Vita e Salute - Novembre 2024

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PRODOTTI

A BASE DI TALCO

La verità sul rischio cancerogeno

Sarebbe meglio essere vegetariani, ma già consumare molto meno cibo animale è un aiuto alla nostra salute e all’ambiente Ecco come

Mang iare sano è una (bella) scopert a

Pe r a c q u i s t a r e i l l i b r o r i v o l g e r s i a l l ’ a g e n t e d i z o n a

s e g n a l a t o a p 4 6 n e l l a l i s t a d e i n o s t r i r a p p r e s e n t a n t i ,

o p p u r e c o m p i l a i l c o u p o n e s p e d i s c i l o :

p e r p o s t a a :

E d i z i o n i A D V , Vi a E G W h i t e 8

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v i a m a i l a : u f f i c i o c l i e n t i @ e d i z i o n i a d v i t

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P r e z z o : € 2 5 , 0 0 + c o n t r i b u t o s p e s e s p e d i z i o n e : € 9 , 0 0 s e i n c o n t r a s s e g n o , p a g a m e n t o a l l a c o n s e g n a

o p p u r e € 6 , 5 0 c o n p a g a m e n t o a n t i c i p a t o t r a m i t e

b o n i f i c o M P S I B A N : IT47 E

o v e r s a m e n t o n ° c

N OVITÀ DAL LA R I C E RCA

Diet a acido-base, ruolo degli ormoni e dello stress: le basi scientifiche della diet a più salut are

CO N OSC E R E L’I N D I C E G L I C E M I CO

Perché l’indice glicemico è più import ante delle calorie

AL I M E NTI E D E M OZ I O N I

In che modo il cibo può influenzare l’umore e le nostre emozioni

Novembre 2024

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IN PRIMO PIANO

PSICOLOGIA

4 GHOSTING. QUANDO LUI O LEI

NON SI FA PIÙ VEDERE di Paola Emilia Cicerone

COSMESI

10 TALCO. LA VERITÀ SUL RISCHIO CANCEROGENO

di Lucia Cuffaro

STILI DI VITA

COSMESI GREEN

16 OLIO EVO. UNA ROUTINE DI BELLEZZA PER RISULTATI SORPRENDENTI

di Maria Elena Frosini

MEDICINA PRATICA

30 MUOVITI, MA NON TROPPO di Gabriele Buracchi

DOSSIER

CONSUMI & AMBIENTE

20 CARNE. CI VUOLE UNA (MEZZA) RIVOLUZIONE

a cura di Massimo Ilari

Se mangiare carne non è “naturale”

SeEnnio Battista 4

avete letto il saggio Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche della psicologa americana Melanie Joy, avrete conosciuto la parola “carnismo” Con quest’espressione l’autrice dimostra, grazie a un ’analisi approfondita della nostra cultura alimentare, come un sistema di credenze fondato sul consumo di carne sia ben radicato nella nostra tradizione a tal punto da considerare mangiare carne come “normale” e “naturale”. Secondo Joy, coloro che mangiano carne in nome di una presunta “libertà di scelta”, in realtà non si rendono conto di comportarsi secondo i principi di un sistema predefinito, che ha stabilito al di là di ogni preferenza personale ciò che “giusto” e ciò che è “sbagliato”. Un’idea che si è tramandata sul principio del “si è sempre fatto così”. Attraverso il processo di naturalizzazione, spiega l’autrice, abbiamo trasformato quello che è stato impropriamente considerato “naturale” anche in “giustificabile”. In poche parole, mangiare carne è “necessario” Una credenza smentita negli ultimi decenni grazie alla ricerca scientifica che ha dimostrato come si può vivere senza carne; anzi, allontanarsi dal consumo di cibo animale in favore di quello vegetale ci preserva da numerose e gravi malattie del nostro tempo E allora ecco la necessità di cambiare questo stato di cose, tutt’altro che scontato, e orientarsi per mille ragioni su scelte più salutari Il nostro dossier a pagina 20 propone una rivoluzione; anche “ mezza ” può andare bene se non si riesce ad andare oltre I risultati saranno comunque sorprendenti

25 I COSTI DI UNA DIETA CON TROPPA CARNE

MEDICINA

ALIMENTAZIONE

34 NELLA VITA CI VUOLE PIÙ ZUCCA di VeS

MEDICINA COMPLEMENTARE

41 ARTICOLAZIONI INFIAMMATE? PROVATE CON LA DIETA MEDITERRANEA

di Paolo Pigozzi

RUBRICHE

8 l’erbario

di Enza Laterza

9 buone eco-azioni quotidiane di Lucia Cuffaro

14 vegetariando di Paolo Pigozzi

28 la grande via di Franco Berrino

29 vita da leggere

37 respira libero di Biagio Tinghino

38 bufale&news di Massimo Ilari

38 autosalute di Ennio Battista

39 mondoapedali di Paolo Pigozzi

40 consultate il medico

44 alcolfree di Ennio Palmesino

46 rivenditori a domicilio delle Edizioni ADV

GHOSTING Quando lui o lei non si fa più vedere

È un fenomeno che interessa le relazioni sentimentali, ma anche il mondo del lavoro. Accade quando una persona scompare senza un vero motivo. I social hanno incrementato questi casi che rivelano la tendenza a disinteressarsi dell’altro. Con ripercussioni serie sull’equilibrio psichico di chi ne è vittima

Ci sono tanti modi per chiudere una relazione Si può discutere, litigare, decidere di rimanere amici; ma può anche succedere di vedersi bloccare online, trovarsi di fronte a un profilo che scompare e messaggi che non vengono più recapitati.

Sempre più spesso si parla di ghosting, il termine inglese che definisce chi scompare come un fantasma. L’espressione è diventata popolare nel 2015, quando è finita così la storia tra Charlize Theron e Sean Penn, ma esisteva già prima, e oggi è sempre più usata. Anche perché la tendenza a chiudere un rapportodi amore ma anche di amicizia o di lavoro - semplicemente interrompendo le comunicazioni è sempre

più diffusa. E anche la ricerca psicologica comincia a occuparsene: “È un argomento di attualità, soprattutto tra chi si occupa di cyber psicologia”, sottolinea Peter Karl Jonason, autore di uno studio realizzato nel 2021 all’università di Padova che associa il profilo di chi mette in atto questi comportamenti con i tratti della cosiddetta “Triade Oscura ” della personalità: psicopatia, machiavellismo e narcisismo “In effetti non è proprio una novità, le persone sono sempre le stesse e da sempre si comportano in modo diverso a seconda della personalità”, precisa il ricercatore, “questo fenomeno esiste dai tempi di Jane Austen, così come sono sempre esistiti i troll e il bullismo”

Comunicazione chiusa a senso unico

Internet però gioca un ruolo importante, perché amplifica i nostri atteggiamenti peggiori: “In rete i comportamenti sbagliati hanno meno conseguenze ” , spiega Jonason. È più facile smettere di rispondere a mail, messaggi e telefonate e bloccare la vittima su Facebook, Instagram e ogni altra piattaforma “La comunicazione viene chiusa su tutti i fronti, ma a senso unico e spesso in maniera non definitiva”, osserva Jonason, “alcuni accantonano strategicamente una relazione in cerca di qualcosa di più interessante, ma senza escludere la possibilità di ricomparire” E le dinamiche delle relazioni in rete, in particolare le app di incontri che offrono una specie di catalogo di potenziali partner tra cui scegliere, incentivano il fenomeno:

“In questo modo si favorisce il disinvestimento emotivo e un comportamento superficiale”, osserva la psicologa Antonella Badini. “Nella vita reale è più difficile evitare completamente una persona, c’è sempre la possibilità di incontrarla” Però oggi i social giocano un ruolo fondamentale nella vita

s i n t e s i s i n t e s i

Anche chi abbandona ha problemi, perché non pensa alle conseguenze che può avere il suo comportamento sugli altri

“ S p a r i re c o m e u n f a n t a s m a ”

✘ Ghosting - dall’inglese “sparire come un fantasma” - è l’abitudine di chiudere una relazione o un‘amicizia bloccando semplicemente l’altro sui social e non dando più notizie ✘ Non è il fenomeno in sé a essere nuovo ma la sua diffusione, favorita dalla rete che rende più facile allargare le proprie conoscenze ma anche allontanare irrimedia-

bilmente qualcuno. Tanto che il fenomeno si sta diffondendo anche nell’ambiente lavorativo ✘ Tra le cause c’è la difficoltà a gestire situazioni complicate o poco gradevolicome avviene quando si rompe una relazione - ma anche una certa superficialità, e soprattutto, in chi conclude così relazioni non solo virtuali, anche

una scarsa capacità di empatia e considerazione per i propri simili ✘ Al di là delle invitabili considerazioni morali, chi si comporta così perde opportunità preziose: anche dalla crisi di una relazione si può imparare qualcosa, se ci si sforza di capire quanto accaduto, e una storia finita può trasformarsi in un’amicizia importante

di relazione, e questi comportamenti sono sempre più diffusi: “In particolare nella fascia di età tra i 18 e i 30, senza particolari differenze di genere ” , prosegue Badini. “Per i più giovani il fenomeno è ormai normalizzato, un comportamento diffuso su cui si può anche scherzare, e può capitare a una stessa persona di ghostare e di essere ghostato”

Il che non vuol dire che non ci siano conseguenze: chi viene abbandonato in questo modo, senza una spiegazione o una possibilità di confronto, si trova di fronte a qualcosa che non comprende, “ non riesce a spiegarsi l’accaduto, spesso si preoccupa o teme che all’altra persona sia successo qualcosa ” , osserva Badini Ovviamente ci sono delle differenze: can- ➥

IN PRIMO PIANO

cellare un contatto solo virtualemagari perché infastiditi da continue sollecitazioni - è diverso da chiudere in questo modo una relazione sviluppata anche nella vita reale: “In questo caso ” , osserva Jonason, “si tratta di un comportamento passivo aggressivo messo in atto da qualcuno che non mostra empatia, non ha un interesse reale per le persone ”

Anche se gli elementi da prendere in considerazione sono diversi, a partire dalla percezione del tempo: quanto deve durare il silenzio perché ci si ritenga abbandonati? Dipende da come si è sviluppata la relazione, “ ma soprattutto dalla personalità e dal modello di attaccamento sviluppato”, spiega il ricercatore, “ci sono persone ansiose che dopo un pomeriggio di silenzio si preoccupano e cominciano insistentemente a chiedere rassicurazioni, mentre chi ha un modello di attaccamento sicuro lascia passare un po ’ di tempo e poi chiede spiegazioni: il problema è che i siti di appuntamenti come Tinder tendono ad attrarre donne ansiose e uomini con una personalità tendente alla psicopatia, un connubio pericoloso”

Sofferenze

in chi è più insicuro

Anche perché chiudere una relazione in questo modo può avere conseguenze, per chi è abbandonato ma non solo. “Chi si trova di fronte alla sparizione di quello - o quellache riteneva un partner, forse non solo potenziale, tende a provare rabbia e sensi di colpa, si chiede cosa abbia fatto di sbagliato”, osserva Badini “Un evento del genere può essere vissuto come un vero e proprio tradimento e provocare una forte sofferenza psichica: una persona insicura e con scarsa autostima può reagire chiudendosi in se stessa e rifiutando nuovi incontri per paura di soffrire”

Ma anche chi abbandona ha problemi, “perché evita di mettersi in gioco senza pensare alle conseguenze che può avere il suo comportamento sugli altri”, prosegue la psicoterapeuta. “Si preoccupa solo di chiudere la relazione evitando disagi e drammi”, ma rinuncia ai vantaggi, in termini di crescita personale e non solo, che possono venire da un chiarimento “Queste persone non pensano agli altri”, sottolinea Jonason, “può trattarsi di individui con una personalità evitante che sono in difficoltà a gestire i conflitti o le conversazioni sgradevoli, oppure

di qualcuno che non riesce a vivere una relazione intima e si allontana quando si rende conto che una conoscenza potrebbe diventare un rapporto più coinvolgente”.

Dopo il colloquio, silenzio

Il problema è che questa pratica non è più riservata alle relazioni sentimentali, ma sì è estesa alle amicizie e anche alle relazioni di lavoro “In effetti, le persone sono un tutt’uno e la loro personalità emerge nelle relazioni personali come

sul lavoro”, sottolinea Guido Stratta, fondatore dell’Accademia della gentilezza e autore con Luca Brambilla di Leadership gentile (ACS editore 2024). “Oggi, sempre più spesso, si trovano persone che hanno difficoltà a costruire un rapporto adulto”. Tanto che in molti casi la sparizione può essere considerata un nuovo modo di gestire le relazioni personali o professionali, “ una modalità agevolata da Internet, che favorisce un senso di non responsabilità”, ricorda Badini “Può succedere anche con amici o conoscenze superficiali”, puntualizza Jonason “Quando si ritiene che non valga la pena di frequentare una persona ci si limita ad allontanarla: le giovani generazioni hanno la tendenza a non impegnarsi e a evitare il disagio psicologico che può nascere dal comunicare una notizia sgradevole”.

Forse non è molto diverso il meccanismo, piuttosto diffuso, che induce a sparire chi chiede di partecipare a un colloquio di lavoro, o spinge l’azienda che tale colloquio ha promosso a non far sapere più niente dei risultati

Uno studio apparso su Indeed, un portale americano per la ricerca

Chiudere una relazione senza una spiegazione può essere vissuto come un vero e proprio tradimento e creare sofferenza

u N A I u T o d A l l A p S I C o T E r A p I A

Lavorare sul dolore sperimentato

Sela sparizione di un potenziale partner e di un amico ha fatto davvero male, può avere senso farsi aiutare E in particolare può essere utile una terapia come l’Act - la sigla si legge come la parola “agire” in inglese ma sta per Acceptance and committment therapy - una forma di psicoterapia cognitivo-comportamentale che aiuta con meditazione e altre tecniche a lavorare sull’accettazione delle situazioni che non si possono cambiare: “In questo modo si può lavorare sulle emozioni dolorose, e arrivare a capire che non si ha colpa di quanto è accaduto”, spiega Badini E nei casi in cui la persona abbandonata rischi di cadere in una forma di ritiro sociale, chiudendosi in se stessa e rifiutando nuovi contatti, “la terapia può proporre strategie per ritrovare la fiducia, cominciando da relazioni sicure, per esempio, frequentando persone già conosciute od organizzando nuovi incontri in situazioni reali, come un corso di formazione o un viaggio”

Internet gioca un ruolo importante perché amplifica i nostri atteggiamenti peggiori

pire cosa è successo ” . E magari sfruttando l’esperienza fatta per occasioni future. “Un comportamento di questo tipo”, spiega il manager, “è l’esatto opposto della gentilezza: sono cortese con il candidato durante il colloquio ma non mi interessa davvero, oppure ho già trovato quello che stavo cercando, quindi non me ne occupo più” Ma a parte il giudizio su chi si comporta così, si tratta di un atteggiamento che si ritorce contro chi lo mette in atto, e lo stesso vale per chi non si presenta a un colloquio senza avvisare, o addirittura sparisce dopo essere convocato per assumere un incarico “Succede spesso di sentire persone che giustificano la propria sgarberia affermando di avere a loro volta subito dei torti”, sottolinea il manager. “Ma credo sia importante recuperare la nostra umanità, evitando di trasformare l’ingratitudine ricevuta in altra ingratitudine, per fretta, egoismo o perché non si presta attenzione agli altri”.

E in fondo dietro al fenomeno del ghosting c’è proprio il non vedere gli altri. “Ma la nostra società è fatta di relazioni”, conclude Stratta, “ e curare le relazioni, prestare attenzione agli altri, fa bene a tutti”

di lavoro, mostra come il 28% dei candidati abbia fatto ghosting non presentandosi al colloquio o addirittura al primo giorno di lavoro. Atteggiamento diffuso e confermato da circa il 76% dei datori di lavoro, che afferma di essersi trovato di fronte alla sparizione di potenziali candidati, anche se spesso è proprio chi mette l’annuncio a non dare seguito ai colloqui o alle richieste di chi si candida per quel posto. “Non dare una risposta dopo un colloquio è la piaga del sistema lavorativo italiano, o meglio latino”, spiega Stratta. “In generale, c’è la tendenza a sparire invece di affrontare i problemi per costruire un rapporto adulto, cercando di ca- ●

Il cibo degli dei per tutti l’erbario

THEOBROMA CACAO Stimola il sistema ner voso e cardiovascolare

CURIOSITÀ

Sembra che i Maya siano stati gli scopritori e i primi coltivatori del cacao Gli europei scoprirono i semi del cacao quando Cristoforo Colombo li ricevette in dono, durante il suo quarto viaggio, presso l’isola di Guanaja Nella civiltà azteca erano considerati un bene di lusso, era una prerogativa di nobili, guerrieri e sacerdoti I semi venivano adoperati anche come moneta Da ciò il primo nome del cacao Amygdala pecuniaria, ovvero “mandorla monetaria”, poi sostituito da Linneo con Theobroma, “cacao o cibo degli dei” I semi arrivano in Europa solo con Hernán Cortés nel 1528 Qui la bevanda ottiene il successo solo con l’aggiunta di zucchero, anice, cannella e vaniglia Nel 1606 si produce anche in Italia, a Firenze e Venezia Oltre che nella fabbricazione del cioccolato viene utilizzato anche nei settori cosmetico e farmaceutico

SCHEDA BOTANICA

Il cacao è alto circa 8-10 m, (4-5 m) se coltivato Ha foglie grandi, alterne e fiori piccoli bianchi o rosa con 5 petali, nascenti sul tronco o sui grossi rami (caulifioria) Il frutto “cabosse” è una capsula ovale, lunga anche fino a 25 cm con spessa buccia coriacea, gialla o rossa a maturità; contiene una polpa bianco-giallastra dove sono immersi 20-80 semi appiattiti grandi quanto una fava ricoperti di uno strato duro e secco rosso-violaceo La mandorla del cacao, parte utilizzata, è formata quasi interamente da due grossi cotiledoni, ed è priva di albume Vi sono molte varietà

PROPRIETÀ

Il cacao contiene molti flavonoidi, sostanze benefiche che agiscono positivamente sul sistema cardiovascolare, per la loro capacità di modificare alcuni processi patologici coinvolti nello sviluppo delle malattie cardiovascolari. Sarebbero infatti in grado di inibire il processo di formazione delle placche aterosclerotiche; ridurre la tendenza delle piastrine a raggrupparsi e formare coaguli di sangue; ridurre le infiammazioni a carico delle pareti dei vasi sanguigni e di regolarne il tono e di ridurre i livelli della pressione sanguigna È un potente antiossidante in grado di difendere l’organismo dall’età che avanza e dai danni alla salute legati alla degenerazione cellulare Contiene inoltre diverse sostanze neurostimolanti, tra cui la caffeina e la teobromina, che agiscono sul sistema nervoso Il consumo di cacao favorisce poi il rilascio di endorfine, peptidi naturalmente presenti nel nostro organismo, noti anche come “antidolorifici naturali” dagli effetti simili a quelli della morfina, regalando sensazioni di serenità e rilassatezza

Ic o m e f a r e c o m e f a r e

A l l a s u a s c o p e r t a

l cacao è un alimento molto calorico Contiene caffeina e teobromina, due sostanze neurostimolanti; è sconsigliato in caso di tachicardia e nei soggetti allergici, perché stimola il rilascio di istamina Per ottenere i benefici del cacao è possibile assumerlo in forma di estratto, titolato e standardizzato, o in versione “cioccoterapia”, ricorrendo al cacao giusto, con un contenuto minimo di cacao del 70%.

❋ USO INTERNO. Il burro di cacao trova impiego nella preparazione di supposte (farmacia) I semi vengono impiegati per il trattamento di infezioni intestinali e diarrea, tosse e congestione polmonare; per regolarizzare la funzionalità tiroidea e come rimedio stimolante e secretolitico

I tegumenti dei semi vengono impiegati all’interno di preparazioni per il trattamento di diabete e disturbi epatici e renali e come rimedio tonico Il cacao viene sfruttato anche dalla medicina omeopatica, in caso di ansia, stress, lieve depressione, disturbi epatici e renali associati all’obesità Infuso: sia macerato a freddo, lasciando 1 cucchiaino (3-4 g) di bucce di fave di cacao in una tazza d’acqua fredda per 6/8 ore prima di filtrare e consumare, o utilizzando acqua bollente e lasciando in infusione solo 4-5 minuti prima di consumare, gustando l’infuso preferibilmente al naturale ❋ USO ESTERNO. Emolliente e protettivo è utilizzato per la fabbricazione di saponi, creme, rossetti e lucidalabbra

E le scarpe torneranno nuove

FAI

PDA TE Segreti del mestiere per farle brillare in modo ecologico

rendersi cura delle scarpe è un vero e proprio gesto d’amore per se stessi e per l’ambiente: si evitano sprechi, si regala nuova vita a oggetti destinati al dimenticatoio, ed è un modo pratico per risparmiare

Realizzare un lucido naturale e nutriente per scarpe è davvero semplice Non occorrono ingredienti complicati o prodotti costosi, basta poco per ottenere un risultato brillante, letteralmente! Vediamo come

Si sciolgono a bagnomaria 10 g di cera d’api in una ciotola di vetro o ceramica posta su un pentolino con acqua La cera si acquista in erboristeria Una volta sciolta completamente, si uniscono 100 g di olio d’oliva, il classico da cucina, mescolando bene per incorporare i due grassi A questo punto, si toglie la ciotola dal fuoco e, poco alla volta, si aggiungono 90 g di acqua demineralizzata (l’acqua che si usa per il ferro da stiro), continuando a mescolare con delicatezza finché il composto non inizia a raffreddarsi e a prendere la consistenza desiderata, soda e vellutata Se si desidera velocizzare il processo e ottenere una crema omogenea e morbida, da trasferire poi in un contenitore pulito, può tor nare utile un frullatore a immersione Prima dell’uso va lasciata raffreddare completamente Il lucido ottenuto è concentrato: ne basta una piccola quantità per trattare un paio di scarpe in pelle, nutrendole e lucidandole a dovere Con un panno di cotone si preleva un po’ di crema e si massaggia sulla superficie delle scarpe già pulite, lasciando che il prodotto venga assorbito a fondo E, come per magia, le scarpe tor neranno a brillare Questa ecologica autoproduzione si conserva per diversi mesi, almeno quattro, purché venga tenuto in un luogo fresco e asciutto e in un barattolino di vetro.

E per chi cerca un tocco di colore, esiste un’idea altrettanto creativa. Utilizzando creme per il corpo come base, si possono ottenere lucidi colorati perfetti. Vanno bene anche cosmetici che hanno superato la data di scadenza se in buono stato, sempre in un’ottica di ecologico riuso

Per esempio, mescolando un cucchiaio di crema con un cucchiaino di ombretto nero, magari di recupero perché non più utilizzabile, si ottiene un lucido nero ideale per ravvivare il colore di scarpe scure, di ogni tipologia, dai decolté ai mocassini Lo stesso procedimento si può adottare per creare un lucido marrone: a un cucchiaio di crema si aggiungerà un cucchiaino di cacao in polvere Basterà applicarli con un panno morbido, massaggiando bene in modo che il pigmento penetri a fondo nella pelle Et voilà!

i n f o i n p i ù i n f o i n p i ù

*Portavoce del Movimento per la decrescita felice, scrittrice e conduttrice dell’eco-rubrica televisiva “Chi fa da sé” di Unomattina in Famiglia (Rai1)

V i a i g r a ff i e l e i m p e r f e z i o n i

nche per le scarpe graffiate c’è una semplice soluzione

Se i graffi sono evidenti, si può utilizzare della carta vetrata fine, da reperire in ferramenta, per livellare delicatamente la superficie, stando attenti a non premere troppo. In caso di sfilacciamenti, un tagliaunghie può essere l’alleato perfetto per rimuovere le parti in eccesso Dopo aver preparato la superficie, si applica il lucido fatto in casa su tutta la zona trattata, massaggiando bene con un panno morbido per farlo penetrare Le scarpe graffiate saranno solo un ricordo

Immagina un prodotto che, per generazioni, è stato il simbolo della cura e della dolcezza familiare, usato per accarezzare la pelle dei neonati e alleviare il fastidio dei più anziani. Ora, pensa che questo stesso prodotto sia al centro di una delle controversie legali più imponenti della storia È quello che sta succedendo con Johnson & Johnson, la multinazionale americana che ha accettato di pagare la cifra da capogiro di 6,5 miliardi di dollari per risarcire le vittime di tumori per presunti danni dal suo noto talco

Dopo anni di battaglie legali e testimonianze drammatiche, l’azienda ha infatti deciso di fare un passo avanti per mettere fine alla lunga controversia legata al potenziale legame tra l’uso del talco e l’insorgenza del cancro ovarico e mesotelioma, malattie devastanti che hanno colpito migliaia di donne. Il risarcimento miliardario, datato 2024, che Johnson & Johnson ha concordato come parte di un accordo collettivo, rappresenta una delle più grandi somme mai pagate in una causa legale relativa alla salute dei consumatori

Tuttavia, l’azienda non ammette la responsabilità, continuando a difendere la sicurezza del suo prodotto L’obiettivo dell’accordo, a detta dei portavoce, è evitare ulteriori anni di processi e incertezze, offrendo una chiusura finanziaria alle famiglie colpite

La battaglia legale di Marvin Tutto però è iniziato molto tempo prima. Marvin Salter, un uomo dell’Alabama, non avrebbe mai immaginato che la vita di sua madre, Jacqueline Fox, avrebbe preso una piega tanto drammatica. Per anni, Jacqueline aveva usato il talco per bambini di Johnson & Johnson, un prodotto di fiducia presente in molte case americane Dopo la sua morte per un cancro ovarico, Marvin ha deciso di non restare in silen-

TALCO

La verità sul rischio cancerogeno

Numerose cause miliardarie contro una nota multinazionale americana di prodotti di igiene ha portato alla ribalta una sostanza che potrebbe provocare gravi malattie come un tumore. Qual è la causa del problema e dove si può nascondere

zio In particolare, quando le informazioni sul possibile legame tra il talco e il cancro iniziarono a circolare, capì che la sua storia non era isolata Migliaia di donne come Jacqueline erano state colpite da un destino simile.

Nel 2016, una giuria del Missouri ha riconosciuto la colpevolezza dell’azienda, assegnando un risarcimento di 72 milioni di dollari alla famiglia Fox. Per Marvin, non era solo una questione di soldi: era un riconoscimento della sofferenza di sua madre e di tante altre donne, una vittoria morale in una lotta impari contro una delle aziende più potenti del mondo

La sua battaglia legale è così diventata un simbolo della lotta di tante famiglie contro il gigante industriale

Quando la polvere diventa veleno

Il talco, da tempo utilizzato per le sue proprietà assorbenti, leviganti e come addensante, è un minerale naturale composto principalmente da silicio, magnesio e ossigeno. Sulla carta, sembra una sostanza innocua, ampiamente utilizzata in prodotti cosmetici e farmaceutici Tuttavia, un ’ombra si allunga su questa polvere: la potenziale contaminazione con l’amianto, una sostanza notoriamente cancerogena

La vicinanza naturale tra talco e amianto nelle miniere di estrazione rappresenta il vero pericolo Infatti, sebbene il talco in sé sia sicuro, l’amianto, che si trova spesso accanto ai depositi di talco, può contaminare quest’ultimo durante il processo di estrazione. Ed è qui che la polvere innocua può trasformarsi in una minaccia letale.

L’amianto è una fibra minerale estremamente pericolosa, legata a gravi malattie come il mesotelioma, un tumore che attacca le membrane sottili dell’addome e del torace, e associato a molti casi di carcinoma ovarico, laringeo e polmonare. Questa contaminazione silenziosa e insidiosa ha generato preoccupazioni globali, portando a cause ➥

L’amianto è una fibra minerale legata a gravi malattie e associato a molti casi di carcinoma ovarico, laringeo e polmonare

IN PRIMO PIANO

legali contro grandi aziende e a un controllo sempre più stringente su talco e derivati.

Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’amianto, una volta inalato o ingerito, può rimanere nei polmoni e nel sistema linfatico, causando danni che possono evolvere in cancro; per questo motivo l’ente ha dichiarato che “tutti i tipi di amianto sono cancerogeni”

Anche se la maggior parte dei produttori afferma di controllare rigorosamente la purezza del talco, il rischio non può essere completamente escluso, soprattutto per i

c o m e f a r e c o m e f a r e

La vicinanza naturale tra talco e amianto nelle miniere di estrazione rappresenta il vero pericolo

Ta l c o f a i d a t e

Per chi desidera dire addio al talco tradizionale e optare per soluzioni naturali e molto economiche, l’autoproduzione rappresenta la scelta ideale per una routine quotidiana consapevole

Per esempio, l’amido di riso è un’alternativa delicata e funzionale per la cute dei neonati

È sufficiente acquistare un prodotto bio, applicarlo sulla pelle e il gioco

è fatto. Se si sceglie un amido alimentare, può essere trasferito in un dosatore per spezie pulito e igienizzato per un’applicazione più pratica e precisa

Per preparare la pelle alla ceretta, la farina di riso o l’amido di mais

sono fidati alleati Applicarli sulle gambe o altre zone del corpo facilita infatti l’adesione delle strisce depilatorie senza causare irritazioni E per finire, una combinazione semplice ed efficace: un mix in parti uguali di bicarbonato di sodio e amido di mais crea in pochi secondi un deodorante naturale per le calzature Si cosparge all’interno delle scarpe lasciando agire per 8 ore. Poi, si rimuove l’eccesso scuotendo o aspirando. Funziona anche sulle maleodoranti scarpe da ginnastica dei ragazzi in pubertà Questo preparato assorbe l’umidità e tiene lontani i cattivi odori, per calzature fresche come nuove

prodotti più vecchi o quelli provenienti da fonti meno controllate Quindi, per le possibili contaminazioni con l’amianto, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha classificato il talco come “probabilmente cancerogeno per l’uomo” (gruppo 2B). Questa classificazione si basa su studi che hanno suggerito un potenziale aumento del rischio di cancro ovarico nelle donne che hanno usato talco per l’igiene intima

Il talco è ingrediente fondamentale di ciprie, ombretti, blush e fondotinta in polvere, dove rende più uniforme e setosa la texture

In sintesi, mentre il talco continua a essere utilizzato per i suoi numerosi benefici, la sua purezza rimane sotto esame, poiché la minima traccia di amianto lo trasforma da alleato quotidiano a minaccia per la salute.

Dove si trova e per cosa viene utilizzato

Nonostante il talco sia al centro di questo dibattito sulla sua sicurezza, continua a essere un protagonista indiscusso nel mondo della cosmesi

Lo troviamo infatti in molti prodotti per la cura del corpo che usiamo quotidianamente, forse anche nel tuo bagno: deodoranti, shampoo a secco e polveri per la pelle, persino nei delicati prodotti per bambini come le creme post pannolino. Ma c’è un altro campo dove il talco regna sovrano, anche se è meno ovvio: il make-up. Grazie alle sue proprietà opacizzanti e assorbenti, è un ingrediente fondamentale in ciprie, ombretti, blush e fondotinta in polvere, dove contribuisce a rendere la texture più setosa e uniforme Tuttavia, l’uso del talco

Macchie d’unto?

Provate queste farine

Inonniavevano ragione: il borotalco era un asso nella manica per eliminare le macchie di unto, ma oggi possiamo fare ancora meglio con ingredienti che troviamo in cucina Lo stesso principio è usato dall’industria per gli spray smacchiatori, dove il talco è spesso l’ingrediente segreto Ma perché non sfruttare quello che si ha già in dispensa, evitando olio di gomito e lavatrici extra? La farina - che sia di grano, avena, ceci o qualsiasi altra tipologia - è una soluzione a basso costo e alla portata di tutti L’unica regola è che deve essere fine. Anche l’amido di mais e la fecola di patate sono perfetti per questo uso. Ecco come fare: si stende uno strato spesso (almeno 1 mm) di farina o amido sulla macchia tenendo in posa per 8 ore. Dopodiché, si spazzola via con energia: l’unto viene assorbito e la chiazza sparisce come per magia: risultati brillanti e zero fatica

ha sollevato non poche polemiche, con numerose cause legali intentate contro i colossi del beauty, dopo che alcune donne hanno sviluppato mesotelioma e altri tumori legati all’esposizione inconsapevole a cosmetici contaminati Tra i maggiori tati troviamo case cosmetiche ma mondiale Proprio su que ma, l’Fda (Food and Drug A stration) ha avviato indagin vando amianto in alcuni prod make-up a base di talco, alimentando timori per la sicurezza pubblica.

La storia del talco, come nel caso simbolo di Johnson & Johnson, ci mette davanti a una dura realtà: anche i prodotti più comuni possono nascondere insidie, e la giustizia collettiva può fare la differenza.

Allora, cosa possiamo usare al posto del talco in totale sicurezza? La questione rimane complessa, ma

con una crescente consapevolezza e regolamentazioni più strette, possiamo fare scelte più sicure Come? Leggendo attentamente le etichette e preferendo punti vendita fidati: erboristerie, negozi bio o botteghe sfuso sono ottime opzioni per pire la borsa di prodotti sicuri uando si utilizzano ombretti, o fondotinta che potrebbero enere talco, è importante adotalcune precauzioni per ridurre i rischi. Evitare l’inalazione è fondamentale: durante l’applicazione dei trucchi in polvere, è consigliabile fare attenzione a non respirare le particelle. Utilizzare un pennello inumidito aiuta a limitare la dispersione nell’aria, rendendo l’applicazione più sicura e precisa.

Un contenimento dei danni che però non risolve il problema alla radice

S

vegetariando

Lo smog nuoce al cervello dei ragazzi

CRISI CLIMATICA C’è un legame tra inquinamento e problemi neurologici

U* Medico nutrizionista e fitoterapeuta www paolopigozzi blogspot com

n tempo si pensava che l’inquinamento dell’aria avesse conseguenze negative solo per la funzione respiratoria Ovviamente i polmoni rimangono in prima linea e vengono alterati dalla scadente qualità dell’aria con conseguenti asma, bronchiti croniche, insufficienze funzionali di vario tipo In aumento anche le patologie cardiovascolari favorite non solo da uno stile di vita non adeguato (dieta troppo ricca di alimenti animali, sale, zucchero, sedentarietà, ecc ) ma anche dall’inquinamento atmosferico Uno studio (Brain Connectivity 2024 Jul 3) effettuato dalla Wayne State University e del Cincinnati Children’s Hospital (Usa) ha accertato che l’inquinamento atmosferico può alterare le connessioni cerebrali nei ragazzi, con conseguenti disturbi cognitivi e dell’attenzione

Studiando 10mila adolescenti fra i 9 e i 12 anni si è scoperto che l’esposizione agli inquinanti dell’aria, in particolare alle polveri sottili, altera il funzionamento del cervello producendo disturbi dell’attenzione e problemi mentali Condizioni, queste, da affrontare non solo con l’intervento di psicologi e neuropsichiatri, ma anche con l’apporto fattivo di epidemiologi ed esperti della qualità dell’ambiente Inoltre, la nostra Società italiana di neurologia aggiunge che oltre alle polveri sottili si associano a questo inquietante elenco anche i contaminanti presenti nel cibo e nell’acqua Tanto che secondo gli scienziati è urgente attivare quanto prima un nuovo filone di ricerca sulle relazioni tra disturbi neurologici, psichiatrici e ambiente Non solo nei soggetti in via di sviluppo (bambini e adolescenti), ma anche in coloro che soffrono di altre patologie croniche e negli anziani.

c o m e f a r e c o m e f a r e

Z

u c c a a l f o r n o

✘ una zucca media

(preferite le mantovane o delica) ✘ un cucchiaio di mandorle ✘ un cucchiaio di semi di zucca ✘ 2-3 cucchiai di olio extravergine d’oliva ✘ un rametto di rosmarino ✘ un cucchiaino di cannella, pepe e noce moscata in polvere ✘ sale

Mondate la zucca mantenendo però la buccia Tagliatela a fette di circa un centimetro di spessore Disponete le fette in ordine su una teglia da forno unta Salatele leggermente, cospargetele con i semi tritati a coltello, il rosmarino sminuzzato e completate con un pizzico di spezie. Prima di infornare a 200°C per 40 minuti condite con un ultimo filo d’olio Buona per accompagnare riso integrale, cuscus o polenta, ma anche per farcire panini sostanziosi

di Paolo Pigozzi*

filodirettoconlascienza

come si pratica il digiuno intermittente

Il digiuno intermittente è un modo di alimentarsi utilizzato da molti come sistema semplice per perdere qualche chilo di troppo. Esistono due modi principali di praticarlo Il primo, alterna giornate in cui i pasti sono molto limitati ad altre nelle quali è possibile consumare normalmente i propri pasti Il secondo, consente di consumare gli alimenti desiderati, ma solo in un arco di tempo limitato della giornata (p es , 8-10 ore), mentre nelle altre ore occorre digiunare Un gruppo di studiosi dell’università di Chicago (Usa) ha preso in esame questa modalità di alimentarsi, per valutarne la sicurezza sotto il profilo sanitario I risultati, tranquillizzanti, sono stati

Iragazzi tor nano da scuola e hanno fame. Cosa offrire per non ripiegare su cracker, solite merendine, panini con affettati, ecc.? I budini sono generalmente graditi e nella grande distribuzione se ne trovano di tutti i tipi. Gli ingredienti, però, non sono sempre raccomandabili (troppo zucchero, amido di mais che altera notevolmente la glicemia, aromi non sempre naturali) Vogliamo provare a cimentarci nella semplice preparazione di budini caserecci, buoni e salutari? Occorre pensarci con un po’ di anticipo, ma la procedura è alla portata di tutti Prendete un bicchiere di riso integrale, sciacquatelo e unitelo in un pentolino a 4 bicchieri di latte di avena e a un pizzico di sale

Fate sobbollire a pentola coperta per un’ora e mezza abbondante (il liquido si deve assorbire completamente) Nel frattempo mettete a bagno una manciata di uvetta in poca acqua Frullate il riso cotto assieme all’uvetta scolata Mettete il composto in ciotoline monoporzione e decorate il budino con un filo di miele, cioccolato fondente in scaglie e un paio di nocciole Potete variare frullando il riso con polpa di mele cotte e decorando con noci e cannella O cuocendo riso integrale e miglio (3 parti di riso e 1 di miglio), da frullare con zucca cotta Per decorazione, un cucchiaio di composta di pere profumate allo zenzero Buoni, economici e di qualità

Tutto pronto per la merenda... sana infoutili ilguardone

Una fiera a Paris

Siete per caso a Parigi? Non perdetevi il 48° Salone del biologico Marjolaine, una fiera storica che si terrà dal 6 all’11 novembre al Parc Floral (Bois de Vincennes), Route de la Pyramide 1. Espositori, prodotti, persone, idee, film, conferenze, laboratori pratici (saponi, talee di piante, germinazione di semi, panificazione, ecc.). E molte occasioni di ristorarsi con i prodotti delle fattorie biologiche di Francia. Info: www.salon-marjolaine.com

pubblicati sulla rivista Nature Reviews Endocrinology Dalla valutazione di un grande numero di ricerche, gli studiosi hanno potuto confutare alcune false informazioni su questa pratica In particolare, l’assunzione di nutrienti e il loro rapporto equilibrato non sono alterati dal digiuno intermittente Inoltre anche il digiuno intermittente, come tutte le forme di digiuno, determina spesso un’indesiderabile perdita di massa magra (muscolo), ma questo avviene nella stessa misura di quanto si verifica in tutte le altre diete dimagranti Si tratta comunque di aspetti da non sottovalutare, meglio quindi essere guidati da un medico esperto. Una raccomandazione per genitori, educatori e medici: la pratica del digiuno, in alcuni soggetti - soprattutto adolescenti - va attentamente sorvegliata perché può incrementare il rischio di sviluppare disturbi alimentari

OLIO EVO Una routine di bellezza per risultati sorprendenti

L’extravergine d’oliva non è solo l’ingrediente principe della nostra tradizione gastronomica. I suoi componenti preziosi si prestano anche a rendere morbida e luminosa la pelle del viso e del corpo. Ecco tutte le possibilità da sperimentare a casa propria

L’ingrediente principe della nostra cucina mediterranea, l’olio extravergine d’oliva (evo), che da millenni arricchisce la nostra cucina, non è prezioso solo per un impiego gastronomico, è anche un elisir per la nostra pelle. Non per niente viene utilizzato per trattamenti viso e corpo in blasonate spa, oppure in casa per una beauty routine tutta naturale. Secondo alcuni documenti storici sembra che già Cleopatra utilizzasse una crema antirughe a base di olio d’oliva, mescolato con latte, incenso e bacche di ginepro.

È il suo mese!

Le origini dell’olio d’oliva si perdono nella notte dei tempi Le prime

testimonianze del suo utilizzo risalgono al 4000 a C , in Armenia, Palestina, ma anche in India Nel 2500 a C il codice babilonese di Hammurabi regolò la produzione e il commercio dell’olio di oliva, ma furono i Greci a diffonderne la coltivazione nel Mediterraneo. In seguito i Romani divulgarono la coltivazione dell’olivo in tutti i territori dell’Impero e stilarono una prima classificazione in base alle diverse tipologie di spremitura. Nel 1400 l’Italia divenne il maggior produttore di olio d’oliva nel mondo. Agli albori del 1700 si iniziò a catalogare l’olivo e i suoi frutti, classificandoli a seconda della provenienza geografica

L’olio d’oliva venne sempre più

La presenza di polifenoli conferisce ai cosmetici a base di questo olio un’importante attività antinfiammatoria e antiossidante

Oltre ai grassi, l’olio d’oliva contiene vitamine A, che impedisce la secchezza delle mucose, ed E, che protegge dai danni causati dall’esposizione ai raggi UV

diffuso e conosciuto all’interno dell’Europa, come prodotto italiano d’eccellenza, e fu proprio in questo periodo che in alcune nostre regioni la coltivazione dell’olio divenne prevalente.

Grazie al successo della dieta mediterranea, dal 2010 patrimonio immateriale dell’Unesco, l’olio di oliva è diventato uno dei prodotti alimentari italiani più amati e più esportati nel mondo Naturalmente parliamo di un olio ottenuto solo attraverso una spremitura a freddo (fino a 27 gradi), senza utilizzo di solventi chimici, rispettando le regole di produzione che permettono di mantenere intatte le caratteristiche organolettiche che lo contraddistinguono Il 26 novembre è la “Giornata mondiale dell’olivo” pianta mediterranea assurta a simbolo universale di pace, saggezza e armonia tra i popoli. La scelta del mese non è casuale, poiché proprio in questo periodo si provvede generalmente alla raccolta delle olive, un rito antico e tradizionale.

Cosa c’è dentro?

L’olio evo è costituito principalmente da acido oleico, con quantità minori di altri acidi grassi come l’acido linoleico e l’acido palmitico

L’olio evo possiede anche una ricca frazione insaponificabile, utilizzata per i trattamenti sulle pelle e la produzione di prodotti cosmetici Tale frazione contiene un ’alta percentuale di squalene e acidi grassi, ma è ricca anche di polifenoli, come oleuropeina, oleocantale e vitamina E, antiossidanti che contrastano i danni da radicali liberi e riducono i processi infiammatori. Sono inoltre presenti più di 200 diversi composti chimici inclusi steroli, carotenoidi (precursori della vitamina A), alcoli triterpenici. Consideriamo più da vicino le proprietà cosmetiche di alcuni di questi componenti

In particolare, lo squalene è

La vitamina E presente nell’olio evo
è una vitamina liposolubile.
Ha proprietà antiossidanti e favorisce il rinnovo cellulare

un composto organico il cui nome deriva dal fatto che fu trovato in enormi quantità e isolato per la prima volta nel grasso del fegato degli squali. Il contenuto molto simile di squalene sia nel sebo umano che nell’olio d’oliva rende quest’ultimo un ingrediente capace di penetrare fino allo strato più profondo dell’epidermide e di riformare il film idrolipidico, indebolito dall’azione dei raggi solari e dall’uso di detergenti, trattamenti o cosmetici aggressivi

Gli acidi grassi sono ottimi idratanti ed emollienti Mantengono la

Uno

i n f o i n p i ù i n f o i n p i ù

pelle morbida ed elastica aumentandone il contenuto di acqua e migliorandone la salute e l’aspetto.

La vitamina E o tocoferolo, è una vitamina liposolubile. Ha proprietà antiossidanti e favorisce il rinnovo cellulare Aiuta ad attenuare i segni dell’invecchiamento, è efficace nel rinforzare la barriera cutanea e mantenere la pelle protetta e idratata Inoltre protegge dai danni causati dall’esposizione ai raggi UV, uno dei principali fattori dell’invecchiamento precoce della pelle

Determinante infine per le proprietà benefiche dell’olio evo è poi

U n o s t u d i o s u o l i o e v o e u l c e r e

studio del 2016 pubblicato dal Journal of dermatological science ha esaminato l’effetto della somministrazione di olio d’oliva sulla guarigione delle ferite delle ulcere da pressione nei topi. Topi maschi con ulcere da pressione sono stati trattati quotidianamente con olio d’oliva o acqua.

Rispetto all’acqua la somministrazione di olio d’oliva avrebbe accelerato la sintesi di ROS (radicali liberi) e ossido nitrico (NO) e ridotto il danno ossidativo in proteine e lipidi rispetto al gruppo con acqua e contemporaneamente avrebbe promosso la ricostruzione dermica e la chiusura della ferita

s i n t e s i s i n t e s i

L’olio evo è da sempre utilizzato come cura, unguento e cosmetico: è emolliente, tonificante e protettivo

5 m o t i v i p e r c u i s c e g l i e r l o

1. Perché è un prodotto d’eccellenza italiano, per il quale siamo conosciuti e apprezzati nel mondo

2. È un prodotto completamente naturale

3. Contiene principi affini alla pelle che la proteggono, la idratano, la nutrono, la arricchiscono

4. È un prodotto che non dobbiamo

la presenza di polifenoli, principi attivi che conferiscono ai cosmetici a base di questo olio un’importante attività antinfiammatoria e antiossidante

I mille usi di bellezza a casa tua

Pulizia serale del viso

L’olio d’oliva è ottimo per rimuovere le sostanze cerose del make-up, perfino il mascara, anche waterproof, e l’eyeliner.

Massaggiandolo sulla pelle con delicati movimenti circolari, su un dischetto di cotone o direttamente con le mani, si emulsiona con le molecole di trucco e della crema lasciate sul viso, scomponendo questi prodotti

andare a cercare in negozi di nicchia, in Italia è presente ovunque.

L‘importante è scegliere la qualità

5. È un anti-age eccezionale

Grazie al suo mix di principi attivi combatte i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento della pelle, e nello stesso tempo nutre e idrata

lule morte e sporco che il detergente abituale non rimuove completamente Possiamo ottenere uno scrub semplicemente mescolando 3 cucchiai di olio evo e 2 di zucchero di canna. Se la pelle è molto delicata si può utilizzare lo zucchero a velo. Si applica su viso e corpo con movimenti circolari, meglio dopo la doccia, ma prima di uscire dalla cabina, quando la pelle è ancora umida. Si massaggia e poi si risciacqua con acqua tiepida. Risultato: pelle morbidissima e luminosa.

Ristrutturante notte

Dopo il massaggio si sciacqua con acqua tiepida o si passa un panno inumidito Infine tonico o acqua aromatica, siero e crema

Maschera viso idratante e rigenerente

Possiamo realizzare un ’ottima maschera viso unendo 2 cucchiai di olio evo e 4 cucchiai di miele. Ottenuta una miscela omogenea, si applica sul viso con un pennello e si lascia in posa per almeno 20 minuti. Poi si risciacqua bene il viso con acqua tiepida tamponando delicatamente per asciugare.

Scrub per viso e corpo

Una volta alla settimana fare uno scrub aiuta a liberare la pelle da cel-

L’olio evo può essere utilizzato come idratante notturno dopo la pulizia abituale del viso È sufficiente versarne poche gocce sul palmo delle mani e massaggiarlo molto delicatamente sul viso Oppure può essere mescolato con la crema da notte che si usa abitualmente Per mascherarne l’odore intenso o per aggiungere caratteristiche particolari possiamo aggiungere una o due gocce di olio essenziale, come lavanda, in caso di pelle grassa, infiammata o sensibile. Oppure olio di rosa per una pelle matura o limone per illuminare una pelle spenta o per schiarire macchie cutanee (mi raccomando quando si usano oli essenziali di agrumi, al mattino proteggere sempre la pelle con uno schermo solare)

*Farmacista ed esperta di fitoterapia

Si chiama Marco. È Sardo. Gestisce un ’edicola storica di Roma. Adora la carne. “Mi piace soprattutto quella di pecora. Mi tengo alla larga da quelle processate. La carne fa male se non è genuina e proviene da allevamenti intensivi. Dunque, è fondamentale la qualità. Genuina, secondo il significato che questo aggettivo aveva nell’antica Roma: da genu, ginocchio, riferito in origine al figlio che il padre riconosceva come

CARNE Ci vuole una (mezza) Rivoluzione

Consumare molto meno cibo animale, anche derivati carnei, soprattutto proveniente da allevamenti intensivi, fa bene alla nostra salute e all’ambiente. Non occorre diventare per forza vegetariani (sarebbe meglio), è necessario però fare alcuni cambiamenti quotidiani a tavola. Ecco come

Servizi a cura di Massimo Ilari

suo, prendendolo sulle proprie ginocchia”, dice convinto. E non è disposto ad arretrare di un passo dalle sue convinzioni.

Ma gli italiani la pensano come lui? A leggere l’ultimo rapporto Ismea, sembrerebbe di sì. Nel 2023 il consumo di carne in Italia ha toccato i 79 chilogrammi-pro capite, in calo del 2% rispetto all’anno precedente Un calo debolmente positivo: il dato indica un ’ assunzione ancora troppo elevata e l’ideale sarebbe

la metà. 39 Kg andrebbe bene per chi sente di non poterne farne a meno. In ogni caso, si tratta di una tendenza che ha fatto capolino negli ultimi anni, a indicare un calo di consumo complessivo del 7% a partire dal 2010, quando i chili pro-capite erano 84, quota che ora rappresenta il consumo pro-capite in Europa.

Di fatto, è giunto il momento di ripensare gli stili alimentari che caratterizzano il periodo, come evidenzia la ricerca “Sustainability Perception of Italian Consumers: Is it Possible to Replace Meat, and What Is the Best Alternative?” Ricerca che ci parla di come sia giunto il momento adatto per rivedere il consumo di carne in Italia

Il nuovo studio che allarma

L’indagine - a cui hanno preso parte il Crea e l’università di Roma “Tor Vergata” - prende il via dal presupposto che i consumi alimentari crescono con il crescere della popolazione, e ciò comporta anche non indifferenti danni ambientali se il modello è sbagliato.

Lo studio ha coinvolto 815 intervistati rappresentativi della popolazione adulta italiana per la geografia, il sesso e l’età e ha preso in esame il grado di consapevolezza dei consumatori italiani in riferimento alla sostenibilità alimentare e la loro posizione rispetto alle alternative proteiche

Il problema di fondo è che i consumatori sono ancora poco consapevoli dell’impatto delle

loro diete sull’ambiente. E questo è grave. Di contro, pare che la salute umana e il benessere degli animali siano le principali motivazioni che spingono i consumatori a ridurre o eliminare la carne dalla tavola. Il “sembra” è d’obbligo, visti i 79 kg di carme l’anno. Siamo di fronte a una scarsa consapevolezza che evidenzia una notevole confusione dei consumatoriammontano al 45% - che danno a intendere di non comprendere le conseguenze delle loro scelte alimentari Perché nonostante l’apparente interesse alla salute e attenzione per il benessere animale continuano a considerare la carne un elemento importante della dieta, e la ritengono non sostituibile

Sembra che la salute umana e il benessere degli animali siano le principali motivazioni che spingono i consumatori a ridurre la carne dalla tavola

Una convinzione assai pericolosa: il consumo eccessivo di carne rappresenta proprio una sfida per la salute umana e per l’ambiente “La riduzione del consumo di carne è senza dubbio un obiettivo raggiungibile, pur se impossibile senza un cambio di comportamento reale e convinto. Il passo è reso ancora più difficile sia per questioni di gusto sia per preoccupazioni sul rischio di presunte carenze proteiche”, osserva il dottor Luciano Proietti, un pioniere del vegetarismo in Italia.

Sempre dalla ricerca viene fuori che purtroppo le alternative prese in considerazione per assumere meno carne, restano quasi ➥

sempre basate su cibi di origine animale (latte, formaggi, uova, pesce). “Siamo ben consci che i prodotti animali sono un disturbo per il nostro equilibrio Ma sulla strada del cambiamento occorre affidarsi sempre a uno specialista, soprattutto per i bambini, per evitare le carenze che sono sempre in agguato”, fa presente la pediatra funzionale Sabina Bietolini, biologa nutrizionista, dottorato di ricerca in Scienza della Salute, professore a contratto UniCusano, presidente Sonve, Società scientifica di nutrizione degli alimenti C’è da aggiungere che a peggiorare il quadro contribuiscono regimi alimentari basati su alimenti raffinati, zuccheri, grassi, cibo spazzatura in genere.

Puntare a una diminuzione

Ma torniamo allo studio. Vi si ribadisce che un regime alimentare che preveda una riduzione apprezzabile del consumo di carne e un ’alta percentuale di alimenti di origine vegetale riesca a svolgere effetti positivi sulla salute umana e determinare la diminuzione della mortalità complessiva. “Salumi, wurstel, hamburger, carne in scatola, carni ultra-processate sono associati a una maggiore possibilità di contrarre il tumore all’intestino e altre serie patologie, tan-

Secondo i ricercatori, la riduzione dell'assunzione di carne lavorata del 30% porterebbe a 92 500 casi in meno di malattie cardiovascolari

to che il Codice europeo contro il cancro raccomanda di evitare le carni conservate; di limitare il consumo di carni rosse e di alimenti ad elevato contenuto di sale”, spiega il dottor Franco Berrino. Che aggiunge: “Sarebbe, poi, il momento che l’industria alimentare trovi alternative naturali ai conservanti artificiali”. Gli effetti negativi dell’eccessivo consumo di carne sono potenziati se non si valuta quello che mangiamo “Evitiamo di avvelenarci con gli zuccheri nascosti nel cibo, con grassi trans e idrogenati, coloranti, conservanti e additivi vari Cibi ultra processati e devitalizzati”, rincara sempre Berrino

E quanto afferma il nostro esperto è ampiamente dimostrato da un altro recentissimo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Accademia globale dell’agricoltura e dei Sistemi alimentari dell’università di Edimburgo e dell’università del North Carolina, Chapel Hill. Vediamo che cosa hanno scoperto.

Obiettivo meno 30 per cento I ricercatori affermano che se gli adulti statunitensi abbassassero del 30% il consumo di car-

Recenti

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i n t e s i s i n t e s i

I n u m e r i p a r l a n o c h i a r o

studi hanno considerato gli effetti del consumo di carne nella popolazione complessiva e separatamente in base a età, sesso, reddito familiare ed etnia Secondo i ricercatori, la riduzione dell’assunzione di carne lavorata del 30% corrisponde a 10 fette di pancetta a settimana, Oltre a prevenire più di 350mila casi di diabete, porterebbe a 92 500 casi in meno di malattie cardiovascolari e 53 300 casi in meno di cancro del colon-retto durante un decennio In questo scenario, i maschi bianchi e coloro che hanno un reddito familiare annuo compreso tra 25mila e 55mila dollari hanno riscontrato i maggiori benefici per la salute I ricercatori hanno anche preso in esame l’impatto della sola riduzione dell’assunzione di carne rossa non lavorata e della riduzione di entrambe: sia carne lavorata sia carne rossa non lavorata Riducendo il consumo di entrambi del 30% si sono registrati, secondo la simulazione, 1 073 400 casi in meno di diabete, 382.400 di malattie cardiovascolari e 84.400 di cancro del colon-retto in meno. Diminuendo del 30% il consumo della sola carne rossa non lavorata, invece (è come se si mangiasse circa mezzo chilo di manzo in meno alla settimana), si è registrata una riduzione di oltre 732mila casi di diabete, 291 500 casi in meno di malattie cardiovascolari e 32 200 casi in meno di cancro del colon-retto

Se gli adulti statunitensi abbassassero del 30% il consumo di carne lavorata e di carne rossa non lavorata si registrerebbe la riduzione di decine di migliaia di casi di diabete

ne lavorata e di carne rossa non lavorata si registrerebbe la riduzione di decine di migliaia di casi di diabete entro 10 anni, e non solo Diminuirebbero, e non poco, anche le malattie cardiovascolari e il cancro al colon-retto Di fatto, si è appurata anche la validità di molti studi e ricerche precedenti secondo i quali la carne rossa non lavorata è in grado di accrescere il ri-

schio di malattie croniche. Quest’ultima considerazione, però, ha bisogno di ulteriori riscontri L’équipe britannico-statunitense ha sviluppato uno strumento di simulazione per valutare l’impatto sulla salute esercitato dalla riduzione del consumo di carne lavorata e di carne rossa non lavorata I ricercatori si sono avvalsi dei dati di un’indagine sanitaria nazionale condotta dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) L’obiettivo? Mettere in piedi un campione simulato e rappresentativo della popolazione adulta degli Stati Uniti Questa micro simulazione ha valutato in primis gli effetti della riduzione del consumo di carne lavorata e di carne rossa non lavorata (dal 5 al 100%) su molteplici effetti sanitari e ha stimato come i cambiamenti nel consumo di carne siano capaci di influenzare in senso positivo il rischio di sviluppare tutte le patologie che abbiamo già citate. E c’è dell’altro.

Va considerato che il consumo medio giornaliero di carne rossa non lavorata è più alta della carne lavorata, rispettivamente 47 g al giorno contro 29 g al dì. In base a queste valutazioni è evidente che si sia prevista la riduzione di un maggior numero di casi di malattia riducendo la carne rossa non lavorata, ri-

Novembre 2024

spetto a quella lavorata. E non dimentichiamo l’ambiente. L’autrice senior dello studio, Lindsay Jaacks, della Global Academy of Agriculture and Food Systems, dell’università di Edimburgo precisa: “La riduzione del consumo di carne è stata raccomandata da organizzazioni nazionali e internazionali per ridurre le emissioni di gas serra, tra cui il Climate Change Committee qui nel Regno Unito e l’United Nations Intergovernmental Panel on Climate Change o Ipcc La nostra ricerca rileva che questi cambiamenti nelle diete potrebbero avere anche significativi benefici per la salute negli Stati Uniti, con vantaggi quindi sia per le persone che per il Pianeta”

I dati sono chiari, dunque occorre fare i conti con una modifica irrinunciabile del regime alimentare Per coloro che non riescono ancora a passare a un regime completamente vegetariano, possono essere utili i consigli degli esperti di Humanitas San Pio X: “Meno carne, più salute è la loro parola d’ordine. E

Impatto Sul pIaneta deglI allevamentI IntenSIvI

Guardate quanta acqua e suolo consumano

✘ Gas serra (anidride carbonica, metano, protossido di azoto): circa il 15% delle emissioni che derivano dall’attività umana provengono dagli allevamenti intensivi

✘ Acqua. Per la produzione di 1 Kg di carne: - bovina occorrono: 15 415 litri; - ovina: 8 763 l; - suina: 5 988 l; - da pollame: 4 325 l; - 1 kg di legumi: 4 055 l; - 1 kg di frutta: 962 l; - 1 kg di verdura: 322 l

✘ Terreno. L’80% dei terreni agricoli sono destinati a pascoli o a coltivazioni per produrre mangimi

✘ Quantità di suolo necessario per produrre un grammo di proteine animali: - bovini e ovini: 1,02 m2; - suini: 0,13 m2 ; - pollame: 0,08 m2

Fonti: Dati Fao, Water Footprint, studi di Michael Clark, università del Minnesota e David Tilman, università della California

come cambiare lo stile alimentare? Cereali integrali, verdure, frutta, legumi, un po ’ di pesce, pollame, olio extravergine d’oliva, poca carne rossa e formaggi: è la base della nostra Dieta mediterranea famosa in tutto il mondo. Seguire una vera Dieta mediterranea, infatti, può essere una valida alternativa al consumo eccessivo di carne.

Il passaggio finale

Esistono però tante altre valide alternative, e non a caso ne sono la prova gli italiani che hanno scelto una dieta vegetariana I lettori di Vita e Salute sanno come si fa Nel cambiamento si consiglia il buonsenso; è bene evitare gli estremismi e iniziare con piccoli passi Se si mangia carne tutti i giorni, potrebbe essere un po ’ troppo ambizioso ed esagerato eliminare la carne improvvisamente Ma se stabilite di evitare la carne una volta a settimana per un mese, avrete una maggiore probabilità di successo e riuscirete ad affrontare qualche pasto senza carne ogni settimana anche nei mesi successivi Il segreto sta anche nello scegliere cambiamenti semplici, piacevoli e convenienti.

Se per esempio lavorate fino a tardi e vi capita di cenare spesso con cibo da asporto, un modo semplice per iniziare può essere quello di provare le opzioni vegetariane dal menù invece di decidere di cucinare un pasto vegetariano da zero. Infine è bene tenere a mente che le diete sono sempre una scelta individuale e sono in relazione con non pochi fattori.

Per avere successo è imperativo essere convinti della scelta e seguire le soluzioni che ci fanno sentire bene, gioiosi e non tristi ●

I costi di una dieta con troppa carne dossier/2 I costi di una dieta con troppa carne

Si faccia avanti chi non ha mai consultato sullo schermo del proprio cellulare o del computer foto di piatti già pronti, esercizi utili per il corpo, che cosa mangiare per stare in forma, ecc ecc Il comportamento è così frequente che può rivelarsi ideale anche per far circolare messaggi utili - visto che succede assai poco - informazione per accrescere l’adesione a un regime alimentare vario ed equilibrato.

Quanto si pagano le scelte sbagliate

Non solo problemi di salute, c’è anche un alto prezzo sociale che si paga con l’attuale regime alimentare. Ci si ammala di più e in futuro tutto questo sarà molto più complicato affrontarlo

ranea. In realtà, da noi impazzano modelli alimentari e diete strampalate. Scelte a “tavola” che impattano in modo negativo sulla salute e sul portafoglio. Quello economico è un aggravio che pesa sulle famiglie in modo sensibile. Le difficoltà economiche del periodo sono considerevoli: le scelte sbagliate costano a ogni italiano 289 euro in più l’anno e accrescono la possibilità di avere malattie Un legame che considerare pericoloso è poco

Di ciò sono molto convinti i ricercatori del Dipartimento di psicologia della Aston University (Birmingham): “Vedere come e cosa mangiano gli altri condiziona anche le nostre scelte”. E che non si tratti di fantasie lo dimostra il fatto che lo studio è stato pubblicato anche sull’autorevole rivista scientifica Appetite A prima vista, sembrerebbe inutile per l’Italia, visto che è considerato il Paese della Dieta Mediter- ➥

Lo dimostra il rapporto stilato dalla Fondazione Aletheia - centro studi scientifico italiano - con il patrocinio del Ministero della salute, attraverso il rapporto ‘Malattie, cibo e salute”. Il report è stato illustrato dal Comitato scientifico della Fondazione Aletheia, presieduta da Stefano Lucchini e diretta da Riccardo Fargione, con il coordinamento delle attività scientifiche di Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Potremmo risparmiare milioni di euro

La parola d’ordine? Importante ridurre i consumi elevati di cibi ultra-processati Non a caso il rapporto evidenzia come una riduzione del 20% delle calorie assunte da alimenti ad alto contenuto di zucchero, sale e grassi saturi, alimenti ultra processati e di scarsa qualità - il cosiddetto cibo spazzatura - potrebbe prevenire in Italia 688mila malattie croniche entro il 2050 e far risparmiare 278 milioni di euro l’anno di spesa sanitaria: circa 7 miliardi nei pros-

c h e c o S a c o n d I z I o n a u n a S c e lta S a n a

La mano pesante delle industrie alimentari

Sempremeno italiani scelgono lo stile alimentare mediterraneo, conosciuto in tutto il mondo come fonte di salute, la Dieta mediterranea

In definitiva, anche se veniamo portati a esempio per le corrette abitudini alimentari, solo una percentuale minoritaria della popolazione si attiene ai principi salutari propri delle abitudini dei nostri antenati e questo succede senza significative differenze tra Regioni o stato socio-economico Le cause? Vanno cercate soprattutto nel cambiamento dei ritmi degli stili di vita, che riducono il tempo a disposizione per consumare i pasti e per la preparazione dei piatti La mania dei cibi da asporto, già pronti e da gettare in padella o da scongelare nel forno a microonde hanno poco a che vedere con questo tipo di alimentazione E non solo Tutto ciò si lega alla spinta che esercita una parte dell’industria alimentare e il marketing pubblicitario nel presentare con insistenza cibi trasformati e meno salutari di quelli tradizionali

simi 25 anni. Sempre nel rapporto si fa riferimento al tasso d’obesità. Le cifre che fanno comprendere l’entità della crescita non sono rassicuranti. Nel 2023 l’eccesso di peso ha interessato il 46,4% della popolazione adulta Ma il dato più preoccupante riguarda l’incremento che si è registrato nell’ultimo ventennio con un 7,1% in più delle persone in sovrappeso e del 36,4% di quelle affette da obesità E non finisce qui

“A tutto ciò va aggiunto anche un incremento dell’incidenza di diabete che passa dal 6,3% nel 2021 al 6,6% nel 2022 con un aumento negli ultimi venti anni del 65%”, spiegano i ricercatori della Fondazione I costi sanitari legati a tutte queste patologie determinano oggi - secondo quanto rilevato dal rapporto - una contrazione annua del Pil europeo del 3,3%. “Il nostro lavoro consolida un percorso avviato con il Ministero della salute. Assistiamo spesso a disinformazione e strumentalizzazioni che spingono verso modelli di consumo dannosi

La spesa sanitaria legata alle patologie per errori alimentari provoca una contrazione annua del Pil europeo del 3,3%

per i cittadini. Non possiamo permetterlo in un Paese come l’Italia, che vanta una cultura e un patrimonio gastronomico di assoluta eccellenza. Ma non possiamo permetterlo neanche a livello globale, per il bene dei cittadini e dei nostri figli”, spiega Riccardo Fargione, direttore di Aletheia

Dieta mediterranea, quella autentica

Tra i principali strumenti per contrastare queste problematiche c’è sicuramente la Dieta mediterranea, iscritta nella lista del patrimonio

I prodotti italiani sono i più controllati dalle autorità europee; nei campioni di origine extra Ue si registrano livelli di contaminazione da fitofarmaci superiori ai limiti di legge

culturale immateriale dell’Unesco. Per il professor Claudio Franceschi, emerito di immunologia all’Università di Bologna e tra gli autori della ricerca “la Dieta mediterranea rappresenta un elemento cardine per la salute dei cittadini poiché ha una serie di effetti favorevoli sulla composizione corporea, lo stato infiammatorio cronico caratteristico dell’invecchiamento e anche su tutta una serie di parametri cognitivi” Questa dieta non include solo quello che si mangia, ma comprende anche la convivialità, le tradizioni, la cucina, la gastro- ➥

I c o n t r o l l I S u l l e c o n ta m I n a z I o n I

Gli alimenti italiani
sono più sicuri

Laricerca di Aletheia ha preso anche in esame la garanzia del controllo di qualità dei prodotti portati in tavola sia dal punto di vista della composizione nutrizionale sia sotto l’aspetto della sicurezza alimentare. I prodotti italiani sono, infatti, i più controllati dalle autorità europee (oltre 11,3mila campioni analizzati); vengono poi quelli francesi (circa 10mila) e tedeschi (poco meno di 8,7 mila) È riportato nel rapporto: “Nel confronto circa il 10,3% dei campioni di origine extra Ue ha registrato livelli di contaminazione da fitofarmaci superiori ai limiti di legge, ben 5 volte superiore a quelli di origine Ue (2%)”

nomia, la biodiversità rispetto al territorio. Eppoi, una mole sempre maggiore di studi (anche recentissimi) confermano costantemente la correlazione tra chi segue questa dieta e una minore incidenza delle patologie proprie della nostra epoca (comprese quelle derivate dall’obesità). “La scienza dimostra che la Dieta mediterranea, che io definisco italiana, riduce la mortalità e lo sviluppo di malattie cardiovascolari, neurodegenerative, del diabete e del cancro ” , ha messo in risalto il Ministro della salute Orazio Schillaci dai lavori del vertice Da qui è partito l’invito a “ recuperare le diete tradizionali salutari”, che sono anche “sostenibili sul piano ambientale”

La dieta mediterranea non include solo quello che si mangia, ma comprende la convivialità, le tradizioni, la cucina e la biodiversità del territorio

le (carni magre, pesce, uova, latticini) e un ridotto consumo di carne rossa, processata (salumi e preparazioni industriali) e vari zuccheri (dolciumi e simili) Questa dieta si basava anche tanto sui prodotti di stagione, una cultura che si è persa considerevolmente e, di conseguenza, su una grande varietà a tavola Fondamentale la qualità concentrata sulla qualità L’obiettivo?

La Dieta mediterranea, quella vera, i nostri lettori la conoscono bene Comprende tanta verdura, frutta, cereali integrali, legumi, una limitata assunzione di alimenti di origine anima- ●

Portare meno chimica nel piatto

lagrandevia

Più salute, Meno sanità

ho vissuto negli anni del grande rivoluzionamento della medicina da bambino ho conosciuto i medici condotti di una volta, quelli che venivano a visitarti a casa, ti misuravano la febbre, ti guardavano la lingua, ti auscultavano i polmoni e dicevano alla mamma di tenerti a digiuno

Quando sono nato la penicillina era in uso solo da due o tre anni e aveva già salvato molte vite poi vennero altri antibiotici, il cloramfenicolo, le tetracicline e molti altri farmaci e cominciarono a vedersi gli effetti dannosi fino all’attuale tsunami di farmaci per ogni malattia, per ogni minimo fastidio che i medici un tempo trattavano con il digiuno o con una dieta sobria Il successo della farmacologia è stato accompagnato dal successo commerciale di farmaci inutili e dannosi di cui è difficile liberarsi “anche con la massima attenzione non è possibile avere gli organi in stato perfetto”, scriveva maimonide, il grande medico di cordoba nel XII secolo, nella sua Guida alla buona salute. “la natura [il cibo naturale e l’esercizio fisico] porterà ogni cosa in ordine in breve tempo. non bisogna prendere rimedi, perché, facendolo, si danneggerà il corpo e la situazione peggiorerà, oppure, se il sintomo scomparirà, si abituerà il corpo a non funzionare senza assistenza dall’esterno”

penso ai prazoli per il reflusso gastroesofageo, al gaviscon (ma non ti chiedi perché ti brucia lo stomaco?), al paracetamolo per ogni linea di febbre, al cortisone per ogni minimo arrossamento, agli antibiotici prescritti per telefono, alle statine prescritte senza chiedere cosa mangia il paziente, all’eutirox prima di chiedersi cosa sta danneggiando la tiroide, alle innumerevoli medicine per l’emicrania, all’inevitabile lexotan per istupidire i vecchi la sanità ci ha dato il diritto a tutte queste cose spacciandolo per diritto alla salute riprendiamoci la responsabilità della nostra salute nel libro Fermare il Tempo do dei suggerimenti per come fare e ancora, oltre il 90% delle persone anziane prende quotidianamente farmaci, spesso molti farmaci per controllare malattie o fattori di rischio, senza contare i sonniferi, tranquillanti e antidepressivi I vecchi sono diventati un mercato immenso, la medicina è diventata un mercato immenso. l’insegnamento della medicina è sempre più esternalizzato all’industria farmaceutica.

I medici hanno perso la libertà di curare secondo scienza e coscienza. la pubblicità dei farmaci da banco, quelli che non richiedono ricetta medica, nei caroselli televisivi è martellante Continua

Info programmi dr Franco Berrino - la grande via: info@lagrandevia it, 349/4219837

Ogni giorno un piatto che cura vitadaleggere

Marco Bianchi e 70 ricette per chi vogliamo bene. Voci di donne cancellate dalla storia

IL GIORNO PIÙ BUONO

Marco Bianchi

Harper Collins pp. 192 - €19.90

Ogni

scelta quotidiana va a disegnare il proprio futuro Un concetto importante che richiede grande consapevolezza delle proprie azioni

Ogni giorno prendiamo decisioni che ci determinano, dal fare una passeggiata all’usare la bicicletta, dal chiacchierare con gli amici al praticare dello sport, fino a decidere di fare una spesa intelligente e consapevole, una vera e propria coccola per noi stessi e chi ci sta accanto Ogni nostro comportamento che ci fa bene contribuisce alla realizzazione del “giorno più buono” e, se reiterato, si ripercuote in maniera sana e positiva sul lungo periodo Il giorno più buono è quindi una scelta quotidiana di tanti piccoli gesti e la cucina ha sicuramente un ruolo centrale. Per questo Marco Bianchi ha raccolto oltre 70 ricette e foto a colori e tantissimi consigli per prenderci cura ogni giorno di noi e di chi amiamo, in ogni momento della giornata, dalla colazione alla cena, passando per lo spuntino, il pranzo e la merenda Insomma, uno stile di vita più naturale e salutare per tutti

IL ROMANZO Le sfide di adolescenti

GASLIGHTING.

CONTRO LA MANIPOLAZIONE

Hélène Frappat

Neri Pozza

pp. 256 - €19.00

Paula è una cantante e ha appena sposato Gregory, un pianista mediocre Gregory però è solo interessato alla ricchezza di Paula Così, cerca di impadronirsene facendole credere di essere impazzita

Paula, a cui nessuno crede mai, finisce per perdere la voce

Questo accade in Gaslight (Angoscia, in Italia), film di George Cukor con Ingrid Bergman e Charles Boyer, da cui ha avuto origine il termine e la tecnica di manipolazione a esso associata, gaslighting Da allora è diventato concetto cardine del nostro tempo, parola dell’anno 2022, e in questo libro Frappat si mette sulle sue tracce, partendo dalle figure femminili “messe a tacere” dalla Storia, per allargare il discorso alla società tutta. Chi ha fatto sparire le voci delle donne (e non solo)? Libro-inchiesta su uno dei concetti più presenti nel dibattito contemporaneo, meditazione fra politica, sociologia, filosofia e cinema, questo saggio ci spalanca le porte dell’oggi e si propone di fare una cosa semplice e rivoluzionaria: alzare il volume

lanciate agli adulti

manzo parla delle vicende di vita di otto ragazzi Tutto parte da Fabrizia: una sera nitori le annunciano di voler prendere due strade diverse e lei si ritrova improvvisate ad affrontare il dolore della separazione Come se non bastasse, dovrà anche ettare di avere due famiglie, per niente perfette, comprensive di tre imprevisti e esiderati fratelli Fabrizia non la prende affatto bene, e tristezza, rabbia e gelosia si adroniscono di lei, tanto che una notte scappa di casa e finisce nei guai I suoi cidono allora di affidarla a due psicologi che conducono una terapia di gruppo per azzi “difficili” Stella, Quang, Gianna, Riccardo, Valeria, Alessio, Mosi: ognuno di loro sconde storie ingarbugliate e sofferenze che sembrano impossibili da capire e ccontare, ma insieme riusciranno a condividerle e, forse, a fronteggiarle: tutti per no, uno per tutti! Dalla grande esperienza della scrittrice e psicoterapeuta Anna iverio Ferraris, un romanzo corale, fatto di voci sincere, toccanti, dirette, come tutte sfide lanciate dagli adolescenti che si scontrano con il mondo.

UTTI PER UNO

Anna Oliverio Ferraris

Salani

pp. 176 - €18.00

Muoviti, ma non troppo

L’attività fisica offre numerosi benefici al nostro organismo, a patto che dedichiamo lo spazio necessario anche alle ore di riposo. Ecco come regolarsi per non eccedere nell’allenamento

Èampiamente dimostrato che la giusta dose di attività fisica non solo permette di consumare l’eventuale grasso in eccesso, ma incide sul tono muscolare, sull’attività cardiocircolatoria, sull’ossigenazione dell’organismo e sull’umore, riducendo l’età biologica. In sintesi, l’attività fisica fa vivere più a lungo e meglio.

Ma per godere dei reali benefici del movimento serve la giusta dose di riposo, proporzionata al nostro livello di esercizio e alle nostre condizioni fisiche In pratica, trascura-

Il prezioso contributo dell’attività fisica nell'insonnia può variare in funzione dell’orario di svolgimento della pratica sportiva e del tipo di esercizio svolto

re il riposo è tanto negativo quanto trascurare l’esercizio fisico. La giusta dose di entrambi, invece, aumenta la potenza e il benessere del nostro corpo. Un concetto ulteriormente confermato da recenti studi scientifici.

Oltre si peggiorano i risultati

Partiamo da un presupposto a volte ignorato, specialmente per chi svolge l’attività fisica in modo competitivo È vero che aumentando l’esercizio aumentano le prestazioni, ma questo è vero solo fino a un certo livello, assolutamente soggettivo Poi si ottiene l’effetto opposto: più ci si allena più si peggiorano i risultati non solo a livello di prestazioni, ma anche del benessere fisico

È noto che tra livello di attivazione e prestazioni ottenute esiste una relazione a U rovesciato, nota come legge di Yerkes-Dodson (vedi schema sotto).

Questa legge evidenzia che, all’aumentare del livello di impegno, aumenta anche il rendimento, ma

che esiste però un punto in cui a ogni ulteriore aumento dell’impegno corrisponde un peggioramento e una diminuzione del rendimento.

La prima parte della curva può essere considerato eustress, ovvero lo stress buono, mentre la seconda parte è il distress, lo stress cattivo.

Ma non si tratta solo di ridurre il rendimento, questo tutto sommato è il problema minore, il fatto è che quando si arriva nella seconda parte della curva si finisce con l’avere pericolose ricadute sul piano della salute Esattamente il contrario

A o g n u n a i l s u o r i p o s o

ATTIVITÀ AEROBICA

L’attività aerobica, come camminata, jogging, ciclismo, nuoto a bassa intensità, cyclette, tapis roulant, è un tipo di allenamento a media intensità, con sforzo prolungato, che utilizza il glicogeno, cioè lo zucchero presente nei muscoli e nel fegato. L’ossigeno che arriva tramite il sangue ai muscoli fa consumare glicogeno per produrre energia.

Per queste attività, la pausa post allenamento serve a mettere a riposo le articolazioni e ricostituire le scorte di glicogeno, permettendo di imparare a sopportare gradualmente uno sforzo muscolare più intenso che fa ridurre progressivamente i tempi di recupero tra allenamenti Ovviamente i tempi sono molto variabili in base alla persona In ogni caso, il recupero si può avere allenandosi in orari diversi, con minore intensità e facendo lavorare diversi gruppi muscolari

Se di solito si cammina/corre o si va in bicicletta, usando in prevalenza gli arti inferiori, si può alternare con vogatore o pesi leggeri con le braccia In questi casi, almeno un giorno di riposo settimanale è consigliabile, magari anche due o tre non continuativi in base alle condizioni

ATTIVITÀ ANAEROBICA

Si tratta di attività che mira ad aumentare la massa di un determinato distretto muscolare Sono sforzi brevi ma ad alta intensità, senza consumo di ossigeno come combustibile per produrre energia dagli zuccheri Alcuni esempi: sollevamento pesi, body building, corsa veloce, lancio del peso

Dato che la salute del tessuto muscolare può risentire di sforzi intensi molto ravvicinati, pausa e recupero sono essenziali perché occorre più tempo per riposare se l’attività fisica ha comportato un forte impegno muscolare. È scorretto, però, anche fermarsi per un periodo di tempo lungo, perché si possono perdere i benefici ottenuti con l’allenamento Di solito si consiglia un riposo di 48 ore per i principianti e di 24 ore per chi ha un allenamento intermedio Può essere utile effettuare il recupero a fine allenamento con defaticamento a bassa intensità, quali stretching e attività in acqua

STILI DI VITA

di quello che vogliamo ottenere facendo attività fisica.

Lo stress, infatti, è un fenomeno biologico che, attraverso la produzione di vari ormoni in primo luogo il cortisolo, universalmente considerato l’ormone dello stress, porta a un gran numero di conseguenze negative tra cui ipertensione, aumento di glicemia, pressione, depressione, ulcere gastriche e tante altre Esattamente il contrario di quello che vogliamo ottenere con l’esercizio fisico

Riparare micro lacerazioni

Dobbiamo considerare che l’esercizio fisico produce microscopiche lacerazioni nei tessuti muscolari Durante il riposo le fibre muscolari vengono riparate divenendo con il tempo più grandi e forti. Si tratta di un adattamento detto supercompensazione, il processo che porta a migliorare le nostre prestazioni e la nostra struttura fisica. Diversamente si entra nella cosiddetta “sindrome dell’overtraining” che può colpire gli atleti particolarmente impegnati Quindi si arriva prima a una fase di buone prestazioni da cui comincia il declino da sovraffaticamento, anche se queste reazioni sono molto soggettive Non concedersi il riposo necessario porta spesso anche a un aumento del rischio di incidenti

A questo punto entra in gioco la nostra consapevolezza e imparare ad ascoltare i nostri sintomi fisici senza voler necessariamente eccedere con l’allenamento. Da tenere presente inoltre che l’attività fisica si è dimostrata valida per contrastare l’insonnia e che i maggiori benefici in questo senso li ricaviamo da un ’attività regolare, all’interno di una routine quotidiana. Dunque, sebbene anche una singola sessione di allenamento potrebbe aver risvolti positivi, un regolare programma di esercizio fisico, condotto nel lungo periodo, garantisce risultati apprezzabili e tangibili

Lo stress produce soprattutto cortisolo, con risvolti negativi tra cui ipertensione, aumento di glicemia e della pressione, ulcere gastriche, depressione

Trascurare il riposo è negativo quanto trascurare l’esercizio fisico. La giusta dose di entrambi aumenta la potenza e il benessere del nostro corpo

Paradossi dell’orario

Altra cosa da sottolineare è che un allenamento eccessivo in prossimità dell’orario in cui di solito andiamo a dormire, potrebbe essere invece causa di insonnia e difficoltà di sonno. Questo non è probabilmente vero per tutti, ma è comunque un fattore da non sottovalutare

La causa di questo fenomeno, apparentemente contro intuitivo, potrebbe essere da ricercare in due fattori

Durante l’attività fisica il nostro corpo produce endorfine con proprietà analgesiche, oltre che cannabinoidi

Un fenomeno positivo dato che queste sostanze endogene migliorano il nostro umore e, allo stesso tempo, stimolano l’attività cerebrale, rendendo le persone più vigili. La conseguenza però è che trovare la serenità necessaria ad addormentarsi può essere più difficile e occorre attendere che gli effetti di queste sostanze autoprodotte dal nostro corpo si plachino.

Altro fattore è l’aumento della temperatura provocato dal movimento Sappiamo infatti che il calo della temperatura corporea favorisce la sonnolenza, ma il suo rialzo ha l’effetto opposto

Teniamo quindi presente che,

c

Gesti

lenti e ristoratori

Quando

si pensa al riposo si pensa al non fare niente Ma esiste anche una forma di recupero che possiamo definire attiva

Nel recupero attivo l’irrorazione sanguigna della muscolatura aumenta leggermente facendo circolare più nutrienti nel sangue, migliorando la rigenerazione muscolare, oltre a una riduzione di acido lattico nei muscoli e diminuzione dell’intensità dei dolori muscolari di addome, gambe e glutei Esempi di recupero attivo possono essere semplici passeggiate all’aria aperta, magari in un bosco; ma anche nuoto o pedalata leggeri o acqua gym, sempre con movimenti lenti.

Utile la pratica dello yoga che si concentri su semplici esercizi, come quelli di allungamento Bastano 20 minuti per riattivare la circolazione sanguigna Se non si ha pratica dello yoga, si possono effettuare semplici esercizi di allungamento e stiramento del corpo alla portata di tutti Ma un recupero attivo può essere svolto anche semplicemente facendosi fare un massaggio che riattiva la circolazione sanguigna, in particolare su zone del corpo che sono state impegnate nel giorno precedente

pur con le differenze soggettive, dopo l’attività motoria, la temperatura corporea comincia a diminuire solo una volta che siano trascorsi 60-90 minuti

Quindi praticare esercizio fisico nelle ore conclusive della giornata ritarda quella riduzione di temperatura fondamentale per stimolare il sonno. Il risultato potrebbe essere quello di non godere del necessario riposo e del recupero complessivo che solo il giusto sonno apporta all’organismo.

Meglio allenarsi in altri momenti della giornata per ottenere il massimo risultato benefico dai nostri esercizi ●

Tutte le ragioni e recenti conferme scientifiche per non farsi mancare un alimento ricco di proprietà antiossidanti. Da cogliere nella polpa, nei semi, fino all’olio Nella vita

vuole più Zucca di VeS

La zucca aiuta a regolare la pressione sanguigna, soprattutto se alta, attenua i disturbi di stomaco e reni e previene le malattie degenerative

La zucca si inserisce a pieno titolo in questi mesi dalle giornate meno luminose e che ci portano all’inverno.

La pianta appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae ed è originaria dei Paesi caldi dell’Asia, delle Americhe e dell’Africa. I suoi numerosi impieghi in ambito alimentare, e non solo, la fanno una vera miniera di salute

Antiossidanti e antitumorali

Nella polpa si apprezzano soprattutto i carotenoidi, che sono tra gli antiossidanti più potenti, tanto è vero che si attribuiscono loro doti anticancerogene nonché benefiche per vene, capillari e pelle

Secondo alcune ricerche di qualche tempo fa e pubblicate dal National Cancer Institute statunitense, i vegetali giallo arancioni - e la zucca al primo posto - se consumati regolarmente, dimostrano che possono svolgere una buona azione protettiva contro i tumori ai polmoni, allo stomaco e alle vie urinarie. Negli Stati Uniti si raccomanda soprattutto a fumatori ed ex fumatori di

i n f o i n p i ù i n f o i n p i ù

consumare quotidianamente vegetali di colore arancione

La zucca contiene altre sostanze antitumorali come le peporesine Si ritiene che aiutino a regolare la pressione sanguigna, soprattutto se alta, attenuare i disturbi di stomaco e reni, prevenire le malattie degenerative, probabilmente grazie al mix particolarmente benefico tra antiossidanti e altre sostanze utili. È anche ipocalorica, ipolipidica, ricca di fibre, vitamina C e potassio. Quest’ortaggio, sia crudo sia cot-

Come comparare bene

Per beneficiare al massimo del suo buon sapore e delle sue proprietà salutari, scegliete la zucca in base a queste indicazioni:

✘ Deve essere matura al punto giusto: con colori decisi nella buccia (piuttosto opaca) e nella polpa

✘ Non deve presentare ammaccature o punti neri

✘ Va scelta relativamente pesante, perché ha la polpa più soda

✘ Quelle molto grosse raramente sono buone perché le migliori crescono in terreni «magri», non eccessivamente concimati chimicamente

✘ Il “manico” deve essere saldamente attaccato, tondo e secco

✘ Il colore della polpa dovrebbe essere di colore arancione brillante non è però necessariamente garanzia di sapore dolce

Conservazione

Le zucche si possono conservare per alcune settimane in luogo fresco ma vanno controllate regolarmente; se formano punti molli vanno pulite e consumate nel tempo più breve possibile

I pezzi crudi dell’ortaggio si possono conservare in frigorifero per alcuni giorni; se lo si cuoce, in congelatore per diversi mesi

to, ha proprietà rilassanti-sedative, emollienti, blandamente lassative e diuretiche

Per il benessere della prostata I semi di zucca sono una fonte di nutrienti essenziali per l’organismo e contengono grassi “buoni” non saturi, vitamine e sali minerali tra cui zinco, magnesio e potassio. In particolare, grazie alla cucurbitina, un amminoacido di cui abbondano, questi semi hanno una potente azione preventiva nei confronti di disturbi prostatici benigni, come spiega uno studio dell’Università di Wasit (Iraq) Gustati crudi o sotto forma d’olio, i semi di zucca sono rimedi ben noti nella medicina tradizionale per curare le infiammazioni del tratto urinario, come cistiti e prostatiti Come confermato dalla scienza, dunque, fare il pieno di questi semi oleosi consente di mettersi al riparo dal rischio di problemi alla prostata, comprese alcune forme tumorali.

La parte più saporita

La parte della polpa vicino alla buccia è quella più saporita. Pertanto se ne scarterà solo il minimo indispensabile: la pellicina esterna più sottile.

La cottura in forno mantiene la zucca più soda Se si desidera lessarla è meglio farlo a vapore o con poca acqua, con l’incavo rivol- ➥

Per una buona digestione, la combinazione ideale è con

altre verdure e con i cereali

to verso il basso, per non renderla molle e insipida.

Ottimo ingrediente in zuppe, passati e minestroni, si presta anche a essere gustata da sola, per esempio cotta a vapore, tagliata a fette e abbrustolita sotto il grill

Oppure, come ripieno nei tradizionali tortelli mantovani, per insaporire dei risotti o come base per gnocchetti dal sapore delicato

Per una buona digestione, la combinazione ideale è con altre verdure e con i cereali, ma anche con pere e mele cotte; meno consigliabile l’accostamento di questa verdura amidacea alle proteine animali

Il sapore si esalta con cannella, chiodi di garofano, zenzero, curry, noce moscata, macis, cardamomo, vaniglia, timo, prezzemolo, mandorle, miele, mostarda (specie quella di pere), aglio, cipolle.

Se riuscite ad avere dei fiori di zucca freschi, non perdete l’occasione (rimangono aperti solo per alcune ore, dopo l’alba, quindi bisognerebbe rivolgersi a un coltivatore in zona o a chi ha un suo orto) Togliete gambo e stimme, lavate in abbon-

i L n o S t r o r i C E t tA r i o

Primi in testa

Gnocchetti di zucca

Sono una prelibatezza Essendo più dolci di quelli alle patate, si prestano a essere combinati con sughetti sia delicati sia leggermente piccanti

L’importante è che la polpa di zucca cotta sia ben asciutta, altrimenti dovete usare

più farina

✘ una zucca da circa un kilo

✘ farina di frumento di kamut o di farro quanto basta ✘ sale

✘ formaggio grattugiato (facoltativo) Cuocete la zucca intera in forno, mondatela e schiacciatela con le mani

Per 4 persone

o con una forchetta

Aggiungete del sale alle erbe e farina quanto basta per dare una consistenza ancora morbida all’impasto Evitate però di impastare troppo, altrimenti diventa molle Formate dei rotoli, tagliateli a cubetti, rotolateli leggermente su un asse e poi in un po’ di farina Quando gli gnocchi sono tutti formati, adagiateli con delicatezza in acqua salata bollente e siate pronti con la schiumarola a scolarli dopo pochissimo tempo. Adagiateli in una zuppiera preriscaldata e condite, senza mescolare

dante acqua, lasciate sgocciolare Girate nell’uovo sbattuto con sale aromatico, poi nella farina, quindi adagiateli in una padella antiaderente nella quale avrete scaldato un cucchiaio d’olio Fateli dorare sui due lati e serviteli subito, caldi e croccanti Preparati così sono digeribili e per nulla unti Ma anche i fiori crudi, tagliati a strisce e uniti all’ultimo momento a risotti, zuppe, frittate o zucchini saltati in padella, conferiscono a questi piatti un allegro colore giallo e un sapore

I semi sono una fonte di nutrienti essenziali: contengono grassi “buoni” non saturi, vitamine e sali minerali tra cui zinco, magnesio e potassio

fresco e delicato E infine, tornando ai semi di zucca e al loro utilizzo in cucina: possono essere lasciati seccare per qualche giorno, poi spellati e mangiati crudi, leggermente tostati (ma senza sale o altre aggiunte) o cotti in forno La varietà Cucurbita stiriana produce semi verdi dal guscio talmente morbido che non occorre spellarli; sono un ottimo snack per grandi e piccini, si prestano per essere serviti con l’aperitivo o per arricchire il muesli della prima colazione. ●

respiralibero Fumo: quanto pesano i problemi economici? di

Biagio Tinghino*

Più difficile smettere quando si hanno difficoltà finanziarie

Ci sono diversi ostacoli alla cessazione al fumo

Alcuni sono di natura organica, come la dipendenza fisica da nicotina

Altri sono legati alla disponibilità di risorse psicologiche, alla motivazione e al periodo che si sta attraversando Una ricerca condotta negli Stati Uniti, su 6 972 persone che fumano, ha mostrato che quando si hanno problemi finanziari è più difficile smettere

Risotto alla zucca i tortelli di zucca sono una specialità mantovana le cui origini risalgono alla corte dei Gonzaga Prepararli è un arte, peraltro laboriosa Potete raggiungere risultati simili, almeno per il palato, unendo gli stessi ingredienti in un risotto:

✘ 200 g di riso

✘ una cipolla grande

✘ 2 cucchiai d’olio

✘ 500 g di zucca dolce

✘ 70 g di amaretti di Saronno (secchi)

✘ un cucchiaio di mostarda di pere (o altra frutta) sminuzzata

✘ 2 cucchiai di formaggio grattugiato Cuocete la zucca possibilmente in forno,

altrimenti a vapore, facendo attenzione che rimanga più asciutta possibile togliete semi, filamenti e pellicina esterna nonché eventuali ammaccature. Schiacciate o macinate gli amaretti. rosolate la cipolla con un cucchiaio d’olio e preparate un risotto

secondo le vostre abitudini Due minuti prima di fine cottura aggiungete l’altro cucchiaio d’olio, la polpa schiacciata della zucca, gli amaretti e la mostarda sminuzzata, mescolate con delicatezza, fate scaldare ancora per due minuti, aggiungete il formaggio grattugiato e servite subito

Anche le tensioni economiche sono correlate a un 56% di probabilità in più di ricominciare a fumare se si è ex fumatori Lo stress è un fattore negativo, sia per smettere che per ricaderci, mentre, quando si è più sereni è più facile raggiungere l’obiettivo. I percorsi per smettere di fumare, per avere maggiore efficacia, devono prevedere un sostegno comportamentale o psicologico.

Fumo e diseguaglianze per chi soffre di disturbi mentali Dal 2003, in Irlanda, è in vigore il divieto di fumo nei luoghi pubblici e di lavoro I benefici per la popolazione generale sono stati innegabili Ma si sono osservate delle diseguaglianze

Un’indagine su 4 729 cittadini con disturbi mentali ha mostrato che questi sono più propensi a fumare Si parla di una prevalenza del 47%, più alta che nella popolazione generale Ciò vale sia per le sigarette elettroniche che per l’uso duale I dati mostrano la necessità di nuovi interventi mirati per ridurre le diseguaglianze sanitarie, soprattutto nei giovani con problemi di salute mentale, allo scopo di proteggerli, prevenire l’uso e ridurre le catastrofiche conseguenze dell’uso di tabacco

*Società Italiana di Tabaccologia, Past president

bufale & news

a cura di Massimo Ilari

Mangiare frutta fa ingrassare?

BUFALE In realtà ha poche calorie e costituisce un eccellente spuntino

Ecco un ’altra bufala che sconvolge ogni regime alimentare equilibrato e la dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco, che premia il modo di mangiare italiano, ma che qui da noi pochi seguono, preferendo attenersi anche alla corbelleria che sto per svelarvi. E quale sarebbe? Quella che la frutta faccia ingrassare, un ’autentica falsità scientifica. Dicono, vox populi, che per la presenza di fruttosio, uno zucchero, la frutta contribuisca a far salire costantemente la glicemia (i livelli di zucchero nel sangue) e a farci aumentare di peso Tanto per cominciare è bene ricordare che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda, per una dieta sana, di consumare 2-3 porzioni di frutta fresca al giorno, pari a circa 300-400 g Purtroppo, la popolazione dei Paesi occidentali, tra cui l’Italia, mangia poca frutta (e verdura) rispetto alla quantità consigliata e preferisce un ’alimentazione errata, che quella, sì, fa ingrassare “La frutta è un ortaggio, una sostanza vegetale In genere, contiene tanta acqua, vitamine, minerali e poche calorie Si va dalle 15-20 calorie di una fetta di anguria fino alle 40 di altri frutti Con 200 g di frutta introduciamo al massimo 200 calorie” fa presente il nutrizionista Giorgio Calabrese E il fruttosio? “È chiaro che se assumessimo 3 Kg di frutta al dì ci sarebbero danni al fegato Con 1/2 kg al giorno, assunto durante la giornata, si hanno solo vantaggi per l’organismo, all’interno di un tot di calorie giornaliere che ammontano a 1.800 per una donna e a 2.000 per un uomo ” chiosa il dottor Calabrese.

news

Primato del bio italiano minacciato

L’Italia conquista la leadership Ue per il bio. Si deve alle 84mila aziende agricole che operano sul territorio nazionale, più del doppio rispetto alla Germania e un terzo in più della Francia Dati che si ricavano da un ’analisi Coldiretti su un rapporto Sinab (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica)

L’agricoltura bio è arrivata a coprire 2,5 milioni di ettari (+4,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente), rappresentando un ettaro su cinque di superficie agricola nazionale, ormai vicinissima al target del 25%, da raggiungere entro il 2030 fissato dalla strategia europea nell’ambito della Strategia Farm to Fork Ma una minaccia all’espansione del bio italiano arriva dall’aumento delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, cresciute del 40% nel 2023, in controtendenza rispetto al dato

Autosalute I BENEFICI DEI 30 KM/H

I

l limite dei 30 km all’ora in città ha suscitato all’inizio molte proteste nei cittadini coinvolti dal provvedimento Sicuramente in alcuni casi non è facile mantenere quella media Se però guardiamo ai dati che mettono in relazione l’abbassamento dei limiti di velocità e il calo di incidenti e di vittime, forse la frustrazione può lasciare spazio alla soddisfazione Lo conferma il primo studio scientifico a livello europeo sugli effetti dell’introduzione del limite di velocità nei centri urbani, presentato lo scorso settembre a Trento nell’ambito della seconda edizione di City Flows, di Unipolis ed European Transport Safety Council (ETSC). Lo studio, curato dal professor George Yannis, responsabile del Dipartimento di pianificazione e ingegneria dei trasporti dell’Università

Tecnica Nazionale di Atene, ha considerato oltre 70 diverse analisi condotte in 17 città europee, tra cui Bologna, Parigi, Berlino e Londra, evidenziando gli importanti benefici derivanti dall’introduzione del limite di velocità

Il report ha mostrato effetti positivi su diversi fronti: riduzione degli incidenti stradali del -23%; -37% di decessi e -38% di feriti; miglioramenti anche nella riduzione media delle emissioni (-18%) e una riduzione del rumore di2,5 dB Insomma, i benefici coinvolgono a livello globale la qualità della vita nelle grandi città Ennio Battista

dell’Unione europea. Prodotti che non assicurano la stessa qualità e sicurezza di quelli nazionali ma che finiscono spesso per essere venduti come tricolori grazie alla mancanza di un ’etichettatura d’origine riconoscibile. Quindi, Coldiretti Bio chiede di affermare in Europa al più presto il principio di reciprocità rispetto alle importazioni, ovvero stesse regole per il bio comunitario.

Boom miopia in bambini e adolescenti

Stando a quanto affermano gli esperti del settore, la quota globale e complessiva della miopia potrebbe riguardare il 40% dei bambini e degli adolescenti entro il 2050, superando i 740 milioni di casi rispetto ai 600 milioni previsti entro il 2030 L’allarme emerge da un ’analisi pubblicata sul British Journal of Ophthalmology

In Cina, sempre entro il 2050, a essere più colpite potrebbero essere le donne, con il 42%, che sarà miope rispetto al 37,5% dei maschi Sappiamo questo dopo aver analizzato i risultati di 276 studi sul tema che hanno coinvolto 5 410 945 bambini e adolescenti e 1 969 090 casi di miopia, in diversi Paesi di Asia, Europa, Africa, Oceania, Nord e America Latina

Cosa c’è all’origine di questo boom della miopia? Secondo gli esperti la pandemia di Covid-19 potrebbe aver giocato un ruolo centrale nell’aumento dei tassi osservati dopo il 2020

Pericolo ictus, occhio allo stile di vita

Uno studio reso noto su Lancet Neurology ed elaborato a partire dall’analisi del “Global burden of disease, injuries, and risk factors study” (Gbd) offre un quadro sull’ictus che desta molte preoccupazioni. Con 12 milioni di casi ogni anno e oltre 7 milioni di morti, nel 2021 l’ictus è stato la terza causa di morte a livello mondiale, dopo la cardiopatia ischemica e il Covid. E i numeri sono in aumento. In un periodo compreso tra il 1990 e il 2021, il numero di persone che hanno avuto un ictus è aumentato del 70% (11,9 milioni nel 2021); i morti del 44% (7,3 milioni nel 2021) e la quota complessiva di disabilità o malattia dopo un ictus è salita del 32%, passando da 121,4 milioni di anni di vita sana persi nel 1990 a 160,5 milioni nel 2021 Occorre correre ai ripari perché l’ictus è in gran parte prevenibile: secondo gli autori dello studio, l’84% del carico di ictus del 2021 può essere attribuito a 23 fattori di rischio modificabili, tra cui l’inquinamento atmosferico, il sovrappeso, l’ipertensione, l’alto livello di colesterolo cattivo, il fumo e l’inattività fisica Quindi, occhio allo stile di vita

Mondoapedali LA RICERCA: PERCHÉ PEDALARE RIDUCE I DECESSI

Labici fa bene Una ricerca recente ha fornito ulteriori dati sui suoi benefici Pubblicata sulla rivista British Public Health e realizzata dal Glasgow Centre for Population Health, un organismo istituito dal governo scozzese, ha confermato che chi va al lavoro in bici o a piedi ha un rischio minore di malattie fisiche e mentali I ricercatori hanno osservato (dal 2001 al 2018) lo stato di salute di circa 82mila persone, esaminato i ricoveri in ospedale, gli eventi cardiovascolari, i casi di cancro e gli incidenti stradali. Ma anche il rischio di morte e l’assunzione di farmaci, soprattutto ansiolitici e antidepressivi. Chi usa la bici, rispetto a chi non è attivo fisicamente, ha ridotto del 47% il rischio di morte, del 10% il rischio di ricovero ospedaliero per qualsiasi causa e del 24% il rischio di andare in ospedale per problemi di cuore Non solo È ridotto del 24% anche il rischio di ricovero per cancro e del 20% quello di dover assumere farmaci per problemi di salute mentale Tuttavia il rischio di incorrere in un incidente con ricovero ospedaliero è doppio per chi va in bici rispetto ai sedentari Uno stimolo per realizzare percorsi protetti e “strade scolastiche” in prossimità di una scuola e bloccare temporaneamente il traffico automobilistico Paolo Pigozzi

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V irginia Mortara Dietetica: Dr Fiorenza Arbore, Dr Paolo Pigozzi Ecologia: Gabriele Buracchi

E l e t t r o a g o p u n t u r a : D r L u c a Massini Ematologia: Dr Roberto Della Lena Endocrinologia: Dr Maria Laura De Feo Fisioterapia e riabilitazione: Ft Pierre Etienne Liechti Fitoterapia: Dr Enrica Campanini, Dr Fabio Firenzuoli, Dr Filippo Brocadello

G a s t ro e n t e ro l o g i a : D r Va l t e r Francini Geriatria: Dr Pasquale Acampora Igiene: Dr Salvatore

G a l o f o r o I m m u n o l o g i a : D r Giampaolo Gini Medicina gen e r a l e : D r E u g e n i o P a t t a r i n o Medicina preventiva: Dr Salvatore Galoforo Medicina psicos o m a t i c a : D r B r u n o R i m o l d i Nefrologia: Dr Francesco Ravaglia Neurologia: Dr Marco Loberti Oculistica: Dr Claudio Pas q u i n i , D r G i a m p a o l o G i n i

Odontoiatria: Dr Piero Bellesi, Dr Anna Laura Longo Omeopatia: Dr Andrea Bolognesi, Dr E n r i c a C a m p a n i n i O r t o p e d i a : Dr Luca Turelli Ostetricia e ginecologia: Prof. Pierfrancesco Tropea, Dr Marina Risi, Dr Lidia La Marca Otorinolaringoiatria: Dr. Paolo Antonelli, Dr. Carmelo Zappone Psichiatria: Dr Corrado Barbagallo Psicologia motiv a z i o n a l e : M a s s i m o P i o v a n o .

Radiologia: Prof Mauro Malvent i R e u m a t o l o g i a : D r D a n i e l e

Rolla. Sessuologia: Dr. Giovanni Beretta Stress (patologie correlate): Prof Salvatore Rinaldi, Dr Va n i a F o n t a n i . U r o l o g i a : D r. Gianbattista Muraro Veterinaria: Dr Biagio Marchese

Tonsillite, Sos piante!

FITOTERAPIA La mia bambina di 5 anni soffre spesso di tonsillite Potete darmi qualche consiglio che mi aiuti a non impiegare troppo spesso i farmaci tradizionali? Ginevra

Partiamo dalla definizione di tonsillite Il termine fa riferimento a un’infiammazione delle tonsille, spesso associata a quella della faringe che le accoglie (faringotonsillite)

Altro nome con cui possono genericamente essere chiamate è quello di “angine” Le cause di una tonsillite vanno ricercate nei virus respiratori o batteri Il disturbo dura in genere una settimana. Raramente possono complicarsi, soprattutto con le sequele dell’infezione streptococcica, e allora possono essere colpiti cuore e reni con tempi di recupero notevolmente più lunghi Un’altra evoluzione può aversi per estensione alle strutture adiacenti: si hanno così gli ascessi peritonsillari oppure quelli retrofaringei Come misure igieniche le consiglio di coprirsi in modo adeguato soprattutto in questi mesi o per frequenti escursioni termiche (passaggio brusco dal caldo al freddo e viceversa) Bisogna adottare l’abbigliamento più consono al proprio grado di resistenza al freddo (dunque non hanno senso tre maglioni quando si ha freddo se non si ha l’abitudine di portarne nemmeno uno: quando li si tolgono è facile beccarsi una tonsillite) Umidifichi bene

l’aria dell’ambiente in cui trascorre la maggior parte del suo tempo

La temperatura ideale in casa è di 20-21°C e un’umidità del 60-70 per cento

Un semplice stratagemma

è una bacinella d’acqua da porre sul radiatore

Altre indicazioni: pulire regolarmente i tappeti, non fumare, se possibile non passare la maggior parte del tempo in mezzo al traffico; respirare con il naso: molti hanno l’abitudine di farlo con la bocca, rischiando così di saltare il filtro per agenti nocivi esterni

I rimedi in fitoterapia prevedono:

❋ Echinacea angustifolia TM: opportuna nella prevenzione delle faringotonsilliti recidivanti Meglio assumerla da settembre a marzo

Utile è pure la seguente miscela di tinture madri:

❋ Echinacea purpurea 30 ml

❋ Agrimonia eupatorbia 30 ml

❋ Propoli 40 ml

Localmente possono essere usati vari collutori a base di:

❋ Calendula TM, ad azione genericamente antinfiammatoria.

❋ Phytolacca TM, quando la gola è estremamente arrossata e gonfia

❋ Propolis TM, quando si cominciano a sentire le prime irritazioni in gola

Si prendono 20 gocce della specie scelta e si effettuano dei gargarismi con piccole quantità d’acqua in cui le gocce saranno state versate

Le dosi comunque sono indicative, va considerato tenendo presente il parere del medico

Utile anche il ricorso alla crenoterapia:

❋ Inalazioni: inspirazione di un getto vaporizzato d’acqua termale

❋ Polverizzazione: respirazione in ambiente saturo di acqua termale

❋ Aerosol termale: aerosol con gas che deriva dall’acqua solforosa.

❋ Irrigazione nasale: lavaggio delle prime vie aeree attraverso il naso con acqua termale

Ogni ciclo dura in media 12-15 giorni

Dr. Bruno Rimoldi

Si stima che i disturbi e le malattie che coinvolgono muscoli e articolazioni, producendo dolore e limitazioni nella funzionalità, interessino almeno qualche volta nel corso della vita circa il 50% della popolazione europea.

Queste problematiche sono definite dai sanitari con nomi diversi Non solo in relazione alla parte del corpo prevalentemente coinvolta (es lombalgia, se è compromessa la parte bassa della colonna vertebrale; rizoartrosi, se è interessata la base del pollice; gonartrosi se è pregiudicata la funzione del ginocchio, ecc ), ma anche e forse soprattutto facendo una distinzione tra artrosi e artrite. Due nomi che, nell’immaginario collettivo si sovrappongono e sostanzialmente si equivalgono, mentre si riferiscono a condizioni e processi almeno in parte diversi.

Due situazioni differenti

L’artrosi è un processo degenerativo delle strutture che compongono le articolazioni (cartilagini, capsule articolari, liquido sinoviale, tendini, superfici articolari dei capi ossei, ecc.) ed è quindi legata prevalentemente all’invecchiamento e all’usura delle articolazioni, anche in seguito a traumi avvenuti lontano nel tempo. Un’alterazione strutturale che può a sua volta generare dolori articolari e coinvolgere i muscoli vicini che reagiscono con rigidità e contratture, anch’esse dolorose Con il termine artrite si fa

Articolazioni infiammate? Articolazioni infiammate?

Provate con la Dieta Mediterranea

In caso di artrosi e artriti si può intervenire con alcune scelte che riducono il ricorso ai farmaci. A partire dal cibo di origine vegetale. E da piante specializzate di Paolo Pigozzi

MEDICINA

invece riferimento a una condizione acuta di infiammazione dell’articolazione, che si presenta dolorante e solitamente anche gonfia e arrossata. Le cause possono essere un trauma recente (per esempio, una caduta che ha coinvolto il ginocchio o il gomito) oppure la conseguenza locale di una reazione anomala del sistema immunitario che produce anticorpi (autoanti-

Ortopedici e reumatologi sono gli specialisti che si occupano di artrosi e artriti; sottoponendo, con una diagnosi precisa, l’intervento mirato o una riabilitazione

Diagnosi e terapie

Ortopedici e reumatologi sono gli specialisti che si occupano di artrosi e artriti. A loro disposizione, per arrivare a una diagnosi precisa, gli esami del sangue e delle urine, esami del liquido sinoviale, radiografie, ecografie, Tac, risonanza magnetica, artroscopia, ecc La terapia si avvale di presidi farmacologici, dai più conosciuti e utilizzati anal-

Sport: sì, ma non troppo

Sidice spesso: “Lo sport fa bene alla salute” Vero, ma a patto di non esagerare In una ricerca su 3 357 ex atleti olimpionici di varie specialità (atletica, sci e altre) effettuata dall’università di Edimburgo è risultato che, a distanza di anni dalla sospensione dell’attività agonistica, un atleta su quattro accusa disturbi dolorosi prodotti da alterazioni delle articolazioni danneggiate da traumi subiti durante l’attività sportiva (British Journal of Sports Medicine 2022;56:1123-1131) Dalla ricerca è emerso che il ginocchio, la regione lombare della colonna e la spalla sono le aree più danneggiate e anche quelle più colpite da infiammazioni, alterazioni strutturali (artrosi) e dolore. Che fare? Stendere un velo pietoso sulla vantata salubrità dello sport agonistico? Disincentivare le partitelle a pallone tra amici? Chiudere le società sportive dilettantistiche? No. Credo che, anche in questo caso, valga il motto latino “Est modus in rebus”, “C’è una giusta misura in tutte le cose”

corpi) e quindi infiammazione contro diverse parti del corpo (le strutture articolari, ma anche altri organi e apparati come vasi sanguigni, tessuto connettivo, ecc ) Questa anomalia funzionale, detta autoimmunità, sta alla base di diverse patologie che coinvolgono anche le articolazioni, ma solo come espressione localizzata di un processo infiammatorio più ampio. Come capita, per esempio, nell’artrite reumatoide, nel lupus eritematoso sistemico, nella sclerodermia, nelle spondiloartriti, ecc. Naturalmente, una condizione infiammatoria acuta (artrite) che permane a lungo, altera nel tempo la struttura delle articolazioni determinando anch’essa una condizione di artrosi. Da questo punto di vista artrite e artrosi sono condizioni che spesso si intrecciano

gesici, antinfiammatori e corticosteroidi fino ad altre molecole di competenza più specialistica come i DMARDs e i cosiddetti farmaci biologici. Oltre ai farmaci, l’intervento terapeutico è completato e ottimizzato anche da un ’attività fisica regolare alternata al riposo (troppa attività fisica è dannosa; vedi box), dalla riduzione dello stress e da un ’alimentazione adeguata

L’artrosi è un processo degenerativo delle strutture che compongono le articolazioni

La dieta consigliata

Quando la componente infiammatoria dei disturbi è particolarmente importante, come capita nell’artrite, nell’artrosi e nelle patologie reumatiche, che causano anche dolori articolari e muscolari, è chiaro da tempo che anche la corretta alimentazione deve fare la sua parte Se non altro, ma non solo, per sostenere lo sforzo di ridurre al minimo indispensabile il dosaggio dei farmaci eventualmente utilizzati.

La dieta mediterranea si rivela, anche in questo caso, la migliore. Cereali integrali, legumi, frutta, verdure, semi oleosi devono costituire l’ampia base della razione giornaliera. Sono alimenti ricchi di centinaia di sostanze protettive e apportatori di fibre, digerite dai batteri intestinali I quali, utilizzandole, producono sostanze antinfiammatorie

GINOCCHIO NORMALE

Lesioni della cartilagine

ARTROSI DEL GINOCCHIO

Esposizione ossea

Erosione della cartilagine

Meniscopatia

Frammenti di cartilagine

Arnica e le altre

L’Arnicamontana è il rimedio fitoterapico più conosciuto e utilizzato per curare traumi e dolori di origine muscolo scheletrica.

L’interessante azione di questo vegetale è probabilmente dovuta alla sua capacità di agire sui vasi sanguigni e sulla microcircolazione . L’arnica migliora gli scambi che avvengono tra sangue e tessuti corporei, rende ottimale l’ossigenazione dei muscoli e delle strutture articolari e ne asporta, nel contempo, le scorie metaboliche

La resina ricavata dalla Boswellia serrata, ricca di sostanze terpeniche antinfiammatorie, è impiegata da secoli come efficace antinfiammatorio in India, in Africa, ma anche in Europa L’Emea (Agenzia europea per la valutazione dei farmaci, ora Ema) ne riconosce un ruolo utile per il trattamento delle malattie reumatiche croniche nelle quali l’infiammazione gioca un ruolo determinante (artrite reumatoide, ma anche morbo di Crohn, colite ulcerosa, asma bronchiale)

Anche l’Harpagophytum procumbens, una pianta di origine africana conosciuta da noi come artiglio del diavolo, possiede una buona azione antinfiammatoria a livello articolare e muscolare, soprattutto nel dolore lombare come testimoniato da una revisione di 12 studi (BmC Complementary medicine, 2004,4,13) trovate in commercio (in farmacia e erboristeria) numerosi preparati a base di queste piante, sia da assumere per bocca sia come pomata da applicare sulle parti doloranti o, ancora, come formulazioni da iniettare, utili nei casi più impegnativi Fatevi consigliare, per una scelta adeguata, dal vostro medico di fiducia

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Chi scrive di vino pensi alla propria salute

Lanotizia, rimbalzata sui

media, è che il critico gastronomico più famoso del mondo, pete Wells del New York t imes, ha annunciato di voler cambiare mestiere: mangiare e bere per lavoro, per anni, ha avuto un impatto troppo negativo sulla sua salute “Ho la malattia del fegato grasso e la sindrome metabolica e sono ‘tecnicamente obeso’” pete Wells scriveva dal 2011 prima di lui, sullo stesso quotidiano, scriveva Frank Bruni, che a suo tempo aveva annunciato di avere la gotta, che caratterizza chi può permettersi con frequenza pasti e bevande abbondanti Assaggiare in serie e degustare in continuazione per anni è stressante per il fisico. ma questo discorso vale anche per chi produce vino, lo commercia, lo vende e si sottopone a una quantità di sollecitazioni alcoliche impossibili da immaginare per il consumatore occasionale Secondo l’oms, bere più di due bicchieri, quindi superare la soglia del consumo moderato, è comunissimo L’industria però non si interroga sui rischi legati al consumo di vino, ma continua a difendere il settore dai “folli attacchi che rischiano di creare danni inestimabili al vino, patrimonio della nostra storia e tradizione culturale e gastronomica” Invece dovrebbero confrontarsi con i medici sui rischi legati a un consumo costante e prolungato di bevande alcoliche. La notizia di pete Wells ha ricordato quanti operatori del settore si siano devastati con il vino. Smentendo la favoletta secondo la quale la conoscenza del vino riduce i rischi di sviluppare problemi alcol-correlati *Consigliere Nazionale Anicat

(la principale è l’acido butirrico) e mantengono il funzionamento del sistema immunitario entro binari fisiologici, riducendo il rischio di autoimmunità. Da limitare molto o evitare del tutto carni rosse, salumi, bevande dolcificate, zucchero e i prodotti industriali come snack, pasticceria commerciale, piatti pronti, ecc Uno studio (American Journal of Lifestyle Medicine online April 3, 2022) conferma l’utilità dello strumento dietetico nella gestione delle infiammazioni dolorose delle articolazioni e rende evidente che le diete vegane migliorano il dolore articolare e altri sintomi dell’artrite reumatoide

Il freddo quasi sempre peggiora

Le cause non sono del tutto chiare, ma è un fatto che chi soffre di artrite e artrosi vede peggiorare la propria sintomatologia (special-

mente il dolore e la limitazione funzionale) con l’arrivo delle giornate fredde e umide.

Probabilmente le temperature basse causano una contrazione dei muscoli per sviluppare una maggior quantità di calore corporeo. Contrazione che, se prolungata, determina un aumento della tensione articolare e una dolenzia muscolare avvertita soprattutto nelle fasce muscolari della schiena e del collo

D’altra parte, l’umidità ambientale aggrava la percezione di disagio prodotta dalle basse temperature

Che fare?

Chi soffre di infiammazioni e dolori muscolo scheletrici può seguire, soprattutto in inverno, alcune buone abitudini:

✘ coprirsi bene prima di uscire di casa;

✘ praticare attività fisica ogni giorno, non solo passeggiate all’aperto ma anche esercizi con le braccia, qualche giro attorno alla tavola, fare qualche rampa di scale;

✘ adottare un ’alimentazione corretta, se non altro per evitare che un peso in eccesso affatichi inutilmente le articolazioni ●

Anche contro l’artrosi, la dieta mediterranea si rivela la migliore

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VeS e Fondazione Evangelica Betania: la Fondazione Vita e Salute collabora con la Fondazione Evangelica Betania, costituita da dieci chiese evangeliche napoletane Non ha fini di lucro e, oltre alla gestione dell’Ospedale Evangelico Betania, promuove, sostiene e realizza iniziative in campo spirituale, sociale, sanitario, assistenziale, formativo e culturale Info: www ospedalebetania org

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VeS e Sitab: la Fondazione Vita e Salute collabora con la Società italiana di tabaccologia, società scientifica per lo studio del tabacco, del tabagismo e delle patologie fumo-correlate Info: www tabaccologia it

VeS e Aicat: la Fondazione Vita e Salute collabora con l’Associazione italiana dei club alcologici territoriali (metodo Hudolin) L’Aicat si adopera per creare le condizioni umane, sociali, culturali e spirituali idonee a migliorare la qualità della vita delle persone e delle famiglie con problemi alcolcorrelati e complessi secondo i principi e la metodologia dell’Approccio ecologico sociale Info: N verde 800/974250, www aicat net

Le cure senza farmaci

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Una guida complet a

I rimedi naturali per i più

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Rest are in salute

Come prevenire i principali disturbi

Estetica naturale

La «cosmesi verde» per la bellezza

n° di copie richieste di Dottor Natura: (scrivere in st ampatello)

Ricette naturali tra scienza e tradizione

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STO R I E D I TE R R A E D I R I SCAT TO Troverete racconti di persone che attraverso il cibo hanno ritrovato valori di solidarietà umana e occasioni di rilancio economico

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