Sicurezza Ambiente n.05-10

Page 1

Organo ufficiale dell’UGL - Federazione Nazionale corpo forestale dello stato

5

n.

settembre/ottobre

Organo ufficiale dell’UGL Federazione Nazionale corpo forestale dello stato Anno III - n. 5 - settembre/ottobre 2010 - € 16.25 - Poste italiane Spa Spedizione in abb. Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004) art. 1 comma 1 DCB Milano - Autorizzazione Tribunale di Milano n. 103 del 12/2/2008

TURISMO Cresce l'offerta attenta all'ambiente CRONACA A Torino nuova operazione in difesa degli animali L'INIZIATIVA Al via il programma "frutta nelle scuole"

NUCLEARE Un forum per promuovere il dibattito e l'informazione con l'intervento del ministro Prestigiacomo

Questo prodotto è completamente bio-degradabile e riciclabile, nel pieno rispetto dell’ambiente


sommario 4 - Editoriale L'urgenza della questione morale 6 - Il dibattito Forum Nucleare Italiano: l’intervento del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo 8 - Cultura del territorio Aspetti del verde urbano, biodiversità e protezione del paesaggio 10 - La buona notizia Cresce il turismo consapevole e Legambiente è in prima linea 13 - Cronache 132 arresti per roghi e 3819 persone segnalate all’autorità giudiziaria: il bilancio della forestale dal 2000 ad oggi 14 -Il silenzio degli innocenti 16 -Da Reggio Emilia all’Africa: traffico di rifiuti tossici sventato dalla Forestale 17 -L’Unesco dichiara la dieta mediterranea patrimonio dell’umanità 18 -Sicurezza Alimentare: il programma “Frutta nelle scuole” 19 - Il progetto “La Terra di San Francesco”: bilancio di un anno di lavoro 20 - Cultura Una storia "bestiale" 22 - Il nostro territorio Campania: alla scoperta del Parco Regionale del Matese 24 - Sindacale

N. 5 -

- pag. 3


EDITORIALE l'URGENZA DELLA QUESTIONE MORALE di Danilo Scipio (Segretario Nazionale UGL-CFS)

L’UGL-CFS non può esimersi dal porre l’attenzione su tali temi ed è pronto a un riassetto organizzativo dell’amministrazione e della dirigenza

I

“Su cento persone, una, due, tre, anche quattro, che non siano angeli, si trovano sempre, in qualsiasi categoria, nei carabinieri come fra E bene ha fatto il Presidente Fini a i sacerdoti, come in altri settori”. rimarcare che “Bisogna essere dra- Bisognerebbe ricordare al PresiUn tema non nuovo, giacché sia il stici nel ribadire che se vogliamo dente Berlusconi che quando tra Movimento Sociale Italiano che il che la politica sia in sintonia con le forze dell’ordine vengono indiviP.C.I. di Berlinguer trovarono ne- la società, nei confronti di com- duate “mele marce” queste vengogli anni ’70 un’incredibile sintonia portamenti che sono scarsamente no prontamente sospese dal servinel porre l’accento zio o quantomeno sull’ingente quantimesse in condiziotativo di scandali di ne di non nuocere Il dibattito si sta prepotentemente riaccendendo corruttela e malvere non operare, giusazione che caratdicate e se ritenute a causa dell’incedibile numero di politici terizzavano quegli colpevoli, condaned amministratori investiti da scandali anni, avviando una nate. Nessuno può e/o inchieste giudiziarie legate campagna di moavvalersi – giustaralizzazione nella mente – di alcuna alla loro attività pubblica. gestione della cosa immunità. pubblica senza precedenti; campagna Tutte le forze di ripresa successivamente con de- in sintonia con l’etica pubblica e polizia ed il Corpo Forestale delterminazione dal M.S.I. – D.N. con- con il rispetto delle regole del vi- lo Stato nello specifico, pertanto, tro il pentapartito e i cosiddetti vere civile, la politica deve essere non possono esimersi dal porre la “ladri di regime”, allorquando di- intransigente”, utilizzando metodi massima attenzione sulla questiochiarò aperto appoggio ai giudici diversi per selezionare la classe di- ne morale. di “mani pulite”. rigente. Gli ultimi due anni di “gestione Il dibattito si sta prepotentemente Il Premier di contro, cerca di mi- CFS” sono stati caratterizzati da riaccendendo a causa dell’incedi- nimizzare la questione utilizzando decisioni non sempre rispettose bile numero di politici ed ammini- metafore tra l’altro assai infelici: del principio che “la legge è uguaN. 5 -

l Presidente della Camera, Gianfranco Fini, sta cercando di porre all’attenzione del mondo politico la cosiddetta “questione morale”.

- pag. 4

stratori investiti da scandali e/o inchieste giudiziarie legate alla loro attività pubblica.


le per tutti”: basti ricordare che l’UGL e non l’Amministrazione ha dovuto denunciare i fatti penalmente rilevanti accaduti all’interno dell’Ispettorato Generale a maggio del 2008; così come non può essere sottaciuto che nel concorso a 68 posti da primo dirigente è risultato vincitore grazie all’attribuzione del punteggio massimo nella voce «attitudine all’avanzamento», chi non è stato rinviato a giudizio solo grazie all’intervenuta prescrizione! Non vogliamo essere giustizialisti, ma l’eticità e le qualità morali

di chi ci comanda devono essere comprovate e non già avallate dalla prescrizione del reato. La questione morale posta dal Presidente della Camera deve pertanto avere opportuni concreti riscontri anche all’interno del Corpo Forestale dello Stato: c’è tutto il tempo per rimediare agli errori fatti e ricostruirne l’immagine e la credibilità messa a repentaglio da atteggiamenti gratuitamente “celoduristi” per i paria e volutamente accomodanti per gli amici e gli amici degli amici. L’U.G.L. è disponibile a fare la sua

parte ed assumersi le proprie responsabilità in un progetto condiviso di riassetto organizzativo dell’Amministrazione e della dirigenza a 360°, senza pregiudizi e sentimentalismi, perché un “rimescolamento” delle carte potrà senz’altro scardinare gli errati convincimenti di quanti ritengono che possano restare in possesso di certe poltrone per usucapione. La rotazione ed il conferimento degli incarichi dirigenziali sono quindi necessari per garantire una gestione corretta ed equilibrata del Corpo Forestale dello Stato. N. 5 -

- pag. 5


IL DIBATTITO Forum Nucleare Italiano: L’intervento del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo A cura Ufficio Stampa Legambiente

Il Ministro, a fine Luglio, ha partecipato alla Presentazione che, come ha rilevato il Presidente Chicco Testa, vuole essere “uno strumento di promozione del dibattito, di diffusione di informazioni, di dialogo e collaborazione, trasversale al mondo delle imprese, della cultura accademica scientifica, delle forze sociali, dei cittadini"

Q

uella del Forum Nucleare è una iniziativa importante perché va in una direzione moderna e responsabile e soprattutto per aiutare il paese a valutare nel modo più completo e corretto una scelta strategica per il futuro del paese come quella del ritorno al nucleare. Perchè in Italia non si è discusso di nucleare, si sono fatte solo crociate retoriche, fra chi era a favore a prescindere e chi contrario a prescindere. è importante invece discutere nel merito e far partecipare l’opinione pubblica a questa discussione, promuovendo una informazione non schierata, quanto più possibile obiettiva, aperta a ciò che accade nel mondo. è importante che questa iniziativa sul nucleare sia aperta al confronto più ampio, certamente con la politica ma anche con il mondo accademico, con le imprese, con il Sindacato. Da Ministro dell’Ambiente ho condiviso e condivido la scelta di tornare al nucleare in primo luogo per ragioni legate proprio alle esigenze che ha l’Italia, ma in realtà tutto il mondo, di sviluppo sostenibile. Stiamo lavorando N. 5 -

- pag. 6

tutti per un sistema economico globale che abbia meno bisogno di combustibili fossili: petrolio, gas e carbone: perché il petrolio non è infinito e costerà sempre più trascinando su anche il prezzo del gas, perché petrolio, carbone e gas producono gas serra, perché inquinano l’ambiente e l’aria delle nostre città perché in caso di incidente provocano disastri ambientali gravissimi. Un sistema progressivamente de-carbonizzato è un sistema che punta sulle altre fonti energetiche: rinnovabili e nucleare. Siamo inoltre davanti ad una realtà internazionale che nei prossimi decenni non chiederà meno energia ma ne richiederà molta, molta di più di quella attuale, un incremento – quello derivante dai paesi emergenti come Cina, India, Brasile etc – che in prospettiva porterà ad una crescita dei prezzi dei combustibili, con difficoltà soprattutto dei paesi non produttori come l’Italia. Se non si interviene puntando su fonti ambientalmente sostenibili, in grado di produrre quantità considerevoli di energia avremo sempre più inquinamento ed energia sempre più cara. Le rinnovabili sono una grande opzio-

ne ma oggi non in grado di competere in termini quantitativi, qualitativi ed economici col petrolio, gas e carbone. Per questo all’incentivazione ed alla ricerca sulle rinnovabili bisogna affiancare un robusto nucleare, così come accade in tutti i paesi industrializzati. Perché è veramente paradossale che i paesi considerati più “verdi” ed il cui esempio ci viene continuamente ricordato, penso alla Svezia, alla Francia, alla Germania, all’Inghilterra puntino come noi sulle rinnovabili ma abbiano e mantengano una robustissima componente nucleare e l’Italia debba raggiungere obiettivi di sostenibilità analoghi puntando sempre in prevalenza sui combustibili fossili con cui oggi l’Italia produce l’80% della propria energia (il 12 % petrolio, il 55% gas, 13% carbone). Ed è altrettanto paradossale che si guardi agli Usa di Obama, al Giappone e perfino alla Cina come esempi virtuosi rispetto all’Italia ed in quei paesi i programmi nucleari sono in piena espansione. Mi chiedo e chiedo agli ambientalisti: ma lo sviluppo sostenibile lo vogliamo continuando ad avere nel nostro mix energetico oltre l’80% di combustibili fossili? Oggi un ex presidente di Legambien-


te, del cui impegno ambientalista non è possibile dubitare, si fa promotore di un progetto di informazione “laica” sul nucleare. All’estero alcuni “guru” della cultura “verde” hanno cambiato idea sulle centrali. Sono segnali importanti, segnali che ad una cultura ambientalista dogmatica si sta affiancando validamente una cultura ambientalista pragmatica, che punta a migliorare l’ambiente qui ed ora, e non s’arrocca su posizioni talebane che non hanno riscontri nel mondo occidentale e che poi in concreto, sostanziandosi a dei “no” a tutto porterebbero ad un paese in cui si continua ad inquinare ed ad un mondo in cui si continua a perdere la battaglia per il clima. Io credo invece che l’Italia abbia bisogno di scelte consapevoli che consentano il ritorno al nucleare: con le massime garanzie in materia di sicurezza (accordi con Francia, Slovenia, Usa) con le migliori tecnologie esistenti (visita Flamanville e Westinghouse) con il consenso di territori pienamente informati sia delle problematiche che dei vantaggi che derivano dall’ospitare una centrale nucleare. E credo che ci sia bisogno di più energia elettrica pulita se vogliamo orientare il nostro sistema nazionale verso la sostenibili-

tà: penso in primo luogo alla mobilità. Se vogliamo eliminare il problema delle polveri sottili davvero e per sempre dalle nostre città la soluzione è la mobilità elettrica. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di tecnologia ma, in prospettiva di tanta, tanta energia elettrica in più a costi contenuti per sostituire benzina e diesel. Cos’è il Forum Nucleare Italiano Il Forum Nucleare Italiano, presieduto dal Dott. Chicco Testa, è un’associazione no-profit che vuole contribuire, come soggetto attivo, alla ripresa del dibattito pubblico sullo sviluppo dell’energia nucleare in Italia. Il Forum vuole favorire una più ampia e approfondita conoscenza dell’opzione nucleare e delle sue implicazioni come condizione indispensabile di un confronto non pregiudiziale su questo tema. Il Forum vuole quindi essere un centro di promozione e divulgazione dell’informazione tecnico-scientifica sul tema del nucleare, che sia la più ampia, chiara, trasparente e accessibile possibile, diffondendo idee, riflessioni, saperi in maniera semplice e comprensibile per tutti e dando spazio ad argomentazioni diverse per stimolare uno schietto confronto. L’Associazio-

ne ha come riferimento l’esperienza di analoghi Forum, nati in altri Paesi dove l’energia nucleare fa parte del mix energetico, quali il Belgio, la Svizzera, la Spagna, la Germania, la Slovacchia e gli Stati Uniti. Queste realtà sono organizzate come associazioni, con una membership trasversale (dalle imprese alle università, dal mondo della ricerca a quello economico) ed hanno giocato un ruolo importante nel dibattito sull’energia in questi Paesi. LA MISSIONE Il Forum diffonde l’informazione e promuove la conoscenza dell’energia nucleare come una delle risorse energetiche fondamentali per lo sviluppo del nostro Paese: una risorsa necessaria, sicura, pulita e vantaggiosa dal punto di vista economico e ambientale. Favorisce la divulgazione del know how tecnico-scientifico-economico e lo pone quale riferimento di una informazione approfondita e competente, facilitando la divulgazione di saperi, la circolazione di idee ed esperienze per contribuire al dibattito e alla formazione di opinioni “informate” sul tema del nucleare e sulle molteplici implicazioni di questa scelta energetica. Maggiori informazioni sul sito web www.forumnucleare.it N. 5 -

- pag. 7


CULTURA DEL TERRITORIO Aspetti del verde urbano, biodiversità e protezione del paesaggio Di Donato Forenza

La continuità degli ecosistemi urbano-territoriali necessita della permanenza di equilibri sociali, economici ed ecologici, che devono essere assicurati attraverso la prevenzione e la pianificazione della gestione delle attività del territorio.

L’

anno 2010 è stato consacrato quale “Anno Internazionale della Biodiversità” ed in molte sedi autorevoli nazionali ed internazionali si promuovono studi e si formulano nuove linee possibili di tutela degli ecosistemi, di interventi a favore della sostenibilità, di progetti di ricerca scientifica e di attività di sensibilizzazione per accelerare la presa di coscienza dei limiti dello sviluppo e della indilazionabilità del contenimento delle risorse naturali. In tale ottica; particolare attenzione va data alla GFS (Gestione Forestale Sostenibile). La poliedrica fenomenologia dei rapporti tra cultura, ambiente e paesaggio, e la complessità derivante dalle vaste tematiche che afferiscono interdisciplinarmente alla soluzione del miglioramento della qualità della vita dell’ambiente urbano, rurale e forestale, attraverso le conoscenze culturali e scientifiche di cui l’Uomo dispone, richiedono nuovi e differenti approcci alla Pianificazione ecologica del Paesaggio e al Diritto Ambientale in sinergia con l’Ecologia del Territorio. Pur tuttavia, è possibile semplificare le tematiche in alcuni grandi settori che contribuiscono alla concreta possibilità di intervenire nella gestione sociale, economica ed ecologica delle attività antropiche e della Conservazione della Natura: ambiente - paesaggio - territorio – casa - uomo. E’ pertanto necessario, in una prima fase, distinguere il territorio comunaN. 5 -

- pag. 8

le in: - ambiente urbano - ambiente rurale - ambiente naturale ed ambiente forestale - ambienti misti che presentano una o più caratteristiche assimilabili alle precedenti categorie. E’ evidente che la continuità degli ecosistemi urbano-territoriali necessita della permanenza di equilibri sociali, economici ed ecologici, che devono essere assicurati attraverso la prevenzione e la pianificazione della gestione delle attività del territorio, in una dimensione polisemica di razionale valorizzazione integrata e di manutenzione attiva e non di “sfruttamento”. E’ sempre necessario assicurare la perpetuità degli equilibri degli ecosistemi e la sostenibilità delle risorse alimentari, agricole e forestali, altrimenti la città ed i suoi ecosistemi non potranno esistere! A tale riguardo ad es., è necessario la revisione delle Norme tecniche dei Piani Urbanistici - Territoriali – Paesaggistici e dei Beni Ambientali delle regioni italiane, così come adottate, tenendo presente un più alto livello di protezione ambientale urbano-territoriale, con particolare riferimento alle città con più di 10.000 abitanti e ad altre aree dotate di peculiarità paesaggistiche. Va osservato, che alcune tematiche rilevanti, correlate alla valorizzazione del “genius loci” per la loro complessità meritano una trattazione adeguatamente considerevole che deve essere compiuta in tempi e con metodi scientifici nel rispetto della cultura della tradizione

dei saperi antichi. E’ opportuno ribadire, infatti, che Cultura, Cultura della Protezione e Tutela del Paesaggio, costituiscono alcuni elementi cardinali irrinunciabili per il miglioramento della Qualità della Vita e per la crescita morale e sociale di vaste popolazioni. Tale dimensione può attuarsi anche tramite il miglioramento della qualità delle leggi e delle conoscenze avanzate dell’ambiente, del paesaggio e dei flussi di energia correlati alla protezione integrata degli ecosistemi del pianeta. La “Cultura della protezione del paesaggio” va pertanto diffusa capillarmente ed armonicamente. Occorre effettuare una vasta campagna capillare di “Protezione dell’ambiente e della salute dell’Uomo” negli Enti, nelle Scuole, nelle Parrocchie, negli Uffici Pubblici, nei Comuni, nelle Comunità Montane, attraverso un Piano Culturale di Educazione Ambientale, Paesaggistica e Forestale, fondato su basi scientifiche e realizzato da specialisti, con l’ausilio di mezzi audiovisivi e tecnologie avanzate. Vanno distinte le azioni scientifiche informative, quelle formative e le altre finalizzate alla prevenzione ed alla protezione, in base al livello culturale dei fruitori. Questi ultimi dovranno applicare le conoscenze acquisite nell’ambito delle proprie attività lavorative o di studio. Un altro asse fondamentale va visto nel trinomio “Ecologia, Verde urbano e Cultura ambientale” che richiede ancora molte energie orga-


nizzative. La pianificazione ecologica delle Zone a verde urbano costituisce un problema rilevante per la società e per le popolazioni di città che presentano una scarsa entità di zone a verde per abitante. Per le città capoluogo di regione, ad es. occorre intervenire per creare una nuova coscienza per il rispetto dell’ambiente urbano, iniziando con l’Educazione alla Conservazione del Verde Urbano e dei suoi ecosistemi. Si fa presente che molti “giardini” sono considerati Beni Ambientali e Culturali ai sensi del D. L.vo 42/2004. Occorre ad es. organizzare mostre di arte visiva ed altre iniziative culturali nelle aree a verde esistenti per animare culturalmente il rapporto zone verdi / cittadino. In parallelo, è necessaria una revisione delle aree destinate a Verde Urbano delle città con oltre 10.000 abitanti; anche nei Comuni adiacenti al territorio comunale di città con oltre 50.000 abitanti è opportuno verificare la situazione degli ecosistemi. Infine, occorre una revisione paesaggistica delle Reti ecologiche per effettuare, mediante la Pianificazione Ecologica delle Zone Verdi, vaste fasce di zone boscate oppure Cinture di Verde urbano e periurbano, con valenza territoriale, intercomunale e comprensoriale, in armonia di fruizione con i comuni limitrofi. Per le città con oltre 100.000 abitanti è opportuno rivedere gli standard urbanistici e le con-

dizioni dei parametri dell’inquinamento ambientale prevedendo, per la salvaguardia ambientale, “Foreste periurbane”. Il nuovo concetto di “Bosco urbano e qualità della vita” può creare rilevanti fattori di miglioramento della salute per i cittadini ed alleggerire l’impatto sugli ecosistemi forestali da parte dei turisti. La protezione degli ecosistemi boscati è necessaria per la valorizzazione dei fattori paesaggistici, naturalistici, culturali e ricreativi anche nel tessuto urbano e negli ambienti periurbani. Va inoltre ribadito che l’approccio ecologico, economico e sociale, deve salvaguardare le risorse genetiche e il rischio di inquinamento biologico. Mediante la creazione di vaste zone a Verde Urbano e con i Boschi Urbani, le città con popolazioni elevate ed il loro territorio, in connubio, fruiranno dei noti e cospicui vantaggi degli effetti benefici degli ecosistemi vegetali agro-forestali delle Zone a verde urbano e territoriale: - ossigenazione; - antiiquinamento; - barriere antirumore; - mitigazione del clima; - moderazione dell’erosione; - miglioramento del paesaggio e dell’Architettura vegetale; - miglioramento della protezione del territorio dal vento e dalle piogge; - funzioni psicologiche, culturali, biosferiche; - altre positività e benessere, etc.. Con il “Sistema di Cinture Verdi”, devono essere previsti nuovi impianti e reti ecologiche

funzionali. Le strutture di nuova destinazione, nel loro ambito, dovranno prevedere un Centro Culturale e Scientifico, ove sia possibile tenere mostre sulle tematiche ambientali, rassegne d’arte, concerti musicali ed esposizioni e Seminari scientifici interattivi. Si otterrebbe, in questo modo, un’elevata integrazione ecologica, sociale, tra le varie branche della Cultura e la Protezione dell’Ambiente, raggiungendo sicuramente un alto valore educativo e formativo. Il settore forestale, dopo il 1992 (Rio de Janeiro) è sempre più importante per la salvaguardia della biodiversità e negli equilibri degli scenari economici ed ecologici del pianeta. E’ meritoria la vasta attività che da oltre un secolo svolge il CFS a difesa dell’ambiente e delle foreste ed auspichiamo un sempre maggior potenziamento delle importanti ed encomiabili attività a tutela del paesaggio con l’ampliamento di uomini e mezzi. In particolare Parchi ed aree protette costituiscono nel nostro straordinario Paese paesaggi singolari dotati di peculiare bellezza che vengono splendidamente sottratti dal CFS all’usura dell’antropizzazione. Le aree protette costituiscono una incommensurabile ricchezza di biodiversità e laboratori di educazione ambientale e di ricerca scientifica; il potenziamento della Formazione Ambientale, e il ruolo di elevazione culturale dei sindacati in connubio alla ricerca scientifica potranno contribuire al recupero dei valori dell’Uomo e della Natura. Queste azioni possono contribuire notevolmente al miglioramento della Qualità della Vita sia a livello individuale che della collettività. La riconquista del senso di “naturalità”, la ricerca di un incontro tra uomo della città, forze a difesa della Natura, energie umane e spirituali, è sempre più richiesta nelle Zone a verde urbano e nei boschi. Occorre creare una nuova “simbiosi” tra i cittadini e le zone a verde urbano, verde periurbano, boschi e foreste. N. 5 -

- pag. 9


la buona notizia cresce il turismo consapevole e Legambiente è in prima linea A cura della Segreteria Nazionale UGL-CFS

Sono 426 le aziende aderenti all’etichetta ecologica, nel 2010 più di 100 nuove iscrizioni

Risparmiano energia, differenziano i rifiuti, offrono servizi di mobilità sostenibile, informazioni ambientali, gastronomia eccellente con prodotti tipici e il meglio del made in Italy. Sono le strutture turistiche “amiche dell’ambiente” aderenti all’etichetta ecologica di Legambiente Turismo che, anche quest’anno al termine dei controlli, segnala le migliori. Ben 20 strutture, fra hotel, campeggi, residenze turistico alberghiere, b.&.b., agriturismi, osterie, ristoranti e anche aziende turistiche non ricettive segnalate “per aver onorato gli impegni obbligatori concordati ed in più introdotto innovazioni nell’uso razionale delle risorse naturali e nella tutela dell’ambiente” . Sette sono suggerite dagli esperti di Legambiente Turismo per la migliore gestione e sono: l’Agriturismo Acquaviva di Manciano nella Maremma Toscana; l’Hotel Montemerlo di Fetovaia all’Isola d’Elba; l’Hotel Villa Crespi di Orta San Giulio (No); l’Hotel Imperiale di Gatteo a Mare (Fc), l’Hotel Conero2 di Numana nella Riviera del Conero; il Gajeta Hotel Residence di Gaeta (Lt), l’Hotel Borgo Piani della Bruca Scalea (Cs) (si tratta di una new entry del 2010). Per la gastronomia invece si sono diN. 5 -

- pag. 10

stinti l’Azienda Agricola La Coroncina di Belforte del Chienti (Macerata) e l’Agriturismo Agramater di Colmurano (Macerata). Per la comunicazione sull’ambiente e il territorio circostante sono stati segnalati: il Camping Don Antonio di Giulianova (Teramo) e il Casale Camalda di Serravalle nel Parco delle Foreste Casentinesi. Per l’impegno ecologico del personale è stato segnalato l’hotel Abner di Riccione; per la mobilità sostenibile il Gruppo locale di Cetara (nella Costiera Amalfitana) e l’Hotel Alexander di Gabicce Mare (PU). Tra le strutture “amiche del clima” figurano 6 aziende (il Camping bungalow Park Thaiti Village di Lido delle Nazioni, Comacchio (Fe); l’Hotel Bahamas di

Lido di Savio, Ravenna; l’Agriturismo La Cà dell’ Alpe di Rialto, Savona; l’Hotel Il Cormorano di Grisolia (Cosenza); l’Hotel Villa Rosa di Cesenatico (Fc); l’Hotel Magic di Riccione (Rn). “Il successo crescente dell’etichetta ecologica di Legambiente Turismo – ha dichiarato il presidente di Legambiente Dott. Vittorio Cogliati Dezza – è un segnale forte di quanto sia aumentata in questi ultimi anni l’attenzione nei confronti della protezione e la cura dell’ambiente soprattutto in un settore, come quello turistico, che più di ogni altro deve puntare sulle risorse naturali e paesaggistiche del Paese. L’attenzione verso il risparmio delle risorse e il rispetto del territorio diventano, anche attraverso questa etichetta, un valido strumento di promozione per le aziende ma soprattutto un’ulteriore garanzia di qualità per una clientela sempre più sensibile alla salvaguardia dell’ambiente”. L’etichetta ecologica di Legambiente Turismo per Alberghi, Campeggi, Agriturismi, B&B, ecc. si è allargata negli ultimi mesi a 16 regioni italiane con nuovi gruppi sorti in Sardegna (Nuoro e Ogliastra), Campania (Cetara Costiera Amalfitana, Mondragone nel Litorale Domiziano, Eboli nella Piana del Sele),


in Lombardia (Gruppo Ethos di Milano), in Emilia Romagna con il Gruppo Agriturismi della Coldiretti, nelle Marche (a Fano) e nel Salento (S. Maria di Leuca e Gallipoli). “Nel 2010 - ha detto Luigi Rambelli, presidente nazionale di Legambiente Turismo - c’è stata una crescita senza precedenti dell’adesione delle imprese turistiche all’etichetta ecologica della nostra associazione e questo conferma la validità dell’iniziativa che punta al miglioramento e alla valorizzazione ambientale del turismo. I fenomeni in atto nel settore ci dicono che l’ambiente è un fattore competitivo. Anche le rilevazioni di mercato confermano che l’apprez-

zamento per il paesaggio, per i beni culturali e ambientali e l’amore per il buon cibo è ciò che ancora salva la nostra “industria” del viaggio. Sono 426 le strutture ricettive aderenti, tutte presenti sul sito web dell’associazione all’indirizzo www.legambienteturismo.it con oltre 63.000 posti letto e/o a tavola e una stima di oltre 5,5 milioni di presenze. Si tratta dell’iniziativa di questo genere più importante in Italia (e la seconda in Europa). I controlli – anche quest’anno – hanno consentito di riscontrare anche alcune criticità rispetto agli impegni assunti. Legambiente Turismo ha richiesto una maggiore attenzione di 7 aziende – una di Giulianova, due del-

la Maremma, due in Liguria, una nelle Marche e una di Gaeta - che si sono limitate a strappare la sufficienza. Cartellino rosso invece per 5 strutture ricettive (una dell’Abruzzo, una di Ferrara, una di Cupra Marittima (AP), una di Scalea (CS) e una di Reggio Calabria. A queste a fine anno verrà ritirata l’etichetta di Legambiente Turismo. Si tratta di casi nei quali sono state evidenziate inadempienze rispetto agli impegni concordati all’interno dei rispettivi progetti locali o hanno rifiutato il controllo. Per altre 7 strutture si è ritenuto di dovere acquisire nuovi elementi e quindi sono state previste nuove visite da realizzare entro l’estate.

N. 5 -

- pag. 11


i numeri

I dati di Legambiente turismo anno 2010

REGIONI

Strutture Ricettive e Turistiche Associate

Posti letto (o a tavola locali di ristorazione)

Abruzzo

17

4206

Basilicata

-

-

Calabria

12

2605

Campania

33

3089

Emilia Romagna

129

22728

Friuli VG

6

673

Lazio

7

931

Liguria

18

1222

Lombardia

51

4160

Marche

39

4672

Molise

-

-

Piemonte

2

226

Puglia

7

5166

Sardegna

15

823

Sicilia

18

928

Toscana

47

4134

Trentino Alto Adige

-

-

Umbria

3

146

Veneto

20

7551

Francia (Costa Azzurra)

2

120

TOTALE

426

63380

TIPOLOGIA

Strutture Ricettive e Turistiche Associate

Posti letto (o a tavola locali di ristorazione)

Alberghi

213

20484

Camping

26

25615

Agriturismi/Rifugi

74

1989

Ristoranti/Bar

25

2710

B&B/Case Vacanza

58

890

Ostelli

5

213

Residenze Turistico /Alberghiere

5

326

Villaggi Turistici

6

8868

Stabilimenti Balneari

9

2285

Strutture Turistiche non ricettive

5

-/-

TOTALE

426

63380

N. 5 -

- pag. 12


CRONACHE 132 arresti per roghi e 3819 persone segnalate all’autorità giudiziaria: il bilancio della forestale dal 2000 ad oggi a cura della Segreteria Nazionale UGL-CFS

Sono i dati forniti a dieci anni di distanza dall’introduzione del reato di incendio boschivo punito con la reclusione nel codice penale . Il 10 luglio scorso depositata un’altra importante sentenza relativa ad un caso di condanna per detenzione di “ordigni atti a provocare roghi”

“D

al 2000 ad oggi il Corpo forestale dello Stato ha effettuato 132 arresti e segnalato all’Autorità giudiziaria preposta 3.819 persone, mentre dal 2000 al 2006 sono state emesse complessivamente 802 sentenze in materia di incendi”. I dati li fornisce la Forestale, che traccia il bilancio delle operazioni condotte “a dieci anni di distanza dall’introduzione del reato di incendio boschivo nel codice penale” punito con la reclusione. Il Corpo forestale dello Stato ha ricordato a Roma, nel corso di un convegno dal titolo ‘La difesa del patrimonio forestale a 10 anni dal decreto legge 4 agosto 2000 n. 220, che ha introdotto il reato di incendio boschivo nel Codice penale’,

che con apposito decreto - il 220 del 4 agosto 2000, appunto - convertito poi in legge nel novembre dello stesso anno, ha introdotto la reclusione per il reato di incendio boschivo. Adesso, però, “una nuova sentenza emessa dal Tribunale di Latina - su indagini del NIPAF Provinciale - rafforza gli strumenti a disposizione dell’attività’ giudiziaria svolta dal Corpo forestale dello Stato per contrastare gli incendi boschivi”. Infatti, spiega la Forestale, il 10 luglio scorso è stata depositata una sentenza relativa ad un caso di condanna per detenzione di “ordigni atti a provocare incendio boschivo in due roghi rispettivamente del 26 luglio e 10 agosto 2007”. L’autore dell’incendio, fa sapere la Forestale, e’ “già condannato per il reato di incendio boschivo” e adesso “e’ stato condannato anche

a un anno e quattro mesi di reclusione per aver attentato alla pubblica incolumità, poiché deteneva illegalmente strumenti infiammabili costituiti da 22 spirali di zampirone costruite al fine di provocare la combustione all’origine degli incendi”. Questa sentenza per la Forestale “riveste una notevole importanza” per le indagini sugli incendi boschivi in quanto “per la prima volta è stato utilizzato uno strumento sanzionatorio che possa colpire coloro che detengono materiale costituito e costruito per appiccare gli incendi nei boschi”. Perciò, continua il Corpo forestale, “consente agli investigatori di poter intervenire già nella fase di detenzione di tali apparati da parte dei criminali incendiari prima che sia appiccato l’incendio”.

N. 5 -

- pag. 13


cronache

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI Di Caterina Traferri

Torino: operazione del Corpo Forestale dello Stato ancora una volta a difesa degli animali

I

n seguito ad attività delegata dalla Procura della Repubblica di Pinerolo e dopo oltre due mesi di indagini il personale del Corpo Forestale dello Stato ha ispezionato e successivamente attuato un sequestro penale di tre cani presumibilmente affetti da rilevanti patologie (un pinscher, un jack russel e un bassotto) in un canile sito in Prarostino (TO).

TO 3, una presunta moria di cani con il decesso di circa il 40% degli animali in circa 10 mesi. A seguito delle risultanze dell’accertamento e per il tramite di ulteriori adempimenti di polizia giudiziaria effettuati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione di Pinerolo e Nucleo Investigativo del CFS di Torino), la Procura della Repubblica di Pinerolo ha concluso le indagini preliminari allo

sono stati indagati, in concorso tra loro, per abuso d’ufficio conseguente alle attestazioni in bianco rilasciate allo scopo di garantire il possesso legittimo di cani all’allevamento e alla conseguente circolazione sul territorio nazionale. Nel corso del 2009 il medesimo allevamento era stato oggetto di indagini da parte del Corpo Forestale dello Stato, durante le ispezioni era stato ritrovato, nelle adiacenze di un corso d’acqua, un cimitero di animali con numerose carAncora una volta siamo di fronte ad uno spettacolo casse di cani interraagghiacciante. Ancora una volta siamo di fronte te.

Durante la successiva perquisizione il personale del Corpo ha ritrovato e sequestrato ad una realtà che non vorremmo vedere ma che ci serve numerose schede di identificazione di cui Ancora una volta siaper riflettere su un tema complesso sul quale all’anagrafe canina remo di fronte ad uno ci sarebbe tanto da dire: il maltrattamento degli animali. gionale, parzialmente spettacolo agghiaccompilate e sottoscritte ciante. Ancora una “in bianco” con relativo timbro e firma scopo di esercitare l’azione penale a volta siamo di fronte ad una realtà che di un medico veterinario. Sono state carico di: non vorremmo vedere ma che ci serve inoltre acquisite e sequestrate decine di una donna B.G., di anni 40, e un uomo per riflettere su un tema complesso sul schede in originale e copia di certificati L.C. di anni 44, entrambi residenti in quale ci sarebbe tanto da dire: il maldi vaccinazione ed altra documentazio- Prarostino, in qualità di gestori del trattamento degli animali. Una piaga che ne accessoria. canile, venivano indagati perché “de- trova riscontro in una serie di comportaIn un locale di pertinenza dell’abitazio- tenevano in condizioni incompatibili menti intollerabili e condannabili, come ne privata è stato trovato un congelato- con la loro natura e produttive di gravi in questo caso allevatori senza scrupoli re contenente le carcasse di un equino sofferenze” tre cani, successivamente e veterinari compiacenti e dall’altra par(un pony) e sette cani. Tale situazione, soggetti al provvedimento del seque- te il silenzio delle solite vittime: gli aniabbinata al ritrovamento di documen- stro; le due persone sopra indicate ed mali. tazione non compilata, ha evidenziato altri quattro medici veterinari: E.P. di Fortunatamente la nuova normativa (L. una particolare anomalia nella condu- anni 52, residente in Frossasco; R.F. di 20 luglio 2004 n.189) nella tutela penazione dell’allevamento, considerato che anni 54, residente in Luserna S. Giovan- le degli animali testimonia l’evoluzione dall’analisi dei dati è stata sottolineata, ni, C.S., di anni 45, residente in Torino e del sentimento sociale verso gli stessi. La anche da parte dei veterinari dell’ASL M.B. di anni 41, residente in Garzigliana, nuova disciplina rappresenta un imporN. 5 -

- pag. 14


tante e profondo segnale del mutamento di intendere il rapporto tra uomini e animali e si evidenzia come questi ultimi vadano tutelati non esclusivamente in quanto oggetti su cui esercitare un diritto di proprietà, ma come esseri dotati di una sfera di autonomia esistenziale che non si esaurisce solo nell’essere funzionali ai bisogni di interessi umani. Bisogna prendere coscienza di quello a cui stiamo andando incontro, una vera e propria mafia che ogni giorno prende più piede e la dimostrazione la vediamo da giornali, tv e siti internet che cercano di denunciare questo modo di agire che procura un giro d’affari di milioni di euro. Non trattiamoli come merce, non trattiamoli come oggetti, ricordiamoci che di strutture simili ce ne sono e purtroppo ce ne saranno altre, contribuiamo a non far arricchire personaggi di dubbia moralità. Fermiamoci a riflettere che l’animale è diverso dall’uomo, ha proprie esigenze ed è importante

conoscerle e soprattutto informarsi per una convivenza nel segno del rispetto. Tutto questo non è solo politicamente corretto ma soprattutto moralmente. Vedere vere e proprie organizzazioni che operano così non fa progredire la nostra società. Alla luce di ciò: bravi ragazzi, ottimo lavoro! Il Corpo Forestale dello Stato ha puntato l’accento su un compito che è prioritario e questa è solo l’ultima operazione di una lunga serie. L’opinione pubblica guarda ad un’Amministrazione che va in una direzione che piace sempre di più e trova unanime il consenso popolare, dimostrazione della crescente sensibilità che sta prendendo piede in una società consapevole del ruolo che gli animali ricoprono e del valore affettivo che hanno per tutti coloro che possono capirne l’enorme beneficio tratto da una loro vicinanza. Un’operazione questa che sarà costata fatica non solo sul piano operativo (vista la scarsa dispo-

nibilità numerica del personale) ma anche psicologico. Trovarsi di fronte ad un orrore simile per chi crede fermamente e svolge tale servizio non sarà stato facile. La provincia di Torino è sempre più in prima linea, sempre più operativa e sempre più in vista a livello locale e non solo grazie a iniziative di questo genere. L’intervento del Corpo Forestale dello Stato ci dà la forza per ribadire che al di là di certe strutture-lager ci può essere compatibilità tra benessere animale e interesse economico, basta solamente crederci, riconoscendo loro dignità e rispetto della stessa. E’ un segno di intelligenza umana considerare l’animale essere dotato di sentimenti, infatti Konrad Lorenz diceva che chiunque sia stato a contatto con un animale sappia perfettamente che gli animali siano dotati di sentimenti, sottolineando che chi dicesse il contrario denuncerebbe solo se stesso come animale privo di sentimenti. N. 5 -

- pag. 15


cronache Da Reggio Emilia all’Africa: traffico di rifiuti tossici sventato dalla Forestale A cura della Segreteria UGL-CFS dell’Emilia-Romagna (fonte: ilsalvagente.it – di Giovanni Vignali)

I blitz sono cominciati il 17 giugno scorso e proseguono da allora, le Fiamme verdi della città emiliana hanno sequestrato materiale che - anziché prendere la via dello smaltimento - sarebbe presto salpato per il mercato keniota, congolese e ghanese

U

na sfilata di camion che spediva computer, frigo, copertoni e scarti non innocui. Vecchi computer, frigoriferi ormai inutilizzabili, componenti meccanici e informatici, ma anche televisori, videoregistratori, pneumatici fuori uso e persino cofani e paraurti. Rifiuti pericolosi per la legge italiana, il Decreto Ronchi del 1997 aggiornato nel 2006 grazie alle nuove direttive europee.Merce buona invece, secondo qualcuno, per essere smistata nei mercati africani: quello keniota, congolese, ghanese e nigeriano, come hanno accertato gli uomini della Guardia Forestale di Reggio Emilia, guidati dall’Ispettore Capo Claudio Rossoli. I blitz sono cominciati il 17 giugno scorso e proseguono da allora. Da allora le Fiamme verdi della città emiliana hanno sequestrato camion carichi di materiale esausto che - anziché prendere la via dello smaltimento - sarebbe presto salpato per l’Africa, dove sarebbe stato rivenduto in mercati locali oppure accatastato in discariche illegali, in cui i lavoratori (non di rado bambini) operano senza protezioni, esposti ai micidiali cocktail dei composti chimici che questi scarti rilasciano nel momento in cui vengono trattati in modo rudimentale. Macchine e motorini segati a metà, bloccati in dogana poco prima che partissero. Centinaia di copertoni usati pronti a prendere la via del mare con destinazione Santo Domingo. Dentro questi scarti peraltro si N. 5 -

- pag. 16

trovano composti altamenti tossici come piombo, cadmio, mercurio e cromo, che possono causare danni irreparabili a minori e donne incinte. La stima dell’Onu è di 20-50 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno ed il destino di questa enorme quantità non è conosciuto”. La filiera da Vezzano all’Africa. Ma hanno chiamato la Forestale Vezzano, Bagnolo, Reggio Emilia: il modus operandi era spesso il medesimo. I sedicenti imprenditori si presentavano nelle discariche e ne uscivano con furgoni carichi di materiale di scarto. Il vantaggio era almeno duplice: i trafficanti da un lato reperivano la merce a costo zero, i titolari delle rimesse dall’altro non dovevano ricorrere alle spese di smaltimento – considerata attività di pubblico interesse, secondo la normativa italiana. Tutto è cominciato quando i residenti nella frazione di Sedrio, poco distante da Vezzano di Reggio Emilia, hanno chiamato le forze dell’ordine: quel viavai di camion zeppi di batterie, elettrodomestici e vecchi computer li aveva allarmati. L’acquisto deve essere tracciabile “L’acquisto e la cessione di materiale simile deve essere tracciabile, in assenza di fatture scattano controlli e perquisizioni - ricorda l’Ispettore Capo Rossoli -. Negli ultimi anni ci è capitato di trovare di tutto. Discariche illegali che si facevano regolarmente pubblicità sui giornali per recuperare pezzi di autovetture. L’inda-

gine nel frattempo sta proseguendo per capire se dietro questo traffico di rifiuti pericolosi ci fosse un vero e proprio sistema, composto da persone collegate fra loro, alcune delle quali native dei Paesi a cui erano destinati i carichi, e quindi presumibilmente in grado di riciclarli più facilmente. Potrebbero anche esserci dei collegamenti tra le indagini svolte in Piemonte condotte dai Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e forestale di Torino nell’ambito dell’operazione FREON e quelle Reggiane. “Si tratta di flussi di residui che non vengono intercettati dai sistemi di recupero - si legge sul comunicato emesso dal Comandante Provinciale della Forestale di Reggio Emilia, Attilio Menia - Discariche illegali in Africa e in Asia avrebbero potuto accogliere vecchie stampanti, computer, schermi e gestirli in spregio alle più elementari norme di sicurezza”. “I dati - continua il Comandante della Forestale - ci dicono che è soprattutto verso nazioni come la Nigeria, il Ghana e a volte la stessa Cina che questi carichi fanno rotta, da quel momento in poi il loro tragitto sparisce per sempre dai nostri occhi. La gestione dei rifiuti è disciplinata dal Decreto Legislativo n.152/06 Parte Quarta - al fine di assicurare una elevata protezione dell’ambiente, tenendo conto della specificità dei residui pericolosi. Devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente”.


cronache L’UNESCO DICHIARA LA DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ A cura della redazione di www.aiol.it

Galan: «Grande successo per il nostro Paese, la nostra tradizione e la nostra cultura. Dobbiamo riflettere anche su tutto il nostro patrimonio intangibile fatto di tradizioni e pratiche agro-alimentari»

“è

un grande successo per il nostro Paese, la nostra tradizione alimentare e la nostra cultura”. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, ha commentato la notizia secondo cui l’Unesco ha raccomandato l’iscrizione della “Dieta mediterranea” nella prestigiosa Lista delle tradizioni considerate Patrimonio mondiale immateriale dell’umanità. “La Dieta mediterranea rappresenta uno stile di vita sostenibile basato sul mangiare i prodotti tipici del territorio in momenti conviviali con la famiglia o con gli amici: per l’Unesco questo insieme unico di pratiche alimentari, conoscenze e competenze tradizionali trasmesse di generazione in generazione, è un qualcosa di unico al mondo e va salvaguardato e valorizzato. La valutazione positiva dell’Unesco evidenzia come ormai a livello internazionale l’alimentazione e l’agricoltura siano sinonimi di cultura e debbono essere valorizzate al pari dei beni materiali”. “Con questo importante riconoscimento - sottolinea il ministro Galan - l’Unesco ci invita a superare una concezione arcaica di cultura legata alla materialità degli elementi e ci invita a riflettere su quel patrimonio intangibile, fatto anche di tradizioni e pratiche agro-alimentari, di cui il nostro Paese può essere fie-

ro nel mondo”. “Desidero ringraziare gli esperti del Ministero che in questi anni hanno lavorato con tanta passione e competenza ottenendo un risultato così significativo”. La candidatura della Dieta mediterranea era stata avanzata già quattro anni fa dall’Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco ma per l’Unesco non soddisfaceva i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul Patrimonio mondiale immateriale dell’umanità, per cui i quattro paesi decisero di ritirarla. Lo scorso anno l’Italia l’ha ripresentata, sempre insieme a Spagna, Grecia e Marocco, ed ha assunto il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale,

riscrivendo interamente la candidatura e sottolineandone il valore culturale. La “raccomandazione” positiva dell’Unesco dovrà ora essere ratificata dal Comitato esecutivo della convenzione sul patrimonio mondiale immateriale dell’umanità che si riunirà a Nairobi in Kenya dal 14 al 19 novembre prossimi. La prestigiosa Lista dell’Unesco, che raccoglie gli elementi immateriali considerati unici al mondo, consta di 166 elementi (tra cui il Tango argentino e la calligrafia cinese) di cui solo 2 italiani: l’opera dei pupi siciliani e il canto a tenore sardo. La Dieta mediterranea, ove approvata definitivamente, diventerà così il terzo elemento italiano.

Il Ministro Galan e Silvio Berlusconi

N. 5 -

- pag. 17


Stock-xchng

cronache Sicurezza Alimentare: il programma “Frutta nelle scuole” Tratto da www.politicheagricole.it

Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali svolge un ruolo fondamentale su ciò che si mangia o non si mangia, per esempio nella scuola primaria. Saranno distribuiti nelle scuole primarie di tutta Italia 7.400.000 di kg di frutta e verdura

“C

ibo ed educazione, nel senso che ritengo estremamente importante approfondire ogni aspetto di quanto accade nelle mense scolastiche, o meglio, durante le molte ore che i nostri bambini trascorrono a scuola. Dico questo perché il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali svolge un ruolo fondamentale su ciò che si mangia o non si mangia, per esempio nella scuola primaria”. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, On. Giancarlo Galan, commenta il via della prossima edizione

Il Ministro Galan

N. 5 -

- pag. 18

del programma dell’Unione europea ‘Frutta nelle scuole’, nato proprio con l’obiettivo di educare a una sana alimentazione fin da piccoli, coordinato dal ministero delle Politiche agricole, che ha avuto inizio nell’anno scolastico 2009-10 e che interesserà anche il prossimo anno 2010-11. Questo programma è finalizzato a incentivare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini, ma anche ad educarli ad assumere abitudini alimentari corrette e a sviluppare uno spirito critico nei confronti dell’enorme pressione della pubblicità, facendo loro conoscere i prodotti naturali nella varietà e nelle diverse tipologie. In concreto, ‘Frutta nelle scuole’ provvede alla distribuzione di frutta e ortaggi, appunto, al momento della merenda di metà mattina, con lo scopo di sostituire agli snack preconfezionati prodotti naturali e salutari. Ad affiancare questa distribuzione, una campagna di comunicazione e di

informazione, sempre a cura del Ministero delle politiche agricole, rivolta non solo agli alunni, ma anche a genitori e insegnanti, affinché tutti possano conoscere in maniera chiara ed esaustiva gli aspetti nutrizionali di frutta e verdura, oltre che quelli legati alla sicurezza e al rispetto dell’ambiente. Ad essere distribuiti nelle scuole saranno prodotti ortofrutticoli di qualità certificati (Dop, Igp e biologici), nel rispetto della stagionalità e del territorio dal quale provengono. Tutti saranno dati ai bambini in confezioni singole, così da poter essere mangiati subito, garantendo i dovuti standard igienico-sanitari. Protagonisti del programma saranno anche macedonie, centrifughe e spremute, preparate sul momento e senza aggiunta di zuccheri. Per l’anno scolastico 2010-11 saranno coinvolte un totale di 8400 scuole primarie di tutta Italia e distribuiti circa 7.400.000 kg di frutta e verdura a 1.340.000 bambini.


il progetto “La Terra di San Francesco”: bilancio di un anno di lavoro Di Giulia Corrado (Agente CFS)

Campagna senza precedenti portata avanti dal Corpo Forestale e dal Fai, volta alla sensibilizzazione e alla riqualificazione naturalistica di una selva che vive ormai da secoli

B

uon Compleanno! Compie un anno la Convenzione stipulata tra Corpo Forestale dello Stato e Fondo Ambiente Italiano riguardante il progetto “La Terra di San Francesco” ad Assisi. Una campagna senza precedenti volta alla sensibilizzazione e alla riqualificazione naturalistica di un bosco che vive ormai da secoli. Un sentiero con alle spalle 800 anni di storia dove, al suo interno, racchiude pendii, staccionate, ruderi ma anche un convento benedettino “Santa Croce” di origini duecentesche e un antico mulino del 1100, ubicato sulla riva opposta del fiume Tescio e collegato alla chiesa di Santa Croce dall’omonimo ponte risalente al 1300. Ad oggi è tutto nelle abili mani del FAI grazie ad una donazione di Banca Intesa. La selva di San Francesco rappresenta da sempre uno dei più grandi patrimoni italiani per valore storico, artistico, naturale e spirituale. Ci troviamo nel tanto citato cuore verde d’Italia, l’Umbria, più in particolare nel bel mezzo dell’Appennino umbro, in una delle aree che meglio sintetizzano le caratteristiche di questa catena montuosa. Nonostante l’aridità del terreno, causata dalle rocce di natura calcarea e che quindi assorbono con grande energia l’acqua piovana, la zona dell’assisano risulta ricca di diverse specie vegetali ed animali. Il contributo dell’uomo è stato da sempre armonioso con il paesaggio, niente cannibalismi ecologici ma

solo sensati interventi: una significativa sinergia tra uomo e natura. Ancora oggi gli interventi dell’uomo lascino spazio alla conservazione di elementi naturali di rilievo: le intense ed ombrose formazioni boschive, le alberature secolari, il torrente Tescio ed i suoi affluenti ad andamento stagionale. Tanti ecosistemi diversi che fanno del Bosco di San Francesco un vero scrigno di biodiversità. Proseguendo il sentiero lo scettro passa dagli esemplari di roverella e grandi alberi di bagolaro a particelle di leccio che si accompagnano all’acero di monte. Lungo la discesa si percorre un tratto di bosco più asciutto, dove l’orniello e il carpino hanno la meglio e lasciano spazio a caratteristiche fioriture di rovo e di delicata rosa canina che allettano numerose specie di farfalle, dalla pafia alla Cleopatra. In prossimità della chiesa di Santa Croce si apre una radura abitata da rigogliose ginestre e da ulivi che lasciano filtrare i raggi del sole permettendo la crescita di una vegetazione erbacea spontanea. Da sottolineare la presenza di esaltanti orchidee, dalle maestose Orchis purpurea alle più sottili Orchis pyramidalis. E’ l’ora del “Sentiero del Terzo Paradiso”. Sì perché risalendo il letto del fiume Tescio si incontra proprio questo nuovo e aulico sentiero che è reso ancora più suggestivo dalla nuova identità regalatagli dall’artista Michelangelo Pistoletto il quale propone un progetto artistico di land-art: interventi sul paesaggio attraverso l’utilizzo

di materiali naturali. E nel cuore della selva verranno piantati alberi di ulivo che andranno a costituire tre cerchi e proprio quello centrale, il più grande, simboleggerà la forza generatrice del Terzo Paradiso. Il progetto “La Terra di San Francesco” è in linea con il pensiero di San Francesco, la cui vita ha sintetizzato il più alto modello di convivenza tra Uomo e natura. San Francesco d’Assisi – spiega la presidente onoraria del FAI, Giulia Maria Mozzoni Crespi – si è beatamente contrapposto alle convenzioni, parlare agli uccelli, esaltare, attraverso umiltà e povertà, la gloria del creato. Rendere il percorso fruibile per un vasto numero di turisti, fedeli, curiosi e appassionati è il senso di un così ambizioso e importante progetto, che vuole recuperare con “buon senso” una straordinaria area naturale, valorizzandone anche il suo significato di luogo-simbolo. Il Corpo Forestale dello Stato è sempre orgoglioso di offrire il proprio impegno nella salvaguardia e nella tutela di questo “Bosco Sacro” garantendo legittimi interventi affinché la natura non venga soffocata dalle mani dell’uomo. E’ sempre opportuno e utile ricordare l’art. 9 della Costituzione Italiana che lega la tutela del patrimonio artistico e storico alla difesa del paesaggio: un chiaro messaggio contro lo sfruttamento cieco del territorio. Con piccoli e buoni gesti ci si può prendere cura dell’ambiente.

N. 5 -

- pag. 19


cultura

una storia "bestiale" Di Fabio Lancianese (Agente Cfs)

Da Laika, il cane che andò nello spazio con lo Sputnik2, a Bucefalo, il cavallo di Alessandro Magno, cronache e leggende di alcuni tra gli animali più famosi al mondo, protagonisti della storia al pari di re e condottieri

“S

ENTI CHI ABBAIA NELLO SPAZIO…”. Laika è il nome del cane femmina che il 3 novembre 1957 ha conquistato prima dell’uomo le immensità stellari, a bordo del modulo spaziale sovietico denominato SPUTNIK 2. Lanciata in orbita dagli scienziati russi all’interno di una capsula in grado di monitorare le sue funzioni vitali ( pressione sanguigna, battiti cardiaci, frequenza del respiro), questa piccola cagnetta è stata soltanto una tra le tante vittime animali di esperimenti scientifici tutt’ora condotti dall’uomo, ma per lo meno il destino le ha riservato una fine ben diversa da quella della maggior parte delle cavie da laboratorio. Artefice di una vittoria russa nella corsa allo spazio in concorrenza con gli Stati Uniti, Laika morì in orbita poche ore dopo il decollo (sebbene secondo la versione ufficiale del governo sovietico sopravvisse per oltre 4 giorni..) a causa degli sbalzi di temperatura caldo – freddo.  “IL MIO REGNO PER UN CAVALLO…”. La frase attribuita a Riccardo III re d’Inghilterra ci ricorda l’importanza che questo nobile animale ha rivestito nella storia delle civiltà, fedele servitore dell’uomo, sotto il cui peso ha combattuto epiche battaglie. Bucefalo ( dal greco bous-bue e kephalè- testa) era il cavallo di Alessandro Magno. Compera-

N. 5 -

- pag. 20

to dal Re Filippo il Macedone per l’esorbitante somma di 13 talenti, divenne da subito famoso presso la corte per l’impossibilità di farsi domare da nessuno, dato il suo carattere recalcitrante e selvaggio. Dotato di un fisico possente come tutti i cavalli di razza tessalica, Il cavallo di Alessandro Magno e molto più grande degli altri re, sempre impegnato in estenuanti batcavalli (da qui il nome “testa di bue”), taglie e rapidi spostamenti, dall’Egitto Bucefalo si arrese solamente al giovane alla Russia! Ritratti insieme al famoso paAlessandro Magno, che riuscì a saltargli drone nelle maggiori effigi dell’epopea in groppa rivolgendogli il muso contro- napoleonica, ricordiamo tra tutti Masole prima di lanciarlo al galoppo tra lo rengo, che dopo la caduta di Napoleostupore generale. Da allora divennero ne fu venduto al nemico e, alla sua morinseparabili protagonisti delle battaglie te, da un suo zoccolo fu ricavata una che portarono il condottiero macedo- tabacchiera d’argento per le Guardie ne alla conquista del mondo conosciu- Reali del Palazzo di San Giacomo a Lonto. Il sodalizio tra Alessandro e Buce- dra, mentre il suo scheletro è tutt’ora falo fu spezzato solamente dalla morte conservato all’Imperial War Museum. di quest’ultimo, avvenuta nel 326 a.C. L’altro famoso destriero del Bonaparte, a seguito delle ferite mortali riportate Visir, dono del sultano di Costantinopoli, durante la vittoriosa battaglia dell’Ida- lo seguì perfino nell’esilio di Sant’Elena spe contro il re indiano Poro. Sepolto e si trova oggi impagliato nel mausoleo con gli onori militari, su luogo della se- napoleonico di Les Invalides, a Parigi. poltura venne edificata in suo onore la città di Bucefala.  Di tutt’altro genere,a quanto sembra, L’Imperatore di tutti i Francesi, Napoleo- era lo specialissimo rapporto instaune, possedeva,invece, oltre cinquanta ratosi tra un altro Imperatore ed il suo splendidi destrieri quasi sempre grigi, di cavallo preferito. Narra Svetonio in Vite sangue arabo o berbero. dei Cesari, che nella Roma del primo L’elevato numero di componenti della secolo d.C, Caligola, imperatore pazzo sua personalissima scuderia fu dovuto e ferocemente innamorato delle corse alla frenetica attività del loro possesso- dei cavalli e delle scommesse, non fece


mancare nulla al suo cavallo Incitato, garantendogli ogni genere di attenzioni e privilegi. Si dice, ad esempio, che alla vigilia di ogni corsa i soldati della guardia imperiale costringessero i vicini di Caligola ad osservare un religioso silenzio, per non disturbare il riposo del cavallo. Si narra , inoltre, che venne costruita una scuderia in marmo ed una mangiatoia in avorio, all’interno di una casa arredata di tutto, compresi alcuni schiavi costantemente al servizio del cavallo. Come se non bastasse, a suscitare la reazione sdegnata dei Senatori e la seguente congiura contro Caligola, la proposta dell’Imperatore stesso di nominare Incitato addirittura”console”, vale a dire la massima carica della magistratura ordinaria.  “QUANDO LE OCHE MISERO IN FUGA I GALLI E UNA GALLINA FECE PERDERE LA TESTA ALL’ IMPERATORE…”. La leggenda che vide protagoniste le oche del Campidoglio fa parte della storia della città di Roma e narra di un avvenimento del 390 a.C., quando i Galli di Brenno assediavano il Colle sacro, cercando un modo per penetrarvi e sbaragliare le ultime difese dei Romani. Avendo seguito un messaggero romano di ritorno da Ardea, dove aveva pregato il Generale Marco Furio Camillo di rientrare dall’esilio e liberare la città, i guerrieri Galli stavano per riuscire, nottetempo, ad entrare nel Campidoglio sorprendendo i soldati di guardia. Ma proprio le oche, unici animali superstiti alla fame degli assedianti perché sacre alla dea Giunone, cominciarono a starnazzare impaurite, richiamando l’attenzione dei Romani che riuscirono così a respingere la sortita. C’è ben poco di eroico, invece, nel racconto di Procopio che narra del sacco di Roma da parte dei guerrieri di Alarico e della reazione dell’allora Imperatore Onorio, evidentemente più interessato a fare l’allevatore di ovipa-

ri che a reggere le sorti dell’Impero. La tradizione vuole, infatti, che quando un messaggero in preda al panico gli portò a Ravenna la notizia che Roma era caduta, l’Imperatore esclamò : ”Ma come , se ha beccato poco tempo fa!”, alludendo incredulo alla sua gallina preferita da lui ribattezzata appunto Roma! E così i Goti di Alarico saccheggiarono la Città Eterna, portandosi via, oltre agli innumerevoli tesori, anche la bella sorellastra di Onorio. Il suo nome? Galla Placidia… “UNA PROBOSCIDE SOTTO IL CUPOLONE…”. Nel 1514 il Re Manuele d’Aviz di Portogallo volle regalare qualcosa di originale al Papa Leone X. Fece così arrivare su una nave salpata dal porto di Lisbona un elefante bianco domestico, originario dell’isola di Celyon. Chiamato Annone in onore del generale cartaginese, venne portato al cospetto del Papa, che lo aspettava a Castel Sant’Angelo, tra due ali di folla entusiasta. In segno di omaggio, Annone si inginocchiò tre volte di fronte al pontefice, salvo poi aspirare dell’acqua con la proboscide da un secchio, spruzzandola contro i cardinali vicini… “IL PAPPAGALLO CHE ANCORA INSULTA HITLER…”. Nel Gennaio 2003 un pappagallo di ben 104 anni balzò agli onori della cronaca per la sua particolarissima storia. Il pennuto più vecchio del Regno Unito, infatti, altri non era che l’ara macaco giallo e azzurro comprato nel 1937 niente di meno che da Winston Churchill. L’uomo che si oppose a Hitler volle dargli il nome maschile di Charlie , nonostante fosse un pappagallo femmina, e si divertì ad insegnargli sproloqui a più non posso, oltre che insulti scurrili specificamente rivolti contro Hitler ed i Nazisti. Il Primo Ministro inglese si divertiva a portare

il pappagallo perfino nelle riunioni di gabinetto, sorridendo alle parolacce di Charlie ed alle reazioni sconcertate di chi le sentiva. Alla morte del suo illustre proprietario nel 1965, fu venduto prima ad un privato, costretto a disfarsene per le pessime espressioni che questi aveva insegnato ai suoi bambini, ed in seguito fu trasferito nel centro di giardinaggio di Reigate, nel Surrey. Qui ancora manda a quel paese i nemici di un tempo, facendo fare a tutti quanti grandi risate. Stando alle testimonianze di chi l’ha sentito imprecare, sembra che la sua inflessione sia simile a quella dei discorsi più famosi di Churchill,avendo da questi ereditato l’accento oltre che gli insegnamenti davvero poco british. A testimonianza dello stretto quanto indispensabile rapporto tra Uomini e Animali nella storia delle Civiltà, con sfumature a volta eroiche,tragiche o divertenti, quelli sopra riportati sono soltanto alcuni episodi raccontati da cronisti umani. Sarebbe stata altrettanto triste e famosa la fine della più affascinante principessa dell’antichità, se non si fosse lasciata mordere da un aspide? E sarebbe stato abbastanza forte per fondare una Città mitica, se il primo Re di Roma non fosse stato allattato da una lupa? Ma queste, certo, sono altre storie…

N. 5 -

- pag. 21


il nostro territorio

Campania: alla scoperta del Parco Regionale del Matese A cura della Segreteria Regionale UGL-CFS Campania

Ecco una delle zone di maggiore interesse naturalistico e ambientale dell'Appennino centro-meridionale

I

l Parco Regionale del Matese è stato istituito il 12 Aprile 2002, per salvaguardare uno dei più grandi ed importanti massicci di natura calcarea e dolomitica presenti nella nostra regione. Si estende per 33.326,53 ettari e costituisce una delle zone di maggiore interesse naturalistico e ambientale dell'Appennino centro-meridionale caratterizzando, con la configurazione dei rispettivi versanti, il territorio della Campania - del quale costituisce il limite orientale della piana dell'alto casertano ed il territorio molisano individuato dalla direttrice Benevento - Isernia. Il Territorio Il territorio del Matese è costituito da una catena di monti prevalentemente calcarei situati tra Molise e Campania. E' un territorio ricco di luoghi selvaggi, popolati da Lupi e Aquile reali, paesaggi dolci, con laghi dalle acque azzurre in cui si specchiano le cime delle montagne, centri storici originali e ottimamente conservati, tanta storia, fatta anche dei rapporti sempre tesi tra Romani e Sanniti, prodotti tipici genuini, unici e saporiti. Il Parco occupa un'area di 33.326,53 ettari, lungo un'asse Nordest-Sudovest, che dalle valli dei fiumi Lete e Sava, corre per circa 50 km fino alla valle del Fiume Tammaro, in provincia di Benevento. Questo allineamento è

N. 5 -

- pag. 22

seguito anche dalle principali montagne: i Monti Miletto, Gallinola e Mutria. Ciò influisce sulle caratteristiche climatiche del territorio, che, nelle zone in quota, rappresenta l'ultimo baluardo del clima continentale, mentre le zone più basse, esposte ai venti caldi che giungono dalle coste mediterranee della Campania, si caratterizzano per la presenza di paesaggi mediterranei, fatti di uliveti, leccete, cipressete e macchia mediterranea. Questa vicinanza geografica di due aree climatiche diverse ne fa uno dei luoghi più ricchi di biodiversità dell'Appennino meridionale. La ricchezza dei pascoli, in particolare, ha permesso un notevole sviluppo della pastorizia che, insieme all'agricoltura ed allo sfruttamento dei boschi, ha rappresentato nel passato la principale fonte di reddito delle popolazioni dell'area. Aspetti geologici La catena dei Monti del Matese rappresenta il primo fronte dell'Appennino meridionale, con la cima del M. Miletto, situato nel versante molisano, quale vetta più alta con i suoi 2.050 metri sul livello del mare. Ma la catena montuosa è costellata da tante altre vette, di minore altezza (La Gallinola, Monte Mutria, Monte Pranzaturo, ecc.), conche e laghi carsici quali il Lago del Matese posto a 1.011

metri sul livello del mare, che è il lago carsico più alto d'Italia. Numerosi gli invasi artificiali: le Mortine, sul Volturno, il Lago di Gallo, il Lago di Letino. Il territorio carsico è, come tutti i territori di tal genere, ricco di doline, voragini, grotte, inghiottitoi con corsi d'acqua che si inabissano e ricompaiono in superficie, torrenti che si formano dai numerosi stillicidi provenienti dalle frattura delle rocce. Il Matese è emerso dal mare, un mare nefritico e caldo, più di cento milioni di anni fa. Il lungo predominio marino è testimoniato dalla presenza di ricchissimi giacimenti di fossili. Infatti, fra le emergenze naturalistiche si annovera anche il sito geo-paleontologico di Pietraroja (provincia di Benevento) in cui si sono conservate tracce di vita di circa 110 milioni di anni fa, con un patrimonio, unico nel suo genere, di reperti fossili di vertebrati quali pesci, anfibi, rettili, crostacei ed un esemplare giovane di dinosauro carnivoro appartenente alla prima linea evolutiva dei più specializzati Velociraptor e Tyrannosaurus. La Flora Tutta l'area presenta una eccezionale valenza naturalistica: i rilievi sono ammantati di faggete che coprono i versanti alle quote più elevate, soprattutto nel versante orientale. Più in basso, domina il bosco misto che spesso si interseca con i castagneti mo-


dellati dall'uomo, e con le leccete che risalgono dal piede del massiccio specialmente nei quadranti più caldi dell'area. Le essenze prevalenti sono dunque la Roverella (Quercus pubescens), il Cerro (Quercus cerris), il Carpino nero (Ostrya carpinifolia), il Castagno (Castanea sativa), e nei versanti più assolati la Macchia mediterranea. Nel sottobosco fioriscono numerose specie di Orchidee selvatiche del genere "Orchis". Le rupi, ed in particolare quelle di vetta, ospitano una interessante flora ricca di endemismi e specie rare. Si tratta in generale di specie che denotano affinità con i popolamenti dei pascoli e delle rupi elevate dell'Appennino centrale, come le Sassifraghe, tra le quali la rara Saxifraga porophylla, le Primule montane (Primula auricola), le Viole dei pascoli rupestri (V. pseudo gracilis, V. eugeniae, V. aetnensis ssp. splendida), gli Edraianti (Edraeanthus sp.), la Lingua di cane appenninica (Solenanthus apenninus), le Pedicolari (Pedicularis sp.), le Creste di gallo (Rhinanthus wettsteinii, R. personatus), ed i Verbaschi (Verbascum sp.) solo per citare le più appariscenti. Molto rappresentati sul Massiccio sono i prati pascoli di quota e le praterie aride che spesso ospitano interessanti entità floristiche mediterranee che qui trovano il loro limite settentrionale di espansione. Notevole, infine, la presenza nel territorio del comune di Fontegreca di una vasta cipresseta spontanea, con alberi che raggiungono i 30 metri di altezza, ed attraversa dal corso del Fiume Sava. La Fauna Eccezionale è il patrimonio faunistico: i rilievi sono frequentati dal Lupo (Canis lu-

pus) e dal Gatto selvatico (Felis silvestris); alle quote inferiori dominano, invece, i boschi misti in cui sono frequenti Astori (Accipiter gentilis), Sparvieri (A. nisus), Colombacci (Columba palumbus) e Poiane (Buteo buteo), che non di rado si spingono verso le pareti rocciose, regno di rapaci come il Lanario (Falco biarmi-

cus), l'Aquila reale (Aquila chirysaetos) ed altre specie rupicole quali il Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax), il Codirossone (Monticola saxatilis) il Culbianco (Oenanthe oenanthe) e lo Spioncello (Anthus spinoletta). Nei boschi è particolarmente frequente il Picchio rosso minore (Dendrocopos minor). La fauna alata che sorvola questi ambienti in primavera è costituita, tra gli altri, da Nibbio reale (Milvus milvus) e Pellegrino (Falco peregrinus). La presenza degli specchi d'acqua fa sì che il birdwatching possa essere molto fruttuoso per la presenza di nidificanti come Svasso maggiore (Podiceps cristatus), Tarabusino (Ixobrychus minutus), Moretta tabaccata (Aythya niroca) e Germano reale (Anas platyrhinchos). Durante i passi si avvistano anche Airone bianco maggiore (Casmerodius albus), Cicogna bianca e Cicogna nera (Ciconia ciconia, C.nigra), Falco di palude (Circus aeruginosus), Combattente (Philomacus

pugnax) e Marzaiola (Anas querquedula). In inverno diverse specie di anatre cercano rifugio tra i chiari nei canneti. Ed ancora va ricordata la presenza nel Parco della Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata) e tra i Rettili dell'ormai raro Orbettino (Anguis fragilis). Cultura e tradizioni Il Matese rappresenta anche un patrimonio di storia, tradizioni e leggende, molte delle quali vivono tuttora come espressione del folklore locale, strettamente connesso alla quotidianità della vita contadina e pastorale. Nei borghi, perfettamente conservati, in cui si vive in una condizione di grande tranquillità e serenità, ma nel contempo, si avvertono le asprezze, le difficoltà e le solitudini della vita montana, è possibile camminare a piedi attraverso stradine in pietra che trasudano storia: la storia della transumanza della pastorizia, la storia dei briganti successiva alla unità d'Italia, la storia fatta dai cicli della natura. INFORMAZIONI: •Superficie a terra (ha): 33.326,53 •Regioni: Campania •Province: Benevento, Caserta •Comuni: Ailano, Alife, Capriati a Volturno, Castello del Matese, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Pietraroja, Prata Sannita, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Lorenzello, San Potito Sannitico, Sant'Angelo d'Alife, Valle Agricola Sede: Piazza Vittoria - 81013 San Potito Sannitico (CE) Telefono 0823/786015 Fax 0823/543304 www.parcoregionaledelmatese.it

N. 5 -

- pag. 23


sindacale

UGL: Giovanni Centrella successore di Renata Polverini A cura della Segreteria Nazionale UGL

A

fine Maggio il Consiglio Nazionale dell’Ugl riunitosi a Chianciano, e nel corso del quale era presente in qualità di delegato il Segretario Nazionale UGL CFS Danilo Scipio, ha eletto segretario generale Giovanni Centrella, già segretario nazionale dei Metalmeccanici. È stata Renata Polverini, segretario generale uscente e presidente della Regione Lazio, ad indicare il nome di Giovanni Centrella quale suo successore per l’impegno dimostrato in questi anni e per i rilevanti risultati ottenuti nel corso della sua attività sindacale. “Come metalmeccanico – ha detto Giovanni Centrella nel corso del N. 5 -

- pag. 24

suo intervento – sento il dovere di continuare a fare, anche da segretario generale, ciò che ho sempre fatto anche per consolidare i risultati ottenuti in questi anni dal sindacato: essere

È sposato e ha un figlio. Come lavoratore è sempre stato metalmeccanico, prima in piccole aziende e poi dal 1995 in Fiat presso la Fma di Pratola Serra in provincia di Avellino, come operaio nel Long Block, area montaggio motori.

accanto ai lavoratori nelle fabbriche e negli uffici, sempre attento alle istanze del territorio”. Nessun’altra candidatura è stata presentata dal Consiglio nazionale per convergere su una scelta unitaria e dare così continuità all’importante eredità lasciata da Renata Polverini che, nel corso del suo mandato, ha rafforzato il ruolo dell’Ugl quale interlocutore valido e credibile sia nei confronti delle istituzioni sia dei lavoratori, pubblici e privati.

quando viene eletto Rsu della Ugl Metalmeccanici nella fabbrica avellinese. Nel 2000 viene eletto segretario provinciale della Ugl Metalmeccanici, poi nel 2003 diventa dirigente nazionale. Durante il suo mandato, l’Ugl Metalmeccanici ha raggiunto il 24,8 per cento nelle elezioni dei rappresentati sindacali del Fondo Cometa, il fondo previdenziale dei metalmeccanici. Lo stesso Centrella è stato eletto per due mandati delegato nell’assemblea di Cometa in rappresentanza degli operai. Nelle elezioni delle rsu alla Berco di Ferrara nel 2006 l’Ugl Metalmeccanici diventa prima organizzazione in fabbrica insieme alla Fiom. Alla Piaggio in due tornate elettorali consecutive, la Federazione cresce costantemente conquistando il 10 per cento del consenso degli operai, così come accade in tante altre aziende del settore, tra le quali lo stabilimento Fiat di Mirafiori e la Indesit di Ascoli. Con Centrella l’Ugl Metalmeccanici ha sottoscritto tre rinnovi contrattuali nazionali e vari contratti integrativi in grandi aziende a cominciare dal Gruppo Fiat fino ad arrivare alla Fincantieri e in tutte le realtà di Finmeccanica, come Alenia e Ansaldo Breda.

Chi è Giovanni Centrella: Giovanni Centrella ricopre la carica di segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici dal 2006, all’indomani della vertenza Fiat di Melfi per l’accordo sulla flessibilità dell’orario di lavoro che ha visto l’Ugl protagonista di una intensa trattativa durata 21 giorni. Ha 45 anni e vive a Prata di Principato Ultra, in provincia di Avellino, dove risiede.

Inizia a fare sindacato attivo nel 1997,


N. 5 -

- pag. 25


sindacale Parco Nazionale dell’Alta Murgia Omicidio Cassol: ANCORA INTENSA L'ATTIVITA' DELLA FORESTALE

L’Ugl respinge con forza le affermazioni della Direzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. I colleghi che operano sul territorio dell’area sono quotidianamente impegnati per la salvaguardia del patrimonio naturalistico ed ambientale locale. Pur tra mille difficoltà di carattere operativo gli uomini e le donne del Corpo Forestale hanno sempre assicurato un servizio puntuale e, soprattutto, un’ elevata professionalità e spirito di abnegazione

A

tre giorni dall'omicidio del parroco di Longarone, don Francesco Cassol, ucciso nella notte di sabato scorso in località Pescariello, nel territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, sono apparse su diversi organi di informazione delle dichiarazioni altamente offensive e lesive dell'immagine del Corpo forestale dello Stato. Dichiarazioni fuori luogo, infondate e ai limiti della violazione di condotte penalmente rilevanti come quelle da parte del direttore dell'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia Sig. Fabio Modesti che, in un articolo apparso sul sito internet altamuralive.it, dichiara "Qualora l'ipotesi investigativa dell'errore commesso da parte del bracconiere altamurano fosse confermata porrebbe ulteriormente in evidenza la necessità di intensificare la sorveglianza notturna da parte N. 5 -

- pag. 26

dell'organismo preposto, ossia il Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco del Corpo forestale dello Stato. Ad oggi tale attività di controllo, pur necessaria, non è stata assicu-

rata pienamente per questioni più legate al rispetto di accordi sindacali che per carenza di uomini, di mezzi e di fondi." Del resto, il Direttore dell'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia, alle


cui dipendenze funzionali opera il Coordinamento Territoriale del Corpo forestale dello Stato, dovrebbe essere ben informato sulla consistente attività operativa svolta dagli uomini del Corpo per la tutela dell'ambiente con particolare rifermento alla prevenzione e repressione dei reati legati all'abusivismo edilizio, agli incendi boschivi, alle discariche abusive, al bracconaggio. Le risultanze di tale attività, ben note allo stesso Ente Parco, evidenziano pertanto come le affermazioni della direzione dello stesso ente siano oltremodo pretestuose, inge-

nerose e prive di ogni fondamento. Anche il WWF, attraverso il suo coordinatore regionale, Pasquale Salvemini, se la prende con il Corpo, attraverso le pagine del Corriere del Mezzogiorno nell'edizione di Bari "L'Alta Murgia- si legge- è terra di nessuno e mancano i controlli da parte delle forze preposte contro l'altissimo tasso di bracconaggio ad opera di cacciatori senza scrupoli". Il Corpo forestale dello Stato, in risposta ad accuse tanto gravi quanto infondate, di insufficienza di controlli e mancanza di presenza sul territorio, risponde con forza ribadendo che i propri

controlli sul territorio vengono ordinariamente svolti, data anche la priorità legata all'emergenza incendi boschivi in forte recrudescenza che nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia, sono stati fortemente contenuti proprio grazie all'azione costante e decisa del personale del Corpo. Tutto il personale è fortemente impegnato 24 ore su 24, assicurando i servizi istituzionali di pertinenza della Forestale compreso, quindi, quello dell'antibracconaggio

(24 Agosto 2010 - fonte: www.corpoforestale.it).

N. 5 -

- pag. 27


sindacale Il Coordinamento Sicurezza Ugl al fianco dei cassintegrati dell’Asinara Di Cristiano Leggeri (Segretario Nazionale UGL Polizia di Stato)

Operai di Stato vicino agli operai, in un difficile momento nel quale anche gli “Operai della sicurezza” manifestano la loro indignazione per il trattamento subito

U

n gesto simbolico forte che non lasci spazio ad immaginazione: gli appartenenti alle forze dell’ordine a dare sostegno ai cassaintegrati dell’Isola “Asinara”. Operai di Stato vicino agli operai, in un difficile momento nel quale gli “Operai della sicurezza” manifestano la loro indignazione per il trattamento subito.

di chi spera di contribuire con impegno e sacrificio a realizzare un paese migliore. Sembra un tuffo nel passato quando si protestava per diritti inalienabili. Oggi si protesta per il lavoro. Per un lavoro che se c’è è sempre meno considerato, meno sicuro e meno retribuito, se

non c’è è sempre più agognato. In un periodo come questo, in cui ogni ora si susseguono notizie allarmanti di tagli e richieste di sacrifici da parte dei governi, chissà perché sempre orientate in una direzione, ci ritroviamo a condividere con al-

Facciamo un lavoro difficile che ci porta a contatto con le più diverse realtà sociali, per questo intendiamo esprimere solidarietà e vicinanza a lavoratori con il futuro a rischio, avvertendo le rappresentanze politiche tutte che la stagione dei conflitti sociali è per noi terminata. Gli operatori della sicurezza comprendono cosa voglia dire lavorare senza apprezzamento ed ancor più andare avanti senza averne più la certezza. Nessuno pensi di domare il conflitto sociale con l’uso della forza. Pessime scelte politiche hanno bloccato per anni la vitalità e l’energia di questo paese togliendo a molti quello che è stato riservato a pochi. Siamo al fianco di chi vive di lavoro nel rispetto delle regole, N. 5 -

- pag. 28

I rappresentanti dell'Ugl sul traghetto verso l'Asinara


L'Ugl incontra i lavoratori in cassaintegrazione sull'Isola sarda dell'Asinara

tre categorie di lavoratori l’incertezza del futuro. Sempre più ci si interroga sul perché quando c’è da “stringere la cinghia” si cominci sempre dagli operai. E non vi è dubbio che oramai i poliziotti sono da considerarsi operai dello Stato. Quel che continua a mandarci avanti non è certo la retribuzione da sceicchi, né i privilegi che qualcuno poco informato ancora decanta. è sicuramente altro. Con uno stipendio da 1400 euro circa al mese non si possono sicuramente né avere case di lusso né permettersi tanti agi, soprattutto se si ha famiglia o si vorrebbe crearla. Bisogna far quadrare il cerchio. Ogni mese. E non è facile. E’ per questo

che diventa sempre più difficile lavorare guardando magari gente che manifesta giustamente per il “pane quotidiano” accanto a boutique affollate di personaggi che spendono anche mille euro per un vestito. Come si fa a distaccarsi da questo? Come si può non sentire proprie le ragioni di tale dissenso? Forse chi decide le nostre vite lavorative, ma non solo, dovrebbe cominciare a considerare che a tutto c’è un limite. Qualcuno dovrebbe cominciare a farsi un esame di coscienza e a mettere mano a riforme vere che portino il nostro Paese a

livelli di benessere condivisi. A non pensare più solo a se stessi. Sembra storia lontana, ma nel 1789 in una città chiamata Parigi, il popolo ormai esausto aveva trovato il modo di risolvere quel grande paradosso…14 luglio 1789 l’inizio di una nuova era. Un’era di cambiamenti oltre che politici soprattutto sociali e culturali. La storia dovrebbe insegnarci molto, soprattutto a non ripetere errori del passato. Per maggiori informazioni sulla situazione dei cassintegrati visitare il sito: www.isoladeicassintegrati.com N. 5 -

- pag. 29


sindacaLE

All’Ufficio Relazioni Sindacali SEDE e p.c.

Prot. n. 189

Al Sig. Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Dott. Giancarlo GALAN SEDE

Al Sig. Capo del Corpo Forestale dello Stato Ing. Cesare PATRONE SEDE

OGGETTO: Fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali per l'anno 2009 e 2010 per il personale del Corpo forestale dello Stato. In riscontro alla nota prot. 1518 del 31 agosto 2010, pari oggetto, si rappresenta che la data di sottoscrizione degli Accordi sul Fondo per l'Efficienza dei Servizi Istituzionali per l'anno 2009 e 2010, è di gran lunga antecedente alla conversione in legge del d.l. 78/2010. È del tutto evidente, pertanto, che i motivi dei ritardati pagamenti sono da ricercarsi altrove, tanto più che il personale della Polizia di Stato – come già evidenziato – ha già percepito tali risorse pur essendo stato sottoscritto il proprio F.E.S.I. in data successiva rispetto al C.F.S.. L’insussistenza della disponibilità di cassa paventata nella nota che si riscontra, denota quanto meno una scarsa sensibilità nei confronti delle esigenze del personale, già fortemente penalizzato dai mancati rinnovi contrattuali, oltre che un’evidente irrazionalità nella pianificazione dell’utilizzo delle risorse. Non vorremmo, alla luce di quanto sta emergendo, che le risorse del Fondo, che dovevano essere disponibili anche nelle dotazioni di cassa, siano state utilizzate per altre finalità. Tutti ciò premesso, si chiede di conoscere esattamente i tempi in cui verranno liquidate le spettanze al personale ed al Sig. Ministro, che legge per conoscenza, di farsi garante affinché gli sforzi compiuti per trovare un rapido accordo sulle modalità di ripartizione delle risorse siano vanificati da scelte sbagliate ed impopolari. Cordiali saluti. Roma, 1 settembre 2010

N. 5 -

- pag. 30

Il Segretario Nazionale Danilo SCIPIO


N. 5 -

- pag. 31


i dirigenti ugl-cfs

Tesseramento 2010

Ugl: Diritti, Lavoro, Futuro! Contatta le Strutture Territoriali o la Segreteria Nazionale: Via G. Carducci, 5 00187 Roma Tel. 0646657070 – Fax 0646657008 www.uglcorpoforestale.it – www.ugl.it E-mail: segreterianazionale@uglcorpoforestale.it N. 5 -

- pag. 32


Organo Ufficiale dell’UGL Federazione Nazionale Corpo Forestale dello Stato

ANNO III - N. 5 settembre ottobre 2010 Periodico bimestrale EDITORE Nethuns srl - Via Anelli, 2 - 20122 Milano Tel. 02 26116582 Fax 02 26116583

CONCESSIONARI AUTORIZZATI per la raccolta di abbonamenti e pubblicità (riportati in alto a destra sulla ricevuta di pagamento) WORK MEDIA MARKETING Viale Marelli, 352 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) Tel. 02 89919852

DIRETTORE POLITICO Danilo Scipio

Promozioni Editoriali Police srl Via Capo Peloro, 10 - 00141 Roma - Tel. 06/99709282

DIRETTORE RESPONSABILE Gigi Movilia A CURA DI Federazione Nazionale Corpo Forestale dello Stato Tel. 06/46657070 - Fax 06/46657008 - www.uglcorpoforestale.it COORDINAMENTO REDAZIONALE Silvia Danielli STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli, 5 - 00010 Villa Adriana (Roma) www.fotolitomoggio.it - fotolitomoggio@fotolitomoggio.it IMPAGINAZIONE E GRAFICA Digital Photo Service - Antonello Catalano - Stefano Milone IMMAGINI Digital Photo Service, archivio Corpo Forestale, archivio Nethuns

Abbonamenti: Ordinario: € 153 + piccola pubblicità omaggio Sostenitore: € 174 + piccola pubblicità omaggio Benemerito: € 195 + piccola pubblicità omaggio ABBONAMENTO + PUBBlicità: Mezzo piedino pubblicitario 60 mm X 60 mm: € 285 Piedino pubblicitario 90 mm X 60 mm: € 441 Piè di pagina pubblicitario 185 mm X 60 mm: € 591 •Il prezzo è comprensivo di IVA Per usufruire della pubblicità, inviare alla concessionaria di riferimento gli impianti di stampa oppure un semplice cartoncino con nominativo e logo del messaggio pubblicitario

RE.DA. snc Strada Padana Superiore, 1 Int. F1 - 20060 Cassina Dè Pecchi Tel. 02/9522661 C.D.E.srl Via Saverio Milella, 11 - 70124 Bari - Tel. 080/5857197 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) Art. 1 comma 1 - DCB Milano Autorizzazione Tribunale di Milano n. 103 del 12/2/2008 Il corrispettivo per l’abbonamento a questo periodico è escluso dal campo di applicazione dell’IVA ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dall’ Art. 22 della legge 25/02/1987 n. 67 e dell’ Art.2.3° comma, lettera i) del D.P.R. del 26/10/1972 n.633 e successive modifiche e integrazioni. Qualora l’abbonato non dovesse trovare la pubblicazione di proprio gradimento potrà avvalersi della clausola di ripensamento e ottenere il rimborso della somma versata, richiedendola in forma scritta nei termini previsti dalla legge. Dal rimborso sono escluse soltanto le eventuali spese accessorie, così come individuate ai sensi dell’ Art. 3 comma 2. Per soli fini amministrativi, l’abbonato che non intenda rinnovare l’abbonamento è pregato di darne tempestivamente comunicazione scritta alla società di diffusione. è vietata la riproduzione anche parziale dei testi e dei materiali pubblicati senza la preventiva autorizzazione scritta dall’Editore. I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerare opinioni personali degli autori stessi, pertanto non impegnano il Direttore né il comitato di redazione. Si precisa che “Sicurezza Ambiente” non è una pubblicazione dell’Amministrazione Pubblica, né gli addetti alla diffusione possono qualificarsi come appartenenti alla stessa. La direzione declina ogni responsabilità per eventuali errori e omissioni, pur assicurando la massima precisione e diligenza nella pubblicazione dei materiali.

Questa rivista è stampata su carta riciclata nel pieno rispetto dell’ambiente

Se vuoi rinunciare all’abbonamento

Per nostra comodità amministrativa e contabile, La preghiamo di compilare questo tagliando e spedirlo all’indirizzo della concessionaria per la diffusione che troverà in ricevuta, almeno 90 giorni prima della scadenza, a: ___________________________________________________________________________ (indicare l testata) per il prossimo anno, Ragione sociale o ditta intestataria (nome del titolare) ___________________________________________________________________________ Nome _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __ Cognome _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Tel _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Numero di ricevuta _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Codice abbonato _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Concessionaria di diffusione _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Edizioni


N. 5 -

- pag. 34


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.