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Francesca Chillemi
from POSH N.96 2021
by Unique Media
FRANCESCA CHILLEMI “HO CAMBIATO IL MIO LIFESTYLE”
In perfetta forma grazie ai benefici dello yoga, sempre bellissima e motivata da un nuovo cammino olistico, Francesca Chillemi è un condensato di esperienze che uniscono recitazione, moda, studio ed esperimenti social. L’abbiamo incontrata come madrina di un progetto speciale targato Filorga. E qui si racconta a partire da una ritrovata convinzione: la bellezza non è un privilegio per pochi, ma un bene diffuso, democratico e in continua evoluzione
Dopo aver mosso i primi passi come modella e aver indossato la corona della più bella d’Italia, Francesca Chillemi ritorna sulle orme della bellezza con il suo nuovo progetto digitale 752 Wellstar, un portale di benessere che guarda al beauty in una prospettiva olistica. Per i successi televisivi, come attrice e conduttrice, c’è ancora posto nella sua vita ma, dopo un’esperienza a New York che definisce #lifechanging, è tornata in Italia per intraprendere un nuovo cammino. Gli occhi grandi e neri non sono mai cambiati, ma oggi, oltre a essere una madre orgogliosa, è soprattutto una donna che investe sulle proprie risorse e vive seguendo le proprie intuizioni. Come racconta rispondendo alle nostre domande… con la grinta e il calore che da sempre la contraddistinguono.
Nata sotto il segno del Leone, sei una donna forte ed entusiasta della vita. Quanto sono importanti per te umorismo e determinazione?
Lo humor è l’antidoto per tutti i mali. Ci consente di alleggerire i momenti più difficili e ci salva dall’infelicità. L’umorismo mi ha consentito di non prendere troppo di petto alcune situazioni problematiche quindi credo che la vita vada edulcorata con qualche sana battuta divertente. La determinazione è una componente fondamentale del successo. Se prendiamo in considerazione ad esempio i grandi idoli del cinema o della musica, possiamo renderci facilmente conto di Luisa Micaletti
di quanta importanza abbia avuto la determinazione nel loro percorso. Certo, bisogna lavorarci, ma credo che più grande sia la passione più forte sia la determinazione.
Hai viaggiato molto scoprendo anche culture internazionali. Cosa ti hanno lasciato le città in cui hai vissuto?
Sono nata e cresciuta in Sicilia fino ai diciotto anni. A Barcellona Pozzo di Gotto, per l’esattezza, un piccolo paese che ho molto amato ma che ha iniziato a starmi stretto già a quattordici anni. Amo le grandi città, dinamiche, iperattive persino, e piene di opportunità. Mossa da una grande curiosità e da un forte desiderio di scoperta, ho vissuto a New York per frequentare una scuola d’inglese e di recitazione. È stato un bel salto a livello personale perché NYC non è una città facile, ma mi ha dato la spinta necessaria a uscire dalla mia comfort zone e a rischiare. Mi è dispiaciuto poi andar via, ma tornare in Italia mi ha conferito quella giusta dose di concretezza che, mentre vivevo il sogno americano, forse mi mancava.
Tre le attrici americane che più ami hai menzionato le iconiche Cate Blanchett e Meryl Streep. Quali sono invece i registi con cui ti piacerebbe lavorare?
Sogno da sempre di poter lavorare con Quentin Tarantino. L’ho conosciuto proprio a New York e mi è sembrato timido e sensibile, quasi come se non sentisse l’onere della sua grandezza. Credo sia un genio, ermetico e naïf. In Italia invece amerei collaborare con Giuseppe Tornatore. Sono cresciuta con i suoi film e guardarli mi porta indietro nel tempo, alle mie origini, per via del particolare vincolo affettivo che mi lega al suo modo di raccontare la mia terra.

La prova da attrice che porti nel cuore?
Tengo molto a tutti i personaggi interpretati finora. Ho fatto particolarmente breccia nel cuore del pubblico con il ruolo di Azzurra Leonardi nella serie “Che Dio ci aiuti”. Insieme agli sceneggiatori abbiamo saputo trasformarla in un personaggio vincente, di primaria importanza nel filone narrativo della fiction, mettendo a nudo le sue debolezze e raccontando il suo processo di maturazione, da ragazza frivola a donna generosa e di buon cuore.
Verso quali nuove strade vorresti proiettare la tua carriera e quali sono i progetti in cantiere?
Come tutti gli attori, sono una buona scaramantica, quindi preferisco non svelare ancora nulla. Sicuramente, dopo aver lavorato molto sulla commedia, mi piacerebbe cimentarmi con dei ruoli drammatici, più forti.
Come stai vivendo questo periodo storico particolarmente confuso? Quali sono gli spazi che più ti stanno mancando?
Sento molto la mancanza del contatto umano e della libertà di organizzare le cose con imprevedibilità. Mi manca viaggiare. Sono stata sul set anche per otto mesi consecutivi ma, mai prima d’ora, avevo percepito questa stanchezza mentale. Con la razionalità di una persona adulta riesco a far passare tutto questo in secondo piano, da mamma però mi duole un po’ non poter dare a mia figlia l’opportunità di crescere come vorrebbe, interagendo e giocando con gli altri bambini.
Ci ha colpito una citazione di Yoko Ono che hai condiviso su Instagram, “Art is a way of survival”. Quale messaggio senti di voler trasmettere con questa frase?
In ognuno di noi c’è una vena artistica che deve essere tirata fuori. Quando non abbiamo tutte le possibilità di esprimerci come vorremo l’arte riesce a far emergere la parte più creativa che c’è in noi. Ci sprona a dar spazio alle passioni e dona un senso alle cose che apparentemente paiono non averne.
La Francesca che vediamo sui social network è la stessa Francesca di tutti i giorni?
Fino a qualche anno fa i social per molte persone erano ancora un tabù. Oggi invece sono per tutti parte integrante della quotidianità. Da semplice vetrina, sono diventati contenitori di messaggi anche significativi quindi credo sia importante mantenere un certo stile comunicativo e un determinato tono di voce. Sul mio profilo Instagram mostro anche i miei difetti, ma cerco sempre di mantenere il giusto distacco dal mezzo.
Dopo un amore un po’ fugace per la moda, è esplosa la tua passione per la cosmetica. Perché ne sei affascinata?
Il mondo della moda corre troppo veloce. Il beauty, con i suoi tempi “slow” di cura e dedizione, è più affine al mio modo di essere. Da adolescente non facevo troppo caso alla mia beauty routine, commettevo spesso degli errori, seppur con leggerezza. Oggi invece amo prendermi cura della mia bellezza in prospettiva, preoccupandomi cioè del concetto di prevenzione.
Il tuo legame con il mondo della bellezza va oltre il semplice piacere personale, sei stata in prima linea con Filorga a sostegno
delle donne. Raccontaci la campagna #LaBellezzadellaRicerca. Sono grata a Filorga per avermi coinvolta in quest’importante iniziativa. #LaBellezzadellaRicerca è un progetto di raccolta fondi online in collaborazione con Fondazione Francesca Rava N.P.H.Italia Onlus. Filorga si è impegnata a rendere possibile l’acquisto di un ecografo di ultima generazione per lo screening del tumore all’utero, da donare a uno dei centri d’eccellenza italiani nella diagnosi e nel trattamento di questa patologia: la Struttura Complessa di Ginecologia Chirurgica Oncologica dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. L’obiettivo è stato raggiunto con successo e grazie a questo crowdfunding è stato possibile donare la speranza di un futuro migliore a molte donne.

TIME-FILLER INTENSIVE
Siero per viso e collo a effetto tensore istantaneo
Nella foto a fianco, Foto di Julian Hargreaves per Filorga Stylist: Paola De Cegli MakeUp&Hair: Manola Spaziani using Filorga Flash-Nude Fluid @simonebelli agency Assistant: Eleonora Mantovani
Francesca indossa, Camicia Hermès, Pantalone Stella McCartney
Quali sono i prodotti della marca di cui non puoi fare a meno?
Adoro Lift-Structure Radiance, un trattamento che agisce su perdita di luminosità e rilassamento cutaneo. La sua texture rosata, ricca di micro-particelle illuminanti, valorizza il mio colorito rendendolo sano e naturale. E poi mai più senza il siero Time-Filler Intensive che agisce efficacemente sulle rughe di viso e collo.
Di recente hai inaugurato il progetto digitale 752 Wellstar. Di che cosa si tratta?
È una piattaforma streaming dedicata a workout, fitness, yoga, pilates, nutrizione e beauty, in una parola: al benessere fisico e interiore a 360°. Il nome 752 deriva dal numero dei muscoli che compongono il nostro corpo. Quindi 752 muscoli da allenare per raggiungere il benessere psico-fisico, attraverso varie discipline di movimento e sensoriali. 752 è un nuovo lifestyle per corpo, mente e spirito. Tra i coach virtuali che mi affiancano ci sono esperti del calibro di Alessandro Dal Monte, Lorenza Minola, Monia Furnari, Carlo Mea, la dottoressa Emilliana Giusti e il makeup artist Simone Belli. La piattaforma si rinnova mensilmente e migliora in base ai feedback ricevuti dall’utenza che ci consentono di elaborare protocolli di benessere ad hoc per diverse esigenze.
Concludiamo in bellezza con un sogno da realizzare o un messaggio da comunicare?
Spesso siamo pieni di idee che per paura non riusciamo a concretizzare. Siamo come bloccati. Invito invece a inseguire le proprie intuizioni, quella sana voglia di cambiare, senza aver paura di fallire o di scontrarsi con degli ostacoli che, nel bene e nel male, sono comunque parte del nostro percorso di vita.