Giornalino n.60 - Il Cerchio

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Numero 60 primavera 2025

Numero 60 primavera 2025

Rivista dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea

Il Cerchio - Rivista dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea

Numero 60 primavera 2025

Redazione: Padre Rocco Cosi, Alessio Pettarin

Grafica e impaginazione: Alessio Pettarin

Stampa: Poligrafiche S. Marco - Cormons

Sommario

Un sorriso, prima di iniziare 3

Il dono dei vigili del fuoco 4

È Pasqua, tornano le uova! 6

Pasqua al CRA,fervono le attività 7

Una bella giornata allo zoo 8

Pescare in amicizia 9

Ma che musica, maestro! 10

Un’estate a colori 11

Che bontà, a Gusti di Frontiera 12

CRA, dove l’autunno porta allegria 13

Gli alberi diventano sogni 14

Il leccio, la parola all’esperto 16

Un’originale decorazione natalizia, lo schiaccianoci 17

Giornata di mercatini a Capriva 18

Mostra natalizia a Medea 19

Ritornano Babbo Natale Bikers 20

Uno spettacolo... fiammeggiante! 22

Il dolce dono dei bambini 23 Lions, amici di sempre 24

Natale con il sindaco 25

Le sorprese del mago Robert 26

Carnevale, che festa! 27

Al CRA il carnevale è di cartone 28

Francesco va in pensione 29

Manutentore, un lavoro prezioso 30

La formazione sul protocollo PECS 32

Nuove professioni al CRA 34

2 aprile, un giorno importante 36

Autismo... e se lo chiedessimo a loro? 38

MeteoMario 39

Un sorriso, prima di iniziare...

Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi un raggio di sole fallo volare là dove regna la notte... (Mahatma Ghandi)

Questi versi sono di Mohandas Ghandi, il Mahatma. Sono parole bellissime, che veicolano un messaggio profondo. Porta la luce dove regna la notte, e con la luce, un sorriso. Dalla notte ci salva la pietà, il calore umano, il cuore...

Ecco, vorremmo iniziare questa nuova uscita della rivista “Il Cerchio” in questo modo. E vorremmo dedicare questa pagina, e l’intero numero, a un grande uomo di chiesa, che è stato soprattutto un grande uomo di cuore: Papa Francesco.

Ogni numero del giornale è, in fondo, un diario, un registro del tempo che passa. I giorni e gli eventi corrono, ci travolgono. Siamo colti a volte da un senso d’impotenza, uno sgomento che ci disarma. In questi momenti ci rendiamo conto che il nostro unico rifugio è nella dimensione del cuore, dell’abbraccio, della fratellanza, dell’amore. Questo è il messaggio forte di Papa Francesco. È un pensiero che si completa e si riassume in un simbolo: il sorriso. Francesco era il Papa del sorriso. Il 21 aprile, giorno di Pasquetta, siamo stati tutti colti da un senso di sgomento e solitudine. Francesco era tornato alla casa del Padre. Il lunedì dell’Angelo si è

tramutato in un giorno triste e cupo. Papa Francesco, però, non avrebbe voluto questo. Ci avrebbe detto: oggi è un giorno di festa, perchè la missione è compiuta e torno al Padre. E l’avrebbe detto con il suo immancabile e indimenticabile sorriso. Il nostro giornalino, in quei giorni era già chiuso, ma abbiamo voluto cambiare questa pagina iniziale per ricordarlo. Non si poteva fare altrimenti. È doveroso ricordare chi ci ha indicato la strada, ci ha guidato in tempi così difficili. Una forza spirituale straordinaria ha sempre animato le sue parole e le sue azioni. Ha affrontato tutte le difficoltà senza timore e senza cedimenti. Ha dato un messaggio forte al mondo, già con la decisione del nome: Francesco. In questa scelta c’era un programma, una visione della vita e del futuro. E lui ha onorato questo nome, fino all’ultimo giorno, il 20 aprile, a Pasqua, quando ha voluto dare il proprio saluto alle persone di tutto il mondo che lo amano. Non andiamo oltre con le parole. Non servono. Contano gli esempi concreti, le azioni. In questo senso, i versi citati all’inizio sono un faro sul cammino da seguire. Portiamo la luce dove il buio rattrista i cuori. Dal cuore nascano le nostre azioni, e le azioni diventino luce, con un sorriso. Il senso è tutto qui.

Grazie Francesco.

Il dono dei vigili del fuoco

Il 14 marzo 2024 abbiamo ricevuto una bellissima visita. Si tratta dei vigili del fuoco di Gorizia. Questo è accaduto grazie alla lodevole iniziativa di Ermino Pizzul, un vigile del fuoco che, per festeggiare la pensione, ha deciso di devolvere una somma, raccolta durante la cena di pensionamento, agli ospiti di Medea, Un gesto nobile, dettato dal desiderio di essere d'aiuto a persone meno fortunate. Lo spirito altruistico caratterizza il corpo dei vigili del fuoco, che fanno un lavoro decisamente speciale, così delicato e indispensabile per la comunità. Ma l'iniziativa non è finita qui! Egli infatti ha deciso di regalare anche un uovo di Pasqua gigante e di consegnarlo scortato da un vero camion dei pompieri! Così, grazie all'interessamento e all'appoggio del comando dei vigili di Gorizia, gli ospiti dell'istituto hanno assistito con sorpresa all'ingresso di un grande camion rosso, accompagnato da una piccola 500 con dentro... un mega uovo! Sono scesi tre pompieri, con la divisa di lavoro. Subito la curiosità ha preso il sopravvento su ogni timore e, cautamente, i nostri ragazzi si sono avvicinati. Dopo la prima fase di conoscenza, l’atmosfera è diventata allegra. Tutti avrebbero voluto provare l’ebbrezza di salire sul camion, di mettersi alla guida del mezzo. Gli amici vigili hanno aperto la parte posteriore e iniziato a fare una dimostrazionne con il getto d’acqua, molto apprezzata da tutti. Poi, uno alla volta, hanno fatto provare il brivido di tenere in mano lo spruzzo d’acqua, immaginando di spegnere un incendio. Un momento decisamente insolito, che ha visto la partecipazione entusiastica dei presenti. L'uovo intanto, nella sua carta lucida a fiori, con un bel fiocco giallo, era nell'auto, talmente grande da dover aprire il tettuccio per farlo fuoruscire. Estratto delicatamente è stato messo al centro del piazzale, a simboleggiare la gioia di

questo momento. Dopo aver domato l’incendio con abbondanti getti d’acqua, l’incontro è continuato nella bella giornata di sole, con uno scambio di saluti e, naturalmente, la foto di rito. La visita si è conclusa con un sincero abbraccio e un sentimento di profonda gratitudine verso queste persone preziose, dall’animo buono e gentile, che, come già ricordato, hanno un compito così fondamentale per la vita e la sicurezza di tutti noi.

È Pasqua... tornano le uova!

La festa più importante della cristianità è la Pasqua. La resurrezione di Gesù è un evento che ha cambiato la storia del mondo, più della sua nascita. Tra i molti simboli pasquali, primeggia quello dell’uovo; in particolare quello di cioccolato. il simbolismo dell’uovo è molto antico e ha molte varianti.

Se volessimo scherzare, potremmo chiederci: “È nato prima l’uovo o la gallina?” Ma la risposta, come sappiamo, non c’è... Per la simbologia, comunque, è sicuramente nato prima l’uovo. Ma perchè a Pasqua si regalano le uova di cioccolato?

L’uovo è sempre stato simbolo della vita. Ma, più che alla nascita, è legato al concetto di rinascita. Dagli antichi Egizi, fino a oggi, questo simbolo è presente in molte civiltà. Nell’antica Persia, a primavera, c’era l’usanza di scambiarsi uova di gallina in segno di buon auspicio. Con il Cristianesimo l’uovo viene subito associato alla Pasqua. Infatti è duro e sembra un sas-

so all’esterno, mentre all’interno racchiude la vita. Come il Santo Sepolcro, che è di pietra e chiuso all’esterno, ma dentro risorge la vita. In origine, le uova venivano colorate di rosso, a ricordare il sangue di Cristo. L’abitudine di regalare uova decorate a Pasqua si è diffusa gradualmente, inizialmente nelle chiese orientali. Erano uova di gallina, bollite e decorate con foglie e coloranti vegetali. L’uovo di cioccolato con la sorpresa si diffonde in Europa solo nell’ottocento, diventando presto un prodotto commerciale. Così, arriviamo a noi. Per Pasqua non mancano mai le uova in regalo, ma nel 2024 c’è stato, come detto prima, un regalo veramente... esagerato! Aprirlo - e romperlo - è stato una vera impresa, come testimoniano le immagini. Ma è stato anche un grande piacere e una fonte di divertimento per tutti. E dopo l’estrazione della sorpresa, è iniziata l’operazione più attesa. Cioccolato per tutti!

Pasqa al CRA, fervono attività

Il periodo Pasquale è atteso sempre con grande fermento, chissà se per l’arrivo della primavera o delle uova pasquali! I ragazzi partecipano alle attività creando coniglietti e uova decorate, in attesa di potersi riempire la pancia di cioccolata e colombe. A Mario l’attività piace particolarmente, apprezza molto i glitter e brillantini e trova rilassante costruire i coniglietti che poi verranno appesi per la struttura insieme alle spirali con le farfalle colorate che decorano il corridoio. Al laboratorio del pane vengono fatti dolci tipici, non solo locali ma anche originari dei luoghi da dove provengono gli operatori: un’occasione per ragazzi di scoprire cose nuove e soprattutto…buone!

Una bella giornata allo zoo Pescare in amicizia

Approfittando delle belle giornate di maggio e del risveglio primaverile della fauna, abbiamo deciso di fare una sorpresa ai ragazzi e portarli in visita allo Zoo Punta Verde di Lignano. Già durante il tragitto qualcuno aveva intuito quale sarebbe stata la destinazione ma all’arrivo c’è stata comunque sorpresa e grida di gioia. Lo zoo ospita specie in via d’estinzione inserite in programmi di salvaguardia e riproduzione, sono costantemente monitorati per garantire loro un buon stato di salute e vengono creati ambienti che permettano di stimolare loro sensi ed istinti. Inoltre lo zoo mette a disposizione diverse attività e percorsi educativi per piccoli e adulti, volti a spronare al rispetto della natura e di chi ci abita e per favorire curiosità e conoscenze. Noi abbiamo optato per un giro in libertà per assecondare i tempi ed interessi dei ragazzi che si soffermavano a cercare gli animali nascosti o mimetizzati, ad imitarli, interagire o addirittura a parlare con loro. Inutile dire che, nonostante la continua meraviglia, per loro la parte

più entusiasmante è stata il pranzo all’aperto, simbolo per eccellenza della “gita”. Abbiamo quindi passato una soleggiata e calda giornata sommersi nella natura e abbiamo fatto ritorno felici ed estasiati dall’esperienza... tranne Enzo, deluso dal fatto che non c’erano gatti!

Eleonora Contento

Sabato 25 maggio 2024, presso laghetti Fipsas di Romans d’Isonzo, si è svolta la XXVI Giornata internazionale della Pesca in Amicizia. La finalità è di offrire alle persone con disabilità una piacevole occasione d’incontro e amicizia. Erano presenti, infatti, oltre agli ospiti dell’Istituto dei Padri Trinitari, gli ospiti del CISI e quelli dei centri riabilitativi di Stara Gora (Nova Gorica) e di Friesach, in Austria. L’evento, come di consueto, è stato organizzato dal Lions Club Gradisca d’Isonzo-Cormons, in collaborazione con Pescatori sportivi di Mariano del Friuli e Medea e con la presenza della Fipsas provinciale, rappresentata dal responsabile Silvio Canciani. I pescatori hanno offerto assistenza e sostegno a tutte le persone impegnate nella pesca ed hanno donato i cappellini ai partecipanti. Per la perfetta riuscita della manifestazione è stato decisivo il supporto tecnicologistico dei gruppi Alpini di Medea e Romans d’Isonzo, che hanno allestito il momento conviviale. Al termine della gara c’è stata la pesatura del pesce, a cui è seguita la premiazione. Erano presenti sindaci dei comuni coinvolti, diverse autorità e il presidente del Coni regionale Giorgio Brandolin. Dopo i saluti e le premiazioni, la giornata si è conclusa in allegria con il pranzo, tanto atteso e gradito da tutti.

Ma che musica, maestro!

Nicola Gueli è un carissimo amico dei “ragazzi” di Medea. Sia di quelli “diversamente giovani” del CRD, che di quelli realmente giovani del CRA. Quando può, viene a farci visita, dedicando agli ospiti quella che è stata sempre la sua seconda professione, la musica. Così, un felice giorno di giugno è tornato e ci ha regalato un bellissimo pomeriggio musicale. Nicola è stato il “dentista di Medea” per anni ed è amico di un altro grande “dentista di Medea”, Maurizio Blasi. Il suo carattere generoso e altruistico si è espresso in molteplici attività. Ricordiamo con piacere i suoi concerti in sala polifunzionale, alcuni anni fa, con il gruppo “Forever Young”. È rimasto sempre molto legato a Medea, i cui ospiti hanno un posto speciale nel suo cuore. Perciò, da parte di tutti, possiamo solo dire: grazie Nicola, e arrivederci presto!

Un’estate

a colori

In estate, nel CRA, vengono fatte tante attività stagionali. Una delle più apprezzate è senza dubbio la piscina che viene montata per l’occasione in giardino. “A me la piscina piace molto perché posso stare in ammollo e rinfrescarmi un po’ quando fa caldo” dice Matteo. Anche il laboratorio di gelati piace molto ai ragazzi che si dilettano nella preparazione di gusti come pistacchio, nutella e frutti di bosco che vengono poi condivisi con tutti gli ospiti del Centro. La serra, poi, complice le belle giornate, si riempie di fiori dai colori vivaci e

tutte le attività si possono svolgere finalmente all’aperto. Quando non fa troppo caldo, si esce invece a fare lunghe passeggiate, sia nei boschi che al mare a Grado: immancabile una merenda sotto l’ombra degli alberi o una bibita al bar tutti assieme. Andrea ricorda con nostalgia la gita lungomare fatta a Barcola e il momento piacevole in cui si è seduto davanti al mare a gustarsi un ottimo caffè e a fare uno spuntino insieme agli altri ragazzi: Matteo C., Barbara e Stefano.

Che bontà, a Gusti di Frontiera CRA, dove l’autunno porta allegria

Gusti di Frontiera si tiene a Gorizia in settembre ed è la kermesse gastronomica più famosa del triveneto, attirando migliaia di persone da tutta Italia. Non poteva mancare all’appello una “delegazione” dell’Istituto di Medea. Così, domenica mattina un gruppo di volenterosi ha accettato l’arduo compito di fare visita alla manifestazione, dovendo anche “subire” l’assaggio di varie prelibatezze degli stand. È un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo...

Con l’arrivo dell’autunno il CRA si tinge di colori caldi: arancio, rosso e giallo fanno da padrone. Ma non solo! Arrivano le giostre a Palmanova e quale momento migliore per gustare una frittella calda e sperimentare qualcosa di nuovo? Anche le attività si riempiono di immagini tipicamente autunnali come zucche, funghi e foglie e si inizia la preparazione dei vestiti di Halloween al laboratorio di cucito. Tra una passeggiata a raccogliere le foglie e i lavoretti di window art da appendere alle finestre, arriva la tanto attesa festa di Halloween, proprio il giorno del compleanno di Matteo C.! I ragazzi si preparano con trucchi e vestiti, la sala è addobbata e ci sono un sacco di cose buone da mangiare, la festa può iniziare!

Gli alberi diventano sogni

D notte gli alberi camminano o diventano sogni... Con queste parole Alda Merini, una delle voci più importanti della poesia italiana del ‘900, celebrava il suo amore per gli alberi. Purtroppo il 2024 ha portato un evento molto triste. Il giardino dell’istituto era “protetto” da un grande albero. Era una quercia secolare, un Quercus Ilex o leccio. Quest’albero era il simbolo del parco. Offriva rifugio e protezione a molti uccelli. Grazie alle sue dimensioni, dava ombra e refrigerio nelle calde giornate d’estate. Sotto le sue fronde, infatti, gli ospiti

passavano piacevoli ore nella bella stagione.

Purtroppo questa magnifica pianta era malata. Dopo una attenta perizia da parte di un esperto, il responso è stato negativo. L’albero era a rischio di caduta e doveva essere tagliato, o perlomeno ridotto nelle dimensioni.

La ditta incaricata dell’operazione ha infatti tentato di salvare parte della maestosa pianta. Sfortunatamente, dopo aver verificato le reali condizioni della stessa, ciò non è stato possibile e si è dovuto procedere all’abbattimento. Così, un triste giorno d’au-

tunno, la motosega è entrata in azione e il nostro bellissimo albero è caduto. Gli ospiti e gli operatori presenti da più tempo hanno provato una stretta al cuore. Mai avrebbero pensato che un albero così imponente, così maestoso e forte, fosse anche così fragile. Mai avrebbero pensato di dover assistere al suo abbattimento. Anche gli alberi entrano nel cuore delle persone, essi ci accompagnano silenziosi e rassicuranti durante tutta la nostra vita. Ma spesso non ci rendiamo conto della loro importanza. Finché non succedono cose come questa. È un momento triste e anche una lezione di vita. Tutto passa, anche le cose che sembrano più durevoli possono finire... Ricordiamolo, quando ci perdiamo in cose di poco conto. Ricordiamo di fermarci, di guardare intorno, di ringraziare per il creato, come ci ha insegnato S. Francesco. Sembra che abbracciare un albero sia un gesto terapeutico. “Non dimenticarti mai di noi!”... Questo pare dirci il grande albero di Medea. Allora, per ringraziarlo, per abbracciarlo, anche se solo nei nostri ricordi, gli dedichiamo questa bellissima poesia di Alda Merini.

Grazie di tutto, cara vecchia quercia!

Tu non sai

Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni. Pensa che in un albero c’è un violino d’amore. Pensa che un albero canta e ride.

Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.

Te l’ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire

Alda Merini

Il leccio: la parola all’esperto

Il grande albero del nostro giardino era importante per molti di noi, una presenza familiare per ospiti e personale. Tuttavia, la sua rimozione si è resa necessaria per motivi di sicurezza, e vorremmo spiegarvi le ragioni di questa scelta. L’albero, con il suo imponente tronco e i suoi rami, è stato recentemente valutato dal signor Ronni Marconato, esperto in malattie degli alberi. Durante l’ispezione, sono stati individuati segni evidenti di indebolimento strutturale, che costituivano un rischio per la sicurezza della nostra struttura e delle persone vicine. Abbiamo parlato con Marconato, che ci ha spiegato in maniera chiara le ragioni di questa scelta.

Signor Marconato, ci racconti qualcosa dell’albero e delle problematiche riscontrate.

Intanto, che tipo di albero era?

Buongiorno a tutti, sono Marconato Ronni, perito agrario e titolare dell’azienda di manutenzione del verde dal 2001. L’essenza arborea in questione ha il nome di Quercus Ilex, più comunemente chiamato leccio. Il leccio viene considerato un albero sacro, simbolo di longevità e solidità. Nello stemma della Repubblica Italiana un ramo di leccio si intreccia con un ramo d’ulivo. Dopo un’accurata analisi visiva, ho riscontrato all’altezza di circa tre metri, sul tronco principale, un’importante necrosi e marciumi significativi, dovuti alla presenza di infiltrazione d’acqua e funghi. Potrebbe spiegare nel dettaglio quali malattie o parassiti hanno compromesso l’albero?

Durante l’operazione di abbattimento ho riscontrato la presenza di innumerevoli funghi lignicoli quali vanno a creare grossi danni alla corteccia e al midollo della pianta. Quali segni visibili indicavano che l’albero era malato?

I segni più evidenti della malattia che ha

colpito l’albero in questione erano dei grossi buchi e il midollo di parecchi rami si era già ridotto a segatura.

Cosa potrebbe accadere se non si intervenisse in tempo?

Se l’operazione di abbattimento non fosse stata effettuata in tempi brevi, il rischio principale sarebbe stato la rottura a metà dell’albero con relativi danni ad edifici, recinzioni e, nel caso più estremo, anche a persone. Una domanda più personale. È stato difficile raccomandare il taglio dell’albero?

Diciamo che da amante della natura, eseguire un abbattimento di un albero così importante e storico non è mai semplice dal punto di vista emotivo, ma in casi pericolosi come questo mi consola il fatto di aver prontamente evitato una possibile tragedia.

Quali difficoltà tecniche ha presentato il taglio, vista la grandezza e imponenza dell’albero?

La mia ditta è molto ben attrezzata e vanta un’esperienza pluriventennale. È stato un abbattimento indubbiamente faticoso ed impegnativo sotto molti punti di vista, ma nel complesso relativamente semplice.

Questa scelta, per quanto difficile, è stata fatta ponendo al primo posto la sicurezza di tutti. La nostra struttura è un luogo dove ospiti, familiari e personale devono potersi sentire al sicuro e a proprio agio. Ora, il nostro giardino ha perso un pezzo della sua storia, ma siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo, continuando a prenderci cura di questo spazio che è importante per tutti noi.

Se avete domande, pensieri o anche solo ricordi legati al nostro caro albero, saremo felici di ascoltarli. Affrontiamo questo cambiamento insieme, con la certezza che ogni decisione presa è fatta per il bene e la sicurezza di tutti. Simone Podda

Un'originale decorazione natalizia lo schiaccianoci

Lo schiaccianoci è un simbolo natalizio che risale a secoli fa. È una statua di legno rappresentante un soldato, che veniva usata in origine per aprire le noci, mettendole nella sua bocca. Su questo soldatino si narrano più storie, provenienti dalla Germania, nella regione dei monti Metalliferi, e che rendono questa immagine un’icona di portafortuna. È visto infatti come un guardiano che protegge la casa dagli spiriti maligni. La sua popolarità si è diffusa con la favola di Ernst Hoffman “Lo schiaccianoci e il Re dei topi” del 1816, che ispirò a sua volta il balletto “Lo Schiaccianoci”, musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij, andato in scena per la prima volta nel 1892. La storia si svolge alla vigilia di Natale e il protagonista si trasforma in un principe che salva una giovane ragazza. Lo schiaccianoci viene messo a Natale all’ingresso di casa, o accanto al camino o all’albero di Natale.

A noi è piaciuta l’idea di collocarne più d’uno nel nostro giardino, come augurio di buon Natale. Il laboratorio per realizzarli ha visto il coinvolgimento di molti ospiti, impegnati con entusiasmo nel colorare e decorare le forme di compensato, tagliate precedentemente dai nostri manutentori.

Giornata di mercatini a Capriva

Il primo dicembre si è svolta, a Capriva del Friuli, la 14a edizione del Mercatino di Natale, organizzata dal comune. L’evento è durato tutto il giorno, dalla mattina al tramonto. Erano presenti molti espositori, con stand delle associazioni locali e gli amici carinziani del comune gemellato di Treffen am OssiacherSee. Alla giornata ha partecipato anche l’Istituto dei Padri Trinitari,con molti lavori provenienti da vari laboratori, in particolare quelli di ceramica e mosaico, come si può vedere nelle foto. Lo stand era collocato all’interno della sala civica ed ha ricevuto molte visite e molti apprezzamenti, raccolti direttamente dagli ospiti presenti alla manifestazione. La kermesse, nonostante la giornata autunnale, è stata molto allegra ed ha entusiasmato i nostri “ragazzi”, che hanno approfittato dell’occasione per fare una passeggiata e visitare anche gli altri stand. E tutti pronti a ripetere l’iniziativa il prossimo anno!

Mostra natalizia a Medea

Una bella mostra, nell’ambito degli eventi natalizi organizzati dal comune di Medea, si è tenuta nella sala civica “A. Gallas” dal 13 al 15 dicembre 2024. L’iniziativa ha permesso di esporre le creazioni degli ospiti dell’Istituto Padri Trinitari, realizzate nei laboratori di mosaico e ceramica. La mostra è stata molto apprezzata dai visitatori, che hanno potuto ammirare la qualità e la grande varietà delle produzioni dell’istituto. All’inaugurazione era presente il sindaco di Medea, Igor Godeas, accompagnato dall’assessore Alessandro Donda e dal consigliere Damiano Grattoni, che hanno rivolto parole di apprezzamento nei confronti dell’operato degli ospiti e l’auspicio che continui la proficua e pluridecennale collaborazione tra l’istituto e il comune di Medea.

Ritornano i Babbo Natale Bikers

Un’invasione pacifica, bianca e rossa, allegra e rumorosa. Una festa dalle finalità benefiche è arrivata anche quest’anno a Medea, come succede ormai da molti anni. Il 21 dicembre, l’edizione 2024 (la settima) della “Christmas parade” dei Babbo Natale Bikers è stato un vero successo, con oltre 300 motociclisti arrivati da tutta la regione e dalla Slovenia. L’organizzatore è sempre l’infaticabile Stefano Lorusso e la formula è quella collaudata della raccolta di doni, partendo da Gorizia e la loro distribuzione in diverse strutture di assistenza. Il tutto con il vestito bianco e rosso, in moto e accompagnati da alcune vetture per trasportare i doni. E scortati anche dalla polizia, in realtà presente per un’altra importante iniziativa, promossa dal comandante della Polizia Stradale Dario Russo: una raccolta fondi per l’associazione “Le ali di Camilla” che promuove la ricerca del centro di medicina rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’università di Modena

e Reggio Emilia, rivolto alla cura dei bambini farfalla e altre patologie epiteliali. La epidemolisi bollosa è una malattia rara che rende la pelle e le mucose estremamente fragili. I bambini affetti da questa patologia sono chiamati “bambini farfalla” proprio per questa fragilità. La carovana, partita alle 8.30 da via Terza Armata a Gorizia, è poi salita a San Floriano, dove c’è stata la benedizione dei mezzi da parte di Don Marjan. Poi a Lucinico, Capriva e Cormons. Ad ogni sosta sono stati accolti dalla comunità festante e dalle autorità, perché generosi Bikers sono un simbolo di altruismo e attenzione alle persone meno fortunate. L’ultima tappa, come da tradizione, è stata nel nostro istituto. La Christmas Parade è qui arrivata nel primo pomeriggio, preannunciata dal rombo potente dei motori, quest’anno particolarmente forte per l’incredibile numero di centauri presenti. Un vero spettacolo, che ha destato meraviglia e sorpresa negli ospiti e operatori. Era presente il sindaco di Medea, Igor Godeas, anch’egli, per l’occasione, in veste di biker. Sono seguiti gli attesi momenti di incontro con gli ospiti e quello della consegna dei doni, con le foto di rito. A conclusione dell’incontro, anche questo nel rispetto della tradizione, un ricco e meritato rinfresco. Che è anche il momento dei saluti, ma è soprattutto il momento per esprimere tutta la gratitudine verso queste persone, così gioiose e generose.

Uno spettacolo... fiammeggiante!

Veramente uno spettacolo fiammeggiante, e non solo in senso metaforico, quello di Mely, che si è tenuto per nostri ospiti il 22 dicembre 2024 nella sala polifunzionale. Infatti, la bravissima animatrice, al secolo Melissa Maria Grazia Pulici, ha coinvolto il pubblico in una performance sicuramente “pirotecnica” e ricchissima di momenti spettacolari e magici. Melissa, del resto, è un’artista molto nota, con un lungo curriculum di esibizioni e spettacoli. Monfalconese, è sempre accompagnata dai suoi collaboratori fidati, Spiderman e Grinch, ovvero figli e il marito. A Medea ha messo in scena molti momenti coinvolgenti, dalla giocoleria con il fuoco, alle grandi bolle di sapone in cui tutti hanno voluto entrare, fino

alla danza con coloratissimi veli e tanto altro. Oltre a ciò, e forse più importante, è la carica di umanità, passione e simpatia che Mely ha saputo trasmettere ai nostri ospiti. Una vera valanga di emozioni positive, che è anche il miglior modo di avvicinarsi a Natale e aspettare l’anno nuovo. E il saluto finale non poteva essere che: “Arrivederci a presto, Mely!”.

Il dolce dono dei bambini

Il periodo delle feste natalizie è sempre denso di momenti di Condivisione e di Festa: anche quest’anno i bimbi più piccoli del catechismo hanno fatto visita ad alcuni ospiti del Centro Residenziale.

I “piccoli” di prima, seconda e terza elementare provenienti da Medea, Chiopris e Viscone (e anche Medeuzza!) hanno preparato un

piccolo pensiero “caramelloso” come dono natalizio. Inoltre hanno allietato i presenti con alcuni passi della loro recita canora: alla fine tutti (bambini, catechiste ospiti ed educatori!) si sono lanciati ad esibirsi insieme nei canti tradizionali del Natale!

È stato proprio un bel momento festoso!!! Lara Soncin

Lions, Amici di sempre

Anche quest’anno si è rinnovato il tradizionale appuntamento natalizio con il Lions Club di Gradisca - Cormons. Gli amici del Lions Club non necessitano presentazioni, essendo una presenza costante nella vita dei “ragazzi” di Medea da moltissimi anni. Ed è una presenza particolarmente gradita, visto che, molto prima delle festività, ricorre tra loro la domanda: “Quando vengono Lions?”. Quest’anno hanno scelto il giorno della vigilia di Natale per portare loro auguri e i loro doni. Ad accoglierli, insieme a Tiziano Brovedani e Isabella Greco, c’era una nutrita rappresentanza di ospiti del CRD “Villa S. Maria della Pace”. L’incontro si è svolto, come al solito, in un clima amichevole, allegro e disteso. Il presidente Lucio Azzolina ha portato loro gli auguri del Club e, insieme, un dolce pensiero per tutti... che, naturalmente, era un panettone. Il dono è stato molto gradito, e ognuno ha pregustato l’apertura della confezione, che sarebbe avvenuta il giorno dopo...

Così, la visita è proseguita tra chiacchere e risate, con l’auspicio di organizzare al più presto un’altra occasione d’incontro, nel 2025, magari davanti a una buona pizza!

Natale con il sindaco

Che Natale sarebbe senza la “torta del sindaco”? Così infatti viene chiamata la attesissima torta che l’amministrazione comunale di Medea dona, ogni anno, agli ospiti dell’Istituto dei Padri Trinitari.

Nemmeno quest’anno le attese sono state deluse. Il giorno di Natale, infatti, è arrivato il sindaco di Medea, Igor Godeas, insieme alla vicesindaco Elisa Berlasso, con, al loro seguito, il celeberrimo dolce. L’attesa è quindi terminata con grande soddisfazione degli ospiti presenti, che hanno presenziato all’apertura della confezione e al seguente scambio di auguri. Non serve certo precisare che l’incontro è stato molto piacevole e gioioso. Un momento, come già detto, molto atteso, soprattutto per il lungo rapporto di amicizia che lega gli ospiti agli amministratori di Medea. Anche se, inutile negarlo, anche la torta fa la sua parte...

Le sorprese del Mago Robert Carnevale, che festa!

Il mago Robert Rounder (alias Roberto Razza) è, come lui si definisce, “triestino di animo con il cuore rivolto alla Spagna”. È anche musicista, ma la magia è la sua strada ed è diventata la sua professione. La sua filosofia è di ricercare sempre il nuovo, nell’arte che, più di tutte, è libera da regole e confini. Tutto questo si è visto e apprezzato nello spettacolo che ha tenuto per i nostri ospiti il 30 dicembre. La sua capacità nelle arti magiche è unita a una vena comica e umoristica, che rende lo spettacolo molto divertente e coinvolgente. E infatti gli spettatori presenti si sono divertiti moltissimo, guardando le sorprendenti magie proposte e anche partecipando direttamente in prima persona ad esse.

Martedì Grasso! Il martedì che da tradizione precede il periodo di quaresima, e quindi di astinenza, è caratterizzato da esagerazioni e permissioni. Un ultimo giorno di eccessi prima del digiuno. E, come risaputo, mangiare, bere e fare festa riesce meglio se fatto in buona compagnia! Ed è subito Carnevale: la tempesta prima della calma, il caos prima dell’ordine, la libertà prima della limitazione, la confusione delle regole sociali, un momento di capovolgimento e di pazzie. nostri ragazzi non fanno altro che scandire il tempo con il calendario delle festività, e dal 7 gennaio già si parlava del Carnevale.

Come biasimarli... Son occasioni di pausa e di serenità nelle frenetiche vite di tutti, non è un caso che il suo spirito unisce popoli di tutto il mondo. Come non menzionare i famosissimi Carnevali di Venezia, di New Orleans, di Notting Hill, delle Canarie e di Rio! E quindi, perché no, ricordiamo anche il Carnevale di Medea, caratterizzato da musica a tutto volume (rigorosamente scelta tra le preferite dei “ragazzi”), balli di gruppo, mascherine, stelle filanti, parrucche di stelle filanti; e poi ancora krapfen, crostoli, patatine, salatini e bibite in segno dell’abbondanza che simboleggia questa giornata. Inutile dire che tutti si son divertiti molto. Tanti hanno ballato, alcuni hanno cantato e quasi nessuno alla fine era stanco, tanto che abbiamo dovuto staccare la spina dalla cassa!

Eleonora Contento

Al CRA il carnevale è di cartone

Il cartone è un materiale considerato “povero”, ma in realtà il suo uso creativo offre innumerevoli opportunità ed è uno stimolo potente alla fantasia. Al laboratorio di cartonato del CRA partecipano gran parte dei ragazzi del centro ed è un’attività molto apprezzata.

In occasione del carnevale, quest’anno è stato realizzato il contorno di un grande pagliaccio dove a turno ragazzi infilavano il loro viso per scattare delle foto divertenti. La preparazione è stata molto lunga ma divertente, tra musica, risate e tanta colla vinilica!

Francesco va in pensione!

Francesco Bergamasco è una figura importante dell’Istituto Padri Tinitari. Ha iniziato nell’ormai lontano settembre 2010, dopo aver fatto l’operaio per molti anni. Doveva sostituire un altro storico manutentore, Bruno. Fin da subito si è integrato bene nell’ambiente, facendo amicizia con gli ospiti e da loro ricambiato con affetto e fiducia. Lui, infatti appare ai loro occhi come un amico rassicurante, sempre presente e pronto a risolvere vari problemi tecnici e pratici che si presentano in continuazione in una struttura complessa come questa. Ma non solo. Il suo rapporto con gli ospiti è diventato così stretto da farlo coinvolgere nelle loro attività. Molti ricordano infatti la sua partecipazione all’attività teatrale della compagnia “Azzurro”, in particolare nello spettacolo “Un racconto di mare” ispirato a Moby dick. Comunque, la sua presenza è fondamentale in ogni occasione importante. Sempre discreto, sempre “dietro le quinte”, ma pronto a intercettare qualsiasi difficoltà tecnica e risolverla all’istante nelle varie situazioni. E poi, in altri momenti, eccolo in sella al tagliaerba, sfrecciando sui prati del parco, invidiato da tutti i presenti per quello che appare quasi un gioco diverente. E proprio questo, il divertimento, non è mai mancato al suo carattere. Fino al 31 marzo 2025, quando è arrivato il momento della meritata pensione. Gli abbiamo chiesto qualche parola sulla sua lunga ed intensa esperienza lavorativa in istituto.

«La fabbrica in cui lavoravo aveva chiuso. Cercavo lavoro e mi è stato proposto di diventare il manutentore dell’istituto. Dico la verità, la cosa mi aveva preso in contropiede. Non

conoscevo l’ambiente, non sapevo niente di disabilità. Per questo avevo molti dubbi su questo lavoro, non ero sicuro di continuare. Poi, un giorno, una persona mi ha fatto cambiare idea. Sai chi? Nerio. Lui mi ha avvicinato mentre facevo manutenzione alla piscina. Mi ha chiesto di dove sono. Ho risposto che sono di Villesse. Lui mi dice: "anche noi andiamo a Villesse, a fare prove di teatro". "Con cosa andate?” Chiedo io. “Con il pulmino”, mi risponde. Poi ci pensa su e aggiunge: “Ma tu come vieni qui? Non verrai mica a piedi?” Mi ha fatto molto ridere, la sua simpatia mi aveva conquistato. Questo episodio mi ha fatto apprezzare gli ospiti. Desideravo conoscerli meglio. Con loro ho fatto bellissime esperienze. Ad esempio il teatro. Ma anche la gara di pesca a maggio, a cui ho partecipato. O i soggiorni a Cesclans, dove davo supporto per la parte logistica. Altro bel ricordo, quando siamo andati a vedere la nazionale allo stadio Friuli. Poi i pranzi di Natale per parenti, le feste estive... un lavoro molto impegnativo, ma l’ho fatto sempre con passione. Mi ha dato tante soddisfazioni. Per dieci anni ero da solo poi è arrivato il collega Alex. Ricordo con piacere Padre Pietro, che mi ha assunto. Una bellissima persona. E altrettanto lo è Padre Rocco. I rettori mi hanno dato fiducia e ho potuto gestire con libertà il lavoro, in particolare tutta la parte del verde e le manutenzioni interne. Il rapporto con tutti ragazzi è stata una cosa bellissima. Rifarei tutto subito. Gli anni sono passati troppo velocemente. Mi ritengo fortunato di aver lavorato qui, ho ricevuto tanto e non dimenticherò mai questi anni».

Manutentore, un lavoro prezioso

Due supereroi senza mantello, ma con la cassetta degli attrezzi!

Francesco e Alex sono nostri manutentori, sempre pronti a darci una mano quando serve. La loro presenza è fondamentale per garantire che la struttura rimanga operativa, anche nelle piccole cose di ogni giorno. Il loro compito non è affatto semplice, ma grazie alla loro costanza e al loro impegno, riusciamo a gestire ogni situazione che si presenta. Ogni giorno, Francesco e Alex affrontano una serie di attività di manutenzione.

Questi interventi includono sia piccoli problemi di routine, sia lavori più impegnativi. Ad esempio, sono responsabili della riparazione degli sciacquoni dei bagni, la manutenzione dei lavandini, la sostituzione di rubinetterie difettose, il controllo degli scarichi e la manutenzione delle docce, dell’aggiustamento delle finestre malfunzionanti, e della manutenzione delle attrezzature della cucina, come frigoriferi, forni e lavastoviglie. Anche se la struttura richiede interventi continui per mantenerla al meglio, Francesco e Alex riescono sempre a trovare soluzioni che garantiscano il miglior funzionamento possibile delle diverse parti della nostra struttura. Inoltre, svolgono il lavoro con serenità e pragmatismo, sempre pronti ad affrontare ogni situazione con un atteggiamento positivo. Francesco ha una particolare passione per il giardinaggio. Quando

possibile, si occupa del verde attorno alla struttura, curando piante, fiori e alberi per assicurarsi che l’ambiente esterno sia sempre accogliente e gradevole. Questa passione non solo contribuisce all’aspetto estetico della struttura, ma crea anche un’atmosfera più piacevole per tutti coloro che vivono o lavorano qui. Inoltre, Francesco si occupa talvolta delle tinteggiature, un’attività che può essere svolta anche da Alex, a seconda dei turni e delle esigenze del momento: quando c’è bisogno di rinfrescare le pareti, lui interviene con entusiasmo, cercando di rendere gli spazi più accoglienti e vivibili. Non mancano poi i piccoli interventi di manutenzione ai mobili delle stanze e ai letti: Francesco ha un occhio di riguardo per questi dettagli e si assicura che tutto sia sempre in buone condizioni. Alex, invece, preferisce concentrarsi sugli aspetti più tecnici della manutenzione. Si occupa con particolare attenzione degli interventi idraulici: quando un rubinetto perde o una tubatura necessita di attenzione, Alex è sempre il primo a intervenire. Sa bene che la manutenzione degli impianti idraulici è cruciale per il comfort quotidiano di tutti gli ospiti della struttura. Inoltre, Alex si occupa talvolta della manutenzione dei veicoli in dotazione, un lavoro che può essere svolto anche dall’altro manutentore, a seconda delle necessità e

della disponibilità: furgoni e automezzi utilizzati per gli spostamenti devono essere sempre in buone condizioni, e Alex si occupa di garantire la loro funzionalità quando necessario. Anche le finestre e le attrezzature della cucina, come frigoriferi, forni e lavastoviglie, sono attività a cui Alex si dedica con particolare attenzione quando necessario, cercando di mantenere tutto funzionante al meglio possibile. Nonostante Francesco e Alex abbiano preferenze e inclinazioni diverse, lavorano spesso insieme e formano una squadra affiatata. Questa complementarità è ciò che permette di coprire una vasta gamma di attività necessarie per mantenere la struttura in condizioni accettabili. Francesco ama il giardinaggio e le attività che richiedono cura e precisione, mentre Alex predilige i lavori più tecnici e legati alla manutenzione degli impianti. Tuttavia, entrambi sono sempre disponibili ad affrontare qualsiasi tipo di problema e a supportarsi a vicenda, garantendo una manutenzione completa e affidabile. La giornata lavorativa di Francesco e Alex inizia presto al mattino, con il controllo delle attrezzature principali: caldaie, impianti di climatizzazione e bagni sono primi della lista. Questi controlli sono fondamentali per assicurarsi che tutto sia in ordine prima

che la struttura inizi a popolarsi di attività. Durante il resto della giornata, i due manutentori si occupano di risolvere problemi che possono sorgere: una porta che non si chiude, un letto che necessita di un rinforzo o un forno che smette di funzionare. Ogni giornata è diversa e ricca di sfide, ma loro affrontano ogni situazione con calma e dedizione, cercando sempre di trovare la soluzione più pratica ed efficace.È importante sottolineare che, nonostante il loro impegno, alcune problematiche richiedono interventi ripetuti nel tempo. Francesco e Alex affrontano queste situazioni con professionalità, garantendo sempre soluzioni pratiche e funzionali per il benessere della struttura. Siamo davvero grati per il lavoro di Francesco e Alex. Con il loro impegno quotidiano e il loro approccio pratico, contribuiscono a migliorare la qualità della vita all’interno della struttura.

La prossima volta che li vedete al lavoro, non esitate a ringraziarli: il loro lavoro è spesso dietro le quinte, ma è grazie a loro se possiamo vivere e lavorare in un ambiente funzionale e, per quanto possibile, confortevole. Ogni piccolo intervento conta, e il loro contributo è fondamentale per il benessere di tutti.

Simone Podda

La formazione sul protocollo PECS

Un passo importante per il supporto alle persone autistiche non verbali

Al Centro Residenziale per l’Autismo sono aspetti fondamentali del lavoro la formazione continua e il miglioramento delle competenze professionali. Ciò garantisce un servizio sempre più qualificato e adeguato alle necessità delle persone che assistiamo. Un esempio concreto di questo impegno è il recente percorso formativo che il nostro gruppo di Educatori e OSS ha portato a termine sul Protocollo PECS (Picture Exchange Communication System) nel mese di febbraio 2025.

PECS è un metodo di comunicazione aumentativa e alternativa che si basa sull’uso di immagini per favorire la comunicazione tra le persone autistiche non verbali e l’ambiente circostante. È stato sviluppato per rispondere alle difficoltà comunicative tipiche dell’autismo, dove il linguaggio verbale può essere limitato o assente. Il programma PECS permette agli individui di imparare a scambiare immagini per esprimere bisogni, desideri ed emozioni, facilitando così un’espressione più efficace e immediata.

La formazione: un percorso pratico e teorico La formazione PECS che abbiamo seguito è stata curata da esperti della Pyramid Educational Consultants, certificati e riconosciuti a livello internazionale, e ha previsto diversi incontri che ci hanno permesso di comprendere a fondo le fasi e le applicazioni del protocollo. Abbiamo avuto l’opportunità d'imparare le tecniche per rafforzare la comunicazione tramite il sistema di scambio delle immagini e abbiamo poi approfondito le fasi del protocollo PECS, che vanno dalla costruzione del vocabolario di immagini fino all’uso delle frasi più complesse. La parte teorica ci ha fornito un quadro chiaro delle motivazioni alla base

di questo approccio, comprendendo quanto l’utilizzo delle immagini aiuti a ridurre la frustrazione comunicativa e promuova l’autonomia. Grazie a questa formazione, ci siamo resi conto di come un metodo semplice e pratico come PECS possa trasformare in modo significativo la qualità della vita delle perso-

ne autistiche non verbali, migliorando le loro opportunità di interazione e integrazione nel quotidiano.

I benefici tangibili del Protocollo PECS

Da quando il nostro gruppo di operatori ha implementato il protocollo PECS nella nostra struttura, abbiamo osservato miglioramenti nel comportamento e nella comunicazione delle persone con autismo non verbale. Stiamo implementando da poco questo sistema ma già ci rendiamo conto di come gli utenti riescano a comunicarci in maniera più comprensibile e quindi più funzionale quelli che sono loro bisogni. In CRA stiamo cercando di utilizzare il protocollo con tutte le persone non verbali, cominciando a far apprendere loro come lo scambio dell’immagine possa essere una modalità molto efficace per richiedere ciò di cui hanno bisogno. Così facendo, viene favorita la loro espressione e l’autodeterminazione.

Con l’applicazione del protocollo PECS ci aspettiamo molti benefici tra quali:

– Maggior autonomia nella comunicazione PECS permette agli utenti di esprimere in modo chiaro i propri desideri e bisogni, riducendo così l’ansia e la frustrazione derivante dall’incapacità di comunicare efficacemente.

– Incremento delle interazioni sociali

L’utilizzo delle immagini come strumento di comunicazione facilita le interazioni sociali, poiché gli individui si sentono più sicuri nell’esprimersi con gli altri, favorendo il dialogo con operatori, compagni e familiari.

– Sviluppo di abilità cognitive e linguistiche Pur non basandosi inizialmente sul linguaggio verbale, PECS aiuta nel lungo periodo a stimolare il pensiero simbolico e la capacità di formare concetti, gettando le basi per l’eventuale sviluppo del linguaggio verbale.

– Maggiore partecipazione alle attività quotidiane

Con un mezzo di comunicazione efficace, le persone sono in grado di esprimere le loro

preferenze e scegliere attività, aumentando il loro coinvolgimento nelle routine quotidiane e migliorando il benessere generale.

Un futuro pieno di potenzialità

La formazione sul Protocollo PECS ha rappresentato un passo fondamentale nel nostro percorso di crescita come operatori e nella nostra capacità di supportare adeguatamente le persone autistiche non verbali. L’approccio basato sulle immagini non solo offre loro una modalità di comunicazione alternativa, ma ha anche un impatto positivo sul loro comportamento, sull’autonomia e sulla qualità della vita quotidiana. Siamo entusiasti di continuare a sviluppare le nostre competenze in questo campo e di vedere frutti del nostro impegno nelle risposte sempre più positive dei nostri utenti.

L’introduzione del Protocollo PECS ha rappresentato un importante strumento di empowerment per le persone autistiche non verbali, promuovendo un ambiente ancora più inclusivo e stimolante per ogni individuo e permettendo a noi operatori di impegnarci nell’offrire agli ospiti il miglior supporto possibile. Gli operatori del CRA

Nuovi professionisti al CRA

Un valore aggiunto per il benessere degli utenti

Siamo felici di annunciare che il Centro Residenziale per l’Autismo ha recentemente accolto nuovi membri nel nostro team di esperti. Con l’arrivo di una fisioterapista, una logopedista e una terapista occupazionale, siamo in grado di potenziare ulteriormente il supporto che offriamo ai nostri utenti, arricchendo l’approccio terapeutico con nuove competenze e trattamenti mirati.

Un approccio multidisciplinare per un supporto completo.

1. La fisioterapia

Ogni professionista porta con sé esperienze e competenze specifiche che, integrate tra loro, contribuiranno a creare un ambiente ancora più accogliente, stimolante e terapeuticamente efficace. La fisioterapista Yelkis, che arriva da noi direttamente da Cuba, sta lavorando già da diversi mesi con tutti gli ospiti del CRA per far sì che essi migliorino la mobilità, la postura e la coordinazione motoria, affrontando in modo personalizzato le caratteristiche motorie, tenendo in considerazione anche gli aspetti caratteriali di ciascuno e migliorando l’autonomia nelle attività quotidiane. Il suo lavoro si concentra sull’alleviare eventuali disagi fisici e a prevenire complicazioni a lungo termine, migliorando la mobilità e la postura. Yelkis con la sua grande professionalità e i suoi modi gentili, è diventata ormai un punto fermo e un appuntamento importante nella quotidianità di ciascun ospite del CRA. Qui di seguito le testimonianze degli ospiti sull’attività che viene svolta:

Florian: “La fisioterapista è brava, parliamo tanto e della ginnastica mi piace tutto perché mi rilassa e ascoltiamo musica.”

Matteo: “È leggera ma molto intensa ma

dopo che ho finito mi sento bene e calmo”.

Andrea: “A me piace fare ginnastica perché mi rilassa, mi fa muscoli, mi aiuta a guarire la gamba. Dopo che ho fatto ginnastica mi sento meglio”.

Dania: “È bello perché dopo mi sento più felice”.

Rachele: “Mi piace fare ginnastica perché dopo mi sento bene”.

Mario: “Mi piace fare l’allenamento di cyclette per allenarmi e rinforzare i muscoli”.

2. La logopedia

La logopedista Tanja ha un ruolo fondamentale nell’intervento sul linguaggio e sulla comunicazione. Il suo lavoro si sta strutturando per aiutare gli utenti a sviluppare o potenziare le abilità comunicative, favorendo una maggiore espressione di sé e migliorando la comprensione e l’interazione con gli altri. Questo non solo contribuirà al benessere psicologico degli utenti, ma migliorerà anche le loro capacità relazionali, riducendo frustrazioni dovute a difficoltà comunicative. La creazione dei

Passaporti per ciascun ospite permetterà ad ognuno di essere protagonista nelle proprie interazioni avendo la possibilità di presentarsi all’altro e di raccontare le proprie caratteristiche, preferenze e modalità. Tanja è arrivata a Medea da poco ma è stata capace, col suo sorriso e con la sua delicatezza, di inserirsi già in modo funzionale nella vita di ogni ospite apportando valore aggiunto alle loro giornate e ai loro percorsi di vita. Tra un gioco e un esercizio, rende l’apprendimento facile e divertente e sta aiutando tutti a sviluppare le loro capacità comunicative favorendo così inclusione e partecipazione.

Ecco cosa dicono gli ospiti:

Florian: “Tanja mi sta insegnando a leggere libri, mi insegna delle belle parole e mi piace tanto”.

Matteo: “Mi sta aiutando a pensare cose positive e quando faccio attività con lei mi sento bene. È molto simpatica”.

Andrea: “Mi piace come lavora e come tratta i ragazzi! Ha un carattere gentile ed è brava. Con lei mi piace imparare a dire la S”.

3. La terapia occupazionale

Il nostro ultimo ma preziosissimo nuovo membro del team, arrivata in CRA alla fine di marzo, è la terapista occupazionale Sara. Lei fornirà il suo contributo nel supporto alle attività quotidiane e alla gestione dell’autonomia. Con il suo aiuto, gli utenti potranno imparare a svolgere compiti quotidiani in modo più indipendente, come vestirsi e gestire la cura di sé garantendo così che ogni utente possa sviluppare al meglio la propria autonomia. Inoltre, lavorerà per potenziare la coordinazione e la motricità fine, favorendo il miglioramento delle abilità che sono fondamentali per una vita autonoma. Con la presenza di Yelkis e di Tanja, e ora con l’arrivo di Sara, siamo molto felici di avere oggi un team di esperti che può dare un grande apporto al miglioramento della qualità della vita degli ospiti della nostra struttura. L’integrazione di queste professionalità avrà numerosi vantaggi per i nostri utenti. La personalizzazione delle terapie in base alle singole necessità contribuirà a una maggiore qualità della vita. Siamo entusiasti di come questi nuovi inserimenti arricchiranno l’offerta terapeutica e riabilitativa del nostro centro e non vediamo l’ora di vedere benefici che questi professionisti porteranno a ciascun utente. Grazie alla loro esperienza e dedizione, continueremo a lavorare per migliorare la qualità della vita dei nostri ospiti, favorendo l’inclusione e il benessere a lungo termine. Il nostro impegno è sempre volto a garantire il miglior supporto possibile per ogni individuo, creando un ambiente che promuova crescita, indipendenza e soddisfazione. Con l’arrivo di questi nuovi professionisti, il nostro centro si proietta verso una prospettiva di cura e di accompagnamento che offra alle persone il miglior percorso di vita possibile.

Grazie Yelkis, Tanja e Sara! Siamo felici di avervi a bordo!

Gli operatori del CRA

2 aprile, un giorno importante

Un’iniziativa

Il 2 aprile è stata la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo.

Quest’anno, con l’obiettivo di promuovere informazione ed inclusione, il Centro Residenziale per l’Autismo, ha realizzato un piccolo libricino, con l’intenzione di parlare ai bambini della scuola primaria in merito a questa condizione. Alla realizzazione hanno preso parte gli operatori del centro e alcuni degli ospiti. Questo libricino contiene la spiegazione di quelle che sono alcune caratteristiche dello Spettro dell’Autismo, semplificando il concetto e spiegandolo in modo chiaro e accessibile, affinché bambini possano capire che ogni persona, anche se diversa, ha le proprie peculiarità e il proprio valore.

Abbiamo contattato le scuole primarie della provincia di Gorizia chiedendo se avessero piacere di condividerne la lettura in classe e tutte hanno risposto molto positivamente all’iniziativa così abbiamo spedito il libricino da noi creato a 50 plessi scolastici. Pensiamo che educare fin dalla scuola primaria significhi semplificare la costruzione di una società più inclusiva e sensibile. Se abituiamo i bambini alla comprensione e al rispetto delle differenze, saranno più predisposti a vivere in modo empatico e solidale con i loro coetanei, anche con quelli che presentano condizioni di diversità. Inoltre, coinvolgere i bambini è un modo per insegnare loro non solo cosa significhi essere diversi, ma anche come trattare tutti con rispetto, curiosità e accoglienza. Ci

siamo rivolti a loro con l’intenzione di seminare oggi nella speranza di poter raccogliere un domani più inclusivo e consapevole.

Per questa giornata, abbiamo organizzato anche un incontro sul tema dell’autismo dedicato questa volta ai ragazzi della scuola secondaria. Il Centro Residenziale, nella sala teatro, ha accolto le classi terze delle scuole di Romans d’Isonzo e di Mariano del Friuli per una conferenza tenuta dal nostro direttore sanitario che ha permesso di riflettere insieme in un’ottica d'informazione e d'inclusione.

L’incontro è stato ricco di domande e riflessioni da parte dei ragazzi della scuola secondaria. Inoltre, affinché questo desiderio di sensibilizzazione si realizzasse raggiungendo più persone possibili, abbiamo richiesto al Tiare

Shopping uno spazio nel quale, nel pomeriggio del 2 aprile, insieme ad alcuni ospiti del centro, ci siamo recati per regalare libricini da noi creati a tutti coloro che hanno fatto un passaggio al centro commerciale.

L’impegno è stato tanto e siamo felici che tutto si sia svolto al meglio. Doveroso è però ringraziare alcuni ragazzi che, nella giornata del 2 aprile, hanno aiutato attivamente nello svolgimento delle varie iniziative.

Un grazie ad Andrea e Kevin, che sono stati eccezionali durante la consegna dei libricini alla scuola primaria di Medea. È stato bellissimo vedere come Andrea, con grande gentilezza, si è presentato ai bambini e agli insegnanti, ha presentato gli operatori che lo accompagnavano e “il nostro Kevin” (citando le sue parole), il quale ha risposto con un sorridente saluto. Grazie di nuovo a Kevin e grazie a Nicolò, che durante la conferenza con le scuole medie sono venuti in teatro a salutare i ragazzi della scuola secondaria. Grazie a Florian e Andrea, che al Tiare hanno consegnato i volantini con grande impegno, mostrandosi propositivi e coinvolti nello spirito dell’iniziativa. Grazie!

Amarù e Isabella Battistutto

Autismo... e se lo chiedessimo a loro?

L'ideazione dell'opuscolo sull'autismo rivolto ai bambini

L’opuscolo è pensato per aiutare i bambini a conoscere meglio lo spettro autistico, promuovendo una maggiore consapevolezza.

Il titolo “Autismo, uno spettro di storie e diversità spiegato ai bambini”, è stato scelto per giocare sulla doppia valenza della parola “spettro”, che mi ha permesso di rappresentare l’autismo come un vero e proprio fantasmino che accompagna l’intera narrazione guidando il lettore.

In ogni pagina, lo spettro è rappresentato in modo diverso per catturare l’attenzione dei bambini e rendere la lettura più divertente e coinvolgente. Le illustrazioni, vivaci e colorate, occupano gran parte dello spazio, accompagnate da un font semplice e leggibile, pensato per essere più piacevole e accessibile ai piccoli lettori.

stesso tempo semplice e rassicurante, pensato per spiegare concetti importanti in modo delicato e vicino al linguaggio dei bambini, favorendo l’empatia e la comprensione.

Si è scelto, da una parte, di spiegare in modo chiaro e oggettivo cos’è l’autismo, senza edulcorare la realtà.

Dall’altra, si è voluto dare spazio alle voci degli ospiti del Centro che hanno partecipato al progetto, permettendo loro di raccontare con le proprie parole cosa significa essere autistici.

Inoltre, abbiamo evitato di inserire una guida su “come fare”, preferendo invece condividere una sezione su “quello facciamo noi”, basata sull’esperienza diretta e quotidiana del nostro lavoro.

Anche il testo scelto risulta educativo, ma allo

Buongiorno dal vostro Meteomario, come state? Spero molto bene. Il 2024 è stato un anno molto pesante e difficile. Possiamo dire che è stato un brutto anno. Ma come è stato quindi? È stato molto caldo e torrido. Anche l’inverno è stato molto piovoso e ventoso. In Friuli Venezia Giulia è stato l’anno più caldo, almeno dal 1901. L’inverno e la primavera erano già molto caldi. Solo in maggio valori termici sono rientrati nella norma. Giugno è iniziato con temperature nella media, ma poi sono cresciute. Luglio e agosto hanno registrato temperature medie elevate, superiori ai 25 gradi e le temperature medie dei valori massimi hanno superato i 30 gradi. Questa tendenza è continuata anche a settembre e ottobre. Novembre è stato poco piovoso e con molte giornate serene. L’escursione termica risultava spesso elevata. Il mese di dicembre ha avuto valori termici nella media. Considerando nello specifico i giorni caldi, si osserva, come il dato di quest’anno sia più alto di 25 giorni rispetto alla media del trentennio di riferimento 19912020 (42 giorni). Nel 2024 quindi c’è stato quasi un mese in più con temperature massime superiori ai 30 gradi. E quest’anno? Gennaio è stato mite e piovoso. Febbraio più asciutto ma sempre con temperature medie elevate. Marzo era piovoso e, dal giorno 13, una serie di supercelle hanno interessato la pianura, accompagnate da numerose grandinate di piccola dimensione. Le nevicate in marzo sono state le più abbondanti della stagione e si sono concentrate nella seconda deca-

de e verso fine mese. La temperatura media mensile si è attestata tra i 9 e i 10,5 gradi, circa 1 - 1,5 gradi in più rispetto al trentennio precedente. Anche le previsioni per il 2025 purtroppo dicono che sarà ancora un anno molto caldo e torrido, supereremo quasi 40 gradi. Tutto questo è colpa dei cambiamenti climatici, molto forti in tutto il mondo.

Vorrei concludere con qualche nota positiva. Io coltivo sempre i fiori vicino alla casetta di legno e sono sempre molto appassionato. Quando volete, venite a trovarmi! Sono nella casetta alla mattina, mentre il pomeriggio sono in ufficio meteo. Mi fa sempre compagnia il mio gatto Leo, del quale sono molto contento e guai a chi me lo tocca! Un abbraccio a tutti dal vostro Meteomario.

MeteoMario (a destra) insieme al fratello Fabio
L’autismo negli scritti di alcuni ospiti del CRA “S. Giovanni de Matha”. Tratto dall’opuscolo “L’autismo spiegato ai bambini”.

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