

Da oltre 60 anni Florian gestisce una filiera completa con cui controlla l’intero processo produttivo, dalla foresta al prodotto finito, garantendo la massima qualità e il minimo spreco di risorse.
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DAL 1995 SECAL REALIZZA IMPIANTI PER L’ESSICCAZIONE DEL LEGNO PROGETTATI E COSTRUITI PER UNA ESSICCAZIONE DI QUALITÀ SPECIALIZZANDOSI SOPRATTUTTO NEI LEGNI DI GROSSO SPESSORE COME IL LEGNO DI ROVERE DA 120mm NEI QUALI I SOFTWARE DI PROGETTAZIONE E DI CALCOLO AERAULICO HANNO UN RUOLO CRUCIALE. LA MISSION DELL’AZIENDA È CHIARA: “SFRUTTARE QUEL TESORO UNICO CHE È L’ESPERIENZA PER SELEZIONARE MATERIALI E COMPONENTI, CURARE I DETTAGLI E OFFRIRE UN PRODOTTO UNICO E VINCENTE”.
SINCE 1995 SECAL CREATED WOOD DRYING SYSTEMS DESIGNED AND BUILT FOR QUALITY DRYING AND CARRIED OUT IN THE SHORTEST TIME POSSIBLE IN WHICH SOFTWARE HAS A CRUCIAL ROLE. THE COMPANY'S MISSION IS CLEAR: "TO EXPLOIT THAT UNIQUE TREASURE WHICH IS EXPERIENCE TO SELECT MATERIALS AND COMPONENTS, ATTENTION TO DETAILS AND OFFER A UNIQUE AND WINNING PRODUCT".
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ESSICCAZIONE SOTTOVUOTO
Il trattamento sfrutta la riduzione di pressione e la migrazione controllata del vapore per asciugare il legno in modo rapido, uniforme e senza stress strutturali. Operando a basse temperature, riduce il consumo energetico e previene deformazioni e fessurazioni
Ideale per stabilizzare l’umidità e migliorare la resa nelle lavorazioni successive.
04 05 IL LEGNO 2025
07 EDITORIALE
di Sonia Maritan
NEUTRALITÀ CARBONICA
CARBON NEUTRALITY
08 FORESTA URBANA
di Franco Paolinelli
LABORATORI DEL LEGNO
DEGLI ALBERI DI CITTÀ
CITY TREE WOOD WORKSHOPS
16 INCONTRI ARTENATURA
di Sonia Maritan
IL BOSCO RITROVATO
THE FOREST REDISCOVERED
22 INCONTRI WEINIG
di Pietro Ferrari
UN’ACCOPPIATA VINCENTE A WINNING COMBINATION
26 ARTIS SERVARE
di Gianfranco Magri
DURABILITÀ DEL LEGNO
NEL TEMPO PRIMA PARTE
WOOD DURABILITY OVER TIME PART 1
30 MODELLAZIONE 3D CHAOS
a cura della Redazione
IL RESTAURO VIRTUALE
DI NOTRE-DAME
THE VIRTUAL RESTORATION OF NOTRE-DAME
34 SPECIALE ESSICCAZIONE
AZIENDE GRUPPO POLYTECHNIK
di Pietro Ferrari
I MILLE VOLTI DELLE BIOMASSE UNLOCKING THE POTENTIAL OF BIOMASS
38 SPECIALE ESSICCAZIONE
AZIENDE BIG ON DRY
a cura della Redazione
UN’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY AN EXCELLENCE OF MADE IN ITALY
42 SPECIALE ESSICCAZIONE
AZIENDE ITALIAN DRYING GROUP - INCOMAC - NARDI
a cura della Redazione
VERSO GLI ESSICCATOI ECO-COMPATIBILI TOWARDS ECO-FRIENDLY DRYERS
46 SPECIALE ESSICCAZIONE
AZIENDE SECAL a cura della Redazione
30 ANNI DI ESPERIENZA REALE E INNOVAZIONE
NELL’ESSICCAZIONE DEL LEGNO
30 YEARS OF REAL EXPERIENCE AND INNOVATION IN WOOD DRYING
50 SPECIALE ESSICCAZIONE AZIENDE TERMOLEGNO di Laura Gregorutti
GLI ALTI STANDARD DI EFFICIENZA TERMOLEGNO: DRYING SYSTEMS, ADVANCED TECHNOLOGIES AND COMPONENTS FOR WOOD PROCESSING
54 MERCATI FLORIAN GROUP di Pietro Ferrari
LE SFIDE E LE RISPOSTE CHALLENGES AND RESPONSES
60 MERCATI FEDERLEGNO a cura della Redazione
UE27: PRIMO MERCATO PER L’EXPORT
EU27: LARGEEST EXPORT MARKET
62 FORMA ORGANICA di Sonia Maritan IL PERÙ ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA PERU AT THE ARCHITECTURE BIENNALE
66 SCIENZA di Felice Ragazzo TASSELLAZIONE A DIEDRI RAGGIATI RADIAL DIHEDRAL TESSELLATION
72 INDIRIZZI UTILI
ESSENZE EUROPEE
Abete Austria, Abete Vaporato, Acacia, Acero, Carpino, Castagno, Cedro, Ciliegio, Cirmolo, Faggio, Faggio Vaporato, Frassino, Larice Austria, Larice Vaporato, Larice Siberiano, Melo, Noce Nazionale, Olivo, Olmo, Ontano, Pero, Pioppo, Pino Austria, Rovere, Tiglio.
ESSENZE AMERICANE
Black Walnut, Cedro Canadese, Cherry, Cipresso, Douglas, Red Elm, Tulipier, Yellow Pine.
ESSENZE TROPICALI
Afromosia, Bubinga, Doussié, Iroko, Mogano
Sapelli, Okoumè, Palma Nera, Teak, Wengé, Zebrano.
PANNELLI E SEMILAVORATI
Lamellari di Rovere, Lamellari di Castagno, Lamellari di Frassino, Lamellari di Rovere Rosso, Multistrati di Okoumè.
Dall’unione del know-how di Incomac e Nardi
nasce DK201, la nuova cella di essiccazione
Controsofftto con ali mobili per un’essiccazione uniforme del legno
Lana di vetro per una migliore trasmittanza termica
Ventilatori intubati per una migliore circolazione dell’aria -50% elettricità
energia termica
di Sonia Maritan
Fra le tematiche della Biennale Architettura 2025, riportiamo il suo impegno per la neutralità carbonica con il cruciale obiettivo del contrasto al cambiamento climatico, promuovendo un modello più sostenibile per la progettazione, l’allestimento e lo svolgimento di tutte le proprie manifestazioni.
Un primo risultato in questo senso è stato l’ottenimento della prima certificazione di neutralità carbonica per la 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 2021.
Anche per il 2025 l’obiettivo è quello di ottenere la certificazione della “neutralità carbonica”, secondo la nuova norma ISO 14068, per tutte le attività programmate dalla Biennale.
Per raggiungere l’obiettivo di azzerare l’impatto carbonico delle proprie manifestazioni, la Biennale lavora in due direzioni: la riduzione delle emissioni sotto il proprio controllo e la compensazione delle emissioni residue, attraverso l’acquisto di crediti di carbonio certificati. Tali crediti sono generati da progetti internazionali, come ad esempio la produzione di energia rinnovabile in India e Colombia o progetti di trattamento biologico con produzione di biogas in Thailandia.
La maggior parte della Mostra stessa è stata progettata utilizzando pannelli di legno riciclato che alla fine dell’Esposizione verranno triturati e trasformati in nuovi materiali!
Questo ci porta ai laboratori del legno degli alberi di città di cui il dottore forestale Franco Paolinelli si occupa da decenni e che tratta nella rubrica FORESTA UR-
BANA, ormai a partire dal numero 378 de IL LEGNO. Dal 1995 è capofila dell’associazione SAP per valorizzare il considerevole quantitativo di legno delle città e per promuovere, anche nel verde urbano, la conservazione della biodiversità, un rapporto attivo tra aree verdi e cittadini, l’economia circolare, la filiera del verde come spazio d’impresa diffuso e accessibile.
Nei lab-legno, i manufatti vengono fatti con il legno di città, usando il legno per la sua funzione di contenitore persistente di Carbonio utilizzando materiale che, in alternativa, andrebbe a marcire in discarica. L’attività inizia, quindi, nei cantieri degli alberi urbani chiedendo alle aziende di segmentare la risulta di potatura, producendo moduli trasportabili con semplici borse da supermercato, in modo che siano manipolati, senza difficoltà, da bambini e ragazzi nei laboratori del SAP da cui nascono og-
getti e manufatti di ogni tipo.
Una risorsa legnosa urbana poco sviluppata sulla quale Paolinelli fa un appello perché l’immensa massa di materiali legnosi che, necessariamente, emerge dalla gestione di sicurezza della “Foresta Urbana”, possa diventare una risorsa!
Così accade anche quando Gianfranco Magri illustra la durabilità del legno, quando Alessio Zanella lavora il Cirmolo della Val di Sole, quando Felice Ragazzo ingegnerizza un progetto e studia come ottimizzare il processo produttivo sui centri di lavoro, quando BS Multiservices sceglie di specializzarsi sia nel pannello e sia nel massello coprendo un ventaglio molto ampio di lavorazioni e infine, quando impariamo dalla storia, in questo caso peruviana, della comunità degli Uros che costruiscono isole galleggianti, capanne e imbarcazioni con la totora intrecciata a mano.
DAL NUMERO 378 DE IL LEGNO ABBIAMO INTRODOTTO LA RUBRICA FORESTA URBANA DI CUI FRANCO PAOLINELLI È IL CAPOFILA CON IL SUO PROGETTO LAR (LEGNO MASSELLO DEGLI ALBERI DI ROMA – E L.A.C. PER LE ALTRE CITTÀ – NATO NEL 1995) PER VALORIZZARE IL CONSIDEREVOLE QUANTITATIVO DI LEGNO DELLE CITTÀ: UNA RISORSA LEGNOSA URBANA POCO VALORIZZATA. L’AUSPICIO È DI FAR DIALOGARE IL TEMA URBAN WOOD CON IL RESTO DELLA FILIERA LEGNO CONSOLIDATA. L’ASSOCIAZIONE SAP SILVICULTURA AGROCULTURA PAESAGGIO PROMUOVE ANCHE NEL VERDE URBANO, LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ E SOTTRAE IL LEGNO DALLA DISCARICA A FAVORE DELLA CREATIVITÀ.
di Franco Paolinelli
L’associazione SAP è una piccola rete di professionisti, tecnici e animatori del verde urbano, nata per promuovere, anche nel verde urbano, la conservazione della biodiversità, un rapporto attivo tra aree verdi e cittadini, l’economia circolare, la filiera del verde come spazio d’impresa diffuso e accessibile…
In quest’ottica ci siamo occupati molto di Selvicoltura Urbana e Agricoltura Urbana e ora siamo impegnati a lanciare il tema “Legno degli Alberi delle Città”, seguendo le linee del movimento internazionale Urban Wood. È nato negli Stati Uniti, all’inizio del millennio, con l’intento di dare una seconda vita ai tronchi e ai rami degli alberi di città abbattuti per ragioni d’età, instabilità, malattia, conflitto con strutture, sviluppo urbanistico…
La loro utilizzazione per manufatti, arredi, opere d’arte, come già
espresso in precedenti articoli su questa rivista, crea molti benefici: ecologici, culturali ed economici. Ma, utilizzare questa biomassa è importante, in particolare, in quanto il legno è, a sua volta, fatto di molecole che contengono il Carbonio che l’albero ha sottratto dall’atmosfera.
In effetti, negli Usa ci sono molte iniziative sull’Urban Wood, e sono venuto a conoscenza di qualche iniziativa anche in Inghilterra. Nel mondo e in Italia ci sono molte attività di laboratorio didattico, ma nessuno ha fatto, finora, da quel che vedo in riviste e internet, i lab legno con l’Urban Wood. E ce n’è moltissimo da usare.
C’è un aspetto importante da sottolineare, con i labs ho creato tantissime giornate di lavoro.
Peraltro, per gli animatori, sono delle mezze giornate, ben pagate, rilassanti e gratificanti anche come idea, come “mission”, sebbene comportino lavoro manuale. Inoltre, conosco diverse persone che si sentono “artisti o creativi” anche se hanno pochissimo spazio. Preferiscono, però, vivere di lavoretti, che percepiscono come gratificanti, rispetto a un impiego, che vivrebbero come troppo vincolante e sminuente del loro ego. Le giornatine dei labs davano una mano anche a loro, non solo economica, ma anche psicologica. Devo confessare, però, che i labs, per me in qualità di organizzatore, sono faticosi e sarei contento di poter passare il testimone a qualcuno che voglia sposare questa causa!
In queste pagine le immagini di moltissimi laboratori organizzati dall’Associazione
SAP Silvicultura Agrocultura Paesaggio negli anni, in particolare dal Dottore Forestale
Franco Paolinelli, non solo a livello scolastico ma anche di eventi e con la prerogativa di valorizzare il considerevole quantitativo di legno delle città: una risorsa legnosa urbana poco valorizzata che normalmente viene destinata alla discarica.
Si tratta di una mission importante. La produzione di oggetti duraturi, consente, la permanenza del Carbonio nella loro stessa massa. Riducendo, in questo modo, il ritorno del Carbonio, in forma di CO2 e di altri gas serra, nell’atmosfera, cosa che accade nel momento in cui il legno si degrada o finisce nei camini e nelle discariche.
Si può immaginare che la liberazione di questa risorsa dalle attuali strettoie normative, quindi, dall’attuale triste destino della discarica, con la nascita di un mercato per il legno degli alberi di città, possa portare a una prima fase di speculazione
Ma, è legittimo immaginare che possa portare anche a uno stimolo per la qualità dell’arboricoltura urbana e, nel medio periodo, a un incremento degli impianti a verde, con beneficio per tutta, ripeto tutta, la filiera, dal vivaio, alla falegnameria. Quindi, a uno stimolo per ogni snodo della stessa, inclusi i professionisti che dovrebbero progettare, vigilare e certificare.
Per sviluppare questo tema promuoviamo, da diversi anni, seminari, produzioni dimostrative di oggetti, creazione di arredi per
aree verdi, ma conduciamo anche laboratori didattici.
Quest’ultimo aspetto ci sta particolarmente a cuore. Riteniamo, infatti, che per bambini e ragazzi, oggi impegnati per tanto del loro tempo nella realtà virtuale, sia molto importante fare anche esperienze di manualità e di rapporto con la realtà fisica dell’ambiente
Tronchi, rami, legno, fanno parte della vita dell’umanità dal suo esordio, quindi, la loro manipolazione è un’esperienza importantissima. Non può non far parte del percorso evolutivo di ogni ragazzo, se lo si vuole mantenere agganciato alla realtà.
Peraltro, ancora oggi, nonostante le mille diverse opportunità esistenti, questo materiale primordiale, nelle sue varie forme, risulta, tra i migliori, per un’enorme varietà d’utilizzi.
Ma, perché le nuove generazioni continuino ad apprezzarlo appieno, è necessario che inizino a toccarlo, quindi, a conoscerlo, partendo dalle sue forme elementari, rami, piccole sezioni, rotelle, tavolette, canne…
La manutenzione della Foresta Urbana ci dà l’opportunità d’offrire, con poco sforzo, grandi quan-
tità di moduli idonei a questa manipolazione creativa.
Quindi, in sintesi, i lab-legno, fatti con il legno di città, ci permettono d’integrare la necessità dei ragazzi di fare esperienze di manualità e di rapporto diretto con l’ambiente fisico con la necessità ambientale di usare legno, per la sua funzione di contenitore persistente di Carbonio e di farlo utilizzando materiale che, in alternativa, andrebbe a marcire in discarica.
Ma, ci danno anche l’opportunità culturale, quindi, economica, di conservare la familiarità con il materiale legno, presupposto essenziale perché persista la domanda di manufatti in legno. Quindi, rimanga viva, la complessa filiera che li rende disponibili.
L’attività inizia, quindi, nei cantieri degli alberi urbani. Alle ditte con cui collaboriamo chiediamo una piccola attenzione in più. Segmentando la risulta di potatura, cosa che farebbero comunque, producono moduli che possiamo trasportare con semplici borse da supermercato.
Nelle scuole, o nelle feste, in cui c’invitano a fare i laboratori arriviamo, quindi, con sacche piene d’attrezzi di falegnameria elementare e di materiali.
I pezzi, sempre di dimensioni e peso tali da essere manipolati, senza difficoltà, da un bambino, o da un ragazzo, sono gestiti in modo libero e creativo dai partecipanti, sia personalmente (un pezzo ciascuno), che in piccoli gruppi di 2 o 3 ragazzi.
Al materiale legnoso, per lo stimolo della creatività, associamo, spesso, canne di bambù e materiali di smaltimento domestico, quali, carta, stoffe, spaghi, etc.
L’attività include operazioni quali, ad esempio, taglio, scortecciatura, bucatura, incisione, pittura, assemblaggio… Nel corso del suo svolgimento, sempre con la puntuale assistenza degli operatori e in base all’età, i ragazzi prendono, quindi, dimestichezza con utensili manuali, come forbici, raspe, seghe, scalpellini, succhiello e molto altre attrezzature.
I ragazzi più grandi, sempre insieme agli animatori, ad esempio possono prendere confidenza con attrezzature elettriche, quali la levigatrice o il trapano. Tipicamente, ogni partecipante valuta un progetto, un’idea e poi la
realizza, con i materiali e gli attrezzi messi a disposizione. Gli oggetti realizzati, diventano di proprietà dei partecipanti stessi. Alla fine dell’attività, come cerimonia conclusiva, gli oggetti realizzati vengono firmati e poi pesati. Quindi, si comunica e dove possibile si scrive sull’oggetto, quanto Carbonio vi rimane stoccato dentro.
L’esperienza ci ha insegnato che la durata adatta di ogni incontro è di massimo un paio d’ore, con quindici minuti di eventuali approfondimenti didattici. I programmi possono svolgersi all’aperto o al chiuso, in base alla stagione e al meteo. Negli anni abbiamo notato che la fascia d’età più recettiva per le nostre sollecitazioni è quella della scuola elementare. Ma, la manipolazione può essere adattata anche ai più piccoli, con attività più semplici, quali assemblaggio e colorazione. Per dare un’idea, con i più piccoli abbiamo realizzato collanine, braccialetti, anelli, segnalibri, fermacarte, spade, catane, trenini, macchinine, cornici…
Coi più grandi abbiamo costruito anche compostiere.
La fantasia dei ragazzi, con l’aiuto di esempi, è sempre stata in grado di creare nuove idee e nuovi
progetti. L’attività si è dimostrata idonea come integrazione ricreativo-didattica nelle scuole. Il laboratorio, si svolge, quindi, sotto la guida degli animatori e il controllo degli insegnanti.
Oltre agli stimoli per la manualità e la creatività, l’attività può fornire spunti di riflessione in materie quali botanica, ecologia, fisica, matematica…
Con i partecipanti più grandicelli, si può anche arrivare a evidenziare lo stretto legame tra alberi, legno e qualità dell’ambiente urbano.
Si possono, quindi, toccare temi di grande rilevanza civica, quali il dissesto climatico, la gestione dei rifiuti, il verde in città e la sua manutenzione, il mondo economico del verde, la filiera del legno e il suo mercato globale…
In sintesi, nell’avvicinarsi ai laboratori, i partecipanti possono entrare in contatto con il mondo ecologico, economico e culturale che riguarda il legno.
Ma, la SAP è stata, più volte, chiamata a svolgere le attività di laboratorio anche in eventi nel verde, quali feste familiari, programmi di associazioni, piccole fiere ecologiche locali...
In questo caso, tipicamente, i partecipanti sono più diversificati di
quanto sia la classe di una scuola, e sono, perlopiù, accompagnati da adulti a loro associati.
In questi casi abbiamo, spesso, osservato, come la collaborazione nella manipolazione manuale del legno rispondesse anche al bisogno profondo del giovane, desideroso di apprendere dall’adulto e anche dell’adulto, felice di mostrare e trasmettere una sua abilità. Abbiamo, quindi, visto come le attività fossero un momento positivo per lo sviluppo della fiducia reciproca e dei legami familiari. Momenti tanto più importanti di questi tempi, visto che, anche in casa, ogni componente del nucleo passa ore e ore isolato, di fronte allo schermo del suo computer o del suo smartphone.
Visto, anche che molti ricercato-
ri concordano nel sostenere che questo isolamento contribuisce al malessere che gli adolescenti vanno manifestando. E visto, infine che, molti giovani adulti attuali, abilissimi sulle tastiere, hanno bisogno loro stessi di stimoli di praticità, trovandosi, spesso, inibiti rispetto alle più elementari operazioni manuali, anche alla semplice scala domestica
Per lo svolgimento dei laboratori, negli anni abbiamo selezionato una rete di animatori dotati delle sensibilità e abilità necessarie:
• Empatia psicologica con i partecipanti e con gli adulti a loro associati;
• Abilità manuale nell’uso dei materiali e delle attrezzature;
• Creatività;
• Capacità didattica;
• Sensibilità e conoscenza di base di ecologia e ambiente. La nostra rete di contatti è emersa dai più vari percorsi di formazione e attività. Comunque, finora, quest’attività è stata, per la SAP, frequente, ma occasionale. Chi si è avvicinato come animatore l’ha fatto, quindi, non per cogliere un’opportunità d’impiego, ma per condivisione del progetto. Per alcuni, è stata anche un’opportunità per dare senso ad abilità e sensibilità raramente valorizzabili nelle attività di lavoro. Quindi, per vivere il bisogno di espressione creativa e vederne riconosciuto il valore, anche se solo con un rimborso spese. E, collateralmente, veder dato riscontro alle scelte
di sensibilità sociale e responsabilità ambientale.
Ordinando le tracce già lanciate, è possibile sostenere che i laboratori descritti possano portare secondo il Gruppo Di Lavoro Del Progetto SAP Legno Degli Alberi Di Roma, i seguenti benefici per i partecipanti:
1) BENEFICI
SOCIO-CULTURALI
• Maggiore equilibrio tra abilità digitale e abilità manuale: tutti gli adulti che si sono avvicinati ai nostri labs hanno condiviso quanto detto. A distanza di anni, alcuni ragazzi adolescenti, partecipanti delle nostre prime esperienze, ci hanno riferito che
l’aver fatto i laboratori, nella loro infanzia è stato un fattore positivo per la loro vita adulta.
• Stimolo positivo nei rapporti tra giovani e adulti. È verosimile sostenere che l’aver condiviso e condividere attività manuali possa essere d’aiuto nel gestire i percorsi di crescita, anche nel passaggio adolescenziale, oggi reso ancor più difficile dal gap generazionale creato dalla tecnologia digitale.
• Consapevolezza ambientale: a distanza di anni dalle nostre prime prove, abbiamo potuto verificare come lo svolgimento dei laboratori, soprattutto se,
ciclicamente, ripetuti, sia stato d’aiuto nel radicare nei partecipanti, e in una qualche misura anche negli adulti connessi e negli insegnanti, dei principi ambientali. In particolare, dalle esperienze fatte emerge la capacità di vedere l’utilità di ogni materiale e del legno, in particolare, come risorsa. Punti collegabili all’Agenda 2030, di cui tutti dovremmo tenere conto.
• Benefici diretti: in base alla nostra esperienza, stimiamo che in ogni incontro /classe o incon-
tro / gruppo, della durata di 2 ore, si valorizzino perlomeno 10 kg di legname. Di questi, circa 5 kg diventano scarto cellulosico, che può tornare, nel flusso dei rifiuti organici o di quelli cartacei, migliorandone la qualità. Ma 5 kg diventano manufatti duraturi, conservati nelle scuole e nelle case. Oggetti che si vanno a configurare, quindi, come stock persistenti di Carbonio. Un’inezia, se vista in rapporto alla massa totale delle risulte di potatura delle città. Ma non più tale,
se vista in rapporto alla potenziale valorizzazione in ogni scuola, in ogni parco… Infatti, può essere interessante valutare la seguente ipotesi quantitativa:
On-line si trova un dato: nel solo Comune di Roma, tra infanzia, primarie e secondarie di primo grado, sono presenti oltre 1.000 Istituti Scolastici.
Si formula la seguente ipotesi: nell’anno X l’Ambito Territoriale didattico di Roma lancia il “programma Legno”: solo 100 accol-
E OPERATORI DEL MONDO VERDE
Svolge attività di perizia, ricerca, consulenza, formazione, organizzazione e realizzazione nei seguenti settori:
• Alberi: perizie su salute e stabilità, coordinamento lavori di potatura e abbattimenti, eseguiti con le tecniche del “tree climbing” e non solo;
• Legno: valorizzazione del legno degli alberi della città, con la produzione di elementi d’arte, d’arredo e d’utilità, per interni ed esterni e la conduzione di laboratori didattici;
• Aree verdi: progettazione, realizzazione e manutenzione del verde alle varie scale, dal terrazzo, al giardino, al parco naturale;
• Nuova ruralità - multifunzionalità: promozione dei “servizi” che il territorio può offrire, quali fattorie didattiche e sociali, orti urbani, agro-club, giardini terapeutici…;
• Casa in campagna: assistenza tecnica per le colture, i giardini, le ristrutturazioni.
Conduce le proprie attività secondo le seguenti linee guida:
• Promuovere la conservazione della biodiversità anche nel verde in città e nel mondo rurale;
• Promuovere un rapporto attivo tra le aree verdi e i cittadini di ogni età e condizione;
• Promuovere il contenimento dello spreco e del disordine ambientale, quindi della produzione di rifiuti;
• Gestire il verde per il suo valore sia ecologico, sia culturale, sia economico;
• Sviluppare la “filiera del verde” come spazio d’impresa diffuso e accessibile.
Per perseguire i propri molteplici obbiettivi la rete SAP si è data natura giuridica di Associazione ed è aperta a chi ne condivide le linee guida e i programmi. Si configura, quindi, come “piattaforma di lancio” per chi desideri conoscere i settori citati e avviare una propria attività d’impresa o professionale.
gono l’idea di fare un ciclo annuale di 10 incontri per 10 classi. Si avrebbe un totale di 100 x 10 x 10 = 10.000 incontri in un anno. Sulla base della prudentissima stima fatta: 10 kg di legno utilizzato / per incontro, si avrebbe il consumo di: 10 x 10.000 = 100.000 kg di legname, cioè 1.000 quintali di legno, sottratti al triste destino della discarica.
Secondo la stima fatta, che la metà di questa massa sia convertita in manufatti duraturi, si otterrebbe un quantitativo di kg 50.000 di materiale non disperso = 500 quintali
Circa la metà della massa di legno è Carbonio. Quindi, si avrebbero 250 quintali di stock persistente di Carbonio, inglobati nelle “opere” dei ragazzi partecipanti per l’anno di lancio. Materiale cui verrebbe dato un senso ecologico, economico e culturale, sottraendolo alla trasformazione in gas di serra. CO2 (Anidride Carbonica) o CH4 (Metano), che sia.
Questo dato viene ottenuto considerando solo una parte minima delle scuole potenzialmente interessate. Escludendo, quindi, lo sviluppo in scuole private e d’altro
ordine, in aree verdi e in altri contesti…
Quanto detto potrebbe contribuire a far vedere a TUTTI gli attori potenzialmente coinvolti, come l’immensa massa di materiali legnosi che, necessariamente, emerge dalla gestione di sicurezza della “Foresta Urbana”, possa diventare una risorsa.
Tale da alimentare filiere diverse, dagli arredi per esterni, alla falegnameria corrente, al design, alla pedagogia… Quando, invece, ancora oggi, è incagliata nel delirio normativo – burocratico del rifiuto. Il prezzo di questa condizione, di cui ancora non capisco il “Cui Prodest”, lo paga l’ambiente, lo paga l’economia nazionale, con la
rinuncia a una preziosa risorsa locale, lo pagano bambini e ragazzi, e lo pagano anche i potenziali imprenditori e lavoratori che potrebbero operare nelle varie filiere coinvolte.
Infatti, solo per prendere in esame la componente laboratori, tornando all’ipotesi delle 100 scuole, si può esplicitare come, per condurre un laboratorio in una classe sono necessari, in media 3 animatori. Quindi, 10.000 incontri / anno, genererebbero, 30.000 giornate di lavoro creativo.
Perché il tema legno degli alberi di città parta e, con lui, si sviluppi il mondo dei Laboratori, è necessario che tutti i soggetti della filiera del verde e di quelle connesse capiscano a quali e a quante opportunità si va, oggi, rinunciando.
Since issue 378 of IL LEGNO, we introduced the URBAN FOREST column, spearheaded by Franco Paolinelli with his LAR project (Solid Wood from Rome’s Trees – and L.A.C. for other cities – launched in 1995) to promote the considerable amount of wood in cities: an under-exploited urban wood resource. The hope is to foster a dialogue between the Urban Wood theme and the rest of the established wood supply chain. The SAP Silvicultura Agrocultura Paesaggio Association also promotes biodiversity conservation in urban green spaces and diverts wood from landfills to foster creativity.
IN VAL DI SOLE, A MALÈ IN PROVINCIA DI TRENTO, IL 2 FEBBRAIO SCORSO ALL’INNOVATION CENTER ABBIAMO VISITATO “ARTENATURA”, IL LABORATORIO ARTIGIANALE DI ALESSIO ZANELLA, DOVE LA FUSIONE DI ELEMENTI NATURALI DÀ VITA CON LA LUCE A FORME D’ARTE GIÀ PRESENTI NEL BOSCO CREANDO DEGLI AMBIENTI INTRISI DI CALORE, ATMOSFERA E ARMONIA. GLI INGREDIENTI DELLA NARRAZIONE DELLA SUA ATTIVITÀ ARTIGIANALE RIPORTANO IL BOSCO IN CASA, CON I SUOI ALBERI, I TRONCHI, LE FOGLIE, I LICHENI, I FIORI…
Di ritorno dalla Val di Rabbi, una meravigliosa valle situata nella regione Trentino-Alto Adige nel
cuore delle Alpi italiane, dove insieme ad alcune professioniste del gruppo de Le Donne Del Legno – Cristina e Roberta Rizzi, e Giovanna Fongaro – abbiamo passato un fine settimana circon-
In questa fotografia di gruppo, da sinistra a destra: Sandra Mengon, Cristina Rizzi, Giovanna Fongaro, Roberta Rizzi, Alessio Zanella e Sonia Maritan; e nelle pagine successive diversi scorci del laboratorio ArteNatura: apllique, tavolini, la lamapada con il tronco in ciliegio, nella pagina a fianco il grande tavolo di Larice, una grande panca (inserita alle terme di Pejo) e gli elementi grezzi in fase di lavorazione.
date da maestose cime montuose immerse nella natura incontaminata del Parco Nazionale dello Stelvio e dove abbiamo incontrato Alessio Zanella che da quei boschi raccoglie la materia prima, non solo legno, ma anche foglie, fieno e licheni che riporta nei suoi manufatti e che rappresentano gli elementi della narrazione della sua attività artigianale. Il suo laboratorio ArteNatura si trova nella zona artigianale Innovation Center di Malè, capoluogo della Valle di Sole. Ci racconta che ha cominciato a lavorare come falegname generico, diventando un conoscitore delle specie legnose, degli alberi e del bosco. D’altra parte quando il legno si trasforma a mano, passaggio dopo passaggio, la sua lavorazione diventa spesso una passione. E, nel tempo, un po’ per caso, 8 anni fa, ha iniziato a fare qualcosa di un po’ diverso. «La prima cosa che ho fatto è stata una lampada – ci racconta Alessio Zanella –, ricavandola da un tronco di Larice tagliato a metà, svuotato tutto al centro e ricomposto inserendo la luce e col basamento in pietra locale».
In Val di Rabbi, nella Frazione di Somrabbi – Località Mas ab-
biamo visitato il Mas del Mezdì mountain chalet, un maso ristrutturato da poco che in gran parte era opera sua e dove il legno era ovunque, sia a parete e sia fra gli elementi di arredo; manufatti che ritroviamo anche presso ArteNatura facendo una visita del suo laboratorio, soffermandoci davanti a ogni suo lavoro, che ci descrive scrupolosamente, facendoci rivivere la genesi di ognuno di essi e riportandoci al profumo del bosco.
«ArteNatura nasce dal bisogno di far conoscere gli oggetti di arredamento e le lampade che ho creato – illustra l’artigiano –. La mia ambizione è quella di usare materiali semplici che si ritrovano in natura per creare oggetti di arredamento originali nel design e nelle forme, coniugando in questo modo la passione e il rispetto che da sempre nutro nei confronti della natura con la mia propensione alla manualità. Nella realizzazione di questi oggetti cerco di dar vita a delle sinergie tra
la semplicità dei materiali usati e le forme esuberanti adottate: i materiali che uso sono semplici mentre ricerco la complessità e l’originalità nelle forme e nell’accostamento dei diversi materiali fra loro».
C’è sempre il richiamo dell’albero, un ramo inciso su un pannello ligneo diventa elemento luminoso o magari l’elemento reale di un tronco e poi la parete fatta in tessuto...
E in generale, questo è un po’ il leitmotive, perché anche nella camera del maso – denominato Mas del Mezdì – c’era un tronco i cui rami proseguivano verso la parete diventando rami virtuali intagliati nel pannello di sfondo; rami retroilluminati che diventano lampada ed elemento decorativo.
Quindi ritorna sempre il dialogo con il bosco e la celebrazione del singolo albero…
«Sì, parto sempre dalla nostra natura – conferma Zanella –. Quello che abbiamo nei nostri boschi cerco di rivalorizzarlo con l’aiuto della luce».
Infatti, vedo esposte numerose
opere luminose: lavorazioni lignee che diventano soprattutto luci d’ambiente.
Nel suo atelier osserviamo una serie di pezzi finiti che abbiamo fotografato e che descriviamo per i lettori. C’è un tavolo lungo 2,20 metri realizzato con una fetta curva e piuttosto grande di un Larice che in mezzo ha una porzione in trasparenza composta da altri elementi naturali che nel bosco ritroviamo sullo stesso Larice: le foglie, il fieno e i licheni che “galleggiano” nella resina diventano il cuore di questo piano in legno massiccio. «Esatto, la porzione di resina con gli elementi naturali al centro della tavola di Larice è diventato un elemento estetico trovandosi esattamente in mezzo al tavolo di cui riprende la forma leggermente arcuata e il tronco stesso del Larice su una sua estremità, con tanto di rami e alcuni corpi luminosi più piccoli appesi, è il perno su cui questo grande piano a sbalzo si innesta. Un incastro realizzato su un lato di questa tavola
curva dove si inserisce il tronco di Larice che è diventato l’elemento strutturale».
C’è anche un portoncino particolare con delle parti fotografiche, c’è una gerla a muro, ci sono dei pannelli luminosi che riproducono la sagoma dei rami con applicate delle foglie vere. Parliamo più nello specifico del pannello di legno.
«Questo pannello di legno rappresenta un ramo di ciliegio e per realizzarlo ho usato le foglie vere del ciliegio che poi ho coperto con qualche millimetro di resina trasparente per fissarle».
È davvero ben riuscito questo pannello. Poi ci sono dei tavolini realizzati con delle porzioni di tronco con la parte d’appoggio che è luminosa. Il tronco è scavato…
«Il tronco è vuoto e in esso ho messo il portalampade, ho posizionato una lastra di policarbonato bianco e ho lasciato due centimetri di spessore per posizionare gli elementi naturali, in un caso fieno, fiori e la stella alpina coordinate all’intaglio di foglie di be-
tulla sul tronco, o ancora le foglie di vite riprese anche nell’intaglio sul tronco, e ancora un terzo che ha un misto di fiori rossi, petali di rosa, di margherita, di fiordaliso, e un intagliato sul tronco di un ramoscello con delle gemme. Poi c’è anche un pannello appeso che potrebbe essere il pannello di fondo di un letto o anche altro con delle porzioni di pietra e una cornice a U, nel quale la pietra fa da basamento, che raccoglie del-
le foglie e del fieno sotto vetro. Al centro torna l’incisione di un ramo che diventa anche parte luminosa dell’opera. Tutto è retroilluminato da strisce a led».
Una grande panca attira la nostra attenzione…
«Si tratta di un tronco di Larice locale tagliato in sette fette in senso longitudinale poi “ricomposto” e inframezzato da strisce led inserite spessorando ogni fetta di due centimetri, di cui si può apprezzare la fiammatura. Questo tronco riassemblato è un pezzo che pesa un quintale perché ogni fetta è massiccia. Poi abbiamo un tronco vero con delle luci che escono da alcuni rametti troncati, dei rami con fogliette vere appese e il basamento luminoso di vetro – a forma quadrata con cornice di legno – che mette in rilievo le foglie in trasparenza. Alle pareti sono appese numerose applique costituite da porzioni di tronco e incisioni con la mia tipica fogliolina, in questo caso un ramoscello con delle gemme».
Si tratta di incisioni molto minute,
con quale utensile le realizzi? Il legno è lasciato al naturale?
«Si tratta di disegni talmente minuziosi e piccoli che un centro di lavoro non li potrebbe realizzare, quindi li faccio a mano e non è sottoposto a nessun trattamento come ogni manufatto che realizzo».
Il laboratorio è ricco di manufatti e il nostro giro continua…
«Questo è un tronco di Cirmolo che nasce nella parte occidentale della Val di Sole, il famoso legno profumato!
Si va a prendere nel bosco, dopo aver chiesto il permesso ai forestali che ti lasciano tagliare qualche albero secondo loro idoneo. La prima fase è spellarlo tutto, poi viene tagliato a metà, quindi viene svuotato, poi viene tagliato ancora a metà per creare i quattro spicchi, poi lo riassemblo, creando spicchi irregolari, con due lampadine a led, una sotto e una sopra. Infine, il basamento può essere in pietra locale, di acciaio, di vetro o di altri materiali».
Questo è molto essenziale con un esito estetico apprezzabile. Un altro elemento sembra una sorta di quadro…
«È una betulla fatta sullo stile del ciliegio che abbiamo già descritto, con il suo ramo che si appoggia a parete e poi continua come incisione a soffitto in versione di betulla virtuale, nel senso che è stata riprodotta artificiosamente da me. In pratica il tronco verticale è vero, ha delle luci nella parte verticale con dei rami troncati, poi una porzione di ramo vero diventa un’incisione a soffitto che rappresenta l’estensione dell’ultimo ramo reale, diramandosi ancora...
Il tutto è parte di un unico concept luminoso che la sera crea una luce d’atmosfera davvero suggestiva».
Una luce d’atmosfera del tutto originale. Lo stilema di ArteNatura è la natura stessa! Natura chiama natura, in ogni sua componente, per cui ci sono anche delle composizioni fatte con il fieno che ho osservato anche nel maso visitato questa mattina e che adesso ritroviamo qui, nel tuo laboratorio!
«Si tratta di un tessuto di lino di due millimetri, sul quale vengono pressati fieno e fiori miscelati a colle naturali, quindi un prodotto cento per cento naturale, che si può usare da mettere direttamente sul muro, dietro a un letto per creare una testata, etc. Nel Mas del Mezdì, ad esempio, ho creato un’ampia parete di fondo caratterizzata da questo tessuto e su cui è stato dipinto un bosco stilizzato. Con questo tessuto realizzo anche le applique a parete e i corpi luminosi pendenti che vedete qui esposti, ad esempio quelli sopra il tavolo prima descritto, cilindri,
più o meno grandi, realizzati con lo stesso tessuto e posizionati ad altezze diverse».
Il mobile che contiene attrezzature e cose varie legate alla sua attività lo ha realizzato Alessio Zanella, naturalmente!
«Sicuramente si evidenzia di questo armadio a due ante in Larice, solamente spazzolato e lasciato grezzo con tutti i suoi nodi, l’andamento obliquo della parte terminale e gli inserti di granito e tonalite che caratterizzano anche i manici».
E poi il tronco lasciato così come lo hai trovato…
«Questo è proprio il tronco, così come l’ho trovato nel bosco, con tutta la complicazione che ha comportato portamelo nel mio laboratorio. L’ho scavato, pulito dagli aghi di pino in tutte le sue intercapedini e all’interno ho inserito un punto luce, finendolo semplicemente con una mano di olio. Il filo che alimenta la lampadina è nascosto, in modo che non si veda e che la bellezza del tronco rimanga “integra”».
Cosa ti dà fare questo mestiere e lavorare il legno?
«Stimola la mia creatività e mi dà la soddisfazione di creare pezzi unici per qualcuno da tronchi che sono anch’essi irripetibili. Ad esempio per un appartamento a Madonna di Campiglio ho realizzato 500 stelle a mano illuminate e appese al soffitto di legno e in un altro caso ho realizzato i due segni zodiacali dei proprietari di casa. Qui in laboratorio potete vedere un pannello personalizzato su richiesta con incise delle note musicali che corrispondono a uno spezzone di una canzone».
Un mestiere che in questi otto anni ti ha portato a rispondere a richieste che forse non avevi immaginato, per realizzare progetti su misura.
«Creare degli ambienti personalizzati in casa è diventato il mio obiettivo, per dare forma al mio slogan: creare calore, atmosfera e armonia nelle case».
Una fusione di elementi naturali per dar vita con la luce all’arte già presente in natura: come promuovi ArteNatura?
«Soprattutto per mezzo del passaparola e anche attraverso il sito che servirebbe però promuovere. Il passaparola attraverso i miei lavori si amplifica, ad esempio è stato importante il lavoro fatto alle terme di Pejo, a Peio Fonti in provincia di Trento, dove fra tanti turi-
sti c’era un romano. E lui a Roma ha voluto portarsi un pezzo di Val di Sole e così ho creato dei manufatti particolarissimi. Il tipo di lavoro che facciamo è molto specifico e molto particolare. Ogni pezzo è unico come lo è ogni tronco! Infatti qui puoi vedere 4 o 5 tronchi, e ogni tanto devo andare a rifornirmi in montagna, dove la forestale indica quale sia possibile tagliare. Questo vale per tutte le specie legnose, dai Cirmoli che sono in una zona un po’ ristretta, agli Abeti e i Larici. Devo andare a visionare la pianta di cui cerco i diametri che servono a me, non la prima che capita, e prendo quello che penso mi serva. Secondo quello che intendo fare con la pianta devo anche valutare un po’ la curvatura, per una panca non scelgo un tronco dritto ma quello un po’ curvo, perché è bello da vedere».
On February 2nd, at the Innovation Center in Val di Sole, in Malè, in the province of Trento, we visited “ArteNatura,” Alessio Zanella’s artisan workshop, where the fusion of natural elements brings to life, with light, art forms already present in the forest, creating environments imbued with warmth, atmosphere, and harmony. The narrative elements of his artisanal work bring the forest home, with its trees, trunks, leaves, lichens, and flowers...
Returning from Val di Rabbi, a stunning valley located in the Trentino-Alto Adige region in the heart of the Italian Alps, where, together with some professionals from the Le Donne Del Legno group—Cristina and Roberta Rizzi, and Giovanna Fongaro—we spent a weekend surrounded by majestic mountain peaks and immersed in the pristine nature of the Stelvio National Park. We met Alessio Zanella, who collects raw materials from those forests—not just wood, but also leaves, hay, and lichens—which he incorporates into his creations, representing the narrative elements of his artisanal work.
His ArteNatura workshop is located in the Innovation Center artisanal area of Malè, the capital of the Valle di Sole. He tells us that he began working as a general carpenter, becoming an expert in wood species, trees, and the forest. On the other hand, when wood is transformed by hand, step by step, its processing often becomes a passion. And, over time, somewhat by chance, eight years ago, he began making something a little different. “The first thing I made was a lamp,” Alessio Zanella tells us, “carving it from a larch trunk cut in half, hollowed out in the center, and reassembled, inserting the light and placing a base in local stone.
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LE TECNOLOGIE WEINIG SOLID LINE IN UNA REALTÀ PRODUTTIVA “SPECIALE”, QUELLA DI BS MULTISERVICES A FERNO IN PROVINCIA DI VARESE, CHE VIVE FRA DUE “MONDI PRODUTTIVI”: ARREDAMENTI SU MISURA E CASETTE PER GIARDINO ED ESTERNI IN GENERE DA UNA PARTE, E DALL’ALTRA: CASSE, GABBIE, PIANALI CON LEGNAME TRATTATO HT PER SODDISFARE LA DOMANDA DEL VICINO AEROPORTO.
di Pietro Ferrari
BS Multiservices è una realtà particolare, situata a Ferno in provincia di Varese, a pochi chilometri dall’aeroporto di Malpensa. La sua posizione al centro di un comprensorio di grande prosperità tra Svizzera e Lombardia l’ha portata a imboccare con successo la strada della produzione degli arredamenti su misura e di casette per giardino ed esterni in genere sia per il privato sia per il contract. Ma la vicinanza al grande aeroporto di Malpensa aveva già fatto nascere un’attività produttiva del tutto diversa: la creazione di casse, gabbie, pianali con legname trattato HT, nonché la supervisione delle operazioni di carico e scarico container. Due mondi diversi che, per BS Multiservices, sono accomunati da un denominatore unico: la qualità e l’affidabilità nella lavorazione. Così la creatività e lo stile nella produzione degli arredi trovano riscontro nella precisione e nella solidità dell’imballo, mentre gli imballi, spesso destinati a manufatti di pregio e valore, trovano un riscontro di eleganza ed este-
tica nella cultura mobiliera delle maestranze e dei progettisti. È anche naturale che nella scelta delle tecnologie utilizzate, BS Multiservices abbia scelto il colore verde di Weinig e quello arancio di Holz-Her per fornirsi di quelle tecnologie “verde-arancio” che, nate in un unico gruppo di riferimento, potevano portare a risultati di eccellenza sia nella la-
vorazione del legno massello sia nella lavorazione del pannello. Sulla rivista Il Legno “raccontiamo” le tecnologie Holz-Her (che dall’ultima Ligna ci abitueremo a chiamare “Weinig Panel Line”) utilizzate dall’azienda e viste in funzione durante la nostra visita, mentre rinviamo il lettore alla nostra rivista L’Industria del Mobile per parlare delle macchine Weinig
(Weinig Solid Line) che vengono utilizzate con successo nella lavorazione del massello. Facciamo precedere la visita allo stabilimento da una chiacchierata con Emanuele Brusamolin che conosce bene entrambi gli aspetti dell’azienda e si occupa delle tecnologie produttive a 360 gradi. Sono con noi per l’occasione Marco Cavinato e Mauro Tosco di Weinig Panel Line e Bruno Tognon che con la IMMCO impianti è partner storico di Weinig Solid Line. Domandiamo a Emanuele Brusamolin come viene gestita la produzione
«Svolgiamo tutto internamente –ci risponde – e siamo specializzati, a livello del personale, in due team diversi sulle diverse tecnologie per il massello e per il pannello. Sono otto persone in totale che si occupano dell’aspetto tecnico-produttivo interfacciandosi direttamente con i progettisti e i designer».
Nella realizzazione degli imballi voi utilizzate tecnologie Weinig Solid Line. Quali erano le vostre esigenze nella fase in cui avete iniziato questa fase di investimento?
«Migliorare la qualità e aumentare
la ripetibilità – risponde Emanuele Brusamolin a Pietro Ferrari –, cioè cercare di eliminare la parte di errore: questo ha comportato di investire in macchine con un elevato livello di automazione e anche di ottenere una migliore gestione degli scarti. Senza trascurare l’importanza di un’elevata velocità produttiva».
Cos’avete fornito a BS Multiservices?
« Noi abbiamo fornito all’azienda tre macchine – risponde Bruno Tognon a Pietro Ferrari –, che coprono praticamente la possibilità di risolvere qualsiasi problematica produttiva e di imballo: siamo partiti dalla troncatura con una Dimter C700 Plus e una Raimann perché tutto quello che noi vediamo come pezzo finale di imballaggio parte dalla misurazione del legno e dalla sua troncatura. Qui BS Multiservices ha la possibilità di inserire liste di taglio, tagliare e produrre just in time ».
Le due macchine – Raimann e
Dimter – possono tagliare qualsiasi sezione di Abete: mentre precedentemente dovevano accettare certi limiti e dovevano risolvere il problema manualmente, oggi lo fanno in automatico, senza alcun rischio e con la massima precisione. Così hanno risolto brillantemente il problema del taglio e della troncatura.
In seconda battuta c’è la piallatura: la piallatrice è una Weinig 50, una macchina storica, sempre aggiornata, che garantisce una finitura precisa e una forte ca-
pacità di asportazione, poiché la macchina è potente e permette di rimuovere grosse sezioni. Questo garantisce la possibilità di fornire un buon prodotto finale.
C’è anche un aspetto estetico di questo prodotto? Non è un imballo grezzo?
«I nostri, sono più pezzi di arredamento piuttosto che imballi –puntualizza Emanuele Brusamolin –: sono bianchi, puliti, lisci, non sono superfici grezze, e questo viene apprezzato dai clienti».
Questo perché i vostri clienti vi chiedono che anche nell’imballo ci sia un contenuto di eleganza: sono oggetti che hanno un valore intrinseco di una certa importanza?
«Sì – conferma Emanuele Brusamolin –, imballiamo pezzi meccanici complessi di notevole valore. Quindi anche i clienti apprezzano l’imballo bello che è un valore percepito maggiore. In sostanza l’estetica è un valore aggiunto al materiale che viene lavorato».
Queste tecnologie si sono rivelate amichevoli dal punto di vista dell’utilizzo? Avete imparato presto?
«Non abbiamo avuto periodi di fermo produzione – assicura Emanuele Brusamolin –, siamo riusciti subito a integrare i nostri processi dalle macchine vecchie a quelle nuove. Abbiamo avuto l’opportunità di fare istruzione personale con i tecnici Weinig».
C’è stato, quindi, un bel movimento di tecnici del Gruppo. Il riscontro è stato dunque molto positivo sia sul lato “arancio” sia sul lato “verde” (sia sulla linea pannello sia sulla linea massello).
«È stata fatta un’analisi delle macro-aree pannello e massello ma in realtà al loro interno si spazia anche nel settore dell’arredamento per esterni in cui BS Multiservice opera in tutto il mondo. Infatti ci serve molta versatilità per lavorare articoli che sono un po’ all’incontro tra il pannello e il massello (casette, parchi gioco eccetera)».
C’è dunque una sinergia tra le due anime dell’azienda?
«Abbiamo una particolarità: siamo attrezzati in modo tale da poter far
fronte praticamente a qualsiasi richiesta di lavorazione, contrariamente alla consuetudine per cui se si chiede a un’azienda che lavora pannello di lavorare dettagli o parti in massello questo diventa un problema e viceversa».
Questo per voi è, invece, il vostro pane quotidiano ...avete avuto mai la tentazione di fare anche terzismo?
«In effetti operiamo anche come terzisti».
«Questa loro caratteristica di doppio standard era molto diffusa negli anni Settanta-Ottanta – racconta Bruno Tognon –, quando le falegnamerie facevano un po’ tutto. Poi piano piano si sono delegate certe attività a terzi esterni, specializzandosi, nel caso della maggior parte di aziende, su pochi o su un singolo prodotto. Questo ha comportato nel caso delle aziende la perdita della capacità di lavorare a 360 gradi».
Questa osservazione è preziosa, perché sarà sempre più importante recuperare anche margini diversi, considerato che “fare in casa” determinate lavorazioni crea risparmi opportuni. Quali sono le vostre linee di sviluppo?
«Parlando a nome della BS Multiservices – conclude Emanuele Brusamolin – penso che l’obiettivo sia sempre quello di crescere, di migliorare e continuare sulla stessa linea per far crescere il livello di qualità produttiva e la soddisfazione del cliente. Bruno Tognon con la IMMCO per Weinig Solid Line è sempre a disposizione per raggiungere questi e altri obiettivi».
Weinig Solid Line technologies in a unique production facility, that of BS Multiservices in Ferno, in the province of Varese, which exists between two “production worlds”: custom-made furniture and garden sheds and outdoor spaces in general, on the one hand, and crates, cages, and platforms made from HT-treated wood on the other, to meet the demand of the nearby airport.
BS Multiservices is a unique company, located in Ferno, in the province of Varese, a few kilometers from Malpensa Airport. Its location at the heart of a highly prosperous district between Switzerland and Lombardy has led it to successfully embark on the production of custom-made furniture and garden sheds and outdoor spaces in general, for both private and contract use. But its proximity to the large Malpensa Airport had already given rise to a completely different production activity: the creation of crates, cages, and platforms made from HT-treated wood, as well as the supervision of container loading and unloading operations.
Two different worlds that, for BS Multiservices, share a single common denominator: quality and reliability in workmanship. Thus, the creativity and style of furniture production are reflected in the precision and sturdiness of the packaging, while the packaging, often intended for valuable and prestigious products, finds an elegant and aesthetic counterpart in the furniture-making culture of the craftsmen and designers.
It’s also natural that, in selecting the technologies used, BS Multiservices chose Weinig’s green and Holz-Her’s orange to provide itself with those “green-orange” technologies that, developed by a single reference group, could lead to excellent results in both solid wood and panel processing.
In Il Legno magazine, we “describe” the Holz-Her technologies (which since the last Ligna we’ve gotten used to calling the “Weinig Panel Line”) used by the company and saw in action during our visit. We also refer readers to our magazine, L’Industria del Mobile, to discuss the Weinig machines (Weinig Solid Line) used successfully in solid wood processing.
We precede the factory tour with a chat with Emanuele Brusamolin, who knows both sides of the company well and covers all aspects of production technologies. Joining us for the occasion are Marco Cavinato and Mauro Tosco of Weinig Panel Line, and Bruno Tognon, whose IMMCO impianti is a longtime partner of Weinig Solid Line.
We ask Emanuele Brusamolin how production is managed.
“We do everything in-house”, he replies, “and we have two different teams specializing in the various solid wood and panel technologies. There are eight people in total who deal with the technical-production aspect, interfacing directly with the planners and designers”.
GIANFRANCO MAGRI, PERITO ESPERTO PER DANNI CAUSATI DA TARLI, TÈRMITI, UMIDITÀ NEI BENI CULTURALI E CIVILI, RIPRENDE LA PUBBLICAZIONE DELLA SUA
RUBRICA ARTIS SERVARE (PUBBLICATA FINO AL NUMERO 379) TRATTANDO DI RISTRUTTURAZIONE, QUINDI DELLA CONSERVAZIONE CHE RAPPRESENTA L’ANIMA
DEL GRUPPO OLYMPO E L’INTERFACCIA PROCEDURALE DELLA PROGETTAZIONE DI GQL (GRUPPO QUALITÀ LEGNO, ASSOCIAZIONE CHE CURERÀ LA CONVEGNISTICA
LEGATA AL LEGNO AL CONSUETO APPUNTAMENTO DI RESTRUCTURA A TORINO) DI CUI LUI È IL SEGRETARIO.
di Gianfranco Magri
PIANIFICAZIONE SINERGICA, SUPPORTO SCIENTIFICO, REALIZZAZIONE IN CANTIERE
Quanto segue vale per il legno, ma anche per carta, manufatti di origine animale e vegetale, reperti zoologici.
Per assicurare la durabilità del le-
gno nel tempo è necessario contestualizzarlo, in senso, sia temporale, sia spaziale (fig.1 - Durabilità del legno).
La dimensione temporale considera il percorso lungo le tappe della filiera del legno e, per ognuna, le specifiche azioni di tutela da attuare.
La dimensione spaziale considera il rapporto di infestazioni e re-infe-
stazioni crociate, che si svolge fra manufatti lignei nello stesso ambito, fra locali adiacenti e fra interno ed esterno. La Conservazione Preventiva considera tutti i processi in atto, armonizzandone l’approccio tramite sinergie coordinate
La durabilità è un processo di tutela che si snoda lungo la filiera del legno e che si tramanda di tappa in
tappa, sia prima, sia dopo la messa in opera di legno strutturale e la messa a dimora di manufatti d’arte e d’arredo. Il senso di responsabilità è il filo conduttore che può ispirare tutti gli operatori lungo le tappe della filiera del legno.
Diagnosi, cura, messa in sicurezza, prevenzione, monitoraggio, manutenzione sono le tappe del processo di Conservazione Preventiva, da attuarsi per la durabilità nel tempo delle opere lignee dopo la loro messa in opera, o a dimora.
Prevenzione nella fase iniziale e manutenzione in quella finale, sono i due poli che, giunti alle ultime fasi della filiera del legno, ne garantiscono la conservazione; sono princìpi che vanno assimilati consapevolmente e trasmessi a coloro che ne saranno i depositari finali.
PROCESSO
La durabilità del legno è il valore che, in tutte le tappe della sua filiera, ogni operatore riceve dall’operatore della tappa precedente ed è tenuto a conservare e trasmettere all’operatore di quella successiva (fig. 2 - Processo di durabilità). Il percorso della durabilità inizia dal disboscamento e prosegue con lavorazione, stoccaggio, alle-
stimento, messa a dimora delle opere finite; termina nella fase della conservazione.
Una riduzione concettuale diffusa nel mondo dei professionisti del legno considera il proprio compito circoscritto nel ruolo contingente affidato, slegato dalla visione di processo e concentrato su valori pragmatici e utilitaristici, spesso di corto respiro (fig. 3 - L’unione fa la forza).
Manca, in questa visione, la consapevolezza del proprio ruolo nel processo di durabilità del legno, ri-
tenendolo un valore che va oltre la designazione dall’incarico, il quale inizia con l’affido e termina con la classica consegna delle chiavi nelle mani del committente. Giocano un ruolo anche:
• l’erronea concezione che il proprio ruolo sia svincolato dalle sinergie con altre professioni, pur complementari e necessarie per assicurare la continuità del processo di durabilità del legno nel tempo (fig. 4 – Consegna chiavi in mano).
• l’attribuzione di gerarchie di me-
rito fra le competenze, in cui manca la cognizione di quanto sia illecita, perché ognuna, nel proprio ruolo, concorre alla realizzazione dei progetti assegnati, non solo nella propria contingenza, ma nella loro globalità
Ciò rende secondaria l’idea che la durabilità del legno nel tempo debba rientrare fra gli obiettivi di ogni professionalità, come corollario della competenza
La rinuncia a considerare le circostanze precedenti al proprio incarico non consente di rimediare a errori eventualmente commessi.
La rinuncia a sapere quali saranno i programmi futuri non consente di intervenire con adeguate misure di sicurezza e prevenzione, a discapito della qualità e rischiando di compromettere quanto fatto (fig. 5 - Parcellizzato-integrato).
La trincea della competenza parcellizzata non consente di coordinarsi, per ottenere migliori risultati complessivi.
Le infestazioni di tarli non sono accadimenti statici, ma esito di un processo dinamico che, nello stesso ambiente, coinvolge tutti i
manufatti lignei presenti, sottoponendoli a continue e reciproche re-infestazioni crociate. Ciò rende, non solo inutile, ma dannosa ogni disinfestazione selettiva che privilegi singoli manufatti, tralasciando gli altri, per motivi di valore intrinseco, o affettivo (fig. 6 - Re-infestazioni crociate).
Quando un manufatto è infestato, prima o poi lo sono anche tutti gli altri nello stesso ambiente.
Il controllo visivo è ingannevole circa la situazione reale, perché la lunghezza dei cicli biologici dei tarli varia da 8 mesi a 17 anni, a seconda della specie, dell’altitudine e delle condizioni ambientali; manufatti apparentemente sani possono avere in corso infestazioni ancora occulte, perché gli
sfarfallamenti, che annunciano la fine del ciclo e la fase riproduttiva, possono palesarsi dopo molti anni.
Gli attacchi di tarli e tèrmiti possono avvenire, sia dagli ambienti adiacenti, sia dall’esterno
Ciò comporta la necessità di mettere in sicurezza gli ambienti, sia quelli disinfestati, sia quelli sani, attuando misure preventive di proofing con barriere meccaniche anti-intrusione e disinfestazione permanente con trappole di cattura (fig. 7 - Pluri-provenienza xilofagi).
Ciò consente di attuare, insieme alle disinfestazioni, un processo contrapposto a quello di degrado, con caratteristiche di sicurezza e prevenzione (fig. 8 - Processi contrapposti).
La Conservazione Preventiva, secondo Giovanni Urbani, nota anche come “Manutenzione Programmata”, si concentra sulla creazione di condizioni ambientali stabili e ideali, per prevenire il degrado dei beni culturali. Urbani la definisce come un sistema di interventi non invasivi, attuati in modo programmatico e continuo, volti a contrastare le cause di deterioramento prima che i danni si manifestino. L’obiettivo è minimizzare i rischi tramite il monitoraggio costante e il controllo di fattori ambientali come umidità, temperatura, luce, agenti biotici di degradazione e inquinanti (fig. 9prevenire per conservare).
La sua filosofia si basa sull’idea che sia più efficace ed economico prevenire il danno piuttosto che restaurare un’opera già compromessa.
SISTEMA H.A.C.C.P. DI PREVENZIONE PER LA SICUREZZA
L’H.A.C.C.P. (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un sistema di autocontrollo igienico-sanitario, originariamente per l’industria alimentare e farmaceutica, che mira a garantire la sicurezza dei
Gianfranco Magri, an expert expert for damage caused by woodworms, termites, and moisture to cultural and civil property, resumes his column, artis servare (published up to issue 379), dealing with renovation and conservation, which represents the spirit of the olympo group and the procedural interface of gql design (Gruppo Qualità Legno, the association that will organize the wood-related conference at the regular restructura event in Turin), of which he is secretary.
prodotti. Si basa sull’identificazione, la valutazione e il controllo dei pericoli significativi per la salute dei consumatori (fig. 10 – HACCP).
La metodologia si articola in sette principi fondamentali:
1. Analisi dei rischi (Hazard Analysis): identifica i potenziali pericoli (biologici, chimici, fisici).
2. Identificazione dei punti critici di controllo (Critical Control Points - CCP): Individua le fasi del processo in cui si possa eliminare o ridurre il rischio.
3. Definizione dei limiti critici: stabilisce i valori di tolleranza per ogni CCP.
4. Definizione delle procedure di monitoraggio: monitoraggio costante dei CCP.
5. Definizione delle azioni correttive: cosa fare quando i limiti critici non sono rispettati.
6. Definizione delle procedure di verifica: controlli periodici per assicurare l’efficacia del sistema.
7. Definizione delle procedure di registrazione: tenuta di registri documentali.
L’applicazione del modello HACCP (fig. 11) alla Conservazione Preventiva, ideata da chi scrive, rappresenta un’evoluzione metodologica che trasforma l’approccio filosofico in piano d’azione strutturato e scientificamente misurabile.
LA CATTEDRALE DI NOTRE-DAME, UNO DEI SIMBOLI PIÙ ICONICI DI PARIGI, È STATA
GRAVEMENTE DANNEGGIATA DA UN DEVASTANTE INCENDIO IL 15 APRILE 2019. DOPO QUESTO TRAGICO EVENTO, È STATO AVVIATO UN IMPORTANTE INTERVENTO DI RESTAURO, CHE HA RICHIESTO OLTRE CINQUE ANNI DI LAVORO E UN INVESTIMENTO DI 700 MILIONI DI EURO. OGGI IL RESTAURO È FINALMENTE COMPLETO, MA UNA DOMANDA CONTINUA A EMERGERE: COME POSSIAMO PREVENIRE TRAGEDIE SIMILI IN FUTURO?
sicura e una prevenzione più efficace di danni futuri.
Roderick Bates, Director of Corporate Development di Chaos, ha spiegato: «Il rendering 3D ha permesso di ricostruire virtualmente ogni elemento architettonico della Cattedrale con una precisione e un livello di dettaglio impossibili da raggiungere con le metodologie tradizionali. Grazie a questa tecnologia, gli esperti sono stati in grado di eseguire un restauro accurato, che ha reso l’edificio più sicuro e resistente anche per il futuro». La scansione laser della Cattedraa cura della redazione
Una risposta arriva da Chaos, azienda specializzata nelle soluzioni di rendering 3D, che offre tecnologie avanzate capaci di creare modelli digitali estremamente precisi. Le innovazioni tecnologiche rappresentano un’opportunità fondamentale per proteggere e preservare il patrimonio culturale, facilitando una gestione più
le, effettuata 4 anni prima dell’incendio dall’esperto d’arte Andrew Tallon per un altro progetto, ha fornito un modello fondamentale per il restauro. Successivamente il rendering 3D ha permesso di simulare disastri, come incendi e allagamenti, per identificare i rischi potenziali e progettare soluzioni in grado di garantire la sicurezza del monumento nel lungo periodo. Grazie a questa tecnologia, il processo di restauro è stato accelerato: il team ha potuto collaborare per valutare rapidamente i danni, sovrapporre mappe storiche e immagini post-incendio, e sviluppare soluzioni precise per il recupero.
DEI TEMPI DI RESTAURO CON IL RENDERING 3D
L’utilizzo di tecniche tradizionali per la valutazione dei danni è estremamente dispendioso sia in termini di tempo sia di lavoro. Grazie a rendering 3D immediati e dettagliati, i team responsabili del restauro possono sovrapporre le mappe storiche alle immagini successive al disastro, valutando rapidamente l’entità dei danni e l’integrità strutturale. Una volta ottenute queste informazioni, i progettisti possono stimare con precisione la manodopera e i materiali necessari, ottimizzando l’efficienza degli sforzi per il recupero e controllando i costi. Inoltre, il modello 3D diventa una risorsa preziosa per la manutenzione continua, al fine di garantire la conservazione del restauro. Il team di restauro – architetti, ingegneri, operai edili e restauratori – può lavorare in modo collaborativo utilizzando il rendering. Tale approccio garantisce che il processo si svolga in modo fluido, consen-
tendo a ogni squadra di percepire l’impatto dei propri interventi sul progetto nel suo complesso. Inoltre, quando si trattano tesori nazionali come Notre-Dame, l’opinione pubblica è fondamentale per i progettisti, in quanto è il pubblico la parte più interessata al progetto. Così, per sensibilizzare le parti in causa, sono stati presentati ai cittadini parigini quattro rendering
3D, consentendo loro di votare il progetto preferito. Durante l’intero processo di restauro è stato quindi raggiunto il giusto equilibrio tra competenze e sensibilità del pubblico. Mentre il rendering 3D si è chiaramente rivelato fondamentale per il restauro di Notre-Dame, il suo potenziale più ampio risiede nella salvaguardia di futuri progetti di conservazione storica.
Fondata nel 1997, Chaos è un’azienda specializzata a livello mondiale nelle tecnologie di progettazione e visualizzazione e rivoluziona il processo creativo con il suo ecosistema integrato end-to-end. Semplificando e accelerando i workfload, Chaos consente agli utenti di migliorare la creatività e di promuovere l’innovazione.
L’azienda si rivolge a diversi settori, tra cui l’architettura e il design, i media e l’intrattenimento e l’e-commerce di prodotti, con una suite completa di prodotti che supportano ogni fase del processo di progettazione e visualizzazione: dall’ideazione e dalla visualizzazione in tempo reale al rendering fotorealistico, alla progettazione guidata dall’intelligenza artificiale e alla documentazione automatizzata.
Il portfolio di Chaos comprende:
• Enscape, un plugin per il rendering in tempo reale e la realtà virtuale di alta qualità;
• V-Ray, un renderizzatore basato sulla fisica che è stato premiato con un Academy Award e un Engineering Emmy;
• Corona, un motore di rendering fotorealistico ad alte prestazioni;
• Anima, un software di animazione 3D/4D per aggiungere persone e folle realistiche alle visualizzazioni.
• Cylindo, una piattaforma di visualizzazione di prodotti di arredamento in 3D per l’e-commerce;
• Versa, un’applicazione di visualizzazione basata sull’AI.
Con sede centrale a Karlsruhe, in Germania, Chaos ha uffici in 11 città del mondo.
INNOVAZIONE PER IL FUTURO: PREVENZIONE E SICUREZZA NEI
MONUMENTI STORICI
Oltre alla conservazione, un altro aspetto fondamentale emerso dal restauro della Cattedrale di Notre-Dame è il concetto di “future-proofing” ovvero l’utilizzo del rendering 3D per simulare eventi catastrofici e prevedere potenziali rischi, come incendi, allagamenti o disastri naturali. Le simulazioni permettono di identificare vulnerabilità e di progettare sistemi di sicurezza più efficaci, garantendo che gli edifici siano protetti meglio da eventi imprevisti. L’integrazione della tecnologia BIM (Building Information Modeling) permette di testare la reazione dei materiali in caso di incendio e di ottimizzare il posizionamento di dispositivi di sicurezza come allarmi e sprinkler Ciò consente di individuare eventuali conflitti tra queste misure di
sicurezza e la configurazione architettonica, assicurando una più sicura evacuazione in caso di emergenza. Inoltre, la collaborazione tra architetti, ingegneri, restauratori e operai edili è stata facilitata dall’uso del rendering 3D, che ha garantito una comprensione condivisa di ogni aspetto del progetto. Le catastrofi naturali possono verificarsi in qualsiasi momento, distruggendo punti di riferimento
THE VIRTUAL RESTORATION OF NOTRE-DAME
Notre-Dame Cathedral, one of Paris’s most iconic symbols, was severely damaged by a devastating fire on April 15, 2019. Following this tragic event, a major restoration project began, requiring over five years of work and an investment of 700 million. Today, the restoration is finally complete, but a question continues to arise: how can we prevent similar tragedies in the future?
An answer comes from Chaos, a company specializing in 3D rendering solutions, which offers advanced technologies capable of creating extremely precise digital models. Technological innovations represent a fundamental opportunity to protect and preserve cultural heritage, facilitating safer management and more effective prevention of future damage.Roderick Bates, Director of Corporate Development at Chaos, explained: “3D rendering has made it possible to virtually reconstruct every architectural element of the Cathedral with a precision and level of detail impossible to achieve with traditional methods. Thanks to this technology, the experts were able to carry out a thorough restoration, making the building safer and more resilient for the future.
The laser scan of the Cathedral, carried out four years before the fire by art expert Andrew Tallon for another project, provided a fundamental model for the restoration. Subsequently, 3D rendering allowed them to simulate disasters, such as fires and floods, to identify potential risks and design solutions to ensure the monument’s long-term safety. Thanks to this technology, the restoration process was accelerated: the team was able to collaborate to quickly assess the damage, overlay historical maps and post-fire imagery, and develop precise recovery solutions.
culturali e mettendo in pericolo la vita delle persone. Un software di rendering 3D può anche riprodurre alcuni aspetti di uno scenario di emergenza, come le vittime, il fumo e i detriti. Queste rappresentazioni strutturali consentono di simulare diversi scenari e di sperimentare misure di sicurezza in caso di catastrofe. Una pianificazione accurata dei metodi di evacuazione è fondamentale per affrontare eventi come terremoti, tsunami e incendi. Sebbene le esercitazioni di evacuazione nel mondo reale siano efficaci, presentano spesso difficoltà, rischi e costi elevati. In questo contesto, il rendering 3D rappresenta una soluzione più sicura ed economica, consentendo simulazioni precise e accessibili senza la necessità di interventi fisici rischiosi o costosi. «Il restauro di Notre-Dame rappresenta non solo una rinascita culturale, ma anche una lezione sul valore della collaborazione e dell’innovazione nel campo della conservazione dei monumenti storici. Grazie all’avanzata tecnologia di rendering, il recupero di questo straordinario simbolo è stato completato in soli cinque anni, un traguardo che un tempo sembrava impensabile», ha concluso Roderick Bates
Il multistrato di betulla Riga Wood è progettato con una forte attenzione alla qualità e alle esigenze specifiche dei settori industriali. Le sue prestazioni tecniche, la durabilità e l’aspetto elegante lo rendono ideale per un’ampia gamma di applicazioni impegnative.
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UN PATRIMONIO RICCO E VARIEGATO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE BIOMASSSE: IL CAMMINO DEL GRUPPO POLYTECHNIK IN SESSANT’ANNI OFFRE BIOMASSA COME PRODOTTO ALLA PORTATA DI TUTTI PER TRASFORMARE L’ECONOMIA GLOBALE IN UNA ECONOMIA SOSTENIBILE CON UNA QUOTA DEL 95% DEL MERCATO INTERNAZIONALE.
Il Gruppo Polytechnik, con sede a Weissenbach, in Austria, mette a frutto dal 1965, anno della sua fondazione, l’esperienza maturata con la realizzazione di oltre 3mila impianti. Fondata da due soci nel 1965, l’azienda è cresciuta fino a diventare leader globale nelle tecnologie di combustione, gassificazione, carbonizzazione e torrefazione della biomassa.
«Mio padre da sempre era interessato alle tematiche della sostenibilità – ci dice Lukas Schirnhofer che rappresenta la seconda generazione dell’azienda e che in-
contriamo allo stand del Gruppo a Ligna 2025 – eravamo attorno al 1965. A quel tempo mio padre ebbe l’ispirazione: considerando la produzione di legno e di mobile, proponeva di adottare un apparecchio per le polveri che sfruttasse i residui per creare calore, in un primo tempo senza un grande riscontro. Alla metà degli anni Settanta c’è stata la crisi energetica: questo fu il momento di investire anche per le piccole e medie industrie.
In questa fase Polytechnik Germany e Polytechnick Austria iniziarono a perfezionare sempre più i sistemi di combustione per bruciare biomasse, per creare ca-
lore ed energia elettrica. Verso la fine degli anni Settanta, il Governo austriaco cominciò a incoraggiare la costruzione di una rete di distribuzione di piccoli impianti e ne nacquero molti, perché l’Austria ha più del 70% della foresta di proprietà di piccoli produttori. Il materiale veniva non solo dalla foresta ma anche dai residui agricoli. Le cittadine e i villaggi divennero indipendenti dal punto di vista energetico e soprattutto indipendenti dal petrolio e dal gas. In questo modo le biomasse divennero un prodotto di valore».
I clienti del Gruppo in tutto il mondo possono oggi contare su di un team di circa 240 dipendenti dedi-
cati e orientati al servizio, nonché su prodotti e servizi innovativi che vengono proposti insieme alle sue joint venture e ai suoi partner. Con un tasso di esportazione del 95%, il Gruppo opera a livello internazionale, mantenendo filiali con partner accuratamente selezionati in oltre dieci Paesi, tra cui Svizzera, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Romania, Cina e Nuova Zelanda.
«Vogliamo dare un contributo significativo a un futuro sicuro per le generazioni future – dichiara Schirnhofer –. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo sviluppando tecnologie innovative per la biomassa che consentiranno la defossilizzazione dell’economia globale».
INNOVAZIONE
SU SCALA GLOBALE
Da sessant’anni il Gruppo progetta, realizza, installa e mette in funzione impianti di cogenerazione a biomassa in tutto il mondo, creando soluzioni locali innovative su misura per il mercato globale,
concentrandosi su residui biogenici precedentemente inutilizzati. Utilizzando queste risorse in un’economia circolare, Polytechnik interpreta un ruolo cruciale nella defossilizzazione dell’economia globale. Attraverso lo sviluppo di nuovi modelli collaborativi e il continuo progresso tecnologico, mira ad affrontare la sfida più urgente del nostro tempo: il cambiamento climatico e i suoi impatti. L’approccio del Gruppo non solo riduce le distanze di trasporto e la dipendenza dalle materie prime, ma incrementa anche significativamente la creazione di valore locale. L’impegno è quello di trasformare l’economia globale in un’economia sostenibile ed efficiente nell’uso delle risorse, offrendo soluzioni localizzate
Come uno dei principali fornitori mondiali di tecnologie a impatto climatico zero per la produzione di calore ed energia da biomassa, integra la sostenibilità con l’industria.
Le soluzioni innovative offerte comprendono anche la gassificazione, la carbonizzazione e la torrefazione della biomassa
Si lavora con una vasta gamma di combustibili collaudati, che consentono di implementare il sistema più economicamente sostenibile per ogni tipo di combustibile: bambù, corteccia, fibre di cocco, residui forestali, miscanto, gusci di noci, legno triturato, troppo pieno del setaccio, scarti di legno, bricchette di legno, cippato di legno, pellet di legno, supporti tecnici, acqua calda e surriscaldata, aria calda, vapore surriscaldato, vapore di processo, olio diatermico. La gamma di combustibili utilizzabili dimostra anche la capacità di Polytechnik di operare in contesti
geografici e a livelli industriali diversi.
COGENERAZIONE
DI CALORE ED ENERGIA
I sistemi di produzione di acqua calda e surriscaldata di Polytechnik non sono utilizzati solo nell’industria (ad esempio per alimentare gli essiccatoi nell’industria del legno), ma sono anche utilizzati ampiamente nei sistemi di teleriscaldamento locali e di teleriscaldamento per comuni e città. I sistemi di produzione di acqua calda sanitaria (ACS) operano nell’intervallo 90-110 °C, mentre i sistemi di acqua calda (ACS) forniscono temperature da 110 °C a 200 °C.
Dal punto di vista delle tecnologie proposte, grazie a decenni di esperienza, Polytechnik fornisce forni a griglia mobile a gradini ad alta efficienza, garantendo una combustione ottimale dei vari tipi di biomassa sopra illustrate con emissioni minime. Il portafoglio
prodotti comprende sistemi con potenze che vanno da 1 MW a singole caldaie con potenze termiche di 30 MW. Vengono prodotte caldaie ad acqua calda e surriscaldata, caldaie ad aria calda, a vapore e a olio diatermico. Gli impianti di cogenerazione proposti utilizzano principalmente vapore surriscaldato e olio diatermico
TECNOLOGIE
DI COMBUSTIONE
Il controllo completamente automatico del combustibile garantisce la distribuzione ottimale della biomassa in tutto il sistema di combustione. Il combustibile viene pre-essiccato all’interno del sistema per un degasaggio efficiente e la successiva combustione nel sistema. Ventilatori aria e fumi appositamente adattati per ogni zona forniscono un controllo preciso della temperatura e miscelano efficacemente i gas di pirolisi e di combustione con l’ossigeno. Ciò si traduce in una combustione completa, emissioni minime e massima efficienza.
IL FUTURO
È GIÀ COMINCIATO
«Con i programmi più recenti –conclude Schirnhofer – siamo partiti con la gassificazione che garantisce maggior efficienza e un prodotto più gestibile e abbiamo raggiunto una maggior efficienza nella produzione di chips torrefatti che, prima di essere bruciati vengono trasformati in un prodotto del tutto diverso».
PolyHeld è la tecnologia di combustione del futuro. Le tecniche estreme di air staging facilitano la combustione pulita ed efficiente di diversi combustibili, riducendo al minimo le emissioni.
Il sistema PolyHeld offre una soluzione di fornitura di calore eccezionalmente efficiente, adatta a basse potenze da 400 kW a 3 MW. Integrando un gassificatore a flusso controcorrente e una combustione a stadi di precisione, otteniamo efficienze superiori al 92% Il suo design esclusivo elimina la necessità di una depurazione supplementare dei fumi, con un conseguente risparmio sostanziale sui costi operativi. In particolare, il sistema PolyHeld vanta un’eccezionale capacità di carico parziale, pari a solo il 25 per cento. Il sistema PolyHeld è particolarmente adatto per la produzione di acqua calda, acqua calda sanitaria e vapore, nonché per il riscaldamento di oli diatermici e si caratterizza per la sua versatilità di combustibile: legna e residui forestali e la maggior parte dei combustibili legnosi (con un contenuto di umidità fino a M45) e altissima efficienza, oltre che per i bassi costi di manutenzione.
Ma tra i risultati della ricerca Polytechnik c’è anche il sistema Kombi Power fulcro del sistema sviluppato da ReGaWatt è il suo generatore di gas a flusso inverso,
in grado di erogare potenze termiche da 990 kW a 20.000 kW. Grazie a un’unità di cogenerazione calore-energia, può produrre inoltra una potenza elettrica da 250 kW a 5.000 kW. Questa tecnologia di gassificazione, robusta e durevole, offre numerosi vantaggi:
• Ampia versatilità di combustibile: residui biogenici come scarti di legno, vagliatura e corteccia;
• Capacità di funzionamento a carico parziale (fino al 20%) e regolabile in pochi minuti;
• Nessuna pre-essiccazione necessaria (w30 – w55): Combustione completa = ceneri pulite. Grazie al suo design modulare, il sistema Kombi Power offre soluzioni personalizzabili su misura per le esigenze di ogni cliente, facilitando la produzione versatile di energia elettrica, calore, raffreddamento, vapore e gas di sintesi per l’utilizzo diretto del gas. Inoltre, produce bio-olio con un potere calorifico paragonabile a quello del gasolio da riscaldamento, ideale per la produzione di calore e lo stoccaggio temporaneo per compensare i picchi di domanda (può essere conservato fino a sei mesi).
The Polytechnik Group, based in Weissenbach, Austria, has been capitalising on the experience gained from the construction of over 3,000 plants since its foundation in 1965. Founded by two partners in 1965, the company has grown to become a global leader in biomass combustion, gasification, carbonisation and torrefaction technologies.
«My father has always been interested in sustainability issues – says Lukas Schirnhofer, who represents the second generation of the company and whom we meet at the Group’s stand at Ligna 2025 –. It was around 1965. At that time, my father persued the use of production residues to create heat, initially without much success due to cheap fossile fuels. In the mid1970s, there was an energy crisis: this was the moment for small and medium-sized industries to invest as well.
At this stage Polytechnik Austria began to further refine combustion systems for burning biomass to generate heat and electricity. Towards the end of the 1970s, the Austrian government began to encourage the construction of a distribution network of small plants, and many were built, because more than 70% of Austria’s forests are owned by small producers. The material came not only from forests but also from agricultural residues. Towns and villages became energy independent and, above all, independent of oil and gas. In this way, biomass became a valuable product».
The Group’s customers worldwide can now count on a team of around 240 dedicated, service-oriented employees, as well as innovative products and services offered in conjunction with its joint ventures and partners. With an export rate of 95 per cent, the Group operates internationally, maintaining subsidiaries with carefully selected partners in over ten countries, including Switzerland, France, Germany, Hungary, Poland, Romania, China and New Zealand.
«We want to make a significant contribution to a secure future for future generations – says Schirnhofer –. To achieve this goal, we are developing innovative biomass technologies that will enable the defossilisation of the global economy».
The Group design, build, install and commission biomass cogeneration plants around the world, creating innovative local solutions tailored to the global market, focusing on previously unused biogenic residues. By utilising these resources in a circular economy, Polytechnik plays a crucial role in the defossilisation of the global economy. Through the development of new collaborative models and continuous technological progress, it aims to address the most pressing challenge of our time: climate change and its impacts. The Group’s approach not only reduces
transport distances and dependence on raw materials, but also significantly increases local value creation. The commitment is to transform the global economy into a sustainable and resource-efficient economy by offering localised solutions.
As one of the world’s leading suppliers of climate-neutral technologies for heat and energy production from biomass, it integrates sustainability with industry.
The innovative solutions offered also include gasification, carbonisation and torrefaction of biomass.
It works with a wide range of proven fuels, enabling the most economically sustainable system to be implemented for each type of within the system for efficient degassing and subsequent combustion in the system. Air and flue gas fans specially adapted for each zone provide precise temperature control and effectively mix pyrolysis and combustion gases with oxygen. This results in complete combustion, minimal emissions and maximum efficiency.
PolyHeld is the combustion technology of the future. Extreme air staging techniques facilitate clean and efficient combustion of different fuels, minimising emissions.
The PolyHeld system offers an exceptionally efficient heat supply solution, suitable for low power ratings from 400 kW to 3 MW. By integrating a counter-flow gasifier and precision staged combustion, we achieve efficiencies in excess of 92%. Its unique design eliminates the need for additional flue gas cleaning, resulting in substantial savings in operating costs. In particular, the PolyHeld system boasts an exceptional partial load capacity of only 25 per cent. The PolyHeld system is particularly suitable for the production of hot water, domestic hot water and steam, as well as for heating diathermic oils. It is characterised by its fuel versatility: wood and forest residues and most wood fuels (with a moisture content of up to M45) and very high efficiency, as well as low maintenance costs.
«With the latest Innovations – concludes Schirnhofer –, we have started with carbonisation and torrefaction, which guarantees greater efficiency and a more manageable product, and we have achieved greater efficiency in the production of torrefied material, which are transformed into a completely different product before being burned».
The recently completed Taaleri project in Finland, currently the largest torrefaction plant in Europe, is an example of such a chamber. The plant will produce up to 60,000 tonnes of biocoalr per annum, which will serve as a sustainable substitute for fossil fuels. For this plant, Polytechnik supplied not only the combustion chamber and the components for heating the reactor, but also the boiler, the hot water system and the necessary control system for these components.
NEL SETTORE BIGONDRY È RICONOSCIUTA COME UNA ECCELLENZA MADE IN ITALY
NELL’ESSICCAZIONE E TRATTAMENTO TERMICO DEL LEGNO DA OLTRE 30 ANNI: UN’AZIENDA 100% MADE IN ITALY, CHE HA SAPUTO CONIUGARE TRADIZIONE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ, OFFRENDO SOLUZIONI TECNOLOGICHE SU MISURA
PER LE ESIGENZE DEI PROFESSIONISTI DEL SETTORE. DA OLTRE TRE DECENNI, BIGONDRY RAPPRESENTA UN PUNTO DI RIFERIMENTO NEL PANORAMA INTERNAZIONALE PER LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI IMPIANTI PER L’ESSICCAZIONE E IL TRATTAMENTO TERMICO DEL LEGNO…
a cura della redazione
UNA GAMMA COMPLETA DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE
BIGonDRY propone un’ampia offerta di impianti e sistemi per il trattamento del legno:
• Forni di essiccazione convenzionali;
• Mini essiccatoi da 3 a 15 m³;
• Vaporizzatori;
• Impianti “Chiavi in Mano”;
• Sterilizzatori conformi alla normativa ISPM 15;
• Impianti THW di termo-modificazione ad alta temperatura fino a 230°C.
ESSICCAZIONE: UN PROCESSO FONDAMENTALE PER LA QUALITÀ DEL LEGNO Il legno è un materiale vivo, che interagisce con l’ambiente e si trasforma nel tempo. L’essiccazione, sia naturale che artificiale, è un passaggio cruciale per garantirne stabilità, durabilità e prestazioni meccaniche. BIGonDRY affronta questo processo con competenza e precisione, adattando le tecnologie alle caratteristiche delle diverse specie legnose e alle esigenze degli utilizzatori finali.
L’essiccazione naturale richiede tempi lunghi e varia in base alla
specie: da 6 a 12 mesi, anche più per le latifoglie. L’essiccazione artificiale, invece, permette di controllare parametri come temperatura, umidità e ventilazione, ottimizzando tempi e risultati.
IMPIANTI SU MISURA PER OGNI APPLICAZIONE
BIGonDRY realizza impianti completi, progettati per trattare legni destinati a molteplici settori:
• Parquettifici;
• Serramentisti;
• Mobili e arredamento;
• Costruzioni in legno e bio-edilizia;
• Imballaggi in legno.
Test Fisici e Meccanici eseguiti dal CNR-IBE National Research Council in San Michele all’Adige (TN) e Firenze / Physical and mechanical tests conducted by the CNR-IBE National Research Council in San Michele all’Adige (TN) and Florence
Ogni impianto è pensato per garantire alte performance, efficienza energetica e ridotto impatto ambientale, grazie a soluzioni tecniche avanzate e a un’assistenza clienti costante e qualificata.
STYL+WOOD®: LA TERMO-MODIFICAZIONE SECONDO BIGONDRY
Negli ultimi quindici anni, BIGonDRY ha investito in ricerca e sviluppo per integrare l’essiccazione con la termo-modificazione del legno, dando vita al sistema STYL+WOOD®. Questo processo, realizzato su impianti THW ad alta tecnologia, consente di migliorare la durabilità e la stabilità del legno, senza ricorrere a trattamenti chimici. Il risultato è un legno scuro, omogeneo, resistente agli insetti e alle deformazioni, adatto anche alle specie legnose più dure e difficili, con spessori da 1 mm fino a oltre 100 mm. Il processo garantisce affidabilità, sicurezza e bassi consumi energetici, gra-
zie a soluzioni ingegneristiche uniche nel mercato.
COLLABORAZIONE
SCIENTIFICA E INNOVAZIONE CONTINUA
Dal 2018, BIGonDRY collabora con il CNR-IBE e l’Università SLU di Uppsala (Svezia) nell’ambito del progetto STYL+WOOD®, cofinanziato dal POR FESR Veneto 2014–2020. L’obiettivo è stato ottimizzare il processo di termo-modificazione, migliorandone l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità.
Le analisi condotte dal CNR-IBE hanno riguardato parametri fisici
(densità, igroscopicità, colorimetria, resistenza al fuoco) e meccanici (compressione, flessione, durezza), mentre l’Università di Uppsala ha valutato la durabilità del materiale. I test di emissione sono stati affidati a laboratori esterni, confermando l’eccellenza del processo sviluppato da BIGonDRY.
CERTIFICAZIONI E APPLICAZIONI GARANTITE
Tutti i test condotti nell’ambito del progetto STYL+WOOD® sono stati eseguiti in conformità alle normative europee UNI-EN specifiche per ciascuna tipologia di prova. Questo approccio rigoroso consente a BIGonDRY di garantire la piena certificazione dei ma-
teriali trattati per gli impieghi previsti nei settori dell’edilizia (come decking e rivestimenti), della falegnameria e dell’arredamento, sia per ambienti interni sia esterni. La conformità normativa, unita all’elevata qualità del processo, rappresenta un ulteriore valore aggiunto per i clienti, assicurando affidabilità, sicurezza e prestazioni durature nel tempo.
Nella tabella riportata nella pagina precedente, alcuni esempi di variazione cromatica (uno degli indicatori mappati durante le prove di laboratorio) per specie legnose della famiglia delle conifere – Abete, Douglasia, Pino Marittimo e Pino Silvestre – e delle latifoglie – Faggio, Frassino, Rovere, Tulipier e Pioppo –,
BIGONDRY: MADE IN ITALY EXCELLENCE IN WOOD DRYING AND HEAT TREATMENT FOR OVER 30 YEARS: A 100% MADE IN ITALY COMPANY THAT HAS SUCCESSFULLY COMBINED TRADITION, INNOVATION AND SUSTAINABILITY, OFFERING TECHNOLOGICAL SOLUTIONS TAILORED TO THE NEEDS OF INDUSTRY PROFESSIONALS. FOR OVER THREE DECADES, BIGONDRY HAS BEEN AN INTERNATIONAL BENCHMARK FOR THE DESIGN AND CONSTRUCTION OF WOOD DRYING AND HEAT TREATMENT SYSTEMS.
A COMPLETE RANGE OF TECHNOLOGICAL SOLUTIONS
BIGonDRY offers a wide range of wood treatment systems:
• Conventional drying kilns;
• Mini dryers from 3 to 15 m³;
• Vaporisers;
• Turnkey plants;
• Sterilisers compliant with ISPM 15 regulations;
• THW high-temperature thermo-modification plants up to 230°C.
DRYING: A FUNDAMENTAL PROCESS FOR WOOD QUALITY
Wood is a living material that interacts with the environment and transforms over time. Drying, whether natural or artificial, is a crucial step in ensuring stability, durability and mechanical performance. BIGonDRY approaches this process with expertise and precision, adapting its technologies to the characteristics of the different types of wood and the needs of end users. Natural drying requires a long time and varies depending on the
variazioni cromatiche ottenute con l’incremento della temperatura di processo.
DELLE RISORSE LOCALI
Esattamente come avviene da oltre trent’anni nel campo dell’essiccazione, BIGonDRY continua a monitorare e supportare i propri clienti per garantire la massima qualità con il minimo consumo energetico. Un aspetto distintivo del progetto STYL+WOOD® è l’approccio scientifico e sperimentale adottato fin dall’inizio, con centinaia di test condotti sulle principali specie legnose europee, suddivise in oltre dieci classi di analisi: durabilità, stabi-
species: from 6 to 12 months, even longer for hardwoods. Artificial drying, on the other hand, allows the control of parameters such as temperature, humidity and ventilation, optimizing times and results.
CUSTOMISED
BIGonDRY creates complete systems designed to treat wood for a variety of sectors:
• Parquet manufacturers;
• Window and door manufacturers;
• Furniture and furnishings;
• Wooden constructions and green building;
• Wooden packaging.
Each system is designed to ensure high performance, energy efficiency and reduced environmental impact, thanks to advanced technical solutions and consistent, qualified customer support.
STYL+WOOD®: THERMAL MODIFICATION ACCORDING TO BIGONDRY
Over the last fifteen years, BIGonDRY has invested in research and development to integrate wood drying with thermal modification, resulting the STYL+WOOD® system. This process, performed on high-tech THW systems, improves the durability and stability of wood without resorting to chemical treatments.
The result is a dark, homogeneous wood that is resistant to insects and deformation, suitable for even the hardest and most difficult
lità, perdita di massa, proprietà meccaniche e altro ancora. Negli ultimi anni, l’azienda ha ampliato il proprio raggio d’azione verso mercati internazionali, affrontando nuove sfide legate a tipologie lignee provenienti da Africa, Asia e Sudamerica. Un esempio significativo è il progetto di ricerca avviato su materiali cileni, che ha prodotto risultati entusiasmanti, permettendo di valorizzare legni locali e ridurre la necessità di importazione. Il processo STYL+WOOD® si conferma così una tecnologia naturale e sostenibile, capace di trasformare materiali precedentemente considerati marginali in risorse di alto valore, con ricadute positive anche per le economie e i territori di origine.
species, with thicknesses ranging from 1 mm to over 100 mm. The process guarantees reliability, safety and low energy consumption, thanks to unique engineering solutions on the market.
Since 2018, BIGonDRY has been collaborating with CNR-IBE and SLU University in Uppsala (Sweden) on the STYL+WOOD® project, co-financed by the Veneto Regional Operational Programme 2014–2020 ERDF. The aim has been to optimise the thermo-modification process, improving its efficiency, safety and sustainability. The analyses conducted by CNR-IBE focused on physical parameters (density, hygroscopicity, colorimetry, fire resistance) and mechanical parameters (compression, bending, hardness), while Uppsala University evaluated the material’s durability. Emission tests were performed by external laboratories, confirming the excellence of the process developed by BIGonDRY.
CERTIFICATIONS AND GUARANTEED APPLICATIONS
All tests conducted as part of the STYL+WOOD® project were performed in accordance with the European UNI-EN standards specific to each type of test. This rigorous approach allows BIGonDRY to guarantee full certification of treated materials for intended uses in the construction (such as decking and cladding), carpentry and furniture sectors, both for interiors and exteriors. Regulatory compliance, combined with high process quality, represents further ad-
ded value for customers, ensuring reliability, safety and long-lasting performance.
The images below show some examples of colour variations (one of the indicators mapped during laboratory tests) for species from the Coniferous family – Fir, Douglas Fir, Maritime Pine and Scots Pine –and the Broadleaf species – Beech, ash, oak, tulipwood and poplar – colour variations obtained by increasing the process temperature.
GLOBAL EXPANSION AND VALORIZATION OF LOCAL RESOURCES
Just as it has done for over thirty years in the drying field, BIGonDRY continues to monitor and support its customers to ensure highest quality with minimal energy consumption. A distinctive aspect of the STYL+WOOD® project is the scientific and experimental approach adopted from the beginning, with hundreds of tests conducted on the main European wood species, divided into over ten analysis classes: durability, stability, mass loss, mechanical properties and more. In recent years, the company has expanded its reach into international markets, addressing new challenges related to wood species from Africa, Asia and South America. A significant example is the research project launched on Chilean materials, which has produced exciting results, enhancing local woods and reducing the need for imports. The STYL+WOOD® process thus confirms its position as a natural and sustainable technology, capable of transforming materials previously considered marginal into high-value resources, with positive impacts on the economies and territories of origin.
IMPIANTI DI ESSICCAZIONE PER IL LEGNO, CELLE DI VAPORIZZAZIONE, IMPIANTI PER IL TRATTAMENTO TERMICO E PER LO STOCCAGGIO A BASSA TEMPERATURA DEL LEGNO RAPPRESENTANO I PRODOTTI PRINCIPALI NEI QUALI IDG – CON I SUOI
DUE MARCHI INCOMAC E NARDI – HA SVILUPPATO IL SUO KNOW HOW NEL COR-
SO DI MEZZO SECOLO. 50 ANNI DI TECNOLOGIE PER L’ESSICCAZIONE, LA VAPORIZZAZIONE E IL TRATTAMENTO TERMICO DEL LEGNO CHE OGGI GLI PERMETTONO DI GUARDARE ALLA NUOVA GENERAZIONE DI ESSICCATOI ECO-COMPATIBILI.
A cura della redazione
Nel settore dell’essiccazione, il tempo non è solo denaro, ma anche qualità, competitività e reputazione.
Italian Drying Group Srl, con i suoi due marchi Incomac e Nardi, da 50 anni accompagna le aziende nel miglioramento dei propri processi, con soluzioni dedicate all’essiccazione, alla vaporizzazione e al trattamento termico del legno. Oggi IDG rappresenta il partner ideale per chi cerca non solo un costruttore di impianti, ma un fornitore di valore affidabile, capace di offrire consulenza e supporto in ogni fase del progetto. Con una presenza capillare il gruppo è attivo in molti Paesi del mondo: dall’Australia al Canada, dal Sud Africa al Brasile, dal Giappone all’Europa. Un presidio di prodotto ma anche di supporto e assistenza in tutti i cinque continenti, con oltre 25mila impianti installati Incomac e Nardi offrono assistenza pre e post-vendita, manutenzione predittiva e supporto da remoto. L’offerta si rivolge a segherie, im-
pianti di produzione di pallet e rivendite di legna da ardere che vogliono coniugare rapidità, semplicità e sicurezza nella lavorazione del legno. La gamma offre impianti di essiccazione convenzionali, alimentati con fluido termico proveniente da caldaia a biomassa o riscaldamento a gas o gasolio, impianti a condensazione in pompa di calore, alimentati al 100% con energia elettrica e impianti ibridi che combinano
pompa di calore a sistemi convenzionali. Le celle sono personalizzabili con ogni tipo di soluzione (a carico frontale, tipo tunnel, o celle spostabili) e possono trattare ogni tipo di legno, inclusi pallet fino a 4000 pezzi/ciclo, alimenti, tabacco, e molto altro. Le celle sono inoltre fornite chiavi in mano ed equipaggiate con tecnologie che mirano a ottimizzare il processo di essiccazione. Ogni prodotto è realizzato e pensato per un’alta
resistenza strutturale e funzionale, riducendo manutenzioni straordinarie, sostituzione ricambi e garantendo un prodotto duraturo.
Per confermare il proprio ruolo di leader nell’innovazione, Incomac annuncia l’arrivo del nuovo impianto a pompa di calore mac ad alimentazione elettrica. Progettato per ridurre ulteriormente i consumi e migliorare la qualità del legno integra un circuito frigorifero con valvola termostatica elettronica, una struttura rinforzata per lavorare fino a 70°C (adatto al trattamento termico ISPM15 per gli imballaggi) e gas refrigeranti a basso GWP. Il controllo elettronico a bordo macchina ne permette un utilizzo indipendente, mentre l’abbattimento della rumorosità garantisce un maggiore comfort operativo. Un’ulteriore evoluzione per chi cerca performance, efficienza e rispetto per l’ambiente
A questa linea si aggiungono altre soluzioni che permettono il recupero di energia e la conseguente riduzione delle emissioni: i sistemi di recupero calore permettono di risparmiare fino al 30% del calore riducendo la CO2, mentre il software iDry STOP&GO rende possibile un risparmio di energia elettrica fino al 50%.
Oltre alle soluzioni tecnologiche per l’ambiente, IDG si impegna anche con azioni concrete per il futuro. In un contesto globale sempre più sfidante è stato scelto un modello di business in linea con gli obiettivi di sviluppo so-
stenibile (SDGs), che ha portato alla creazione del primo Green Report, consultabile sul sito web
incomac.com. Un modo di fare ed essere impresa, che ha portato a diventare Società Benefit.
WOOD DRYING SYSTEMS, STEAMING CHAMBERS, HEAT TREATMENT SYSTEMS, AND LOW-TEMPERATURE WOOD STORAGE SYSTEMS ARE THE CORE PRODUCTS IN WHICH IDG — WITH ITS TWO BRANDS, INCOMAC AND NARDI —HAS DEVELOPED ITS EXPERTISE OVER THE COURSE OF HALF A CENTURY. 50 YEARS OF TECHNOLOGIES FOR DRYING, STEAMING, AND HEAT TREATMENT OF WOOD NOW ALLOW THE COMPANY TO PIONEER THE NEXT GENERATION OF ECO-FRIENDLY DRYERS.
In the drying sector, time is not only money, but also quality, competitiveness and reputation.
Italian Drying Group Srl, with its two brands Incomac and Nardi, has been helping companies improve their processes for 50 years, with solutions dedicated to the drying, steaming and heat treatment of wood. Today, IDG is the ideal partner for those looking not only for a plant manufacturer, but also for a reliable, valuable supplier capable of offering advice and support at every stage of the project. With a widespread presence, the group is active in many countries around the world: from Australia to Canada, from South Africa to Brazil, from Japan to Europe. With a product presence but also support and assistance across all five continents, with over 25,000 systems installed, Incomac and Nardi offer pre- and post-sales assistance, predictive maintenance and remote support.
The offer is for sawmills, pallet production plants, and firewood retailers who want to combine speed, simplicity, and safety in wood processing. The range offers conventional drying systems, powered by thermal fluid from biomass boilers or gas or diesel heating, heat pump condensation systems, powered 100% by electricity, and hybrid systems that combine heat pumps with conventional systems. The cells can be customised with any type of solution (front-loading,
tunnel-type or movable cells) and can process any type of wood, including pallets up to 4000 pieces/cycle, food, tobacco and much more. The cells are also supplied turnkey and equipped with technologies that aim to optimise the drying process. Each product is designed and manufactured for high structural and functional resistance, reducing extraordinary maintenance and replacement of spare parts and ensuring a long-lasting product.
To confirm its role as a leader in innovation, Incomac announces the arrival of its new electrically powered MAC heat pump system Designed to further reduce consumption and improve wood quality, it features a refrigeration circuit with electronic thermostatic valve, a reinforced structure for operating at up to 70°C (suitable for ISPM15 heat treatment for packaging) and low GWP refrigerant gases. The on-board electronic control allows for independent use, while noise reduction ensures greater operating comfort. A further evolution for those seeking performance, efficiency and respect for the environment
This line is complemented by other solutions that enable energy recovery and the consequent reduction of emissions: heat recovery systems save up to 30% of heat while reducing CO2, while the iDry STOP&GO software enables electricity savings of up to 50%.
In addition to technological solutions for the environment, IDG is also committed to concrete actions for the future. In an increasingly challenging global context, a business model in line with the Sustainable Development Goals (SDGs) has been chosen, leading to the creation of the first Green Report, available on the incomac.com website. A way of doing business and bein.
NEL 2025 SECAL FESTEGGIA UN TRAGUARDO IMPORTANTE: 30 ANNI AL SERVIZIO DELL’INDUSTRIA DEL LEGNO IN TUTTO IL MONDO. TRE DECENNI DI CRESCITA, RICERCA E VISIONE INTERNAZIONALE HANNO RESO SECAL UNO DEI MARCHI PIÙ RICONOSCIUTI NEL SETTORE DEGLI IMPIANTI PER L’ESSICCAZIONE DEL LEGNO.
di Laura Gregorutti
Fondata nel 1995, SECAL ha costruito il proprio successo non solo su un prodotto tecnicamente avanzato, robusto ed efficiente, ma soprattutto su un approccio consulenziale basato su competenza reale. Perché essiccare il legno non è solo una questione di temperatura, ventilazione e controllo digitale: significa capire a fondo la natura del materiale, le sue variazioni, le esigenze produttive e le criticità che cambiano da cliente a cliente
Ciò che distingue davvero SECAL da altri produttori è un
know-how maturato sul campo, frutto di migliaia di impianti realizzati e di un confronto continuo con falegnamerie, segherie e industrie del legno di ogni dimensione. Ogni impianto SECAL porta con sé un bagaglio di esperienza tecnica che il cliente può toccare con mano.
A conferma di questo impegno, il 95% dei clienti SECAL continua a sceglierla anche per i successivi impianti: un risultato che rende orgogliosa l’azienda e che testimonia la fiducia costruita nel tempo. Una realtà che guarda al futuro con entusiasmo, pronta a investire in nuove tecnologie e a portare l’essiccazione del legno a nuovi livelli di efficienza e sostenibilità.
SECAL non vende solo una macchina: offre una soluzione tecnica su misura, supportata da persone che conoscono davvero il significato di “essiccare il legno”.
Oggi SECAL esporta in tutti i continenti, con impianti installati in oltre 50 Paesi. Ogni progetto è adattato alle specifiche tecniche, climatiche e normative del Paese di destinazione, con un occhio sempre attento alla realtà produttiva del cliente, che sia un piccolo laboratorio o una grande segheria automatizzata.
La solidità e la precisione tipica dell’ingegneria italiana si unisco-
IN 2025, SECAL CELEBRATES A SIGNIFICANT MILESTONE: 30 YEARS SERVING THE WOOD INDUSTRY WORLDWIDE. THREE DECADES OF GROWTH, RESEARCH, AND INTERNATIONAL VISION HAVE MADE SECAL ONE OF THE MOST RECOGNIZED BRANDS IN THE WOOD DRYING EQUIPMENT SECTOR.
Founded in 1995, SECAL has built its success not only on a technically advanced, robust, and efficient product, but above all on a consulting approach based on real expertise. Because drying wood is not just a matter of temperature, ventilation, and digital control: it means thoroughly understanding the nature of the material, its variations, production needs, and the critical issues that vary from customer to customer.
What truly sets SECAL apart from other manufacturers is expertise gained in the field, the result of thousands of systems built and ongoing collaboration with carpenters, sawmills, and wood industries of all sizes. Every SECAL system brings with it a wealth of technical experience that customers can experience firsthand. Confirming this commitment, 95% of SECAL customers continue to choose it for subsequent systems: a result that makes the company proud and testifies to the trust it has built over time. A company that looks to the future with enthusiasm, ready to invest in new technologies and take wood drying to new levels of efficiency and sustainability.
SECAL doesn’t just sell a machine: it offers a customized technical solution, supported by people who truly understand the meaning of “drying wood.”
Today, SECAL exports to every continent, with systems installed in over 50 countries. Each project is tailored to the technical, climatic, and regulatory specifications of the destination country, always keeping an eye on the customer’s production environment, whether a small workshop or a large automated sawmill. The solidity and precision typical of Italian engineering combine with an international mindset, capable of building lasting, trusting relationships with customers.
Thirty years aren’t just a milestone, but a starting point. SECAL looks ahead with the same passion as its beginnings, continuously investing in:
• research and development,
• digitalization and remote control,
• energy efficiency,
• environmental sustainability,
• to offer increasingly intelligent, reliable, and customized systems.
SECAL isn’t just a dryer manufacturer. It’s a trusted technical and consulting partner.
no a una mentalità internazionale, capace di costruire relazioni durature e fiduciarie con i clienti.
I 30 anni non sono solo un traguardo, ma un punto di partenza.
SECAL guarda avanti con la stessa passione degli inizi, investendo continuamente in:
• ricerca e sviluppo,
• digitalizzazione e controllo remoto,
• efficienza energetica,
• sostenibilità ambientale,
• per offrire impianti sempre più intelligenti, affidabili e su misura.
SECAL non è solo un costruttore di essiccatoi. È un partner tecnico e consulenziale, di cui ci si può fidare.
LA PRODUZIONE DI IMPIANTI DI ESSICCAZIONE, TECNOLOGIE E COMPONENTI AVANZATI PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO CONTRADDISTINGUE DA OLTRE 30 ANNI TERMOLEGNO CHE OFFRE RICONOSCIUTI STANDARD DI EFFICIENZA, QUALITÀ E AFFIDABILITÀ ATTRAVERSO IMPIANTI, MODULABILI E CONFIGURABILI CON ATTENZIONE ALLE ESIGENZE PRODUTTIVE, ENERGETICHE E AMBIENTALI E L’AUSILIO DI AVANZATI SISTEMI DI TELEASSISTENZA.
di Laura Gregorutti
AZIENDA
Fondata nel 1994 e con sede a San Giorgio della Richinvelda (Friuli Venezia Giulia), la società Termolegno S.r.l. è specializzata nella progettazione, costruzione e installazione di impianti per l’essiccazione, la vaporizzazione e il trattamento termico HT (ISPM-15) del legno.
Ogni impianto, modulabile e configurabile per soddisfare esigenze di piccole e grandi aziende, viene progettato e realizzato in
base alle specifiche del cliente, con la massima attenzione alle esigenze produttive, energetiche e ambientali, e con un servizio che comprende anche i più avanzati sistemi di teleassistenza. Questo approccio consente di offrire prodotti con riconosciuti standard di efficienza, qualità e affidabilità, posizionando l’azienda tra i leader mondiali del settore, con una presenza globale.
Essiccatoi convenzionali
Configurabili per i processi di essiccazione sia di legni resinosi,
sia di legni duri, sono dotati di dispositivi e accessori per un’alta qualità di essiccazione in tempi rapidi, controllo costante del ciclo e del consumo energetico. Possono essere alimentati ad acqua calda, surriscaldata, vapore e olio diatermico, gas metano, gasolio, GPL, energia elettrica al 100%.
Essiccatoi tunnel
Principalmente usati per le essiccazioni rapide di tavolame: Pino, Abete o legni resinosi in generale. Possono essere combinati agli essiccatoi ad alta tem-
peratura per i processi più veloci. Permettono tempi logistici di carico e scarico nettamente inferiori rispetto agli essiccatoi a caricamento frontale, e cicli di produzione continui grazie al trasporto della materia con carrelli montati su rotaie.
Pre-essiccatoi
Un magazzino climatizzato, versatile e adeguato per gestire grandi quantità di legname fresco di sega e mantenerlo in condizioni climatiche favorevoli prima di proseguire con l’essiccazione vera e propria. Rispetto alla stagionatura all’aria garantisce una riduzione dei difetti di essiccazione abbattendo gli sprechi di legno fino al 50%.
Essiccatoi per il trattamento termico ISPM15
Impianti per il trattamento termico ISPM-15 del legno e degli imballaggi in legno. Possono essere configurati sia per l’essiccazione che per il solo trattamento HT e nelle dimensioni più adeguate al carico. Assicurano rapidi tempi di processo e consumi ridotti grazie alle alte performance di ventilazione e riscaldamento degli impianti.
Celle di vaporizzazione
La vaporizzazione attiva una trasformazione delle cellule del legno, generando un cambiamento del colore e permettendo una gestione più efficiente del processo di essiccazione. È utile per: stabilizzare un tasso di umidità omogeneo su tutto il volume di legno; modificare la colorazione del legno mantenendo invariate le caratteristiche attraverso una procedura naturale e non attraverso agenti chimici.
Impianti combinati
essiccazione-vaporizzazione
Le celle combinate per la vaporizzazione ed essiccazione riducono notevolmente i costi di movimentazione del materiale e ottimizzano i consumi nel processo di trattamento del legname. L’apparecchiatura elettronica di controllo Termolegno permette di unificare il ciclo di vaporizzazione e di essiccazione in un singolo programma.
Essiccatoi in continuo (CDK)
La tecnologia CDK permette un’efficienza termica superiore fino al 30% rispetto all’essiccazione in forno discontinuo. Disponibile in due modelli: singola e doppia direzione (entrambi configurabili con singola traccia o con multi traccia). Fasi complete di condizionamento ed equalizzazione. Sistema automatico di misurazione dell’umidità “a mano libera” DryTrack® Echo. Velocità di produzione garantita, m3/anno. Bassi costi operativi annuali e meno manutenzione necessaria.
Essiccatoi ad alta efficienza energetica (HEE)
Gli essiccatoi Termolegno della linea HEE “high energy efficiency” sono dotati di dispositivi per incrementare l’efficienza energetica nel processo. Il sistema di ventilazione con motori ad alta efficienza, le unità di recupero termico e i programmi di essiccazione “start and stop” su misura, consentono:
• Risparmio fino al 30% di energia elettrica;
• Risparmio fino al 30% - 35% di energia termica;
• Riduzione del tempo di asciugatura fino al 20%;
• Elevato standard di qualità di essiccazione.
Essiccatoi per essiccazione accelerata
Gli essiccatoi a velocità accelerata per i legni resinosi sono progettati per ridurre il tempo necessario per asciugare il legno, preservando al contempo la qualità e la stabilità del materiale. Questi essiccatoi sfruttano tecnologie avanzate per velocizzare il processo di essic-
cazione senza compromettere la qualità del legno.
Mini Essiccatoi
Soluzione compatta e versatile per piccole produzioni, ideale per l’essiccazione di legni resinosi e latifoglie, oltre che per il trattamento termico conforme agli standard ISPM-15. Progettati per offrire efficienza e praticità, questi impianti sono pronti all’uso e garantiscono massime prestazioni con il minimo ingombro.
Caratteristiche tecniche:
• Capacità fino a 10 m³;
• Alimentazione disponibile a scelta: acqua calda, elettricità o gas;
• Struttura mobile per una maggiore flessibilità;
• Sistema di controllo automatico per una gestione semplice ed efficiente;
• Forniti preassemblati e testati, eliminando costi di montaggio e garantendo massima affidabilità.
Termolegno S.r.l. investe costantemente in Ricerca e Sviluppo, avvalendosi di un dipartimento di ricerca interno. Questo le consente di progettare e realizzare impianti di essiccazione del legno sempre più efficienti, sviluppando soluzioni su misura per ottimizzare i processi di essiccazione, ridurre i consumi energetici e migliorare
la qualità finale del legno trattato. L’azienda mette a disposizione dei clienti un servizio articolato, con molteplici punti di forza per garantire la massima efficienza e longevità degli impianti di essiccazione; i servizi post-vendita vengono studiati per minimizzare i tempi di fermo macchina e ottimizzare il processo di essiccazione. Inoltre, i servizi di aggiornamento tecnologico e revamping su impianti esistenti offerti, migliorano l’efficienza energetica, con il potenziamento del software di controllo e l’implementazione delle ultime innovazioni del settore, permettendo di estendere la vita utile dell’impianto e miglioran-
Founded in 1994 and headquartered in San Giorgio della Richinvelda (Friuli Venezia Giulia, Italy), Termolegno S.r.l. specializes in the design, construction, and installation of systems for wood drying, steaming, and HT thermal treatment (ISPM-15).
Each system, modular and customizable to meet the needs of both small and large companies, is designed and built according to client specifications, with maximum attention to production, energy, and environmental requirements, supported by advanced remote assistance systems.
This approach allows Termolegno to offer products with recognized standards of efficiency, quality, and reliability, positioning the company among the global leaders in the industry with a worldwide presence.
Configurable for drying processes of both softwoods and hardwoods, these dryers feature devices and accessories for high-quality drying in short times, constant cycle control, and energy consumption monitoring. They can be powered by hot water, superheated water, steam, diathermic oil, methane gas, diesel, LPG, or 100% electric power.
Mainly used for rapid drying of sawn timber such as pine, fir, or other resinous woods. They can be combined with high-temperature dryers for faster processes. They allow significantly shorter loading
and unloading times compared to front-loading dryers and support continuous production cycles through cart-based rail transport.
A climate-controlled warehouse, versatile and suitable for handling large quantities of freshly sawn timber, maintaining it in favorable climatic conditions before actual drying. Compared to air seasoning, it reduces drying defects and cuts wood waste by up to 50%.
HT Dryers for ISPM-15 Thermal Treatment
Systems for ISPM-15 thermal treatment of wood and wooden packaging. They can be configured for both drying and HT-only treatment in sizes appropriate to the load. Fast processing times and reduced consumption are ensured thanks to the high performance of the ventilation and heating systems.
Steaming Chambers
Steaming activates a transformation of the wood cells, causing a color change and enabling a more efficient drying process. Useful for: stabilizing uniform moisture levels throughout the wood volume; modifying wood color naturally without chemical agents while preserving its characteristics.
Combined
Combined chambers for drying and steaming significantly reduce material handling costs and optimize energy consumption in timber treatment. Termolegno’s electronic control equipment allows the steaming and drying cycles to be unified into a single program.
do la qualità del prodotto finale. Grazie alle più avanzate tecnologie di monitoraggio remoto, i tecnici di Termolegno possono analizzare le prestazioni dell’impianto in tempo reale e suggerire interventi mirati per migliorare l’efficienza del processo di essiccazione. Inoltre, con l’utilizzo di dispositivi smart, i clienti ricevono indicazioni visive dettagliate per risolvere rapidamente eventuali problematiche, riducendo i costi di fermo impianto e ottimizzando l’intervento.
In Termolegno, la sostenibilità è il risultato di un lavoro di squadra continuo tra innovazione, esperienza e responsabilità condivisa verso il futuro del pianeta.
CDK technology offers up to 30% higher thermal efficiency compared to batch kilns. Available in single and double direction models (both configurable with single or multi-track). Complete phases of conditioning and equalization. Features the “hands-free” DryTrack® Echo automatic moisture measurement system. Guaranteed production speed (m³/year), low annual operating costs, and reduced maintenance requirements.
Termolegno’s HEE line dryers are equipped with systems to increase energy efficiency. With high-efficiency motor ventilation, thermal recovery units, and customized “start and stop” drying programs, they enable:
• Up to 30% electricity savings;
• Up to 30–35% thermal energy savings;
• Up to 20% reduction in drying time;
• High-quality drying standards.
These accelerated drying kilns for softwoods are designed to reduce drying times while maintaining material quality and stability. They use advanced technologies to speed up the drying process without compromising wood quality.
A compact and versatile solution for small-scale production, ideal for drying softwoods and hardwoods, as well as HT treatment compliant with ISPM-15 standards. Designed for efficiency and convenience, these plug-and-play systems offer top performance with minimal space requirements.
Technical Features:
• Capacity up to 10 m³;
• Available power options: hot water, electricity, or gas;
• Mobile structure for greater flexibility;
• Automatic control system for simple and efficient management;
• Preassembled and tested, eliminating installation costs and ensuring maximum reliability.
Our company continuously invests in Research and Development through an in-house R&D department. This allows us to design and manufacture increasingly efficient wood drying systems, developing customized solutions to optimize drying processes, reduce energy consumption, and enhance the final quality of treated wood.
We offer our customers a comprehensive service with multiple strengths to ensure maximum efficiency and longevity of the drying systems. Our after-sales services are designed to minimize downtime and optimize the drying process. In addition, our technological upgrade and revamping services for existing systems improve energy efficiency by enhancing the control software and implementing the latest industry innovations, extending the system’s service life and improving the quality of the final product. Thanks to advanced remote monitoring technologies, our technicians can analyze system performance in real time and suggest targeted actions to improve the efficiency of the drying process. Furthermore, with the use of smart devices, customers receive detailed visual guidance to quickly resolve any issues, reducing downtime and optimizing interventions.
At Termolegno, sustainability is the result of continuous teamwork combining innovation, experience, and a shared responsibility for the future of our planet.
DEL MERCATO DEL LEGNO E DEI PRODOTTI A BASE LEGNO.
di Pietro Ferrari
Abbiamo partecipato nel contesto prestigioso del Best Western di Quinto di Treviso al dodicesimo Meeting annuale di Florian il 16 maggio 2025. Questo appuntamento non è solo una modalità di rendere pubbliche le comunicazioni relative alle dinamiche del Gruppo ma sempre più una riflessione sugli sce-
nari del legno e dei prodotti a base legno in un contesto di grande concretezza e attualità. I partecipanti al meeting hanno avuto in primo luogo l'opportunità di dare uno sguardo sulla struttura di questa realtà vincente del settore che, in un contesto oggi non certo tranquillizzante, è ancora in grado di pianificare e mettere in atto precise strategie di crescita.
Come ha detto Antonio Battaglia, amministratore delegato di Florian s.p.a. e vicepresidente di FedecomLegno, nel suo intervento d'inizio, il Gruppo lavora nella fascia alta di un mercato globale e, come dicevamo, in una situazione geopolitica estremamente
complessa (osiamo dire: sempre più complessa).
«Abbiamo attraversato il Covid, la Brexit, e stiamo attraversando le guerre tutt'ora in corso, i cambi e i dazi americani: fare impresa in uno scenario di questo tipo è una sfida continua».
La globalizzazione per Florian non è un modo di dire: il mercato è suddiviso in un venti per cento costituito dall'Italia, in un trenta per
cento in Europa e in un cinquanta per cento che si rivolge al mondo intero.
I settori sono diversificati: nel mondo del flooring – uno dei cavalli di battaglia del Gruppo – si è puntato decisamente sui mercati extra-UE, proponendo anche prodotti innovativi come Family e Twin. In questo segmento l'ottenimento della certificazione ambientale ha segnato una tappa fondamentale, mentre si accentua l'approccio al mondo della nautica. Il tema energetico sta emergendo sempre più con nuovi prodotti: oltre ai ben consolidati pellet, gli innovativi tronchetti ottagonali per le pizzerie.
In
Il fatto energetico viene affrontato con la realizzazione di una produzione in centrali a biomassa in Croazia, mentre pannelli fotovol-
taici sui tetti dei siti produttivi portano alla possibilità di un saldo di consumi positivo.
A tirare le somme dell'incontro è il Presidente Elvio Florian che illustra le strategie aziendali e il piano di investimenti per il 2025-2026 nei diversi settori operativi: Con la nuova acquisizione di una unità produttiva in Croazia l'Italia ritorna presente nel settore dei tranciati, dopo una lunga decadenza durata decenni, un traguardo significativo e aggiornato alla nuova natura del settore. Flo.lam continua il suo cammino, dopo un esordio estremamente promettente, basandosi in parte
sul recupero del prezioso legno di rovere abbattuto dalla tempesta del luglio 2023 in Croazia: la possibilità di recupero di materiale pregiato in un contesto di edilizia in legno si unisce all'eleganza e al pregio dei componenti di latifoglia. (Un ulteriore riconoscimento dell’eccellenza Flo.lam arriva con l’ottenimento del prestigioso Certificato CE ETA-25/0265, che ne attesta l’idoneità come materiale strutturale per le costruzioni. Si tratta di una conferma ufficiale della qualità tecnica e naturale del prodotto, che coniuga eleganza, sicurezza e sostenibilità, risultando adatto sia per usi interni che esterni - Classe 3).
Incremento del programma Share-
wood di tecnologia e gestione dati ICT Department.
In sintesi, il Gruppo Florian si configura oggi come una realtà composta da 18 società di cui 16 industriali (8 in Italia e 8 in Croazia) e 5 business units.
Gli obiettivi per il 2025 sono quelli di un 35 per cento del fatturato proveniente da nuovi business e l'acquisizione di una spiccata leadership nel settore.
Oggi l'immagine di Florian è quella di un Gruppo leader nel settore: solido, concreto, con disponibilità di investimenti, composto da un management e da maestranze valide e qualificate in piena armonia con un Gruppo Famigliare forte e compatto.
FLORIAN AND THE DYNAMICS OF THE WOOD AND WOOD-BASED PRODUCTS MARKET DEVELOPMENT.
We participated in the twelfth Annual Florian Meeting on May 16, 2025, at the prestigious Best Western in Paese (Treviso). This event is not only a way to publicize communications regarding the Group's dynamics, but increasingly a re ection on the wood and wood-based products market in a highly concrete and topical context.
Meeting participants rst had the opportunity to gain an insight into the structure of this successful player in the industry, which, in today's challenging environment, is still capable of planning and implementing precise growth strategies.
As Antonio Battaglia, CEO of Florian s.p.a. and Vice President of FedecomLegno, stated in his opening remarks, the Group operates at the high end of a global market and, as we mentioned, in an extremely complex (and, dare we say, increasingly complex) geopolitical situation. "We've been through Covid, Brexit, and we're currently navigating ongoing wars, American exchange rates and tariffs: doing business in such a scenario is a constant challenge."
For Florian, globalization isn't just a gure of speech: the market is divided into 20% Italian, 30% European, and 50% global. The sectors are diversi ed: in the ooring sector – one of the Group's agship products – the focus has been rmly on non-EU markets, also offering innovative products such as Family and Twin.
In this segment, obtaining environmental certi cation marked a milestone, while the Group's approach to the nautical world is intensifying. The energy theme is increasingly emerging with new products: in addition to the well-established pellets, innovative octagonal logs for pizzerias.
Energy is being addressed with the implementation of biomass power plants in Croatia, while photovoltaic panels on the roofs of production sites offer the possibility of a positive consumption balance.
President Elvio Florian summarized the meeting, outlining the company's strategies and investment plan for 20252026 in the various operating sectors:
With the new acquisition of a production unit in Croatia, Italy returns to the veneer sector after decades of decline, a signi cant milestone, re ecting the new nature of the industry.
Flo.lam continues its journey, following an extremely promising debut, relying in part on the recovery of valuable oak wood felled by the July 2023 storm in Croatia: the possibility of recovering valuable material in a wood-based construction context combines with the elegance and value of hardwood components.
(Further recognition of Flo.lam's excellence comes with the achievement of the prestigious CE Certi cate ETA25/0265, which certi es its suitability as a structural building material. This is of cial con rmation of the product's technical and natural quality, which combines elegance, safety, and sustainability, making it suitable for both indoor and outdoor use - Class 3.)
Expansion of the Sharewood technology and data management program (ICT Department).
In summary, the Florian Group today comprises 18 companies, including 16 industrial companies (8 in Italy and 8 in Croatia) and 5 business units.The objectives for 2025 are to generate 35 percent of revenue from new business and to establish a strong leadership position in the sector.
Today, Florian's image is that of a leading group in the sector: solid, concrete, open to investment, and composed of a skilled and quali ed management team and workforce, in full harmony with a strong and close-knit family group.
SOLUZIONI DI MACCHINE A PROVA DI FUTURO CON CONSULENZA PERSONALIZZATA. PRODOTTO IN GERMANIA.
120 anni di WEINIG – e voi ne approfittate!
Approfittate di macchine WEINIG selezionate a un prezzo esclusivo per l’anniversario: piallatrici per legno da costruzione, piallatrici per profili, seghe multilame e troncatrici ottimizzatrici.
È il momento giusto per modernizzare, automatizzare o iniziare – ma solo per un periodo limitato!
APPROFITTA DEL PREZZO ANNIVERSARIO
FEDERLEGNOARREDO: EXPORT PRIMO TRIMESTRE STABILE A 4,7 MILIARDI DI EURO SECONDO I DATI ELABORATI DAL CENTRO STUDI DI FEDERLEGNOARREDO SU DATI ISTAT CHE FOTOGRAFANO L’ANDAMENTO ESTIVO DEL SETTORE. FELTRIN: “RIMANE ATTESA SU DECISIONE DAZI. A MARZO, USA REGISTRA +3%, PREOCCUPA AVANZATA CINESE. GERMANIA E FRANCIA ANCORA IN NEGATIVO”.
UE27 crescono dell’1,7% e raggiungono quota 690 milioni di euro .
L’export della filiera legno-arredo chiude il primo trimestre 2025 all’insegna della stazionarietà rispetto allo stesso periodo del 2024 con un -0,4% complessivo, come risulta anche dal confronto fra marzo ‘25 e marzo ‘24 con un + 0,1%, per un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro. Con 2,5 miliardi di euro l’area UE27 si conferma il primo mercato di riferimento per il nostro export con un -0,2%, mentre le esportazioni verso i Paesi extra
Il macrosistema arredamento ha registrato un -1,1% con 3,4 miliardi di export , con un rallentamento più spiccato per le cucine (-8,3%) e l’ufficio (-9,8%) mentre il macrosistema legno fa +1,6% per un valore pari a 1,25 miliardi di euro , per il buon andamento (+9,7%) di prodotti e finiture d’arredo per l’edilizia.
Per la filiera, alcuni segnali positivi arrivano dai mercati extra-UE , in particolare dagli USA che toccano un +3% nel cumu-
lato gennaio-marzo dopo che gennaio-febbraio aveva registrato un -0,1%, forse nel tentativo di anticipare l’applicazione dei dazi annunciati da Trump, che il 7 luglio ha firmato l’ordine esecutivo che estende la scadenza dal 9 luglio al primo agosto.
Anche UK ed Emirati Arabi Uniti confermano dinamicità nei primi mesi del 2025, mentre sul mercato UE sono Spagna e Portogallo a distinguersi con dati in crescita.
Sul fronte delle importazioni spicca il dato della Cina, che tocca quota +25% (marzo ’25 su marzo ‘24), mentre il cumulato del trimestre arriva addirittura a un +38,2%
Sono queste le principali evidenze che risultano dai dati elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo su dati Istat e che fotografano l’export del primo trimestre di un settore che, come tanti altri, è “costretto a stare alla finestra” in attesa di capire davvero che cosa succederà in tema di dazi e quale sarà la strada che Trump intende percorrere.
« Come accade ormai da quasi un anno a questa parte, per motivi diversi fra loro, ma tutti alta-
mente complessi – commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – riuscire a immaginare anche il futuro più prossimo è davvero impossibile, ma il dato evidente è che mentre siamo in balia delle dichiarazioni del presidente USA, continua anche il trend negativo dei principali Paesi che importano i nostri prodotti. Nella Top 10 continuano a calare Francia e Germania (rispettivamente -4,2% e -2,6%), mentre UK e Spagna registrano un +3,3% e un +7,4%; gli Emirati Arabi Uniti registrano la migliore variazione percentuale con un +11,1% per un valore totale esportato di 108 milioni di euro.
Un campanello d’allarme arriva anche dal dato dell’import in Italia di prodotti cinesi, che abbiamo visto a marzo toccare il +25%, anche se i dati Istat di aprile 2025 riportano per il mo-
bile una flessione delle importazioni del 3,5%. Un piccolo segnale positivo? Lo capiremo nei prossimi mesi, ma l’avanzata del gigante cinese non deve farci stare troppo tranquilli. Non a caso, per il clima di fiducia espresso a maggio dalle aziende, il saldo dei giudizi sugli ordini (differenza tra giudizi sugli ordini alti e bassi) si attesta al –24,1%, in peggioramento rispetto al –20,2% di aprile.
Da evidenziare, al contempo, che il 61,7% delle imprese dichiara comunque che gli ordini sono “normali”, quindi in linea con le aspettative: dato che trova conferma anche nella produzione
industriale del mobile, che nel periodo gennaio-aprile 2025 ha registrato un +5,4%».
Considerando i cinque Paesi che in valore assoluto crescono maggiormente a gennaio-marzo 2025 troviamo oltre a Spagna, Usa ed Eau, il Marocco +55,6% (26° destinazione) e il Portogallo +25% (21° destinazione).
Tra i cinque Paesi con il trend negativo peggiore troviamo Francia e Germania, che nella Top 10 perdono rispettivamente 35,5 milioni di euro e 13,5 milioni di euro; la Cina (12° destinazione) registra una flessione del 16,4% e l’Arabia Saudita del 13,5% (16°destinazione).
FEDERLEGNOARREDO: FIRST QUARTER EXPORTS STABLE AT € 4.7 BILLION ACCORDING TO DATA COMPILED BY THE FEDERLEGNOARREDO RESEARCH CENTRE USING ISTAT DATA, WHICH SHOWS THE SUMMER TREND OF THE INDUSTRY. FELTRIN: “WE REMAIN WAITING FOR THE DECISION ON TARIFFS. IN MARCH, THE USA RECORDS +3%, CHINESE ADVANCE OF CONCERN. GERMANY AND FRANCE STILL IN THE NEGATIVE.”
Exports in the wood-furniture sector closed the first quarter of 2025 stable compared to the same period in 2024, with an overall -0.4%, as also shown by the comparison between March 2025 and March 2024, with a +0.1%, for a total value of € 4.7 billion. With € 2.5 billion in exports, the EU27 area remains the primary market for our exports, declining 0.2%, while exports to non-EU27 countries grew by 1.7% to € 690 million.
The furniture macro-system recorded a decline of 1.1%, with exports totaling € 3.4 billion, with the most notable slowdowns for kitchens (-8.3%) and offices (-9.8%), while the wood macro-system grew by 1.6%, to € 1.25 billion, thanks to the strong performance (+9.7%) of furnishing products and finishes for the construction industry.
For the supply chain, some positive signs are coming from non-EU markets, particularly the US, which recorded a 3% increase in the January-March cumulative period after a -0.1% increase in the January-February period, perhaps in an attempt to anticipate the implementation of the tariffs announced by Trump, who on July 7 signed the executive order extending the deadline from July 9 to August 1.
The UK and the United Arab Emirates also confirmed their momentum in the first months of 2025, while in the EU market, Spain and Portugal stand out with growth figures.
On the import front, China stands out, reaching a 25% increase (March 2025 vs. March 2024), while the cumulative figure for the quarter reached a staggering 38.2%.
These are the main findings emerging from data processed by the FederlegnoArredo Research Center using ISTAT data, which capture first-quarter exports for a sector that, like many others, is “forced to sit on the sidelines” while waiting to truly understand what will happen regarding tariffs and what path Trump intends to take.
DALLE ISOLE GALLEGGIANTI DEGLI UROS AL CUORE DELL’ARSENALE DI VENEZIA: IL PERÙ PORTA ALLA BIENNALE UN’INSTALLAZIONE CHE CELEBRA L’INTELLIGENZA COLLETTIVA, L’ARCHITETTURA ANCESTRALE E IL LEGAME PROFONDO TRA UOMO E NATURA. DALLA PIANTA ACQUATICA TOTORA NASCONO OPERE COLLETTIVE COME ISOLE, CASE E BARCHE…
di Sonia Maritan
Il Perù presenta “ Living Scaffolding” alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, un padiglione che nasce tra le acque leggendarie del Titicaca, il lago navigabile più alto al mondo, e invita il mondo a scoprire l’intelligenza naturale e collettiva delle sue comunità ancestrali.
C’è un luogo in Perù dove la ter-
ra galleggia, le case respirano e l’architettura si intreccia con la natura in un equilibrio millenario: sono le isole galleggianti degli Uros , nel cuore del Lago Titicaca, custodito nella Regione di Puno . Ed è proprio da qui che parte il viaggio del Perù verso la Biennale di Architettura 2025. Gli Uros sono una comunità millenaria che ha imparato a vivere in armonia con uno degli ecosistemi più straordinari del pianeta: il Lago Titicaca. Le loro
celebri isole galleggianti, intrecciate a mano con la totora — una pianta endemica delle sue acque — non sono solo luoghi da abitare, ma vere e proprie opere collettive, in equilibrio tra natura, ingegno e spiritualità. Costruite e rigenerate ciclicamente, le isole incarnano una visione dell’abitare che sfida il tempo e le convenzioni: ogni casa, ogni barca, ogni luogo sacro sembra emergere dall’acqua come parte viva del paesaggio. Visitare gli Uros è un’esperienza trasformativa: si può dormire sotto il cielo stellato insieme alle famiglie locali, partecipare alla raccolta della totora o assistere a rituali ancestrali. È un’immersione autentica in una cultura che ha fatto della collaborazione il suo pilastro. Da questa realtà sospesa nasce “ Living Scaffolding ”, la proposta del Padiglione del Perù alla Biennale di Architettura 2025, curata dall’architetto Alex Hudtwalcker con Sebastian Cilloniz , José Ignacio Beteta e Gianfranco Morales, e selezio-
Abitante delle isole galleggianti degli Uros. Lago Titicaca. ©Pilar Olivares PromPerù
nata attraverso un concorso curatoriale promosso dal Patronato Culturale del Perú (Pacupe). Il progetto nasce dall’incontro tra due eccezionali tradizioni del Lago Titicaca: da un lato, l’arte degli Uros, maestri delle isole galleggianti intrecciate a mano; dall’altro, la sapienza nautica del popolo Aimara, abile nella costruzione di imbarcazioni in totora capaci di affrontare l’oceano. Emblematica è la Spedizione Uru del 1988: un gruppo di esploratori, guidato dallo spagnolo Kitín Muñoz , salpò da Callao su un’imbarcazione in totora di 20 metri, diretto verso la Polinesia. Sebbene interrotta da un uragano, l’impresa rafforzò l’ipotesi di antichi legami tra Sud America e Pacifico. Living Scaffolding è un omaggio a queste imprese straordinarie: simbolo di un sapere che resiste, si tramanda, diventando organismo collettivo, radicato nella memoria ancestrale e orientato al futuro. L’installazione, pensata come esperienza sensoriale e riflessi-
Isole galleggianti degli Uros nel lago Titicaca ©PromPerù.
va, reinterpreta le isole degli Uros come architettura viva e in continua trasformazione. L’antica tecnica di intreccio della totora diventa simbolo di una costruzione collettiva, effimera e sostenibile, capace di generare connessioni profonde tra ambiente, cultura e comunità. In un mondo che cerca nuove forme di abitare, il padiglione peruviano, sotto la curatela dall’architetto José Orrego, offre uno sguardo radicale e poetico su ciò che possiamo
Spedizione Uru guidata da Kitin Muñoz, 1988. Artigiani aymara al lavoro sotto l’impalcatura della zattera di canne di totora sulla spiaggia di Punta Negra, Lima. Foto Eric Frattini. Collezione privata. Per gentile concessione di Eric Frattini.
imparare da chi, da secoli, costruisce insieme per restare a galla. In dialogo con il tema di questa edizione della Biennale, “ INTELLIGENS. NATURAL. ARTIFICIAL. COLLECTIVE .”, il
Imbarcazioni di Totora degli Uros. Lago Titicaca ©Pilar Olivares PromPerù. A destra: spedizione Uru guidata da Kitin Muñoz, 1988. Artigiani aymara al lavoro sotto l’impalcatura della zattera di canne di totora sulla spiaggia di Punta Negra, Lima. Foto Eric Frattini. Collezione privata. Per gentile concessione di Eric Frattini.
padiglione peruviano esplora, infatti, la connessione tra sapere tradizionale e sostenibilità , tra cultura materiale e spiritualità. Attraverso un’imponente impalcatura in legno — che richiama le imbarcazioni transoceaniche degli Aimara, le strutture subacquee delle isole degli Uros e le palafitte di Venezia — il visitatore sarà invitato a immergersi “sotto la struttura”, in uno spazio che evoca le fondamenta invisibili su cui si reggono non solo le architetture, ma le civiltà stesse. Accanto all’installazione fisica, il padiglione ospita contenuti audiovisivi realizzati direttamente sulle rive del Lago Titicaca , con immagini delle isole galleggianti, interviste ai maestri artigiani e ai custodi di un sapere antico che continua a vivere e innovarsi. Un invito, questo, a scoprire il Perù con occhi nuovi: non solo come destinazione, ma come fonte inesauribile di ispirazione. Il padiglione peruviano è anche un
ponte verso il viaggio . Chi visita la Biennale, infatti, sarà ispirato a partire alla scoperta dei paesaggi sospesi del Lago Titicaca, ad avventurarsi tra le comunità locali, a vivere esperienze autentiche come la costruzione delle isole
di totora, le cerimonie ancestrali e la tessitura rituale.
Dopo Venezia, l’esposizione verrà ricreata in Perù nel 2026, accompagnata da un ciclo di conferenze e attività aperte al pubblico, rafforzando il legame
La spedizione Uru guidata da Kitin Muñoz, 1988. Paulino Esteban, artigiano aymara che regola la prua della zattera di canne di totora. Foto Eric Frattini. Collezione privata. Per gentile concessione di Eric Frattini.
tra cultura, architettura e turismo consapevole. Un invito a scoprire il Paese attraverso le sue radici più profonde. Dalle acque sacre del Titicaca agli spazi espositivi di Venezia, il Perù racconta un’architettura che diventa gesto collettivo, rispetto per l’ambiente, e continuo dialogo tra passato e futuro.
Il Perù alla Biennale di Venezia 2025 con “Living Scaffolding” porta il sapere ancestrale degli Uros e l’architettura collettiva per il futuro attraverso PromPerú, la Commissione Peruviana per la Promozione delle Esportazioni e del Turismo, l’organismo ufficiale specializzato in promozione del turismo, delle esportazioni e degli investimenti delle imprese, collegato al Ministero del Commercio Estero e del Turismo del Perù.
From the floating islands of the Uros to the heart of the Venice Arsenale: Peru brings an installation to the Biennale that celebrates collective intelligence, ancestral architecture, and the profound connection between humanity and nature. From the aquatic totora plant, collective works such as islands, houses, and boats arise…
Peru presents “Living Scaffolding” at the 19th International Architecture Exhibition in Venice, a pavilion born among the legendary waters of Lake Titicaca, the highest navigable lake in the world, and inviting the world to discover the natural and collective intelligence of its ancestral communities.
There is a place in Peru where the land floats, the houses breathe, and architecture intertwines with nature in a millennia-old balance: the floating islands of the Uros, in the heart of Lake Titicaca, preserved in the Puno Region. And it is precisely from here that Peru’s journey toward the 2025 Architecture Biennale begins.
The Uros are a millennia-old community that has learned to live in harmony with one of the planet’s most extraordinary ecosystems: Lake Titicaca. Their famous floating islands, hand-woven from totora—a plant endemic to its waters—are not just places to inhabit, but true collective works, balancing nature, ingenuity, and spirituality. Built and cyclically regenerated, the islands embody a vision of living that defies time and convention: every house, every boat, every sacred place seems to emerge from the water as a living part of the landscape. Visiting the Uros is a transformative experience: you can sleep under the starry sky with local families, participate in the totora harvest, or witness ancestral rituals. It is an authentic immersion in a culture that has made collaboration its cornerstone.
From this suspended reality comes “Living Scaffolding,” the proposal for the Peruvian Pavilion at the 2025 Architecture Biennale, curated by architect Alex Hudtwalcker with Sebastian Cilloniz, José Ignacio Beteta, and Gianfranco Morales, and selected through a curatorial competition promoted by the Cultural Patronage of Peru (Pacupe). The project arises from the encounter between two exceptional traditions of Lake Titicaca: on the one hand, the art of the Uros, masters of hand-woven floating islands; on the other, the nautical wisdom of the Aimara people, skilled in building totora boats capable of navigating the ocean. The 1988 Uru Expedition is emblematic: a group of explorers, led by the Spaniard Kitín Muñoz, set sail from Callao on a 20-meter totora boat, headed for Polynesia. Although interrupted by a hurricane, the undertaking strengthened the hypothesis of ancient ties between South America and the Pacific. Living Scaffolding is a tribute to these extraordinary feats: a symbol of knowledge that endures, is passed down, becoming a collective organism, rooted in ancestral memory and oriented towards the future.
FRA LE SUE ATTIVITÀ, IL PROFESSOR FELICE RAGAZZO HA SVILUPPATO ANCHE QUELLA RELATIVA ALLA REALIZZAZIONE DEI DISEGNI TECNICI RICHIESTI PER LA BREVETTAZIONE DI NUOVI PRODOTTI. PER QUESTO PARTICOLARE PROGETTO IN CUI I RAGGI SONO PROTAGONISTI VIENE RICHIAMATO IL LIBRO III – ELEMENTI DI EUCLIDE. SI È TRATTATO DI ELABORARE LA SOLUZIONE AL PROBLEMA DI TASSELLAZIONE A DIEDRI RAGGIATI DI “ZIG ZAG”, IL SISTEMA DI TASSELLAZIONE DEL PIANO PER SUPERFICI E PAVIMENTAZIONI, IDEATO, PROGETTATO E BREVETTATO DA SONIA MARITAN, CHE SIAMO ABITUATI A VEDERE NELLE VESTI DI GIORNALISTA MA CHE INNANZITUTTO HA UNA LAUREA IN ARCHITETTURA.
di Felice Ragazzo
1 TASSELLAZIONE CON DIEDRI A RAGGIO ZERO
Un modulo articolato secondo quadrati ordinati simmetricamente rispetto a due assi incrociati ad angolo retto, dove la quantità dimi-
nuisce, sempre simmetricamente oltre che ordinatamente, via via che si procede verso i quattro estremi della croce – tale da formare una superficie frastagliata, ma compatta – non pone problemi di tassellazione nel piano, come si suole richiedere, per esempio, alla formella di un pavimento o di un rive-
stimento (Fig. 01). Quale ulteriore specificazione va riportato che: se si considera il riquadro d’ingombro orientato in ordine agli assi incrociati, detta superficie frastagliata risulta essa stessa a matrice quadrangolare, tuttavia ruotata di 45° rispetto alla prima. Infatti, coincide esattamente con un quadrato la
superfice che ha per vertici i centri dei micro-quadrati più periferici, da cui la rotazione di 45° (Fig. 02).
Come già accennato, i bordi risultano frastagliati, ma va aggiunto che i relativi angoli misurano pressoché alternativamente 90° e 270° gradi (convesso il primo, concavo il secondo, guardando dal centro verso l’esterno), mentre le estensioni dei lati dei micro-quadrati equivalgono a un sottomultiplo del lato del grande riquadro d’ingombro. Nel caso di Zig Zag, il lato del micro-quadrato misura un quinto del lato del riquadro d’ingombro. Naturalmente, considerando il volume della formella dove i bordi danno luogo a una successione di diedri convessi e concavi di raggio zero, è in linea di massima escluso che nei diedri concavi possano agire le comuni frese (Fig. 03).
Stante così la situazione, in termini pratici, sorge la necessità di sviluppare profili di bordo do-
tati di raggiature in sostituzione degli spigoli vivi. Tuttavia, pure in tale caso non vengono a mancare contraddizioni. Infatti, data la medesima configurazione di cui sopra, anche se le congiunzioni tra lati sono raggiate, non vengono meno problemi di tassellazione dello spazio, come ora sarà specificato. Esaminando attentamente l’alternanza “convesso-concavo”, si vedrà che in ogni formella, nei quattro micro-quadrati periferici, essa si interrompe, dando luogo localmente a una successione di due diedri convessi. In due situazioni (diametralmente opposte) per ogni formella si viene dunque a verificare la circostanza che, in caso d’assemblaggio, a un diedro convesso si opponga un altro diedro convesso e questo si ripeta nello stesso punto in modo speculare interessando un’altra formella vicina. Vengono in tal modo a risultare scoperte (in ciascuno dei due punti diametralmente opposti interessati) due piccole porzioni di
superfice, le quali sono la somma di due sfridi speculari (Fig. 04). Esaminando uno solo dei due punti anomali nella formella e assemblandone quattro, si viene a verificare che con il gioco di simmetrie le superfici di sfrido si raddoppino formando così una lacuna circoscritta da quattro archi (Fig. 05). Ecco dunque chiarita la ragione per cui, già nella composizione minima di quattro formelle a vertici raggiati, nel centro si manifesti una lacuna. Una specifica ragione è dovuta al fatto che i quattro archi interessati hanno i centri non coincidenti (a differenza di quanto si verifica nel caso “convesso-concavo”) e dunque i raggi, anziché sovrapposti, risultano distintamente allineati. In tal modo, si viene a formare una rete quadrata di centri, in anomalia ad altri casi in cui, come già detto, i raggi si sovrappongono e i centri coincidono (Fig. 06). Per concludere, merita osservare che non si verificano lacune da tassellazione nel caso in cui si accostino angoli di 90° e di 270°, dove nel primo si
ha un diedro convesso, mentre nel secondo si ha un diedro concavo (Fig. 06).
3- SPUNTO INVENTIVO PER RISOLVERE IL PROBLEMA
Chiarita la natura del problema, al
fine di contemperare – geometricamente e dunque tecnicamente – un’idea di formella dai bordi frastagliati a matrice quadrata, ma dotata di diedri raggiati (concavi e convessi) evitando tuttavia il prodursi di lacune, occorre introdur-
re nelle zone di ciascuna lacuna una sorta di rottura di sistema. Più precisamente, occorre fare in modo che, in ogni formella là dove si verificano le due porzioni di lacuna, i diedri convessi interessati siano tramutati in concavi. Il rime-
dio escogitato per ogni lacuna è quello di prolungare, in misura di due raggi, i lati di due micro-quadrati che, qualora fossero senza raggiature, avrebbero ciascuno un vertice che tocca l’altro, appartenenti a due distinte formelle (Fig. 07).
Con questo spunto inventivo si viene a creare la possibilità di estendere localmente la superfice (dando luogo a una sorta di “pizzo”) in ciascuno dei due micro-quadrati interessati. Per altro verso, il rimedio consiste nello specchiare l’arco originario secondo un asse di simmetria dato dal lato ortogonale a quello più estremo del micro-quadrato interessato a cui è tangente l’arco. In altre parole, il rimedio fa sì che diventino di fatto concavi due diedri che prima erano convessi, al netto della singolarità (“pizzo”) che inevitabilmente si viene a creare e che occorrerà opportunamente gestire in sede tecnica (Figg. 08; 09). In questo modo si ottiene la proprietà che i centri dei relativi diedri interessati siano coincidenti e non più differenziati.
INERENTI
LORO SPESSORE
Un tema particolare è costituito dalla forma del bordo in altezza rispetto allo spessore della formella. Per ogni materiale va considerata una forma diversa, intendendo questa come profilo verticale (sezione).
Per quanto riguarda i materiali lignei, al fine di consentire l’alloggiamento di uno strato di mastice merita effettuare due considerazioni: in primo luogo, è raccomandabile una lieve tolleranza di qualche decimo di millimetro nel
profilo generale in ogni formella; in secondo luogo, occorre che il profilo abbia delle rientranze (possibilmente a forma di serpentina simmetrica nei due bordi) tale da ospitare il mastice di installazione.
Per quanto riguarda i materiali lapidei, sempre al fine di consen-
9
tire l’alloggiamento di uno strato di malta cementizia occorre che, oltre alla lieve tolleranza detta prima, sussista una lieve canalizzazione (simmetrica nei due bordi).
Nota 1: Nel problema risultano implicate le Proposizioni 11 e 12, Libro III – Elementi di Euclide.
Among his activities, Professor Felice Ragazzo has also developed the technical drawings required for patenting new products. For this particular project, which focuses on radii, Book III – Euclid’s Elements – was invoked. The task involved developing a solution to the radial dihedral tessellation problem of “Zig Zag,” the system for tiling surfaces and floors conceived, designed, and patented by Sonia Maritan, whom we are accustomed to seeing as a journalist but who, first and foremost, has a degree in architecture.
Disegno 1
Disegno 2
Le quattro tavole di brevetto: i riferimenti numerati preceduti da Fig. fanno riferimento al documento di brevettazione. Per l’articolo sono nominati come Disegni con relativa numerazione.
Disegno 3
Disegno 4
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Una realtà nata tra i faggi del bosco del Cansiglio che si è innamorata del profumo, delle venature e dei nodi del legno: COMPAGNIA DEL LEGNO si caratterizza sul territorio come agenzia d’importazione legname proveniente da varie parti del mondo. È possibile trovare il legno più adatto al settore di applicazione: segati di conifera europei, segati nord e sud americani, lamellari per serramenti, pannelli multistrato, mdf, nonchè LVL e pavimenti prefiniti.
30030 MARTELLAGO (Venezia) – Via Fornace, 2 T. +39/041 5400521 - T. +39/041 5401942 fabio.coin@derwood.it - www.derwood.it Siamo specializzati in tavolame di latifoglie e resinosi, pannelli per falegnamerie e lamellari per serramenti.
di BRUGNARA & CHISTÈ s.r.l.
38015 LAVIS (Trento) - Via Stazione F.S., 4 T. +39/0461 246408 info@fal.tn.it - www.fal.tn.it
Punto di riferimento per la vendita di legname all'ingrosso e al dettaglio - Nuovo Centro Taglio Hundegger K2-Industry 5 ASSI - Linea di finitura travi automatizzata - Levigatrice e impregnatrice travi - Ampio Magazzino e XLAM in pronta consegna - Materiale per edilizia - 3 centri taglioProgettazione e Consulenza - Trasporto in cantiere.
31039 RIESE PIO X (Treviso) – Via Castellana, 48/A T. +39/0423 4532 - F. +39/0423 746588 info@florianinc.com - www.florianinc.com
31050 FANZOLO DI VEDELAGO (Treviso) Via Spada, 15 T. +39/0423 487044 - F. +39/0423 476011 wood@maringiorgio.it - www.maringiorgio.it
Latifoglie europee ed americane – Esotici – Legni pregiati – Tronchi – Tavolame refilato – Boules –Pavimenti in legno – Decking. European and international hardwoods – Tropical and precious species – Logs – Lumber – Wood flooring – Decking.
Azienda certificata FSC® dal 2003 e PEFC dal 2005.
Azienda con sistema di gestione per la qualità certficato da ICILA UNI EN ISO 9001:2008
31010 MASER (Treviso) – Via G. Marconi 30 T. +39/0423 923170 - F. +39/0423 546170 mart.legno@libero.it - www.martignagolegno.it Latifoglie europee ed americane.
Legnami Esotici. Resinosi. Tronchi e boules. Lamellari per serramenti.
83022 BAIANO (Avellino) – Via Malta, 76 T. +39/081 8243027 - F. +39/081 8243227 info@legnamipicciocchi.it - www.legnamipicciocchi.it La nostra esperienza per offrire le migliori selezioni di latifoglie europee e tropicali. Attenta alla corretta catena di custodia di approvvigionamento, l’azienda è certificata FSC e CATAS per la produzione di lamellari per finestre a lista intera e finger-joint.
Sede Legale e Stabilimento: 24126 BERGAMO – Via Canovine, 29 T. +39/035 325611 - F. +39/035 325699 info@legnamipaganoni.it - www.legnamipaganoni.it Importazione e commercio pannelli e legnami. Materiali per l’edilizia, tetti e strutture in legno.
Sede legale: 20124 MILANO – Via Vittor Pisani, 20
Sede operativa: 43125 PARMA – Via Po, 134/A T. +39/0521 257347 - M. +39/339 7689510 paolo@rigawood.net - www.finieris.com
Compensati di betulla (certificato FSC o PEFC su richiesta) con incollaggio fenolico, grezzi, filmati, sezionati, semilavorati.
s.r.l.
31037 CASTIONE DI LORIA (Treviso)
Viale Giovanni Falcone, 30 T. +39/0423 078273 info@bigondry.com - www.bigondry.com
Tecnologie per l’essiccazione e vaporizzazione del legno, macchine speciali e “Chiavi in mano”
BIGonDRY s.r.l. progetta e realizza: Impianti di essiccazione tradizionale ad acqua calda, Impianti di essiccazione del legno a generatore diretto, con bruciatore a gas , Impianti di vaporizzazione del legno, con distribuzione del vapore di tipo diretto o nascente; impianti di trattamento termico HT conformi alla normativa ISPM15 FAO.
Impianti per il Thermo-trattamento ad altissima temperatura (fino a 230 °C). Impianti di pre-essiccazione del legno e tunnel; impianti completi chiavi in mano dotati di sistema termico per la produzione del calore, circuito idraulico ed elettrico, sistemi di controllo e di misura. Assistenza tecnica su impianti BIGonDRY e non.
di Romanutti Mario s.r.l.
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Da oltre novant’anni fornisce il migliore servizio di essiccazione ed evaporazione del legno per clienti nazionali ed europei.
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Impianti di essiccazione ad acqua calda, surriscaldata, vapore ed olio diatermico per l’essiccazione del legno e non solo; impianti d’essiccazione funzionanti con bruciatore diretto a gas metano o GPL; impianti per il trattamento termico HT degli imballaggi in legno e dei pallet conformi alla normativa IPPC/FAO ISPM15; impianti di vaporizzazione con sistema diretto, indiretto e misto; pre-essiccatoi; tunnel di essiccazione per essiccazioni rapide; impianti per l’essiccazione della legna da ardere; impianti “chiavi in mano” completi di centrale termica e di ogni accessorio; impianti speciali per l’essiccazione di materiali igroscopici diversi dal legno. Moderni sistemi di controllo e strumenti di misura. Assistenza tecnica, teleassistenza e telecontrollo
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Termolegno offre ai propri clienti la progettazione, produzione e installazione di macchine per l’essiccazione, la vaporizzazione e il trattamento termico HT (ISPM-15) del legno. Ogni tipologia di sistema
Termolegno può essere allestita nella versione green con numerosi vantaggi a livello di risparmio energetico e di qualità di essiccazione e del prodotto. I nostri prodotti: essiccatoi convenzionali, essiccatoi tunnel, pre-essiccatoi, essiccatoi HT per il trattamento termico del legno ISPM-15, impianti combinati, essiccatoi in continuo ed essiccatoi ad alta efficienza energetica.
MOROSINI Lamellari s.r.l.
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Gallo Legnami s.r.l.
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Legname refilato nord americano, resinosi europei, lamellari per serramenti, legname per l’edilizia.
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HOLZMATIC Engineering s.r.l.
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