Numero 51 primavera 2018
Rivista dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea
Il Cerchio - Rivista dell’Istituto Villa S. Maria della Pace dei Padri Trinitari di Medea Numero 51 primavera 2018
Redazione: Impaginazione: Collaboratori: i Fotografie: Stampa:
Padre Rocco Cosi, Alessio Pettarin, Marina Zonch Alessio Pettarin tutti i partecipanti al laboratorio di redazione del giornale Fabio Gerussi Poligrafiche S. Marco - Cormons
Sommario Due parole prima di iniziare Natale insieme La luce del Natale La festa di Natale Bentornata Fil(m)armonica Gli auguri del Lions Club I Danzerini di Lucinico a Medea Babbo Natale… Bikers! Mago Robert Magic Show Viva viva la befana Condivisioni Clown Carnevale festa con i Lions Da cent’anni al servizio della comunità. Intervista al presidente Lions Club Marzo pazzerello Teatro… che passione! Il mosaico, un’arte senza tempo La gioia del mosaico La carta fatta a mano Il ringraziamento del comune di Medea La vita è l’arte dell’incontro Un’esperienza molto formativa MeteoMario Le foto di Fabio
3 4 4 6 7 8 9 10 12 13 14 16 18 23 24 26 29 30 31 33 34 37 39
Due parole prima di iniziare... L’uscita di un nuovo numero della nostra rivista è sempre un evento molto atteso. È, in qualche modo, la chiusura di un periodo e l’inizio di un altro. Come sempre, molti fatti sono successi e non è possibile documentare ogni cosa. Bisogna sempre scegliere, decidere cosa inserire e cosa lasciare per il prossimo numero o, purtroppo, scartare. Le festività natalizie sono state quest’anno ricche di appuntamenti, e in questo caso abbiamo cercato di inserire tutto, anche perché ci sono stati avvenimenti molto importanti; abbiamo conosciuto persone veramente “speciali”. Vogliamo qui ringraziare di cuore tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo ai nostri ospiti, ai nostri “ragazzi”. Vorremmo ringraziare ognuno, perché ognuno ha lasciato qualcosa di unico. Ma soprattutto,
vorremmo che il rapporto che si è creato continui, che non sia solo un episodio, ma un passo di un cammino ancora da fare. In questo numero abbiamo dedicato più spazio agli amici del Lions Club di Gradisca - Cormons. Questo per varie ragioni, che si possono riassumere in questa frase: grazie per la vostra vicinanza, che da molti anni si concretizza con una presenza costante, discreta ed affettuosa nella nostra vita, sia nei momenti importanti dell’anno, che nella vita quotidiana. Vicinanza che è un rapporto sincero e generoso. Siamo onorati, perciò, di quanto il presidente Alessandro Furlan ha voluto dirci nell’intervista che ci ha rilasciato. Nel contempo, pensiamo a tanti altri amici che ci sono vicini. Ad ognuno desideriamo dedicare, in futuro, uno spazio speciale. Ma non solo. Pensiamo anche
a quanti lavorano con passione per il benessere dei nostri ospiti, creando insieme a loro spazi di creatività e impegno. Spazi che non sono solo “attività” o “laboratori”, come li chiamiamo spesso sbrigativamente. Sono in realtà veri e propri elementi costitutivi per la vita delle persone coinvolte; elementi che strutturano la personalità, l’identità, l’equilibrio psicofisico. Le relazioni e le attività danno ritmo alla vita. In una parola, sono la danza della vita. Con questo pensiero, non ci resta che augurarvi una buona lettura e arrivederci al prossimo numero!
3
Natale... Insieme La luce del Natale è quella interiore, la luce dello spirito, dell’anima. È la luce della nascita, della famiglia, della speranza, della fede. Quest’anno l’Istituto dei Padri Trinitari ha posto molta attenzione a questi aspetti del Natale. L’Istituto, oltre ad essere una “Famiglia”, desidera essere esso stesso una luce, un “faro” per molte famiglie in difficoltà. Per queste ragioni sono stati curati, durante le feste, due aspetti. Il primo è quello delle occasioni d’incontro, i momenti per stare insieme; il secondo è quello solo apparentemente esteriore, ma in realtà profondamente simbolico, delle luci. In queste pagine desideriamo dare una testimonianza di questi due aspetti, che sono, in realtà, due facce della stessa medaglia: celebrare il Natale nella sua essenza, nel suo senso più vero: la luce di Dio è scesa tra gli uomini, per mostrare loro la strada da seguire. E questo è ciò
che noi ancora oggi gli chiediamo:
“Gesù, illumina il nostro cammino”.
La Luce del Natale Le luci fanno parte del Natale, sono profondamente legate a questa festività. Natale è la festa della luce. Anche l’Istituto dei Padri Trinitari ha voluto rendere omaggio alla nascita di Gesù con tutti i simboli importanti: le luci, il presepio,
l’albero di Natale. In particolare, l’allestimento luminoso è stato realizzato con molta cura. La simbologia della luce infatti è una delle più ricche e importanti. Luce significa nascita, vita, coscienza. Nella Bibbia, le prime parole che Dio
A sinistra e nella pagina seguente: Alcune immagini delle luci di Natale a Medea
pronuncia sono: «Sia la luce!». E la luce fu. (Genesi 1,3). La luce, quindi, è anche stretta-
cato un libro intitolato “La luce del Natale. Per-
mente legata alla “parola”, come tratto distinti-
ché il presepe è la nostra speranza”, per invitare
vo dell’umanità. La parola è luce, intesa come
tutti a riflettere sul vero senso del Natale. Nell’o-
coscienza e conoscenza del mondo e di Dio.
melia della Messa di Mezzanotte, ha affermato:
Papa Francesco, nel novembre 2017 ha pubbli-
“Maria «diede alla luce il suo figlio primogenito,
4
un'altra festa, ma non il Natale. E se al centro c’è Lui, allora anche tutto il contorno, cioè le luci, i suoni, le varie tradizioni locali, compresi i cibi caratteristici, tutto concorre a creare l’atmo-
sfera della festa, ma con Gesù al centro. Se togliamo Lui, la luce si spegne e tutto diventa finto, apparente. E ancora oggi assistiamo al fatto che spesso l’umanità preferisce il buio, lo avvolse in fasce e lo pose in una
perché sa che la luce svelerebbe
mangiatoia, perché per loro non
tutte quelle azioni e quei pensieri
c’era posto nell’alloggio» (Lc 2,7).
che farebbero arrossire o rimordere
Con questa espressione semplice
la coscienza. Così, si preferisce ri-
ma chiara, Luca ci conduce al
manere nel buio e non sconvolgere
cuore di quella notte santa: Maria
le proprie abitudini sbagliate”.
diede alla luce, Maria ci ha dato
(Udienza Generale, 27 dicembre
la Luce. E lì… in mezzo all’oscurità
2017). Le parole del Papa ci illumi-
di una città che non ha spazio né
nano, sono esse stesse luce per noi,
posto per il forestiero che viene da
contro il buio della chiusura, dell’e-
lontano, in mezzo all’oscurità di
goismo, dell’intolleranza. Le luci di
una città in pieno movimento e
Natale hanno questo valore. Con
che in questo caso sembrerebbe
queste riflessioni nel cuore, guardia-
volersi costruire voltando le spalle
mo con ammirazione e stupore lo
agli altri, proprio lì si accende la
spettacolo delle luci di Natale, con-
scintilla rivoluzionaria della tenerez-
sapevoli che non sono solo una
za di Dio. A Betlemme si è creata
bella decorazione , ma ci parlano
una piccola apertura per quelli
del senso profondo di questa festa
che hanno perso la terra, la patria,
e dell’essere cristiani.
i sogni”. (Papa Francesco, Omelia di Natale, 24 dicembre 2017). In queste parole c’è tutto il senso profondo del Natale. La luce è Gesù. In un altro discorso, Papa Francesco ha sottolineato questo fatto: “Ai nostri tempi, specialmente in Europa, assistiamo a una specie di snaturamento del Natale…
Padre Gino Buccarello
Senza Gesù non c’è Natale; c'è
5
La festa di Natale La festa di Natale quest’anno si è svolta lunedì
18 dicembre. Alla presenza del Ministro Provinciale Padre Gino Buccarello, la festa è iniziata alle 11.00 nella Sala Polifunzionale con la Santa Messa. A seguire, il saluto di Padre Rocco ai presenti, che ha sottolineato l’importanza dell’anno Alcuni momenti della festa
che sta finendo, con l’apertura del nuovo centro per l’autismo “S. Giovanni de Matha”, seguito dall’impegnativa fase degli inserimenti e dell’avvio, fase in pieno svolgimento e che porterà in pochi mesi la struttura a regime. È seguito poi l’intervento del Ministro Provinciale Padre Bucca-
rello, il quale, ricordando che l’istituto è la casa degli ospiti, ha ribadito l’importanza del concetto di domus, la casa come luogo della famiglia, luogo degli affetti, dell’amore; quindi l’istituto è prima di tutto luogo di accoglienza e fraternità. Sono seguiti gli interventi del parroco di Medea don Federico, del sindaco di Medea Igor Godeas, del comandante della stazione dei carabinieri di Mariano del Friuli, del presidente dell’associazione sportiva Giuliano Schultz, Faustino Secolin, del rappresentante del Lions Club di
Gradisca Cormons Gianfranco Lorenzut. Dopo il momento ufficiale, la parte dello spettacolo è stata curata dal gruppo di poesia “Poeticando”, che ha presentato una performance intitolata “Poema di Natale”, ispirata all’opera del poeta brasiliano Vinicius de Moraes, accompagnati alla chitarra da Alessio Roveri. Per concludere, il pranzo conviviale, vero “cuore” della festa, il momento della condivisione, dello stare insieme. Perché, come dice il poeta De Moraes, la vita è l’arte dell’incontro.
6
Bentornata Fil(m)armonica! Il 9 dicembre la Sala Polifunzionale “S. Giovanni de Matha”, alla presenza del
sindaco di Medea, Igor Godeas, ha visto protagonista la bravissima orchestra “Fil(m)armonica” di Mossa, diretta dal maestro Fabio Persoglia. In realtà è stato un gradito ritorno. Infatti due anni prima, il 31 ottobre 2015, erano stati nostri ospiti d’onore per l’evento denominato “Ieri, oggi, un anno”, organizzato insieme alla Pro Loco di Medea, allo scopo di festeggiare il primo anno di attività della sala stessa. Averli di nuovo con noi non ha fatto altro che aumentare il piacere e la gioia di ascoltare il loro programma musicale. Che, lo ricordiamo, è composto da colonne sonore di film. Questa scelta rende unica e originale la loro proposta. In questa occasione è stato eseguito un repertorio basato sul tema del Natale. Abbiamo così ascoltato, o meglio, riascoltato, molte musiche di film famosi, legati alla nostra più importante festività. Tutti i brani sono
stati presentati con passione e competenza dal “presentatore ufficiale” della Fil(m)armonica, Leonardo Tognon, che la accompagna in ogni esibizione. Inutile sottolineare quanto il pubblico abbia apprezzato lo spettacolo. Le musiche scelte hanno creato un clima di allegria e serenità, e il tempo è passato troppo velocemente, a giudicare dal calore con il quale è stato richiesto il bis. È stata quindi una piacevole conferma, resa possibile dal contributo del comune di Medea. E proprio il sindaco Godeas, in chiusura, ha voluto esprimere il proprio apprezzamento, auspicando il loro ritorno, il prossimo anno, facendolo diventare un appuntamento “tradizionale” per il cartellone natalizio di Medea. Cosa che auspichiamo anche tutti noi, ospiti e operatori dell’Istituto dei Padri Trinitari. Allora, al prossimo concerto!
7
Gli auguri del Lions Club Come ormai tradizione, anche questo Natale sono venuti a trovarci gli amici del Lions Club
di Gradisca – Cormons. È un momento molto atteso dagli ospiti dell’Istituto Padri Trinitari. E non solo per l’aspettativa di regali e panettoni. Ormai si tratta di un’amicizia consolidata, una conoscenza che dura da molti anni. Perciò è sempre un momento di vera gioia, un incontro tra vecchi amici, sottolineato dall’entusiasmo con il quale i “ragazzi”, in particolare il nostro “PR” Antonello, accolgono l’arrivo del Lions. C’era il presidente Alessandro Furlan (il quale ci ha concesso un’intervista, pubblicata più avanti), la vicepresidente Natalina Marini con il marito Gianfranco Lorenzut e il cerimoniere Franco Stacul, sempre presenti; Salvatore Cutrupi, un caro amico che è un noto poeta ed è vicino anche al nostro gruppo di poesia; Faustino Secolin, presidente dell’associazione sportiva “Giuliano Schultz”, Roberto Marinelli, avvocato e consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia; e molti altri carissimi amici. È stata una vera festa, con la musica dal vivo di “Cjadena Folk”, i balli e molta
allegria. Poi è arrivato anche il regalo, uno splendido televisore, che verrà messo a disposizione dei nostri ospiti. E alla fine, il ricco rinfresco, con le pietanze preparate dalle cuoche e, sorpresa finale, il prosciutto cotto nel pane, offerto e… affettato insieme agli alpini e ai pescatori di Medea, per deliziare tutti i presenti. Momenti della festa e foto di gruppo
8
I Danzerini di Lucinico a Medea
Il 14 dicembre si sono esibiti nella Sala Polifunzio-
lontananza. E, come sempre, è stato all’insegna
nale “S. Giovanni de Matha” i nostri amici del
dell’allegria. Le danze e le scenette tradizionali
gruppo folkloristico “Danzerini di Lucinico”. Sono
hanno divertito il pubblico presente. Gli spettato-
certamente amici dell’Istituto dei Padri Trinitari. I
ri hanno potuto apprezzare danze tipiche come
nostri ospiti ricordano ancora con grande piace-
la “Furlana” e due scenette. Per prima la roman-
re (e nostalgia!) l’attività di “danza folkloristica”,
tica “scena del pozzo” che racconta l’incontro
il mercoledì pomeriggio presso il Centro Civico di
di due giovani innamorati e culmina nella danza
Lucinico, nella sala in cui si tengono le prove del
“Staiare”; poi “Martin e Mariana”, di tono molto
Gruppo folk. I partecipanti impararono diverse
diverso, che racconta il ritorno a casa di un mari-
danze del loro repertorio. Le danze studiate du-
to ubriaco, mentre la moglie lo aspetta “al var-
rante l’attività venivano poi presentate alla festa
co”. Ne nasce un divertente litigio, che si conclu-
di luglio, con la partecipazione del gruppo stes-
de , con la riappacificazione e, naturalmente,
so, che ballava con i “danzerini” di Medea, ac-
una danza, in onore del vino e dell’allegria. Un
compagnati dalla fisarmonica del maestro Licio
bellissimo spettacolo, come ha sottolineato an-
Venizio Bregant. Bei ricordi… la vicinanza del
che Elisa Berlasso, vice sindaco di Medea, pre-
gruppo si è manifestata in seguito anche con la
sente alla serata, portando il saluto e il ringrazia-
presenza all’inaugurazione della Sala Polifunzio-
mento del comune di Medea, che, va ricordato,
nale “S. Giovanni de Matha”, il 31 ottobre 2014.
ha contribuito alla realizzazione dello spettacolo.
Quella sera i danzerini tennero il nastro, tagliato
Da dire ancora che il gruppo si stava preparan-
dalla presidente della regione Debora Serrac-
do per la trasferta che a fine gennaio li ha con-
chiani e poi si esibirono allo spettacolo di apertu-
dotti a Surin in Thailandia, al festival “SICE” (Surin
ra. Questo incontro di dicembre è stato quindi, a
International Cultural Exchange). Complimenti ai
tutti gli effetti un ritrovarsi, dopo un periodo di
Danzerini di Lucinico!
9
Babbo Natale… Bikers!
rientrata poi in Italia dal valico di San Pietro, ha fatto una tappa in Piazza Vittoria e una seconda in
Corso Verdi, nel tratto pedonale. I “babbi nataI “Babbo Natale Bikers” sono una forma di
le” si sono fermati per circa mezz’ora nelle due
solidarietà natalizia che si è diffusa molto negli
soste, raccogliendo i doni e regalando alla città
ultimi anni, con iniziative in molte città. Consi-
un gioioso clima di festa. La sfilata goriziana si è
ste in un corteo di motociclisti (bikers), vestiti
chiusa lungo Corso Italia, è proseguita verso
da Babbo Natale, che raccoglie doni da distri-
Capriva ed è arrivata poi a Cormons, dove il
buire poi in beneficenza. Anche da noi un’im-
corteo era atteso per le 12.00 in piazza XXIV
portante manifestazione ha caratterizzato la
Maggio. Qui la manifestazione era organizzata
giornata di sabato 16 dicembre 2017. Denomi-
dall’associazione Cuormòns. Dopo la raccolta di
nata “Babbo Natale bikers”, è nata dall'impe-
doni, il corteo ha raggiunto l’Istituto dei Padri
gno di tantissimi volontari, con il patrocinio del
Trinitari verso le 14.00, festosamente accolto da
Comune di Gorizia e la collaborazione di Confcommercio Gorizia e dei comuni di Cormons, Capriva del Friuli, Medea. La raccolta dei doni è stata destinata al nostro istituto. I volontari di “Babbo Natale Bikers” hanno coinvolto i commercianti di Gorizia, che hanno messo a disposizione numerosi doni, ma si sono anche impegnati personalmente con il confezionamento e la consegna dei doni, la gestione dei punti di raccolta. La sfilata è partita alle 8.30 da Piazzale Casa Rossa, con un passaggio in Slovenia;
10
ospiti e operatori. Il corteo, formato da centauri vestiti di rosso con folte barbe bianche ha creato un’atmosfera nuova e straordinaria, che ha incuriosito, sorpreso e coinvolto tutti. Poi, scesi
dalle motociclette, dopo i primi attimi “timorosi”, è venuto il momento della conoscenza reciproca. I “bikers” sono persone festose e generose, che amano stare in compagnia, trasmettendo un’allegria contagiosa. La festa quindi si è svolta in grande spensieratezza, a cominciare dalle parole di accoglienza del Rettore Padre Rocco, che ringraziato di cuore i volontari per questa splendida iniziativa. Ha poi offerto loro un bel rinfresco, per ristorare il caro vecchio Babbo Natale dalla faticosa e lunga galoppata con le
moderne “renne a motore”.
11
Mago Robert
Quando fui contattato per esibirmi nel teatro del centro dei Padri Trinitari di Medea fui subito informato che in quell'occasione il mio pubblico sarebbe stato formato per la maggioranza da persone affette da autismo. Non mi feci problemi di sorta perché ero sicuro di poter offrire effetti magici colorati, semplici, visivi e comici. Accettai volentieri l'incarico di portare la Magia al Centro. I dubbi e le "paure" arrivarono solo alcuni giorni prima della data stabilita mentre preparavo la scaletta dello show: "sarò all'altezza !? capiranno la mia comicità !? gli effetti magici che sto preparando saranno adatti a questo tipo di pubblico !?" Impacchettai tutto e non ci pensai più. Ora che lo spettacolo è finito penso che le mie paure, il mio "disagio" interiore nel non sapere come rapportarmi con quei ragazzi
erano alquanto stupide e sorrette solo dalla mia ignoranza verso quella sindrome chiamata autismo. Mi sono esibito come in qualsiasi altra situazione facendo solo attenzione di mantenere sempre il contatto visivo, vocale… magico con quei ragazzi che hanno interagito con i loro modi e possibilità con me restituendomi la soddisfazione di esser riuscito a creare uno show Magico. Nel bene e nel male quei ragazzi trasmettono senza filtri o convenzioni sociali i loro desideri e le loro paure, le fissazioni, i difetti… le emozioni. Sono orgoglioso di poter dire che questa esperienza lavorativa mi ha fatto capire un po' di più quello che è l'esse-
re
umano e come la Vita è meravigliosamente Magica perché trova sempre il modo di comunicare per condividere gioie e dolori. Ultima considerazione va a tutto lo Staff che mi ha fatto sentire a mio agio fin dall'inizio dandomi "carta bianca" su tutto: complimenti per le belle persone che siete.... detta in parole semplici. Ciao ragazzi, ciao Staff ed ancora un Buon Anno a Tutti Voi ed ai lettori di questa “fanzin”.
Magicamente Mago Robert Rounder
12
Viva viva la Befana!!! La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col vestito alla romana viva viva la Befana!
Così, tra il 5 e il 6 gennaio, la vecchina parte da
Urbania sulla sua scopa… e tra le sue innumerevoli tappe, quest’anno si è fermata anche da noi. Il 5 gennaio abbiamo avuto la sorpresa di vederla “apparire” (appunto) nell’Istituto, por-
Il nome Befana deriva dalla parola greca epifa-
tando, naturalmente, un sacco pieno di doni.
nia (parola che significa apparizione, manifesta-
Con grande stupore e felicità dei nostri ospiti,
zione). Infatti si festeggia il 6 gennaio. La vec-
che l’hanno subito affettuosamente circondata
chietta vestita di stracci, che porta doni ai bam-
e riempita di attenzioni. L’arzilla vecchina ha
bini volando su una scopa è una figura tradizio-
gradito molto l’accoglienza; infatti a nessuno ha
nale tipicamente italiana. La leggenda narra
lasciato il carbone (destinato ai “cattivi”). Ha
che i re Magi, nel loro viaggio verso Betlemme,
invece distribuito dolci a volontà, e molta alle-
si fermarono a casa di un’anziana donna. Essi
gria! E poi è ripartita per il suo lungo viaggio, con
invitarono la vecchia a unirsi a loro per cercare il
la promessa di ritornare l’anno prossimo. Per la
Bambino Gesù. Ma lei non volle andare. Poi,
tranquillità di chi chiede sempre: “quando viene
pentita, preparò un cesto di dolci, uscì di casa e
la Befana?”
si mise a cercarli. Si fermò in ogni casa lungo il suo cammino, donando i dolci ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora si dice che gira ancora per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare. In realtà le origini della tradizione risalgono a riti e credenze preromani, diffu-
si in tutta la penisola italiana, che vennero poi assorbiti nei culti romani. Sia come sia, la Befana è una figura amatissima dagli italiani. Ci sono molte feste a lei dedicate. Va ricordata quella di Urbania, nelle Marche. Si dice che la Befana abita qui. In questa ridente cittadina, anticamente chiamata Casteldurante, si svolge, dal 4 al 6 gennaio, la Festa Nazionale della Befana. E c’è anche la “Casa della Befana”, visitabile tutto l’anno.
13
Condivisioni Clown Il 27 dicembre sono tornati a
musica, danze, colori e risate
trovarci i nostri amici clown.
sembra di essere ad una
Come sempre ci hanno rega-
grande festa, con amici che
lato grande divertimento ed
non si vedevano da molto
emozioni. Queste sono le loro
tempo e con il solo desiderio di
testimonianze, delle quali li
divertirsi ed emozionarsi. Vorrei
ringraziamo di cuore.
poter dire molte cose, ma ci ho pensato tanto e forse a volte,
“Mani che si uniscono.. sguardi
É difficile descrivere le
sento la necessità di tenere
che si incrociano.. cuori che
sensazioni e le emozioni che si
certi attimi racchiusi nel mio
battono all'unisono: questo è
provano facendo servizio in
cuore, mi servono per andare
stare con voi!
una comunità di disabili. È
avanti nei momenti più difficili.
clown Righella
come entrare in un'ambiente
C è un ricordo, un'immagine,
vissuto da tanti bambini e per
un flash che appare ancora
“ gli ospiti di Medea mi hanno
chi vive a stretto contatto con
adesso se ci penso, che ho
fatto venire questa idea....che
loro, forse sa cosa intendo. Non
voglia di condividere assieme
loro non sono persi ...ma
ci sono filtri, non ci sono
a voi. Luca.. Un ragazzo
eccezionalmente diversi…
maschere. Puoi piacere, come
splendido che si ricordava di
" Keep on smiling”
no e te lo fanno capire anche
me ancora di quando ero
clown Petolo
solo attraverso uno sguardo.
entrata in quella stanza, diversi
Ero preoccupata per questo,
anni prima per affrontare un
Sono passati un po' di mesi da
ma come sempre indossando il
tirocinio. Ebbene lui mi ha
quando ci sono stata ma mi è
naso rosso e il camice, tutte le
custodito nel suo cuore, tanto
rimasto un bel ricordo di
preoccupazioni svaniscono. Il
da farmi un ritratto che
un'atmosfera serena, giocosa
supporto dei miei compagni
conservo gelosamente. Il suo
ed accogliente. Mi sono
d'avventura è stato
modo di approcciarsi la vita,
divertita e mi sono sentita
fondamentale affinché il
mi riscalda il cuore, sempre
uguale agli altri, non diversa,
servizio potesse svolgersi al
con il sorriso, sempre con la
come spesso mi accade!
meglio. Veniamo subito accolti
voglia di mettersi in gioco
clown Skeggia
con gran entusiasmo. Tra
nonostante tutto. Forse dovrei
14
spendere ancora un attimo del
molto pulita, gli ospiti hanno un
mio tempo per ringraziare il
aria serena, sembrano protetti
mio"compagno di braccio" il
e non abbandonati. La musica
mio super amico Zorro. Poche
il solito collante, appena parte
persone che ho incontrato
la melodia vedi gli animi
lungo il cammino della vita mi
rallegrarsi...
hanno stretto tanto a sé , quasi
E' bello vedere le loro mani che
come per dirmi : "Ehi ti ho
si intrecciano alle tue, sentire
scelta, tra tante persone ho
che anche se sconosciuti ci
guardato proprio te".. Beh che
affidiamo gli uni agli altri
dire il servizio presso la struttura
creando quasi una bolla in un
di Medea è un momento
mondo che ormai corre
magico, e tornare nelle vesti
veloce. Noi eravamo lì con loro
della vita babbana non è mai
ma nella stessa dimensione in
semplice e come per molti
cui loro erano lì con noi
servizi un pezzo del mio cuore è
entrambi con la stessa
rimasto lì. Grazie a tutti voi per
finalità...sentire con il cuore...
aver vissuto con me un
Grazie per avermi portato con
momento così tanto speciale.
voi,
clown Grufi
clown Zoppy
Parto dicendovi che adoro gli
Varchi il cancello e il cuore
extra, adoro esplorare nuovi lidi
batte forte, perché sai che
ed entrare in contatto con
dall’altra parte sono lì ad
nuove realtà. Quindi ricordo
aspettarti… ci vedono e ti
ancora quanto carica fossi
vengono incontro, felici,
all'idea. Come sempre cerco
sorridenti. Ti prendono la mano,
di fare una bella valigia di
ti abbracciano e ti riempiono
aspettative chiuderla in
di gioia con le tante domande.
doppia mandata e lasciarla a
Adesso musica? Adesso state
casa. Perché il bello è sempre
con noi? Facciamo il trenino?
ciò che non ti aspetti che ti
Giochiamo? Facciamo
capita ti stupisce e ti travolge.
palloncini?..quanta
Sono le sfumature ma anche i
emozione… tutto diventa
colori dei luoghi e delle
indelebile.!!!! Questo per me è
persone che mi emozionano a
MAGIA!
Medea, la struttura è nuova e
clown Sgnaffu
15
Festa con i Lions La festa di carnevale è un altro evento molto
partecipazione è stata massiccia, i “ragazzi” si
atteso dagli ospiti dell’Istituto dei Padri Trinitari.
sono lanciati in danze sfrenate, insieme agli ope-
Perché carnevale è sinonimo di festa, di musica,
ratori e agli organizzatori, con grande diverti-
di follie e … crostoli! Anche quest’anno tutti que-
mento di tutti.
sti ingredienti non sono mancati, grazie anche
Chiaramente non sono mancate le leccornie,
alla generosa presenza del Lions Club di Gradi-
come ogni festa carnevalesca che si rispetti.
sca - Cormons, che, in tutte le più importanti
Infatti tra musica e coriandoli sono apparsi an-
occasioni d’incontro, dimostra sempre molta
che gli immancabili crostoli e frittelle, che hanno
vicinanza e sensibilità, come abbiamo già avuto
reso ancora più dolce quel pomeriggio di feb-
modo di sottolineare.
braio. Il nostro ringraziamento va a tutti i soci del
Così, i nostri amici hanno organizzato per giovedì
Lions club, in particolare al presidente Alessan-
grasso, 8 febbraio, una bella festa, dedicata a
dro Furlan, che ci ha concesso l’intervista che
tutti gli ospiti del CRD e del CRA di Medea. La
pubblichiamo nelle pagine seguenti.
17
Lions Club Da cent’anni al servizio della comunità Intervista al presidente del Lions Club di Gradisca d’Isonzo Cormons Alessandro Furlan
Ora vorrei rivolgerle la domanda “banale” di ogni profano: cos’è il Lions Club? La domanda non è affatto banale, ma molto
Buonasera. Innanzi-
sottile, anzi, di più… simpaticamente diabolica!
tutto la ringrazio per
Sintetizzare in poche righe cos’è Lions Club, per
la sua gentilezza e
un associazione che l’anno passato ha festeg-
disponibilità. Queste
giato un secolo di vita, essendosi costituita nel
sono certamente sue
1917. Divenuta internazionale nel 1920 con la
qualità personali, ma
Costituzione del primo Club Lions all’estero, in
sono anche tratti
Canada, è oggi presente in 208 Paesi del mon-
distintivi del vostro sodalizio, sempre attento ai
do, con oltre 1 milione e quattrocentomila Soci,
problemi delle persone in difficoltà. Nel 2017
appartenenti a 48.000 Club, sparsi su i 5 conti-
avete celebrato i 100 anni dalla fondazione,
nenti, di cui 1500 solo in Italia, con 50.000 Soci,
avvenuta, mi corregga se sbaglio, il 7 giugno
una media di 30 soci a Club, che consentono,
1917 a Chicago, grazie all’opera di un uomo
una copertura capillare del territorio, articolata
illuminato, Melvin Jones. Perciò vorrei iniziare
in 17 distretti, circoscrizioni, zone, è l’associazione
chiedendole un pensiero su questa importante
umanitaria più grande al mondo, operante a
ricorrenza e sul fondatore del Lions Club. Melvin Jones nacque a Fort Thomas in Arizona il
13 gennaio 1879 e morì a Flossmoor il I° giugno 1961. A 7 anni si trasferì con la famiglia a Chicago. Lavorò presso una compagnia di assicurazioni e nel 1913 aprì una sua agenzia. Fu un dirigente d’azienda illuminato e filantropo, che avverti il desiderio di migliorare, oltre ai propri affari, l’intera società, a quel tempo pervasa da una corruzione diffusa con ampie fasce della popolazione americana che viveva in estrema povertà. Così, come ha ricordato, il 7 giugno 1917 fondò il Lions Club International.
18
Melvin Jones
360 gradi in tutti i settori del sociale. Soci che svolgono attività di servizio, offrendo aiuto e sostegno in favore della
comunità in cui vivono, ed anche oltrepassano i confini, secondo il Codice dell’Etica Lionistica. “WE SERVE” (noi serviamo) è il motto internazionale che ci identifica. Molto significative, inoltre, le attività per le quali i Lions hanno offerto importanti aiuti a sostegno delle popolazioni colpite da terremoti e da altre calamità. Negli
ultimi anni, sono stati donati 3
Il gruppo dei Lions impegnati nella raccolta alimentare
milioni di euro a favore delle popolazioni terremotate per la realizzazione/
consegnati gratuitamente ai ciechi.
ricostruzione di unità abitative e di centri di ag-
Il Centro di Limbiate è una delle più importanti
gregazione polifunzionali nelle località di Amatri-
realtà in Europa, in grado di addestrare una
ce, Arquata del Tronto, Camerino e Norcia, per
cinquantina di cani all’anno: risultano consegna-
dare alle comunità un punto di riferimento.
ti 2.111 cani guida.
Va inoltre ricordato il costante impegno a favore
Riguardo invece al nostro Club, denominato
delle popolazioni colpite dagli uragani nei Carai-
Lions Club Gradisca d’Isonzo Cormons, costituto
bi, dalle alluvioni in India e Asia meridionale e
nel 1983 e di cui quest’anno ricorre il 35° anniver-
oltre al terremoto in Messico, solo per citarne
sario della consegna della carta costitutiva
alcuni. Nell’anno di ricorrenza del Centenario e
(“Charter” in Inglese), appartiene al Distretto 108
quello precedente (2016-17) si è conclusa in
Italy, che comprende l’intera Regione Friuli Ve-
Africa una campagna di vaccinazioni a favore
nezia Giulia e il Veneto Orientale. Composto da
di 60 milioni di bambini, oltre al costante impe-
21 Soci, provenienti dai più diversi settori profes-
gno con la campagna contro il morbillo. In sinte-
sionali e della vita sociale: medici, farmacisti,
si gli interventi si basano su 5 macroaree d’azio-
avvocati, ingegneri, artigiani e commercianti.
ne, già ricordate: giovani, diabete, fame, vista e
Fra i Soci del Club, anche 3 onorari: il professor
oncologia infantile. Va ricordato che in Italia,
Piero Monassi, Bruno Pizzul e Dino Zoff. Riguardo
precisamente a Limbiate (Monza-Brianza), esiste
ai principali Services svolti in favore della comu-
dal 1959 il Centro Cani Guida dei Lions, dove
nità locale, oltre a quello permanente che ci
vengono addestrati cani guida per poi essere
vede impegnati con questo Istituto, di cui tratte-
19
Quando ha conosciuto L’Istituto dei Padri Trinitari di Medea? Avevo sentito parlare dell’Istituto molti anni fa, ma marginalmente. Poi,
entrato nel Lions Club Gradisca d’Isonzo - Cormons nel 2014, ho avuto la possibilità di partecipare al service permanente con altri amici soci del club, in occasione degli auguri pasquali, con il momento conviviale, poi per la giornata della “Pesca in Il calendario realizzato per il servizio cani guida
rò con maggiori dettagli in seguito, ora alcuni
amicizia” a Romans d’Isonzo, presso i Laghetti della FIPSAS, con 120 ragazzi (gli ospiti di Villa Santa Maria della
cenni sull’attività realizzate di recente e nel im-
Pace, del CISI, dell’Istituto di Stara Gora in Slove-
mediato futuro. Quest’anno, per la prima volta,
nia e dell’Istituto di Friesach in Austria). Poi il 13
sabato 10 marzo, abbiamo effettuato la raccol-
dicembre, la giornata degli auguri di Natale,
ta alimentare presso il Supermercato Eurospar
con i regali, la musica e il panettone; e per finire,
Brumat di Gradisca, per la Caritas della parroc-
la festa di carnevale. In mezzo a queste date
chia di Gradisca. È stato un successo, oltre ogni
“canoniche”, ci sono stati altri incontri, con visite,
aspettativa. Grazie alla generosità della cliente-
la pizza insieme, e altre occasioni di incontro.
la, composta in larga parte da gradiscani e dai
Vale la pena, per esempio, ricordare il concerto
paesi limitrofi, abbiamo raccolto oltre 750 Kg di
nella Sala Polifunzionale “S. Giovanni de Matha”
generi alimentari e di prima necessità, compresi
tenutosi nel gennaio 2017, organizzato insieme
alimenti per bambini e prodotti per l’igiene personale. Per il futu-
ro: il 28 marzo ci troviamo per la tradizionale festa degli auguri pasquali in Istituto a Medea, con la consegna delle uova pasquali, musica live ed una sorpresa, oltre a quella nelle uova; dal 6 all’ 8 aprile saremo a Fiume (Croazia), alla XXII edizione della Giornata della Pace, con le delegazioni di Ostuni (I), Friesach (A), Mosonmagyarovar (H), Lubiana (SLO).
20
La consegna del riconoscimento “Chevron” a Bruno Pizzul
all'Associazione nazionale bande italiane musicali autonome (ANBIMA) della provincia di Gorizia grazie all’iniziativa del nostro socio Faustino Secolin. Si sono esibiti gruppi di giova-
ni musicisti, partecipanti a un progetto durato alcuni mesi, che ha messo assieme ragazzi provenienti dalle scuole di musica delle bande locali. Tutto destinato alla raccolta fondi per le attività dell’istituto. Un altro fatto nuovo, che esce dal service, è stato l’incontro con il Lions Club tedesco di Heilbronn - Wartberg, nel land Baden - Wuerttenberg. L’idea è nata dal cerimoniere Franco
mo! In tutte le occasioni di incontro con i vari
Stacul, grazie a un incontro fortuito con l’archi-
club, sodalizi, istituzioni, parlo di Villa S. Maria
tetto Berthold Stueckle a Corona il 3 gennaio,
della Pace con ammirazione per il lavoro svolto
nell’agriturismo “Villa de Finetti”. In quel giorno
dai padri Trinitari, dal rettore Padre Rocco,
si svolgeva la cerimonia di consegna del rico-
dall’equipe e tutti gli operatori. Anche nell’in-
noscimento “Chevron” al giornalista e nostro
contro con il nostro governatore Vincenzo Trevi-
socio onorario Bruno Pizzul, per i 30 anni di
siol, avvenuto in settembre 2017 a Pordenone,
servizio a favore dei Lions. L’architetto si è di-
illustrando il service egli è rimasto colpito e ha
mostrato sensibile all’iniziativa, così in ottobre si
chiesto approfondimenti. Quindi giudico la pre-
è concretizzata nella visita di una loro delega-
senza della vostra realtà come una vera ricchez-
zione con la presidente, Susanne Schlichtner.
za per la comunità e per tutto il nostro territorio.
La delegazione ha visitato anche l’istituto dei Padri Trinitari, in particolare il nuovo centro per
L’autismo è una patologia sulla quale si è scritto
l’autismo “S. Giovanni de Matha”
e parlato molto, spesso in modo errato o mitizza-
[l’incontro è stato documentato in un articolo
to. Negli ultimi anni la situazione è cambiata, c’è
sul numero precedente. NdR].
molta più conoscenza scientifica, c’è anche la “giornata mondiale per la consapevolezza
Come giudica la presenza di una realtà come
dell’autismo”, il 2 aprile. Lei come è venuto a
l’Istituto dei Padri Trinitari sul nostro territorio?
conoscenza di questa realtà?
Ho partecipato alla festa di Natale nel 2016
Ho sentito parlare di autismo per la prima volta
come vice presidente e nel 2017come presi-
nel 1973, mi considero un antesignano. Neodi-
dente. Mi trovo bene in queste occasioni per-
plomato, mi ero iscritto all’Università di Padova;
ché il contatto con i “ragazzi” (come mi piace
per muovermi, spesso facevo l’autostop (allora
chiamarli affettuosamente) mi da molta gioia.
era di moda!). Un giorno al casello di Mestre si
Riceviamo sempre più di quello che noi dia-
fermò una Mini Cooper rossa (ricordo ancora il
21
colore), alla guida una psicologa di Belluno con studio a Padova. Durante il percorso, parlando del più e del meno, mi raccontò che si occupava di soggetti autistici, allora feci una gaffe,
Una pizza con… selfie!
pensai che si occupasse di selezione del personale per conto dell’Azienda municipale degli Autobus! Però quella gaffe mi è servita per fissare, in memoria, per sempre, la malattia dell’autismo. Il problema poi ritornò alla ribalta, nel 1988, con il film Rain Man, da allora sono trascorsi ormai 30 anni! Ho letto, ma non ricordo dove, che le persone con disturbo autistico sono alla ricerca continua di ambienti tranquilli, stabili, ordinati ed accoglienti, che li aiutino a diminuire le loro paure ed
angosce interiori. Ritengo a tal riguardo che in questo Istituto si trovino tutte queste caratteristi-
Anche quest’anno, in febbraio un gruppo di
che, non solo come struttura architettonica,
nostri ospiti ha partecipato a una bella serata
spazi fisici (laboratori per attività ludiche e moto-
insieme ai soci del Lions Club presso la
rie), ma soprattutto per il clima che si respira.
pizzeria “Rusticana” di Gradisca d’Isonzo. È
Tutto il personale medico/sanitario che vi opera,
stata una serata molto divertente, almeno a
psichiatri, psicologi, educatori, operatori socio
giudicare dal simpatico “selfie”, che il
sanitari, oltre all’ elevata specializzazione, si
presidente Furlan ha scattato per ricordo con
esprime ed interagisce con costante empatia e
il nostro PR Antonello, sempre in prima linea
umanità. Tutto ciò aiuta gli ospiti a ritrovare quel-
nel fare gli “onori di casa”.
la pace, quella serenità interiore di cui hanno
Ecco la descrizione di Mauro:
costante bisogno. Una serata con Antonello insieme alle La ringrazio per la sua disponibilità. La saluto a
ragazze. Siamo andati a mangiare la pizza,
nome di tutti i “ragazzi”, e quindi arrivederci… al
profiteroles, con il Lions Club, a Gradisca
prossimo service!
d’Isonzo, nella pizzeria alla Rusticana. C’era tanta gente; il luogo era molto riscaldato. Ho visto le luci accese della strada, i lampioni che illuminano le vie, le aiuole. Mauro Cominotto
22
Marzo pazzerello...
Cos’è Natale senza neve? Abbiamo atteso e sperato quest’anno di vedere le feste imbiancate. Ma niente. Poi, il 19 marzo 2018… la festa del papà ha portato la sorpresa!
Una abbondante nevicata ha caratterizzato la mattinata. Fiocchi grandissimi, cielo plumbeo. Sembrava un giorno invernale. Però tutto è durato poche ore. Per la cronaca, nel pomeriggio è ricomparso il sole, complice la bora, e il paesaggio è mutato completamente. Alla mattina in inverno e al pomeriggio in primavera!
23
Uno dei laboratori ormai consolidato da diversi
presenta uno stimolo fondamentale all’espressio-
anni all’interno del Centro “Santa Maria della
ne della creatività delle persone, alla scoperta
Pace”, è quello Teatro.
di sé e dell’interazione cooperativa con gli altri.
Come è noto, si tratta di un’attività terapeutica
La finalità non è tanto quella di realizzare bellissi-
per qualsiasi persona e ovviamente fare teatro
me opere teatrali (finalità che viene comunque
con le persone che presentano una disabilità è
spesso raggiunta!), ma è soprattutto quella di
anche qualcosa di più.
favorire il benessere psico-fisico e sociale del
Il teatro, infatti, grazie alla “cornice” del palco,
ragazzo e accrescere la capacità di All’interno
del copione, della dimensione delimitata nel
del laboratorio c’è un’area dedicata al linguag-
tempo e nello spazio, permette alle persone di
gio non verbale, tramite esercizi del controllo
superare le proprie paure, sciogliere molti freni e
della respirazione, del coordinamento, della
inibizioni e aprirsi con più facilità alla relazione,
strutturazione del tempo e dello spazio, esercizi
sia con gli altri che con sé stessi.
per la presa di coscienza del corpo e della possi-
L’espressione teatrale, vista nella dimensione
bilità espressiva. C’è poi un’area dedicata al
protetta e accogliente del laboratorio, pensata
linguaggio verbale con esercizi di respirazione e
in modo aderente alle concrete esigenze dei
modulazione del tono della voce. Infine un’area
ragazzi, ai loro interessi e alle loro capacità, rap-
riguardante la scoperta e utilizzo scenico di di-
24
versi materiali e oggetti. Dopo la recente apertura del centro residenziale per l’autismo “San Giovanni de Matha”, la compagnia teatrale “Azzurro” ha accolto gioiosamente l’ingresso di
due nuovi ospiti: Gianluca e Nicolas, che si sono integrati senza nessuna difficoltà nel gruppo. Da subito infatti hanno collaborato con i compagni ormai veterani, facendo amicizia e portando un pizzico in più di allegria e curiosità. Gianluca, ha debuttato con lo spettacolo “In Viaggio”, tenuto a Palmanova nel mese di dicembre, ottenendo un grande successo. Salire sul palco, esibirsi e vincere le proprie paure è una sfida che vinciamo ogni volta che portiamo a termine uno spettacolo. Il prossimo appuntamento riguarda la
formazione teatrale che prevede delle lezioni con il docente, ormai ben noto all’interno del nostro laboratorio, Gennaro Ponticelli. Si tratta di un’opportunità importante che offre ai nostri ospiti la possibilità di mettere in pratica quanto appreso e sperimentare cose nuove. Auguro ai nostri brillanti teatranti un buon lavoro Martina Pavanel
25
Il mosaico Un’arte senza tempo
Mi chiamo Gabriella Buzzi e sono insegnante di mosaico. Lo scorso ottobre ho ricevuto una chia-
mata da parte di Padre Rocco; mi chiedeva un incontro per poter parlare di un corso di mosaico presso l’istituto di Medea. Con molta curiosità e di buon grado ho risposto affermativamente a tale richiesta. Sono arrivata all’istituto e, insieme a Padre Rocco, a questa riunione c’erano anche gli psicologi Tiziano ed Alessio. Mi hanno spiegato le caratteristiche della struttura, i servizi che vengono svolti all’interno e le peculiarità degli ospiti. L’entusiasmo di Padre Rocco per questo progetto mi ha coinvolto immediatamen-
te! Sono ormai 30 anni che mi occupo di mosaico, a livello artistico, artigianale, didattico. Ma questa esperienza ancora non l’avevo fatta. Anch’io quindi sono partita molto “carica” per la riuscita di questi nostri incontri settimanali. Ho trovato da subito delle brave educatrici: Chiara, Caterina e ora Giulia, che mi affiancano nello svolgimento della tecnica musiva, ma che mi aiutano anche ad entrare in questo mondo un po’ particolare, dove i tempi non sono frenetici come invece sono richiesti dal mondo esterno,
26
dove i rapporti umani hanno ancora il primo posto e dove anche i piccoli lavori si fanno in collaborazione e con entusiasmo. Devo dire che Padre Rocco, sia per esperienza che per
intuito, ha capito che un corso di mosaico sarebbe stato un buon momento di aggregazione e può dare grandi soddisfazioni a i partecipanti. Infatti mi è stato detto che una educatrice del centro aveva già proposto e condotto un laboratorio di mosaico. Il mio percorso formativo è iniziato all’istituto statale d’arte di Gorizia ed è poi proseguito alla scuola mosaicisti del Friuli. Mi sono appassionata al mosaico inizialmente studiando e copiando I mosaici romani di Aquileia.
Infatti nella nostra regione c’è questo sito archeologico molto importate e ben conservato. Il pavimento della Basilica di Aquileia è il più bel mosaico paleocristiano di tutto l’occidente, attualmente ripulito dei dannosi effetti dell’umidità, grazie a un sapiente restauro avvenuto in occasione del Giubileo del 2000. I mosaici, secondo alcuni, risalirebbero alla prima metà del IV secolo, secondo altri alla fine del III secolo, prima ancora dell’Editto di Costantino (313) che sanciva la libertà di culto.
I motivi decorativi comprendono uccelli contenuti entro ottagoni, animali diversi tipo lince, lepre, capra, somaro o ancora ceste con funghi ecc. oppure galli, merli, fagiani, resi con colori vivacissimi. I vari tipi di decori caratterizzano quattro diverse campate, l’ultima delle quali è arricchita da animali marini, uccelli e simbologie cristiane come la lotta del gallo con la tartaruga che traduce metaforicamente la lotta tra il bene e il male. Spettacolare è anche il mosaico dell’aula teodoriana che
27
occupa la navata centrale e quella laterale destra della Basilica. Si tratta di un’estensione di pavimento musivo di oltre 700 metri. Anche questo decoro è suddiviso in quattro campa-
te. Oltre ad immagini di animali che sottendono significati simbolici, troviamo figure di fanciulli e fanciulle. Con gli allievi del corso siamo quindi partiti alla copia di alcune figure esistenti in questa basilica come il “nodo di Salomone” e alcune figure di animali. Motivi eseguiti sia in marmo che in smalto, questo per testare le varie peculiarità dei due materiali. Interessante è vedere oggi, dopo due mesi dall’inizio del corso, come gli allievi hanno preso dimestichezza con l’attrezzatura che com-
prende tenaglie, martellina e ceppo per il taglio del materiale, come sanno gestire la colla, usare le scatoline, pinzette e seguire i disegni. Spero presto di poter fare insieme a loro una gita alla Scuola mosaicisti di Spilimbergo , per poter ammirare tutti i lavori che vengono eseguiti nei vari anni scolastici . Per poter testare direttamente il valore di quest’arte , per poter stimolare ancora di più questi bravi allievi. Questo è appena l’inizio di una bella esperienza che spero e credo durerà nel tempo all’in-
terno di questo istituto. Oggi ci stiamo preparando ad eseguire dei lavori di gruppo. Riguardano dei tavolini che poi saranno fruibili da tutti… mi auguro di riuscire al meglio in questa impresa. Avremo modo di “ ritrovarci “ su queste pagine per mostrare e raccontare i nuovi progetti! Gabriella Buzzi
28
La gioia del mosaico
Da quasi tre mesi ci siamo affacciati all’attività mosaico, con la collaborazione della maestra Gabriella, mosaicista professionista che, con pazienza e passione ci ha introdotto a questa
arte. L’approccio dei ragazzi – il gruppo al momento è composto da nove utenti tra CRD e CRA – è stato ed è tuttora ricco di entusiasmo, sia per la curiosità di conoscere la maestra in quanto figura esterna al centro, che quindi porta una ventata d’aria fresca, che soprattutto per la voglia di esprimere le proprie abilità manuali e capacità tramite le varie tecniche di composizione. Partendo dalle basi, si è iniziato, disegnando su carta con figure prestampate le tesserine, seguendo gli andamenti lineari, impostando
quindi il progetto fino ad arrivare alla vera e propria composizione del lavoro con la tecnica scelta (lavorazione al rovescio, tecniche moderne…). La soddisfazione, sia per i ragazzi che personalmente è ancora maggiore nel vedere, a poco a poco, la realizzazione del progetto con la partecipazione, anche emotiva, di tutto il gruppo, ed è una sensazione particolarmente appagante, oltre che stimolante, sia dal punto di vista personale che lavorativo. Chiara Rizzi
29
La carta fatta a mano
Il laboratorio di carta fatta a mano è un altro “fiore all’occhiello” dell’Istituto dei Padri Trinitari di Medea. È un’attività importante, presente da anni, che ha ottenuto molti riconoscimenti. Fare la carta a mano è un mestiere di grande valore, che ci mette in contatto diretto con secoli, anzi millenni di tradizione. I gesti e gli strumenti per realizzare la carta sono gli stessi di centinaia di anni fa. Come tutti sanno, la carta è nata in Cina. Fu inventata intorno al 105 a.C. da Ts'ai Lun, gran dignitario di corte, che presentò all'imperatore i primi fogli di carta. rimase un segreto della Cina fino all'VIII secolo, quando il segreto arrivò agli arabi. Nel 751, infatti, durante una spedizione militare alle frontiere della Cina, il Califfo di Bagdad catturò a Samarcanda due fabbricanti di carta cinesi; grazie a loro fondò una cartiera in quella città. Gli Arabi ne perfezionarono la fabbricazione. Da loro arrivò in Europa. L'Italia ebbe le sue
prime cartiere ad Amalfi e a Fabriano. Di qui la produzione si diffuse a Bologna, Padova, Genova, poi in Toscana, in Piemonte, nel Veneto e nella Valle di Toscolano (Brescia). Fabriano mantenne tuttavia a lungo la supremazia, grazie soprattutto ad alcuni perfezionamenti tecnici. Oggi la carta si ottiene principalmente dalla cellulosa, ma per centinaia d’anni è stata prodotta da stracci di fibre vegetali. Il nostro laboratorio produce carta Alcune “forme” per raccogliere la pasta di carta e dare forma ai fogli
riciclata, cioè fatta a partire da altra carta, che viene messa a macerare
con l’acqua, fino ad ottenere una poltiglia, detta “pasta da carta”; essa viene raccolta da speciali setacci detti “forme” con i quali si ottiene la “feltrazione” ossia l’unione
uniforme delle fibre sciolte nell’acqua. Il laboratorio impiega molti ospiti del nostro centro, che partecipano con passione a tutte le fasi della produzione, seguiti con attenzione e competenza dalle operatrici Ilaria Pezzolato e Silvia Ferrini. I risultati sono ottimi, vengono realizzati bellissimi biglietti di auguri, inviti, partecipazioni a chi ne fa richiesta. Qui di seguito, pubblichiamo con piacere (e un pizzico di orgoglio…) i ringraziamenti del comune di Medea, per il quale sono stati realizzati gli auguri natalizi.
Il ringraziamento del comune di Medea Tra gli estimatori della carta prodotta nell’Istituto
intenso, l’impegno anche, mossi dalla volontà di
dei Padri Trinitari c’è anche il comune di Medea.
fare una bella figura.
L’amministrazione comunale, sempre sensibile
Poi, il biglietto di ringraziamento, arrivato a nome
alle attività e iniziative del nostro centro, ha
di tutta l’amministrazione comunale, ha sciolto i
chiesto a noi quest’anno i biglietti d’auguri
dubbi ed ha ampiamente ripagato i protagonisti
natalizi. È stato un onore per ospiti e operatori
dell’opera. Perciò, a nome delle persone
poter realizzare questi biglietti, sapendo che
impegnate nel laboratorio, vogliamo, a nostra
sarebbero stati inviati a moltissime persone e di
volta, ringraziare l’amministrazione e la comunità
conseguenza ammirati e, con un pizzico di
di Medea per l’attenzione e la fiducia nel nostro
“suspance” anche giudicati…Il lavoro è stato
operato.
31
La vita è l’arte dell’incontro Il gruppo di poesia “Poeticando”, alla festa di Natale ha presentato un lavoro basato sull’opera di un grande poeta brasiliano: Vinícius de Moraes, nato a Rio de Janeiro, 19 ottobre 1913 e lì morto il 9 luglio 1980. Era un diplomatico brasiliano ma è stato soprattutto un poeta, cantante, compositore, drammaturgo. Scrisse numerose opere, divenute classici della letteratura e musica brasiliana. La sua arte è la celebrazione del “saudade”, parola portoghese intraducibile, che esprime il sentimento di struggente tristezza che segue i momenti di allegria; tristezza che diventa consapevolezza della vita, della fragilità umana, del tempo che passa. Ma da questa consapevolezza nasce la forza, la voglia di vivere, l'arte, la musica. Il nostro interesse per De Moraes nasce per la sua amicizia con il grande poeta italiano Giuseppe Ungaretti. Vinicius, insieme a Ungaretti e il cantautore italiano Sergio Endrigo, registrò un LP in italiano intitolato “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”. Questo LP è un’opera importantissima e unica. In esso si può ascoltare la voce originale di Giuseppe Ungaretti che recita le poesie di Moraes, da lui tradotte. Il titolo è un verso della sua canzone “Samba delle benedizioni” cantata da Sergio Endrigo. Da esso il gruppo ha realizzato un’opera poetica, intitolata proprio “La vita è l’arte dell’incontro” Claudio Macor La vita amico è l’arte dell’incontro L’amico incontra la vita rabbia e dolore La vita mi piace così La vita è bella La vita è dura è una giostra E un abbraccio La vita è da piangere è un grido è un ritrovo è un giro Vedo i negozianti Le luminarie e le luci di Natale L’argilla e la ceramica Si prepara un presepio Un po’ di fieno Statuette vivaci e delicate
Enzo Nicastro La gioia è natale Perché è nato Gesù bambino E bisogna tenerlo in braccio Per sempre Essere più buoni e sereni Essere più allegri Ecco la felicità La vita è bella e anche felice Anche serena Anche essere contenti Sorridenti Amico Stare insieme Volersi bene tantissimo Io ho un amico che mi aiuta sempre Stare insieme appassionatamente Insieme come essere un amico per sempre Di notte io dormo Tengo gli occhi chiusi Io sogno Luca Scotto Incontrare le persone che non vedo da tanti anni aiutare le persone è bello incontrare gli amici stare insieme con la famiglia il cuore batte con felicità il Natale è una cosa importante stare bene volersi bene come un amico La vita, amico, è l’arte dell’incontro Vita è stare insieme con la famiglia incontrare le persone simpatiche dammi le tue mani mani per scrivere lavorare mani per disegnare per pregare le mani verso il cielo Dio ha creato il mondo tutte le persone sono uguali la vita è come una creatura
Arianna Montagnani i bambini quando nascono bevono il latte materno e la mia nipote quando è nata rossa di capelli e occhi celesti e quando l’hanno dimessa la furbetta di notte stava nella culla e di giorno stava sveglia e adesso è grande Luigina Palumbo A Natale nasce Gesù Bambino e poi pane e fieno e che buono il pane e fieno col bue e asinello vicino alla culla del bambino Gesù i bambini quando nascono ciucciano il seno della mamma si mettono i biscottini nel biberon anche la nipote della Luigina ciucciava il latte sono vivaci e delicati paffutelli e anche la Luigina era piccola il Natale perché piace perché è stato consacrato dal Signore del cielo ecco per cosa stare a Natale per stare più bravi si va a messa e perché si dorme di più di notte si sogna bene anche di notte Maurizio Dal Bello La vita è bella La vita è anche felice Fare amicizia Stare insieme Ti aiuto io Un amico del cuore Che aiuta insieme Incontro Incontrarsi Stare in compagnia La vita è nostra Perché così Essere amici Incontrarsi È una gioia Un incontro un bacio si parla del tempo passato Buongiorno come stai Un ricordo
Le mani sono morbide Ci si tiene per mano In segno di pace In chiesa Con le mani
Mauro Cominotto la vita la gioia di stare bene nascere crescere amare vedere accogliere una persona guardarla negli occhi l’incontro con la persona che io saluto con la stretta di mano ascoltare quando si parla, guardare in viso condividere le cose che sono davanti agli occhi la vita: cambiare modo di vivere la vita è sbagliare qualche volta la vita è sognare di notte quando si dorme amico chi è dentro di me quando l’accolgo amico qualsiasi persona quando vedo amico è Gianluca perché è simpatico incontro è stare seduto vicino a una persona incontro è condividere con le persone nuove incontro è dove sono qui in aula con gli altri Maurizio Nemiz Gioia Gioia che è Natale Gioia che è nato il bambino Gioia che è Natale anche per il pastore Natale dei genitori Natale della nascita Natale della festa Natale della Messa Natale del bambino che nasce Bambino che nasce Bambino felice Bambino della mamma Bambino per mano Mano della preghiera Mano della pace Mano della messa Mano del pane Mano dell’amico Amico è Mauro Amico è silenzio Amico è sabbia e acqua Amico è cuore Amico è l’Inter Amico è Parlare camminare Nella notte di Natale
Un’esperienza molto formativa La parola ai tirocinanti Tra novembre e dicembre 2017 un gruppo di studenti dell’ITIS Cossar Di Gorizia ha fatto un tirocinio presso il Centro residenziale “Villa S. Maria della Pace”. Così descrivono la loro esperienza. Li ringraziamo per il loro contributo.
In questo periodo di tirocinio ho avuto
sicuramente a trovarli, anche perché il
l’occasione di sperimentare una nuo-
clima e l’ambiente sono molto acco-
va esperienza, sicuramente positiva,
glienti. Dei tre tirocini che ho svolto
ma che mi ha fatto riflettere molto. Il
questo è stato il più significativo e quel-
primo giorno ero un po’ tesa perché
lo che mi ha lasciato di più, anche per
non sapevo cosa mi aspettasse, ma
il fatto che sono una ragazza timida e,
subito mi sono sentita a mio agio, gra-
grazie a questa esperienza, ho avuto
zie alla vostra accoglienza. Il gruppo di
l’occasione di mettermi in gioco e di
operatori è senza dubbio efficiente e
lasciarmi andare.
adatto a questo tipo di lavoro, sono
Grazie di tutto!
tutti molto pazienti e capaci di gestire
Caterina
anche situazioni un po’ più complicate. Sono rimasta colpita dalla struttura,
34
è molto grande e ben organizzata,
Durante il tirocinio ho scoperto tante
fornita di tutto il necessario e adattata
cose che riguardano il mondo della
alle esigenze degli ospiti. I ragazzi sono
disabilità. All’inizio ero intimorita dall’i-
unici, molto divertenti e affettuosi, an-
dea di “lanciarmi” nell’ignoto, approc-
che se spesso alcuni fanno impazzire
ciandomi alle persone con disabilità.
gli operatori; nonostante questo mi
Grazie alla disponibilità e simpatia de-
sono affezionata a loro, quindi tornerò
gli operatori, il timore iniziale è ben pre-
sto sparito, lasciando posto alla curiosi-
piaciuto molto. La struttura è anche
tà e alla voglia di scoprire sempre di
ben organizzata e le attività svolte
più. Alla fine ho appurato che non è
all’interno sono varie, realizzate per
poi così difficile relazionarsi con gli
mantenere le capacità degli utenti.
utenti, bisogna solo essere pazienti ed
Matilde
empatici; penso che questo stage sia stato quello che ha avuto più impatto sulla mia persona, rispetto a quelli degli
In queste poche settimane ho impara-
anni precedenti. Trovarmi in una realtà
to molte cose e soprattutto ho cercato
così diversa da quella che affronto tutti
di integrarmi in un ambiente prima a
i giorni mi ha fatto riflettere molto e
me ignoto. Inizialmente non sapevo
crescere. L’istituto è molto grande,
cosa aspettarmi ma l’incontro con il
accogliente e ben organizzato. Non
tutor mi ha rassicurata molto perché ci
esistono tempi morti, dal momento che
ha messo in chiaro l’andamento della
ci sono sempre molte attività che ho
routine dell’istituto. Con gli utenti ho
apprezzato, soprattutto quelle sportive.
cercato di integrarmi al meglio pur
Sara
essendo una ragazza molto timida; e sembra che sono riuscita nel mio intento, infatti sono molto soddisfatta di ciò.
Il tirocinio che ho svolto presso l’istituto
Gli operatori che ho avuto modo di
di Medea durante queste settimane si
conoscere sono molto disponibili e
è rivelato piacevole e mia ha aiutato a
soprattutto competenti nel loro lavoro
instaurare i rapporti con gli utenti,
e cercano di trarre il più possibile dalle
quando prima del tirocinio non riusci-
attività giornaliere. L’istituto è molto
vo. La struttura è molto grande ed è un
grande, accogliente e ben organizza-
luogo accogliente. Anche il personale
to e le attività proposte mi sono piaciu-
è stato accogliente e ci ha aiutato a
te molto, soprattutto quelle sportive.
comprendere in parte il lavoro che
Avrei voluto osservare più da vicino
svolgono loro e le attività svolte. Gli
l’istituto per l’autismo in quanto mi af-
utenti si sono subito “affezionati” a noi.
fascina molto. È stata una esperienza
Attraverso questo tirocinio sono riuscita
molto bella e mi sta facendo pensare
a eliminare i pregiudizi nei confronti
seriamente ad un impiego in questo
delle persone disabili, superando an-
ambito in un futuro.
che la mia “paura” di non riuscire a
Laila
comprenderli. Nel complesso, grazie anche al personale, il tirocinio mi è
35
Sono molto soddisfatto del tirocinio
che si sono mostrati competenti, dispo-
svolto quest’anno. Appena arrivato
nibili, pazienti e professionali. Sono ri-
sono stato accolto calorosamente,
masto colpito positivamente dagli
facendomi subito sentire a mio agio,
utenti con cui mi sono relazionato e mi
nonostante le mie insicurezze. È stata
sono interessato al modo in cui comu-
un’esperienza interessante ed emozio-
nicavano e del loro tentativo di comu-
nale, che mi ha fatto scoprire una real-
nicare a me il modo in cui vivono la
tà ignota a molte altre persone, impa-
loro residenza all’interno dell’istituto. La
rando anche molteplici cose. Sono
cosa che mi ha entusiasmato di più
rimasto colpito dalla grandezza della
sono state le svariate attività, sportive e
struttura, dalla sua ricchezza di mate-
non, organizzate dall’istituto.
riali e dal modo in cui è stata resa con-
Francesco
fortevole. Un ruolo fondamentale per il mio tirocinio lo hanno occupato gli operatori,
36
Buongiorno dal vostro MeteoMario come
questi giorni, che è sbagliata. È sbagliato
state? bene spero… volete sapere come è
anche l’accostamento all’italiano buriana
stato l’inverno? Molto freddo, da brividi! In
“temporale”, discendente dal latino boreas
febbraio è arrivato il potente vento freddo
“vento di tramontana”. Il vostro MeteoMa-
artico che si chiama “Buran”. Questo vento
rio, comunque sia, è molto contento, final-
viene dalla Siberia e Russia settentrionale e
mente è venuto il vero inverno dopo tanti
mongola. È spesso accompagnato da bufe-
anni che mancava. Adesso come sarà la
re di neve congelata che azzerano quasi la
primavera? Sarà calda o invernale ancora?
visibilità (blizzard). A volte, per il forte freddo
Ad oggi (9 marzo) il MeteoMario deve an-
che gela l'umidità, si forma la cosiddetta
cora confermare i dati. Gli esperti avevano
“polvere di diamante”. Il Buran si spinge fre-
già sbagliato dicendo che il mese di gen-
quentemente al di là dagli Urali, in Asia e più
naio 2018 sarebbe stato molto freddo, inve-
raramente, aggirando la catena alpina,
ce non è stato così. Il freddo è arrivato do-
giunge fino in Italia. Propriamente la parola
po. Il clima, secondo me, deve fare il suo
burán (o borán) si riferisce alla tempesta di
percorso. Ci sono i cambiamenti climatici,
neve tipica della steppa e proviene dalla
ma poco sappiamo da dove derivano e
parola turca burayan
dove vanno. Il surriscalda-
“vortice, mulinello”. Non
mento globale è reale,
bisogna confondere con
ma quest’anno c’è stata
búrja “tempesta”, che si
molta neve. A Medea, per
trova anche nello sloveno
esempio, c’è sempre un
burja, da cui deriva
clima “tranquillo”. Non
“bora” e proviene dal
nevica quasi mai, e c’è
latino furere “infuriare”. Si
poca pioggia durante
deve probabilmente a
l’estate. I temporali sono
questa confusione la va-
rari a Medea, solo durante
riante “burian”, usata in
la forte calura si scatena-
37
no dei violenti temporali estivi.
giuste, perché si basano su dati
Queste cose sono normali. An-
concreti che raccolgo nella mia
che qui però, il caldo è in au-
stazione meteo e sono a 3 e 5
mento, nel 2017 oltre 30°, fino a
giorni. Un’ultima notizia. È stata
38° C. Questa tendenza si riscon-
inaugurata l’otto marzo a Jalmic-
tra anche nelle zone montane:
co di Palmanova la nuova sede
dai dati dell’ultimo ventennio
dell'Osservatorio meteorologico
dell’ARPA – OSMER, si nota un
regionale Arpa Osmer.
aumento della temperatura di
L'Osservatorio meteo di Arpa già
circa 1 °C negli ultimi trent’anni e
da dicembre 2014 è parte del
una riduzione dello strato di neve
Centro Funzionale Decentrato
al suolo nel periodo 1850-2010. I ghiacciai
(CFD) di Protezione Civile. La vicinanza an-
sulle Alpi hanno dimezzato il volume in 100
che fisica degli operatori meteo e di quelli di
anni e in Friuli Venezia giulia sono di fatto
protezione civile favorirà la collaborazione e
scomparsi. È evidente anche un innalza-
la rapidità d’intervento nelle emergenze.
mento della quota della neve, che a valle
Bene, con questo MeteoMario vi saluta e vi
permane in genere meno che in passato. La
augura una buona estate. Arrivederci a
LAN (linea nevi affidabile ad uso turistico/
questo autunno!
sci), posta attualmente oltre i 1500 m,sale di 150 m con un aumento di temperatura di 1° C. Nel contempo è aumentata la violenza dei fenomeni atmosferici: pioggia, temporali, alluvioni. Trombe d’aria. Il vostro MeteoMario vi avvisa sempre dei pericoli del tempo. MeteoMario non ne vuole sapere delle previsioni meteo sui telefonini perché spesso
sono sbagliate, spesso esagerano solo per fare allarmismo. Le mie previsioni sono più
38
ORARI Lunedì e martedì
dalle 10.00 alle 12.00 Mercoledì e giovedì dalle 17.00 alle 18.00 Venerdì riposo Sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 dalle 14.30 alle 19.00
Le foto di Fabio
39