Speciale Ufficio Pellegrinaggi - 21 settembre 2014

Page 1

NUMERO 15 SUPPLEMENTO A CURA DELLA REDAZIONE DELLA VOCE DEI BERICI - ALLEGATO

AL N.

35

DEL

21 SETTEMBRE 2014

Fammi vivere nella Tua Via ... Vent’anni di attività

D

ante Alighieri, di cui nel 2015 ricorrono i settecentocinquanta anni dalla nascita, ha descritto nella “Vita Nova”, l’esperienza del pellegrinaggio nel Medioevo e più precisamente nel secolo XIII. Testualmente scrive al cap. 29: “Peregrini secondo la larga significatione del vocabolo, ché peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo e in uno strecto. In largo in quanto è peregrino chiunque è fuori dalla sua patria; in modo strecto s’intende peregrino chi va verso la casa di Sa’ Jacopo o riede. E però è da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio dell’Altissimo: chiamansi palmieri in quanto vanno in oltremare, là onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno alla Casa di Galitia, però che la sepoltura di Sa’ Jacopo fue più lontana dalla sua patria che da alcuno altro apostolo; chiamansi romei in quanto vanno a Roma, là ove questi cu’io chiamo peregrini andavano”. In sintesi, il grande poeta

trasmette l’esperienza del pellegrinaggio nelle tre forme “Maiora”, ben note e percorse dai pellegrini del suo tempo. Seppur con forme e tempi diversi, la testimonianza dantesca va in profondità circa l’importanza odierna del pellegrinaggio a piedi: fare esperienza di ricerca interiore, di spiritualità e di incontro con l’altro lungo il cammino. In quest’anno pastorale 2014-2015 l’Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza compie il suo ventesimo compleanno: un traguardo significativo che ci spinge a fare memoria del percorso fatto finora e a volgere lo sguardo verso il futuro. L’occasione ci invita a riconsiderare lo stile del pellegrinaggio per collocarlo nel nostro tempo. Non è quindi possibile ragionarlo in termini istintivi, devozionistici e miracolistici. Dobbiamo invece attingere alle esperienze più profonde e singolari del passato per ridire, in modo concreto, il significato dell’essere pellegrini in questo tempo e in questo mondo,

orientati al futuro di Dio e cioè all’abbraccio finale con lui, volto amorevole e misericordioso. Come sottolinea il vescovo Beniamino Pizziol nella sua ultima Lettera pastorale alla Diocesi il pellegrinaggio è, infatti, espressione di una Chiesa adulta! In occasione di questo importante anniversario proponiamo tutta una serie di iniziative e di attività che non intendono essere autocelebrative, ma che hanno l’obiettivo di aiutare a gustare sempre di più e a motivare sempre meglio l’esperienza vitale del nostro cammino di fede. Per l’occasione, come vedete qui a lato, abbiamo realizzato un logo che ci aiuta a sintetizzare il senso di questo significativo compleanno: la palma che è il simbolo dei pellegrini “palmieri” che si recavano a Gerusalemme; la conchiglia che il simbolo dei pellegrini che andavano a Santiago de Compostela. Abbiamo scelto anche una frase biblica ricavata dal Salmo 118: “Fammi vivere nelle Tua Via”. È questo l’augurio che desideriamo fare a tutti i pellegrini diretti ai luoghi dove la fede è nata, si è sviluppata ed è cresciuta per attingere costantemente freschezza e novità di vita, proprio oggi che corriamo un po’ tutti il rischio di smarrire l’orientamento della strada che ci porta a seguire il Signore. Buon ventennale a tutti! don Raimondo Sinibaldi

PELLEGRINANDO PER VIA domenica 5 ottobre dalle ore 16.00 Abbazia di Sant’Agostino Vialetto Mistrorigo, 6 - Vicenza L’appuntamento di presentazione di tutte le iniziative dell’Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza per l’anno prossimo vede ospite: FRA SILVIO ROGELIO DE LA FUENTE il frate francescano della Custodia di Terra Santa, che ha accompagnato Papa Francesco nel suo pellegrinaggio in Terra Santa, facendogli da traduttore. Una occasione da non perdere per ascoltare la sua testimonianza e per incontrarci dopo una estate di pellegrinaggi. Tante le iniziative e le proposte che vi presenteremo e che, in quest’anno di festeggiamenti per il ventesimo dell’Ufficio, hanno una marcia in più. Un dono speciale verrà offerto a tutti i pellegrini presenti e al termine dell’incontro non mancherà il tradizionale ristoro del pellegrino! VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Pellegrinaggi 2014 - 2015 La Via di Dio: Terre Bibliche Terra del Santo: esercizi spirituali (8gg) Terra del Santo: speciale deserti (8gg) Terra del Santo: capodanno (8gg) Terra del Santo (8gg) Terra del Santo con maratona (8gg) Giordania (9gg) Terra del Santo (8gg) Terra del Santo: speciale giovani (13gg) Giordania (8gg)

23 - 30 ott 2014 13 - 20 nov 2014 29 dic - 5 gen 2015 5 - 12 feb 2015 12 - 19 mar 2015 marzo 2015 luglio 2015 agosto 2015 agosto 2015

Turchia: sui passi di San Paolo (8gg) Turchia: speciale TPM (8gg) Grecia: Monte Athos (8gg) Turchia dell’Est (9gg)

Le Vie di pellegrinaggio: Terre di ricerca Fatima e Santiago (8gg) Camargue, Francia (8gg) Lourdes (4gg) Berlino (5gg) Santiago de Compostela (13gg) Madrid e Andalusia (8gg) La Via della Chiesa Primitiva: Terre di Apostoli e Discepoli Turchia: sui passi di San Paolo (8gg) 25 apr - 2 mag 2015 Bosnia (8gg) Armenia (8gg) 19 - 27 giu 2015

Mini Pellegrinaggi 2014 - 2015 Martedì 7 ott: Mercoledì 5 nov: Venerdì 12 dic: Domenica 11 gen:

MARZABOTTO. MEMORIA DELL’ECCIDIO E DELLA FIGURA DI GIUSEPPE DOSSETTI MONSELICE E ESTE. SUI PASSI DELLE ANTICHE VIE DI PELLEGRINAGGIO CHAGALL E LA BIBBIA. MOSTRA DI MILANO BINARIO 21 e GIARDINO DEI GIUSTI

26 giu - 3 lug 2015 4 - 11 lug 2015 1 - 7 sett 2015 17 - 25 set 2015

14 - 21 apr 2015 17 - 24 apr 2015 1 - 4 mag 2015 13 - 17 mag 2015 2 - 14 ago 2015 agosto 2015 agosto 2015

La Via della Seta: Terre di confronto Iran (10gg) Iran (10gg) Uzbekistan (8gg)

20 feb - 1 mar 2015 12 - 21 apr 2015 4 - 11 set 2015

La Via delle Spezie: Terre di dialogo Etiopia: Valle dell'Omo (9gg) Etiopia cristiana (11gg)

15 - 23 nov 2014 25 nov - 5 dic 2014

Le Vie dell’Ambra: Terre di mezzo Capitali Baltiche (8gg) Le Vie d’Oltremare: Terre nuove Argentina (13gg)

luglio 2015

22 gen - 3 feb 2015

NEWSLETTER SETTIMANALI! Ti informeremo settimanalmente su eventi, mostre e articoli particolarmente interessanti. Iscriviti alla nostra newsletter al sito www.pellegrininellaterradelsanto.it


2

Stimoli e spunti per le iniziative e le attività nell’anno pastorale 2014-2015

Temi Generatori sorgenti di memoria viva Diverse ricorrenze ed eventi di cui fare memoria ci accompagnano a focalizzare alcune tematiche sviluppate attraverso l’esperienza dei pellegrinaggi e le attività formative e culturali

ell’ultimo scorcio del 2014 e nel 2015 ricordiamo tutta una serie di ricorrenze e anniversari che offrono stimoli ed indicazioni davvero utili per programmare l’attività futura dell’Ufficio Pellegrinaggi. Sono i nostri “Temi generatori” che ci permettono di mettere a fuoco sia luoghi che tematiche forti, importanti per la nostra esperienza umana e cristiana, per la vita spirituale e la consapevolezza storica, per la crescita delle nostre relazioni con gli altri e per la continua ricerca di Dio dentro di noi.

N

Dodici i “Temi Generatori” che ci guidano quest’anno: necessariamente abbiamo dovuto fare delle scelte e abbiamo pensato di metterli a fuoco facendo delle proposte diversificate, in modo da non tralasciarne alcuno. Speriamo che tutto questo possa offrire strumenti utili all’approfondimento, alla conoscenza e alla ricerca per arricchire la nostra consapevolezza di uomini collocati nella storia di oggi, che non può dimenticare il passato al fine di costruire un futuro migliore.

1. 1265 – 2015: 750° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI DANTE ALIGHIERI

Il battistero di Shivta nel deserto del Neghev

7. 1945 – 2015: 70° DELLA CONCLUSIONE DELLA 2a GUERRA MONDIALE

• Vedi citazione sul pellegrinaggio tratta da la “Vita Nova” nell’editoriale della prima pagina • Mini pellegrinaggio nel Veronese dove Dante ha soggiornato per diversi anni

• Mini pellegrinaggio a Marzabotto (vedi 1a pagina) • Pellegrinaggio a Berlino e sui luoghi di Bonhoeffer

2. 1815 – 2015: BICENTENARIO DELLA NASCITA DI DON BOSCO

8. 1965 – 2015: CINQUANTESIMO DELLA MORTE DI MARTIN BUBER

• Mini pellegrinaggio a Torino e Valdocco in collaborazione con l’associazione NOI

• Pellegrinaggio a Vilnius e alle capitali baltiche (vedi 1a pagina)

3. 1865 – 2015: 150° DI FIRENZE CAPITALE D’ITALIA

9. 1995 – 2015: 20° DALLA FINE DELLA GUERRA DEI BALCANI

• Mini pellegrinaggio in programmazione

• Pellegrinaggio Segno in Bosnia: Sarajevo la “Gerusalemme d’Occidente” (vedi 1a pagina)

4. 1914 – 2014: CENTENARIO DELLA NASCITA DI GINO BARTALI, GIUSTO TRA LE NAZIONI

10. 2015 (1 maggio – 31 ottobre): EXPO MILANO: PER UN NUOVO UMANESIMO, “Cosa nutre la vita?”

• Incontro Radice Santa (vedi articolo pag 6)

• Iniziative su “Bibbia e cibo” • Visita ai padiglioni più interessanti connessi a quelli del Vaticano

5. 1915 – 2015: CENTENARIO DELL’INIZIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

11. OSTENSIONE STRAORDINARIA DELLA SINDONE A TORINO (12 aprile – 24 giugno)

• Pellegrinaggio sul Grappa in collaborazione con la Confraternita di San Giacomo di Compostela – sez. Veneto • Mini pellegrinaggio in programmazione

• Incontri di approfondimento e momenti di preghiera davanti alla Sindone • Mini pellegrinaggio a Torino

6. 1915 – 2015: CENTENARIO DEL GENOCIDIO DEGLI ARMENI

12. 2015: ANNO DELLA VITA CONSACRATA INDETTO DA PAPA FRANCESCO (30 novembre 2014 2 febbraio 2016)

• Pellegrinaggio in Armenia e in Turchia dell’Est (vedi 1a pagina) • Mini pellegrinaggio all’Isola di San Lazzaro degli Armeni (Venezia)

• Pellegrinaggio in Spagna - Loyola, Avila e Segovia – sulle orme di Teresa d’Avila, Sant’Ignazio e San Giovanni della Croce


4

Tante le proposte di grande interesse per il prossimo anno

Argentina, Iran, Armenia… in arrivo i pellegrinaggi del 2015! G

randi novità vi aspettano l’anno prossimo! Il sottofondo comune che accompagna le nostre proposte sarà come sempre l’approfondimento della nostra fede, camminando non solo con i piedi alla scoperta di nuovi luoghi, ma anche pellegrinando nelle vie del nostro mondo interiore. Il cammino vi porterà lontano, dall’altro lato del mondo in Argentina! Dal 22 gennaio al 3 febbraio avremo l’occasione di conoscere i luoghi di Papa Francesco attraverso una terra ricca di luoghi naturalistici sconvolgenti, ma anche pregna di una tradizione religiosa molto radicata. Esempio rilevante le Reducciones al nord dell’Argentina di origini tardo medievali. Altra grande novità: il pellegrinaggio in Iran dal 20 febbraio al 1° marzo. L’attuale Iran era l’antica Persia, centro di grandi tradizioni, conoscenze e saperi, di fede e di religioni di gran parte della Mesopotamia. In particolare questo luogo è

stato la culla della ricerca religiosa monoteistica, che si è condensata poi nello zoroastrismo. Qui è stata redatta anche la Bibbia che noi conosciamo attualmente e sono stati elaborati vari libri biblici: Daniele, Ezechiele, Tobia, parte del libro di Isaia (capitoli 40,55), il libro di Ester. E collegati a questi il libro di Geremia, di Esdra e di Neemia. Vi è quindi una ricchezza di storia e di fede veramente grande! In occasione del centenario del genocidio degli armeni (1915-2015), memoria approfondita e sviluppata come tema generatore dell’Ufficio Pellegrinaggi, proporremo un pellegrinaggio nella Turchia dell’est, antica Armenia occidentale. Si percorreranno i luoghi significativi dove ha vissuto Abramo nel suo itinerario verso la Terra Promessa, dove Paolo ha iniziato il suo ministero, dove le prime comunità animate da San Pietro si sono chiamate cristiane e tutta la zona della Mesopotamia turca, tra il Tigri e l'Eu-

frate. Un'area anticamente abitata dal popolo armeno, poi perseguitato. Ritornando a mete più vicine, volgiamo l’interesse verso la Camargue, zona lagunare nel sud della Francia che suscita sempre un fascino inspiegabile. È un vero paradiso naturale, che racchiude un patrimonio ambientale di eccezionale valore, personaggi famosi quali Gauguin, Picasso e Van Gogh hanno subito il fascino di questi suggestivi paesaggi. Terra ricca di luoghi pregni di tradizioni, arte e storia, come Arles: una delle città più antiche di Francia, che riporta tracce di un passato romano, con le arene, il teatro antico, le terme di Costantino, templi, obelischi. Zona anche disseminata di borghi, villaggi medievali arroccati, abitati anche dai Cavalieri Templari. Rimanendo in Europa ci spostiamo in Germania, nella stupefacente Berlino. Città dai mille volti, che si intersecano e sovrappongono creando un quadro di grande fascino. Da

Iran - città di Shiraz, interno della moschea Vakil una parte ci si immerge nella storia con la S maiuscola, essendo un luogo che è stato per molto tempo centro di vicende e sorti europee e mondiali; dall’altra si rivela una città giovane, di grandissima modernità e slancio verso il futuro. L’ultima novità in cantiere è un pellegrinaggio in Nord Europa nelle Capitali Baltiche, zone ricche di fermento dopo un recente passato ombroso. Vilnius, Riga, Tallin: paesaggi

sorprendenti, antichi splendori, mura medievali, fortezze, edifici di architettura romanica, gotica e barocca. L’anno prossimo, inoltre, proporremo nuovamente anche pellegrinaggi in Armenia e Uzbekistan. Rimanete aggiornati consultando il nostro sito internet oppure contattateci in ufficio. Non resta che riflettere e decidere dove dirigere i passi della vostra fede! Elena Bolis

In estate in Bosnia Erzegovina

Il Pellegrinaggio-Segno che si è appena concluso

Una terra tra Oriente e Occidente

Athos, la Santa Montagna della Vergine

O

gni anno l’Ufficio Pellegrinaggi propone un “PellegrinaggioSegno” con lo scopo di mettere a fuoco una realtà particolare. Nel 2014 è stato realizzato il pellegrinaggiosegno al Monte Athos, denominato anche il Sacro Monte di Bisanzio. Per l’estate 2015 proponiamo di mettere a fuoco l’interessante area geografica e culturale della Bosnia Erzegovina perché nel prossimo anno ricorrono dei particolari anniversari. Nel 1914, con l’assassinio a Sarajevo del duca Ferdinando è iniziata la prima Guerra Mondiale di cui ci aspettano grandi celebrazioni nei prossimi anni anche nelle nostre terre vicentine. Il 14 dicembre 1995 si è concluso il conflitto dei Balcani, di cui tutti siamo stati testimoni. In particolar modo ricordiamo il tragico assedio di Sarajevo e la distruzione dell’antico

Ponte di Mostar

ponte di Mostar. Noi desideriamo riscoprire la vocazione originaria di Sarajevo come porta tra Oriente e Occidente, e simbolicamente definita “Gerusalemme d’Europa”. Vogliamo anche sottolineare che è necessario costruire sempre dei ponti, e non distruggerli come è stato tragicamente fatto a Mostar durante la guerra. Ad esempio il ponte di Mostar univa la zona cristiana con quella musulmana della città e oggi, più che mai, c’è bisogno di ponti come questo, fatti non per dividere ma per unire le civiltà e le religioni pur mantenendo la consapevolezza delle loro diversità. In particolare coglieremo dei segni di speranza: interessanti esperienze e iniziative portate avanti da donne volte alla rinascita delle città. don Raimondo Sinibaldi

«

Adamo, padre dell’umanità, in paradiso conobbe la dolcezza dell’amore di Dio; così, dopo essere stato scacciato dal paradiso a causa del suo peccato e aver perso l’amore di Dio, soffriva amaramente e levava profondi gemiti. Il deserto intero riecheggiava dei suoi singhiozzi. La sua anima era tormentata da un unico pensiero: “Ho amareggiato il Dio che amo” (…). Adamo gemeva, sperduto su una terra che non gli procurava gioia; aveva nostalgia di Dio e gridava: “L’anima mia ha sete del Signore, in lacrime lo cerco. Come potrei non cercarlo?”». Con queste parole, san Silvano, semplice contadino russo giunto al Monte Athos nel 1892, dove visse come monaco fino alla morte nel 1938, sembra indicare quello che è lo scopo di ogni monaco: cercare Dio come l’Adamo nostalgico, come l’uomo che sempre anela alla fonte e al compimento del proprio esistere. È una ricerca che lo conduce fin nelle profondità del cuore, alla conoscenza di sé come peccatore bisognoso di perdono, e di un Dio di cui mai disperare. È un cammino di docile disponibilità all’azione dello Spirito, è una via che conduce alle lacrime dell’umiltà e del desiderio, lacrime come sinonimo di preghiera, invocazione e anelito ad un volto mai del tutto scordato, fin dall’origine. Ancor oggi l’Athos è abitato da uomini che, motivati dalla ricerca, scelgono di condurre una vita che, all’occhio talvolta superficiale del turista, appare letteralmente fuori dal tempo. All’Athos non si cerca che le cose cambino fuori, perché tutto possa cambiare dentro: tutto indica la necessità e la precedenza del viaggio interiore. È quello che, secondo la spiritualità dell’Oriente cristiano, può es-

sere chiamato il mistero della deificazione dell’uomo, il cammino che riconduce alla “somiglianza” dimenticata, alla condivisione con Cristo della luce del Tabor. Sembra «un mondo originario, dove i ritmi naturali e l’igiene morale di una vita scandita dal tempo liturgico comunicano una pace minerale, di granito» (G. S. Balsamà). La vetta dell’Athos, ben 2033 mt a strapiombo sul mare Egeo, conclude quella più ad est delle tre dita con cui culmina la penisola Calcidica, nel nord della Grecia. È un lembo di terra lungo 45 km per una larghezza che non supera i 12 km, che prende il nome da quello del gigante tracio Athos che, secondo la mitologia greca, qui fu sepolto al termine della feroce lotta contro Poseidone, dio del mare. Da più di mille anni è il giardino della madre di Dio, la Panaghia, la Tutta Santa, ed è da allora un possesso tanto esclusivo da impedire alle donne qualsiasi accesso. Secondo la tradizione, Maria ricevette in dono la penisola dal figlio Gesù quando, approdata qui insieme all’evangelista Giovanni mentre era in viaggio verso Cipro, rimase affascinata dalla bellezza del luogo. Questo patrimonio dell’umanità è tutt’oggi una “montagna-tempio”, “un punto di incontro fra regione terrena e celeste”, secondo le parole di Lucio Saviani. È uno spazio che continua a testimoniare, negli uomini che lo abitano, il bisogno senza tempo di luoghi di contatto fra la terra e il cielo. Lungo i secoli, questa roccaforte dell’Ortodossia è stata saccheggiata, conquistata, la vita monastica ha conosciuto fasi di declino, ma la tradizione vi si è sempre mantenuta. Le origini risalgono a sant’Atanasio di Trebisonda che, nel 963 d. C., con l’aiuto dell’amico Niceforo, imperatore

Monte Athos di Bisanzio, fondò il primo monastero, la Grande Lavra, all’estremo sud della penisola. Attualmente sono presenti 20 monasteri, ma anche comunità più piccole chiamate skiti e celle per gli eremiti. La maggior parte dei monasteri è abitata da greci, ma non mancano le rappresentanze di altre nazioni ortodosse come la Russia, la Serbia, la Bulgaria. Ancor oggi, ideale di ogni monaco dell’Athos è l’hesychia, la quiete interiore, secondo la quale corpo e spirito si accordano nella preghiera del nome di Gesù, nell’invocazione, al ritmo del respiro, della sua misericordia: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me”. È vero, per l’uomo contemporaneo è arduo capire la scelta di uomini tanto solitari, apparentemente distanti dal mondo, apparentemente in rifiuto del mondo. Essi, tuttavia, continuano a scegliere il deserto non come assenza dell’uomo, ma come presenza di Dio, perché «l’unica solitudine lecita è quella dell’amore. Ci si può isolare soltanto per amare di più. Perché Dio chiama nel deserto? Vuole sedurre, parlare al cuore. Il deserto è un luogo per innamorati. Difatti gli innamorati sono sempre soli» (J. Dupont). don Andrea Dani


5

A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II

A Roma per esprimere tutta la nostra gratitudine

Un anno per abbracciare il futuro con speranza!

Vicenza giubila per il santo Farina!

Papa Francesco ha proclamato il 2015 anno dedicato alla Vita Consacrata

Il Vescovo Giovanni Antonio Farina, fondatore delle suore Dorotee, sarà proclamato Santo da Papa Francesco il 29 novembre in piazza San Pietro

S

i apre la prima domenica di Avvento, il 30 novembre 2014 e si chiude il 2 febbraio 2016: un anno, o meglio quindici mesi per puntare lo sguardo e il cuore oranti sulla vita consacrata che incarna la sequela evangelica. Uno sguardo pieno di speranza nel futuro che Papa Francesco consegna alle preghiere dei fedeli e dei consacrati di tutto il mondo perché, anche attraverso il riconoscimento delle debolezza graziate dal perdono di Dio, si possa "gridare" con forza e con gioia la santità e la vitalità presenti nella vita consacrata. Oggi i consacrati vivono una profonda crisi, dovuta non solo alla mancanza di nuove vocazioni, ma anche alla complessità del mondo contemporaneo. Il Dicastero della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, chiamato a sviluppare le linee dell’anno, ritiene che proprio la crisi non vada intesa come “anticamera della morte”, ma come un kairos , un’occasione favorevole per la crescita in profondità e, quindi, di speranza, motivata dalla certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI ai Vescovi brasiliani in Visita ad limina , 5 nov. 2010). Di fronte a tanti "profeti di sventura", l’invito è di rimanere uomini e donne di speranza che basano la loro forza su Colui che con il suo Spirito di amorevole Padre sostiene la Chiesa.

U

n nuovo santo per la Diocesi di Vicenza che ha la grazia di poter festeggiare la canonizzazione di uno dei suo frutti migliori: nato a Gambellara nel 1803 e ordinato sacerdote a 26 anni, Giovanni Antonio esprime subito la sua sensibilità evangelica verso l’ambito educativo con la fondazione, nel 1836, dell’istituto delle “Maestre di S. Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori”. L’insegnamento alle

Santa Teresa d’Avila Tante le iniziative proposte a livello ufficiale che sono state suddivise in sette itinerari: Laboratori di ricerca e condivisione; Memoria sanctorum; Memoria martyrum; Catena mondiale di preghiera fra i monasteri; Sezione monastica on-line dello STUDIUM per le monache; Cammini di significatività evangelica; Via pulchritudinis. Anche l’Ufficio Pellegrinaggi sta già pensando a delle apposite proposte che vogliono coinvolgere i pellegrini nella preghiera per la vita consacrata guidati dalla

scoperta di figure esemplari (“Memoria sanctorum” e “Memoria martyrum”) e dei luoghi della loro testimonianza nel mondo. Su questa scia si proporrà il pellegrinaggio in Spagna sulle orme di Teresa d’Avila, Sant’Ignazio e San Giovanni della Croce. L’invito per tutti è di partecipare alle veglie di preghiera che avranno luogo sabato 29 novembre nelle varie chiese e che precedono la prima domenica di Avvento, giorno dell’apertura ufficiale di questo anno così speciale! Emanuela Compri

Assieme al vescovo Farina sarà proclamato Santo il patrono di Saludecio, borgo della Romagna, pellegrino medievale sulla via di Santiago

Beato Amato Ronconi: un santo pellegrino per il XXI secolo

È

un umile terziario francescano il beato Amato Ronconi, nato nel 1226 mentre San Francesco era sul letto di morte, e che abbraccia a pieno la scelta di povertà del poverello d’Assisi. Trasformata l’eredità paterna sul monte Orciano in un ospizio per infermi e diseredati, Amato vive una vita da penitente che lo conduce a intraprendere il pellegrinaggio alla tomba di San Giacomo apostolo per ben cinque volte. Questa sua anima da pellegrino lo porta a fondare un Hospitale per pellegrini che dalla Flaminia passavano per Saludecio per recarsi a visitare i luoghi santi dell’Umbria e delle Marche o che si spingevano verso Roma. La tradi-

giovani fanciulle povere viene così affidato a “maestre di provata vocazione, consacrate al Signore e dedite interamente all’educazione”. Eletto vescovo di Treviso dove si dedica soprattutto ai poveri, nel 1860 ritorna nella sua città natale dove indice un sinodo diocesano e promuove in tutto il territorio istituzioni per l’assistenza dei poveri e dei presbiteri anziani. Per l’occasione è possibile partecipare al pellegrinaggio diocesano organizzato dall’Ufficio Pellegrinaggi, articolato in due proposte di due o tre giorni di visita a Roma che culminano nella partecipazione alla celebrazione solenne di Canonizzazione del vescovo Farina e di altri cinque beati in Piazza San Pietro la mattina del 23 novembre 2014, Festa di Cristo Re dell’Universo. Per l’iscrizione rivolgersi in Ufficio.

Beato Amato Ronconi zione popolare lo ricorda per i numerosi prodigi e miracoli che fecero sì che già pochissimi anni dopo la sua morte fosse venerato come beato. Oggi l’affascinante e caratteristico borgo di Saludecio, immerso nelle verdi colline romagnole, poco lontano da San Marino, celebra la sua

memoria e festeggia la sua elezione all’albo dei Santi. L’Ufficio Pellegrinaggi, rimasto affascinato da questa singolare figura di pellegrino medievale, in occasione della canonizzazione propone un pellegrinaggio itinerante con visita a Saludecio, suo paese natale, e dei luoghi che lo hanno visto protagonista, per poi arrivare a Roma anche attraversando un percorso a piedi lungo la via Cassia. Partenza venerdì 21 novembre e rientro domenica 23 novembre dopo la partecipazione alla solenne messa di canonizzazione di Beato Amato Ronconi e del Vescovo Vicentino Giovanni Antonio Farina. Per l’iscrizione rivolgersi in Ufficio.

Giovanni Antonio Farina

Tra fede e sport: la Terra del Santo con una marcia in più

Maratona di Gerusalemme 2015

C

ome lo scorso anno riproponiamo l’esperienza di un pellegrinaggio in Terra Santa con l’opportunità di partecipare alla maratona di Gerusalemme arrivata alla sua quinta edizione e che avrà luogo il 13 marzo 2015. Una bella occasione per unire all’esperienza emozionante del pellegrinaggio un ricordo ancora più indelebile… Quattro le distanze proposte: maratona, mezza maratona, 10km, 5km (novità). I percorsi scelti raccontano la storia di Gerusalemme, attraversandola in un'atmosfera unica che solo in questa città si può respirare, anche grazie ai suoi 3000 anni di esistenza. Lo scorso anno erano ben nove i maratoneti-pellegrini che si sono cimentati nella prova: tornati tutti entusiasti si sono dati appuntamento

per l’anno successivo con una speranza nel cuore: quella di non dover più oltrepassare il muro che divide le due città davidiche: Betlemme e Gerusalemme. La fede delle tre grandi religioni monoteiste e la cultura millenaria assieme a quella moderna si intrecciano in questa città considerata Santa dall’umanità intera.


6

Himalaya e Australia: dal tetto del mondo alla terra dei sogni

LuMe, mi illumino di immenso…! Appuntamenti attesi e molto apprezzati, gli incontri LuMe, che si svolgono appunto di LUnedì e di MArtedì, affrontano tematiche di ampio respiro, a carattere spirituale, culturale e storico… Un modo concreto per “illuminare” la quotidianità e il cammino di ogni giorno! Due gli appuntamenti di quest’anno che ci porteranno in luoghi lontani e affascinanti: sulle bianche vette dell’Himalaya e nella rossa terra d’Australia!

L

e montagne sono sempre state, secondo gli studi di antropologia culturale e religiosa, luoghi simbolici che avvicinano l’uomo all’essere supremo, qualunque esso fosse. Infatti, le grandi alture aiutano l’uomo ad alzarsi dalla terra e dal vissuto quotidiano per elevarsi progressivamente verso il cielo e quindi verso il Dio nel

quale crede. Lo stesso percorso che l’uomo compie per arrivare alla cima diventa simbolo di un cammino di ricerca spirituale, perché l’uomo si prepara progressivamente, passo dopo passo, a sentire più vicino a sé quel Dio nel quale crede e dal quale spera aiuto, prosperità, salvezza e redenzione. In molteplici esperienze di fede questo itinerario si chiama, non a caso, “elevazione spirituale” verso le altezze di Dio. Il cammino che compie la persona è anche una progressiva ricerca di interiorità: una maggiore comprensione di sé stessi e del senso della propria presenza nel mondo e nel tempo che ci è dato da vivere. Molte religioni adottano il simbolo della “via”: pensiamo al Tao cinese che significa letteralmente “via”; pensiamo anche alla religiosità delle tribù indiane Navajo in America il cui complesso di sistema cerimoniale è chiamato “via”. Quindi la salita alla cima dei monti indica concretamente la via per andare verso Dio. Nei millenni moltissime montagne sono diventate luoghi sacri e sono rimaste tali con l’evolversi dei riti: pagano, celtico, cristiano, musulmano, ecc. Nella Bibbia le montagne sono importan-

tissime: dal Monte Sinai al Monte della Trasfigurazione, dal Monte delle Beatitudini al Monte Calvario, ecc. Sono queste i luoghi della rivelazione di Dio. Quest’anno vorremmo in particolare sentire l’esperienza di chi è andato sul tetto del mondo, cioè l’Himalaya. L’Australia è una terra che dal nostro punto di vista è all’altro capo del mondo: la terra dei sogni anche di molti giovani italiani che negli ultimi anni vi tentano la fortuna. È questo un continente relativamente conosciuto e connotato da leggende e miti di vario genere. È un habitat naturale straordinario, perché è come una sorta di grandissima isola, 27 volte più grande dell’Italia. È stata abitata da indigeni - chiamati aborigeni -, dotati di una cultura, una lingua, una tradizione, un’esperienza religiosa veramente straordinaria, emersa anche grazie a studi di antropologia umana e religiosa che hanno aiutato a capire quale è stato il progresso che l’uomo ha fatto nella consapevolezza della presenza di Dio. Oggi l’Australia è una grande e moderna nazione, ricca di un bagaglio di storia e di progresso da conoscere e apprezzare. Per questo ab-

LuMe 1 lunedì 10 novembre 2014, ore 20.30 HIMALAYA LA MISTICA DELLA MONTAGNA Relatore: Davide Ferro Luogo: Abbazia di Sant’Agostino Vicenza

LuMe 2 mercoledì 10 dicembre 2014, ore 20.30 AUSTRALIA DALL’ETÀ DELLA PIETRA AI NOSTRI GIORNI Relatori: Maurizio Gorza e Ornella Chiapello Luogo: Abbazia di Sant’Agostino Vicenza biamo invitato a parlarci della loro esperienza due amici dell’Ufficio Pellegrinaggi che sono stati in Australia per un

periodo abbastanza lungo avendo modo di conoscerne la realtà! don Raimondo Sinibaldi

Binario 21 e Elia dalla Costa: per riscoprire la storia del popolo ebraico

Radice Santa: dall’orrore dello sterminio alla giustizia ristabilita Nella sua lettera ai romani San Paolo afferma che “è la Radice che porta te” (cap. 11). Si tratta della “Radice Santa” ovvero di tutta l’esperienza religiosa e di fede che il popolo ebraico ha sperimentato nell’alleanza con Dio, fede animata dall’attesa messianica conclusasi, per noi cristiani, con l’incarnazione del figlio di Dio in Gesù di Nazareth, Messia Salvatore e Redentore dell’uomo e del mondo. Il popolo ebraico lungo la storia ha subito soprusi e violenze, fino ad arrivare alla messa in discussione della sua stessa esistenza a causa della “soluzione finale” progettata da Hitler. Nella Radice Santa vogliamo fare memoria di tutto questo, non solo per ricordare il passato affinché non attecchiscano più ideologie antisemite,

ma soprattutto per non dimenticare che Dio è sempre stato fedele all’alleanza con il suo popolo, Israele, e che la chiesa, che è nata da Gesù, è innestata profondamente in questa esperienza da cui dovrebbe trarre ancora linfa vitale.

L

’olocausto non è un fatto che ha interessato solo i campi di concentramento dove gli ebrei sono stati deportati e sterminati, ma riguarda anche i luoghi “intermedi”, dove sono stati raccolti, caricati nei carri bestiame e inviati nei campi di sterminio. In occasione della proposta “Radice Santa” visiteremo il Binario 21 della stazione centrale dei treni di Milano da dove partivano i convogli della morte. Questo luogo è stato recentemente ristrutturato e reso visitabile “per ricordare che questo è stato”, come diceva Primo Levi. Sempre a Milano visiteremo anche il Giardino dei Giusti che fa memoria di tutti coloro che

in qualche maniera, rischiando la loro vita, hanno contribuito a salvare qualche persona perché, come dice un detto rabbinico, “chi salva una vita salva il mondo intero”….! Elia Dalla Costa, nato a Villaverla, sacerdote nella Diocesi di Vicenza e successivamente Cardinale di Firenze, dal 2012 è stato insignito dell’onorificenza di “Giusto delle Nazioni” dallo Yad Vashem, il museo dell’olocausto di Gerusalemme. Durante il secondo conflitto mondiale e le persecuzioni dei nazi-fascisti, Elia dalla Costa ha attivamente contribuito a salvare molti ebrei favorendone la fuga verso paesi più sicuri, dove non potevano essere catturati e deportati nei campi di sterminio. Per realizzare l’impresa coinvolse anche il famoso ciclista Gino Bartali che accettò la proposta del Cardinale di nascondere dentro il telaio della sua bicicletta falsi documenti d’identità da consegnare a persone fidate durante i suoi percorsi di allenamento. Sono passati molti anni da quei fatti e l’apposita commissione israeliana ha riconosciuto e premiato del titolo di “Giusto tra le Nazioni” il Cardinal Dalla Costa, grazie al

Domenica 11 gennaio, mini-pellegrinaggio al BINARIO 21 e GIARDINO DEI GIUSTI Luogo: Milano

Mercoledì 14 gennaio, ore 20.30 IL CARDINALE DALLA COSTA, GIUSTO TRA LE NAZIONI Relatore: Dott.ssa Paola Allais Luogo: Abbazia di Sant’Agostino Vicenza suo coraggio e al suo valore umanitario, che noi definiamo servizio di carità cristiana. Oggi un albero e una targa commemorativa col nome di Elia Dalla Costa sono presenti nel museo della Shoah di Gerusalemme. Grazie all’incontro

di “Radice Santa” con la dott.ssa Paola Allais, coordinatrice del “Centro di Cultura Card. Elia Dalla Costa” di Schio, avremo così l’occasione di approfondire la figura e l’operato di questo insigne vicentino. don Raimondo Sinibaldi


7

I protagonisti e i temi dell’edizione appena trascorsa

“Le scritture, Dio e l’uomo si raccontano” nella Linfa dell’Ulivo Sala gremita per le tre giornate della Linfa dell’Ulivo che si sono svolte dal 22 al 24 maggio 2014 nche quest’anno, in occasione del decennale del Festival Biblico, la Linfa dell’Ulivo organizzata e promossa dall’Ufficio Pellegrinaggi, è stata fonte vitale da cui attingere l’acqua che disseta la profonda sete di conoscenza della Bibbia e della sua Terra! Filo conduttore il tema scelto dalla kermesse “Le scritture, Dio e l’uomo si raccontano”, che la Linfa dell’Ulivo ha approfondito in quattro tappe che ne hanno declinato il senso alla luce della conoscenza che deriva dalle Terre Bibliche. La prima tappa si è svolta sotto la luce de “Il Tempio di Gerusalemme, luogo dove Dio e l’uomo si raccontano”. Ospite ormai consueto della Linfa, il famoso archeologo israeliano Dan Bahat, appassionato e instancabile studioso di Gerusalemme, è intervenuto sul tema parlando delle ricerche al Western Wall tunnel, il cantiere che ha riportato alla luce gli imponenti resti del muro occidentale del Tempio di Gerusalemme. Uno studio continuamente in fieri che è approdato nel 2013 a una importante pubblicazione a cura dell’archeologo, presentata per la prima volta al pubblico italiano proprio a Vicenza (“The Jerusalem Western Wall Tunnel” – Israel Expolation Society, Jerusalem 2013). Quali le parole che l’uomo rivolge a Dio davanti alla sua casa? “Gerusalemme. Salmi per il Tempio, salmi per la via” è il tema narrato dal prof. Marcello Fidanzio, docente di Ebraico biblico e Sacra Scrittura, che attraverso alcuni salmi di pellegrinaggio ha approfondito il legame che esiste tra l’uomo e le antiche pietre di Gerusalemme. Un excursus attento – in particolare il salmo 137 e il salmo 84 – che evidenzia come “il ricordo di Gerusalemme è innalzato e messo a capo di ogni gioia, come la grammatica della gioia che Gerusalemme stessa insegna”. Nella seconda giornata due sessioni hanno affrontato il tema focalizzando lo sguardo sulla narrazione affidata all’Antico e al Nuovo Testamento. “I

A

cieli narrano la Gloria di Dio” è il versetto del Salmo 19 scelto per introdurre al tema di venerdì mattina 23 maggio. Il prof. Silvio Barbaglia attraverso una lettura ermeneutica di alcuni passi del prologo del Vangelo di Giovanni, ha mostrato come la natura dell’intero quarto Vangelo risponde ad un’esigenza di matrice teologico-scribale. Lo studioso ha mostrato come, partendo dall’assunto che il Vangelo di Giovanni, giunto a noi in greco, sia stato composto “con la lingua e la scrittura sacra del Tempio, in Gerusalemme”, esso manifesterebbe una volontà esplicita degli scribi di generare un nuovo testo di natura esoterica, cioè destinato a chi sapesse interpretarne il “codice” e, per questo, “più capace di imporre la volontà di un corso nuovo, di una innovata tradizione fondante”. “Il parlare di Dio nella Lettera agli Ebrei (Eb 1, 1-4)” è il tema affrontato dal prof. Paolo Garuti. La sua esposizione ha dimostrato come fin dall’inizio l’autore non parla mai dello “scrivere” bensì del “parlare”: “Quel Dio che aveva parlato ai padri allo stesso modo parlò”(Eb1,1). “La continuità fra il parlare ai Padri attraverso i profeti e il parlare a noi nel Figlio si manifesta nel fatto che già nell’Antico Testamento ci sono tutti i germi per riconoscere la Rivelazione nel Figlio, sapienza di Dio che si incarna, il Nuovo”. “La storia del riconoscimento del Messia passa attraverso il vedere; la fede è il fondamento di quello che speriamo e la prova di quello che

non vediamo ancora”. Laura Paladino ha indagato la forza de “La benedizione nella storia di Israele: incontro e dialogo tra Dio e l’uomo”. L’analisi ha esplorato come e quando lo sguardo benedicente di Dio si è posato sugli uomini, benedicendoli. La benedizione di Dio è infatti irrevocabile: “Egli è fedele per sempre nonostante e malgrado il peccato dell’uomo”. Nel pomeriggio è stata la suggestione dell’evangelista Matteo “Le cose nuove e le cose antiche dello scriba divenuto discepolo del regno” ad introdurre le relazioni. “Mai uomo ha parlato come parla quest’uomo (Gv 7,46). Giovanni racconta Gesù” è il tema approfondito dalla prof.ssa Marida Nicolaci. La studiosa ha ripercorso il Vangelo di Giovanni mostrando come questo sia “intriso di sacra scrittura, frutto di un dialogo drammatico all’interno del giudaismo stesso”. Il tratto fondamentale del Gesù di Giovanni è di essere “anthropos”, uomo. “La storia Giovannea di Gesù non è la storia di un Dio che cammina sulla terra, ma di un uomo rivelatore: rivelatore in quanto uomo e uomo in quanto rivelatore”. La dott.ssa Sara Magister ha condotto i presenti dentro al suggestivo quadro del Caravaggio della Vocazione di San Matteo. Una lettura, la sua, che attraverso il testo evangelico, l’analisi della produzione caravaggesca e, nello specifico, dell’opera commissionata per la Cappella Contarelli, nella chiesa di San Luigi

Un incontro dell'edizione 2014 dei Francesi a Roma, porta ad una nuova interpretazione che individua la figura di Matteo nel giovane seduto al tavolo di una taverna mentre conta le monete. Il prof. Frédéric Manns, è andato al cuore della descrizione rabbinica di Dio. Un’analisi dettagliata dei tratti che caratterizzano il rabbì Gesù e gli altri Hasidim suoi contemporanei, fa emergere che “la novità portata da Gesù consiste nella radicalità del comandamento dell’amore rispetto ai 613 precetti, nella sua concezione offensiva della purità (Mc 7,15) e nella dichiarazione dello stato d’urgenza escatologica (Mc 1,15)”. Nella quarta e ultima sessione di sabato mattina 24 maggio il focus si è aperto alla diffusione del messaggio evangelico, come descritto negli Atti: “La parola di Dio cresceva e si diffondeva”. A Giorgio Giurisato è stata affidata l’analisi dell’affermazione

Tutti i numeri dell’edizione 2014 ilancio più che positivo per le tre giornate della Linfa dell’Ulivo che quest’anno si sono svolte durante il weekend che ha preceduto il Festival Biblico. Molte le persone ormai affezionate all’evento e altrettante le nuove presenze giunte da varie parti d’Italia, che hanno gremito la Sala d’Onore del Palazzo delle Opere Sociali. Una Linfa in continua crescita, spinta e sospinta dai tantissimi apprezzamenti che ogni anno riceviamo. Una Linfa che quest’anno è stata così composta:

B

Partner P artner del progetto

Collaborazione Collabor az zione

SBF

CUSTODIA A DI TERRA SANTA SANTA

➢ 7 appuntamenti di approfondimento distribuiti da marzo a luglio ➢ 11 relatori: 7 studiosi e 3 studiose ➢ 1 attrice ➢ 36 realtà che in modi diversi appoggiano l’iniziativa, più precisamente: • 3 Partner del Progetto • 2 isituzioni che hanno dato il loro Patrocinio • 1 collaborazione • 4 Sponsor Principali • 1 Fondazione che Partecipa all’iniziativa • 7 Sponsor, che in vario modo contribuiscono alla realizzazione del progetto • 18 sostenitori coinvolti nell’iniziativa

Partecipa Partecipa

➢ 20 volontari impegnati anche nei giorni del Festival Biblico Linfa dell’Ulivo non potrebbe esistere senza l’aiuto e il sostegno di sponsor e di persone che in varie forme hanno reso possibile lo svolgimento dell’edizione appena trascorsa e a cui vogliamo dire il nostro sincero GRAZIE! Per rimanere sempre informato sulle proposte della “Linfa dell’Ulivo. Focus sulle Terre Bibliche”, iscriviti alla nostra Newsletter… nel frattempo puoi riascoltare e vedere tutti i contributi di quest’anno grazie al nostro sito: www.linfadell’ulivo.it

Patrocini P atrocini

ISCAB

Sponsor principali

THE ASSEMBL ASSEMBLY LY OF CA CATHOLIC THOLIC ORDINARIES OF HOLY F THE HOL LY LAND

del filosofo Rainer Maria Rilke “Il soffio ascolta, l’ininterrotto messaggio che da silenzio si forma”, contenuta nella prima delle dieci Elegie duinesi. L’analisi di “silenzio” e “parola” nei testi biblici ha condotto il relatore alla conclusione che Dio parla all’uomo in diversi modi, a un uomo che desidera la parola di Dio e che per riceverla deve disporsi a un silenzio contemplativo. L’archeologo francescano Eugenio Alliata, attraverso la descrizione della mappa della Terra Santa rappresentata nel noto mosaico di Madaba in Giordania, ha esplorato le antiche vie della diffusione della fede attraverso i Luoghi Santi di età Bizantina. Suggestiva l’ipotesi che la mappa possa avere un referente primigenio più antico, forse andato distrutto o forse ancora da riportare alla luce. Ha concluso la sessione la relazione del prof. Paolo Bizzeti, autore della guida sulla Turchia da poco uscita in una nuova edizione rivista e aggiornata (Turchia. Guida biblica, patristica, archeologica e turistica - EDB). Seguendo la geografia della predicazione di Paolo e Barnaba in Anatolia ha suggerito spunti per un’analisi della geografia nel Nuovo Testamento e possibili percorsi ancora oggi praticabili in particolare da Perge, nella Turchia centro-meridionale, a Yalvaç, in quella centro-settentrionale. La Linfa dell’Ulivo, coordinata da don Raimondo Sinibaldi, direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi e da don Gianantonio Urbani, docente di metodologia archeologica, anche quest’anno è stata una sponda, un porto sicuro dove la Parola ha trovato approdo per continuare nel suo “garat”, nel suo “peregrinare” verso il cuore dell’uomo. Emanuela Compri


8

Il ritrovamento dei famosi “Rotoli del Mar Morto”

Nuove ricerche e indagini archeologiche in Terra Santa

Nain: il villaggio della vedova Tra leggenda e storia: la capra di Qumran e del figlio risuscitato Don Gianantonio Urbani racconta le linee guida e i primi frutti degli appassionanti studi che conduce presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme ddossato alle pendici, a nord del rilievo Jebel anNabi Dahi, chiamato anche il “Piccolo Hermon”, presso Afula in piena valle di Esdrelon o di Jizreel (in ebraico ‫אערזי‬, yizreʽe᾽l, “Dio semina o Semine di El”), si trova il piccolo villaggio/città di Nain. “Il posto è sempre stato riconosciuto come il villaggio di Nain (Naim) del Nuovo Testamento”. Si espressero così gli autori del Survey of Western Palestine (organismo di ricognizione del Mandato britannico in Palestina). Ho accolto una proposta del mio prof. di archeologia p. Eugenio Alliata, di indagare il villaggio della vedova del Nuovo Testamento, appunto Nain del Vangelo di Luca. Nell’Onomastico di Eusebio di Cesarea troviamo: “Naein (Nain). Un villaggio in cui il Signore ha risuscitato dai morti il figlio della vedova. Ancora oggi a sud del Tabor, a 12 pietre miliari, vicino a Endor”. Alla narrazione di Eusebio di Cesarea segue la testimonianza di Girolamo: “…la città di Nain, alle cui porte il figlio della vedova fu risuscitato”;“…e veniva mostrata, vicino, la città di Naim presso la quale fu risuscitato il figlio della vedova”.Tante sono le testimonianze che riferiscono di questo villaggio, oltre al testo dell’evangelista Luca al cap. 7.

A

Ad esempio, Pietro Diacono, nel suo testo Liber de locis sanctis, cita una fonte, molto probabilmente legata alla pellegrina Egeria, e descrive Nain con queste parole: “Nel villaggio di Naim, nella casa della vedova il cui figlio fu risuscitato vi è oggi una chiesa. La tomba nella quale volevano deporlo, è rimasta fino ad oggi”. La testimonianza di Pietro Diacono è assai interessante perché riporta per la prima volta la presenza di una chiesa e della tomba venerata, nella quale si voleva porre il figlio della vedova. Può essere questa una domus ecclesiae? Una chiesa, non solo come edificio, ma anche una possibile “sinassi” che si svolgeva nelle case private. Così, secondo p. Bagatti, si hanno a Nazaret la “Domus Mariae”, a Cafarnao la casa “di S. Pietro”, a Cesarea quella del centurione; a Nain quella della vedova. Una possibile conferma dell’esistenza di una chiesa di epoca bizantina la si ha con la redazione del Libro della Dimostrazione attribuito ad Eutichio, patriarca grecoortodosso di Alessandria. La versione riporta questi dati: “La Chiesa di Nain a (dalle parti di) Fuljah testimonia che Cristo ha risuscitato un uomo morto, l’unico figlio di una vedova, il cui feretro stavano portando fuori mentre il Cristo entrava nel villaggio ed incontrò il feretro (o il corteo funebre), ed ebbe compassione della madre dell’uomo morto, a motivo del suo dolore per il suo unico figlio. Egli si avvicinò e toccò la bara dell’uomo morto, mentre quelli si fermarono, e Cristo prese la mano dell’uomo, e gli gridò ad alta voce: “Giovane uomo, alzati!”. E il morto si mise seduto, ed Egli lo consegnò alla madre…”. La mia ricerca ha aperto delle piste di indagine soprat-

La verità sulla più grande scoperta biblico-archeologica del XX secolo! ttorno alle rovine dell’insediamento di Qumran, i visitatori si aggirano sempre in buon numero. Guardano le rovine dell’insediamento, che sono state scavate in modo accurato, ma gli sguardi sono attirati sempre dalle numerose grotte che si vedono nella parete rocciosa della falesia e nella sottostante fascia di fragile marna. Molte di queste, in tutto più di 40, sono cavità naturali, altre sono state scavate dall’uomo a scopo di riparo provvisorio o di ripostiglio. I famosi “Rotoli del Mar Morto” non furono trovati nell’insediamento, ma solo in 11 grotte, sparse nel raggio di qualche chilometro. Sono questi manoscritti che suscitano tuttora il più grande interesse degli studiosi da quando nell’inverno tra il 1947 e il 1948, alcuni beduini misero sul mercato rotoli di pergamena molto antichi. La voce si sparse velocemente, sia tra gli antiquari, sia presso le autorità statali (allora Qumran apparteneva al regno di Giordania), e tra gli archeologi. Si tratta di circa 900 documenti, redatti tra la fine del III secolo a.C. (quindi prima che l’insediamento fosse fondato attorno al 150 a.C.) e il 70 d.C. Queste date fanno capire che i rotoli non furono scritti in quel luogo, salvo forse una minima parte, ma vi furono nascosti (dai famosi esseni?), poco prima che i romani distruggessero l’insediamento. Ma senza dubbio è la più grande scoperta biblico-ar-

A La chiesa moderna di Nain da poco restaurata tutto sul versante della presenza cristiana. Quante chiese c’erano a Nain? Almeno due: una sul luogo del miracolo ed una in casa della vedova. Si può parlare a Nain di porta della città e quindi di mura che attorniano il borgo? A mio avviso non nel senso delle mura fortificate classiche delle città antiche, ma bensì di mura molto modeste e corrispondenti alle nostre “masiére” (masiera, nel paesaggio agricolo è un muro a secco di sostegno). Questo tipo di mura si può individuare a tratti ancora oggi nel paesaggio della Galilea. Infine la ricerca su Nain ha aperto uno studio sull’archeologia dei paesaggi mettendo in campo una nuova strategia di indagine con i moderni mezzi di ricognizione. Penso che in questo caso il contributo all’interpretazione del testo sia stato notevole e l’approccio al testo di Luca possa essere meglio compreso con queste coordinate. Arrivederci quindi a Nain! don Gianantonio Urbani Prof. invitato allo SBF Gerusalemme

cheologica del XX secolo. Chi li ha scoperti sono stati senza dubbio i beduini, con i quali gli archeologi, soprattutto il domenicano Roland de Vaux, dovettero mercanteggiare abilmente per eseguire gli scavi e mettere al sicuro i reperti trovati. Come i beduini siano giunti alla loro scoperta, è una leggenda messa in circolo da loro stessi. Sarebbe stato un pastorello, Mohammed di 12 anni, soprannominato “Il Lupo”, che andando alla ricerca di una capra sperduta, tirò un sasso dentro una grotta. Sentendo un rumore di cocci rotti, dapprima si spaventò, poi, fattosi coraggio, entrò nella grotta e vi trovò una giara frantumata con i resti di un rotolo, del quale però non di dice il nome. Gli studiosi pensano che i beduini da tempo avessero notizie di antichi documenti nascosti in quelle grotte, ma, volendo mettersi al riparo dalle accuse di contrabbando, mercato nero, o perfino traffico d’armi, abbiano inventato una bella favola, di sapore quasi evangelico, per dire: “La scoperta è stato un dono di Allah, un colpo di fortuna inaspettato”. Uno che potrebbe parlare è il famoso Kando, un calzolaio di Gerusalemme, che sotto il paravento della sua professione faceva da tramite con i beduini e comperava antiche pergamene, come se fossero pelli per fare o riparare scarpe. Ma Kando continua indisturbato a fare il suo doppio mestiere. Chissà, se un giorno vorrà rivelare la sua verità. Luigi Dal Lago Per l’approfondimento, cf. Simone Paganini, La capra di Qumran. Realtà e leggenda di una scoperta, pp. 120, Dehoniane, Bologna 2013.

Una vita intera dedicata allo studio della Geografia Biblica

In Memoriam - Padre Pietro Alberto Kaswalder no dei più stimati e brillanti docenti dello Studium Biblicum Francescano, p. Pietro Alberto Kaswalder, è tornato alla casa del Padre nelle prime ore di mercoledì 18 giugno 2014. Era nato il 22 giugno 1952 a Roverè della Luna (Trento, Italia) e dal 28 settembre 1968 era membro della Provincia dei Frati Minori di San Vigilio in Trentino. Sempre fiero di appartenere a questa provincia religiosa, p. Pietro fu ordinato presbitero nel giugno 1977. Dopo due anni di ministero pastorale a Gorizia i Superiori lo inviarono a studiare presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Nel 1981 conseguì la Licenza e nel 1988 la Laurea in Teologia con specializzazione biblica. Cooptato dallo SBF

U

nel 1984, dopo la Laurea iniziò l’insegnamento nella stessa Facoltà; è stato professore ordinario di introduzione ed esegesi dell’Antico Testamento e stimata guida delle escursioni bibliche e archeologiche. Da giovane partecipò alle campagne di scavo in Giordania e a Cafarnao. Da marzo il Custode di Terra Santa lo aveva nominato Direttore responsabile dei lavori di ristrutturazione del nuovo Parco archeologico di Cafarnao. Intensissimo il lavoro di carattere biblico, storico e archeologico, e numerosi sono stati gli articoli scientifici e di alta divulgazione. Padre Pietro aveva un carattere schietto, deciso e di lui ricordo una grande passione per le terre bibli-

che. Sicuramente la geografia era uno dei punti fondanti il suo insegnamento. Tante e tante sono state le volte in cui si discuteva con grande partecipazione come può essere intesa una “geografia della salvezza” oggi, oltre a confermare la storia straordinaria del popolo di Dio. Nelle lezioni continuava a proporci di conoscere in profondità lo stile di questo popolo eletto da Dio per capire anche la figura e l’opera di Gesù nel Nuovo Testamento. Con Padre Pietro se ne va un grande maestro ed amico, fautore di una generazione di archeologi e docenti che hanno segnato la storia dello Studium Biblicum Franciscanum. Dalla precedente generazione di docenti ereditò la

grande dedizione, passione e custodia per la Terra Santa, nonché la cura dei Luoghi Santi per una conservazione delle memorie bibliche e dei santuari. Ho partecipato a molti dei suoi corsi di Escursioni bibliche e agli insegnamenti di esegesi. Siamo stati in tanti a beneficiare di questo maestro e amico ed ora desideriamo mettere tutto il nostro impegno per continuare la ricerca e lo studio come lui ci ha insegnato. Quante esperienze di ricerca si sono fatte insieme e quante discussioni sul percorso dell’Esodo! Per lui, ora che contempla faccia a faccia il Signore Dio della Vita, propongo le parole conclusive del libro della Sapienza: “In tutti i modi, o Signore, hai reso grande e

Padre Pietro Kaswalder glorioso il tuo popolo e non hai dimenticato di assisterlo in ogni momento e in ogni luogo” (Sap 19,22). Un sentimento quindi di gratitudine a Dio per il passaggio di p. Pietro e il riflesso vigoroso del suo insegnamento e della sua cura su di noi. don Gianantonio Urbani professore invitato allo SBF - Gerusalemme


9

Turchia orientale: al via un qualificato corso articolato in 6 incontri

Le origini del cristianesimo fra Tarso e Antiochia Al via il corso autunnale della Tavola Pellegrini Medioriente

P

er l’autunno 2014 la Tavola Pellegrini Medioriente in collaborazione con la Facoltà Teologica del Triveneto organizza degli incontri di formazione dedicati a un’area geografica molto importante delle Terre Bibliche: la Cilicia e la zona di Antiochia sull’Oronte. Un corso rivolto a tutti dove si ripercorrono i principali snodi dell’evangelizzazione che, partita dal giudaismo, si è radicata nel seno dell’ellenismo attraverso testimoni come Paolo, Pietro, Barnaba e Luca. Proprio Antiochia sull’Oronte è stata il centro propulsivo del Cristianesimo primitivo, dove i discepoli di Cristo furono chiamati per la prima volta Cristiani. Qui visse San Paolo e altri famosi esponenti del monachesimo delle origini. Il corso si sviluppa in sei incontri che avranno luogo a Padova presso la Facoltà Teologica del Triveneto, via del Seminario, n° 29. A don Raimondo Sinibaldi, direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi e coordinatore della Tavola Pellegrini Medioriente è affi-

dato l’inquadramento geografico dell’area e del suo contesto storico. Don Matteo Crimella, docente della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, presenterà il cammino descritto negli “Atti degli Apostoli” che narra l’irradiazione della fede nella “Via”. Per parlare del giudeocristianesimo interverrà don Silvio Barbaglia, docente di Scienze Bibliche alla facoltà Teologica di Novara, volto noto ai pellegrini vicentini che hanno avuto modo di conoscerlo negli annuali incontri della Linfa dell’Ulivo. Il

biblista don Stefano Romanello presenterà le figure e l’operato dei primissimi seguaci di Cristo: Paolo, Pietro, Barnaba e Luca. Il quinto incontro ospita due relatori. Don Giuseppe Laiti, docente di Patrologia e Storia della Chiesa antica allo Studio Teologico San Zeno di Verona, approfondirà uno dei tratti caratteristici dello sviluppo del cristianesimo in quest’area: il monachesimo “siriaco”; la scrittrice Antonia Arslan, vincitrice del Premio Strega con “La masseria delle allodole”, parlerà dello

stretto legame che il popolo armeno ha mantenuto nei secoli con il cristianesimo delle origini. L’ultimo incontro è riservato alla visita della Basilica di Santa Giustina a Padova che conserva le spoglie di San Luca evangelista, fatte oggetto di indagini di antropologia fisica che hanno rivelato interessantissimi dati! Ci accompagnerà alla visita P. Giulio Pagnoni, osb, presente alla ricognizione delle spoglia. Come di consueto, al corso seguirà un pellegrinaggio per approfondire e fare espe-

Le Terre Bibliche come «Luogo Teologico» PROGRAMMA • 8 NOVEMBRE 2014 Introduzione generale: “Storia, terra e volti: Antiochia di Tarso nel loro contesto” Relatore: don Raimondo Sinibaldi • 15 NOVEMBRE 2014 “La parola di Dio si diffondeva”. L’irradiazione della fede negli Atti degli Apostoli Relatore: don Matteo Crimella

• 22 NOVEMBRE 2014 Quelli della “Via”: dalla fede Giudaica al Cristianesimo Relatore: don Silvio Barbaglia

Relatore: don Giuseppe Laiti Armeni: testimoni di un Cristianesimo delle origini Relatore: Antonia Arslan

• 29 NOVEMBRE 2014 I protagonisti della “Via”: Paolo, Pietro, Barnaba, Luca Relatore: don Stefano Romanello

• 13 DICEMBRE 2014 L’evangelista Luca è in mezzo a noi: visita delle sue spoglie nella Basilica di Santa Giustina a Padova Relatori: P. Giulio Pagnoni, osb

• 6 DICEMBRE 2014 Il monachesimo “siriaco”

Il corso prevede 18 ore di lezione suddivise in sei sabati, dalle ore 9.00 alle 12.00. È composto da lezioni frontali degli insegnanti e da una visita guidata. È prevista una prova finale.

rienza dei luoghi e delle tematiche del corso sviluppandole appieno e ampliandole partendo dal contesto geografico che le ha prodotte: Turchia: memorie di Abramo, dell’ellenismo, di Pietro e Paolo. Una bella occasione per visitare una parte della Turchia poco conosciuta come l'alta Mesopotamia, il suggestivo monte Nemrut e l’eccezionale scoperta archeologica di Göbekli Tepe, il più antico sito e luogo di culto del Mediterraneo! Le iscrizioni al corso sono aperte fino al 15 ottobre 2014. Chi vuole iscriversi può mandare una mail a Emanuela Compri: info@tavolapellegrinimedioriente.it. Quota d’iscrizione e informazioni varie si trovano sul sito internet: www.tavolapellegrinimedioriente.it

Vent’anni dopo la pubblicazione, Paolo Bizzeti torna a proporre itinerari di viaggio e pellegrinaggi

Nella Terrasanta di Turchia

Paolo Bizzeti, gesuita e biblista, che assieme ad altri sacerdoti e laici ha dato vita alla Tavola Pellegrini Medioriente, ha recentemente pubblicato la versione rivista e aggiornata de: «La Turchia. Guida per i cristiani». Un contributo arricchito di itinerari di pellegrinaggio in una delle Terre Bibliche per eccellenza…

V

i presentiamo il suo lavoro attraverso questo articolo-intervista all’autore, di Elisa Costanzo. Cosa è cambiato rispetto alla prima edizione e perché riproporre una guida alla Turchia biblica? I motivi che mi hanno spinto a mettere mano alla Guida

sono gli stessi del 1989: offrire un vademecum completo per il viaggiatore colto e per il pellegrino attento che intenda camminare, fisicamente e spiritualmente, nella «terra santa dei cristiani provenienti dal paganesimo». Rispetto alla prima edizione sono stati fatti notevoli progressi sia negli scavi archeologici sia negli strumenti di orientamento per praticare le strade dei primi viaggi missionari degli apostoli. Non dimentichiamo, infatti, che ad Antiochia di Siria, oggi in terra turca a dispetto del nome, i discepoli per la prima volta furono chiamati «cristiani» (At11,26), nome che poi diventerà il più universalmente diffuso. Ed è in questa terra che si moltiplicarono le comunità fondate da Paolo e Giovanni, ponte reale tra Palestina ed Europa. In più, nel 2004 è stato inaugurato il sentiero di san Paolo, il Saint Paul Trail, itinerario lungo 500 chilometri, da Perge, nella Turchia centromeridionale, a quella centrosettentrionale (Yalvaç). Il sentiero ripercorre zone rurali interne, spesso lungo i tracciati delle antiche strade romane, e permette di entrare meglio nell’atmosfera che trovarono anche i missionari e i monaci dei primi secoli.

parato di foto, cartine e piante di siti archeologici difficilmente trovabili altrove, la nuova edizione apre al lettore le porte di un Paese affascinante. I luoghi sono proposti in due parti. Un primo elenco riguarda le città bibliche, con la citazione dei testi dove sono menzionate, una proposta di lettura biblica (tipo «ufficio delle letture»), una liturgia della Parola pronta per l’uso per quei gruppi di pellegrini che vogliano pregare in loco, una lettura patristica, la rubrica «la Chiesa dei Padri» in cui sono riportati personaggi e fatti riguardanti il sito in questione, alcune note sulla storia della città, il suo interesse archeologico, e altre informazioni. Un secondo elenco riguarda i luoghi che hanno visto una presenza significativa dei cristiani nell’epoca dei Padri: qui la trattazione è breve e riguarda solo alcuni aspetti. Per alcune località si è riportato solo una lista di nomi, spesso martiri: può apparire scarna, ma almeno si prende consapevolezza che lì vi è stata una comunità cristiana reale, almeno fino alla fine del V secolo. Per quanto riguarda i martiri, è riportato qualche particolare ricavato dagli Acta e dalle Passiones, in modo da familiarizzare con loro.

Cosa troverà il lettore nella guida? Corredata da un ampio ap-

Quale cristianesimo si incontra? Attualmente ci sono ben

poche comunità cristiane in Turchia ed è interessante fare l’esperienza di essere minoranza. Le comunità dei galati, degli efesini, dei colossesi, delle sette chiese dell’Apocalisse, così come gli avvenimenti svoltisi a Iconio, Antiochia di Pisidia, Attalia, Troade, ecc. continuano a essere il punto di riferimento per chi sia interessato cultural-

mente a comprendere il cristianesimo, e soprattutto per gli uomini e le donne, laici, chiamati a raccogliere l’eredità di Gesù e a darne testimonianza anche oggi. Elisa Costanzo – tratto da Rivista Popoli, 1 maggio 2014 Turchia. Guida biblica, patristica, archeologica e turistica EDB 2014, pp. 360, euro 28,50

Chi siamo e cosa facciamo? Informazioni, approfondimenti e molto di più sul nuovo sito della TPM

Tavola Pellegrini Medioriente è sul web! C hi è la TPM? ... un gruppo di persone che si incontra periodicamente e ha a cuore le Terre bibliche. Un gruppo di sacerdoti, religiosi e laici, studiosi e accompagnatori spirituali di pellegrinaggi. Un gruppo che cerca di portare avanti il lavoro di coordinamento tra una serie di iniziative: i pellegrinaggi che ciascuno promuove nelle proprie diocesi; incontri di formazione e approfondimento; gemellaggi; giornate di sensibilizzazione; corsi e sussidiazione. Il nuovo sito web, pensato come importante aiuto per condividere conoscenze ed esperienze, è corredato da

video introduttivi che spiegano bene lo stile avanguardista della TPM: Bibbia sulla Terra, Pellegrinaggio, Geografia della Salvezza, Pietre Vive, stile esperienziale e rispettoso della storia e dei contesti... A tutti buona navigazione su: www.tavolapellegrinimedioriente.it


10

Papa Francesco e i bambini di Betlemme: il ricordo di suor Piera dell’Istituto

Effetà Paolo VI: “Segno concreto della bontà di Dio” I

l Medio Oriente sta vivendo molte tensioni politiche, sociali, religiose con drammi umani che tutti conosciamo tramite le informazioni dei media; i fatti ci dicono che sono in atto delle trasformazioni culturali a cui solo la storia darà la vera risposta. Ora, parlare di Effetà può sembrare assurdo ma occorre, almeno per noi che viviamo in questa Terra, alzare lo sguardo e continuare a vivere sfidando la guerra e l’odio con semplici gesti di bontà e di servizio. Sono ancora molto vive nel cuore di tutti noi le immagini della visita di Papa Francesco qui a Betlemme e le sue parole risuonano nel cuore. Noi di Effetà abbiamo atteso e trepidato: la casa “Effetà” si è fatta più bella con nastri, scritte di benvenuto e palloncini; gli alunni, piccoli artisti con molta fan-

tasia e arte, hanno realizzato dei disegni e scritto dei messaggi, raccolti poi in album da consegnare quale dono a Papa Francesco. E la mattina del 25 maggio è arrivata: alcuni alunni vestiti a festa, noi suore e insegnanti, tutti posizionati davanti al cancello della scuola, nonostante la proibizione del servizio d’ordine, aspettando ansiosi il passaggio del Papa. Al suo arrivo la macchina bianca ha “volutamente” rallentato e alcune Sorelle, le più ardite, si sono accostate all’autovettura, stringendo le mani a Papa Francesco e consegnadogli un Gesù Bambino. Gli alunni nel vedere la persona del Papa vestito di bianco e in piedi alto sulla macchina, sorpresi e meravigliati, sono rimasti fermi e chi doveva consegnargli il regalo è rimasto con l’album in mano. Tutti comunque lo

abbiamo visto da molto vicino: sorridente e benedicente. Sorpresa ed emozione sono state forti. Fortunate sono state le due sorelle Sr. Rania e sr. Tarcisia che hanno partecipato alla Messa in piazza a Betlemme. Come rappresentanti della scuola Effetà erano in prima fila: durante l’omelia hanno trepidato e gioito nel sentire, e tutte noi con loro, citare la scuola: “...Anche oggi i bambini sono un segno. Segno di speranza, segno di vita, ma anche segno ‘diagnostico’ per capire lo stato di salute di una famiglia, di una società, del mondo intero. Quando i bambini sono accolti, amati, custoditi, tutelati, la famiglia è sana, la società migliora, il mondo è più umano. Pensiamo all’opera che svolge l’Istituto Effetà Paolo VI in favore dei bambini palestinesi sordo-

L'Effetà in attesa di Papa Francesco a Betlemme muti: è un segno concreto della bontà di Dio. È un segno concreto che la società migliora...”. Quanto detto da Papa Francesco ci è di sprone e incoraggiamento a continuare a essere “segno concreto della bontà di Dio” e quindi a

operare con passione e professionalità e avere il coraggio di continuare a esserci quali messaggeri di speranza, dialogo e collaborazione. Sr. Piera – direttrice dell’Istituto Effetà di Betlemme

A “Pellegrinando per Via” una raccolta di foto, frasi significative e testi per pregare per la Pace

Intervista a Carol Cooke Eid, monaca libanese della comunità Al Chalil del monastero di Mar Musa in Siria

La PACE che va invocata!

I cristiani del Medioriente: lievito evangelico di riconciliazione

La Preghiera di intercessione per la Pace, che si è tenuta in Vaticano tra il Papa e i leader palestinese e israeliano a seguito del pellegrinaggio in Terra Santa, diventa oggi uno strumento di preghiera tra le mani dei nostri pellegrini!

Vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! È il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato”. L’accorato appello che Papa Francesco lanciò un anno fa in occasione della giornata del digiuno per la Pace in Siria è ancora drammaticamente attuale. E chiede a ciascuno di noi di non voltare lo sguardo da quanto sta accadendo ai nostri fratelli del Medioriente, non solo ai cristiani, ma a tutti gli uomini vittime innocenti di una violenza disumana. Davanti al dilagare della guerra, della violenza e delle ingiustizie risuonano forti le parole di Gesù che rassicura sulla forza prorompente della preghiera: “E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano

A giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente” (Lc 18, 7-8). Per aiutarci ad essere intercessori di Pace abbiamo pensato di consegnare ai pellegrini proprio quei testi di pace nati dalla ricchezza spirituale nel seno delle tre grandi religioni monoteiste. In particolare dei brani scelti per la preghiera di intercessione per la Pace che si è svolta in Vaticano lo scorso giugno. Assieme alle foto d’autore scattate da don Giacomo Viali, che scandiscono le stagioni e il ritmo degli oranti, uniamo in un bel fascicolo anche il testo della suddetta preghiera, che vi verrà consegnato durante il consueto appuntamento di PELLEGRINANDO PER VIA. «Quando il successore di Pietro - scrive Enzo Bianchi alla fine dell’incontro in Vaticano - chiede alla Chiesa di pregare, le chiede di essere conseguente più che mai con la propria fede, di stare nella storia con le armi che le sono proprie, le armi salvifiche dell’intercessione, le chiede di stare nel mondo senza essere mondana». Non stanchiamoci mai di invocare il dono della PACE!

d un anno dal rapimento del gesuita Padre Paolo Dall’Oglio, la comunità monastica da lui fondata presso il monastero siriano di San Mosè l’Abissino (Deir Mar Musa) continua a promuovere la convivenza pacifica tra musulmani e cristiani non solo in Siria, ma anche nel Kurdistan iracheno. Carol Cooke Eid, laica consacrata originaria del Libano, prenderà i voti perpetui i primi di ottobre, entrando così a tutti gli effetti nella comunità. L’abbiamo invitata a Vicenza per un incontro del tutto singolare in occasione del prossimo otto marzo (vedi appuntamento in agenda). Nel frattempo sentiamo dalla sua voce le risposte che ci ha rilasciato in un’intervistata che ci aiuta a comprendere meglio il dramma dei cristiani nella regione. «Quanti erano i cristiani in Siria prima del conflitto e quanti sono

adesso?» «Non ci sono stime ufficiali o affidabili. Prima della guerra erano circa 1,5 milioni (divisi fra i vari riti), l’8-10% della popolazione. Sono rimasti i più poveri, contadini e pastori. Interi villaggi si sono svuotati, soprattutto nel nord, ma anche nelle città alcuni quartieri cristiani sono rimasti deserti. Ma noi vogliamo restare al fianco dei cristiani. Alcuni ci hanno detto: “Noi rimaniamo perché ci siete voi”». «Si può dire che in Siria il rapporto con i musulmani è cambiato?» «É bene chiarire che il conflitto non ha matrice religiosa, anche se purtroppo ha preso una svolta confessionale con la ricomparsa del fondamentalismo. Paradossalmente, le relazioni sociali tra cristiani e musulmani non sono state direttamente colpite: la vita è diventata più difficile per tutti. Anzi, rimangono esempi di “buon

vicinato” tra le due fedi: ad Hama per esempio, volontari musulmani e cristiani hanno raccolto assieme vestiti invernali per i bambini di Aleppo». «So che la vostra comunità è operativa anche nel Kurdistan iracheno. Cosa fate lì?» «Nel 2011 il vescovo Louis Sako, oggi patriarca della Chiesa caldea, ci ha invitati ad aprire una comunità nel centro storico di Sulaymaniya, nei locali di una vecchia parrocchia. Oggi vi dimorano tre monaci. É essenziale per noi creare legami con la comunità locale: gestiamo campi per giovani cristiani, giochi per i bambini del quartiere, supporto psicologico per le donne, ma anche eventi culturali. Siamo all’inizio di un nuovo percorso, in una realtà completamente differente: una città di 1 milione di abitanti diversa per cultura, lingua (il curdo) e rito religioso (caldeo)». «Come pensi possa evolvere la situazione dei cristiani nel Medio Oriente?» «Oggi, in Medio Oriente, tutte le comunità si trovano davanti alla “sfida dell’alterità”: scegliere se aprirsi al dialogo o chiudersi nel fondamentalismo. La convivenza pacifica si costruisce con scelte comuni, non a senso unico. I cristiani del Medio Oriente sono chiamati ad essere lievito evangelico di verità, giustizia e riconciliazione». Giulia Cappellari

Suor Carol con Stefan arciprete diocesi di Kirkuk

Ven 6 marzo 2015, ore 20.30 INCONTRO CON CAROL COOKE EID monaca della comunità di Mar Musa in Siria Luogo: Vicenza


11

Un percorso per andare verso Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela

Il pane del cammino ’Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza da un paio di anni si è prefissato l’obiettivo della riscoperta delle antiche vie di pellegrinaggio a piedi che attraversavano il Nord Est d’Italia per proiettarsi verso le tre grandi mete di pellegrinaggio del mondo antico: Roma, Santiago e Gerusalemme. Questi percorsi sono stati sostanzialmente smarriti lungo la storia, non per la mancanza di pellegrini, ma a causa delle modalità attraverso le quali i viandanti si muovono: non più strade e sentieri, ma mezzi più veloci come navi, treni e aerei. Il Nord Est d’Italia era attraversato da sette grandi Vie di pellegrinaggio e raccoglieva tutti quegli uomini e quelle donne che dall’Europa orientale confluivano verso i tre importantissimi Luoghi Santi di preghiera e di espiazione dei peccati. Potremmo dire, usando un’immagine, che le nostre terre erano come una sorta di grande crocevia, nel quale i pellegrini sceglievano la direzione da prendere per volgere i loro passi alla meta desiderata. Tramite un convegno di studio svolto a Villalta nel marzo 2013, l’Ufficio Pellegrinaggi ha voluto mettere a fuoco, dal

L

punto di vista storico, gli antichi tracciati percorsi dai pellegrini per porre una base di riferimento concreta e attendibile alla riscoperta di tali antiche Vie. Il Centro Italiano di Studi Compostelani e la Confraternita Jacobea, entrambi presieduti dal rettore Paolo Caucci Von Saucken, hanno contribuito attivamente a questa fase di ricognizione scientifica. A partire da questo convegno è stato costituito un gruppo di esperti: ciascuno con le proprie idee ed esperienze collabora per individuare i passi da fare per la riscoperta del percorso. Messa sotto la lente d’ingrandimento, la proposta è stata analizzata in tutti i singoli aspetti, per far sì che i pellegrini che transiteranno sulla via possano avere a disposizione tutti i dati della strada: dal percorso esatto rilevato con coordinate GPS ai consigli per vitto e alloggio, dalle informazioni di carattere storico, artistico, naturalistico a quelle enogastronomiche… Il tutto affinché i passi di coloro che intraprendono la via siano ben sostenuti e sicuri. Una persona incaricata sta già raccogliendo tutti i dati e verificando il percorso da tracciare. L’enorme mole di infor-

mazioni saranno infine riversate su un sito internet dedicato alla Romea Strata, dove tutti potranno raccogliere i frutti di questo importante progetto. Nel contempo sono state coinvolte numerose Istituzioni e Enti, sia di carattere politico, sociale, culturale, ecclesiale che economico, affinché ognuno, con la propria competenza, possa contribuire fattivamente alla realizzazione del progetto. Desideriamo anche valorizzare tutte quelle persone che possono dare un aiuto concreto lungo il cammino: per segnalare meglio il percorso, per accogliere i pellegrini, per indicare iniziative e manifestazioni. Tutti possono contribuire all’arricchimento della proposta nella sua multiforme e variegata espressione! Sarete continuamente informati dell’andamento del lavoro che stiamo facendo. Il progetto è illustrato anche in formato cartaceo ed è già a disposizione per chi volesse saperne di più. Romea Strada è un cammino percorribile anche per brevi tratti alla riscoperta di luoghi vicini che custodiscono antiche e grandi memorie! don Raimondo Sinibaldi

Tutte le arterie minori della Via

La strada si fa camminando e… navigando!

Da Vicenza l’input per il nuovo tracciato

Presto anche on-line

a Romea Strata nel territorio veneto transiterà da Concordia Sagittaria (tramite l’Antica Via Annia), verso Dolo, Padova, Monselice, Este e Montagnana per poi dirigersi verso sud a Badia Polesine e da qui Nonantola, Modena e, attraverso gli Appennini, raggiungerà la Francigena. Da qui i pellegrini, piegando a sud est si dirigeranno verso Roma e Gerusalemme, e orientandosi verso ovest andranno a Santiago de Compostela. Visto tale percorso la domanda sorge spontanea: e Vicenza è tagliata fuori da tale tracciato? Certamente no! Anzitutto si è pensato di riaprire l’antica Via Magna, oggi denominata Riviera Berica. Tutto il percorso è ricco di riferimenti ai pellegrini e di antiche memorie crociate, sia giovannite che templari. Una serie di chiesette e monasteri accoglievano i pellegrini animati anche dall’esempio di un grande santo pellegrino come Teobaldo di Provins che visse da eremita a Sossano. La strada collegherà Vicenza a Montagnana e qui si intersecherà con la dorsale di fondo che proviene dal nord del Veneto e prosegue verso sud in direzione sopra citata. Completata questa via valorizzeremo anche un antico percorso che congiungeva il Nord del Vicentino, la zona di Schio, con il Santuario della Madonna della Corona nelle monta-

L

Mappa della Romea Strata gne del Veronese. Questo tracciato è già stato rilevato qualche anno fa e fatto oggetto di un pregevole e utile lavoro a cura di Giuseppe Cauzzi (Dalle Valli Vicentine alla Madonna della Corona attraverso il Parco della Lessinia, 2009). Infine già da tempo alcuni pellegrini hanno tracciato il percorso da Vicenza alla Madonna di Pinè, riscoprendo antiche vie che attraversano la Valdastico e il Trentino ed elaborando una significativa proposta che troverà la sua collocazione nel nostro sito della Romea Strata. E il lavoro continua e si stanno già ponendo le basi progettuali per

l’apertura del tratto da Vicenza a Verona della Via Postumia, la grande arteria romana che attraversava tutto il Nord Italia da ovest a est e congiungeva Genova con Aquileia. Se ne avremo la forza sufficiente è nostro desiderio e meta ambiziosa quella di riaprire l’intera Via Postumia, ma anche la Via Romea classica che ricalca il tracciato costiero che tutti noi conosciamo. In questa maniera ci auguriamo di poter offrire un significativo contributo per poterci riscoprire tutti un po’ di più pellegrini verso le sorgenti e le radici della fede. don Raimondo Sinibaldi

on solo una mappa, non solo una guida… tutto questo e molto di più grazie alle nuovissime tecnologie che consentono ai moderni pellegrini di poter camminare sicuri sul tracciato della ROMEA STRATA! Tracce GPS scaricabili, mappe di dettaglio tracciate su Open Map, segnalazione di ospitali per l’accoglienza di pellegrini, di luoghi dove fermarsi per una sosta e di luoghi storici da non perdere lungo il cammino… Informazioni precise e sempre aggiornate sul tracciato e sulla sua percorribilità… Stiamo lavorando per realizzare tutto questo e altro ancora in un sito internet dedicato appositamente ai pellegrini a piedi che, arrivando da tutto il mondo o partendo da una qualsiasi parte della Romea Strata, vogliano percorrerla per fare un’esperienza profonda di fede, che va all’essenziale del proprio rapporto con Dio e con il Creato!

N

In questo cammino sarà d’aiuto il sito che accompagna il pellegrino passo dopo passo alla scoperta della via, ma anche dei luoghi di ristoro e di alloggio che hanno aderito alla proposta della Romea Strata e di tutti i siti religiosi, storici e naturalistici presenti sul percorso e nei dintorni e da cui emerge l’itinerario della “fede storica” sulla Romea Strata. Proprio come la via è aperta a tutti, a chi cammina, a chi passa, a chi ospita, a chi si indugia a parlare e a chi condivide un pezzo di strada… così anche il sito della Romea Strata sarà aperto a tutti e in modo gratuito! www.romeastrata.it … STA ARRIVANDO!!!


12

Ven 27 settembre 2014 XXXV GIORNATA MONDIALE DEL TURISMO “Turismo e sviluppo comunitario” Sab 5 ottobre 2014, ore 16.00 PELLEGRINANDO PER VIA, giornata di presentazione dei programmi 2015 dell’Ufficio Pellegrinaggi Luogo: Abbazia di Sant’Agostino, Vicenza Ven 17 ottobre 2014 GIORNATA DEDICATA A GINO E TULLIA GIROLOMONI Luogo: Monastero di Montebello - Isola del Piano (PU) Sab 18 ottobre 2014 GIORNATA DEI VOLONTARI DI TERRA SANTA Luogo: Roma, Auditorium Antonianum Sab 8 novembre 2014, ore 9.00-12.00 CORSO: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO TRA TARSO E ANTIOCHIA Introduzione generale: “Storia, terra e volti: Antiochia di Tarso nel loro contesto” Luogo: Facoltà Teologica del Triveneto a Padova Lun 10 novembre 2014, ore 20.30 LuMe 1 - HIMALAYA LA MISTICA DELLA MONTAGNA Luogo: Abbazia di Sant’Agostino Ven-dom 14-16 novembre 2014 WEEKEND DI SPIRITUALITÀ Luogo: Monastero di Montebello - Isola del Piano (PU) Sab 15 novembre 2014, ore 9.00-12.00 CORSO: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO TRA TARSO E ANTIOCHIA “La parola di Dio si diffondeva”. L’irradiazione della fede negli Atti degli Apostoli Luogo: Facoltà Teologica del Triveneto a Padova Sab 22 novembre 2014, ore 9.00-12.00 CORSO: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO TRA TARSO E ANTIOCHIA Quelli della “Via”: dalla fede Giudaica al Cristianesimo Luogo: Facoltà Teologica del Triveneto a Padova

Gio 27 novembre 2014, ore 20.00 CELEBRAZIONE DIOCESANA IN ONORE DI SAN GIOVANNI ANTONIO FARINA Luogo: Vicenza - Cattedrale

Mer 14 gennaio 2015, ore 20.30 IL CARDINALE DALLA COSTA, GIUSTO TRA LE NAZIONI Relatore: Dott.ssa Paola Allais Luogo: Abbazia di Sant’Agostino

Sab 29 novembre 2014, ore 9.00-12.00 CORSO: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO TRA TARSO E ANTIOCHIA I protagonisti della “Via”: Paolo, Pietro, Barnaba, Luca Luogo: Facoltà Teologica del Triveneto a Padova

Sab 17 gennaio 2015 26ª GIORNATA PER L’APPROFONDIMENTO E LO SVILUPPO DEL DIALOGO TRA CATTOLICI ED EBREI

Sab 29 novembre 2014 INIZIO ANNO DEDICATO ALLA VITA CONSACRATA

18-25 gennaio 2015 SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI Lun 2 febbraio 2015 19ª GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA

Sab 29 novembre 2014 GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE Luogo: Lucca, Lucca-Auditorium San Romano

Mar 10 febbraio 2015 GIORNATA DELLA MEMORIA DELLE FOIBE

Sab 6 dicembre 2014, ore 9.00-12.00 CORSO: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO TRA TARSO E ANTIOCHIA Il monachesimo “siriaco” Armeni: testimoni di un Cristianesimo delle origini Luogo: Facoltà Teologica del Triveneto a Padova Mer 10 dicembre 2014, ore 20.30 LuMe 2 - AUSTRALIA DALL’ETA’ DELLA PIETRA AI NOSTRI GIORNI Luogo: Abbazia di Sant’Agostino Sab 13 dicembre 2014 ore 9.00-12.00 CORSO: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO TRA TARSO E ANTIOCHIA L’evangelista Luca è in mezzo a noi: visita delle sue spoglia Luogo: Santa Giustina a Padova

Ven-dom 20-22 febbraio 2015 TurismA. Salone Internazionale dell’Archeologia Luogo: Firenze Dom 1 marzo 2015, ore 20.30 PONTI NON MURI. Giornata della memoria del muro di separazione tra Israele e Palestina Luogo: Parrocchia San Giuseppe – Mercato Nuovo a Vicenza Ven 6 marzo 2015, ore 20.30 INCONTRO CON CAROL COOKE EID, monaca della comunità di Mar Musa in Siria Luogo: Vicenza Dom 8 marzo 2015, ore 20.30 PREGHIERA AL FEMMINILE Luogo: Vicenza

Gio 1 gennaio 2015 48a GIORNATA MONDIALE DELLA PACE “Non più schiavi, ma fratelli”

Sab 28 marzo 2015 GIORNATA SERGIO QUINZIO Luogo: Monastero di Montebello - Isola del Piano (PU)

Dom 11 gennaio 2015, mini-pellegrinaggio al BINARIO 21 e GIARDINO DEI GIUSTI

Gio-sab 21-23 mag 2015 LINFA DELL’ULIVO: Focus sulle Terre Bibliche Luogo: Vicenza

San Teobaldo sempre più vivo in mezzo a noi ino a poco tempo fa questo Santo francese che è vissuto nelle nostre terre era sostanzialmente uno sconosciuto. Egli è stato una figura significativa della Chiesa vicentina, e lo è tuttora! Alla sua morte avvenuta nel 1066, a “vox populi” è proclamato Santo. Nel 1073 segue la sua canonizzazione che lo eleva a esempio cristiano di fede e di amore vissuto. Grazie all’interesse di diverse persone, negli ultimi anni la sua figura così testimoniale è stata riscoperta. Si sono svolte delle importanti celebrazioni a Sossano che hanno visto la pre-

F

senza del Vescovo Beniamino. Due convegni hanno messo a fuoco e portato alle cronache la vita e l’opera del Santo patrono di Sossano e di Badia Polesine: ora abbiamo a disposizione i vari studi prodotti che fanno emergere la ricchezza di questo piccolo-grande santo. Tra questi, due pubblicazioni in particolare dedicate unicamente a San Teobaldo, una a cura di Giorgio Soffiantini e Maria Luigia Galantin e l’altra a cura di Alberto Cogo. Diverse e approfondite ricerche sono state eseguite anche sul luogo dove egli è vissuto, precisamente a Sossano in lo-

calità Sajanega. Speriamo che anche questi studi possano trovare il sostegno economico necessario per essere pubblicati, perché sono ricchi di stimoli interessanti, prodotti da scoperte e interpretazioni del tutto originali. La straordinaria figura di San Teobaldo merita davvero di essere scoperta e approfondita. L’abito da pellegrino più volte indossato dal Santo nel suo dirigersi verso Santiago e Roma, ci sollecita a farci promotori dell’idea che San Teobaldo possa diventare il Santo patrono di tutti i pellegrini vicentini…! don Raimondo Sinibaldi

Nascita di San Teobaldo sotto la mano benedicente di Dio. Particolare dell’altare del XIII secolo nella chiesa Saint-Thibault en Auxerre

Quest’anno sarà Lucca a ospitare l’annuale convegno del 29 novembre

Giornata mondiale di solidarietà con il popolo palestinese l 29 novembre l’ONU celebra la Giornata Mondiale di Solidarietà con il Popolo Palestinese. La Giornata ha tradizionalmente rappresentato un’opportunità per la comunità internazionale di concentrare la propria attenzione sul fatto che la questione palestinese è ancora

I

irrisolta e che il popolo palestinese deve ancora conseguire i propri inalienabili diritti così come sanciti dall’Assemblea Generale, cioè: • il diritto all’autodeterminazione senza interferenze esterne • il diritto a indipendenza e sovranità nazionali

• il diritto di fare ritorno alle proprie dimore e rientrare in controllo dei propri beni dai quali sono stati allontanati L’annuale Convegno nazionale nella Giornata Onu per i diritti del popolo palestinese si tiene il 29 novembre a Lucca, presso l’Auditorium San Romano. Il 2014 è

Direttore responsabile: Lauro Paoletto Contributi a cura di: Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Vicenza Impaginazione a cura di: La Voce dei Berici

stato anche l’Anno Internazionale per la Palestina, che cade a dieci anni dalla condanna dell’Assemblea dell’Onu verso il muro e dal lancio della Campagna Ponti e non muri di Pax Christi. Il convegno sarà articolato in alcuni Focus: attività a sostegno della società civile e di

una pace giusta raggiunta con la nonviolenza; passaggio dalla solidarietà a un popolo alla legittimazione di uno stato e sull’impegno delle agenzie delle Nazioni Unite, in particolare l’OCHA. Per info e iscrizioni visita il sito: www.giornataonu.it


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.