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NUMERO 17 SUPPLEMENTO A CURA DELLA REDAZIONE DELLA VOCE DEI BERICI - ALLEGATO

AL N.

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DEL

17 MAGGIO 2015

Cosa nutre la nostra vita? l tema dell’EXPO è il cibo e, conseguentemente, la realtà da cui il cibo è prodotto: ovvero la Terra. In questi mesi si è sentito un gran parlare di questioni inerenti tali tematiche, e in particolare si è discusso sul cibo biologico, sull’inquinamento della Terra e delle acque. Si è parlato della qualità del cibo e di come viene prodotto e confezionato. Chiaramente l’Italia rappresenta forse la prima eccellenza mondiale nel campo dell’alimentazione: il cibo è l’espressione di una storia, di una cultura e di una civiltà. Qualcun altro, di contro, ha evidenziato le problematiche devianti nonché le derive del cibo: tra chi ne assume troppo e di conseguenza presenta una serie di conseguenze fisiche e psicologiche, e chi invece ne assume troppo poco, rischiando situazioni di denutrizione che possono portare alla morte. Tale interesse è pertinente, e ha un suo senso e significato. Però noi, da credenti, dobbiamo affrontare la questione anche da un’altra angolazione: qual è il nutrimento vero e autentico della nostra esperienza umana e quindi della nostra

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esistenza nel mondo e nel tempo che ci è dato da vivere? La risposta è molto semplice e ripetutamente citata nel testo bilico: «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Gesù, infatti, all’inizio del suo ministero pubblico (Mt 4) vive l’esperienza delle tentazioni nel deserto. Il luogo arido richiama alla mente il cammino del popolo ebraico dopo l’uscita dell’Egitto e l’esperienza provvidenziale di Dio che alimenta il popolo con la manna. Questo fatto è poi ricordato anche nella riflessione successiva nel libro del Deuteronomio. E proprio per questo Gesù cita il Deuteronomio dopo la tentazione materialistica che il diavolo pone di fronte a Lui. Questa affermazione ci porta anche a considerare che Gesù stesso dice di essere “il pane di vita” all’interno del famoso discorso del capitolo sesto del vangelo di Giovanni. Addirittura ai discepoli durate la moltiplicazione dei pani e dei pesci, presente nel sesto capitolo del vangelo di Marco, Gesù dice che sono chiamati “a dare loro stessi da mangiare” alle persone che sono affa-

Pellegrinaggi 2015 La Via di Dio: Terre Bibliche Terra del Santo (8gg) 26 lug - 2 ago Terra del Santo: speciale giovani (15gg) 6 - 20 ago Giordania (9gg) 10 - 18 set Gerusalemme (8gg) 24 set - 1 ott Giordania: esercizi spirituali (9gg) 2 - 10 ott Terra del Santo (8gg) 10 - 17 nov Terra del Santo (8gg) 27 dic - 3 gen 2016 Le Vie dell’Ambra: Terre di mezzo Capitali Baltiche (8gg) 4 - 11 set Le Vie di pellegrinaggio: Terre di ricerca Irlanda (8gg) 29 giu - 6 lug Bosnia (8gg) 25 lug - 1 ago Santiago de Compostela (14gg) 1 - 14 ago Madrid e Andalusia (8gg) 16 - 23 ago La Via della Seta: Terre di confronto Uzbekistan (8gg) 14 - 21 ott Iran (10gg) 9 - 18 nov Malta. Sui passi di S. Paolo (6gg) 30 nov - 5 dic La Via della Chiesa Primitiva: Terre di Apostoli e Discepoli Turchia dell’Est (9gg) 3 - 10 giu Armenia (8gg) 17 - 25 giu Turchia: Sessione Biblica (8gg) 11 - 18 lug

mate. Tutto questo aiuta a focalizzare la nostra attenzione su ciò che veramente può nutrire la nostra vita. Certamente abbiamo bisogno della materia fisica per sostenerci, ma solo questo può divenire troppo poco. Lo vediamo chiaramente nella nostra società occidentale, in cui raramente il cibo manca, ma evidentemente manca tutto il resto per sostenere e alimentare la nostra persona. Nell’ottica della fede siamo chiamati a cibarci della Parola di Dio, seguendo quello che il profeta Ezechiele scrive nel terzo capitolo del suo libro: “Prendi il rotolo e mangia”. Siamo invitati a sederci alla mensa di Dio, che ci consegna la Parola che si è fatta carne e poi si è fatta pane e che si fa ancora carne per noi nell’Eucaristia. È questo che sostiene il cammino della nostra vita. Questo è il vero Pane del cammino. Come è capitato ad Elia nel deserto, anche noi troviamo acqua (Battesimo) e pane (Eucaristia) perché come dice il Signore al profeta demotivato, «È ancora troppo lungo per te il cammino» (1Re, 18). In questo modo l’EXPO può diventare per noi, discepoli del Signore che camminiamo sulle Sue strade, un’occasione per considerare quale sia il vero nutrimento assolutamente necessario. Pietro, il figlio di Dante Alighieri, osservava che bisogna sempre ricordarsi che l’uomo è “un volere che cessa di volere, nell’abbandono all’infinito”. don Raimondo Sinibaldi

Dalle mani di sr. Cristina prende forma l’icona di San Teobaldo

Pellegrinaggio

ALL’EREMO DI SAN TEOBALDO 28 giugno 2015

Un pellegrinaggio sulle orme di San Teobaldo, “modello di pellegrino” da imitare per la bellezza della sua vita vissuta in mezzo a noi. Nel giorno della sua festa sarà anche benedetta la nuova icona raffigurante il Santo. PROGRAMMA Ore 16,00: partenza in processione dalla Chiesa parrocchiale di Sossano a San Ubaldo Ore 18,00: Introduzione alla figura del Santo e del luogo Ore 18,30: breve processione da San Ubaldo a San Teobaldo e S. Messa PELLEGRINAGGIO A PIEDI DI DUE GIORNI Partenza sabato 27 giugno da Monte Berico e arrivo a Sossano in tempo per unirsi alla processione parrocchiale verso San Ubaldo. Le iscrizioni sono aperte. Rivolgersi in ufficio.

Mini Pellegrinaggi 2015 27-28 giugno: 20 settembre: 29 settembre: 27-28 ottobre:

PELLEGRINAGGIO A PIEDI ALL’EREMO DI SAN TEOBALDO DA MONTE BERICO A SOSSANO SULLE ORME DEI CAVALIERI TEMPLARI E GIOVANNITI NEL MEDIO-BASSO VICENTINO VISITA ALL’HOSPITALE DI SAN GIOVANNI A MAJIANO E SAN DANIELE DEL FRIULI SULLE ORME DI SAN COLOMBANO E DEI PELLEGRINI SULLA VIA FRANCIGENA

Speciale ostensione Sindone Martedì 26 maggio: Mini pellegrinaggio (1 g) Martedì 16 giugno: Mini pellegrinaggio (1 g)

Speciale Milano Expo: “Cosa nutre la vita” Martedì 16 giugno Martedì 30 giugno Mercoledì 15 luglio Giovedì 10 settembre Mercoledì 23 settembre

Serata spettacolo

“FAMMI VIVERE NELLA TUA VIA” Venerdì 22 Maggio 2015 - ore 20.30 Per festeggiare il 20° dell’Ufficio Pellegrinaggi Partenza ore 20.30 dal Pensionato Studenti Madonna di Monte Berico (Contrà San Marco, 3), con arrivo al Cinema del Patronato Leone XIII attraverso il Ponte Pusterla - Vicenza. Vi aspettiamo numerosi! Dateci conferma della Vostra presenza Mail: pellegrinaggi@diocesi.vicenza.it Tel. 0444 327146


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Alleanza tra il Creatore e la Creazione nel Padiglione della Santa Sede all’Expo. Ce ne parla mons. Iacobone

“Ferite del cuore, ferite del pianeta” Il Padiglione della Santa Sede è sicuramente uno dei padiglioni assolutamente da non perdere, per il significato unico e singolare che lo contraddistingue e perché privo di interesse commerciale o tecnologico”. Così monsignor Pasquale Iacobone, responsabile del dipartimento Arte e Fede al Pontificio consiglio della Cultura, descrive nell’intervista che ci ha rilasciato sul Padiglione della Santa Sede all’Expo 2015. «Non si è voluti entrare nei problemi specifici legati a scienza o tecnologia o di tipo commerciale sul mondo del cibo e dell’alimentazione e della coltivazione della terra. La presenza della Santa Sede è stata richiesta proprio per dare un suo contributo ideale: con alcuni valori e idee che hanno ripercussioni pratiche notevoli. Già i due titoli che riprendono importanti citazioni bibliche, dicono la prospettiva della Santa Sede e il messaggio che la Chiesa vuole lanciare ai visitatori dell’Expo. Da una parte Non di solo Pane: non esiste solo la dimensione finanziaria-

economica che decide il senso dell’esistenza. Si vuole mettere in luce una visione integrale dell’uomo che “ha fame” di tante cose, non solo di cibo. Questo non significa che non si abbia il senso della realtà. Ecco il senso della seconda citazione Dacci oggi il nostro pane: si vuole guardare ai bisogni concretissimi e reali della popolazione mondiale, soprattutto delle aree più problematiche, depresse e difficili del mondo. La finalità del padiglione della Santa Sede è quindi quello di sollevare delle domande, offrendo una possibile chiave di lettura e giungere a delle risposte rispetto a queste pressanti problematiche che stanno attanagliando il pianeta. Che cosa troveremo nel padiglione? «L’allestimento del padiglione consiste in una esposizione fotografica dal titolo: “Ferite del cuore, ferite del pianeta”, nell’allestimento di opere d’arte, di una sezione cinematografica e una sezione interattiva. A fronte dei problemi evidenziati in modo forte, soprattutto dalle foto e dai video, la risposta che se ne trae non è tecnica o commerciale. È una risposta che si concentra sulla visione dell’uomo e sul suo rapporto con la natura; è una risposta che scaturisce da

quel fulcro, rappresentato dalle due opere d’arte esposte, che nasce dalla vita di Cristo e dall’ultima cena: lo spezzare il pane, creando condivisione e solidarietà. Creare attorno alla tavola una dimensione umana. È da lì che nasce la radice della reale assunzione concreta e tecnica dei problemi che intende affrontare l’Esposizione Universale. Una soluzione che viene evidenziata dalla sezione cinematografica “Acqua, cibo, Dio”, con video che ci portano in tre particolarissime aree del mondo: Iraq, Burkina Faso ed Equador. Tre progetti in corso e promossi proprio da Papa Francesco attraverso gli organismi pontifici deputati, come la CEI, e che dicono come, concretamente, lo spirito dell’Ultima cena, della Misericordia e della Condivisione di Cristo, diventa realtà viva e vera nonché risposta, se vogliamo anche politica, alle problematiche sollevate dall’EXPO». Ci saranno degli appuntamenti specifici? «Gli eventi che proponiamo vanno ad articolare i vari temi e sottotemi del nostro padiglione. In modo particolare le tematiche fondamentali saranno presentate nel giorno dell’International Day della Santa Sede, il prossimo 11 giugno.

L’Ufficio Pellegrinaggi in visita a Mons. Iacobone Quella mattina saranno presenti i tre cardinali rappresentanti della Santa Sede, della CEI e dell’Arcidiocesi di Milano. A seguire si terrà il “Cortile dei Gentili”, spazio di incontro e dialogo aperto tra il cardinale Gianfranco Ravasi, il giornalista ambientalista Nicolas Hulot e il giurista prof. Giuliano Amato. Altri incontri e convegni saranno organizzati assieme alla Università Cattolica Sacro Cuore e all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, entrambi partner della Santa Sede. Quest’ultimo promuoverà degli incontri scientifici e divulgativi interessanti inerenti il rapporto tra l’alimentazione e la crescita, lo sviluppo e le malattie gene-

tiche. Una serie di occasioni, dunque, che danno la possibilità di riflettere su diverse tematiche legate all’alimentazione e alla nutrizione da diversi punti di vista e con diversi significati». Emanuela Compri SPECIALE EXPO “COSA NUTRE LA VITA” MINI PELLEGRINAGGI • • • • •

Martedì 16 giugno Martedì 30 giugno Mercoledì 15 luglio Giovedì 10 settembre Mercoledì 23 settembre

Creato ed economia. Il pensiero di papa Francesco a partire dall’ultima intervista rilasciata ai vaticanisti Tornielli e Galeazzi

Per un’economia della vita Oggi dobbiamo dire “No a un’economia dell’esclusione e della iniquità”. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due

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punti in Borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Questo è iniquità. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo : con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”». Con queste parole papa Francesco riflette su questioni che, fin dall’inizio del Pontificato, sono al centro del

suo insegnamento, come la necessità dell’etica in economia e l’applicazione pratica della Dottrina sociale della Chiesa. Se da un lato Francesco riconosce che «la globalizzazione ha aiutato molte persone a sollevarsi dalla povertà», dall’altro prende atto che «si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza, che ci ha fatto diventare incapaci di provare compassione di fronte al grido di dolore degli altri». La cultura del benessere ha anestetizzato le nostre coscienze, facendo crescere «in termini assoluti» la ricchezza mondiale, ma anche incrementando le «disparità» e le «nuove povertà». Il Pontefice, facendo eco all’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, denuncia la situazione in cui l’uomo si trova a vivere: «Quando al centro del sistema non c’è più l’uomo ma il denaro, quando il denaro diventa un idolo, gli uomini e le donne sono ridotti a semplici strumenti di un sistema sociale ed economico caratterizzato, anzi dominato da profondi squilibri». Nel documento papale si trovano accennati anche i

Papa Francesco fondamenti dell’atteggiamento cristiano di fronte ai problemi del mondo, della povertà, delle disuguaglianze. L’impegno del cristiano non si riduce soltanto a gesti personali nei confronti dei poveri e di chi ha bisogno, ma è sollecitato un impegno che riguarda tutti gli aspetti della natura e della vita umana. Ecco perché il papa sta lavorando a un’enciclica dedicata all’ambiente e in particolare alla tutela del creato, allo sviluppo e alle ricadute sui poveri, allo sfruttamento della terra, riprendendo tematiche già affrontate da Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate. Francesco ha par-

lato di pace in relazione all’ecologia, evidenziando come non ci può essere terra, casa e lavoro se non abbiamo pace e se, abusando della natura, distruggiamo il pianeta. Un sistema economico in cui la persona umana è stata tolta dal centro dell’attenzione, incentrato sul dio denaro, ha anche bisogno di saccheggiare la natura per sostenere il ritmo sfrenato di consumo che gli è proprio. Papa Francesco denuncia che questo sistema non è più tollerabile; si deve custodire il creato donatoci da Dio all’inizio della nostra storia, facendolo crescere con responsabilità, trasformandolo in un giardino, un luogo abitabile. Elisa Lampariello


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Un grande evento di fede riscoperto dalla Chiesa a partire dall’Alto Medioevo

Giubileo: in cammino verso Roma e da Roma al mondo...

L’esperienza del Giubileo nasce nella tradizione religiosa ebraica legata ad una serie di sette riposi della terra che si succedono ogni sette anni. Il 50° anno è di Giubileo, ovvero la Gioia di sperimentare la provvidenza di Dio, la Sua presenza che accompagna il popolo nella storia e il sentire il Suo Amore in ciascuno di noi. In questo anno particolare si intensificavano i pellegrinaggi alla città del Santo, Gerusalemme, dove vi era la dimora di Dio in mezzo agli

uomini, come ricorda il Salmo 122. Altri pellegrinaggi venivano realizzati per le grandi festività di Pasqua, Pentecoste e per la festa della Capanne, che assumevano un tono più suntuoso, perché si voleva imprimere fortemente nella memoria delle persone, la presenza di Dio percepita in segni e parole nelle situazioni concrete dell’esistenza. La chiesa cristiana ha riscoperto questo grande evento di Fede nell’Alto medioevo e l’ha celebrato ogni 25 anni. Quello che ci accingiamo a vivere è un giubileo straordinario, come è già successo in passato. Una delle esperienze pratiche più belle del giubileo è il pellegrinaggio! Questa esperienza aiuta le persone a ritornare alle radici e alle sorgenti della fede attraverso il contatto con i luoghi significativi dove respirare un clima di fede e di spiritualità intensa. Il pellegrinaggio aiuta anche a

rientrare in se stessi e a ritrovare una interiorità che talvolta corriamo il rischio di smarrire, rincorrendo gli affanni della vita quotidiana. Ritrovare se stessi per non perdersi in cose poco necessarie e non così essenziali. Il piccolo principe ce lo ricorda: “...non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. L’Ufficio pellegrinaggi da qualche tempo sta lavorando all’apertura di alcune antiche vie di pellegrinaggio che dal nord-est Europa, attraversando l’Italia, si dirigevano primariamente verso Roma. Gli antichi pellegrini, scrisse Dante Alighieri, si chiamavano “Romei”. Le strade che loro solcavano assunsero per questo tale nome. È ancora percorribile la via Romea Adriatica che unisce Venezia e Ravenna e stiamo lavorando tenacemente per rendere percorribile questi antichi cammini, verificando sia che il percorso reale sia agibile e praticabile, sia

Il pellegrinaggio a piedi è una forma di preghiera antica e universale

Verso la Porta Santa del Misericordiae Vultus

Il giubileo che è alle porte sarà segnato dal Misericordiae Vultus, il volto misericordioso di Cristo. Con questo titolo l’11 aprile è stata pubblicata la Bolla di indizione dell’Anno Santo che si aprirà l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione. Se l’annuncio, qualche tempo fa, è stato per tutti fonte di stupore, seguito subito da qualche polemica relativa ai tempi stretti di organizzazione, si è ben presto compreso che lo stile di questo anno non sarà quello dei grandi raduni, ma di un avvicinamento quotidiano e personale alla Soglia di Pietro. Papa Francesco sottolinea soprattutto che «Il pellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è

icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi ». (Misericordiae Vultus, 14) Saranno in molti a scegliere, tra le varie forme di pellegrinaggio, quello a piedi, che esprime la forma più essenziale e autentica dell’esperienza di Dio, che si fa compagno proprio lungo il cammino come con i discepoli di Emmaus. Il pellegrinaggio a piedi è

una forma di preghiera antica e universale: nel mettere un passo dietro l’altro, giorno dopo giorno, è l’individuo nella sua totalità a partecipare al raggiungimento della meta. Questa non appagherà il corpo, ma lo spirito che verrà rinfrancato dal sacrificio del cammino. Quello del 2016 sarà il giubileo dei viandanti, di coloro che faranno esperienza di misericordia lungo la strada e che sentiranno salire da dentro l’invito «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Emanuela Compri

Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista. Amen. dalla preghiera di Papa Francesco per il Giubileo della Misericordia

coinvolgendo le realtà istituzionali affinché possano approvare l’itinerario previsto. Stiamo approntando tutti gli strumenti necessari perché la ROMEA STRATA sia usufruibile per i pellegrini che si dirigono verso Roma. Stiamo elaborando delle proposte per poterne percorrere assieme almeno dei tratti. Vi terremo informati il più possibile sulla progressione del lavoro. In questo percorso vi è anche un patrimonio religioso, culturale e naturalistico-paesaggistico di grande interesse che attraverso la Romea Strata sarà conosciuto e ammirato. Inaugureremo questa strada per il Giubileo e diventerà quindi la Via della Misericordia che conduce a Roma e, da qui, come dice

papa Francesco, al mondo intero. Ma questa è un’altra storia... e ve ne parleremo nella prossima puntata... Don Raimondo Sinibaldi

Dal 18 al 26 agosto il pellegrinaggio a piedi in Friuli

L’uomo che cammina... sulla Romea Strata

È facile mettersi per strada e cominciare a camminare. Forse l’invito di un amico o di un gruppo di amici che mette in moto la bella avventura, e ci si sente contenti di fare qualcosa insieme, qualcosa di nuovo, di particolare, qualcosa che solo pochi fanno. Si parte: la preparazione, la strada, i

compagni, la preghiera, i frutti del cammino, ... ecco solo alcuni degli elementi che compongono il pellegrinaggio a piedi. E allora è ora di mettersi in cammino! Un’occasione imperdibile è quella che Ad Limina Petri propone sulla Romea Strata in Friuli dal 18 al 26 agosto. Dal Tarvisio a Concordia Sagittaria, condividendo in gruppo l’essenzialità del cammino è una esperienza personale significativa. PER INFORMAZIONI contattate l’Ufficio Pellegrinaggi: Emanuela Compri Mail: info.pellegrinaggi@diocesi.vicenza.it Tel: 0444 327146


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Linfa dell’Ulivo - Festival Biblico 'Custodire il Creato, coltivare l'Umano' Edizione 2015 - Programma

Valerio Massimo Manfredi

16.00: prof. BAYKAR SIVAZLIAN, “Il diluvio tra distruzione e nuova creazione nella terra di Noè: l’Armenia?” 16.45: pausa 17.00: prof. FRANCESCO ROSSI DE GASPERIS, “Un arco sulle nubi: l’Alleanza 16.30: accoglienza di Noè come paradigma dell’Alleanza nella storia” 16.45: introduzione e inizio lavori 17.00: prof. ROBERTO MAGGI, Göbekli Tepe (Turchia): un nuovo sito ispiratore 18.00: dibattito e confronto in sala 18.30: conclusione dei lavori dei racconti di origine della Genesi? 18.00: prof. UGO VANNI, “E vidi un cielo nuovo e una terra nuova” (Ap 21,1) Venerdì 22 maggio - Sera FAMMI VIVERE NELLA TUA VIA Venerdì 22 maggio – Mattina “IO SONO L’ALFA E L’OMEGA, IL PRIMO E L’ULTIMO, IL PRINCIPIO E LA FINE” 20.30: Serata spettacolo per festeggiare il Ventesimo (AP 22,13) dell’Ufficio Pellegrinaggi Interviene il Vescovo Mons. Beniamino Pizziol 9.45: introduzione e inizio lavori Partenza dal Pensionato studenti Madonna di Monte Berico (contrà S. Marco 3) Dibattito aperto tra archeologia, mitologia, Bibbia e teologia prof. VALERIO MASSIMO MANFREDI, prof. SILVIO BARBAGLIA: Eden: un giardino-paradiso, al principio della storia Sabato 23 maggio - Mattina degli uomini. «QUANTE SONO LE TUE OPERE, SIGNORE, TUTTE LE HAI FATTE CON SAGGEZZA…» (SAL 104,24) Positio, questioni dibattute e confronto diretto in sala 12.20: conclusione dei lavori 9.45: Introduzione e inizio lavori 10.00: prof. GIULIO BUSI, “La creazione nella mistica ebraica della Kabbalah” Venerdì 22 maggio - Pomeriggio 11.00: prof.ssa SARA MAGISTER, “La Cappella Sistina: un’interpretazione ebraica nella rappresentazione della creazione” 15.00: introduzione e inizio lavori 12.00: Dibattito e confronto in sala 15.15: prof.ssa ELENA LEA BARTOLINI, “La Creazione e le luci della Menorah” 12.30: Conclusione lavori Giovedì 21 maggio - Pomeriggio CREAZIONE E NUOVA CREAZIONE

Sara Magister

Giulio Busi

Francesco Rossi De Gasperis

Info e iscrizioni: www.linfadellulivo.it / Tel. 0444.327146

Sabato 23 maggio, alle ore 17.00, alla biblioteca Capitolare di Verona, incontro con P. Eugenio Alliata e Francisco Sancho

Da Bordeaux a Gerusalemme: antichi pellegrini e moderni cammini La biblioteca Capitolare di Verona vanta origini fino ai primi tempi della Chiesa veronese, quando già nel V secolo si fece viva l’esigenza di uno Scriptorium per poter disporre dei libri necessari per lo svolgimento del sacro mistero. Ben presto divenne una vera e propria officina di produzione libraria, con una scuola per la trascrizione di antichi codici della tradizione religiosa e di quella classica. Tra le tante rarità che la Capitolare custodisce c’è il manoscritto, il n° 52, che riporta l’Itinerarium a Burdigala Hierusalem usque et ab Heracla per Aulonam et per urbem Romam Mediolanum usque. L’Itinerario Burdigalense, così chiamato dal

luogo in cui inizia il percorso, cioè da Burdigala, l’odierna Bordeaux, descrive un itinerario di pellegrinaggio verso la Palestina, realizzato nell’anno 333 d.C., ovvero all’alba del grande fenomeno che diventerà nei secoli successivi il pellegrinaggio verso Gerusalemme. Il manoscritto del secolo X, custodito a Verona, è il secondo esemplare più antico, dopo quello di Parigi, a restituirci l’itinerario. A parlarci di quest’antico percorso di pellegrinaggio sarà padre Eugenio Alliata nel pomeriggio di sabato 23 maggio alle 17, davanti all’antico manoscritto custodito alla Capitolare. L’Archeologo francescano, docente dello Studio Biblico Francescano di Gerusalemme, è infatti uno

Partner P artner del progetto

L’itinerario Burdigalense dei massimi conoscitori degli antichi itinerari percorsi via terra e via mare dai pellegrini. Esperienza, quella del pellegrinaggio a piedi, che

Collaborazione Collabor azione

SBF

CUSTODIA DI TERRA SANT SANTA A

mai come oggi sta tornando a essere viva e significativa. Così il racconto di pellegrinaggio di oltre 8.000 km a piedi percorsi da Francisco

Patrocini P atrocini

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Sancho lo scorso anno, che seguirà la lezione di p. Alliata, vuole idealmente restituire voce alle fatiche e ai traguardi che anche l’antico pellegrino di Bordeaux dovette superare. Due voci e due racconti intrecciati dal sottile filo rosso che unisce da secoli una pratica, quella del pellegrinaggio, che trasforma l’esperienza umana in una relazione profonda con Dio e il Creato. Sarà possibile vedere il codice burdigalense per tutta la giornata e sono organizzate visite guidate a cura di Claudia Adami (Biblioteca Capitolare, p.zza Duomo, 19, Verona – orari visite: 9.30-12.30; 15.30 18.30). Emanuela Compri

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30 maggio - 1 giugno Mini corso per conoscere questo libro

Domenica 24 maggio a Montecchio Maggiore

I Salmi: poesia dell’esistenza La vite è l’albero mistica e terrestre della vita? “ L Libro mistico e terrestre, divino ed umano che a differenza degli altri scritti biblici abbraccia nella sua universalità la materia di tutta la teologia". Così Carlo Maria Martini scriveva nella prefazione all’opera di Ravasi Il libro dei Salmi. Libro ricco dell’esperienza umana e della sua esperienza con Dio. Libro che sa attraversare, trasportato dalla potenza dei suoi versi, le oscurità dell’animo umano per farlo riemergere al calore della luce di Dio. Impossibile affrontare in un mini corso tutta l’eredità e la sapienza di questa raccolta di versi, che la tradizione attribuisce a famosi re e profeti biblici. Da sabato 30 maggio a lunedì 1 giugno la lente utilizzata per indagare questo testo sarà quella della Creazione, della custodia del Creato e dell’umano. Il pastore valdese William Jourdan metterà in luce la vocazione dei Salmi che si fanno voce della creazione e dell’uomo nella lode a Dio. La biblista veronese Antonella Anghinoni, partendo da uno degli inni più famosi, il Salmo 8, dove il creato e l’uomo vengono cantati in un crescendo di dignità, descrive l’incontro dell’uomo con Dio nella creazione. Il terzo momento è condotto da don Gianantonio Urbani, alla scoperta del contesto geografico, archeologico e letterario dei Salmi.

Scritture, vino e territorio berico

Terre bibliche come terre dei Salmi

Programma Sabato 30 maggio - lunedì 1 giugno 2015 Vicenza, Chiesa Evangelica Metodista Contrà S. Faustino 10 1° INCONTRO:

Sabato 30 maggio , ore 11 W. Jourdan, I SALMI, LA PREGHIERA DI SEMPRE. LA CREAZIONE E L’UOMO LODANO DIO 2° INCONTRO:

Domenica 31 maggio, ore 11 A. Anghinoni,

SE GUARDO IL TUO CIELO (Sal 8). L’UOMO INCONTRA DIO NELLA CREAZIONE 3° INCONTRO:

Lunedì 1° giugno, ore 11 G. Urbani, LA TERRA DELLA CREAZIONE E DELLA CREATURA. IL CONTESTO GEOGRAFICO, ARCHEOLOGICO E LETTERARIO DEI SALMI

a cornice del Festival Biblico ospita non solo appuntamenti cittadini, ma coinvolge e contagia tutta la provincia nel weekend dal 22 al 24 maggio. Per questa occasione l’Ufficio Pellegrinaggi e la Biblioteca La Vigna invitano all’incontro, domenica 24 maggio a Villa Gualda di Montecchio Maggiore, dal titolo: “La vite è l’albero della vita?” Il vino e la vite sono frutti della terra che da sempre fanno parte della vita dell’uomo e che hanno avuto sin dall’antichità una grande valenza simbolica. Il vino compare in molti passi biblici e spesso la simbologia vetero e neo testamentaria che riguarda la vite richiama la venuta del Messia: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15, 4-5). A parlare della relazione tra vino e Bibbia sarà don Raimondo Sinibaldi. Importante e antica è la storia e la tradizione della vite e del vino nei nostri territori vicentini. Il prof. Mario Bagnara accompagnerà alla scoperta di questa lunga tradizione vinicola che ha meritato, fin

dal 1754, l’onore d e l l a composizione di un poemetto in versi, il Roccolo Ditirambo composto da Aureliano Acanti, che esalta in un inno in versi i sapori e le peculiarità produttive ad o l t r e trenta vini del vicentino. Seguirà una degustazione di vini della tradizione vicentina a cura del dott. Alberto Marchisio, direttore della Cantina Sociale “Colli Vicentini”. Programma Domenica 24 Maggio ore 17.45 - Villa Gualda Via Gualda, 21 Montecchio Maggiore (VI)

LA VITE È L’ALBERO DELLA VITA? D. Raimondo Sinibaldi, VITI E VINO NELLA BIBBIA Prof. Mario Bagnara, VITI E VINO NELLA TRADIZIONE DEL TERRITORIO VICENTINO

Ingresso libero Per informazioni: 338-2014084

Sabato 20 giugno alla Tenda del Festival, due appuntamenti con la memoria. Fra Pietro Kaswalder e Gino Girolomoni

Due vite, una sola passione: Terra e Bibbia criveva Kalil Gibran: “Il ricordo è un modo d’incontrarsi”. E l’ascolto dei ricordi è come un ponte, una scorciatoia, capace di portare a un incontro che, seppur mediato, è intenso e portatore di novità. Così il Festival Biblico ci aiuterà ad incontrare due figure, unite dalla passione per Terra e Bibbia. Fra Pietro Kaswalder, francescano trentino, che ha speso la sua vita a Gerusalemme per lo studio e l’insegnamento della Geografia Biblica, è mancato

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Fra Pietro Kaswalder

improvvisamente all’inizio della scorsa estate. Sabato 30 maggio padre Massimo Pazzini, decano dello Studio Biblico Francescano a Gerusalemme, ci parlerà di fra Pietro, della sua “vita come un viaggio, alla scoperta della Bibbia camminando in Terra Santa”. Terra e Bibbia sono sempre state il centro della vita anche di un altro uomo eccezionale, conosciuto come il “padre” dell'agricoltura biologica italiana. Gino Girolomoni, di cui Massimo Orlandi ha recente-

Programma Sabato 30 maggio 2015 - Vicenza

Gino Girolomoni

LA TERRA DI DIO E L’UOMO VIVENTE Sabato 30 maggio, ore 11 Tenda del Festival, Piazza Duomo - Vicenza

LA TERRA È LA MIA PREGHIERA Sabato 30 maggio, ore 17 Tenda del Festival, Piazza Duomo - Vicenza

Pietro Kaswalder: la vita come un viaggio. Alla scoperta della Bibbia camminando in Terra Santa Intervengono: P. Massimo Pazzini OFM - biblista, Giuseppe Caffulli – giornalista

Presentazione del libro su Gino Girolomoni, il padre del biologico Intervengono: Massimo Orlandi - scrittore, la famiglia Girolomoni, Piero Stefani. Modera l’incontro, don Raimondo Sinibaldi

mente delineato storia personale, passioni e vocazione per il rispetto della terra e dell’uomo. Assieme ai figli, all’autore e al teologo Piero Stefani, sabato

30 maggio si parlerà di un uomo che, come ha ricordato anche p. Ermes Ronchi nell’anteprima al Festival, ha fatto della Terra la sua preghiera.

Invito allo stand dell’Ufficio Pellegrinaggi

Venite a trovarci al Festival! Grazie ai volontari che anche quest’anno si sono resi disponibili ad aiutarci, l’Ufficio Pellegrinaggi sarà presente in piazza del Duomo durante tutta la durata del Festival Biblico.

Potete venire a trovarci e scoprire le ultime proposte in programma, i pellegrinaggi e i mini pellegrinaggi dei prossimi mesi, le novità editoriali della nostra collana. Vi aspettiamo numerosi!


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Un’esperienza di pellegrinaggio nell’antica Persia

Un Paese dall’incredibile ricchezza religiosa

Ma davvero vai in Iran?! Sei forse tutto pazzo?

Uzbekistan: porta verso l’Oriente

Un Paese fiero delle proprie radici persiane e mosso dalla voglia di cambiamento Vado, fra qualche giorno, a fare un viaggio culturale in Iran». «Ma non sarai mica pazzo? Ad andare lì, è pericoloso». Questa è stata la reazione di familiari ed amici quando ho comunicato la scelta di fare un pellegrinaggio nell’antica Persia, nella terra intrisa dell’esperienza del profeta Daniele e della regina Ester. L’Iran è considerato un paese potenzialmente pericoloso per via del regime teocratico dei mullah, delle tensioni tra musulmani sciiti e sunniti e della lunga diatriba sul nucleare. A dire il vero anch’io ero partito con una nascosta preoccupazione, ma anche con il desiderio di vedere se era così. La prima impressione che si ha, arrivando, è di trovarsi di fronte ad un paese ordinato: più di un pellegrino notava la pulizia delle strade, anche nei vicoli, e l’atteggiamento tranquillo delle persone. Poi, quali stranieri e turisti, siamo stati assillati da petulanti richieste

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di elemosina o di acquistare. Forse, si diceva tra noi, è perché il “regime” è oppressivo e controlla tutto; pensate che c’è una speciale polizia per “la moralità” pubblica, che controlla soprattutto l’abbigliamento delle giovani, l’ascolto della musica, i balli, il consumo di alcolici e la promiscuità tra i sessi. Si, tutto questo c’è ed è vero, ma la scoperta è stata che tutto è vissuto con molto umorismo e con una continua ricerca di trasgressione. È bello vedere con che civetteria e disinvoltura le ragazzine portano il foulard nell’ultima ciocca di capelli o la cura per le unghie e i jeans all’ultima moda. Quando poi spontaneamente viene da dare la mano a una commessa, spesso sorride e dice: “Quest’anno non posso, ma speriamo l’anno prossimo”. Adulti e giovani cercano un qualche approccio con gli stranieri e al gruppo si avvicinano, sorridendo e sfoderando il loro inglese, spesso migliore del tuo, e instaurano un semplice dialogo. C’è voglia di conoscere, di sapere, di comunicare. Vorrebbero viaggiare e studiare all’estero. Sentono, e te lo dicono, il peso interno del “regime”, nei confronti del quale non temono di fare battute e critiche non tanto allusive, e

Due giovani Persiani in abiti tradizionali

nei confronti dell’esterno, di cui soffrono i vincoli delle sanzioni, che penalizzano soprattutto i giovani. Ti dicono, in ogni modo, che loro sono “Iraniani” e che gli Iraniani non sono Arabi, sono stati conquistati dagli Arabi, che hanno imposto loro l’alfabeto e l’Islam, ma la loro storia e civiltà è molto più grande ed molto più antica. Così a mano a mano che il regime si imponeva nella società, una forma di reazione è stata quella di riprendere molte antiche tradizioni e usanze pre-islamiche, che fanno riferimento alla antica e dimenticata tradizione “mazdaica o di Zoroastro”. Ecco allora il culto e l’amore per il fuoco, sempre acceso, al sole, alle feste, soprattutto quella di primavera, alla natura. C’è una grande riscoperta e cura dei testi della poesia e degli inni della tradizione Avestā, antica lingua proto sanscrita, per non parlare poi delle glorie dell’impero persiano, di cui vanno fieri e di cui difendono i monumenti anche contro gli ostacoli ideologici della burocrazia religiosa. L’Iran ha una sua identità nazionale e una tradizione di Stato. Tutti parlano bene dei loro medici e chirurghi, anche plastici, stimati all’estero. A scuola si studia e i ragazzi imparano tre lingue: il farsi o persiano, l’inglese e l’arabo. È in corso una grande evoluzione e si capisce la voglia di cambiamento della società e dei giovani. Certamente questo è ciò che accade nelle grandi città e le province più sviluppate, ma non lo è per le periferie e le zone rurali e tribali. Infine, uno sguardo sull’ambiente naturale: semplicemente splendido, e sempre estremo. Montagne innevate alte oltre cinque mila metri, deserti gelidi d’inverno e torridi d’estate, fiori sgargianti, frutta saporita, cucina varia e curata, moderatamente piccante. Sì, veramente l’Iran merita almeno un viaggio! Don Giuseppe Bonato

Tessitrici al telaio utti noi abbiamo conosciuto le gesta di un grande nostro conterraneo, che partendo da Venezia arrivò fino in Cina: Marco Polo. Nel racconto di questa esperienza, condensata nel Milione, lui fa riferimento all’Uzbekistan, sia per la straordinaria bellezza di questa terra attraversata da grandi fiumi come l’Oxiana, che la rendono fertile, sia perché, percorre la Via commerciale della Seta, questa grande arteria che congiungeva Antiochia con Xian, in Cina. In Uzbekistan, Marco Polo già descrive la presenza di molte etnie: kazaki, tagiki, afgani, indiani e altre ancora. Questo perché tale re-

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gione è un grande crocevia di persone, di razze e culture, di lingue, di civiltà. Tamerlano ha reso questo Paese famoso in tutta l’Asia, con le sue imprese belliche, ma anche perché ha fatto di esso un grande centro culturale: sia da un punto di vista filosofico, che religioso e delle scienze astronomiche. Questo Paese ha, infatti, una incredibile ricchezza religiosa: si sono sovrapposte, lungo la storia, varie esperienze del soprannaturale. Pensiamo al zoroastrismo, al buddismo, all’induismo, al cristianesimo portato dai nestoriani e poi sostenuto dai francescani; all’islam con tutta la sua connotazione particolare e originale. L’Uzbekistan è diventato nel periodo dell’Unione Sovietica un grande Paese agricolo, soprattutto per la produzione del cotone; e ancora oggi ci sono immense distese di questa coltivazione. È uno stato da scoprire, da conoscere, perché veramente è una grande porta per comprendere meglio l’Oriente. E siccome l’Oriente sta venendo verso di noi, questa esperienza di pellegrinaggio ci aiuterà ad incontrarlo meglio. Don Raimondo Sinibaldi

Samarcanda, sulla Via della Seta

Per contemplare la Sindone e una rara Bibbia bizantina del XII secolo

A Vicenza, il 19 e 20 settembre prossimi

Pellegrinaggi a Torino e in Friuli

Convegno sui Templari

pellegrinaggi di un giorno continuano a portarci a scoprire i tesori della fede nel nostro Paese.

a città del Palladio è stata scelta dalla L.A.R.T.I., la Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani, come prestigiosa sede del 34° convegno annuale che si terrà sabato 19 settembre, presso il Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo. Anche l’Archivio Diocesano promuove l’incontro, a cui parteciperanno relatori da tutta Italia per presentare le ultime ricerche sulla storia dei Templari. Anche gli studi della dott.ssa Bulla

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C’è ancora tempo per poter vedere di persona il sacro lino dell’uomo della Sindone. La straordinaria ostensione di Torino finisce il 24 giugno e l’Ufficio propone ancora due pellegrinaggi di un giorno che si svolgeranno il 26 maggio e il 16 giugno. Si tratta di una occasione eccezionale per entrare, attraverso questa immagine, nel mistero della

passione, morte e risurrezione di Gesù. Il 29 settembre, dopo la pausa estiva, l’Ufficio vi accompagnerà in Friuli per visitare uno dei più antichi e meglio conservati Ospitali che accoglievano i pellegrini medievali che a piedi si recavano fino a Gerusalemme. L’Hospitale di San Giovanni a Majano, gestito dall’omonima associazione, è uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia del pellegrinaggio, giunto ai nostri giorni con il suo fa-

scino intatto. Sarà questa anche l’occasione per poter ammirare una delle più antiche bibbie bizantine del XII secolo, conservata alla Biblioteca Antica Guarneriana. Nota anche come la “Bibbia delle Crociate”, il manoscritto è riccamente miniato e impreziosito da un apparato iconografico imponente. Già utilizzata per scopi liturgici nella cattedrale latina di Gerusalemme, la Bibbia è giunta per vie misteriose fino a San Daniele del Friuli.

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Borga sulla Magione dei templari di Montebello a Villaga saranno al centro del dibattito, a cui seguirà, il giorno successivo 20 settembre, una visita alle più importanti precettorie giovannite e templari sul territorio vicentino. L’Ufficio Pellegrinaggi, a cui è stata affidata l’organizzazione della visita, Vi invita tutti a partecipare al convegno e al mini pellegrinaggio. Per informazioni rivolgetevi in ufficio e visitate il sito internet: www.penneepapiri.it


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Don Raimondo Sinibaldi incoraggia, nonostante le “titubanze”, a recarsi nelle Terre Bibliche

A tutti i pellegrini: “Non abbiate paura!” n questi mesi, don Raimondo Sinibaldi, ha attraversato il Medio Oriente con svariati gruppi di pellegrini. Lo abbiamo intervistato per delineare il quadro della situazione.

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Quali sono state le ultime mete di pellegrinaggio? «Negli scorsi mesi ho accompagnato due pellegrinaggi nell’antica Persia, l’odierno Iran. Con un altro gruppo ci siamo recati in Giordania e ad aprile è stata la volta della Turchia. Anche don Gianantonio Urbani è tornato più volte regolarmente da Israele e Palestina. Sono tutte terre che appartengono al Medio Oriente, area che, specialmente in questi ultimi anni, è al centro di un tipo di cronaca che non pone la giusta attenzione a fare differenza tra luoghi e situazioni. L’Idea diffusa è infatti che tutto il Medio Oriente sia oggetto di attacchi terroristici». Dalla presa di contatto diretto che cosa si è potuto osservare? «Iran, Giordania, Turchia,

Israele e Palestina: sono tutte terre dove il senso di sicurezza e tranquillità durante il viaggio è reale. Viaggiare in questi luoghi non comporta nessuno stress e le persone che si incontrano sono, come sempre, pacifiche e cordiali!» Ma dai mezzi di comunicazione sembra che l’insicurezza sia dominante… «È necessario mettere in guardia dalle generalizzazioni mediatiche. TV e giornali non aiutano a comprendere davvero la situazione del Medio Oriente nelle sue molteplici componenti. Le generalizzazioni non servono e i danni sono evidenti a tutti: la paura va a condizionare ogni nostra scelta rendendoci incapaci di vedere con lucidità e agire di conseguenza. Lasciamoci ancora guidare dalla voce di Giovanni Paolo II che instancabilmente esortava tutti dicendo “Non abbiate pura”». Perché bisogna continuare ad andare in Medio Oriente? «Perché i cristiani hanno bi-

Golgota!»

Arcobaleno sul deserto del Neghev in Israele sogno della nostra presenza che per loro è vitale! I cristiani di Betlemme ci aspettano: non mi stancherò mai di dire che non è solo una questione economica. Quando si vive la condizione di minoranza religiosa è fon-

In visita, a fine settembre, anche ad Hadassa per ammirare le vetrate di Chagall

Tra odori inebrianti il soave profumo di Dio La biblista Antonella Anghinoni guida gli esercizi spirituali in Giordania l camminatore biblico è colui che riceve dalle scritture l’itinerario da percorrere. Sarà questo il movimento che ci condurrà in Giordania, dal 2 al 10 ottobre: quello di coloro che si lasciano portare dalla Parola sulla Terra. Cieli, promesse e profumi di Dio: un titolo specifico che parte dal cielo, passa attraverso la chiamata e la relazione stretta con Dio e che non tralascia la sofferenza e nemmeno la lotta. Un rapporto stretto con Dio, vissuto con tutta l’umanità

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nella sua interezza e che ci conduce al senso più interno all’uomo, quello dell’olfatto. Il profumo nella Bibbia è una delle immagini più “parlanti” di Dio. Noi siamo abituati alla descrizione delle teofanie (manifestazioni di Dio) come fenomeni che riguardano il terremoto, il fuoco, le acque impetuose. Ma in realtà, una delle immagini che ci avvicina di più al mistero di Dio è proprio il profumo. Come il profumo, che c’è ma non si vede, così Dio si percepisce senza vederlo... come il profumo, Dio lo si sente bene! È con la preghiera che si fa esperienza di Dio, è attraverso la preghiera che si sente il profumo di Dio. Interessante notare che nella mistica ebraica l’unico

Il teatro di Gerasa e, in alto, Petra, in Giordania

damentale sapere a chi si appartiene: e noi siamo quella Chiesa universale che si fa viva e presente attraverso le nostre visite alle Comunità parrocchiali e agli istituti religiosi. Noi non li vogliamo abbandonare sul

Ci sono dei modi concreti per poter sostenere le varie realtà? «Tutti possiamo dare una mano. In particolare hanno bisogno di aiuto le terre più martoriate dalla guerra, come la Siria e l’Iraq, ma anche chi accoglie le migliaia di profughi in fuga. Come ha ricordato papa Francesco nell’Angelus di Pasqua, è necessario non aver «paura della realtà» e vincere «pigrizia» e «indifferenza». È possibile fare una offerta attraverso il conto corrente postale della Caritas Diocesana Vicentina, Contrà Torretti, 38- Vicenza sul c/c postale 001006203119 o con bonifico bancario sul c/c IT53 IO5O 1811 8000 0000 0117 100 presso Banca Popolare Etica – Filiale di Vicenza. Oppure presso l’associazione Diakonia onlus, Contrà Torretti, 38 - Vicenza sul c/c postale 2914784 o con bonifico bancario sul c/c IT82 Y050 1811 8000 0000 0107 933 presso Banca Popolare Etica – Filiale di Vicenza».

Alle porte di Gerusalemme uale gioia, quando mi dissero:

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«Andremo alla casa del Signore». E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme!

senso non intaccato dal peccato è l’olfatto, perché questo dice sempre la verità: “Che odore”, oppure “che buon profumo”. L’olfatto, a differenza degli altri sensi, non inganna. In Giordania, quando saremo a Petra e nella piccola Petra, la meditazione sarà su “Uno stuolo di cammelli con le spezie, i re Magi, Cristo in San Paolo”: partendo dalla Creazione e giungendo a San Paolo, l’invito sarà quello di “profumare il profumo di Cristo”, il profumo della Sua Risurrezione! Esercizi Spirituali che coinvolgeranno, dunque, tutti i nostri sensi attraverso le Terre Bibliche: con il profumo della Terra del Santo avvicineremo il nostro cuore e la nostra mente a Gesù. Saranno gli stessi profumi che anche lui ha sentito, a guidarci, avvicinandoci di più alla sua umanità. Profumo unico. Profumo di Dio. Soltanto profumo di Gloria. Antonella Anghinoni

Chi già conosce la Città Santa sa quanto siano vere e universali le parole del Salmo 121. Parole che sgorgano dalle labbra di tutti i pellegrini che, saliti sulla cima del monte degli Ulivi, ammirano in contemplazione la Gerusalemme terrena, sentendo nel cuore una vicinanza più stretta con quella celeste. La Gerusalemme delle tre grandi religioni abramitiche, dei santuari più importanti al mondo e della storia più pregnante e significativa non solo dell’ultimo secolo, sarà quella che scopriremo nel pellegrinaggio dedicato interamente alla città, dal 24 settembre al 1 ottobre 2015. Una occasione per comprendere meglio la città e vivere appieno la sua intensa religiosità, per poter sostare più a lungo nei Luoghi Santi e per poter scoprire il suo lato di modernità che convive con quello tradizionale. Oltre alle classiche mete, sarà questa l’occasione per ammirare le magnifiche vetrate di Chagall della sinagoga dell’ospedale di Hadassa, di visitare il monastero georgiano della Santa Croce vicino al Parlamento

della Knesset, di scoprire i resti imponenti del parco archeologico del David Center attorno alle mura della Spianata… Ci accompagna nel pellegrinaggio una guida d’eccezione, don Gianantonio Urbani, sacerdote vicentino che negli ultimi anni ha dedicato tutte le energie per lo studio della città santa e che è docente allo Studio Biblico Francescano di Gerusalemme. Numerosi anche gli incontri con le realtà cristiane e le comunità che animano e mantengono viva la presenza cristiana in città. Per chiedere pace per Gerusalemme, come invita il salmista, è necessario portarla sempre nel cuore, e il cuore brama ciò che l’occhio contempla. Emanuela Compri

La Città Santa


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Lun 18 maggio 2015, ore 20.30 SANTIAGO. Come vivere l’esperienza del Cammino dal punto di vista esistenziale, culturale e spirituale Luogo: Parrocchia di San Giuseppe Via del Mercato Nuovo, Vicenza

Sab 23 maggio 2015, ore 17.00 IN CAMMINO DENTRO IL CREATO VERSO DIO. Pellegrini antichi e nuovi Luogo: Biblioteca Capitolare, Verona

Dom 28 giugno 2015 PELLEGRINAGGIO ALL’EREMO DI SAN TEOBALDO IN SAJANEGA Luogo: Sossano, Vicenza Mar 30 giugno - Ven 3 luglio 2015 7° SETTIMANA BIBLICA. Il libro di Tobia Luogo: Villa San Carlo, Costabissara

Dom 24 maggio 2015, ore 17.00 LA VITE È L’ALBERO DELLA VITA? Luogo: Villa Gualda, Montecchio Maggiore

Gio 21 maggio 2015 - Mar 2 giugno 2015 XI FESTIVAL BIBLICO “Custodire il Creato, coltivare l’Umano” Gio 21 maggio 2015, ore 16.30 - 19.00 CREAZIONE E NUOVA CREAZIONE Luogo: Palazzo delle Opere Sociali, Vicenza

Sab 30 - dom 31 maggio e lun 1° giugno 2015, ore 11.00 MINI CORSO PER CONOSCERE LA BIBBIA. Il Libro dei Salmi Luogo: Chiesa Evangelica Metodista, Vicenza

Mer 1° - Mer 22 luglio 2015 CORSO ESTIVO DI LETTORATO BIBLICO E GIUDAISMO, ARCHEOLOGIA E GEOGRAFIA BIBLICA Luogo: Gerusalemme Mar 18 - Ven 28 agosto 2015 PELLEGRINAGGIO “AD LIMINA PETRI” SULLA ROMEA STRATA Luogo: Friuli

Ven 22 maggio 2015, ore 9.45 - 12.30 / 15.00 - 18.30 “IO SONO L’ALFA E L’OMEGA, IL PRIMO E L’ULTIMO, IL PRINCIPIO E LA FINE” Luogo: Palazzo delle Opere Sociali, Vicenza

Sab 30 maggio 2015, ore 11.00 PIETRO KASWALDER: la vita come un viaggio Luogo: Tenda del Festival - Piazza Duomo, Vicenza

Ven 22 maggio 2015, ore 20.30 SERATA SPETTACOLO: “FAMMI VIVERE NELLA TUA VIA” Luogo: Partenza dal Pensionato studenti “Madonna di Monte Berico”, Vicenza

Sab 30 maggio 2015, ore 17.00 LA TERRA È LA MIA PREGHIERA Presentazione del libro su Gino Girolomoni, il padre del biologico Luogo: Tenda del Festival - Piazza Duomo, Vicenza

Sab 23 maggio 2015, ore 9.45 - 12.30 «QUANTE SONO LE TUE OPERE, SIGNORE, TUTTE LE HAI FATTE CON SAGGEZZA…» Luogo: Palazzo delle Opere Sociali, Vicenza

Lun 8 giugno 2015, ore 20.30 SANTIAGO. Consigli pratici per affrontare il Cammino Luogo: Parrocchia di San Giuseppe Via del Mercato Nuovo, Vicenza

Dom 6 settembre 2015 GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA. Costruire ponti Sab 19 settembre 2015 34° CONVEGNO DI RICERCHE TEMPLARI - L.A.R.T.I Luogo: Palazzo Opere Sociali, Vicenza Dom 27 settembre 2015 PELLEGRINANDO PER VIA Luogo: Abbazia di S. Agostino, Vicenza

Strada facendo... Pellegrinando per Via! Anche quest’anno vogliamo aprire la stagione autunnale dei pellegrinaggi invitando tutti all’annuale incontro di Pellegrinando per Via di domenica 27 settembre! Assieme alle tante proposte di pellegrinaggio per il prossimo anno e al-

l’aggiornamento sui vari progetti che l’Ufficio porta avanti, colti negli anni da don Raimondo Sinibaldi e in fase di catacome quello della Romea Strata e della Linfa dell’Ulivo, la logazione. grande novità di Pellegrinando sarà l’inaugurazione della “Bi- Vi aspettiamo numerosi domenica 27 settembre, ore 16.00 blio Sefer”, biblioteca composta da circa 20mila volumi racAbbazia di Sant’Agostino - Vicenza.

40° aggiornamento al Biblicum iunto alla quarantesima edizione si è svolto a Gerusalemme dal 7 al 10 aprile il Corso di Aggiornamento Biblico-Teologico della Facoltà di Scienze Bibliche ed Archeologia, meglio conosciuta come Studium Biblicum Franciscanum. Un’esperienza di tre giorni di approfondimenti dedicati alla Sacra Scrittura e all’ambiente biblico, di cui siamo partner come Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza. La vasta partecipazione di religiosi e religiose da Gerusalemme e dalla Terra Santa in genere, ma anche dall’Italia, ha confermato la bontà e i punti di forza di una proposta che, da molto tempo, viene offerta come occasione speciale di aggiornamento sulla Parola di Dio e sulla terra nella quale queste Parola ha trovato le sue fondamenta. Il tema: “La Sacra Bibbia, libro di Dio e libro dell’uomo”, seppur generico, ha trovato specifiche traduzioni concrete nelle conferenze dei professori dello Studium che, ritornando alle “fonti”, hanno introdotto ai vari aspetti dei libri biblici. Il saluto iniziale al corso lo ha rivolto il Decano dello SBF, p.

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7^ Settimana biblica diocesana con il libro di Tobit al 30 giugno al 3 luglio si svolgerà presso Villa San Carlo a Costabissara la settima Settimana biblica. Organizzata in stretta collaborazione con il Centro Culturale San Paolo, la Settimana biblica viene promossa dall’Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi, in collaborazione con altri uffici diocesani. Il testo di riferimento e approfondimento sarà il libro di Tobit: un racconto familiare ed edificante, che riguarda un pio israelita di

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I partecipanti al corso biblico-teologico Massimo Pazzini ofm, di cui riportiamo qualche passaggio: “Con questo corso siamo tornati alla sorgente… si propone come una introduzione generale alla Bibbia e comporta una visione d’insieme sul testo sacro… l’idea per i prossimi anni è quella di affrontare diverse sezioni della Bibbia e approfondirle…”, un obiettivo semplice ma completamente centrato. Chi desiderasse entrare nello specifico, può usufruire dei testi scritti delle relazioni, tra l’altro quasi tutti in versione integrale. Sono scaricabili al sito: www.sbf.custodia.org,

cliccando sull’icona del corso. Una novità assai importante è stata la trasmissione in diretta via streaming di tutte le mattinate, con la preziosa opera del Christian Media Center di Gerusalemme. Nel prossimo futuro saranno disponibili anche gli interventi registrati in video. Il sito di riferimento è: www.cmcterrasanta.com/it. Già annunciata per l’anno prossimo anche l’edizione 41 che, fin d’ora, vi chiediamo di segnare in agenda nella settimana dopo la Pasqua! Don Gianantonio Urbani

Direttore responsabile: Lauro Paoletto Contributi a cura di: Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Vicenza Impaginazione a cura di: La Voce dei Berici

nome Tobi, deportato a Ninive nel sec. VIII a.C. il quale, pur provato dalla persecuzione e colpito da cecità, non smette di affidarsi a Dio. Ruolo importante lo svolgerà il figlio, che nel viaggio per recuperare un’importante somma di denaro, grazie all’accompagnamento dell’angelo Raffaele, sanerà la malattia del padre e la ferita affettiva di Sara. Nel racconto s’intrecciano molteplici tematiche: la misericordia di Dio che conduce a considerare diversamente la stessa esperienza dell’esilio; un modo nuovo di obbedire alla Torah da parte del giusto; il passaggio dalla logica dell’esclusione a quella dell’inclusione. È dedicata a giovani e adulti innamorati della Parola e che desiderano approfondirla, conoscerla, lasciarsi interrogare, spinti dal desiderio di far “conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto”, senza “esitare a ringraziarlo” (cfr. Tb 12,6). Per iscrizioni (entro il 26 giugno): Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi, tel. 0444-226571


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