UniCamillus Magazine - Primavera 2023

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UNI UNICAMILLUS CAMILLUS

U N I C A M I L L U S M a g a z i n eP r i m a v e r a 2 0 2 3 Primavera 2023
Magazine

“RIORGANIZZARE L’ASSISTENZA

EDITORIALE

PIÙ DIGNITÀ PER GLI OPERATORI SANITARI IN TRINCEA di Gianni Profita Rettore

In questo numero ospitiamo una intervista al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che, con straordinaria chiarezza, affronta molti temi fra i quali quello della carenza di medici ed altri operatori sanitari. La programmazione degli accessi alle Università non è stata certamente puntuale negli ultimi anni. È sotto gli occhi di tutti che oggi i medici e gli infermieri sono veramente pochi rispetto alle reali necessità del Paese. Occorre aumentare il numero degli ingressi in Università, fermo restando il mantenimento della qualità della formazione, ma allo stesso tempo bisogna che i medici e gli infermieri che svolgono le funzioni più carenti, come nei pronto soccorso, siano messi in condizione di lavorare nel migliore dei modi e con i giusti riconoscimenti, anche economici Lo stesso discorso può farsi sicuramente per i Medici di Medicina generale

EDITORIAL

MORE DIGNITY FOR THE HEALTH PROFESSIONALS IN THE TRENCHES

PMA, INTEGRAZIONE CON MYO-INOSITOLO E IMPATTO SUI COSTI

OPEN DAY UNICAMILLUS 2023: IL FUTURO È INIZIATO di

TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA: LE IMMAGINI DELLA CATASTROFE 54 ROME REVISION SHOULDER ARTHROPLASTY Intervista a Francesco Franceschi di Gianandrea Sapio 58 UMA; IL MISMATCH TRA OFFERTA E DOMANDA DI LAVORO MINACCIA LA NOSTRA ECONOMIA

In via del tutto teorica, eliminando il numero programmato, si potrebbe, infatti, moltiplicare a dismisura il numero dei laureati in medicina, ma questi, se le condizioni non cambieranno, opteranno sempre di più per specializzazioni più prestigiose e remunerative Analogamente, i corsi di laurea in infermieristica rischiano di essere sempre più trascurati a favore di altri con turni meno massacranti, dove è più facile svolgere una professione privata e, tutto sommato, guadagnare di più Portare alla laurea medici senza avere presente questo scenario determina inoltre un altro fenomeno ancora più inquietante L’Ordine dei Medici di Roma e Provincia ha rilasciato solo nel 2022 ben 518 attestati di “Good Standing” a medici iscritti che ne hanno fatto richiesta per poter andare a lavorare all’estero La stima del costo della formazione universitaria a carico dello Stato per ogni nuovo medico è di circa 150mila euro e altrettanti per la specializzazione Cinquecentodiciotto medici che vanno all’estero “valgono” una perdita di 150 milioni di euro per i contribuenti italiani che li avevano sborsati per formarli Solo a Roma Probabile che ci sia un esodo simile anche in altre parti d’Italia Non c’è un provvedimento magico che possa risolvere le carenze strutturali di molte figure sanitarie, ma la strada indicata dal Ministro è l’unica realistica che può portare nel medio termine ad affrontare la grave crisi di camici bianchi resa non più eludibile dal Covid

IL TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA

Mentre il Magazine andava in stampa è giunta la terribile notizia della catastrofe naturale abbattutasi al confine tra i due grandi paesi mediorientali Il bilancio di decine di migliaia di morti si è moltiplicato nel giro di pochi giorni e gli sfollati sono già alcuni milioni. In questo numero si è ritenuto di dare spazio alla tragedia solo con alcune immagini che testimonieranno a lungo e meglio di qualunque commento l’ampiezza della tragedia

This issue features an interview with our Health Minister Orazio Schillaci, who, with extraordinary clarity, addresses many issues, including the shortage of physicians and other health professionals The restriction to the access at the Universities was undoubtedly not accurate in the last years or maybe decades The fact that nowadays doctors and nurses are very few compared to the actual needs of the country is there for all to see The number of entries into the universities must be increased, without prejudice to the quality of the education, but at the same time it is necessary that doctors and nurses who work in the most lacking units, such as the emergency rooms, are enabled to work in the best possible way and with the right recognition, also economic The same can definitely be done for the general practitioners Theoretically, by removing the restricted access, the number of medical graduates might be multiplied to excess, but, if the conditions do not change, they will increasingly choose more prestigious and profitable specializations At the same time, degree courses in Nursing are at risk of being neglected in favour of others with less exhausting shifts, that allow to perform a private practice, and, all things considered, earn more Leading aspiring physicians to their degree without taking into consideration this scenario leads to another worrying phenomenon The Board of Physicians of Rome only in 2022 released as many as 518 certifications of “Good Standing” to member doctors who requested it in order to work abroad The estimated cost of university training borne by the State for every new physician is approximately €150.000 and approximately the same amount for the specialization 518 physicians going abroad “amount” to a loss of 150 million euro for the Italian taxpayers, who had paid that amount to train them, only in Rome It is reasonable to believe that the same migration might happen elsewhere in Italy

There is no magical remedy that can solve the structural deficiencies of many healthcare professionals But the path indicated by the Minister is the only realistic way that can lead in the medium term to face the severe crisis of white coats, made unavoidable by the Covid.

EARTHQUAKE IN TURKEY AND SYRIA

While the Magazine was going to press we received the terrible news of the natural disaster that struck the area at the border between the two Middle Eastern countries The toll of tens of thousands of victims increased exponentially in a matter of days and the displaced are already a few million In this issue we chose to give space to the tragedy through only a few images that will testify, better than any comment, the extent of the disaster

UNICAMILLUS PRIMAvERA 2023 1 CONTENUTI SOMMARIO 4 ACADEMIC LIFE 7 WHAT’S NEW 8
Fernando M. Magliaro 18 PATENOGENESI DELL’ATEROSCLEROSI di Francesco Romeo
Vittorio Unfer
SCHILLACI:
AI CITTADINI” Intervista al Ministro della Salute di
30
di
36
Francesca Temperini 44
Mario
68 NEWS/NOTE 72 RICERCHE/ABSTRACT
di
D’Ambrosio

ACADEMIC LIFE

Informa Studenti

UniCamillus partner italiano in TEC-MED

di Valentina Foscoli

Lo scorso 1 febbraio, UniCamillus ha ospitato l’evento conclusivo del progetto europeo TEC-MED (bando ENI CBC 2014/2020) di cui il nostro Ateneo è l’unico partner italiano

Il quarto e ultimo workshop internazionale del progetto che è durato 3 anni, è stata l’occasione di incontro dei nove partner del progetto:

l’Università di Siviglia, l’Istituto Nazionale Tunisino per la Nutrizione e le Tecnologie Alimentari (INNTA),

l’Istituto libanese di Ricerca e Cura Applicata IDRAAC, il Centro Terapeutico per persone con disabilità intellettive di Patras (Grecia) MERIMNA, la Fondazione cairota SEKEM, l’Accademia egiziana di Ricerca Scientifica e Tecnologica ASRT

ed infine i due partner tecnologici, lo spagnolo Magtel e il greco VIDAVO.

Il Rettore, Prof. Gianni Profita, ha aperto i lavori ricordando quanto la linea di questo progetto sia in fondo anche la mission di UniCamillus: utilizzare la formazione e la ricerca a beneficio delle porzioni di popolazione che più necessitano della nostra attenzione. A sostegno si sono inoltre espressi alcuni degli stakeholders presenti all’evento, ed in particolare le rappresentanti della ASL Roma 6, principale interlocutore di UniCamillus sin dagli esordi del progetto, con la partecipazione della Dott.ssa Cinzia Sandroni, Direttore delle Professioni Sanitarie, la Dott.ssa Cristiana Pizzicannella, del Servizio Infermieristico Distrettuale, e la Dott.ssa Daniela D’Angelo, oltre ai rappresentanti del

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mondo accademico e gli stessi studenti del Corso di Laurea in Infermieristica.

L’obiettivo del progetto è infatti quello di “sviluppare un modello socio-etico-assistenziale transculturale per la popolazione non autosufficiente nel bacino del Mediterraneo”, per questo TEC-MED ha strutturato un quadro di intervento sociale ed economico innovativo che mira a migliorare e adattare le politiche di assistenza sociale affrontando il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione.

I paesi del Mediterraneo mostrano tendenze comuni in termini di diminuzione del sostegno sociale e sempre maggiore necessità di modelli socioetici-assistenziali innovativi e sostenibili. Questi problemi hanno un impatto su molte categorie di persone vulnerabili, come gli anziani non autosufficienti affetti da malattie croniche e privi del sostegno della rete familiare,

con la conseguenza di essere ulteriormente emarginati.

Il Modello TEC-MED è stato progettato dunque per supportare la cooperazione tra le istituzioni pubbliche e gli attori dell’assistenza sociale. Il progetto di ricerca ha incluso infatti due livelli di intervento: 1) istituzionale, attraverso l’individuazione delle parti interessate, tramite incontri e forum con gli attori istituzionali e politici dei paesi partecipanti; 2) non istituzionale: lavorando con le associazioni, entità dei servizi sociosanitari, professionisti e tecnici. A questo livello è stata inclusa una formazione specifica e lo scambio di queste entità professionali e tecniche, nonché uno studio pilota.

L’osservazione è stata svolta tramite sei azioni pilota nei paesi partecipanti per testare e validare il Modello coinvolgendo appunto imprese sociali,

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ACADEMIC LIFE

Informa Studenti

cittadini e amministrazioni pubbliche. Per l’Italia, UniCamillus ha collaborato con la Cooperativa Sociale Domicilia che svolge servizio di assistenza domiciliare nel territorio di pertinenza della ASL Roma 6, coinvolgendo nello studio la popolazione in cura presso la Cooperativa.

Gli infermieri, fisioterapisti, psicologi, logopedisti e assistenti sociali che s o n o s t a t i r e c l u t a t i q u a l i Tr a i n i n g Agents, hanno ricevuto un’apposita

sociosanitari. I beneficiari hanno ricevuto poi delle visite successive, con l’obiettivo di stabilire se, nel gruppo di intervento, era possibile riscontrare cambiamenti legati agli interventi somministrati nella visita precedente, confrontando poi i risultati con il gruppo di controllo.

formazione basata sul Modello TECMED ed hanno poi effettuato un accertamento sugli anziani ed i loro caregiver al momento del loro reclutamento nello studio e sulla base dell’accertamento è stato dunque effettuato un intervento che poteva essere di tipo sanitario, informativo o educativo per rafforzare l’autocura e per incentivare un miglior uso dei servizi

Proprio come degli esperti Training Agents, durante il workshop, due degli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica di UniCamillus, Courage e Veronica, si sono resi protagonisti, sotto la guida del Prof. Fabio D’Agostino, Direttore Scientifico del progetto per il nostro Ateneo, di una dimostrazione di come il Modello TEC-MED viene applicato sui beneficiari finali, mostrando agli ospiti una parte dell’intervista su una persona anziana ed il suo caregiver.

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A seguire, gli studenti UniCamillus presenti all’evento, hanno avuto l’occasione di assistere alla validazione del Modello e della Piattaforma TEC-MED disegnata appositamente per rispondere alle esigenze degli operatori sia in termini di raccolta dei dati che al livello operativo, generando suggerimenti circa gli interventi da proporre ai beneficiari finali del progetto La Piattaforma, che utilizza la nomenclatura internazionale NIC e NOC, presenta infatti un algoritmo integrato che le permette in tempo reale di analizzare i dati sanitari, sociali ed economici della popolazione reclutata, collegandoli allo spettro di interventi registrati al suo interno e suggerendo quindi all’operatore TEC-MED quali di questi possono meglio contribuire al miglioramento della condizione psico-fisica della persona intervistata.

Durante la giornata sono stati inoltre mostrati i primi risultati della fase pilota conclusasi a dicembre scorso, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, e sebbene l’output della ricerca nei sei paesi coinvolti sia ancora in fase di elaborazione, è stato possibile anticipare alcune delle tendenze che sono risultate evidenti in tutte le azioni pilota Si è mostrato ad esempio che tra i beneficiari finali di tutti i paesi è emerso un senso di profondo apprezzamento nei confronti di Training Agents e delle modalità di incontro e intervento previste dal progetto, ritenute espressione di attenzione nei confronti della popolazione anziana e delle persone che se ne prendono cura. Molti dei reclutati, infatti, hanno ammesso di essere venuti a conoscenza, tramite il progetto, di aspetti legati alle proprie patologie che non avevano compreso fino a quel momento, scoprendo inoltre l’esistenza di alcuni servizi sia al livello nazionale che locale ai quali poter fare riferimento. Grande importanza ha avuto inoltre l’aspetto sociale dell’approccio TEC-MED: proprio perché si rivolge ad una popolazione a rischio di marginalizzazione, i dati hanno evidenziato come a mancare in molti dei casi siano le occasioni di socialità, e la stessa ricezione di una visita da parte dell’operatore ha costituito per le persone motivo di gioia e gratitudine. Sebbene non sia dunque ancora possibile quantificare i risultati del progetto, che si concluderà ufficialmente il prossimo 25 marzo, l’output atteso fa ben sperare: a) un aumento di più del 70% delle attività di vita quotidiana degli anziani; b) una riduzione del 5% dei costi sanitari nazionali; c) un aumento della qualità di vita a lungo termine dell’anziano; d) dei miglioramenti significativi nell’inclusione sociale degli anziani.

WHAT’S NEW

Higher Education Review racconta UniCamillus

La rivista specializzata indiana “Higher Education Review”, nel numero di Dicembre 2022, ha voluto dedicare la cover story a U n i C a m i l l u s , i n s e r e n d o l ’ A t eneo tra i “Top 10 Medical Colleges from Europe 2022”.

UniCamillus è decisamente popolare nella Repubblica dell’India: basti pensare che circa il 10 per cento degli iscritti all’Ateneo proviene dall’India.

N e l n u m e r o d i H i g h e r E d u c ation Review, oltre a specificare le diverse facoltà attivate in UniC a m i l l u s , v i e n e i l l u s t r a t o l ’ a pp r o c c i o i n t e r n a z i o n a l e d e l l ’ A t e n e o , i l g r a n d e n u m e r o d i s t u d e n t i p r o v e n i e n t i d a a l t r i Paesi, le possibilità di “take adv a n t a g e o f t h e I t a l i a n m e d i c a l t r a i n i n g e x c e l l e n c e ” c o n u n “humanitarian approach”.

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SCHILLACI: “RIORGANIZZARE L’ASSISTENZA AI CITTADINI“

Intervista al Ministro della Salute: “La carenza di medici e infermieri è il risultato di una programmazione sbagliata degli ultimi 10 anni”.

Negli anni si è assistito a una leopardizzazione delle politiche sanitarie con Regioni più all’avanguardia e Regioni con sistemi sanitari più in difficoltà. Da qualche anno si è acceso il dibattito circa un nuovo accentramento delle politiche sanitarie a livello nazionale per perseguire una maggiore uniformità di trattamento tra i cittadini

Qual è la posizione dell’attuale Governo su tale importante tema?

Il superamento delle diseguaglianze è uno degli impegni che da subito ho ritenuto prioritari: vogliamo che a ogni cittadino sia garantita equità di accesso alle cure, indipendentemente da dove è nato o da dove risieda. La pandemia ha messo in ulteriore risalto le fragilità dell’offerta sanitaria in alcune aree della Nazione, rendendo urgente il potenziamento dell’assistenza territoriale e della piena complementarità con l’assistenza ospedaliera. La riforma del PNRR contenuta del DM. 77 per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale va in questa direzione ma occorre assicurare alle Regioni le risorse necessarie perché sia attuata in modo efficace.

Uno dei grandi problemi del sistema sanitario italiano è la lunghezza dei tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni sanitarie: esami, analisi, interventi fatti in strutture pubbliche richiedono tempi incompatibili quasi sempre con l’accertamento del reale stato di salute del paziente e le conseguenti terapie da assumere.

A livello privatistico, ove il paziente abbia capacità economiche che glielo

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consentono, invece, le medesime prestazioni si possono ottenere in pochi giorni. I due anni di Covid hanno poi acuito il problema. Sono allo studio misure per contrastarlo?

L’emergenza Covid19 purtroppo ha ulteriormente aggravato anche il problema delle liste d’attesa, sia per quanto riguarda gli interventi e i ricoveri ospedalieri sia le prestazioni di specialistica ambulatoriale. Un bilancio particolarmente preoccupante per quanto riguarda gli interventi ed i programmi di screening rimandati soprattutto in ambito oncologico e cardiovascolare. Le mancate diagnosi o le diagnosi in ritardo, come sappiamo, determinano maggiore incidenza e severità delle patologie oncologiche.

“L’emergenza Covid ha aggravato il problema delle liste d’attesa sia per interventi e ricoveri ospedalieri che per le prestazioni di specialistica ambulatoriale”

Un suo pensiero sulla rete dell’assistenza medica che presenta punte di eccellenza e punte di arretratezza. Ad esempio, molti ospedali piccoli sembrano più un poliambulatorio appena più avanzato che veri nosocomi. Altri hanno una conformazione obsoleta, basata su edifici risalenti ai primi decenni del secolo scorso. Per cui l’assistenza al paziente dipende spesso dalla qualità dell’ospedale più prossimo, mancando una uniformità nella capacità di erogare prestazioni all’altezza. Ugualmente, le Case della Salute, gli Hospice o le strutture per lungodegenti sono distribuite in maniera diseguale sul territorio.

Le questioni da gestire sono molteplici. Siamo impegnati a recuperare il ritardo nelle attività di screening attraverso fondi adeguati e ad affrontare la riorganizzazione dei processi di gestione delle liste d’attesa dei ricoveri programmati introducendo modelli, standard e strumenti per il monitoraggio sistemico e strutturato a livello nazionale del percorso del paziente, dal momento della presa in carico della domanda all’inserimento in lista d’attesa, all’accesso al ricovero, fino alla sua dimissione. Il potenziamento di questi strumenti può migliorare la governance aziendale e regionale delle liste di attesa, consentendo di orientare i flussi di ricoveri in funzione della tipologia, della complessità, dell’intensità e delle soglie di volume gestite dai singoli centri ospedalieri.

Non è giunto il momento di un “Piano Marshall” per l’edilizia ospedaliera e per il ripensamento globale della riorganizzazione del sistema sanitario dell’assistenza?

“Ho disposto verifiche sul territorio che i Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni hanno condotto con specifico riferimento alle case di comunità e alle Residenze sanitarie assistite”

Il tema degli standard di qualità delle strutture è particolarmente importante e per questo, pochi giorni dopo il mio insediamento, ho disposto delle verifiche sul territorio che i NAS hanno condotto con specifico riferimento alle case di comunità e alle RSA. Considero infatti fondamentale un approfondimento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, anche alla luce delle criticità determinate dalla progressiva riduzione dei pronto soccorso e dei punti nascita nonché, più in generale, d a l l a s i t u a z i o n e d e i s i n g o l i r e p a r t i degli ospedali pubblici.

In questa direzione va anche la riforma

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degli Irccs, approvata qualche settimana fa dal Consiglio dei Ministri, che è una delle azioni individuate dal PNRR proprio per migliorare la situazione strutturale italiana e mantenere elevati gli standard del nostro Servizio sanitario nazionale, che in alcuni casi raggiunge livelli di eccellenza riconosciuti a livello internazionale

“La pandemia ha messo in ulteriore risalto le fragilità dell’offerta sanitaria in alcune aree”

Inoltre, la Missione 6 del PNRR prevede significativi investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, in particolare attraverso l’acquisto di nuove attrezzature, ed il miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli

edifici ospedalieri, per rendere gli ospedali più sicuri e sostenibili anche adeguandoli alle norme vigenti in materia di costruzioni in area sismica. Con la pandemia abbiamo preso atto in modo doloroso della carenza di operatori della sanità a partire dai medici e dagli infermieri di pronto soccorso.

In realtà si è constatato che molti preferiscono passare al sistema privato perché meglio remunerato e con carichi di lavoro più leggeri. Sono allo studio misure per rendere più attrattivo e motivante il servizio pubblico?

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La carenza di medici e infermieri è il risultato di una programmazione sbagliata degli ultimi 10 anni: il reiterarsi delle manovre finanziarie di contenimento della spesa e in particolare dei vincoli assunzionali ha infatti determinato una grave carenza di personale, rendendo sempre più difficile assicurare la qualità dell’assistenza e la sicurezza delle cure. Solo quando è arrivata la pandemia ci siamo accorti che servivano i medici. Mai come adesso dobbiamo restituire attrattività al nostro Servizio sanitario nazionale, che è uno dei migliori al mondo Da una parte occorre migliorare l’accesso alla formazione, attraverso una più efficace programmazione delle borse di studio di specializzazione specialmente in aree a oggi ‘scoperte’ come la medicina di emergenza-urgenza o la medicina generale. Tra qualche anno sconteremo gli effetti della gobba pensionistica e dovremo far fronte a una forte carenza di medici di famiglia. Vogliamo incentivare i giovani a scegliere le professioni mediche e sanitarie - come quelle infermieristiche - che oggi vedono andare quasi deserti i bandi per l’assegnazione delle borse

“Dobbiamo restituire attrattività al nostro Servizio sanitario nazionale che è uno dei migliori al mondo”

di studio. Accanto alla valorizzazione professionale, occorre gratificare economicamente il lavoro nel servizio sanitario pubblico La norma che introduce un’indennità per i medici di pronto soccorso è un primo segnale. L’obiettivo è procedere ad una rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario italiano. Infine, è urgente agire sui vincoli di spesa per il personale per consentire alle Regioni di potenziare gli organici e rafforzare i servizi sanitari regionali, anche con l’obiettivo di recuperare le liste d’attesa aumentate a causa dell’emergenza pandemica

Da anni si parla di una maggiore centralizzazione del ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri. Che dovrebbero diventare la “prima linea” della risposta del sistema sanitario alle esigenze dei pazienti anche per evitare l’improprio ricorso ai Pronto Soccorso. Analogamente a intervalli regolari si fa riferimento alle farmacie che possono diventare dei punti di “prima salute” per i pazienti. Per alleggerire la pressione sul pronto

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soccorso e sugli ospedali ed offrire alle persone i servizi di cui hanno bisogno, è prioritario valorizzare il ruolo del medico di medicina generale e degli altri professionisti del territorio, con l’obiettivo di garantire l’appropriata presa in carico dei bisogni di salute di tutti i cittadini. Coinvolgendo gli stakeholder, è necessario lavorare per realizzare pienamente le opportunità offerte dalle risorse del PNRR, al fine di garantire un’assistenza capillare attraverso le reti di prossimità. In quest’ottica un altro presidio essenziale è rappresentato dalle farmacie, che costituiscono un prezioso punto di riferimento per la collettività su tutto il territorio nazionale, comprese le aree rurali e disagiate. È pertanto mia intenzione promuovere ogni iniziativa che possa consentire alle farmacie di erogare i servizi da mettere a disposizione del

pubblico, in modo che tutta la popolazione possa trovare una prima risposta alle proprie esigenze di salute. In particolare ritengo, anche alla luce del ruolo essenziale ricoperto dalle farmacie durante l’emergenza pandemica, che sia opportuno rivedere a regime il sistema di remunerazione delle farmacie e dell’intera filiera.

L’informatizzazione del complesso del sistema sanitario è ancora in fase embrionale: non c’è la cartella clinica universale, la telemedicina è ancora ai suoi inizi. Ad esempio chi entra in un ospedale deve spesso rifare da capo tutti gli esami, spendendo soldi e risorse, perché quelli fatti magari qualche settimana prima in ambulatorio o in un altro ospedale non sono accessibili creando spesso nocumento alla tempestività

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Anno 2021 - Nelle farmacie si stampano anche i Green Pass per il Covid

della diagnosi e un aumento dei costi del sistema. È prevista una politica concreta di implementazione delle tecnologie informatiche nel SSN?

L’accesso da parte di tutti i cittadini ad una sanità territoriale più efficiente, più innovativa e più sostenibile è un obiettivo che considero indifferibile. Nella sanità del futuro la telemedicina avrà un ruolo sempre più strategico, in particolare nell’ambito dell’assistenza

“Nella sanità del futurola telemedicina avrà un ruolo sempre più strategico”

domiciliare. Una delle linee di investimento della Missione 6 del PNRR, “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”, prevede infatti lo stanziamento di 4 miliardi per la presa in carico domiciliare del 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti.

A ciò si affiancano altre misure orientate al rafforzamento dell’infrastruttura tec-

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nologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione. L’investimento mira a garantire una maggiore capacità di governance e programmazione sanitaria nonché a favorire il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico, uno strumento che a regime migliorerà la capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Siamo impegnati a centrare anche nel 2023 gli obiettivi del PNRR e fare in

modo che attraverso la interoperabilità dei flussi informativi ospedale e territorio dialoghino a beneficio dei pazienti e per una maggiore efficacia dell’assistenza ai vari livelli.

Dall’inizio della pandemia, incredibilmente, al contrario di tutte le altre vaccinazioni esistenti e accettate da decenni, è stata messa in dubbio l’efficacia delle vaccinazioni nel contenere gli effetti del Covid. C’è stato un deficit informativo?

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Penso che sia giunto il momento di passare dall’emergenza ad un approccio più flessibile in termini, ad esempio, di quarantena?

Durante la pandemia abbiamo assistito alla circolazione di una sovrabbondanza di informazioni non sempre accurate e anche alla diffusione di vere e proprie fake news che le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno cercato di contrastare attraverso una comunicazione responsabile e basata sulle evidenze scientifiche. Il vaccino rappresenta l’arma più efficace per proteggersi dalla malattia provocata dal Covid19. Uno dei miei primi atti è stato rilanciare la campagna di comunicazione per la vaccinazione contro il Covid19 e contro l’influenza stagionale, con particolare riguardo ad anziani e fragili attraverso uno spot televisivo e l’informazione costante sui canali social del Ministero della Salute Grazie ai vaccini oggi siamo in una situazione molto diversa rispetto a due anni fa, una fase endemica in cui dobbiamo imparare a convivere con questo virus. Di recente abbiamo aggiornato le norme sull’isolamento per i positivi che per quanti sono sempre stati asintomatici, e per coloro che non presentano sintomi da almeno 2 giorni, potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare. Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isola-

“Abbiamo aggiornato le norme sull’isolamento: si potrà uscire dopo 5 giorni dal primo test positivo purché siano trascorsi almeno due giorni senza sintomi. Grazie ai vaccini oggi siamo in una situazione molto diversa rispetto a due anni fa”

mento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo Come ho avuto modo di ribadire in altre occasioni, abbiamo adottato un approccio di responsabilità e non coercitivo, fermo restando la costante attenzione ai dati epidemiologici.

Pur non essendo una sua c o m p e t e n z a d i r e t t a , L e i proviene dal mondo accademico, è stato Preside di Medicina e Rettore di Università. Non pensa che ci sia stata una certa dose di disinformazione a proposito del numero programmato di Medicina? Nella sola provincia di Roma nel corso del 2022 sono stati chiesti all’Ordine dei Medici circa 500 attestati di “good standing” per trasferirsi all’estero. A cosa servirà, se non a finanziare con soldi dei contribuenti italiani la formazione di medici a favore di paesi esteri, aumentare indiscriminatamente gli studenti di medicina?

“Dobbiamo fare in modo che, una volta formati, medici e infermieri restino a lavorare in Italia.

Bisogna aumentare gli stipendi del personale sanitario che sono tra il 30 e il 40% inferiori rispetto ai Paesi europei”

Nello scorso anno il numero dei laureati in Medicina ha superato il numero dei laureati in Infermieristica. Anzi molti posti p e r a s p i r a n t i i n f e r m i e r i non vengono neanche coperti nelle Università. Non crede che questo sia un ulteriore campanello di allarme relativo al fatto che il problema sta a monte e cioè nella sfida a rendere attrattivo il mestiere di infermiere, medico di medicina di urgenza, anestesista?

Come ho già accennato, sono assolu-

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tamente convinto che l’obiettivo strategico sia quello di rendere il Servizio sanitario nazionale attrattivo agli occhi dei giovani e, come ho già accennato, dobbiamo farlo migliorando la programmazione dell’accesso alla formazione universitaria e specialistica. Non mancheremo di confrontarci con il Ministero dell’Università per condividere soluzioni utili.

Negli ultimi anni il numero chiuso ci ha privato in media di 4-5mila medici l’anno. Una volta formati, però, dobbiamo fare in modo che medici e infermieri restino a lavorare in Italia e ciò, lo ribadisco, significa aumentare gli sti-

pendi del personale sanitario italiano, che sono tra il 30 e il 40% inferiori rispetto ai paesi europei. Il capitale umano del SSN è la risorsa più preziosa di cui disponiamo e dobbiamo fare il possibile per valorizzarlo. Per questo ho lanciato anche la proposta della creazione di un Osservatorio nazionale con tutti gli stakeholder del sistema sanità (le federazioni degli Ordini dei medici e quelle degli infermieri, le società scientifiche, i sindacati) per raccogliere le proposte di chi lavora in prima persona nel mondo della sanità, per cercare di superare le difficoltà e mettere in atto soluzioni concrete per migliorare l’intero sistema.

“REORGANIZE ASSISTANCE TO CITIZENS”

Interview with Minister of Health, Orazio Schillaci

The priority is to overcome inequality: each citizen must be guaranteed equal access to healthcare. The Covid19 emergency has unfortunately further aggravated the problem of waiting lists, both in terms of surgery and hospitalization and ambulatory specialist services.

We are trying to recover the delay in screening activities through appropriate funds and reorganize the processes of managing waiting lists for scheduled hospitalizations. I consider fundamental an elaborated study of quality, structural, technological, and quantitative standards related to hospital care. The Irccs reform, approved a few weeks ago by the Council of Ministers, also goes in this direction. T he PNRR includes significant investments in the modernization of hospital technology, digital equipment, and structural improvements in the field of hospital building safety. The current absence of doctors and nurses is the result of misplanning over the past 10 years: we realize that doctors were needed only when the pandemic first started. We need to restabilize the attractiveness of our National Health Service and improve access to training. In a few years, we will be experiencing the effects of a large number of retiring physicians and face a severe scarcity of family physicians.

We want to encourage young people to choose the medical and health professions such as nursing- who are currently witnessing the calls for scholarships go almost empty. Along with professional improvement, it is necessary to financially reward work in the public healthcare system. The aim is to re-evaluate the economic treatment of all Italian medical and health personnel.

To relieve the pressure on emergency rooms and hospitals is a priority to enhance the role of general medical doctors and other professionals in the area. In this light, another essential presidium is represented by pharmacies, which are a valuable point of reference for the community. Telemedicine will have an increasingly strategic role in future healthcare, particularly in home care. The implementation and deployment of Electronic Health Records must be encouraged. T

he vaccine represents the most effective way to protect against the disease caused by Covid19. Thanks to vaccines, today we are in a very different situation than we were two years ago.

In the last few years, the closed number of access to medical universities has deprived us of an average of 4-5 thousand doctors a year.

Once training has been completed, however, we need to make sure that doctors and nurses stay and work in Italy, and that means, I insist, increasing the salaries of Italian health workers, which are between 30 and 40 percent lower than in European countries.

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ROSI

gia UniCamillus iana di Cardiologia diology Università

ansas

a i s c h e m i c a anifestazioni mportanti (anmorte improva prima causa .

substrato anache sottende ioni cliniche. una malattia il diabete e il spressione femalattia è il rinterazione tra netici ambienttibilità gene-

ogenetici am: il colesterolo, iabete, l’iperobesità viscee risulta dal rtante studio logico (Intery)

ilità genetica igenico ed è nte in tutto il mazione della a sua espresca.

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Il pantheon della ricerca sull’aterosclerosi

Tale patologia è oggi riconosciuta come un processo sistemico, multifattoriale, sostenuto in tutte le fasi dall’infiammazione.

Già nel 1856, Rudolph Virchow considerava l’aterosclerosi come “Entzundung” (infiammazione) ma questa teoria si contrapponeva ad un’altra che sosteneva che “without cholesterol ther isn’t atherosclerosis”.

Nel 1913 Nikolai Anichkov fu il primo a riconoscere il ruolo del colesterolo nello sviluppo dell’aterosclerosi (“The lipid hypothesis”) attraverso un lavoro pionieristico che ha dimostrato la creazione di

Il frontespizio della prima edizione del 1859 dell’opera di Rudolph virchow, Die Cellularpathologie

una stria lipidica nelle arterie di ratti nutriti con alte dosi di colesterolo. Anichkov fu il primo anche a descriverla “Cholesterinesterphaozyten” derivate dai macrofagi ed ora identificate come “Foam cells”, cellule schiumose ricche di colesterolo che formano il core lipidico della placca. Nel 1973 John Gofman e altri hanno caratterizzato con l’ultracentrifuga i lipidi umani e le lipoproteine, mostrando una correlazione tra alti livelli di LDL con bassi livelli di HDL e attacchi cardiaci. Nel 1973 Michael S. Brown e Joseph L. Goldstein hanno sco-

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Nikolaj Nikolaevic Anichkov (1885-1964) Rudolf Ludwig Virchow (1821-1902) John William Gofman (1918-2007)

perto i recettori per le LDL e descritto il loro ruolo centrale nell’omeostasi del colesterolo Quindi l’infiammazione, inteso come processo sperimentale di “response to injury”, necessitava di individuare l’injury. Un candidato plausibile da alcuni anni è stato individuato nel colesterolo LDL ossidato.

I dati a supporto di questa ipotesi sono:

1. Epidemiologici: nel più grande studio epidemiologico degli ultimi decenni, l’Interhearth Study, il rapporto ApoB/ApoA è risultato essere il fattore con la più alta odd ratio nei confronti dell’aterosclerosi e dell’infarto.

mente determinata. Tale scoperta chiude la fase dello scetticismo sul ruolo del colesterolo basata sulla mancata correlazione tra i livelli di colesterolo e la presenza di aterosclerosi

Il LOX-1, che è presente anche a livello della placca, nei macrofagi, può avere dei polimorfismi che spiegano tale mancata correlazione.

I fattori patogenetici ambientali dell’aterosclerosi sono il colesterolo, il fumo, il diabete, l’ipertensione e l’obesità viscerale

2. Lavori sperimentali: dagli anni 80 il gruppo di lavoro del prof. Jawahar L. Mehta ha individuato l’Ox LDL come il “critical factor in atherogenesis”. Nel

1997 Tatsuya Sawamura ha identificato il recettore per l’Ox LDL, il LOX-1, che media l’uptake dell’ox LDL a livello endoteliale, la cui espressione è genetica-

Il nostro gruppo di lavoro, insieme al gruppo della genetica medica, diretto dal prof. G. Novelli, ha identificato un polimorfismo protettivo con l’espressione di recettore più corto, che abbiamo chiamato Loxina, incapace di captare il colesterolo Ox-LDL

Altri dati sperimentali sono la capacità dell’Ox-LDL di aumentare a livello dell’endotelio coronarico l’espressione di molecole di adesione fondamentali nel processo di formazione della placca (VCam, i-Cam etc.). Inoltre, l’OX-LDL determina l’apoptosi delle cellule endoteliali, procurando danno endoteliale (Mehta e altri, Am Journal of Physiology 1998).

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Michael Stuart Brown Joseph Leonard Goldstein Jawahar Mehta Tatsuya Sawamura

Sopra: una placca aterosclerotica ex vivo: le strutture gialle allungate sono i macrofagi ricchi di colesterolo, i corpuscoli blu sono nuclei apoptotici, i corpuscoli rosa sono le cellule muscolari mentre la stria verse discontinua esterna è l’endotelio frammentato

L’Ox-LDL aumenta l’espressione dei recettori AT-1, costituendo un cross-talking con i recettori coinvolti nel processo ipertensivo.

L’inibizione del LOX-1 attraverso le statine, determina un aumento di espressione di eNOS a livello endoteliale, ripristinando uno dei primi effetti dell’OX-LDL sulla funzione endoteliale per maggiore disponibilità di ossido nitrico

La prova inconfutabile del ruolo dell’OX-LDL e del recettore LOX-1 nella patogenesi dell’aterosclerosi è magistralmente documentato nel lavoro di Mehta che ha creato sperimentalmente il topo knock-out per il LOX1, il quale anche se nutrito con dosi enormi di colesterolo non sviluppa aterosclerosi (Mehta JL e altri, Circulation Research 2007).

La fase iniziale del processo aterosclerotico è caratterizzata dal passaggio delle Ldl attraverso un endotelio danneggiato altamente permeabile nel subendotelio dove si accumulano: lo spazio subendoteliale è sprovvisto di efficaci meccanismi antiossidanti e quindi si ha la trasformazione delle LDL in OxLDL.

I monociti captano il colesterolo, lo internalilzzano e divengono monociti attivati, quindi macrofagi

Ma qual è la sequenza di eventi che portano alla formazione della placca?

Le Ox-LDL trattenute nella parete dell’Arteria rappresentano l’injury che interagendo con il Lox-1 attiva la risposta dell’immunità innata e dell’immunità adattativa. La risposta della immunità innata è mediata dai monociti che attratti dalle molecole di adesione come già visto sperimentalmente, aderiscono all’endotelio, fanno rolling, e migrano nella porzione subintimale della parete coronarica. Qui tali molecole captano il colesterolo, lo internalizzano e divengono monociti attivati, quindi macrofagi

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Il processo di captazione del colesterolo nei macrofagi ha la peculiarità di un “break of tolerence” cioè non si arresta ad un certo livello come normalmente succede per altri antigeni (virus, batteri, ecc) e quindi questi macrofagi diventano foam cells e costituiscono il “lipid core” della placca. Nei macrofagi si formano cristalli di colesterolo che attivano l’inflammasoma, una piattaforma molecolare per l’attivazione delle caspasi pro-infiammatorie. Tali caspasi attive spezzano i due più importanti substrati: le citochine infiammatorie IL-1Beta e IL18. Questo processo porta alla secrezione di citochine attive e suscita una potente risposta infiammatoria. L’IL-1beta agisce sulle cellule muscolari lisce presenti nella placca liberando Il-6 che va in circolo e arrivando nel fegato stimola la liberazione di PCR.

L’attività dell’inflammasoma è geneticamente regolata Recentemente un lavoro di Amati e altri al quale abbiamo collaborato, ha analizzato in pazienti con malattia coronarica stabile e instabile la differente espressione di due varianti di “Alternative splicing” del gene RECK (Reversion Inducing Cysteine Rich Protein with Kazal Motifs).

L’isoforma Long-RECK inibisce la conversione delle MMP (in particolare la MMP 9) nella forma attiva con effetti antinfiammatori mentre l’isoforma Short RECK ha effetti opposti. Questo studio ha dimostrato che i pazienti con infarto miocardico presentavano una più bassa espressione dell’isoforma Long RECK e che la valutazione combinata dei livelli di espressione delle isoforme RECK potrebbe rappresentare un biomarker genomico in grado di discriminare i pazienti

Sotto: tutte le fasi del processo aterosclerotico

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vulnerabili (le sindromi coronariche acute) dai pazienti stabili (Cardiopatia ischemica cronica).

Ma qual è il ruolo dell’immunità adattativa?

Tale immunità è mediata dalle cellule dendridiche scoperte da tre ricercatori che nel 2011 hanno ricevuto il Nobel per la medicina

Le cellule dendritiche non derivano dai monociti come si credeva prima ma hanno due origini:

1. Mieloidi che hanno un ruolo primario nell’attivazione delle T-cells

2. Plasmacitoidi sono coinvolte nella tolleranza delle T-cells agli autoantigeni attraverso il silenziamento delle T-cells. Queste cellule dendritiche sono presenti

in circolo in forma immatura e le loro maturazione è attivata dalle Ox-Ldl. Queste cellule presentano l’antigene alle T-cells ma non lo accumulano e quindi non diventano foam cells. Esse hanno tuttavia il compito di determinare il fenotipo della placca: stabile/instabile e tutto ciò dipende dal tipo di risposta dei linfociti T.

Si possono identificare tre tipi di risposta, tutte geneticamente determinate e variabili da soggetto a soggetto a parità di stimolo.

1. La risposta Th1 con la liberazione di: IFN-gamma, TNF, CD40L. Queste citochine hanno effetti protrombotici, attivano le cellule endoteliali, il reclutamento di monociti e la formazione

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di foam cells. In particolare, l’INF gamma aumentato riduce lo spessore del cappuccio fibroso della placca, facilitandone l’ulcerazione e la rottura.

2. La risposta TH2 con liberazione di IL4, IL5, IL6, CD40L ha effetti intermedi sulla placca con la tendenza alla formazione di aneurismi di parete.

La diatriba sul ruolo del colesterolo può essere chiusa: “In short, atherosclerosis is an inflammatory disease elicited by cholesterol accumuation in the arthery”

3. La risposta T-reg con liberazione di TGF-beta e IL10 che aumentano la soppressione immunitaria, riducono la produzione di citochine proinfiammatorie, il reclutamento di monociti e, al contrario di

(Goran Hanson)

quanto avviene nella reazione TH1, aumenta la produzione del collagene e rafforza lo spessore del cappuccio fibroso. Pertanto, la risposta dell’immunità adattativa è determinante per l’espressione di un fenotipo stabile/instabile 4 Risposta Natural Killer con liberazione di IFN-gamma, TNF, IL-10, IL4, IL5, IL13 con un effetto globale di aumento della formazione della placca.

Come abbiamo visto in tutto il processo di formazione della placca, compresa la maturazione delle cellule dendritiche, l’OXLDL gioca un ruolo centrale, ma il

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fenotipo clinico dipende dal tipo di risposta del sistema immunitario con una variabilità da soggetto a soggetto geneticamente condizionata Potremmo concludere con Goran Hanson, che commentando il trial Cantos, dove si era ipotizzato di ridurre l’aterosclerosi coronarica e le sue conseguenze con un anticorpo anti IL-B, che la diatriba sul ruolo del colesterolo possa essere chiusa: “in short, atherosclerosis, is an inflammatory disease elicited by cholesterol accumulation in the arthery”

Chlamydia pneumoniae, porphyromonas gingivalis, helicobacter pylori, virus dell’influenza A, cytomegalobirus e Hiv: sono gli agenti infettivi messi in correlazione patogenica con la formazione della placca

mostrato di avere sia un effetto diretto attraverso un’alterazione dell’endotelio, dove alcuni recettori per l’Ox-Ldl quale il Lox-1 funzionano anche come recettori di adesione per virus e batteri, sia effetti indiretti tramite un’aumentata produzione di citochine infiammatorie responsabili sia della progressione che della ministabilizzazione della placca.

INFEZIONE, INFIAMMAZIONE E ATEROCLEROSI

Come abbiamo visto finora l’aterosclerosi è un processo infiammatorio che è innescato da un’injury rappresentata fondamentalmente dall’Ox-Ldl. Ovviamente altri stimoli possono iniziare e sostenere questo aumentato stato infiammatorio. Le infezioni croniche rappresentano uno di questi stimoli. Vari batteri e Virus in passato hanno di-

Gli agenti infettivi che sono stati messi in correlazione patogenetica con la formazione della placca sono: la Chlamydia pneumoniae, la Porphyromonas gingivalis, l’Helicobacter pylori, il virus dell’influenza A, il Cytomegalovirus e l’HIV. Il ruolo sempre più chiaro della risposta immunitaria e la somiglianza tra l’Ox- Ldl e il lipopolisaccaride della parete esterna della cellula batterica (LPS) ha ridato nuovo interesse al ruolo delle infezioni. Gli effetti diretti e indiretti degli agenti infettivi i sulla formazione della placca sono riassunti nella figura qui sotto

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Interazione fra fattori epigenetici e ambientali nei rischi di patologie cardiache.

Per testare l’ipotesi che eradicando l’infezione sarebbe diminuita l’infiammazione cronica e quindi gli eventi cardiovascolari sono stati fatti trials con terapia antiinfettiva sia negli animali che nell’Uomo. Mentre gli studi negli animali sono stati debolmente positivi, gli studi nell’Uomo (PROVEIT TIMI e ACES) non hanno dimostrato una reale efficacia nel ridurre il processo aterosclerotico La vaccinazione contro questi microrganismi ha dei presupposti teorici ma è in fase di studio.

Queste recenti acquisizioni in tema di patogenesi del processo aterosclerotico hanno rivoluzionato l’approccio culturale alla prevenzione sia primaria che secondaria della cardiopatia ischemica. Mentre in era pre-genomica si pensava di individuare il rischio di aterosclerosi coronarica e quindi di cardiopatia ischemica

Stress, fumo, diete ricche di colesterolo, contaminanti chimici, stress sociale possono determinare alterazioni epigenetiche durante la gravidanza che possono essere trasmesse al nascituro per cui occore iniziare già durante la vita fetale la prevenzione primaria o primordiale

valutando solo i fattori patogenetici ambientali, inappropriatamente chiamati fattori di rischio, con le carte del rischio, oggi in era post- genomica, per cercare di valutare il rischio individuale, bisogna considerare certamente i fattori ambientali ma fare un profilo genetico con l’analisi di tutti i geni che sappiamo essere coinvolti nella suscettibilità genetica del singolo soggetto (rischio poligenico). Altri fattori che possono modificare l’espressione fenotipica della malattia sono i fattori epigenetici. L’Epigenetica studia le variazioni nella espressione e funzione dei geni determinata da meccanismi genomici (Metilazione del DNA, Modificazione dell’istone, meccanismi legati all’RNA) che lasciano invariata la sequenza del DNA. Le modificazioni epigenetiche dipendono strettamente da fattori ambientali. Ci sono sempre più evidenze del ruolo di questi

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Effetti sistemici e locali in infezioni con aterosclerosi

fattori in tutte le fasi del processo di formazione della placca aterosclerotica. Variazioni nello stato di metilazione del DNA portano ad aumento dello stress ossidativo, alterazioni del metabolismo dell’omocisteina, del metabolismo delle Ldl, aumento del burden infiammatorio. Questi nuovi concetti di Epigenetica hanno anche modificato il nostro approccio in termini di prevenzione primaria. Fattori ambientali come stress, fumo, diete ricche di colesterolo, contaminanti chimici, stress sociale, possono determinare alterazioni epigenetiche durante la gravidanza che possono essere trasmesse al nascituro (Epigenetica Transgenerazionale) per cui la prevenzione primaria (o Primordiale) va iniziata già durante la vita fetale attraverso un corretto stile di vita della madre in gravidanza Alterazioni epigenetiche RNA mediate;

Più del 70% del Genoma umano è trascritto nel RNA, ma solo il 2% codifica per le proteine. Gli acidi ribonucleici non codificanti (nc RNA) sono divisi in costitutivi e regolatori. I regolatori sono

attivi nella regolazione dello stato della cromatina e nell’espressione di altri RNA e si dividono in base alla loro lunghezza in microRNAs (miR) e lunghi RNA (lnc RNAs)

I miR sono capaci di modulare l’espressione dei geni a livello trascrizionale e post- trascrizionale. Sono come degli interruttori che possono accendere alcuni geni e spegnerne altri e sono molto coinvolti nella fisiopatologia dell’apparato cardiovascolare. Oltre agli effetti già noti sul metabolismo lipidico, sull’infiammazione, il nostro gruppo di lavoro recentemente ha identificato differenti livelli di espressione di miR 425<p5 in pazienti con CAD stabile paragonati con i pazienti con infarto miocardico e abbiamo suggerito che il miR 425-5p può essere usato come biomarker epigenetico per l’identificazione dei pazienti con CAD a rischio di sviluppare infarto. Per la prevenzione sia primaria che secondaria dobbiamo abbassare i livelli dell’injury, cioè i livelli di colesterolo ossidato (ox- Ldl). Oggi è universalmente accettato che il livello di colesterolo deve essere il più basso possibile (Lower is Better) e questo deve essere fatto il prima possibile (Earlier is Better)

Ovviamente è importante anche il controllo severo degli altri fattori ambientali (fumo, diabete, ipertensione, obesità) ed invece è protettivo fare attività fisica, consumare giornalmente frutta e verdura e bere piccole quantità di vino rosso ai pasti. Oggi un importante armamentario farmacologico ci aiuta a mantenere sotto controllo questi fattori e a raggiungere il Target desiderato.

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Interazioni fra infezioni e risposta immunitaria, innata o adattiva, in casi di infiammazione cronica da aterosclerosi.

PATHENOGENESIS Of ATHEROSCLEROSIS

The first cause of death in the world is ischaemic heart disease with its most important clinical manifestations: angina, myocardial infarction, and sudden coronary death. The anatomopathological substrate of these clinical manifestations is atherosclerosis, a disease as complex as cancer and diabetes, resulting from an interaction between environmental pathogenetic factors and genetic susceptibility. The environmental pathogenetic factors are cholesterol, smoking, diabetes, hypertension, and visceral obesity. Genetic susceptibility is polygenic. Atherosclerosis is recognized as a systemic, multifactorial process supported by inflammation A series of studies have documented that the oxidized LDL-cholesterol is a plausible candidate for injury that causes inflammation. Atherosclerotic plaque is characterized by the passage of LDL through a highly permeable damaged endothelium into the subendothelium where it accumulates. The subendothelial space lacks effective antioxidant mechanisms and then the transformation of LDL into Ox-LDL occurs, which, retained in the artery, represents the injury that interacting with Lox-1 activates the response of innate immunity and adaptive immunity. The innate immunity response is mediated by monocytes which, attracted by adhesion molecules, adhere to the endothelium, roll, and migrate to the subintimal portion of the coronary artery wall. Here these molecules pick up cholesterol, internalize it, and become activated monocytes, then macrophages. The process of cholesterol uptake in macrophages has the peculiarity of a break of tolerance, i.e. it does not stop at a certain level as it normally does for other antigens (viruses, bacteria, etc.) and so these macrophages become foam cells and form the lipid core of the plaque.

Cholesterol crystals s are formed in macrophages, which activate the inflammasome, a molecular platform triggering the activation of inflammatory caspases. These active caspases break down the two most important substrates: the inflammatory cytokines IL-1beta and IL-18. This process leads to the secretion of active cytokines and elicits a powerful inflammatory response. IL-1beta acts on the smooth muscle cells in the plaque by releasing Il-6, which goes into the circulation and, upon reaching the liver, stimulates the release of PCR. Infectious agents that have been pathogenetically correlated with atherosclerotic plaque formation are Chlamydia pneumoniae, Porphyromonas gingivalis, Helicobacter pylori, influenza A virus, Cytomegalovirus, and HIV.

Recent insights into the pathogenesis of the atherosclerotic process have revolutionized the cultural approach to both primary and secondary prevention of ischaemic heart disease. In the post-genomic era, to assess individual risk, we must certainly consider both environmental pathogenetic factors and the genetic profile, analyzing all the genes that we know are involved in genetic susceptibility. For both primary and secondary prevention we need to reduce injury levels, i.e. oxidized cholesterol levels (ox- Ldl). It is now universally accepted that cholesterol levels should be as low as possible and this should be done as early as possible. So naturally, is also important to strictly control pathogenetic factors (smoking, diabetes, hypertension, obesity), exercise, consume fruit and vegetables daily, and drink moderate amounts of wine with meals

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PMA, INTEGRAZIONE CON MYO INOSITOLO E IMPATTO SUI

di Vittorio Unfer

Medico Chirurgo, specialista in Ostetricia e Ginecologia; Docente UniCamillus di Ostetricia, co-fondatore di the Experts Group on Inositol in basic and clinical research (EGOI)

Le difficoltà di concepimento possono trasformare uno dei momenti più piacevoli della vita di una coppia in una ricerca spasmodica, volta al raggiungimento di una gravidanza, che può avere un impatto psicologico importante che influenza irrimediabilmente la stabilità psico-fisica di una coppia.

La procreazione medicalmente assistita (PMA) rappresenta un notevole supporto in questi casi e, benché le percentuali di successo siano in media inferiori al 30%, la PMA rimane una delle principali risorse per le coppie con problemi di fertilità.

Sono circa 100mila i cicli di PMA che vengono eseguiti ogni anno in Italia (più di 97mila nel 2018 e nel 2019, e circa 80mila nel 2020, nonostante le restrizioni imposte dall’inizio della pandemia di Covid-19 – dati dell’Istituto Superiore di Sanità)

Se si considerano alcuni fattori contingenti, tra cui lo stile di vita e l’aumento dell’età media in cui si ricerca una gravidanza, è verosimile ritenere che questi numeri tenderanno a crescere in maniera sensibile negli anni a venire. Definire in maniera generale i parametri che contribuiscono al buon esito di un percorso di procreazione assistita è estremamente complesso, dal momento che le variabili in gioco dipendono dai singoli casi in esame L’esperienza e la sensibilità del medico ginecologo che segue una coppia nel percorso di procreazione assistita è straordinariamente importante per ridurre al minimo il rischio di un fallimento della PMA.

Indipendentemente dall’approccio impiegato, un percorso di procreazione assistita si compone di una serie di fasi estremamente delicate, il cui buon esito contribuisce al successo della PMA e al raggiungimento della gravidanza Tra queste, la stimolazione ovarica con gonadotropine – FSH, in particolare – è un momento in cui la corretta gestione medica può essere determinante per evitare effetti indesiderati, come la sindrome da iperstimolazione ovarica (Ovarian HyperStimulation Syndrome, OHSS). Per quanto questa sia una conseguenza rara, seppur estremamente rischiosa, del trattamento con gonadotropine, in genere il rischio viene ridotto al minimo monitorando attentamente i livelli di estradiolo durante la stimolazione, in modo da tutelare la salute della donna. Tuttavia, qualora si presenti il rischio di insorgenza di OHSS, si rende necessario interrompere il protocollo di stimolazione e riprogrammare l’inizio del percorso di PMA, con un aumento dei costi associati.

In Italia, la copertura dei costi di un percorso di PMA varia in base al centro medico scelto dalla coppia. I costi delle procedure effettuate in strutture pubbliche vengono coperti dal SSN, a fronte di un ticket forfettario che varia in base alla regione di afferenza. Le cliniche private invece, offrono tempi di attesa sensibilmente più brevi, ma il costo della procedura è quasi totalmente a carico della coppia che affronta il percorso di procreazione assistita. In entrambi i casi, però, il costo delle gonadotropine utilizzate per la stimolazione ovarica viene coperto dal SSN, e quindi dalla collettività.

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GLOSSARIO

L a P M A p u ò e s s e r e d i I l i v e l l o ( i n s e m i n a z i o n e s e mplice) e di II e III livello (fecondazione extracorporea, cioè formazione di embrioni in vitro), sia con gameti della coppia sia con gameti donati (cioè con uno o entrambi i gameti provenienti da un donatore esterno alla coppia).

Si parla di tecniche di scongelamento per il II e III liv e l l o , q u a n d o s i u t i l i z z a n o g a m e t i p r e c e d e n t e m e n t e c r i o c o n s e r v a t i p e r f o r m a r e e m b r i o n i , o d i r e t t a m e n t e embrioni precedentemente crioconservati. D i v e r s a m e n t e , s i p a r l a d i t e c n i c h e a f r e s c o q u a n d o nella procedura si utilizzano sia ovociti che embrioni non crioconservati.

I n f i n e , u n c i c l o d i P M A è d a c o n s i d e r a r s i i n i z i a t o quando la paziente è sottoposta alla stimolazione ovarica (a meno che non si tratti di un ciclo spontaneo) o alla somministrazione di ormoni per la preparazione dell’utero, in caso di cicli di PMA con donazione di ovociti.

In questa prospettiva, non sarebbe errato affermare che il buon esito di un percorso di PMA costituisca la gioia di una coppia, mentre un fallimento rappresenti una perdita per l’intera società

In realtà, i costi legati al fallimento delle procedure di PMA sono estremamente difficili – se non impossibili – da valutare in maniera esaustiva Un’analisi accurata dovrebbe considerare, oltre ai costi vivi della procedura, la gestione medica di potenziali conseguenze collaterali, il supporto psicologico alle coppie durante il percorso di procreazione assistita e quello per le coppie che non riescono a raggiungere una gravidanza, eventualmente affrontando un ulteriore ciclo di PMA Questi costi, di cui facilmente si perde traccia, ricadono sulla collettività, come detto in precedenza, e una maggiore percentuale di successo dei protocolli di PMA si traduce in un risparmio per il SNN e quindi per i contribuenti.

Al fine di aumentare la probabilità di una buona riuscita di un protocollo di PMA, un approccio olistico alla gestione della salute della coppia è spesso utilizzato, intervenendo sul benessere psicologico e fisico di entrambi i partner della coppia. Tra i diversi aspetti presi in considerazione, l’esperienza dello

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specialista – o degli specialisti – è imprescindibile per individuare eventuali carenze nutrizionali che possano interferire con il buon esito della PMA, e per definire un corretto protocollo di integrazione alimentare. Studi scientifici, condotti a tal proposito, dimostrano che una piccola molecola, il myo-inositolo, svolge un ruolo fondamentale

nella fertilità maschile e femminile. Il myoinositolo è naturalmente prodotto dal nostro organismo a partire dal glucosio, ed è presente in una grandissima varietà di cibi. Grazie alla sua struttura, è coinvolto in un elevatissimo numero di processi a livello cellulare ed è ubiquitario in tutti gli organi e tessuti del nostro organismo.

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Il trattamento con myo-inositolo aumenta la motilità degli spermatozoi, e recenti ricerche suggeriscono che migliori la crioc o n s e r v a z i o n e d e l l i q u i d o seminale per il suo utilizzo in protocolli di procreazione assistita Di particolare rilievo è il fatto che il myo-inositolo è presente nel follicolo ovarico, ed è indispensabile per lo stimolo delle gonadotropine, gli ormoni che ne inducono la crescita e la maturazione e che vengono utilizzati per la stimolazione

nella PMA. Un follicolo ovarico ricco di myo-inositolo risponde meglio alla stimolazione con gonadotropine, divenendo più s u s c e t t i b i l e a l p r o c e s s o d i maturazione e di fertilizzazione, come evidenziato in vari studi clinici, in cui il trattamento con myo-inositolo riduce la quantità di gonadotropine necessarie alla stimolazione ovarica nei protocolli di PMA L’analisi dei dati clinici dimostra inoltre che una minore quantità di gonadotropine per

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Il myo-inositolo svolge un ruolo fondamentale nella fertilità maschile e femminile

la stimolazione ovarica, a seguito di trattamento con myo-inositolo, comporta anche un minor rischio di OHSS, riducendo il numero di cicli sospesi o cancellati, e le potenziali spese mediche per la gestione delle pazienti.

A partire da queste evidenze scientifiche, uno studio di farmaco-economia suggerisce che l’utilizzo di un trattamento con myoinositolo durante la stimolazione ovarica, permetterebbe di ridurre significativamente la parte delle spese per le procedure di PMA che in Italia è sostenuta interamente dal SSN, risparmiando sul costo delle gonadotropine usate sia dai centri pubblici, sia dalle cliniche private. Questa analisi è, però, fortemente riduttiva, e si limita ad analizzare solo uno degli aspetti economici della PMA. È necessario considerare anche che gli studi clinici mettono in evidenza

che il trattamento con myo-inositolo permette di aumentare il numero di ovociti ed embrioni di buona qualità, suggerendo un interessante trend di aumento del tasso di impianto, uno dei principali parametri che determinano il buon esito della PMA. Questi aspetti rientrano nell’insieme di tutti i fattori discussi in precedenza di cui è complesso dare un peso economico, ma che è necessario tenere in considerazione per migliorare i protocolli suggeriti per la PMA. Sulla base delle informazioni a disposizione, un impegno congiunto della comunità scientifica e di quella politica s a r e b b e a u s p i c a b i l e p e r a p p r o f o n d i r e i l ruolo del myo-inositolo nella PMA e per valutare, sulla base dei vantaggi economici per il SSN, la possibilità di suggerire l’utilizzo di trattamenti a base di myo-inositolo nei percorsi di PMA.

MAP, THE EffECTS Of MYO INOSITOL ON COSTS

Difficulty conceiving may turn one of the most pleasant moments in a couple’s life into a spasmodic search for pregnancy, with psychological consequences on their psycho-physical stability. Medically-assisted procreation (MAP) represents a valid remedy in such circumstances: there are approximately 100,000 cycles of medically-assisted procreation (MAP) performed annually in Italy, with numbers expected to grow in the coming years. It is complex to define the parameters that contribute to the success of a MAP procedure. These include the experience and sensitivity of the gynecologist, and also ovarian stimulation with gonadotropins -FSH, in particular- for which correct medical management it is decisive to avoid undesirable effects, such as ovarian hyperstimulation syndrome. In Italy, the cost coverage of a MAP procedure varies according to the medical center chosen by the couple. The costs of procedures performed in public facilities are covered by the National Health Service. It is difficult to correctly assess the costs of a MAP failure. In addition to the out-of-pocket costs of the procedure, there are other potential expenses, such as the medical management of possible side consequences, the psychological support to couples during the process of assisted reproduction, and the one who fails to achieve a pregnancy possibly undergoing a further cycle of MAP. To increase the probability of success of MAP protocol, it is necessary to identify any nutritional deficiencies that may interfere with the success of procreation procedures by defining a correct nutritional supplementation protocol. Scientific studies conducted in this regard show that a small molecule, myo inositol, plays a key role in male and female fertility. Myo inositol is naturally produced by the human body from glucose and it is present in a wide variety of foods. Due to its structure, it is involved in many processes at the cellular level and is present in all organs and tissues of our body Treatment with myoinositol increases sperm motility and recent research suggests that it improves cryopreservation of seminal fluid for use in assisted reproduction protocols. Of particular importance is the fact that myo-inositol is present in the ovarian follicle, and is indispensable for the stimulation of gonadotropins, the hormones that induce their growth and maturation and that are used for stimulation in MAP.

An ovarian follicle rich in myo-inositol responds better to stimulation with gonadotropins, becoming more susceptible to the maturation and fertilization process, as shown in various clinical studies, in which treatment with myo-inositol reduces the number of gonadotropins required for ovarian stimulation in MAP protocols

Based on this scientific evidence, a pharmacoeconomic study suggests that the use of a treatment with myo-inositol during ovarian stimulation would significantly reduce part of the expenses for MAP procedures, that in Italy are covered entirely by the SSN, saving on the cost of gonadotropins used by both public centers and private clinics.

In addition, treatment with myo-inositol improves oocyte quality and embryos, suggesting an interesting trend of increasing implantation rates, one of the main parameters that determine the success of MAP.

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OPEN DAY UNICAMILLUS 2023: IL FUTURO È INIZIATO

di Francesca Temperini Responsabile dell’Ufficio Eventi di UniCamillus

Acosì pochi anni dalla fondazione, UniCamillus vede con enorme soddisfazione crescere in modo esponenziale il numero dei propri iscritti e si qualifica oggi quale Università Medica Internazionale con la più ampia percentuale di studenti internazionali. La missione del nostro Ateneo, la sua stessa essenza, è anche ciò che la distingue dalle altre realtà. Si rivolge a

giovani provenienti da tutto il mondo preparandoli ad essere medici e professionisti della salute eccellenti, versatili, sensibili anche alle patologie e alle problematiche sanitarie presenti nei Paesi in via di sviluppo Uno degli obiettivi strategici è proprio questo: formare e fornire esperienza altamente qualificata a studenti dei Paesi in via di sviluppo che una volta tornati nella propria Terra possano contribuire a modificarne la realtà sanitaria.

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La nostra natura è per definizione senza confini, aperta al mondo e alla conoscenza, aperta allo scambio, alla collaborazione e alla condivisione che fruttuosamente ne conseguono. Questa specificità ci porta a creare sempre più occasioni di confronto, di approfondimento e divulgazione, ma le restrizioni imposte dal recente periodo pandemico non ci avevano purtroppo ancora permesso di aprire completamente l’Ateneo al grande pubblico e organizzare giornate di presentazione delle nostre attività e delle nostre strutture così moderne ed efficienti

Finalmente quel periodo di limitazioni che è stato per tutti così difficile si è concluso e con immensa gioia abbiamo potuto organizzare il nostro Open Day, il nostro Open day in presenza! Lo abbiamo pensato e ripensato, discusso e immaginato nei minimi dettagli, organizzato in tante riunioni e incontri, in mille telefonate e scambi di e-mail, tutti insieme: Rettore, Uffici, Docenti, Studenti e Collaboratori. Abbiamo immaginato una giornata piena di attività e di persone, di giovani e di genitori, di curiosità e di domande, di entusiasmo e di riflessioni, di ansia dei futuri studenti e di richieste, attenzioni e rassicurazioni delle mam-

me e dei papà così presenti e attenti al futuro dei loro ragazzi E così è stato Anzi, è stato ancora di più.

Abbiamo deciso di articolare la giornata in più momenti dando così la possibilità a chi si iscriveva di avere una visione generale dell’organizzazione, delle attività, delle strutture, delle opportunità, degli obiettivi e della missione dell’Ateneo e allo stesso tempo di potersi calare nelle attività pratiche e immaginare il proprio futuro partecipando a veri e propri laboratori di approfondimento e simulazione. La giornata si è aperta con la presentazione generale dei Corsi di Laurea tenuta dai Presidi e dai Direttori. A seguire abbiamo organizzato tanti laboratori a cui i ragazzi hanno potuto iscriversi direttamente sul nostro sito contestualmente all’adesione all’ Open Day, potendo scegliere a quali partecipare e in quale fascia oraria e potendo far assistere anche genitori e accompagnatori. Si sono iscritti centinaia di ragazzi, una meraviglia! Poterli accogliere, osservare e aiutare è stato per tutti noi molto emozionante I nostri Docenti hanno tenuto delle vere e proprie lezioni teoriche e pratiche coinvolgendo direttamente i ragazzi che uscivano dalle aule entusiasti e soddisfatti

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Abbiamo così organizzato il laboratorio di Anatomia direttamente nell’aula dove abbiamo un nutrito corpo di manichini e modelli anatomici; il laboratorio di Odontoiatria nella così detta Aula Manichini, dove abbiamo 24 unità di simulazione di ultimissima generazioneoltre la postazione del docente - e l’orgoglio di essere una delle poche realtà del nostro Paese a posseder di t li ll Il l b ratorio di Istolog cifica dove abbiam ottici a disposizi lo studio cito-ist parati Il laborato dove è stata ric una vera e propr parto con i ma chini e tutti gli str menti che vengon utilizzati a lezion Il laboratorio di sioterapia che s tenuto durante vera lezione in c cente trattava un volontario. È stat il laboratorio di ria e prelievo venoso docenti e studen cinanti hanno ins ai partecipanti a f un vero prelievo

e le pratiche di rianimazione su manichini specifici per le simulazioni. Il laboratorio di Radiologia e quello Biomedico che si sono tenuti in aula e nei nostri laboratori di nuova generazione di ricerca di base in biochimica, biologia molecolare e biologia cellulare. Contestualmente, nella grande hall della sede dove si sono tenute le plenarie, abbiamo allestito i f i t i rso di laurea nei gli uffici didattica adiuvate da molti denti degli ultimi fornito tante ina chiunque avesse o curiosità La sodla vitalità e l’enerhanno trasmesso vanissimi partecie loro famiglie e i mplimenti che abcevuto ci hanno gioia e di orgoglio avorato tutti e tutti r questa giornata te; ogni settore ha ria professionalità assione e siamo tti Un grazie parudenti che con il energia e disponio questa giornata speciale

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OPEN DAYS UNICAMILLUS 2023: THE fUTURE HAS BEGUN

The UniCamillus’ mission is to approach young people from all over the world by preparing them to be excellent and versatile doctors and health professionals, and who are also sensitive to the diseases and health issues present in developing countries. One of the strategic goals it is precisely this: to train and provide highly qualified experience to the students from developing countries who, once they return to their Homelands, can help change their health realities. The end of the restrictions due to the Covid-19 pandemic, allowed us to organize our Open Day in presence: meetings and gatherings, e-mails, and phone calls that involved everyone from the Rector to the Staff, from the Professors to the Students and Co-workers. It was a day full of activities and participants, of young people and parents, of curiosity and questions, of enthusiasm and reflections, of future students’ anxiety and demands, of attention and reassurance of the mothers and fathers who were so present and attentive to the future of their children. The day began with a general presentation of the Degree Courses held by the Deans and Directors. Following this, we organized many workshops for which the future students were able to register directly on our website at the same time as joining the Open Day. The attention of hundreds of students was captured by our professors in real theoretical and practical lessons in the laboratories of Anatomy, and Histology, in the Mannequin Classroom, with the instruments used in our brand new biomedical laboratories in midwifery and in radiology classes. We all worked together for this very important day; each department brought their professionalism and passion, and for this, we are truly satisfied. Special gratitude to our students whose smiles, energy, and willingness to help, made this day even more special. Based on this scientific evidence, a pharmacoeconomic study suggests that the use of a treatment with myo-inositol during ovarian stimulation would significantly reduce part of the expenses for MAP procedures, that in Italy are covered entirely by the SSN, saving on the cost of gonadotropins used by both public centers and private clinics. In addition, treatment with myo-inositol improves oocyte quality and embryos, suggesting an interesting trend of increasing implantation rates, one of the main parameters that determine the success of MAP.

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TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA: LE IMMAGINI DELLA CATASTROFE

Sono già diverse decine di migliaia le vittime accertate per lo spaventoso terremoto che ha colpito Turchia e Siria.

Le immagini di una devastazione apocalittica sono terribili: un crepaccio profondo circa 30 metri e largo più di 200 divide un campo di ulivi nella provincia di Hatay, in Turchia.

La spaccatura della faglia Est Anatolica è lunga più di 300 km. La penisola turca si è spostata di oltre 3 metri.

Il sisma ha colpito nella notte fra il 6 e il 7 febbraio, con due scosse ravvicinate e prolungate di magnitudo 7,8 e 7,5, un’area grande oltre 450 km - quasi la distanza fra Amsterdam e Parigi - al confine fra Siria e Turchia, nella provincia turca di Gaziantep.

La devastazione è immensa, testimoniata da immagini sul campo e immagini satellitari.

In Siria questa tragedia si somma a quella di una guerra atroce che va avanti da marzo 2011 e che ha causato oltre 400mila morti stimati e più di 13 milioni e mezzo di sfollati.

I soccorsi al lavoro sui resti di un edificio nel sud della Turchia

Immagine ripresa da un drone che evidenzia la distruzione di una serie di edifici residenziali nel sud della Turchia, al confine con la Siria

Foto aerea del collasso degli edifici e del lavoro degli escavatori a Kahramanmaras, in Turchia

La vita dopo il terremoto. Provincia di Hatay, Turchia Il salvataggio di una donna nella provincia di Hatay

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Intervista a Francesco Franceschi di Gianandrea Sapio Professore associato di Ortopedia UniCamillus; primario di Ortopedia Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma

Quello che abbiamo organizzato insieme al professor Cosimo Tudisco, titolare della cattedra di Ortopedia e Traumatologia della nostra unive evento che attuale e cio degli impian

Le protesi di c e d u r e c h i sono cresciu mero espone n e g l i u l t i m i anni proprio miglioramen

tecniche chi per l’aumen media della mondiale

Quando si e tipo di chiru

“Si può effe per due mot cioè la com cartilagine a venire per m netici e traum tendini della dei rotatori c la spalla e posti in alto.

blematiche

vengono coin e subiscono

periore e che vengono operati senza successo con placche, viti, chiodi e chi più ne ha più ne metta”.

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Francesco Franceschi Cosimo Tudisco

l’arto superiore al di sopra della spalla Soprattutto negli anziani subiscono una degenerazione progressiva fino a riassorbirsi completamente e non far muovere piu l’articolazione In questi casi si impianta la p r o t e s i c o s i d d e t t a “ i n v e r s a ” c h e i n v e r t e l’anatomia dell’articolazione. Dove c’era una convessità questa viene sostituita da una concavità ed al posto della concavità della superficie scapolare, la glenoide, s’inserisce una componente convessa Questo disegno biomeccanico permette di mantenere fisse le componenti articolari e fa muovere il braccio in alto anche senza l’aiuto dei tendini

I disegni biomeccanici, i materiali e soprattutto la programmazione preoperatoria si sono evolute nel corso degli anni e proprio per questo si sono comprese le ragioni di tanti insuccessi. In più l’allergia ai metalli con cui vengono costruite le protesi per alcuni pazienti e le infezioni che colpiscono alcuni di questi sono le cause maggiori di revisione chirurgica dei primi impianti. Il Rome Revision Shoulder Arthroplasty course ha come finalità la ricerca delle metodiche più innovative e moderne per risolvere le problematiche dei fallimenti dei primi imp i a n t i , a t t r a v e r s o l a partecipazione di reatori esperti nel campo a livello nazionale ed internazionale che si riuniscono per dicutere insieme le loro sperienze n queste 24 ore si ono discusse quindi nche le nuove meodiche di programmazione preoperatoia, che si può adesso effettuare anche con a presenza del primo impianto da sostituire, cosa fino al’anno scorso impensabile e soprattutto la possibilità di manten e r e e t r a s f e r i r e l a p r o g r a m m a z i o n e p r e o p e r a t o r i a s u l campo operatorio sul paziente stesso me-

diante degli occhialini per la realtà virtuale proprio come in un videogioco. Sono stati riportati anche i risultati internazionali soprattutto in Australia sugli impianti con materiali particolari come il pirocarbonio che, differentemente dal titanio che costituisce la maggior parte delle protesi, è un materiale piu leggero e compatibile con il corpo umano. Nei casi in cui l’osso sia c o m p l e t a m e n t e d i s t r u t t o s t a d i v e n t a n d o sempre più diffusa la stampa tridimensionale della protesi che si deve adattare al caso specifico ancorandosi nei posti piu impensati della spalla. Al congresso sono intervenuti i migliori chirurghi mondiali provenienti da Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Svizzera e come abbiamo già detto Australia. Sono state presentate con dei video chirurgici le tecniche più innovative per la ricostruzione di un’articolazione dopo l’espianto di una protesi anche perché ovviamente il problema maggiore è proprio quello di trovare l’osso a cui ancorarsi per la fissazione e soprattutto la necessità d’impiantare l’impianto nella giusta posizione in modo da non avere problemi biomeccanici”

ROME REvISION SHOULDER ARTHOPLASTY

Interview with Francesco Franceschi by Gianandrea Sapio

In collaboration with Professor Cosimo Tudisco, President of the Degree Course in Physiotherapy at UniCamillus, we organized the first important event dealing with shoulder prosthetic implant failures, the number of which has grown exponentially in the last 10 years. Shoulder surgery is mostly necessary for two reasons: arthrosis, i.e. the damage to the articular cartilage, which can occur for degenerative, genetic, and traumatic reasons; or injury to the tendons of the shoulder, the famous rotator cuff that allows the shoulder to move and perhaps reach for objects placed on high places. This type of problem often also affects young people who are involved in trauma. About 20 years ago, only one type of shoulder prosthesis was known, the socalled anatomical prosthesis, which can only be implanted if the patient has intact shoulder tendons and acceptable bone quality, restoring articulation and often full function. Research has successfully resolved cases where the anatomical prosthesis could not be fitted. In these cases, the ‘inverse’ prosthesis implanted, inverses the anatomy of the joint. This biomechanical design keeps the joint components fixed and allows the arm to move up even without the help of tendons. Biomechanical designs, materials, and especially preoperative planning have evolved over the years, and it is because of this that the reasons for so many failures are now being understood. In addition, allergy to the metals from which prostheses are made for some patients and infections occurring in some of them are the major causes of surgical revision of early implants. The Rome Revision shoulder arthroplasty course aims to research the most innovative and modern methods of solving the problems of first implant failures, through the participation of national and international experts in the field who come together to discuss their experiences.

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UniCamillus Mangement Academy IL MISMATCH TRA OFFERTA E DOMANDA DI LAVORO MINACCIA LA NOSTRA ECONOMIA

Le Academy universitarie sono la soluzione idonea per la formazione delle competenze manageriali richieste dalla nuova occupazione

Una tempesta perfetta sta travolgendo le giovani generazioni che sono in cerca di prima occupa-

sente sul mercato, la quale resta, pertanto, senza adeguata soddisfazione lavorativa. Questa situazione, fortemente anomala nei

professionali e dai direttori delle risorse umane di aziende nazionali e multinazionali di grande prestigio promosso dalla UniCamillus Management Academy – UMA.

I lavori convegnistici sono stati aperti dall’intervento, significativo dell’importanza dell’evento, del presidente del CNEL, Tiziano Treu, che ha sottolineato il grande vantaggio di confrontarsi in modo così elevato tra addetti ai lavori su una tematica di grande urgenza per il lavoro e di farlo in un luogo deputato proprio a dare possibili contributi alle soluzioni formative di supporto alla crisi del mismatch occupazionale.

Treu: le Academy possono sviluppare le competenze richieste dal mondo del lavoro

pomeriggio in qualità di direttore dell’UMA e, trattandosi specificatamente di temi legati alla complessità occupazionale, ho potuto contribuire alla discussione anche in qualità di presidente nazionale dell’associazione italiana per la direzione del personale, posizione da me ricoperta dal 2002 al 2009; oltre ad avere sviluppato utili esperienze su tali argomenti in qualità di direttore delle risorse umane di diverse importanti aziende nazionali e multinazionali.

Il presidente Treu ha chiaramente evidenziato come il sistema integrato di formazione tra Laurea tradizionale e professionalizzazione post-laurea offerta anche dalle Academy aziendali e universitarie possa senz’altro costituire un percorso appropriato a sviluppare molte di quelle competenze oggi fortemente richieste dai sistemi lavorativi e di difficile, se non impossibile, reperimento nel mercato del lavoro italiano.

Nel momento riservato all’apertura del Convegno anche il rettore di UniCamillus, Gianni Profita, ha voluto portare insieme ai saluti di benvenuto a tutti i partecipanti all’evento, relatori e studiosi, il suo punto di vista relativamente alla tematica in discussione.

Il Rettore, dopo aver ricordato i suoi trascorsi nell’insegnamento in Diritto del Lavoro presso l’Ateneo LUISS, ha sottolineato con forte convinzione il ruolo assegnato all’UniCamillus Management Accademy quale centro di studio e formazione di eccellenza capace di incontrare le più importanti richieste di competenze manageriali che oggi i contesti organizzativi aziendali ritengono imprescindibili per agire con successo nei sistemi lavorativi in generale e con le risorse umane in particolare Subito dopo ho svolto il mio intervento di introduzione allo svolgimento dei lavori del

Ho, pertanto, ritenuto opportuno e di utile supporto allo svolgimento dei lavori, sviluppare una serie di pragmatiche considerazioni che scaturiscono sia dalle esperienze operative svolte professionalmente sia dal confronto con molti colleghi e studiosi della realtà lavorativa italiana ed internazionale

È ormai di tutta evidenza che la sola formazione accademica non soddisfa le esigenze del mercato del lavoro in quanto non riesce ad allinearsi con le competenze richieste dal sistema occupazionale.

Il rettore Profita: UMA centro di studio e formazione di eccellenza

Questo fenomeno di ‘mismatch’ tra domanda ed offerta di competenze si sta verificando in maniera crescente, in quanto il sistema-lavoro, le professionalità ed i modelli economici evolvono in maniera accelerata a causa dei processi di trasformazione digitale, delle nuove esigenze del mercato e dell’evoluzione dell’ambiente naturale, climatico, sociale e geopolitico Tale mismatch, in particolar modo nel nostro Paese, determina un forte freno allo sviluppo, una perdita di valore economico e sociale che si traduce in un impatto socioeconomico negativo a cui l’opportunità del PNRR potrebbe aiutarci a trovare soluzioni e risposte

In questo quadro problematico, cresce l’importanza del ruolo di ‘corpi intermedi’ che sappiano interpretare tale scenario ed operare con agilità e competenza, al fine di svolgere quel ruolo di cerniera indispensabile per col-

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mare il ‘gap di specializzazione formativa’ con cui il mondo accademico e l’intera filiera dell’education devono confrontarsi e risolvere. Dovremo, perciò, innanzitutto, sempre più perseguire nuove strade, nuovi modelli, soluzioni e metodologie capaci di combinare l’impostazione teorica universitaria con la formazione esperienziale svolta principalmente da chi è in grado di trasmettere le competenze professionali apprese sul lavoro e di parlare linguaggi che connettano il mondo del lavoro

con il mondo accademico.

Ecco, quindi, la crescente necessità delle cosiddette ‘Nuove Academy’, così come delle business school, management academies, centri di alta formazione specializzata, in stretta collaborazione col mondo aziendale, organizzativo ed istituzionale, per passare ad una nuova era della formazione integrata, specializzata, sistemica e ridurre il mismatch di competenze del mercato del lavoro, particolarmente marcato in Italia

Con riferimento a questo complesso scenario con cui deve confrontarsi rapidamente e concretamente il sistema educativo/formativo italiano, sono poi stati impegnati due tavoli di confronto al fine di discutere ed esprimere pareri competenti sui percorsi più funzionali da intraprendere e i progetti da attivare Si è trattato altresì del primo Convegno/incontro di approfondimento culturale e scientifico proposto dalla UniCamillus Management Academy che vuole arrivare a rappresentare, ed essere considerata, un centro di riferimento autorevole per le tematiche formative e occupazionali di livello nazionale ed internazionale

sviluppo economico italiano nell’era digitale post-Covid.

I relatori che si sono avvicendati sul podio della conferenza per le Relazioni di base sono stati:

Cresce la necessità delle cosiddette

Il Dott. Ruggero Parrotto, coordinatore del tavolo sul mismatch, per il progetto di studio che il CNEL sta sviluppando sul disallineamento occupazionale quale fenomeno negativo dell’attuale mercato del lavoro che sta penalizzando i giovani e le imprese.

“Nuove Academy”: business school, mangement academies, centri di alta formazione specializzata

Le relazioni scientifiche di base su cui sono stati di seguito sviluppati i lavori dei due tavoli di discussione e approfondimento sono state svolte con grande cura col fine di trasmettere agli astanti il vero senso e le più ampie implicazioni relativamente a questo pericoloso scenario dell’occupazione e dello

Il Prof Paolo Miccoli, past president ANVUR, che ha svolto il suo intervento muovendo la sua analisi dall’Osservatorio del Sistema formativo universitario da cui dovrebbe partire un rinnovamento dell’orientamento agli studi e delle modalità di apprendimento

Successivamente alle due relazioni scientifiche di focalizzazione il convegno ha proseguito i lavori secondo il programma stabilito che prevedeva due importanti talking tables formate

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dagli esponenti più prestigiosi del mondo delle professioni, delle organizzazioni aziendali e della gestione delle risorse umane in ambiti lavorativi di eccellenza produttiva. La prima delle due tavole di discussione è stata moderata da me direttamente in qualità di Direttore della UniCamillus Management Academy in sostituzione di emergenza del previsto intervento del Dott Claudio Picucci, direttore risorse umane Ilva As nonché past direttore RU di Poste Italiane, impossibilitato per sopraggiunti impegni di lavoro dell’ultimo momento

Questa serie di relazioni ha affrontato le problematiche di reperimento delle necessarie e idonee risorse lavorative viste, e sofferte, dalle diverse associazioni professionali, produttive e occupazionali. I relatori, rappresentanti al massimo livello istituzionale di tali mondi, hanno tracciato uno scenario altamente complesso e pericoloso per lo sviluppo economico del paese se non si adottano con immediata urgenza una serie di misure volte a favorire nuove modalità di offerta e/o reperibilità delle competenze richieste.

Sono intervenuti per analizzare lo scenario in modo analitico e funzionale i seguenti presidenti di associazioni partner di UniCamillus Management Academy per lo studio e la ricerca sui temi del management di impresa e lo sviluppo di conseguenti progetti formativi:

Prof. Filippo Abramo, presidente Federmanagement che raggruppa molteplici associazioni di professional connessi al management aziendale;

Dott.ssa Jessica Faroni, Presidente AIOP

Lazio, Associazione Italiana Ospedalità Privata;

Dott ssa Antonella Giachetti, Presidente AIDDA, Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda;

Prof. Antonio Magi, Presidente OMCEO Roma, Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri;

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In queste foto, alcuni dei momenti del convegno

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Dott.ssa Matilde Marandola, Presidente Nazionale AIDP, Associazione Italiana per la Direzione del Personale;

Dott Roberto Saliola, Presidente Manageritalia Lazio - Abruzzo - Molise - Sardegna - Umbria, Associazione di riferimento per i Dirigenti, i Manager e delle Alte Professionalità del Terziario.

A seguire, dopo la prima serie di relazioni che hanno espresso la posizione delle diverse funzioni professionali e imprenditoriali in merito alle esigenze di competenze lavorative non facilmente reperibili dal mercato del lavoro si è svolta una seconda tavola rotonda ancora più pratica e fortemente focalizzata sulle realtà lavorative La tematica assegnata ufficialmente è stata quella relativa alle “Esperienze di up-skilling e re-skilling nella dimensione aziendale: bisogni, investimenti e best practises” e sono stati sviluppati interventi analizzativi delle esigenze delle principali realtà aziendali da alcuni dei più prestigiosi direttori delle risorse umane di aziende nazionali e multinazionali moderati dalla dott ssa Maria Rita Fortunato, Chief HR Officer NexumStp SpA.

Dott. Guido Stratta, Direttore HR ENEL;

Dott. Claudio Terzi, Direttore HR RFI.

Dal pomeriggio di lavori convegnistici e dalle diverse relazioni esposte è, dunque, emerso chiaramente il bisogno di incidere con grande forza e chiarezza di obiettivi sulla situazione in atto nel nostro Paese in ordine alla disponibilità di offerta di competenze lavorative, e conseguente incremento occupazionale, in modo di arrivare a sostenere fattivamente lo sviluppo economico del nostro Paese nell’era del digitale e della sostenibilità

In primissima considerazione devono essere svolti, negli ambiti più tecnicamente deputati che sono stati individuati nelle cosiddette

Emerge chiaramente il bisogno di incidere con chiarezza di obiettivi sulla situazione in atto nel Paese circa la disponibilità di offerta di competenze lavorative per sostenere fattivamente lo sviluppo economico dell’Italia nell’era del digitale e della sostenibilità

I Direttori HR, al contempo docenti della Faculty del Master di Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane –OGRU – che hanno partecipato al dibattito sono stati i seguenti:

Dott.ssa Silvia Cameranesi, Direttore HR Hilton Airport;

Dott Luca De Santis, Direttore HR ENI;

Dott ssa Lucia Melcore, Direttore HR E&I

Procter&Gamble;

Dott.ssa Francesca Rossi, Direttore HR Credito Sportivo;

Dott.ssa Valentina Sangiorgi, Direttore HR Randstad;

A c a d e m y U n i v e r s i t a r i e o Aziendali, quelle iniziative formative capaci di annoverare faculty di docenti provenienti almeno al cinquanta per cento dal mondo del lavoro e delle professioni e in grado di trasmettere con immediato apprendimento le competenze richieste. E questo anche attraverso simulazioni delle realtà operative volte a far vivere situazioni, complessità decisionali e sperimentazione di soluzioni che costituiranno parte integrante della vita manageriale. Saranno altresì indispensabili confronti e discussioni con professionisti e colleghi al fine di sviluppare contesti altamente competitivi in grado di rendere particolarmente “vera” la dimensione formativa e idonea a mettere in gioco l’efficacia dell’apprendimento. Insomma, la parte valutativa dovrà essere assolutamente reale ed efficace a testare le capacità acquisite

In seconda, ed ancor più incisiva, azione di intervento anche se a termine medio-lungo, dovrà essere il sistema ministeriale di orientamento e di istruzione scolastico ed universitario a varare un insieme di programmi e progetti capaci di rispondere alle esigenze attuali e future del sistema economico/lavorativo in

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modo da favorire i livelli occupazionali guidando le scelte dei giovani studenti ed i cambiamenti di coloro che rischiano di essere marginalizzati dai nuovi scenari produttivi sempre più innovativi, tecnologici e sostenibili

Proprio questo è l’ambito dove UMA- UniCamillus Management Academy – vuole proporsi come riferimento autorevole e imprescindibile per sviluppare gli interventi formativi idonei a creare quelle nuove competenze manageriali richieste dal mondo del lavoro con specifico riferimento alle cosiddette soft-skills di cui ormai è assolutamente bisognosa anche l’organizzazione dei servizi sanitari dai più semplici ambulatori fino alle più complesse strutture ospedaliere oggi chiamate “aziende”.

Va, infine, considerato che la rilevanza dell’evento ha suggerito la redazione di una pubblicazione degli atti che sarà curata dalla responsabile scientifica del convegno Prof.ssa Donatella Padua che presiede l’area formativa Digitale e Sociale di UMA

Chiuderei questa dissertazione sulle grandi problematiche che afferiscono oggi il mondo del lavoro con un insegnamento motivazionale per i nostri giovani che possiamo desumere dall’ultimo bellissimo film di Spielberg, The Fabelmans, cioè: “Se siamo capaci di credere nei nostri sogni perseguendoli f i n o a r e n d e r l i r e a l i p o t r e m o s o d d i s f a r e anche le nostre più audaci aspirazioni e conquistare impensabili traguardi”.

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ACADEMIC LIFE

UNICAMILLUS vs PAPILLOMA VIRUS

Il 4 marzo è la Giornata mo lotta all’HPV, giunta alla qua istituita nel 2018 dall’Interna pillomavirus Society La G mira ad accrescere la consapevol dei rischi associati all’HPV e a d fondere informazioni su vaccina zione e screening anti-HPV.

N e l l ’ o c c a s i o n e , U n i C a m i l l u s ospita la proiezione di un cortometraggio realizzato dal regista Massimo Ivan Falsetta, dal titolo “Le molecole del destino” Nel cast, Giorgia Salari, Ettore Bassi, Sara Ricci, Costantino Comito e Vittorio Unfer, ginecologo e professore di Ostetricia presso UniCamillus

In queste pagine, UniCamillu Magazine ospita un prezioso co tributo del professor Unfer, ch terpreta se stesso per l’occasion spiega la trama del cortometragg contiamo la storia di una donn HPV da 10 anni”.

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“Quando Ivan Falsetta mi ha proposto di recitare in questo cortometraggio ho subito accettato con entusiasmo

racconta Vittorio Unfer – Affrontare una tematica delicata, come quella dell’HPV, utilizzando il grande schermo, credo sia un modo molto efficace di comunicare L’HPV è un virus subdolo che contagia la stragrande maggioranza delle persone: circa l’80% della popolazione vi entra in contatto almeno una volta nella vita. F o r t u n a t a m e n t e , s p e s s o s i r i s o l v e spontaneamente – aggiunge lo specialista – In rari casi, come accaduto

ad Eleonora, invece, il contagio si trasforma in un vero e proprio calvario Quando il virus è persistente e recidivante è necessario sottoporsi ad innumerevoli operazioni per evitare che possa progredire e trasformarsi in una neoplasia”.

Spiega l’Istituto Superiore di Sanità: “L’infezione da HPV (dall’inglese Human papilloma virus) è molto frequente nella popolazione e si trasmette prevalentemente per via sessuale La stragrande maggioranza delle infezioni è transitoria e asintomatica. Tuttavia, se l’infezione per-

CINQUE NOTIZIE NEOPLASIE

La rivista Science ha pubblicato i risultati di due studi su cavie che incoraggiano l’analisi di immunoterapie già in uso su tumori liquidi come la leucemia, anche su quelli solidi come melanoma o tumori pancreatici.

MIELOMA MULTIPLO

Il più illustre e recente caso è quello del pianista Giovanni Allevi: il mielola multiplo, però, non è solo una terribile malattia È anche una patologia che “costa” in termini di lavoro e affetti: più della metà dei malati di mieloma multiplo abbandona il lavoro E uno su 4 fra i familiari deve rinunciare all’impiego. Il mieloma multiplo viene diagnosticato ogni anno a oltre 5.700 persone, in maggioranza over 70.

DNA

Alcuni scienziati spagnoli hanno pubblicato uno studio che ricrea gli enzimi Cas9, le molecole che funzionano come forbici in grado di tagliare il DNA di qualsiasi essere vivente in un punto specifico e che sono alla base del sistema CRISPR di editing genetico. Un enzima resuscitato da organismi estinti vissuti miliardi di anni fa. Lo studio spagnolo prevede di utilizzare una tecnica che ricostruisce il genoma di organismi estinti, la cosiddetta “ricostruzione della sequenza ancestrale”, che ha consentito di recuperare le proteine Cas presenti nei microbi estinti i più antichi dei quali risalgono a 2 600 milioni di anni fa

SPERIMENTAZIONE

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato, lo scorso 30 gennaio, i decreti attuativi, attesi da anni, che inseriscono l’Italia nel circuito internazionale delle sperimentazioni clicniche Il Clinical Trial Information System (CTIS) è il portale unico continentale per le sperimentazioni, ed era stato istituito con il Regolamento europeo 536 del 2014 che sanciva regole uniformi per armonizzare il processo di valutazione e autorizzazione di uno studio clinico condotto in più Stati membri

GENETICA

L’americana Colossal Biosciences ha annunciato lo stanziamento di 150 milioni di dollari per riportare in vita, attraverso un’operazione di ingegneria genetica, il Dodo, l’uccello inadatto al volo, originario delle Isole Mauritius nell’Oceano Indiano, durante il XvII secolo

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ACADEMIC LIFE

siste, può manifestarsi con una varietà di lesioni della pelle e delle mucose, a seconda del tipo di HPV coinvolto. Alcuni tipi di HPV sono definiti ad alto rischio oncogeno poiché associati all’insorgenza di neoplasie Il tumore più comunemente associato all’HPV è il carcinoma del collo dell’utero (cervicocarcinoma o carcinoma della cervice uterina), che è il primo cancro a essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) totalmente riconducibile a un’infezione. I papillomavirus umani sono piccoli virus a DNA. Ad oggi sono stati identificati oltre 100 tipi di HPV che infettano l’uomo e, tra questi, circa 40 sono risultati associati a patologie del tratto ano-genitale, sia benigne che maligne. I diversi tipi di HPV vengono distinti in tipi ad alto e basso rischio di trasformazione neoplastica.

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha confermato l’evidenza oncogena per 12 tipi di HPV Alcuni tipi hanno una tendenza a progredire in cervicocarcinoma maggiore di altri. Si stima, infatti, che HPV 16 e HPV 18 siano responsabili di oltre il 70% dei casi di questo tumore. Includendo anche i tipi di HPV 45,

31, 33, 52, 58 e 35 sono coperti quasi il 90% dei tumori della cervice I tipi di HPV a basso rischio sono associati a lesione benigne come i condilomi genitali”.

Conferma Unfer: “le forme d’infezione che hanno manifestazioni non visibili e transitorie, se persistenti e non curate, possono comportare il rischio di sviluppare lesioni correlate ai tumori del collo dell’utero e non solo Questo spiega perché le donne con infezione da HPV sono moltissime, mentre quelle che sviluppano i tumori sono solo alcune. La persistenza del virus può, infatti, rappresentare la condizione favorevole per l’evoluzione delle alterazioni cellulari patologiche della cervice”.

“L’HPV – continua Vittorio Unfer – è un’inf e z i o n e m o l t o c o m u n e , s o p r a t t u t t o f r a i giovani e il preservativo non garantisce una prevenzione del 100%. Ad oggi, screening periodici e l’impiego del vaccino, la cui somministrazione in Italia è fortemente raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni di età, costituiscono un’arma utile per la prevenzione soprattutto nei confronti dei ceppi a maggiore

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NEWS/NOTE

aggressività, anche se al momento la copertura vaccinale sul territorio italiano risulta ancora molto bassa In merito ai trattamenti, sono stati effettuati tentativi di sviluppo di prodotti con sostanze immunostimolanti ma con scarsi risultati e pertanto non esistono terapie specifiche per curare questa infezione e che agiscano sulla persistenza. Tuttavia, studi scientifici hanno dimostrato come la supplementazione di alcuni micronutrienti sia utile per prevenire le lesioni indotte dall’HPV e r i d u r n e l a p e r s i s t e n z a . I n p a r t i c o l a r e , l a sinergia di sostanze quali epigallocatechina gallato, acido ialuronico, acido folico e vitamina B12, con studi sviluppati dal mio team di ricerca, può risultare un supporto importante nel contrastare l’HPV. Per questo, raccontare la storia di Eleonora attraverso un cortometraggio è un’opportunità per comunicare a molte donne che anche nelle situazioni più gravi – conclude Unfer – può esserci ancora una speranza”

Sempre secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, l’infezione da HPV è molto frequente nella popolazione: si stima

infatti che fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita con un virus HPV, con un picco di prevalenza nelle giovani donne fino a 25 anni di età. La storia naturale dell’infezione è fortemente condizionata dall’equilibrio che si instaura fra ospite e virus Esistono, infatti, tre possibilità di evoluzione dell’infezione da HPV: regressione, persistenza e progressione. La maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno. Il 60-90% delle infezioni da HPV, incluse quelle da tipi oncogeni, si risolve spontaneamente entro 1-2 anni dal contagio. La persistenza dell’infezione virale è invece la condizione necessaria per l’evoluzione verso il carcinoma In questo caso, si possono sviluppare lesioni precancerose che possono progredire fino al cancro della cervice. In caso di infezione persistente, il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa 5 anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma cervicale può essere di decenni

(20-40 anni)

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RICERCHE/ABSTRACT

Una selezione delle ricerche più recenti e interessanti condotte dai ricercatori UniCamillus. A disposizione, l’abstract del lavoro. Per consultare il testo completo è necessario inquadrare il relativo QR Code.

che contengono il lavoro esteso.

Hindering NAT8L expression in hepatocellular carcinoma increases cytosolic aspartate delivery that fosters pentose phosphate pathway and purine biosynthesis promoting cell proliferation

De Falco, P., Lazzarino, G., Felice, F., Ciccarone, F., Ciriolo, M.R. Redox Biology, 2023, 59, 102585. 10.1016/j.redox.2022.102585

Metabolic Signature of Energy Metabolism Alterations and Excess Nitric Oxide Production in Culture Media Correlate with Low Human Embryo Quality and Unsuccessful Pregnancy

Pallisco Romina; Lazzarino Giacomo; Bilotta Gabriele; Marroni Francesca; Mangione Renata; Saab Miriam Wissamd; Brundo Maria Violetta; Pittalà Alessandra; Caruso Giuseppe; Capoccia Elena; Lazzarino Giuseppe; Tavazzi Barbara International Journal of Molecular Sciences Open Access Volume 24, Issue 1January 2023 Article number 890. Doi 10.3390/ijms24010890

Rossi R., Rispoli L., Lopez MA., Netti A., Petrini M., Piattelli A.

Antibiotics (2022) Volume 11, Article number 1267. DOI10.3390/antibiotics11091267

Analysis of Secreted Proteins from Prepubertal Ovarian Tissues Exposed In Vitro to Cisplatin and LH

Marcozzi, S., Ciccosanti, F., Fimia, G.M., De Felici, M., Klinger, F.G.

Cells, 2022, 11(7), 1208. DOI 10.3390/cells11071208

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Fever in systemic lupus erythematosus: associated clinical features and genetic factors

Olivieri G.; Ceccarelli F.;Perricone C.; Ciccacci C.; Pirone C.; Natalucci F.; Spinelli F.R.; Alessandri C.; Borgiani P.; Conti F.

Clinical and Experimental RheumatologyVolume 40, Issue 11, Pages 2141 - 2146November 2022 DOI 10.55563/clinexprheumatol/lrff6k

Bone Metabolism Effects of Medical Therapy in Advanced Renal Cell Carcinoma

Paragliola, Rosa Mariaa, b; Torino, Francescoc; Barnabei, Agnesed; Iannantuono, Giovanni Mariac; Corsello, Andreaa; Locantore, Pietroa; Corsello, Salvatore Maria

Cancers Open Access Volume 15, Issue 2January 2023 Article number 529. DOI 10.3390/cancers15020529

An update on osteochondritis dissecans of the knee

Tudisco Cosimo; Bernardi Gabriele; Manisera Maria Teresa; De Maio Fernando; Gorgolini Giulio; Farsetti Pasquale

Orthopedic Reviews Open Access Volume 14, Issue 52022 DOI 10.52965/001c.38829

In vitrotract of Poplar Type Propolis Against SARS-CoV-2

Frontiers in Microbiology, 2022, 13, 799546 DOI 10.3389/fmicb.2022.799546

Multiplex Proteomic Evaluation in Inborn Errors with Deregulated IgE Response

Scala Enrico; Madonna Stefania; Castiglia Daniele; Scala Alessandro; Caprini Elisabetta; Paganelli Roberto Biomedicines Open Access Volume 11, Issue 1January 2023 Article number 202. DOI. 10.3390/ biomedicines11010202

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Direttore Responsabile: Gianni Profit a Redazione a cura di: Fernando M. Magliaro, Gianandrea Sapio, Valentina Foscoli, Claudia Romano, Sara Veltri, Ginevra Guidoni, Francesca Temperini

Immagini: Ansa Foto, LaPresse Foto

UniCamillus Media: Cynthia Achonu, Federica Alota, Claudia Bevini, Damiano Giani Simone Micarelli, Manuel Ventre

Stampa: Tipografia Miligraf Srl

Chiuso in redazione: febbraio 2023

Copia Gratuita www.unicamillus.org

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