LADRI
Nonc’è dubbio. Quando parliamo di furti, raccontiamo di crimini. Crimini che però non ci spaventano, perché colpiscono la proprietà, non le persone. Semmai ci coinvolgono per l’astuzia di chi li progetta e li porta a termine, senza che nessuno si faccia male, ma con gran beffa della vittima.
Penso a Robin Hood e lo Sceriffo di Nottingham, anche se si tratta di personaggi d’invenzione; come pure Arsenio Lupin, chiamato il “Ladro Gentiluomo”, fonte d’ispirazione per il Lupin III dei cartoon. Quanto alla realtà, come non sorprenderci davanti all’impresa di Leonardo Notarbartolo, che nel 2003 riesce a entrare nel caveau dell’Antwerp World Diamond Centre, protetto da sensori e con una cassaforte con milioni di combinazioni, per uscirsene con centocinquanta milioni di dollari in oro e diamanti.
Certo, accanto a veri geni del furto, ce ne sono altri che brillano per un’assoluta stupidità, criminali da strapazzo che allo stesso modo val la pena menzionare. Almeno un paio.
Charles A. Meriweather ha appena diciott’anni, quando fa irruzione in un appartamento di Baltimora.
La notte tra il 22 e il 23 novembre del 1978, il ragazzo aggredisce la proprietaria della casa, la immobilizza e poi si mette a cercare denaro e oggetti di valore.
Nel momento in cui scopre che la donna ha in casa solo undici dollari in contanti, va su tutte le furie e, minacciandola con un coltello, le chiede in che modo sia abituata a pagare i suoi conti. La vittima risponde che di solito usa gli assegni, e allora Charles le chiede di compilargliene uno per trenta dollari. Poi ci ripensa e dice che è meglio fare cinquanta. In preda al panico, senza pensare all’assurdità della richiesta, la donna gli chiede a chi debba intestare l’assegno, e lui, tranquillamente e senza esitare, risponde: «A Charles A. Meriweather».
Nell’uscire dall’abitazione, Charles lancia un ultimo avvertimento alla malcapitata: «Meglio che non strilli, e che per un po’ non ti muovi, altrimenti torno e te la faccio pagare!».
Meriweather viene arrestato poche ore più tardi.
Nel 1977, a Southampton, in Inghilterra, un ladro, rimasto anonimo, sperimenta un modo pulito per svuotare la cassa del supermercato. Si avvicina all’uscita dopo aver riempito un cestino di generi alimentari. Quindi estrae una banconota da dieci sterline, e, appena l’addetto apre la cassa per dargli il resto, lui infila la mano e afferra tutto ciò che trova. Più tardi scoprirà di avere raccolto in tutto quattro sterline e trentasette penny, lasciando in mano al cassiere le sue dieci, con una perdita secca di più di cinque sterline. Un vero affare!
MASSIMO PICOZZI @massimo picozzi
IL FURTO
Questa è un’opera di narrativa a fumetti.
La storia qui raccontata, i nomi dei personaggi e le loro caratteristiche, nonché gli eventi di cui sono parte, sono frutto esclusivo della fantasia degli autori. Nomi, personaggi, società, istituzioni, organizzazioni, luoghi, prodotti commerciali, eventi e circostanze, qualora non siano creati dall’immaginazione degli autori, vengono utilizzati per scopi puramente narrativi. Pertanto, ogni analogia e/o riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone o cose realmente esistenti (o esistite) e/o ad ambienti reali, benché verosimili, sono da ritenersi puramente casuali e involontari.
MONTE GOLIA. 2800
METRI SUL LIVELLO DEL MARE. SECONDO GIORNO DI BUFERA.
INVECE DI SMETTERE AUMENTA.
FINISCE CHE QUI DENTRO CI RESTIAMO BLOCCATI PER UNA SETTIMANA.
UNA SETTIMANA SETTIMANA? EHI, CUOCHI! COME È MESSA LA DISPENSA?
PER FORTUNA NEI BIVACCHI TUTTI LASCIANO SEMPRE QUALCOSA!
L’ORIGANO C’È... DOVREI RIUSCIRE A FARE QUALCOSA DI BUONO!
MENTRE
ASPETTIAMO LA SORPRESA DELLO CHEF CHEF… PERCHÉ NON CI RACCONTI UN ALTRO CRIMINE, MAX?
UN ALTRO?! ME NE AVETE GIÀ ESTORTI CINQUE!
FACCIAMO UN PATTO. IN CAMBIO DEL SESTO SESTO…
NOI NON SIAMO MICA MAGISTRATI! CHE NE SAPPIAMO DI CRIMINI?!
VA BENE UNA STORIA QUALSIASI… SONO STUFO DI SENTIRE SOLO LA MIA VOCE!
AH, TROVATO! FACCIAMO IL MOMENTO DEI MORTI!
NON DOVETE RACCONTARMI UN CRIMINE!
… VOGLIO PRIMA UN RACCONTO DA VOI!
È QUANDO IN MONTAGNA CI SI METTE A RACCONTARE STORIE DI MONTAGNA MONTAGNA.
IL MOMENTO DEI MORTI?! DEI E CHE ROBA È?
PIÙ SONO BRUTTE, TRAGICHE E TERRIFICANTI, MEGLIO È.
PER FORZA CON I MORTI?
DAI, FABRI! RACCONTA QUELLA DELL’INFARTO DELL’ASINO…
MORTI O QUASI MORTI. È UNA SPECIE DI RITO SCARAMANTICO.
MMM… NE HO UNA MIGLIORE CHE DOVREBBE VALERCI IL SESTO CRIMINE.
NOI LO FACCIAMO IN MACCHINA PRIMA DI SCALARE.
MI LANCIANO UNA CORDA DALLA VIA A FIANCO E MI CALO.
PERCHÉ CE L’HAI
RACCONTATO! NON ARRAMPICHERÒ
MAI PIÙ. MA È TUTTO VERO?
VERISSIMO. MAX, PUÒ ANDARE PER LO SCAMBIO?
SENTI QUESTA QUESTA, ALLORA!
NO, PERCHÉ QUESTA STORIA L’HO GIÀ SENTITA ALMENO DIECI VOLTE.
IN UNA MORIVI PURE!
E SAPETE COSA SCOPRO COSA IN SEGUITO? IN
CHE IN QUEL PUNTO TANTI ANNI PRIMA ERA MORTO UN ALPINISTA.
COME FAI A SAPERLO?!!!
È UNA
LEGGENDA METROPOLITANA. QUINDI NON VALE.
NON SO… VI ABBIAMO CONOSCIUTI IERI.
LA MIA STORIA RISALE A QUANDO LAVORAVO CON IL SOCCORSO ALPINO…
POSSO GIOCARE ANCH’IO?
QUINDI NON SIAMO AMMESSI AL CLUB? ANCHE NOI NE ABBIAMO VISTE TANTE!
QUESTA VA BENE, MAX?
QUINDI LAVORAVI PER IL SOCCORSO ALPINO?
ANCHE TU?
FORSE È PER QUESTO
CHE TI SEMBRAVA DI AVERMI GIÀ VISTO!
MAI
LAVORATO PER IL SOCCORSO ALPINO. PERÒ LA TUA STORIA È VALIDA.
AVRETE IL SESTO SESTO…
LA PARTE PIÙ NERA. NASCOSTA IN OGNUNO DI NOI. IL SESTO CRIMINE È IL FURTO FURTO.
IL FURTO COLPISCE CIÒ CHE POSSEDIAMO.
… DEI SETTE CRIMINI ESEMPLARI CHE MEGLIO RAPPRESENTANO L’ANIMO UMANO.
LEDE UNO DEI VINCOLI FONDAMENTALI SU CUI SI FONDA IL RISPETTO RECIPROCO.
VI PARLERÒ DI UN FURTO CHE RISALE A MOLTO TEMPO FA…
«Vi racconterò di due hanno tolto e qualcosa hanno dato...». Così comincia il ricordo di un incontro di destini. Tragico, drammatico, lontano nel tempo, ma determinante. Una promessa che impone una rotta alla vita di quattro ragazzini. E non solo alla loro...
Un graphic novel firmato da artisti eccezionali, un reato esplorato da qualificati esperti del diritto.
FURTI, che qualcosa hanno dato...». di un incontro di tico, lontano nel oro... a artisti ato to. he mo miti te
«7CRIMINI segue il percorso che la parte oscura traccia nell’animo umano per trascinarlo oltre i limiti e poi guastarlo, irrimediabilmente vittima di sé stesso.»
MASSIMO PICOZZI