Giornalino n.53 - Il Cerchio

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Numero 53 primavera 2019

Natale 2018 “Azzurro” compie 30 anni! Uno sguardo sull’autismo La pet – therapy Rivista dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea


Il Cerchio - Rivista dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea Numero 53 primavera 2019 Redazione: Impaginazione: Collaboratori: Fotografie: Stampa:

Padre Rocco Cosi, Alessio Pettarin, Marina Zonch Alessio Pettarin tutti i partecipanti al laboratorio di redazione del giornale Fabio Gerussi Poligrafiche S. Marco - Cormons

Sommario Due parole prima di iniziare

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17 dicembre, Festa di Natale

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Lions Club, sempre con noi

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È tornata la Fil(m)armonica

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Freevoices!

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Babbo Natale è un biker!

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Just shoes

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I Costumi Tradizionali Bisiachi

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La befana vien di notte

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Unduetre Claun

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È carnevale!

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La sfilata di Romans

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8 marzo. Un giorno importante

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Abiti, fiori e altro

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FAI. Profumo di primavera

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I ragazzi del CRA. Passione mare

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Boogie Nuts e Mutes Thieves

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Compagnia Teatrale Azzurro. Trent’anni!

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Poesia è

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Sport. Agonismo senza antagonismo

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Uno sguardo sull’autismo

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La fisioterapia

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La terapia occupazionale nel CRA

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Pet - Therapy

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La strada che voglio percorrere

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MeteoMario

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Due parole prima di iniziare... È primavera… con queste due sole parole ci si sente rallegrare il cuore. La primavera è simbolo di rinascita, di luce e calore, di fiori e rondini che tornano. Immagini bellissime, che infondono nuove energie e danno speranza per il futuro. Con questo spirito vogliamo introdurre il nuovo numero del “Cerchio”, un numero molto ricco di eventi e notizie, perché abbraccia un lungo arco di tempo, che include le feste natalizie, il carnevale, il periodo quaresimale. Poi ci sono le attività, sempre presenti nella nostra vita

quotidiana e in continua evoluzione, in modo da adeguare i progetti alle esigenze degli ospiti. Infine c’è la parte scientifica, in cui prendono la parola gli esperti, offrendo informazioni molto interessanti e importanti. Parleranno il nostro psichiatra, la terapista occupazionale, la fisioterapista, le operatrici della pet – therapy e, naturalmente, il nostro meteorologo Mario. Però, come si diceva più sopra, questo numero è soprattutto ricco di

avvenimenti. È un racconto di momenti felici, di incontri, di amicizie che nascono e si consolidano. Come ad esempio, gli amici “bikers” di Gorizia, che, per la seconda volta hanno “invaso” l’istituto con le loro moto e i loro doni, raccolti durante il tour di diversi comuni del goriziano; o la “Fil(m)armonica di Mossa e lo splendido coro dei “Freevoices”, che ci hanno donato musica ed emozioni forti. Non possiamo dimenticare gli amici

clown, o meglio, “claun”, che regolarmente vengono a trovarci e, infine, gli amici di sempre, presenti in ogni occasione importante: i Lions di Gradisca - Cormons, un solido rapporto che dura ormai da anni. Sarebbe bello ricordare tutti, ma lo spazio è tiranno. Sicuramente però, nel pensiero dei nostri ospiti c’è un posto per ogni persona che hanno incontrato, per ogni amico che ha donato un po’ del suo tempo. Infatti, le persone che

vivono qui hanno questa qualità speciale: serbano in cuore (e nella mente) un ricordo per tutte le persone che incontrano. Rammentano senza difficoltà i loro nomi, le parole dette, le situazioni, in un modo che appare, da fuori, sorprendente. Invece non lo è, sono capacità sviluppate e affinate negli anni. Sono doti che ci fanno capire quanto le nostre categorie (ritardo mentale, disabilità, persona svantaggiata, ecc.) siano limitate e non possano dare conto di tutta la complessità e la ricchezza di cui ogni essere umano è portatore. Capire questo significa cogliere un aspetto fondamentale della vita: in ogni relazione c’è reciprocità, da ogni persona possiamo imparare qualcosa. L’importante sempre - è avere la mente aperta, la luce negli occhi, il calore nel cuore. L’importante è credere al futuro. L’importante è essere sempre portatori di primavera.

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Stare insieme nei giorni della gioia

17 dicembre, Festa di Natale Il momento più significativo delle festività

la partecipazione è sempre numerosa. Il

natalizie per L’Istituto dei Padri Trinitari è

programma, ormai consolidato, prevede

indubbiamente la festa con i parenti degli

innanzitutto la S. Messa, celebrata nella sala

ospiti. Quest’anno è stata chiamata “Natale

polifunzionale “S. Giovanni de Matha”. Que-

Insieme” e si è tenuta lunedì 17 dicembre.

st’anno è stata celebrata da Padre Rocco,

Come già ricordato, la scelta di questo

insieme al Parroco di Medea, don Federico e

giorno non è casuale. Ricorre infatti in questo

a Padre Matteo. La cerimonia è stata ac-

giorno l’anniversario della morte di S. Giovan-

compagnata dalla musica e i canti di Anna

ni de Matha, avvenuta il 17 dicembre 1213 a

Bilancioni e Ilaria Pezzolato. Un bel momento

Roma. L’evento è iniziato alle 10.00 con

della messa è stato la preghiera dei fedeli,

l’accoglienza degli invitati. È un momento

con i pensieri scritti anche dagli ospiti. Vale la

molto sentito da tutti i congiunti degli ospiti e

pena ricordarli:

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“Per il nostro paese di Medea: il comune, la parrocchia di S. Maria Assunta, il Centro, il nostro istituto, il Residence, con la luce che viene a dare forza con una stretta di mano come segno di pace, di solidarietà e calore

personale; perché il prossimo anno Gesù aiuta tutti e fa che le persone stanno bene, non viene la guerra, il Signore resta dentro noi, con amore della pace, tutti insieme; perché l'amore è una cosa bella, perché vogliamo stare tutti insieme e che venga un

mondo migliore, con la gioia e la felicità, con la fede piena di Grazia in Gesù bambino che nasce; Perché il Natale che sta arrivando, passo, passo, ormai vicino, ci porti calore, ci aiuti a pregare spesso, per il paese, per il territorio per tutta la comunità”.

Dopo la S. Messa è seguito il momento “ufficiale” con i saluti delle autorità presenti. Introdotti da Padre Rocco, hanno preso la parola don Federico Basso, quindi Mario Brancati, presidente dell’Anfass di Gorizia e, da novembre, di nuovo presidente della Consulta Regionale per la disabilità. Nel 2018 Brancati ha festeggiato anche la nomina a Cavaliere Ufficiale della Repubblica. Egli ha sottolineato le difficoltà che la burocrazia pone nel lavoro con la disabilità e ha affermato che l’impegno per il 2019 sarà rivolto a una riforma della legge 104, divenuta ormai obsoleta. Successivamente hanno portato i loro saluti il presidente del Lions Club di Gradisca - Cormons Giuseppe Azzolina, il sindaco di Medea Igor Godeas e il presidente dell’associazione sportiva “Giuliano Schultz” Faustino Secolin. Dopo la parte ufficiale, è seguito il momento

dello spettacolo. L’educatrice Silvia Vanon ha presentato due belle coreografie. La prima, con Alessandro Formoso e Andrea Sbisà, era un “twist”, molto divertente, sulla musica di Edoardo Vianello “Guarda come dondolo”. La seconda, un merengue, eseguito da Silvia

Dall’alto: Don Federico Basso; Mario Brancati; Giuseppe Azzolina con Padre Rocco; Igor Godeas; Faustino Secolin

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e dal bravo Alessandro, con la musica di Omega, “Si te vas”. Tra i due balletti c’è stata l’esibizione della compagnia teatrale “Azzurro”, che nel 2019 festeggia 30 anni di attività. La compagnia, attualmente guidata

da Tullia De Cecco, ha presentato una toccante performance, intitolata “La luce dentro di noi”, basata sulla simbologia della luce, ispirata e accompagnata dalla celebre canzone “Alleluja” di Leonard Cohen, eseguita dai Pentatonix.

Prima del pranzo, gli invitati hanno potuto apprezzare i lavori eseguiti dagli ospiti dell’istituto, nella mostra - mercato allestita per l’occasione. Le opere, di pregiata e accurata fattura, hanno incantato i visitatori; moltissimi hanno aderito all’invito di acquistarne una e

contribuire così all’attività dei laboratori stessi, che sono un “fiore all’occhiello” dell’istituto. Alla fine, come ormai tradizione, c’è stato il pranzo, con la lunga tavolata apparecchiata, per festeggiare insieme la solennità del Natale, la festa che unisce le persone nell’ideale abbraccio di una grande famiglia; uniti nel nome del profondo messaggio che Gesù ci ha portato: è l’amore l’unica, vera luce che illumina il mondo.

Dall’alto: L’esibizione di danza; Lo spettacolo teatrale “La luce dentro di noi”; Il mercatino; Un momento del pranzo

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Le feste con il Lions Club di Gradisca - Cormons

Sempre con noi!

Il Lions Club di Gradisca - Cormons è un

febbraio 2019. Ma parliamo ora della festa

sodalizio molto attivo nella comunità locale,

natalizia, organizzata in dicembre.

protagonista di innumerevoli iniziative

Alle tre del pomeriggio, per primo è arrivato il

benefiche a favore della popolazione.

musicista Cjadena Folk, “al secolo” Valneo

Queste iniziative fanno parte di progetti

Visintin, insieme ai primi amici dei Lions.

chiamati “Services” e sono divisi in diverse

Mentre Valneo preparava gli strumenti,

aree tematiche: salute, ambiente, scuola,

anche gli ospiti affluivano nella sala “teatro”

giovani e sport, comunità. Il Lions Club di

di Villa S. Maria della Pace (da non

Gradisca - Cormons è molto presente nel

confondere con la Sala Polifunzionale!). Poi,

nostro istituto, sempre attento alla vita e alle

arrivati tutti, la musica è iniziata. Sarebbe

esigenze dei nostri ospiti. Come già detto in

bello nominare e ringraziare questi amici uno

altre occasioni, c’è ormai un consolidato

ad uno, per la loro generosità e sensibilità.

rapporto di amicizia, e gli ospiti aspettano

ma, per ragioni di spazio, ricordiamo solo la

sempre con grande gioia il giorno della

presenza del presidente Giuseppe Azzolina,

“festa con i Lions”. È da ricordare che le feste

con Gianfranco Lorenzut, segretario, Franco

avvengono in più occasioni durante l’anno

Stacul, cerimoniere, Salvatore Cutrupi,

e, dopo quella di Natale, c’è stata anche la

consigliere, Alessandro Furlan, revisore dei

cena il 17 gennaio, con l’incontro in pizzeria,

conti. Quando la festa era ben entrata nel

e poi la bella festa di carnevale, giovedì 28

vivo, ecco la sorpresa. La musica si è

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interrotta e sono comparsi grandi pacchi. Erano arrivati i regali! Per la gioia di tutti, un gesto di dolcezza, con la distribuzione dei pandori. E poi le altre sorprese, che, come sempre, consistevano in oggetti utili per la vita

e le attività dei “ragazzi”. Infine, il rinfresco, per stare ancora un po’ insieme gustando i manicaretti preparati dalle brave cuoche dell’istituto, con il prosciutto cotto nel pane offerta dal gruppo degli Alpini di Medea. Dopo questa bella festa c’era ovviamente

molta attesa anche per carnevale. Attesa che non è stata delusa. Come già detto, il 17 gennaio i Lions hanno offerto la pizza ai nostri ospiti a Gradisca d’Isonzo. Poi, il 28 febbraio, gli amici sono tornati, ma questa volta senza i pandori! Anche la festa di carnevale è un

appuntamento ormai tradizionale. La formula è collaudata, il divertimento assicurato. Il musicista “di fiducia” Cjadena Folk” garantisce ottima musica per ballare e divertirsi. E infatti, al ritmo del samba sono partiti numerosi trenini e la partecipazione è stata massiccia. Queste feste sono anche un’ottima occasione d’incontro tra gli ospiti del CRD e quelli del CRA, che possono in questo modo conoscersi, fare amicizia e divertirsi insieme.

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È tornata la Fil(m)armonica Il 15 dicembre 2018, nella Sala Polifunzionale

partecipazioni a importanti progetti musicali.

“S. Giovanni de Matha”, è tornata l’orchestra

Gli ospiti dell’istituto e la popolazione di

“Fil(m)armonica” di Mossa, diretta dal maestro

Medea hanno avuto la possibilità di ascoltare

Fabio Persoglia e con la partecipazione della

il loro originale programma musicale che, lo

cantante soprano Daniela Donaggio. Tutti i

ricordiamo, è composto da colonne sonore di

brani sono stati presentati con competenza

film. In questa occasione, naturalmente, è

dal presentatore ufficiale del gruppo

stato eseguito un repertorio basato sul tema

musicale, Leonardo Tognon.

del Natale. Il pubblico ha seguito con

L’Orchestra Fil(m)armonica” è nata nel 2007

attenzione ed entusiasmo l’esibizione

nel contesto delle attività della Scuola di

dell’orchestra, rimanendo letteralmente

Musica Comunale di Mossa, ed ha riscosso

incantato dalla splendida voce di Daniela

subito grande successo. In questi anni è

Donaggio. Le colonne sonore spesso sono dei

diventata un’istituzione musicale molto nota e

veri capolavori. Sono molto amate dal

seguita, con innumerevoli concerti all’attivo e

pubblico perché si associano nella memoria ai film di cui sono parte integrante, e fanno rivivere forti emozioni. All’esibizione era presente anche il sindaco di Medea Igor Godeas, che ha fortemente voluto - a ragione - la loro presenza per il concerto di Natale. Egli ha espresso la gratitudine della comunità di Medea per la loro presenza e ha rinnovato l’invito a far diventare questo concerto una bella tradizione natalizia.

In alto: un momento del concerto; A lato: Il maestro Fabio Persoglia; La cantante Daniela Donaggio; Musicisti durante un concerto.

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Momenti di grandi emozioni

Freevoices!

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Il secondo grande concerto natalizio presso

professionale, grazie all’incontro con Moni

la Sala Polifunzionale di Medea è stato quello

Ovadia e Lucilla Galeazzi per “Doppio

dei Freevoices, il 19 dicembre. Il loro è un

Fronte”, spettacolo sulla Prima Guerra

gradito ritorno. La prima esibizione fu il 30

Mondiale. Hanno al loro attivo decine di

gennaio 2017, per la serata “Un pensiero per

concerti e molti premi. Ma l'esperienza più

te”, dedicata alla nostra cara Donatella. In

importante è stata la tournee in Argentina,

quel momento così difficile, seppero

dall’11 al 24 gennaio 2019, invitati dalla città

infondere quella gioia piena di speranza di

di Avellaneda, che festeggia 140 anni; il tour

cui tutti sentivamo bisogno. Per questa

ha toccato molte altre città, tra cui la

ragione hanno un posto speciale nei cuori di

capitale Buenos Aires, riscuotendo un

ospiti e operatori dell’Istituto di Medea. Il

enorme successo. Il concerto di Medea ha

coro è composto da oltre trenta ragazzi

perciò proposto un repertorio molto vario, in

diretti da Manuela Marussi. Nasce nel 2011

cui a brani natalizi si sono alternati pezzi,

dal coro del polo liceale goriziano. Dopo il

preparati per la tournee, molto toccanti, sul

liceo, il gruppo ha continuato l'attività,

tema dell'emigrazione. Il pubblico ha

proponendo un modo

apprezzato molto,

molto originale di

tributando loro

esecuzione del

calorosi e prolungati

repertorio, che unisce

applausi, a

il canto a un'azione

testimonianza delle

scenica basata su

forti emozioni e del

coreografie che

coinvolgimento che

interpretano il brano.

questo gruppo riesce

Nel 2014 avvenne

a creare ad ogni sua

una svolta in senso

esibizione.


Babbo Natale... è un Biker!

barbe bianche, che sfrecciano portando i doni a chi naturalmente - li merita! Così, come dicevamo, anche gli ospiti dell’istituto Padri Trinitari hanno avuto Anche quest’anno abbiamo avuto una visita molto speciale: Babbo Natale! E che c’è di strano? Babbo Natale è una presenza consueta durante le feste. Ma

la fortuna, per il secondo anno, di ricevere questa straordinaria visita. Infatti, sabato 22 dicembre l’istituto ha visto di

negli ultimi tempi anche il nostro simpatico

nuovo l’invasone pacifica di decine di

vecchietto sente il peso degli anni, così ha

“bikers”. Un “bis” molto gradito dell'iniziativa

deciso di “modernizzarsi” un po’. E allora ha

dell'anno scorso, che ha registrato anche un

pensato di muoversi con la moto, più comoda

aumento dei partecipanti. Si tratta del “Babbo

e veloce delle renne, e di farsi aiutare da

Natale Bikers”, un'iniziativa benefica

centinaia di volontari che lo accompagnano

organizzata da un gruppo di motociclisti,

nel suo viaggio natalizio. Ecco che,

guidati da Stefano Lorusso, con il patrocinio

magicamente, per le vie delle città

del comune di Gorizia e la partecipazione dei

compaiono schiere di centauri, tutti vestiti con

comuni di S. Floriano del Collio, Cormons e

la tipica “divisa” rossa e muniti di lunghe

Medea, della Confcommercio di Gorizia e

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delle associazioni Cuormons, Le Nuove Vie, l’Enoteca di Cormons e la Vinoteka di San Floriano. In concreto, una vera e propria carovana di motociclisti (bikers), tutti, come si diceva, con il

tradizionale abito rosso e lunghe barbe bianche, si sono dati appuntamento il 22 dicembre alle 8.30 al piazzale di Casa Rossa a Gorizia. Da qui sono passati per le vie del centro, raccogliendo doni offerti dai commercianti e dalla comunità. Si sono poi

recati a S. Floriano, dove, oltre ai doni hanno ricevuto la benedizione delle moto. quindi il gruppo si è recato a Cormons, accolti con entusiasmo e, anche qui, con molti doni. Infine hanno raggiunto la tappa finale, l'Istituto di Medea, ai cui ospiti erano destinati tali doni.

Così, alle 14.00, annunciati dal rombo dei motori, sono entrati nell’istituto, creando un incredibile e imperdibile spettacolo, che ha entusiasmato tutti i presenti. E quando sono scesi dalle moto, è continuata l’emozione nel vedere decine di “aiutanti” di Babbo Natale tutti insieme, avviarsi nella sala del centro “S. Giovanni de Matha”, dove c’era un ricco rinfresco e dove Padre Rocco ha ringraziato i partecipanti per la splendida iniziativa. Erano presenti il sindaco di Medea Igor Godeas, il sindaco di S. Floriano del Collio Franca Padovan, l’assessore alle attività produttive del comune di Gorizia Roberto Sartori. L’incontro è continuato con gioia, in un clima allegro di socializzazione e amicizia. Infine, e finalmente, il tanto atteso momento della consegna degli innumerevoli doni, consistenti in moltissime cose utili per la vita quotidiana e i

laboratori dei due centri (CRA e CRD). E poi i saluti, e l’ultima grande emozione: lo spettacolo della partenza delle motociclette, in un allegro frastuono che, per ogni biker, è una musica e il modo migliore per dire: arrivederci!

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Dall’alto: alcuni momenti della festa; In basso: Il sindaco di S. Floriano del Collio Franca Padovan, l’assessore alle attività produttive del comune di Gorizia Roberto Sartori, Padre Rocco Cosi, il sindaco di Medea Igor Godeas


Just Shoes Ovvero Marianna e il circo a testa in giù il 4 gennaio abbiamo avuto in programma uno spettacolo molto... spettacolare! Si è esibita Marianna Fontanelli, artista

innamorata del mondo dell’acrobatica aerea ed in particolare dei tessuti. L'acrobatica aerea è una performance in cui l’artista è sospesa in aria, sostenuta da un lungo tessuto e crea figure, voli, nodi e cadute sempre diverse ed

emozionanti. Marianna inizia da autodidatta, poi frequenta la Scuola Romana di Circo e si diploma a Torino come insegnante di discipline aeree. Insieme a Marcello Fares, che si esibisce con la “Roue Cyr”, ha dato vita al duo Ma’Mè. Si tratta di discipline di origine circense. La “Roue Cyr” (o “cyr wheel”) è un attrezzo inventato da Daniel Cyr nel 2003. consiste in una grande ruota al cui interno si posiziona l'acrobata e la fa girare, girando lui stesso e creando un numero infinito di figure e movimenti. Come dicevamo, il 4 gennaio Marianna ha portato a Medea lo spettacolo “Just shoes”. Gli spazi del teatro però non hanno permesso le evoluzioni dell’acrobatica aerea. Così ha accolto gli spettatori all’esterno del teatro con una bella sorpresa: vestita da Fata Turchina e la “macchina delle bolle di sapone”, ha

volteggiato attorno alle persone sui pattini, creando un effetto magico. Poi, sul palco, ha incantato i presenti con lo spettacolo basato su acrobazie a terra, evoluzioni e “verticali” che hanno divertito ed emozionato tutti.

Da sopra: Marianna all’acrobatica aerea; il duo Ma’mè; L’esibizione di Marianna a Medea

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I Costumi Tradizionali Bisiachi Il Gruppo Costumi Tradizionali Bisiachi si è costituito nel

dicembre 2000 per valorizzare il patrimonio storico, culturale ed artistico della Bisiacaria e per la salvaguardia del dialetto e delle tradizioni bisiache, attraverso molteplici attività: esibizioni del coro, sfilate, mostre, attività editoriale, collaborazioni con le scuole e, non ultima, una importante attività di solidarietà sociale

e animazione. Il gruppo infatti ha avviato un progetto che si chiama “VariEtà”, rivolto a enti e strutture sociali del territorio. Recentemente ha ricevuto un importante riconoscimento alla quinta Edizione del Premio Nazionale Persona e Comunità, organizzato dal Centro Studi Cultura e Società di Torino, in collaborazione con

la Regione Piemonte e il Comune di Torino. Il 20 ottobre 2018 e il 5 gennaio 2019 il gruppo ha fatto visita agli ospiti dell'Istituto Padri Trinitari, portando musica danze e animazione, ma soprattutto molto divertimento per tutti i partecipanti, come si evince dalle fotografie. La festa in costume tradizionale è stata infatti molto apprezzata e alla fine la richiesta unanime è stata di rivedere presto gli amici di Turriaco. Richiesta alla quale il gruppo ha risposto positivamente con gioia, in sintonia con lo spirito che anima questo importante e pregevole sodalizio.

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La Befana vien (non solo) di notte! Per fortuna che c’è…

L’ Italia è ricca di tradizioni, spesso diverse da regione a regione. Ma una cosa accomuna tutta la penisola, mette d’accordo tutti. È la simpatica vecchina, che puntualmente ogni anno, il 6 gennaio, viene a farci visita. Come abbiamo già raccontato, non si sa da dove ha origine la sua storia, ma è certo che è una

figura tradizionale tipicamente italiana. Amatissima da tutti gli italiani, si dice che viva a Urbania, nelle Marche, dove c’è la “Casa della Befana”. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio parte a cavallo della sua scopa per portare doni (o carbone) a tutti i bimbi, e non solo… Così, anche quest’anno è arrivata all’Istituto di Medea, dove ha

portato il suo sacco pieno di dolcezza. Come ogni anno, gli ospiti attendevano la sua visita e possiamo dire che, anche stavolta, non sono stati delusi. Infatti quando l’agognato sacco si aperto, ne sono usciti doni molto graditi. E, dopo i primi attimi di sorpresa, tutti l’hanno affettuosamente circondata, in un abbraccio che sottolinea l’amore che ognuno di noi ha per questa figura così importante nel nostro immaginario. Perché la vecchina è la personificazione della nonna buona, che ha sempre in mente i suoi nipotini e si ricorda di tutti. Ma soprattutto è una figura rassicurante, è la nonna che vorremmo tutti abbracciare nei momenti di difficoltà della vita. Che, come sappiamo, non mancano mai. Per questo, per fortuna che la Befana c’è...

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Unduetre... A Natale non possono mancare i clown. Così

Possiamo dire che ormai gli amici “claun”

anche quest’anno sono tornati a farci visita i

sono di casa nel nostro istituto. Infatti vengono

simpatici volontari dell’associazione di

regolarmente a rallegrare gli ospiti con i loro

clownterapia “VIP Unduetre Claun”, che fa

“numeri”, tra i quali sono particolarmente

parte della federazione nazionale “VIP -

gettonati i palloncini colorati, la musica e i

viviamo in positivo”. Quest’ultima collega e

balli di gruppo. Senza dimenticare che, dulcis

coordina 65 associazioni VIP in tutta Italia.

in fundo, arriva una merenda particolarmente

La clownterapia è un’attività molto

appetitosa, la quale, si sa, non guasta mai…

importante, finalizzata a dare serenità alle

Dopo Natale, abbiamo avuto ancora il

persone che vivono in strutture pubbliche o

piacere di rivederli domenica 24 febbraio,

private, negli ospedali o in situazioni di disagio

quindi in clima pienamente carnevalesco.

sociale. L’associazione VIP conta 4500

Questa circostanza ha favorito l’allegria, così

volontari che operano in oltre 200 strutture e

anche in questa occasione il loro repertorio ha

dei quali cura anche la formazione. Il loro

fatto felici tutti i partecipanti. E, alla fine, il

motto è “Uniti per crescere (e ridere) insieme”.

saluto è stato: “ci vediamo presto”!

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È carnevale! Anche a carnevale ci sono stati molti appuntamenti per

gli ospiti dell’Istituto Padri Trinitari. Sono iniziati giovedì 28 febbraio, con la festa del Lions Club, come già ricordato. Gli ingredienti sono sempre quelli classici: bella musica dal vivo, le maschere, gli scherzi, i balli e… tanti crostoli! La festa, non serve ripeterlo, è stata accolta con entusiasmo dagli ospiti dell’istituto.

E poi domenica, una bella uscita a Romans d’Isonzo per vedere la sfilata dei carri, come descritto nell’articolo a fianco. Infine, non poteva mancare il martedì grasso. Infatti per l’ultimo giorno si è tenuta un’altra bella festa, sempre nella sala “teatro”, a cui hanno partecipato, come di consueto gli ospiti dei due centri, che ha

garantito tanto divertimento per tutti. Però, per descrivere l’atmosfera del momento, in particolare a carnevale, più di tante parole è meglio far parlare le immagini: ammirare le maschere, guardare i volti allegri, assaporare insomma almeno un po’ di quello spirito speciale, che viene definito del “mondo al contrario”, di quella spensieratezza e ironia che solo il carnevale, da tempo immemorabile, sa offrire.

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La sfilata di Romans Domenica 3 marzo un gruppo di ospiti

dell’istituto è andato a vedere la tradizionale sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati a Romans d’Isonzo. Una bellissima manifestazione, organizzata dalla Pro Loco di Romans in collaborazione con il comune. Anche il tempo ha dato un grosso contributo

alla riuscita della festa. Infatti il sole splendeva e il clima era quasi primaverile. Questo ha aumentato l’allegria che si sprigionava dalle musiche, dai colori, dalle coreografie. I “ragazzi” hanno quindi respirato appieno il clima di carnevale e si sono molto divertiti a

guardare i carri e i gruppi che sfilavano. In particolare, è stato molto apprezzato il carro “Aladin, la lampada ingolfata”, ispirato alle avventure di Aladino. La nostra Beatrice, appassionata di questa fiaba, non ha perso l’occasione per una foto con il temibile Jafar. Per la cronaca, La vittoria per i carri è andata proprio a “Aladin”, di Duino Medeazza, mentre il primo posto per i gruppi è stato assegnato ai padroni di casa, l’associazione “Banda del Quaiat” di Romans, con il tema “Vichinghi: il terrore viene dal nord”.

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8 marzo. Un giorno importante L'otto marzo è un giorno molto importante. È

con estrema armonia e allegria. Hanno

una festa, una ricorrenza in cui celebrare le

dialogato tra loro in modo rispettoso, senza

donne, ma soprattutto un'occasione per

litigi o alzate di voce. Sembravano un gruppo

ritrovarsi, discutere, porre l'attenzione sui

molto affiatato di vere amiche. E forse, al di là

problemi e le discriminazioni che ancora oggi

della “routine” quotidiana, in fondo lo sono

purtroppo caratterizzano la vita delle donne.

veramente... Lo stesso nei confronti delle

Anche il il gruppo femminile del Centro

operatrici, c'è stato lo stesso atteggiamento,

Residenziale “Villa S. Maria della Pace” ha

rafforzato dalla gratitudine per la graditissima

festeggiato l'otto marzo. Le operatrici Anna e

iniziativa. Finito il pasto, una sorpresa nella

Silvia hanno organizzato per loro un'uscita a

sorpresa: la titolare del locale, a nostra

sorpresa. Ecco il “diario” della festa.

insaputa, ci ha offerto un simpatico omaggio

Abbiamo raggiunto Cormòns con il pulmino e

floreale. Con grande gioia, l'hanno ringraziata

durante il tragitto le nostre donne erano

tantissimo. Durante il rientro l'argomento delle

sempre più ansiose di sapere dove stavamo

conversazioni, naturalmente, è stato il vissuto

andando, non smettevano di fare domande.

della giornata, con le emozioni e la felicità per

All'arrivo a destinazione, abbiamo spiegato

una sorpresa così bella. Il tutto in un clima

loro che la sorpresa era il pranzo presso la

molto amichevole, a dimostrazione di quanto

pizzeria “Alla pergola”. L'emozione a quel

le donne possono essere unite, amiche,

punto era tanta, tale da rimanere senza

complici. Che è il significato più importante

parole. Così, con ordine, in modo molto

della festa delle donne.

signorile sono entrate e si sono sedute al

Anna Marin

tavolo prenotato. Il pranzo è stato consumato

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Abiti, fiori e altro... La visita alle mostre e ai musei di Borgo Castello a Gorizia Il 15 marzo un gruppo di ospiti di “Villa S. Maria della Pace” è andato a fare visita ai musei provinciali di borgo castello a Gorizia. Il museo è situato nelle case Dornberg, Tasso e Formentini e si articola nel museo della grande guerra, il museo della moda e delle arti

applicate, La collezione archeologica, la raccolta etnografica e la pinacoteca. L’uscita è stata però organizzata soprattutto per visitare le bellissime mostre “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei Kimono della collezione Manavello 1900 - 1950” e

“L’atelier dei fiori. Gli abiti di Roberto Capucci incontrano le immagini di Massimo Gardone”, aperte fino al 5 maggio. La prima è dedicata ai kimono prodotti in Giappone in un periodo in cui si apre a influenze occidentali, con disegni che richiamano il Cubismo, il Futurismo e le altre correnti artistiche europee. Provengono dalla collezione di Lydia Manavello di Treviso. La seconda affianca gli abiti da sogno del grande stilista Roberto Capucci alle bellissime immagini floreali del fotografo Roberto Gardone. Dopo le mostre, il giro è proseguito completando la visita al museo della moda, dove gli astanti hanno potuto ammirare anche un telaio e un grande (e unico) torcitoio settecentesco per la seta. Infine al museo della Grande guerra, che espone oggetti, armi, divise e perfino la ricostruzione di

una trincea della prima guerra mondiale. E per concludere un’altra visita… al bar! Cosa c’è di meglio infatti, che ristorarsi con un’aranciata fresca dopo questa intensa esperienza culturale?

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Alcuni momenti della visita e foto di gruppo


Profumo di primavera Prendersi cura della natura Questo inverno pazzerello ci ha regalato

abbiamo successivamente dipinto. La mattina

piogge, freddo (anche se con temperature al

successiva, quando gli oggetti fatti in

di sopra della media) e qualche mese fa la

precedenza erano asciutti, abbiamo fatto

tanto attesa neve! E’ durata ben poco però

mettere ai ragazzi della terra e dei semini di

perché il sole e le temperature miti erano già

fiori dentro ai vasetti; una volta riempiti tutti,

dietro l’angolo, pronti a risvegliarci dal torpore

abbiamo decorato le scatoline, sistemato i

invernale. I primi raggi caldi infatti ci hanno

vasetti al loro interno e con delicatezza i

dato la giusta ispirazione per progettare e

ragazzi hanno annaffiato i semini messi nella

realizzare un attività insieme a un gruppetto di

terra. E’ stato bello proporre e realizzare

solari giovanotti che hanno approvato con

insieme a loro questa attività, hanno potuto

entusiasmo la nostra idea. Un giovedì

toccare, sentire e annusare la consistenza del

pomeriggio ci siamo riunite in un aula e con

terriccio, scegliere i fiori preferiti da seminare

l’aiuto di Diego, Enrico, Igor, Gianni, Fabio,

tra margherite, violette e pratoline e ad oggi è

Tedi, Daniele e Paolo, abbiamo dipinto con le

bello vederli mentre se ne prendono cura e

tempere dei vasetti di yogurt che avevamo

osservarli sorridendo mentre sbirciano curiosi,

riciclato, abbiamo poi intagliato e incollato

giorno dopo giorno i vasetti, nell’attesa di

del legno formando delle scatoline che

veder nascere i loro fiorellini. Lara Nardin & Monica Bincoletto

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Passione mare! È un bel mercoledì pomeriggio con un sole splendente e le giornate del CRA non sono mai tutte uguali. Quale miglior occasione per fare una bella gita al mare? Ora che si avvicina la primavera possiamo finalmente

iniziare a goderci un po’ di sole caldo. Florian, Francesco, Giulio, Joussef e Andrea.. prendiamo il pulmino? È il 7 febbraio, direzione: Marina Iulia. Una bella lunga passeggiata, qualche sasso lanciato in

che questo mese ci siamo tornati altre 3 volte

acqua, la merenda guardando il mare: sono

con tutti i nostri amici! Tra Marina Iulia e

passate cosi 2 orette in bella compagnia. Ma

Grado la scelta è sempre difficile. In queste

una voglia di coca cola ci era rimasta e non

giornate non ci sono state solo belle

potevamo farci sfuggire una piccola tappa al

passeggiate ma anche momenti di gioco,

Mc Donald. Abbiamo inaugurato così la

divertimento e abbuffate. Infatti perché non

stagione delle uscite, che si prolungheranno

concludere una bella uscita con un caffè,

sempre di più grazie all’arrivo del caldo

una bevanda o ancora meglio un bel

primaverile. Ci è piaciuto così tanto il mare

gelato?

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Jazz & Wine 2018

Boogie Nuts e Mutes Thieves Domenica 21 ottobre 2018, alle 11.00, è approdata all'Istituto dei Padri Trinitari la famosa rassegna di musica “Jazz & wine”, organizzata dall'associazione “Controtempo” di Cormons. Nella bella cornice della Sala

Polifunzionale “S. Giovanni de Matha” erano ospiti il gruppo “Boogie Nuts”, preceduti dall'esibizione della big band di Cormons “The Mutes Thieves”. I “Boogie Nuts” sono Luca Grizzo, Andrea Casti, Paolo Corsini, Enrico Maria Milanesi e

Mauro Darpin. Hanno suonato in svariate formazioni Rockabilly, Swing, Blues, Jazz e traggono da questi generi la loro ispirazione. La band è nata nel 2014 come trio, ma si presenta anche in formazione di quartetto e quintetto. Interpretano in modo personale i brani di grandi autori degli anni ‘30 e ‘40, creando mix di grande energia e divertimento. Hanno partecipato ad importanti eventi e in alcuni festival dedicati alla musica degli anni ’40 e ’50, come il Dall’alto: La Big Band “The Mutes Thieves”; I “Boogie Nuts”; La presentazione del concerto. Da sinistra: il sindaco di Medea Igor Godeas, il rappresentante di “Controtempo” Giulio Valentini, il direttore della Cantina di Cormons Andrea Russo

“Moondogs” di Ravenna. “The Mutes Thieves” è una big band nata in seno alla Scuola di musica della Società Culturale Artistico Filarmonica di Cormòns con l’obiettivo di far sperimentare ai propri allievi la musica tipica delle orchestre jazz nate sul finire degli anni Venti. È composta per la maggior parte da ragazzi e adulti allievi dei corsi della

scuola, preparata e diretta dal Maestro Andrea Bonaldo. È stata quindi una matinèe musicale di alta qualità, molto apprezzata dal pubblico, accompagnata dalla degustazione del Vino della Solidarietà, in collaborazione con Cantina Produttori di Cormons.

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Compagnia Teatrale “Azzurro”

Lo spettacolo “Moby Dick” al Teatro di Palmanova, 18 aprile 2013

Il 2019 è un anno importante per la Compa-

Ricordiamo alcuni momenti. La prima opera

gnia Teatrale “Azzurro”, che festeggia

rappresentata è stata “Re Artù e i cavalieri

trent'anni di attività. La compagnia nacque

della Tavola Rotonda”. Dopo altri lavori, nel

infatti nel 1989 per volontà di alcuni operatori

giugno 2001 è andato in scena a Romans,

del Centro “Villa S. Maria della Pace”. È com-

nella sala Galupin “Dracula, il principe delle

posta da ospiti dell'istituto, da volontari e

tenebre”. In questo periodo inizia la collabora-

operatori. per molti anni l'attività è stata con-

zione con il CISI di Gorizia, il cui gruppo “Attori

dotta dal regista (e poeta) goriziano Roberto

per caso” è condotto da Vito Dalò e Erica

Masini, fondatore e anima del gruppo. Ecco le

Gasparinic. Nel 2004 inizia la collaborazione

sue parole: “Nel 1989 ho provato a proporre la

con Gennaro Ponticelli, un regista e formatore

mia esperienza teatrale dilettantistica (con la

molto noto. Egli porta un nuovo modo di fare

collaborazione di altri colleghi) agli amici con i

teatro, basato sulla gestualità, l'espressività

quali lavoravo, una sorta di scherzo di carne-

corporea, la musica e la danza. Il primo pro-

vale destinato a concludersi immediatamen-

getto è “Un re immaginato”, tratto dalla

te. L'idea, assolutamente estemporanea negli

“Tempesta” di Shakespeare. Seguirà “Alla

intenti, divenne invece un importante punto di

ricerca del Simorg”, “odissea, il viaggio”, “La

partenza...” (tratto da “un teatro fatto più che

prima alba”, “Il piccolo principe”. Quest'ultimo

guardato”, 2006). Grazie alla sua infaticabile

viene rappresentato nel teatro comunale di

attività, la compagnia è cresciuta, ha realizza-

Cormons, il 24 aprile 2009, in occasione della

to numerosi spettacoli, è diventata famosa.

festa per il ventennale di Azzurro, alla presenza

Non possiamo qui narrare tutta la sua storia.

di Bruno Pizzul e con le letture di Pierluigi Pintar.

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Nel 2010 inizia l'attività il gruppo di

Malalan e il “CUDV Draga” che porta alla

“teatrodanza”, condotto da Stefania Turus e

partecipazione all'importante festival

Cristina Casali. Questo progetto si ispira al

“Tantadruj” di Lubiana. Quando Turus lascia

“teatro delle ombre”. Il gruppo porta in scena

l'incarico, è chiamata a condurre la compa-

varie opere, come “La danza dei fiori”,

gnia Tullia De Cecco, che è l'attuale regista. Il

“Ombre e luce”, “Fotogrammi”. Nello stesso

7 dicembre 2018, all’apertura del Galà della

tempo si porta a compimento “Moby Dick –

Croce Rossa al teatro di Palmanova, ha pre-

un racconto di mare”, lavoro molto comples-

sentato “La luce dentro di noi”, opera sulla

so, con la presenza sul palco di oltre 30 perso-

simbologia della luce, con la musica di Cohen

ne insieme, dimostrando la grande maturità e

“Alleluja” eseguita dai Pentatonix. Una nuova

professionalità ormai acquisite dagli attori.

fase si è quindi aperta, segno della vitalità e

Dopo Masini, subentra alla regia Stefania

della forza che ha ancora il progetto

Turus. È un periodo in cui la compagnia si apre

“Azzurro”. Non resta perciò che augurare,

a nuove collaborazioni. In particolare, da

parafrasando la tradizionale frase…

ricordare l'amicizia con il gruppo del CEO

cento di questi anni!

“Mitja Čuk”di Opicina, condotto da Melita

Alessio Pettarin

Una bella serata di poesia e musica a Cormons

Poesia è il gruppo Poeticando” è stato protagonista di

ca, con le chitarre del maestro Carlo Marioni

una bella iniziativa di poesia, il pomeriggio del

e di Sherry Wilson, chitarrista e poetessa.

10 novembre 2018, chiamata “Poesia è… In-

Un pomeriggio di grande intensità. Nella poe-

sieme”, all’enoteca di Cormons. L’evento, che

sia di “Poeticando” risuonano esperienze di

ha fatto incontrare Poeticando con il gruppo

vita, storie, emozioni, vissuti; il tutto rielaborato

di scrittori creativi dell’Unitre di Cormons, è

con l’emozione di una ricerca, con la gioia

stato organizzato da Gaia Rossella Sain.

sorprendente di una scoperta. Nel laboratorio

Le poesie di Mauro Cominotto, Luca Scotto,

condotto da Alessio Pettarin, Infatti, questa è

Enzo Nicastro, Luigina Palumbo, Maurizio Ne-

l’atmosfera che si respira: amore per le parole;

miz e Maurizio Dal Bello sono state lette dagli

entusiasmo quando le parole diventano musi-

scrittori di cormons, i quali hanno presentato

ca che fa cantare l’anima. Questa è la gioia

nel contempo le loro opere.

di chi compie il prodigioso viaggio dentro sé

L’evento è stato accompagnato dalla musi-

stessi che è la poesia.

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Associazione Sportiva “Giuliano Shultz”

Agonismo senza antagonismo Siamo arrivati ormai a metà della stagione

messi i evidenza due nuove leve, Pecini Gia-

sportiva in corso e i nostri atleti hanno già mes-

como per gli amici “BULL” e Petrali Joel, en-

so alla prova le proprie forze in diversi meeting

trambi in continua crescita dopo ogni partita.

e campionati, altrettanto numerosi sono gli

Per quanto riguarda il campionato interregio-

impegni ancora da affrontare. La nuova sta-

nale la nostra formazione sta lottando con le

gione è partita con l’inizio di settembre, i primi

migliori squadre del triveneto per la conquista

allenamenti sono serviti a tutti per rimettersi in

del titolo. Per quanto riguarda il basket, è da

moto dopo la lunga pausa estiva, per poi au-

ricordare, che proprio in questi giorni due no-

mentare i carichi al fine di ripetere le belle pre-

stri atleti sono ad Abu Dhabi con la Nazionale

stazioni delle ultime stagioni. Dal punto di vista

Italiana Special Olympics per il campionato

sportivo, i primi impegni della stagione hanno

del mondo 2019. Anche nelle bocce i nostri

visto in campo la squadra di basket. I nostri

Atleti continuano a darci numerose soddisfa-

ragazzi sono stati impegnati nei due campio-

zioni. Il primo impegno stagionale ha avuto

nati che ormai da anni li vedono competere

luogo il 30 settembre, quando i nostri ragazzi

ad alti livelli: il campionato regionale “Bomba”

hanno partecipato al 6° Trofeo “Senza Frontie-

e il Campionato Interregionale di Basket Unifi-

re”, nel bocciodromo di Zelarino (VE). A que-

cato del Nordest. Nel primo, come ormai dalla

sto torneo hanno preso parte Chersicla Mar-

prima edizione, i nostri ragazzi risultano imbat-

co, Cominotto Renata, Pacor Giacomo, Patru-

tuti, ed hanno potuto mostrare tutte le loro

no Ilario, Santin Sergio, Terzini Giorgio Antonel-

qualità gli Atleti che, per caratteristiche fisiche,

lo. E’ stata una giornata con una serie di scar-

trovano minor spazio nel campionato interre-

ti molto combattuti, dove hanno ben figurato i

gionale. Da segnalare con grande gioia il rien-

nostri atleti pur avendo la difficoltà di un terre-

tro, dopo alcuni mesi di inattività per un infor-

no completamente diverso rispetto a quello su

tunio, di Maurizio Dal Bello, che ha subito fatto

cui si allenano. Infatti mentre a Romans le pi-

sentire il peso dei suoi canestri. Inoltre si sono

ste sono in terra rossa, il torneo si è giocato su piste sintetiche dove le bocce “corrono” molto più veloci. L’ultimo impegno affrontato è stato il campionato regionale FISDIR, che si è disputato proprio nel bocciodromo di Romans d’Isonzo nella giornata del 15 dicembre scor-

so. Campionato a cui hanno partecipato tutti i nostri atleti, che hanno ben figurato , ma in particolare è da segnalare la vittoria nel doppio promozionale della coppia composta dai fratelli Cominotto. Il tennis tavolo dove possiamo vantare un titolo Italiano nel doppio nel

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associazione, sono una squadra ben consolidata. L’Atletica ha impegnato i nostri atleti già in diverse manifestazioni, nei primi giorni di ottobre abbiamo partecipato al 20° “Trofeo del Sorriso”, meeting che ha avuto luogo a Mira e

che ha messo subito in luce le doti sia di atleti ormai esperti come Laura Culot, autorice di ottime prestazioni nel getto del peso, sia degli atleti più giovani, come Eugenia Zucchiatti velocista formidabile o Guido Visintin, un metronomo negli 800 e nei 1500; e poi ancora

2018, con Ilario Patruno e Maurizio Dal Bello.

Igor Paunovic che ottiene ottimi risultati in di-

Titolo che per quest’anno non abbiamo potu-

verse specialità, ma in particolare nel salto in

to difendere perché come abbiamo detto

alto e ancora Francesco Conzo e Tommaso

prima Maurizio fino a pochi giorni fa era fermo

Bruniera nel getto del peso. L’ultimo impegno

per un infortunio; contiamo però di riproporci

a cui si sono sottoposti i nostri ragazzi è stato il

nella prossima stagione per riprenderci quanto

campionato interregionale indoor di Padova,

lasciato. Per quanto riguarda il nuoto si sono

ottimo allenamento per tutti in vista degli ita-

già svolte due prove del campionato regiona-

liani indoor che avranno luogo ad Ancona nel

le FISDIR. Il primo appuntamento in calendario

week-end del 23 e 24 marzo. A prescindere

ha avuto luogo nella piscina di Gorizia il 13

dagli ottimi risultati fino ad ora ottenuti ed au-

gennaio scorso e il secondo nella piscina di

gurandosi di ottenerne tanti altri nelle prossime

Maniago lo scorso 24 febbraio; in entrambe le

gare, si ricorda che in ogni caso, l’importante

occasioni i nostri atleti hanno tutti ben figurato

è dare ai ragazzi l’opportunità di divertirsi e di

mantenendo i risultati della scorsa stagione o

continuare a fare dello sport, con tutti i bene-

con miglioramenti notevoli. Da segnalare tra

fici che esso racchiude.

questi Doriano Rizzi, che ha saputo riabbassa-

Marco Carissimi

re il proprio cronometro di ben 4 secondi. Prossima sfida per i nostri nuotatori il prossimo 31 marzo a Gemona del Friuli. Un’attività più prettamente ludica, a cui partecipa mensilmente la nostra associazione, è rappresentata dalle marcelonghe non competitive. Le marce vengono organizzate in diverse località della regione e anche oltre confine. La novità e la simpatia portata dai nostri atleti nel circuito

regionale ha fatto si che le società organizzatrici di tali eventi ormai si contendano i nostri ragazzi per poterli schierare alle partenze dei loro eventi. Infine parliamo della regina degli sport, naturalmente l’atletica leggera. Gli atleti che ormai da anni fanno parte di questa

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Uno sguardo sull’autismo di Davide Carlino La psichiatria degli adulti si è poco occupata, finora, dell’evoluzione del disturbo autistico nel ciclo della vita. Eppure il problema è sempre più rilevante, sul piano clinico-assistenziale e anche su quello scientifico. Va inoltre ricordato che l’autismo, malgrado il progresso

nelle conoscenze, la diagnosi e gli interventi precoci, rimane tipicamente patologia lifetime (che dura tutta la vita, cronica). I bambini autistici, da grandi, non diventano persone con patologie diverse (psicosi, disturbi di personalità, ritardo mentale semplice). Tutte

le evidenze di cui disponiamo, in particolare quelle provenienti dagli studi “di popolazione”, testimoniano che, qualunque siano stati gli interventi o i cambiamenti anche

(il manuale diagnostico e statistico dei disturbi

importanti ottenuti, i bambini autistici

mentali) scompare non solo il sostantivo

diventano quasi sempre (più del 90% dei casi)

“psicosi”(e certo non c’è spazio qui per

adulti autistici. Anche in questo caso il

riflettere sulla quantità di cose implicate nel

rapporto tra “disturbo” e “persona”, come la

passaggio terminologico, per nulla innocente,

grande lezione della psicopatologia classica e

dalla nozione di “psicosi” a quella di “disturbo

della fenomenologia ci ricorda, ha vicissitudini

generalizzato dello sviluppo”), ma anche

complesse e molteplici. Ciò non significa

l’aggettivo “infantile”. L’autismo è “infantile”

ovviamente che nulla muti. Tantomeno che

allo stesso modo in cui è “giovanile” il diabete

non ci sia nulla di importante da fare.

giovanile. Molte cose importanti si possono e si

Ovviamente le traiettorie di vita possono

riescono a fare per migliorare la condizione, le

essere le più diverse: possono cambiare

competenze e la qualità di vita delle persone

l’espressione, la sintomatologia prevalente, le

con autismo, a patto, appunto, di conoscere

co-morbilità, le tipologie di esperienza e gli stili

questa patologia: se molte conoscenze si

di interazione, le capacità di adattamento,

stanno accumulando in generale sull’autismo,

persino, in modo significativo ed in una

la sua evoluzione in età adulta è infatti ancora

percentuale non indifferente di casi (fino al

un grande problema scoperto. Cosa succede

30%), il livello cognitivo, sia in meglio sia in

dunque ai bambini autistici quando diventano

peggio. L’autismo, in sostanza, non è solo

grandi? Qual è il loro destino? Cosa possiamo

“infantile” e va affrontato e pensato, di

ragionevolmente progettare in base alle

conseguenza, in un’ottica di ciclo di vita. Non

conoscenze esistenti? Lo studio dell’autismo

a caso, del resto, dalla definizione del DSM IV

può inoltre ricevere qualche luce,

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retroattivamente, dallo studio della sua

deprimono. Kanner sottolineò come

evoluzione? È possibile individuare predittori

l’accettazione della propria diversità sia uno

dell’evoluzione o fattori che incidano su di

dei problemi fondamentali dell’adolescenza

essa (anche in assenza di una “storia naturale

autistica e uno scoglio importante che ne

dell’autismo”, di cui non disponiamo)?

determina l’evoluzione. Tuttavia, risulta

Inoltre è ben diverso rapportarsi ai soggetti

evidente che l’autismo, con le sue peculiari

con autismo come a dei “cervelli rotti” che

caratteristiche, rappresenta una sorta di

secernono autismo e che si tratta in qualche

“limite estremo” per la riabilitazione. L’autismo

modo di riadattare oppure a delle persone

mette in scacco le tradizionali strategie

che, a seguito delle loro difficoltà di base,

centrate genericamente sull’integrazione

hanno organizzato dei singolarissimi mondi di

attraverso l’inserimento in gruppi sociali,

esperienza, a partire talvolta dalla stessa

cooperative, strutture di lavoro più o meno

organizzazione percettiva, coi quali si tratta,

protette. In questi contesti i giovani e gli adulti

innanzi tutto, di sintonizzarsi. Da questo punto

autistici si trovano spesso male, come pesci

di vista preziosa è la letteratura, cui gli

fuor d’acqua o “antropologi su Marte”, per

psichiatri hanno finora prestato così poca

usare la metafora, ripresa da Oliver Sacks, con

attenzione, che ci proviene dall’“interno”

cui una nota autistica descrisse la propria

dell’esperienza autistica, ad esempio dai

condizione; sperimentano penosi sentimenti di

pochi casi di persone “high functionning” [“ad

disorientamento, umiliazione, incapacità,

alto fonzionamento” n.d.r.] che sono state in

confusione. In queste condizioni l’adolescenza

grado di descrivercela. Vediamo cosa

rischia di essere, in quanto tale, almeno in

succede intanto durante l’adolescenza.

alcuni casi, un elemento disorganizzatore del

Gli adolescenti ed i giovani autistici

Sé. Per questo spesso gli adolescenti autistici

acquistano inoltre spesso una dolorosa

accentuano isolamento, e per questo le

consapevolezza delle loro difficoltà. Spesso si

faticose acquisizioni fino ad allora raggiunte sono messe a dura prova. In estrema sintesi il problema degli aspetti psicologici dell’adolescenza autistica può essere organizzato secondo i seguenti punti di repere: ●

contenitore mentale fragile e indifferenziato del processo adolescenziale e delle sue trasformazioni;

accesso impossibile al contenitore “sociale”;

percezione dolorosa della propria diversità;

vuoto di prospettive esistenziali;

depressione.

Di fronte all’adulto autistico ed ai suoi genitori si apre il vuoto; vuoto di prospettive esistenziali, conoscitivo (fino a pochi anni fa non era riconosciuta neppure la diagnosi), simbolico,

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di contesti e di dispositivi di intervento o almeno vuoto di interventi pensati in un’ottica evolutiva. Questo vuoto alimenta una potente embricazione (copertura protettiva, sovrapposizione) ed un ipercoinvolgimento

nelle famiglie con un figlio autistico, che rende ulteriormente difficile il processo di emancipazione. Ciò che si sviluppa nei genitori è spesso un’identificazione massiccia con gli aspetti del figlio che non sanno o non possono crescere; sentito come impossibilitato

a sopravvivere tout court una volta cessata la protezione dei genitori. I genitori hanno una percezione realistica di quanto poco credibili siano le alternative a disposizione e nessun intervento psicoterapeutico, nessun counselling può districare quell’embricazione

in assenza, nella realtà, di luoghi credibili in cui quel processo impossibile di separazione e di “diventare grandi” possa prendere una qualche forma magari parziale.

avrà bisogno, per esprimere la propria

Ma è realmente possibile pensare ad

umanità, di contesti facilitanti e protetti;

interventi e contesti di intervento nell’autismo

modulati sulle esigenze del ciclo di vita, su ciò

QI e presenza di linguaggio comunicativo a 5

che è essere adulti con il proprio autismo,

anni. La prognosi dei soggetti con ritardo

funzionali ad un percorso verso l’adultità (sia

mentale importante è quasi invariabilmente

pure autistica)? Nella programmazione

quella di una scarsa autonomia, quella del

dunque, dei servizi e dei trattamenti per il

25% di persone autistiche senza ritardo è la più

disturbo autistico in età adulta appare

varia, ma tra queste solo il 20% raggiunge una

indispensabile riferirsi al tema dell’outcome

effettiva autonomia38-41;

(ovvero gli esiti, i risultati di terapie e

interventi); le evidenze in proposito

quali fattori predittivi dell’evoluzione a lungo

potrebbero essere così sintetizzate:

termine, aspetti di flessibilità cognitiva e

competenze relazionali ed empatiche che

gli outcome sono diversissimi: vanno, in

erano considerati tradizionali “predittori”:

evidenze emergenti suggeriscono tuttavia,

termini di funzionamento globale, da una

sfuggono alla misura grezza del QI e anche

piccola percentuale di esiti ottimi (o

alla presenza “on-off” del linguaggio

addirittura di uscita dall’autismo come

comunicativo a 5 anni. Aspetti semmai

evidenziato in tutti gli studi più estesi) ad una

misurabili in termini di capacità di joint

maggioranza di esiti meno buoni o

attention attenzione condivisa), di interesse

decisamente cattivi. Molti autistici potranno

alle emozioni altrui, iniziativa negli scambi ecc.

fare anche importanti progressi, ma pochissimi

Le implicazioni sono importanti: ben lungi dal

diventeranno autonomi. La maggior parte

frammentare e decontestualizzare

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l’apprendimento occorre fin dall’inizio

coerentemente nel tempo, in un’atmosfera

facilitare tutti i comportamenti prosociali,

complessiva di sostegno, possano sortire esiti

interattivi, contestualizzanti;

lievemente migliori; si tratta allora di

progettare non solo “tecniche” (dai risultati

vi è una differenza significativa tra

autismo con o senza setback phenomenon

spesso instabili e non generalizzabili), ma

(arresto o inversione del processo). Gli autismi

“contesti” di vita pensati sulle caratteristiche

con regressione brusca e massiccia tendono

dell’autismo in cui anche quelle tecniche

ad avere un’evoluzione complessivamente

possano trovare migliore efficacia.

peggiore, maggior impairment

L’autismo in conclusione ha una fortissima

(deterioramento, danno) linguistico, maggior

continuità omotipica (continuità nel tempo,

presenza di epilessia;

senza variazioni, dei disturbi) nel corso della

vita, anche se porta agli esiti più disparati in

è tuttora difficile stabilire un rapporto tra

trattamenti ed esiti. Tuttavia la tipologia di

termini di outcome complessivo e richiede

intervento influisce sulla fisionomia delle

una riflessione particolare sulle strategie ed i

abilità facilitate. Inoltre l’evoluzione sembra

contesti abilitativi. Lo studio degli indicatori

almeno in parte in relazione non tanto alle

predittivi e di quali siano gli interventi in

singole tipologie di interventi quanto alla loro

grado di modificarne il corso è solo all’inizio.

costanza, sistematicità, coerenza e durata

Ma anche la variabilità clinica è grande.

nel tempo, in un’atmosfera di sostegno. Se

Nel corso del tempo la sintomatologia

questo avviene le persone autistiche possono

prevalente può cambiare e si possono

continuare anche molto a lungo un loro

presentare diversi problemi di co-morbilità.

percorso di crescita;

La grande eterogeneità dell’autismo e delle

sue evoluzione richiede un arco differenziato

gli studi di outcome seri sono ancora

pochissimi; tuttavia cominciano a comparire evidenze, per la verità ancora deboli, che interventi abilitativi precoci e continuati

di interventi. Davide Carlino Psichiatra dell’Istituto dei PP Trinitari di Medea

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La fisioterapia Il ruolo della fisioterapia nel Centro Residenziale per Disabili Perché il fisioterapista In una realtà come il centro residenziale per disabili? La risposta è facile. Tutti i nostri ragazzi sono portatori di sogni, simpatie, affetto e di alcune caratteristiche proprie che rendono però più

difficile la partecipazione sociale. Che la caratteristica in questione sia prettamente fisica o intellettiva o entrambe, poco importa. Ciò che è importante è dare rilievo a ciò che di positivo c’è in ognuno di loro. A questo punto entra in gioco il fisioterapista

che cerca di rispondersi alla domanda: “come faccio a sfruttare questi aspetti positivi per ridurre la sua difficoltà?“. Il fisioterapista allora

zi”? In realtà dietro a quel semplice gioco agli

cerca di correggere quei “difetti“ (per esempio

occhi del fisioterapista c’è molto di più: c’è la

una postura) per rendere l’azione meno di-

coordinazione occhio-mano, la direzione del

spendiosa e più corretta.

gesto, la distanza, la calibrazione della forza e,

L’ obiettivo che si pone quindi il fisioterapista è

fondamentale, che dovrebbe essere presente

il benessere della persona e il mantenimento

sempre, la relazione con la persona.

delle sue capacità per un intervallo di tempo

La relazione infatti è la chiave che apre la por-

più lungo possibile.

ta al mondo che ognuno di questi ragazzi si

Se per raggiungere questi obiettivi il mezzo è un

porta dentro.

semplice gioco con la palla non è importante. Non si dice che appunto “il fine giustifica i mez-

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Alessia Marocutti


La terapia occupazionale Nel Centro Residenziale per l’Autismo

Da Luglio 2017, pochissimi mesi dopo l'apertu-

ne, ma soprattutto vengono svolte in quella

ra del Centro , ho iniziato il mio lavoro come

che è la loro casa, negli spazi e nei tempi che

Terapista Occupazionale presso il CRA di Me-

rappresentano la loro quotidianità. L'ambiente

dea. Il lavoro del Terapista Occupazionale si

e gli spazi condivisi danno poi l'occasione ai

concentra sul raggiungimento e sul manteni-

ragazzi di collaborare, in base alle risorse di

mento delle autonomie e della qualità della

ognuno, di suddividersi compiti e responsabili-

vita di persone con disabilità di vario tipo. Svol-

tà (chi apparecchia, chi butta la spazzatura,

ge il suo intervento concentrandosi sia sulle

chi carica la lavastoviglie etc.) e di passare

abilità che rappresentano i punti di forza della

momenti di allegria e relax assieme.

persona, sia sui limiti che essa può avere, sti-

Ogni ragazzo è unico: ha delle specificità, del-

molandola ad impegnarsi in attività soddisfa-

le abilità e dei desideri diversi.

centi e gratificanti a livello personale ed inter-

È importante riconoscere tutto ciò per poter

personale. È attraverso il “fare”, infatti, che la

dare una risposta giusta ed adeguata ad ogni

persona sviluppa competenze ed autonomie

richiesta, esplicita o meno che sia (se ha biso-

che favoriscono il proprio ruolo sociale, la salu-

gno di aiuto e di che tipo, come vuole fare

te psicofisica, la propria autostima e dignità.

una certa attività, quando preferisce farla...o

Se pensiamo alla realtà del Centro Residenzia-

magari perché non vuole farla).

le per l'Autismo, data la particolare tipologia

Altro aspetto molto importante per i ragazzi

di utenza, di fondamentale importanza è l'or-

del CRA è l'aspetto comunicativo.

ganizzazione e lo sviluppo di una routine e di

Avendo infatti, la maggior parte di loro, mo-

una quotidianità per i ragazzi che vivono al

dalità comunicative non consuete, è fonda-

suo interno. Nello specifico sono le attività di

mentale valutare possibili soluzioni , modalità

vita quotidiana il mezzo ideale per lavorare

ed eventuali strumenti che possono aiutarli

sull'acquisizione e sul mantenimento delle abi-

nell'esprimere i loro bisogni, le loro scelte e i

lità motorie, cognitive e sociali dei ragazzi.

loro pensieri.

Esse infatti sono inserite all'interno di una routi-

Valentina Medeossi

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Gli interventi assistiti con gli animali (IAA)

pet - therapy

La Pet Therapy è una co-terapia basata sui

comportamenti che facevano capire le inten-

benefici della relazione interspecifica, ossia tra

zioni dell’animale non solo ai suoi simili ma an-

individui di specie diversa in cui tra l’essere

che all’uomo.

umano e l’animale, cane soprattutto, si mani-

Al tempo l’uomo favorì questo legame inter-

festano Simbiosi, Mutualismo, Facilitazione,

specifico per utilità/necessità; il lupo poteva

Cooperazione ed anche Reciprocità.

essere un valido aiuto nella caccia, l’uomo

Il cane è stato integrato nella società umana

iniziò quindi a selezionare gli animali che pre-

prima di qualsiasi altra specie animale e tale

sentavano un’intelligenza sociale più spicca-

co-evoluzione ha reso per lui possibile la com-

ta, conditio sine qua non per la cooperazione

prensione della comunicazione umana ed ha

indispensabile per il fine prefissato. Nella sele-

sviluppato nel tempo addirittura la capacità

zione l’uomo ha scelto gli animali più docili,

di rispondere ad essa con il suo proprio lin-

con cui riusciva a collaborare e quindi comu-

guaggio. Si stima che il processo di domesti-

nicare meglio.
 Alla relazione uomo animale si

cazione del cane (al tempo, lupo) risalga ad-

attribuiscono valori diversi, l'animale Pet è il

dirittura a quarantamila anni fa.

soggetto che ha un ruolo attivo e che grazie a

La domesticazione appunto è il processo per

caratteristiche intrinseche è in grado di comu-

cui l’essere umano ha selezionato l’animale

nicare con l’uomo e riconosce l’uomo come

che per le sue caratteristiche si avvicinava di

controparte, cerca e facilita la relazione reci-

più al suo mondo.
La vita sociale dell’uomo e

proca. L'operatore di Pet Therapy funge da

del lupo erano simili, si basavano entrambe su

mediatore. Nel Setting di Pet Therapy l’uomo

un processo gerarchico, perfino la comunica-

assegna all’animale il ruolo di interlocutore

zione era articolata e basata su segnali olfatti-

che permette al paziente di esprimersi. Non si

vi, visivi e posturali e di mimica facciale come

tratta di considerare l’animale come medici-

ad esempio mostrare i denti, fissare o guarda-

nale o strumento per ottenere una particolare

re altrove, prestare il fianco o andar via, rizzare

performance motoria dal paziente, ma di ac-

o abbassare le orecchie, ecc., tutti segnali e

compagnare l’animale ad instaurare una rela-

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zione con il paziente che induca lo stesso a

e il controllo posturale. Nel 1942, negli Stati Uni-

cambiare il proprio comportamento. Grazie

ti d’America, la Croce Rossa utilizzò gli animali

all’instaurarsi della relazione, della condivisio-

con soldati che avevano riportato gravi danni

ne e del dialogo l’utente sarà incentivato nel-

fisici ed emotivi e stati di shock durante la se-

la partecipazione attiva e proverà nuove

conda Guerra Mondiale. I pazienti venivano

esperienze, significati ed emozioni che stimole-

incoraggiati a interagire con animali da fatto-

ranno in lui nuove motivazioni. Gli animali sono

ria ritenendo che questo potesse normalizzare

catalizzatori delle attenzioni, facilitatori di rap-

il loro stato psichico. Questo può considerarsi

porti positivi, in grado di interagire con l’utente

come uno dei primi casi di applicazione della

e, riducendo le distanze, stabilire nuovi spazi

“Animal Assisted Therapy”. Nel 1953 il neuropsi-

affettivi promuovendo il percorso di cambia-

chiatra infantile, Boris Levinson, alle prese con

mento.

un momento di crisi e rivalutazione dell’utilità di ogni procedura terapeutica su un bambino

Le tappe significative: i primi dati scientifici

con tratti autistici scoprì per caso l’azione posi-

della nascita della co – terapia con gli animali

tiva che un cane, il suo cane Jingles, aveva

Nel 1792, lo psicologo infantile, William Tuke,

sul bambino. Notò che quando riceveva in

curava i suoi piccoli pazienti con l’ausilio di

studio il bambino, lui si dirigeva verso il suo ca-

animali di piccola taglia, conigli e gallinacei.

ne, dimostrandosi più disponibile ad interagire

Secondo Tuke le persone con disturbi mentali

con lui. Da ciò stabilì che Jingles fosse un me-

ritrovavano autocontrollo ed equilibrio attra-

diatore utile a ristabilire i contatti sociali per il

verso il giardinaggio e la cura di questi piccoli

bambino così lo coinvolse in maniera sistema-

animali. Nel 1859 l’infermiera, Florence Nightin-

tica nelle sedute di psicoterapia con i suoi pic-

gale, utilizzando alcuni animali di piccola ta-

coli pazienti ottenendo risultati soddisfacenti.

glia per svagare i malati cronici notò che l’ac-

Levinson scrisse il libro “The Dog As Co-

cudimento degli animali comportava per loro

Therapist” in cui enunciò le prime teorie verifi-

anche una maggiore cu-

cabili ed utilizzò per la

ra verso sé stessi. Nel 1867,

prima volta la dicitura

in Germania, venne fon-

Pet Therapy. Inizieranno

dato il Bethel Hospital, luo-

da qui le prime ricerche

go in cui gli animali erano

sugli effetti degli animali

parte integrante nel trat-

da compagnia in cam-

tamento di recupero per

po psichiatrico. Nel 1975,

pazienti epilettici. Venne

due coniugi psichiatri

addirittura costruita la pri-

americani, Samuel ed

ma fattoria interna che

Elizabeth Corson, adot-

ospitava cani, gatti e ca-

tano le teorie di Levinson

valli. Nel 1875 Chessigne,

per curare adulti con

medico francese, utilizza-

disturbi mentali ed ela-

va il cavallo con i pazienti

borano la “Pet Facilita-

affetti da problemi neuro-

ted Therapy” (Terapia

logici sostenendo che era

facilitata dall’uso di ani-

molto utile per l’equilibrio

mali da compagnia).

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Iniziano così, negli Stati Uniti, i primi programmi di Pet Therapy all’interno dei manicomi criminali. Nello stesso anno, Mugford e M’Comisky, due studiosi della relazione uomo-animale, applicano la Pet Therapy agli anziani, studian-

do l’efficacia degli animali nel favorire le relazioni sociali tra le persone e attribuiscono agli animali da compagnia il ruolo di “lubrificatori, facilitatori o catalizzatori sociali”. Nel 1977 la Dott.ssa Erika Friedman, a seguito di uno studio su persone che hanno superato un infarto car-

diaco, rivela che esiste una correlazione positiva tra la sopravvivenza e il possesso di animali da compagnia. Iniziano così le prime ricerche per la verifica delle potenzialità del rapporto

una valida opportunità di stimolazione a vari

uomo-animale per la riduzione dell’ipertensio-

livelli ed un aiuto a mantenere ed a rafforzare

ne e del rischio di infarto cardiaco. Nel 1981,

le competenze; fa leva sulla sfera emozionale

negli Stati Uniti, viene fondata la “Delta Socie-

prima e motivazionale poi. L’interazione con

ty”, associazione che in principio studia l’inte-

l’animale ha un importante valore formativo,

razione uomo-animale e gli effetti terapeutici,

creando esperienze nuove ed apportando

per l’uomo, legati alla compagnia degli ani-

occasioni di crescita e contributi al cambia-

mali e in seguito si occupa della formazione

mento della persona. La relazione con il pet fa

del binomio cane conduttore per gli interventi

emergere sentimenti ed emozioni positive, svi-

assistiti con gli animali. Al giorno d’oggi gli In-

luppa la capacità di osservazione e stimola la

terventi Assistiti con gli Animali (la “Pet The-

curiosità. Grazie all’attività assistita con l’ani-

rapy”) si svolgono nelle scuole di ogni ordine e

male, in questo caso il cane, ci si prefigge di

grado, nei centri diurni, nei centri residenziali

incrementare le abilità comunicative e di lin-

per disabili, nelle residenze per gli anziani, nelle

guaggio, facilitare l’interazione, le risposte

RSA, nelle carceri, negli ospedali perfino nei

emozionali, potenziare e sviluppare comporta-

reparti di oncologia e rianimazione. Il contatto

menti, abilità interpersonali ed accrescere

fra un utente con disturbi dello spettro autisti-

l’autonomia.

co e un animale, cane ad esempio, è favorito dalla comunicazione non verbale fra essere

Definizioni e indicazioni di IAA

umano e animale, l’utente non è costretto

Interventi Assistiti con gli Animali

nella relazione verbale, che non riesce sempre

Gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) han-

a sostenere, ma può servirsi di uno spazio rela-

no valenza terapeutica, riabilitativa, educati-

zionale diverso dal consueto. Sulla base di

va e ludico-ricreativa e prevedono l’impiego

queste indicazioni, una serie programmata di

di animali domestici appartenenti a specie

interventi di AAA, Attività Assistita con gli Ani-

diverse. Tali interventi sono rivolti prevalente-

mali, funge da strumento complementare ed

mente a persone con disturbi della sfera fisica,

integrato alla terapia neurocognitiva e com-

neuromotoria, mentale e psichica, dipendenti

portamentale. La relazione con l’animale è

da qualunque causa, ma possono essere indi-

36


rizzati anche a individui sani. In base agli ambi-

viduo deve mettere in campo capacità di

ti di attività gli IAA si classificano in TAA – Tera-

adattamento. L’EAA contribuisce a migliorare

pia Assistita con gli Animali, EAA – Educazione

la qualità di vita della persona e a rinforzare

Assistita con gli Animali e AAA – Attività Assisti-

l’autostima del soggetto coinvolto. Attraverso

ta con gli Animali.

la mediazione degli animali domestici vengo-

no attuati anche percorsi di rieducazione Terapia Assistita con gli Animali (TAA)

comportamentale.

Intervento a valenza terapeutica finalizzato alla cura di disturbi della sfera fisica, neuro e

Attività Assistita con gli Animali (AAA)

psicomotoria, cognitiva, emotiva e relaziona-

Intervento con finalità di tipo ludico-ricreativo

le, rivolto a soggetti con patologie fisiche, psi-

e di socializzazione attraverso il quale si pro-

chiche, sensoriali o plurime, di qualunque origi-

muove il miglioramento della qualità della vita

ne. L’intervento è personalizzato sul paziente e

e la corretta interazione uomo-animale. Le

richiede apposita prescrizione medica.

attività sportivo-agonistiche con gli animali non rientrano nelle AAA. Nelle AAA la relazio-

Educazione Assistita con gli Animali (EAA)

ne con l’animale costituisce fonte di cono-

Intervento di tipo educativo che ha il fine di

scenza, di stimoli sensoriali ed emozionali; tali

promuovere, attivare e sostenere le risorse e le

attività sono rivolte al singolo individuo o ad un

potenzialità di crescita e progettualità indivi-

gruppo di individui e promuovono nella comu-

duale, di relazione ed inserimento sociale del-

nità il valore dell’interazione uomo-animale al

le persone in difficoltà. L’intervento può essere

fine del reciproco benessere. Le AAA in alcuni

anche di gruppo e promuove il benessere del-

casi sono propedeutiche alle TAA/EAA e sono

le persone nei propri ambienti di vita, partico-

finalizzate a:

larmente all’interno delle istituzioni in cui l’indi-

- prolungata ospedalizzazione o ripetuti ricoveri in strutture sanitarie; - difficoltà dell’ambito relazionale nell’infanzia e nell’adolescenza; - disagio emozionale e psicoaffettivo; - difficoltà comportamentali e di adattamento socio-ambientale; - situazioni di istituzionalizzazione di vario tipo (istituti per anziani, per pazienti psichiatrici, residenze sanitarie assistenziali, comunità per minori, carceri, ecc.); - condizioni di malattia e/o disabilità che prevedano un programma di assistenza

domiciliare integrata; - sviluppare competenze attraverso la cura dell’animale; accrescere la disponibilità relazionale e comunicativa; stimolare la motivazione e la partecipazione. Marzia Venturini e Lara Caranci

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La strada che voglio percorrere Un’esperienza di tirocinio con ragazzi autistici Di Lorenza Sialino È passato più di un mese da quando, per la

normale ritrovarsi a dover rincorrere qualcuno

prima volta, mi sono trovata a far parte di un

per tutto il parco del centro per farlo rientrare,

mondo che ancora non conoscevo, se non

che è normale tornare a casa con un paio di

grazie ai telegiornali o per mia cultura perso-

lividi e che anche è normale ritrovarsi a ridere

nale. Ho imparato che l'autismo, o disturbo

di fronte a smorfie o comportamenti strani.

dello spettro autistico, oltre ad essere classifi-

Ogni giorno deve essere affrontato con la

cato come un disturbo del neurosviluppo, è

consapevolezza di non sapere affatto che

una condizione di vita. Chi è autistico può

cosa potrebbe accadere; si spera sempre

essere sì ad “alto funzionamento” o a “basso

che il turno fili via liscio come l'olio ma le crisi

funzionamento”, ma per prima cosa deve

dei ragazzi sono imprevedibili e anche un

essere compreso. Il percorso è lungo perché

minuscolo particolare che non si è riusciti a

inizialmente devono essere accettate le sue

notare o fermare le può scatenare. In centri

mille stereotipie, diverse da soggetto a sog-

come questi, gli aspetti negativi sono molti e

getto (ricerca del contatto fisico per cercare

anche preponderanti, ma le piccole soddisfa-

di farti entrare nel loro mondo, preferenza ad

zioni, come riuscire a far fare un foglio di ope-

isolarsi, difficoltà ad integrarsi, ecc.) e solo una

razioni senza pause oppure un puzzle intero a

volta che le si è comprese, si può cercare di

chi di solito è svogliato e non fa nulla, ti rendo-

stabilire un contatto e poi procedere ad un

no soddisfatto e felice allo stesso tempo,

intervento educativo. Inizialmente mi sono

perché sai di aver svolto in modo corretto il

trovata spaesata, circondata da persone che

tuo lavoro. Se inizialmente mi sentivo terrorizza-

un omento prima ti stavano abbracciando o

ta e completamente contraria a questo tipo

baciando e il momento dopo iniziavano a

di attività, dopo aver lavorato con soggetti

urlarti contro e a chiudere ogni possibilità di

autistici gravi, a fine tirocinio sento di essere

comunicazione. Le prime settimane sono state

cambiata e maturata. In questo mio primo

le più difficili, perché tornavo a casa distrutta

mese come educatore professionale ho impa-

e spossata dall'intenso carico della giornata,

rato a cercare di capire gli altri e i loro bisogni,

anche se questa poteva essere intervallata da

a scegliere la cosa giusta da fare, anche se

attività esterne che i consentivano di staccare

non sempre è volta ad accontentare il ragaz-

un po' la mente. Pensavo di non farcela a

zo autistico e ho compreso che il segreto per

sostenere un carico di lavoro così grande ma,

entrare in contatto con persone “diverse” da

giorno dopo giorno, ho imparato che questa

me è cercare di capire su che canale loro

è la normalità, che è normale ritrovarsi bagna-

viaggiano e una volta trovato, percorrerlo.

ti da capo a piedi dopo aver cercato di far

Sono solo alla mia prima esperienza, ma sento

fare la doccia a un ragazzo mentre questi

che questa è la strada che voglio percorrere

aveva in corso una crisi, che è normale cerca-

e il primo passo da fare è rielaborare tutto ciò

re di comunicare a gesti o a parole un voca-

che ho visto, sentito, fatto per renderlo mio e

bolario strano che sembra inventato, che è

utilizzarlo per il mio futuro.

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Buongiorno dal vostro Meteo Mario, come

le per la protezione dell'ambiente) il pianeta è

state? Spero bene. Volete sapere come è

destinato a subire un ulteriore consistente

stato il meteo del 2018? cominciamo con i

riscaldamento e una diminuzione delle preci-

mesi di gennaio e febbraio. È stato molto

pitazioni alle basse latitudini. Bene, dopo

freddo e secco, senza pioggia e senza neve.

queste notizie poco confortanti, vorrei dirvi

Marzo con episodi nevosi. Il giorno 19, infatti,

alcune cose più belle. Coltivo sempre (è

c'è stata una forte nevicata. Ma, in generale,

proprio il caso di dirlo!) la passione per piante

sempre clima siccitoso, senza piogge. Aprile e

e fiori ma, oltre a questo, ho iniziato da un po’

maggio già caldo torrido, con temperature

una nuova attività, il vimini. È molto appassio-

elevate, fino a 30°; ricordo che portavo i

nante e ve ne parlerò sul prossimo numero. Vi

pantaloni corti nel mese di aprile. Non è nor-

comunico inoltre che il 10 novembre 2019

male! Giugno e luglio ancora più caldo torrido

compio 60 anni. Ma non solo: il 31 agosto sono

e poca pioggia. Anche agosto e settembre

40 anni che vivo in istituto. Per questo, faremo

sempre temperature molto alte e clima sicci-

una bella festa insieme. Siete tutti invitati!

toso. Ad ottobre c'è stata la svolta meteorologica, con forti piogge, alluvioni e gravi danni.

Orari di MeteoMario

In particolare, è da citare il fenomeno che ha

Lunedì - martedì Mercoledì - giovedì Venerdì Sabato - domenica

colpito il triveneto dal 26 al 30 ottobre. Una perturbazione atlantica si è unita a fortissimi

13.30 alle 21.30 17.00 alle 19.00 riposo 9.30 -12.30;13.30 -19.30

venti di scirocco (fino a 200 km/h) che hanno provocato la caduta di milioni di alberi sulle Alpi, causando danni enormi all'ambiente e all'economia. Queste cose sono dovute ai cambiamenti climatici che si stanno verificando, causati, come ho già detto più volte, dalla mano dell'uomo. In novembre finalmente è arrivata la neve in montagna, che però è durata poco. Sono mancate ancora le piog-

ge. Fino a dicembre poco freddo. A gennaio ancora poco freddo e senza piogge. E la tendenza, ancora oggi (marzo 2019) rimane questa. Cosa succederà nei prossimi mesi? Fare previsioni, come avete visto, è sempre più difficile. Secondo l'ARPA (agenzia regiona-

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Con la mia gioia canto il mio incanto perchĂŠ il mondo

gira controvento Mauro Cominotto


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