

G A R Y C R E W & S H A U N T A N

Tristan era curioso fin dalla nascita.
Questo non significa fosse diverso dagli altri bambini; in realtà era piuttosto comune.
Dall’istante in cui aprì gli occhi, però, sembrò analizzasse il mondo.
Crescendo, Tristan era solito vagare dalla casa dei suoi genitori per essere trovato, ore dopo, lontano chilometri e sempre da solo, a fissare il cielo terso, ad accumulare foglie cadute nel parco della città o a scrutare, accovacciato in riva al mare, forme di vita lì naufragate e da tempo morte.


Un posto attraeva Tristan più di qualunque altro.
La discarica della città che si estendeva per ettari di dune sabbiose, un’ampia mezzaluna disseminata dai rifiuti di una popolazione incurante. Ma per Tristan la discarica non aveva nulla da invidiare a un museo.
Ogni pomeriggio andava alla ricerca di oggetti interessanti da riportare in camera dove, spinto dalla curiosità, tornava a esaminarli come se dovessero rivelare un altro mondo.


Un pomeriggio, mentre stava rovistando nelle pile di spazzatura, Tristan si imbatté nella scoperta più straordinaria di tutte: una curiosa scatola. Ricavata da legno scuro e metallo brunito e ricoperta da incisioni dettagliate, aveva il coperchio sigillato. Tristan passò le dita su nomi e fantasie indecifrabili, percependo un senso di fascinazione e paura. Sollevò la scatola e la portò a casa.
Più tardi, la sera a cena, Tristan si alzò da tavola prima del solito, impaziente di ritornare in camera e capire come aprire la scatola.
Appena la posò sulla scrivania, però, il chiavistello si aprì con uno scatto.
Tristan sollevò il coperchio con cura. Un odore stantio di aria tombale fuoriuscì da dentro la cavità buia.

A una a una strane immagini si accesero di vita.
Prima una scena di caos spaventoso.
Poi altre, più luminose e conturbanti…