Speciale Ufficio Pellegrinaggi - n° 16 - 15 feb 2015

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NUMERO 16 SUPPLEMENTO A CURA DELLA REDAZIONE DELLA VOCE DEI BERICI - ALLEGATO

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15 FEBBRAIO 2015

La Bisaccia del pellegrino no dei libri più noti e importanti della spiritualità orientale è Il racconto del pellegrino russo . Nel testo si narra la vicenda di un povero pellegrino che camminava nella sua terra, di santuario in santuario, con una bisaccia. In essa vi erano solo due cose: una Bibbia e un tozzo di pane. Questo quasi a dire che bastavano solo questi due elementi essenziali per alimentare il suo cammino. Da un lato la Parola di Dio che illumina i passi del viandante, sostiene lo spirito di colui che deve incontrare anche difficoltà lungo la strada. Parola che fa sentire la vicinanza del Signore che sussurra alla nostra mente e al nostro cuore indicazioni preziose per scorgere quotidianamente le sue orme e seguirle. Parola che rinfranca il passo e indica concretamente quali sono le vie buone da intraprendere e quelle cattive da lasciare (come descrive il Salmo 1). Parola che fa anche comprendere il senso ultimo “del fine” e “della fine” della nostra esistenza. Dall’altro lato il pane che dà l’energia suffi-

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ciente e necessaria per poter fisicamente camminare. Il pane del cammino che ci fa attraversare la Terra, ma che ci fa anche pregustare il “Pane del cielo”. Il pane che va anche condiviso con chi ti sta accanto lungo la via. Il pane che diventa la stessa presenza di Gesù che si fa cibo per la tua vita affinché tu possa orientare i passi sulle Sue vie. Sembra questo un discorso molto teorico, o poetico, ma sostanzialmente irrealistico per il nostro tempo. D’altro canto è anche vero che tutti noi siamo chiamati ad andare all’essenziale, visto che siamo immersi in tante realtà e situazioni che sembrano tutte importanti e necessarie e per questo spesso ci disorientiamo. Ritrovare l’essenzialità non significa eliminare quasi tutto. Si tratta, invece, di vedere il tutto tramite delle lenti che permettono di mettere a fuoco ciò che è fondamentale e irrinunciabile: la Bibbia e il Pane. L’iniziativa dell’Ufficio pellegrinaggi di riaprire una

delle vie di pellegrinaggio che attraversava le nostre terre per dirigersi verso Roma, è proprio ispirata a tutto ciò. Percorrere la Romea Strata, anche a piccoli tratti, ci aiuterà a riscoprire il sapore della Parola di Dio e il gusto del Pane. Papa Francesco, nel messaggio inviato in occasione dell’apertura dell’anno giubilare di Santa Teresa D’Avila dice: «Alla scuola della Santa camminatrice impariamo ad essere pellegrini. L’immagine del cammino può sintetizzare bene la lezione della sua vita e della sua opera. Teresa intese la vita come un cammino di perfezione lungo il quale Dio conduce l’uomo, di mansione in mansione, fino a Lui e, allo stesso tempo, lo mette in viaggio verso gli uomini. Per quali cammini vuole portarci il Signore, seguendo le orme di Santa Teresa e tenuti per mano da Lei?». Quindi, Papa Francesco ci esorta a vedere il percorso della nostra fede come un cammino e a guardare a questa Santa per farci guidare sulle sue vie. Papa Francesco concludeva il suo intervento dicendo: «È tempo di camminare, procedendo lungo le strade della gioia, della preghiera, della fraternità, del tempo vissuto come grazia! Percorriamo i cammini della vita tenuti per mano da Santa Teresa. Le sue orme ci conducono sempre a Gesù». don Raimondo Sinibaldi

Duomo di Fidenza, particolare con pellegrini

“Inghiottiti dal muro”...

ANCORA UN PONTE PER BETLEMME Preghiera del 1 marzo Parrocchia di San Giuseppe Mercato Nuovo, Vicenza, ore 20.30 Il Patriarca di Gerusalemme Fouad Twal la mattina di Natale, dalla Basilica della Natività, ha lanciato una supplica a tutti i cristiani del mondo perché volgano lo sguardo sulla tragica condizione di vita degli abitanti di Gaza e sulla minaccia continua posta in essere dal muro di separazione che divide intere famiglie e toglie l’accesso alle proprietà private di numerosi palestinesi. Pax Christi invita tutti a rispondere all’appello con la Giornata di Preghiera e Memoria del 1 marzo. Sono passati più di dieci anni da quando i cristiani di Betlemme, in particolare le suore del Charitas Baby Hospital, hanno invitato tutti a non abbandonare questi nostri fratelli che abitano la Palestina. Non facciamo mancare un nostro piccolo gesto di solidarietà nella preghiera e nella partecipazione umana e solidale, quest’anno in particolar modo verso i cristiani di Beit Jala (quartiere di Betlemme) che per il muro si vedranno privati della loro terra e del loro futuro.

Pellegrinaggi 2015 La Via di Dio: Terre Bibliche Terra del Santo (8gg) Terra del Santo: speciale giovani (15gg) Giordania (9gg) Gerusalemme (8gg) Giordania: esercizi spirituali (9gg) La Via della Seta: Terre di confronto Iran (10gg) Uzbekistan (8gg) Iran (10gg)

26 lug – 2 ago 6 – 20 ago 10 – 18 set 24 set - 1 ott 2 – 10 ott

12 - 21 apr 14 – 21 ott 9 – 18 nov

La Via della Chiesa Primitiva: Terre di Apostoli e Discepoli Turchia dell’Est (9gg) 3 – 10 giu Armenia (8gg) 17 - 25 giu Turchia: sui passi di San Paolo (8gg) 26 giu – 3 lug Turchia: speciale TPM (8gg) 3 - 10 lug Turchia: Sessione Biblica 11 – 18 lug Le vie dell’Ambra: Terre di mezzo Capitali Baltiche (8gg)

Le Vie di pellegrinaggio: Terre di ricerca Camargue, Francia (8gg) Lourdes (4gg) Germania (6gg) Irlanda (8gg) Bosnia (8gg) Santiago de Compostela (14gg) Madrid e Andalusia (8gg)

4 – 11 set

Mini Pellegrinaggi 2015

Speciale ostensione Sindone

Mercoledì 4 marzo: 24 - 25 marzo: Mercoledì 13 maggio: Mercoledì 27 maggio: 26 -28 giugno:

Martedì 6 maggio: 15 - 17 maggio: Martedì 26 maggio: Martedì 16 giugno:

DANTE SCRITTORE E PELLEGRINO. Verona e Valpolicella (1 g) URBINO E DINTORNI (2 gg) VISITA ALL'EXPO: COSA NUTRE LA VITA? (1 g) VISITA ALL'EXPO: COSA NUTRE LA VITA? (1 g) SOLDATI ROMANI DIVENUTI CRISTIANI SULLA FRANCIGENA (3gg)

17 - 24 apr 1 - 4 mag 12 – 17 giu 29 giu – 6 lug 25 lug – 1 ago 1 - 14 ago 16 – 23 ago

Mini pellegrinaggio in collaborazione con l'Ufficio per la Vita Consacrata (1 g) Pellegrinaggio in collaborazione con l’IRC (3 gg) Mini pellegrinaggio (1 g) Mini pellegrinaggio (1 g)


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Dal 21 al 23 maggio “Custodire il Creato, coltivare l'Umano” alla luce delle Terre Bibliche

Linfa dell’Ulivo: il Creato, l’uomo e Dio Linfa dell’Ulivo ha fatto una grande impressione anche a me come a tutti, perché è importante per conoscere il giudaismo e il cristianesimo”. Dan Bahat “La Diocesi di Vicenza con la Linfa dell’Ulivo fa l’eccezionale lavoro di presentare la Parola di Dio al popolo cristiano. Questa non può essere riservata agli specialisti: tutti i cristiani hanno il diritto e il dovere di leggere la Bibbia”. Frédéric Manns, OFM Le terre bibliche continuano ad essere al centro dell’attenzione del ricco programma della Linfa dell’Ulivo che nel 2015 si appresta alla quinta edizione per sviluppare il tema del Festival Biblico di Vicenza: Custodire il Creato, coltivare l'Umano. È lo stesso tema della Creazione che invita ad ampliare lo sguardo alla Mesopotamia, la terra stretta tra il Tigri e l’Eufrate, che ha cullato la nascita della civiltà e lo sviluppo non solo economico, sociale, politico e tecnologico dell’uomo, ma anche quello religioso. Non a caso i più antichi miti che cercano di dare una spiegazione alle origini del cosmo sono stati affidati a testi scritti su tavolette d’argilla in una delle più antiche scritture semitiche, quella cuneiforme. Ad esempio l’epopea di Gildamesh, che contiene in sé la memoria del diluvio universale, e ancora il poema babilonese di Enûma Eliš che consacra il divino Marduk a ordinatore e creatore dell’Universo. Lo sviluppo della religiosità in quest’area della Bassa Mesopotamia, particolarmente fertile, è passata attraverso la sensibilità religiosa di grandi popoli come quello Assiro, quello Babilonese e Persiano… Ma le scoperte archeologiche degli ultimi 50 anni hanno dilatato il focus dell’area di sviluppo della civiltà, mettendo in luce l’Alta Mesopotamia e in particolar modo la Siria, la Turchia e l’ex Armenia occidentale. Si tratta di scoperte come quelle di Ebla, città dell’Alta Siria, che presenta già nel III millennio a.C marcata ricchezza e sviluppo socio-culturale, o quella, ancora più sorprendente, dell’eccezionale sito di Göbekli Tepe, un santuario megalitico composto di 19 templi dedicati al dio lunare Sin - lo stesso dio venerato dal patriarca Abramo prima della sua conversione a YHWH-, eretto nel 9.500 a.C., proprio poco lontano dalla bi-

blica Harran, posta nell’attuale sud-est della Turchia, città da cui Abramo, attorno al XVIII sec. A.C., sarebbe partito verso la terra promessa. I relatori che quest’anno abbiamo invitato alla Linfa dell’Ulivo ci aiuteranno a comprendere meglio la nascita e lo sviluppo della relazione “Creato – Dio – Uomo”. Il metodo d’indagine è quello tipico della Linfa, che associa agli studi biblici dell’Antico e del Nuovo Testamento lo sguardo archeologico, storico, geografico, artistico, culturale: un’occasione unica per approfondire la conoscenza del contesto, per entrare nella profondità del testo. La rosa dei relatori è perciò attinta da ambiti molto diversi tra loro. Si tratta di

voci autorevoli e preparate, capaci di una vivace lettura dei temi proposti: dell’ambito vetero e neotestamentale saranno presenti i professori Ugo Vanni e Francesco Rossi de Gasperis, che si muoveranno tra l’Apocalisse e la Genesi; il noto studioso Valerio Massimo Manfredi con il prof. Silvio Barbaglia ci intratterrà sull’Eden, in un fruttuoso confronto tra Bibbia e archeologia; l’antichissimo sito di Göbekli Tepe e i miti dell’origine della Genesi saranno l’oggetto di approfondimento dell’archeologo Roberto Maggi; l’Armenia, terra di Noè e del diluvio universale, di cui quest’anno si commemora il centenario del genocidio, sarà descritta dal prof. Baykar Sivazlian. Infine l’ottica ebraica della Creazione sarà presentata

Un momento di confronto e scambio tra i relatori della Linfa 2014 da più voci: il noto studioso di Kabbalah, il prof. Giulio Busi, la teologa di origini ebraiche Elena Lea Bartolini e la storica dell’arte Sara Magister.

Tutte le informazioni relative al programma e ai relatori si possono trovare nel nostro sito internet: www.linfadellulivo.it Emanuela Compri

Linfa dell’Ulivo – Festival Biblico 'Custodire il Creato, coltivare l'Umano'

Edizione 2015 - Programma Giovedì 21 maggio - Pomeriggio CREAZIONE E NUOVA CREAZIONE

17.00: prof. FRANCESCO ROSSI DE GASPERIS, Un arco sulle nubi: l’Alleanza di Noè come paradigma dell’Alleanza nella storia 18.00: dibattito e confronto in sala 18.30: conclusione dei lavori

16.30: accoglienza 16.45: introduzione e inizio lavori 17.00: prof. ROBERTO MAGGI, Göbekli Tepe (Turchia): un nuovo sito ispiratore Venerdì 22 maggio - Sera FAMMI VIVERE NELLA TUA VIA dei racconti di origine della Genesi? 18.00: prof. UGO VANNI, “E vidi un cielo nuovo e una terra nuova” (Ap 21,1) 20.30: Serata spettacolo per festeggiare il Ventesimo dell’Ufficio Pellegrinaggi Venerdì 22 maggio – Mattina Partenza dal Pensionato studenti Madonna di Monte Berico (contrà S. Marco 3) “IO SONO L’ALFA E L’OMEGA, IL PRIMO E L’ULTIMO, IL PRINCIPIO E LA FINE” Intervengono: (AP 22,13) • Padre Rossi De Gasperis • Luciano Mainini 9.45: introduzione e inizio lavori • Vescovo Beniamino Pizziol Dibattito aperto tra archeologia, mitologia, Bibbia e teologia P. Manns e P. Pazzini SBF prof. VALERIO MASSIMO MANFREDI, prof. SILVIO BARBAGLIA: Eden: un giardino- • Mostra fotografica: “Cammio di Luce”, il pellegrinaggio di Francisco Sancho paradiso, al principio della storia degli uomini. attraverso l’Europa Positio, questioni dibattute e confronto diretto in sala 12.20: conclusione dei lavori Sabato 23 maggio - Mattina Venerdì 22 maggio - Pomeriggio «QUANTE SONO LE TUE OPERE, SIGNORE, TUTTE LE HAI FATTE CON SAGGEZZA…» (SAL 104,24) 15.00: introduzione e inizio lavori 15.15: prof.ssa ELENA LEA BARTOLINI, La Creazione e le luci della Menorah 16.00: prof. BAYKAR SIVAZLIAN, Il diluvio tra distruzione e nuova creazione nella terra di Noè: l’Armenia? 16.45: pausa

9.45: Introduzione e inizio lavori 10.00: prof. GIULIO BUSI, La creazione nella mistica ebraica della Kabbalah 11.00: prof.ssa SARA MAGISTER, La Cappella Sistina: un’interpretazione ebraica nella rappresentazione della creazione 12.00: Dibattito e confronto in sala 12.30: Conclusione lavori

Per maggiori informazioni e per iscriversi è possibile consultare il sito: www.linfadellulivo.it o contattare l’Ufficio Pellegrinaggi allo 0444.327146


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Da marzo a luglio 2015 sette preziose proposte che compongono un ricco programma

Le Gocce di Linfa: l’ampio respiro delle Terre Bibliche! • Dal 21 maggio al 2 giugno si svolge il Festival Biblico, distribuito in due week-end: il primo dedicato agli eventi organizzati nelle città del Veneto quali Verona, Padova, Rovigo…, il secondo con la grande maratona di eventi vicentini. Vi segnaliamo in particolare: • il Minicorso per conoscere la Bibbia: il libro dei Salmi, che si svolge dal 30 maggio al 1 giugno alle ore 11.00 a Vicenza, presso la Chiesa Evanonoscere le Terre Bibliche e scoprire il contesto storico, culturale e geografico che ha prodotto il fecondo sviluppo delle religioni monoteiste, aiuta a entrare sempre più in profondità nel testo Biblico. Per questo, assieme alla ormai consueta proposta della Linfa dell’Ulivo, l’Ufficio Pellegrinaggi propone e rilancia una serie di ulteriori occasioni di approfondimento sia di carattere spirituale che culturale: sette Gocce di Linfa che si svolgono da marzo a luglio 2015. • Dal 21 al 23 maggio la “Linfa dell’Ulivo – Focus sulle Terre Bibliche” organizzata dall’Ufficio Pellegrinaggi in collaborazione con il Festival Biblico, sviluppa il tema del Festival “Custodire il creato. Coltivare l’Umano”.

gelica Metodista, Costrà S. Faustino 10. • I due incontri che si svolgono sabato 30 maggio, dedicati al padre francescano “Pietro Kaswalder: la vita come un viaggio”, professore di Geografia Biblica presso lo Studio Biblico Francescano di Gerusalemme, prematuramente scomparso, che si svolgerà alle ore 11.00; l’incontro “La terra è la mia preghiera”, presentazione del libro su Gino Girolomoni, il

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padre del biologico, alle ore 17.00. • Dal 1 al 14 maggio tre incontri “Narrazioni dalle pietre vive” con i testimoni delle tre fedi monoteiste: • Domenica 1 marzo la Preghiera per la Pace in Terrasanta: PONTI NON MURI • Venerdì 6 marzo l’incontro con Carol Cooke Eid, monaca della comunità di Mar Musa in Siria • Sab 14 marzo il momento di

Programma 21-23 MAGGIO, Vicenza Linfa dell’Ulivo – Focus sulle Terre Bibliche 2015 Giornate di ricerca e approfondimento in collaborazione con il Festival Biblico 21 MAGGIO – 2 GIUGNO, Vicenza, Verona, Padova, Rovigo… Custodire il Creato, coltivare l'Umano Festival Biblico XI edizione – segnalazione di incontri 1-14 MAGGIO, Vicenza Narrazioni dalle pietre vive Incontri con i testimoni delle tre fedi monoteiste

21 MARZO, Monastero di Montebello a Isola del Piano (PU) Attesa del regno e trasformazione della società Giornata Sergio Quinzio promossa dalla Fondazione Girolomoni 7-10 APRILE 2015, Gerusalemme La Sacra Bibbia, libro di Dio e libro dell’uomo 40° Corso di Aggiornamento Biblico – Teologico delle Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme

11-18 LUGLIO, Turchia Tra ebraismo e cristianesimo. L’archeologia delle fede nello scavo della memoria. Abramo, Pietro, Paolo Sessione Biblica in Turchia promossa dall’Ufficio Pellegrinaggi di Vicenza e da Passio Novara 1-22 LUGLIO, Gerusalemme Gerusalemme. Ebraico biblico, giudaismo, archeologia e geografia Corsi biblici intensivi nel paese della Bibbia organizzati da ISCAB, SBF e dalla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale

riflessione nell’incontro con Andrea Bartali, figlio di Gino, sul tema Gino Bartali: “Ciclista e Giusto tra le nazioni” tra memoria e speranze future • Il 21 marzo, presso il Monastero di Montebello a Isola del Piano (PU), si svolge la consueta “giornata Sergio Quinzio” promossa dalla Fondazione Girolomoni, quest’anno dedicata alla “Attesa del regno e trasformazione della società”. • Dal 7 al 10 aprile si svolge il 40° Corso di Aggiornamento Biblico – Teologico dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, dal tema “La Sacra Bibbia, libro di Dio e libro dell’uomo”. • Dall’11 al 18 luglio la quarta Sessione Biblica, promossa dall’Ufficio Pellegrinaggi di Vicenza e da Passio Novara, che raccoglie biblisti e studiosi, quest’anno approda in Turchia, col titolo: “Tra ebraismo e cristianesimo. L’archeologia delle fede nello scavo della memoria. Abramo, Pietro, Paolo”. • Nel mese di luglio, proseguono i corsi biblici intensivi nel paese della Bibbia, organizzati da ISCAB, SBF e dalla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Tutte le informazioni sul sito www.linfadellulivo.it

L’XI edizione del Festival Biblico di Vicenza dal 21 maggio al 2 giugno 2015

Custodire il Creato, coltivare l’Umano Lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2,15). Nell’atto stesso della creazione, Dio custodisce e affida all’uomo il suo progetto di un giusto equilibrio con il Creato. Per l’uomo d’oggi, che fa parte del Creato, e che del Creato è chiamato ad essere custode, è impellente non solo la presa di coscienza del preoccupante stato in cui la natura e l’ambiente versano a causa dello sfrenato “progresso”, privo di scrupoli e di coscienza, ma anche la consapevolezza che è necessario intervenire ora per riappropriarci del ruolo che ci è stato affidato da Dio, quello di essere i custodi del Creato. Il Festival Biblico, dal titolo Custodire il Creato, coltivare l’Umano, nella sua XI edizione richiama dunque l’attenzione sul tema della

relazione tra l’Uomo e il Creato. Il filo rosso che lega la tematica scelta con l’evento più importante del 2015, l’EXPO milanese, dal titolo “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, è il recupero dell’autentico messaggio ecologico del testo Biblico. Sono cinque i percorsi di riflessione per scoprire il ruolo della Parola nell’intreccio attivo-passivo: I. Esegesi, teologia e percorsi biblici. Parola che ci nutre II. Uomo, società e infinito. Parola che genera III. Gesti, immagini, suoni della Terra. Parola che ricrea IV. Scienza e fede. Parola in dialogo V. Luoghi che raccontano. Parola che si fa memoria Un festival Biblico che si rivolge a tutti con molteplici appuntamenti, a partire dal weekend del 22-23-24 maggio nelle città di Padova, Verona e Rovigo, per culminare nel lungo fine settimana che dal 30 maggio al 2 giugno vedrà Vicenza diventare la città del Festival! Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito: www.festivalbiblico.it

Partner P artner del progetto

Appuntamenti da non perdere IN CAMMINO DENTRO IL CREATO VERSO DIO. Pellegrini antichi e nuovi Sabato 23 maggio Biblioteca Capitolare, Piazza Duomo 13, Verona - ore 17.00

LA TERRA DI DIO E L’UOMO VIVENTE P. Eugenio Alliata OFM, Il pellegrino Burdigalense. L’itinerario e il suo diario (333 d.C) Francisco Sancho, Cammino di Luce. Il pellegrinaggio di 7.000 Km attraverso l’Europa Moderano: don Bruno Fasani e don Martino Signoretto In questa occasione sarà esposto al pubblico il più antico codice che tramanda l'Itinerarium Burdigalensis. MINICORSO PER CONOSCERE LA BIBBIA: IL LIBRO DEI SALMI Vicenza, Chiesa Evangelica Metodista, Contrà S. Faustino 10 1° INCONTRO: SABATO 30 MAGGIO, ore 11 W. Jourdan, I SALMI, LA PREGHIERA DI SEMPRE. La creazione e l’uomo lodano Dio 2° INCONTRO: DOMENICA 31 MAGGIO, ore 11 A. Anghinoni, SE GUARDO IL TUO CIELO (Sal 8). L’uomo incontra Dio nella Creazione

Collaborazione Collabor azione

SBF

3° INCONTRO: LUNEDÌ 1 GIUGNO, ore 11 G. Urbani, LA TERRA DELLA CREAZIONE E DELLA CREATURA. Il contesto geografico, archeologico e letterario dei Salmi

CUSTODIA DI TERRA SANT A SANTA

Patrocini P atrocini

ISCAB

Pietro Kaswalder: la vita come un viaggio Alla scoperta della Bibbia camminando in Terra Santa Sabato 30 maggio, ore 11.00 Intervengono. P. Massimo Pazzini OFM, Giuseppe Caffulli direttore Editrice Terra Santa (ETS) La terra è la mia preghiera Presentazione del libro su Gino Girolomoni, il padre del biologico Sabato 30, ore 17.00 Intervengono: Massimo Orlandi, autore del libro – la famiglia Girolomoni, Piero Stefani Modera l’incontro, Lorenzo Fazzini, direttore Editrice Missionaria Italiana (EMI) Seguirà una degustazione della pasta biologica Girolomoni – obbligatoria la prenotazione PER INFO E ISCRIZIONI: Segreteria Festival Biblico: Tel. 0444.937499 E-Mail: segreteria@festivalbiblico.it www.festivalbiblico.it

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L’Ufficio Pellegrinaggi festeggia i vent’anni di attività

Fammi vivere nella Tua via! n occasione del ventesimo anno di attività quale modo migliore per ricordare la strada fatta e vedere quella che ci aspetta davanti, se non quello di ritrovarci assieme ai tanti amici e ai pellegrini che sono l’anima dell’ufficio stesso?! Per questo il 22 maggio vi aspettiamo per la serata spettacolo “Fammi vivere nella Tua via”, seguendo l’invito del Salmo 119 che ben descrive lo spirito di tutte le proposte fatte dall’Ufficio in questi vent’anni. Una serata che ci permetterà di immedesimarci nelle vesti degli antichi pellegrini medievali che, dopo aver percorso molta strada, giungevano alle porte di Vicenza per entrare in città dove trovavano ristoro per poter riprendere il Cammino della Vita… Una serata ricca di esperienze, fatta non solo di ascolto ma anche di coinvolgimento personale… vissuto in modo itinerante attraverso la riscoperta del tratto di un’antica via di pellegrinaggio dentro la città. Lo spettacolo sarà ritmato da quattro momenti: partendo dal Pensionato degli studenti in Contrà San Marco attraverseremo assieme il fiume Bacchiglione, percorrendo l’antico Ponte Pusterla da dove i pellegrini entravano in città giungendo da Nord attraverso le Valli del Pasubio, che collegavano Rovereto a Schio e Vicenza. Una volta giunti al Patronato Leone XIII saremo chiamati a entrare in un simbolico labirinto che richiama emblematicamente il cammino di ogni uomo alla ricerca della Via da seguire. Testimoni significativi animeranno la terza parte dello spettacolo: per l’occasione assieme al Vescovo Beniamino Pizziol e al Sindaco Achille Variati, saranno con noi amici che ci hanno affiancato e supportato nel nostro operare: il gesuita p. Francesco Rossi De Gasperis e i francescani di Gerusalemme p. Massimo Pazzini e p. Frédéric Manns, che sono tra i maestri che hanno con-

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20° dell’Ufficio Pellegrinaggi - Continuano le iniziative! FEBBRAIO 2015 – Luoghi Ebraici – Semi di Luce attraverso l’impegno delle donne tramite particolari iniziative. Presentazione della nuova iniziativa dell’Ufficio Pellegrinaggi per co- SEGNO: Pellegrinaggio dal 25 luglio al 1 agosto noscere la presenza ebraica nel nostro territorio SEGNO: l’offerta degli itinerari nel sito www.luoghiebraici.it SETTEMBRE 2015, domenica 27 – Pellegrinando per Via - Pellegrini a Vicenza: presentazione del Libro che offre un quadro APRILE 2015 - Libro esperienza: un nuovo contributo alla collana dell’UDP significativo di tutto ciò che riguarda il passato storico di Vicenza den“Pellegrini con la Bibbia in mano. Un itinerario della terra di Dio”, Ja- tro il mondo dei pellegrinaggi. ques Fontaine - Testimonianza di suor Laura Girotto: da oltre 20 anni missionaria salesiana Narra un’esperienza unica e straordinaria di lettura della Terra attraverso la in Etiopia, ad Adwa. Ci aiuterà a leggere l’EXPO dal punto di vista del Sud del Parola, che indica il cammino del pellegrino. mondo, come seguace di don Bosco nel bicentenario della nascita. SEGNO: il libro è a disposizione e può aiutare a innamorarsi sempre di più della - Presentazione della Biblioteca per i pellegrini che ha sede a Sant’Agostino Terra della manifestazione di Dio - Presentazione della nuova offerta comunicativa e contenutistica dell’Ufficio SEGNO: Un oggetto prodotto dal laboratorio della missione di sr. Laura MAGGIO 2015, Venerdì 22 - Spettacolo in celebrazione del 20°: FAMMI VIVERE NELLA TUA VIA OTTOBRE 2015 - Memoria di San Colombano: monaco, pellegrino irL’Ufficio pellegrinaggi tra ieri, oggi e domani. landese, a Millequattrocento anni dalla morte. SEGNO: Auguri del tutto speciali per il futuro servizio dell’Ufficio Pellegrinaggi Diceva San Colombano: “Sumus mundi viatores et peregrini”, Siamo viandanti e pellegrini del mondo! Una chiamata da ricordare sempre… GIUGNO 2015, domenica 28 - San Teobaldo: testimone dei pellegrini vi- SEGNO: Mini pellegrinaggio all’abbazia di Bobbio dove il Santo è vissuto e morto centini Il Santo, pellegrino francese vissuto e morto nella nostra diocesi, diDICEMBRE 2015 - Calendario 2016: Il filo rosso del Pellegrino. La Haventa il sostegno del nostro pellegrinare. tikvà – La speranza SEGNO: Pellegrinaggio a piedi da Monte Berico a Sossano (Sajanega) – sabato Raccolta di foto, slogan e frasi dei nostri pellegrini in questi ultimi 27 e domenica 28 giugno. vent’anni. Pellegrinaggio celebrativo a Sossano (Sajanega) – domenica 28 giugno, ore 18.00 SEGNO: Calendario ricordo AGOSTO 2015, - Pellegrinaggio Segno: in Bosnia per riscoprire la GeFEBBRAIO 2016 - Convegno a Lugano: Il pellegrinaggio ieri e oggi rusalemme d’Europa (Sarajevo) e diventare ponte fra civiltà e fedi Valore di una esperienza che ha attraversato i secoli e che è ancora si(Monstar) gnificativa per noi. A vent’anni dalla fine del conflitto balcanico condividiamo la memoria della SEGNO: partecipazione al Convegno organizzato dalla Facoltà Teologica di Lutragedia e della speranza di questi popoli che si stanno risollevando anche gano e dall’ISCAB tribuito a formare il metodo e a fornire gli strumenti conoscitivi con cui accompagnare i pellegrini in Terra Santa. Per un saluto e un augurio, sarà con noi anche il Segretario Generale del Coordinamento Nazionale Pellegrinaggi Italiani (CNPI), don Luciano Mainini. La serata sarà anche l’occasione per presentare a tutti la ROMEA STRATA, una via che, assieme al coinvolgimento di ciascuno, ci auguriamo diventi la strada che i pellegrini potranno percorrere per attraversare il Nord-Est d’Italia verso

Roma, Santiago e Gerusalemme. Con una sorpresa a tema, che riempirà gli occhi di tutti, concluderemo la serata che ci auguriamo sia molto partecipata. Siete tutti invitati! Una speciale “credenziale del pellegrino”, da ritirare presso l’Ufficio Pellegrinaggi entro la fine di aprile, è il pass con cui sarà possibile partecipare alla serata spettacolo. Vi chiediamo di affrettarvi per il ritiro della Credenziale (per motivi di sicurezza i posti sono limitati).

“FAMMI VIVERE NELLA TUA VIA” SPETTACOLO PER IL VENTESIMO DELL’UDP Vicenza, venerdì 22 maggio 2015 Ore 20.30: Partenza dal Pensionato studenti Madonna di Monte Berico (Contrà San Marco, 3) con arrivo al Cinema del Patronato Leone XIII attraverso il Ponte Pusterla Parcheggi consigliati per raggiungere il luogo di partenza: Park Fogazzaro a San Biagio, in contrà Chioare lungo il Bacchiglione, Piazza Ara Coeli Vecchia, Santa Corona, Parcheggio ospedale: Viale Rodolfi o entrata da San Marco. Si prega di ritirare presso il nostro ufficio, entro il 30 aprile, la “Credenziale del Pellegrino” che consente la partecipazione gratuita allo spettacolo!

Il decimo libro della collana dell’Ufficio è un itinerario nella Terra di Dio

Pellegrini con la Bibbia in mano acques Fontaine, nato a Roubaix (Francia) nel 1922 è un padre domenicano che vive a Gerusalemme dal 1960 ed è stato l’ideatore della Bible sur le Terrain (BST), un’iniziativa che continua tuttora da più di 50 anni, oggi animata dalla diocesi di Parigi. L’idea di fondo è di prendere in mano la Bibbia e di leggerla via via che il paesaggio circostante evoca le pagine delle Sacre Scritture nella loro interezza, ebraica e cristiana. Il percorso proposto comprende 16 giornate, in cui si parte dal deserto del Sinai, si sale verso Gerico, la Galilea e il Nord d’Israele, per poi riprendere il cam-

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mino attraverso la Samaria e arrivare a Gerusalemme. Non sono i «luoghi santi» tradizionali il centro d’interesse, ma è tutta la Terra Santa che è «luogo santo» e in particolare Gerusalemme «luogo santo al singolare», perché tutto parte e tutto converge su Gerusalemme. Si inizia da essa, senza mai poterla abbandonare, dice Jacques Fontaine. L’itinerario è come un grande ritiro spirituale, ritmato in uno schema trinitario. La prima parte «Nel nome del Padre» rivisita i luoghi del Primo Testamento, l’alleanza del Sinai e il messaggio dei profeti che richiamano il popolo a man-

tenere l’alleanza ricevuta da Dio. La seconda parte è intitolata «Nel nome del Figlio» e conduce a seguire le orme di Gesù in Galilea, nella Trasfigurazione e nella scoperta progressiva dalla sua persona divina. La terza parte infine, «Nel nome dello Spirito Santo» ha per tema la risurrezione di Gesù e la indica, come sottolineato dall’incontro sulla strada di Emmaus, la via che ogni cristiano è chiamato a percorrere! Questa visione teologica è sostenuta da una prodigiosa capacità di collegare luoghi e fatti della Bibbia tra di loro, mostrando la continuità tra i due Testamenti: il

compimento che avviene nel Nuovo si comprende solo se si possiede la memoria viva dell’Antico. Tutta l’esperienza di p. Fontaine sarà pubblicata entro fine aprile nella collana “Bibbia e Terra Santa” dell’Ufficio Pellegrinaggi, per le edizioni Messaggero di Padova. L’ennesimo sforzo editoriale per il quale va il grazie dell’Ufficio Pellegrinaggi a Luigi dal Lago, che con pazienza infinita ha tradotto e ridato vita al testo, a p. Frédéric Manns che ha scritto la prefazione del libro e a tutte le persone che in vario modo vi hanno contribuito. Soprattutto a p. Jacques

Fontaine, che ha insegnato a intere generazioni di giovani e di adulti la «spiritualità della strada», va il nostro Todà rabà. Grazie frère Jacques!


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Attenzione agli spazi per una maggiore cura ai pellegrinaggi e alle varie attività!

Un mondo di proposte che rendono l’esperienza del pellegrinaggio ancora più ricca!

Un ufficio tutto nuovo per accogliere i pellegrini Parole chiave a febbraio i pellegrini che verranno a visitarci in ufficio troveranno una piacevole sorpresa: abbiamo dovuto risistemare i locali per la loro messa a norma e abbiamo colto l’occasione per realizzare un nuovo allestimento più accogliente e funzionale! Abbiamo migliorato l’organizzazione degli spazi e ci siamo ampliati in nuovi locali che ospitano l’amministrazione e i progetti legati all’Ufficio. Sarà più agevole svolgere le varie attività e anche per i pellegrini, i sacerdoti e i capi gruppo ci sarà un

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luogo più confortevole per programmare i prossimi viaggi! In particolare la stanza d’accoglienza sul corso principale, dove lavorano le due colleghe che si occupano dei pellegrinaggi, avrà un nuovo look che consente, con un colpo d’occhio, di comprendere la vocazione dell’Ufficio e avere un panorama sintetico e completo dei pellegrinaggi e dei progetti in corso. All’ingresso è stata realizzata una mappa ideale del cammino che i nostri pellegrini possono fare attraverso l’Ufficio: Pellegrinaggi, Linfa

dell’Ulivo, Romea Strata, Luoghi Ebraici e Approfondimenti, ciascuna con le parole guida che costituiscono il mondo semantico attorno a cui ci muoviamo per ogni ambito (vedi il Box e la foto). Una serie di pannelli dedicati a ciascuno di questi cinque ambiti segnaleranno all’interno dell’ufficio i luoghi e le persone incaricate. Sono tutti sforzi di miglioramento indirizzati ad accrescere sempre più la cura ai pellegrini, perché possano fruire a pieno di tutte le occasioni e di tutte le proposte che l’Ufficio promuove. Emanuela Compri

e approfondimenti: le nostre “Clouds” hi frequenta il mondo di internet è ormai abituato a vedere le “nuvole di etichette”, una rappresentazione visiva a forme di nuvola formata dalle parole chiave usate in un sito web, presentate con un carattere in grassetto attribuito alle parole più importanti. Si tratta quindi di una lista pensata! È a questo sistema di rappresentazione che ci siamo ispirati per creare la nuova “mappa visuale” delle attività dell’ufficio e che potete vedere in questa pagina. E così, il pellegrino che grazie all’Ufficio s’incammina sulle vie di Dio, lo fa attraverso uno specifico stile racchiuso nei vocaboli che contengono e narrano questo stile. Di colore beige la nuvola dedicata ai Pellegrinaggi: la Spiritualità che trasforma il viaggio in una esperienza di Pellegrinaggio resta il fulcro attorno a cui ruotano tutte le altre parole: Incontro con Dio, con l’altro e con se stessi, ma anche la scoperta di Civiltà antiche e nuove e una più profonda e attenta conoscenza della Bibbia. Per la Linfa dell’Ulivo, richiamata dal verde, abbiamo selezionato i termini che più la descrivono: le Terre Bibliche, che sono l’oggetto principale di questa proposta, vengono affrontate con gli strumenti della Ricerca nei campi della Storia e dell’Archeologia e attraverso l’Interpretazione e l’esegesi biblica, per restituire un quadro sempre più consapevole della Geografia della Salvezza. La nuvola arancione rac-

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chiude le idee di fondo che alimentano la Romea Strata: il Cammino che si muove sicuro verso una Meta (i tre più importanti luoghi di pellegrinaggio che sono Roma, Gerusalemme e Santiago) e che consente di vivere una profonda esperienza di Fede e Interiorità, rinnovando il rapporto con la Natura e con l’umanità che sa farsi Ospitalità. I pellegrini attenti al mondo dell’ebraismo trovano nella nuvola blu la proposta della riscoperta dei Luoghi Ebraici: i nostri Fratelli Maggiori, secondo la celebre espressione di Giovanni Paolo II, hanno lasciato una Memoria forte e in alcuni casi una presenza ancora viva proprio nel nostro territorio. Riscoprirne la Storia e le Tradizioni consente di capire le Radici per andare alle Sorgenti della nostra fede. Ma le proposte dell’Ufficio continuano: un rotolo di pergamena è il simbolo scelto per la vasta area degli Approfondimenti. La Formazione dei pellegrini è una delle attenzioni principali, che consente a ciascuno di accedere a una offerta di Cultura di Documentazione e di Conoscenza per continuare nel cammino di Scoperta iniziato con il pellegrinaggio. Ci riferiamo agli incontri LuMe e Radice Santa e alle altre proposte che condividiamo con altre realtà. Per i pellegrini sarà anche al più presto a disposizione la Biblioteca che avrà sede a Sant’Agostino, dedicata alla consultazione dei testi inerenti i pellegrinaggi (vedi articolo a pag. 15).

Il logo che abbiamo scelto continua a guidare e indirizzare i nostri passi

Il mulino mistico e la missione dell’Ufficio! ’ufficio si rinnova per continuare a mettere a disposizione della Diocesi questo speciale servizio, che per noi continua ad essere uno strumento importante di evangelizzazione attraverso il quale le persone possono incontrare Dio e riconoscere la Sua presenza nella loro vita. Tutto l’impegno dell’Ufficio Pellegrinaggi è ben descritto proprio dal logo che ci contraddistingue! L’immagine, tratta da un capitello della chiesa di Vezzalay, in Francia, ritrae

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apparentemente due operai intenti nella macinazione del grano. Una immagine semplice che nasconde un forte messaggio teologico, il cui titolo “il mulino mistico” ne rivela l’entità. Infatti, la figura di sinistra è Mosé che ha la tunica dello schiavo appena uscito dall’Egitto mentre getta il grano, racchiuso in un sacco, dentro il mulino che è rappresentato dalla ruota con la croce in mezzo. Il mulino è Cristo. Ne esce della farina raccolta in una

sacca da san Paolo, che ha la tunica dell’uomo libero. Quest’immagine indica l’unità delle Scritture. I fatti avvenuti nella storia della Salvezza narrati nell’Antico Testamento, vengono macinati e resi fruibili da Cristo, centro della storia della Salvezza. Paolo racchiude in sé tutta l’esperienza della Chiesa nascente che raccoglie la farina mistica del Cristo (simbolo del pane eucaristico). Questo è l’alimento fondamentale del credente che si mette in cammino dentro la storia.

Il significato del capitello può essere anche inteso in forma simbolica nella prospettiva del pellegrinaggio. Infatti, la figura di sinistra può essere intesa come il pellegrino che va nei luoghi del Santo e lì vi raccoglie il grano buono. Lo macina e lo “rumina” interiormente attraverso l’intensa relazione personale con il Cristo. Nei Luoghi raccoglie la buona farina che diventa alimento per il suo peregrinare all’interno delle vicende della vita quotidiana. Questa rappresentazione

accompagna l’Ufficio Pellegrinaggi nelle sue proposte, perché da una parte aiuta a sintetizzare la dinamica della storia della Salvezza e della Parola di Dio nella storia, dall’altra aiuta a capire che cosa significa l’esperienza del pellegrinaggio e quanto questa sia importante per la crescita di ciascuno. Prossimamente sarà realizzata la versione ad icona del logo che sarà presentata per l’appuntamento di “Pellegrinando per Via” del prossimo autunno!


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L’archeologo israeliano Dan Bahat presenta l’iniziativa

Una nuova proposta per scoprire gli itinerari ebraici

Luoghi Ebraici Semi Di Luce

’Italia vanta una presenza ebraica che risale già al II secolo a.C., epoca in cui si sarebbe formata a Roma una prima comunità poi ingranditasi rapidamente. A testimoniare l’antica presenza ebraica nella Penisola concorre poi la città di Aquileia, in Friuli Venezia-Giulia, laddove una proto-comunità munita di sinagoga sarebbe esistita già nei primi secoli dell’Era cristiana. Nel Medioevo, la mediazione ebraica in ambito finanziario fu fondamentale per l’economia delle corti signorili, i cui sovrani facevano a gara nell’abbellire le proprie città, attirando artisti e letterati da tutto il mondo. Anche se i rapporti con le istituzioni non furono mai sereni, le tensioni si fecero gravi e generalizzate solo a partire dalla fine del Seicento sotto le continue pressioni dello Stato Pontificio e degli ordini mendicanti cristiani. Nel 1516 Venezia istituisce il primo ghetto d’Europa: approfittando del Cinquecentenario della nascita del ghetto di Venezia, che verrà cele-

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brato nel 2016, l’Ufficio Pellegrinaggi propone l’iniziativa LUOGHI EBRAICI – SEMI DI LUCE, ovvero una serie d’itinerari nel Nord-Est d’Italia alla riscoperta dei luoghi in cui sono nate e si sono sviluppate le comunità ebraiche locali. Proprio come un seme che germoglia nascosto, sottoterra, per poi testimoniare la sua vitalità venendo alla luce, così i vari percorsi mirano a far riscoprire la presenza ebraica come viva e illuminante. Ciascun itinerario è stata pensato secondo un tema specifico in modo da poter conciliare le caratteristiche del territorio con determinati aspetti della religione ebraica. Anche Vicenza conserva tracce di tale presenza: l’attuale Contrà Cavour, laterale di Corso Palladio, era un tempo chiamata “via dei Giudei”, mentre il cimitero degli Acattolici in via Fratelli Bandiera era noto come il “cimitero degli Ebrei” proprio in nome della sezione ebraica qui ubicata. Come cristiani abbiamo il dovere di riavvicinarci al-

l’ebraismo, in quanto “radice santa” della nostra fede come la definisce il Cardinal Martini in uno dei suoi libri (Israele: Radice santa, 1993, Vita e Pensiero) –. Non possiamo dimenticare che Papa Giovanni Paolo II si è rivolto agli Ebrei chiamandoli “fratelli maggiori”, in occasione della sua visita alla sinagoga di Roma il 13 Aprile del 1986. Il gesto del Papa si dimostrava in continuità con gli assunti del documento Nostra Aetate, elaborato nel Concilio Vaticano II. In tale testo si afferma chiaramente la discendenza dei Cristiani dalla stirpe di Abramo, ricordando che Dio ha scelto il popolo di Israele per stringere l’Antica Alleanza e che la fuga dalla schiavitù dell’Egitto prefigura la salvezza dell’umanità intera. Vengono poi ricordate le parole dell’apostolo Paolo il quale scrive, in una lettera ai Romani, che gli Israeliti sono come fratelli “ai quali appartiene l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto e le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, Egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen” (Lt Romani 9, 4-5). I nostri itinerari si inseriscono proprio nella prospettiva di reciproca conoscenza e stima, alla quale invita il documento conciliare nella sua conclusione. Per conoscere l’intera offerta, vi rimandiamo al sito specifico www.luoghiebraici.it oppure vi invitiamo a scriverci a info@luoghiebraici.it. Giulia Cappellari

bbiamo chiesto al noto archeologo israeliano Dan Bahat una sua opinione sulla nuova iniziativa dell’Ufficio Pellegrinaggi che mira a riscoprire i luoghi ebraici situati nel Nord-Est dell’Italia. Nel breve video di presentazione che abbiamo registrato con lui per il sito www.luoghiebraici.it, Dan Bahat spiega in italiano, inglese ed ebraico l’importanza di tale proposta. «Ci viene data l’opportunità di conoscere una parte dell’Italia spesso ignorata dai turisti – soprattutto stranieri che si limitano a visitare il ghetto di Venezia, dimenticando che attorno ad esso ci sono testimonianze di una cultura ebraica italiana bimillenaria, la cui presenza è rimasta viva fino ai primi decenni del Novecento, epoca in cui sono iniziate le massicce emigrazioni di Ebrei verso il neonato Stato di Israele. L’immenso patrimonio che l’Italia conserva non deve sfuggire all’attenzione degli studenti e dei giovani, in quanto parte integrante della loro stessa cultura. I vari itinerari proposti andranno a riscoprire quei luoghi in cui sono vissute le comunità ebraiche locali nel corso dei secoli e che sono stati riscoperti dalla brigata ebraica interna all’esercito britannico durante la Seconda Guerra Mondiale. Combattendo fra una città e l’altra, questi uomini hanno ritrovato i luoghi della loro storia. Non dobbiamo dimenticare poi che l’area del Nord-Est italiano è stata per secoli sotto la

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Dan Bahat dominazione dell’impero austriaco, il quale ha goduto della sua posizione geo-strategica favorevole ai commerci con tutti i Paesi del Mediteranneo. Trieste e Venezia hanno rappresentato i principali centri di scambio in questo senso. Israele deve molto all’Italia dal punto di vista artisticoculturale: subito dopo la costituzione di Israele, il governo italiano ha concesso la traslazione di molte Arche – ovvero degli armadi contenenti i rotoli delle sacre scritture – dalle sinagoghe italiane a quelle nuove costruite nello Stato nascente. Si tratta di veri e proprio capolavori di arte barocca e rinascimentale che sono stati restaurati a Gerusalemme ed ora visibili in tutto il loro splendore nei nostri luoghi di preghiera. Questi pezzi unici suscitano negli israeliani curiosità e ammirazione nei confronti dell’Italia. La proposta di vari itinerari che vanno a toccare i luoghi originari di tali opere non può che essere accolta positivamente».

Sabato 14 marzo a Marostica l’incontro con Andrea Bartali, figlio del grande campione del ciclismo italiano

Gino Bartali “ciclista e Giusto tra le Nazioni”

Andrea Bartali allo Yad Vashem ino Bartali nasce il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema, paese sulla via Chiantigiana a circa sei chilometri da Firenze. Vive la sua fanciullezza nel clima delle lotte sociali scatenate dalle difficoltà economiche del dopo Prima guerra Mondiale. Comincia a correre in bicicletta diventando subito professionista ed ottenendo

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in Italia e all’estero prestigiose vittorie. Dal 1940 al 1945, con l’entrata in guerra dell’Italia, l’attività ciclistica si ridurrà fino a terminare del tutto. Inizierà allora per Bartali il periodo rischioso della clandestinità per salvare quante più vite umane possibili. Il cardinale Elia dalla Costa decise di coinvolgere Gino Bartali nel rischioso

compito di intermediario. Gli chiese di fare da staffetta con la sua bicicletta per portare nella certosa di Farneta a Lucca e a Genova documenti per far espatriare, via nave verso gli Stati Uniti o altri paesi, ebrei e perseguitati. Bartali fu sempre pronto a pedalare e a rischiare di essere scoperto ad ogni posto di blocco. Ecco allora la volontà di ricordarlo ad un secolo dalla nascita di questo grande uomo, al quale il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi nel 2006 ha conferito la medaglia d’oro al valore civile ricordando che “collaborò con una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici, … riuscendo a salvare circa 800 cittadini ebrei. Mirabile spirito di sacrificio e di umana solidarietà oltre che di encomiabile spirito cristiano”.

A consacrazione del suo impegno il 23 settembre 2013 il memoriale dello “Yad Vashem” di Gerusalemme gli ha conferito il riconoscimento internazionale di “GIUSTO TRA LE NAZIONI”. Il 14 marzo 2015 sarà dedicato alla figura di Gino Bartali: alle ore 15.00 davanti alla Chiesetta di Santa Maria del Ciclista ci sarà un momento di riflessione con canti, alcune brevi letture e una preghiera di benedi-

zione agli atleti per l’inizio della stagione agonistica: in particolare saranno presenti gli atleti della “ASD CYCLING TEAM” di Rosà e i giovani della “RARI NANTES” di Marostica. Seguirà presso il ristorante La Rosina di Marostica una tavola rotonda con la testimonianza di Andrea Bartali, figlio di Gino e la partecipazione di alcune glorie del ciclismo Vicentino di ieri e di oggi. don Giuseppe Bonato

Programma SABATO 14 MARZO GINO BARTALI: “CICLISTA E GIUSTO TRA LE NAZIONI” tra memoria e speranze future Ore 15.00, Chiesetta di Santa Maria del ciclista a Marostica: momento di riflessione A seguire incontro con Andrea Bartali, figlio di Gino, presso il Ristorante la Rosina, Contrà Marchetti 4, Marostica – Vicenza


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A fine giugno il pellegrinaggio a piedi all’eremo di Sajanega a Sossano

Camminiamo insieme con San Teobaldo

Chiesa di San Teobaldo a figura di San Teobaldo è significativamente legata a un territorio ricco di storia cristiana e devozione popolare. A Sossano, in zona Sajanega è infatti presente un romitorio dove San Teo-

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baldo di Provin ha vissuto i suoi ultimi anni di vita, morendo in odore di santità nel 1066. Infatti, solo dieci anni più tardi papa Alessandro II, nel 1077, lo dichiara santo! L’eremita francese, devoto alla santa Croce aveva

il desiderio di pregare e vivere presso il sepolcro a Gerusalemme, nella Terra del Santo dopo aver fatto voto di povertà e aver lasciato ogni agiatezza della ricca famiglia d’origine. Questo non gli fu possibile per la minaccia saracena e per la cagionevole salute. Partendo da Treviri in Germania intraprese il pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Al ritorno, accompagnato dall’amico Gualtiero, s’incammina verso Roma. Tornando dalla città santa, giunto in Veneto, trova riparo all’eremo di San Cassiano a Lumignano. Si ferma poi presso Sossano dove era già presente una piccola chiesa costruita da San Romualdo con annesso eremo, ormai abbandonato. Il luogo si prestava per la vita eremitica e per la preghiera e certamente anche per la testimonianza e l’aiuto spirituale che Teobaldo offriva ai molti pellegrini che percorrevano quella via di passaggio per recarsi, appunto, a Gerusalemme. San Teobaldo spinge an-

cora oggi ogni cuore credente ad una vita di essenzialità e interiorità, smuove a cercare, a mettersi in cammino, a non sostare presso conformismi ed esistenze tiepide e prive di speranza. Per questo è uno degli esempi più cari ai pellegrini vicentini! Nel tardo pomeriggio di domenica 28 giugno siamo tutti invitati a metterci in

cammino con San Teobaldo. Partendo dalla “colombara” in prossimità della chiesetta di Sant’Ubaldo a Sossano, si raggiungerà l’originario eremo di San Teobaldo dove si svolgerà la Santa Messa. A guidare la breve processione sarà la nuova icona del Santo! Qui di seguito il programma del pellegrinaggio. Federica Costantin

Pellegrinaggio all’eremo di San Teobaldo in Sajanega Domenica 28 giugno 2015 - Sossano ore 18.00: ritrovo presso la “colombara” in prossimità della chiesetta di Sant’Ubaldo • Intervento del dott. Alberto Cogo • Intervento di don Raimondo Sinibaldi

ore 19.15: Santa Messa con benedizione della nuova icona a San Teobaldo e consegna del nuovo santino con la preghiera al Santo ore 20.30: Ritorno in zona Sant’Ubaldo per un momento conviviale.

ore 18.45: Processione verso l’eremo di San Teobaldo

Il testimone dei pellegrini vicentini “scritto” dalle mani di sorella Cristina

Santiago, Roma e Gerusalemme: le “Loca Sancta” di Teobaldo Un’icona simbolica l pellegrinaggio altomedievale, qualunque fosse la spinta motivante, è stato un fatto sociale che coinvolse numerosi fedeli. Le moderne ricerche hanno restituito l’immagine di una Europa in grande movimento, dove culture e popoli si incontravano anche grazie al fiorire della pratica del pellegrinaggio. Era questo un atto volontario col quale il pellegrino abbandonava i luoghi conosciuti, le proprie abitudini e il proprio ambiente affettivo per recarsi in religiosità di spirito fino alla meta che aveva liberamente scelto o al santuario che gli era stato imposto dalla sua penitenza. La componente penitenziale del pellegrinaggio era molto forte: si viaggiava con pochi mezzi, affidandosi alla carità e all’ospitalità altrui. Il viaggio era un’esperienza piena di insidie che in qualche modo appiattiva le differenze

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sociali e permetteva l’incontro tra diverse culture. Fatta questa premessa appare chiaro come San Teobaldo, nel suo percorrere a piedi l’Europa di loca Sancta in loca Sancta, voleva vivere non solo l’esperienza dell’eremita, ma anche quella dell’incontro con le persone, desiderio che lo porterà a fermarsi a Sajanega, luogo che gli permise di coniugare queste sue due anime. È la biografia della vita di San Teobaldo che lo descrive in cammino, dapprima verso la Galizia dove in quegli anni era forte l’attrazione esercitata dalla tomba di San Giacomo di Compostella, e poi ancora verso Roma: questi cammini fanno parte della seconda fase della sua vita, quando abbraccia l’idea di una vita non solo penitenziale, ma anche itinerante. Nel suo cuore rimase sempre forte il desiderio

di raggiungere anche Gerusalemme. Appare chiaro come l’incontro con l’altro, lungo le vie di pellegrinaggio, accresce in lui il desiderio di una fede sempre più profonda: al ritorno da Santiago, per esempio, impara a leggere per poter accostare direttamente, lui laico illetterato, la Sacra Scrittura. È un percorso che lo porterà alla scelta eremitica. In viaggio verso Venezia, da dove voleva imbarcarsi per Gerusalemme, si ferma definitivamente a Sossano, dove il laico Teobaldo troverà il modo di servire Dio. Attorno a lui crebbe anche una piccola comunità di confratelli che vivevano in celle separate nei boschi di Sajanega. A Vicenza si perfeziona il suo cammino di avvicinamento a Dio: qui Teobaldo s’incardina nel clero dove riceve tutti gli ordini fino al sacerdozio! Emanuela Compri

bbiamo chiesto a sorella Cristina di realizzare l’icona di san Teobaldo, che verrà presentata in occasione del 28 giugno per la festa dedicata al Santo patrono di Sossano. Ecco le idee di fondo che animano la scrittura dell’icona. “Dal profondo a te grido, o Signore; Signore ascolta la mia voce... L’anima mia è rivolta a Te più che le sentinelle all’aurora” (dal salmo 130) sono le parole dei pellegrini che salgono a Gerusalemme portando nel cuore un desiderio di pace. L’icona vuole illustrare queste parole che nella vita di S. Teobaldo hanno trovato un personale compimento. Con il linguaggio simbolico proprio dell’arte iconografica, fatto di colori e di forme, l’immagine ritrae il santo pellegrino in posizione eretta, mentre guarda il Signore che gli appare in una mandorla stellata. Teobaldo è un viandante spinto dal desiderio di Dio, da una ricerca appassionata, e allo stesso tempo, forte di una sicurezza radicata nel Signore. La sua mano benedicente indica Gesù formando le iniziali greche del nome: IC XC e rivelando i due misteri della nostra fede (l’umanità e la divinità di Cristo e il Dio trinitario). E della sua identità di pellegrino e delle esperienze e svolte maturate nella vita, vogliono parlare i tanti segni presenti nell’icona: • il mantello marrone - in movimento per dire la vitalità della sequela di Cristo -; • il bastone e la scarsella (bisaccia), erano l’abito di chi affrontava il rischio del pellegrinaggio esposto a tanti pericoli; • la conchiglia che indica il cammino compiuto verso Santiago

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di Compostela e la spiaggia di Finesterre; • la chiave in mano e la cartula appesa al collo e raffigurante i volti di S. Pietro e S. Paolo – dicono del suo pellegrinaggio a Roma; • la palma di Gerico in lontananza e la Gerusalemme celeste vogliono essere un omaggio al desiderio, mai compiuto, di andare in Terra Santa; • le rocce e gli alberi indicano, nel sobrio linguaggio iconografico, la foresta di Sossano scelta dal Santo per vivere in povertà e solitudine una nuova esperienza, non meno precaria ed esposta a rischi, di quella affrontata nei pellegrinaggi. Per questo gli abiti, di cui è rivestito il Santo, ci vogliono anche ricordare le conversioni e passaggi che la vita gli chiese: sotto il mantello di viandante è visibile un abito camaldolese che il Santo indossò da eremita ancor prima della sua professione nella famiglia monastica avvenuta in punto di morte - e lo stolone bianco con croci rosse dell’ordine dei templari, monaci-soldati che un parente del Santo contribuì a fondare per proteggere i pellegrini in Terra Santa. Nell’anno 2015, iniziato con l’appello di papa Francesco alla pace che nasce dall’essere fratelli e non più schiavi e dedicato alla vita consacrata quale segno e testimonianza delle meraviglie che il Signore compie nella vita dei suoi figli, la memoria di questo santo vicentino vuole essere profezia di un cammino storico e spirituale, a tutti possibile, verso il dono della pace, dello shalom che il Padre sogna per l’umanità intera . Sorella Cristina


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Bibbia, spiritualità, cultura, incontro… LA VIA DELLA SETA: TERRE DI CONFRONTO IRAN

L’attuale Iran era l’antica Persia, costituita sulla base di tre antichi popoli: i Parti, i Medi e gli Elamiti. La civiltà e la cultura persiana hanno raccolto le grandi tradizioni di conoscenza e di sapere, di fede e di religioni di gran parte della Mesopotamia. Questo luogo è stata la culla della ricerca religiosa monoteistica, che si è condensata poi nello zoroastrismo. I Babilonesi hanno avuto peso rilevante nella storia del popolo ebraico: hanno conquistato Gerusalemme nel 587 a.C.; il popolo eletto è stato deportato sui fiumi di Babilonia e lì è rimasto in esilio e perché Ciro il Grande li ha liberati e ha permesso loro di ritornare nella loro tanto amata Terra Promessa. In questo arco di tempo è stata redatta la Bibbia e sono stati elaborati vari libri biblici: Daniele, Ezechiele, Tobia, parte del libro di Isaia (capitoli 40,55), il libro di Ester. E collegati a questi il libro di Geremia, di Esdra e di Neemia. Vi è quindi una ricchezza di storia e di fede veramente grande che va conosciuta incontrando concretamente i luoghi dove si sono elaborate.

Proposte di pellegrinaggi Iran (10gg) Iran (10gg)

UZBEKISTAN

L’Uzbekistan è sempre stata una grande terra di transito fin dall’antichità ed in particolare solcata dalla grande arteria commerciale della via della seta. Su questa strada non passavano solo gli uomini con le merci, ma anche le idee, le filosofia, le scoperte ed altro che proveniva dal grande Oriente. Anche il Cristianesimo transitò per questa via, infatti, i cristiani nestoriani partirono da Antiochia sull’Oronte, un tempo chiamata Antiochia di Siria, luogo di partenza della Via della Seta nel Mar Mediterraneo. Essi portarono il Vangelo fino a Xian in Cina, dove si concludeva la strada. Anche Marco Polo ricorda questa evangelizzazione nestoriana nel suo Milione. Si tratta quindi di una terra ricca di storia, cultura e fede.

Proposte di pellegrinaggi Uzbekistan (8gg)

14 – 21 ottobre

Per scoprirsi pellegrini nel mondo LE VIE DELL’AMBRA: TERRE DI MEZZO CAPITALI BALTICHE

FRANCIA

Un pellegrinaggio alla scoperta delle 3 Capitali Baltiche, a lungo isolate dal resto d’Europa, chiuse in un oscurantismo sociale ed economico provocato dalla lunga occupazione Sovietica. Solo dopo il crollo dell'U.R.S.S. questi paesi hanno potuto iniziare finalmente un processo di svecchiamento e di modernizzazione. Città attuali ed effervescenti, ma anche ricche di atmosfera e fascino. In questa occasione si farà una vera e propria esperienza di memoria grazie ai luoghi inediti della Shoah e della forte presenza della cultura ebraica. Questo aspetto sarà approfondito anche grazie ai racconti e alle parabole di Martin Buber, che tramandarono il movimento e la dottrina religiosa ebraico del chassidismo.

Un pellegrinaggio affascinante nel sud della Francia, alla scoperta delle origini del Cristianesimo in questi luoghi. Tra la storia di Arles e Nimes, la natura coinvolgente della Camargue, le Abbazie e chiese della Lingua d’Oca, le città medievali e millenarie, il Palazzo dei Papi ad Avignone. Il tutto addolcito dalla splendida e caratteristica zona della Provenza.

Proposte di pellegrinaggi Capitali Baltiche (8gg)

12 - 21 apr 9 – 18 nov

LE VIE DI PELLEGRINAGGIO: TERRE DI RICERCA

4 – 11 set

Proposte di pellegrinaggi Camargue, Francia (8gg)

17 - 24 apr

LOURDES Pellegrinaggio al santuario mariano di Lourdes dove fare memoria del nostro battesimo, di Gesù Cristo come roccia sulla quale fondare la nostra vita, di Maria come madre vicina a tutti e in particolare ai sofferenti nel corpo e nello spirito.

Proposte di pellegrinaggi Lourdes (4gg)

1 - 4 mag

GERMANIA Un pellegrinaggio che parla della storia recente europea e mondiale, scorre le pagine degli anni bui della Germania nazista. Si farà memoria attraverso la visita di Monaco, il campo di concentramento di Dachau, Berlino e Norimberga. Ma anche di un periodo ancora più recente, quello del Muro di Berlino: per 28 anni, dal 1961 al 1989, il muro ha tagliato in due non solo una città, ma un intero paese. Fu il simbolo delle divisione del mondo in una sfera americana e una sovietica, fu il simbolo più crudele della Guerra Fredda. Il fatto sorprendente è che ad oggi Berlino, dopo una storia così travagliata, si presenta come una città molto moderna, protesa al futuro, effervescente e dinamica. Pronta a ricominciare e a far tesoro del suo passato. In questa proposta, inoltre, si avrà modo d’approfondire anche l’intensa figura di Dietrich Bonhoeffer, pastore luterano, professore universitario con un dottorato in teologia, pioniere del movimento ecumenico, scrittore prolifico, poeta e una figura centrale nella lotta contro il regime nazista.

Proposte di pellegrinaggi Germania (6gg)

12 – 17 giu

IRLANDA Un pellegrinaggio nella verde e incontaminata Irlanda, ricca di pianure, montagne, laghi e scogliere. Nel nostro cammino andremo alle origini del Cristianesimo irlandese. Fu San Patrizio, nel quinto secolo, ad avviare la conversione dal paganesimo al cristianesimo del popolo irlandese, missione che gli fu affidata da Papa Celestino. San Patrizio è il patrono della nazione e il trifoglio simboleggia la Trinità cristiana. L’Irlanda è inoltre ricca di luoghi sacri e antichi Monasteri, che nell’epoca medievale erano veri e propri centri propulsori per la cultura e l’arte. A tal proposito si approfondirà la figura di San Colombano, importante monaco missionario irlandese, noto anche per aver fondato numerosi monasteri e chiese in Europa.

Proposte di pellegrinaggi Irlanda (8gg)

29 giu – 6 lug

BOSNIA

LA VIA DI DIO: TERRE BIBLICHE

LA VIA DELLA CHIESA PRIMITIVA: TERRE DI APOSTOLI E DISCEPOLI

TERRA DEL SANTO

TURCHIA DELL’EST

ARMENIA

I nostri pellegrinaggi in questa Terra impregnata di Parola sono strutturati per leggere la Bibbia nei luoghi dove il Santo di Dio si è rivelato e dove si fa memoria del Gesù della carne e del Cristo della gloria. Betlemme, Nazareth, Gerusalemme, ma anche Cafarnao e il Lago di Galilea dove gli apostoli hanno ricevuto l’invito a diventare pescatori di uomini. E ancora il deserto, luogo biblico dell’alleanza di Dio con il suo popolo.

Fonti storiche antichissime per lo più greche e assire testimoniano la presenza in Anatolia degli antenati del popolo armeno già a partire dal 3.000 a.C. La storia armena ebbe inizio nell’attuale Turchia dell’est, precisamente attorno al Lago Van. Il Cristianesimo si diffuse nell’Armenia occidentale a partire dal 301 d.C., per opera di San Gregorio Illuminatore, fondatore della Chiesa apostolica armena. Il pellegrinaggio percorrerà alcuni luoghi dove passò Abramo nel suo itinerario verso la Terra Promessa, e darà la possibilità di immergersi nelle opere della Chiesa armena e di ammirare rilievi montuosi d’importanza notevole come il Monte Ararat.

L’Armenia fu la prima nazione ad accettare il Cristianesimo come religione ufficiale dello stato, circa 33 anni prima dell’Editto di Milano dell’Imperatore Costantino (313 A.D.). Andremo alla riscoperta delle origini della fede cristiana, di un popolo che nel cuore dell'Asia accolse gli insegnamenti di Gesù, fin dalla predicazione degli apostoli Giuda Taddeo e Bartolomeo, come narra la tradizione. Lo splendore della fede cristiana si rivela nei grandi monasteri che hanno fondato la spiritualità monastica mondiale, nelle prime comunità e le prime chiese cristiane, nelle chiese rupestri e nelle grandi basiliche della Chiesa Armena. Si scorgerà un’antica e gloriosa civiltà cristiana, ma anche un popolo poi segnato dalla sofferenza della storia con la memoria dei genocidi armeni per capire le fatiche dei rapporti col mondo sovietico.

Proposte di pellegrinaggi Terra del Santo (8gg) 26 lug – 2 ago Terra del Santo: speciale giovani (15gg) 6 – 20 ago Gerusalemme (8gg) 24 set - 1 ott

GIORDANIA La Transgiordania biblica è un luogo importante pari alla Cisgiordania (attuale Israele e Palestina), in quanto anche qui si sono svolti tantissimi fatti ed eventi narrati nel testo biblico, come Gesù che si fa battezzare da Giovanni al fiume Giordano. Ripercorreremo inoltre la storia e le via di aramei, ebrei, moabiti, edomiti, nabatei, popoli della Decapoli per ritrovare i fondamenti della storia della salvezza, dono di Dio all’umanità di tutti i tempi.

Proposte di pellegrinaggi Giordania (9gg) Giordania: esercizi spirituali (9gg)

10 – 18 set 2 – 10 ott

Proposte di pellegrinaggi Turchia dell’Est (9gg) Turchia: speciale TPM (8gg) Turchia: Sessione Biblica

3 – 10 giu 3 - 10 lug 11 – 18 lug

Altre proposte di pellegrinaggio in Turchia: Turchia: sui passi di San Paolo (8gg) 26 giu – 3 lug

Proposte di pellegrinaggi Armenia (8gg)

17 - 25 giu

Un pellegrinaggio ricco di sfaccettature: si approfondiranno le tematiche riguardanti la custodia del creato grazie alla visita della realtà Girolomoni nelle Marche; la convivenza interculturale e religiosa che caratterizza la Bosnia; le tracce e le radici del cristianesimo delle origini presenti in questa terra; le donne, baluardi di resistenza alle atrocità della guerra, che hanno saputo dare nuova speranza alla vita; la memoria, dallo scoppio della prima Guerra Mondiale all’aspro conflitto che ha sconvolto la ex Jugoslavia, alla pace raggiunta oggi.

Proposte di pellegrinaggi Bosnia (8gg)

25 lug – 1 ago

SANTIAGO DE COMPOSTELA L’antico Cammino di Santiago, vertice di una fitta rete di itinerari di pellegrinaggio che attraversano capillarmente tutta l’Europa fino a convergere verso la tomba dell’apostolo S. Giacomo, viene percorso nei secoli da moltissimi cristiani mossi dalla ricerca di un nuovo senso della vita. Il Cammino aiuta il pellegrino nel recupero o nella riconferma della propria fede, e conduce ad una aperta conversione a Dio e al Cristo: è un cammino che continua poi in tutta la vita, con la testimonianza vivente di uno spirito apostolico profondamente rinnovato. Al termine del Cammino ci si accorge di aver camminato ben più dei km. percorsi a piedi…

Proposte di pellegrinaggi Santiago de Compostela (14gg)

1 - 14 ago

ANDALUSIA E MADRID Nell’anniversario dei 500 anni dalla sua nascita proponiamo un pellegrinaggio per ricordare Santa Teresa d’Ávila. L’intensità della sua vita spirituale, la gravità delle frequenti malattie e le sofferenze di ogni genere non impedirono alla santa di diventare una delle figure più importanti della Riforma Cattolica e di scrivere stupende opere in cui presenta la sua dottrina mistico-spirituale. In questo pellegrinaggio, oltre che visitare i luoghi della vita di Santa Teresa, si avrà la possibilità di scoprire la figura di San Giovanni della Croce e di ammirare luoghi magici come la regione dell’Andalusia e la capitale Madrid.

Proposte di pellegrinaggi Madrid e Andalusia (8gg)

16 – 23 ago


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Il Duomo di Torino apre le porte a milioni di pellegrini per la speciale ostensione del Sacro lenzuolo

La testimonianza dell’Amore più grande

l 2015 per la città di Torino è un anno fervente di anniversari, ricorrenze e appuntamenti. L’Ufficio Pellegrinaggi non manca di mettere sul piatto diversi tipi di proposte, che spaziano da tour in giornata a mini pellegrinaggi di 2 e 3 giorni. Molte realtà della Diocesi hanno collaborato per realizzare queste iniziative: l’Ufficio per la Vita Consacrata, l’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica), il NOI Associazione e diverse parrocchie. L’appuntamento di maggior rilievo è l’ostensione della Sacra Sindone che si terrà dal 19 aprile al 24 giugno 2015. Sarà l’occasione per approfondire e vedere dal vivo il lenzuolo in cui, secondo la tradizione, è stato avvolto il corpo di Cristo dopo la sua morte in croce, ovvero dopo il suo gesto di “Amore più grande” per l’umanità, come ricorda lo slogan dell’ostensione. Questa speciale reliquia, sulla quale sono stati eseguiti studi e analisi di ampio spettro, resta ancora un enigma. Al momento nessuno studioso ha saputo indicare, con certezza scientifica, un metodo conosciuto che possa aver prodotto una figura come quella della Sindone. In base alle analisi compiute, l'immagine non è frutto di dipinto e non si tratta di una stampa. L’individuazione, nel 1954, delle impronte lasciate sul telo da due monete romane applicate sulle orbite

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oculari del volto della Sindone, di cui una fatta eseguire da Ponzio Pilato tra il 29 e il 32 d.C, contribuisce a dare una maggiore credibilità storica al velo. Ma come finisce la Sindone a Torino? Il telo viene ricordato dalle fonti storiche a partire dal VI sec. quando in Grecia viene chiamato Mandylion. Da lì nel X secolo viene portato a Costantinopoli. La conquista della città per mano dei crociati nel 1204 (quarta crociata), fa perdere le tracce della Sindone, che misteriosamente riappare, dopo circa 150 anni, a Lirey, in Francia, tra le mani di Goffredo di Charny, che tre anni dopo la affiderà ai canonici di Lirey, presso Troyes, in Francia. Nel 1453 Margherita di Charny, discendente di Goffredo, cede il Lenzuolo ad Anna di Lusignano, moglie del duca Ludovico di Savoia, che lo custodirà a Chambéry, teatro del tragico incendio del 1536 in cui la Sindone rischiò di venir bruciata. Infine, Emanuele Filiberto, il 14 settembre del 1578, trasferisce la Sindone a Torino per abbreviare il viaggio a S. Carlo Borromeo che volle venerarla per sciogliere un voto. Dal 1694 la Sindone è custodita (salvo brevi interruzioni) nella splendida cappella che Guarino

Guarini costruì tra il Duomo e il Palazzo Reale di Torino. Va ricordato che la stessa città di Torino è stata la culla delle opere di San Giovanni Bosco, figura emblematica per la Chiesa e per tutti noi, straordinario educatore, indimenticabile parroco, fondatore del primo Oratorio e dell’ordine dei Salesiani. Proprio nel bicentenario della sua nascita si andranno a ripercorrere i luoghi legati alla sua vita e alla vocazione di aiuto e guida dei giovani in difficoltà. Ed infine sempre a Torino ai primi di aprile si terrà un grande evento che interessa il famoso Museo Egizio: una nuova inaugurazione dopo un’imponente opera di ri-funzionalizzazione, diretta dal vicentino Christian Greco. Le proposte dell’Ufficio Pellegrinaggi saranno arricchite anche dalla visita di altri importanti luoghi, come la Sacra di San Michele, il SERMIG e molti altri ancora. Diventano quindi esperienze dense di spunti, approfondimenti storici, culturali e spirituali, riflessioni e significato. Tutte le iniziative sono specificate in questo numero dello speciale e nel nostro sito. Per tutti i dettagli contattate l’Ufficio Pellegrinaggi! Elena Bolis

SPECIALE OSTENSIONE SINDONE: Dal 19 aprile al 24 giugno 2015 Vieni con noi a Torino! mercoledì 6 maggio 2015 - in collaborazione con l'Ufficio per la Vita Consacrata (1 g) 15 - 17 maggio 2015 - in collaborazione con L'Ufficio Insegnamento Religione Cattolica (3 gg) martedì 26 maggio 2015 - Mini pellegrinaggio (1 g) martedì 16 giugno 2015 - Mini pellegrinaggio (1 g)

Una proposta di strumenti, mostre, libri delle Edizioni di Terra Santa adatti alla comprensione del sudario di Cristo

Sindone: teologia, storia, curiosità! A

umentare la conoscenza della Sacra Sindone, per comprenderne meglio il significato e il mistero. È questo l’obiettivo della Fondazione Terra Santa che - per l’ormai imminente Ostensione straordinaria della Sindone (19 aprile – 24 giugno, ben 67 giorni) - ha realizzato un “pacchetto” di strumenti di comunicazione utili a fedeli e pellegrini che si recheranno a Torino.

- Una mostra-didattica (di cui si possono trovare i dettagli sul sito www.mostrediterrasanta.it) è un percorso composto da 25 grandi pannelli (testi e immagini a colori), divisi in tre sezioni. La prima, intitolata "I luoghi della Passione", approfondisce la Passione di Gesù, la sua morte e la sua Risurrezione andando alla scoperta dei luoghi dove questi fatti sono accaduti e mostrandoli come sono oggi. Nella seconda sezione, "Lo specchio della Passione", la Sindone inizia a essere guardata da vicino, attraverso gli occhi di Giovanni (tra i primi testimoni della Risurrezione), poi andandone a indagare i tratti e le caratteristiche. Infine, ne viene raccontato il lungo viaggio, che dalle mani delle prime piccole comunità cristiane di Gerusalemme l'ha portata a essere oggetto di attenzione (interesse, curiosità, devozione, studio) per moltissimi. L'ultima sezione, "Indagine sulla Passione", si sofferma infine su alcuni dei molti esami e approfondimenti scientifici di cui la Sindone è stata oggetto a partire dall'inizio del secolo scorso.

una struttura simile a quella della mostra ed è pensato soprattutto per le giovani generazioni, abituate a comunicare attraverso smartphone e internet. - Una pubblicazione cartacea, invece, in uscita nelle prossime settimane in tutte le librerie, si intitola “100 cose da sapere sulla Sindone. Guida essenziale per pellegrini, curiosi, scettici”. È caratterizzato da un ritmo incalzante di domanda-risposta e fornisce spiegazioni e notizie poco note (ad esempio: i Templari custodirono il sacro lino? È vero che le copie devozionali furono più di 50? Quanti film sono usciti sulla Sindone?). - Infine, le Edizioni Terra Santa, hanno preparato anche un libro spillato che contiene i testi essenziali della mostra didattica a pannelli. Un prodotto molto semplice, leggero ma ricco di informazioni, che soprattutto per il suo costo irrisorio può costituire un valido aiuto per tutti i pellegrini che vorranno recarsi a Torino.

- Un e-book multimediale (composto da testi, video, gallerie fotografiche) segue

Ha solo quarant’anni il nuovo direttore vicentino del Museo Egizio

A Torino l’Egitto torna a incantare orino è oggi una delle città più affascinanti d’Italia. Dalla crisi della sua vocazione di capitale industriale, a cui era stata convertita dopo i fasti regi dei Savoia, la città ha saputo riemergere mostrando il suo lato più elegante, avanguardista, sperimentatore e, oserei dire, internazionale. La volontà di guardare al futuro per rilanciare il patrimonio storico, artistico e culturale lo si intuisce chiaramente anche dalla scelta fatto lo scorso anno, quando è stato affidato l’incarico di nuovo direttore del Museo delle Antichità Egizie al quarantenne Cristian Greco che, poco meno di vent’anni fa, parte da Arzignano, nel vicentino, per trasferirsi a Leiden, in Olanda, dove completa la sua formazione

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di egittologo, ottenendo importanti incarichi di curatore museale e di co-direttore di diversi scavi in Egitto. Il suo programma per il rilancio del museo s’intreccia con i lavori di ristrutturazione che, iniziati nel 2013, si concluderanno ad aprile 2015: un cantiere faraonico per il rinnovo completo della sede museale che vedrà il raddoppio dello spazio, dagli attuali 4.500 a 9.000 metri quadrati. E tutto questo senza che il museo abbia chiuso le porte ai visitatori. Nel periodo del cantiere è stato infatti allestito un piano ipogeo, con un percorso di visita dedicato all’arte e ai saperi degli antichi egizi. È così che la seconda collezione egizia del mondo, dopo il Cairo, punta al suo

rilancio: un allestimento completamente rinnovato su quattro piani con percorsi espositivi a tema, nuovi progetti di ricerca e collaborazioni internazionali, mostre temporanee e sempre nuove occasioni di approfondimento. L’idea del nuovo museo egizio è quella di superare la concezione romantica, ereditata dai criteri espositivi di fine ‘800, dove i reperti erano esposti raccontando l’Egitto dalla A alla Z, per allinearsi ai nuovi criteri europei. Un’eredità storica che non sarà dimenticata, ma celebrata proprio nel 2015, con il racconto della storia del museo ottocentesco, della sua nascita, passando dalla fase antiquaria e alla Missione Archeologica Italiana che, tra il 1900 e il 1935, ha

Christian Greco, direttore del Museo delle Antichità Egizie fatto la storia delle scoperte in Egitto. Sarà l’occasione di scoprire le vite dei personaggi che hanno posseduto i reperti, il loro cursus honorum e la storia del Museo che hanno fondato. Il padre dell’egittologia, colui che nel 1822 è riuscito per primo a decifrare i geroglifici, il francese Jean-Fran-

çois Champollion, quando giunse in Piemonte nel 1824 scrisse: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino». E come ha dichiarato in un’intervista il neo direttore Cristian Greco: “È troppo tempo che non passa di qui, voglio fare in modo che ritorni!”. Emanuela Compri


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EXPO 2015 – L’occasione per lasciarsi provocare dal punto di vista culturale, umano, religioso e cristiano!

Italia, Santa Sede, Israele…

“Alla tavola di Dio con gli uomini"

I padiglioni espositivi da non perdere!

a prima “Grande Esposizione delle opere dell'Industria di tutte le Nazioni” si svolse a Londra nel 1851. Il grande successo di questa esposizione, da non scambiare con una fiera perché priva di natura commerciale, ha spinto altre nazioni ad organizzare iniziative simili, trasformando l’evento in una esposizione universale, caratterizzata da un tema di interesse globale. Così, da occasione per esibire le ultime scoperte tecnologiche e le innovazioni dell’ingegno umano, le EXPO sono diventate luogo di riflessione, di cultura, di scoperta e di contemplazione della complessità della storia umana. Per questo

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Milano accoglie la prossima edizione che avrà luogo a partire da maggio, dal tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”: sarà anche una salutare occasione per lasciarsi provocare dal punto di vista culturale, umano, religioso e cristiano! “Non di solo pane. Alla tavola di Dio con gli uomini” è il titolo significativo del padiglione voluto dalla Santa Sede per l’EXPO 2015 dove l’attenzione dei visitatori sarà guidata verso la “rilevanza simbolica dell’operazione del nutrire e sulle potenzialità di sviluppo antropologico che questa dinamica racchiude”, così come è spiegato nel documento ufficiale di presenta-

zione del padiglione. È lo stesso Vangelo che ricorda come il cibo, dischiuse tutte le potenzialità che contiene, consente di scoprire chi siamo veramente: «Voi mi cercate – dice Gesù alle folle – non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna» (Gv 6, 26s). Lo stesso cardinale milanese, Angelo Scola, è stato il primo a declinare in chiave antropologica il tema dell’Expo nel suo discorso arcivescovile di Sant’Ambrogio alla città, del dicembre 2013. Il volumetto “Cosa nutre la vita. EXPO 2015” ne raccoglie il pensiero: un forte richiamo alle problematiche legate al cibo che, ridotto a merce con seguente speculazione, consumo e spreco indiscriminato, indifferenza verso chi ha fame, ricchezza gestita da pochi -, è stato antropologicamente appiattito e gli sono state tolte le caratteristiche di ospitalità e convivialità. Solo attraverso il recupero della logica evangelica del “Non di solo pane vivrà l’uomo” (Lc 4,4) - che si realizza nel totale dono di Gesù nell’Eucarestia e sulla croce - è possibile recuperare la dimensione educativa e rituale della mensa, è possibile custodire il Creato e condividere un cibo che diventa sinonimo di equità, giustizia e dono, è possibile sedersi alla Tavola di Dio con l’umanità intera. Emanuela Compri Per visitare con noi l’EXPO 2015 è possibile iscriversi al mini-pellegrinaggio: COSA NUTRE LA VITA? MILANO – EXPO 13 MAGGIO 2015 27 MAGGIO 2015 Per informazioni rivolgersi in Ufficio Pellegrinaggi

utti conoscono e hanno visto almeno una volta nella vita uno dei frutti più belli dell’Esposizione Universale: la celebre torre più alta di Parigi, progettata dall’architetto Eiffel, che dal 1889 incanta ogni anno circa 6 milioni di turisti con la sua svettante silhouette. Stando ai progetti dei padiglioni che le varie nazioni costruiranno per l’EXPO 2015, è certo che non mancheranno stupefacenti architetture e geniali rivisitazioni architettoniche del messaggio che ogni paese vuole lanciare in linea con il tema generale. Impatti visivi di forte spettacolarità, come il padiglione di Israele, intitolato “Field of Tomorrow” – i campi di domani. Il padiglione prevede una parete verticale lunga 70 e alta 12 metri, ornata interamente da piante che cambieranno colori e i fiori con il passare delle stagioni. Il richiamo al verde simboleggerà l’avanguardia di Israele nel settore agroalimentare, contro la desertificazione, in linea con la profezia biblica “il deserto fiorirà”. Il padiglione Italia, realizzato con tecnologie ecosostenibili, si ispirerà a una foresta urbana. Costituirà il fondale scenico del viale del Cardo che attraverserà tutto il sito espositivo. Ospiterà diversi spazi per gli eventi che illustreranno la cul-

T

Il progetto del Padiglione della Santa Sede tura e le tradizioni nazionali legate al cibo e all’alimentazione. La Santa Sede lancerà il suo messaggio “Non di solo pane” in uno spazio sobrio, pensato «per evidenziare - ha sottolineato Mons. Ravasi - soprattutto la dimensione interiore, religiosa e culturale che tocca sia la persona, sia le sue relazioni a tutti livelli. Il nutrimento interiore è tanto necessario quanto quello che risponde ai bisogni più immediati». Si tratterà forse del padiglione più piccolo, ma collocato in posizione centrale: sarà il punto fermo a cui ruoteranno attorno gli altri padiglioni. Il messaggio sarà affidato a un unico parallelepipedo, con scritte leggere e sottili in acciaio poste sulla facciata e sulle pareti esterne con le parole «non di solo pane» e «dacci oggi il nostro pane» tradotte in 13 lingue.

Ricostruzione virtuale del Padiglione Italia

Vita di Gino Girolomoni padre del biologico

La terra è la mia preghiera cosa servono le biografie? Non certo ad alimentare archivi, non a lucidare le vite, ma a mostrare le strade che hanno aperto, perché possano essere proseguite. “La terra è la mia preghiera” non cerca di racchiudere in duecento pagine il Gino Girolomoni contadino o il monaco, il padre dell'agricoltura biologica e l'attivista anti OGM, il poeta e lo studioso biblico. Semmai prova, nel racconto della sua esistenza, a tenere vive le domande di fondo che Gino ha coltivato affinché incrocino le nostre, producendo ancora vita. Chi sono? In cosa credo? Qual è il mio posto nel mondo? Che contributo posso dare? Gino ha vissuto questi interrogativi con le inquietudini, i dubbi, le speranze di tutti noi, offrendoci

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però, in virtù della sua vastità di pensiero e di azione, tante, preziose, profetiche tracce di risposta. Chi sono? Gino, sin da giovanissimo, ha la forza di ascoltarsi e di definirsi come nessuno vorrebbe nelle campagne sempre più abbandonate: “Sarò un contadino”. Sente come parte di sé i valori della sua terra e della sua gente, e perché si rende conto che se non si può porre rimedio al declino dell’umanità del mondo, mascherato dal progresso, si può almeno cercare di non alimentarlo: “Io – dirà anni più avanti – non penso che l’agricoltura biologica salverà il mondo, ma la pratico per non stare dalla parte di chi il mondo lo distrugge”. In cosa credo? La sua fede Gino la vivrà inventandosi una dimensione dell'essere

monaco; cercherà sempre l'unità di tutto, il monos, ma lo farà vivendo pienamente la sua dimensione di marito e padre (la moglie Tullia abbraccerà la sua vita e i suoi ideali, condividendoli), ed irraggiando di fede e di speranza ogni momento della sua giornata: “La fede e la vita – dirà – non sono separate: tu dimostri di aver fede secondo la vita che fai”. Qual è il mio posto nel mondo? Accetta la sfida che gli propone la sua intuizione, anche se questa lo conduce nel posto più inatteso per chi, come lui, ha il fuoco del cambiamento dentro: a poche centinaia di metri da casa, tra i ruderi del monastero di Montebello nei pressi di Urbino. Quale sarà il mio contributo? “Se Dio mi ha dato cinque talenti io ne voglio restituire almeno dieci, possi-

bilmente dodici”. Così ragiona Gino. I suoi talenti li investirà intorno a un progetto molto ambizioso: riportare la vita sulle colline spopolate, attraverso un'agricoltura che rispetti l'ambiente e che si imponga sul mercato per la bontà e genuinità dei suoi prodotti. È la genesi del biologico in Italia. “La terra è la mia preghiera” è solo un segno della presenza di questo deposito di idee vive, di strade aperte, di spunti, di insegnamenti. Come i semi che mille volte ha piantato, la storia di Gino si conclude penetrando nel seno della terra, pronta a tornar fuori con il fascino promettente di ogni germoglio. Il libro “LA TERRA È LA MIA PREGHIERA. VITA DI GINO GIROLOMONI PADRE DEL BIOLOGICO” sarà presentato

durante il Festival Biblico di Vicenza. L’appuntamento è per Sabato 30 maggio, ore 17.00 – Piazza del Duomo - Vicenza Intervengono: Massimo Orlandi (autore del libro), Piero Stefani, la famiglia Girolomoni.


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Un anno di intenso lavoro per una “Via da realizzare insieme”

Romea Strata è già realtà! l progetto della Romea Strata che l‘Ufficio Pellegrinaggi ha ideato in collaborazione con diverse realtà che da anni sono attive per recuperare le antiche vie di pellegrinaggio a piedi, da un anno a questa parte è cresciuto fino a diventare un tracciato preciso e percorribile dal Friuli alla Toscana! Fin dall’inizio, infatti, sono stati individuati i requisiti essenziali che la strada deve rispettare: essere sicura per chi la percorre, attraversare vie non soggette a divieti di varia natura, rispettare il carattere storico, naturalistico e di antica via di fede. Questo lavoro di certosina ricerca è stato affidato a Luisa Del Prà e alla sua decennale esperienza nel campo delle scienze forestali. Con l’aiuto dei tanti amici che collaborano al progetto e che della strada conoscono bene la storia antica e i luoghi più significativi, Luisa ha potuto rilevare il percorso con strumentazione GPS che consente di avere una mappa precisa della via. Le abbiamo chiesto quale è stata la sua esperienza fino ad ora:

I

Quali sono i progressi fatti nella raccolta dei dati sulla Romea Strata? I progressi sono molti. Ho iniziato a lavorare al progetto lo scorso marzo e in meno di un anno siamo riusciti mappare e rilevare il percorso dal Tarvisio in Friuli ad Altopascio in Toscana. Direi non male, considerando che i primi mesi sono stati dedicati allo studio a tavolino della via e che abbiamo iniziato a camminare sul territorio a metà agosto. Inoltre le molte piogge dell’estate non ci hanno facilitato. Il gruppo di lavoro nel frattempo è andato allargandosi: assieme agli amici dell’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano e alla Confraternita di San Bartolomeo Apostolo sono entrati a farne parte anche l’Associa-

zione Triveneta degli Amici di Santiago che hanno aderito al progetto portando idee e contributi preziosi. Come viene accolto il progetto dalle varie realtà che hai conosciuto? Generalmente il progetto viene accolto con entusiasmo sia dai Comuni che dalle persone che ho incontrato lungo la strada. Ho notato un vivo interesse anche nei giovani. Da subito le persone associano l’idea al cammino di Santiago de Compostela e sostengono che in Italia, nel nord-est, non sarà mai possibile creare un sistema di tale portata. Ma ora la via c'è, la si deve perfezionare, certo, ma c'è! Ora sta a noi riscoprirci pellegrini… e la nostra meta sono Roma e il Papa. Qual è la tua esperienza di Romea Strata? Quando mi è stato proposto di collaborare al progetto di Romea Strata non ne ho compreso da subito la portata. All'inizio, con l'aiuto di tutti i componenti del gruppo, mi dedicai alla ricerca storica e geografica per poter pianificare il tracciato da seguire. Il tutto era molto avvincente, ma sentivo che ci doveva essere qualcosa di più. Me ne accorsi subito dopo la prima uscita fatta assieme ad un gruppetto di amici per tracciare la Romea Allemagna. In sella alle biciclette siamo partiti da Tarvisio io, mio papà Bruno, la nostra guida Marino Del Piccolo e Renato, un amico che ha voluto accompagnarci. In due giorni siamo arrivati a Concordia Sagittaria percorrendo circa 170 km e attraversando il Friuli da nord a sud. Il primo tratto del percorso è immerso nella natura e si sviluppa lungo una pista ciclopedonale caratterizzata dai ponti dell'antica ferrovia, un bell'esempio di recupero di "viabilità" storica. Visitare le pievi e le chiuse, poi, è

stato un crescendo di emozioni dove l'apice è stato toccato quando siamo giunti all'Hospitale di San Giovanni a Majano. È un luogo magico, non solo per la storia che vi si respira, ma soprattutto per i volontari che tengono vivo questo antico ospitale per pellegrini. Durante il tragitto non ci siamo fatti mancare proprio nulla: il sole, la fatica, il sudore, la pioggia, il freddo… ma si pedalava sempre assieme, incitandoci l'un l'altro tacitamente con lo sguardo. Tutt'altra fatica è stata la Romea Annia, ovvero il tratto veneto della via. All'inizio, assieme a Sergio Pigato del CAI, abbiamo ipotizzato dei percorsi che fossero praticabili. Il nodo più spinoso era Mestre, dove il territorio è stato martoriato da viabilità ed edilizia. Poi abbiamo conosciuto gli Amici di Santiago, preziosi collaboratori che avevano già sperimentato un pellegrinaggio a piedi da Concordia a Venezia e da Venezia a Sermide. Grazie a Sergio Baldan siamo arrivati a Punta Sabbioni dove abbiamo incontrato numerosi pellegrini tedeschi che già percorrono questa nostra via. Era rimasto però il desiderio di cercare una via percorribile che non escludesse Mestre. Così mi sono imbattuta lungo una bellissima ciclopedonale che corre lungo il fiume Piave, costeggia la laguna di Venezia, risale lungo il fiume Sile fino a Quarto d'Altino e da lì a Mestre. La strada punta poi verso Padova e le bellissime città di Este e Montagnana, punto di raccordo con la Via Magna, che è il collegamento della Romea Strada con Vicenza. La via, poi, si noda lungo la pianura veneta fino a raggiungere Badia Polesine. La Romea Longobarda, ovvero il tratto dell’Emilia Romagna, ha caratteristiche ancora diverse! A guidarmi è stato Giuseppe Ori. La via ti accoglie con l'attraversamento del

In cammino per tracciare la Romea Longobarda fiume Po e piega presto puntando su Nonantola. Molto toccante è stato raggiungere i paesi di Bondeno e Finale Emilia, segnati dal recente terremoto e constatare i danni che gli edifici portano impressi. Poi, pian piano, lo scenario cambia: si attraversa Modena e si raggiunge Marano seguendo la valle del Panaro. Qui inizia la salita sugli Appennini, dove abbiamo attraversato colli ben tenuti, boschi di castagni e querce: non sono mancati gli incontri con gli animali selvatici. I sali-sceldi sono piacevoli e il paesaggio è davvero molto invitante. Si arriva infine a Croce Arcana, spartiacque fra Emilia Romagna e Toscana e poi giù fino raggiungere Pistoia e Altopascio. La mia esperienza di Romea Stata è segnata dal continuo confronto con le persone: camminare assieme, talvolta anche avendo opinioni divergenti sulla strada da tracciare, ma mai dimenticando che la nostra è una via da realizzare assieme! Di questa opportunità devo ringraziare Barbara Liussi, senza la quale non avrei mai potuto prender parte a questo progetto, a tutto il team della Romea Strata e a tutti coloro che mi hanno seguito lungo il percorso. Un grazie particolare va a mio

papà e mia mamma, che coinvolti dal mio entusiasmo, mi hanno accompagnato in molte uscite, ad Alessio Nicolin che mi ha supportato con un bel sorriso e una parola obiettiva nei momenti in cui la strada diventava più difficile da percorrere. Ed infine il nostro don Raimondo Sinibaldi, vulcano di idee e progetti, sempre in movimento, ma capace di tenere unito e motivare un gruppo così diversificato di persone. Grazie! Cosa resta da fare? Direi ancora un bel pò… il meteo non è stato clemente nel 2014 e resta ancora da tracciare fisicamente la Romea Aquileiense, ma sulla carta è già stata studiata e Marco Bregant l'ha già percorsa. Resta da completare ed incrementare il data base che presto sarà visibile anche sul sito www.romeastrata.it che è già on-line. Ovviamente attendiamo anche tutti i suggerimenti e le modifiche che i singoli Comuni stanno segnalandoci per migliorare la Romea Strata. Al più presto tutte le informazioni sulla via saranno a disposizione di chi vorrà percorrela. Inoltre assieme alla Ad Limina Petri ad agosto faremo il primo vero e proprio pellegrinaggio sulla Romea Strata di Allemagna!

Entusiasmo e voglia di partecipazione: la Romea Strata incontra i Sindaci

Il coinvolgimento di oltre novanta Comuni lungo la via

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allo scorso novembre 2014 l’Ufficio Pellegrinaggi sta incontrando tutti i Sindaci dei

Comuni attraversati dalla Romea Strata. Dopo un incontro personale e introduttivo con le ammi-

Incontro con i Sindaci a Majano in Friuli

nistrazioni sono state radunate assieme le varie realtà comunali, suddivise per tratta, in modo da poter spiegare nello specifico il progetto, i relativi ruoli e potersi conoscere e interfacciare per realizzare insieme la via. Capire se il percorso proposto è fattibile è il primo punto che si va a valutare in collaborazione con gli uffici tecnici, poi si verificano le possibili strade alternative o i pellegrinaggi minori da poter legare a questa “strada principale”. Ampio spazio è dato a tutte le realtà religiose, culturali, storiche, paesaggistiche che vanno a dare un valore aggiunto alla strada che il pellegrino si cimenterà a

percorrere. Fede e cultura sono i due sostegni che reggono lo spirito di ricerca di chi intraprende tale cammino. Fino ad oggi sono stati incontrati circa una ventina di sindaci del Friuli Venezia Giulia, lungo la Via Allemagna, e altrettante amministrazioni comunali del Veneto, lungo la dorsale della Via Annia e della Via Magna. Tutti hanno risposto positivamente a questa particolare richiesta di collaborazione. L’entusiasmo per il progetto ha alimentato la volontà di cooperazione e scambio di idee e messa in campo di energie nuove! Ciò che fa leva sull’entusiasmo è lo spirito della

strada: l’idea che per realizzare una via di fede per i pellegrini ci sia bisogno di aiuto e sostegno reciproci, dove il piccolo contributo di ciascuno consente di realizzare un grande risultato fruibile da molti. Ora il percorso prosegue con l’incontro dei restanti sindaci veneti, una quindicina, per proseguire con quelli dell’Emilia che sono circa altri venti. Ma tale strada, non ancora conclusa, vede già notevoli ampliamenti che si dipartono verso il Nord Italia e verso l’Est europeo... “Nel mezzo del cammin di nostra vita…” Barbara Liussi


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Francisco Sancho: il pellegrino che camminando ha incontrato Dio

Con la primavera nel cuore oco meno di un anno fa, il 27 marzo 2014, dalla porta di ingresso del nostro ufficio è entrato un giovane uomo con uno zaino in spalle. Da lì a qualche manciata di minuti Francisco Sancho partirà dalla stazione di Vicenza per recarsi a Roma, alla tomba di Pietro e Paolo, da dove inizierà il suo più lungo pellegrinaggio a piedi attraverso l’Europa. Dieci mesi più tardi Francisco, dimagrito, con la pelle bruciata dal freddo e dalla fatica e con quasi 7.000 km di strada nelle gambe, varca nuovamente la nostra soglia per coinvolgerci nel suo entusiasmante progetto di far conoscere a tutti il senso profondo del pellegrinaggio a piedi! Ne è nata una mostra fotografica ospitata presso il Palazzo Cordellina della Biblioteca Bertoliana durante le feste natalizie e un video realizzato dai ragazzi dell’Istituto Boscardin. Ma siamo certi che questo sarà solo un inizio… Francisco, quando nasce il tuo desiderio di camminare? Nasce tanti anni fa. Io sono spagnolo e perciò abituato a vedere il continuo flusso di pellegrini che si recano a Santiago di Compostela. In un momento particolare della mia vita mi è capitata tra le mani una guida sul cammino: qui era descritta l’origine e il perché del pellegrinaggio cristiano. Così nel 1999 ho deciso

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di provarci percorrendo il cammino francese da Roncisvalle a Santiago, che era il più attrezzato e anche quello più attraente per storia, natura e arte. E da quel momento non ti sei più fermato… Per me è stato chiaro fin da subito che il cammino è una metafora della vita: un muoversi in orizzontale che conduce lo sguardo in verticale. La meta fisica da raggiungere è l’input che ti fa partire, ma il cammino ti conduce verso nostro Signore. E quando si cammina si diventa bisognosi di tutto e di tutti. E così ho recuperato il sapore dei valori dimenticati come la condivisione, l’accoglienza, il rispetto e il compromesso. Il desiderio crescente di essere pellegrino è stato affiancato dallo studio. Mi sono chiesto cosa muoveva fin dalle origini le persone a intraprendere un pellegrinaggio che poteva durare mesi o anni sapendo che potevano anche trovarvi la morte. Così ho letto tantissimo sulla storia dei pellegrinaggi e mi sono reso conto di come l’intera Europa si è formata grazie alle vie su cui si muovevano pellegrini, commercianti e viaggiatori. Da qui il desiderio bruciante di percorrerle tutte! E poi ti sei trasferito a Vicenza e hai iniziato a percorrere anche le strade verso Roma. Infatti, fino al 2006 avevo

percorso i cammini di pellegrinaggio di Francia e Spagna: il Cammino del Salvatore, la Via de la Plata, il cammino del Norte, quello primitivo… Quando è nata l’idea del tuo ultimo pellegrinaggio? È una idea che non ha trovato ancora realizzazione! La mia intenzione era di unire a piedi i tre punti più importanti per il pellegrinaggio cristiano in Europa: Roma, Santiago e Trondheim dove si venera la tomba si Sant’Olav, patrono della Norvegia. Sono partito da Roma il primo marzo e in tre mesi ho raggiunto Santiago de Compostela. Purtroppo le condizioni meteo erano davvero dure: sono stato costretto a camminare anche sotto la pioggia e in terreni pesanti. Arrivato al km 4.500 i problemi a un ginocchio mi hanno messo davanti a una scelta: il cuore mi chiedeva di proseguire per realizzare il mio sogno, la testa di non rischiare di peggiorare la mia già precaria salute. Ho deciso allora di puntare verso Roma perché è da là che tutto parte! Ho raggiunto il Chemin d’Assise: si tratta di un cammino “nuovo”, che non ricalca la viabilità storica e che porta a Vézelay perché è lì che nasce la prima comunità francescana della Francia. Ho poi attraversato le Alpi dal valico del Moncenisio per raggiungere Torino e la Sacra di San Michele. Da qui, percorrendo

Per vedere la mostra “Cammino di Luce” e ascoltare la testimonianza di Francisco:

L'arrivo a Finisterre

• Dal 21 aprile al 10 maggio presso Villa Caldogno assieme alla mostra "Terre nelle Scarpe" di Antonio Gregolin; • Venerdì 22 maggio durante la serata spettacolo per il ventesimo dell’Ufficio Pellegrinaggi (vedi pag 4.) • Sabato 23 maggio ore 17.00 a Verona, presso la Biblioteca Capitolare, ci sarà l’incontro del Festival Biblico “In Cammino dentro il creato verso Dio. Pellegrini antichi e nuovi” dove il padre francescano Eugenio Alliata illustrerà l’antico Itinerario Burdigalense (333 d.C.) e Francisco Sancho la sua esperienza di moderno pellegrino. Per continuare a seguire Francisco visitate il sito www.boanerges.es

Francisco parte da Vicenza il 27 febbraio 2014 un ramo della Francigena sono giunto ad Altopascio. La mia idea era di onorare San Francesco arrivando ad Assisi. Sono molto legato a Francesco: è una figura specchio, nel quale mi piace valutare la mia vita. Ho camminato nel nulla per 150 km fino a raggiungere Vallombrosa, La Verna e Assisi… e da lì ho raggiunto Roma il primo di ottobre. Quale è stata l’unicità di questo pellegrinaggio? Questa esperienza è stata diversa dalle altre! Anzitutto per il tempo: avevo calcolato di camminare per un intero anno. Quando sono partito il mio spirito era libero, non condizionato dai tempi stretti di ritorno e mi sono subito inserito nel ritmo della natura. Questa per me è stata una Primavera nel cuore! Ho avuto la possibilità di vivere tutte e quattro le stagioni con i suoi cicli di morte e rinascita. E il pellegrinaggio ha questa stessa dinamica: c’è la morte dettata dalla fatica e si arriva a un punto nel quale muore una parte di te e da lì si rinasce. Anche i pellegrini medievali quando arrivavano a Finisterre bruciavano gli abiti per far morire l’uomo vecchio e si buttavano nell’oceano in segno battesimale, della nuova vita in Cristo. Camminare significa questo: morire e rinascere! E poi è stato un Cammino di Luce: sono partito libero e felice, ma non mancava la preoccupazione per chi lasciavo a

casa. Amici molto cari erano sofferenti e sapevo che molto probabilmente non li avrei rivisti. C’erano tante persone per cui pregare… e sentivo che loro camminavano con me. E poi, di tappa in tappa, quando chi incontravo capiva che ero un pellegrino, subito mi affidava la richiesta di accendere una candela e di ricordarlo nella preghiera. Adesso, riguardando la strada fatta, la vedo illuminata dalle tante candele e da tutte quelle preghiere che mi hanno mantenuto connesso con l’aldilà trasformando il mio pellegrinaggio in un cammino di luce! Ci riproverai? Certo! L’entusiasmo che sto ricevendo da tutte le persone che ho incontrato durante la mostra fotografica e da tutte le proposte di testimonianza che sto avendo accrescono il mio desiderio. La prossima storia che voglio raccontare dovrà descrivere un pellegrinaggio di 12.000 km che sogno di fare in 15 mesi partendo a fine settembre 2015 da Roma verso Santiago e Trondheim e da lì attraversare il nord della Polonia in tempo per arrivare a Cracovia in luglio per la Giornata Mondiale della Gioventù. Ma il sogno continua… perché desidero raggiungere Czestochowa e rientrare in Italia dal Tarvisio per percorrere tutta la Romea Strata e arrivare a Roma il giorno di Capodanno! Emanuela Compri

Ad agosto il pellegrinaggio della Associazione “Ad Limina Petri” dal Tarvisio a Concordia Sagittaria

L’uomo che cammina… sulla Romea Strata! ronti per mettersi in cammino? Dal 18 al 28 agosto potete percorrere la via Romea Stata grazie al pellegrinaggio organizzato dalla “Ad Limina Petri”, l’associazione che collabora con la CEI per mantenere fecondo e vitale lo spirito del pellegrinaggio di fede sulla via Francigena e sulle antiche vie di pellegrinaggio. Sarà questa l’occasione per inaugurare la Romea Strata di Allemagna: duecento km di cammino in dieci giorni, partendo dal Tarvisio fino a Concordia Sagittaria! L’associazione da quest’anno propone tre itinerari che partono dagli estremi confini dell’Italia, con l’obbiettivo di convergere su Roma nel 2019, attraverso dei percorsi da affrontare in cinque

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anni consecutivi. A maggio un gruppo di pellegrini partirà da Santa Maria di Leuca per raggiungere Ostuni lungo la Via Francigena del Sud. Ad agosto, contemporaneamente alla Romea Strata, di cui sarà attraversato il tratto friulano, un gruppo di pellegrini partirà dal Gran San Bernardo per raggiungere Vercelli percorrendo la Via Francigena del Nord. Il pellegrinaggio lungo uno dei tre tratti proposti è aperto a chiunque voglia vivere una significativa esperienza a livello personale: per ritrovare la profondità di se stessi e il senso del proprio cammino nella vita, per conoscere meglio persone e territori e realtà locali, immergendosi in un’antica “pratica” religiosa che

oggi coinvolge - anche al di là dei diversi “credo” e religioni un numero crescente di persone. Camminare, camminare per ore e per giorni, significa staccare dal proprio ambiente, dagli abituali ritmi di vita, dai comfort e dai tanti oggetti che ci paiono indispensabili. Significa anche sperimentare il lento e tenace avvicinarsi ad una mèta, con occhio di ammirazione e contemplazione. Essenzialità, semplicità, spirito di adattamento, vita di gruppo, accoglienza… sono questi alcuni dei tratti essenziali che animano lo spirito del viandante che s’incammina sulle antiche vie di pellegrinaggio. A questi si unisce l’esperienza dell’incontro con Dio che si fa compagno di strada…

Pellegrinaggio Ad Limina Petri L’UOMO CHE CAMMINA Per informazioni e iscrizioni: • VIA FRANCIGENA DEL NORD: dal Gran San Bernardo (AO) a Vercelli, km 180 18-28 AGOSTO, contatto: Luciano Pisoni - luciano_pisoni@virgilio.it – cell 347 7139968 • VIA ROMEA STRATA: dal Tarvisio (Friuli) a Concordia Sagittaria (VE), km 200 18 – 28 AGOSTO, contatto: Ufficio Pellegrinaggi Vicenza pellegrinaggi@diocesi.vicenza.it – tel 0444 327146 • VIA FRANCIGENA DEL SUD: da Santa Maria di Leuca (LE) a Ostuni (BR), Km 170 12 MAGGIO – 2 GIUGNO, contatto: Ermanno Natale – ermnatal@libero.it – cell 3387577654 Per ulteriori informazioni visita il sito: www.adliminapetri.org


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Allo Studium Biblicum Franciscanum si sta preparando l’edizione numero 40 del Corso di Aggiornamento Biblico-teologico

La Bibbia, libro di Dio e libro dell’uomo Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto”. Sono alcune righe (n. 2) della “Dei Verbum”, la preziosa Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione, redatta nel Concilio Ecumenico Vaticano II. Ho voluto riprendere queste righe legandole all’economia della Rivelazione, cioè del percorso di un Dio invisibile che si è fatto vicino agli uomini in Gesù Cristo e oggi parla a noi come ad amici. In questa direzione, cercando di capire “eventi e parole intimamente connessi” e, compiere questa azione da amici di Dio, si è sempre mossa un’iniziativa bella ed importante di approfondimento ed aggiornamento biblico-teologico presso Studium Biblicum dei Frati francescani di Gerusalemme. Anche quest’anno, ed

è un anno pieno quest’anno, vivremo il 40° corso già mirabilmente intuito anni or sono dal prof. Bellarmino Bagatti e vissuto sempre come un appuntamento sentito e partecipato dalla gente di Gerusalemme, della Terra Santa e, dal qualche anno, anche oltre continente. Il filone conduttore di quest’anno saranno le Sacre Scritture e nei tre giorni di corso si affronteranno le tematiche su: un Dio che parla, l’autorevolezza normativa della Scrittura (formazione del canone dell'AT e del NT), l’ispirazione ed il suo fondamento biblico; il rapporto tra Antico Testamento e Nuovo Testamento; la riflessione della Chiesa sul mistero dell’ispirazione biblica, i sensi della Scrittura. E poi le varie introduzioni speciali ad alcuni libri, cercando di cogliere l’utilità che le Scritture offrono all’agire umano e all’azione intellettuale. Come gli anni scorsi, le mattinate avranno lo stile della “lezione” dinamica mentre i pomeriggi saranno dedicati all’approfondimento

Escursione Biblica svoltasi durante il corso dello scorso anno tematico dal punto vista archeologico-storico e si vivranno varie visite archeologiche della Città Santa. Sempre poi nell’orizzonte dell’aggiornamento e dell’approfondimento dedicheremo una giornata intera alla visita archeologico-am-

Due incontri con suor Carol del monastero siriano di Mar Musa

8 marzo: «Olio e farina: per vite riconciliate» S

uor Carol Cooke sarà l’ospite dell’Associazione Presenza Donna nelle iniziative per l’8 marzo, attuate in collaborazione con l’Ufficio pellegrinaggi diocesano. Una testimone davvero d’eccezione, a partire dalla sua storia: libanese, si laurea in diritto ma poi sceglie l’esilio, per senso di impotenza davanti alla guerra civile che divide il suo paese e per l’impossibilità di vivere come minoranza cristiana in un paese islamico. Per vent’anni vive in Germania, dove studia lingue, psicologia e teologia. Intuisce la chiamata alla vita consacrata ed emette i voti privati. Nel 2009, in Siria, conosce il monastero di Mar Musa fondato da

Monastero Deir Mar Musa in Siria

Suor Carol Cooke

padre Paolo Dall’Oglio (rapito nel luglio 2013 da organizzazioni fondamentaliste islamiche), ed entra a far parte della comunità. Mar Musa, monastero nel deserto, è anticipo del Regno di Dio in cui si scopre, attraverso il dialogo, la ricchezza dell’alterità. Dice suor Carol: «La Siria è un argomento difficile per una libanese, a causa della lunga e dolorosa occupazione siriana del Libano; quanto all’Islam, come religione non mi aveva mai attratto. Ora, il “Signore dell’impossibile” ha fatto più che riconciliarmi con i fratelli nemici: mi ha soffiato dentro il suo amore per l’Islam e mi ha fatto amare la Siria e i siriani». Durante la guerra in Siria, suor Carol viene inviata a Roma per una specializzazione. Si laurea in islamistica al Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica, dove ora insegna e studia per il dottorato. In suor Carol sono uniti più mondi, che di solito si scontrano in un misto di

paura, sospetto, ignoranza e rifiuto. «Attendo di tornare in Siria», racconta. «Nel mondo di oggi, dove l’islamofobia guadagna terreno tra i cristiani d’Oriente e in Europa, vogliamo essere segni di una convivialità calorosa e preparare il futuro».

VENERDÌ 6 MARZO 20.45, Centro Studi Presenza Donna – Vicenza Medio Oriente: dialogo possibile? Guarire la memoria, preparare il futuro Incontro con suor Carol Cooke, presenta la giornalista Romina Gobbo DOMENICA 8 MARZO 20.30, Chiesa di San Carlo (Villaggio del Sole) – Vicenza Preghiera al femminile. Olio e farina per vite riconciliate

bientale di una particolare area di Israele-Palestina. Si è pensato che è l’anno favorevole e propizio per una visita alla regione del Negev. Non ci resta che annunciarvi che saranno dei giorni felici e formativi; perciò, chi fosse disponibile metta in agenda dal

7 al 10 aprile 2015, Studium Biblicum Franciscanum – Gerusalemme. Per informazioni ed iscrizioni: Segreteria SBF secretary@studiumbiblicum.org Vi aspettiamo! don Gianantonio Urbani Prof. invitato di Archeologia Biblica - SBF

A Montebello giornata dedicata a Sergio Quinzio «Attesa del Regno e trasformazione della società» a predicazione del Regno da parte di Gesù e l'attesa della venuta del Figlio dell'uomo sono due fondamenti dei Vangeli. Quale tipo di rapporto ci sia tra l'una e l'altra componente è un discorso che, apertosi duemila anni fa, è qui davanti a noi non ancora concluso. In un primo momento le comunità primitive si orientarono verso l'attesa della imminente venuta del Signore morto e risorto. In esse, però, a poco a poco, crebbe il bisogno anche di custodire e trasmettere quanto detto e fatto da Gesù nella sua qualità di annunciatore del Regno. Quando camminava, guariva, scacciava i demoni e insegnava lungo le strade della Galilea e della Giudea, Gesù cosa intendeva con la parola «Regno»? Solo un avvenimento escatologico che sopraggiunge alla fine dei tempi o anche una realtà che, come sembrano far capire alcune parabole, deve crescere nella storia e riguardare la vita umana su questa terra? A lungo emarginate nella fede cristiana, l'attesa del Regno e l'invocazione della seconda venuta del Signore (Marana tha) sono state poste al centro della vita e

L

Sergio Quinzio del pensiero di Sergio Quinzio. La rinascita del Monastero di Montebello è stata accompagnata da questa fede e da queste domande. Poi è aumentato sempre più lo spazio riservato a un lavoro che contribuisca a non distruggere la terra e che, in quanto tale, si presenti come una fattiva denuncia delle scelte sbagliate della nostra società. La fede nella seconda venuta non è però mai stata dimenticata. Interrogarci su quale rapporto ci sia tra attesa del Regno e impegno nella società rappresenta forse il modo più intenso per riflettere sul messaggio lasciatoci da Sergio Quinzio e da Gino Girolomoni. Lo è ancor di più se lo si fa a Montebello.

«ATTESA DEL REGNO E TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ» Monastero di Montebello, Isola del Piano (Pesaro-Urbino) Sabato 21 marzo 2015 Programma 9.30 – 12.30 Salvatore Natoli, Perseveranza: agire nel presente per preparare l'avvenire Piero Stefani, Fede, opere e omissioni 15 .00 – 17.30 Daniele Garota, Da quasi mezzo secolo a Montebello, tra impegno e attesa Gabriella Caramore, Il Regno e la terra Coordina Piero Stefani


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Un calendario realizzato con l’aiuto di tutti per ricordare le tante esperienze e il cammino fatto nell’arco del ventennio

Hatikvah: la corda della speranza... il filo rosso del Pellegrino Non lasciatevi rubare la speranza, per favore, non lasciatevi mai rubare la speranza". Portate la "gioia" di Cristo "in tutto il mondo, fino alle periferie"». Papa Francesco Non manca mai, nell’apostolato di Papa Francesco, il richiamo forte e continuo alla Speranza. Il Papa la affianca sempre alla gioia e alla grazia che, solo chi vive nell’attesa della rivelazione del Figlio di Dio, riceve. È questo il “filo rosso” che lega tutte le esperienze di pellegrinaggio e di appro-

«

fondimento che hanno coinvolto tante persone in questi vent’anni. Tanta la Speranza donata o restituita ai pellegrini attraverso l’incontro con la Terra di Gesù, con i luoghi più significativi della cristianità, dei santi e dei martiri che hanno fatto della loro vita una lode a Dio. E come ha ricordato ancora Papa Francesco in una delle sue omelie a Santa Marta «La speranza è la più umile delle tre virtù teologali, perché nella vita si nasconde». La speranza è sempre

stata uno dei frutti più belli di ogni pellegrinaggio: è stata il tesoro nascosto e poi condiviso con gli altri pellegrini o la perla preziosa trovata dal mercante della parabola, per cui ha venduto tutti gli averi pur di possederla. Come padre Ermes Ronchi spiega in un suo intervento tenuto al Festival Biblico del 2012 «Il verbo sperare in ebraico si dice “qiwwah”. È un termine connesso con “qaw”, la corda dei muratori, il filo che i costruttori

Pellegrini in cammino verso il wadi Kelt nella Terra del Santo

Al via la catalogazione dei libri raccolti negli anni da don Raimondo Sinibaldi

Biblio Sefer: una biblioteca che nutre la vita “ Mi disse: «Figlio dell’uomo, mangia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: «Figlio dell’uomo, nutri il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai: fu per la mia bocca dolce come il miele”. (Ezechiele 3, 1-3)

Nell’ambito dei nuovi progetti per il ventennale dell’Ufficio Pellegrinaggi rientra anche l’apertura al pubblico della biblioteca personale di don Raimondo Sinibaldi. Ritenendolo un servizio importante per quanti desiderano informarsi e prepararsi prima di un pellegrinaggio, o approfondire le proprie conoscenze e rielaborare quanto si è raccolto durante l’esperienza, al rientro dai luoghi della fede, l’Ufficio Pellegri-

naggi ha individuato tra i suoi obiettivi l’informatizzazione del patrimonio librario, consistente in circa 20.000 volumi, e l’accessibilità dello stesso attraverso uno strumento di interrogazione disponibile, via internet, direttamente sul sito dell’ufficio. In questi mesi, Luisa Casarotto si sta occupando del riordino, della riorganizzazione e della catalogazione dei libri. Si prevede che da ottobre sarà possibile consultare il catalogo online e prendere visione del materiale di interesse presso la canonica dell’abbazia di Sant’Agostino. In biblioteca si potranno trovare, oltre alle classiche guide turistiche, anche testi biblici, di patristica, di archeologia e di arte religiosa, documentazione nel settore ecumenico e sulle altre religioni non cristiane, e tutto il materiale necessario per approfondire il proprio sapere in merito ai

luoghi in cui la fede è nata, si è sviluppata ed è cresciuta. Biblio Sefer è il nome scelto per la biblioteca e trae spunto dal libro di Ezechiele e dall’invito di Dio di nutrirsi della sua Parola. Con il termine Sefer Torah (ebraico ‫הרות רפס‬, pl. sefarim: libri) si identificano, infatti, i rotoli su cui viene trascritta la Torah, ovvero il Pentateuco, il nucleo più importante della Tanàkh, la Bibbia ebraica. I Sefarim sono i rotoli di pergamena che vengono solitamente custoditi all'interno dell'Haron HaKodesh, un particolare armadio che si trova in tutte le sinagoghe. Allo stesso modo la biblioteca vuole diventare il luogo in cui i testi per prepararsi al pellegrinaggio e approfondirne i contenuti sono messi a disposizione di tutti! Vi aspettiamo il 27 settembre per la presentazione della biblioteca a Pellegrinando per Via!

Gerusalemme terrena... Gerusalemme celeste tendono per edificare i muri della casa, le mura della città. Sperare evoca l’idea di una corda tesa verso, indica il tendere a... l’attendere qualcosa o qualcuno. La speranza è come una corda tesa tra due abissi, il mio presente che tende ad un futuro». È all’insegna della HATIKAH, la speranza, che vogliamo ripercorrere e ricordare assieme a tutti i pellegrini l’itinerario di questi vent’anni. Sarà il Calendario 2016 dell’Ufficio Pellegrinaggi a raccogliere le foto, gli slogan e le frasi che raccontano proprio l’esperienza di speranza fatta da ciascun pellegrino: è la Haikvah l’angolo di visuale che ci aiuterà a rileggere questi vent’anni per continuare lungo lo stesso filo rosso.

Per questo inviateci foto, frasi del vostro diario, poesie, disegni, foto di persone e di luoghi che per voi hanno evocato la speranza durante il pellegrinaggio fatto assieme. Questi saranno uniti in un filo rosso, la “qaw” che nel libro di Giosuè indica la corda di filo scarlatto appesa alla finestra di Rahab, la prostituta di Gerico che ha salvato gli esploratori ebrei, corda che salverà lei e la sua famiglia nel giorno dello sterminio. Spedite entro il 30 giugno 2015 il materiale che avete raccolto o spediteci in ufficio il dvd o la chiavetta. Per qualsiasi richiesta di informazioni potete rivolgervi in ufficio ad Emanuela: info.pellegrinaggi@diocesi.vicenza.it


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1 marzo 2015, ore 20.30 PREGHIERA “PONTI NON MURI” Luogo: Chiesa di San Giuseppe Via del Mercato Nuovo, Vicenza 6 marzo 2015, ore 20.45 MEDIO ORIENTE: DIALOGO POSSIBILE? GUARIRE LA MEMORIA, PREPARARE IL FUTURO Incontro con sr. Carol Cooke, della Comunità siriana di Deir Mar Mousa Luogo: Centro Studi Presenza Donna – Vicenza 8 marzo 2015, ore 20.30 PREGHIERA AL FEMMINILE. Olio e farina per vite riconciliate Luogo: Chiesa di San Carlo (Villaggio del Sole) Vicenza 14 marzo 2015, ore 15.00 GINO BARTALI: "CICLISTA E GIUSTO TRA LE NAZIONI". Tra memoria e speranze future Sarà presente il figlio di Gino, Andrea Bartali Luogo: chiesetta di Santa Maria del ciclista a Marostica 16 marzo 2015, ore 20.30 SANTIAGO. Conoscere il cammino, la sua origine, lo sviluppo nei secoli, il significato Luogo: Parrocchia di San Giuseppe Via del Mercato Nuovo, Vicenza 21 marzo 2015 GIORNATA SERGIO QUINZIO. Attesa del Regno e trasformazione della società Luogo: Monastero di Montebello a Isola Del Piano (Pesaro-Urbino) 3 aprile 2015 VENERDì SANTO: Colletta Pro Terra Sancta 7-10 aprile 2015 40° CORSO DI AGGIORNAMENTO BIBLICO–TEOLOGICO DELLO STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM Luogo: Gerusalemme

21 aprile – 10 maggio 2015 CAMMINO DI LUCE. Mostra fotografica di Francisco Sancho Luogo: Villa Cordellina – Montecchio Maggiore

30 maggio 2015, ore 11.00 PIETRO KASWALDER: la vita come un viaggio Luogo: Piazza del Duomo, Vicenza

18 maggio 2015, ore 20.30 SANTIAGO. Come vivere l’esperienza del Cammino dal punto di vista esistenziale, culturale e spirituale Luogo: Parrocchia di San Giuseppe Via del Mercato Nuovo, Vicenza

30 maggio 2015, ore 17.00 LA TERRA È LA MIA PREGHIERA Presentazione del libro su Gino Girolomoni, il padre del biologico 8 giugno 2015, ore 20.30 SANTIAGO. Consigli pratici per affrontare il Cammino Luogo: Parrocchia di San Giuseppe Via del Mercato Nuovo, Vicenza

21 maggio – 2 giugno 2015 XI FESTIVAL BIBLICO “Custodire il Creato, coltivare l’Umano” 21 maggio 2015, ore 16.30 – 19.00 CREAZIONE E NUOVA CREAZIONE Luogo: Palazzo delle Opere Sociali, Vicenza 22 maggio 2015, ore 9.45 – 12.30 / 15.0018.30 “IO SONO L’ALFA E L’OMEGA, IL PRIMO E L’ULTIMO, IL PRINCIPIO E LA FINE” Luogo: Palazzo delle Opere Sociali, Vicenza 22 maggio 2015, ore 20.30 SERATA SPETTACOLO: “FAMMI VIVERE NELLA TUA VIA” Luogo: Partenza dal Pensionato studenti Madonna di Monte Berico

28 giugno 2015 PELLEGRINAGGIO ALL’EREMO DI SAN TEOBALDO IN SAJANEGA Luogo: Sossano 30 giugno- 3 luglio 2015 7a SETTIMANA BIBLICA. Il libro di Tobia Luogo: Villa San Carlo in Costabissara 1-22 luglio 2015 CORSO ESTIVO DI LETTORATO BIBLICO E GIUDAISMO, ARCHEOLOGIA E GEOGRAFIA BIBLICA Luogo: Gerusalemme

23 maggio 2015, ore 9.45 – 12.30 «QUANTE SONO LE TUE OPERE, SIGNORE, TUTTE LE HAI FATTE CON SAGGEZZA…» Luogo: Palazzo delle Opere Sociali, Vicenza

11-18 luglio 2015 SESSIONE BIBLICA IN TURCHIA Luogo: Turchia

23 maggio 2015, ORE 17.00 IN CAMMINO DENTRO IL CREATO VERSO DIO. Pellegrini antichi e nuovi Luogo: Biblioteca Capitolare, Verona

18-28 agosto 2015 PELLEGRINAGGIO “AD LIMINA PETRI” SULLA ROMEA STRATA Luogo: Friuli Venezia Giulia

24 maggio 2015, ore 17.00 LA VITE È L’ALBERO DELLA VITA? Luogo: Villa Cordellina, Montecchio Maggiore

6 settembre 2015 GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA. Costruire ponti

30-31 maggio e 1 giugno 2015, ore 11.00 MINICORSO PER CONOSCERE LA BIBBIA. Il Libro dei Salmi Luogo: Chiesa Evangelica Metodista, Vicenza

27 settembre 2015 PELLEGRINANDO PER VIA

Corsi Estivi a Gerusalemme 2015 al 1 al 22 luglio è possibile immergersi a pieno nella storia, nella geografia e nella lingua della Bibbia! Il corso con sede a Gerusalemme è l’affermata proposta dell’Istituto di Cultura e Archeologia delle Terre Bibliche (FTLugano) e della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, in collaborazione con lo Studium Biblicum Franciscanum. Si tratta di una possibilità unica per poter approfondire in modo sistematico Parola e Luoghi grazie all’accompagnamento di docenti di altissimo livello. Quest’anno i moduli proposti sono due:

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un lettorato di ebraico biblico e introduzione al giudaismo, per chi ha già seguito un corso di ebraico di primo livello e che prevede lezioni mattutine in aula e tempo di studio e visita al pomeriggio. Sono previsti incontri, sotto il profilo religioso e culturale, con esperti dell’ebraismo e delle relazioni ebraico-cristiane. Una sezione specifica sarà inoltre dedicata alle scoperte dei rotoli del Mar Morto, con lezioni tenute da alcuni tra i principali protagonisti della ricerca e visite a Khirbet Qumran e al Tempio del Libro a Gerusalemme.

Il secondo modulo è riservato a Archeologia e Geografia, con lezioni in aula e presso i principali scavi archeologici del Paese. Il programma di massima delle escursioni prevede: visite a Gerusalemme (siti all'interno della Città Vecchia, monte Sion, monte degli Ulivi, Ophel, Città di Davide, Siloe); visite al museo d'Israele, museo della Cittadella e museo dello SBF. Escursioni di giornata (Betlemme ed Erodion; Bet Guvrin e Maresha; Bersabea; Qumran e Gerico; Cesarea Marittima); escursione in Galilea (Meghiddo, Sefforis, Nazaret, Ca-

Direttore responsabile: Lauro Paoletto Contributi a cura di: Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Vicenza Impaginazione a cura di: La Voce dei Berici

farnao, Tabgha, Dan, Banias, Bet Shean). Per conoscere i dettagli e

Escursione a Beer Sheva

per fare la domanda di iscrizione visitare il sito: www.corsiagerusalemme.org


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