SI MBOLICO
Perché i cacciatori grigionesi portavano gli orecchini
Quando la palpebra diventa un peso: correzione chirurgica della ptosi
Bambini e occhiali
NUMERO #1 2023
RIVISTA DEL CENTRO AVANTI PER LA SALUTE DELL’ OCCHIO
Quando la palpebra diventa un peso: correzione chirurgica della ptosi
COLOPHON EDITORIALE
SUGGERIMENTO STAGIONALE
Occhi rossi dopo la piscina
PROTEZIONE E PREVENZIONE
Corpi estranei nell’occhio: quando sono pericolosi?
Problemi agli occhi in gravidanza
CONSIGLIO DELL’ESPERTO
Quando la palpebra diventa un peso: correzione chirurgica della ptosi
La mosca all’occhio
TRATTAMENTO
Per un aspetto gradevole: trattamenti estetici del viso
AMPLIARE GLI ORIZZONTI
Dominanza oculare: come sono i rapporti di forza tra i vostri occhi?
Perché i cacciatori grigionesi portavano gli orecchini
A FUOCO: SIMBOLICO Simboli a perdita d’occhio Occhi, specchio dell’anima
PROTEZIONE FIN DALLA
PIÙ TENERA ETÀ Bambini e occhiali Bambini e miopia: è consigliabile trattarla con le lenti a contatto?
DELIZIOSO E SANO
Mangiare con gli occhi
Risotto alla barbabietola
RIVISTA SGUARDO,
EDITORE
Vista Augenpraxen & Kliniken
Viaduktstrasse 42 CH-4051 Basel
CONCEZIONE
Comunicazioni aziendali
Vista Augenpraxen & Kliniken
REDAZIONE
Comunicazioni aziendali
Vista Augenpraxen & Kliniken
Hanna Stange
CONTRIBUTI A QUESTO NUMERO
Denise Anania
Florencia Figueroa
Samantha Happ
Paul Scherübel
Hans Peter Schläfli
Sandra Schweizer
Susanna Valentin
Tamara Wullschleger
DESIGN E LAYOUT Hildegard Brinkel www.hildegard-brinkel.de
STAMPA Steudler Press AG
Zeughausstrasse 51 CH-4052 Basel
TIRATURA
Italiano 500 esemplari Tedesco 8500 esemplari
CONTATTO communications@vista.ch www.vista.ch/einblick
1 2023
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Bambini e occhiali Nessun problema scegliendo il modello giusto
Per una migliore leggibilità, si utilizza il maschile generico. Tutti i riferimenti alle persone includono tutti i generi.
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NUMERO
8
SOMMARIO COLOPHON
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Problemi
agli occhi in gravidanza
Care lettrici cari lettori
Non si tratta di un semplice luogo comune, anzi: gli occhi riflettono realmente le nostre emozioni e mettono in luce gli angoli più nascosti del nostro mondo interiore. Conviene, quindi, guardare sempre bene in faccia il proprio interlocutore.
Naturalmente vi aspetta anche una grande quantità di consigli utili per la salute degli occhi, dall’infanzia fino alla terza età. Nella stagione calda, per esempio, è molto importante proteggerli in modo adeguato.
Anche le terapie antiage sono un tema che interessa sempre più persone. Il Dr. Robert Katamay spiega le opzioni disponibili per una correzione chirurgica degli inestetismi dell’età: a volte, basta un piccolo intervento per riconciliarsi con il passare del tempo.
Il mondo affascinante della vista è al centro anche di questa edizione di «Sguardo». Con la nostra rivista, che per la prima volta viene pubblicata anche in italiano per il Centro Avanti, vogliamo accompagnarvi alla scoperta dell’occhio e dei suoi segreti. Tanti articoli variati e interessanti vi permetteranno di conoscere meglio il nostro organo visivo in tutti i suoi aspetti.
Da sempre, gli occhi sono anche un simbolo: nelle più diverse culture e religioni stanno a rappresentare vigile difesa, luce e conoscenza. Il tema centrale di questo numero è proprio questo: la nostra ricerca ha rivelato tanti valori simbolici diversi e suggestivi, a volte anche sorprendenti. Ne trovate una piccola selezione alle pagine 20 e 21.
Ma gli occhi rivelano anche molto di noi stessi, a volte più di quanto vorremmo. Sicuramente, anche voi avete già sentito dire che sono «lo specchio dell’anima».
Sono molto curioso di sapere se la nostra rivista «Sguardo» vi piace e attendo i vostri commenti.
Vi auguro una buona lettura.
Christoph Gassner CEO
Vista Augenpraxen & Kliniken
3 sguardo EDITORIALE
OCCHI ROSSI dopo la piscina
L’estate è la stagione dei bagni. Ma dopo una bella nuotata in piscina spesso ci ritroviamo con gli occhi rossi e irritati.
Perché la congiuntiva oculare brucia e si arrossa quando nuotiamo a occhi aperti in piscina? Il motivo è il cloro, che viene spesso usato nelle piscine pubbliche per l’igiene e la disinfezione dell’acqua. Questa sostanza si lega alle particelle sospese nell’acqua, per esempio cellule morte, sudore o sporcizia, formando un composto chimico che aggredisce il film lacrimale naturalmente presente sull’occhio. L’irritazione da cloro colpisce praticamente tutti dopo un bagno in piscina e scompare di solito dopo poche ore o al più tardi il giorno successivo. Possiamo quindi considerarla innocua.
4 sguardo SUGGERIMENTO STAGIONALE
VIRUS E BATTERI
Neppure l’uso del cloro può garantire però una totale assenza di virus e batteri. Se, dopo un bagno in piscina, gli occhi rimangono arrossati a lungo o se addirittura si avverte dolore, è indispensabile consultare un oculista. Potrebbe infatti trattarsi di una congiuntivite di origine
infettiva, provocata da batteri o altri germi presenti nell’acqua. A differenza delle irritazioni da cloro, questo tipo di disturbo non è privo di rischi e richiede di solito un trattamento antibiotico. I batteri possono causare anche l’infiammazione della cornea, la cosiddetta cheratite, che nei casi più gravi può provocare danni permanenti.
Per questo, chi usa lenti a contatto dovrebbe sempre toglierle prima del bagno in piscina: sotto la lente i germi possono annidarsi più facilmente, provocando gravi forme di cheratite. In alternativa, si possono indossare degli occhialini da nuoto graduati: così si avrà una visione perfetta anche sott’acqua. E si potrà sguazzare senza rischi.
• Fare sempre una doccia accurata prima e dopo il bagno in piscina
• Proteggere gli occhi con occhialini da nuoto
• Per propria sicurezza e per non infettare altre persone, evitare la piscina se si ha o si ha appena avuto una congiuntivite
• Togliere sempre le lenti a contatto prima di entrare in acqua
CONSIGLI CONTRO GLI OCCHI ROSSI
5 sguardo SUGGERIMENTO STAGIONALE
Niente più paura di perdere gli occhiali mentre si nuota. I trattamenti laser offrono risultati ottimali in molti casi. ambulatorioavanti.ch
Corpi estranei nell’occhio: quando sono pericolosi?
Un moscerino andando in bici, un po’ di polvere durante le pulizie di casa o un granello di sabbia in vacanza. Che tipo di problemi seri possono causare?
Il nostro corpo possiede meccanismi di difesa molto raffinati anche per gli occhi. Sopracciglia e ciglia li proteggono da sudore, pioggia, polvere e particelle di sporco più consistenti. E in caso di pericolo intervengono i nostri riflessi, che ci fanno chiudere immediatamente le palpebre.
Come reagisce l’occhio a un corpo estraneo?
I corpi estranei più frequenti nell’occhio
Ciglia Sabbia Insetti Polvere, particelle di sporco Schegge (legno, metallo, vetro) Parti di piante (alberi, cespugli)
Se, nonostante tutti questi meccanismi, un corpo estraneo penetra ugualmente nell’occhio, avvertiamo una sensazione sgradevole; l’occhio interessato inizia a lacrimare e a sbattere le ciglia più spesso del normale. Il principio è lo stesso del tergicristallo di un’auto: il battito accelerato serve a distribuire le lacrime prodotte su tutto il bulbo oculare, in modo da «lavare via» l’intruso spingendolo verso l’angolo interno dell’occhio.
I corpi estranei di piccole dimensioni di solito non provocano danni, in quanto rimangono in superficie (ovvero sulla cornea, sulla congiuntiva o sull’interno della palpebra).
6 sguardo PROTEZIONE E PREVENZIONE
Come rimuovere attivamente un corpo estraneo?
Di norma, i meccanismi di difesa del nostro apparato oculare riescono da soli a rimuovere i corpi estranei superficiali. Se questo non accade, è possibile aiutarli accelerando consapevolmente il battito delle ciglia, sciacquando l’occhio con acqua corrente o passando un panno pulito nella direzione dell’angolo interno dell’occhio. Una volta rimosso l’agente estraneo, di solito il fastidio scompare rapidamente. Evitate assolutamente di strofinare l’occhio, anche se il bruciore e la sgradevole sensazione che provate ve ne fanno venire la voglia. Rischiereste infatti di far penetrare ancora più a fondo il corpo estraneo e quindi di ferire l’occhio.
Quando si rischiano problemi seri?
I corpi estranei possono talvolta scalfire la superficie della cornea, provocando le lesioni note come erosioni
corneali. In tal caso, la persona colpita continua ad avvertire la sensazione del corpo estraneo anche dopo che questo è stato rimosso. Un’erosione corneale non è sempre visibile; i sintomi possono comprendere anche arrossamenti della sclera, gonfiori della palpebra, dolori o persino annebbiamenti della vista.
In casi estremi, il corpo estraneo può penetrare addirittura nella cornea e nel bulbo oculare: in questi casi si parla di perforazione. Queste gravi lesioni si verificano di solito a causa del contatto dell’occhio con oggetti acuminati o affilati come coltelli o frammenti di vetro. Le perforazioni oculari vanno trattate immediatamente, altrimenti possono provocare danni permanenti.
Altri rischi gravi per l’integrità dell’occhio sono rappresentati dalle ustioni e dall’esposizione estrema ai raggi UV. In entrambi i casi, sulla cornea possono formarsi grandi lesioni, simili ad abrasioni. Anche dopo eventi del genere è quindi indispensabile sottoporsi d’urgenza a una visita oculistica. Per ridurre al minimo il rischio di gravi lesioni agli occhi, indossare sempre occhiali di sicurezza o occhiali da sole adeguati.
Attenzione!
Anche nel caso di lesioni oculari apparentemente lievi, è sempre consigliabile consultare un medico oftalmologo. Non si possono infatti escludere infiammazioni o lesioni più profonde che, se non trattate correttamente, possono compromettere in modo permanente la funzione dell’occhio.
7 sguardo
Problemi agli occhi in gravidanza
Secondo le statistiche, una donna incinta su sei soffre di un indebolimento temporaneo della vista. Da cosa dipende e cosa si può fare per evitarlo?
Non vedete più bene come prima? Venite a trovarci per un checkup medico: ambulatorioavanti.ch
8 sguardo PROTEZIONE E PREVENZIONE
Una gravidanza è prima di tutto un fatto positivo, contrassegnato dalla gioia per il bambino che sta per nascere. Ma a volte porta con sé anche dei cambiamenti poco piacevoli. Tra questi rientrano, oltre ai fenomeni più noti come nausee, ritenzione idrica e mal di schiena, anche dei leggeri disturbi della vista.
Gli sbalzi circolatori frequenti in gravidanza possono provocare per esempio dei punti luminosi o «lampi» nel campo visivo. Riposarsi molto, bere a sufficienza e alimentarsi in modo sano aiutano a combattere questi sintomi.
Molte future mamme lamentano anche una perdita di acuità visiva. Il fenomeno è dovuto agli ormoni prodotti dall’organismo, che favoriscono l’accumulo di liquidi e possono influire sulla curvatura, la consistenza o lo spessore della cornea. L’indebolimento della vista in gravidanza può arrivare addirittura a 1,5 diottrie, ma di norma regredisce spontaneamente dopo il parto.
La pre-eclampsia
è una condizione, chiamata anche intossicazione gravidica, che può colpire durante la gravidanza o il puerperio. Oltre ai sintomi principali, come l‘aumento della pressione arteriosa, la ritenzione idrica o la presenza di proteine nelle urine, si manifestano anche disturbi visivi. Le donne soffrono di tremolii davanti agli occhi o di lampi di luce.
Secchezza oculare e macchie scure
Sempre a causa dei cambiamenti ormonali, anche lo spessore del film lacrimale può ridursi. La conseguente secchezza oculare è particolarmente fastidiosa per chi usa le lenti a contatto. Proprio per questo, spesso alle donne incinte si consiglia di sostituirle con gli occhiali e, in aggiunta, di applicare regolarmente un collirio umettante.
A volte, sul contorno occhi e fino al dorso del naso compaiono delle macchie scure dovute a un eccesso di pigmentazione. Si tratta di un fenomeno magari antiestetico, ma del tutto innocuo: queste cosiddette macchie gravidiche non compromettono la visione e di norma scompaiono anch’esse dopo il parto.
fino a 1,5 diottrie, che torna normale dopo il parto.
Complessivamente, i problemi agli occhi in gravidanza sono tutt’altro che rari e interessano una donna incinta su sei. Ma solo in pochissimi casi nascondono delle patologie gravi. I punti luminosi o lampi, per esempio, possono essere sintomi di preeclampsia, una complicazione della gravidanza associata a una forte ipertensione. Per questo, anche se sono quasi sempre innocui e transitori, i disturbi oculistici in gravidanza devono essere sempre tematizzati durante le regolari visite di controllo.
1,5 Durante la gravidanza può verificarsi una riduzione della vista
9 sguardo PROTEZIONE E PREVENZIONE
QUANDO LA PALPEBRA DIVENTA UN PESO
CORREZIONE CHIRURGICA DELLA PTOSI
Quali problemi causano le palpebre cadenti (ptosi o dermatocalasi nella terminologia medica) e cosa si può fare per risolverli? Scopritelo in questo articolo.
La muscolatura facciale è in continuo movimento. A differenza di quanto succede con l’allenamento in palestra, questo però non rassoda la pelle sovrastante, ma al contrario ne provoca il progressivo invecchiamento. Questo processo viene ulteriormente accelerato da fattori ambientali, cosmetici e raggi UV. La causa è la degradazione di alcune proteine prodotte dall’organismo, come il collagene e l’elastina. Mentre il primo è responsabile soprattutto della compattezza e della buona tenuta di tendini, legamenti, tessuto connettivo e ossa, l’elastina – come dice il nome –assicura l’elasticità dei vasi sanguigni e della pelle.
Tenere gli occhi aperti può essere difficile
Con il passare del tempo l’elasticità cutanea diminuisce sempre più: si assiste così alla formazione di rughe e a un rilassamento dei tessuti – e quindi al temuto fenomeno delle palpebre cadenti.
CORREZIONE DELLA PALPEBRA La pelle in eccesso viene rimossa in un intervento di 45 – 60 minuti con anestesia locale.
sguardo 10
Non bisogna però sottovalutare gli aspetti genetici della ptosi: alcune persone soffrono già da giovani il peso delle palpebre cadenti – anche in senso letterale. Oltre a invecchiare i tratti e a dare al viso un aspetto perennemente abbattuto o scettico, che spesso viene interpretato in modo errato da altre persone, il cedimento della pelle della palpebra può provocare infatti anche dei disturbi fisici.
Abbassandosi progressivamente sull’occhio, il bordo palpebrale limita la visione dell’ambiente circostante. Nella maggior parte dei pazienti affetti da ptosi, la visita oftalmologica mette in evidenza una riduzione del campo visivo.
Correzione chirurgica della ptosi
Spesso si rende indispensabile un intervento chirurgico: la blefaroplastica, cioè la correzione della palpebra superiore, che permette di risolvere durevolmente il problema della ptosi.
In un’operazione della durata di 45 – 60 minuti, eseguita in anestesia locale, il chirurgo elimina la pelle in eccesso; l’incisione viene effettuata nella piega palpebrale, così che la cicatrice, una volta che i tessuti si sono perfettamente cicatrizzati, risulta praticamente invisibile. Non è richiesto un lungo ricovero ospedaliero, tuttavia è consigliabile restare a riposo per alcuni giorni dopo l’intervento.
La cassa malati non copre sempre i costi della blefaroplastica: la decisione dipende da una serie di fattori. In presenza di un’indicazione medica – riduzione del campo visivo, infiammazioni oculari croniche, infortuni o traumi –le possibilità sono buone. Gli interventi puramente estetici, invece, di solito devono essere pagati privatamente. Prima dell’operazione, è sempre indispensabile chiedere la consulenza professionale di medici specialisti. Per poter guardare al futuro con ottimismo – e senza fastidiose limitazioni.
11 sguardo CONSIGLIO DELL ’ ESPERTO
La mosca all’occhio
A volte, nel campo visivo compaiono dei punti mobili scuri simili a moscerini. Si tratta delle cosiddette «mouches volantes» –un bel nome francese per un fenomeno in realtà alquanto fastidioso. A provocarlo sono delle opacità del corpo vitreo.
sguardo 12 CONSIGLIO DELL ’ ESPERTO
Per comprendere meglio l’origine delle «mouches volantes» o miodesopsie bisogna prima di tutto capire che cos’è il corpo vitreo. Si tratta di una struttura, composta per il 98% da acqua e per il restante 2% da acido ialuronico e fibre di collagene, che riempie lo spazio interno dell’occhio tra cristallino e retina. Se all’improvviso compaiono dei corpi mobili nel campo visivo (a forma appunto di moscerini o anche di filamenti), significa che dentro l’occhio è successo qualcosa. Il fenomeno è più evidente quando si guardano superfici di colore chiaro.
Ombre sulla retina
La causa delle macchie in movimento può essere un’alterazione del corpo vitreo. Può darsi cioè questo sia diventato più fluido o addirittura si stia distaccando dalla retina. La fluidificazione fa sì che le fibre di collagene, non più distribuite in modo uniforme, creino dei grumi localizzati. Questi, colpiti dalla luce, proiettano delle ombre sulla retina: i punti o filamenti mobili che percepiamo. Si tratta di un fenomeno connesso all’invecchiamento che in linea di massima non costituisce un problema medico – anche se gli effetti sulla visione possono essere fastidiosi.
La situazione cambia quando le miodesopsie compaiono in massa nel giro di poco tempo. Allora è necessario agire. Un’insorgenza così acuta e repentina può infatti significare che il corpo vitreo si sta distaccando dalla retina. Questo processo, a volte accompagnato anche da «lampi» luminosi, esercita una trazione sulla retina e in alcuni casi può lesionarla, rendendo indispensabile un tempestivo intervento di chirurgia laser. Senza una visita oculistica non è possibile stabilire se il rischio è concreto o se si tratta di sintomi innocui; per questo è importante consultare immediatamente uno specialista in caso di comparsa improvvisa e massiccia di «mosche» o lampi nel campo visivo.
Come convivere con il problema
Le «mosche volanti» dovute a opacità del corpo vitreo non sono preoccupanti da un punto di vista medico e solitamente scompaiono o si riducono nettamente in modo autonomo nel giro di 6 mesi un anno. Ma possono essere ugualmente fastidiose. Alcuni piccoli accorgimenti aiutano a convivere meglio con il fenomeno: per esempio, evitare di fissare lo sguardo su superfici molto chiare. Quando si usa un computer o un cellulare è consigliabile ridurre la luminosità dello schermo, in modo che i punti scuri risaltino meno.
Anche gli occhiali da sole possono essere utili: l’uso di lenti fotocromatiche renderà il fenomeno meno evidente. A volte, un aiuto viene anche dal cervello, che si abitua alla presenza delle macchie e impara a ignorarle o compensarle: le «mouche volantes» non scompaiono dal campo visivo, ma col tempo vengono percepite come meno fastidiose.
Il Dr. med. Theo Signer
è il primario del gruppo Vista ed è specializzato in chirurgia della retina.
ambulatorioavanti.ch
i
13 sguardo CONSIGLIO DELL ’ ESPERTO
PER UN ASPETTO GRADEVOLE
TRATTAMENTI ESTETICI DEL VISO
È un noto oftalmochirurgo che dirige il reparto di Chirurgia della palpebra e delle vie lacrimali presso la Vista Augenklinik Binningen. Al tempo stesso, però, il Dr. med, Robert Katamay è anche uno specialista di trattamenti di chirurgia estetica del viso.
A COLLOQUIO
. MED. ROBERT KATAMAY
CAPOSERVIZIO E RESPONSABILE DEL REPARTO DI CHIRURGIA
Cresciuto in Austria, Robert Katamay si è laureato in medicina a Vienna nel 2005. In seguito ha svolto numerose attività di ricerca in campo oftalmologico e si è specializzato in oftalmologia con FMH in oftalmochirurgia presso l’Università di Basilea. Dal 2011 lavora per la Vista Augenklinik Binningen. Robert Katamay è sposato e padre di tre figli e vive attualmente con la sua famiglia nel canton Basilea.
COLLOQUIO
L’aspetto visivo è estremamente importante per noi esseri umani. La prima impressione è decisiva per l‘immagine e le emozioni che noi umani riceviamo dagli altri.
DR
DELLA PALPEBRA E DELLE VIE LACRIMALI PRESSO VISTA
AUGENKLINK BINNINGEN.
sguardo 14 TRATTAMENTO
he problemi hanno le persone che cercano il suo aiuto?
Dr. med. Robert Katamay Molti pazienti, sia donne che uomini, lamentano alterazioni nella zona del viso che circonda l’occhio, dovute agli effetti dell’età o anche a una predisposizione familiare. Un eccesso di pelle sulla palpebra superiore, per esempio, può causare senso di pesantezza e stanchezza oculare. Si tratta di una limitazione funzionale dell’occhio che possiamo correggere con successo. Questo tipo di interventi ha per lo più un’indicazione medica. Altre persone, sempre di entrambi i sessi, soffrono invece perché l’immagine riflessa nello specchio appare stanca e invecchiata. Anche a loro offro volentieri il mio aiuto tramite trattamenti estetici mirati.
Concentriamoci sui trattamenti estetici del viso: quali interventi offre Vista in questo ambito?
Dr. med. Robert Katamay I segni d’espressione sono determinanti per il modo in cui una persona viene percepita dagli altri. Per attenuarli si ricorre spesso a delle sostanze iniettabili. Uno degli interventi microinvasivi più frequenti in ambito estetico è appunto l’iniezione di miorilassanti, come per esempio la tossina botulinica, che allenta la tensione dei muscoli facciali riducendo i segni d’espressione. L’effetto dura di solito da quattro a sei mesi. Un’altra sostanza giustamente apprezzata da molti anni è l’acido
ialuronico, che offre possibilità praticamente illimitate: con un’iniezione possiamo correggere la perdita di volume di quasi tutte le parti del viso. Inoltre, l’acido ialuronico è importante per l’idratazione cutanea: esistono dei prodotti specifici di moderna concezione che utilizziamo con grande successo per migliorare la qualità della pelle del viso. Inoltre, offriamo anche trattamenti laser per la correzione di rughe, macchie di pigmentazione e altri inestetismi.
Nel campo dei trattamenti antirughe, ultimamente si sente molto parlare dei cosiddetti booster del collagene. Di cosa si tratta?
Dr. med. Robert Katamay I booster o stimolatori del collagene sono effettivamente sempre più apprezzati. Con una sola iniezione, nella zona laterale del viso, queste sostanze stimolano l’organismo a produrre collagene, che è una componente fondamentale del tessuto connettivo e quindi dell’apparato di sostegno del viso. Il nuovo collagene così prodotto va a rassodare la zona centrale del viso e contrasta quindi, senza la necessità di un intervento chirurgico, i cedimenti dovuti alla forza di gravità. Di norma il trattamento viene ripetuto per tre volte, a intervalli di quattrosei settimane, e si rivela efficace anche per ridurre le rughe nasolabiali e mentolabiali.
Si direbbe quasi che non ci sia niente di impossibile per questi metodi di trattamento. Ma l’esperto oftalmochirurgo continua ad affrontare gli interventi estetici con spirito critico.
Dr. med. Robert Katamay La percezione di cosa sia normale, bello e desiderabile è molto soggettiva. Prima di ogni trattamento cerco di conoscere meglio la paziente o il paziente in un colloquio personale, in cui parliamo dettagliatamente dei suoi desideri e aspettative, ma anche e soprattutto delle possibilità e dei limiti del trattamento stesso. Qualsiasi intervento medico, anche il più piccolo, richiede una seria valutazione dei potenziali rischi, che devono essere nettamente inferiori ai benefici. Noi di Vista offriamo non soltanto un’elevata competenza medicospecialistica, ma anche i metodi più avanzati e le tecnologie più moderne. Per questo siamo in grado di offrire trattamenti molto sicuri.
C
15 sguardo TRATTAMENTO
Dominanza oculare
Come sono i rapporti di forza tra i vostri occhi?
L’occhio dominante determina la nostra visione del mondo: vi spieghiamo perché tutti ne abbiamo uno e come scoprire di quale si tratta.
sguardo 16 AMPLIARE
GLI ORIZZONTI
Nella visione binoculare, quando cioè guardiamo qualcosa con entrambi gli occhi, c’è sempre un occhio che domina sull’altro, imponendoci per così dire il suo punto di vista. L’immagine ripresa dall’occhio destro è diversa da quella del sinistro, a causa della distanza che li separa in senso orizzontale. La differenza non è affatto trascurabile: basta chiudere prima un occhio e poi l’altro per accorgersene.
Eppure, non appena torniamo alla visione binoculare, i due diversi punti di vista si combinano in un’immagine unica. Questa cosiddetta fusione è opera del cervello, che nel compierla privilegia però l’immagine trasmessa dall’occhio dominante. Le informazioni provenienti dall’altro occhio vengono utilizzate soltanto per integrarla o addirittura vengono ignorate del tutto.
La ricerca non ha ancora trovato una spiegazione definitiva di questa cosiddetta dominanza oculare. È possibile che aiuti il cervello a riconoscere meglio gli oggetti o ad identificare più rapidamente i dettagli.
2 su 3
In circa due terzi delle persone l’occhio dominante è il destro; meno del cinque per cento dei soggetti dichiarano di non avere una dominanza oculare ben definita. Si parla di dominanza incrociata quando l’occhio e la mano dominanti non sono sullo stesso lato. Soprattutto i fotografi e i tiratori possono sfruttare in modo mirato la conoscenza della propria dominanza oculare.
In ogni caso non ha nulla a che fare con la maggiore o minore acutezza visiva dei due occhi. Già durante lo sviluppo della vista, nel cervello si formano delle cosiddette colonne di dominanza oculare che definiscono il lato dominante, esattamente come altre strutture cerebrali definiscono se si è destrorsi o mancini. Ne consegue che i difetti visivi dell’occhio dominante devono essere individuati e corretti il più presto possibile perché pregiudicano la visione in misura assai maggiore di quelli dell’altro occhio.
Qual è il mio occhio dominante?
Per scoprire la propria dominanza oculare basta un semplice test. Fissate con entrambi gli occhi un oggetto distante e indicatelo con il dito. Poi chiudete prima un occhio e poi l’altro. Se il dito vi appare puntato esattamente sul bersaglio, l’occhio aperto è quello dominante. In caso contrario, il dito vi apparirà a una certa distanza dall’oggetto.
Per la scelta dellʼocchio dominante non è importante quale sia lʼocchio con una visione migliore.
D
17 sguardo AMPLIARE GLI ORIZZONTI
ue immagini diventano una
Perché i cacciatori grigionesi portavano gli orecchini
Occhiali, lenti a contatto, chirurgia
laser: in passato tutto questo non esisteva, per acuire la vista ci si doveva affidare a rimedi tradizionali. Si racconta ad esempio che i cacciatori grigionesi
portassero orecchini d’oro per assicurarsi una mira più precisa.
Oggi possiamo scegliere tra vari metodi per conservare o migliorare il nostro potere visivo, dalle lenti a contatto ai trattamenti laser. Ma cosa facevano in passato le persone che avevano bisogno di una vista acuta? L’oculistica come ramo della medicina esisteva anche nell’antichità, ma si occupava soprattutto di trattare le vere e proprie patologie oculari. Inoltre l’accesso alle cure oculistiche era possibile soltanto a pochi privilegiati: abitanti delle città, persone facoltose, membri del clero e dell’aristocrazia.
sguardo 18 AMPLIARE GLI ORIZZONTI
I cacciatori della Bassa Engadina portavano gli orecchini, o almeno così si racconta
Il resto della popolazione doveva arrangiarsi. Si dice per esempio che nella Bassa Engadina i cacciatori indossassero degli orecchini d’oro, convinti che questo tipo di gioielli migliorasse l’acutezza visiva e quindi la mira.
Si tratta probabilmente di una leggenda, non confermata dai documenti storici. Nessun cacciatore grigionese ha mai consigliato di indossare orecchini d’oro per vederci meglio. D’altra parte non ne avrebbe avuto bisogno: se davvero i cacciatori con gli orecchini avessero avuto più successo di quelli senza, la notizia si sarebbe comunque diffusa rapidamente in tutti i villaggi della valle.
Nella medicina alternativa l’orecchio e l’occhio sono collegati
Diversi punti dell’orecchio, in particolare sul padiglione esterno e sul lobo, sono collegati tramite nervi ad altri organi. Proprio al centro del lobo si trova il punto corrispondente all’occhio che riveste una particolare importanza per il trattamento dei disturbi oculistici in due rami della medicina alternativa: l’agopuntura auricolare e la riflessologia.
L’agopuntura auricolare è probabilmente originaria del Vicino Oriente. Già gli antichi testi medici egiziani e persiani, come pure la medicina tradizionale cinese, descrivono dei trattamenti incentrati sul lobo dell’orecchio. Questo spiega perché anche i marinai medievali indossassero gli orecchini: secondo le convinzioni dell’epoca, aiutavano a vederci meglio sulle lunghe distanze
Il materiale è fondamentale
Al centro del lobo dell‘orecchio si trova il
punto corrispondente all’occhio
che svolge un ruolo nell‘agopuntura.
Ma attenzione perchè non tutti gli orecchini sono uguali. All’argento l’agopuntura attribuisce un’azione «riducente», per cui gli orecchini realizzati con questo metallo sono ritenuti addirittura dannosi per la vista. Quelli in oro invece avrebbero effettivamente un effetto stimolante e quindi positivo sull’acutezza visiva, proprio come credevano i cacciatori grigionesi.
Secondo i principi dell’agopuntura però la stimolazione con aghi dell’orecchio deve essere sporadica per avere un effetto sull’acutezza visiva. Se si prolunga oltre un certo periodo di tempo, il corpo si abitua e l’azione positiva svanisce. In teoria quindi chi spera di migliorare la vista indossando orecchini d’oro dovrebbe ricordarsi di toglierli a intervalli regolari.
19 sguardo AMPLIARE GLI ORIZZONTI
S IM BOLI a perdita d’occhio
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima: forse per questo affascinano l’umanità fin da tempi immemorabili. Diverse culture hanno attribuito loro un particolare valore simbolico.
FUOCO
A
Lʼ OCCHIO DI HORUS E L’OCCHIO DI RA L’OCCHIO DELLA
L’Occhio di Horus è un celebre geroglifico dell’antico Egitto che simboleggia la vista in senso generale.
In mitologia è inoltre il simbolo di Horus, dio del cielo e della luce.
Secondo la leggenda, nel corso di un furioso combattimento il dio del deserto Seth aveva strappato a Horus l’occhio sinistro. Ma Thoth, dio della luna, era riuscito a guarirlo. Per questo l’Occhio di Horus, che è appunto un occhio sinistro, viene chiamato anche «Occhio della Luna» ed è considerato un simbolo di guarigione e perfezione. Ancora oggi viene usato come talismano, per esempio sotto forma di ciondolo per collane e bracciali.
La sua versione speculare, cioè l’occhio destro della stessa forma, rappresenta invece l’Occhio di Ra.
Ra era il dio del sole dell’antico Egitto: personificava il calore, la luce e la vita ed era ritenuto il creatore dell’universo. L’Occhio di Ra compare come simbolo su diversi ornamenti e medaglie egiziane, tra cui anche gli amuleti dei Faraoni.
Gli si attribuiva la funzione di donare potere e fertilità e di proteggere dai nemici.
Mentre quindi l’occhio sinistro (Occhio di Horus) simboleggia la luna, il destro (Occhio di Ra) rappresenta il sole.
PROVVIDENZA
Nella religione cristiana, la Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo) viene spesso rappresentata con un occhio all’interno di un triangolo e circondato da una corona di raggi. L’occhio simboleggia l’onniscienza di Dio che vigila sul mondo e vede tutto, sia il bene che il male; la corona di raggi ne sottolinea l’aura divina e la forma triangolare allude alle tre persone della Trinità.
L’Occhio della Provvidenza compare tra l’altro sul retro delle banconote americane da un dollaro. È anche uno dei simboli della Massoneria.
L’Occhio di Horus
sguardo 22 A FUOCO
L’Occhio di Ra
IL TERZO OCCHIO
La divinità indiana Shiva è rappresentata con un terzo occhio in mezzo alla fronte, simbolo di visioni religiose e di preveggenza.
NAZAR
Il Nazar è un simbolo portafortuna originario della cultura araba e ottomana. Gli si attribuisce il potere di proteggere dai malefici e viene chiamato a volte anche «Occhio di Fatima», dal nome della figlia più giovane del Profeta Maometto. Il Nazar un tempo era sempre realizzato in vetro lavorato a mano. Se si rompeva, si riteneva che avesse dovuto respingere un attacco di «malocchio». Questa è una credenza diffusa in molte culture, secondo cui una persona dotata di poteri magici può provocare disgrazie e sofferenze con il semplice sguardo.
MANO DI FATIMA
La «Mano di Fatima», detta anche «Hamsa» (cinque in arabo) con riferimento alle cinque dita della mano, è un potente amuleto molto diffuso soprattutto nel Vicino e Medio Oriente. Essa rappresenta una mano aperta in atteggiamento di difesa con un occhio al centro. Come nel caso del Nazar anche in questo caso l’occhio è attribuito alla figlia minore di Maometto: da cui il nome «Mano di Fatima». A questo simbolo si attribuisce il potere di proteggere da ogni possibile sciagura e, come il Nazar, di tener lontano il malocchio.
In suo omaggio, le persone di religione induista si dipingono un punto rosso o giallo tra le sopracciglia, chiamato a seconda dei casi tilaka o bindi. Il tilaka è un simbolo di benedizione religiosa. Il bindi, invece, un tempo era riservato alle donne sposate e serviva a garantire prosperità a loro e alla loro famiglia. Oggi però il suo uso si è esteso a tutte.
Il simbolo del Terzo Occhio è stato ripreso anche dal Buddismo, che però non lo associa a una divinità (che questa religione notoriamente non possiede), bensì al percorso che porta all’acquisizione di sapienza e saggezza («Occhio di Buddha»).
Il punto o occhio tra le sopracciglia simboleggia l’apertura dello spirito all’energia e all’illuminazione.
23 sguardo A FUOCO
OCCHI, SPECCHIO DELL’ANI MA
Uno sguardo vale più di mille parole, dice il proverbio. In effetti, gli occhi sono un importante strumento di comunicazione non verbale.
Ma fino a che punto possono tradirci?
li occhi hanno un ruolo tutt’altro che secondario nel manifestare all’esterno i nostri sentimenti. Istintivamente, è lì che guardiamo il nostro interlocutore: dall’amore a prima vista fino alle bugie, lo sguardo può rivelare anche i segreti più nascosti.
Quando abbiamo paura i nostri occhi si spalancano involontariamente, quando siamo felici diventano più luminosi. Sono reazioni difficilmente controllabili, a differenza di quanto succede con la mimica di altre parti del corpo, per esempio della bocca. Quando proviamo gioia, paura, stress, tensione o disgusto, le pupille infatti si dilatano automaticamente.
GCOME REAGISCONO LE PUPILLE ALLE DIVERSE SENSAZIONI?
La pupilla serve a far penetrare la luce all’interno dell’occhio, fino alla retina. Due muscoli all’interno dell’iride ne regolano l’apertura in base alle condizioni luminose, allargandola o restringendola.
I suddetti muscoli vengono regolati dal sistema vegetativo, che a sua volta è strettamente connesso con il «centro dei sentimenti» del cervello. Per questo, quando avvertiamo sensazioni come ira, tristezza, dolore o anche gioia, il corpo reagisce inconsciamente dilatando le pupille.
Quando parliamo con qualcuno, percepiamo le pupille dilatate del nostro interlocutore come un segnale di attenzione e coinvolgimento emotivo. Ma anche la mimica dell’occhio,
ovvero la posizione assunta da palpebre e sopracciglia, è importantissima per la comunicazione non verbale.
Quando una persona è felice, si dice che «le ridono gli occhi». La sua gioia può essere percepita chiaramente già dalla brillantezza dello sguardo e dalle rughette di espressione nella zona oculare. In effetti, i muscoli anulari che circondano gli occhi e la bocca sono collegati tra loro. Quando solleviamo gli angoli della bocca in un sorriso, il movimento si ripercuote automaticamente anche sugli occhi.
Qualcosa di simile accade quando siamo tristi. Se tratteniamo le lacrime, le pupille reagiscono dilatandosi, le palpebre si appesantiscono e si gonfiano a causa del liquido accumulato mentre le sopracciglia si piegano verso l’interno.
Gli occhi tradiscono anche la stanchezza: in questo caso le pupille si restringono per ridurre la penetrazione della luce.
A questo proposito: nella ricerca scientifica si attribuisce grande importanza al rapporto tra pupille e psiche. Nei soggetti depressi, le reazioni delle pupille sono diverse da quelle delle persone sane.
Perciò gli occhi non sono soltanto la nostra finestra sul mondo esterno ma ci permettono anche di guardare dentro di noi, più di quanto crediamo.
sguardo 24 A FUOCO
Non appena iniziamo a dire una bugia, il corpo entra in una situazione di stress e le pupille si dilatano smascherandoci.
Bambini e occhiali
Nessun problema scegliendo il modello giusto.
Quando un bambino, soprattutto se piccolo, ha bisogno degli occhiali, i genitori spesso sono preoccupati. Ecco qualche consiglio per gestire la cosa nel migliore dei modi.
26 sguardo PROTEZIONE FIN DALLA PIÙ TENERA ETÀ
Come può un oggetto fragile come un paio di occhiali andar d’accordo con l’irruenza tipica dell’infanzia? La domanda tormenta molti genitori, che giustamente si chiedono quale modello scegliere per permettere al bambino di giocare senza rischi.
Una buona tenuta è fondamentale
Per poter correre, arrampicarsi e giocare senza problemi, gli occhiali devono prima di tutto «tenere la posizione», cioè restare ben saldi sul naso, senza scivolare o cadere. Per questo i modelli per bambini hanno spesso delle stanghette speciali, che circondano l’orecchio fino al lobo.
Per lo stesso motivo un altro aspetto importante della montatura è il cosiddetto ponte nasale, che deve calzare alla perfezione. Spesso negli occhiali per bambini è realizzato in silicone, un materiale che lo rende antiscivolo e distribuisce il peso in modo più uniforme, così il comfort è massimo anche durante il gioco.
Robustezza e leggerezza
Per i bambini sono particolarmente indicate le montature in metallo o in materiale sintetico, al tempo stesso robuste e leggere. Ma la robustezza è fondamentale anche per le lenti perchè devono resistere a urti e traumi. Di conseguenza per i bambini sono preferibili quelle in materiale plastico: sono più leggere rispetto alle lenti in vetro e, in caso di rottura, formano frammenti meno taglienti.
Buonanotte, occhiali
Perché un bambino impari ad aver cura dei suoi occhiali, si possono adottare dei semplici accorgimenti e piccoli rituali.
Di notte, per esempio, gli occhiali vanno sempre riposti nella loro custodia. Preparate insieme un posticino sicuro e insegnate a vostro figlio o a vostra figlia a «metterli a nanna» ogni sera prima di dormire.
Nell’acquisto di un paio di occhiali per bambini, dunque, ci sono diversi aspetti da considerare. La cosa più importante è coinvolgere nella scelta il piccolo o la piccola utente. In fondo si tratta dei suoi occhiali e devono incontrare il suo gusto personale. È importante quindi sostenere il processo di selezione con un atteggiamento positivo.
27 sguardo PROTEZIONE FIN DALLA PIÙ TENERA ETÀ
BAMBIN I E MIOPIA
È CONSIGLIABILE TRATTARLA CON LE LENTI A CONTATTO?
Per i genitori con bambini affetti da miopia è importante gestire bene questo difetto visivo fin dall’inizio. Intervenendo tempestivamente, il progredire della miopia può essere infatti rallentato: uno dei possibili approcci è l’uso di speciali lenti a contatto.
elle miopie infantili, le lenti a contatto possono essere di più che un semplice ausilio visivo. Usando delle lenti speciali, è possibile anche rallentare in modo mirato
l’allungamento del bulbo oculare tipico della miopia e quindi contrastarne l’evoluzione. I piccoli pazienti possono scegliere tra due varianti: le lenti diurne e le lenti ortocheratologiche da indossare durante la notte.
N
sguardo 28
CORREGGERE LA MIOPIA DURANTE IL GIORNO
Le lenti a contatto diurne specifiche per questo tipo di trattamento non si limitano a correggere il difetto visivo, bensì spostano il punto focale dell’occhio verso un punto periferico, ai margini del campo visivo, in cui normalmente non si avrebbe una visione nitida. Questo accorgimento frena in modo mirato l’allungamento del bulbo oculare e contrasta attivamente il progredire della miopia.
MIGLIORARE LA MESSA A FUOCO DORMENDO
Le lenti a contatto ortocheratologiche (o lenti ortok) agiscono invece «modellando» la cornea; per questo devono essere sempre realizzate su misura. Durante la notte, mentre il bambino dorme, l’occhio si adegua alla forma della lente e modifica il proprio punto focale. Anche in questo caso l’obiettivo è rallentare l’allungamento del bulbo oculare. L’effetto modellante permane per 8 – 16 ore anche dopo la rimozione della lente,
cosicché durante il giorno, almeno fino ad un certo numero di diottrie, il bambino può fare a meno di indossare occhiali o lenti o contatto.
Questo tipo di lenti è consigliabile per i bambini più piccoli soprattutto quando il difetto visivo progredisce rapidamente, al ritmo di oltre una diottria all’anno. Questo naturalmente a condizione che i genitori e i diretti interessati siano d’accordo. Spesso si suggerisce di aspettare i sei anni di età, ma spetta sempre al medico curante consigliare le opzioni di trattamento individuali.
Se il bambino è ancora piccolo, anche i genitori dovranno destreggiarsi e familiarizzarsi con l’uso delle lenti a contatto per poterlo aiutare a inserirle e a toglierle correttamente. Un aspetto particolarmente importante in questo contesto è la cura e l’igiene delle stesse.
In età infantile, le regolari visite di controllo oculistiche sono decisive per la diagnosi di eventuali difetti visivi. Che si tratti di miopia, ipermetropia o strabismo, quanto prima si identifica il problema, tanto prima il bambino riceverà l’aiuto che gli serve per affrontare la vita quotidiana.
Si parla di miopia quando il centro focale dei raggi luminosi che penetrano nell’occhio si trova davanti alla retina.
Quando la luce viene rotta dietro la retina, si parla di ipermetropia.
Se il punto focale è sulla retina, non c’è difetto di visibilità.
RETINA 29 sguardo PROTEZIONE FIN DALLA PIÙ TENERA ETÀ
RIVISTA SGUARDO, NUMERO 1 2023
COLOPHON EDITORIALE
SUGGERIMENTO STAGIONALE
Occhi rossi dopo la piscina
EDITORE
Vista Augenpraxen & Kliniken
Viaduktstrasse 42
CH-4051 Basel
IMMAGINI/FOTO
©Vista Augenpraxen & Kliniken:
Gaspare Gentile
CONCEZIONE
PROTEZIONE E PREVENZIONE
«Anche l’occhio vuole la sua parte», dice il proverbio: ma vale davvero anche in cucina?
Corpi estranei nell’occhio: quando sono pericolosi?
BProblemi agli occhi in gravidanza
CONSIGLIO DELL’ESPERTO
Quando la palpebra diventa un peso: correzione chirurgica della ptosi La mosca all’occhio
Comunicazioni aziendali
Vista Augenpraxen & Kliniken
REDAZIONE
Comunicazioni aziendali
Vista Augenpraxen & Kliniken
Hanna Stange
CONTRIBUTI A QUESTO
NUMERO
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InputUX
Tanya 0_기원 이
Olena Panasovska
Andreas Koch
Tartila
Alexandre bevisphoto photoschmidt
swillklitch
asta qualche semplice esperimento per dimostrare l’influenza della vista sull’appetito e sul senso del gusto. Uno yogurt alla vaniglia colorato di rosa ci sembrerà avere un sapore di fragole, mentre un succo di frutta verde intenso ci ricorderà il kiwi, anche se magari è semplice succo di mela. Il colore dei cibi risveglia in noi determinate associazioni: nella memoria, ogni sfumatura cromatica è saldamente abbinata a un certo gusto. Per questo siamo così stupiti quando queste aspettative vengono contraddette.
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TRATTAMENTO
Per un aspetto gradevole: trattamenti estetici del viso
AMPLIARE GLI ORIZZONTI
Colori e sostanze nutrienti
Denise Anania
Florencia Figueroa
Samantha Happ
presentate in un caso con grande cura estetica e nell’altro in modo più semplice, la variante più bella spesso ci sembra superiore anche nel gusto.
Paul Scherübel
Hans Peter Schläfli
Daranee
Gorodenkoff
barbulat
Jonas
laufer
Dominanza oculare: come sono i rapporti di forza tra i vostri occhi?
Perché i cacciatori grigionesi portavano gli orecchini
Se la vista di una bistecca succosa o di una bella carota arancione vi fa venire un irrefrenabile appetito, potrebbe trattarsi di un segnale del corpo: forse avete bisogno di quel particolare tipo di sostanze nutrienti. A livello inconscio, ogni colore è associato a un certo gruppo di alimenti: le tinte vivaci, per esempio, sono tipiche della frutta e verdura, mentre cereali, latticini e carne hanno sfumature cromatiche più discrete. Quando percepiamo i colori dei vari cibi, i nostri occhi inviano al cervello una serie di importanti informazioni.
L’aspetto conta
Bambini e occhiali Nessun problema scegliendo il modello giusto
A FUOCO: SIMBOLICO
Simboli a perdita d’occhio Occhi, specchio dell’anima
PROTEZIONE FIN DALLA
PIÙ TENERA ETÀ Bambini e occhiali Bambini e miopia: è consigliabile trattarla con le lenti a contatto?
DELIZIOSO E SANO
Mangiare con gli occhi
Risotto alla barbabietola
Sandra Schweizer
Susanna Valentin
Tamara Wullschleger
Paolo Gallo
Matthias Krüttgen
I colori molto accesi e innaturali, tra l’altro, non stimolano affatto l’appetito: al contrario, i cibi dall’aspetto artificiale ci sono spontaneamente sospetti.
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DESIGN E LAYOUT
Hildegard Brinkel
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STAMPA
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Gli occhi hanno per così dire la funzione di «preassaggiatori»: spesso ci basta uno sguardo per capire se è il caso o meno di mangiare un determinato cibo. Se vediamo tracce di muffa o parti bruciacchiate, sappiamo che c’è un pericolo in agguato: gli occhi ci mettono in guardia dai potenziali rischi alimentari.
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Piatto grande, grande appetito
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un segnale del nostro corpo che ha bisogno di quel tipo di sostanze nutrienti.
Ma non è soltanto il colore a farci preferire un cibo piuttosto che un altro. Anche l’aspetto complessivo gioca un ruolo fondamentale: tra due pietanze identiche, ma
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Tuttavia, è meglio non fidarsi soltanto degli occhi. Il corpo dispone di sistemi sofisticati per assicurare una buona coordinazione tra i diversi sensi, ma a volte il cervello riesce lo stesso a ingannarci. Se il piatto è grande, per esempio, di solito ci serviamo delle quantità di cibo assai più abbondanti; e avvertiamo addirittura più fame di quando mangiamo da un piatto piccolo. Spesso tendiamo a finire l’intera porzione, senza accorgerci che magari ce ne sarebbe bastata una metà.
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È verissimo, quindi, che a tavola «anche l’occhio vuole la sua parte»: per accontentarlo, dobbiamo prima di tutto sfruttare tutta la possibile gamma di colori degli alimenti, in secondo luogo curare l’aspetto delle pietanze e infine gustarle con tutti i sensi.
MANGIARE CON GLI OCCHI
Se sentiamo un grande appetito alla vista di un certo alimento, potrebbe essere
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Per una migliore leggibilità, si utilizza il maschile generico. Tutti i riferimenti alle persone includono tutti i generi. SOMMARIO COLOPHON
Quando la palpebra diventa un peso: correzione chirurgica della ptosi
30 sguardo DELIZIOSO E SANO
Problemi agli occhi in gravidanza
RISOTTO ALLA BARBABIETOLA
VEGETARIANO
COSA SERVE
PER 4 PERSONE
4 scalogni
2 spicchi d’aglio
90 g di burro
8 cucchiai di olio d’oliva
400 g di riso per risotti
1 litro di brodo vegetale
200 ml di vino bianco
400 g di barbabietole cotte
100 g di parmigiano (grattugiato)
40 g di noci
½ mazzetto di timo sale pepe
ED ECCO COME SI FA
Sbucciare le barbabietole cotte e tagliarle a dadini; sbucciare gli scalogni e l’aglio e tritarli. Scaldare l’olio in una casseruola e farvi rosolare gli scalogni per qualche minuto.
Unire il riso e lasciarlo tostare per 2 minuti. Aggiungere i dadini di barbabietola e l’aglio. Dopo altri 2 minuti sfumare con il vino bianco e aspettare che evapori del tutto.
Unire brodo vegetale (un mestolo per volta) fino a coprire appena il riso. Aspettare che venga riassorbito completamente e quindi ripetere il procedimento finché il risotto non avrà acquistato la consistenza desiderata.
Il riso deve risultare un po’ al dente, in modo da poter distinguere ancora i singoli chicchi. Spegnere il fornello e mantecare con il burro e il parmigiano grattugiato. Aggiustare di sale e pepe.
Staccare le foglioline del timo, tenendo da parte qualche rametto completo per decorare.
Tritare grossolanamente le noci. Amalgamare noci e timo al risotto e servire. Buon appetito!
RICETTA
Perché come Centro Avanti pubblichiamo una rivista? È semplice. Con la nostra rivista «Sguardo» vogliamo condividere con voi la nostra passione per tutto ciò che riguarda l’occhio e la sua salute, offrirvi approfondimenti insoliti e curiosi, informarvi sui metodi e sugli attuali trattamenti di cura e sulle possibili cause delle principali patologie oculari. Possiamo contare su oltre 35 anni di esperienza nel campo dell’oftalmologia.
Nell’antica mitologia egizia, lʼOcchio di Horus è il simbolo di Horus, il dio del cielo e della luce. Secondo la leggenda, nel corso di un furioso combatti mento il dio del deserto Seth aveva strappato a Horus l’occhio sinistro.
A FUOCO: SIMBOLICO PAG. 20 – 23
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