Redazione: Padre Rocco Cosi, Alessio Pettarin, Marina Zonch
Impaginazione: Alessio Pettarin
Collaboratori: tutti i partecipanti al laboratorio di redazione del giornale
Fotografie: Fabio Gerussi
Stampa: Poligrafiche S. Marco - Cormons
Sommario
Il Cerchio - Rivista dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea Numero 54 autunno 2019 Sommario
Venosa, Bernalda e Medea. Un incontro tra amici
aprile.
Intrecci d’arte
La ceramica. Lavoro e passione
Madre Natura
Insieme Senza Barriere
Caorle: una vacanza… doppia!
Giorni d’estate
E poi, a settembre, in montagna!
Insegui la tua storia
Dietro le quinte
Lavori in corso
la luce negli occhi. Le foto di Fabio
Due parole prima di iniziare...
La bella stagione porta sempre attività, eventi, divertimento. E così è stato anche per la primavera e l’estate appena passate. In questo numero vi parleremo dei vari avvenimenti che si sono susseguiti in questi mesi. Sono veramente tante cose; quasi ogni giorno c’era qualcosa che merita essere menzionato. Purtroppo lo spazio della rivista è limitato e non è stato possibile fare il resoconto di tutto. Sarebbe stato bello parlare più diffusamente delle attività, delle uscite, di tutti gli aneddoti che costellano la vita di un Istituto così complesso e vivace. Abbiamo comunque cercato di offrire un’immagine completa, anche se ridotta, di ciò che è stata la vita nell’Istituto dei Padri Trinitari in questo periodo. La parola scritta è uno strumento di comunicazione indispensabile, ma non può restituire il vissuto reale delle persone; può descrivere, suscitare emozioni, evocare situazioni, ma non può (come del resto non può la fotografia) trasmettere l’atmosfera, la realtà complessiva, come l’ha vissuta chi era lì presente. È sempre una selezione, una scelta, uno “spot”. Importante, irrinunciabile certamente, ma pur sempre un ritaglio, un attimo fissato nello scorrere continuo del flusso reale, nel fiume impetuoso della vita. La parola è la testimonianza ciò che accade in un movimento continuo. Ecco il punto. Ogni articolo andrebbe letto come parte di una storia, il capitolo di un racconto che non inizia e non finisce nelle pagine del giornale ma continua, in un movimento incessante e senza soluzione di continuità. E così, apriamo questo numero con un avvenimento che ha un importante valore simbolico. Si potrebbe dire, un nuovo capitolo nella nostra storia: l’incontro tra l’Istituto di Medea e gli istituti di Venosa e Bernalda. Un incontro breve ma carico di significato e di futuro. Poi il racconto continua, con la celebrazione del 2 aprile, giornata per la consapevolezza sull’autismo, data anche questa dall’alto valore simbolico. Si vede già, da due soli episodi, come la realtà si unisce, creando un discorso nuovo. E continua con una riflessione sull’identità, per arrivare all’inaugurazione del “Cippo del Dono” e poi la Pasqua, con il suo importante significato di rinascita. Ecco, questi articoli si possono leggere come legati da un filo, una storia che parla di amicizia, di autismo, di ricerca della propria identità; e di come tutto questo sia un dono che porta a una rinascita... Lasciamo dunque a chi vorrà sfogliare queste pagine il piacere (e l’impegno) di continuare la storia, di trovare i fili che legano le singole parti. E trovare, soprattutto, i fili che legano le nostre vite.
Buona lettura
Venosa, Bernalda e Medea
Un incontro tra amici
Sabato 23 marzo sono venuti a trovarci i nostri amici della Basilicata. Dagli istituti di Bernalda e Venosa sono partiti per un lungo viaggio in corriera per trascorrere qualche giorno con noi. Hanno visto la nostra struttura e poi si sono recati a Gorizia, per visitare la città. Dopo le immancabili foto di gruppo, in Corso Verdi e in piazza della Vittoria, come testimoniano le immagini, sono tornati a Medea per pranzare, socializzare e condividere con noi alcuni momenti in allegria. Nel pomeriggio, grazie a un’iniziativa organizzata dagli amici di Bernalda e Venosa, siamo andati a vedere la nazionale di calcio, che quel sabato avrebbe giocato una partita di qualificazione ai prossimi campionati europei proprio a Udine contro la Finlandia. Che fortuna. Quale migliore occasione per passare una giornata di festa insieme (e per vedere il nuovo stadio)!
Partiti tutti insieme da Medea nel primo pomeriggio, ci siamo recati a Udine per mostrare ai
Foto di gruppo a Gorizia: Sopra in Corso Verdi; Sotto in Piazza Vittoria
nostri amici la città. Le vie e i locali erano già in festa, invase dai tifosi e da famiglie con le maglie azzurre. Dopo una passeggiata e un’altra foto nella bellissima piazza S. Giacomo (o piazza Delle Erbe, o più precisamente, piazza Matteotti), ci rechiamo allo stadio. Immancabile il panino prima di entrare! Superati i controlli arriviamo nei nostri posti in tribuna. Che emozione entrare nel nuovo stadio di Udine e che atmosfera! I seggiolini si riempiono in poco tempo e il tifo inizia a salire dagli spalti. Cantiamo tutti insieme l’inno d’Italia e la partita inizia. Tra un tifo e l’altro abbiamo gioito per i due gol della nostra nazionale insieme ad altre 18 mila persone che ha vinto così 2 a 0 contro la squadra scandinava. Usciti dallo stadio abbiamo salutato e ringraziato i nostri amici che l’indomani sarebbero ripartiti per tornare in Basilicata. Con l’augurio di rivederci presto... Magari ricambiando la visita!
Siamo quindi rientrati, stanchi ma molto contenti ed entusiasti di questa esperienza, per qualcuno nuova.
Luca Bernardis
il pranzo a Villa S.
e un momento della partita; Sotto: Foto di gruppo a Udine
Sopra:
Maria della Pace
2 aprile
World Autism Awareness Day
Il 2 aprile di ogni anno si celebra la “Giornata Mondiale per la consapevolezza sull’autismo” (WAAD world autism awareness day), istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a questo disturbo. Il colore scelto dall’ONU come simbolo per la giornata è il blu; e in ogni parte del mondo è ormai tradizione illuminare i principali monumenti con una luce blu. Vengono usate anche alcune immagini ricorrenti, diventate ormai simboliche per la ricorrenza: la lampadina accesa, i pezzi di puzzle e i palloncini. Anche il Centro Residenziale per l’Autismo (CRA) per l’occasione si è colorato di blu, con luci e palloncini, per testimoniare la partecipazione dell’Istituto e la presenza a Medea del Centro sperimentale, che sempre più si connota come un punto di riferimento a livello regionale e non solo. Il programma è iniziato al mattino quando alcuni ospiti dell’Istituto, accompagnati dalle operatrici, hanno regalato ai bambini della scuola primaria di Medea i palloncini azzurri. Il dono è sono stato accolto con sorpresa e allegria dagli alunni. Poi nel pomeriggio gli ospiti del CRA hanno liberato
in cielo altri palloncini, a simboleggiare il loro desiderio di “volare alto” con l’aiuto degli operatori del Centro. A conclusione della manifestazione, il 3 aprile (e in coincidenza con il “compleanno del Friuli”, come descritto nel prossimo articolo) è arrivato Dario Zampa con lo spettacolo “Voe di identitat”; grazie all’Amministrazione Comunale di Medea alcuni ospiti e molti appassionati hanno trascorso la serata ascoltando le canzoni e partecipando con vivo interesse allo spettacolo.
Voglia di identità il concerto di Dario Zampa a Medea
Il 3 aprile è giorno in cui si celebra il “compleanno del Friuli”, o meglio la festa della Patria del Friuli. Ben 942 anni fa, infatti, il 3 aprile 1077, nacque lo stato patriarcale friulano, ovvero la “Patrie dal Friûl”. Cosa accadde quel giorno? L'imperatore Enrico IV firmò a Pavia la bolla con la quale concesse al Patriarca Sigeardo l'investitura feudale di Duca del Friuli, Marchese d'Istria e il titolo di Principe, costituendo quindi il Principato ecclesiastico di Aquileia. Il Friuli venne unificato, ma ancora più importante fu poi l’istituzione di un parlamento la cui prima seduta avvenne il 6 luglio 1231, con i rappresentanti dei nobili e delle “vicinìe” ovvero delle comunità locali. Il Friuli vanta perciò uno dei più antichi parlamenti democratici d'Europa. Questa istituzione durò per più di sei secoli e venne abolita solo nel 1805 da Napoleone. Il 3 aprile è una data importante per il Friuli ed è anche il giorno che segue il 2 aprile, la “Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo”, come ricordato nell'articolo precedente. Per questa ragione, l'amministrazione comunale di Medea e i Padri Trinitari hanno invitato il grande cantautore friulano Dario Zampa, che ha tenuto il suo spettacolo nella Sala Polifunzionale “S. Giovanni de Matha”, alla presenza anche degli ospiti del nostro centro. Il concerto si intitola “Voe di identitât” (voglia di identità). Il concetto di identità oggi è molto popolare (e anche abusato). Solo un grande artista può affrontarlo senza cadere nella banalità o nei luoghi comuni. Dario Zampa affronta e vince questa difficile sfida. Forte della sua lunga esperienza, parla nelle sue canzoni di temi attuali e difficili con profondità, ma in modo leggero e ironico. Cos'è
Dario Zampa durante il concerto a Medea
l'identità? È bella l'immagine che ne da il cantautore friulano: “L'albero ogni anno mette rami nuovi, foglie e frutti nuovi. Cresce, cambia, ma se le radici non sono ben fissate nel terreno, cade facilmente … Le radici sono garanzia di futuro. Identità, valori morali e tradizione sono il nostro viatico. Non come qualcosa di immutabile, di imbalsamato, ma un pane vivo, qualcosa che cammina con noi nel mondo che cambia, che ci accompagna nell'incontro con genti e culture diverse che arrivano anche in Friuli”. E noi vorremmo estendere questa immagine anche a chi è vicino a noi e, per difficoltà o patologia, vive e sente in modo diverso da noi. L'identità è pane vivo, da spezzare e condividere soprattutto con chi soffre e non può dirlo, con chi è così vicino ma, allo stesso tempo, così lontano.
Festa della Caritas a S. Giovanni
Domenica 7 aprile un gruppo di ospiti dell’Istituto ha partecipato all'evento organizzato dalla Caritas della parrocchia di S. Giovanni al Natisone. In mattinata abbiamo raggiunto la chiesa dove siamo stati accolti dagli organizzatori, guidati dalla signora Rita Bergamasco, dai volontari e da altre associazioni e istituti. Tutti assieme abbiamo partecipato alla S. Messa e condiviso il momento con la comunità locale. Successivamente ci siamo spostati in oratorio, dove abbiamo trascorso il resto della giornata, gustando un buon pranzo, socializzando con gli altri ospiti e guardando un simpaticissimo siparietto di cabaret e barzellette realizzato da alcuni attori locali molto simpatici e coinvolgenti. Per concludere l'evento ci hanno fatto partecipare al gioco della tombola dove tutti gli ospiti sono
stati protagonisti e hanno vinto un simpatico pensiero. Al termine dalla giornata i ragazzi sono rientrati in Istituto felici e carichi di racconti emozionanti ed entusiasmanti.
Annamaria
Zorat
W la Paninoteca!
Giovedì 11 aprile un gruppo di fortunati ospiti è andato a divertirsi (e mangiare!) in paninoteca a Romans d’Isonzo. Per la cronaca, il locale si chiama “Ai portici”, ed offre una grande varietà di piatti e gustosi panini. È stata quindi un pranzo diverso e molto… ghiotto! Il gruppo, con tanto entusiasmo, è partito alle 12.00 dall’Istituto. Dopo pochi minuti erano già tutti accomodati e intenti a consultare il menù. Una scelta molto difficile, vista la quantità, come già detto, di opzioni possibili. ma, alla fine, grazie anche alla fame, ognuno ha chiesto il panino preferito e, dopo poco tempo, lo ha potuto addentare con grande soddisfazione! Che dire di più? Momenti così, più che descriverli, è meglio viverli. E quindi… buon appetito e alla prossima!
14 aprile: XXII Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti
Il Cippo del Dono
Il 14 aprile è stata la “XXII Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti”, promossa dal Ministero della Salute, dal Centro Nazionale Trapianti, dalle regioni e dalle associazioni di volontariato. È stata l'occasione per ribadire l'importanza di donare il sangue e gli organi, un gesto di grandissima civiltà che può salvare molte vite. Il Friuli Venezia Giulia è una tra le regioni italiane più sensibili a questi temi. Nel 2018 sono state oltre 62.000 le dichiarazioni di volontà espresse dai cittadini al momento del rinnovo della Carta di identità elettronica, possibilità disponibile in 198 dei 215 Comuni della Regione. Sabato 13 aprile, nell’ambito della festa per la valorizzazione del centro di Medea, insieme all’inaugurazione di alcune nuove attività è stato scoperto il “Cippo del Dono”, realizzato su iniziativa dell’Associazione Donatori Organi della Sezione di Medea e dell’Associazione donatori
volontari di sangue FIDAS, in collaborazione con il comune di Medea e la parrocchia S.Maria Assunta. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco, Igor Godeas, il presidente dell’Ado di Medea, Luigi Pantoni, il presidente Fidas di Medea, Carla Perusin, il presidente provinciale Ado, Giovanni Latini, il presidente regionale Ado, Domenico Montano, il direttore del Centro Trapianti di Trieste, Roberto Peressutti, il presidente regionale Fidas, Feliciano Medeot. Il Cippo è stato realizzato grazie alla disponibilità della parrocchia, che ha donato la pietra, situata nel cortile della chiesa. Gli ultimi anni hanno visto importanti progressi nelle tecniche di trapianto, accompagnati da un notevole aumento dell'attenzione verso questi temi.
Alla cerimonia ha partecipato anche un gruppo di ospiti dell'Istituto Padri Trinitari, dimostrando che ogni persona può accogliere e fare propria la cultura del dono.
Una festa molto… appetitosa
È Pasqua, finalmente!
La Pasqua è, insieme al Natale, la festa più importante per i cristiani. Pasqua significa, etimologicamente, “passaggio”, e si riferisce proprio al passaggio dalla morte alla vita eterna. A differenza del Natale, la data della Pasqua è mobile, perché è legata al plenilunio di primavera. La datazione della festività fu stabilita con il concilio di Nicea, nel 325 d. C., quando venne riconosciuta da tutta la cristianità la regola di celebrare la festa la prima domenica dopo il plenilunio. Attualmente il giorno cade tra il 22 marzo e il 25 aprile, e, a seconda del periodo, viene detta Pasqua bassa o alta. E le uova? La simbologia è chiara. L'uovo significa la nuova vita che nasce. L'origine sembra sia nella chiesa cristiana orientale. Per tradizione, durante la quaresima, era vietato mangiare, oltre la carne, anche le uova. Però era difficile impedire alle
galline di fare uova. Perciò nacque l'usanza di bollirle e decorarle. Quest'anno la domenica pasquale è stata il 21 aprile. Ma gli ospiti dell'Istituto Padri Trinitari hanno iniziato la festa già mercoledì 17 aprile, quando si è ripetuta la tradizionale visita del Lions Club di Gradisca Cormons. La visita, come sempre molto attesa, si è svolta in un clima di cordialità e allegria. Il presidente del Club, Giuseppe Azzolina, si è occupato
Il gruppo che ha partecipato alla S. Messa, insieme a Padre Matteo
incontro, che porterà altre sorprese… arrivederci a presto allora, amici Lions! La domenica è stata festeggiata secondo la tradizione. Al mattino, un gruppo di ospiti ha raggiunto la chiesa di S. Maria Assunta, dove è stata celebrata la S. Messa da Don Federico e Padre Matteo. Dopo la Messa, sul sagrato, i fedeli si sono incontrati per scambiarsi gli auguri. È stata anche l'occasione per salutare persone che non si vedevano da un po' di tempo. Anche questo è un aspetto importante della festa. Rientrati in istituto, la giornata è proseguita con il tradizionale pranzo. Il menù era ricco e il clima allegro e rilassato. E, come coronamento, alla fine sono naturalmente arrivate... altre uova! È stato per tutti molto divertente rompere il guscio di cioccolato, per scoprire, all'interno, quale sorpresa custodiva. E poi, una dolce abbuffata, che, naturalmente, è continuata anche il giorno dopo. Infatti la festa è proseguita per Pasquetta. Complice il bel tempo, il pranzo, come da tradizione, si è svolto all'aperto. Proprio una bella e... appetitosa festa! Ma si, dai, per una volta all'anno… Pasqua è anche questo!
La visita del Lions Club di Gradisca - Cormons, mercoledì 17 aprile
Dall’alto: Due momenti del pranzo di Pasqua; Il pranzo di Pasquetta
Amici che tornano
Ci sono molte persone affezionate agli ospiti dell’Istituto, che tornano regolarmente per portare serenità e allegria. Qui vogliamo ricordare e ringraziare, con le parole dei nostri ragazzi, due importanti realtà del nostro territorio, le associazioni di volontariato dei clown di “Unduetre claun” e il Gruppo Folkloristico “Costumi Tradizionali Bisiachi”.
Unduetre Claun
Io penso che i clown sono delle persone che portano il sorriso per noi ragazzi del nostro centro, per stare in compagnia, con musica, gioco, divertimento, per l'incontro con loro (Mauro)
I clown mi sono piaciuti perché mi sono messa a cantare e ballare facendo il trenino (Arianna)
I pagliacci hanno il naso a patata e fanno ridere (Luigina)
Sono venuti il 25 agosto 2019. abbiamo ballato, ci siamo divertiti per tutto il pomeriggio. In turno c'erano: Franco, Anna, Paola, Patricia, Sabrina (Luca)
Sono venuti i clown alla festa, vestiti in bianco. Un po' di musica, bella da discoteca, i clown erano belli, vestiti anche in rosa. Avevano i CD con la musica, abbiamo ballato tutti insieme (Enzo)
sono tornati i clown, domenica 25 agosto, venuti a suonare, abbiamo ballato tutti insieme, abbiamo giocato tutti insieme (Maurizio Dal Bello)
Costumi Tradizionali Bisiachi
I bisiachi sono di Turriaco, sono vestiti con i costumi e i colori, e ballano e cantano (Maurizio Nemiz)
la giornata con il gruppo folk “Costumi Bisiachi”, un periodo di musica, in compagnia, insieme, in sala giochi per un incontro: stare tutti in cerchio, molto grande, per cantare, giocare, gioire (Mauro)
I Bisiachi erano vestiti come erano una volta, ci siamo divertiti, con i ragazzi del centro hanno cantato e anche ballato (Luca)
I ballerini di Turriaco mi sono molto piaciuti perché mi hanno fatto cantare e mi hanno fatto ballare (Arianna)
i danzerini hanno ballato con noi, e mi sono divertita. Abbiamo mangiato patatine e dolcetti (Luigina)
ho parlato e chiacchierato con ,le signore e con i signori, che facevano musica e dopo le signore hanno ballato. E poi abbiamo scattato delle foto tutti insieme (Beatrice)
Laboratoriamo!
Anche quest’anno, il 16 maggio 2019, abbiamo partecipato all’evento “Laboratoriamo” del Piccolo Cottolengo Don Orione a Santa Maria la Longa. Una bellissima giornata in cui il laboratorio di mosaico è tenuto proprio dai nostri ragazzi, nei panni di insegnanti, per i bambini della scuola elementare di S. Maria. Maurizio N., Luca, Mauro, Maurizio D.B., Enzo, Andrea e Antonello insieme a Chiara, Giulia e alla maestra Gabriella si sono preparati a questo evento per settimane. Mille sono state le idee prima di quella finale: un quadretto a testa, con due disegni diversi creati da noi, che una volta uniti tutti insieme hanno creato una composizione coloratissima!
Circa 80 tavolette di legno sono state levigate una a una dai nostri ragazzi, che hanno poi incollato i vari disegni. Tutto pronto per il 16 maggio… abbiamo aspettato con entusiasmo di partire! Arrivati al Piccolo Cottolengo a Santa Maria siamo stati accolti con af-
fetto da un buon caffè, poi sono iniziati i preparativi dei tavoli di lavoro e l’arrivo della classe seconda elementare. In 45 minuti abbiamo spiegato come si applica la colla, quali sono le tessere e come attaccarle al piccolo quadro: i bambini sono stati velocissimi con l’aiuto dei nostri mosaicisti.
Dopo un altro laboratorio è arrivata la pausa pranzo con un po’ di svago e tanto cibo. Nel pomeriggio c’è stato il turno dei bambini della prima classe delle elementari: una delle cose più divertenti è stato avvicinare tutti i quadretti per una bella foto!
Al termine di tutti i laboratori, alle 15, abbiamo fatto volare in cielo con un sorriso centinaia di palloncini colorati. È stato un saluto originale, accompagnato poi da un gustoso gelato. Caricati tutti i materiali nei pulmini siamo tornati a Medea emozionati e carichi per il prossimo anno!
Giulia Burini
E a maggio… Tutti a pescare!
Uno degli appuntamenti tradizionali più attesi dell’Istituto è la giornata della “pesca in amicizia”. Molti ospiti, infatti, già mesi prima, iniziano a chiedere: “Quando sarà la pesca a Romans?” sarà perché viene associata alla bella stagione, essendo la prima uscita “estiva”; oppure sarà perché viene associata alla gigliata, alla musica, all’incontro con molte persone; fatto sta che la giornata della pesca è un evento da non perdere!
Quest’anno la XXIV edizione della Giornata della Pesca in Amicizia si è tenuta il 25 maggio, sempre nell'area di laghetti di Romans d’Isonzo. Si tratta - è importante ricordarlo - di una delle numerose iniziative organizzate dal Lions Club Gradisca d’Isonzo - Cormons a favore delle persone con disabilità e in particolare a favore degli ospiti dell'Istituto Padri
Trinitari, verso i quali dimostrano sempre molta attenzione e vicinanza. La manifestazione è stata realizzata con la collaborazione del Gruppo Pescatori Sportivi di Medea, Romans d’Isonzo e Mariano del Friuli e dell’Associazione degli Alpini di Medea. Anche il tempo è stato clemente. Dopo un mese piovoso e freddo, quel sabato si è rivisto il sole e il clima era decisamente primaverile. Anche quest'anno erano presenti gli ospiti del CISI. Purtroppo non hanno potuto partecipare gli altri gruppi tradizionalmente presenti, i ragazzi di Stara Gora in Slovenia e quelli di Friesach in Austria. I ragazzi hanno raggiunto i Laghetti alle 9:30 circa; dopo l'iscrizione, la gara di pesca è entrata nel vivo. grazie all'aiuto e l'assistenza dei volontari delle associazioni l'evento si è svolto senza difficoltà, con gran
divertimento di tutti i partecipanti. Complice il tempo soleggiato e la simpatia delle persone presenti, i “ragazzi” hanno passato una mattina veramente speciale. Non è un caso, infatti, che molti di loro chiedano, già mesi prima: “quando sarà la giornata della pesca?” insieme agli ospiti, in realtà, si sono divertiti anche gli operatori presenti, alcuni mettendosi in gioco nel vero senso del termine, riuscendo anche a catturare qualche pesce! A metà mattinata i volontari hanno offerto la merenda a tutti: panini e bibite, seduti di fronte al lago. Un momento veramente idilliaco. Poi, finita la gara, portato il pescato alla pesa per stabilire i vincitori, c'è stato l'altro momento molto atteso: il pranzo conviviale. Seduti alla grande tavolata sotto il porticato, alla presenza delle autorità locali, i pescatori hanno mangiato e chiacchierato con i compagni delle altre strutture presenti, accompagnati dalle allegre note di musiche famose, suonate, come sempre, da Cjadena Folk, al secolo Valneo Visintin. Sono seguite le
premiazioni, con soddisfazioni per tutti. Poi, rientrati, un po' di meritato riposo, con negli occhi e nella mente i bei momenti di una delle giornate più attese dai nostri ospiti. Con il pensiero: ci vediamo tra un anno!
Spaventapasseri in festa
La festa degli spaventapasseri quest'anno è giunta alla XVII ª edizione. La festa è organizzata dal comune di Medea e dalla Pro Loco, con la collaborazione di tutte le associazioni e delle scuole dell'infanzia e primaria. Soprattutto però, la festa è diventata con gli anni un simbolo per Medea. È molto sentita dalla popolazione, che partecipa attivamente e con grande creatività alla realizzazione di moltissimi spaventapasseri, tutti colorati, allegri e divertenti. Per questo in quei giorni Medea è visitata da moltissime persone. Quest'anno la manifestazione si è svolta il 31 maggio, 1 e 2 giugno. Nei tre giorni si sono susseguiti numerosi eventi, che hanno visto coinvolti anche gli ospiti dell'Istituto Padri Trinitari; hanno tra l'altro, da molti anni, l'onore di aprire la festa, con l'inaugurazione della mostra, il venerdì pomeriggio, nella Sala Civica “Gallas”. Di questo però parliamo nell'articolo seguente. Un altro fiore all'occhiello dell'istituto è lo spaventapasseri che gli ospiti preparano, aiutati dagli operatori. Quest'anno il progetto scelto è stato particolarmente ambizioso e divertente. Il tema era “La Banda Bassotti”, i famosi ladri sfortunati di Walt Disney. Sono stati realizzati 7 Bassotti, a grandezza naturale, con i loro classici vestiti, con la maglia rossa e il numero da carcerati, riempiti, natural-
mente, di paglia. Sono stati poi sistemati all'esterno dell'Istituto, colti nel momento in cui, muniti di corde, tentano l'assalto all'edificio.
Purtroppo per loro, anche stavolta l'impresa non è andata a buon fine: dopo tre giorni di tentativi, infatti, sono stati presi e portati via. Nulla risulta rubato. Ma, a parte loro, per tutti sono stati giorni di festa, divertimento, musica, e sport. Venerdì sera, dopo l'inaugurazione della mostra, un gruppo di ospiti ha cenato alla sagra, la cui sede, tra l'altro, è adiacente all'Istituto. Non serve dire che sono stati momenti molto divertenti e… appetitosi! Gustare una grigliata in sagra, infatti, non è solo piacevole, ma è anche un'occasione per socializzare, perché si mangia insieme a molte persone, accompagnati dalla musica dell'orchestra e dagli spettacoli in programma. A questo proposito è da ricordare la “Compagnia degli spaventapasseri”, un gruppo di Medea, molto vivace e numeroso, composto da bambini e adulti, che, con i loro costumi colorati (da spaventapasseri, ovviamente...) hanno animato tutte le serate della festa. La compagnia è attiva da molti anni e ha ottenuto, grazie alla sua creatività e all’impegno di moltissime persone, vari riconoscimenti e premi, in particolare in occasione delle sfilate di carnevale.
E lo sport? Non manca nemmeno questo! Un altro evento molto popolare infatti, è la “Marcia degli Spaventapasseri”, che si tiene tradizionalmente la domenica mattina. È organizzata con molta cura e impegno dal Gruppo Marciatori di Medea e richiama moltissimi appassionati da tutta la regione. Offre una varietà di percorsi che la rendono adatta a tutti. Anche i nostri ospiti vi partecipano con entusiasmo: chi è allenato si cimenta con i percorsi più lunghi; per gli altri c'è la “passeggiata” di 3 km. Ma per tutti, all'arrivo, dopo la fatica, viene il momento del ristoro: il pranzo con la pastasciutta! Ed è sicuramente, e ogni volta, la pasta più buona mai mangiata…
In conclusione, la festa degli spaventapasseri è, ogni anno, per i “ragazzi” dell'Istituto dei Padri Trinitari, motivo di grande divertimento, ma anche di impegno e, soprattutto, occasione di incontro e socializzazione, che è probabilmente, l'aspetto più importante per ogni festa.
Alessio Pettarin
La mostra dell’istituto in Sala Civica a Medea Intrecci d’arte
Anche quest'anno gli ospiti dell'Istituto Padri Trinitari hanno avuto il gradito “compito” di aprire la Festa degli Spaventapasseri, venerdì 31 maggio, con l'inaugurazione della – ormai si può dire – tradizionale mostra delle opere che vengono realizzate nei laboratori dell'istituto, presso la sala civica “Gallas”. Alle ore 18.00 era tutto pronto per il fatidico momento. Così, alla presenza del sindaco di Medea, Igor Godeas, di un folto gruppo di ospiti e molte persone interessate, sono state aperte le porte dell'esposizione, che quest'anno si chiamava “Intrecci d'arte”. Perché questo nome? Ha origine dall'idea, nata durante la progettazione della mostra, di unire le opere realizzate in due laboratori attualmente molto importanti dell'Istituto: il vimini e la cerami-
In questa pagina: il sindaco di Medea Godeas con Pettarin e due momenti dell’inaugurazione.
ca. Di queste due attività si è già parlato diffusamente su queste pagine. Ricordiamo solo che il laboratorio di vimini è attualmente condotto da Ilaria Pezzolato, che opera con un gruppo di ospiti che hanno acquisito notevole competenza in questa attività. Il laboratorio di ceramica è condotto da Marina Legovini, ceramista e docente, (che ci descrive la sua esperienza nel prossimo articolo) insieme alle educatrici Alessia Parisi e Nicoletta Garau. I lavori realizzati sono di alta qualità, così si è pensato che, insieme, avrebbero potuto valorizzarsi reciprocamente, creando composizioni molto originali. Il risultato è stato presentato alla mostra, ottenendo un lusinghiero successo – come si dice – di pubblico e di critica. Le parole non possono descrivere adeguatamente ciò che è nato per essere guardato, toccato, vissuto attraverso i sensi, come sono gli oggetti artigianali che abbelliscono le nostre case. E gli oggetti creati dai nostri ospiti sono senza dubbio opere artigianali esteticamente riuscite, che possono abbellire e arricchire l'ambiente di ogni abitazione. Perciò devono essere visti, toccati e soprattutto fruiti.
La bellezza di questi oggetti, quindi, essendo essenzialmente visiva, non poteva che essere valorizzata da un'arte come la fotografia. Per questo, il nostro fotografo Fabio Gerussi ha realizzato splendide immagini dedicate a queste arti. Come sempre, Fabio riesce a cogliere la poesia insita nel “fare”, catturando attimi e immagini. E ha scelto il bianco/ nero, per concentrare l'attenzione sulla forma e sul gesto. Il risultato è stato di grande fascino e poesia. Alla fine, la mostra poteva definirsi a ragione un “intreccio d'arte”.
L'intreccio, forma tipica dei vimini, che annodandosi diventano oggetti, è qui il simbolo dell'intersecarsi di forme d'arte diverse, che riescono nell'impresa di valorizzarsi a vicenda. Alcune opere in mostra
La testimonianza della docente Marina Legovini
La ceramica. Lavoro e passione
A novembre 2018, mi sono trovata all’improvviso a fare i conti con un passato che con mia grande sorpresa si è ripresentato presso l’Istituto dei Padri Trinitari di Medea per volontà di Padre Rocco. ( Ringrazio chi gli ha fatto il mio nome). Infatti il mio primo lavoro è stato costituire una cooperativa di ceramica a sfondo sociale, “ La Felce” a Gradisca d’Isonzo”. All’epoca lavoravo assieme a persone con la sindrome di down, ed il nostro era un
progetto guida, non solo nella nostra regione, ma in tutta Italia. Mi è apparso subito molto chiaro, come l’attività manuale abbia una funzione sia ludica che terapeutica. Da allora, non ho mai smesso di creare oggetti d’arte, portando la mia conoscenza presso laboratori a progetto, negli Istituti scolastici e nei laboratori d’arte per adulti. Con entusiasmo, ho accettato di attivare un nuovo laboratorio di ceramica, ed è come se il passato si sia immediatamente ricongiunto con il presente. Naturalmente non è stata un impresa facile; ripensare a come poter realizzare dei lavori in ceramica significativi e gratificanti per i ragazzi, ma devo dire che assieme alle educatrici Alessia e Nicoletta, il tutto è andato per il meglio, in un ambiente fortemente empatico e creativo. Visto che i ragazzi hanno una base di disegno e come la maggior parte di noi amano di più il colore, ho preferito affidarmi alla decorazione a mano, su una base già preparata ( biscotto) piuttosto che alla manipolazione dell’argilla, che magari affronteremo più avanti. Il laboratorio è dotato di un forno, che consente hai ragazzi di comprendere l’intera prepara-
Marina Legovini
zione di un oggetto decorato fino al completamento con la cottura. Così martedì 22 novembre abbiamo iniziato con Nerio, Alessandro, Cleofe, e Claudio seguiti da Alessia a diluire i colori sotto vernice, visivamente molto vicini alla tempera e ad utilizzarli versandoli direttamente su piccole mattonelle. Poi, siamo passati alla raccolta di alcune foglie in giardino che abbiamo usato come timbri, mentre l’uso del pennello da decorazione al momento si è rivelato un po’ complicato per la maggior parte dei ragazzi. Il passo successivo è stato quello di preparare assieme la cristallina, ovvero una sostanza polverosa che aggiunta all’acqua assume la caratteristica del latte. Con l’aiuto di un’apposita pinza, ogni pezzo decorato è stato immerso nella sostanza lattiginosa, per diventare immediatamente del tutto bianco, ma che dopo la cottura conferirà quella straordinaria lucentezza alle nostre ceramiche.
I ragazzi si sono alternati con grande interesse verso questa nuova attività e alla cura di ogni oggetto prima di provvedere alla cottura. Tutti hanno contribuito a portare gli oggetti cristallinati e aiutato a caricare il forno. Ci vuole un’intera giornata per cuocere e raffreddare, mentre l’attesa diventa trepidazione, poiché sarà la giusta curva di cottura e temperatura che darà l’esito finale alla buona riuscita dei nostri lavori. L’apertura del forno fa trattenere il respiro, ma ecco il risul-
tato della prima cottura. L’entusiasmo e il sollievo per la buona riuscita dei primi lavori è veramente incoraggiante, siamo sulla buona strada! Certo dipingere non è semplice, bisogna pensare ad una soluzione che coinvolga anche altri ragazzi, nel piacere di decorare la ceramica. La soluzione è stata quella di introdurre le matite colorate per ceramica, e la carta adesiva adatta a preparare degli stencil, in modo da rendere la decorazione compartecipata. Ognuno ci mette del suo e alla fine, l’oggetto dipinto a più mani è quello più originale, chi si occupa degli sfondi, chi disegna con le matite e chi sversa il colore, sulla base di un soggetto da noi preparato. In questo modo è stato più semplice introdurre nel nostro laboratorio i ragazzi seguiti da Nicoletta: Florian, Simone, Daniel, Mario, Nicholas, Andrea a quelli già seguiti da Alessia ai quali si è aggiunto anche Furio. Non dimentichiamo Antonello, che non fa parte del nostro laboratorio ma a fine lezione ha il piacere di riordinare assieme a noi tutto il laboratorio.
Tanto abbiamo fatto in questi mesi, oggetti sempre più belli nella consapevolezza che il fare dà dignità e normalità di vita di tutte le persone abili e diversamente abili.
Marina Legovini
Una bella mostra di ceramica raku a Cividale del Friuli
Madre Natura
La ceramica raku è una forma d’arte tipica della cultura giapponese. È una tecnica di cottura nata in sintonia con lo spirito zen, al servizio di un’altra arte tipica del Giappone: la cerimonia del tè. La sua invenzione, infatti, è attribuita a un artigiano che la mise a punto per facilitare la produzione di tazze da tè. Raku significa letteralmente “vivere con gioia e armonia la natura”, ed è una tecnica che continua ad affascinare ceramisti in tutto il mondo. A Cividale si tiene da 10 anni la rassegna “C’è Raku”. Quest’anno, proseguendo un percorso iniziato tre anni fa al MEF, ispirato al pensiero Zen, il tema era “Madre Natura”, con Installazioni, sculture e oggettistica di Luciano Beltramini e Graziella Ranieri, presso “Il Giardino del Chiostro”, nei giorni 6 – 7, 13 – 14 e 20 – 21 luglio. Come dice il titolo, il tema è stato la Natura, nel suo
rapporto con l’uomo ma soprattutto nella sua bellezza, che spesso a tutti noi sfugge, distratti dai pensieri e le preoccupazioni della vita quotidiana. I nostri ospiti hanno potuto ammirare le opere il 13 luglio. In mattinata hanno raggiunto lo splendido giardino in cui era allestita la mostra, accompagnati da Alessia e Chiara. Il tempo, purtroppo, non è stato clemente con il gruppo; infatti la pioggia ha disturbato la visita, il cui percorso si svolgeva tutto, come recitava il titolo, “en plein air”, cioè all’aria aperta. Ma, nonostante ciò, hanno potuto assaporare tutta la bellezza di un ambiente unico, tra essenze vegetali e raffinate ceramiche perfettamente inserite in esso. E, soprattutto hanno avuto modo di capire le grandi potenzialità e sfaccettature dell’arte che loro praticano con passione, la ceramica.
La festa patronale a S. Giovanni al Natisone Insieme senza barriere
Sabato 22 giugno 2019 alcuni ospiti ed operatori dell’Istituto si sono recati nel vicino comune di S. Giovanni al Natisone per partecipare, su invito dell’associazione AFDS Sezioni Medio Torre, ad un incontro ludicosportivo intitolato “Insieme senza barriere”, organizzato in occasione dei festeggiamenti per il Santo Patrono. Oltre ai nostri ragazzi e numerosi gruppi locali, soprattutto giovanili, erano presenti anche gli atleti diversamente abili della “A.S.D. Oltre lo Sport” di Udine. Il programma della manifestazione prevedeva la disputa di tornei di bocce, calcio, calciobalilla e tennis tavolo, dove i nostri si sono ben destreggiati ma soprattutto hanno dimostrato i gradire la compartecipazione
di loro coetanei. Piatto forte del pomeriggio è stato poi lo spettacolo di prestidigitazione del Mago Roberto, famoso artista locale, che ha suscitato un notevole coinvolgimento dei nostri ragazzi e il loro gradimento. A conclusione dell’incontro c’è stato l’aspetto prettamente conviviale grazie ad un’ottima grigliata consumata assieme a tutti i partecipanti. S può ben dire che l’evento ha raggiunto il proprio scopo cioè quello di passare un allegro e sereno pomeriggio all’insegna dell’amicizia e dell’integrazione fra persone con disabilità e non.
Alcune immagini della giornata ludico-sportiva a S. Giovanni al Natisone
Caorle: una vacanza... doppia!
Quest’anno Caorle raddoppia!
Infatti l’attesissima vacanza al mare è stata organizzata in due gruppi, per favorire la partecipazione di più ospiti dell’Istituto. Diamo la parola ai protagonisti.
Il primo soggiorno: Casa per Vacanze “Vittorio Veneto”
Il 17 giugno di quest’anno 10 ragazzi tra CRA e CRD si sono dovuti svegliare un po’ più presto del solito per intraprendere un’avventura: una vacanza a Caorle! Alle 8.30 del mattino eravamo già tutti pronti, ansiosi di partire verso la Casa Vacanze “Vittorio Veneto”. Appena arrivati ci siamo sistemati nelle nostre stanze, per poi dirigerci subito verso la spiaggia, tutti entusiasti di fare il primo bagno! Nei giorni successivi, alla 7.30 del mattino eravamo già pronti in costume per andare a fare colazione; preparavamo poi dei panini per fare uno spuntino a metà mattina, e via a distendersi sulle sdraio sotto gli ombrelloni! A mezzogiorno ci avviavamo verso l’albergo per il pranzo, seguito poi da un riposo pomeridiano in giardino. Alle 15.00 si faceva merenda e subito si ritornava in spiaggia perché la voglia di tuffarsi
in acqua era tanta! Alle 18.00 preparavamo le borse facendo ritorno in stanza per fare una bella doccia e prepararci per la cena. E dopo… un buon dolcetto mangiato in giardino! Quattro giorni sono volati tra tuffi, partite a pallone e giochi acquatici insieme ai nostri amici gonfiabili, il tutto accompagnato da musica, risate e abbuffate estive.
Come si sa, però, le cose belle durano poco. Così, ben presto abbiamo dovuto preparare di nuovo le valige per il ritorno. Verso le 18.00 del pomeriggio del 20 giugno abbiamo dovuto salutare la spiaggia e le buone granite che ci hanno fatto compagnia in quei giorni, per metterci sulla strada del ritorno e concludere così la vacanza ma… decisamente più abbronzati rispetto alla partenza!
Desirè Vidon
Il secondo soggiorno: Hotel Maxim
Il secondo soggiorno si è svolto dal I al 9 luglio, nello stesso hotel che ci aveva ospitati l’anno precedente. Quindi sia CRD che CRA hanno preparato le valigie, sono saliti sui pulmini e sono partiti per questa avventura. È stato un soggiorno di relax e novità. Grazie all’entusiasmo dei ragazzi del CRD e al sostegno degli operatori, i ragazzi del CRA hanno affrontato le loro paure e si sono letteralmente tuffati in un mare di novità, cosa non facile per loro.
Alcuni di loro infatti avevano il terrore dell’acqua, ma sono riusciti a vincere le loro paure grazie al supporto e all’aiuto di tutti. Gianluca è riuscito ad alzarsi dalla sdraio e tuffarsi in acqua scoppiando in un pianto di paura ma anche e soprattutto di felicità. E con Andrea abbiamo vinto la paura dell’acqua giocando con dei gavettoni e con dei secchielli. Rispetto all’altro anno ha affrontato la sua paura immergendosi nel mare fino alla vita e salendo sui materassini!
È stato una vacanza piena di soddisfazioni, di divertimento e di... abbuffate! I pasti Infatti sono stati sempre abbondanti e ci hanno, più volte, fatto venire un grande sonno!
Ma, nonostante questa, per così dire, “difficoltà”, dopo cena i nostri ragazzi hanno molto apprezzato l'animazione offerta dall'hotel e l’hanno anzi resa migliore, grazie alla loro spontanea socievolezza e vivacità.
Che dire di più? Ritornati felici e riposati, Non resta che sperare di rivedere il prossimo anno questo posto!
Nicoletta
Garau
Giorni d’estate
Una gita... rinfrescante!
Quella settimana il caldo è stato veramente intenso, la temperatura è arrivata a 38°. presi dalla voglia di riassaporare un po' di fresco, il 4 agosto abbiamo deciso di dirigerci a 1000 metri sul livello del mare, a non tanti chilometri da Medea, a Loqua in Slovenia (Lokve in sloveno). È una splendida località dove trovi fresco, prati e tanta pace. È il tradizionale “rifugio” dei goriziani quando d'estate caldo e afa dominano in città. Qui la temperatura e l'umidità si abbassano, il clima migliora. Arrivati a destinazione, dopo un'oretta di strada, abbiamo subito respirato a pieni polmoni l'aria fresca e piacevole e avuto finalmente quella sensazione quasi fredda sulla pelle, che ci ha ristorato almeno per un po' della calura estiva. Abbiamo passeggiato, trovando sul nostro sentiero anche le mucche e i vitellini; abbiamo fatto una bella merenda seduti sulle panchine, godendoci il favoloso panorama montano fatto di prati, boschi e tanto verde.
Andiamo a Sistiana?
L’estate è tradizionalmente la stagione del divertimento, delle gite, dell’aria aperta. ma anche delle serate in compagnia, magari in riva al mare. Così, il 7 agosto, alcuni ospiti hanno potuto assaporare una cena in un posto molto “gettonato” d’estate: la baia di Sistiana. Come tutti sanno, in questa località le serate estive sono molto animate. Ci sono diversi locali in cui mangiare, ascoltare musica e ballare. Ogni sera ci sono eventi che attirano moltissime persone. Il gruppo ha scelto un bar ristorante nuovo, che si chiama “Castigo” ed è situato nella zona “Caravella”. I ragazzi hanno gustato in riva al mare il piatto più classico e sempre molto goloso: i calamari! E dopo, per digerire bene, una passeggiata e tanta musica. Così, anche se i giorni delle vacanze al mare erano ormai passati, per qualche ora hanno riassaporato il clima di festa e spensieratezza che caratterizza il soggiorno a Caorle. Unica nota stonata è stata il tempo, non bellissimo e un po’ “dispettoso”, ma che non è riuscito a rovinare l’umore dei partecipanti. Alla faccia della pioggia!
Beatrice e Marco Antonio a Loqua
La cena a Sistiana con Fabia
E poi, a settembre, in montagna!
Anche quest’anno, come di consueto, un gruppo di ospiti (16 per l’esattezza) dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea ha soggiornato dal 16 al 19 settembre 2019 al villaggio Scout “Aldo Braida” a Cesclans, accompagnati da 6 operatori. Grazie al tempo favorevole abbiamo trascorso belle giornate visitando i posti più caratteristici della zona. Siamo stati a fare belle passeggiate al lago di Cavazzo, a Venzone, a Villa Santina e a Pesariis. Quest’ultimo paesino, in particolare, nonostante le piccole dimensioni (è infatti una frazione del comune di Prato Carnico) è uno dei centri italiani di maggior importanza per la produzione di orologi e ospita un importante Museo dell’Orologio. Mauro ha molto apprezzato le campane del grande “Orologio con carillon”. Siamo stati poi a Sutrio, che fa parte dell’associazione “Borghi Autentici d’Italia” ed è famoso per le sue botteghe artigiane di intaglio e scultura del legno. Qui ci siamo fermati a vedere i caprioli, che sono tenuti con molta cura in un’area adiacente alla gelateria dove abbiamo gustato un buon gelato. E non poteva mancare, il 18 settembre, il consueto tiramisù, preparato dalla nostra brava cuoca Teresa, per festeggiare il compleanno di Mauro.
Alessia Parisi
Foto di gruppo dei villeggianti a Pesariis. Sopra, in senso orario: Mauro e l’orologio carillon; Alessandro e i caprioli; foto ricordo con Beatrice, Franco, Maurizio e Massimo.
Cenerentola Folk
Anche quest’anno si è tenuto a Medea uno spettacolo teatrale dedicato ai bambini, rientrante nel progetto Culturale “Insegui la Tua Storia”. Il Progetto, al quale aderisce anche il Comune di Medea, ha il Comune di Romans d’Isonzo come capofila e festeggia ormai la sua 20° edizione, divenuto un appuntamento fisso e molto atteso sia dal pubblico più giovane, che dagli adulti.
“Insegui la Tua Storia” vuole allietare l’estate dei più piccoli attraverso un divertimento semplice, alimentato dalla creatività e dalla fantasia che i protagonisti sanno evocare nel pubblico.
L’edizione 2019 è stata diretta e organizzata dall’Associazione Culturale Ortoteatro, che dal 1976 si occupa di teatro dedicato all’infanzia, proponendosi di portare il linguaggio
teatrale a un pubblico più vasto e trasversale. Lo spettacolo di Medea si è tenuto il 16 luglio ed è stato ospitato, come ormai consuetudine, nel bellissimo Parco del Centro Residenziale Villa Santa Maria della Pace. Lo spettacolo di quest’anno, Cenerentola Folk, è stato curato dalla Compagnia Teatro Invito di Lecco, con protagonisti Stefano Bresciani e Valerio Maffioletti, sotto la regia di Luca Radaelli ed ha portato in scena una fiaba classica in chiave Teatro Canzone.
Un sarto e un ciabattino alle dipendenze della perfida matrigna sono indaffaratissimi: tutte le ragazze da marito del paese hanno commissionato loro abiti stupendi e scarpe bellissime per la grande festa.
I due artigiani trovano, però, il tempo di consolare e aiutare anche quella povera sguat-
Il pubblico presente alla serata
tera di Cenerentola, costretta dalla crudele matrigna ai lavori più umili. Così, attraverso il loro canto, accompagnato da ukulele e chitarra, Cenerentola si trasformerà da umile serva in bellissima principessa. Lo spettacolo è stato il più coinvolgente e originale degli ultimi anni, rendendo il pubblico protagonista dall’inizio alla fine, fino alla scena nella quale due piccoli spettatori diventano gli attori principali: Cenerentola, ormai divenuta Principessa e il suo Principe. Il pubblico è stato costituito quest’anno oltreché dai ragazzi ospiti del Centro e da molte famiglie con bambini, anche da un numeroso gruppo di adulti, che ha apprezzato la rappresentazione elargendo continui applausi. E’ stato quindi, centrato l’obiettivo principale del Progetto Culturale che è quello di unire le generazioni nel segno
del divertimento e del confronto. Grande la soddisfazione per il successo riscosso dallo spettacolo tra tutti i protagonisti, dagli attori, agli ideatori, alla Direzione del Centro Residenziale fino all’Amministrazione Comunale, a riprova, ancora una volta, che la collaborazione e la condivisione tra diverse realtà portano sempre a ottimi risultati. Alla prossima estate!
Raffaella Cantarutti
Assessore comunale di Medea
Dietro le quinte
È sempre Azzurro!
La Compagnia teatrale Azzurro compie trent’anni e continua con entusiasmo l’attività, crescendo e rinnovandosi.
L’arrivo dell’insegnante e regista Tullia De Cecco ha segnato positivamente questo percorso. Ogni giovedì mattina il gruppo composto da Gianluca, Enzo, Luca, Patti, Alessandro, Maurizio N., Mauro, Renata, Maurizio, Antonello, Nerio e Gabriele si è riunito fra la sala polifunzionale e la sala giochi per lavorare sullo spettacolo da presentare al pubblico. Il progetto che ha preso vita riguarda scene e momenti di vita quotidiana. Si parte dalla passione per lo sport, passando per la scrittura di poesie fino ad arrivare alla coltivazione di affetti personali, il tutto coronato da scelte musicali fatte dai partecipanti stessi della compagnia, elemento cardine degli incontri delle attività.
“In primo piano ci devono essere loro, i ragazzi! Con le loro emozioni, sentimenti e passioni” (cit. Tullia).
Questo pensiero ha guidato l’operato dell’insegnante, delle educatrici e della volontaria durante tutto il percorso. Perché il teatro non è “altro” rispetto alla vita. Al contrario, è uno specchio della realtà, un modo di penetrare le dinamiche del mondo e restituirle in forma drammatizzata, rendendole intellegibili. Perciò il teatro è uno strumento per riflettere e creare nuova realtà. In questo senso aiuta le persone che lo praticano a superare i propri limiti, le proprie paure e a trovare modi nuovi di rapportarsi a se stessi e al mondo. Da novembre a giugno questo è stato lo scopo che la regista e le educatrici Vania Corallo e Alessia Parisi si sono poste assieme alla volontaria “storica” Primalda Mucchiut.
Il 9 maggio 2019, presso la sala polifunzionale San Giovanni De Matha si è svolta la seconda rassegna teatrale intitolata “Piccolo Festival Senza Nome” organizzata con la collaborazione dell’associazione culturale “Il Cerchio”. Oltre al gruppo teatrale “Azzurro”si è esibita anche la compagnia “All’improvviso” di Udine. Ospiti e coprotagonisti alcuni alunni delle scuole primarie di Medea e secondaria di Mariano del Friuli, accompagnati dalle insegnanti. La prima parte è stata caratterizzata dalla compagnia nostrana, la quale attraverso danza, movimento e poesia si è esibita con la performance “Poeticando”.
Nella seconda seconda parte del festival ha preso vita un laboratorio di improvvisazione teatrale intitolato “Buona la prima” che la visto il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole: gli alunni sono saliti sul palco per cantare, imitare e improvvisare sotto la direzione della regista Tullia De Cecco.
Alessia Parisi
FestinvalOp
Giovedi 30 maggio 2019, come già da diversi anni, la compagnia teatrale “Azzurro” ha partecipato con la performance “Poeticando” al “FestinvalOp” organizzato a Opicina (Trieste) dagli amici dell’Associazione “Mitja Čuk”, diretti da Melita Malalan. Dopo aver preparato i pulmini con le attrezzature e materiale di scena siamo partiti carichi di energia nonostante la giornata grigia e piovosa. Lo spettacolo che la nostra compagnia ha messo in scena è stato il medesimo portato a Medea al “Piccolo Festival Senza Nome” citato in precedenza, ottenendo anche fuori sede un gran risultato! Infatti una volta aperto il sipario il gruppo, accompagnato dalla proiezione di un video creato ad hoc per questo progetto, si è lasciato trasportare dalle musiche facendo così trasparire le proprie sen-
sazioni. La gioia che si prova alla stadio quando segna la squadra del cuore, l’affetto che si prova fra tra fratelli e amici, la sensazione di pace che si prova ammirando la natura… fino ad arrivare al senso di libertà, di energia che il gruppo ha voluto esprimere danzando e muovendosi sulle note di “Kalashnikov” di Goran Bregovič. Quest’ultima scena ha lasciato il pubblico senza parole: decisamente sorprendente!
In attesa della ripresa di questa meraviglio attività, “Azzurro” vi saluta con la promessa di continuare con la stessa vivacità e voglia di regalare emozioni autentiche!
Diario di un viaggio
Ovvero, ciò che conta è mettersi in gioco.
Le parole della maestra Tullia
Ho accettato l’incarico di regia per la compagnia teatrale “Azzurro” con moltissime perplessità e dubbi. Faccio teatro fin da bambina e negli anni ho diretto innumerevoli corsi per bambini per adulti e persone esperte in disagio mentale, ma non mi sono mai confrontata con disabilità “importanti”.
Mi chiedevo se sarei stata in grado di coinvolgerli, di motivarli, di metterli in scena, rispettando il loro modo di essere. Dopo pochi incontri, osservando il piacere che provavano nello stare assieme, nel comunicare e nel divertirsi, ho capito che lavorare con loro sarebbe stato più semplice di quanto immaginassi. Ho messo in campo tutte le possibilità espressive che offre il teatro (musica, danza, poesia, parola, canto, movimento, improvvisazione) e tutti hanno partecipato con gioia ed entusiasmo alle varie proposte.
Abbiamo iniziato a novembre e il 7 dicembre eravamo già in scena all'apertura del Galà della Croce Rossa a Palmanova con 4 minuti di spettacolo dal titolo “La luce dentro di noi”, con la musica di L. Choen “Alleluja” eseguita dai Pentatonix. Lo spazio del teatro non era adeguato alle loro esigenze, mi ha colpito la disciplina e la pazienza che hanno dimostrato. Si sono esibiti coinvolgendo il pubblico come dei professionisti, replicando lo spettacolo in sede per Natale. A gennaio siamo ripartiti con un nuovo spettacolo, con debutto previsto per maggio a Opicina. Devo confessare che ho cambiato più volte pro-
getto perché volevo che la messa in scena li riguardasse, volevo che uscissero le loro emozioni, i loro pensieri, il loro sentire. Molti degli attori partecipano al gruppo "Poeticando" diretto da Alessio Pettarin e insieme a lui hanno scritto delle poesie che arrivano dritte al cuore per la semplicità e la verità dei vissuti raccontati. Le ho trovate perfette come testo per lo spettacolo! Con l'aiuto di un fonico le abbiamo registrate riga per riga, parola per parola, dando a tutti l'opportunità di comunicare tramite la voce . E' stato commovente vedere la loro reazione quando si sono sentiti amplificati in teatro, stupiti loro stessi dalle emozioni che suscitavano! Alessia Parisi, preziosa collaboratrice del progetto, ha raccolto foto ed immagini pertinenti alle tracce delle poesie scelte e ha messo a punto un video che fa da sfondo a tutto lo spettacolo. Per la messa in scena hanno lavorato insieme a noi il laboratorio di carta e il laboratorio di vimini, costruendo elementi di scena che hanno impreziosito la rappresentazione e l'hanno resa ancor più ricca con la partecipazione creativa di altri ospiti dell'istituto. Lo spettacolo si intitola proprio “Poeticando”... Non avrei potuto costruire nulla senza la collaborazione l'aiuto pratico e morale di Marina, Alessia, Alessio, Vania e Primalda ma soprattutto senza l'affetto, la fiducia, la pazienza, la voglia di mettersi in gioco di Alessandro, Antonello, Enzo, Gianluca, Gabriele, Luca, Maurizio Nemiz, Maurizio Dal Bello, Mauro, Nerio, Nicolas e Renata.
Grazie a tutti!!
Tullia De Cecco
Suono, dunque sono
per i ragazzi del Centro Residenziale per l’Autismo
Il 19 aprile si è tenuto presso l’Istituto Padri Trinitari il primo incontro del Laboratorio di sperimentazione musicale “S(u)ono” proposto e pensato dal percussionista Stefano Andreutti. Il progetto, che diverrà un appuntamento fisso nel prossimo autunno-inverno, si pone due macro-obiettivi: da un lato favorire la sperimentazione di nuove sonorità, timbri e modalità di produzione del suono attraverso la propria voce e il proprio corpo; dall’altro stimolare le abilità prassiche, la coordinazione oculo-manuale, la conoscenza del potenziale timbrico degli oggetti, della capacità di produrre di suoni o e sequenze ritmiche. Come sappiamo le maggiori criticità di ragazzi e adulti affetti da Sindrome
Autistica sono strettamente connesse ai deficit della comunicazione sociale e delle competenze relazionali, al ristretto repertorio di interessi o attività e/o alla presenza di comportamenti stereotipati e ripetitivi. Per questo motivo l’Equipe Clinica del Centro di Medea ha ritenuto che il progetto S(u)ono potesse essere una grande opportunità per favorire e incrementare l’acquisizione di nuove competenze sociali e ampliare il repertorio degli interessi dei nostri Ospiti. È importante sottolineare che, al contrario dell’intervento di Musicoterapia che molti dei ragazzi già svolgono, il Progetto S(u)ono mira al raggiungimento degli obiettivi sopra citati attraverso un’attività di tipo ludico. Il primo appuntamento ha visto protagonisti 5 dei nostri Ospiti di età compresa tra i 16 e i 40 anni, di entrambi i sessi e con discrete competenze linguistiche. Il primo quarto d’ora è stato un momento delicato e fondamentale in cui il silenzio e gli sguardi hanno avuto la meglio. L’incontro con il “nuovo” è infatti sempre un’esperienza intensa per i nostri Ospiti che devono essere accompagnati alla scoperta, garantendogli di poter contare sempre uno “spazio sicuro”. Cosi i nostri Ospiti, accompagnati da tecnici e operatori si sono messi in gioco alla scoperta di piccoli grandi strumenti dai suoni affascinanti: alcuni si sono avvicinati agli strumenti con maggiore spontaneità, altri hanno avuto bisogno di fare un passo indietro; c’è chi sembrava non mostrare interesse per lo strumento e chi, seppur a distanza, ha seguito tutto con occhio vigile e attento. C’è stato addirittura chi, dopo un’iniziale rifiuto, ha deciso di improvvisare un piccolo spettacolo di Maracas che ha coinvolto i suoi compagni nel ruolo di spettatori soddisfatti. Sono dunque questi primi riscontri che ci hanno convinto a voler fare di questo incontro un appuntamento fisso con l’obiettivo di offrire nuove opportunità ai nostri Ospiti, favorire i processi di interazione e socializzazione e facilitare l’espressione di individualità complesse, a volte difficili da decifrare con le quali a volte, abbiamo bisogno di comunicare attraverso canali nuovi e creativi.
Claudia
Fratangeli - Psicologa CRA
Associazione Sportiva “Giuliano Schultz”
Schultz, ovvero la bellezza dello sport
Sta iniziando una nuova stagione per gli atleti della A.S.D. Giuliano Shultz; infatti dal 21 di agosto hanno iniziato la preparazione atletica i nostri atleti del gruppo agonistico. La scorsa stagione è stata forse la più ricca di eventi degli ultimi anni, ma altrettanto ricca di soddisfazioni per gli atleti e i tecnici che li seguono.
Nell’Atletica Leggera ci sono arrivate grandi soddisfazioni sia dagli atleti più giovani che dai veterani che con la loro esperienza hanno comunque aiutato i primi in una notevole crescita. Continua nel suo percorso di crescita Francesco Conzo che grazie al lavoro e alla dedizione negli allenamenti ha confermato le potenzialità nel getto del peso e nel lancio del giavellotto che aveva espresso già nella stagione precedente. Questo atleta continua ad essere seguito dalla nazionale italiana, con la quale a partecipato a diversi stage durante la stagione. Guido Visintin, mezzofondista in costante crescita, in ogni gara affrontata è riuscito a migliorare abbassando regolarmente i propri personali. La gara di maggior spessore è stata sicuramente quella dei 1500 piani dei campionati italiani di Macerata dove ha ottenuto il secondo posto con un rush finale, negli ultimi 150 metri
strepitosi, che lo ha visto distanziare in modo ragguardevole l’atleta che lo seguiva. Mentre negli 800 mt piani ha meritatamente e caparbiamente ottenuto un ottimo terzo posto. Continua a confermarsi a suon di podi la nostra velocista Eugenia Zucchiatti che anche per quest’anno si conferma tra le migliori tre atlete sia nei 100 che nei 200 metri, inoltre per la prima volta si è cimentata nella distanza dei 400 metri piani agli italiani FISPES ottenendo un ottimo risultato cronometrico che le ha permesso di laurearsi campionessa italiana. Rivelazione della scorsa stagione nella categoria promozionale è stato Tommaso Bruniera, che quest’anno si è confermato tra gli agonisti sia nel lancio del disco che nel getto del peso; sfiorando il podio in quest’ultima gara, infatti complice l’emozione non ha raggiunto il terzo posto per soli 4 cm. Anche i nostri Atleti promozio-
nali si sono contraddistinti a livello nazionale, ottenendo ognuno almeno una medaglia ai campionati nazionali di categoria che si sono svolti a Padova, si sono messi in luce ancora una volta Mauro Cominotto e Maurizio Dal Bello. Il primo si è contraddistinto, nei 400 metri marcia, per la solita ed indiscussa classe ed eleganza del gesto tecnico, al contrario di altri atleti che sono arrivati davanti a lui. Maurizio invece ha ottenuto ancora una volta un’ottima prestazione negli 300 piani. Andrea Iacolettig che si conferma un ottimo giovane arrivato secondo nei 300 piani ed infine Erica Dose che ha ottenuto due bellissimi podi nel lancio del disco di gomma e nel getto palla. Continua nel suo percorso di crescita Diego Kasperkovitz, ragazzo che si sta impegnando molto durante gli allenamenti e che ha già partecipato ad alcune gare ottenendo anche soddisfazioni personali migliorandosi. Quest’anno non ha rappresentato una sorpresa Daniele Seffin, ragazzo molto giovane che sta facendo progressi notevoli ad ogni allenamento e che ha preso parte ad alcune gare dimostrando le sue capacità, ben presto contiamo di portarlo a gare di maggior livello
agonistico. Sempre nell’atletica leggera non ci possiamo dimenticare di tutti gli altri atleti, che continuano a mostrare impegno ed abnegazione negli allenamenti a cui partecipano, come Furio Finotto o Marco Antonio Scolaro che sono sempre ben contenti di mettersi alla prova.
Altra attività che ci continua a dare molte soddisfazioni è la pallacanestro, che nell’ultima stagione oltre a vederci confermati campioni regionali al “Trofeo Bomba”, ci ha visti protagonisti anche nel campionato interregionale di basket unificato. Da ricordare che Guido e Igor che sono stati chiamati in nazionale per partecipare ai campionati del mondo che si sono svolti a fine marzo ad Abu Dhabi, dove la nazionale azzurra a raggiunto il terzo posto. Oltre a questo è stata un’esperienza sicuramente importante per i nostri ragazzi, che li ha fatti crescere ulteriormente come Atleti ma anche per la vita di tutti i gior-
Eugenia Zucchiatti
Patruno, Terzini, Dal Bello e Cominotto
Chiara Rizzi con Renata Cominotto e Ilario Patruno
ni. Nota di merito va fatta anche per Ilario
Patruno che non vede un tramonto nella sua carriera di cestista, uomo spogliatoio ma anche importante con i suoi canestri.
Il campionato italiano di bocce si è svolto a Loano (SV) nel primo weekend di aprile, dove i nostri atleti si sono fatti notare fin dalla prima giornata primeggiando nel proprio girone di qualificazione, arrivati in finale in modo agevolo Antonello e Mauro hanno pagato un po’ l’emozione, un po’ di sfortuna in diversi scarti, hanno dovuto accontentarsi di un ottimo secondo posto. Invece Maurizio e Ilario tra gli agonisti sono usciti in semifinale, e dopo anni non hanno potuto lottare per il titolo nazionale. Nelle bocce, a livello regionale e interregionale si sono fatti notare tutti i nostri atleti, una menzione particolare va fatta per Renata Cominotto, che ha conquistato il titolo regionale nella categoria femminile promozionale singolo. Titolo che punta a riconfermare per premiare i suoi notevoli sforzi negli allenamenti settimanali.
Altra disciplina “storica”, per la nostra associazione, è il nuoto. I nostri atleti si sono potuti comunque cimentare in diverse gare regionali ed interregionali, ottenendo sempre ottime prestazioni e non vedono l’ora di iniziare la nuova stagione per una sfida contro se stessi e i propri primati. Inoltre dopo anni abbiamo partecipato ai campionati italiani con due nostri atleti. Guido e Francesco hanno per la
prima volta affrontato i 50 metri stile libero a livello nazionale nell’impianto di Chianciano Terme a fine giugno, dovendo affrontare anche delle temperature molto elevate. I risultati non si sono fatti attendere, infatti su 70 atleti i nostri ragazzi hanno conquistato un 5° e un 29° posto migliorando i propri tempi in acqua.
Un’attività più prettamente ludica, a cui partecipa mensilmente la nostra associazione, è rappresentata dalle marcelonghe non competitive. Le marce vengono organizzate in diverse località della regione e anche oltre confine. La novità e la simpatia portata dai nostri atleti nel circuito regionale ha fatto si che le società organizzatrici di tali eventi ormai si contendano i nostri ragazzi per poterli schierare alle partenze dei loro eventi.
Immancabile infine, come ormai da diversi anni, l’appuntamento agostano con la sagra di San Rocco a Gorizia, dove i nostri ragazzi oltre a gustare della buona griglia si sono divertiti a fare balli di gruppo e a giocare alla pesca di beneficenza.
Marco Carissimi
A destra Francesco Conzo, classificato terzo Juniores ai campionati italiani a Chianciano e quinto assoluto
Cominotto R. e M., Finotto, Gagliardi, Formoso e Rizzi
Lavori in corso
Questa estate sono iniziati importanti lavori di ristrutturazione nel Centro Residenziale per la Disabilità “Villa S. Maria della Pace”.
I lavori, necessari e da molto tempo annunciati, comprendono il rifacimento del tetto dell’edificio detto “scuole”; il rifacimento e redistribuzione degli ambienti nei due edifici che compongono Villa S. Maria. Questo per adeguarsi alle normative vigenti, che impongono regole precise per la sicurezza, la gestione delle attività e la qualità della vita degli ospiti.
L’inizio dell’opera è stato preceduto da una lunga fase progettuale, durante la quale sono state elaborate soluzioni per risolvere i complessi problemi che derivano dall’intersecarsi delle esigenze di un grande cantiere con quelle di vita degli ospiti. Inesorabilmente infatti si sono presentati e si presentano quotidianamente problemi e imprevisti, che richiedono risposte immediate. Ma, al di là di questo, l’evento è stato accolto dagli ospiti con curiosità, interesse e anche divertimento. La vista di macchine, gru, impalcature imponenti
è stata una fonte di sorpresa per molti; ma ormai si può dire che tutti si sono abituati alla presenza di tante persone, di rumori non certo armoniosi e ai cambiamenti che ciò comporta. Un altro importante aspetto del progetto riguarda la realizzazione di una serra, già costruita. Essa servirà per le attività degli ospiti, che potranno usufruire di un moderno manufatto per coltivare piante e apprendere i segreti della botanica.
È iniziato quindi un periodo impegnativo, complesso e anche faticoso, ma ricco di nuove prospettive e rivolto, come sempre, agli ospiti, alla qualità della loro vita, delle loro relazioni ed esperienze.
Buon compleanno!
Questa estate abbiamo fatto una sorpresa per il compleanno della Luigina e della Renata. Così, per la Luigina, il 17 luglio, il gruppo delle “ragazze” è partito verso Cormons; qui abbiamo fatto una passeggiata in centro, dove si trova la statua di Massimiliano I. Claudia, che non ci vede molto bene, ha detto sorridendo: “Chi è quello?” Abbiamo risposto che era una statua, ma lei insistentemente, davanti alla stessa, gli chiedeva il nome. Allegramente anche i passanti sorridevano per la situazione. Arrivati in pizzeria “Alla Pergola”, la titolare ci ha accolto facendo gli auguri alla festeggiata. Al rientro abbiamo finito la giornata con una bella cantata. Poi, il 5 agosto c’è stato il compleanno di Renata. Lei, in verità, aveva già intuito l'uscita per il pranzo ma, molto correttamente, non lo ha accennato a nessuno. Così siamo andate alla pizzeria “Bella Napoli” di Gradisca, che era un locale nuovo per loro. Anche qui, prima una passeggiata tra vari negozi. Poi il rientro, soddisfatte del pranzo e della compagnia di un divertente clown, che ha colto l'occasione per fare gli auguri alla festeggiata.
Anna
Marin
Anche Marco Antonio Scolaro e Maurizio Nemiz hanno festeggiato il compleanno. Marco Antonio, il 16 luglio, ha avuto la bellissima sorpresa di andare, insieme al suo gruppo, a cena in un locale molto noto della zona: il pub “Alla stazione” a Poggio Terza Armata (o meglio, Sdraussina).
Anche Maurizio ha festeggiato, il 26 settembre, in un altro locale molto noto, stavolta a Gorizia: il pub “Underground” a S. Rocco. E, naturalmente, il “format” vincente si è ripetuto, con la differenza che il gruppo è uscito a pranzo; ma la sorpresa e il divertimento sono stati gli stessi, e anche il menù: panino con le patatine, dolce e caffè.