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AIDO Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule
Andare oltre un “sì” di Leonio Callioni L’appello dell’Associazione Italiana Donatori di Organi per passare dall’adesione alla partecipazione
1 milione e 400 mila soci iscritti L’atteggiamento iniziale degli iscritti si era però fin da subito caratterizzato in una duplice modalità: da una parte coloro che si limitavano ad assicurare all’universo sanitario la propria disponibilità 6 VITA
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a donare qualora se ne presentassero le circostanze; dall’altra nuovi iscritti si sono messi al servizio dell’Associazione, nelle sue radicate articolazioni nazionale, regionale, provinciale e comunale, dando vita alla struttura dirigenziale dell’AIDO. Questo, con l’andare degli anni ha da una parte rappresentato una potenziale disponibilità “a priori”, fatta di solidarietà pura e sincera, ma senza un diretto coinvolgimento nell’attività di costruzione di una cultura sociale sempre più evoluta. Arrivati alle altissime quote di iscritti quali quelle toccate da AIDO negli ultimi anni, questa duplice modalità di appartenenza presenta però delle criticità. Di fronte agli oltre 1 milione e 400 mila soci iscritti ad AIDO, infatti, i soci attivi con ruoli di responsa-
bilità e con un servizio effettivo ai fini dell’Associazione sono poco più di 10 mila. Una percentuale troppo bassa di fronte alla massa di persone disponibili al dono.
Un progetto di solidarietà Emerge con sempre maggiore chiarezza che lo status di socio AIDO deve essere qualcosa di più di un semplice “sì” espresso magari decenni prima. Sia chiaro: que-
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Nata ormai quasi 50 anni fa per diffondere la cultura della donazione attraverso una espressione di volontà affidata ad un atto olografo (un modulo cartaceo valido quale indicazione di una scelta fatta in vita) AIDO ha rappresentato nel corso dei decenni il punto di riferimento socioculturale della comunità civile desiderosa di contribuire alla lotta alla sofferenza di chi attende, in lista d’attesa, la chiamata per il trapianto che salvi la vita.
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