☐ Con “La Settimana del Legno” la voce degli esperti esce dall’aula
☐ Focus protezione fuoco: il punto di vista dell’esperto e dell’azienda
☐ I primi 25 anni di Marlegno festeggiati nella nuova sede di Calcinate
☐ Focus connessioni: dal legno all’acciaio ...fino al piede della parete
☐ La trave lamellare in Rovere di Florian raggiunge il traguardo “ETA”!
☐ In Toscana la storia di Nuova Edilvibranti abbraccia tutti i materiali
☐ Apertura ufficiale delle candidature per il Wood Architecture Prize ’26
050 settembre 2025 english text www.webandmagazine.media
L'eleganza certificata
FLO.LAM OAK, la trave lamellare in Rovere firmata Gruppo Florian, ottiene il prestigioso Certificato CE ETA-25/0265 come materiale strutturale per le costruzioni. È la conferma u ciale di un’eccellenza tecnica e naturale che unisce eleganza, sicurezza e sostenibilità.
Adatto per usi interni ed esterni (classe 3), FLO.LAM è composto da lamelle di elementi giuntati a pettine.
PRESTAZIONI MASSIME PER LE COSTRUZIONI IN LEGNO
WEINIG SOLID SPLIT B 1250:
SEGA A NASTRO PER LA GAMMA AD ALTE PRESTAZIONI
MAGGIORI INFORMAZIONI
La SOLID SPLIT B 1250 armonizza potenza e precisione, con velocità di avanzamento fno a 150 m/min.
Sviluppata per il funzionamento continuo, costruita per i carichi più elevati e progettata per le esigenze delle moderne imprese di costruzioni in legno.
Costruzione robusta Robusto basamento in ghisa, a basse
Flessibilità nel taglio
Taglio autocentrante o diagonale per massima versatilità
Funzionamento intuitivo
Moderno Touch - pannel da 21,5“ con Interfaccia utente Split Control
LAURA GREGORUTTI AMMINISTRAZIONE@WEBANDMAGAZINE.COM
WEB AND MEDIA ADVERTISING BEATRICE GUIDI DIREZIONE MARKETING BEATRICEGUIDI_MKT@WEBANDMAGAZINE.MEDIA ADVERTISING@WEBANDMAGAZINE.COM MKT@WEBANDMAGAZINE.MEDIA
WEB AND SOCIAL MEDIA EDITOR MONICA ZANI MKT@WEBANDMAGAZINE.MEDIA
Stampa Litogì s.r.l. Via Idro, 50 – 20132 Milano
TRIMESTRALE: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. POST.D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N.46), ART. 1, COMMA 1 - LO/MI
REGISTRO DEGLI OPERATORI DI COMUNICAZIONE - ROC 23567 REGISTRO MONDIALE DELLE PUBBLICAZIONI ISSN 2283-8651
RIVISTA TRIMESTRALE QUARTERLY MAGAZINE UNA COPIA ONE COPY EURO 10,00 ABBONAMENTO ANNUO ITALIA EURO 40,00 A YEAR’S SUBSCRIPTION ABROAD EURO 80,00
MODALITÀ DI PAGAMENTO ABBONAMENTO
TRAMITE BONIFICO BANCARIO CON TUTTI I VOSTRI DATI E CAUSALE UTILIZZANDO IL SEGUENTE IBAN: CRÉDIT AGRICOLE: IT19K0623001619000040434367 - B.I.C. CRPPIT2P166
I NOMI, LE DITTE E I PRODOTTI CITATI REDAZIONALMENTE SONO PUBBLICATI SENZA RESPONSABILITÀ DELL’EDITORE; TESTI E FOTOGRAFIE, ANCHE SE NON PUBBLICATI, NON VENGONO RESTITUITI NAMES, FIRMS AND PRODUCTS WICH ARE QUOTED EDITORIALLY ARE PUBLISHED WITHOUT PUBLISHER’S RESPONSABILITY; TEXTS AND PHOTOS, ALTOUGH UNPUBLISHED, ARE NOT RETURNED
INFORMATIVA EX D. LGS.196/03 – WEBANDMAGAZINE S.R.L., TITOLARE DEL TRATTAMENTO TRATTA I DATI PERSONALI LIBERAMENTE CONFERITI PER FORNIRE I SERVIZI INDICATI. PER I DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL D. LGS N. 196/03 E PER L'ELENCO DI TUTTI I RESPONSABILI DEL TRATTAMENTO RIVOLGERSI AL RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO, INFO@WEBANDMAGAZINE.COM.
I DATI POTRANNO ESSERE TRATTATI DA INCARICATI PREPOSTI AGLI ABBONAMENTI, AL MARKETING, ALL'AMMINISTRAZIONE E POTRANNO ESSERE COMUNICATI A SOCIETÀ ESTERNE PER LA SPEDIZIONE DEL PERIODICO E PER L'INVIO DI MATERIALE PROMOZIONALE.
IL RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI RACCOLTI IN BANCHE DATI A USO REDAZIONALE È IL DIRETTORE RESPONSABILE A CUI CI SI PUÒ RIVOLGERE, PER I DIRITTI PREVISTI DAL D. LGS. 196/03, PRESSO: EDITRICE WEBANDMAGAZINE S.R.L., VIA VALLA, 16 - MILANO.
SOMMARIO • NUMERO
8 EDITORIALE
di Sonia Maritan
FRA I BANCHI DI TOR VERGATA
10 CERTIFICATIO GRUPPO FLORIAN
di Sonia Maritan
L’ELEGANZA CERTIFICATA
14 COLLOQUIUM MARLEGNO
di Sonia Maritan
“LA SAGGEZZA DEL FARE IMPRESA”
17 COLLOQUIUM HUNDEGGER
di Pietro Ferrari
LEGNO E TOSCANA
FOCUS CONNESSIONI
22 COLLOQUIUM X-FIX
di Sonia Maritan
LA DOPPIA CODA DI RONDINE
28 ANNIVERSARIUM MARLEGNO
di Sonia Maritan
IL CUORE PULSANTE DELLA BIOEDILIZIA
32 TECHNICA SOLTECH
di Roberta Bocca
IL KNOW-HOW NEL LEGNO FIORISCE
SULLA COSTA ADRIATICA
36 GLI ATTI DE LA SETTIMANA DEL LEGNO di Nicoletta Marconi
IMPALCATI LIGNEI STORICI PER LA MANUTENZIONE
DELLA BASILICA DI SAN PIETRO IN VATICANO
TRA XVII E XIX SECOLO: COMPOSIZIONE, MONTAGGIO E PROGRESSIVI PERFEZIONAMENTI
43 GLI ATTI DE LA SETTIMANA DEL LEGNO
di Felice Ragazzo
SIMBIOSI TRA NUOVE TECNICHE DI STEREOTOMIA
LIGNEA E MORFOLOGIE ARBOREE, UNITAMENTE A FORME DI XYLO-DETERIORAMENTI
50 PUBBLIREDAZIONALE RIWEGA IL MONITORAGGIO LIGNODOC
LA FORZA DEL LEGNO INIZIA DAL FISSAGGIO.
di Sonia Maritan
FRA I BANCHI DI TOR VERGATA
Lo slancio verso TOR VERGATA, si traduce in un impulso emotivo al “ritorno fra i banchi” quando leggo gli abstract di studiosi, tecnici e professionisti che hanno illustrato gli attuali orizzonti del legno come materiale da costruzione in occasione dell’ultima edizione de LA SETTIMANA DEL LEGNO (SDL) lo scorso marzo, perché il livello di approfondimento e qualità dei contenuti mi fa venire voglia di tornare a imparare e avvicinare nuove materie di studio. In effetti, Castelli e Ponti, dedicato a Nicola Zabaglia e pubblicato nel 1824 fu incluso tra i libri di testo di Studio, essendo considerato tra i più autorevoli manuali europei di costruzioni in legno. Un volume dedicato a questo mastro carpentiere della Fabbrica petriana, dotato di un’eccezionale e intuitiva capacità tecnica, al quale fa riferimento la professoressa Nicoletta Marconi nel suo intervento sugli “Impalcati lignei storici” trattando di ponteggi, impalcati e castelli realizzati per i pontaroli che sfiora note poetiche per i rimandi alla manutenzione delle grandi architetture come San Pietro in Vaticano ma soprattutto perché rappresentano in sé degli autentici capolavori tecnici.
letta Marconi è presente quello del professor Felice Ragazzo, che su questa rivista pubblica regolarmente anche la sua rubrica Scientia, con “Simbiosi tra nuove tecniche di stereotomia lignea e morfologie arboree, unitamente a forme di xylo-deterioramenti” che ha caratterizzato l’intervento a Tor Vergata lo scorso marzo e che richiama la sua lunga ricerca pluridecennale in tema di giunzioni lisce con la quale continua a incantarci.
A metà novembre con Massimo Ferrantini (CTO) e l’ingegner Diego Ruggeri (CTS) saremo a Torino per Restructura con il GRUPPO QUALITÀ LEGNO (insieme al presidente arch. prof. Davide Maria Giachino) dove avremo modo di richiamare le iniziative della SDL che puntano nel corso del biennio, da un’edizione all’altra, a diffondere il materiale elaborato creando una rete fra gli eventi di settore e gli atenei che trattano della materia per portare un contributo concreto alla diffusione della cultura del legno!
Credo che il sapore straordinario di questo incontro sia dato proprio dal luogo nel quale si svolge e dalla mentalità accademica che questi giorni di formazione trasferiscono agli astanti e a tutti coloro che, come me, hanno il privilegio di esserne parte.
Nella precedente edizione del 2023, con il CTO e il CTS di questa manifestazione abbiamo deciso di cristallizzare i contenuti degli oltre 50 interventi ascoltati in un dossier tuttora disponibile al link https://www.webandmagazine.media/i-nostri-libri/#fl ipbook-dossier-la-settimana-del-legno-2023/1/. Con l’edizione di quest’anno abbiamo ritenuto importante implementare ulteriormente la visibilità dei contenuti di questo straordinario momento formativo creando la rubrica LA SETTIMANA DEL LEGNO in pubblicazione su Struttura Legno proprio a partire da questo numero 50, abstract che la prossima primavera raccoglieremo nel secondo dossier con l’auspicio di darne la massima visibilità nella modalità multicanale ed ecosistemica che oggi il supporto digitale consente.
In questo numero oltre al contributo della professoressa Nico-
In questo numero segnaliamo anche che sono aperte le candidature online del Wood Architecture Prize 2026, ospitiamo due focus, trattando di connessioni ma anche di ingegneria antincendio. Le innovazioni che nascono nei reparti di ricerca e sviluppo delle aziende sono sempre sorprendenti: dall’ottenimento del prestigioso Certificato CE ETA per la trave lamellare in Rovere al monitoraggio di un condominio ecosostenibile – mediante l’analisi dei dati – per misurare il funzionamento termo-igrometrico dell’abitazione. D’altra parte, avendo appena visitato la Biennale Architettura, dove il legno sembra la risposta a molte domande urgenti, lascio a questa affermazione il finale del mio editoriale. « Quando le conoscenze e i sistemi che hanno guidato a lungo la nostra comprensione cominciano a fallire – ha detto il curatore della Biennale di Architettura Carlo Ratti – , sono necessarie nuove forme di pensiero. Per decenni, da quando abbiamo iniziato a tenere in conto le emissioni di carbonio, la risposta dell’architettura alla crisi climatica è stata incentrata sulla mitigazione e sulla riduzione del nostro impatto sul clima. Quest’approccio non è più sufficiente. L’architettura deve andare oltre la sola mitigazione, ricollegarsi alla sua lunga storia di adattamento e ripensare il modo in cui progettiamo per un mondo ormai alterato».
La Settimana Del Legno, il 28 marzo 2025 presso la sede dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Da sinistra a destra Davide Maria Giachino, Fabio Spera, Sonia Maritan, Fabio Grassucci e Stefano Pampanin.
>> to.egger.link/osb-flammex
CERTIFICATIO
di onia aritan
.florianinc.com .holzforshung.at
’E E A A CE T CATA
. A A , la tra e lamellare di o ere firmata dal ruppo lorian, ha ottenuto il prestigioso Certificato CE ETA-2 /02 come materiale strutturale per le costruzioni. la conferma ufficiale di un’eccellenza tecnica e naturale che unisce eleganza, sicurezza e sostenibilit . Adatto per usi interni ed esterni C A E 3 , . A una tra e di lusso, composta da lamelle di elementi giuntati a pettine, che impreziosisce e rende inconfondibili gli edifici di prestigio. Antonio attaglia molto orgoglioso del traguardo ETA
In queste pagine, l'incontro al CIB 2024 di Sonia Maritan con Antonio Battaglia che in questo articolo ha raccontato del prestigioso Certificato CE ETA-25/0265 ottenuto da FLO.LAM OAK lo scorso 29 aprile come materiale strutturale per le costruzioni, alcune immagini di prodotto e un paio di scatti del suo inserimento all’interno dei concept fieristici che il Gruppo Florian organizza con una presenza costante agli eventi di maggior rilievo.
. A A una proposta unica nel suo genere che guarda a un target esclusi o e ad ambienti di particolare raffinatezza, si tratta infatti di una tra e di lusso presentata dal ruppo lorian per usi residenziali in ambienti interni ed esterni. La trave lamellare in Rovere, composta da lamelle di elementi giuntati a pettine, un prodotto che combina la rinomata bellezza del o ere croato con la qualit strutturale determinata dalla competenza e professionalit della la orazione made in lorian. gni elemento iene selezionato spe-
cificamente per essere destinato alla composizione di . A A in coscienza del ruolo che do r ricoprire per il cliente, che confider nel legno del ruppo lorian per il sostegno della propria abitazione. ’obietti o dell’azienda, nel produrre . A A , donare eleganza e sicurezza, oltre a consentire al committente che fa questa scelta di preser are il ciclo biologico naturale delle foreste e incrementare resilienza e resistenza, fattori fondamentali nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.
Una proposta originale ed elegante quella di FLO.LAM OAK, che ha richiesto un lungo processo di messa a punto del progetto di cui oggi potete dirvi soddisfatti?
« Il progetto risale ormai al 2019 risponde l’A lorian egno .p.A. Antonio Battaglia –, lo presentammo in occasione dell’ultima edizione di Legno & Edilizia a Verona. La qualità del Rovere croato garantisce un’estetica superiore, un’ottima resistenza e durabilità. Il materiale viene trasformato nel nostro reparto pro utti o secon o le specifi
che tecniche, in ampi formati di altezza da 90 a 600 mm, da 80 a 200 mm di ase e con lun he e fino a metri. Nel frattempo, abbiamo ottenuto diverse certifica ioni per alori are il pro dotto. A partire da FSC® certifica ione di Catena di Custodia (CoC) e quindi il cliente che sceglie questo prodotto certificato sostiene la estione respon sabile delle foreste del mondo».
Il grande traguardo è però quello più recente: l’ottenimento del prestigioso Certificato CE ETA!
« l ertificato come materiale strutturale per le costruzioni è relatio all’ e noi lo a iamo fi nalmente ottenuto n conformit al e olamento el arla mento Europeo e del Consiglio del 9 mar o e olamento ro otti a ostru ione o il ertificato i o stan a ella resta ione si applica al prodotto da costruzione FLO.LAM OAK che indica che le prestazioni indicate in ETA sono applicate e che il controllo di produzione in fabbrica eseguito dal produttore è valutato per assicurare la costanza della prestazione del prodotto da costruzione».
FLO.LAM OAK rappresenta ormai il vostro fiore all’occhiello, quali ambiti ancora si propone di conquistare?
« Questa trave di lusso ha ormai superato gli ostacoli più ardui conclude attaglia – e ci aspettiamo di vederlo applicato in contesti di pregio, di rilevanza architettonica e nei settori più attenti al dettaglio e all’estetica, sia in ambienti interni sia esterni L ».
Riportiamo in conclusione una sintesi del Certifi cato CE ETA-25/0265 di FLO. LAM OAK rilasciato al Gruppo Florian. uesto documento di tredici pagine inerente la alutazione Tecnica Europea ETA per . A A , di cui restituiamo una sintesi, molto dettagliato e riguarda il legno lamellare incollato T realizzato in legno duro massiccio, specifi cando le caratteristiche, le condizioni d’uso e le prestazioni del prodotto. uesta alutazione emessa secondo il egolamento E n 30 /2011 e include dettagli sulla produzione e sull’uso pre isto:
ETA emessa per . A A il 2 .0 .202 rodotto realizzato in legno duro massiccio, specifi catamente o ere europeo Composto da almeno tre strati di legno incollati on include fori e giunti a pettine di grandi dimensioni, on si occupa di trattamenti con conser anti e di ritardanti di fi amma.
. A A composto da ta ole di legno incollate e specifi che adesi e, con requisiti di produzione e qualit . e ta ole de ono essere isi amente classifi cate e soddisfare standard specifi ci: le ta ole engono essiccate tecnicamente e piallate, l’adesi o conforme a EN 301 e testato secondo EN 302-6, l e ta ole engono classifi cate secondo le norme di qualit isi a e le dimensioni delle ta ole rispettano le seguenti misure: altezza da 0 a 00 mm, larghezza da 0 a 200 mm e lunghezza massima di 13, metri
. A A destinato a essere utilizzato come elemento strutturale o non strutturale in edifi ci e strutture in legno, con assunzioni specifi che riguardo alla sua ita la orati a e alle condizioni di utilizzo: utilizzabile in classi di ser izio 1 a 3 secondo EN 1995-1-1, ita la oratia assunta di 0 anni con installazione e manutenzione appropriate progettazione e installazione de ono seguire le istruzioni del produttore. e prestazioni di . A A sono alutate in base a caratteristiche essenziali come resistenza meccanica, stabilit e sicurezza in caso di incendio. risultati di pro a sono documentati in tabelle specifi che: esistenza alla fl essione: 30 pa caratteristica odulo di elasticit parallelo alla fibra: 1 . 00 pa
Tasso di carbonizzazione: 0. 0 mm/ min.
l documento tratta anche il paragrafo della Produzione e Certifi cazione. l produttore de e stabilire un controllo della produzione in fabbrica e preparare una dichiarazione di prestazione, la cui certifi cazione effettuata da un ente certifi cato: il controllo della produzione de e essere documentato e mantenuto, la frequenza di controllo e test de e seguire un piano di controllo prescritto e l’ente notifi cato effettua
CERTIFIED ELEGANCE
ispezioni iniziali e sor eglianza continua della produzione.
nfi ne, le Normative e i Requisiti di sicurezza . . A A de e rispettare normati e specifi che riguardanti la sicurezza, la salute e l’ambiente, inclusi requisiti per la reazione al fuoco e la durabilit : nessuna sostanza pericolosa rilasciata secondo la alutazione, durabilit contro attacchi biologici conforme a EN 350 e requisiti di sicurezza in caso di incendio de ono essere rispettati.
FLO.LAM OAK, Florian Group's signature laminated oak beam, has been awarded the prestigious CE Certificate ETA-25/0265 as a structural material for construction. It is official confirmation of a technical and natural excellence that combines elegance, safety and sustainability. Suitable for indoor and outdoor use (CLASS 3), FLO.LAM is a luxury beam, composed of lamellas of fingerjointed elements, that embellishes and makes prestigious buildings unmistakable. Antonio Battaglia is very proud of the “ETA” achievement!
FLO.LAM OAK is a unique proposal that looks to an exclusive target audience and environments of particular refinement, it is in fact a luxury beam presented by Florian Group for residential uses in indoor and outdoor environments. The Oak laminated beam, composed of lamellas of finger-jointed elements, is a product that combines the renowned beauty of Croatian Oak with the structural quality determined by the expertise and professionalism of workmanship made in Florian. Each element is specifically selected to be destined for the composition of FLO.LAM OAK in consciousness of the role it is to play for the customer, who will trust the wood of the Florian Group for the support of their home. The company's goal in producing FLO.LAM OAK is to bestow elegance and security, as well as to enable the client who makes this choice to preserve the natural biological cycle of forests and increase resilience and resistance, key factors in mitigating the effects of climate change.
An original and elegant proposal from FLO.LAM OAK, which required a long process of fine-tuning the project that you can be satisfied with today?
«The project now dates back to 2019 – answers AD Florian Legno S.p.A. Antonio Battaglia –, we presented it at the last edition of Legno & Edilizia in Verona.
The quality of Croatian Oak guarantees superior aesthetics, excellent strength and durability. The material is processed in our production department, according to technical specifications, in wide formats from 90 to 600 mm in height, from 80 to 200 mm in base and with lengths up to 13.5 meters.
Meanwhile, we have obtained several certifications to enhance the value of the product. Starting with FSC®: Chain of Custody Certification (COC), so the customer who chooses this certified product supports responsible management of the world's forests».
The big milestone, however, is the most recent one: obtaining the prestigious CE ETA Certificate!
«The CE Certificate as a structural material for construction is related to ETA-25/0265, and we have finally obtained it! In accordance with Regulation 305/2011/EU of the European Parliament and of the Council of March 9, 2011 (Construction Products Regulation or CPR), the Certificate of Constancy of Performance applies to the construction product FLO.LAM OAK which indicates that the performance indicated in ETA is applied and the factory production control performed by the manufacturer is evaluated to ensure the constancy of performance of the construction product».
FLO.LAM OAK now represents your flagship, what areas does it still aim to conquer?
«This luxury beam has now overcome the toughest obstacles –Battaglia concludes –, "and we expect to see it applied in prestigious, architecturally significant contexts and in the most detail-oriented and aesthetically pleasing sectors, both indoors and outdoors (CLASS 3)».
We report in conclusion a summary of the CE Certificate ETA25/0265 of FLO.LAM OAK issued to the Florian Group.
This thirteen-page document inherent in the European Technical Assessment (ETA) for FLO.LAM OAK, a summary of which we return, is very detailed and covers glued laminated timber (GLT) made from solid hardwood, specifying the characteristics, conditions of use and performance of the product. This assessment is issued according to Regulation (EU) No. 305/2011 and includes details on production and intended use:
• ETA issued for FLO.LAM OAK on 29.04.2025;
• Product made of solid hardwood, specifically European Oak;
• Consists of at least three layers of glued wood;
• Does not include large holes and finger joints,
• Does not deal with preservative and flame retardant treatments.
FLO.LAM OAK is composed of glued wood boards and adhesive specifications, with production and quality requirements. The boards must be visually graded and meet specific standards: the boards are technically dried and planed, the adhesive complies with EN 301 and tested according to EN 302-6, the boards are graded according to visual quality standards, and the board dimensions meet the following measurements: height from 90 to 600 mm, width from 80 to 200 mm, and maximum length of 13.5 meters.
FLO.LAM OAK is intended to be used as a structural or nonstructural element in wooden buildings and structures, with specific assumptions regarding its working life and conditions of use: usable in service classes 1 to 3 according to EN 1995-1-1, assumed working life of 50 years with appropriate installation and maintenance; design and installation must follow the manufacturer's instructions.
The performance of FLO.LAM OAK is evaluated according to essential characteristics such as mechanical strength, stability, and fire safety. Test results are documented in specific tables:
• Flexural strength: 30 Mpa (characteristic);
• Modulus of elasticity parallel to the fiber: 14,500 Mpa;
• Charring rate: 0.50 mm/min.
The document also discusses the paragraph of Production and Certification. The manufacturer must establish a factory production control and prepare a declaration of performance, the certification of which is carried out by a certified body: the production control must be documented and maintained, the frequency of control and testing must follow a prescribed control plan, and the notified body carries out initial inspections and continuous surveillance of production.
Finally, the Safety Standards and Requirements. FLO.LAM OAK must comply with specific regulations regarding safety, health and the environment, including requirements for reaction to fire and durability: no hazardous substances released according to the assessment, durability against biological attack in accordance with EN 350 and safety requirements in case of fire must be met.
COLLOQUIUM
www.marlegno.it
“LA SAGGEZZA DEL FARE IMPRESA”
In occasione della visita alla nuova sede di Marlegno a Calcinate, in provincia di Bergamo, ho colto l’occasione per un confronto con il CEO dell’azienda, Angelo Luigi Marchetti. Parlare con lui è un po’ come leggerlo: Marchetti è infatti anche autore di saggi e, in particolare, il suo quarto libro “La saggezza del fare impresa” mi ha appassionato per il rimando continuo alle storie della mitologia greca come esempi per aspirare a fare la migliore cultura d’impresa. Proprio durante il nostro incontro, ho potuto constatare quanto la saggezza lo caratterizzi nel profondo come imprenditore, nei modi e nella sostanza.
Fondata nel 2000 dalla famiglia Marchetti, Marlegno è un’industria delle costruzioni diventata un punto di riferimento nel settore delle costruzioni sostenibili. Le sue competenze interdisciplinari, altamente specializzate, sono organizzate in diverse Business Unit: case in legno, tetti e strutture in legno, Bioquartieri, General Contractor, moduli 3 e riqualificazioni. A conferma del suo impegno per la sostenibilità, l’azienda utilizza esclusivamente legno proveniente da foreste certificate E C inoltre, la produzione alimentata da energia rinnovabile generata da un parco fotovoltaico da 650
kW, che permette ogni anno il recupero di 1683 tonnellate di CO2. Ne parliamo con Angelo Luigi Marchetti, CEO di Marlegno, alle redini dell'azienda insieme al fratello Siro che l'ha fondata.
« Nel 2025 Marlegno celebra un importante traguardo: 25 anni di attività nel settore delle costruzioni in legno, un percorso che testimonia il suo impegno costante nella crea ione i e ifici soste nibili e innovativi. L’azienda, inizialmente specializzata nelle sole strutture in legno, è stata fondata nel 2000 da mio fratello Siro, io nel frattempo stavo terminando la mia laurea in ingegneria e mi sono successivamente unito all’impresa. Con la crisi finan iaria lo ale scatenata al fallimento di Lehman Brothers, abbiamo cambiato completamente il modello di business passando da BtoB a BtoC. Questo switch ci ha portato a relazionarci irettamente con il cliente finale e a for nire soluzioni come pacchetti “chiavi in mano”. Il nostro interlocutore è diventato, ad esempio, l’architetto con cui collaboriamo, ingegnerizzando il suo progetto e industrializzandolo con la qualità desiderata e le performance previste, nel rispetto dei budget ».
L'azienda si è affermata come punto di riferimento nel panorama della bioedilizia, grazie alla capacità di unire tradizione, tecnologia all’avanguardia e rispetto per l’ambiente.
« In questi 15 anni l’evoluzione è stata continua e siamo passati dal costruire case singole, alle case a schiera, alle case multipiano fino ai uartieri alle scuole e alle grandi strutture. Tutto è avvenuto gradualmente. Nei primi anni, Marlegno si è concentrata principalmente sull’edili-
Un momento dell’incontro fra Sonia Maritan e Angelo Luigi Marchetti, CEO di Marlegno.
di Sonia Maritan
zia residenziale, consolidando la propria expertise nella realizzazione di strutture e coperture in legno in ambito soprattutto lombardo. Tra il 2010 e il 2015, l’azienda ha ampliato le proprie competenze nel campo della bioedilizia, sviluppando il primo progetto di Bioquartiere, un’iniziativa pionieristica che ha portato alla costruzione, a Bolgare, di 150 unità abitative tecnologiche e sostenibili. La prima casa campione certificata passi haus risale al 2015 ed è stata realizzata con il sistema Tavego® una tipolo ia affine al Nail Laminated Timber (NLT), realizzata interamente in legno senza colle.
L’innovazione, dunque, ha sempre accompagnato la crescita di Marlegno, che nel 2016 ha avviato un importante processo di ricerca e sviluppo tecnologico, culminato con i brevetti di soluzioni come Prontotetto® e Tavego® e Guscio® pensate per la ri ualifica ione e ili ia dove, in una logica di ibridazione, usiamo il materiale idoneo nella quantità giusta per rendere ancora più sostenibili le nostre costruzioni».
Arriviamo all’ultimo lustro e ci avviciniamo a questo primo importante anniversario in cui è evidente il consolidamento degli obiettivi e dei traguardi raggiunti. « Nel 2021 la sostenibilità è diventata un valore centrale per l’azienda, con la pubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità e l’espansione verso nuovi territori e nuove aree di business, tra cui la ri ualifica ione ell’esistente e la realizazione di grandi opere nei settori sociale, turistico, commerciale e industriale. Nel 2023 Marlegno si è proposta come General Contractor per l’edilizia sostenibile, abbracciando l’industrializzazione del processo costruttivo e la trasformazione digitale in ambito BIM (Building Information Modeling). Nel 2024 l’azienda ha raggiunto un nuovo traguardo con il sistema GUSCIO, una soluzione innovativa per la riqualificazione integrata degli edifici esistenti, capace
di fungere sia da cappotto energetico, sia da esoscheletro antisismico, sia da involucro per il restyling architettonico. nfatti la nostra sfi a è trasformare l’i ea che il legno possa essere utilizzato non solo nelle nuove costruzioni ma anche nelle ristrutturazioni. L’opportunità del superbonus 110% per noi non è consistita nella rigenerazione urbana, perché molto di quello che abbiamo fatto in questi anni è stato legato alla demolizione di ciò che non era più adeguato e alla sua ricostruzione. Riteniamo che sarà un driver di crescita molto importante anche per il futuro, perché il tessuto urbanistico, e ificato opo la secon a uerra mondiale non è più al passo con il tempo: gli e ifici non sono sicuri al punto i ista sismico, non hanno i requisiti energetici e nemmeno quelli relativi al comfort abitativo. Certamente quello che ha un valore storico - architettonico va tutelato, però dal dopoguerra a oggi sono state realizzate molte costruzioni che ora sono inadeguate e obsolete rispetto ai parametri odierni».
oprattutto se dobbiamo riqualificare il patrimonio edilizio dobbiamo cambiare approccio e paradigma… «Secondo i dati ISTAT, nel 2000 la popolazione italiana è stata di circa 57 milioni, 60 milioni nel 2011, ed è attualmente in calo, con proiezioni che indicano una diminuzione a circa 50 milioni nel 2050 (fenomeno complesso legato a fattori come l'invecchiamento della popolazione e un basso tasso di natalità). Questo trend evidenzia come non ci sia bisogno di continuare a costruire nuove case: piuttosto, dobbiamo rigenerare ciò che già c’è, ricostruendolo o ristrutturandolo. Il nostro approccio, è quello di proporre tutta una gamma di soluzioni tecniche in grado di soddisfare queste casistiche. Ed il legno ha l’occasione per ritagliarsi il suo spazio, in linea con il Green Deal e l'obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro
Sopra, l'esploso di Guscio® che e idenzia la sua stratigrafia e una realizzazione.
"THE
il 2050. Il Green Deal ci porterà nel breve ad abbinare a ogni abitazione, oltre all’attestazione di prestazione energetica, anche una raccolta dei documenti (EPD Environmental Product Declaration) che comprovano l’impatto ambientale di ogni singolo materiale che costituisce l’abitazione. Quindi, il valore di una casa non dipenderà solo dalle performance energetiche ma anche dalla tipologiadi
WISDOM OF DOING BUSINESS"
During our visit to Marlegno's new headquarters in Calcinate, in the province of Bergamo, we took the opportunity to chat with the company's CEO, Angelo Luigi Marchetti. Talking to him is a bit like reading him: Marchetti is also the author of essays, and his fourth book, "The Wisdom of Doing Business," in particular, captivated me with its constant references to stories from Greek mythology as examples for aspiring to create the best corporate culture.
«In 2025, Marlegno celebrates an important milestone: 25 years of experience in the wood construction sector, a journey that demonstrates its ongoing commitment to creating sustainableandinnovativebuildings.Thecompanyhasestablisheditselfasabenchmarkin thegreenbuildingsector,thankstoitsabilitytocombinetradition,cutting-edgetechnology, and respect for the environment. In its early years, Marlegno focused primarily on residential construction, consolidating its expertise in the construction of wooden structures and roofs, especially in Lombardy. Between 2010 and 2015, the company expanded its expertise in green building, developing the first Bioquartiere project, a pioneering initiative that led to the construction of 150 technologically advanced and sustainable housing units in Bolgare. Innovation, therefore, has always accompanied the growth of Marlegno, which in 2016 launched a major technological research and development process, culminating in the patenting of solutions such as Prontotetto®, Tavego®, and Guscio®, designed for building redevelopment. In this hybridization approach, we use the right materials in the right quantities to make our buildings even more sustainable».
As we approach the final five years, we approach this first important anniversary, clearly demonstrating the consolidation of the objectives and goals achieved.
«In 2021, sustainability became a core value for the company, with the publication of its first Sustainability Report and expansion into new territories and new business areas, including the redevelopment of existing buildings and the construction of major projects in the social, tourism, commercial, and industrial sectors. In 2023, Marlegno positioned itself as a General Contractor for sustainable construction, embracing the industrialization of the construction process and digital transformation in the BIM (Building Information Modeling)field.In2024,thecompanyreachedanewmilestonewiththe GUSCIO system, an innovative solution for the integrated redevelopment of existing buildings, capable of serving as both an energy insulation layer, an anti-seismic exoskeleton, and a shell for architectural restyling».
Especially if we need to redevelop our building stock, we need to change our approach and paradigm...
«The Green Deal will soon lead us to provide each home with, in addition to the energy performancecertificate,acollectionofdocuments(EPDEnvironmentalProductDeclaration) that demonstrate the environmental impact of every single material that makes up the home. Therefore, the value of a home will depend not only on its energy performance but also on the type of materials it is made of, their environmental impact, and the degree of reuse and recycling. Worthy of note is the pioneering project in the Maldives dating back to 2019, where we conceived, prefabricated, and built a certifiable and reusable module, designed for minimal environmental impact throughout its entire life cycle, including the disassembly phase».
Looking to the future, in 2025 Marlegno inaugurated a new business unit dedicated to the advanced prefabrication of 3D modules, which we were shown during our tour of the immense production facility. This revolutionary solution for residential, hospitality/ tourism, and public applications combines rapid installation, precision, and environmental sustainability. The offices, which occupy 2,100 square meters, are LEED Gold certified, a recognition that attests to the highest standards of environmental sustainability. Over the past few years, Marlegno has experienced steady growth, both in terms of production value and order backlog, demonstrating the solidity of its business model and the effectiveness of its strategies.
We conclude this "walk" into the beating heart of green building with Angelo Luigi Marchetti, looking together at the future direction of the sector: Marlegno, in particular, will focus on investing to transform itself into a construction industry.
materiali che la compongono, dal loro impatto sull’ambiente, dal grado di riuso e di riciclo».
Un modus che avete già messo in atto in Marlegno, di cui possiamo portare un esempio reale… « Nel 2019, abbiamo intrapreso un progetto pionieristico alle Maldive, collaborando con un importante tour operator italiano. n uel contesto la sfi a era ambiziosa: sviluppare un modello abitativo che rispondesse alle stringenti normative locali di locazione delle isole, le quali impongono la reversibilità e il riutilizzo dei materiali al termine del periodo. Abbiamo così concepito, prefabbricato e realizzato un modulo certificabile e riutilizzabile, progettato per un impatto ambientale minimo lungo tutto il suo ciclo di vita, inclusa la fase di smontaggio. Questa esperienza ha anticipato le attuali esigenze del mercato: oggi, i fondi di investimento riconoscono e premiano le logiche costruttive che dimostrano un ridotto impatto ambientale, traducendole in concreti anta i finan iari ».
Guardando al futuro, nel 2025 Marlegno ha inaugurato una nuova unità di business dedicata alla prefabbricazione avanzata dei moduli 3D che ci è stata mostrata durante la visita all’immenso reparto produttivo, una soluzione rivoluzionaria per applicazioni residenziali, ricettivo/turistiche e pubbliche, che unisce rapidità di installazione, precisione e sostenibilità ambientale.
Il suo innovation hub si estende su un’area di 60.000 mq, dove 13.000 mq sono dedicati agli impianti produttivi dotati di automazioni industriali 5.0, assicurando efficienza e precisione nei processi produttivi. Gli u fici, che occupano una superficie di 2100 mq, sono certificati LEED Gold, riconoscimento che attesta i più alti standard di sostenibilità ambientale. A questi si aggiungono showroom progettati per promuovere l’innovazione e sensibilizzare sul ruolo del legno nelle costruzioni green. Nel corso degli ultimi anni, Marlegno ha registrato una crescita costante, sia in termini di valore di produzione sia di portfolio ordini, dimostrando la solidità del proprio modello di business e l’efficacia delle strategie adottate. Con Angelo Luigi Marchetti terminiamo questa ‘passeggiata’ nel cuore pulsante della bioedilizia guardando insieme a lui alla direzione che prenderà il settore: Marlegno, in particolare, punterà a investire per trasformarsi in una industria delle costruzioni.
Il primo Press Day di Marlegno lo abbiamo trovato un modo concreto di festeggiare i primi 25 anni di questa realtà: i nostri auguri ad Angelo e Siro Marchetti e tutto il team di Marlegno!
LEGNO E TOSCANA
www.hundegger.com/it
Le tecnologie Hundegger interpretano l’anima di un territorio in un’azienda che cavalca le diverse tecnologie costruttive con competenza e agilità. Si tratta di Nuova Edilvibranti di proprietà della famiglia Panati, collocata nel comprensorio di Ponte Buggianese, che visitiamo con il Responsabile vendite di undegger talia rl go Campeotto fiero della 2 ndustr che da otto mesi in funzione in questo stabilimento.
Visitiamo, in compagnia del Responsabile vendite di Hundegger Italia Srl Ugo Campeotto, la sede produttiva della Nuova Edilvibranti
La sede si trova nel comprensorio di Ponte uggianese, un’area geografica densa di attività, e precisamente a Pieve a Nievole, in provincia di Pistoia. Ci troviamo nell’asse autostradale che collega il litorale toscano a Firenze.
Ci attendono, dedicandoci cortesemente un po’ del loro tempo: Giampiero Panati, amministratore unico del Gruppo, Andrea Panati, ingegnere, che si occupa della parte tecnica, Marco Panati, dottore in economia, che si occupa degli aspetti amministrativi e commerciali.
Sotto molti aspetti, la nuova Edilvibranti una realt complessa e articolata con diverse sedi operative e logistiche fortemente concentrata sulla direttiva Firenze-Costa Tirrenica.
« A Pieve a Nievole, dove ci troviamo, c’è la sede dove tutto è nato – ci dice Marco Panati – ma ci sono anche le strutture di produzione del legno, del metallo e dei manufatti in cemento, oltre a un magazzino con materiali edili e sala mostra. Poi disponiamo di un punto vendita a Firenze (a Borgo San Lorenzo) dove gestiamo la distribuzione di materiali edili e disponiamo di uno showroom, di un altro punto vendita a Fucecchio solo per i materiali edili, di un punto vendita a Lucca dove si
In queste pagine, diverse immagini del reparto produttivo e una foto di gruppo, da sinistra a destra: Ugo Campeotto, Giampiero Panati con i figli Andrea e Marco Panati, ra questi due ultimi c’è Tommaso Calanchi, l’operatore della nuova K2. Il titolare Giampiero Panati è stato ripreso anche nel suo u ficio. Protagonista del reparto produttivo la K2 Industry che da diversi mesi è in funzione nello stabilimento di Nuova Edilvibranti a Pieve a Nievole, in provincia di Pistoia.
di Pietro Ferrari
svolge la distribuzione di materiali edili e si trova un’altra show room. In generale stiamo avviando nei nostri punti vendita aree con rappresentazioni virtuali: queste sedi riassumono un’anima produttiva e un’anima commerciale, un lungo cammino dalla prima attività del nostro fondatore: il nonno Franco Panati». È Giampiero Panati a scendere più in dettaglio e a raccontarci quei passaggi tecnologici che hanno portato la Nuova Edilvibranti a essere protagonista in successione della tecnologia del prefabbricato in calcestruzzo, delle costruzioni in metallo e alla fine delle strutture in legno, modalità costruttive che tuttora convivono nell’approccio alla produzione e al mercato dell’Azienda. « Noi siamo partiti dal mondo del prefabbricato in calcestruzzo già dai tempi in cui era in attività mio padre, realizzando solai prefabbricati. Fino al 2005, abbiamo prodotto solai prefabbricati classici in laterocemento. Nei primi anni 2000 abbiamo realizzato un magazzino di vendita dei materiali, poi nel 2005 siamo passati alla sagomatura dell’acciaio con apposite macchine a controllo numerico. Dal 2008 siamo entrati nel settore legno, iniziando al principio a effettuare delle lavorazioni manuali, poi ci siamo evoluti, investendo in una K1 usata.
Con questo centro di taglio abbiamo iniziato l’approccio con le strutture pretagliate, prima di passare alla Hundegger K2 Industry che da otto mesi è in funzione in questo stabilimento».
« Sottolineo che il passaggio è stato quello da una vecchissima K1 – interviene Ugo Campeotto – alla nuova linea K2 Industry che è una delle più evolute sul mercato».
Voi avete un’esperienza a 360 gradi sui materiali: dal cemento al metallo e, poi, è nata anche la passione per il legno, perché vi è piaciuto il legno?
« Il legno ci è piaciuto subito – risponde Andrea Panati a Pietro Ferrari – ma, più praticamente, il suo utilizzo è nato per noi come un’esigenza sul mercato: il mercato si è trasformato, anche a seguito dell’evoluzione delle normative tecniche, che hanno spinto verso l’alleggerimento delle parti sommitali. Dal 2008 in poi, la normativa ha premiato molto questo approccio alla leggerezza sul tetto, dunque per noi il passaggio è stato quasi obbligato, perché i clienti ce lo chiedevano in continuazione. È stato un “altro paio di maniche” investire in tecnologie, perché, ovviamente, effettuare una lavorazione base con interventi manuali è molto facile, mentre il sistema di lavorazione che abbiamo scelto ha richiesto di superare molte difficolt e ha richiesto un forte impe no anche economico. Abbiamo però voluto pensare in maniera un po’ differente quello che era l’approccio alla fase del cantiere fin all’ini io prima ella fase i realizzazione, abbiamo anche voluto investire in un laser scanner che permette di fare il rilievo con la nuvola di punti che ci ha permesso di offrire al cliente una visione completa del progetto. Poi dall’ufficio tecnico possiamo inter enire in fase i pro etto per finire al ta lio sulla linea Hundegger e, successivamente, portare avanti l’assistenza in fase di cantiere. Siamo in grado di offrire tutto questo e in Toscana possiamo dire di essere fra i pochissimi.
Nella nostra regione, infatti, siamo un po’ più tradizionalisti e siamo abituati a utilizzare la trave di Castagno (che, comun-
que, anche noi lavoriamo ancora, perché qualcuno in gamba per fare questo tipo di lavoro l’abbiamo ancora), chiaramente con la macchina è tutta un’altra cosa: si va a estremizzare questa fase di costruzione su misura».
Perché la vostra clientela non vi chiede più la struttura tradizionale tipo “baita”… C’è voglia di sfruttare appieno le possibilità dell’ingegneria moderna!
« Questa è una cosa che viene apprezzata molto – continua Andrea Panati –, come viene apprezzata tutta la parte di finitura sul le no la orato. oi an iamo a fare una carteggiatura di tutte le quattro facce e un’impregnazione che viene molto gradita, perché uniforma l’aspetto el le no e il risultato finale poi ne risente in maniera positiva».
Quindi voi avete cominciato con delle operazioni manuali per isole con singoli operatori ma poi è nata abbastanza presto la volontà di utilizzare delle tecnologie evolute e queste tecnologie sono state quelle di Hundegger, anche perché Hundegger era partita sul mercato italiano con una certa decisione… « era amo alla fine e li anni o anta – risponde Ugo Campeotto – e la prima macchina è entrata tra il ’98 e il ’99. Tra il 2000 e il 2010 c’è stato un boom, con 400 macchine circa vendute, nel 2009-2010 è arrivata la prima macchina per poter lavorare il pannello X-Lam».
A questo punto, oi, dopo questa partenza con tecnologie manuali, avete sentito l’esigenza di una macchina e al-
lora Hundegger era già in pole position. « Loro con noi – sottolinea Ugo Campeotto – che avevano fatto l’esperienza con la K1!».
« Cercavamo una tipologia di impianto che ci consentisse di bypassare le lavorazioni manuali – spiega Marco Panati –, guardando allo stesso tempo al futuro, abbiamo chiesto un impianto che ci consentisse di poter lavorare anche le pareti da 1350 mm, per poter affrontare
HUNDEGGER TECHNOLOGY HAS A HEART
Nuova Edilvibranti is a complex and multifaceted company with several operational and logistical facilities, strongly focused on the Florence-Tyrrhenian Coast route. It began in the world of precast concrete when the first generation was in business, producing prefabricated floors. Until 2005, it produced classic prefabricated concrete floors. In 2005, the company switched to steel shaping with dedicated CNC machines. In 2008, it entered the wood sector, initially performing manual processing, then evolved with the investment in a used undegger K1. This cutting center was the first step towards pre-cut structures, before moving on to the undegger K2 Industry, which is now operating at the Pieve a Nievole plant. We were looking for a system that would allow us to bypass manual processing, while also looking to the future. We requested a system that could also process 1350 mm walls, to better address the market for wooden structures, not only roofs but also walls and large spans. Among other things, we wanted to minimize operator intervention and have a finished piece, with simple sanding and impregnation, without having to manually intervene to finish the piece. Programming is also invaluable for budgeting and cost control. Among other things, we wanted to minimize operator intervention and have a finished piece, meaning once the piece is out of the machine, all we need to do is sand and impregnate it, without having to manually intervene to finish the piece, as we did with the previous machine. The classic K2 Industry, with its milling machine, universal saw, and traditional tools and aggregates, now has a second life with the introduction of the robot. The leap forward was not just in the machine but in the entire company architecture, reorganizing the entire technical office as well as the production department. The laser scanner survey was crucial, because technicians often struggle with complex work and, by reconstructing the building with the point cloud, they can obtain a true image of it.
meglio il mercato delle strutture in legno. Non solo il tetto ma anche le pareti e le grandi luci ».
Qual è stata la molla del cambiamento?
« È stata imposta dal periodo – chiarisce Marco Panati –, perché a un certo punto ci siamo resi conto che o si investiva o eravamo un po’ limitati: le sezioni aumentano, le esigenze di lavorazione aumentano e si resta tagliati fuori».
« Serviva un cambiamento di rotta – aggiunge Giampiero Panati –, perché il discorso è questo: quando si fa un investimento, il mercato ci insegna che va fatto come si deve, altrimenti ci ritroviamo dopo un anno con qualcosa di inadeguato, bisogna invece comprare il meglio del meglio in quel momento: certo, l’evoluzione tecnica continua ma intanto sei sempre stato all’avanguardia. Per noi il meglio è Hundegger, perché è una macchina ideale. Ovviamente non parliamo solo della macchina ma di tutti gli investimenti che l’adozione di una tecnologia avanzatissima comporta per tutto quello che sta attorno».
È importante anche la semplicità d’uso?
« Certamente – spiega Ugo Campeotto –, una macchina che permette di implementare le lavorazioni restando praticabile».
« La macchina ha potuto unire la produtti it e la essi ilit – precisa l’ingegner Andrea Panati, anima tecnica dell’azienda – con variazioni minime di utensili e di assetto e con la robotizzazione dei passaggi interni ».
« Per esempio, stiamo affrontando la ristrutturazione di un capannone industriale di 1300 metri quadrati tutto a capriate – illustra il dottor Marco Panati dedito agli aspetti amministrativi e commerciali dell’azienda – e ora si sta
portando a termine una prima parte. La stiamo montando in questi giorni [prima era 202 .d. , tra poco seguirà la seconda parte: stiamo realizzando pezzi piuttosto complessi, ciononostante la macchina in tempi ridottissimi produce un pezzo che sostanzialmente è pronto. Queste possibilità fanno parte del complesso di vantaggi che ci hanno fatto propendere per questo investimento. Tra l’altro volevamo minimizzare l’interento ell’operatore e a ere il pe o fi nito, ovvero una volta che il pezzo è fuori ella macchina è sufficiente fare una carteggiatura e l’impregnazione, senza stare, come facevamo con la precedente macchina, a intervenire manualmente per finire il pe o. nche la pro grammazione è tutta un’altra cosa».
« Questa possibilità – rimarca Andrea Panati – è preziosa anche per la preventivazione e il controllo dei costi ».
« La classica K2 Industry – illustra Ugo Campeotto – con la fresa e la sega universale adesso, con l’introduzione del robot, ha un secondo cuore.
Naturalmente c’è sempre un magazzino i se ici posi ioni ifficile tro are la vorazioni che non si possano fare. Oltre la composizione classica con le prese o i trapani in verticale od orizzontale, c’è l’aggiunta del robot. Nel 2018 il robot sviluppato da Hundegger è stato inserito come unità sulla K2. Oggi pochi rinunciano a questo investimento aggiuntivo. Anche perché il problema non è quello di cui hai bisogno adesso ma quello di cui avrai bisogno a livello di operatività tra cinque anni ».
« La confi ura ione macchina – precisa Andrea Panati – è stata fatta in un’ottica di quindici, sedici anni, senza dimenticare, a proposito di guardare al futuro, che si è reimpostato tutto l’assetto del magazzino».
Cosa vi chiedono adesso i clienti che non vi chiedevano dieci anni fa?
« Oggi come oggi – risponde Andrea Panati –, tutte le connessioni a scomparsa sono considerate standard: oltre alla massima personalizzazione che offriamo il cliente si affi a a noi perch sia mo specialisti e vuole l’assistenza di uno specialista in ogni fase, dal rilievo alla scelta del materiale, al pacchetto, chi fa questo lavoro deve dare sempre più servizi. Il lavoro è di nicchia e bisogna dare risposte precise, e questo non potrà mai mancare nei prossimi anni ».
Si fa sempre più fatica a trovare personale…
« Proprio per questo – riscontra Andrea Panati – è importante che il prodotto sia finito all’uscita ella macchina. i sono sempre meno maestranze in grado di fare la ora ioni finali».
A ete potuto con rontare K2 con altre proposte di aziende concorrenti e cos’è che vi ha convinti?
« Siamo stati tutti a vederle lavorare. Sinceramente – dice ancora Andrea Panati – quello che ci ha convinto è che Hundegger marcia in maniera automatica, questo è stato un punto fermo. L’automazione era un obiettivo primario».
« Poi la capacità produttiva giornaliera/ settimanale – aggiunge Marco Panati –doveva essere importante. I clienti infatti ci chiedono la velocità, se non hai mezzi per dargliela perdi il cliente, anche perché già con la k1 avevamo sperimentato una velocità minore ma già sostenuta. Il salto che si è fatto non è stato solo nella macchina ma in tutta l’architettura a ien ale ristrutturan o tutto l’ufficio tecnico oltre che la parte produttiva. La parte del rilievo con il laser scanner è stata fondamentale, perché molte volte il tecnico ci chiama perché ha un lavoro complesso e ricostruen o l’e ificio con la nuvola di punti, si riesce ad avere un’imma ine reale ell’e ificio».
Esiste una via “toscana” al costruire in legno?
« Lavoriamo – conclude Andrea Panati –sull’asse della A11 da Firenze alla Versilia. Vogliamo interpretare bene una parte di Toscana: la cultura del legno di Castagno è importante, è stato un piacere lavorarlo sulla K2. Cercavamo di unire la struttura con delle esigenze estetiche, tipicamente toscane, la trave quasi rotonda molto “uso Fiume”. Questo è proprio quello che stiamo cercando di fare. La cultura costruttiva di un territorio intrepretata dalla tecnologia».
AIn queste pagine, alcune realizzazioni di -fi , ood Connector e un ritratto di amiglia scattato da Johannes Puch, con le tre generazioni Schilcher, da sinistra a destra, il secondo epp ra i suoi figli G nther e Mar us e poi c’ Feli figlio di Mar us che rappresenta la terza generazione. ell’immagine con onia Maritan, un momento dell’incontro, con Mar us Schilcher all’IHF2024, da cui è nata questa inter ista. n particolare le oto di cantiere sono di mplenia Lo stadt ch eiz quella con i due operai al la oro e di Philipp Garsch e il Collegium Academicum a eidelberg, nella Germania ud Occidentale premiata a Ligna 2025 con la grande corte centrale , infine una immagine di archi io auhaus . .
n occasione dell’ olzbau- orum di nnsbruck presso lo stand di -fi abbiamo incontrato l ingegner arkus chilcher. -fi , dell’omonima azienda, il nome di un sistema di collegamento bre ettato per componenti in legno secondo ETA 1 /02 in entato 10 anni fa da epp chilcher e i primi grandi edifici risalgono al 201 . -fi , realizzato in compensato di etulla certificato, sia elemento di fissaggio e sia strumento, due in uno. a residenza studentesca del Collegium Academicum a eidelberg nel quale stato adottato il sitema -fi stata premiata nell’ambito del remio Tedesco per l Edilizia in egno, in occasione di A.
-fi un sistema di collegamento autoserrante legno-legno basato sul principio della doppia coda di rondine ed costituito da due elementi conici. uesti engono inseriti nelle apposite sedi dei componenti in legno da collegare e a itati con un martello a testa morbida. razie alla geometria unica dei connettori -fi , i componenti in legno engono a itati mediante a itamento senza l ausilio di utensili aggiunti i, creando cos un collegamento ad accoppiamento geometrico. I diritti di tutela sono coperti da un bre etto per l’Europa, gli A, il iappone ma anche una protezione mondiale attra erso il marchio n. 01 2 3 22.
Chiediamo all ingegner Mar us chilcher se sia l in entore del sistema di giunzione e come enga distribuito. « È mio padre Sepp Schilcher l’inventore risponde l ingegner arkus chilcher , l a nostra ditta austriaca detiene questo brevetto nato da una sua idea circa anni fa e i primi ran i e ifici con . pannelli fi sono stati co struiti nel 2019 da mplenia e Hasslacher ori a Timber. Il progetto si chiamava "Krokodile". Produciamo il nostro sistema ormai da sette/otto anni e lo abbiamo introdotto sul mercato per diverse applica ioni con fi si costruiscono so prattutto grandi strutture in legno di 7-8
piani e abbiamo già costruito in Svizzera, Regno Unito, Irlanda, Polonia, Italia, Austria, Belgio, Germania, Paesi Bassi, osnia ussia e . en iamo fi attraverso distributori di fabbricati come aber orn in Austria, Fehr raun alder in Svizzera, in tutta l'Europa e persino in Canada e negli Stati Uniti ».
L azienda prende il nome dal sistema di giunzione -fi o e iene utilizzato « fi oo onnector. fi realiato in compensato i etulla certificato, viene utilizzato per costruzioni in le no strutturale finiture interni e falegnameria, quindi per l'assemblaggio di solai in legno lamellare incrociato, solai a nervature e a cassoni, e solai compositi legno-calcestruzzo. I clienti utili ano fi anche per l assem la io praticamente senza scarti di elementi per pareti in legno lamellare incrociato con ampie aperture per finestre e porte. fi colle a inoltre colonne in le no lamellare incollato, LVL o Faggio da costruzione con rinforzi per pareti in legno lamellare incrociato e anche elementi per soffitti con parti i pareti erticali ».
Che cosa l’ha portata a creare questo sistema di giunzione
« Sicuramente è legato alla mia famiglia. Mio padre Sepp Schilcher è un fabbro di professione, è un lavoratore del metallo che proviene dal mondo metalmeccanico, ha lavorato per molti anni nella costruzione di macchinari per la lavorazione del legno come sistemi di smistamento tronchi, sistemi di smistamento e accatastamento del legname, nonché linee di produzione di legno lamellare.
L'idea è nata quando mio fratello Günther ha costruito la sua casa in CLT in Carinzia – ormai più di 15 anni fa –e abbiamo dovuto usare tonnellate di viti per collegare i pannelli. Procedendo con il cantiere eravamo rimasti basiti dalla quantità esagerata di ferramenta necessaria fra viti, hold down, staffe. Per ottemperare a questo mio padre si è messo a studiare una soluzione: la prima invenzione è stata un pe o a forma i fiocco un papillon. In effetti la forma a farfalla, composta da due pezzi, lo caratterizza tutt’oggi. E così abbiamo cominciato a realizzata uesto sistema e mio fi lio eli lavora in produzione, quindi oggi sono tre le generazioni coinvolte in questa impresa ».
uali sono i suoi antaggi
« anta i i fi sono molteplici. innanzitutto fa risparmiare tempo e denaro in cantiere trattandosi di una serie di connettori per legno ad alta resistenza, privi di metallo, che garantiscono una velocità di montaggio senza pari e un costo contenuto. fi non è solo facile da montare, ma anche da smontare, consentendo il principio costruttivo "dalla culla alla culla". nstallan o elementi a soffitto con fi il tempo medio di installazione è di 15 secondi per un metro lineare di giunto a soffitto. i rappresenta un risparmio si nificati o sui tempi i installa ione ben oltre il 50% rispetto ad altri sistemi di fissa io come iti e tasselli. Elementi per pareti lunghi e alti, anche con aperture per finestre e porte possono essere realizzati in legno lamellare a strati incrociati (X-lam) in formati stan -
THE DOUBLE SWALLOWING COVE
ar con enienti e con fissa io a fi praticamente senza sprechi. Il montagio pu essere effettuato sia in sta ili mento sia in cantiere. La costruzione di elementi per pareti in L con fissa io a fi consente i risparmiare fi no al 30% di materia prima, soprattutto per le ampie superfici fi nestrate. ra ie all'esclusiva geometria della doppia co a i ron ine conica i fi per installare fi è sufficiente un martello ad alta potenza. I componenti vengono automaticamente serrati durante l inserimento i fi . er l installa ione non sono necessari avvitatori a batteria, estrattori di travi o altri macchinari o utensili. Questo consente di risparmiare tempo e denaro».
Come nata in tuo padre l idea di questa particolare orma
At the ol bau-Forum in Innsbruck at the -fix booth, we met with engineer Markus Schilcher. -fix, from the company of the same name, is the name of a patented connection system for wood components according to ETA 1 /025 invented 10 years ago by Sepp Schilcher, and the first large buildings date back to 2019. -fix, made of certified birch plywood, is both fastener and tool, two in one.
As part of the German Wood Building Pri e at LIGNA, one of the main pri es was awarded to the student residence of the Collegium Academicum in eidelberg in which -fix was adopted.
-fix is a self-tightening wood-wood connection system based on the double dovetail principle and consists of two tapered elements. These are inserted into the appropriate seats of the wood components to be connected and screwed together with a soft-headed hammer. Due to the unique geometry of the -fix connectors, the wood components are screwed together by screwing without the use of additional tools, thus creating a geometrically coupled connection. Protective rights are covered by a patent for Europe, the U.S., and apan, but also worldwide protection through trademark No. 014 243 422.
We ask engineer Markus Schilcher whether he is the inventor of the joining system and how it is distributed.
«It is my father Sepp Schilcher who is the inventor – replied engineer Markus Schilcher –,ourAustriancompanyholdsthispatentthatoriginated fromhisideaabout10yearsago,andthefirstlargebuildingswith10,000 -fixpanelswerebuiltin2019byImpleniaand asslacherNorikaTimber. The project was called "Krokodile." e have been producing our system for seven to eight years now and have introduced it to the market for different applications, with -fix we mainly build large wooden structures of -8 stories and we have already built in Switzerland, UK, Ireland, Poland, Italy, Austria, Belgium, Germany, Netherlands, Bosnia, Russia and USA. e sell -fix through fabricated distributors such as aberkorn in Austria, Fehr Braunwalder in Switzerland, throughout Europe, and even in Canada and the United States .
The company takes its name from the -fix joining system? Where is it used?
« es, -fix, ood Connector. -fix, made of certified birch plywood, is used for structural wood construction, interior finishing, and joinery, then for the assembly of cross-laminated timber slabs, ribbed and caisson slabs, and wood-concrete composite slabs. Customers also use -fix for the virtually waste-free assembly of cross-laminated timber wall elements with large window and door openings. -fix also connects glued laminated timber, L L or Beech construction columns with cross-laminated timber wall reinforcements and also ceiling elements with vertical wall parts .
What led you to create this joint system?
«Definitely it is related to my family. My father Sepp Schilcher is a blacksmith by profession, he is a metal worker who comes from the
metalworking world, he worked for many years in the construction of woodworking machinery such as log sorting systems, timber sorting and stacking systems, and glulam production lines.
The idea came about when my brother G nther built his CLT house in Carinthia-now more than 15 years ago-and we had to use tons of screws to connect the panels. As we proceeded with the construction site we were taken aback by the exaggerated amount of hardware needed between screws, hold downs, brackets. To comply with this my father set out to find a solution: the first invention was a bow-tie shaped piece. In fact, the bow tie shape, consisting of two pieces, characterizes it to this day. And so we started to realize this system and my son Felix works in production, so today there are three generations involved in this enterprise .
What are its advantages?
«The advantages of -fix are many. first of all, it saves time and money on the construction site since it is a series of high-strength, metal-free wood connectors that provide unparalleled assembly speed and low cost.
-fix is not only easy to assemble, but also easy to disassemble, enabling the cradle-to-cradle construction principle.
By installing ceiling elements with -fix, the average installation time is 15 seconds for one linear meter of ceiling joint. This represents a significant savings in installation time, well over 50 compared to other fastening systems such as screws and dowels.
Long and tall wall elements, including those with window and door openings, can be made of cross-laminated timber ( -lam) in convenient standard sizes and with -fix fastening, with virtually no waste. Assembly can be carried out either in the factory or on site. The construction of CLT wall elements with -fix fastening, saves up to 30 percent of raw material, especially for large window areas. Thanks to -fix's unique double tapered dovetail geometry, only a high-powered hammer is needed to install -fix. Components are automatically tightened as -fix is inserted. No cordless screwdrivers, beam pullers or other machinery or tools are needed for installation. This saves time and money .
ow did the idea of this particular form originate in your father?
«One hundred, two hundred, three hundred years ago in Austria, in the mountains, in wooden houses there was not a screw and there was no
«Cento, duecento, trecento anni fa in Austria, sulle montagne, nelle case in legno non c'era una vite e non c'era ferro ma soltanto chiodi di legno. Quindi lui è tornato a uesto concetto. er ha fatto un unico “grande chiodo” a forma di papillon composto da due pezzi e privo di spigoli. I due pezzi conici sono strombati in senso opposto e una volta inserito il secon o pe o si ottiene il fis saggio del giunto. C'è una forza di connessione che tiene insieme i due pezzi, ed è questo che rende il connettore fi un elemento i fissa io e uno stru mento in uno, ma non è irreversibile e quindi eventualmente è possibile intervenire e sostituire una parete che presenti problemi nel tempo. Le dimensioni cambiano passando dagli elementi strutturali ai piccoli connettori per muri interni ».
Facilità e velocità di applicazione costituiscono un altro valore aggiunto! « Le generazioni più giovani sono sempre meno specializzate, quindi i sistemi costruttivi devono diventare più immeiati e semplificati le strutture e ono essere prefabbricate più velocemente, e mentre in una fabbrica si realizzano tutte le strutture, sul sito di costruzione le operazioni devono essere veloci e sicure.
Stiamo producendo connettori per panelli CLT con il formato CLT-Housing, non c'è metallo nella connessione. Questo connettore ha circa 28 kN di forza di connessione e di tensione, quindi è molto pesante e sostituisce 16 viti. Oltre alle connessioni in ambito strutturale che possono variare secondo le esigenze con fi a a mm con 130 mm di lunghezza (lunghezze spe-
iron but only wooden nails. So he went back to this concept. owever, he made one big nail in the shape of a bowtie composed of two pieces and without any edges. The two conical pieces are splayed in opposite directions, and once the second piece is inserted, the joint is secured. There is a connecting force that holds the two pieces together, and this is what makes the -fix connector a fastener and a tool in one, but it is not irreversible, so eventually it is possible to intervene and replace a wall that has problems over time. Sizes change from structural elements to small interior wall connectors .
Ease and speed of application are another added value! « ounger generations are becoming less and less specialized, so building systems must become more immediate and simplified, structures must be prefabricated faster, and while in a factory all structures are made, on the construction site operations must be fast and safe.
e are producing CLT panel connectors with the CLT- ousing: there is no metal in the connection. This connector has about 28 kN of connection force and tension, so it is very heavy and replaces 16 screws. In addition to connections in the structural area that can vary according to requirements with -fix from 96 to 130 mm with lengths of 45, 65, 90, 130 mm (special lengths are possible) we have also expanded to interior-related structures, for example by cooperating with Kerto we have made smaller models of -fix, mini-connectors with lengths of 5, 20, 30, and 45 mm (special lengths are possible). The newest series is the of -fix Medium Connector, which is intended to connect the CLT where there is no heavy load, and it is easier quicker to make because the connection is small.
e try to combine different materials that are from connected to CLT, or even OSB fiber structures. So we try to provide solutions to different customers with different materials. For example with Swiss Chrono it was a combination of GLULAM and CLT .
What is your vision for wood and what has spurred this invention in your family?
«For centuries, wood has been "the number ONE building material," especially in central and northern Europe! In rural areas, basements and ground floors were built of brick, while other floors were solid wood. Farm buildings and barns were constructed in a similar way, with the upper parts often made of solid wood construction. In urban areas, the wooden structure dominated multi-story buildings. Until the invention of the " enetian saw," logs were cut and "checked for correct moon phase duringfelling.Thispreventedinsectinfestationandshrinkageof thewood and, incredibly, did not even burn.
In the first half of the 20th century, wood construction in Europe suffered a drasticdecline,butenterprisingmindswerenotdeterredbythe"steeland concrete trend" and invented glued laminated timber (glulam) around
Between 1995 and 199 , the first industrial plants for glulam bar production came into operation with an annual output of 100,000 m . This also meant that the price of glulam was halved and wood suddenly became more than competitive with steel and concrete. A few years later, it was again "inventive minds" who invented cross-laminated timber (CLT). Inparticular,Prof.Eng.Dr.GerhardSchickhoferof theTechnicalUniversity of Graz made it "acceptable" worldwide with his research work and related design documents. And modern wood construction was born as "the Phoenix from the ashes." ood building materials such as Kglulam - CLT - L L - OSB from softwood and hardwood, combined with systems of wood-to-wood fasteners such as -fix, are now "guarantors of sustainable and recyclable construction." This makes the transition from cradle-to-cradle very easy.
In the wake of climate change, the public has recognized that there is no choice but to build with renewable resources. Nearly every reputable university and technical college that deals with construction has a graduate program in wood construction. Architects, wood engineers, wood construction specialists and even industry are constantly working on the further development of wood construction .
Finally, let s talk about the G Architektur-PIRMIN NG- blin Timber ol bau research project.
«As part of the German Timber Building Prize awarded at LIGNA in anover-organized in close cooperation with the Federal Ministry of ousing, Urban Development and Construction and numerous partners fromtheforestryandtimberindustry,architectureandcivilengineering,as well as the media and trade fair sector-four main prizes and one special prize were awarded: the Collegium Academicum student residence in eidelberg, the Cube 68 micro-residential building in Dinkelsb hl, the community hall in Legau, and the cultural and sports hall in Alfter.
Our product was adopted for the student residence.
According to the jury, the chosen structural approach demonstrated innovative potential to ensure good dismantling and recyclability through the use of wood fasteners. For all connection details, single-material, form and strength-matched connections were developed based on traditional carpentry techniques, and the joining elements were integrated into the geometry of the components. Manual work steps on site were minimized, as no additional fasteners were required. New processing techniques are enabling an economic revival of traditional carpentry techniques that do not require metal fasteners, such as our construction system. Ultimately, the development and implementation of this approach to multi-story wood construction was deemed worthy of an award.
This major national award for outstanding wood architecture recognizes buildings and construction approaches that set standards in terms of design, sustainability, resource efficiency and technical innovation .
ciali sono possibili) abbiamo ampliato anche alle strutture legate all’interno, ad esempio collaborando con Kerto a iamo reali ato mo elli i fi più piccoli, miniconnettori di lunghezza 5, e mm lun he e speciali sono possi ili . La serie più nuo a è fi e dio Connector, che è destinato a collegare il CLT dove non c'è il carico pesante, ed è più facile e veloce da realizzare perché la connessione è ridotta.
Cerchiamo di combinare diversi materiali che vengono collegati al CLT, o anche strutture in fi ra . Quin i cerchiamo di fornire soluzioni a diversi clienti con diversi materiali. Ad esempio con iss Chrono si è trattato di una combinazione di GLULAM e CLT».
ual la sua isione del legno e cosa ha spronato questa invenzione nella ostra amiglia
« Per secoli il legno è stato "il materiale da costruzione numero UNO", soprattutto nell'Europa centrale e settentrionale! Nelle zone rurali, i seminterrati e i piani terra erano costruiti in mattoni, mentre gli altri piani erano in legno massello. Gli e ifici a ricoli e le stalle erano costru iti in modo simile, con le parti superiori spesso realizzate con una solida struttura in legno. Nelle aree urbane, la struttura in legno dominava le costruzioni a più piani. Fino all'invenzione della "sega veneziana", i tronchi venivano tagliati e "controllati" per la corretta fase lunare durante l'abbattimento. Questo preveniva l'infestazione di insetti e il restringimento del legno e, incredibilmente, non bruciava nemmeno.
Nella prima metà del XX secolo l'edilizia in legno in Europa subì un drastico
declino ma le menti più intraprendenti non si lasciarono scoraggiare dalla "tendenza dell'acciaio e del cemento" e inventarono il legno lamellare incollato lulam intorno al che tro impiego nella costruzione di capannoni, soprattutto come "legno lamellare curvato".
Tra il 1995 e il 1997 entrarono in funzione i primi impianti industriali per la produzione di barre di legno lamellare con una produzione annua di 100.000 m . i si nific anche che il pre o el le no lamellare si ime e il le gno divenne improvvisamente più che competitivo rispetto ad acciaio e calcestruzzo. Pochi anni dopo, furono di nuovo "menti inventive" a inventare il legno lamellare a strati incrociati (CLT). In particolare, il Pro . ng. ott. Gerhard chic ho er dell ni ersit Tecnica di Graz lo rese "accettabile" in tutto il mondo con il suo lavoro di ricerca e i relativi documenti progettuali. E l'edilizia in legno moderna rinacque come "la Fenice dalle ceneri". Materiali da costruzione in legno come KVH - legno lamellare - CLT - LVL - OSB di conifere e latifo lie uniti con sistemi i fissa io le no le no come fi sono o i a ranti di un'edilizia sostenibile e riciclabile". Questo rende il passaggio dalla "culla alla culla" molto semplice. A seguito del cambiamento climatico, l'opinione pubblica ha riconosciuto che non c'è altra scelta che costruire con risorse rinnovabili. Quasi tutte le università e gli istituti tecnici di prestigio che si occupano di edilizia hanno un programma di specializzazione in costruzioni in legno. Architetti, ingegneri del legno, specialisti delle costruzioni in
legno e persino l'industria lavorano costantemente all'ulteriore sviluppo delle costruzioni in legno».
nfine, parliamo del progetto di ricerca di G Archite tur-P M G- blin Timber olzbau.
« Nell’ambito del Premio Tedesco per l'Edilizia in Legno, assegnato in occasione di LIGNA di Hannover – organizzato in stretta collaborazione con il Ministero Federale per l'Edilizia Abitativa, lo Sviluppo Urbano e l'Edilizia e numerosi partner dell'industria forestale e del legno, dell'architettura e dell'ingegneria civile, nonché del settore mediatico e fieristico sono stati asse nati uattro premi principali e un premio speciale: la residenza studentesca del Collegium Academicum a Heidelberg, nella Germania u cci entale il micro e ifi cio residenziale Cube 68 a Dinkelsbühl, la sala della comunità di Legau e la sala culturale e sportiva di Alfter. Per la residenza studentesca è stato adottato il nostro prodotto. Secondo la giuria, l'approccio strutturale scelto ha dimostrato un potenziale innovativo per garantire un buon smantellamento e una buona riciclabilità graie all utili o i elementi i fissa io in legno. Per tutti i dettagli di collegamento, sono stati sviluppati collegamenti monomateriale, ad accoppiamento di forma e forza, basati su tecniche di carpenteria tradizionali, e gli elementi di giunzione sono stati integrati nella geometria dei componenti. Le fasi di lavoro manuale in cantiere sono state ridotte al minimo, poiché non sono stati
necessari elementi i fissa io a iun tivi. Nuove tecniche di lavorazione stanno dunque consentendo una rinascita economica delle tecniche di carpenteria tradizionali che non richiedono elementi i fissa io metallici come il no stro sistema costrutti o. n efiniti a lo sviluppo e l'implementazione di questo approccio per la costruzione in legno a più piani è stato ritenuto meritevole di un premio.
Questo importante premio nazionale per l'architettura in legno d'eccellena premia e ifici e approcci costrutti i che stabiliscono standard in termini di esi n sosteni ilit efficien a elle ri sorse e innovazione tecnica ».
di onia aritan
.marlegno.it
C E A TE E A E A
In un’epoca in cui la capacità di anticipare il cambiamento rappresenta il vero vantaggio competitivo, Marlegno offre soluzioni end-to-end attraverso un approccio integrato che combina progettazione digitale, ingegnerizzazione, costruzione e consulenza lungo l intero ciclo di ita degli edifici. alla oce del CE di Marlegno, Angelo Luigi Marchetti, abbiamo raccolto la testimonianza di un imprenditore illuminato che si ispira all’ingegno dell’antica Grecia per implementare nel presente la linfa della bioedilizia, i suoi vantaggi ambientali, economici e sociali.
In queste pagine d'apertura l'ingresso dell'azienda con il reparto espositivo, in particolare nell'immagine sotto, il "piede" della parete di Marlegno. Nella pagina accanto alcune immagini dell’immenso reparto produttivo con la prefabbricazione avanzata dei moduli 3D. Nella pagina successiva la vista interna di Habitat, il nuovo modulo prefabbricato innovativo presentato ad aprile in occasione del Fuorisalone 2025, e a fianco un modulo del Bioquartiere a Bolgare.
A Calcinate, in pro incia di ergamo, il 29 maggio scorso è stato organizzato il primo ress a di Marlegno. resso la sua nuova sede, l’azienda ha aperto le porte ai giornalisti per mostrare il cuore pulsante di una realtà dove la produzione industriale incontra la cura artigianale, lungo un tracciato che si è evoluto nel tempo guardando alla bioedilizia, alla sostenibilità e all’innoazione. ono stati approfonditi due prodotti importanti per l'industria delle costruzioni: Habitat, il nuovo modulo prefabbricato innovativo presentato ad aprile in occasione del Fuorisalone e Guscio, il sistema innovativo per case sempre pi sostenibili. Abbiamo inoltre ascoltato dalla voce del CEO di Mar-
legno Angelo Luigi Marchetti quale sia la direttrice concreta e percorribile del concetto del ‘costruire sostenibile’, con tutti, i vantaggi ambientali, economici e sociali che ne deri ano.
HABITAT: LA SOLUZIONE SOSTENIBILE PER IL FUTURO
DEL LIVING E DEL TURISMO
Marlegno – impresa che opera da oltre 25 anni nel settore dell’edilizia sostenibile in legno – ha presentato Habitat, il suo modulo prefabbricato progettato e realizzato in collaborazione con l’architetto Massimiliano Mandarini che era stato esposto in anteprima in occasione del uorisalone 202 presso l’A useum di ilano. Abbiamo a uto modo
di visitare questo modulo da vicino proprio durante il ress a nella sede di arlegno.
i tratta di un progetto capace di rispondere alle sfide del i ere contemporaneo, unendo efficienza energetica, sostenibilità e comfort abitativo in una soluzione modulare che si distingue per la sua flessibilit , rendendola ideale per il settore turistico, come camere d’albergo diffuse, ma anche per applicazioni residenziali e la orati e. gni modulo di abitat progettato per poter essere autonomo dal punto di vista energetico grazie all’uso di tecnologie rinnovabili; inoltre, i materiali naturali e certificati, insieme all’adozione di tecnologie avanzate per la gestione della temperatura e dell’umidità, creano un ambiente salubre, riducendo al contempo i consumi energetici. « Mettendo insieme design e ingegneria – ha illustrato Angelo Luigi Marchetti, Amministratore delegato di Marlegno – abbiamo creato un modulo che assicura luoghi salubri, confortevoli e di alta qualità. Per questo, Habitat rappresenta una soluzione che ben si presta per il settore turistico, dove è sempre più forte la domanda di spazi autonomi facilmente riconfi ura ili e sosteni ili . Il design alla base di Habitat è frutto della collaborazione tra Marlegno e l’architetto Massimiliano Mandarini, che ha saputo integrare in modo armonioso estetica, funzionalit e sostenibilit . Il modulo è stato progettato infatti con l’intento di creare un ambiente “biofilico”, che mette al centro il benessere delle persone attraverso l'uso di materiali naturali e soluzioni che favoriscono il contatto con l ambiente circostante.
L’estetica minimalista di Habitat riflette la olont di semplificare e purificare l’ambiente, utilizzando forme e materiali che celebrano l’ambiente naturale. l modulo, infine, costruito in fabbrica seguendo una logica industriale, riducendo i tempi di costruzione: la prefabbricazione off-site consente infatti di ottenere un prodotto finito, pronto per essere installato, senza necessità di inter enti aggiunti i.
GUSCIO: IL SISTEMA INNOVATIVO PER RIQUALIFICARE L’ESISTENTE
L’Italia si trova in un momento storico fondamentale per quanto riguarda il miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio: i bonus edilizi
IDENTIKIT MARLEGNO
Fondata nel 2000, Marlegno si è affermata come un'industria di riferimento nel settore delle costruzioni sostenibili. Il valore di produzione è pari a 37 milioni nel 2024, e l’azienda conta a oggi un centinaio di collaboratori. arlegno si distingue per la sua capacità di integrare tradizione e tecnologia all'avanguardia, mantenendo un forte impegno nei confronti del rispetto ambientale. Attra erso un approccio integrato che combina progettazione digitale, ingegnerizzazione, costruzione e consulenza lungo l intero ciclo di ita degli edifici, arlegno offre soluzioni end-to-end uniche, supportate da servizi post-vendita di alta qualit . e competenze interdisciplinari e altamente specializzate dell azienda non solo si riflettono nelle sue realizzazioni, ma anche nei ser izi di progettazione , che apportano un alore significati o al settore della prefabbricazione e all industria delle costruzioni. azienda adotta una logica di life cycle management, mirata a minimizzare i consumi e massimizzare il comfort per i propri clienti.
hanno permesso di compiere importanti passi a anti erso gli obietti i fissati dalla Direttiva Case Green dell’Unione Europea, ma la strada da percorrere è ancora lunga. ltre due terzi degli edifici residenziali in talia , certificati attra erso l’Attestato di restazione Energetica A E sono infatti classificati nelle tre classi con maggior dispendio di energia E, F e G (che da sole rappresentano rispettivamente il 16,2%, il 22% e
In an era where the ability to anticipate change represents the true competitive advantage, Marlegno offers end-to-end solutions through an integrated approach that combines digital design, engineering, construction, and consulting throughout the entire building lifecycle. From Marlegno's CEO, Angelo Luigi Marchetti, we gathered the testimony of an enlightened entrepreneur who draws inspiration from the ingenuity of ancient Greece to implement the lifeblood of green building, its environmental, economic, and social benefits, into the present.
Marlegno's first Press Day was held in Calcinate, in the province of Bergamo, on May 29th. At its new headquarters, the company opened its doors to journalists to showcase the beating heart of a company where industrial production meets artisanal care, along a path that has evolved over time with a focus on green building, sustainability, and innovation. Two key products for the construction industry were explored in depth: abitat, the new innovative prefabricated module presented in April at the Fuorisalone, and Guscio, the innovative system for increasingly sustainable homes. e also heard from Marlegno CEO Angelo Luigi Marchetti about the concrete and viable direction of the concept of "sustainable building," with all the resulting environmental, economic, and social benefits.
HABITAT: A SUSTAINABLE SOLUTION FOR THE FUTURE
Marlegno, active in sustainable construction for over 25 years, presented Habitat, a prefabricated module designed with architect Massimiliano Mandarini, exhibited at Fuorisalone 2025. This project addresses modern housing challenges, combining energy efficiency, sustainability, and comfort, making it suitable for tourism and residential use. Each module is energy self-sufficient, using natural materials and advanced technologies to create healthy environments.
GUSCIO SYSTEM: INNOVATION FOR REDEVELOPMENT
In Italy, over 66 of buildings have high energy consumption. Marlegno has developed Guscio, a prefabricated wooden system that serves as a thermal insulation, seismic envelope, and architectural restyling. Guscio improves insulation, increases structural strength, and enhances the aesthetics of buildings. Prefabrication enables rapid renovations, promoting sustainability and innovation in the construction sector, with a circular approach that facilitates end-of-life recycling.
il 28,2% del totale), caratterizzandosi per consumi energetici ele ati e un significati o impatto ambientale. er l’edilizia italiana, dunque, la rigenerazione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare sono senza dubbio la direzione da perseguire. roprio in questo contesto si inserisce una della ultime innovazioni di Marlegno: si tratta del sistema “Guscio”, un prodotto rivoluzionario con triplice funzionalità – cappotto termico, in olucro antisismico e rest ling architettonico – pensato per la riqualificazione degli edifici esistenti, rispondendo concretamente alle sfide dell’edilizia moderna.
Guscio è una “seconda pelle” prefabbricata in legno costituita da pannelli coibentati, progettati su misura, che vengono assemblati sulla struttura esistente come un puzzle 3D ed è perfettamente circolare: a fine ita, pu essere smontato e interamente riciclato. ’inter ento offre dunque una triplice funzionalità che supera il già preziosissimo ruolo del cappotto termico, a cui spetta il compito di migliorare l’isolamento dell’edificio, aumentando l’efficienza energetica e il comfort abitati o. nfatti, la particolare composizione a pannelli del sistema Guscio va a costituire un involucro antisismico, potenziando la resistenza strutturale dell’immobile in caso di terremoti. Inoltre, contribuisce alla riqualificazione estetica del fabbricato che, tramite la copertura a guscio, beneficia di un ero e proprio restyling architettonico che ne aumenta sia la vita utile che il valore immobiliare « I continui investimenti per la ricerca e l’innovazione nel settore delle costruzioni – ha spiegato Angelo Luigi Marchetti, amministratore di Marlegno – ci permettono di offrire soluzioni come Guscio, che possono realmente fare la differenza in un contesto in cui rapidità e razionalizzazione delle risorse sono fondamentali e nello specifico ci permettono i inter e
THE BEATING HEART OF GREEN BUILDING
nire nelle ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente, in poco tempo e in una logica life cycle thinking . erfettamente in linea con le diretti e europee, Guscio di Marlegno si propone come una soluzione e ficace e innovativa per affrontare le sfide legate alla sostenibilit nel settore delle costruzioni. Tra le peculiarit del sistema, ci sono la rapidità e la semplicità di installazione, che consentono l’esecuzione dei lavori senza alcuna necessità di liberare l’abitazione. noltre, i pannelli prefabbricati a secco che compongono il sistema garantiscono non solo precisione nella posa in opera e qualità dei materiali ma anche la sostenibilità ambientale di un prodotto in grado di stoccare carbonio e che, a fine ita, pu essere smontato e riciclato, promuovendo un approccio circolare. a riqualificazione di enta quindi non solo una necessità ma anche un’opportunità di innovazione e crescita economica che facilita la rivalutazione economica dell’edificio, incrementandone il alore sul mercato. Inoltre, il sistema Guscio introduce un avanzato monitoraggio attivo dello stato di salute dell’edificio, grazie all installazione di sensori che consentono di valutare in tempo reale le condizioni strutturali e ambientali, migliorando la gestione della manutenzione ed elevando gli standard di sicurezza abitati a.
INNOVAZIONE E RICERCA:
COME NASCE GUSCIO e collaborazioni tra Aziende, ni ersit e stituti di icerca giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo di soluzio-
Progetto3.qxp_Layout 1 28/10/24 11:43 Pagina 1
Hundegger ROBOT-Compact
La macchina Professionale: Compatta e Flessibile!
A E A A E
ni all’avanguardia: Marlegno, unendo competenze accademiche e knowhow industriale, è riuscita a trasformare idee ambiziose in prodotti concreti e sostenibili. usto nasce proprio da questa sinergia, come risultato di un percorso di ricerca e sviluppo avviato da Marlegno, in partnership con i progetti di ricerca AdESA , LegnAttivo ed Eurac Research. ipercorriamo i passaggi principali di questo progetto:
• 2017–2020. ell’ambito del bando Smart Living di egione ombardia, in collaborazione con le ni ersit di ergamo e rescia e con le aziende Harpaceas ed Edilmatic, viene sviluppato il sistema AdESA (Adeguamento Energetico, Sismico ed Architettonico degli edifici esistenti . l progetto si concentra sulla prefabbricazione e sulla realizzazione in cantiere di soluzioni innovative per il miglioramento degli edifici esistenti.
• 2019. arlegno partecipa alla progettazione del prototipo di una facciata prefabbricata multifunzione in legno, ideata per il risanamento energetico degli edifici residenziali. uesto progetto, denominato LegnAttivo, è stato coordinato da Eurac Research in collaborazione con Fraunhofer Italia e Atrium, per conto della ro incia Autonoma di olzano.
Guscio è già stato applicato in diversi progetti, sia a uso pubblico, come la palestra dell’Istituto scolastico Don Milani di Brescia, sia a uso abitativo, ad esempio l’edificio di social housing ALER di Pre alle .
Una soluzione che diverse aziende di carpenteria in tutto il mondo stavano aspettando da tempo: il programma esistente di prodotti Hundegger è stato ulteriormente ampliato pensando appositamente alle imprese con spazi limitati.
Vantaggi per i clienti:
• Hotline di assistenza compresa nel prezzo della macchina.
• Aggiornamenti software compresi nel prezzo della macchina.
• Formazione successiva gratuita degli operatori della macchina e programmazione del lavoro nel centro di formazione Hundegger.
• Servizio clienti disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
• Trasferimento automatico dei dati da tutti i sistemi CAD più comuni senza post-processori né sprechi di tempo nella produzione.
• Stabilità del valore elevata e valore di rivendita delle macchine superiore.
• Esperienza con oltre 7000 macchine già installate in tutto il mondo.
www.hundegger.com
di oberta occa
www.soltechonline.com www.cordoloventilato.it
CE
TA A AT CA
Sulla costa Adriatica l’innovazione tecnica per la costruzione in legno è sinonimo di “Soltech”. Da oltre trent’anni, Soltech e da oggi anche Soltech Steel rappresentano un punto di riferimento nel mondo delle costruzioni in legno, grazie a soluzioni metalliche tecniche inno ati e, affidabili e sempre in e oluzione. ata dalla visione di fondere artigianalità e innovazione tecnologica, sviluppando un know-how tecnico riconosciuto a li ello nazionale e internazionale, l’obietti o di oltech sempre stato quello di rispondere concretamente alle esigenze di progettisti, carpentieri e costruttori.
ggi, l’azienda opera con due identità complementari: Soltech, focalizzata sulla fornitura di connessioni standard e consulenza tecnica, e Soltech Steel, specializzata nella produzione interna di carpenteria metallica su misura.
UN’EVOLUZIONE GUIDATA
DALL’ASCOLTO DEL SETTORE
in dai primi anni, l’obietti o di oltech stato quello di rispondere concretamente alle esigenze di progettisti, carpentieri e costruttori. In un settore in costante trasformazione come quello dell’edilizia in legno, la richiesta non era solo quella di una ferramenta “standard”, ma anche di componenti personalizzabili, su progetto, capaci di garantire sicurezza e durabilit anche in condizioni e contesti molto diversi tra loro.
asce cos l’idea di integrare la produzione interna, inizialmente in seno a Soltech, poi con la nascita di Soltech Steel, con una divisione completamen-
te dedicata alla carpenteria metallica. Questo ha permesso all’azienda di sviluppare connessioni su misura e allo stesso tempo mantenere la produzione di componenti standard, offrendo un ser izio completo e flessibile.
UNA RETE DI CONNESSIONI CHE PARTE DALLE MARCHE E ARRIVA OVUNQUE
Con sede produtti a nelle colline fra omagna e arche, oltech opera su tutto il territorio nazionale e all’estero, grazie a una rete commerciale dinamica e strutturata. L’azienda è in grado di affiancare i tecnici per lo studio di grandi coperture o edifici multipiani o semplici porticati, con la stessa precisione e disponibilit . Il suo magazzino con migliaia di articoli in pronta consegna consente di rispondere in tempi bre i alle richieste pi frequenti, mentre il reparto tecnico è in grado di studiare, progettare e realizzare soluzioni altamente personalizzate.
a fi losofia di oltech chiara: non esiste un progetto identico a un altro. gni cantiere ha le sue sfide, e ogni costruzione in legno richiede connessioni specifiche, che ariano per geometria, dimensioni, trattamenti superficiali, classe di esecuzione e normative da rispettare. Ed proprio nella ariet e nella complessità dei progetti che l’azienda ha trovato la propria forza.
CONNESSIONI STANDARD: TRA NORMATIVA, QUALITÀ E SICUREZZA
na parte importante della produzione Soltech riguarda le connessioni standard, o ero quei componenti realizzati secondo normative europee, linee guida ETA. Tali prodotti engono sottoposti a pro e di laboratorio accreditate, che rilasciano la alutazione Tecnica Europea, permettendo la marcatura CE e la relati a Dichiarazione di Prestazione (D.o.P.). Questo garantisce la tracciabilit , la conformit e l’utilizzo sicuro in cantiere. Tra gli articoli presenti nel nuo o catalogo prodotti standard troviamo soluzioni pensate per ogni tipo di costruzione in legno: coperture, edifici multipiano,
case in legno, grandi luci strutturali. Si tratta di prodotti pronti all’uso, sviluppati in anni di dialogo con progettisti e costruttori, e continuamente aggiornati per rispondere ai cambiamenti del settore.
CONNESSIONI SU MISURA: QUANDO IL PROGETTO CHIEDE QUALCOSA IN PIÙ
a il ero alore aggiunto di oltech è la capacità di realizzare connessioni metalliche su progetto, con un servizio completo che parte dalla collaborazione con i tecnici e arri a fino alla realizzazione in carpenteria certificata. Questi elementi, detti “ancoraggi speciali”, sono studiati per soddisfare specifici requisiti meccanici e prestazionali che i prodotti standard non possono garantire
La produzione avviene all’interno del reparto Soltech Steel, dotato di macchinari a controllo numerico, robot di saldatura, tecnici qualificati e personale specializzato per le varie fasi di lavorazione: taglio, foratura, piegatura e saldatura con relati e certificazioni. Le saldature vengono controllate da
operatori di II° livello UNI EN 473 e ISO 9712 , mentre i trattamenti protettivi (zincatura, verniciatura, etc.) vengono eseguiti secondo la norma di rifermento. Al termine di ogni fase, il prodotto ricee la marcatura CE, la .o. . fi rmata e viene consegnato con tutta la docu-
KNOW-HOW IN WOODWORKING BLOOMS ON THE ADRIATIC COAST
mentazione tecnica per l’accettazione in cantiere.
RICERCA E SVILUPPO: CUORE PULSANTE DELL’INNOVAZIONE
Dietro ogni prodotto Soltech c’è un reparto icerca iluppo che non dor-
On the Adriatic coast, technical innovation in wood construction is synonymous with “Soltech.” For over thirty years, Soltech and now Soltech Steel have been a benchmark in the world of wood construction, thanks to innovative, reliable, and constantly evolving technical metal solutions. Founded about thirty years ago with the vision of combining craftsmanship and technological innovation, the company has developed technical know-how that is recognized nationally and internationally.
Today, the company operates with two complementary identities: Soltech, focused on the supply of standard connections and technical consulting, and Soltech Steel, specializing in the in-house production of custom metal carpentry.
AN EVOLUTION DRIVEN BY LISTENING TO THE INDUSTRY
Since its early years, Soltech's goal has been to respond concretely to the needs of designers, carpenters, and builders. In an industry in constant transformation such as wood construction, the demand was not only for “standard” hardware, but also for customizable, projectspecific components capable of ensuring safety and durability even in very different conditions and contexts.
This led to the idea of integrating internal production, initially within Soltech, then with the creation of Soltech Steel, a division completely dedicated to metal carpentry. This allowed the company to develop customised connections while maintaining the production of standard components, offering a complete and flexible service.
A NETWORK OF
CONNECTIONS THAT STARTS IN THE MARCHE REGION AND REACHES EVERYWHERE
With its production headquarters in the hills between Romagna and Marche, Soltech operates throughout Italy and abroad, thanks to a dynamic and structured sales network. The company is able to support technicians in the design of large roofs, multi-story buildings, or simple porticos with the same precision and availability. Its warehouse, with thousands of items ready for delivery, allows it to respond quickly to the most frequent requests, while the technical department is able to study, design, and implement highly customized solutions.
Soltech's philosophy is clear: no two projects are the same. Every construction site has its own challenges, and every wooden structure requires specific connections, which vary in terms of geometry, dimensions, surface treatments, execution class, and regulations to be complied with. It is precisely in the variety and complexity of projects that the company has found its strength.
STANDARD CONNECTIONS: BETWEEN REGULATIONS, QUALITY, AND SAFETY
An important part of Soltech's production concerns standard connections, i.e., components manufactured in accordance with European regulations and ETA guidelines. These products undergo accredited laboratory testing, which issues the European Technical Assessment, allowing for CE marking and the related Declaration of Performance (DoP). This guarantees traceability, compliance, and safe use on site. The new standard product catalog includes solutions designed for all types of wooden constructions: roofs, multi-story buildings, wooden houses, and large structural spans. These are ready-to-use products, developed over years of dialogue with designers and builders, and continuously updated to respond to changes in the sector.
CUSTOM CONNECTIONS: WHEN THE PROJECT REQUIRES SOMETHING EXTRA
Soltech's true added value is its ability to create custom metal connections, offering a comprehensive service that begins with collaboration with technicians and ends with certified fabrication. These elements, called "special anchors," are designed to meet specific mechanical and performance requirements that standard products cannot guarantee
Production takes place in the Soltech Steel department, equipped with CNC machinery, welding robots, qualified technicians, and specialized personnel for the various processing phases: cutting, drilling, bending, and welding, with the relevant certifications. elds are inspected by level II UNI EN 473 and ISO 9712 operators, while protective treatments (galvanizing, painting, etc.) are performed according to the relevant standards. At the end of each phase, the product receives the CE marking, the signed D.o.P., and is delivered with all the technical documentation for acceptance on the construction site.
RESEARCH AND DEVELOPMENT: THE BEATING HEART OF INNOVATION
Behind every Soltech product is a Research Development department that never sleeps. The technical team is constantly working on new prototypes, materials, geometries, and connection systems that can improve structural performance and facilitate assembly on site.
A prime example is the patented AIRTECH system, the first and only inspectable ground anchor on the market today. Born from an intuition over ten years ago, it has been studied, tested, and perfected thanks to collaboration with universities, testing laboratories, and notified bodies.
Alongside AIRTEC , Soltech has developed other innovative products: adjustable brackets, adjustable plates on anchor bolts, and modular systems for anchoring and height adjustment. There is no shortage of creative initiatives, such as the wooden and steel motorcycle presented at Klimahouse a few years ago, made with components recovered from the world of metal carpentry. A symbolic project that reflects the passion for craftsmanship and enthusiasm for raw materials and processing.
SUSTAINABILITY AND CERTIFICATIONS: BUILDING THE FUTURE RESPONSIBLY
Soltech is not only synonymous with technical quality, but also with a commitment to the environment and sustainability. Its products comply with the Minimum Environmental Criteria (CAM) and the company uses steel with very high percentages of recycled material. Some products, such as AIRTECH, are made from carbon-neutral steel, i.e., emissions are offset to reduce environmental impact.
From a regulatory standpoint, Soltech is certified:
• EN 1090 for the production of structural steel components in classes EXC2 and EXC3;
• UNI EN ISO 3834 for the welding process;
• UNI EN ISO 9001 for its quality system. All stages of production, control, and distribution are tracked and documented in full compliance with European directives.
CONCLUSION: a world of connections for solid and sustainable construction.
In a construction industry that is increasingly looking to green technologies, natural materials, and low-impact building systems, Soltech and Soltech Steel are the ideal partners for those who work with wood and want reliable, certified, customizable, and sustainable metal solutions.
A company that does not just supply products, but builds technical and human relationships with all those involved in the construction process. A company that combines technical expertise and genuine passion, without ever ceasing to innovate.
me mai. Il team tecnico lavora costantemente su nuovi prototipi, materiali, geometrie e sistemi di connessione che possano migliorare la performance strutturale e facilitare il montaggio in cantiere n esempio emblematico il sistema brevettato AIRTECH, il primo e unico ancoraggio a terra ispezionabile presente oggi sul mercato. ato da un’intuizione di oltre dieci anni fa, è stato studiato, testato e perfezionato grazie alla collaborazione con uni ersit , laboratori di pro a e istituti notificati.
Accanto ad A TEC , oltech ha s iluppato altri prodotti innovativi: staffe orientabili, piastre regolabili su tirafondi, sistemi modulari per l’ancoraggio e la regolazione in quota. on mancano nemmeno le iniziative “creative” come la moto in legno e acciaio presentata a limahouse di qualche anno fa, realizzata con componenti recuperati dal mondo della carpenteria metallica. n progetto simbolico, che racconta la passione artigiana e l’entusiasmo per la materia prima e la lavorazione.
SOSTENIBILITÀ
E CERTIFICAZIONI:
COSTRUIRE IL FUTURO IN MODO
RESPONSABILE
Soltech non è solo sinonimo di qualit tecnica, ma anche di impegno verso l’ambiente e la sostenibilità. I prodotti sono conformi ai Criteri Ambientali inimi CA e l’azienda
utilizza acciai con altissime percentuali di materiale riciclato. Alcuni prodotti, come A TEC , sono realizzati in acciaio Carbon eutral, o ero a emissioni compensate, per ridurre l’impatto ambientale.
Dal punto di vista normativo, Soltech è certificata:
• EN 1090 per la produzione di componenti strutturali in acciaio in classe E C2 e E C3
• UNI EN ISO 3834 per il processo di saldatura
• UNI EN ISO 9001 per il sistema qualit . Tutte le fasi di produzione, controllo e distribuzione sono tracciate e documentate, in piena conformità con le direttive europee.
CONCLUSIONE: UN MONDO DI CONNESSIONI PER COSTRUZIONI SOLIDE E SOSTENIBILI.
In un mondo dell’edilizia che guarda sempre pi a tecnologie green, materiali naturali e sistemi costrutti i a basso impatto, Soltech e Soltech Steel si confermano partner ideali per chi lavora con il legno e vuole soluzioni metalliche affidabili, certificate, personalizzabili e sostenibili n’azienda che non si limita a fornire prodotti, ma che costruisce relazioni tecniche e umane con tutti gli attori del processo edilizio. n’azienda che unisce competenza tecnica e passione autentica, senza mai smettere di innovare.
LA SETTIMANA
A CAT E T C
E A A TE E E A A CA
A ET AT CA T A E
ni ersit di oma Tor ergata
EC : C E, TA E
E E E A E T
Dal XVIII secolo, i ponteggi per la manutenzione, sospesi e mobili, divennero una imperativa necessità per la abbrica di an ietro in aticano, come per altri importanti edifici storici. Tali dispositi i furono concepiti nel rispetto delle superfici murarie e nel segno della massima efficienza d’uso. e ne illustrano alcuni prototipi, con particolare riguardo a componenti, modalit di montaggio, progressi i perfezionamenti e potenzialit di attualizzazione. e ords: ponteggio restauro patrimonio architettonico asilica di an ietro, manuali di carpenteria.
PONTEGGI PER INTERVENTI DI MANUTENZIONE IN ETÀ PREINDUSTRIALE
li impalcati lignei per il consolidamento e la manutenzione progettati in et moderna e preindustriale costituiscono a tutt’oggi un tema di indagine liminare alla storia della costruzione e dell’architettura, a fronte di un ampio settore di indagine dedicato agli impalcati per la costruzione [Figure 1 e 2 . Eppure, la conser azione del patrimonio storico costruito si de e all’invenzione di tali dispositivi, indispensabili a scalpellini, muratori, pittori, indoratori, stuccatori per raggiungere spazi e quote di lavoro, spesso vertiginosi, ove risarcire, reintegrare, stuccare, indorare, ridipingere o trasporre a mosaico i preziosi apparati decorati i che ornano templi, chiese e basiliche di ogni epoca. n ero, i ponteggi per la manutenzione, ordinaria e straordinaria, soggiacciono a regole e necessità sempre di erse, che implicano una progettazione ad hoc, atta a consentire la pratica del reintegro, diffusa almeno fi no a tutto il secolo. Contesti spaziali e artistici e tra-ordinari, quali la asilica di an ietro in aticano o il antheon di oma, si tradussero in luoghi pri ilegiati di sperimentazione nell’ambito della progettazione degli impalcati lignei provvisionali per il restauro. ella Fabbrica di San Pietro in Vaticano, dal 1 0 istituto preposto all’amministrazione fi nanziaria e tecnica del cantiere petriano, le procedure di intervento adottate per la manutenzione aderirono fi no a tutto il secolo alla pratica esecutiva del tempo, sostanziandosi in ripresa, sostituzione e ripristino degli elementi degradati nelle pi impe-
gnati e campagne di restauro strutturale o di manutenzione straordinaria, in ece, la progettazione e la costruzione di dispositi i pro isionali effi cienti e sicuri, per lo pi sospesi e mobili, di ennero temi di imperativa risoluzione per artieri e carpentieri aticani. e i momenti topici dell’edifi cazione del nuo o an ietro si tradussero in tappe determinanti per la messa a punto di mezzi e procedure costruttive, gli interventi di manutenzione e decorazione musiva, massicciamente condotti a partire dalla fi ne del secolo, obbligarono all’ideazione di appropriati apparati pro isionali. a abbrica, da sempre centro ne ralgico dell’edilizia romana, alle precipue necessit fruiti e e alle proibiti e dimensioni dello spazio basilicale sopperì con la progettazione di ponteggi riconosciuti gi dai contemporanei come autentici capolavori e, come tali, celebrati nei pi importanti manuali di carpenteria europei come «arduissime invenzioni 3 . ponteggi per la manutenzione della Basilica di San Pietro, costruiti «senza pregiudizio delle muraglie e degli ornati, e quasi per aria, per ristorare ideati , furono universalmente riconosciuti quale manifestazione esemplare di ingegnosit tecnica, effi cacia d’impiego e rispetto delle strutture, nonch esito autore ole di un costante perfezionamento condotto dagli stessi operatori che quotidianamente ne usufruirono. e deri arono impalcature esemplari per congegno strutturale – assimilabile a strutture reticolari , facilit di assemblaggio e smontaggio, sicurezza d’uso, rispetto degli apparati murari e decorati i, re ersibilit , economia e fl essibilit di adattamento a contesti spazia-
di icoletta arconi
li di ersi. a abbrica ne guadagn un’autorit ampiamente riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, ribadita dalla fortuna critica del prestigioso olume in folio intitolato Castelli e Ponti di Maestro Niccola Zabaglia, pubblicato nel 1743 dalla Stamperia di iccol e arco agliarini, e ristampato nel 1 2 da Crispino uccinelli. Nicola Zabaglia oma, 1 -1 0 , alla cui opera il olume dedicato, fu un mastro carpentiere della Fabbrica petriana, dotato di un’eccezionale e intuiti a capacit tecnica: uomo di sommo ingegno e cognizioni, acquistate colla sola pratica, senza impostura, senza decorazioni, ed infine senza teoria, per cui molte opere meccaniche che alcuni Architettori di quei tempi colle protezioni andavano intraprendendo ma con sommo disonore, onde si doea infine ricorrere a mastro icola abaglia, il quale senza saper leggere e scri ere tutto quello che intraprende a nella sua sfera, tutto porta a a sal amento, e tutto facea colla massima semplicit , merita perci leggere la sua ita do e s’incontrano degli aneddoti importanti . dispositi i pro isionali da lui ideati e utilizzati rappresentarono un autorevole modello di coesione tra pratica di cantiere e meccanica applicata, in un’epoca, la prima met del XVIII secolo, nella quale trasmissione del sapere tecnico ed empirismo operati o furono messi in crisi dal progresso scientifico.
LE DUE EDIZIONI DI CASTELLI
E PONTI (1743, 1824)
’innata capacit di alutare e controllare il contrasto e l’equilibrio delle forze consent a mastro abaglia di progettare e collaudare ponteggi lignei da terra o sospesi, fissi o mobili, solidi e sicuri, nel tempo ulteriormente perfezionati da altri validi carpentieri sanpietrini suoi successori. ’importanza delle in enzioni lignee di mastro abaglia è ben sintetizzata nello stesso volume, nel quale se ne mettono in luce i requisiti di economicità, adattabilità e rispetto per murature e ornati Castelli e Ponti fu concepito come un repertorio grafico di immediata comprensione e riproducibilit , assimilabile a tutti gli effetti a un manuale di carpenteria, pensato per tramandare tale prezioso patrimonio di conoscenza e istruire future generazioni di artieri sanpietrini alla indispensabile costruzione di apparati per il restauro. icurezza, rispetto della struttura, semplicità di esecuzione e re ersibilit di assemblaggio furono gli imprescindibili requisiti soddisfatti nella progettazione degli apparati di servizio in uso nella Fabbrica di San Pietro fino al primo o ecento. e ersibilit , risparmio e flessibilit d’uso si ri elaro -
no attribuiti decisivi dei ponteggi petriani, in un’epoca, il primo ettecento, contraddistinta dalla crisi del legname e da un deciso incremento dei prezzi dell’oro verde [6]. a sequenza delle tavole di Castelli e Ponti sottende alla piena comprensione di strumenti e princìpi adottati per la costruzione dei ponteggi per il restauro della Basilica aticana, confermando la natura stessa della pubblicazione, al contempo trattato e manuale. e prime ta ole illustrano attrezzi e strumenti necessari alla lavorazione dei tagli necessari (arcarecci, carrarecci, piane l’Abete rosso dell’Appennino umbro risulta la specie legnosa pi utilizzata per i componenti delle strutture portanti degli impalcati, mentre tavolati di servizio e scale risultano in albuccio, ale a dire il pi economico Pioppo bianco (Abies alba , facilmente reperibile lungo il corso del Te ere. ono altres dettagliatamente raffigurati nodi strutturali, innestature e incastri, ma anche legature di canapi e staffe di ferro . Alcuni ponteggi furono perfezionati con l’introduzione di controventi e saettoni di irrigidimento, oppure con la traduzione in dispositivi mobili, in grado, cioè, di essere trasportati elocemente laddo e richiede ano la necessit dell’opera mediante tiri di funi azionate da argani e paranchi, cos da age olare i difficili restauri e per risparmiare alla Fabbrica in ogni evento ruinoso spesa molto considerabile , nonch costi e tempi di esecuzione.
Tra le opere di abaglia si ricordano il ponteggio alla cupola della cappella regoriana do e si reatta il mosaico ,
Figura 1 - Baldassare Gambucciari e Filippo Vasconi, «Castello servito per ripulire l’ornamento della Confessione dei Santi Apostoli nel Vaticano», da Castelli e Ponti 1743: tav. XXXIV.
Figura 1
il ponte reale alla cupola di an ebastiano 1 21 , gli impalcati per il restauro dei pennacchi della cupola di an ichele Arcangelo 1 21 e del oltone del portico. a segnalare anche il ponteggio per ripulire gli ornati della macchina di metallo fatta da ernini sopra la Confessione di an ietro , raffi gurato alla ta . di Castelli e Ponti. l restauro del baldacchino richiese la costruzione di uno speciale dispositivo provvisionale, in grado di raggiungere quota di oltre 29 metri e al contempo preser arne tanto la poderosa struttura in bronzo, conglomerato, legno e rame, quanto la preziosa fi nitura a fondi patinati color cuoio e luminosi dettagli in oro.
Tra il 1 21 e il 1 23, abaglia coordin anche le operazioni di montaggio dei nuo i ornati di metallo e dell’arma gentilizia di nnocenzo Conti 1 211 2 sull’obelisco aticano, progettando l’ ingegnosissimo ponte a pi ripiani apparecchiato intorno la guglia di San Pietro», un impalcato posto in aderenza all’obelisco, ma non per asivo, percorribile attraverso una serie di scale a iluppate al monolite granitico. A causa della graduale riduzione dell’ampiezza del piano di la oro per la stessa conformazione geometrica dell’obelisco, in corrispondenza delle rampe e a ogni ripiano era montato un parapetto, in modo che gli operai potessero «girare [movimentare] con facilit , e comodo singolare le scale e i riposi .
Tra i pi spettacolari impalcati ideati da abaglia si distingue anche il ponteggio per il risarcimento degli ornati della cupola di an ietro impostato sul cornicione fi ntantoch lo permette la curvatura», l’impalcato era an-
corato a candele sporgenti dal lanternino, fi ssate a robusti rampini di ferro, rinsaldate e stabilizzate alle oscillazioni per mezzo di traverse, «per comodo di operare degli operai in quella maggiore altezza»1. Eppure, tale prezioso patrimonio di esperienza e conoscenza and inesorabilmente perdendo di autorità dalla seconda metà del XVIII secolo, quando l’applicazione del metodo scientifi co e del calcolo analitico misero in crisi il fondamento empirico della professione edilizia, anche nell’autore ole cantiere petriano. er perpetuare il suo plurisecolare sapere, indispensabile alla stessa sopra i enza della Basilica, la Fabbrica istituì una propria Scuola di Disegno, nel primo decennio dell’ ttocento tradotta nello tu io ontificio elle rti, concepito come scuola gratuita per la formazione di aspiranti «muratori, pontaroli, falegnami, scalpellini e tutti gli artieri di arti meccaniche . razie anche a una rigorosa riforma del la oro a iata in quegli stessi anni, la abbrica pot riaffermarsi come centro di eccellenza per la formazione di maestranze qualifi cate . Alla seconda edizione di Castelli e Ponti, pubblicata nel 1824 e inclusa tra i libri di testo dello Studio, furono aggiunte sette nuo e ta ole raffi guranti i ponteggi realizzati dai pi alenti collaboratori di abaglia, tra i quali Giovanni Corsini, Angelo Paraccini, Tommaso e Pietro Albertini, esempi autorevoli di versatilità, velocità di montaggio e smontaggio, economia e riutilizzo dei componenti. a fortuna critica della seconda edizione di Castelli e Ponti oltrepass i confi ni italiani, guadagnando citazioni in alcuni tra i pi autore oli manuali di carpenteria europei 10 . Tra gli altri, Amand-Rose Émy menzion Castelli e Ponti tra i pi importanti manuali di costruzioni in legno, includendolo tra i testi di riferimento della comunit tecnica francofona 11 . idisegni dei ponteggi per la manutenzione della Basilica di San Pietro e del antheon compaiono anche nel trattato di carpenteria di Jean-Charles Krafft, del 1856 [12], nel manuale dell’inglese Edward Lance Tarbuck , pubblicato nel 1 13 , come in alcuni compendi italiani 1 .
IL PONTEGGIO DI PIETRO ALBERTINI PER IL RESTAURO DELLA VOLTA GRANDE DELLA BASILICA VATICANA icerca documentale, restituzioni grafiche e modellazione hanno consentito di erifi care geometria, struttura e funzionamento di alcuni ponteggi usati a oma nel ettecento, tra i quali l’impalcato progettato da ietro Albertini m. 1 , so rastante la abbrica dal 11797, per il restauro della volta grande della asilica aticana. Tale dispositi o
Figura 2 – Francesco Rostagni, Paolo Pilaja, «Ponte per accomodare gli ornati della gran Cupola di San Pietro», 1741-1742, da Castelli e Ponti 1743: tav. XXVI.
Figura 2
Figura 3 - Giacomo Sangermano, Ponteggio per la manutenzione della volta della navata principale della Basilica di San Pietro in Vaticano, veduta frontale, 1774, scala di palmi 100 romani, disegno preparatorio della tav. LVIII di Castelli e Ponti 1824, Città del Vaticano. Si ringrazia per gentile concessione di questa immagine la Fabbrica di San Pietro in Vaticano.
sostitu , rinno andolo, quello progettato da Tommaso Albertini, suo padre, a sua olta esemplato su quello ideato da abaglia nel 1 31 1 , di cui fu collaboratore. l grandioso ponteggio di ietro Albertini raffi gurato alle ta . - di Castelli e Ponti 1 2 , disegnate e incise da Giacomo Sangermano 1 . l ponteggio fu installato nel no embre 1 3 all occasione che do ette ridorarsi la gran olta del Tempio sotto il pontifi cato di io raschi 1 -1 . Concepito come impalcato sospeso e mobile, al pari di altri prototipi, il dispositi o do ette soddisfare gli imprescindibili requisiti di economia e sicurezza, garantendo al contempo la piena funzionalit della asilica durante gli interenti manutenti i. l ponteggio tessuto da un reticolo di travi, traversoni, piani di la oro e tiranti. n pi , dal momento che sarebbe stata una lunga operazione ed altrettanto incomoda il do ersi ser ire di un ponte da do ersi ogni poco scomporre e ricomporre tutta ia che a anza a il la oro, ... fu pensiero che questo ponte non do esse scomporsi, ma che do esse tutto insieme scorrere sul cornicione della chiesa e come fu l idea cos fu eseguita l'opera e terminato il necessario lavoro»2 . ’indispensabile economia di legname fu risolta da connessioni a innesto, spesso pri e di chiodature, fi ssate con ca icchie, staffe metalliche e legature di canapi, che garanti ano la perfetta re ersibilit della struttura. l ponteggio si compone a di due archi reticolari principali costituiti da arcarecci, saettoni, monaci e puntelli, legati da innestature e fi ssati da grappe metalliche connessi a una sottostruttura di travetti, correnti trasversali e travi diagonali incrociate, che irrigidi ano l impalcato secondo i due piani ortogonali, preser andolo dalle oscillazioni e fornendo al contempo una buona protezione agli artisti. li undici ripiani di servizio erano composti da tavolati di calpestio in albuccio, collegati da scale a pioli. ono state altres esplorate le diverse modalità di giuntatura impiegate, quali legature con staffe a cuneo ro esciate, in grado di generare pressione crescente in base alla posizione, simile in linea di principio al
dardo di io e , e giunzioni cosiddette armate , utilizzate per aumentare le sezioni resistenti dell elemento, sfruttando legature di corde di canapa. I componenti dell arco reticolare risultano assemblati con giunti a mezzo legno , mentre la struttura secondaria che stabilizza i due archi reticolari principali consiste in una rete di tra i minori, dette muraletti , che a sua olta supporta gli undici impalcati di lavoro, distanti reciprocamente circa , metri . l profi lo del ponteggio aderi a a quello di un intero settore della volta e consentiva a stuccatori e muratori di raggiungere ogni elemento del cassettonato in stucco dorato. Ai due archi principali erano agganciati i tiri mobili di sei paranchi, due per ogni lato alla base e uno in chia e, collegati ad altrettanti tiri fi ssi ancorati al corpo murario della olta, perforato per l’in-
1824: tav. LX. Si ringrazia per gentile concessione di questa immagine la Fabbrica di San Pietro in Vaticano.
Figura 4 - Giacomo Sangermano, Ponteggio per la manutenzione della volta della navata principale della Basilica di San Pietro in Vaticano, veduta longitudinale, 1774, da Castelli e Ponti
Figura 3
Figura 4
tero suo spessore, che qui raggiunge i due metri. Alcuni canapi blocca ano dall'alto in basso ogni scarto imprevisto del ponteggio, mentre altri funge ano da catena nei due archi maggiori del ponteggio. uesto pote a scorrere lungo la na ata dalla controfacciata fi no alla risega generata dall’addizione maderniana – lungo un robusto impiantito di assi di legno che ne amplia a la superfi cie utile, impostato su robusti saettoni binati, rinforzati in testata da gattelloni e infi ssi in appositi alloggiamenti praticati nella muratura della navata all'imposta della volta e in corrispondenza del fregio della trabeazione.
impalcato era rinforzato e stabilizzato da corde agganciate a rampini di ferro inseriti nella muratura3 . l ponteggio veniva traslato mediante azionamento di due verricelli montati sulle testate del piano di servizio lungo entrambi i lati della na ata, collegati a un paranco composto da due bozzelli investiti con cinque tratti di fune. er fa orire la corretta mo imentazione del ponteggio, l'azionamento dei due verricelli do e a risultare perfettamente sincrono, cos da e itare distorsioni o cedimenti differenziati. na buona insaponatura dei binari di scorrimento ne agevolava la traslazione orizzontale. cardini del tiro, fulcri dello sforzo inerziale applicato dagli argani, corrispondevano ai punti di attacco delle traglie fi sse dei paranchi, collegate a quelle mobili e agli argani montati all'interno dello spazio basilicale. Azionati da tre o quattro uomini per braccio, tre dei sei argani furono allineati agli arconi
Figura 5 - Giacomo Sangermano, Installazione del ponteggio di Pietro Albertini sulla cornice della navata principale della Basilica di San Pietro, 1774, scala di palmi 100 romani, disegno preparatorio della tav. LIX di Castelli e Ponti 1824, Città del Vaticano. Si ringrazia per gentile concessione di questa immagine la Fabbrica di San Pietro in Vaticano.
Figura 6 - Gennaro Amato, modello ligneo del ponteggio di Pietro Albertini (1773), Scuola delle Arti e dei Mestieri della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, Città del Vaticano, 2023. Si ringrazia per gentile concessione di questa immagine la Fabbrica di San Pietro in Vaticano.
Figura 6
Figura 5
di accesso alla navata laterale destra, un quarto fu situato all imbocco della Confessione, mentre altri due in prossimità del capocroce e del terzo arco della na ata sinistra. l ponteggio, largo alla base circa 30 palmi , 0 m e con un diametro di circa 20 m, fu dapprima assemblato a terra e poi sollevato obliquamente per consentirne il passaggio nello spazio libero tra i due piani di scorrimento nella ristretta luce libera della na ata, cos che prima ne imboccasse una parte per poi con maggiore facilit riscuoter l altra 4 . olle amento e installazione del ponteggio alla quota della cornice, a circa 30 metri dal suolo mentre la olta raggiunge in chia e quota , m furono eseguiti il 2 no embre 1 3. Lo studio del ponteggio di Albertini è stato integrato dall’elaborazione di modelli tridimensionali, digitale e fi sici, necessari alla erifi ca dei dati desunti dall’analisi comparati a di fonti docu-
mentarie eterogenee. Con il modello digitale geometrico interamente parametrico e le cui ariabili hanno permesso di erifi care per ia iterati a le ipotesi formulate riguardo la geometria e i dettagli costruttivi del ponteggio –sono stati identifi cati i due archi reticolari principali, la struttura secondaria che sostiene i piani di la oro, forma e dimensioni delle sezioni trasversali dei componenti lignei, nonch l’interoperabilit dei dati contenuti nel modello questi ultimi hanno consentito di erifi carne la resistenza alle sollecitazioni agenti durante le fasi di esercizio, secondo le procedure indicate nelle norme tecniche e di sicurezza igenti 1 . er la stima delle sezioni tras ersali delle singole membrature lignee, che compongono gli archi, il modello è stato impiegato come strumento per il confronto tra le reali dimensioni della olta, desunte dal rilie o architettonico della asilica e le unit di misura set-
HISTORIC WOODEN SCAFFOLDING FOR THE MAINTENANCE OF ST. PETER'S BASILICA IN THE VATICAN BETWEEN THE 18TH AND 19TH CENTURIES: COMPOSITION, ERECTION, AND PROGRESSIVE REFINEMENTS
From the 18th century, scaffolding for the maintenance of St. Peter's Basilica in the Vatican became essential, as it did for other historic buildings. These tools were designed to respect masonry surfaces and to be easy to use. Some prototypes are presented with focus on components, assembly methods, improvements and upgrade possibilities.
Wooden maintenance decks are an important topic in architectural history, as they are essential for the preservation of historic heritage. These devices are indispensable for craftsmen such as stonemasons and painters, who must work in elevated spaces. Maintenance, both routine and extraordinary, requires specific designs, and St. Peter's Basilica has been a place of innovation for scaffolding. Until the 19th century, restoration and maintenance practices included repairing and restoring degraded elements, requiring efficient and safe provisional scaffolding solutions.
The Fabbrica di Roma was an important center for construction, designing innovative scaffolding for St. Peter's Basilica. These scaffolds were considered masterpieces because of their ingenuity and respect for existing structures, allowing effective maintenance without damaging walls and ornaments. Characterized by safety, ease of assembly and disassembly, and adaptability to spaces, the scaffolds gave the Factory great authority in the field. Nicola abaglia, an outstanding carpenter, was praised for his practical skills without the aid of theory. His works represented an important integration of site practice and mechanics at a time of changes in technical knowledge. Mastro abaglia was skilled in evaluating and managing the balance of forces, allowing him to design and test various wooden scaffolds, both fixed and movable, that were solid and secure. is inventions are noted for being economical, adaptable, and respectful of existing structures. The book "Castelli e Ponti" serves as a graphic reference and manual meant to pass on his valuable knowledge to future builders for restoration purposes. Safety, structural respect, ease of use, and the ability to dismantle and reassemble were key requirements for scaffolds used until the early 1900s. In the early 1700s, with rising timber prices, useful features like reversibility and flexibility in operation were crucial. The book illustrates necessary tools and shows that the most common wood used was red spruce, while affordable options like white poplar were used for service platforms. It also depicts structural knots and fastenings. Notable works of abaglia include scaffolds
at the Gregoriana chapel dome, the San Sebastiano dome, and the restoration of the San Michele archangel dome.
The second edition of Castles and Bridges, published in 1824, added seven new plates showing scaffolding created by expert collaborators of abaglia, including Giovanni Corsini and Angelo Paraccini. These examples are recognized for their versatility, economy, and ease of assembly and disassembly. The book has also been well received outside Italy, being cited in some European carpentry manuals, such as those by Amand-Rose my and ean-Charles Krafft.
The scaffolding designed by Pietro Albertini for the restoration of the great vault of the atican Basilica has been documented through research and modeling. Installed in November 1 3 under Pope Pius VI, the scaffold was designed to be suspended and mobile, meeting requirements for safety and economy. It consisted of a network of beams and work surfaces, designed not to have to be disassembled and reassembled as work progressed, allowing the functionality of the Basilica to be maintained.
Albertini's study of the scaffold used three-dimensional models, both digital and physical, to analyze various data from different sources. The digital model made it possible to study the geometry and construction details of the scaffold, identifying the main lattice arches and the structure supporting the work planes. The strength of the structure according to current technical standards was also evaluated.
To estimate the sections of the wooden members, a comparison was made with historical measurements of a time in the Basilica, leading to the adoption of square wooden sections. The structure would weigh about . tons. In addition, a physical scale model was made by 3D printing to validate the dimensional assumptions. At the laboratory of St. Peter's Factory, a wooden model was also built. Finally, the sliding devices of the scaffold were tested. This project is part of the activities of the School of Arts and Crafts, recently awarded for its work in the conservation of the built heritage.
Albertini's scaffolding is a technical masterpiece, featuring complex design and innovative geometry. It is known for its reliability and safety while respecting masonry and floors. Even today, maintenance in valuable architectural spaces requires safe temporary structures, following the example of scaffolding from the 18th and 19th centuries.
A recent example is the scaffolding used in December 2024 for the restoration of a vault.
tecentesche: in questo modo stata stimata, per ia grafi ca, l’adozione di membrature lignee a sezione quadrata con lati di 1 , cm once , corrispondenti alle misure dei tagli di legname impiegati.
l modello ha consentito di alutare anche il peso complessi o della struttura, stimato in circa , tonnellate considerando il peso specifi co di Abete rosso e albuccio 1 . e ipotesi formulate per ia grafi ca sono state quindi erifi cate attraverso la realizzazione speditiva di un modello fi sico in scala, prodotto con un procedimento di stampa 3D, anch’esso utile a alidare le ipotesi dimensionali avanzate per le singole membrature in relazione alla geometria d’insieme e alla possibilit di assemblaggio del ponteggio5 reliminarmente alla modellazione virtuale, presso il laboratorio di falegnameria della abbrica di an ietro in aticano, stato costruito un modello fi sico in legno di oce Tanganica (Aningeria altissima , in scala 1:30, eseguito sulla base delle sole indicazioni reperibili dal disegno preparatorio di angermano, della ta . di Castelli e Ponti 1824 e dei dati dimensionali desunti dai tagli di legname utilizzati nel ettecento6 1 .
Con il modello ligneo è stato inoltre testato il dispositivo di scorrimento ad argani, pulegge e funi, anch’esso puntualmente erifi cato. l modello stato realizzato nell’ambito delle atti it della Scuola delle Arti e dei Mestieri della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, erede dell’ottocentesco tu io ontificio delle Arti. i recente insignita dell’Europa ostra A ards 202 , la Scuola sostiene e trasmette la preziosa eredità di competenze di cui è custode e che dette ita alle strepitose in enzioni di abaglia e di altri artigiani sanpietrini, il cui insegnamento risulta ancora fondamentale per la conser azione del patrimonio costruito, specie per la asilica aticana. ’articolato congegno costrutti o, ancorch so radimensionato rispetto agli standard attuali, la complessa geometria, i sistemi di connessione e l’apparente facilit di mano ra, fanno del ponteggio di Albertini un autentico capola oro tecnico, celebrato per affi dabilit , sicurezza, rispetto di murature, pavimenti e ornamenti . eri come oggi, infatti, imperativi vincoli mai obsoleti imposti agli interventi di manutenzione, specie in contesti spaziali e architettonici di pregio, obbligano alla progettazione di apparati pro isionali sicuri e rispettosi, di cui i ponteggi lignei settecenteschi ottocenteschi costituiscono ancora autore oli riferimenti progettuali, come provato dal ponteggio montato nel dicembre 2024 per il restauro della
olta attualmente in corso, ispirato almeno in linea di principio a quello di Albertini 20 .
ibliografia
1. Holzer S. M. (2021) Gerüste und Hilfskonstruktionen im historischen Baubetrieb: Geheimnisse der Bautechnikgeschichte, Berlin.
2. Bill N. A. (2022) From Carpentry Manuals to Engineering Textbooks (1792 – 1870), in J. W. P. Campbell, N. Baker, M. Driver, M. Heaton, N. Ruamsanitwong, C. Wall and D. Yeomans (eds), Timber and Construction, Proceedings of the Ninth Conference of the Construction History, Cambridge: 249-260.
3. Castelli e Ponti di Maestro Niccola Zabaglia (1824), Puccinelli, Roma: II.
4. Castelli e Ponti di Maestro Niccola Zabaglia (1743), Pagliarini, Roma: Prefazione.
5. Valadier G. (1832) L’architettura pratica dettata nella scuola e cattedra dell’insigne Accademia di San Luca. Roma: III, 214215.
6. Marconi N. (2015) Castelli e Ponti: apparati per il restauro nell'opera di mastro Nicola Zabaglia per la fabbrica di San Pietro in Vaticano, Il Formichiere, Foligno.
7. Castelli e Ponti (1743): tavv. III-IV.
8. Castelli e Ponti (1824): 21, tav. XXVI.
9. Di Sante A. (2012) La Fabbrica di San Pietro e il sapere nel cantiere basilicale: dalla sperimentazione alla codificazione nello Studio Pontificio delle Arti, in G. Morello (a cura di), La Basilica di San Pietro. Fortuna e immagine. Gangemi, Roma: 511-533.
10. Holzer S. M., Marconi N. (2022) Nicola Zabaglia’s Scaffoldings for the Maintenance of Architectural Space in St. Peter’s Basilica and throughout Europe in the Seventeenth to Nineteenth Centuries, in E. Merrill (ed.), Creating place in Early Modern European Architecture. Amsterdam University Press, Amsterdam: 237-265.
11. Émy A. R. (1841) Traité de l’art de la charpenterie. Carilian-Goeury et Anselin, Paris: pl. 127.
12. Krafft J. C. (1856) Traité des echafaudages ou choix des meilleurs modeles de charpentes. Roret, Paris: pl. 32.
13. Tarbuck E. L. (1859) The Encyclopaedia of practical carpentry and joinery. Payne, Leipzig: 197, pl. 49.
14. Pizzigalli F., Aluisetti G. (1827) Dell’Arte pratica del carpentiere. Presso gli Autori, Milano.
15. Castelli e Ponti (1824): tav. LV.
16. Marconi N. (2008) I Castelli e Ponti di Maestro Nicola Zabaglia nelle edizioni del 1743 e del 1824, in A. M. Pergolizzi (a cura di), Magnificenze Vaticane. Tesori inediti dalla Fabbrica di San Pietro. De Luca, Roma: 158-177.
17. Marconi N., Giannetti I., Micheletti A. (in corso di stampa). Capolavori perduti: il ponteggio di Pietro Albertini per la manutenzione della volta grande della Basilica di San Pietro in Vaticano (1773)
18. Castelli e Ponti (1824): tav. III, nn. 4-6.
19. Marconi N. (2004) Edificando Roma barocca. Macchine, apparati, maestranze e cantieri tra XVI e XVIII secolo. Edimond, Città di Castello: 269-286.
20. Marconi N. (cds) «Senza pregiudizio delle muraglie e degli ornati, e quasi per aria, per ristorare ideati». Dispositivi per la manutenzione della Basilica di San Pietro in Vaticano tra XVIII e XIX secolo. Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura (2025) in corso di stampa.
Note
1. Con il termine “candele” si identificano i componenti verticali degli impalcati di servizio, da terra o sospesi, realizzati in Castagno o Abete, riquadrati e interzati fino a raggiungere lunghezze e spessori necessari.
2. Archivio Storico della Fabbrica di San Pietro (AFSP), 12, D, 46, fasc. 29, c. 1038.
3. ASFP, 12, D, 4b, f. 29, c. 1035r.
4. AFSP, 12, D, 46, f. 29, c. 1039v.
5. I modelli digitale e 3D sono stati eseguiti con la direzione di Ilaria Giannetti, che ringrazio.
6. Tra questi figurano “tavoloni” in albuccio, Olmo o Pino, lunghi 12 palmi romani (2,5 m) e con una sezione di mezzo palmo (11 cm); “arcarecci”, cioè travi di Abete (più raramente Castagno o Noce), lunghe 30 palmi (6,70 m), “travicelli” di lunghezza variabile fino a 18 palmi (4 m) e spessore intorno alle 7 once (circa 13 cm).
LA SETTIMANA DEL LEGNO
SIMBIOSI TRA NUOVE TECNICHE DI STEREOTOMIA LIGNEA E MORFOLOGIE ARBOREE, UNITAMENTE A FORME DI XYLO-DETERIORAMENTI
www.feliceragazzo.it di Felice Ragazzo
Rimozione simulata del marcio in una trave; simulazione del suo rilievo con nuvola di punti; simulazione della stereotomia con CNC in cantiere. Scomposizione di un ramoscello modellato in 3D per simulare l’intima morfogenesi dei tessuti legnosi, così come si sviluppano in zone critiche, dove un fusto si trasforma in ramo. Keywords: Simbiosi; Legno; Stereotomia; CNC; Costruzione.
PREMESSA
Come non ci si stanca mai di ripetere, le attività costruttive con il materiale-legno sono pregiudicate da penalità dovute alla sua elevata deperibilità per via della sua origine organica, a fronte di talune pregiate proprietà che ci consentono di attribuire a esso augusta nobiltà. Nobiltà che, dal punto di vista statico, consiste essenzialmente in elevata resistenza a trazione, ottimo rapporto tra fl essibilit ed elasticit , ottima la orabilit ma non meno significati e sono le proprietà estetiche, le quali derivano da numerosissime e visivamente diversissime forme e colori discendenti da innumerevoli specie lavorabili, peraltro a seconda dei criteri di sezionatura applicati. Talora tutto ciò si sposa con celebri capolavori di architettura, ma in ogni caso non viene meno pur in contesti costruttivi ordinari. Ecco, dunque, la posta in gioco cui occorre tenere in conto, tanto sul terreno del nuovo costruito, quanto su quello della tutela, della conservazione, del restauro. n prima istanza, date le finalit dell’evento “La Settimana del Legno” – Sessione 1 “Restauro e interventi sul patrimonio storico”, mi proporrò di esporre un punto di vista circa cosa sia meglio fare nel caso in cui la testata di una tra e infissa in un muro risulti affetta da ammaloramento. Ponendo peraltro il caso in cui tale trave sia espressione di pregiati magisteri che sarebbe quanto mai esiziale dissipare, ovvero con l’idea di rimuovere giusto lo strettissimo necessario della materia lignea deteriorata, al fine di conser arla e custodirla il pi estesamente possibile.
In seconda istanza, invece, mirerò a stabilire un collegamento, in ordine a un’ardita visione xylologica, con una ipotetica struttura lignea artificiale sca-
turita dall’osservazione di alcune ramaglie raccolte in un parco I due estremi a prima vista parrebbero distanti, ma alla fine si edr che si sfiorano l’un l’altro, poich entrambi ricadono sotto l’ampia, variegata e molteplice copertura della nostra speciale materia.
1 IPOTESI DI INTERVENTO SULLA TESTATA DI UNA TRAVE AMMALORATA
1.1 Tesi per punti
Partiamo dalla testata di trave ammalorata. In linea di principio e per punti la tesi è la seguente:
• si scopra la parte ammalorata (beninteso estraendo la trave dal muro o producendo, quando possibile, intorno a essa un ampio vacuo);
• sì asporti detta parte ammalorata a intaglio con utensili manuali o piccoli utensili elettromeccanici portatili, badando di ottenere una superficie priva di cosiddetti sottosquadra nelle sezioni trasversali verticali, ma con una adeguata strozzatura in zona mediana in senso orizzontale, ovvero con pronunciati sottosquadra nelle sezioni longitudinali frontali (con ciò è evidente che, oltre a raggiungere la parte sana di legno, occorre asportarne quel tanto necessario al fine di ottenere il sottosquadra); si effettui una scansione laser al fine di ottenere una cosiddetta “nuvola di punti” tale da poter generare una determinata superficie continua detta NURBS; si utilizzi tale superficie per s iluppare tramite un software Cad/Cam un programma di stereotomia computerizzata;
• si utilizzi tale programma di stereotomia per effettuare l’elettro-fresatura del pezzo ligneo che diventerà la protesi sostitutiva di legno sano; • si collochi tale protesi nella giusta posizione e la si incolli allo spezzone di trave originaria.
1.2 Ruolo delle tolleranze
A questo punto è importante osservare che in un’operazione di questo tipo giocano un ruolo molto importante le tolleranze. Non è pensabile e, men che meno raccomandabile, che le tolleranze siano di livello zero. Occorre che tra un pezzo e l’altro intercorra uno spazio approssimabile a non meno di un paio di millimetri. La ragione consiste essenzialmente nel fatto che nei due blocchi lignei adiacenti possono prodursi ritiri o rigonfiamenti differenziati e, pertanto, onde evitare forzature favorenti lesioni è saggio lasciare uno spazio di compensazione. È ovvio che la giusta proporzione di tale vacuo debba andare di pari passo con quella della sezione
della trave. Naturalmente, occorre che il collante sia di tipo spugnoso e, soprattutto di lunghissima durata.
Figura 1 - Simulazione di ammaloramento nella testata di una trave (colore rosso scuro). Si presume che la trave sia riccamente istoriata.
Figura 2 - Assemblaggio di superfici congiunte in modo liscio, ovvero prive di singolarità. La strozzatura in zona mediana ha lo scopo di formare una sorta di vincolo dopo l’alloggio della tra e. La superficie è frutto di una nuvola di punti ottenuti tramite scansione laser.
1.3 Approntamento di un artefatto di alta tecnologia cendendo su di un terreno pi operativo, l’ipotesi di intervento, di cui alla seguente descrizione, consiste nell’approntamento di un artefatto di alta tecnologia volto a suggerire l’idea di come bonificare, tramite una sorta di protesi, la parte ammalorata di una trave lignea infissa in una muratura l caso assai ricorrente negli edifici di origine storica qualora si manifesti nelle murature un’umidit ele ata. i precisamente è assai frequente il caso che a manifestare marcescenza siano soprattutto le testate, lasciando pressoch intatta la parte mediana, talolta riccamente istoriata. er lo pi , in tal caso, non risulta, n con eniente, e meno che mai consentito, sostituire l’intera trave, rendendo tuttavia non semplice l’approntamento di eventuali protesi fondate su metodi convenzionali a solo legno. Non a caso, quasi sempre l’approntamento di dette protesi viene effettuato con supporti metallici, il che, come è noto, con le variazioni termo-igrometriche (giornaliere e stagionali) implica la conseguenza del fenomeno della micro-condensa e dunque altro tipo di umidità aggiuntiva e pertanto ulteriormente nociva per il legno. Ciò, a prescindere dall’ossidazione del metallo, il quale costituisce un ulteriore fattore complessivamente nocivo a causa della progressiva dissoluzione delle resistenze nei punti statici critici offerte da esso. È pur vero che, in tali circostanze, gli obiettivi fondamentali di intervento debbono mirare a ridurre, se non eliminare, ogni traccia di umidità di risalita nelle murature (operazione per lo pi assai impegnati a e dunque di costo elevato), tuttavia, con le protesi metalliche non è comunque eliminabile il fenomeno della micro-condensa. Quest’ultima favorisce l’ossidazione del metallo e altera localmente il rapporto termo-igrometrico nel legno, favorendo la sua accelerata marcescenza.
1.4 Casi di criticità in costruzioni lignee recenti etto tutto ci , assai significati o osservare il fatto che, oltre ai contesti costruttivi storici, si hanno pari fenomeni degenerativi in quelli, sempre assai ricorrenti, di recente edificazione. n questo caso, come ricorrentemente si discute tra addetti ai lavori di adeguata competenza, i fenomeni degenerativi sono anche la conseguenza di penose e colpose limitatezze progettuali, le quali non tengono in debito conto le peculiari caratteristiche del materiale-legno, tra cui,
Figura 1
Figura 2
in particolare la sua naturale deperibilità. Qualora si intenda procedere con metodi convenzionali (con utensileria manuale o elettroutensili portatili) nella sostituzione di legno nuovo, come argomentato in molteplici occasioni, ciò risulta assai difficoltoso, per non dire che pressoch impossibile.
1.5 Virtuoso connubio tra modellazione 3D e stereotomia computerizzata
A questo punto, in considerazione dei tempi tecnologici vigenti, si affaccia in tutta la sua lungimiranza il virtuoso connubio tra modellazione digitalizzata 3D e stereotomia computerizzata, con il contributo, data la presente circostanza, del telerilevamento a mezzo laser Ecco, dunque, che la soluzione ideale e tecnologicamente praticabile diventa quella di asportare con geometrie controllate le parti deteriorate di legno e di sostituirle con protesi di uguale legno e di uguali geometrie, sempre realizzate con uguali geometrie controllate. Dienta possibile operare proficuamente, pertanto, qualora si applichino sistemi detti poco sopra, ma anche in questo caso non mancano difficolt . er esempio, un primo impedimento è dovuto al fatto che risulta impossibile avvicinarsi alla parte ammalorata con un CNC. Al massimo, e già non è poco, oggi è possibile operare in cantiere con un CNC di ridottissime dimensioni e di adeguata consistenza tecnica, ma, beninteso, limitatamente a pezzi di ridotte dimensioni come quelle, per esempio, che potrebbe assumere un’eventuale protesi.
A ogni modo cambia poco qualora in questo caso si operi in officina remota. In ogni caso, è possibile avvalersi di vari artifici e particolari dotazioni tecniche per non rinunciare a tecnologie di tenore elevato.
A ogni modo, per quanto riguarda una possibile sintetica strategia, si consideri l’elenco puntato di cui sopra. Creata così la protesi, la quale di fatto costituisce una sorta di mensola il che, detto per inciso, conferisce a essa un rile ante significato statico, ma pure detta mensola qualora nel tempo si deteriorasse, sussiste sempre la possibilità di sostituirla producendone una nuova dotata delle stesse geometrie. E questo costituisce un ulteriore aspetto virtuoso del connubio tra meccanica e digitale.
2 M O T A O E TEC C E DI
STEREOTOMIA LIGNEA E MO FOLOG E A O EE
Per dare completezza al titolo dell’intervento, il quale, ricordiamolo recita: “Simbiosi tra nuove tecniche di stereotomia lignea e morfologie arboree; unitamente a forme di xylo-deterioramenti”, passiamo ora alla seconda istanza.
Figura 3 - Vista dal basso della cavità prodotta con utensili manuali, anche di tipo elettromeccanico portatile.
Figura 4 - Forma della protesi elettro-fresata in o ficina remota o tramite opportuno C C trasportabile in cantiere.
Figura 5 - Assemblaggio definiti o della trave sulla protesi a sua volta installata nella muratura.
2.1 Nesso tra legno nel restauro e legno in quanto tale
Come detto, all’inizio, tramite questa seconda parte, tutta la scommessa consiste nel portare a termine e rendere plausibile l’assunto ipotizzato circa lo stretto collegamento tra l’esperimento di restauro e quello, un po’ visionario, di
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Figura 6
struttura costruttiva lignea. Infatti, come detto, i due estremi a prima vista parrebbero distanti, ma alla fine si edr che si sfiorano l’un l’altro, poich entrambi ricadono sotto l’ampia, variegata e molteplice copertura della nostra speciale materia. Per dare inizio a questo tentativo occorre prendere in considerazione un termine che qui finora non è ancora stato usato. Il termine in questione è quello di “anisotropia”! È proprio con questo termine che, pi di ogni altro, il materiale legno si riconduce alla sua origine egetale. i precisamente, un’origine di essere vivente e, in quanto tale, dotato di organi e tessuti che gli consentono di essere appellato quale “sistema aperto”. Secondo quanto asserito in “Teoria dei Sistemi” [Von Bertalanffy 2004], un sistema aperto, a differenza di uno chiuso, consiste nel fatto che l’organismo di riferimento è dotato delle capacità di produrre in proprio l’energia necessaria per il suo metabolismo. Sempre secondo detta teoria, un sistema aperto assume dall’ambiente sostanze nutrizionali e scarta le parti non accettate dal suo funzionamento. Un albero, per esempio, con la funzione clorofi lliana assorbe anidride carbonica e scarta ossigeno.
2.2 La materia di un albero Tutto questo per dire che la materia di un albero è ampiamente organizzata secondo ammassi di vasi, ovvero condotti finalizzati al transito di liquidi. etti ammassi di vasi, avendo versi e direzioni, sono proprio quelli che giustificano il termine di anisotropia, un modo sintetico per dire che il materiale ha un intimo verso e risponde in modo differente a seconda della direzione con cui lo si sollecita. Questo impianto strutturale interno alla materia lignea, detto anche fibroso mentre nell’organismo i ente costituisce un mera iglioso ed efficientissimo presupposto di sussistenza strutturale – nell’organismo morto, ovvero il materiale da costruzione, pone particolari vincoli costruttivi, non sempre agevoli, per nessuna ragione eludibili.
2. Continuit di fibratura. uperfici a-poliedriche
Ecco dunque che, per costruire una struttura irtuosa ed efficiente, occorre avere ben presente detti vincoli, per aggirare i quali occorre mettere in pratica elaborate strategie. a pi importante delle quali consiste nel fare in modo che negli aggregati sussista il pi possibile tra i pezzi componenti in collegamento la continuit di fibratura. Ciò non difficile ottenerlo nei cosiddetti collegamenti di punta, ma nei casi in cui il collegamento sia tras ersale le fibrature si intersecano alla stessa maniera e in tali casi con sistemi convenzionali non c’è nulla da fare. a difficolt si pu un po’ alle iare qualora le superfici di collegamento diventino prive di spigoli, ovvero “a-poliedriche” e queste non si possono realizzare se non tramite CNC, come in numerose occasioni già argomentato. Ora, in un albero, la continuit di fibratura un dato essenziale nel rapporto fusto-ramo, ma con il materiale (legno morto) tale virtuoso rapporto in una connessione non lo si potrà mai raggiungere. Si possono però, come appena detto, tentare delle similitudini volte ad avvicinarsi un po’ a ciò che accade in natura e, magari, pure eleando un po’ il tenore della irt strutturale di una determinata costruzione Ora, i due esperimenti qui presentati, senza entrare troppo nei particolari, hanno in comune proprio la continuità di fibratura nel punto in cui due pezzi vengono giuntati. Nell’esperimento di restauro la continuit di fibratura anche volutamente condizionata, con opportuni vincoli o strozzature, in modo tale da non rendere necessarie protesi metalliche. Nell’esperimento volto a un artefatto immaginario, la continuità di fibratura, essendo simulati alcuni nodi e rametti come in un albero, è essenzialmente adombrata, poich un certo grado di deviazione non è sopprimibile.
Figura 7
Figura 6 - Ramoscello reperito in un parco dopo che sono state effettuate delle potature negli alberi. Tale ramoscello appartiene a un albero di Fico.
2.4 Intimo rapporto tra materiale-legno e costruzione
Veniamo dunque ora al secondo esperimento. Tale esperimento, come detto, è volto a mettere in evidenza un punto di vista particolare circa il profondo significato del rapporto tra materiale-legno e costruzione.
Il proposito, di cui alla seguente descrizione, consiste nell’approntamento di un artefatto di alta tecnologia volto a
perseguire il tentativo di un elevato grado di simulazione di appropriate morfogenesi arboree, circa la costruzione di un organismo strutturale ligneo. a difficolt – teoricamente ed essenzialmente insuperabile – che occorre fronteggiare e della quale occorre essere ben coscienti, consiste nella radicale alterità sussistente tra “naturalità arborea” e artificialit tecnologica . Ragione per la quale non sarà mai possibile equiparare uno spunto strutturale arboreo come, per esempio, una ramificazione pur impiegando il pi sofisticato artificio strutturale tecnologico. Al massimo, può essere legittimo, e per certi aspetti doveroso, aspettarsi una verosimiglianza, tanto pi attendibile quanto pi sofisticato il processo tecnologico adottato. Ciò che non può che essere una vana illusione è la pretesa della ricerca dell’identit . a sfida, pertanto, nel condurre l’esperimento pratico, consiste nel tentativo di imitare un sistema strutturale “organico” (di legno vivo) nell’approntamento di un sistema strutturale “inorganico” (con legno morto).
2.5 ue ragioni per una sfida ele ata Detto ciò, è giusto interrogarsi: per quale ragione ha senso accettare una tale cos ele ata sfi da e ragioni possono essere numerose, ma qui si limita il campo a due di esse che si possono reputare le pi essenziali.
La prima ragione consiste nel fatto che un sistema strutturale organico manifesta, in generale, un’ele ata efficienza, come è dimostrato nel rapporto tra ramo e fusto in un albero sano. Proprietà che in molteplici occasioni costruttive recherebbe impareggiabili vantaggi. Ma, dato che in tal caso, la materia messa in causa fa parte di un organismo vivente, è ovviamente inutilizzabile a scopi pratici. Pertanto, escludendo l’identità e accettando la mimesi, o per meglio dire, la “biomimesi”, si possono fare notevoli passi avanti in una sorta di marcia di avvicinamento erso pi sofi sticate propriet strutturali.
È a partire da tali considerazioni che trae origine la seconda ragione. I passi di avvicinamento verso concettualità di livello superiore si possono fare qualora siano messe in causa adeguate tecnologie. Le tecnologie idonee sono quelle già ampiamente operanti nel vasto scenario delle lavorazioni lignee, ovvero quelle fondate sull’unione tra meccanica e digitale. Mediante l’integrazione tra software di modellazione 3D e processi di stereotomia computerizzata tramite centri di lavoro a controllo numerico, è oggi possibile
Figura 7 - Spezzone di ramo di Pino fratturato nel punto in cui si forma il nodo, sempre raccolto a terra in un parco pubblico.
Figura 8 - Modellazione virtuale 3D di un ramoscello di legno di Fico.
Figura 9 - Esploso della modellazione virtuale 3D di un ramoscello di legno di Fico.
Figura 8 Figura 9
sviluppare attività impossibili con i vetusti metodi convenzionali. I requisiti necessari debbono tuttavia essere quelli della produzione di superfi ci lisce nelle giunzioni (“a-poliedriche”) e nella disponibilità, quando necessario, di numerosi gradi di libertà operativa.
2.6 Integrazione di tre principi
Con lo scenario test descritto, teoricamente possibile raggiungere un optimum fondato sull’integrazione di tre principi: a) con l’eliminazione degli spigoli si attua una riduzione delle concentrazioni di sforzo, da cui la possibilità di ridurre le sezioni delle membrature e dunque perseguire una virtuosa economia di materiale; b) a parità di materia impiegata si può inece ottenere il risultato di un pi ele ato standard di efficienza strutturale c con la riduzione delle sezioni può scaturire un parallelo virtuoso nel versante estetico e dunque il raggiungimento di un pi asto miraggio di bellezza formale. nfine, come già osservato, merita considerare il fatto che, in determinate circostanze, sia possibile concentrare l’intera filiera di attività volte alla stereotomia computerizza-
SYMBIOSIS BETWEEN NEW WOOD STEREOTOMY TECHNIQUES AND TREE MORPHOLOGIES, TOGETHER WITH FORMS OF XYLO-DETERIORATION
Simulated removal of rot in a beam; simulation of its relief with point cloud; simulation of stereotomy with CNC on site.
Foreword
As we never tire of repeating, construction activities with the materialwood are undermined by penalties due to its high perishability because of its organic origin, in the face of certain valuable properties that allow us to attribute to it august nobility. Nobility that, from a static point of view, consists essentially in high tensile strength, excellent ratio between flexibility and elasticity, excellent workability; but no less significant are the aesthetic properties, which derive from very numerous and visually diverse shapes and colors derived from innumerable workable species, moreover, depending on the sectioning criteria applied. Sometimes this is combined with celebrated architectural masterpieces, but in any case it does not fail even in ordinary construction contexts.
In the first instance, given the purposes of the event The eek of ood - Session 1 Restoration and Interventions on istoric eritage, I will aim to present a point of view about what is best to do in case the header of a beam embedded in a wall is affected by deterioration. Posing, moreover, the case in which such a beam is an expression of valuable magisteriums that it would be most exorbitant to dissipate, that is, with the idea of removing just the bare minimum of deteriorated wooden matter in order to preserve and guard it as extensively as possible.
1 Hypothesis of intervention on the header of a deteriorated beam
In principle and in points, the thesis is as follows:
• one uncovers the deteriorated part (of course, extracting the beam from the wall or producing, when possible, a wide vacuo around it);
• one removes said deteriorated part by notching with hand tools or small portable electromechanical tools, taking care to obtain a surface free of so-called undercuts in the vertical cross-sections, but with an adequate bottleneck in the median area in the horizontal direction, i.e. with pronounced undercuts in the longitudinal frontal sections (by which it is clear that, in addition to reaching the healthy part of the wood, one must remove as much of it as necessary in order to obtain the undercutting;
• a laser scan is carried out in order to obtain a so-called point cloud such that a certain continuous surface called NURBS can be generated;
• one uses such a surface to develop by means of Cad/Cam software a computerized stereotomy program;
• one uses such a stereotomy program to carry out electro-milling of the wooden piece that will become the replacement prosthesis of healthy wood;
• place such a prosthesis in the correct position and glue it to the original beam piece.
There needs to be a gap of no less than a couple of millimeters approximated between one piece and the other.
1. 3 Preparation of a high-tech artifact
Getting down to more operational ground, the hypothetical intervention, referred to in the following description, consists of the preparation of a high-tech artifact aimed at suggesting the idea of how to reclaim, by means of a kind of prosthesis, the deteriorated part of a wooden beam embedded in a masonry. More precisely, it is a very frequent case that it is mainly the headers that show rotting, leaving the middle part, sometimes richly historiated, almost intact. Mostly, in such a case, it is neither convenient, nor even permitted, to replace the entire beam, making, however, the preparation of any prostheses based on conventional wood-only methods not easy. Not coincidentally, almost always the preparation of said prostheses is carried out with metal supports, which, as is well known, with thermo-hygrometric variations (daily and seasonal) implies the consequence of the phenomenon of micro-condensation and thus other type of additional moisture and therefore further harmful to wood.
This, apart from the oxidation of metal, which constitutes a further overall harmful factor due to the progressive dissolution of the resistance at critical static points offered by it. It is true that, in such circumstances, the fundamental objectives of intervention must aim to reduce, if not eliminate, all traces of rising damp in the masonry (an operation that is mostly very demanding and therefore costly), however, with metal prostheses the phenomenon of micro-condensation cannot be eliminated anyway.
Figura 10 - Esploso ravvicinato della modellazione 3D di un ramoscello di legno di Fico.
Figura 10
ta lignea direttamente in cantiere, dato che sono oggi disponibili CNC di ridotte dimensioni e pertanto agevolmente trasportabili.
3 CONCLUSIONE
Con questa seconda istanza si vuole mirare a un obiettivo molto ambizioso per non dire estremo: quello di dare sembianza naturale a forme strutturali composte di legno secco (ovvero morto), rispetto a reperti così come reperibili in un bosco. Il pretesto, in questo caso è quello di assumere come modello una casuale ramaglia di legno di Fico frutto di potatura in un giardino pubblico. Questa seconda istanza vuole essere anche un segnale e uno stimolo al fine di indicare altre possibili ie rispetto a certe ristrettezze progettuali che è dato di osservare negli attuali scenari lignei di architettura e design. Con le figure dei nodi, la mimesi a oltre la forma esteriore del manufatto per sfiorare proditoriamente, tramite la forma della
ibliografia
Bonamini, G., Uzielli, L., Manuale di Scienza e Tecnologia del Legno, Torino, CLUT, 2021; Brandi, C., Teoria del restauro, Torino, Einaudi, 1963; Brown, S. A. The genius of Japanese carpentry (1st ed.). Tokio. Kodansha International, 1989.
Chiesa, G. Biomimetica, tecnologia e innovazione per l’architettura (1st ed.). Torino. Celid, 2010.
Giordano, G. Tecnologia del legno (1st ed.). Torino. UTET, 1981. Gordon, J. La scienza dei materiali resistenti (1st ed.). Milano. Mondadori, 1976
Gordon, J. Strutture sotto sforzo (1st ed.). Bologna. Zanichelli, 1991.
Laner, F., Tecnologia del recupero delle strutture lignee, Flap Edizioni, Mestre (Ve), 2005.
Ragazzo, F., L’uso delle macchine a controllo numerico nel rifacimento di componenti degradate delle opere architettoniche, in: Ricerche di Storia dell’Arte, n. 48, 1992.
Ragazzo, F., Analisi propedeutiche al restauro dei solai lignei di Palazzo Farnese a Roma, in: So fi tti lignei. onvegno internazionale di studi, Pavia, 2005.
Ragazzo, F., Legno per costruire: dall’ultimo Trattato, ai nuovi modi di fare, in “Legno, l’universo costruttivo di un materiale nuovo”, Ribera, Milano, 2015.
Uzielli, L. (Coordinatore generale), Il manuale del legno strutturale, Roma, Mancosu, 2001.
Villani, T., Ragazzo, F., “Il Legno tra piacevolezza e deperibilità – Sperimentazioni sui servizi alla balneazione” in “AGATHÓN” 04, 2018.
Von Bertalanffy, L. Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppo, applicazioni (1st ed.). Milano. Mondadori, 2004.
Riferimenti generali
Giovanetti, F. (a cura di), Manuale del Recupero del Comune di Roma, Roma, 1997.
Gustav Adolf Breymann – Trattato generale sulle costruzioni, 1849
Masciari-Genoese – Trattato di costruzioni antisismiche preceduto da un corso di sismologia, 1915.
Bartolomeo Saldini – L’architettura del legno 1886/88
Nicola Cavalieri San Bartolo – Istituzioni di architettura statica e idraulica, 1832
Jean-Baptiste Rondelet – Traité theorique et pratique de l'Art de Bâtir, XVIII/XIX sec.
Jaques-François Bondel – Cours d'architecture, 1771
Diego Lopez de Arena – La Carpinteria de lo blanco, 1633
Philibert De L’Orme – Le nouvelles inventions, XVI sec. Villard de Honnecourt, XIII sec.
Li Jie – Ying zao Fa shi, XII sec.
connessione, pure l’intima morfogenesi dell’attacco del ramo al fusto. Anche questo aspetto possiede un accento ardito e temerario, in quanto mira a simulare, con l’attuale strumentazione digitale finalizzata alla stereotomia lignea, anche l’intima morfogenesi dei tessuti legnosi, così come si sviluppano in zone critiche, come quelle in cui un fusto si trasforma in ramo. Per ovvie ragioni non è possibile equiparare a questo livello il contenuto dell’esperimento di restauro descritto nella prima istanza, tuttavia, è molto importante che il suo senso inteso in un’accezione di pi asta isuale si muova nella stessa direzione.
Dal sito www.feliceragazzo.it
Simbiosi tra nuove tecniche di stereotomia lignea e morfologie arboree, unitamente a forme di xylo-deterioramenti
050_StrutturaLegno_2025 by Web And Magazine s.r.l. - Issuu Metamorfosi connettive lignee 6. I parte
049_StrutturaLegno_2025 by Web And Magazine s.r.l. - Issuu Metamorfosi connettive lignee 5. II parte
048_StrutturaLegno_2025 by Web And Magazine s.r.l. - Issuu Metamorfosi connettive lignee 5. I parte
047_StrutturaLegno_2024 by Web And Magazine s.r.l. - Issuu Metamorfosi connettive lignee 4.
046_StrutturaLegno_2024 by Web And Magazine s.r.l. - Issuu
Metamorfosi connettive lignee 3.
045_StrutturaLegno_2024 by Web And Magazine s.r.l. - Issuu Metamorfosi connettive lignee 2.
044_StrutturaLegno_2024 by Web and Magazine s.r.l. - Issuu
Metamorfosi connettive lignee 1.
043_StrutturaLegno_2023 by Web and Magazine s.r.l. - Issuu amificazioni strutturali innaturali
042_StrutturaLegno_2023 by Web and Magazine s.r.l. - Issuu
L’incastro a metà legno…:
040_StrutturaLegno_2023 by Web and Magazine s.r.l. - Issuu Un nuovo brevetto per il legno: 032_StrutturaLegno_2021 by Web and Magazine s.r.l. - Issuu
La copia lignea del Letto d’Amplero, 2021: Felice Ragazzo La copia lignea del Letto di Amplero
Charles Jules – Carlo Giulio Barberis, 2021: Felice Ragazzo Charles Jules (Carlo Giulio) Barberis, da Menuisier a precursore della prefabbricazione architettonica, al seguito di Le Corbusier Legni giuntati, BIM, Architettura, 2015: Felice Ragazzo Legni Giuntati, BIM, Architettura
Felice Ragazzo. Ha condotto assidue e continue sperimentazioni costruttive tramite il materiale legno e le lavorazioni a controllo numerico, ponendo impegno nello studio della geometria e finalizzando le esperienze al design. a maggior parte di tali risultati sono postati sul sito: www.feliceragazzo.it. A partire dalla metà degli anni ’ 0 fino al 201 ha insegnato presso il Cd in isegno ndustriale apienza ni ersit di oma. Tra la fine degli anni ’ 0 e la met degli anni ’00 ha insegnato presso il CdL per la Tecnologia del Legno di Firenze. Tuttora conduce annualmente il Modulo Legno presso il Master Internazionale sul Restauro Architettonico presso la Facoltà di Architettura – Roma 3. Ha pubblicato il libro “Curve Policentriche” rospetti e Edizioni 2012 . e sue pubblicazioni pi recenti compaiono sulle riviste “Struttura Legno”, “IDM - Industria del mobile”, “Il Legno” editi da Web and Magazine. È tra i fondatori del Gruppo Qualità egno e fino al 202 ha ricoperto la carica di presidente.
www.ergepearl.com
www.riwega.com
www.roofrox.com
www.3therm.it
CATi ere in una casa sostenibile, che rispetta l’ambiente e offre un ele ato comfort abitati o, oggi una priorit e, in questo senso, il ruppo Ergepearl uole presentare igno oc, un progetto a cui ha partecipato con un obiettivo preciso: combinare salubrità, design, sicurezza e innovazione tecnologica, per trasformare questo sogno in realtà.
Il Gruppo Ergepearl – che unisce i marchi Riwega, 3therm e RoofRox – è leader nel settore delle costruzioni da oltre 25 anni e si impegna a elevare gli standard abitativi fornendo a progettisti e costruttori la possibilità di realizzare edifici sicuri e conforte oli, tramite la produzione e distribuzione di materiali conformi ai criteri delle linee guida nazionali ed europee per il risparmio energetico. Sul binario parallelo viaggia il progetto LignoDoc, un esempio di edilizia moderna, sostenibile e avanzata, che ha sede nel cuore del Trentino, a Mezzocorona. Nato nel 2011 dalla volontà di sviluppare un nuovo concetto di abitare, LignoDoc è un progetto di casa prefabbricata in legno ecosostenibile certificata Casaclima old- ature e Arca old. ’edificio progettato per assicurare la massima salubrità indoor, un’alta efficienza energetica e un ele-
vato benessere abitativo. Il legno, infatti, oltre a essere un materiale ecologico, garantisce un isolamento termico e acustico ottimale, riducendo i consumi e migliorando la qualit dell’aria interna, donando inoltre calore e armonia come nessun altro materiale sa fare. el progetto igno oc il ruppo Ergepearl, volendo offrire il massimo comfort acustico e un’ottima tenuta termica in tutte le stagioni, ha fornito materiali all’a anguardia, come la fibra di legno ad alta densità sulla copertura, che, in combinazione con il cappotto termico, serramenti ad alte prestazioni e un sistema di ventilazione meccanica controllata C , crea ambienti salubri e piacevoli.
Dunque, grazie a prodotti e sistemi di qualità, come gli schermi freno al vapore di i ega per la tenuta all’aria e il controllo del vapore, le staffe e le viti
RoofRox per il fissaggio delle pareti, la fibra di legno 3therm per le ottime prestazioni invernali, estive e acustiche, gli appositi sistemi di ventilazione meccanica e gli impianti solari e fotovoltaici, l’edificio in grado di raggiungere li elli di efficienza energetica estremamente elevati, garantendo il risparmio e la tutela dell’ambiente.
aggiungere quest’eccellenza quindi realmente possibile? Assolutamente sì e sono i dati stessi a confermarlo. el rogetto igno oc raffigurato nelle immagini, esattamente nell’abitazione di Claudio Pichler esponsabile Marketing del Gruppo Ergepearl che lo aveva illustrato su Struttura Legno ne “Il diario di cantiere” pubblicato sul n° 33/2021 e poi raccontato nelle vesti di relatore in occasione della IV edizione de La Settimana del Legno all’ niversità Tor Vergata il 26 marzo scorso a Roma – è stato inserito un sistema di monitoraggio dei dati relativi a temperature, umidit e C 2. Il sistema utilizzato è composto da datalogger e termocoppie sensori modello A ERIS, fornito da Testo pa. Con questo sistema di monitoraggio è possibile analizzare il comportamento termico di pareti e copertura, ma anche i dati di temperatura e umidità interni ed esterni all’edificio, oltre alla quantit di C 2 presente nell’appartamento. l dato
particolarmente accurato, in quanto i datalogger immagazzinano i dati ogni 1 minuti e li trasmettono in Cloud a un portale attraverso cui si possono fare notevoli analisi, studi e confronti con i dati immagazzinati (immagine dashboard . I sensori di temperatura si trovano in nove diversi punti della casa: nella rasatura esterna del cappotto, tra cappotto e parete in legno C T, all’interno della parete in legno C T anche con rile amento di umidit , nel cartongesso, sopra il coibente della copertura, tra coibente e perlinato in legno della copertura, nella zona notte (anche con rile amento di umidit , nella zona giorno (anche con rilevamento di umidit , pressione e C 2 e nell’area nord esterna all’abitazione anche con rileamento di umidit
Sei anni di monitoraggio hanno permesso di rica are mediante l’analisi dei dati – una valutazione dettagliata e attendibile del funzionamento termo-igrometrico dell’abitazione, nonch del comportamento dei singoli componenti, ossia tetto e parete.
Vediamo ora, in maniera sintetica, il funzionamento della struttura mediante alcuni esempi: • nterno-Esterno 2 .0 .2 -2 .0 .25 (grafico a): in questo grafico notiamo il comportamento della temperatura esterna e interna all’abitazione
nell’arco di cinque anni nonostante le continue oscillazioni esterne, con picchi caldi e freddi, la temperatura in casa è rimasta regolare.
• Copertura 20.0 . - 2 .0 .25 (grafico B): rappresentazione del comportamento del tetto nell’arco di anni, in cui il sensore posizionato sotto il coibente 20 cm di fibra di legno ad alta densit e idenzia l’attenuazione dei picchi di temperatura esterni.
• Parete 20.0 . - 2 .0 .25 (grafico c): rappresentazione del comportamento della parete nell’arco di anni, in cui il sensore posizionato tra cappotto
(16 cm di lana di roccia ad alta densit e pannello C T 10 cm e idenzia l’attenuazione dei picchi di temperatura esterni.
Prendiamo ora in analisi il comportamento di tetto e parete durante il periodo invernale:
• Copertura in erno 2 . 2.2 - 20.0 .25 (grafico D): le basse temperature esterne non hanno infl uenzato la temperatura interna alla casa, che ha mantenuto i 20°-22°.
• Parete in erno 2 . 2.2 - 20.0 .25 (grafico E): nonostante l’importante escursione termica, che ha visto temperature basse durante la notte e alte durante il giorno, il cappotto è stato in grado di abbattere l’oscillazione caldo-freddo, mantenendo una temperatura interna tra i 20° e i 22°.
Prendiamo ora in analisi il comportamento di tetto e parete durante il periodo estivo:
• Copertura estate 2 .06.2 - 20.0 .2 (grafico f): nonostante gli importanti picchi di calore durante il giorno, il cappotto ha fatto sì che le temperature pi alte tra cappotto e C T rimanessero in una media di 23°.
• Parete estate 2 .06.2 - 20.0 .2 (grafico g): nonostante il calore estivo, il
cappotto ha mantenuto una media di 23 interni all’abitazione.
All’interno della propria abitazione, mantenere una concentrazione di C 2 tra i 500 e i 1000 ppm è fondamentale per garantire un ambiente conforte ole e salutare la situazione rimane accettabile rimanendo entro i 1500 ppm, al superamento dei quali deve scattare la soglia di attenzione. Infatti, quando i li elli di C 2 sono bassi, l’aria risulta più fresca e pulita, mentre un accumulo eccessi o di C 2 causa
LIGNODOC MONITORING
sonnolenza, mal di testa e una sensazione di pesantezza nell’aria la tipica aria iziata
Per tale motivo è fondamentale installare sistemi di ventilazione meccanica controllata che senza l’apertura obbligatoria e sistematica delle finestre garantiscono il mantenimento dell’aria pulita. razie a questi sistemi di entilazione, l’aria iziata iene direttamente sostituita, senza perdita di calore, con un’aria esterna, nuo a e fresca, che contribuisce a migliorare il nostro benessere e il comfort abitativo (grafico H)
Living in a sustainable home that respects the environment and offers high levels of living comfort is a priority today, and in this regard, the Ergepearl Group is presenting LignoDoc, a project in which it participated with a specific goal: to combine health, design, safety, and technological innovation to make this dream a reality.
The Ergepearl Group – which includes the Riwega, 3therm, and RoofRox brands – has been a leader in the construction industry for over 25 years. It is committed to raising living standards by providing designers and builders with the ability to create safe and comfortable buildings through the production and distribution of materials compliant with national and European energy-saving guidelines. Along these same lines is the LignoDoc project, an example of modern, sustainable, and advanced construction, located in Mezzocorona, in the heart of Trentino. Born in 2011 from the desire to develop a new living concept, LignoDoc is a prefabricated, eco-sustainable wooden house project certified Casaclima Gold-Nature and Arca Gold. The building is designed to ensure maximum indoor health, high energy efficiency, and a high level of living comfort. Wood, in addition to being an eco-friendly material, provides optimal thermal and acoustic insulation, reducing consumption and improving indoor air quality, while also providing warmth and harmony like no other material.
For the LignoDoc project, the Ergepearl Group, aiming to offer maximum acoustic comfort and excellent thermal insulation throughout the year, supplied cutting-edge materials, such as high-density wood fiber for the roofing. This, combined with thermal insulation, high-performance windows, and a controlled mechanical ventilation (CMV) system, creates healthy and pleasant environments. Therefore, thanks to quality products and systems, such as Riwega vapor barriers for airtightness and vapor control, RoofRox brackets and screws for wall fastening, 3therm wood fiber for excellent winter, summer, and acoustic performance, dedicated mechanical ventilation systems, and solar and photovoltaic systems, the building is capable of achieving extremely high levels of energy efficiency, guaranteeing savings and protecting the environment. So, is achieving this excellence really possible? Absolutely, and the data itself confirms it.
In the LignoDoc Project depicted in the images, specifically in the home of Claudio Pichler – Marketing Manager of the Ergepearl Group, who illustrated it in Struttura Legno in "Il diario di cantiere" published in issue 33/2021 and later discussed it as a speaker at the 4th edition of La Settimana del Legno at Tor Vergata University on March 26 in Rome – a temperature, humidity, and CO2 data monitoring system was installed. The system used consists of data loggers and SAVERIS thermocouples (sensors), supplied by Testo Spa. This monitoring system allows for the analysis of the thermal behavior of walls and roofs, as well as internal and external temperature and humidity data, as well as the amount of CO2 present in the apartment. The data is particularly accurate, as the data loggers store the data every 15 minutes and transmit it to a cloud-based portal through which significant analyses, studies, and comparisons can be performed with the stored data (dashboard image).
The temperature sensors are located in nine different locations
throughout the home: in the external plaster of the insulation, between the insulation and the CLT wood wall, inside the CLT wood wall (also with humidity detection), in the plasterboard, above the roof insulation, between the insulation and the wood paneling of the roof, in the sleeping area (also with humidity detection), in the living area (also with humidity, pressure and CO2 detection) and in the northern area outside the home (also with humidity detection).
Six years of monitoring have allowed us to obtain – through data analysis – a detailed and reliable assessment of the thermo-hygrometric performance of the home, as well as the behavior of the individual components, namely the roof and walls.
Let's now briefly examine the structure's performance through some examples:
• Interior-Exterior 03/29/21 - 07/28/25: This graph shows the behavior of the external and internal temperatures of the home over a five-year period; despite constant external fluctuations, with hot and cold peaks, the temperature inside the home remained constant.
• Roof 03/20/19 - 07/28/25: This graph shows the behavior of the roof over a six-year period, in which the sensor positioned under the insulation (20 cm of high-density wood fiber) highlights the attenuation of external temperature peaks.
• Wall 03.20.19 - 07.28.25: representation of the behaviour of the wall over a 6-year period, in which the sensor positioned between the insulation (16 cm of high density rock wool) and the CLT panel (10 cm) highlights the attenuation of external temperature peaks.
Let's now analyze the behavior of the roof and walls during the winter:
• Winter roofing 21.12.2 - 20.03.25: The low outside temperatures did not affect the temperature inside the house, which remained at 20°-22°C.
• Wall 21.12.2 - 20.03.25: Despite the significant temperature variations, with low temperatures at night and high temperatures during the day, the insulation was able to reduce the heat-cold oscillation, maintaining an internal temperature between 20° and 22°C.
Let's now analyze the behavior of the roof and walls during the summer:
• Summer roofing 21.06.2 - 20.09.2 : Despite significant heat peaks during the day, the insulation ensured that the highest temperatures between the insulation and the CLT remained at an average of 23°C.
• Summer wall 06.21.2 - 09.20.2 : despite the summer heat, the coat maintained an average of 23° inside the house.
Maintaining a CO2 concentration between 500 and 1,000 ppm inside your home is essential for a comfortable and healthy environment. A threshold of 1,500 ppm is acceptable, but above this, a warning is required. When CO2 levels are low, the air feels fresher and cleaner, while excessive CO2 buildup causes drowsiness, headaches, and a feeling of heaviness (typically "stale air"). For this reason, it's essential to install controlled mechanical ventilation systems that – without the need to systematically open windows – guarantee clean air. These ventilation systems replace stale air directly, without heat loss, with fresh, fresh air from outside, which contributes to improving our wellbeing and living comfort.
IGNES PUGNANDUM
di Fabio Spera
.marlegno.it
PROGETTARE FACCIATE E C ATTE E A C
Il materiale legno può essere utilizzato per creare facciate esteticamente accattivanti e sicure anche in edifici alti, ma ignorare i principi di progettazione antincendio, di solito, si traduce in incidenti con un grado enorme di danni, indipendentemente dal materiale da costruzione impiegato. esecuzione nel rispetto delle norme, secondo specifici controlli di qualit , fondamentale per ottenere le prestazioni attese, testate per ciascun materiale impiegato, legno compreso.
Figura 1 – Fonte: M.R.Nuss Design Co.https://mrnussdesignco.com/2016/10/24/ shou-sugi-ban/
Figura 2 - Fonte: Europas groesste schindelfassade_hamburg.
Il materiale legno può anche essere utilizzato per creare facciate esteticamente accattivanti e sicure (Fig.1 e 2), in edifici alti. noltre, il legno il principale materiale da costruzione rinnovabile al mondo ed uno dei materiali chia e per lo sviluppo di soluzioni costruttive sostenibili. el settore delle costruzioni, il legno pu dare un contributo significativo sia alla necessaria decarbonizzazione che all uso mirato di materie prime rinnovabili1-2 Tutta ia, le preoccupazioni sull uso del legno come materiale da costruzione sono legate al fatto che il legno un materiale combustibile e la potenziale diffusione incontrollata del fuoco attraverso la facciata uno dei rischi principali in caso di incendio. Ignorare i principi di progettazione antincendio, di solito, si traduce in incidenti con un grado enorme di danni, indipendentemente dal materiale da costruzione impiegato. Esempi recenti di disastri causati da una progettazione discutibile includono l incendio della renfell To er nel egno nito3, l incendio di lsan, Corea del ud4 o più recentemente il devastante incendio in California avenuto a gennaio di quest’anno5
a minaccia principale per le prestazioni antincendio dei sistemi di facciata il rischio di propagazione delle fiamme erso l alto lungo la facciata a causa della presenza di finestre e altre aperture di appartamenti dopo un asho er Questo rischio può essere affrontato valutando attentamente la reazione al fuoco del rivestimento della facciata e adottando accorgimenti progettuali che contrastino la propagazione verso l’alto dei fumi di combustione e dei pennacchi di fiamma. a in alcuni aesi i sistemi di facciata, se riguardano edifici con particolare rischio di incendio (attiit s olta e/o numero di piani costituenti l’edificio de ono essere testati anche in uno specifico banco di pro a per facciate, do e de e essere alutata la propagazione del fuoco su uno o due piani al di sopra del piano in cui ha avuto origine l incendio (Tab.1)
Sono stati condotti numerosi studi per l’utilizzo del legno come materiale strutturale anche sulle facciate. test eseguiti hanno dimostrato che la propagazione dell incendio pu essere efficacemente contrastata impiegando dispositivi orizzontali tagliafuoco che interrompono la
Figura
ISO 13785 Parte 1:2002 Internazionale
Norma NFPA 285 . .A
CAN/ULC S134 Canada
Prova d'angolo FM a 25 piedi di altezza Internazionale
Prova d'angolo FM a 50 piedi di altezza Internazionale
Fiamme che fuoriescono dall’incendio di un compartimento ( asho er attra erso una finestra
Fiamme che fuoriescono dall’incendio di un compartimento ( asho er attra erso una finestra
Fiamme provenienti dalla base rientrante di un angolo della parete
Fiamme provenienti dalla base rientrante di un angolo della parete
Fiamme alla base di una piccola sezione della facciata
continuit fisica del ri estimento di legno e della ca it di entilazione. esecuzione nel rispetto delle norme, secondo specifici controlli di qualit , fondamentale per ottenere le prestazioni attese, testate per ciascun materiale impiegato, legno compreso.
Esistono diversi metodi armonizzati con la normativa comunitaria per valutare sperimentalmente i requisiti di sicurezza antincendio dei sistemi per facciate degli edifici ci ili. Alcuni aesi utilizzano metodi e test di reazione al fuoco su scala ridotta per ri estimenti di pareti e soffitti. e pareti e le superfici esterne possono rappresentare una via di propagazione del fuoco:
attra erso la parete erso gli edifici adiacenti;
attra erso la superficie esterna erso i compartimenti adiacenti; in modo in isibile attra erso le ca it presenti nella parete esterna e tra la superficie esterna e la parete.
CONTESTO
ettagli esecuti i di buona qualit consentono di prevenire e limitare la propagazione dell incendio. Tutte le facciate, in particolare quelle completamente entilate, richiedono una progettazione e un esecuzione particolarmente attenta dal punto di ista antincendio. Alcuni aesi europei per classificare la reazione al fuoco di facciate di legno utilizzano le classi EN 13501-1, mentre altri hanno requisiti differenti. È stata presentata una revisione ma al momento non esiste una norma europea armonizzata per alutare e quantificare la prestazione al fuoco delle facciate di legno, quindi devono essere utilizzati approcci nazionali e l accettazione dei ri estimenti delle facciate di legno varia da Paese a Pae-
Due pareti in una disposizione ad
Apertura sul muro del compartimento per la sorgente del fuoco
Apertura sul muro del compartimento per la sorgente del fuoco
Due pareti disposte ad angolo a . offitto sopra le pareti
Serie di grandi bruciatori a propano con tubo perforato. otenza di picco totale 120 g/s , entro un in olucro antincendio standard.
Il bruciatore della stanza raggiunge una potenza compresa tra 0 a 00 k , nel periodo di pro a di 30 minuti, mentre il bruciatore della finestra iene acceso minuti dopo il bruciatore della stanza, con potenza compresa tra 1 0 a 00 k nei restanti 2 minuti di pro a.
Quattro bruciatori lineari a propano lunghi 3, m. otenza totale 120 g/s propano ,
Catasta da 3 0 , kg posizionata nell angolo a 30 mm da ogni parete. Accesa con 0,2 di benzina alla base della catasta.
guale al test 2 ft guale al test 2 ft
se6 (Tab.2). ono da considerarsi efficaci ai fini della limitazione della propagazione al fuoco soluzioni architettoniche che adottino deflettori termici come balconi, sporti e/o aggetti in grado di ridurre gli effetti dei ritorni di fiamma ai piani soprastanti e, pi in generale, il propagarsi delle fiamme erso l’alto (Tab.3). Il corretto impiego degli isolanti in facciata un aspetto fondamentale per la sicurezza delle costruzioni. uando un materiale esposto al fuoco, pu bruciare, emettere gas tossici o rilasciare calore in modi di ersi. a classificazione della reazione al fuoco aiuta a valutare il comportamento di un materiale in caso d’incendio e a scegliere quelli pi sicuri per le diverse applicazioni7. pesso si utilizzano prodotti con reazione al fuoco E o , quindi con un’ottima facilit a propagare le fiamme (Tab.4). n questo contesto la facciata si riferisce all in olucro edilizio, ci non include la parete esterna, che separa lo spazio interno di un
3 - Dettagli della parete esterna con de ettore antincendio in lamiera di acciaio – Concetti di protezione antincendio per edifici a pi piani e sopraelevazioni – Servizio di informazione legno manuale Holzbau 01/2019.
Norma di prova Paese utilizzato Scenario di prova Geometria del banco di prova Fonte di fuoco
Tabella 1
Figura
Figura 3
Paese Metodo di prova
Austria, orma 3 00-
Belgio
epir 2, 1 -1, 1 -2 o 102-20
Repubblica Ceca orma 13 -1
Germania, Svizzera Technical regulation A 2.2.1.
Ungheria taliano: 1 00- :200
Polonia -02 :2013
Slovacchia orma 13 -2
Svezia, Norvegia, Danimarca SP Fire 105
Incendio causato dalla bruciatura di una finestra di un appartamento e l altezza della fiamma al secondo piano sopra il piano dell incendio
Vedi altri paesi
Prova di reazione al fuoco
Test per isolamento ETICS ed EPS
Prova di propagazione dell incendio per le facciate degli edifici
Determinazione del comportamento al fuoco delle facciate senza finestre
Prova di reazione al fuoco
Reazione al fuoco degli elementi di parete esterna
Facciate ventilate e non entilate, ET C ecc. Scala completa
Parete verticale e ala ad angolo retto
Svizzera 3 00-
Regno Unito, Repubblica d'Irlanda
1 -1:201 e 1 -2:201
Comportamento al fuoco dei sistemi di rivestimento delle pareti esterne - fuoco di un incendio simulato in un appartamento con fiamme pro enienti da una finestra
Sistema di facciata completo per edifici alti e medi
Comportamento al fuoco per incendio all esterno dell edificio
essuna disposizione per estendere i risultati dei test
Tutti i sistemi di facciata
Tutti i sistemi di isolamento termico esterno
Assemblaggi di pareti esterne e rivestimenti di facciata aggiunti a una parete esistente
Rivestimenti e rivestimenti superficiali utilizzati su pareti esterne, compresi gli elementi con area di applicazione limitata
Comportamento al fuoco dei sistemi di rivestimento esterno l sistema testato
Tabella 2 – Tratta dal documento della Commissione europea e elopmento aEuropeanapproachtoassessthefireperormanceo acades
DEFLETTORI ANTINCENDIO NELLA SUPERFICIE DI FACCIATA
Materiale Sporgenza chema grafico
Lamiera di acciaio (spessore mm
Legno con rivestimento in lamiera d’acciaio spessore 1 mm)
Legno (spessore > 40 mm)
Lamiera di acciaio (spessore mm
Legno con rivestimento in lamiera d’acciaio spessore 1 mm
200 mm
100 mm
Tabella 3 – Sintesi delle normative costruttive delle barriere antincendio secondo l'ÖNORM B 2332
Scala intera o media Vedi altri paesi
Scala media Angolo retto, parete di ritorno
Scala completa ue ali angolo
Scala completa
Scala media
Parete singola con due aperture
Parete verticale singola senza aperture
Scala completa Angolo retto, parete di ritorno
Scala completa
Parete verticale singola, senza ala
Scala completa Parete verticale singola, senza ala
Scala completa
n caso di profili aperti erticali e orizzontali con scandole 20 mm 0 mm fessure 10 mm
Angolo retto, parete di ritorno
Con o senza finestre
Scandole sovrapposte a incastro, scandole profilate, pannelli a 3 strati
istanza della finestra 1 m dall angolo interno o misure aggiuntive
edificio dall ambiente circostante ella maggior parte dei casi, le facciate di legno sono progettate come facciate retro- entilate in irt dei requisiti prestazionali che tengono conto delle intemperie e dell umidit Tale scelta progettuale consente infatti di rimuo ere l umidit penetrata dall esterno e fa orire al contempo l’e aporazione della condensa formatasi al suo interno, il che garantisce
la durabilit nel tempo9-10 er quanto riguarda le facciate entilate, si distingue tra rivestimenti di facciate completamente retro-ventilate (aperte in alto e in basso e ri estimenti di facciate solo parzialmente retro-ventilate (Fig.4). e facciate di legno non retro-ventilate sono meno comuni a causa degli aspetti di durabilit sopra menzionati. Tutta ia, i ri estimenti di facciate entila-
Sistema di facciate di legno
Perlinato di Abete verticale sp.1 mm, entilazione posteriore 30 mm, larghezza della finestra 20 mm
Perlinato di Larice verticale sp.1 mm, entilazione posteriore 30 mm, larghezza della finestra 20 mm
Perlinato di Abete verticale sp.1 mm, entilazione posteriore 100
Perlinato di Abete orizzontale sp.1 mm entilazione posteriore 30 mm, larghezza della finestra 20 mm
Pannello multistrato (3 strati) di Abete da 19 mm - ventilazione posteriore sp. 30 mm, larghezza delle fughe 20 mm
Pannello multistrato (3 strati) di Abete da 19 mm - ventilazione posteriore sp.100 mm
Perlinato di Abete orizzontale sp.1 mm listellatura 100 mm, entilazione posteriore 0 mm e isolamento interposto 0 mm , larghezza della fessura < 20 mm
Facciata “a scandole” di Abete so rapposizione minima di 2, olte. essuna fessura
Comportamento al fuoco Sviluppo di fumo Sviluppo di gocce incandescenti Classe Classe Classe
a e classificazioni indicate sono alide anche con ernici coprenti a base di dispersione acquosa di acrilato puro o impregnanti per legno a base di leganti acrilici diluibili in acqua b e classificazioni indicate si basano su pro e di incendio effettuate
ÖNORM B 2332, 01/12/2015
te rappresentano il caso più critico per quanto riguarda la sicurezza antincendio. ispetto alle facciate entilate non combustibili11, l esistenza di una ca it vuota ventilata posteriormente e la presenza di legno come materiale di facciata comporta un maggior rischio d’incendio che va analizzato con estrema attenzione12-13-14. n altro aspetto importante da tenere in considerazione quello dei tipi di rivestimento utilizzati per le facciate di legno entilate posteriormente. tipi di riestimento impiegati pi frequentemente (Tab.5) anno dalle facciate chiuse, come ad esempio pannelli a base di legno, alle facciate aperte, come ad esempio il rivestimento aperto (Fig. 5 e 6) a struttura tipica di una facciata entilata di legno, pre ede l’impiego di materiali da costruzione non combustibili, tali da impedire la rapida propagazione dell incendio all interno della ca it uota della facciata e lungo tutta l’altezza dell’edificio (Fig.14)
Si riportano di seguito i risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori austriaci del esearch nstitu tes of e en presso l MFPA di Lipsia, in Germania e pubblicati nel 2021 su ire echolo , una delle principali riviste di ricerca dedicate alla risoluzione dei problemi legati alla sicurezza e all’ingegneria antincendio a ricerca ha a uto come obietti o lo studio dell efficacia di particolari misure di protezione antincendio su facciate di legno sottoposte a incendio. n particolare la ricerca ha esaminato diversi fattori, tra cui:
• Tipi di barriere tagliafuoco: sono state testate cinque arianti di barriere per erificare la loro capacit di limitare la propagazione del fuoco tra un piano e
l’altro, e il loro contributo sulla propagazione dell incendio
• Materiali e configurazioni: le prove hanno coinvolto diverse combinazioni
5 - Facciata con rivestimento a doghe orientate verticalmente.
Tabella 4 – Comportamento al fuoco dei sistemi di facciata secondo la norma
Figura 4 - Panoramica delle progettazioni strutturali delle facciate di legno.
Figura
Figura 6 - Facciata come rivestimento verticale a incastro maschio-femmina.
Figura 4
Figura 5
Figura 6
di materiali e configurazioni geometriche di facciata;
• Effetti sul comportamento al fuoco: l efficacia delle barriere stata analizzata in relazione al tempo di resistenza al fuoco e alla capacit di contenere la fiamma mediante un autoestinzione, scongiurando quindi l’inter ento prematuro da parte dei igili del fuoco. Sono stati eseguiti 33 test sperimentali (Fig.9), per un periodo 30 min ciascuno, utilizzando un banco di prova conforme alla norma 102-20 (Fig.11), con altezza di 6 m (corrispondente a circa due piani . Come superficie esterna dell’edifi -
DESIGNING FIREPROOF WOOD FACADES
cio stato utilizzato un ri estimento a due strati di lastre di gesso da 1 mm di tipo , e su di esso sono stati montati i rispettii ri estimenti di facciata, inter allati da due ire top dispositi i tagliafuoco per contrastare l’ascesa della fiamma. a sorgente, collocata ai piedi del banco di pro a, consistita in una camera di combustione con catasta di legno da 30 kg (Fig.12). Per escludere un cedimento precoce dei dispositi i tagliafuoco, i deflettori sono stati ancorati direttamente agli elementi strutturali di legno, che costituiscono l’ossatura portante del rivestimento di facciata, dietro i pannelli di gesso15 . er ogni test stato calcolato il momento in cui la fiamma, pro eniente dalla camera di combustione, ha coin olto uniformemente la facciata, quello in cui stato superato il primo o il secondo limite di sicurezza antincendio nonch quando il test terminato e l incendio si spento (Fig.10). ono inoltre state posizionate 1 termocoppie centralmente nella ca it
Wood material can be used to create aesthetically appealing and safe facades even in tall buildings, but ignoring fire design principles usually results in accidents with a huge degree of damage, regardless of the building material used. Execution in compliance with standards, according to specific quality controls, is essential to achieve the expected performance, tested for each material used, including wood.
Wood material can also be used to create aesthetically appealing and safe facades (Fig.1 and 2), in tall buildings. In addition, wood is the world's leading renewable building material and is one of the key materials for the development of sustainable building solutions. In the construction sector, wood can make a significant contribution to both the necessary de-carbonization and the targeted use of renewable raw materials.
However, concerns about the use of wood as a building material are related to the fact that wood is a combustible material, and the potential uncontrolled spread of fire through the fa ade is one of the main risks in the event of a fire. Ignoring fire design principles usually results in accidents with a huge degree of damage, regardless of the building material used. Recent examples of disasters caused by questionable design include the Grenfell Tower fire in the United Kingdom, the fire in Ulsan, South Korea, or more recently the devastating California fire in January this year.
The main threat to the fire performance of fa ade systems is the risk of flames spreading upward along the fa ade due to the presence of windows and other apartment openings after a flashover. Numerous studies have been conducted for the use of wood as a structural material on facades as well. Tests conducted have shown that fire spread can be effectively countered by employing horizontal fire-stopping devices that interrupt the physical continuity of the wood cladding and ventilation cavity.
Some European countries use EN 13501-1 classes to classify the fire performance of wood facades, while others have different requirements. A revision has been submitted but there is currently no harmonized European standard for evaluating and quantifying the fire performance of wood facades, so national approaches must be used and acceptance of wood facade cladding varies from country to country.
Architectural solutions that adopt thermal baffles such as balconies, overhangs and/or projections that can reduce the effects of flashbacks to floors above and, more generally, the upward spread of flames, are to be considered effective in limiting fire spread. In most cases, timber facades are designed as rear-ventilated facades because of performance requirements that take into account weather and moisture. Indeed, this design choice allows moisture penetrated
from the outside to be removed while promoting the evaporation of condensation formed within, which ensures durability over time.
However, ventilated facade claddings represent the most critical case in terms of fire safety.
Another important aspect to consider is the types of cladding used for rear-ventilated wood facades. The types of cladding most frequently employed range from closed facades, such as wood-based panels, to open facades, such as open cladding.
Fire spread along wood facades can be effectively countered by employing fire-breaking devices that interrupt the continuous wood cladding by sectioning the ventilation cavity into separate areas.
Fire spread in the inner corners of wood facades should be limited through the use of additional measures, such as the use of horizontal fire baffles with increased horizontal projection in front of the facade cladding or the use of non-combustible facade cladding. Steel plate fire baffles have been identified as the most promising option for reducing fire spread.
hen designing fire-breaking elements for wooden facades, in addition to the sizing of the inner corners, special attention should be paid to the design of the connection joints between fire-breaking device and wooden mullions because of effects such as, for example, thermal expansion of the baffles that could prematurely detach them from the wooden supports.
ith these parameters in mind, it is possible to design fire-retardant wooden facades while meeting fire safety requirements.
The aesthetic appearance of a facade plays a decisive role in the design of a building from an architectural point of view. Large and protruding fire baffles may conflict with architectural requirements. Therefore, design solutions should be developed that take into account architectural requirements without reducing the level of safety. It is hoped, in the future, that investment will be made in the development of fire-stopping devices that are capable of providing active and passive protection against the spread of fire. The fire behavior of a wood facade is highly dependent on the type of cladding and its application. This means that the presence or absence of fire baffles in combination with an appropriate substructure and ventilation cavities has a great influence on the spread of fire along the facade.
Figura 7 - Illustrazione schematica di tipici de ettori orizzontali taglia uoco.
Figura 7
uota entilata, posteriormente o a distanza di 20 mm dal rivestimento della facciata del banco di prova (Fig.13) Cruciale per la seguente indagine stata la risposta ai seguenti quesiti: e il deflettore tagliafuoco pu o meno limitare la diffusione verticale e orizzontale del fuoco al di fuori dell area del pennacchio di fuoco proveniente dall apertura della finestra e l autoestinzione della facciata aiene o meno dopo l estinzione dell incendio del compartimento; e la propagazione dell incendio possa essere ritardata o meno mediante misure di sicurezza antincendio; e la propagazione dell’incendio complessivamente limitata e la propagazione orizzontale del fuoco avviene solo in misura molto ridotta, a conferma di studi s izzeri condotti a urigo nel 201916.
RISULTATI DELLE PROVE ESEGUITE n generale, si isto che un ri estimento di facciata chiuso con riduzione della profondit della ca it di entilazione posteriore (Test 4 della Figura 10) ha portato a migliori prestazioni della facciata per quanto riguarda la propagazione dell incendio. i pu quindi affermare che i tipi di rivestimenti di facciata elencati nella Tabella , dall alto erso il basso, do rebbero essere alutati in modo più attento dal punto di vista della sicurezza antincendio. uesta classificazio-
a base di legno
Pannelli a incastro “maschio femmina”
Facciate chiuse
Pannelli ad accoppiamento di forma “maschio femmina” e scanalatura
ad accoppiamento forzato
aperto con doghe
Facciate aperte
Rivestimento sfalsato con fasce coprigiunti
Figura 8 – Barriere antincendio per facciate di legno e/o derivati del legno - per classi di edifici e 5 - Fonte O M 2 2, 20 5 2 0Istituto austriaco di normazione (Vienna).
ne si applica anche alla propagazione orizzontale dell incendio. Esaminando i risultati dei cinque test condotti, si pu affermare che una propagazione orizzontale dell incendio al di fuori delle barriere tagliafuoco stata osser ata solo per i ri estimenti di facciata aperti. urante i test, stato anche osser ato che il rivestimento orientato verticalmente ha portato a una diffusione dell incendio più rapida e distruttiva rispetto a un ri estimento orientato orizzontalmente. uesto risultato pu essere attribuito, in particolare, a due cause: la elocit di combustione del legno nella direzione della enatura doppia rispetto a quella perpendicolare alla venatura17; • la sottostruttura aggiuntiva (orditura tras ersale in combinazione con l aumentata ca it entilata uota contribuisce a una diffusione più rapida dell incendio. l moti o che l’orditura tras ersale in genere utilizzata per i
rivestimenti di legno disposti verticalmente.
Ci significa che sia i listelli erticali che quelli orizzontali sono disposti sotto il ri estimento (come mostrato nelle Figg.16 e 17 dell appendice , aumentando cos la ca it di entilazione di due olte rispetto alle dimensioni standard. n altra misura positi a ottenuta dal test ha riguardato il rivestimento attorno all apertura della finestra e il deflettore antipioggia fissato in diagonale sopra la finestra. Entrambi hanno impedito la diffusione diretta del fuoco nella ca it del uoto entilato, come mostrato in Fig.18. a inoltre notato che, dopo la fine del test, gli incendi delle facciate sono stati estinti rapidamente e con poca acqua. on sono state necessarie strategie aggiunti e o attrezzature speciali. uesto conferma gli studi comparativi sulle tecniche di estinzione delle facciate di legno condotte in studi di ricerca norvegesi del 20171 opo un certo periodo, i dispositi i tagliafuoco di legno hanno contribuito alla propagazione dell incendio bruciandosi e carbonizzandosi ma hanno anche ampliato l area orizzontale interessata dalle fiamme (Test 3 della Fig.10). Considerando i test eseguiti, i dispositi i tagliafuoco combustibili, anche quelli con supporto di lamiera, non sono un mezzo efficace per pre enire la propagazione dell incendio.
li angoli interni hanno un influenza note ole sull altezza della fiamma e sulle temperature risultanti negli incendi di facciata. uesto fatto gi stato dimostrato in una serie di studi19. uesti effetti,
Figura 9 - Diagramma che mostra la durata del test in minuti in cui sono stati spenti i test antincendio della facciata.
Figura 10 - Test per facciate di legno eseguito in base alla norma tedesca DIN 4102-20.
Figura 9
Figura 10
Tipo di rivestimento
Pannello a base di legno
Pannelli ad accoppiamento di forma maschio femmina e scanalatura
Pannellatura e rivestimento a incastro forzato
Rivestimento aperto con doghe Pannellatura e rivestimento sfalsato
Orientamento
Profondità della cavità di ventilazione
Ampiezza del de ettore antincendio
Lamiera d'acciaio o pannelli con legante minerale
Legno o materiale a base di legno
a i estimento di quercia, castagno dolce, robinia, olmo b entilazione parziale non completamente entilato c iunto aperto tra le scandole 10 mm, altrimenti ire top 200 mm
Tabella 6 Ampiezza minima dei de ettori orizzontali taglia uoco in base al tipo di ri estimento
che sono particolarmente evidenti per le facciate di legno, de ono essere considerati quando si progettano i dispositii tagliafuoco negli angoli interni. ulla base dei test condotti e delle informazioni disponibili in letteratura stato possibile correlare la profondit della ca it di entilazione con l’ampiezza del deflettore (Tab.5). area della sporgenza, aumentata negli angoli interni, do rebbe essere di almeno 1,0 m per lato (Fig.22). I giunti dei pannelli dietro i dispositivi tagliafuoco do rebbero essere e itati, riempiti o sigillati.
urante il Test , stato osser ato che il deflettore, dopo un’esposizione di circa 2 min si solle ato erso l alto e si a icinato alla trave di legno e al rivestimento soprastante (Fig.20). a distanza ridotta e le alte temperature del dispositivo metallico hanno causato una diffusione dell incendio al ri estimento e alla tra e di legno. er contrastare questo effetto, le sottostrutture e gli altri componenti combustibili devono essere disposti a una distanza di h 20 mm dal deflettore in lamiera d acciaio.
a propagazione del fuoco, senza esposizione diretta dei deflettori, si spiega in quanto i una so rapposizione insufficiente dei giunti lungo la direzione longitudinale dei profili sporgenti e lungo gli angoli. test hanno dimostrato infatti che, in tutti i casi esaminati, una so rapposizione longitudinale di 0 mm non sufficiente. er questo moti o, i giunti longitudinali dei deflettori in lamiera d acciaio de ono essere uniti meccanicamente, mediante saldatura, oppure de ono essere progettati con una sovrapposizione dei giunti di almeno 300 mm. ell area di entrambi i lati degli angoli interni, i dispositivi devono possedere una lunghezza 1,0 m, connessioni ad attrito bloccato senza giunti (Fig.21).
ulla base delle pro e eseguite, possibile affermare che: la ca it di entilazione do rebbe essere limitata a una profondit massima di 0 mm e listelli con dimensione ma . 2 2, cm nel caso di tra ersa, la ca it di entilazione dovrebbe essere chiusa a intervalli orizzontali non superiori a 5 m raddoppiando i listelli erticali, come mostrato in figura (Fig.15); la ca it di entilazione de e essere completamente bloccata larghezza 0 mm alle estremit laterali della facciata e negli angoli interni (Fig.17); • un rivestimento a pannelli concepito come sistema completamente chiuso rappresenta la soluzione migliore per quanto riguarda la propagazione erticale e orizzontale dell incendio (Test 1 e 2 della Fig.10), mentre un ri estimento verticale aperto con esposizione al fuoco su quattro lati (Test 5 della Fig.10) rappresenta la soluzione peggiore. ’aspetto decisi o per quanto riguarda la propagazione dell incendio rappresentato dalla formazione o meno di fes-
Figura 11 - Vari scenari d’incendio di facciata con rappresentazione del relativo sistema di protezione antincendio per facciate di legno.
Figura 11
Spessore del rivestimento della facciata
Caratteristiche della parete dietro la facciata di legno
2 mma on
1 - 22 mma on
20 - 22 mma on
Ampiezza del de ettore antincendio
Perlinato con giunti chiusi
a er legno non trattato b eflettore antincendio di legno rinforzato con ri estimento di lamiera metallica c eflettore antincendio in lamiera di acciaio o di legno rinforzato con ri estimento di lamiera metallica
Rivestimento di legno orizzontale
Tabella imensioni dello sbalzo dei de ettori taglia uoco in base al tipo di ri estimento e al materiale della parete esterna dietro la acciata di legno.
Figura 12 - Banco di prova per facciate con dimensioni e punti di misura; unità di misura [m].
Figura 13 - Descrizione dei punti di misura della temperatura [in mm].
Rivestimento di legno orizzontale
sure indotte termicamente sul rivestimento della facciata. n tutti i test effettuati, stata osser ata una propagazione pi rapida dell incendio dopo la comparsa delle prime fessure nel rivestimento verso la ca it posteriore di entilazione, in prossimit della fiamma di primo innesco, poich il ri estimento esposto al fuoco su due lati con disponibilit sufficiente di ossigeno.
er quanto riguarda il comportamento generale dell incendio, i ri estimenti ad accoppiamento di forma muniti di giunti maschio/femmina , che impediscono fessure continue per tutta la durata dell’incendio, si comportano in genere meglio dei rivestimenti ad “accoppiamento forzato , soprattutto se si tiene conto della deformazione termica e del restringimento a cui sono sottoposti (Fig.5). o spessore del ri estimento un fattore essenziale da tenere in considerazione soprattutto nel momento in cui si erificano fessure continue nel ri estimento della facciata su tutta la sua superficie.
gi stato dimostrato in altri studi che l aumento dello spessore del ri estimento di legno ha portato a una riduzione temporanea del rilascio di calore20. Considerando i test eseguiti e i risultati delle pro e, si raccomandano ri estimenti con spessore nominale 21 mm (Tab.6). ono tollerabili riduzioni locali, ma lo spessore non de e essere inferiore a 12 mm. noltre, il ri estimento di legno de e a ere una densit minima pari a 3 0 kg/m3 . Dal punto di vista della propagazione del fuoco le indagini condotte mostrano che le facciate parzialmente ventilate hanno prestazioni migliori rispetto a quelle completamente ventilate21. n figura (Fig.3) il dettaglio esecutivo di una parete esterna con deflettore antincendio per edifici a pi piani che fa parte del anuale olzbau 01/201 . ’interruzione della continuit della ca it di entilazione, mediante listelli di legno, un mezzo efficace per rallentare la propagazione del fuoco ma non basta. er ridurre la propagazione del fuoco e far s che raggiunga l autoestinzione occorre pre edere l’impiego di sistemi di protezione come, ad esempio, quelli raccomandati nei documenti di guida svizzeri e austriaci22, i dispositi i tagliafuoco
Figura 14 - Struttura tipica di una facciata ventilata di legno.
Figura 12
Figura 13
Figura 14
realizzati in lamiera d acciaio, legno con rivestimento in lamiera o pannelli sandwich riempiti con isolanti minerali (Fig.7)
L'effetto positivo delle lamiere di acciaio orizzontali, impiegate come tagliafuoco, è stato confermato anche per periodi di pro a pi lunghi rispetto a quelli dischiarati in questo test
I dispositivi tagliafuoco realizzati con pannelli sand ich di lamiera, riempiti con minerali naturali, non sono stati studiati esplicitamente nei test su scala reale. Tutta ia, possibile affermare che gli stessi potrebbero offrire vantaggi in termini di effetti di dilatazione termica o di fissaggio. er poterli impiegare in contesti do e richiesta una specifica certificazione di reazione al fuoco sono richieste indagini pi approfondite.
Alla luce dei test effettuati, secondo metodi certificati, le caratteristiche dei deflettori tagliafuoco si possono considerare efficaci se realizzati con lamiere di acciaio di spessore 2 mm. Tali deflettori de ono essere fissati saldamente alla sottostruttura non combustibile e gli elementi di fissaggio iti d ,0 mm de ono essere ancorati alla struttura portante della parete retrostante, con iti che entrino nella struttura per almeno 35 mm (Fig.19). di fondamentale importanza che gli stessi engano dimensionati, spessore e ampiezza, in relazione alle caratteristiche costruttive del rivestimento della facciata, giunti aperti/chiusi orientamento erticale/orizzontale (Tab.6) Come rappresentato nel disegno (Fig.14) e schematizzato in (Tab.5), i tre fattori da tenere in considerazione per la progettazione del rivestimento della facciata sono: • progettazione della sottostruttura; profondit della ca it di entilazione profondit del deflettore. Questo consente al personale dei vigili del fuoco di intervenire sulla facciata dopo che siano entrate in funzione le misure di pre enzione come, ad esempio, il sal ataggio degli occupanti. effetto più importante per testare il dispositivo tagliafuoco orizzontale non la fiamma primaria pro eniente dall apertura della finestra stessa, bens l estesa combustione del rivestimento della facciata nel piano interessato dall’incendio, come riscontrato dal Test . Tutta ia, de ono essere eseguiti ulteriori test che tengano conto di altri fattori determinanti quali, ad esempio, il ento.
CONCLUSIONI E PROSPETTIVE a diffusione del fuoco lungo le facciate di legno pu essere efficacemente contrastata impiegando dispositivi tagliafuoco che interrompano il rivestimento continuo di legno sezionando la ca it di ventilazione in aree separate. olitamente realizzati in lamiera di acciaio, a olte di legno o materiali da costruzione minerali (Fig.7) vengono eseguiti su ogni pia-
no a livello delle solette del pavimento e sull intera facciata. e dimensioni della sporgenza orizzontale dipendono principalmente dal tipo di rivestimento della facciata utilizzata23-24. ono da considerarsi accettabili sporgenze dei deflettori antincendio comprese tra 100 e 200 mm a seconda del materiale impiegato per il dispositivo tagliafuoco e della soluzione scelta per gli elementi di finitura esterna della parete ventilata25 (Tab.7). a propagazione al fuoco negli angoli interni delle facciate di legno dovrebbe essere limitata attra erso l’ausilio di misure aggiunti e, come ad esempio l impiego di deflettori tagliafuoco orizzontali
Figura 15 - Sovrapposizione dei listelli verticali per evitare la propagazione incontrollata dell'incendio orizzontale nella cavità vuota.
Figura 16 - Sottostruttura con a) listelli verticali oppure con b) listelli incrociati.
Figura 17 - Sistema di bloccaggio delle estremità laterali della facciata.
Figura 15
Figura 16
Figura 17
con una maggiore proiezione orizzontale davanti al rivestimento della facciata o l impiego di ri estimenti di facciata non combustibili26-27. A questo riguardo si raccomanda che la sporgenza di tali dispositivi sia almeno il doppio della proiezione del caso standard, che tipicamente compresa tra 150 mm e 300 mm (Fig.8). el corso della ricerca, i deflettori tagliafuoco in lamiera di acciaio sono stati identificati come l opzione pi promettente per ridurre la propagazione dell incendio. embra anche possibile, tenendo conto di varie condizioni al contorno, che possano essere utilizzati nella progettazione di facciate di legno autoestinguenti. n alternati a ai dispositi i precedentemente menzionati quella di utilizzare pannelli o lastre non combustibili, sporgenti sopra le aperture. ueste sporgenze deviano il pennacchio di fuoco lontano dalla facciata2 -2 -30-31. oluzione questa utilizzata negli edifici alti 32 il cui unico incon eniente quello di condizionare l’aspetto architettonico d’insieme.
I fattori determinanti per il dimensionamento delle barriere tagliafuoco sono: • Il tipo di rivestimento della facciata di legno e della sottostruttura; a profondit della ca it di entilazione posteriore; a classe della reazione al fuoco della parete esterna dietro la facciata di legno. ella progettazione degli elementi ta-
gliafuoco per facciate di legno, oltre al dimensionamento degli angoli interni, occorre prestare particolare attenzione alla progettazione dei giunti di connessione tra dispositivo tagliafuoco e montanti di legno a causa di effetti quali, ad esempio, la dilatazione termica dei deflettori che potrebbero precocemente distaccarli dai supporti lignei. Tenendo conto di questi parametri possibile progettare facciate di legno ignifughe, nel rispetto dei requisiti di sicurezza antincendio. aspetto estetico di una facciata gioca un ruolo decisivo nella progettazione di un edificio da un punto di ista architettonico. li ampi e sporgenti deflettori tagliafuoco potrebbero confl iggere con le esigenze architettoniche. er questo moti o, do rebbero essere s iluppate soluzioni progettuali che tengano conto delle esigenze architettoniche senza ridurre il li ello di sicurezza. i auspica, in futuro, che la disponibilit di in estimenti incentivi lo sviluppo di dispositivi tagliafuoco che siano in grado di garantire una protezione attiva e passiva alla diffusione del fuoco33 . Il comportamento al fuoco di una facciata di legno dipende fortemente dal tipo di rivestimento e dalla sua applicazione. Ci significa che la presenza o meno dei deflettori tagliafuoco in combinazione con un’adeguata sottostruttura e ca it di entilazione ha una grande infl uenza sulla diffusione del fuoco lungo la facciata. er elementi della parete esterna, a contatto della camera di entilazione, sia che si tratti di strutture a telaio o di lam, si consiglia di utilizzare uno strato di cartongesso tipo da 2 12, mm o 1 1 mm o pannelli in fibra di gesso. Tali strati garantiscono l’incapsulamento degli elementi della parete retrostanti per almeno 30 minuti34 . e tipiche pellicole o membrane di spessore inferiore a 0, mm, necessarie per la protezione dalle intemperie o per il controllo dell umidit sopra lo strato di gesso esterno (Fig.7), non hanno alcun impatto negativo sulle prestazioni antincendio precedentemente menzionate e, a causa del basso calore totale di combustione, non contribuiscono in modo significati o alla propagazione dell incendio all interno della ca it di entilazione. n conclusione possibile affermare che i risultati ottenuti dai Test forniscono una base scientifica per aggiornare i regolamenti edilizi e incoraggiare l uso del legno in costruzioni moderne senza compromettere la sicurezza antincendio, a patto che si rispettino standard rigorosi durante la progettazione e la costruzione. noltre, suggeriscono la necessit di ulteriori studi per sviluppare soluzioni ancora pi efficaci e sostenibili.
Figura 18 - Rivestimento della camera di combustione e dispositivo per drenare la pioggia.
Figura 19 - Profondità di ancoraggio in mm della ite per il fissaggio dei de ettori antincendio.
Figura 19
Figura 18
Note
1. Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite; Green Building. https://unece.org/forests/green-building. Accesso 28 giugno 2021.
2. Hildebrand J, Hagemann N, Thrän D (2017) Il contributo dei materiali da costruzione a base di legno per la promozione di un settore edilizio a basse emissioni di carbonio in Europa. Sustain Cities Soc 34:405–418. https://doi.org/10.1016/j. scs.2017.06.013.
3. Moore-Bick M (2019) Inchiesta sulla Grenfell Tower: rapporto di fase 1; rapporto dell'inchiesta pubblica sull'incendio alla Grenfell Tower del 14 GIUGNO 2017, vol 4.
4. Yeung J, Kwon J, Bae G (2020) Decine di persone ricoverate in ospedale dopo che un incendio ha travolto un condominio di 33 piani in Corea del Sud. CNN. https://edition.cnn. com 1 asia ulsan- orea-building-fire-intl-hn inde . html. Consultato il 30 marzo 2021.
5. In totale, gli incendi di Palisades, Eaton e Hurst in California hanno devastato oltre 40.000 acri (circa 153 chilometri quadrati), causando almeno 25 vittime e distruggendo più di 12.000 strutture (prevalentemente costruzioni di legno).
6. ettera circolare dipvv . CP . egistro ficiale 0011051.02.08.2022 – tabella tratta dal documento della Commissione europea Development of a European approach to assess the fire per ormance o acades
7. n uropa, la reazione al uoco dei materiali classificata secondo un sistema armonizzato basato su prove standardizzate. I materiali sono suddivisi in sette classi, dalla A1 (non combustibile) alla ( acilmente infiammabile). Oltre alla classe di reazione al fuoco, è importante considerare altri aspetti legati al comportamento del materiale in caso di incendio, come l’emissione di fumo, la produzione di gocce incandescenti e il calore di combustione. La scelta del materiale isolante con adeguata reazione al fuoco deve essere fatta in base a diversi fattori, tra cui la tipologia di edificio, la destinazione d uso, le specifiche esigenze di sicurezza legate all utilizzo dell edificio, le caratteristiche del materiale isolante, nonché altre eventuali proprietà del materiale isolante.
8. Istituto tedesco per la normazione (2012) DIN 68800-2:201202 Conservazione del legno – Parte 2: misure costruttive preventive negli edifici. erlino.
9. Istituto tedesco per la normazione (2010) DIN 18516-1:201006 Rivestimento per pareti esterne, ventilate sul retro - Parte 1: requisiti, principi di prova. Berlino.
10. Mayer E, Künzel H (1984) Notwendige Hinterlüftung an Außenwandbekleidungen aus großformatigen Bauteilen. IBP-Mitteilung 11 (1 84). no. . raunho er- nstitut r aufisi .
11. Kolaitis D, Asimakopoulou E, Founti M (2016) Un test antincendio su vasta scala per investigare il comportamento al fuoco del sistema entilated a ade . n Con erenza nter am 16.
12. Boström L, Skarin C, Duny M, McNamee R (2016) Prova di resistenza al fuoco di facciate in legno ventilate e non ventilate (Rapporto SP).
13. Colwell S, Baker T (2013) Prestazioni antincendio dell'isolamento termico esterno per pareti di edifici multipiano. Trust. 3a ed.
15. Grimm W (2020) Comportamento al fuoco delle facciate di legno (Holzfassaden aus brandchutztechnischer Sicht). Tesi di Master, Università Tecnica di Monaco.
16. Bart B, Kotthoff I, Wiederkehr R et al (2019) Lignum-Dokumentation Brandschutz 7.1 Aussenwände - Konstruktion und Bekleidungen. Lignum, Holzwirtschaft Schweiz, Zurigo.
17. White RH, Dietenberg MA (2010) Sicurezza antincendio delle costruzioni in legno. Manuale del legno: il legno come materiale ingegneristico, Capitolo 18, Rapporto tecnico generale FPLGTR-190 Madison WI.
18. o , e A ( 17) lo emetoder med lite vann, P ire Research, Trondheim, Norvegia, A17 20099-01:1, 2107.
19. McGrattan K, Stroup D (2020) Effetti di pareti e angoli sui pennacchi di fuoco in funzione della distanza di offset. Fire Technol 57:977–985. https://doi.org/10.1007/s10694-020-01053-2
20. Dhima D, Gaillard JM (2017) Studio sperimentale del comportamento al fuoco delle facciate in legno. Fire Sci Technol 2015:193–203. https://doi.org/10.1007/978-981-10-0376-9_19
21. Korhonen T, Hietaniemi J (2005) Sicurezza antincendio delle acciate in legno negli edifici residenziali a pi piani. spoo 2005. Centro di ricerca tecnica della Finlandia. VTT Working Papers 32.
22. Bart B, Kotthoff I, Wiederkehr R et al (2019) Lignum-Doku-
23. Bart B, Kotthoff I, Wiederkehr R et al (2019) Lignum-Dokumentation Brandschutz 7.1 Aussenwa¨nde - Konstruktion und Bekleidungen. Lignum, Holzwirtschaft Schweiz, Zurich.
24. Austrian Standards Institute (2015) O¨ NORM B 2332:2015 ire resistant e ecution o ac ades o timber and o ood-based panels or building classes 4 and equirements and e amples or e ecution, ien.
25. Una sintesi delle possibili varianti di barriere antincendio è stata prodotta dalla norma tecnica austriaca ÖNORM B 2332 emessa dall'organizzazione Austrian Standards International (ASI).
26. Bart B, Kotthoff I, Wiederkehr R et al (2019) Lignum-Dokumentation Brandschutz 7.1 Aussenwände - Konstruktion und Bekleidungen. Lignum, Holzwirtschaft Schweiz, Zurigo.
27. Austrian Standards Institute (2015) ÖNORM B 2332:2015 Esecuzione resistente al fuoco di facciate in legno e di pannelli a base di legno per classi di edifici 4 e equisiti ed esempi per l'esecuzione, Vienna.
8. artin , ec hout , assoie , innepenninc , eschoolmeester B (2017) Sicurezza antincendio delle facciate di edifici multipiano. , ru elles. . ullien , outaiba , avou PA, Pinoteau ( 1 ) de ettori orizzontali hanno un impatto sulla combustione delle facciate verticali in legno. n 1 simposio internazionale sulla sicurezza antincendio delle facciate, Parigi.
30. Oleszkiewicz I (1990) Esposizione al fuoco di pareti esterne e propagazione delle fiamme su rivestimenti combustibili. ire Technol 26:357–375. https://doi.org/10.1007/BF01293079
31. Kordina K, Jeschar R, Bechtold R, Ehlert KP, Wesche J (1978) Brandversuche Lehrte; Schriftenreihe “Bau- und Wohnforschung” dei ministri federali für Raumordnung, Bauwesen und Städtebau; no. 04.037, 1978, Bonn-Bad Godesberg.
32. Fachkommission Bauaufsicht Projektgruppe MHHR (2002) Muster-Richtlinie über den Bau und Betrieb von Hochhäusern. Fassung April 2008 zuletzt geändert durch Beschluss der Fachkommission Bauaufsicht vom Februar 2012.
. armath T (1 74) e ettori di fiamma. uilding esearch Note, 1974-10. Fire Research Section Division of Building Research, NRC. Ottawa.
34. Engel T, Brunkhorst S, Steeger F, Winter S, Zehfuß J, Kampmeier B, Werther N (2020) TIMpuls Grundlagenforschung zum Brandschutz im Holzbau – Abbrandraten, Schutzzeiten von Bekleidungen und Nachbrandverhalten von Holz. Bautechnik 97:97–107. https://doi.org/10.1002/bate.202000043
Figura 20 - ista dall alto del de ettore tagliafuoco con fessura causata dalla dilatazione termica.
Figura 2 - appresentazione dei de ettori tagliafuoco nell'angolo interno con collegamento meccanico o saldato senza giunti.
Figura 21 Figura
A cura della redazione EGGER
.egger.com
UNA PROTEZIONE ANTINCENDIO CHE STABILISCE NUOVI STANDARD
“Proteggi ciò che ami”, EGGER presenta l'innovativo OSB Flammex, un OSB di alta qualità con caratteristiche di bassa infiammabilit che soddisfa ele ati requisiti di protezione antincendio e fa risparmiare minuti preziosi in caso di emergenza.
E E a sicurezza prima di tutto non solo una promessa. elle costruzioni in legno, i materiali ignifughi o ritardanti di fi amma ser ono ad aumentare la sicurezza antincendio. uesti materiali rallentano la propagazione del fuoco e contribuiscono a evitare che gli incendi si propaghino cos rapidamente. n caso di incendio, questo pu significare un tempo utile per uscire dall'edi-
fi cio e combattere l incendio. noltre, i materiali ignifughi possono contribuire a proteggere la struttura dell edifi cio e a pre enire la diffusione del fuoco negli edifi ci icini.
Il nuovo OSB Flammex di E E affronta la questione essenziale della protezione antincendio. eguendo il claim “Proteggi ciò che ami”, lo specialista del legno ha sviluppato un pannello
EGGER OSB Flammex è disponibile in ormati da 5000 2500 mm e con spessori compresi tra 0 e 25 mm.
lamme all a anguardia, realizzato principalmente con legno di conifera europeo, che soddisfa i crescenti requisiti di protezione antincendio e, allo stesso tempo, convince per l'uso efficiente delle risorse. erch , in caso di emergenza, ogni minuto prezioso. razie al ri estimento intumescente bianco, il pannello OSB Flammex è ritardante di fiamma e soddisfa la rigorosa classificazione -s1, d0 in conformità alla norma E E 50 - . l pannello è stato progettato appositamente per la progettazione di interni di edifici con maggiori requisiti di protezione antincendio, come uffici, strutture pubbliche, fiere, hotel, edifici a pi piani o altri progetti edilizi impegnatii. a tecnologia lamme combina la massima sicurezza con un impressionante versatilità, dimostrando che la protezione antincendio e l economicit possono andare di pari passo.
MA EGGE OLE, EFFICIENTE E AFFIDABILE
Il pannello OSB Flammex di EGGER con ince per le sue eccezionali propriet protetti e. razie a un sottile strato di protezione, il pannello ha un basso grado di infiammabilit . o s iluppo di fumo e fiamme iene rallentato e si evita il gocciolamento in caso di incendio. ele ata precisione e stabilità dimensionale garantiscono una manipolazione age ole. l pannello facile e eloce da la orare, pu essere tagliato a misura e non richiede una lunga la orazione. fissaggi standard sono del tutto sufficienti. tempi di costruzione e i costi di manodopera sono notevolmente ridotti e non sono necessarie misure di protezione antincendio aggiuntive, come sovrastrutture complicate o uno strato di vernice supplementare.
E
E si affida a materie prime di alta qualit per la sua produzione e utilizza principalmente legno di conifera europeo. lamme soddisfa i requisiti di emissione di formaldeide per la progettazione di interni in classe di emissione E1. l risultato un pannello facile da usare con una superficie liscia di protezione antincendio che non solo
IDENTIKIT EGGER
azienda a conduzione familiare, fondata nel 1 1, un produttore specializzato di materiali in legno a li ello internazionale con oltre 11.000 dipendenti e 22 stabilimenti di produzione in tutto il mondo. E E un fornitore completo di mobili e design d interni, costruzioni in legno e pa imenti in legno, ed quindi un partner affidabile per l industria del mobile, i distributori di legno e pa imenti, i negozi di bricolage e i mercati del fai da te. ell esercizio finanziario 2023/202 , il ruppo E E ha generato un fatturato di ,13 miliardi di euro. a gestione sostenibile al centro dell attenzione di E E . azienda a conduzione familiare prende sul serio la propria responsabilit per la protezione del clima e si impegna a raggiungere l ambizioso obietti o et ero entro il 20 0. l del legno utilizzato nei materiali a base di legno di E E pro iene gi dal riciclo o da sottoprodotti di segheria. Al termine della loro lunga vita utile, i prodotti EGGER sono a loro volta ampiamente riciclabili e possono essere reintrodotti nel ciclo. E E si impegna costantemente per raggiungere l obietti o di creare di pi dalla preziosa risorsa legno , consentendo cos di i ere e la orare in modo sostenibile.
funzionale, ma anche pi redditizia rispetto alle precedenti soluzioni standard grazie ai suoi numerosi antaggi.
UNA SICUREZZA
SU CUI COSTRUIRE
e si erifi ca una situazione pericolosa e la superfi cie dell lamme di enta troppo calda, inizia la reazione dell agente ignifugo. uesto porta prima alla formazione di schiuma e poi alla carbonizzazione. i tratta di un processo autonomo che impedisce al fuoco di diffondersi alle pareti.
a luglio 202 il pannello lamme disponibile in ari formati e spessori.
FIRE PROTECTION THAT SETS NEW STANDARDS
Under the motto “Protect what you love”, EGGER presents the innovative OSB Flammex, a high-quality OSB with low-flammability characteristics that fulfils high fire protection requirements and saves valuable minutes in an emergency.
Safety first is more than just a promise at EGGER. In wood construction, fire-retardant or fire-delaying materials serve to increase fire safety. These materials slow down the spread of fire and help to prevent fires from spreading so quickly. In the event of a fire, this can mean life-saving time to safely exit a building and fight the fire. In addition, fire-retardant materials can help to protect the structure of the building and prevent the spread of fire to neighbouring buildings.
The new EGGER OSB Flammex addresses the essential issue of fire protection. After all, every minute can be crucial in an emergency – true to the motto Protect what you love . ith EGGER OSB Flammex, the wood specialist has developed a pioneering board mainly made of European softwood that meets the increased requirements of fire protection and, at the same time, impresses with its efficient use of resources.
Thanks to a fire protection coating, the OSB Flammex board is flameretardant and fulfils the strict EU classification B-s1, d0 in accordance with DIN EN 13501-1. The board is specially designed for the interior design of buildings with increased fire protection requirements, such as office buildings, public facilities, at trade fairs, in hotels, multi-storey buildings or other demanding construction projects. Flammex technology combines maximum safety with impressive versatility, proving that fire protection and cost-effectiveness can go hand in hand.
HANDY, EFFICIENT AND RELIABLE
The OSB Flammex board from EGGER impresses with its outstanding protective properties. Thanks to a thin fire protection layer, the resistant OSB has a low degree of flammability. The development of smoke
razie a questa fl essibilit , si adatta perfettamente ai requisiti dei moderni progetti edilizi e offre una soluzione ideale per pareti e interni con maggiori requisiti di protezione antincendio. Un'ulteriore prova di come EGGER stia ri oluzionando il futuro delle costruzioni in legno con riferimento a fuoco e fi amme.
I PRODOTTI RITARDANTI
DI FIAMMA EGGER FLAMMEX
Oltre all'OSB Flammex, la gamma EGGER Flammex comprende anche prodotti delle arie famiglie decorati e di E E . uesti includono i pannelli
and flames is slowed down and dripping is prevented in the event of a fire. The high dimensional accuracy and dimensional stability ensure comfortable handling. The board is quick and easy to process, can be cut to size cleanly and requires no time-consuming machining. Standard fastenings are entirely sufficient. Construction time and labour costs are significantly reduced and additional fire protection measures such as complicated superstructures or an additional coat of paint are not required.
EGGER relies on high-quality raw materials in its production and mainly uses European softwood. OSB Flammex fulfils the formaldehyde requirements for interior design in emission class E1. The result is a userfriendly board with a smooth fire protection surface that is not only functional, but also more profitable than previous standard solutions thanks to its many benefits.
SAFETY YOU CAN BUILD ON
If a dicey situation actually arises and the surface of the OSB Flammex becomes too hot, the reaction of the fire-retardant agent begins. This first leads to foaming and then to charring. This is a self-contained process that prevents the fire from spreading to the walls.
The OSB Flammex board will be available in various formats and thicknesses from uly 2025. Thanks to this flexibility, it adapts perfectly to the requirements of modern construction projects and offers an ideal solution for walls and interiors with increased fire protection requirements. Further proof of how the company is ablaze, revolutionising the future of wood construction.
THE EGGER FLAMMEX FLAME-RETARDANT PRODUCTS
In addition to OSB Flammex, the EGGER Flammex range also includes products from the EGGER Decorative spectrum. These include Eurodekor Flammex Flame Retardant Faced Chipboards E1E05 TSCA P2, Laminates
Modello per illustrare il funzionamento di EGGER
O Flamme .
IL PANNELLO OSB FLAMMEX IN BREVE
OSB rivestito prodotto principalmente con legno di conifera europeo che soddisfa i requisiti di protezione antincendio pi ele ati per gli interni.
Il rivestimento antincendio trasparente per una maggiore resistenza alla fiamma soddisfa la rigorosa classificazione -s1, d0, E 13 01-1.
Adatto per uffici, strutture pubbliche, fi ere, hotel o edifici a pi piani.
u essere tagliato in modo netto e lavorato rapidamente. isponibile in formati di 000 2 00 mm e spessori compresi tra 10 e 2 mm.
truciolari Eurodekor Flammex ritardanti di fi amma E1E0 T CA 2, i laminati lamme ritardanti di fi amma, i laminati compatti lamme ritardanti di fi amma ed Eurodekor Flammex ritardanti di fi amma su E1E0 T CA T
La gamma di prodotti Flammex soddisfa i requisiti della norma europea E 13 01-1 ed utilizzata per applicazioni nell arredamento e nella progettazione di interni, con requisiti sempre pi severi in materia di comportamento al fuoco nelle istituzioni pubbliche. promotori immobiliari e gli architetti benefi ciano di una sicurezza testata con un ampia gamma di decori e prodotti.
Flammex Flame Retardant, Compact Laminates Flammex Flame Retardant and Eurodekor Flammex Flame Retardant Faced MDF E1E05 TSCA ST.
The Flammex product range fulfils the requirements of the European standard EN 135011 and is used for applications in furniture and interior design with increased requirements for fire behaviour in public institutions. Property developers and architects benefit from tested safety with a wide range of decors and products.
ABOUT EGGER
The family business, founded in 1961, is a leading international wood-based material manufacturer with about 12,000 staff and 22 production plants worldwide. EGGER is a full-range supplier for furniture and interior design, wood construction, and woodbased flooring, making it a reliable partner for the furniture industry, wood and flooring distributors, DI stores and DI markets. In the 2024/2025 financial year, the EGGER Group generated a turnover of EUR 4.13 billion.
Sustainable management takes centre stage at EGGER. The family business takes its responsibility for climate protection seriously and is committed to the ambitious Net ero target by 2050. 65 of the wood used in EGGER wood-based materials already comes from recycling or sawmill by-products. At the end of their long service life, EGGER products are in turn largely recyclable and can be re-introduced into the cycle. EGGER is also constantly working towards its objective to create more from the valuable resource wood and thus enable sustainable living and working.
FACT BOX
• Coated OSB mainly made from European softwood that meets the increased fire protection requirements for interior design.
• The transparent fire protection coating for increased flame retardant fulfils the strict EU classification B-s1, d0.
• Suitable for office buildings, public facilities, trade fairs, hotels or multi-storey buildings.
• Can be cut cleanly and processed quickly.
• Available in formats of 5000 x 2500 mm and thicknesses between 10 and 25 mm.
Fabio Spera
Fabio Spera è consulente nell’ambito della progettazione antincendio dal 1998, iscritto negli elenchi del Ministero dell’Interno, ha collaborato a progetti di adeguamento di centri commerciali, alberghi, case di cura e soprattutto all’adeguamento delle strutture sportive del CONI al Foro Italico di Roma e dei Musei Capitolini. La sua attività professionale per conto di strutture pubbliche e private non si è mai interrotta e prosegue ancora oggi, accompagnata negli ultimi anni da docenze per la formazione di quadri RPP, centri di avviamento al lavoro e interventi al Master internazionale di II livello sul Restauro architettonico e cultura del patrimonio. Negli ultimi anni si è dedicato alla sperimentazione e ricerca nel settore della prefabbricazione leggera di sistemi costruttivi legno con legno, ottenendo a fne 2021 l’attestato di brevetto per invenzione industriale per un “Sistema costruttivo a pannelli intelaiati per la realizzazione di edifci e altre applicazioni in campo strutturale” (domanda n. 102017000011435 depositata il 15/02/2017).
APERTA LA CANDIDATURA ONLINE
La quarta edizione del premio dedicato all'architettura in legno è stata presentata nella suggestiva cornice veneziana di Palazzo Cavanis: al via le candidature per il futuro dell'edilizia sostenibile Wood Architecture Prize by Klimahouse 2026.
Nell'immagine sotto, un momento della conferenza del 17 settembre a Venezia; nella pagina accanto, il dibattito fra i tre architetti, da sinistra a destra: Federico Zarattini, Roland Baldi e Georg Klotzner.
limahouse, fiera internazionale per l edilizia responsabile e l efficienza energetica, annuncia l’apertura ufficiale delle candidature per il Wood Architecture Prize 2026, il primo e unico premio nazionale istituito da Fiera Bolzano – promosso con il patrocinio e il contributo scientifico dell ni ersit ua di enezia e del olitecnico di Torino, in collaborazione con E C talia interamente dedicato all’architettura in legno.
iunto alla sua quarta edizione, a conferma del crescente interesse della comunità professionale, il premio si rivolge
ad architetti, ingegneri civili, ambientali e paesaggistici, imprese, startup, pubbliche amministrazioni, committenti e ricercatori che promuo ono l’uso irtuoso e inno ati o del legno nella progettazione.
ato con l’obietti o di supportare la sperimentazione dell’uso del legno nell’architettura contemporanea, il ood Architecture Prize by Klimahouse si inserisce perfettamente nel più ampio dibattito europeo che ha individuato nel legno una chiave strategica per la transizione erso un edilizia circolare, capace di ri-
Le candidature per i progetti realizzati sul territorio nazionale a partire dal 2022, sono aperte fino al no embre 2025 esclusi amente online, tramite il sito ufficiale. I vincitori verranno proclamati durante la prossima edizione di Klimahouse 2026, in programma a Bolzano dal 28 al 31 gennaio.
L’EVENTO DI LANCIO A VENEZIA
L’apertura delle candidature è stata presentata lo scorso 17 settembre, a Venezia presso Palazzo Cavanis, nel contesto della Biennale di Architettura. L’evento ha coinciso strategicamente con la mostra “Alps. Architecture. South Tyrol” curata da Kunst Meran
Ad aprire l’evento è stato Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano, che ha sottolineato come il premio abbia saputo in pochi anni affermarsi quale riconoscimento prestigioso e ambito, capace di valorizzare l’uso del legno e di proporre nuovi modelli per il settore delle costruzioni. Come lui stesso ha sottolineato «I l Wood Architecture Prize costituisce per noi un investimento culturale di rilievo. Siamo stati idealisti all’inizio, e oggi vediamo i frutti degli anni passati perché il progetto è stato accolto con gioia da parte ei professionisti el settore fino a diventare un punto di riferimento per coloro che, come noi, credono fermamente che questo sia il futuro. In un periodo in cui la sostenibilità non rappresenta il fulcro del dibattito pubblico, siamo ancora convinti che questa sia la strada giusta da percorrere».
A seguire, si è svolto il “Duello di Architettura – L’Architettura tra passato, presente e futuro”, un momento di confronto intergenerazionale sul ruolo sempre mutevole della progettazione architettonica. Il dibattito tra Roland Baldi – fondatore
dello Studio Roland Baldi Architects di Bolzano e vincitore del Wood Architecture Prize 2023 con la Scuola materna di Sluderno – e Federico Zarattini – fondatore e socio dello Studio Zarcola di Milano, vincitore del Wood Architecture Prize 2025 con Casa Larun è stato moderato da Georg Klotzner, fondatore e socio dello Studio Höller & Klotzner Architekten di Merano e Presidente di Kunst Meran/ Arte Merano.
Gli architetti hanno dialogato sull’evoluzione del pensiero progettuale, condividendo esperienze e visioni legate al futuro dell’architettura.
L’evento è stato ospitato da Arte Merano/Kunst Meran.
Per inviare la propria candidatura online, è necessario collegarsi al sito internet ufficiale: .fieramesse.com it limahouse can i atura oo architecture-prize.
THE ONLINE APPLICATIONS HAVE BEEN OPENED
Klimahouse, the international trade fair for responsible construction and energy efficiency, announces the official opening of applications for the ood Architecture Prize 2026, the first and only national award established by Fiera Bolzano –promoted with the patronage and scientific contribution of the IUA University of enice and the Polytechnic University of Turin, in collaboration with PEFC Italy –entirely dedicated to wood architecture.
Now in its fourth edition, confirming the growing interest of the professional community, the award is aimed at architects, civil, environmental, and landscape engineers, companies, startups, public administrations, clients, and researchers who promote the virtuous and innovative use of wood in design.
Created with the aim of supporting experimentation with the use of wood in contemporary architecture, the ood Architecture Prize by Klimahouse fits perfectly into the broader European debate that has identified wood as a strategic key to the transition to circular construction, capable of responding concretely to the global climate emergency.
Applications for projects completed in Italy from 2022 onwards are open until November 1 , 2025, exclusively online via the official website. To submit your application online, please visit the official website: www.fieramesse.com/it/ klimahouse/candidatura-wood-architecture-prize.
di eatrice uidi
.restructura.com
A E, E E A E E EC E
L’edizione 37a della fiera professionale dedicata al mondo delle ristrutturazioni torna all’ A ingotto iere di Torino dal 13 al 1 no embre con focus su intelligenza artificiale, ambiente urbano e restauro. a manifestazione di enta piattaforma strategica per promuo ere una isione inno ati a dell’inter ento sul patrimonio edilizio. umerose conferme e nuo e adesioni da tutta talia per la parte espositi a del salone, con importanti no it come la e- tone Area e la presenza di una regione ospite: il riuli enezia iulia. itornano, con incontri su scala nazionale, A T e A AC . e iliera egno con A CA e abitech gli enti di riferimento per la con egnistica specializzata nel settore del legno.
estructura 202 : un hub per disegnare il futuro dell’edilizia tra inno azione, rigenerazione e recupero. a gio ed 13 a sabato 1 no embre torna Restructura 2025, unico appuntamento nazionale interamente dedicato al tema degli interventi sull'esistente. ’e ento, dedicato ai professionisti dell’edilizia, organizzato da GL events Italia all’OVAL Lingotto Fiere di Torino. a 3 a edizione supera la scala del singolo edificio per estendersi alla dimensione urbana, e mette al centro del dibattito il recupero e la riqualificazione del patrimonio esistente come scelta culturale responsabile, oltrech necessit tecnica. na prospetti a che ede in primo piano la
rigenerazione sostenibile, intesa come processo capace di alorizzare il costruito riducendo consumo di suolo, impatto ambientale ed energia. n questo contesto, la qualità degli interventi dienta cruciale: in termini progettuali ed esecuti i, ma anche in ottica di durabilit , integrazione con il contesto urbano, benessere abitati o e inno azione. « Con Restructura 2025 vogliamo rafforzare il ruolo della manifestazione come piattaforma i riferimento per la filiera dell’edilizia dichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia – , in un momento in cui il settore è chiamato a rispon ere a sfi e sempre più complesse. Il nostro obiettivo è of-
frire un luogo di confronto concreto e ualificato. er uesto a iamo coinvolto partner prestigiosi, ampliato gli spazi espositivi e progettato nuovi contenuti che renderanno questa edizione ancora più ricca e utile per tutti gli operatori ella filiera . l salone si distingue per l’ampio coinvolgimento dell'intero comparto e si preannuncia appuntamento chia e per alorizzare competenze, promuoere l’inno azione e consolidare il legame tra il territorio e i suoi attori, generando reti irtuose e nuo e opportunit . estructura riunisce infatti aziende, costruttori, artigiani, professionisti, tecnici, progettisti, amministratori di condominio, mondo accademico e della ricerca, a partire da Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino, associazioni datoriali del territorio quali CNA , Confartigianato e Casartigiani. li spazi dell Alveare ospitano gli e enti degli rdini professionali di Ingegneri, Architetti, Geologi, Periti Industriali e del Collegio dei Geometri, dando ita a un progetto unico nel panorama italiano, in cui le professioni tecniche collaborano come un unica comunit per tro are risposte concrete alle trasformazioni in corso.
CONFERME, NOVITÀ E NUOVE
ADESIONI DA TUTTA ITALIA
A quattro mesi dall’apertura di Restructura 2025 luglio 202 , .d. . , da tutta talia sono gi arri ate numerose conferme di partecipazione da parte di espositori storici, affiancate da nuove adesioni che testimoniano la solidità e l’autorevolezza crescente della manifestazione a li ello nazionale. Per la prima volta presente una regione ospite, il riuli- enezia iulia, come testimone di un modello di integrazione fra tradizione costrutti a, qualit del restauro e propensione all’inno azione sostenibile. Tra le principali novità spicca, inoltre, la nascita della Re-Stone Area, realizzata in collaborazione con IS.I.M., stituto nternazionale del armo di Confindustria Marmo, uno spazio de -
dicato alla filiera della pietra naturale: un materiale chia e nel recupero, nella rigenerazione, riqualificazione e sostenibilit del patrimonio edilizio italiano. ’ talia infatti leader mondiale per qualit , ariet e design della pietra, con una tradizione millenaria riconosciuta a li ello internazionale. a e- tone Area coin olger in particolare le tre regioni del nord o est: Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, con l’obietti o di alorizzare un comparto di assoluta eccellenza. Alcuni e enti inoltre approfondiranno temi come End of aste e circolarit dell’edilizia di pietra. La grande attenzione alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica, emerge dalla partnership con l’Agenzia CasaClima, presente con il format CasaClima Village: uno spazio di dialogo e confronto sui temi dell’efficienza energetica, delle tecnologie emergenti e dell’edilizia consape ole. Tra le aziende partecipanti, spiccano
RESTRUCTURA IN CIFRE
20.000 metri quadrati di superficie espositi a ltre 15.000 operatori del settore accreditati i di 200 aziende espositrici ltre 100 appuntamenti tra con egni, orkshop e momenti di formazione
4 sale per incontri e convegni
3 giorni di eventi, dibattiti, laboratori formativi
DA RICORDARE
Location: Oval – Lingotto Fiere, Torino Date: 13-15 novembre 2025
Orari di apertura: 09:00 – 19:00 Doppio l’accesso per facilitare i isitatori che arri ano dalla stazione ferroviaria Torino Lingotto e dalla fermata della Metropolitana Italia 61 ingresso al ud , per chi arri a in auto consigliato l’ingresso al ord, do e disponibile il parcheggio ingresso gratuito pre io accredito per operatori professionali, studenti uniersitari e delle scuole superiori a partire dalla quinta classe. ar possibile registrarsi su .restructura.com a partire da settembre.
EXRG Tre iso e S&P Italia arese per gli impianti di entilazione, Hella Italia olzano per le schermature solari, e per la prima olta Essepi, produttore trentino di serramenti, - am e pannelli lamellari di legno. ebutta inoltre AVE rescia , nome di riferimento nel settore degli impianti domotici e delle soluzioni per la smart home. l comparto espositivo si conferma estremamente dinamico, in particolare nei settori che rappresentano l’inno azione del costruire: nel segmento software e rilievo digitale, tornano protagonisti nomi di spicco come CDM Dolmen Torino , Leica Geosystems odi e Microgeo irenze il settore delle case in legno vede la riconferma di Rubner Haus e Wolf System olzano , a cui si aggiunge la new entry Domus Trentina Torino in crescita anche l’interesse per i materiali naturali, con il ritorno di realt consolidate come Fassa Tre iso , MTM Costruzioni Torino e Nordtex olzano .
i rilie o, tra le realt istituzionali, la presenza di Confrestauro, fondata nel 2023 per rappresentare e promuo ere il comparto del restauro e della conser azione del patrimonio storico e artistico italiano, con oltre 130 soci e 30 aziende associate. ’associazione ha scelto estructura come cornice ideale per presentare le proprie nuo e iniziati-
e su temi di forte attualit , come il recupero edilizio, il restauro architettonico e la alorizzazione integrata dei contesti culturali.
All’e ento inaugurale, dedicato all’intelligenza artificiale, pre ista la partecipazione del Competence ndustr anufacturing .0 CIM4.0 – uno degli otto centri di competenza nazionali a ele ata specializzazione, riconosciuto come polo d’eccellenza nell’ambito della trasformazione tecnologica delle imprese. uo e collaborazioni sono state attiate anche con il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, che porter in fiera un e ento dedicato a smart cit e Comunit Energetiche inno abili, e con Archeoimprese, associazione di categoria che rappresenta le imprese, le associazioni, gli studi operanti nella fi liera dell’archeologia.
i rinno a la partecipazione di ANCE Associazione azionale Costruttori Edili , ANAB Associazione azionale Architettura ioecologica , e ANIT Associazione nazionale per l isolamento termico e acustico . Confermate anche la presenza di un’area colletti a delle aziende associate API Torino e la collaborazione con Assodimi/Assonolo, mentre Assoposa ha in programma un orkshop dedicato ai ri estimenti ceramici.
Appuntamenti di li ello nazionale sono pre isti anche da parte di ANACI Associazione azionale Amministratori Condominiali e mmobiliari e ANAPI Associazione azionale Amministratori rofessionisti di mmobili .
Tra gli incontri di rilie o, inoltre, l’approfondimento sul ruolo dei materiali nel recupero edilizio, che ede la presenza di GQL , Filiera Legno con ARCA e Habitech
FONDI REGIONALI A SOSTEGNO
DELLE IMPRESE ARTIGIANE PIEMONTESI PER LA PARTECIPAZIONE A RESTRUCTURA 2025 E ALTRE FIERE n’importante opportunit per le imprese artigiane piemontesi che intendono partecipare a manifestazioni fieristiche nel 202 arri a dalla iunta regionale del iemonte. Grazie a uno stanziamento di 3 0.000 euro, da luglio stato riatti ato lo sportello gestito da nioncamere iemonte per l’accoglimento delle domande di contributi a fondo perduto destinati a coprire parte delle spese per gli spazi espositi i l bando si ri olge alle imprese con sede operati a atti a in iemonte e pre ede contributi da 2.000 a .000 euro netti A per la partecipazione a fiere nazionali o internazionali, tra cui Restructura 2025 e imprese interessate possono tro are tutte le informazioni sul sito di egione iemonte.
IL PROGRAMMA
DI RESTRUCTURA 2025
l programma dell edizione 202 si presenta con una formula rinno ata, con un’impostazione erticale che pre ede un tema guida per ciascuna delle 3 giornate.
Innovazione, rigenerazione urbana e restauro sono i macro-argomento attorno ai quali ruotano gli e enti e gli approfondimenti proposti sul palco principale, il Restructura Stage, tutti pensati per offrire contenuti mirati a stimolare il confronto tra gli operatori del settore.
13 novembre – Innovazione a giornata inaugurale dedicata all’inno azione e si apre con un focus sull’ ntelligenza Artificiale e sui suoi impatti gi isibili e futuri: un e ento di apertura dal taglio pratico per esplorare scenari concreti e opportunit applicati e delle nuo e tecnologie. A seguire pre isto un appuntamento sull’integrazione tra la digitalizzazione e le esigenze della transizione ecologica del costruito. omotica e impiantistica anno nella direzione di un approccio olistico al benessere umano che passa attra erso la progettazione: un’e oluzione in linea con la Direttiva Europea Case Green, che sta ponendo al centro dell’attenzione l’aspetto dell’intelligenza degli edifici stessi.
14 novembre – Rigenerazione urbana l secondo giorno dedicato alla rigenerazione su scala urbana, con focus sull’impatto dello s iluppo edilizio sul territorio. rotagonista l’argomento critico della riqualificazione energetica dei condomini nell’ottica della direttia europea E : una rifl essione sulla necessit di creare un ecosistema di supporto fatto di informazioni chiare, finanziamenti adeguati e operatori qualificati per sostenere le migliaia di decisioni indi iduali necessarie. pazio anche al networking tra professionisti e imprese grazie a un format inno ati o pensato per rafforzare la fi liera e fa orire nuo e connessioni tra gli stakeholder.
15 novembre
Ristrutturazione e restauro a giornata conclusi a incentrata sulla riqualificazione del costruito, con una ta ola rotonda sul tema ancora poco esplorato della subtraction, la rimozione mirata di elementi o olumi per recuperare l’essenza originaria di un edificio o di un luogo. egue un approfondimento sull’argomento opposto: l’ampliamento consape ole nel recupero edilizio attra erso l’uso di materiali come legno e acciaio o sistemi modulari per un’edilizia e oluta e sostenibile.
A T C AT E
INNOVATION, REGENERATION, AND RESTORATION
The 37th edition of the trade fair dedicated to the world of renovation returns to the O AL Lingotto Fiere in Turin from November 13 to 15, focusing on artificial intelligence, the urban environment, and restoration. The event has become a strategic platform for promoting an innovative vision of building heritage restoration. Numerous confirmations and new participants from all over Italy for the exhibition part of the fair, with important new features such as the ReStone Area and the presence of a guest region: Friuli Venezia Giulia. ANIT and ANACI are back with national meetings.
Restructura 2025: a hub for designing the future of construction through innovation, regeneration, and restoration. From Thursday 13 to Saturday 15 November, Restructura 2025 returns, the only national event entirely dedicated to the theme of interventions on existing buildings. Gàbor Ganczer, CEO of GL events Italia , aims to strengthen the event's role as a reference platform for the construction industry at a time when the sector is called upon to respond to increasingly complex challenges.
Four months before the opening of Restructura 2025, numerous confirmations of participation have already arrived from all over Italy from long-standing exhibitors, alongside new participants, testifying to the solidity and growing authority of the event at national level. The International Marble Institute of Confindustria Marmo , a space dedicated to the natural stone supply chain: a key material in the restoration, regeneration, redevelopment, and sustainability of Italy's building heritage.
The exhibition sector remains extremely dynamic, particularly in areas representing innovation in construction:
• in the software and digital surveying segment, leading names such as CDM Dolmen (Turin), Leica Geosystems (Lodi), and Microgeo (Florence) return as protagonists;
• in the wooden house sector, Rubner Haus and Wolf System (Bolzano) are back, joined by new entry Domus Trentina (Turin);
• interest in natural materials is also growing, with the return of established companies such as Fassa (Treviso), MTM Costruzioni (Turin), and Nordtex (Bolzano). Among the institutional entities, the presence of Confrestauro, founded in 2023 to represent and promote the restoration and conservation of Italy's historical and artistic heritage, with over 130 members and 30 associated companies, is noteworthy. New collaborations have also been established with the National Council of Industrial Experts , which will bring an event dedicated to smart cities and Renewable Energy Communities to the fair, and with Archeoimprese , a trade association representing companies, associations, and firms operating in the archaeology sector. Among the important meetings, there will also be an in-depth discussion on the role of materials in building restoration, with the participation of GQL , Filiera Legno with ARCA , and Habitech Regional funds have been allocated to support Piémontese craft businesses participating in Restructura 2025 and other trade fairs: an important opportunity for Piémontese craft businesses wishing to participate in trade fairs in 2025 has been provided by the Regional Council of Piémont. Innovation, urban regeneration, and restoration are the macro-topics around which the events and in-depth discussions proposed on the main stage, the Restructura Stage, revolve, all designed to offer content aimed at stimulating discussion among operators in the sector. The opening day is dedicated to innovation and begins with a focus on Artificial Intelligence and its already visible and future impacts: a practical opening event to explore concrete scenarios and application opportunities for new technologies. The second day is dedicated to urban regeneration, with a focus on the impact of building development on the territory. The critical issue of energy upgrading of apartment buildings in the context of the European EPBD directive will take center stage. Finally, on November 15, the theme of renovation and restoration will take center stage. The final day will focus on the redevelopment of buildings, with a round table discussion on the still little-explored theme of subtraction, the targeted removal of elements or volumes to recover the original essence of a building or place. This will be followed by an in-depth discussion of the opposite topic: conscious expansion in building renovation through the use of materials such as wood and steel or modular systems for advanced and sustainable construction.
INDEX
SETTEMBRE 2025
STRUTTURALEGNO ▼ COLLE E ADESIVI▼
COLLANTI CONCORDE S.R.L. COLLE SPECIALI
PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI
Via Schiaparelli, 12 – Zona Industriale 31029 Vittorio Veneto (Treviso) , Italy
Collanti Concorde produce l’adesivo poliuretanico “XILOBOND T” certificato secondo la norma EN 15425 e con “Attestato di Conformità” dell’MPA di Stoccarda del 13.02.2015. Lo XILOBOND T è idoneo per produzione di legno lamellare per prodotti quali KVH, bilama, trilama e per pannellature portanti strutturali tipo XLAM; per strutture lignee in bioedilizia, costruzione edifici prefabbricati, case clima; per l’incollaggio di specie legnose termotrattate (tipo THERMOWOOD). Collanti Concorde produce altresì una vasta gamma di colle poliuretaniche, viniliche, ureiche, polimeri innovativi, hot-melt e hot-melt PUR.
EDILIZIA▼
Valle d’Anterselva 1 39030 Rasun-Anterselva (Bolzano) tel +39/0474 496128 r.a. - fax +39/0474 496192 info@holzhof-prugger.com www.holzhof-prugger.com
Legname per edilizia e imballaggio. Travi lamellari. Produzione listelli e morali abete.
di BRUGNARA & CHISTÈ s.r.l.
Centro taglio tetti e case in legno - Vendita legname 38015 LAVIS (Trento) - Via Stazione F.S., 4 tel +39/0461 246408 info@fal.tn.it - www.fal.tn.it
Punto di riferimento per la vendita di legname all'ingrosso e al dettaglio - Nuovo Centro Taglio Hundegger K2-Industry 5 ASSI - Linea di finitura travi automatizzata - Levigatrice e impregnatrice travi - Ampio Magazzino e XLAM in pronta consegna - Materiale per edilizia - 3 centri taglioProgettazione e Consulenza - Trasporto in cantiere.
Compagnia Del Legno s.p.a.
Viale della Vittoria, 245 - 31029 Vittorio Veneto (TV) tel +39/0438 940433 cdl.info@cdlegno.com - www.cdlegno.com
Una realtà nata tra i faggi del bosco del Cansiglio che si è innamorata del profumo, delle venature e dei nodi del legno: COMPAGNIA DEL LEGNO si caratterizza sul territorio come agenzia d’importazione legname proveniente da varie parti del mondo. È possibile trovare il legno più adatto al settore di applicazione: segati di conifera europei, segati nord e sud americani, lamellari per serramenti, pannelli multistrato, mdf, nonchè LVL e pavimenti prefiniti.
legnami
Di Nunzio Legnami s.r.l.
Timber Agency
C.so Svizzera 185 - Int. 003 - P. 2 - Sc. D 10149 TORINO
Rappresentanze: segati resinosi e di latifoglie • travi lamellari • KVH - BILAMA • pannelli per casseforme • perline • tronchi • Travi U.T • compensati • X-LAM • elementi per pallets • pellet.
Imola Legno s.p.a. Socio Unico Sede legale e stabilimento:
Via Don Luigi Sturzo 10 - 40026 IMOLA (BO) tel +39/0542 630411 - fax +39/0542 640418 Deposito di Molfetta:
Via dell’Arte Bianca 4 - 70056 MOLFETTA (BA) tel +39/080 3385825 - fax +39/080 3385826 info@imolalegno.com - www.imolalegno.com
IMPIANTI DI ESSICCAZIONE E VAPORIZZAZIONE Da 40 anni al vostro servizio
Via G. Marconi 30 - 31010 Maser (Treviso) tel +39/0423 923170 - fax +39/0423 546170 mart.legno@libero.it - www.martignagolegno.it Latifoglie europee ed americane. Legnami Esotici. Resinosi. Tronchi e boules. Lamellari per serramenti.
Via 4 Novembre 71
38030 Roverè della Luna (Trento) tel +39/0461 658553 - fax +39/0461 658548 info@segnalegnami.it - segnalegnami@mailboxpec.it www.segnalegnami.it
Segheria, travi Uso Trieste, travi Uso Fiume, travi Spigolati e Torniti in Abete, Larice e Rovere, LamellariPiallatura e spazzolatura travi e tavolatoProgettazione e taglio strutture in legno - ESSICCAZIONE TECNICA DELLE TRAVI.
Abies Engineering s.r.l.
Piazza Aldo Moro, 16 - 35030 Rubano (Padova) tel. +39/049 8979095 - fax +39/049 8984196 info@abieseng.com - www.abieseng.com Il primo software italiano interamente dedicato al calcolo e alla verifica di strutture in legno.
software
hsbITALIA di Pallaver geom. Andrea
Via San Giovanni Nepomuceno, 5 - 38121 Trento tel. +39/0461 983044 - fax +39/0461 1631078 www.hsbcad.it - www.hsblabs.com
Software su base Autocad per progettazione 3D di costruzioni in legno e comando centri taglio CNC.
Cadwork Italia s.r.l.
Via Budapest, 4 - 65010 Pescara tel. +39/085 9096910 admin@cadwork-04.ch https://it.04.cadwork.com
Soluzioni software per l’edilizia, la falegnameria e l’arredamento.
CONCRETE s.r.l.
Via della Pieve, 19 - 35121 Padova tel. +39/049 8754720 - mob. +39/3357556114 commerciale@concrete.it - www.concrete.it
Sismicad Legno
Il software semplice e completo per il calcolo sismico di strutture in legno con le norme italiane. Gestisce pareti in legno X-LAM, Platform-Frame nonché con altre tecnologie e pannelli dotati anche di fogli di controvento in OSB, gessofibra etc. Prevede collegamenti tipo Holddown e particolari condizioni di vincolo non-lineari. Tratta anche verifiche di colonne, travi, arcarecci e delle loro giunzioni con piastre in acciaio o alluminio e viti, chiodi o bulloni. Tutte le verifiche prevedono relazioni tecniche e disegni.
Il software per i moderni professionisti del calcolo strutturale proposto da chi tratta questi strumenti da venticinque anni.
HOLZMATIC Engineering s.r.l. Zona Artigianale Rasun, 19 39030 RASUN/ANTERSELVA (Bolzano) tel +39/0474 496552 • fax +39/0474 498358 holzmatic@rolmail.net - www.holzmatic.it
Già da molti anni, l'azienda Hundegger è leader di mercato nel settore dei centri di taglio CNC con una quota di mercato che supera il 90 percento. Le macchine universali e flessibili vengono utilizzate per tutte le parti in legno di carpenteria, lavorazioni, costruzioni con telai in legno, costruzioni a tronchi d'albero, costruzioni prefabbricate, fino alla produzione di attrezzi per parco giochi. Innovativa - competente - orientata al cliente. Per mezzo della loro struttura modulare, le macchine CNC possono essere adattate rapidamente e perfettamente alle specifiche richieste del cliente. L'alta precisione e qualità degli impianti completamente automatici incrementano il rendimento e la competitività di un'azienda di carpenteria in legnodalle piccole alle grandi imprese.
tecnologie
PRIBO s.r.l.
Via Galizia, 12 38087 SELLA GIUDICARIE (Trento) tel +39/0465 901945 - fax +39/0465 901959 info@pribo.it - www.pribo.it
Progettazione e fornitura macchine e impianti per la lavorazione del legno.
Scortecciatrici - Decatastatori - Accatastatori. Tecnologie per segheria – Piallatrici per legno rotondo – Vasche per immersione per pacchi/tavole – Rusticatrici – Macchine per la produzione di truciolo per lettiere di animali – Macinatori per scarti –Canali vibranti – Tavoli di montaggio per pareti in legno.
ADLER Italia s.r.l.
Via per Marco, 12/D 38068 Rovereto (Trento) telefono +39/0464 425308 - fax +39/0464 480957 info@adler-italia.it - www.adler-italia.it
Con circa 730 dipendenti, ADLER è il principale produttore austriaco di vernici, pitture e prodotti per la conservazione del legno. Fondata nel 1934 da Johann Berghofer, l'azienda familiare è oggi gestita da Andrea Berghofer, la terza generazione della famiglia Berghofer. Dallo stabilimento di Schwaz escono ogni anno circa 21.000 tonnellate di vernici che vengono spedite a clienti in oltre 30 Paesi del mondo. ADLER ha società di vendita in Germania, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Svizzera, Repubblica Ceca e Slovacchia; l'unico sito produttivo è la fabbrica di vernici ADLER-Werk a Schwaz / Tirolo (A). ADLER è stata una delle prime aziende del suo settore a raggiungere una produzione climaticamente neutrale dal 2018. ADLER ha ridotto al minimo la propria impronta ecologica attraverso una serie di misure. ADLER compensa le emissioni residue inevitabili attraverso certificati di protezione del clima riconosciuti e contribuisce così al finanziamento di nuovi progetti di protezione del clima.
Innovativo connetore a secco per solai misti legno - calcestruzzo e legno-FRC
VELOCE
Sempre aggiornato, semplice, intuitivo e con ampie possibilità di variazione dei materiali.