di chiusura.

Ma proprio per questo vale la pena approfondire il significato di un acronimo, Sbs, su cui tutti noi dobbiamo soffermarci per rendere davvero gli interventi energetici del superbonus 110% una perfetta sintesi di denaro, salute, tempo, nella direzione vincente, da trasmettere alle generazioni future nel più autentico spirito della coscienza evoluta che sa imparare le lezioni del passato, agendo nel presente per migliorare il futuro. La Sbs, Sick Building Syndrome, letteralmente sindrome dell’edificio malato, colpisce gli abitanti di una casa, soprattutto nel caso di nuove abitazioni, con una serie di sintomi come irritazione degli occhi, delle vie aeree, della pelle, tosse, senso di oppressione, sensazioni di nausea, torpore, mal di testa. Le cause sono da imputare principalmente alla presenza di inquinamento indoor dovuto ad emanazioni inquinanti come il Voc (composti organici volatili), la formaldeide o il radon. Vivo o morto Del resto, sappiamo tutti che le superfici che ci circondano all’interno delle nostre abitazioni, oltre a non emanare composti volatili potenzialmente pericolosi, dovrebbero risultare permeabili all’aria, in modo cioè che le sostanze nocive e le scorie metaboliche presenti nell’ambiente possano essere adeguatamente allontanate. Ma, oltre a questo, un efficace ricambio d’aria impedisce anche l’inumidimento delle pareti e migliora il cosiddetto clima elettrico dell’ambiente, portando le condizioni interne il più vicino possibile a quelle presenti in natura. E se è vero che le condizioni di inquinamento esterne all’edificio sono tristemente note, specialmente nelle città, per divenire quasi irrespirabili in condizioni di picco, per contro bisogna sapere che a volte il microclima e le condizioni interne di un edificio possono risultare perfino peggiori che all’esterno: ecco perché si parla di inquinamento indoor come di un nemico difficile da riconoscere perché spesso sostanze tossiche non emanano CONDOMINIO SC - 33


PRIMO PIANO uno è espressamente dedicato alla regolazione dell’umidità, che degenera in muffa (quindi in agente tossico), specialmente in assenza di un’adeguata traspirazione: la regolazione dell’umidità dell’ambiente deve avvenire in modo naturale e perciò vanno preferiti materiali igroscopici. E, allora, come la mettiamo con la necessità di ridurre le dispersioni e, al tempo stesso, non innalzare i livelli di inquinanti all’interno della nostra abitazione? È semplicissimo, proprio come per le considerazioni sulla riflessione del Dalai Lama sul comportamento dell’individuo umano: richiede una presa di coscienza collettiva, del tipo pensa globalmente, agisci localmente. odori spiacevoli, né tanto meno ci accorgiamo spesso degli effetti dannosi che prodotti per la pulizia, deodoranti copri odori e materiali sintetici producono su di noi. Materiali diversi È quindi opportuno ricordare le caratteristiche che differenziano un materiale biologicamente vivo da un materiale biologicamente morto. Un materiale, per essere «vivo» e agire beneficamente sul clima indoor e sull’uomo deve possedere porosità, igroscopicità e traspirabilità. Caratteristiche di porosità: sia la traspirabilità che la igroscopicità sono caratteristiche legate alla porosità del materiale. I materiali porosi all’interno di un’abitazione sono gli intonaci a calce, il legno non trattato, i tessuti naturali, le tappezzerie di carta, le fibre vegetali e altri materiali naturali che non siano lucidi o vetrificati. Caratteristiche di igroscopicità: è la capacità di un materiale di assumere o cedere vapore acqueo, influendo sul clima interno. Caratteristiche di traspirabilità: è la caratteristica di un materiale permeabile all'aria, in grado quindi di far traspirare la nostra «terza pelle», la casa. Un’abitazione in cotto, pietre, legno e calce fa traspirare il nostro corpo, 34 - CONDOMINIO SC

così come un mobile in vimini e legno o un tessuto di cotone o lana. Si trovano in commercio anche pannelli in fibre di legno mineralizzate, rivestite di cemento ma traspiranti, come isolanti termici, assorbenti acustici, atossici e stabili nel tempo. Il puro cemento, le piastrelle vetrose, la plastica, le vernici sintetiche o altre materie chimiche agiscono invece come barriere-vapore, cioè come isolanti e impermeabilizzanti, e non permettono quindi la traspirabilità. Nove principi Tra il 15 ed il 17 maggio 2000, 23 membri da 18 Paesi hanno partecipato a un incontro della Oms (Who, World Health Organization) e hanno stilato un documento contenente nove principi sul diritto di ogni persona a respirare aria pulita all’interno degli edifici. Fra gli inquinanti compaiono batteri, funghi, virus, pollini, muffe con sorgente domestica relativa a umidità nei muri, emanazioni umane, mobili, tappeti, altro ed effetti sulla salute sintetizzati in malattie respiratorie, allergie, raffreddori, influenze, polmoniti. Fra i 25 principi dell’architettura bioecologica illustrati da Anton Schneider dell’Institut Fur Baubiologie und Oekologie,

Conciliabilità Considerati i soggetti coinvolti dal superbonus110% occorre mantenere questa straordinaria visione di insieme: da un lato l’Unione Europea in prima posizione nella direzione di salvare il nostro pianeta, ammalato a causa dei comportamenti del maggiore azionista consapevolmente agente sulla Natura, l’insieme dei propri abitanti umani. All’estremo opposto il singolo abitante, che meritoriamente vuole efficientare il proprio ambiente abitativo, e che dovrà essere consapevole della necessità di scegliere competenze professionali, tecniche, operative, veramente capaci di progettare strategie capaci di fare sì che di muffe in casa restino solamente quelle capaci di farci gustare cibi e bevande che grazie a questo straordinario mondo invisibile vengono fatte lievitare naturalmente. Barbara Bartoli È ingegnere, architetto, PhD, giornalista, coach, autrice di 19 volumi a sua esclusiva firma, ed è titolare di 12 marchi registrati, che racchiudono i suoi 25 profili professionali (info@barbarabartoli.it – www.facebook.com/barbarabartoli.737- www.barbarabartoli.it )


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VERIFICHE e ISPEZIONI

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atmosferiche Ispezioni su cancelli e porte automatizzate Analisi di laboratorio per il controllo della potabilità delle acque Analisi di laboratorio per il rischio legionellosi Analisi di labratorio per acque di piscine e pozzi Ispezioni su linee vita e sistemi anticaduta Verifiche su attrezzature di lavoro - Art. 71 Certificazioni energetiche

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SICUREZZA negli EDIFICI e nei LUOGHI DI LAVORO


PRIMO PIANO IMPIANTI & CONDOMINIO - 1

IDROTERMOSANITARI RAFFICA DI NOVITÀ Le 300 aziende coinvolte nell’edizione online di Mce, Mostra Convegno Expocomfort, hanno presentato le loro ultime soluzioni per riscaldamento, raffrescamento e i circuiti elettrici delle abitazioni. Ecco le cose da sapere Veronica Monaco

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uello delle fiere digitali è un format nato con la pandemia, che forse ci accompagnerà anche in futuro. Dopo essere stata cancellata nel 2020 per le ovvie ragioni legate all’emergenza sanitaria, Mostra Convegno Expocomfort, la fiera di riferimen36 - CONDOMINIO SC

to per il settore dell’impiantistica civile e industriale, sarebbe slittata al 2022 se la tecnologia non avesse offerto opportunità, strumenti ed esperienze fino a poco tempo fa impensabili. Grazie alla piattaforma digitale messa a punto dagli organizzatori di Reed Exhibitions Ita-

lia, infatti, visitatori di tutto il mondo hanno potuto partecipare ai meeting one-to-one, agli incontri pubblici e ai webinar organizzati dalle associazioni e dagli espositori. Certo, mancano le strette di mano e l’empatia dell’esperienza in presenza, ma come vuole la


saggezza popolare di necessità bisogna farne virtù. In ogni caso il prossimo appuntamento a Mce sarà nuovamente in presenza, dall’8 all’11 marzo 2022 in Fiera Milano. I numeri e I temi Secondo i dati messi a disposizione dall’ente fieristico, a Mce 2021 hanno partecipato virtualmente 290 tra aziende e brand e 35 mila visitatori da tutto il mondo. Il 38% degli operatori che hanno partecipato proveniva dall’estero, con una forte presenza da Turchia, Germania, Spagna e Grecia. I visitatori possono essere suddivisi per il 36,4% in responsabili acquisti, seguiti da professionisti del settore installazione (30,6%), studi professionali (19,6%) e

agenti/rappresentanti, professionisti del settore home&building automation, scuole, università e istituti di ricerca. Durante le giornate della fiera si sono tenuti online oltre 140 sessioni di approfondimento, con più di 5 mila partecipanti, tra convegni ufficiali e webinar organizzati dalle associazioni e dalle aziende espositrici. Buona anche l’interazione tra i partecipanti, che hanno dialogato tra loro in più di 36 mila chat e organizzato più di 4 mila incontri. Ok dal mercato «La nostra piattaforma digitale ha messo a disposizione nuovi servizi e nuove formule di utilizzo che hanno suscitato l’interesse e l’approvazione

sia tra le aziende sia tra gli operatori», è stato il commento a conclusione di Massimiliano Pierini, managing director di Reed Exhibitions Italia. Oltre alla presentazione del settimo Rapporto congiunturale e previsionale del mercato dell’impiantistica del Cresme, con gli aggiornamenti sui trend di mercato e le potenzialità di ritorno alla crescita offerte dal superbonus 110%, durante Mce si è dibattuto sui temi di un’edilizia sempre più intelligente e carbon neutral, sul processo di riforma del mercato elettrico per il comparto industriale italiano e sulle opportunità delle piattaforme BimBep per i processi progettuali della filiera impiantistica e le opportunità di gestione e manutenzione.

IL SETTORE DEGLI IMPIANTI IN FORTE RIPRESA Il settore degli impianti termoidraulici, nel 2020, ha perso circa il 6,4% contro il 7,8% dell’intero comparto delle costruzioni. Il dato è emerso all’evento di presentazione del 7° Rapporto Congiunturale e Previsionale del Cresme sul mercato dell’installazione degli impianti negli edifici in Italia 2021-2023, presentato durante la Mostra Convegno Expocomfort Live+Digital. Il rapporto indica anche che la ripresa del mercato Its nel 2021 sarà molto intensa, è merito anche degli incentivi fiscali messi in campo dal governo, per i quali la climatizzazione ambientale è una parte essenziale e preponderante. Per il settore è prevista, infatti, nel 2021 una crescita del valore del 12%, che entro tre anni riporterà il comparto ai livelli precedenti alla crisi del 2008. Una buona notizia, che dà speranza a tutti i protagonisti, ma che non deve essere interpretata come un invito ad adagiarsi sugli allori. Come ha spiegato Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, introducendo i contenuti del rapporto: la misura dell’auspicata ripresa dipenderà da tre fattori che si riferiscono all’intraprendenza e alle capacità di tutte le personalità coinvolte: l’attitudine dell’offerta di far fronte alla domanda, di allocare bene le risorse da parte delle imprese del settore pubblico e privato e la capacità dell’offerta di cogliere la sfida all’interno della congiuntura economica complessa nella quale attualmente ci troviamo, caratterizzata, tra le altre cose, dalla ripresa dell’inflazione e la crescita del prezzo delle materie prime. In Italia, il ricavato delle vendite dei prodotti per l’im-

piantistica, effettuate direttamente dalle aziende produttrici nazionali nel 2020, si attesta a 31,3 miliardi di euro. Di questi, circa 20 miliardi sono stati destinati all’export e 11,3 miliardi al mercato nazionale, che a sua volta importa un valore di 6,5 miliardi dall’estero, per un totale del mercato d’impiego nel nostro Paese che si aggira intorno ai 17,8 miliardi di euro. Di questi, 14,5 miliardi (erano 15,6 nell’anno precedente) segnano il ricavato della distribuzione specializzata (rivendite) di materiali per impianti, sul territorio nazionale. L’importo totale incassato dagli installatori (termoidraulici, idraulici, eccetera) è pari a 25,9 miliardi (erano 27,6 nel 2019), e il ricavo delle imprese edilizie non specializzate e la spesa sostenuta per il fai-da-te si attesta a 5,9 miliardi (erano 6,6). Infine, 32,6 miliardi è la spesa sostenuta dall’utente o investitore finale nel 2020, a fronte dei 35,2 miliardi spesi nel 2019. Una filiera che, sommati tutti i fatturati delle diverse voci, nel 2020 ha raggiunto un valore di 71,7 miliardi di euro. Una nota interessante: le esportazioni italiane calano meno in Europa rispetto al resto del mondo. L’osservatorio Angaisa (l’associazione delle imprese del settore), che monitora l’andamento del mondo della distribuzione Its ha consuntivato una perdita 2020 su 2019 di poco meno del 6%, e confrontando il dato di gennaio/febbraio 2021, +4,7% sullo stesso periodo 2020, rispetto al periodo precedente allo scoppio della pandemia nel nostro Paese.

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PRIMO PIANO IMPIANTI & CONDOMINIO - 2

IDEE CALDE (E FREDDE) PER LE ABITAZIONI Nel settore idrotermosanitario non mancano le nuove applicazioni della tecnologia in grado di assicurare maggiore comfort e risparmio energetico. Ecco le aziende che hanno proposto soluzioni innovative all'evento Mce Veronica Monaco

Nuove macchine per il trattamento dell'aria Massimiliano Baravalli

responsabile sviluppo e vendita VRF Clivet-Midea www.clivet.com www.hbt.midea.com Clivet e Midea Group: a quando risale questa alleanza? Da circa quattro anni Midea Group, multinazionale cinese tra le prime 500 aziende del mondo, ha acquisito l'80% 38 - CONDOMINIO SC

di Clivet. Oggi l'azienda può vantare un portafoglio completo di soluzioni chiller, pompa di calore, packaged, mono e multisplit e Vrf (Variable Refrigerant Flow). Avete delle novità? Sì, la più importante alla luce dell'attuale situazione pandemica è sicuramente la gamma di macchine per il trattamento dell'aria ElfoFresh Evo, per abitazioni e uffici da 90 a 250 metri quadrati, e Zephir 3, per grandi ambienti con portata fino a 14 mila metri cubi di aria, dotati di un efficiente sistema di recupero termodinamico attraverso uno scambiatore di calore a espansione diretta. Queste macchine sono dotate di filtri elettrostatici che consentono di abbattere le particelle di Pm10 e hanno un elevato potere microbicida. Sempre in quest'ottica abbiamo presentato la nuova gamma di pompe di calore di tipo rooftop per ambienti ad alto e medio affollamento, che possono essere dotate di filtri elettronici e di lampade Uv-C che utilizzano le radiazioni ultraviolette per purificare l’aria da batteri, muffe e virus.

Infine, abbiamo presentato una nuova gamma di chiller fino a 1600 kW, adatti ai nuovi gas refrigeranti come l'R32, R1234ze e R513A. Altre novità in collaborazione con Midea? Con Midea, Clivet ha sviluppato tutto il settore a espansione diretta, cioè dagli split e i sistemi VRF per raffrescare ambienti molto voluminosi. Siamo in grado di offrire una gamma che va da 2,7 kW a 11 kW con macchine mono e multisplit, per applicazioni in ambito residenziale, mentre in ambito VRF proponiamo macchine fino a 90 kW con possibilità di collegare fino a 50 unità interne, con applicazioni che possono andare dal residenziale al commerciale e alberghiero. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? Dall'utilizzatore finale, in caso di grossi impianti, ai progettisti, dagli installatori ai grossisti di materiale idrotermosanitario. In questo caso, diciamo che un 40% dei nostri clienti è rappresentato dai grossisti termoidraulici, un altro 40% dagli installatori e il rimanente


20% dal canale diretto. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Ottimamente. Nonostante il mercato dell'espansione diretta abbia segnato nel 2020 da -2 a -4% sui rack e -15% sui sistemi VRF, Clivet ha registrato un incremento del 20% sui primi e del 10% sui secondi. L'azienda è entrata in questo settore quattro anni fa, quindi è ancora facile guadagnare quote di mercato. Tuttavia, aver raggiunto questi risultati non è male, soprattutto con la pandemia in corso. Anche gli altri prodotti sono andati bene, e alla fine del 2020 abbiamo fatto registrato un incremento totale del 5% sull'anno precedente. Il 2021 si prospetta in miglioramento, con un rimbalzo che dovrebbe farci oltrepassare il 10%. Il settore VRF già oggi registra una crescita del 30% rispetto all'anno scorso. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Mi auguro che si torni in presenza. All'inizio scambiare quattro chiacchiere in videoconferenza era anche divertente, a lungo andare però è una modalità di interazione un po' fredda. La fiera ha bisogno del contatto umano. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Non potevamo star lontano dai nostri clienti e volevamo approfittare dell'edizione digitale per presentare le nostre novità.

Le valvole che dialogano Mirko Zito

product manager GF Piping Systems Italia www.gfps.com Avete presentato novità a Mce? La novità è Hycleen Automation System, sistema che abbiamo lanciato già da qualche anno e volevamo presentare già alla scorsa edizione della fiera. Si tratta di un sistema di bilanciamento dei circuiti idraulici con controllo e monitoraggio centrale automatizzato delle valvole degli impianti idrici sanitari. Quali sono i plus di questo sistema? Siamo i primi a proporre questo tipo di prodotto sul mercato. Non ci sono concorrenti: è una novità assoluta. Negli altri sistemi parliamo sempre di componenti passivi, mentre con Hycleen Automation System le valvole dialogano l'una con l'altra e vengono gestite da un unico sistema di gestione centralizzata, in modo da rendere più facile il mantenimento dell’igiene dell'acqua potabile negli edifici più grandi e ridurre il rischio di contaminazione da legionella. A quale tipologia di cliente si rivolge? Il nostro interlocutore tipo è l'installatore, il grossista o il progettista. Con questo prodotto però ci rivolgiamo direttamente al gestore degli impianti, dall'ingegnere a colui gestisce la qualità e la salubrità dell'acqua nelle Rsa, negli ospedali e nelle grandi strutture.

Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 era partito veramente bene. A livello di fatturato, nei primi due mesi dell'anno eravamo in crescita rispetto al 2019, che per noi è stato in assoluto l'anno migliore. Poi, con la chiusura di marzo-aprile, abbiamo subìto un tracollo, che ci ha portato a chiudere con una flessione importante rispetto ai nostri obiettivi. Al contrario, il 2021 è partito molto bene e abbiamo già superato i dati del 2020. Sarà un anno in assoluta ripresa, con una crescita a due cifre, e speriamo possa essere il preludio di un periodo di stabilità. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Dipende molto dal settore. Per quanto riguarda il comparto idrotermosanitario, credo che poter mostrare dal vivo i prodotti sia una parte insostituibile delle fiere in presenza. Diciamo che alternare fiera fisica e digitale potrebbe essere la soluzione migliore. Inoltre, in questo modo avrebbe senso diluire l'evento su periodi più lungo, mantenendo aperta la piattaforma anche oltre l'evento in presenza. Cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Siamo sempre stati presenti a Mce, avremmo dovuto partecipare anche all'edizione 2020 che poi, per cause di forza maggiore, non ha più avuto luogo. Con il covid stiamo sperimentando nuove tipologie di lavoro rispetto a quelle a cui eravamo abituati, e così abbiamo deciso di cimentarci in una fiera digitale con la speranza di poter avere riscontri e raccogliere contatti per sviluppare collaborazioni future. È la prima volta che partecipate a una fiera digitale? Personalmente sì, ma l'azienda ha partecipato ad altre fiere online di settore.

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PRIMO PIANO

La ventilazione diventa smart Massimo De Benedittis

sales area manager per il mercato Italia Vortice www.vortice.it Avete delle novità? Come anteprima assoluta possiamo citare sicuramente Bra.Vo, sistema domotico di ventilazione che si compone di tre prodotti: due aspiratori per l'estrazione dell'aria negli ambienti, uno da parete e uno da incasso, e un recuperatore di calore. Queste unità possono essere combinate per migliorare l’aria nei locali e raggiungere il massimo dell’efficienza, recuperando l'energia contenuta all'interno degli ambienti, che andrebbe altrimenti dispersa una volta aperte le finestre. Queste macchine hanno bassi consumi e dispongono di sensori che consentono loro di regolarsi in maniera automatica in funzione dei dati che rilevano all'interno dell'ambiente in cui sono installate, ma anche delle condizioni climatiche esterne. In più, grazie alla connettività wifi, si integrano perfettamente con i principali assistenti vocali come Google Assistant e Amazon Alexa. Insomma, è proprio un sistema intelligente di ricambio d'aria. L'utente ha comunque a disposizione una app con cui può eseguire tutta una serie di controlli e regolazioni per monitorare le macchine. Altri prodotti? Al sistema Bra.Vo si affianca anche una nuova gamma di recuperatori di calore per singoli ambienti. Si tratta di quattro 40 - CONDOMINIO SC

modelli, due con diametro da 100 millimetri e due con un diametro da 160 millimetri. Questi prodotti hanno anche il vantaggio di avere un sensore di umidità incorporato e possono essere comandati attraverso un telecomando. Inoltre, stiamo presentando un prodotto di assoluta attualità rispetto all'emergenza pandemica che stiamo vivendo, cioè la serie di depuratori d'aria Depuro Pro e Depuro Pro Evo. Si tratta di sanificatori e depuratori portatili progettati per essere utilizzati in superfici che vanno dai 100 ai 150 metri quadrati, quindi vanno molto bene in uffici, negozi, studi medici. Queste macchine consentono una depurazione quasi assoluta degli ambienti grazie alla loro elevata capacità filtrante. In particolare, la coppia di filtri assoluti Hepa H14, usata anche in ambito medico, è in grado di trattenere inquinanti e microparticolati potenziali vettori di virus e batteri. La serie Depuro Pro Evo, in più, possiede al suo interno un modulo di fotocatalisi che, attraverso una lampada Uvc, è molto efficace nella sanificazione del flusso d’aria, anche contro il covid. Questa macchina è stata certificata presso i laboratori dell'Ospedale Sacco di Milano, e risulta quanto mai attuale. Avete già effettuato installazioni di questa macchina? Sì, abbiamo diverse referenze, soprattutto all'estero. In Italia abbiamo venduto Depuro Pro ad alcuni ospedali, studi medici e qualche scuola. Diciamo che questo prodotto sta avendo molta più richiesta all'estero, dove ci sono degli incentivi fiscali che ne facilitano la vendita. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Il gruppo Vortice ha sempre partecipato a Mostra Convegno Expocomfort. In questo momento in cui non è possibile partecipare in presenza, abbiamo voluto sostenere questa vetrina che per noi resta un evento molto importante per rimanere in contatto con tutta la filiera e dare un senso di continuità. Quali aziende compongono il gruppo? Vortice è l'azienda madre che si occupa della distribuzione dei prodotti attraverso

le due filiere storiche del materiale elettrico e idrotermosanitario. Poi, c'è Vortice Industrial, che si occupa della produzione e vendita di prodotti per la ventilazione industriale. Infine, nel 2019 Vortice ha acquisito Casals, marchio spagnolo leader nell'aspirazione industriale, strategico sia per il mercato domestico che per l'export. Quali sono i plus di Vortice rispetto ad altre aziende presenti sul mercato? Il prodotto Vortice è storicamente riconosciuto come affidabile, di qualità e dal design ricercato. Nel corso di 60 anni di storia molti prodotti sono stati insigniti di vari riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Di elevata reputazione, Vortice è sempre stato riconosciuta come azienda molto seria, soprattutto dal punto di vista delle politiche commerciali. Com'è andato il 2020 e cosa vi aspettate dal 2021? Il 2020 è andato abbastanza bene. Fino marzo i risultati sono stati decisamente buoni, con un incremento rispetto al pari periodo del 2019. Poi, con il lockdown si è creata una spaccatura e il fermo ha provocato un gap negativo che non siamo più riusciti a recuperare del tutto, nonostante la ripresa costante da maggio in poi. Se non ci fossero stati quei mesi di blackout avremmo raggiunto un risultato sicuramente positivo: non abbiamo chiuso in crescita ma è andata molto meglio di quanto ci aspettassimo. Il 2021 sta andando bene: nei primi tre mesi il comparto elettrico e idrotermosanitario sono stati molto performanti, quindi stiamo tornando ai livelli del 2019, se non qualcosa in più. Il desiderio è di chiudere con un incremento a doppia cifra, anche se molto dipenderà dall'andamento climatico delle stagioni estiva e invernale. La nostra sensazione vede comunque un mercato in crescita, non solo per le opportunità legate all'ecobonus, ma anche perché le persone hanno iniziato a riprendere in mano lavori che l'anno scorso hanno tenuto in stand-by. Quindi c'è fervore, c'è movimento. Come saranno le fiere una volta finita


l'emergenza covid? Mi auguro di tornare alle fiere in presenza, in quanto momento di relazione, di contatto, di socializzazione, anche se la crisi pandemica che ha investito il mondo cambierà un po' i paradigmi degli eventi. Sicuramente le fiere saranno più contingentate, non ci saranno più le resse agli ingressi, ma saranno gestite in maniera più organizzata e scaglionata. La formula digitale restringe un po' le potenzialità. Il numero dei team member è limitato, è meno immediato il contatto e la relazione. È una formula sicuramente funzionale per la situazione attuale, ma non sostituisce la performance di una fiera in presenza.

Misurazioni ad hoc per la manutenzione Sabrina Castellin

communication manager Sauermann Italia www.sauermanngroup.it Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? In tutta onestà è stato un esperimento. Finora avevamo rifiutato di partecipare a fiere digitali ma, visto che la situazione covid non si sa quando si risolverà e continuano a postdatare la riapertura delle manifestazioni in presenza, abbiamo deciso di fare un tentativo. Mce rappresenta per noi la manifestazione più rappresentativa, quindi ci sembrava la più adeguata per provare, in preparazione dell'edizione dell'anno prossimo. Avete presentato delle novità? La nuova linea Sauermann HVAC range, composta da sei strumenti portatili, pratici, precisi e veloci, per la misurazione di diversi parametri nell'ambito degli impianti HVACR, quindi generatori di calore per uso riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, impianti di ventilazione, unità di trattamento dell’aria, celle frigorifere. Ogni strumento consente misurazioni differenti e possono inoltre essere utilizzati per misurare parametri Iaq, quali temperatura, umidità, velocità dell’aria. Hanno tutti uno schermo retroilluminato, sono connessi via wire-

less e tramite l'app mobile consentono di visualizzare le misurazioni in tempo reale, oltre a creare ed esportare report. Nella fascia di prezzo proposta sono gli strumenti più completi che si possono trovare sul mercato. A quale tipologia di cliente si rivolgono questi strumenti? Manutentori, idraulici, tecnici dell'HVACR, ma anche architetti e ingegneri. Come sono distribuiti? Stiamo iniziando a consegnarli ai nostri distributori Its, ma saranno acquistabili anche on-line sul nostro sito. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Malgrado la pandemia, il 2020 non è andato male e abbiamo mantenuto il fatturato dell'anno precedente. Il 2021 sembra tenere questa linea. Inoltre, all'interno dell'azienda sono stati fatti dei cambiamenti, e da quest'anno non seguiamo più i mercati esteri, ma ogni filiale segue il proprio paese. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Non siamo pronti a spostarci tutti sul digitale e le fiere in presenza la faranno ancora da padrone. Io stessa che lavoro con il digitale tutti i giorni, la fiera online mi lascia un po' perplessa: se uno vuole avere un'idea generale, cliccare espositore per espositore diventa un lavoro immane, anche un po' noioso.

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PRIMO PIANO

Purificatori a raggi Uv Gianluca Figini air solution director LG Electronics Italia www.lgbusiness.it

A quale tipologia di cliente si rivolgono i vostri prodotti? Al mercato residenziale, quindi al consumatore finale. Tuttavia, LG Electronics si rivolge anche al mondo B2B e in questo senso presentiamo delle novità, come i sistemi Vrf Multi V al cui interno abbiamo inserito le nuove unità interne a cassetta Dual Vane. In questo caso ci rivolgiamo a grandi aziende e tutti gli attori della catena del valore, dalle società di progettazione ai consulenti, dagli installatori ai rivenditori. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Volevamo dare continuità alla nostra presenza a Mce, a cui partecipiamo da molti anni. A causa di forza maggiore ci siamo dovuti adeguare a questi nuovi format: devo dire, però, che si tratta di piattaforme molto efficienti e le attività svolte hanno dato molta soddisfazione. Ormai ci siamo abituati a gestire in maniera digitale attività che in passato abbiamo sempre fatto fisicamente, velocizzando processi già in atto, ma che avrebbero impiegato più tempo per essere implementati. Avete presentato novità? L'innovazione è il motore del42 - CONDOMINIO SC

la nostra azienda e abbiamo sempre tante novità. Le più importanti in ambito residenziale riguardano una caratteristica fondamentale di grande attualità, cioè la purificazione dell'aria. Grazie all'innovativa tecnologia Uvnano, che utilizza la luce ultravioletta dei raggi Uv-C, è possibile eliminare i microrganismi che potrebbero annidarsi sul ventilatore dell’unità interna. Questa tecnologia è applicata ad alcuni dei nostri prodotti di punta per la climatizzazione residenziale, cioè Dualcool Deluxe e Artcool Mirror. La purificazione dell'aria è il filo conduttore anche di altri prodotti che abbiamo presentato l'anno scorso come la gamma Dualcool Atmosfera e i purificatori free standing della gamma PuriCare. Inoltre, abbiamo interessanti novità per il mercato del riscaldamento e delle pompe di calore aria-acqua. Negli ultimi anni abbiamo rinnovato e ampliato l'offerta sia in termini di ampiezza che di profondità di gamma, e quest'anno stiamo lanciando due novità: uno scaldacqua in pompa di calore e il rinnovamento della gamma a serbatoio integrato. Sono prodotti di grande attualità, in linea con le recenti normative e i requisiti dei bonus legati alle varie forme di ristrutturazione, estremamente interessanti per il consumatore finale. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 ha avuto un andamento altalenante. È partito in modo estremamente positivo in tutti i comparti, poi all'inizio del lockdown c'è stato un arresto che ha coinvolto tutte le famiglie di prodotto, sia nel residenziale che nei grandi progetti, congelati a causa della pandemia. Da giugno c'è stata una progressiva ripresa, che è proseguita fino al mese di dicembre, estremamente significativa negli ultimi mesi dell'anno, con crescite a doppia cifra, difficili da vedere anche negli anni passati. Quindi, c'è stato un recupero e alla fine dell'anno abbia-

mo chiuso in maniera stabile rispetto al 2019, migliorando la nostra quota di mercato. Per il 2021 ci sono invece buone prospettive, l'anno è partito molto bene e la campagna stagionale si è conclusa in maniera positiva. Ora chiaramente gli incentivi statali giocheranno un ruolo fondamentale, e anche il superbonus sta diventando sempre più concreto, alimentando le vendite di climatizzazione e riscaldamento, che LG Electronics sta proponendo insieme al fotovoltaico. In qualità di produttore di pannelli fotovoltaici, infatti, vogliamo sfruttare la sinergia tra pompe di calore e pannelli, soprattutto in ottica di superbonus. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Se da una parte la digitalizzazione ci ha portato maggiore efficienza, dall'altra parte vengono meno tutti gli aspetti relazionali che sono fondamentali nelle fiere. Spero che manifestazioni come Mce, una delle più significative per il comparto Hvac, torneranno alla normalità il più presto possibile.


La Vmc diventa intelligente Claudio Franceschini

direttore commerciale Fantini Cosmi www.fantinicosmi.it Quali novità avete presentato? Innanzitutto, l'azienda celebra il suo 90esimo anniversario dalla fondazione. Proprio legato a questo importante traguardo abbiamo proposto al merca-

to prodotti nuovi. In particolare, una nuova macchina Vmc intelligente, di ultima generazione, con collegamento wi-fi e bluetooth, e una serie di caratteristiche veramente innovative. Qual è il target di questo nuovo prodotto? Il progettista, che in ambito Vmc credo svolga un ruolo importantissimo, l'installatore, verso cui abbiamo avviato programmi molto interessanti, e non ultimo il grossista. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è andato meno peggio di quello che avevamo preventivato. È stato un anno difficilissimo, molto duro, soprattutto durante il primo lockdown. Tuttavia, la chiusura di bilancio è stata positiva: abbiamo terminato l'anno con una flessione abbastanza contenuta. Il 2021 invece è ripartito benissimo, stiamo registrando una crescita in doppia cifra, anche rispetto al 2019, e ci auguriamo che continui così.

Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Abbiamo partecipato a tutte le edizioni di Mce da quando è nata la fiera. L'edizione digitale è una sfida e un banco di prova per testare strumenti nuovi. Una novità da provare. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Sicuramente internet e gli altri strumenti digitali stanno agevolando la presentazione dei prodotti, ma siamo esseri umani: abbiamo bisogno di vederci, scambiarci anche solo una stretta di mano. Speriamo, quindi, che le fiere rimangano strumenti di relazione sociale e tornino in presenza. Forse in futuro ci saranno meno fiere, ma di maggiore qualità.

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PRIMO PIANO

L'acqua è più dolce e costa meno Aldo Frati

business development manager Hydropath Italia www.hydropath-italia.it Qual è la tipologia di cliente più importante? Principalmente installatori e rivenditori, interlocutori che abbiano una mentalità aperta e una predisposizione alle nuove tecnologie. I nostri dispositivi sono piuttosto innovativi e presentano una tecnologia completamente differente rispetto alle tradizionali modalità con cui oggi si opera per evitare la formazione di calcare negli impianti idraulici e di riscaldamento, cioè l'addolcimento o l'utilizzo di polifosfati. Il condizionatore d’acqua Hydropath, invece, attraverso onde elettriche, agisce sulle molecole di calcio, senza modificare la struttura chimica dell'acqua ed evitando la formazione di incrostazioni di calcare. Quali sono i plus della vostra tecnologia? I nostri prodotti sono già consolidati molti anni. Ne sono stati venduti più di un milione in tutto il mondo e dagli anni '90 vengono consigliati dalla British Gas come protezione delle caldaie. Il vero elemento di novità, che ci pone in una posizione estremamente vantaggiosa sul mercato, è l'uscita avvenuta a gennaio della nuova direttiva europea 2020/2184, la cosiddetta Drinking Water Directive, che esplicita parametri piuttosto strin44 - CONDOMINIO SC

genti per il trattamento dell'acqua, e sposa in pieno le caratteristiche principali del nostro prodotto. Innanzitutto, la direttiva indica chiaramente che i sistemi di trattamento dell'acqua a uso alimentare non devono pregiudicarne la potabilità o alterare la composizione chimica, cosa che invece avviene con sistemi tipo l'addolcimento che, oltre a rimuovere minerali preziosi per l'organismo come calcio o magnesio, aggiungono sodio, che fa male alla salute e altera i sapori. La nostra tecnologia, invece, non modifica la composizione chimica dell'acqua, che arriva intatta fino al rubinetto di casa. Un altro parametro è relativo ai materiali a contatto con l'acqua potabile. Se finora godevano di una sorta di autocertificazione, per cui il produttore ne dichiarava la non nocività per la salute umana, in futuro questi materiali dovranno essere certificati da laboratori accreditati. Il vantaggio dei nostri sistemi è che non entrano affatto in contatto con l'acqua, ma nascono per essere alloggiati intorno alla tubazione di ingresso. Questo sistema protegge anche dalla legionella? Esatto, l'induzione del campo elettrico generato dal sistema HydroPath garantisce anche un efficace trattamento antibatterico. Questa funzione antibatterica trova una particolare applicazione anche nella lotta alla legionella, con un plus importante. Il nostro sistema, infatti, non solo ha una funzione battericida, ma rimuove il biofilm presente nelle condutture andando ad impedire la formazione di nuove colonie. A chi si rivolge in modo particolare questa tecnologia? HydroPath abbraccia in maniera trasversale il privato, le industrie e i progettisti. Dal mio punto di vista i maggiori fruitori saranno i privati. L'addolcitore oggi la soluzione più adottata contro il calcare, ma richiede spazio, una installazione idraulica, una costante manutenzione e costi elevati per il sale e per la sostituzione periodica delle resine. I nostri dispositivi, invece, non richiedono alcun intervento di personale specializzato o manutenzione e hanno una durata di decenni. Se si cambia casa, si smonta il dispositivo

grande poco più di uno smartphone, e lo si monta nella nuova abitazione. Tra qualche anno usare l'addolcitore sarà come usare oggi il fax. Com'è andato il 2020 e che cosa vi aspettate per il 2021? Il 2020 è andato bene, compatibilmente con la pandemia. Abbiamo registrato una crescita di qualche punto percentuale rispetto al 2019. Le prospettive per il 2021 sono positive e questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di partecipare a Mce Digital. C'è una forte attenzione alla sostenibilità, la nostra tecnologia ha un impatto zero sull'ambiente e riteniamo che questo possa aiutarci ulteriormente nel nostro percorso di crescita. Stiamo puntando molto sul mercato italiano, dove prevediamo una crescita a doppia cifra, e siamo alla ricerca di agenti e rivenditori di materiale idrotermosanitario per diffondere ancora di più il nostro prodotto. A livello di prezzo, come si colloca il vostro prodotto? I nostri dispositivi costano molto meno degli addolcitori all'acquisto, in più non hanno oneri di installazione e di manutenzione e il consumo di energia elettrica è assolutamente trascurabile, meno della spia della televisione. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Carboli è distributrice in esclusiva del sistema inglese Hydropath, oltre a commercializzare diverse altre tecnologie per il trattamento dell'acqua. Rivendite Its, progettisti e idraulici sono tutti potenziali clienti dei nostri prodotti. Tutti gli impianti che utilizzano l'acqua possono trovare una naturale applicazione dei nostri dispositivi per eliminare il problema calcare. Come saranno le fiere una volta finita l'emergenza covid? Credo ci sia una gran voglia di tornare a stringersi la mano guardandosi negli occhi. Questi eventi digitali sono benvenuti perché consentono comunque di fare networking e creare contatti, ma quando sarà possibile tornare in presenza, le fiere torneranno ad avere un ruolo prioritario.


Qualità dell’aria sempre al top Riccardo Sandonà

segment manager Vmc Wavin Italia www.wavin.it Quali sono le novità? Complice la pandemia, il tema della qualità dell’aria che si respira è diventa to sempre più importante. Per questo Wavin Italia è lieta di presentare la nuova unità per la ventilazione

meccanica controllata mono-ambiente Ventiza Solo Rek60B, ideale per singole stanze e per tutte le situazioni in cui non è possibile utilizzare un sistema canalizzato di ventilazione per mancanza di spazio. L’unità può essere facilmente integrata in ogni ambiente domestico, attraverso un foro a parete con diametro da 160 mm e garantisce un adeguato ricambio in una stanza di circa 20 mq in meno di un’ora. Inoltre, altra novità importante Wavin Italia è Ventiza Edu, la prima unità Vmc pensata appositamente per gli istituti scolastici. Compatta, rapida da installare ed estremamente silenziosa, ha un livello di pressione sonora a 3 metri che non supera i 36 dB(A). Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il mercato, soprattutto quello della Vmc, è in evoluzione. Nonostante i due mesi di lockdown a marzo-aprile 2020, il mercato si è ripreso e siamo soddisfatti dei risultati raggiunti. Questo

trend positivo sta proseguendo anche nei primi mesi del 2021. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Viste le problematiche riguardanti la pandemia, riteniamo che l'edizione digitale di Mce sia stata un'opportunità per trovare nuovi contatti, condividere i nostri prodotti e avere più visibilità. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Gli strumenti digitali la fanno sempre più da padrone, quindi in futuro le fiere saranno un mix tra on-line ed evento in presenza. Sarà poi discrezione delle aziende scegliere con quale modalità partecipare.

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PRIMO PIANO

Analisi predittive e realtà aumentata Giovanna Rosso

marketing & communication Eliwell by Schneider Electric www.eliwell.com Di che cosa si occupa Eliwell by Schneider Electric? Eliwell è il centro di eccellenza del gruppo internazionale Schneider Electric per le applicazioni Hvac-r. L'azienda progetta, sviluppa, produce e commercializza sistemi di controllo per la refrigerazione e l'aria condizionata, dai singoli controllori ai software per la gestione remota del freddo. Le applicazioni vanno dalla refrigerazione in ambito commerciale, quindi per supermercati e negozi al dettaglio, ai costruttori di banchi frigoriferi fino ai sistemi per l'aria condizionata, che commercializziamo con il marchio Schneider Electric. Che cosa vi ha convinto a partecipare a Mce Digital? Siamo sempre stati espositori di Mostra Convegno Expocomfort. Forti di una vocazione al digitale già ben impostata in azienda, ci siamo serviti di tutte le nostre competenze per essere presenti anche quest'anno nell'ottica di una strategia, che stiamo portando avanti dallo scorso anno, che ci vede partecipi a diverse manifestazioni e incontri digitali. Siamo stati anche organizzatori di eventi online, tra cui l’Innovation Day “Eliwell Digital Experience”, un evento in streaming mondiale dalla nostra 46 - CONDOMINIO SC

casa madre sul tema del futuro della refrigerazione, a cui hanno partecipato su invito 550 player nel campo della refrigerazione commerciale e associazioni di categoria. Dal lockdown a oggi a quante fiere avete partecipato? A livello internazionale abbiamo partecipato l'anno scorso all'edizione digitale della fiera Chillventa. Quest'anno abbiamo presenziato ad Atmo Virtual Trade Show e abbiamo in programma la partecipazione al Digital Innovation Summit, evento annuale organizzato da Schneider Electric. Abbiamo presenziato come relatori ad attività con Assofrigoristi e webinar di formazione. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? L'emergenza ha accelerato il processo di digitalizzazione che era in atto, favorendo una evoluzione. In futuro ci sarà una commistione tra le modalità in presenza e digitale, anche perché è innegabile che con il digitale si possano raggiungere molte più persone, senza limitazioni spaziali e con costi molto più contenuti, riuscendo ad essere molto più capillari. A questa edizione di Mce Digital avete presentato delle novità? Soluzioni per il mondo dei costruttori di macchine per il trattamento aria e i chiller con la piattaforma di controllori programmabili Free. Abbiamo inoltre investito e lavorato per applicazioni che permettono di fare analisi predittive e sfruttano la realtà aumentata. Presso la nostra sede, inoltre, abbiamo allestito un Innovation Hub, un laboratorio che simula un supermercato, all'interno del quale sono installate tutte le nostre soluzioni con frigoriferi funzionanti. All'interno di questo laboratorio si possono vedere le macchine fisicamente installate e accedere ai dati attraverso i software. Quali sono i vostri principali clienti? Dai grandi costruttori di macchine Hvac quindi macchine per il trattamento aria, chiller e pompe di calore, ai costruttori di banchi frigoriferi. A tutti

offriamo soluzioni adatte alle loro esigenze e sviluppiamo controller adatti a tutti i tipi di frigorifero che puntano all'efficienza energetica, in linea con le nuove normative attive da marzo. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Abbiamo chiuso il 2020 in maniera abbastanza stabile, pur con delle distinzioni per i vari tipi di mercato. Per il 2021 ci aspettiamo un rimbalzo che avrà effetto prima di tutto nei mercati più reattivi: Hvac e supermercati.


In campo contro il covid Andrea Dorigotti

communication manager Zep Italia www.zep.it Avete nuovi prodotti o un adattamento di soluzioni già esistenti? Se prima dovevamo affrontare la legionella, che è un batterio, ora occorre lottare anche contro il covid, che è un virus. Abbiamo quindi adattato i nostri prodotti per gli impianti di condizionamento dell’aria e dell’acqua con specifici disinfettanti, testati e certificati. Quali sono le novità? Zep è conosciuta come produttrice di ausiliari chimici anche per l’igiene e disinfezione dei sistemi di trattamento e condizionamento dell’aria, dell’acqua e prodotti per la termoidraulica. Presentiamo le nuove formulazioni disinfettanti pronto uso con effetto virucida per gli impianti al fianco della ben conosciuta gamma di prodotti per combattere il rischio di legionella nelle strutture idriche e aerauliche e i prodotti per la termoidraulica civile. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? In questo settore fondamentalmente agli installatori e ai manutentori di impianti di condizionamento e idrici. Com'è andato il 2020? Abbiamo avuto un immediato rallentamento per quanto riguarda il settore della manutenzione e trattamento delle acque nel mercato industriale, mentre la richiesta di prodotti igienizzanti e disinfettanti è centuplica-

ta. Una categoria di prodotti inclusa nella nostra produzione che mai ci saremmo aspettati crescesse in maniera così esponenziale, tanto da portare anche a una crisi produttiva. Abbiamo sviluppato nuove formule e confezionamenti, cercando di rifornirci velocemente delle materie prime per soddisfare il mercato e l’anno è andato molto bene dal punto di vista finanziario. E come sta andando invece il 2021? Dopo una forte richiesta c’è sempre una contrazione a elastico ed è successo anche per i disinfettanti. La curva del consumo si è comunque assestata a un livello superiore rispetto a quello precedente la pandemia. Piuttosto siamo ancora in attesa di ripartire con slancio nel mercato in cui siamo protagonisti, ovvero la manutenzione industriale, il trattamento acqua e l’ospitalità, quest’ultimo ancora particolarmente stagnante a causa del covid. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Mancavamo da tempo ed era arrivato il momento di partecipare nuovamente, ma il covid ha bloccato questa possibilità. Abbiamo dunque deciso di partecipare all’edizione digitale, trovando interessante e innovativa questa modalità. I visitatori dello stand virtuale lasciano una traccia e possono essere ricontattati anche successivamente alla fiera per sviluppare nuovi business. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Le fiere sono un momento sociale molto importante e non potranno mai essere sostituite integralmente dalla modalità digitale, tuttavia credo che in futuro ci saranno regole diverse, almeno per contingentare ingressi e presenze agli stand.

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PRIMO PIANO

Novità per i radiatori Elena de Carli

ufficio marketing Radiatori 2000 e Ridea Heating Design www.radiatori2000.it www.ridea.it Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Siamo stati tutti costretti ad adattarci a nuove modalità di promozione digitale, anche se le fiere fisiche hanno tutt’altro impatto. Anche quando finirà la pandemia pensiamo che gli strumenti digitali ci saranno di grande aiuto e rappresenteranno per le aziende un grande punto di forza. Penso che in futuro per il mondo delle fiere avverrà un grande cambiamento e potranno nascere modalità ibride, che prevedano eventi in presenza e online. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Partecipiamo da vari anni a mostra Convegno Expocomfort. Avevamo novità pronte già per l’edizione 2020, che è poi slittata a causa del Covid. Inizialmente non avevamo intenzione di partecipare al format digitale per promuovere i nostri prodotti, poi abbiamo deciso di provare, sia per capire come funziona questa nuova modalità fieristica sia per valutarne il riscontro. Sicuramente si tratta di un metodo interessante ma non è semplice adattarsi tempestivamente a questi strumenti. Avete presentato delle novità? Siamo usciti l'anno scorso con il nuovo catalogo Ridea, con cinque nuovi pro48 - CONDOMINIO SC

dotti e una integrazione di 12 nuove finiture e cinque finiture anodizzate a liquido. Abbiamo poi rivisto tre modelli di radiatore in versione orizzontale per ampliare la gamma e riproposto alcuni modelli iconici di termoarredo sempre molto apprezzati, che offrono ampie possibilità di personalizzazione. Inoltre, proponiamo un nuovo termostato elettronico connesso a una app mobile, che consente di controllare i radiatori di tutta la casa tramite un unico dispositivo. A quale tipologia di cliente vi rivolgete? Principalmente agli architetti e agli studi di progettazione per quanto riguarda il marchio Ridea. Se parliamo, invece, di Radiatori 2000, principalmente a installatori e progettisti. In particolare, per la gamma elettrica ci rivolgiamo soprattutto al mercato francese e al Nord Europa. Qual è la distinzione tra i due marchi? I prodotti commercializzati a marchio Radiatori 2000 sono radiatori pressofusi dal design standard, mentre i prodotti venduti a marchio Ridea sono termosifoni e piastre radianti di arredo. Un grande punto di forza di entrambe le soluzioni è l’utilizzo dell’alluminio: questo materiale infatti ha una inerzia molto bassa. Ciò vuol dire che il radiatore si scalda velocemente e lavora bene con gli impianti che lavorano a basse temperature. Inoltre è un metallo molto leggero e versatile, a vantaggio di una installazione più semplice rispetto ai radiatori in acciaio o in ghisa. Infine, i nostri radiatori consumano molta meno acqua, circa un terzo in meno rispetto a quelli in ghisa e la metà rispetto a quelli in acciaio, a vantaggio della sostenibilità e del risparmio. Ricordiamo inoltre che tutti i radiatori prodotti a marchio Radiatori 2000 e Ridea sono realizzati in alluminio riciclato e a sua volta riciclabile infinite volte. L’alluminio viene infatti recuperato da scarti metallici e lavorato all’interno del Gruppo Fecs, di cui entrambi i marchi fanno parte: un perfetto esempio di economia circolare.

Caldaie a condensazione rinnovate Stefania Brentaroli responsabile marketing Viessmann Italia www.viessmann.it

Avete presentato delle novità? Abbiamo completamente rinnovato la caldaia a condensazione murale Vitodens 100, testata per il funzionamento con il 20% di contenuto di idrogeno nel metano e con dispositivi di controllo digitale. Inoltre, una serie di nuovi progetti legati al mondo del fotovoltaico, come ViShare, che ha lo scopo di promuovere e premiare un utilizzo efficiente dell’energia attraverso un incremento dell’autoconsumo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici. Un'altra novità interessante per sfruttare l'ecobonus 110% riguarda le soluzioni integrate o ibride, che consentono di fare il doppio salto di categoria energetica. Proprio in quest'ottica risulta interessante il sistema di accumulo elettrico Vitocharge, che offre il vantaggio di una gestione ottimale, grazie a un unico dispositivo integrato che controlla diverse fonti energetiche e assicura un’elevata flessibilità di utilizzo. Un grande vantaggio per l'utente finale, a garanzia di un prodotto di qualità e una gestione completa del sistema. Un grande vantaggio anche per i condomini... Siamo molto concentrati sul rinnova-


mento e la riqualificazione dei condomini, una delle cause più importanti di inquinamento nelle grandi città. Abbiamo una gamma di prodotti completa che consente di accedere alle agevolazioni, dalle caldaie a condensazione ai sistemi ibridi con pompe di calore, fino ai sistemi fotovoltaici. Anche in questo ambito quindi Viessmann può essere un interlocutore importante, insieme alla rete di progettisti che abbiamo selezionato nel tempo e che può supportare l'amministratore in fase di asseverazione. A quale tipologia di cliente si rivolge l'azienda? La politica commerciale dell'azienda vede da sempre come suoi principali clienti gli installatori partner. Vorremmo però anche sensibilizzare l'utente finale nella scelta di prodotti di qualità, performanti e duraturi. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Il 2020 è stato un anno imprevedibile.

Inizialmente ci ha molto preoccupato, poi si è concluso in maniera positiva, anche grazie alla spinta degli ecobonus. Oltre ai nuovi prodotti, Viessmann ha saputo offrire anche servizi ai propri clienti, come la cessione del credito, permettendo agli installatori partner di proporre lo sconto in fattura, e questo ci ha aiutato. Tutto il gruppo è cresciuto: il 2020 è stato davvero una dimostrazione di coesione e forte orientamento agli obiettivi aziendali. Anche il 2021 è partito in maniera positiva e speriamo di continuare con questo ritmo. Che cosa vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital? Avendo purtroppo mancato l'occasione dello scorso anno, abbiamo deciso di partecipare a Mce Digital per avere l'opportunità di incontrare gli operatori del settore, anche se in modo virtuale, e mantenere alta l'attenzione in vista dell'appuntamento per il 2022. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid?

Personalmente non vedo l'ora di tornare agli eventi in presenza. Ritengo che in futuro ci sarà un grande ritorno delle fiere, magari più focalizzate, ma torneremo al contatto umano. Torneremo tutti volentieri a toccare i prodotti con mano e scambiarci opinioni guardando le persone negli occhi.

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PRIMO PIANO

Gestione dell'acqua con cinque novità Domenico Santoro

marketing & communications manager Xylem Water Solutions Italia www.xylem.com/it-it Di cosa si occupa Xylem Italia? Xylem è un’azienda internazionale che si prefigge lo scopo di aiutare i propri clienti a risolvere le sfide idriche più complesse, trattando l’acqua per renderla potabile, trasportandola dove è necessaria, utilizzandola nella maniera più efficiente, testandone e analizzandone le qualità, e rendendola pulita dopo gli innumerevoli usi a cui è sottoposta. Operiamo nel settore industriale, lavoriamo al fianco degli enti gestori del servizio idrico integrato e forniamo soluzioni per la gestione delle acque negli edifici. Avete presentato delle novità? Abbiamo presentato le pompe circolatrici ecocirc ed ecocirc+ per acqua calda e acqua calda sanitaria. Si tratta di due prodotti recentemente lanciati sul mercato e completamente rinnovati rispetto alle versioni precedenti. Questi circolatori sono, a nostro avviso, la scelta più intelligente per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento residenziale. Sono compatti, facili da installare e da regolare e sono una soluzione straordinariamente competitiva in termini di prestazioni e di costi. Esattamente ciò di cui hanno bi50 - CONDOMINIO SC

sogno gli installatori e gli utenti finali. Quali sono gli altri prodotti che avete proposto a Mce? Abbiamo presentato cinque prodotti, particolarmente apprezzati dai nostri clienti del settore Building Service. Hydrovar, il dispositivo di controllo perfetto per le pompe, specie in quegli impianti in cui è necessario adattare le prestazioni delle macchine al reale fabbisogno delle utenze. Scuba, la pompa sommersa compatta e monoblocco ideale per pozzi, serbatoi, cisterne, e impianti di irrigazione, disponibile oggi anche in versione Scuba Dry, soluzione perfetta laddove è necessaria alta silenziosità o in locali a rischio allagamento. Genyo Plus, il pressostato elettronico con manometro digitale integrato che garantisce la protezione completa delle pompe residenziali dalla marcia a secco, da sovrassorbimenti e da malfunzionamenti del serbatoio idro-pneumatico. Abbiamo avuto anche il piacere di presentare la gamma di pompe Smart Range con motore a magneti permanenti, tecnologia che garantisce rese altissime in termini di efficienza. A quale tipologia di cliente vi rivolgete con questi prodotti? I prodotti presentati in fiera si rivolgono al mercato dell’edilizia residenziale e commerciale. I nostri clienti spaziano dai progettisti, ingegneri, termotecnici, fino agli idraulici. Com'è andato il 2020 e come sta andando il 2021? Nel 2020 i mercati hanno vissuto una forte contrazione. Nonostante ciò, il team di Xylem non si è mai fermato e ha lavorato assiduamente per assicurare continuità del servizio idrico, delle attività produttive essenziali e delle strutture sanitarie e ospedaliere. In questi ultimi mesi stiamo assistendo a dei primi segnali di ripresa nel mercato residenziale e questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di partecipare a Mce. Che cos’altro vi ha convinto a partecipare all'edizione Mce Digital?

Mostra Convegno Expocomfort è sempre stata un partner di riferimento nel settore del Building Service. Dopo più di un anno di stop in cui le relazioni interpersonali e tra le aziende si sono ridotte ai minimi termini, riteniamo di cruciale importanza cooperare per riattivare il dialogo tra i principali player del mercato e fornire soluzioni sostenibili e intelligenti alla collettività per la gestione dell’acqua. In questo periodo complicato, in cui aderire a un evento in presenza non era possibile, abbiamo quindi scelto di partecipare a Mce in versione digitale. Un esperimento del tutto nuovo, specie per l’ente fiera che ha cercato una soluzione per garantire interazioni tra espositori e partecipanti generando opportunità. Come saranno le fiere una volta superata l'emergenza covid? Le fiere stanno attraversando un evidente momento di crisi. Nell’ultimo anno gli enti fiera hanno sofferto un calo generale del fatturato del 70%, per non parlare poi dell’indotto generato sul territorio e delle filiere collegate, come quella degli allestimenti o delle strutture ricettive. C’è la voglia di tornare in presenza, le fiere sono un momento di condivisione e di scambio. Tuttavia la pandemia porta con sé un insegnamento importante, di cui bisogna necessariamente tenere conto: nel settore fieristico bisogna investire molto di più in trasformazione digitale! Altrimenti non c’è futuro.


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W E N S Vettura elettrica condominiale Una piccola auto elettrica, la Ami di Citroen, con un’autonomia di 75 chilometri e una batteria ricaricabile da una normale presa domestica in tre ore, pronta a diventare la vettura di condominio. L’azienda, infatti, lancia in Italia un servizio di car-sharing condominiale, realizzato in collaborazione con Free2Move. A sperimentarlo è The Nest, nuovo edificio residenziale a Milano. Il servizio di car-sharing condominiale sarà riservato ai futuri inquilini di The Nest, che promette un concept abitativo di pregio e circondato dal verde. All’interno del cortile condominiale, è previsto uno spazio riservato con due postazioni di ricarica per due Ami – 100% ëlectric, a esclusivo utilizzo dei condomini e potranno guidarla anche i 14enni.

Acqua da bere con il distributore Casette condominiali per l’acqua da bere, sostitutiva di quella minerale. A Monza saranno installati i distributori in dieci complessi residenziali, come primo passo. Gli edifici individuati dal Comune fanno parte di un progetto innovativo promosso da Brianzacque e dal Comune lombardo per promuovere l’utilizzo con52 - CONDOMINIO SC

sapevole dell’acqua e contenere l’impatto ambientale tramite la riduzione dei rifiuti e dell’energia necessaria al trasporto delle bottiglie in plastica. I residenti dei condomini potranno spillare acqua naturale o frizzante, a temperatura ambiente o refrigerata a prezzi notevolmente inferiori a quelli della minerale. Sarà un risparmio per le famiglie e benefici per l’ambiente, dato che ci sarà la diminuzione degli imballaggi in plastica e in vetro e l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera sprigionate dal trasporto tra i luoghi di produzione, i supermercati e le abitazioni. L’acqua, pescata dall’acquedotto comunale, sarà costantemente controllata dai laboratori di Brianzacque e dell’Ats e filtrata con un sistema a carboni attivi per eliminare eventuali tracce di odori o sapori sgradevoli: il processo è identico a quello applicato nei circa 160 chioschi installati nelle strade e in edifici pubblici, biblioteche, scuole, impianti sportivi e caserme dei 56 comuni serviti dall’azienda. Il cassonetto smart per i rifiuti Era un elettricista, ma poi è finito in carcere con una condanna a 18 anni. Fernando Gomes da Silva, però, è anche un inventore e potrebbe avere un grande merito: quello di misurare i rifiuti condominiali. In carcere, infatti, Gomes da Silva ha inventato un modellino in miniatura di «rifiutometro» che è finito, con l’aiuto dei volontari dell’associazione Zone, in mano agli ingegneri dell’Università Federico II di Napoli. Il prototipo si è trasformato in un brevetto finanziato nel 2015 da Publiambiente, azienda di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani della Toscana. Il

sistema, battezzato con il nome di Riselda (quello della mamma del detenuto) ha iniziato a promuovere da un lato la raccolta differenziata dei rifiuti in carcere fino a essere in pole position per la sperimentazione in un condominio di Milano nel quartiere Giambellino-Lorenteggio. Il cassonetto smart ha la capacità di pesare, tracciare e produrre informazioni personalizzate sui rifiuti prodotti da ogni utente dotato di una card personale, stampando un adesivo con codice a barre per i vari tipi di rifiuto (indifferenziato, plastica, carta, organico). In questo modo si premiano comportamenti virtuosi e, in futuro, chi ridurà il tasso di rifiuti indifferenziati potrebbe godere di sgravi fiscali sulla Tari. Vicino a Treviso residence virtuoso A Ponzano nasce il primo condominio nella provincia di Treviso che vanta energia interamente autoprodotta. È il secondo caso in Veneto. Si tratta del residence Cicogna, un complesso di cinque appartamenti in cui l’energia è autoprodotta grazie agli impianti solare termico e fotovoltaico alimentati da batterie green, distribuita in base alle abitudini dei condomini studiate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.


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DIRITTO & ROVESCIO FASCICOLO DI FABBRICATO

QUELL’IDENTIKIT È UN FANTASMA Un documento nel quale sono contenute tutte le informazioni sullo stato di agibilità e di sicurezza di un immobile, sotto il profilo della stabilità, dell’impiantistica e della manutenzione. Utile? Sì, ma resta una rarità Roberto Rizzo

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Roberto Rizzo Avvocato del Foro di Cosenza, formatore in materie giuridiche accreditato presso la Regione Calabria. Studioso della materia condominiale, urbanistica ed edilizia. Articolista giuridico, collabora con diverse testate, tra le quali il Sole 24Ore, Tecnici 24 (Sole 24Ore), il Consulente Immobiliare (Gruppo Sole 24 ore), Immobili e Proprietà da Ipsoa, il Quotidiano Giuridico edito da Wolter Kluiwers, Italia Casa magazine, Condominio Caffè, Libricondominio.it

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SPECIALE FACCIATE BONUS

SULL’ESTETICA VINCE IL SINGOLO Numerose sentenze della Cassazione sembrano andare tutte nella stessa direzione: non è possibile intervenire su aspetti che riguardano le singole proprietà (come i balconi) o l’aspetto dell’edificio senza decisione unanime Pietro Maria di Giovanni

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e cronache di questi mesi di prima applicazione della normativa che, in ambito condominiale, consente di deliberare con maggioranze ridotte gli interventi previsti dall’articolo 119 del decreto Rilancio, riferiscono di assemblee condominiali che assumono decisioni di ogni tipo nella convinzione che l’avallo legislativo consenta legittimamente di adottare, con la maggioranza di un terzo dei partecipanti al condominio, ogni decisione riconducibile al superbonus. Fermo restando che il terzo dei partecipanti deve comunque essere maggioranza, così come precisato recentemente dalla Suprema Corte che ha ribadito che «la regola posta dall’art. 1136, comma 3, c.c., deve essere intesa nel senso che coloro che abbiano votato contro l’approvazione non devono rappresentare un valore proprietario maggiore rispetto a coloro che abbiano votato a favore, atteso che l’intero art. 1136 c.c. privilegia il criterio della maggioranza del valore dell’edificio quale strumento coerente per soddisfare le esigenze condominiali» (Cassazione 30 luglio 2020, ordinanza n. 16338), va detto che tutto il complesso di norme dettate

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per facilitare l’obiettivo di acquisire la detrazione incentivante non consente di superare i limiti invalicabili posti dall’articolo 1135 del Codice civile alla competenza dell’assemblea. Pertanto, la maggioranza ridotta potrà essere utilizzata per deliberare gli interventi esclusivamente sulle parti comuni, mentre qualora per l’esecuzione dei lavori si renda necessario interventire su beni di proprietà esclusiva, le decisioni saranno valide soltanto se adottate all’unanimità, ovvero previa acquisizione del consenso del proprietario il cui bene sarà interessato dall’intervento.

Il consenso Questa consapevolezza deve orientare le scelte dell’amministratore: è, infatti, inutile conferire incarichi a tecnici o general contractor per valutazioni preliminari, o in alcuni casi obbligarsi all’esecuzione dei lavori se a seguito della valutazione preliminare l’intervento risulti fattibile a costo zero per i condomini, come spesso si legge nelle proposte contrattuali sottoposte al condominio, che possano soltanto ipotizzare il coinvolgimento dei beni di proprietà esclusiva dei condòmini se prima non si è acquisito il loro consenso all’esecuzione di tali interventi. Si ri-

schierebbe di spendere soldi inutilmente: senza il consenso del proprietario, l’intervento sulla sua proprietà esclusiva non si potrà realizzare. Il cappotto Tra gli interventi trainanti più gettonati c’è il cosiddetto cappotto che, sotto il profilo dei beni coinvolti dalla sua esecuzione, pone problematiche diverse. Alcuni interpreti ritengono che l’assemblea possa essere legittimata a deliberare l’intervento sulle parti comuni, qualunque esse siano e poiché il cappotto copre la facciata, ritengono

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SPECIALE FACCIATE

che indipendetemente dalle modalità di sua esecuzione, il singolo condòmino non possa opporsi ai lavori. Tale impostazione è stata, però, recentemente sconfessata dalla giurisprudenza di merito che ha ritenuto che la delibera assembleare con la quale il condominio ne ha deciso la realizzazione con l’istallazione di pannelli isolanti e con spessore variabile senza la specifica indicazione nel capitolato delle modifiche da eseguire sui balconi di proprietà dei condòmini determina una lesione del loro diritto di proprietà andando a incidere sulla riduzione della superfice utile (piano di calpestio dei balconi) e ne ha dichiarato la nullità (Tribunale di Roma 16 dicembre 2020 n. 17997). Non si tratta certamente di un fulmine a ciel sereno. Nullità Nella giurisprudenza di legittimità è pacifico che i balconi aggettanti, in quanto prolungamento della corrispondente unità immobiliare, appartengano in via esclusiva al proprietario di questa, dovendosi considerare beni comuni a tutti soltanto i rivestimenti e gli elementi decorativi della parte frontale e di quella inferiore, quando si inseriscono nel prospetto dell’edifi-

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cio e contribuiscono a renderlo esteticamente gradevole (Cassazione 12 marzo 2020, n. 7042). Ne consegue che è affetta da nullità la delibera condominiale che decide a maggioranza sull’effettuazione di lavori straordinari, riguardanti interventi sui balconi di proprietà esclusiva (Cassazione 12 gennaio 2016 n. 305).

Finestre, impianti, arredi L’intangibilità delle proprietà esclusive è un principio consolidato nella giurisprudenza della Suprema Corte anche per altre tipologie di intervento: per esempio, è recente la pronuncia che ha dichiarato la nullità della delibera assembleare che aveva deciso a maggioranza l’installazione di interruttori magnetotermici in tutte le unità immobiliari private (Cassazione 8 luglio 2020, n. 14300). Pertanto, l’assemblea non potrà certamente obbligare, con pronuncia a maggioranza, ciascun condòmino a sostituire gli infissi della propria abitazione al fine di raggiungere con tale intervento «trainato» il cosiddetto doppio salto di classe, presupposto per accedere alla detrazione incentivante. Più risalente nel tempo è la codifica, da parte della giurisprudenza di legittimità, del principio che esclude che l’assemblea abbia competenza sulla sostituzione delle finestre anche se a tutela del decoro architettonico, in quanto la modificazione delle finestre (nuove aperture, sostituzione, installazione dei doppi vetri) «inerisce alla sfera delle singole proprietà e, pur influendo sulla uniformità architettonica della facciata comune, concettualmente non costituisce una modalità d’uso del-


la facciata stessa» (Cassazione 9 giugno 1988 n. 3927). Né, tantomeno, si potranno modificare gli impianti di proprietà esclusiva che sono presenti sulla facciata: oltre a macchine motocondensanti e tendaggi vari spesso presenti sui balconi, vi sono facciate dove sono presenti le tubazioni idriche o del gas che collegano i contatori a piano terra con le singole unità immobiliari. Tali impianti a valle del contatore sono di proprietà esclusiva dei condòmini e non possono essere modificati senza il loro consenso, anche in considerazione del fatto che la loro sostituzione determinerebbe, anche, una interruzione del godimento delle utenze. Questioni di decoro Anche laddove il proprietario dei beni di proprietà esclusiva presti il proprio consenso all’esecuzione dei lavori, occorrerà una particolare attenzione nella contrattualizzazione degli stessi: se, infatti, il contratto di appalto é sottoscritto dall’amministratore di condominio questi non potrà impegnarsi – se non espressamente delegato dai condòmini interessati – perchè vengano rimossi dalle parti comuni prima di iniziare i lavori, i beni di proprietà esclusiva.

Va segnalato, inoltre, che la spesa per l’esecuzione delle operazioni di smontaggio e rimontaggio di arredi ed impianti di proprietà esclusiva potrebbe rientrare tra quelle che danno diritto alla detrazione incentivante: l’Agenzia delle Entrate, infatti, ha precisato (anche se con riferimento al bonus facciate) che possono essere detratte le spese per lavori aggiuntivi necessari per la posa del cappotto quali l’isolamento dello sporto di gronda, lo spostamento dei pluviali, la sostituzione dei davanzali, la sistemazione di alcune prese e punti luce esterni, lo smontaggio e rimontaggio delle tende solari ovvero la sostituzione delle stesse, nel caso in cui ciò si rendesse necessario per motivi tecnici, «trattandosi di opere accessorie e di completamento dell’intervento di isolamento delle facciate esterne nel suo insieme, i cui costi sono strettamente collegati alla realizzazione dell’intervento stesso» (risposta a interpello n. 520 del 3 novembre 2020). Questioni di decoro L’apposizione dell’involucro esterno coibentante comporta l’inevitabile copertura di tutti gli elementi estetici presenti sulla facciata e potrebbe far sorgere l’ulteriore problema della tutela del decoro architettonico quale elemento ostativo all’esecuzione dell’intervento. Infatti, se sarà facile replicare sul cappotto gli elementi cromatici presenti sulla facciata prima dell’intervento, potrebbe risultare più difficile e certamente molto più oneroso riprodurre particolari elementi che la caratterizzano quali mattonelle ceramiche o in klinker o mosaico vetroso che verrebbero inevitabilmente coperti. Altro aspetto che viene a incidere sul decoro architettonico potrebbe essere rappresentato dal fatto che in un complesso di villette a schiera, soltanto alcuni proprietari decidano di eseguire gli interventi previsti dall’articolo 119 d. l. 34 del 2000: dopo la coibentazione il singolo proprietario sarà obbligato a riprodurre gli elementi cromatici e decorativi originari? Colore, materiali di finitura, elementi architettonici e soluzioni tecniche

scelte caratterizzano l’edificio condominiale e costituiscono il decoro architettonico del fabbricato che, secondo costante costruzione giurisprudenziale, «è un bene comune, ai sensi dell’articolo 1117 Codice civile, il cui mantenimento è tutelato a prescindere dalla validità estetica assoluta delle modifiche che si intendono apportare» (Cassazione 5 novembre 2019 ordinanza 28465). Niente modifiche La tutela del decoro architettonico è apprestata «in considerazione della apprezzabile alterazione delle linee e delle strutture fondamentali dell’edificio, od anche di sue singole parti o elementi dotati di sostanziale autonomia, e della consequenziale diminuzione del valore dell’intero edificio e, quindi, anche di ciascuna delle unità immobiliari che lo compongono» (Cassazione 5 novembre 2019 ordinanza 28465). In forza di tali principi consolidati il rivestimento del parapetto del balcone e della soletta, se svolgono una prevalente funzione estetica per l’edificio, tanto da costituire elementi decorativi e ornamentali essenziali della facciata, sono beni comuni non suscettibili di modifica, se non all’unanimità (Cassazione 14 dicembre 2017 n. 30071). Pari tutela deve essere apprestata anche a balaustre, ringhiere e simili in quanto concorrono a produrre l’effetto estetico meritevole di tutela (Cassazione 20 febbraio 2020 ord. 4909). Pertanto qualsiasi intervento intervenga a modificare il decoro architettonico sarà legittimo se deliberato non a maggioranza, bensì all’unanimità dei condòmini. Pietro Maria dI Giovanni Avvocato cassazionista, giurista d'impresa, opera da più di 20 anni nei settori del diritto civile, penale e consulenza alle aziende. Fin dagli studi universitari ha coltivato la passione per l'informatica giuridica ed il right to privacy.

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SPECIALE SPECIALE FACCIATE GRANITECH

IL CONDOMINIO VESTITO CON IL GRES Un complesso residenziale ha scelto i vantaggi della facciata ventilata assieme alla praticità di sottili lastre ceramiche di diverso spessore. Risultato? Protezione dagli agenti atmosferici, sicurezza, montaggio a secco Franco Saro

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n rivestimento di ceramica utilizzato per la facciata ventilata di un condominio, realizzata con grandi lastre di diverso formato, che hanno utilizzato due diversi sistemi costruttivi per essere installate. Il risultato coniuga i vantaggi di una superficie gradevole esteticamente alla praticità della soluzione architettonica. Ed è una delle idee progettuali più considerate nell’ambito dell’utilizzo degli incentivi fiscali, che possono contribuire alla realizzazione di involucri edilizi rinnovati sia dal punto di vista estetico che tecnico e funzionale.

I vantaggi La facciata ventilata in gres porcellanato di Granitech utilizzata per il condominio Les Terasses, che nel caso specifico si trova in Lussemburgo, ma ha analoghi esempi in Italia, è una soluzione ideale per ogni tipo di involucro, sia di nuova costruzione che per ristrutturazioni: la resistenza meccanica, agli urti, agli agenti atmosferici e alla costante azione del sole del gres porcellanato si unisce, infatti, al vantaggio della tecnologia a secco. Con questa tecnica si può installare la facciata quasi in ogni condizione atmosferica, potendo così

sfruttare anche mesi solitamente non idonei, cioè quelli invernali, per la posa in esterno, lasciando al progettista la più ampia creatività e la costruzione di un pacchetto su misura dell’edificio (anche in termini energetici). Le diverse soluzioni tecniche messe a disposizione da Granitech possono essere combinate nello stesso intervento per costruire ad hoc sull’edificio il vestito giusto, come è avvenuto nel caso del complesso residenziale lussemburghese. Il prospetto è stato ingegnerizzato su design dei progettisti, con l’idea di trovare la miglior

Il sistema utilizzato per il condominio è denominato Light (Ghl), perché combina la tecnicità del prodotto con la leggerezza

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SPECIALE FACCIATE MAXI LASTRE PER UN MAXI IMPATTO Lastre di grandi dimensioni per grandi superfici e grandi risultati. Come Aster Maximum by GranitiFiandre che arriva fino a 4,5 metri quadrati per lastra. Al di fuori dei limiti dei classici formati ceramici, Aster Maximum offre proposte cromatiche e di formati come una nuova frontiera per le superfici in gres porcellanato. Arricchita da un design inedito ispirato dall’effetto spazzolato del cemento, Aster offre una gamma di sfumature digradanti dall’antracite del Moon fino al pallore diafano di Uranus. Due diverse tonalità di grigio, una più chiara, Venus evoca il pianeta più luminoso nel cielo notturno, e una più scura, Mercury, suggerita dai crateri del pianeta roccioso, completa una gamma di colori studiata per dare maggiore enfasi alle superfici realizzate in gres porcellanato a tutta massa. Alle qualità tecniche ed estetiche del prodotto si aggiunge un valore in più: lo spessore di 6 millimetri, con cui queste lastre eccezionali si presentano al mondo dell’architettura. Uno spessore ridotto che le rende strumento d’elezione per sperimentare nuove applicazioni di design nel rispetto dell’ambiente.

soluzione tecnica, ottimizzando sia il rivestimento ceramico sia il mix di sistemi da impiegare. L’idea progettuale partiva da un basamento scuro in cui le lastre ceramiche sono state installate con un sistema a scomparsa (Ghs di Granitech) con ancoraggio meccanico, ottenuto mediante foratura del retro delle lastre per ospitare gli idonei tasselli troncoconici che, inseriti nello spessore di 10 millimetri della lastra, permettono il suo aggancio su una sottostruttura metallica in alluminio. Il layout di queste lastre è verticale e l’alternanza di diversi formati ha permesso di conferire un certo movimento al basamento. La parte superiore, invece, si staglia con un colore chiaro e lastre di più grande dimensione e uno spessore ridotto (6 millimetri). Leggerezza Il sistema utilizzato è denominato Light (Ghl) proprio perché combina la tecnicità del prodotto con la leggerezza ed è studiato per agganciare,

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con il massimo grado di sicurezza, grandi lastre di piccolissimo spessore alla sottostruttura metallica. Questo sistema prevede un incollaggio realizzato in fabbrica in atmosfera controllata di profili in alluminio sagomato mediante silicone strutturale, posti sul retro lastra in posizioni studiate per resistere ai carichi incidenti. Un incollaggio certificato garantisce la sicurezza della facciata, assieme alla presenza di una clip di sicurezza ancorata meccanicamente al retro lastra, che è inserita in corrispondenza dei profili che poi sono incollati strutturalmente. Su questi profili verticali sono fissate meccanicamente delle clip di aggancio, che permettono di «appendere» i pannelli ceramici sulla sottostruttura metallica a montanti e traversi. Anche in questa parte del rivestimento si è voluto e potuto giocare con vari formati lastra, combinati in posa verticale e orizzontale a realizzare marcapiani che riprendono l’orizzontalità del complesso di quattro piani fuori terra.

Il sistema prevede un incollaggio realizzato in fabbrica in atmosfera controllata di profili in alluminio sagomato mediante silicone strutturale, posti sul retro lastra in posizioni studiate per resistere ai carichi incidenti

Risultato estetico La compresenza di due sistemi di facciata combinabili, ma che presentano differenze di spessore nel pacchetto finito, ha reso necessaria una attenta progettazione sin dalle prime fasi di concezione e disegno, fino ad arrivare alla progettazione definitiva ed esecutiva in cui Granitech ha realizzato anche l’abaco con ogni tipologia di lastra con opportune lavorazioni (retinatura, taglio a misura per rivestire precisamente la muratura in poroton, fori per il sistema Ghs e incollaggi strutturali per il sistema Ghl). Il risultato è un edificio di grande impatto estetico e tecnologico, un interessante esempio di sapiente utilizzo delle potenzialità dei materiali ceramici in facciata anche in un contesto residenziale di dimensioni contenute.

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SPECIALE FACCIATE DEFAVERI

IL DAVANZALE BELLO E ISOLANTE Per eliminare ponti termici, rinnovare la soglia e rendere a prova di spifferi le finestre di un condominio, l’azienda propone Cover: una copertura progettata per allungare la superficie esistente e coibentarla grazie all’eps Franco Saro

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l davanzale è l’elemento di copertura del parapetto utilizzato dalla maggior parte delle finestre. Quello che nel linguaggio tecnico è anche indicato come soglia, per analogia con l’elemento simile della porta, è costituito da lastre sagomate in modo da offrire appoggio al serramento e assicurare lo scolo delle acque piovane verso l’esterno. Ma, naturalmente, anche il davanzale, come tutto il resto dell’edificio, si deteriora con il tempo. Per fortuna, a determinate condizioni, gli interventi migliorativi sul davanzale possono rientrare negli incentivi fiscali. Per esempio, l’eliminazione di un ponte termico che coinvolge il davanzale passante può essere coperto anche dal superbonus 110% sia attraverso interventi leggeri, nel caso di applicazione di un cappotto all’edificio oppure, comunque, per interventi trainanti che interessino la facciata.

Praticità Per prima cosa, però, è necessario scegliere la soluzione che si adatti meglio. DeFaveri, per esempio, ha studiato una soluzione, battezzata Cover, che elimina definitivamente i ponti termici della soglia finestra. Dovendo aumentare la profondità della soglia, in caso di cappotto esterno, il copri davanzale progettato dall’azienda consente di allungare la superficie esistente e di coibentarla con materiale isolante Eps. E non manca neppure un’attenzione all’estetica. La copertura Cover, infatti, è realizzata completamente su misura: all’interno è in Eps conforme ai Criteri Ambientali Minimi, mentre il rivestimento in alluminio è disponibile in tutte le colorazioni Ral (la scala

di colori normalizzata usata principalmente nell’ambito delle vernici e dei rivestimenti), nelle finiture lucida o opaca. Il design moderno consente a Cover di adattarsi alla soluzione esistente e di dare un tocco di eleganza e modernità alla finestra: il copri davanzale è termoisolante, in abbinamento al monoblocco per finestre TiQuadra e al cassonetto coibentato SalvaCaldo: tre prodotti DeFaveri progettati appositamente per la riqualificazione del foro finestra. Monoblocco con Cover

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AL LAVORO CON YOUBUILD Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori... YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica anche informazioni utili, pratiche, aggiornate. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.

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IL VETRO GIUSTO PER LUCE AD HOC

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Il più famoso condominio d’Italia, il Bosco Verticale di Milano, ha utilizzato una superficie trasparente di 10 mila metri quadri. Ma con tre differenti tipologie di materiali, scelti in funzione della direzione di esposizione del sole

Franco Saro

Il Bosco Verticale a Milano

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ual è il condominio più famoso d’Italia e, forse, del mondo? Il Bosco Verticale, residenza milanese progettata dall’architetto Stefano Boeri, ammirata e imitata in tutto il mondo. Un risultato che non sarebbe stato possibile senza l’apporto delle migliori soluzioni architettoniche, a partire da quelle utilizzate per le facciate. Un esempio: i 10 mila metri quadrati di vetro a controllo solare frutto dell’alleanza strategica tra Agc e Agc Interpane. Le due torri residenziali che costituiscono il complesso hanno la peculiarità, come suggerisce lo stesso nome, di avere un grande numero di piante integrate nella facciata. Sulle terrazze e i balconi dei due grattacieli rettangolari di 87 e 119 metri, infatti, crescono circa 800 specie arboree e molti altri esemplari di piante, che costituiscono una fusione perfetta tra natura e architettura urbana. E sulle facciate sono state installate tre diverse tipologie di vetro a controllo solare, scelte per soddisfare i requisiti di isolamento e illuminazione.

Questioni di trasparenza Le piante e gli alberi assorbono la polvere, trasformano la CO2 in ossigeno e proteggono gli appartamenti dal sole e dal rumore. Questo bilancio energetico è stato ulteriormente migliorato grazie al vetro a controllo solare di Agc Interpane (per la precisione si tratta di ipasol neutral 73/42, ipasol neutral 48/27 e Stopray Vision-36T, scelti in funzione della direzione di esposizione) utilizzato per le facciate. Si tratta, infatti, di vetri ad alte prestazioni, che offrono un’eccellente protezione contro il surriscaldamento in estate, lasciando penetrare la luce in tutti gli spazi abitativi. I piani del Bosco Verticale sono stati disposti in modo irregolare intorno ai nuclei degli edifici per far risaltare l’asimmetria delle terrazze e dei balconi sporgenti dalle facciate, che offrono ai residenti circa 8.900 metri quadrati di spazio dove godersi il sole e rilassarsi in mezzo a un ettaro di bosco verticale. I 10 mila metri quadrati di vetro a controllo solare di Agc Interpane assicurano un livello ottimale di temperatura all’interno degli edifici durante tutto l’anno.

OGNI RAGGIO HA IL SUO IPASOL •

Ipasol neutral 73/42 È un vetro a controllo solare: ha un fattore solare del 42%, con un’eccellente trasmissione luminosa del 73%, che permette di ottimizzare la quantità di luce naturale che penetra all’interno di ciascun edificio.

Ipasol neutral 48/27 Grazie al suo basso fattore solare del 27%, consente agli ambienti adiacenti alle facciate in vetro di non surriscaldarsi mai, persino in piena estate, permettendo di risparmiare sui costi di climatizzazione. E il vetro continua ad avere una trasmissione luminosa del 48%, conformemente alla progettazione delle facciate, interamente concentrata sulla luce.

Stopray Vision-36T Garantisce il massimo controllo solare per le facciate esposte a sud: ha infatti un fattore solare minimo, di appena il 20%, e una trasmissione luminosa del 33%. Con un eccellente valore di isolamento termico Ug pari a 0,9 W/(m²K), questo vetro offre anche un’efficace protezione contro la perdita di calore durante l’inverno.

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SPECIALE FACCIATE ALPEWA

LE PIRAMIDI IN ALLUMINIO Il grande complesso modenese, orgoglio architettonico degli anni Settanta, è stato riqualificato con il rivestimento metallico dei punti critici in cemento degradati dagli eventi naturali. Grazie alla facile lavorazione del materiale Franco Saro

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n grande complesso residenziale che compie 40 anni e ha la necessità di un intervento sostanziale di riqualificazione. Data la particolare struttura architettonica, però, era d’obbligo puntare su una soluzione innovativa e allo stesso tempo piacevole dal punto di vista estetico. Il soggetto in questione, infatti, non è un condominio qualunque, ma il complesso indicato come Le Piramidi, che si trova a Modena. Si tratta di edifici abitativi progettati a metà anni Settanta dagli architetti Romano Botti e Ada Defez, e realizzati tra il 1978 e il 1981. Il complesso è formato da tre grandi fabbricati dalla forma piramidale, che

Il complesso residenziale Le Piramidi, progettato a metà degli anni Settanta dagli architetti Romano Botti e Ada Defez

spiccano sull’area verde circostante, ma che è reso interessante grazie alle compenetrazioni di forme geometriche semplici, slanciate e dinamiche. Il progetto, considerato di avanguardia per lo stile modernista con l’utilizzo di cemento armato grezzo, ha però inevitabilmente mostrato segni di degrado con l’andare del tempo, a partire da diffusi distacchi corticali e da problemi di infiltrazioni d’acqua verso gli ambienti abitativi. E questo ha reso necessaria una profonda riqualificazione, a partire dalla superficie esterna del complesso di edifici. La soluzione è stata individuata con i rivestimenti metallici targati Alpewa. L’intervento di ristrut-

turazione del complesso modenese ha riguardato un’estensione imponente di superfici trattate e restaurate, con oltre 11.550 metri quadrati di facciate e 1.500 metri quadrati di coperture oblique distribuite sui tre edifici. Il risanamento Il progetto di risanamento è stato curato dall’architetto Andrea Cavani, con la collaborazione di Francesco Boni, Elena Cattaneo, Marta Fantoni, Alessio Carianni. Questo pool di esperti ha puntato a conservare sulle facciate le caratteristiche materiche e la trama originaria del cemento a vista, mentre per le superfici oblique, maggiormente

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SPECIALE SPECIALE FACCIATE PRIMA

gia nel materiale poroso) e infiltrazioni di acqua piovana: la nuova pelle metallica, fissata sulla superficie esistente, ma meccanicamente autonoma, protegge la principale caratteristica del fabbricato costituita dalla finitura con calcestruzzo a vista.

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esposte alle intemperie, ha privilegiato l’inserimento di un nuovo elemento con funzione protettiva per l’intero involucro, scegliendo, fra i vari materiali presi in analisi, il rivestimento in alluminio aggraffato della gamma fornita da Alpewa. Dal punto di vista tecnico e funzionale, la scelta della soluzione di copertura delle superfici oblique con

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nastro aggraffato in alluminio si è dimostrata congeniale allo scopo, portando numerosi vantaggi. In primo luogo, è una soluzione tecnicamente collaudata per controllare il deflusso e la raccolta dell’acqua piovana, aspetto prima carente. Infatti, le facciate e gli edifici nel loro insieme soffrivano per i diffusi percolamenti (assorbimento della piog-

Malleabilità L’artigianalità della lavorazione e la malleabilità del materiale hanno permesso di curare con particolare attenzione ai dettagli determinati dalle balconature a tasca, che intervallano l’andamento delle coperture a ogni piano, l’intersezione di volumi che creano discontinuità e corpi emergenti, il raccordo con superfici verticali e finestrature dalle forme circolari. La posa in opera del rivestimento è stata eseguita da Gal Coperture di Cavriago (Reggio Emilia), azienda con oltre 50 anni di esperienza, specializzata nella realizzazione e montaggio di coperture, rivestimenti metallici e opere di lattoneria in particolare su grandi progetti, opere pubbliche e per l’esecuzione di lavori in quota. Leggerezza La leggerezza dell’alluminio è stata determinante per il ridottissimo aggra-


La leggerezza dell’alluminio è stata determinante per il ridottissimo aggravio di carico sulle strutture esistenti e per la facilità di gestione del materiale in cantiere

vio di carico sulle strutture esistenti e per la facilità di gestione del materiale in cantiere. La scelta dei sistemi di rivestimento Alpewa è stata avvalorata anche dal vantaggioso rapporto tra prestazioni e prezzo: l’elevata qualità, la durabilità del materiale che non richiede manutenzione nel tempo, la resistenza alle intemperie, al gelo, alla grandine e alla forza aspirante del ven-

to, sono plus che fanno la differenza. Inoltre, l’alluminio è un materiale naturale, ecologico, che può essere riciclato al 100%. La garanzia quarantennale sul materiale contro i rischi di corrosione, gelo e rottura e la garanzia di pari durata sulla verniciatura, contro graffi e formazione di bolle, per i colori della gamma P.10 costituiscono un valore aggiunto significativo per i proprietari,

che vedono preservato il valore dell’investimento nel tempo. La copertura in alluminio, tra l’altro, ha una sua pregevole qualità estetica, che inserendosi nel linguaggio architettonico del complesso risulta coerente e piacevole nello sguardo di insieme, portando una nota tecnologica all’interno di un progetto, il cui spirito innovativo si è mantenuto contemporaneo attraverso i decenni.

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SPECIALE SPECIALE FACCIATE AM TECHNOLOGY

AIRLITE, COLORI DELLA SALUTE Si applica come pittura o intonachino, consente di rinnovare le facciate, ma anche di sanificare l’intero edificio, eliminando batteri e virus, tra cui il covid. E grazie alla capacità di rifrangere la luce solare, permette di ridurre i costi del raffrescamento Veronica Monaco

Il complesso Ca’ delle Alzaie realizzato dall'architetto Stefano Boeri e Cazzaro Costruzioni a Treviso. Per le facciate esterne sono state impiegate le soluzioni Airlite, scelte per le prestazioni energetiche e anti-inquinamento

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stata inclusa da Kpmg tra le maggiori innovazioni del mercato real estate e inserita dalle Nazioni Unite tra le quattro tecnologie più efficaci al mondo per combattere l’inquinamento. Ma non solo: Airlite, di Am Technology, è in grado di eliminare virus e batteri tra cui il virus Sars-CoV2, noto come covid-19, dopo solo 15 minuti da ogni superficie cui è applicato. Il prodotto ha vinto anche l’Open Innovation Call di New York, la competizione organizzata per individuare e testare le ultime tecnologie in grado di migliorare la qualità dell’aria e ridurre gli effetti delle isole di calore. Particolarmente richiesta per progetti e interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, Airlite si applica come una pittura o come intonachino e consente non solo di rinnovare le facciate, ma anche di sanificare l’intero edificio. Elevate prestazioni Già utilizzata per le facciate esterne delle sedi di Banca Sella, Google, Decathlon, Airlite trova spazio anche in condominio grazie alle sue elevate prestazioni in tema di risparmio energetico e lotta agli agenti inquinanti, rientrando di fatto tra le tecnologie che danno diritto al bonus facciate (incentivo fiscale al 90%). Grazie alla sua elevatissima capacità di

rifrangere la componente calda della luce solare, questo prodotto permette di ridurre i costi energetici dovuti al raffrescamento fino al 30% (test su casi reali). Inoltre, l’applicazione di questa soluzione permette al muro di respirare in modo totalmente naturale, evitando condense e sacche di umidità, rendendo gli edifici più sani e permettendo una migliore gestione dei flussi di calore. I prodotti Airlite hanno il più basso Gwi (Global Warming Index) sul mercato e sono certificati Cradle to Cradle Gold e Friendly Materials Gold. Parola di archistar Airlite è stato scelto anche dall’architetto Stefano Boeri e Cazzaro Costruzioni per la realizzazione di Ca’ delle Alzaie, il Bosco Verticale di Treviso. Costruito secondo la filosofia di ecologia urba-

na tipica dell’archistar milanese, questo progetto è all’insegna della biodiversità e dell’abbattimento delle polveri sottili, garanzia di un particolare microclima per un miglior comfort abitativo. Proprio in questo ambito, l'innovazionemessa a punto da Am Technology permette di combattere lo sporco in due modi: decompone le sostanze oleose depositate sulle superfici, impedendo alla polvere di attaccarsi alla parete, e crea un sottile strato superficiale di acqua, che impedisce anche alle altre particelle di depositarsi, facendole cadere. In più, è in grado di bloccare le azioni dannose del vento e della salsedine, proteggendo le pareti delle costruzioni in località di mare. I colori possono così risplendere più a lungo, senza rovinare la struttura interna dei muri e senza dover investire in continui interventi di manutenzione.

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CONDOMINIO GREEN MILANO

IL CONDOMINIO È NEL PARCO

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Si chiama Forrest Town il progetto che ha appena mosso i primi passi. Prevede la costruzione di un complesso residenziale, su una superficie di 10 mila metri quadrati: tra tanto verde gli edifici saranno costruiti con materiali naturali di Valentina Anghinoni

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ual è il fil rouge che lega la città-capoluogo Milano con la città-Stato Singapore, tenendo conto delle opportune proporzioni? No, non stiamo parlando della vocazione finanziaria che contraddistingue entrambe ma, come più opportuno in questa sede, della loro propensione alla rigenerazione urbana. Un tema certamente tanto attuale quanto articolato e complesso, perché tiene conto di una varietà di aspetti inevitabilmente intrecciati tra loro: dalla maggior vivibilità per i cittadini, alla sostenibilità ambientale e dell’ambiente costruito. Aspetto, quest’ultimo, che avviene anche tramite il recupero delle aree dismesse, perché non più rispondenti alle attuali necessità industriali, commerciali o di servizi. Così nella metropoli asiatica sta nascendo Tengah, una nuova forest town ecosostenibile che comprende circa 42 mila abitazioni su una superficie di 7 milioni di metri quadri, un tempo destinata a zona produttiva e per le attività militari: i primi insediamenti saranno disponibili a partire dal 2023. L’obiettivo è realizzare una città smart e sostenibile, contraddistinta dalla presenza di vegetazione, mobilità sostenibile, impiantistica efficiente e funzionalità intelligenti grazie all’internet delle cose. Foresta urbana Tornando invece in Italia, anche a Milano dovrebbe fiorire una nuova foresta urbana: si tratta di Forrest in Town, progetto partito nel 2020, che intende reinterpretare l’antica tipologia a corte milanese per dar vita a un’oasi residenziale all’insegna della sostenibilità e benessere della persona. Anche in questo caso il progetto prende l’avvio da un’importante operazione di recupero, quello della ex Fabbrica Galbani, situata tra il Naviglio Grande e l’università Iulm. Gli edifici del complesso residenziale, che copriranno una superficie di 10 mila metri quadri complessivi, avranno varie metrature e soluzioni abitative, alcune anche provviste di giardino pri-

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CONDOMINIO GREEN SPECIALE

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Il rendering del progetto Forrest in Town. I moduli residenziali e gli spazi commerciali, caratterizzati da alta tecnologia e sostenibilità

vato, e non supereranno i tre piani fuori terra. Aspetto ancor più importante, le residenze saranno realizzate con materiali naturali come legno, ferro battuto e pietre, tetti rivestiti con coppi e intonaci nei colori tipici dell’antica Milano, in un’ideale alternanza di ambienti privati e condivisi. Soprattutto, le varie unità promettono di far propri i principi del contenimento energetico, nell’ottica di ridurre al minimo i consumi e le emissioni di CO2. Spazio al verde La scelta del nome Forrest in Town (dall’inglese forest, cioè foresta, ma

anche for rest, per riposo) la dice lunga sul tema attorno al quale si sviluppa il progetto. I moduli residenziali e gli spazi commerciali, caratterizzati da alta tecnologia, sostenibilità e ridotto impatto ambientale, passano quasi in secondo piano rispetto alla presenza del verde, che appare preponderante grazie all’ampio parco interno dove sono previsti un’area di gioco costruita con materiali naturali, una serie di attrezzature per l’attività sportiva all’aperto e anche un tocco artistico, grazie alla presenza di elementi scultorei. Al di sotto del parco, inoltre, troveranno spazio le attività ricreative per gli abitanti del com-

plesso e un ampio orto che, sfruttando le tecniche di coltivazione idroponica, permetterà ai residenti di coltivare ortaggi e verdure freschi. Forrest in Town è un progetto del Gruppo Building, firmato da Dfa Partners di Daniele Fiori, in collaborazione con lo studio Boffa Petrone & Partners (che ne segue la direzione generale e la progettazione esecutiva). I lavori del progetto sono stati avviati a dicembre dello scorso anno e si inscrivono nella grande stagione milanese di riqualificazioni urbane all’insegna della sostenibilità e dell’attenzione alla qualità della vita e del contesto abitativo.

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IDEE UTILI ECLISSE

SPORTELLI FILOMURO PRATICI E INVISIBILI Nei condomini nasce spesso l’esigenza di celare i vani di servizio adibiti, per esempio, a ripostiglio o sottoscala. Per ottenere questo risultato l’azienda propone una nuova linea di chiusure versatili e discrete Veronica Monaco

La nuova linea di sportelli di design filomuro Eclisse Syntesis Aero

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n condominio spesso si presenta la necessità di non rendere immediatamente visibili i vani di servizio. Per questo Eclisse aggiunge alla botola filo muro Syntesis Tech la nuova linea di sportelli di design Eclisse Syntesis Aero, adatto per chiudere nicchie, sottoscala o spazi inutilizzati senza l’intervento del cartongessita. Grazie alle numerose configurazioni, aperture e dimensioni, anche su misura, Eclisse Syntesis Aero offre la massima flessibilità, oltre a essere estremamente versatile e discreto. Gli sportelli filomuro garantiscono una perfetta continuità tra anta e parete e sono pensati per un pratico uso grazie alle comode aperture push-pull completamente invisibili.

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Eclisse Syntesis Aero 3 lati inclinato

Eclisse Syntesis Aero 3 lati

Eclisse Syntesis Aero 4 lati

Riquadratura Le aperture laterali (anta singola e doppia) sono proposte con riquadratura a quattro lati, in caso di aperture sospese,

ANCHE SU MISURA Eclisse Syntesis Areo è disponibile in diverse versioni: • anta singola con traverso dritto o inclinato (su 3 oppure 4 lati) con dimensioni L 300÷650 e H 300÷2700 • anta doppia (su 3 oppure 4 lati) con dimensioni L 300+300÷650+650 e H 300+300÷2700+2700 • anta a ribalta verso l’alto o verso il basso (su 4 lati) con dimensioni L 300÷1800 e H 300÷650 Sono possibili anche realizzazioni su misura con intervalli ogni 10 millimetri in larghezza e altezza.

oppure a tre lati in caso di aperture a filo pavimento. Il pannello dell’anta presenta un rivestimento primer, pronto per essere pitturato e rifinito con la stessa finitura della parete oppure ricoperto con carta da parati, per un risultato finale totalmente omogeneo. Il telaio si integra sia nelle pareti in muratura come in quelle in cartongesso. La soglia è rifinita in modo tale da assicurare un perimetro della struttura pulito e minimale. I profili del telaio sono disegnati per integrarsi perfettamente nella parete e al contempo scongiurare il rischio di crepe, mentre i sistemi di apertura, quali cerniere e pistoni idraulici, sono collaudati per garantire solidità e affidabilità dei meccanismi nel tempo. CONDOMINIO SC - 93


IDEE UTILI MVB BAGATTINI

LA QUALITÀ PARTE DALLA BASE L’azienda comasca, specializzata in pavimentazioni per esterni, propone anche blocchi per murature ed elementi decorativi da giardino. Un partner per gli interventi negli spazi condominiali, come nel caso di un immobile a Rescaldina Franco Saro

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esistenza, sicurezza, stabilità, protezione, sostenibilità: per gli interventi negli spazi condominiali c’è necessità di materiali tecnici e di alta qualità. Come quelli proposti da Mvb Bagattini, azienda di Bregnano (Como) specializzata nella fornitura di materiali per l’edilizia, in particolare pavimenti per esterni. L’offerta include piastre e autobloccanti realizzati con differenti tecnologie, finiture e colorazioni. La

vasta gamma consente all’acquirente di individuare il prodotto più adatto che possa soddisfare sia i requisiti tecnici che estetici. L’azienda assicura anche una consulenza pre e post vendita da parte di personale esperto e qualificato, a partire dalla scelta del prodotto. Mvb collabora con Pavimenta, società del gruppo Bagattini specializzata nella posa in opera dei prodotti. In questo modo garantisce al cliente un ulteriore supporto e un servizio chiavi in mano, gestiti in toto da un unico referente. Forte della vasta gamma, dell’esperienza pluridecennale e della minuziosa attenzione al cliente, l’azienda comasca si propone come un valido alleato per tutti gli amministratori di condomino. Carrabile di impatto Un esempio di applicazione delle soluzioni di Mvb Bagattini si trova nel comune di Rescaldina, a circa 25 chi-

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lometri a nord-ovest da Milano, dove ha realizzato la pavimentazione di un quartiere residenziale per un totale di 600 metri quadrati diversificati tra spazi comuni e privati. Il committente ha richiesto una pavimentazione carrabile e di forte impatto visivo, che si integrasse al meglio nel contesto moderno e ai toni caldi della nuova costruzione. La soluzione scelta è stata Anthara, un massello autobloccante multiformato costituito da un modulo da tre pezzi realizzato nella finitura Natura, che ne esalta l’effetto della pietra a spacco. Un mix di beige e tortilla unito a qualche nota più scura di peanut, invece, identifica Botticino, la colorazione scelta: un tono su tono moderno e movimentato che si contrappone alla struttura più tradizionale di Anthara. Il risultato è un prodotto di carattere che si integra perfettamente al contesto, valorizzandolo.


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IDEE UTILI

PSICONDOMINIO Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it

Gossip in condominio Buongiorno, confesso che scrivo a questa rubrica per esasperazione. Vivo in un condominio popolato da pettegoli e pettegole. D’accordo, questo è normale in una certa misura, ma ai livelli che vivo quotidianamente è forse eccessivo, tanto da provocarmi uno stress spiacevole. Non nascondo che sono dovuta ricorrere ai farmaci, tranquillanti, per sostenere la situazione. È imbarazzante che ogni volta che metto fuori il naso dalla porta ci sia qualcuno che mi osserva dallo spioncino. Quando passo per andare a fare la spesa sono sicura che le vicine mi scrutano dalla finestra e commentano il modo in cui mi vesto. Anche l’amministratore, sospetto, attende solo che termini l’assemblea di condominio per parlare male di me. Che cosa devo fare? A.B., via e-mail Sicuramente dovrebbe affrontare le situazioni che vive in modo più sereno e non pensare che tutte le persone attorno a lei abbiano bisogno di parlare alle sue spalle. Sarebbe opportuno per il suo benessere psicologico fare degli incontri per poter gestire al meglio queste situazioni a lei imbarazzanti, perché il sentirsi perseguitati potrebbe essere il sintomo di un disagio più profondo.

Il vicino a MasterChef Egregia dottoressa, con questa mail volevo segnalare il comportamento imbarazzante del nostro vicino di casa e chiedere consiglio. In sostanza, questo condomino, di mezza età, si è fissato con MasterChef, il programma televisivo di cucina. Vuole partecipare a tutti i costi e per questo si atteggia da cuoco stellato. Ovviamente non lo è, ma si affaccia sul terrazzo con tanto di cappello bianco a sbuffo, dalla sua casa fuoriescono odori non sempre gradevoli, specialmente al mattino presto o alla sera tardi. Ma, quello che è peggio, assilla tutti noi condomini con richieste di assaggio a tutte le ore, per mostrare quanto è bravo in cucina. Insomma, una fissazione. Probabilmente la psicologia ha una definizione per tutto questo. Lauro. C., Roma 96 - CONDOMINIO SC

Il suo vicino di casa si è immedesimato nel ruolo di cuoco e vuole coinvolgere il vicinato per farsi apprezzare per quello che fa. Non si può azzardare una diagnosi a distanza senza avere parlato con il paziente. In psicologia il disturbo delirante è considerata una psicosi caratterizzata da una forma di delirio cronico basato su convinzioni illusorie, che il paziente crede vere e che resistono a ogni critica, alterandone l’approccio con la realtà. Per intenderci, la classica figura del matto che si crede Napoleone. Ma, naturalmente, non è possibile affibbiare questa etichetta al suo vicino di casa senza un’approfondita analisi diretta.

Il canto notturno Spettabile rubrica Psicondominio, anticipo la risposta che leggerò poche righe qui sotto: «Deve rivolgersi a un medico». D’accordo, ma nel frattempo? Si tratta di una donna di circa 35 anni, che abita al primo piano. È sempre stata una persona molto riservata, poco comunicativa. Ora, però, accusa tutti noi vicini di appartamento, alternativamente, di cantare la notte e di disturbarle il sonno. Nulla di vero. Nessuno, anche perché siamo tutti anziani, sta sveglio la notte e tantomeno canta. Non ci sono apparecchi televisivi o radio in funzione. Insomma, la signora in questione sente delle voci che non esistono (ne siamo certi) e ha scritto anche una lettera all’amministratore di condominio lamentandosi. È possibile gestire questa situazione? G.N., via e-mail È una persona che ha bisogno di essere supportata. Sicuramente l’amministratore, dopo aver ricevuto la lamentela, e dopo aver avuto da parte vostra e degli altri condomini una risposta diversa, potrebbe cercare di convincere la signora in questione che nessuno la disturba. Ma è molto difficile che se ne convinca nel caso soffra di paracusia, o allucinazione uditiva: Si tratta di una forma di allucinazione sonora, senza che esista un reale stimolo uditivo. Le allucinazioni uditive devono essere distinte dagli acufeni, nei quali i suoni sono uditi senza uno stimolo uditivo esterno, ma sono generati da disturbi dell’orecchio o del sistema uditivo. Ma è un’ipotesi tutta da verificare.


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