Tutto è iniziato 37 anni fa! La macelleria Breda nasce dall'esperienza e la passione che si tramanda di padre in figlio. Attilio lavora da sempre nel settore del commercio della carne e nel 1987 fonda la Macelleria Breda. La passione di Attilio è una passione che coinvolge tutta la famiglia: insieme alla moglie e ai figli lavorano da oltre 30 anni nel negozio di Sarmede (e dal 2019 anche a Serravalle, Vittorio Veneto) tanto da avere il riconoscimento di Prima Macelleria a Km 0 in Veneto il 13 Luglio 2010.
PRIMO PIANO
Mirella, prima donna sindaco di Vittorio Veneto
Sindaco o sindaca?
La desinenza non fa (la) differenza. Mirella Balliana non si formalizza. E piuttosto che “occupare la poltrona” preferiscecosì dichiara - “occuparsi della città, della cosa pubblica, dedicarsi ai concittadini”. Rinunciando anche alla professione di insegnante per tutto il suo mandato. Quanto alla questione di genere (mica la tralasciamo), è soddisfatta che l’incarico amministrativo spetti finalmente a una donna, anche se - ammettenella storia di Vittorio Veneto in passato ci sono state molte altre donne meritevoli. Ad esempio…
di Emanuela Da Ros
Mi ha fatto venire in mente Michela Murgia. La chiacchierata postelezioni con Mirella Balliana, primo sindaco donna di Vittorio Veneto (traguardo di ruolo, traguardo di genere) mi ha portato tra le pagine di vita di una delle autrici esemplari della nostra recente storia
letteraria (ed etica). Mirella, come Michela Murgia, ha parlato di “figli d’anima” ripercorrendo la sua infanzia e la sua vicenda familiare, fatta di accoglienza, sostegno, attenzione ai più deboli, e di emigrazione.
Partiamo da quest’ultima esperienza. La Balliana l’emigrazione l’ha conosciuta prima di nascere. Mamma Vittoria Salvador e papà Danilo Balliana nel 1958 hanno lasciato Vittorio Veneto per raggiungere Germiston, nel cuore del Sudafrica.
“Mio padre - racconta Mirella - era stato assunto come meccanico tornitore da una ditta inglese. Anche grazie alla fabbrica Marinotti, che formava operai altamente specializzati, i lavo-
ratori della nostra zona erano particolarmente richiesti e sia mio papà che mio zio Vittorio - che tuttora vive in Sudafrica - hanno fatto le valige e scelto di lavorare all’estero. A Germiston, una città a sud ovest di Pretoria, i miei genitori sono rimasti vent’anni e io ci ho vissuto fino a sette. Ho un ricordo dolcissimo della mia infanzia, perché comunque il paese in cui si è nati resta nel cuore. E il fatto di aver vissuto direttamente la migrazione sento che mi ha aiutato a essere ancora più aperta verso gli altri. Del resto quest’esperienza, condivisa da tanti veneti, nella mia famiglia l’hanno vissuta anche zie e zii, emigrati in Belgio e in Svizzera”. Tornata a Vittorio, Mirella ha fre-
Mirella Balliana il giorno della vittoria con il 53,66% dei voti nel ballottaggio con Gianluca Posocco
PRIMO PIANO
Mirella Balliana con i suoi sostenitori davanti al municipio di Vittorio Veneto
quentato il liceo linguistico dalle “Giuseppine” (chissà perché ci ostiniamo a chiamare così l’istituto Giovanna d’Arco) e dopo la maturità si è trovata a un bivio: che facoltà frequentare all’università? Scienze politiche o Isef? Ha avuto la meglio la passione per lo sport ereditata da papà Danilo che dal 1950 al 1958 ha giocato nel Vittorio Calcio col ruolo di capitano. “Lo sport, che ho praticato e insegnato in tanti anni - spiega Mirella -, è stato un elemento costante della mia vita. E credo che in fondo abbia diversi punti in comune con l’azione politica. Lo
Il
Ildimostra anche la vittoria alle amministrative: la squadra, anzi le squadre con cui sono arrivata al traguardo hanno impiegato volontà, forza, entusiasmo per raggiungere l’obiettivo condiviso, facendo leva su un’ottima organizzazione che ha coinvolto tutti, senza lasciare nessuno in panchina. I valori positivi dello sport, come il fair play, possono permeare anche le iniziative politiche e la gestione della cosa pubblica.”
E i figli d’anima?
Sono gli anziani soprattutto. I nonni ius sanguinis e quelli acquisiti. “Sono cresciuta in una famiglia dove l’accoglienza era un elemento naturale - ha spiegato Balliana. - Mio nonno Camillo Salvador, che veniva dalle Caloneghe (il quartiere più alto di Vittorio) aveva aperto un’osteria a Sant’Apollonia, ad Anzano. Una casaosteria, in realtà, dove il concetto di famiglia allargata era la norma. Nei primi anni sessanta le porte si sono aperte anche per un orfano, diventato sordomuto in seguito a una meningite, che all’epoca avrebbe rischiato di finire nel manicomio di Treviso. Rodolfo, questo il suo nome, è diventato invece un figlio e poi un nonno d’anima: è ri-
Consiglio Comunale: tante donne e volti nuovi
nuovo consiglio comunale di Vittorio Veneto si prepara a fare storia con una composizione che vede una significativa presenza femminile e molti volti nuovi. La Maggioranza. La lista “Balliana Sindaco” porta con sé quattro membri: Marta De Nardi, studentessa universitaria di 21 anni; Enrico Padoan, docente universitario di 39 anni; Irene Cutifani, psicologa di 34 anni; e Paolo Bassetto, insegnante di 35 anni. Per il PD entrano Barbara De Nardi, avvocato di 42 anni e già assessore; Marco Dus, funzionario pubblico di 40 anni; Roberto Tonon, assicuratore di 58 anni ed ex sindaco; e Giulia Bortolotto, manager in comunicazione di 43 anni. Per “Progetto Vittorio Futura” c'è Giulio De Antoni, pensionato di 74 anni ex direttore generale di aziende sanitarie. Alessandro De Bastiani, editore di 69 anni, rappresenterà la lista “Rinascita Civica-Partecipare Vittorio”. L'Opposizione. L'opposizione sarà rappresentata dai candidati sindaco Giovanni Braido, avvocato di 58 anni, e Gianluca Posocco, assicuratore di 48 anni. Le due assessore uscenti, Antonella Caldart, insegnante per quattro mandati assessore con deleghe ai servizi alla Persona e Antonella Uliana, insegnante, rappresenteranno la lista “Posocco Sindaco”. Gianantonio Da Re, ex sindaco ed ex eurodeputato, sarà in consiglio per la lista che porta il suo nome. Thomas Toffoli per Fratelli d'Italia, partito che per la prima volta entra in consiglio comunale a Vittorio Veneto. Nessun rappresentante invece per Lega e Forza Italia, che escono dal consiglio comunale dopo 25 anni di presenza ininterrotta.
masto con noi, e nonostante l’infermità e la salute cagionevole ha vissuto fino a 90 anni arricchendo tutti noi con la sua umanità e sensibilità”.
Tuttora Mirella vive nella casa dei nonni, con Vittoria, la mamma 86enne, il fratello e il compagno Sandrino Girardi.
Mirella, in veterolingua, dovrei scrivere che ti sei appena insediata nella poltrona di sindaco. Trovi che sia un’espressione adeguata?
Mi sembra davvero vecchiotta. Il termine insediamento non mi piace molto, non vorrei nemmeno si dicesse che occupo la poltrona: mi piacerebbe che il verbo fosse usato in modo intransitivo: intendo occuparmi del bene comune, della città, di tutti i miei concittadini con responsabilità e rispetto.
Te l’aspettavi questo risultato? (sospira) È una domanda difficile. Ci credevo. Così come ci credeva il movimento che ha sostenuto la mia candidatura. Quando vedi che centinaia di persone, tra cui molti giovani, si danno da fare insieme a te per vincere, be’ è impossibile non crederci, non farsi coinvolgere da entusiasmo ed energia positiva.
Sei un’ottimista?
Sì, ora sì. Crescendo lo sono diventata. Da adolescente non lo ero. Ma poi ho emulato esempi brillanti in questo senso. Mia mamma per esempio è un’inguaribile ottimista. Mi ha insegnato che tutto si può superare. Passo per passo cominciando dalle piccole cose. È l’atteggiamento giusto anche per governare una città. Ogni ostacolo, con l’aiuto di tutti, può essere ridimensionato.
Negli ultimi anni, grazie alla laurea in Scienze motorie, hai lavorato come docente in diversi istituti comprensivi (l’ultimo a Tarzo). Ora che sei sindaco continuerai a insegnare? No. Ho sempre detto che se fossi stata scelta dai cittadini avrei fatto il sindaco a tempo pieno. Ed è quello che farò. La città ha bisogno di una persona che sia sempre a disposizione e non voglio sottrarmi all’impegno che mi è stato affidato.
E nel tempo libero che farai?
Ne avrò poco! Meno di quello che avevo finora, Non rinuncerò a qualche passeggiata a qualche nuotata nella piscina pubblica che ha impellente bisogno di ristrutturazione visto che risale al 1968!
Hai un libro aperto sul comodino? Ho finito di leggere Merica e Fais di
Alessandro Nardo. Ho trovato le sue storie coinvolgenti, e ho apprezzato moltissimo Stefano Mancuso. L’attenzione al verde di Mancuso influenzerà le tue scelte per quanto riguarda il territorio?
Certo. È un tema prioritario. L’ambiente va tutelato, attenzionato con cura.
Che altro? Ti diletti in cucina?
No. Cucino pochissimo. E mangio un po’ di tutto. Quello che capita… Vuoi dire che non hai un piatto preferito? No.
E un colore?
Sì, il giallo.
Nei prossimi giorni dovrà nascere la nuova giunta. Hai già qualche nome in mente?
Dovrò fare le opportune consultazioni. L’unico nome che mi sento di fare è quello del consigliere uscente Giulio De Antoni, che avrà probabilmente la delega al personale e forse al bilancio. Poi presumibilmente ci saranno due assessori della lista Pd e un assessore che avrà la delega per la cultura, l’istruzione e magari lo sport. Tra una ventina di giorni si insedierà poi il primo consiglio comunale, che sarà bellissimo, pieno di giovani e volti nuovi. Ultima domanda. Il fatto di essere il primo sindaco donna, quali sensazioni ti trasmette?
Sono contenta che questo incarico sia finalmente declinato al femminile, ma sono convinta che anche in passato Vittorio Veneto abbia avuto donne meritevoli di questo ruolo. Penso ad Adriana Costantini, a Francesca Meneghin, ad Antonella Caldart che per 30 anni ha fatto politica attiva…ma ci sono state tantissime altre donne che hanno fatto la storia della città con impegno, intelligenza, dedizione e onestà. A tutte loro dobbiamo gratitudine. Ho scherzato prima. L’ultima domanda arriva ora: che cos’è per te la politica?
Forse è questa una delle pietanze che preferisco! Mi sono nutrita di politica e di questioni amministrative sin da piccola. Mio zio partigiano Lino Pin è stato sindaco di Cappella Maggiore, ma l’impegno attivo nella società, ispirato ai valori della resistenza e della solidarietà mi ha accompagnato costantemente. Nel mio convivio familiare la politica è stata pane quotidiano.
“Abbiamo
PRIMO PIANO
fatto tutto quello che potevamo fare”
Posocco e Da Re si congratulano con la nuova sindaca. E ringraziano la propria "magnifica"squadra
Sotto di 800 voti. «È andata come avevo previsto andasse: l’affluenza bassissima premia sempre gli elettori di sinistra. Lo sapevamo. Nessun rimpianto, coscienza pulita. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare» ha ammesso, una volta appreso della sconfitta, Gianluca Posocco, il candidato sindaco della coalizione di centrodestra formata da Forza Italia, lista Toni Da Re e lista Posocco sindaco. Posocco sarà in aula, per i prossimi cinque anni, da consigliere di minoranza. «Quando si è all’opposizione è tutto più semplice – prosegue con riferimento alla campagna elettorale di Balliana -: noi abbiamo pagato sui lavori pubblici e qui Balliana ha giocato facile, proponendo un cambiamento che tale non è, perché di fatto si ripropone l’amministrazione Tonon con qualche nuovo innesto. Faremo un’opposizione costruttiva, vigileremo e controlleremo. Lascio un bilancio sano e la nuova amministrazione non avrà più da pagare i derivati. Inoltre potrà far partire fin da subito tanti lavori».
All’indomani della sconfitta, Posocco, vicesindaco uscente, è salito in muni-
cipio per raccogliere in uno scatolone il suo materiale e portarlo via, chiudendo dietro di sé un capitolo della sua vita. «Si sono conclusi cinque anni intensi, difficili, ma straordinari, in cui ho imparato tanto e che mi hanno lasciato tanti bei rapporti, anche se, ammetto, qualche delusione. Fa parte della vita. Ora si guarda avanti! Ringrazio davvero di cuore tutti coloro che hanno condiviso questo percorso con me» ha detto, facendo trasparire l’emozione, e anche la commozione, per quel momento di addio al municipio. «Ho avuto al mio fianco una squadra magnifica che non si disperderà, ma che costruirà qualcosa per il futuro di Vittorio Veneto per essere pronti fra cinque anni – ha annunciato -. Se tornassi indietro rifarei le stesse scelte». Con Posocco tra i banchi dell’opposizione, come ai tempi dell’amministrazione Tonon, anche Gianantonio Da Re. «La coalizione di Balliana ha guadagnato voti rispetto al primo turno nonostante il calo dell’affluenza: quindi c’è stato dell’elettorato di centrodestra che ha votato per lei» ha riflettuto Da Re all’esito del ballottaggio. «Ora siederò in consiglio fra i banchi delle minoranze. L’ho già fatto in passato, ma sarò ancora al lavoro per la città che amo - ha concluso Da Re -. Faccio i complimenti a Mirella Balliana per il risultato ottenuto: onore e merito al gruppo che ha lavorato per la sindaca».
Claudia Borsoi
Da sinistra: Gianluca Posocco e Gianantonio Da Re
Falsi bidelli, 25 denunciati
Sono stati tutti licenziati dagli uffici scolastici, ora si passa alla sede penale
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno concluso un’indagine che ha portato alla denuncia 25 persone per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
L’investigazione, che costituisce uno sviluppo dell’operazione “101 e lode” del 2021 (nel cui ambito si era già accertato che 101 persone avevano attestato falsamente di aver conseguito diplomi di qualifica professionale con votazione di 100 centesimi), ha interessato i titoli di servizio che i candidati al concorso indetto dal M.I.U.R. (di cui al Decreto del 30.08.2017), valido ai fini dell’assunzione, a tempo determinato, di personale scolastico A.T.A. (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario), hanno dichiarato di aver
L’Osservatorio
Wine Monitor di Nonisma aveva anticipato già ad aprile il boom dell’enoturismo in Italia (2,9 miliardi il giro d’affari 2023). Ora sono i dati di Airbnb, il colosso dell’ospitalità, a confermare questo trend nel quale spicca, in particolare, l’area delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, famose per il Prosecco, diventate nel 2019 patrimonio Unesco. La crescita degli ospiti Airbnb in questo territorio ha registrato un +36% lo scorso anno, con un numero di alloggi destinati a questa ospitalità aumentati del 25%. L’host Airbnb tipico delle Colline del Prosecco è donna (63%). Fienili e vecchi rustici ristrutturati dai proprietari promuovono molto spesso un’offerta turistica di charme, all’insegna della qualità e della quiete. Un turismo il più delle volte internazionale, che conta ospiti di 34 nazionalità diverse. In Italia la categoria “Vigneti” di Airbnb comprende 33mila annunci, nell’ultimo anno ha fatto registrare un +400% di pernotti rispetto al 2022.
conseguito presso due istituti scolastici paritari campani.
In precedenti indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, era infatti emerso che tali Istituti, gestiti da “faccendieri” orbitanti nel mondo delle scuole private, non erano altro che meri “diplomifici” e non, quindi, plessi scolastici attivi nell’erogazione di regolari attività didattiche.
I riscontri, eseguiti dai finanzieri trevigiani incrociando le risultanze delle investigazioni eseguite a Nocera Inferiore con i dati dei concorrenti, hanno quindi fatto emergere le posizioni di 25 candidati, che hanno falsamente attestato di aver prestato servizio per diversi mesi/anni presso tali “diplomifici”, beneficiando di punteggi utili a scavalcare illecitamente, nella graduatoria generale, coloro che avevano dichiarato titoli realmente conseguiti. Tale espediente ha permesso loro, nel biennio 2018/2020,
di assicurarsi l’assunzione - quali collaboratori scolastici - presso diverse scuole trevigiane.
Nei loro confronti sono già stati adottati, a cura dei dirigenti degli uffici scolastici, provvedimenti di risoluzione del contratto di lavoro. Ora dovranno difendersi da contestazioni in sede penale.
Liscio come l’olio
Con i nuovi contenitori la raccolta dell’olio esausto è aumentata di oltre la metà
Èun
successo il nuovo progetto sperimentale di Savno per la raccolta dell’olio vegetale esausto.
Nei primi sei mesi dall’avvio, nella ventina di nuovi contenitori installati nei Comuni “test” di Godega di Sant’Urbano, Cordignano, Orsago, Sarmede e Colle Umberto, sono state raccolte quasi 4 tonnellate di olio esausto: un risultato che, paragonato ai risultati ottenuti con i precedenti contenitori stradali nello stesso periodo, evidenzia un incremento di oltre il 50% del rifiuto raccolto, senza alcuna riduzione del quantitativo conferito nei Centri di Raccolta.
“Questi numeri suggeriscono che il nuovo servizio è in grado di intercettare un quantitativo di nuovo rifiuto che prima non veniva raccolto correttamente e che probabilmente finiva negli scarichi, ai danni dell’ambiente
– osservano il presidente di Savno, Stefano Faè, e il presidente del Consiglio di Bacino Sinistra Piave, Roberto Campagna – Proiettando questo trend sull’intero anno, per quanto riguarda la nuova modalità di raccolta nei cinque Comuni pilota del progetto, si può stimare un incremento complessivo di una decina di tonnellate: una cifra significativa, soprattutto considerando che la raccolta annuale di olio vegetale nell’intero bacino si aggira attorno alle 140-150 tonnellate”. Nel dettaglio, il materiale oleoso raccolto è stato di 3.770 kg, così suddivisi: 755 kg a Colle Umberto, 697 kg a Cordignano, 1.046 a Godega di Sant’Urbano, 758 a Sarmede e 514 a Orsago, che si conferma un Comune particolarmente virtuoso in materia, come suggerisce anche l’ultima edizione del concorso di Savno “Raccogli l’olio e doni un tesoro”, durante la quale le scuole del comprensorio erano riuscite a raccogliere 1.030 kg di olio vegetale.
Una collaboratrice scolastica (foto d’archivio)
I nuovi raccoglitori Savno per l’olio esausto
Vola l’enoturismo sui colli
Fioi, muli, ma soprattutto calci (vincenti)
La squadra dei
“Fioi e muli” Cosa non si fa per amicizia? Si diventa campioni. Questa è la storia di un gruppo di studenti universitari vittoriesi e friulani che per gioco sono arrivati lontano. In Spagna, tanto per cominciare
La passione per il calcio ce l’avevano tutti. Ma poi ci si è messa di mezzo l’università.
Continuare ad allenarsi e seguire le lezioni? Uhm, risultava un po’ troppo complicato. Eppure il pallone era lì. Il campetto occhieggiava. E c’era la possibilità di partecipare a un torneo
di Emanuela Da Ros
amatoriale. Perché no?
Inizia così la storia dei Fioi e muli (il nome doveva coniugare le origini venete e friulane dei protagonisti): una squadra amatoriale che in pochi mesi ha vinto un torneo dopo l’altro guadagnandosi il privilegio di un confronto calcistico internazionale.
Chi sono i Fioi e i muli? Un gruppo di amici e compagni della facoltà di Scienze Motorie e Sportive di
Gemona. Quasi per scherzo hanno formato una squadra di calcetto. E l’amicizia, la condivisione, lo spirito di squadra che hanno saputo costruire li ha portati, in un paio d’anni, a diventare la squadra amatoriale più forte d’Italia. Dopo aver vinto svariati tornei l’anno scorso e quest’anno il campionato di Gemona organizzato da Emme3 (ente associato con Libertas), si sono scontrati a Misano, in un torneo nazionale organizzato da Endas con tutte le squadre vincenti d’Italia e sono arrivati ancora una volta primi: un traguardo che li farà rappresentare l’Italia alle fasi europee che si terranno in settembre ad Alicante, in Spagna. Michele De Nardi, com’è nata l’idea di questa squadra amatoriale? Dal nulla potremmo dire. Io e i miei compagni frequentavamo la stessa università da un paio di anni. Un
VITTORIO VENETO E VITTORIESE
(vincenti)
giorno abbiamo trovato una locandina che pubblicizzava un torneo chiamato Champions in for. Per divertimento abbiamo provato a mettere su una squadra composta da universitari più qualche esterno e abbiamo partecipato. L’aspettativa di vincere era bassa ma la voglia di mettersi alla prova altissima. Inaspettatamente la sera eravamo vincitori di quel torneo e ci siamo sentiti davvero euforici, anche perché contemporaneamente ci è arrivata la proposta di partecipare a un altro torneo.
Di lì a poco la squadra si è allargata con qualche altro componente e ci siamo dati battaglia su parecchi campi. Quali erano state le vostre precedenti esperienze calcistiche?
Il calcio ci ha sempre gratificato dal momento che riuscivamo a divertirci semplicemente praticandolo. Alcuni di noi si sono trovati un po’ oppressi dalla situazione che l’università aveva creato. Mi spiego meglio, far parte di una squadra dilettantistica e studiare fuori sede è abbastanza complicato. Poiché questo implicava che la nostra disponibilità a partecipare agli allenamenti fosse di un allenamento su due e per alcune società questo risultava inaccettabile. Quindi quando il mister doveva scegliere la formazione titolare o i cambi durante la partita, raramente la scelta ricadeva su di noi. Pertanto l’impegno che mettevamo per questo sport raramente veniva ripagato con un paio di minuti in campo, e ciò risultava frustrante.
Oltre a te - che sei vittoriese - quali altri concittadini fanno parte dei fioi? Quanti anni avete in media?
Oltre a me i vittoriesi sono Vasyl Yliadis, un ragazzo di origini ucraine ma che vive a Vittorio Veneto con la sua famiglia da oltre 12 anni; Enrico Tomasella, residente a San Giacomo di Veglia e purtroppo fuori dal campo da quasi un anno per uno sfortunato infortunio al legamento crociato. In media abbiamo 22 anni e seguiamo tutti la stessa facoltà. Anzi direi che a farmi scegliere questa facoltà è stato proprio Enrico che me ne ha parlato per la prima volta, pertanto io (come Vasyl) appassionato di sport mi ci sono fiondato.
Siamo tutti e tre amici da tempo immemore (personalmente conosco
Enrico dal mio primo giorno su questa terra) e questa esperienza (sia calcistica che universitaria) ci ha fatto legare ancora di più. Difatti era solito (prima che Enrico si laureasse) che il viaggio da Vittorio a Gemona e viceversa lo facessimo tutti assieme, un po’ per dividerci le spese e un po’ per tenerci compagnia.
Quindi la vostra squadra è nata per caso, per “gioco”, per amicizia… Proprio così, al primo calcetto a cui ho partecipato a Gemona ero in compagnia di Gabriele Spadoni (il capitano dei Fioi e i Muli). Ai tempi non ci conoscevamo, tuttavia ci legava la medesima situazione: eravamo nuovi nella casa dello studente e volevamo alimentare il più possibile la nostra passione per il calcio, ovunque ci trovassimo. Abbiamo iniziato a legare e poi le conoscenze sono diventate sempre di più. Durante gli anni abbiamo continuato a coltivare le nostre amicizie e passioni: andare a giocare al campetto era quasi un obbligo settimanale e stavamo lì per ore e ore senza neanche accorgercene.
Che è successo invece? Come siete riusciti ad arrivare a questo risultato?
Potrei dire molto, ma il nostro punto di forza per me è sempre stato l’amicizia. La casa dello studente a Gemona è suddivisa in cinque piani, di cui i primi due sono adibiti alle aule dove fare lezione mentre il terzo e il quarto sono i piani delle nostre camere (il quinto è esterno e comprende gli alloggi dei professori). Praticamente alloggiare nella casa dello studente è un po’ come avere 60 inquilini, è vero che esistono
le stanze personali ma in fin dei conti a dividerci sono solo delle porte, il tetto sopra la nostra testa è il medesimo per tutti. Questo per dire che lo si voglia o no, vivendo a stretto contatto sempre con le stesse persone si finisce per conoscerle quasi tutte nel profondo, stringendo importanti legami d’amicizia i. I Fioi e i Muli vivendo a tutti gli effetti insieme sono diventati un gruppo affiatatissimo e super legato. Nella nostra squadra non esistono differenze, per quanto ci sia chi ha giocato in Serie D, chi in promozione o chi come me solo in seconda categoria. Il nostro successo a Misano Adriatico alle fasi Nazionali organizzate dall’ENDAS è dovuto solo ed esclusivamente alla nostra amicizia, al nostro affiatamento e alla nostra passione per il calcio.
Il nome! Perché fioi e muli? Un po’ veneto, un po’ friulano?
Il nome è nato un po’ per caso, ai tempi del primo torneo dovevamo decidere come presentarci, ed è stato proprio Enrico Tomasella ad avere questa trovata. Il nome è piaciuto a tutti fin da subito e ci rappresentava al meglio. Comprende l’appellativo generale che si usa tra giovani nelle nostre due “culture”, infatti I Fioi e i Muli non è altro che Gli amici e gli amici tradotto dal dialetto veneto e triestino. Che è poi quello che siamo, un gruppo di amici che non ha bisogno di nient’altro per stare bene se non noi stessi.
È davvero l’amicizia il segreto che vi ha portato al successo?
Si, sono fermamente convinto che non ci sia niente di più vero dell’amicizia che scorre tra noi. Una squadra affiatata come la nostra non la rivedrò mai.
I “Fioi e muli” con dei sostenitori
Marta, la più giovane
A 21 anni nel nuovo consiglio comunale
Con i suoi 21 anni è la più giovane consigliere comunale di sempre (almeno così è emerso da una prima verifica) di Vittorio Veneto. Marta De Nardi è risultata con 132 preferenze la più votata della lista civica Balliana Sindaco, assicurandosi un posto in aula. Residente a San Floriano, in Val Lapisina, è iscritta alla facoltà di filosofia e storia all’università Ca’ Foscari di Venezia. Marta, da semplice cittadina a consigliere comunale: come è avvenuto questo passo?
«Lo scorso anno ho partecipato alle elezioni del consiglio di quartiere della Val Lapisina, considerando che potesse essere per me una piattaforma per la vita politica cittadina senza
per forza andare subito in consiglio comunale. Avevo anche riscosso un buon successo, 54 voti su 104 votanti, ma per il mancato quorum i consigli di quartiere non sono stati costituiti. Parallelamente ho iniziato a collaborare con il gruppo di Rinascita Civica, assistendo al percorso di candidatura di Mirella, persona che mi è sempre stata vicina in questo cammino, una persona speciale, una grande ascoltatrice e una donna empatica. Quando mi hanno chiesto di candidarmi con la civica Balliana Sindaco, dopo una pausa di riflessione, ho deciso di accettare».
Nella lista oltre a lei c’erano anche altri giovani. E lei è risultata la più votata: se lo aspettava?
«Mi aspettavo un risultato positivo, ma le 132 preferenze sono andate oltre ogni mia aspettativa e sono rimasta stupita. Sono molto orgogliosa e
sono grata verso gli elettori che spero di conoscere».
Il fatto di essere giovane e senza esperienze pregresse ha pesato in campagna elettorale?
«Molte persone avevano espresso perplessità sui ragazzi della nostra lista. Io rispondevo loro che noi giovani abbiamo l’entusiasmo e la voglia di fare che gli adulti hanno in scala ridotta e che, dall’altro, noi per questioni anagrafiche abbiamo ovviamente minore esperienza degli adulti ma tanta voglia di fare».
Lei in aula rappresenterà le istanze dei suoi coetanei spesso esclusi dalla visione della città?
«Sì, con il mio ingresso in consiglio mi sento una rappresentante dei giovani e vorrei promuovere iniziative che possano coinvolgerli e favorire un domani la formazione di una loro famiglia. La città ha bisogno di un cambiamento. E i giovani devono essere i protagonisti dei processi decisionali. Io sono onorata di rappresentare la nostra comunità, i miei coetanei e i miei vicini della Val Lapisina e non solo. Le loro preoccupazioni, speranze e sogni sono al centro del mio impegno e lavorerò con dedizione per garantire che ogni vostra voce sia ascoltata. Fare campagna elettorale è stato un grande impegno: continue riunioni, prove, incontri, passeggiate elettorali, gazebi, sharing sui social. Questa intensa esperienza mi ha però permesso di conoscere da vicino le esigenze dei cittadini, di ascoltarli, di comprenderli e di venire a conoscenza delle problematiche della nostra città».
Claudia Borsoi
Marta De Nardi, 21 anni, è la consigliera comunale più giovane di sempre a Vittorio Veneto
UN PASSAGGIO DI TESTIMONE PER CONTINUARE AD OFFRIRE CARNE DI QUALITÀ
Marco Uliana
sta scrivendo un nuovo capitolo della
storica macelleria
di Salvador Enrico
sul Menarè
La tradizione della macelleria a Scomigo si arricchisce di un nuovo, importante capitolo con l’apertura della Macelleria da Marco. Situata in via Menarè 149, la macelleria ha riaperto i battenti lo scorso 15 maggio, dopo una breve pausa iniziata a febbraio, quando Giuliano Salvador e Giovanna si sono ritirati. Questo nuovo inizio è stato possibile grazie alla passione e alla dedizione di Marco Uliana, un esperto macellaio con alle spalle un decennio di esperienza nel settore della carne e della ristorazione, strada intrapresa dopo gli studi alberghieri.
Via Menarè, 149 SCOMIGO
DI CONEGLIANO
329 9833708
Marco, originario di Osigo e residente a Sarmede, ha deciso di intraprendere questa avventura imprenditoriale dopo aver saputo della chiusura della storica macelleria di Giuliano. “Mi è stata offerta l’occasione di rilevare l’attività e dare continuità a un servizio apprezzato da molti. Giuliano, figura di riferimento nel settore, mi sta supportando nella fase di avvio, offrendomi un grande aiuto nella ricerca del bestiame e svelandomi i suoi segreti per una cura del cliente a 360°”, racconta il nuovo titolare.
La Macelleria da Marco offre una vasta gamma di prodotti di alta qualità: oltre alla carne fresca, i clienti possono trovare formaggi, salumi, prodotti già cotti, birre artigianali e altri alimentari selezionati. Marco ha un obiettivo chiaro: valorizzare i prodotti locali del Triveneto, collaborando con piccoli produttori e promuovendo il chilometro zero.
I fornitori e gli approvvigionamenti sono infatti scelti personalmente da Marco e Giuliano dopo attente ricerche sul campo.
Il punto di forza della Macelleria da Marco risiede sicuramente nella cura e nella
ricerca dei prodotti: Marco è determinato a mantenere alta la qualità delle materie prime e a offrire un servizio che valorizzi il territorio e le tradizioni del Nord-Est. La sua simpatia e l’attenzione al cliente fanno il resto, richiamando l’atmosfera dei piccoli negozi di paese dove il rapporto umano è al centro dell’esperienza d’acquisto.
Con l’apertura della Macelleria da Marco, Scomigo vede il ritorno di un punto di riferimento per gli amanti della buona carne e dei prodotti locali. Grazie alla passione e all’impegno di Uliana la tradizione continua, arricchita da nuove idee e da un forte legame con il territorio.
VITTORIO VENETO E VITTORIESE
Furgone sui binari
Usato per un furto ha stoppato i treni in transito
Qualche
giorno fa, il treno regionale che stava percorrendo la tratta ferroviaria Belluno–Conegliano, in direzione sud, giunto all’altezza del km 8 della linea ferrata, in località Scomigo, ha impattato con la parte posteriore di un furgone Fiat Iveco che era rimasto parzialmente fermo sui binari e che a seguito dello scontro è rovinato nella scarpata che fiancheggia la ferrovia. Il convoglio trasportava circa 40 passeggeri, tutti rimasti illesi, così come il macchinista. Sul posto, oltre a personale dei vigili del fuoco, sono giunti i Carabinieri delle Compagnie di Conegliano e Vittorio Veneto, che, dalle prime indagini, hanno accertato che il furgone era stato rubato il giorno prima a Nervesa della Battaglia e che era stato utilizzato, da ignoti nella notte precedente a Vittorio Veneto, per perpetrare il furto di 15 biciclette ai danni del negozio “Crazy Sport”. Verosimilmente i malfattori, durante la fuga, hanno imboccato una strada sterrata e giunti in prossimità della linea ferroviaria hanno sfondato la recinzione in cemento posta vicino ai binari, oltrepassandoli per scaricare la refurtiva su un altro mezzo che si trovava dalla parte opposta. Il furgone, però, si è impantanato sui
binari, sicché i malfattori, dopo averlo quasi interamente svuotato, lo hanno abbandonato sul posto dove successivamente è avvenuto l’impatto. Quando i militari dell’Arma e i vigili del fuoco hanno aperto il furgone nella scarpata, hanno rinvenuto soltanto due biciclette, che evidentemente non sono state scaricate in tempo
dai malfattori e che saranno restituite al legittimo proprietario. Indagini in corso in merito ai furti del furgone e delle biciclette a cura dei Carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto. Sul posto anche personale della Polizia Ferroviaria per gli accertamenti di competenza in ordine all’incedente ferroviario.
Auto distrutta dalle fiamme
Nellanotte tra il 22 e il 23 giugno in via Piazzoni una Fiat Punto di proprietà di una donna di 59 anni, residente nelle vicinanze, è stata completamente distrutta dalle fiamme. Nonostante l’immediato allarme, nulla ha potuto impedire la completa distruzione dell'auto. La donna ha espresso sospetti precisi sui responsabili dell'incendio e ha sporto denuncia. Da mesi, infatti, tensioni e litigi con alcuni vicini di casa avrebbero caratterizzato la sua vita quotidiana.
Traffico di stelle alpine
Nell’estate del 1994 si assiste a un insolito andirivieni di guardie forestali lungo strade e sentieri del Col Visentin. Il motivo di quel dispiegamento di forze sta nella caccia ai raccoglitori di stelle alpine, un fiore particolarmente richiesto dai commercianti che lo esportano in mezza Europa. La caccia ha buon esito: una signora di Aviano, ad esempio, viene scoperta con 1.337 esemplari di stelle alpine e un’altra donna proveniente dalla medesima località addirittura con 6.000. In entrambi i casi si è proceduto alla confisca, tra le suppliche e la disperazione delle due donne. Gli agenti forestali spiegano che si tratta di un vero e proprio commercio, per giunta molto fruttuoso. Le stelle alpine servono per confezionare cartoline di montagna, quadretti e altri oggetti artistici. Esse vengono esportate prevalentemente in Austria, Germania, Olanda e Inghilterra. La capitale di questo lucroso commercio è considerata Giais di Aviano. Per tale motivo sulle strade del Visentin le auto più controllate sono quelle con targa pordenonese.
I Carabinieri sul luogo dell’incidente tra il treno e il furgone
La città celebra Lorenzo Da Ponte
Il 6-7-8 settembre andrà in scena il “Da Ponte Opera Festival”
Una
tre giorni per celebrare Lorenzo Da Ponte, nato Emanuele Conegliano, librettista di tre delle più importanti opere di Mozart: Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte. Vittorio Veneto ospita dal 6 all’8 settembre la prima edizione del “Da Ponte Opera Festival”, preceduto ad agosto da due masterclass per cantanti lirici che porterà in città giovani talenti da tutto il mondo. «Il “Da Ponte Opera Festival” nasce per celebrare le opere di Lorenzo Da Ponte e per portare nella città di Vittorio Veneto un festival culturale e artistico di livello mondiale – affermano gli organizzatori -. Il Festival di quest’anno si compone di due masterclass per cantanti lirici che provengono da tutto il mondo e di insegnamento da parte di esperti internazionale, e per la produzione di Così fan tutte. Al centro del festival la creazione e lo sviluppo di opportunità per nuovi artisti provenienti dal terri-
torio locale e da tutto il mondo». Al teatro Da Ponte, a Serravalle, per la tre giorni del festival la nuova produzione dell’opera Così fan tutte che sarà proposta al pubblico il 6 settembre alle 20:00 e il 7 e l’8 settembre alle 19:00 con un cast di artisti emergenti internazionali e la regia di Ed Madden (biglietti già in vendita su www.dapontefestival.com). In agosto due concerti. Il 13, alle 18:00, con ingresso libero nel campus San Giuseppe di via Cenedese l’esibizione conclusiva degli allievi della masterclass di canto, mentre sabato 24 alle 18:00, sempre al campus San Giuseppe, altra esibizione conclusiva degli allievi internazionali che partecipano all’altra masterclass. C.B.
Chirurgia d’eccellenza
Ascuola di chirurgia laparoscopica nell’ospedale di Vittorio Veneto. Un importante riconoscimento apre a nuove progettualità formative che coinvolgono la chirurgia dell’ospedale di Vittorio Veneto diretta dal primario Ferdinando Agresta. Il reparto con le sue sale operatorie diventa centro di tirocinio per programmi di ultra specialità in chirurgia laparoscopica. «Noi – ha commentato il dottor Agresta – nella stessa lista di centri europei blasonati». La piccola chirurgia di periferia, così l’ha definitiva il primario, è stata scelta dalla Società Europea di Chirurgia Laparoscopica (EAES) come sede per specifici tirocini per i chirurgi che vogliono approfondire le tecniche laparoscopiche. «Un onore per me – ha aggiunto il primario -, una soddisfazione ed un impegno, per me e i miei “ragazzi”, medici ed infermieri, a fare sempre meglio: loro sì che fanno la differenza». C.B.
VITTORIO VENETO E VITTORIESE
Benedetta premiata
La giovane originaria di Pinidello è campionessa europea 2024 di volteggio
CORDIGNANO. In occasione della seduta del Consiglio Comunale di martedì 19 giugno è stato consegnato un riconoscimento alla giovane campionessa cordignanese di ginnastica artistica Benedetta Gava, che fa parte della Nazionale italiana junior. L’atleta – che si allena con l’Artistica 81 di Trieste – a inizio dicembre a Cuneo nella gara di categoria si è aggiudicata il titolo di campionessa italiana “all around”. Prima di partire per gli Europei, che si sono svolti a Rimini a inizio maggio, ha partecipato con la Nazionale al prestigioso trofeo internazionale di Jesolo, dove ha ottenuto l’argento con la sua squadra, mentre nelle finali individuali di specialità ha vinto la medaglia d’oro al volteggio. Titoli replicati agli Europei, con la Nazionale che ottenuto il secondo gradino del podio e con Benedetta proclamata
campionessa europea 2024 al volteggio. Il Sindaco Roberto Campagna e l’Amministrazione Comunale hanno fortemente voluto che la campionessa, originaria di Pinidello, fosse accolta e premiata nel luogo maggiormente rappresentativo per il Comune, la sala del Consiglio Comunale.
“I risultati sportivi di Benedetta Gava sono motivo di grande orgoglio per tutta la nostra comunità, oltre che un esempio per i giovani e per chi pratica una disciplina sportiva. Un esempio di passione, sacrificio e determinazione. Valori determinanti per raggiungere i propri obiettivi e, perché no, i propri sogni. Esattamente come ha fatto e continua a fare Benedetta”, ha dichiarato l’assessore allo sport Mauro Fael, che ha consegnato a Gava un’opera d’arte realizzata “con il colore verde come la speranza e la gioventù, azzurro come il cielo e la divisa che indossi e rosso come la passione che ti ha permesso di raggiungere questi risultati”. L’atleta, nel ringraziare l’Amministrazione Comunale, ha voluto ricordare il grande sacrificio per arrivare a conquistare questi titoli,
a partire dal vivere lontano dalla famiglia, ma anche l’impegno e la forza di volontà necessari negli allenamenti, nella preparazione e nel superare gli infortuni dell’ultimo periodo.
Benedetta Gava premiata dal sindaco Roberto Campagna e dall’assessore allo sport Mauro Fael
Prudhomme rende omaggio a Bottecchia
Qui sopra: Christian Prudhomme
In alto a destra: Davide Cassani, il sindaco
Sebastiano Coletti, la presidente della Pro Loco Tiziana Gottardi e Christian Prudhomme all’interno del museo Ottavio Bottecchia
Il patron del Tour de France in visita al museo con Davide Cassani
COLLE UMBERTO. Anche la crème de la crème della Francia ciclistica ha voluto lasciare il suo segno al museo Ottavio Bottecchia. Accompagnato da Davide Cassani (volto molto noto agli appassionati di ciclismo per le sue cronache sportive, ma anche ex
ciclista e dirigente sportivo) la mattina di lunedì 24 giugno Christian Prudhomme, direttore generale del Tour de France dal 2007, si è recato in visita al piccolo museo di via Fratelli Tandura su invito della locale Pro Loco. Ad accoglierlo molti appassionati e personalità.
Palpabile l’emozione dei presenti, in primis della presidente della Pro Loco Tiziana Gottardi, che ha avuto un ruolo fondamentale nella riuscita di questa visita: “Quando la passione e la sensibilità si uniscono ne escono grandi cose - ha riferito commossa - la visita di oggi va oltre ogni aspettativa ed è nel segno del riconoscimento di un gesto sportivo immenso che nessuno potrà mai cancellare: oggi, dopo cent’anni, Bottecchia ha avuto la conferma che la grandezza delle sue
gesta non si è perduta nel tempo e che ha ancora molto da dire”.
E lo sguardo corre subito in avanti, a quel 19 luglio ormai prossimo in cui Ottavio Bottecchia tornerà da protagonista nella prima nazionale dello spettacolo “Maglia Gialla” del Centro Teatrale Da Ponte, scritto da Edoardo Fainello per la regia di Filippo Fossa, su iniziativa sempre della locale Pro Loco. Silvio Pasqualetto sarà Ottavio in un omaggio delicato, a tratti esilarante, in cui la storia personale si fonderà con la storia di uno sport, il ciclismo, e la storia di una nazione che quello sport lo ha esaltato e glorificato in tutto il mondo.
Appuntamento quindi il 19 luglio alle 20:30 in piazza Marconi. In caso di pioggia sarà rinviato alla sera seguente. Info: www.prolococolleumberto.com
VITTORIO VENETO E VITTORIESE
Un poster per la pace
Giovani studenti premiati dal Lions di Vittorio Veneto
Ecco
i giovani partecipanti al Service
Poster per la Pace, edizione 2024, promosso dai Lions di Vittorio Veneto. A dare il benvenuto alla Casa dello Studente di Vittorio Veneto ai ragazzi premiati, alle loro famiglie, ai docenti ed ai dirigenti intervenuti è stata la presidente del Club di Vittorio Veneto, Alberta Pianca. “Poster per la pace – ha dichiarato la lions Lorena Buffoni, anima operativa del service – registra a livello
mondiale la partecipazione di circa 350 mila giovani di ben 75 Paesi. Nel nostro territorio siamo riusciti a coinvolgere 900 alunni delle Scuole secondarie di primo grado. “Anche quest’anno - hanno sottolineato Alberta Pianca e Lorena Buffoni - i nostri giovani hanno dimostrato grande sensibilità realizzando degli autentici capolavori artistici, sia per la qualità grafica sia per i significati simbolici sottesi, che attestano come il tema della pace sia da loro percepito nelle sue diverse sfaccettature, dalla pace tra i popoli, alla pace tradotta in agiti quotidiani nella vita di ogni persona”.
La sala prove QBO riapre Ecologia attiva a scuola
Colle Umberto. L’Associazione Giovani sta per riaprire la sala prove QBO, uno spazio cogestito dove le band possono suonare e provare la loro musica. Inaugurata nel 2004, era stata chiusa nel 2020. In questi mesi, dopo aver rinnovato la convenzione con il comune, svolto varie verifiche agli impianti e l’adeguamento alle normative vigenti un gruppo di giovani ha lavorato per rimetterla in funzione. Varie le manutenzioni per rimettere in moto una sala che nel corso del tempo ha dato modo a moltissime persone di esprimersi liberamente senza la preoccupazione di disturbare i vicini. La sala è dotata di tutto il necessario per provare: batteria, amplificatore per basso e chitarra, mixer e microfoni. Interessato? Contatta assgiovanicu@gmail.com o compila il modulo disponibile sui social e sito.
Colle Umberto. Gli alunni della scuola primaria sono stati coinvolti in un percorso di sensibilizzazione sullo stato di salute del mare condotto dal presidente dall’associazione marevivo Veneto che, col progetto “Tappo dopo tappo”, ha portato testimonianza diretta della vita nel mare e poi sviluppato in ogni classe dei laboratori creativi con materiali di riciclo. Spinti dal motto “Riduco - Riuso - Riciclo” gli alunni hanno fatto sbocciare a scuola giganteschi pannelli ricoperti di colorati pesci, in giardino un’enorme balena ripiena di bottiglie di plastica, vetrate decorate di alghe e stelle marine, uno striscione fluente dal piano superiore come un fiume che porta messaggi di cura. Gli alunni hanno presentato i propri lavori esprimendosi anche con canti, concerti rap, scenette ed esperimenti reali.
Ricorrenze
GIOVANNI ULIANA
n. 20. 11. 1937 - m. 15. 7. 2013
Sopravviva la sua immagine nella memoria di quanti l’ebbero caro. Tua moglie
MARIA ANTONIETTA LUZZU in IACONO n. 1. 9. 1941 - m. 28. 7. 2023
È passato un anno, ma tu sei sempre nei nostri pensieri e nei nostri cuori. Con immutato amore i tuoi cari
VITTORIO VENETO E VITTORIESE
Flash
Incidente in autostrada
Vittorio Veneto. Iosif Vasile, operaio e padre di due figli, il 18 giugno scorso si stava recando al lavoro quando in A27 tra Vittorio Veneto e Fadalto ha notato un’auto ferma e si è fermato per aiutare. Mentre prestava soccorso, è stato travolto da un camion guidato da un 55enne di origini albanesi che non si sarebbe accorto della presenza di Vasile. Le autorità stanno indagando.
Lega vittoriese in crisi
Vittorio Veneto. Decaduta la segreteria della Lega di Vittorio Veneto a seguito delle dimissioni di tre dei suoi consiglieri, reduce dal deludente risultato al primo turno delle amministrative. Non essendoci più il numero legale – sono rimasti nel direttivo il segretario Roberto Parrella e i consiglieri Alberto Pagotto e Pietro Sandre – la sezione è stata commissariata, come da prassi.
Acqua in bottiglia? Quali rischi?
Una precisazione sull’articolo di Michele
Cais dello scorso numero
Intervengo sul contenuto dell’articolo pubblicato nello scorso numero del Quindicinale nella rubrica “Problemi sociali” del “collega” Michele Cais (collega, perché anch’io ho scritto decine di articoli, in passato, sul Quindicinale). L’oncologo che ha detto “[..] le donne (chissà perché si escludono i maschi) non dovrebbero bere acqua dalle bottiglie lasciate nelle automobili poiché con il calore la plastica reagisce e libera diossina [..]” ha dimostrato come, per qualcuno, 600 anni di cultura scientifica siano, purtroppo, passati inutilmente. Le bottiglie che contengono acqua sono fatte di PET (acronimo di “polietilentereftalato”), i tappi sono in PE (polietilene) oppure HDPE (polietilene ad alta densità) Nessuna di queste molecole contiene cloro. Sono tutte fatte di carbonio, idrogeno e, solo il PET, anche ossigeno. Per inciso, il PET si decompone a temperature maggiori di 400 °C. La tetraclorodibenzoparadiossine (TCDD, la più tossica di
tutte) e le diossine in genere contengono tutte cloro (oltre a carbonio, idrogeno e ossigeno). L’acqua è un composto di idrogeno e ossigeno, come si sa. Qualcuno mi spiega come si possano ottenere diossine se non c’è il cloro?
A parte il cloro, qualcuno mi spiega come si possano ottenere diossine, quando la temperatura all’interno di un auto posta in un piazzale sotto il sole della Sicilia in una giornata di luglio, raggiunge al massimo i 90 °C?
Lo stesso vale per il cibo scaldato col forno a microonde. Dov’è il cloro?
Forse il sig. Fujimoto pensa al sale da cucina che effettivamente contiene cloro (cloruro di sodio, NaCl).
Peccato che il NaCl fonde a temperature maggiori di 800 °C e forma cloruri e non molecole di cloro. Per ottenere la liberazione di molecole di cloro che (solo ragionando per assurdo) sarebbero le uniche che potrebbero legarsi al carbonio e l’ossigeno dei cibi per formare composti organici indesiderati (non certo diossine), bisognerebbe che la pietanza fosse stata condita con ipoclorito di sodio (varechina) o trielina. Buon appetito, in questo caso. Dr. Francesco Albrizio, Chimico
Il mondo fantasy di Greta alla conquista
In un campo scuola senza cellulari che si fa?
Alla sedicenne Greta è venuta l’ispirazione per cominciare a scrivere una storia fantasy. E lei si augura sia la prima di una lunga serie
Quando
si lascia spazio alle passioni dei ragazzi si può restare sorpresi dai risultati e dal loro modo di trasformare la semplicità in un tesoro di inestimabile valore simbolico. Accade per esempio che una giovanissima appassionata di scrittura abbia un po’ di tempo libero e trovi l’ispirazione per scrivere un libro… ma non una storiella qualsiasi! Un bel volume fantasy, di quelli che richiedono immaginazione, creatività e
una strutturazione nel concepimento e nello stile nient’affatto scontati.
A 12 anni Greta Pistore, durante la famosa estate della pandemia, si lascia avvolgere dall’affascinante mondo delle parole e imposta un romanzo dove prendono vita i personaggi nati nella sua mente dopo anni di letture fantastiche. Eh sì, perché Greta, oggi quindicenne studentessa del Liceo Classico Marconi di Conegliano, porta avanti l’amore per questo genere
letterario fin dalla quinta elementare quando si cimenta con un libro molto complesso per quell’età, ma che le fa scattare definitivamente la scintilla: Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien. “I miei genitori, e in particolare mio padre, è un appassionato di cinema e ci ha fatto vedere sempre molti film che guardiamo tutti insieme – racconta Greta, che ha una sorella più piccola – Così ho visto il film su Il signore degli anelli e mi è piaciuto tantissimo. Mio nonno aveva i libri e ho deciso di leggerli”. Una rivelazione per questa bambina che inizia a esplorare il magico e avvolgente universo dell’epic fantasy nutrendosi di storie avventurose, creature mitologiche e protagonisti dagli intenti straordinari. “Dopo questa saga mi hanno colpito altre serie come Eragon, Le leggende del Mondo Emerso e le Guerre del Mondo Emerso - racconta Greta – ma ora che faccio il classico mi piacciono molto anche le serie che rielaborano miti
Greta Pistore
di Chiara Dall’Armellina
CONEGLIANO
conquista della semplicità
come la Guerra di Troia o che inseriscono elementi mitologici come Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”. Si apre per lei un universo popolato di avventure astratte, ben diverso dalla complessa realtà che si sta concretizzando fatta di limitazioni e chiusure forzate dall’avvento dello sconosciuto Covid. Da allora Greta non smette più di leggere spingendosi, quando ancora frequenta le medie, alla sperimentazione letteraria da cui nasce il suo primo romanzo epic fantasy, La Protettrice, edito dal Gruppo Albatros Il Filo. “Quell’estate (tra la prima e la seconda media sono andata in una sorta di campo scuola in montagna con mia sorella - spiega - non potevano usare i cellulari e avevamo a disposizione molto tempo libero. L’idea è nata in maniera particolare, partita da un sogno …sarà stata l’aria di montagna. Mi sono fatta dare carta e penna e all’inizio ho cominciato a buttare giù qualche idea. Al rientro ho continuato su carta, ma quando ho visto che diventava qualcosa di più serio l’ho trascritto al computer cambiando molto di quello che avevo elaborato e poi ho continuato”. Nel giro di tre anni Greta confeziona un libro sostenuta dalla sua famiglia, che non si stupisce molto conoscendo la sua
attitudine letteraria, se non forse per la precocità dei tempi. “Neanche io mi aspettavo di riuscire a pubblicare così presto”.
La trama narra di una giovane sedicenne, poco più grande dell’autrice, proveniente da un piccolo villaggio di campagna. Un giorno la sua vita viene stravolta e lei, che si reputa una persona comune, si ritrova catapultata in un conflitto tra cinque razze, elfi, nani, uomini, fate e lupi, scoprendo di avere un ruolo molto più importante di quanto pensasse e di quanto credessero tutti gli altri. “Il titolo deriva dal fatto che lei deve salvaguardare la pace e l’equilibrio tra queste razze. Nirhan, la protagonista, non mi assomiglia, tranne per l’età e il sesso; diciamo che non abbiamo molto in comune”. Non si vede dunque come un’eroina la nostra giovane scrittrice, che attinge invece alle sue letture preferite per tratteggiare i personaggi. “Lei è molto spavalda, ribelle, io invece sono tranquilla e infatti non ho preso spunto da me, ma dai vari libri letti e dalle storie che avevo sentito”.
Fedele alla sua natura riservata, non rivela neanche ai compagni e ai docenti di avere scritto un libro fino a dopo la presentazione ufficiale, avvenuta in ambito nazionale e locale.
Mentre è ancora in corso la sua avventura letteraria pensa già a un nuovo romanzo, sempre fantasy, ma con una novità nelle tematiche rispetto al suo primo lavoro. “È ancora in fase embrionale, ma vorrei ambientarlo in un periodo più vicino rispetto al Medioevo, quando si utilizzano le armi da fuoco anche se questo comporta un gran lavoro di ricerca e bisogna avere tempo”. Ora che frequenta il liceo, gli impegni di studio si sono amplificati, ma lei si trova bene con i suoi nuovi compagni e apprezza in particolare materie come il greco e il latino. Al di fuori della scuola, ama la danza classica e moderna, che pratica da quando era molto piccola, e suona il violino. “Mi piace anche disegnare e mi diverto a ricopiare immagini, ma la mia creatività è più che altro letteraria”. I libri comunque continuano a farle compagnia, non più solo fantasy, ma gialli e altri che ampliano gli orizzonti, da gustarsi tra un impegno e l’altro. È ormai tempo infatti di investire sul futuro, che parte da una solida base d’istruzione scolastica e molta dedizione, ma la nostra giovane promessa della letteratura ha già delle aspirazioni per il futuro senza precludersi nessuna strada, portando con sé la certezza della scrittura.
Greta con il suo primo libro, “La Protettrice”
Una targa per Giacomo Matteotti
Lo scoprimento della targa dedicata a Giacomo Matteotti
Come già annunciato lo scorso 25 aprile nel corso delle celebrazioni per il giorno della Liberazione, la città di Conegliano ha installato una targa dedicata a Giacomo Matteotti all’incrocio tra la via a lui dedicata, viale Istria e via Maggiore Piovesana, sull’edificio sede della Banca della Marca.
“Giacomo Matteotti si immolò per una Patria più giusta e libera”, ha ricordato la Presidente del Consiglio Comunale Isabella Gianelloni, la prima a richiedere l’installazione di questa targa. Il 10 giugno del 1924 il parlamentare socialista fu infatti rapito e brutalmente ucciso da una squadra fascista, in rappresaglia al celebre discorso tenuto alla Camera dei deputati il 30 maggio in cui contestava le elezioni appena tenute e denunciava le violenze e le illegalità
commessi dai fascisti per vincerle. “Il 3 gennaio del 1925 Benito Mussolini pronunciò alla Camera il famoso discorso in cui si assunse la responsabilità politica, morale e storica di quell’assassinio – ha spiegato Gianelloni – e in queste tre parole sta tutto il significato del fascismo e di ciò che Giacomo Matteotti rappresentò. Mussolini non immaginava che per chi sarebbe venuto dopo questa sarebbe diventata un’occasione storica per ricordare che la dittatura fascista fu inizialmente composta da violenti e assassini”.
La Presidente del Consiglio ha concluso il ricordo del martire per la libertà leggendo alcuni passaggi del discorso che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato in occasione del centenario della morte. Il sindaco di Conegliano Fabio Chies
Estate, tempo di Festa Longa
CONEGLIANO. Dopo la “spiaggia” che ha tenuto banco in viale Carducci dal 22 giugno al 7 luglio scorso, ora è tempo di una delle manifestazioni estive più longeve in città. Festa Longa animerà anche quest’anno le vie centrali della città per tutti i venerdì di luglio, con negozi aperti, spettacoli, musica e animazione per bambini. Inizio ore 20:00.
Nel centenario dell’omicidio la città ha installato una targa nella via già dedicata al parlamentare antifascista all’indomani della Liberazione
ha spiegato l’importanza che riveste il ricordo della figura di Matteotti oggi: “Questa targa ricorda a tutti cosa vuol dire combattere per la democrazia e la libertà, ancora oggi vediamo tanti regimi totalitari reprimere quello che noi ormai consideriamo normale. In tutto il mondo ci sono persone che come Matteotti vengono uccise semplicemente perché difendono i propri diritti e quelli dei propri figli”. “La libertà è una cosa che giorno dopo giorno dobbiamo meritarci – ha concluso il primo cittadino - questo dobbiamo dirlo anche ai ragazzi, cioè dobbiamo spiegare loro che non possiamo mai arretrare quando parliamo di diritti civili. Anche il solo consentire di bullizzare o ridicolizzare qualcuno è l’inizio di una deriva che poi non fermeremo. Matteotti è morto quando aveva 39 anni, giovanissimo, avrebbe potuto dare tanto alla Repubblica italiana, sicuramente sarebbe stato uno dei Padri costituenti. Per questo chiunque passi di qui deve ricordare che figure come lui non sono divisive, anzi sono martiri per la libertà di tutti”. “Questa targa non è solo un simbolo commemorativo, ma un impegno attivo della città di Conegliano a difendere i valori di libertà, di giustizia e di democrazia – ha spiegato a margine della cerimonia il presidente dell’Anpi di Conegliano Omar Lapecia Bis - La memoria di Giacomo Matteotti ci richiama alla responsabilità di contrastare con fermezza ogni forma di nostalgia per il fascismo e di difendere i principi fondamentali su cui si basa la nostra Repubblica. Siamo già al lavoro con la Presidenza della Repubblica e ANPI nazionale per le cerimonie inerenti l’ormai prossimo 80° anniversario della Liberazione, e il nostro territorio sarà al centro dei festeggiamenti”. Fabio Zanchetta
La scomparsa di Franco Chiesa
Alpino e ufficiale stimato
Gli Alpini piangono la scomparsa del generale Franco Chiesa, artigliere da montagna, già comandante della Brigata Alpina Cadore, scomparso all’età di 83 anni. Chiesa abitava a Conegliano con la moglie Gabriella, che lo ricorda come “uomo, ufficiale e marito esemplare”. “Su nel Paradiso lascialo andare per le Tue grandi montagne”, sono le parole che proprio la famiglia ha dedicato al defunto, in epigrafe. Il Gen. Franco Chiesa era socio dell’Associazione Nazionale Alpini e iscritto al “Gruppo Città” della Sezione di Conegliano. È stato il penultimo Comandante della Brigata Alpina Cadore (prima del suo scioglimento nel 1997). Da tutti era considerato un “uomo di grande personalità e spessore, dotato di una grande umanità”.
A riprova di ciò i suoi sottoposti, che lo hanno vissuto durante il servizio militare, lo ricordano oggi come un grande comandante: “Mai una parola fuori posto, sempre attento a non far pesare la sua posizione - è il
ricordo emerso - Diceva che, una volta in congedo, le stellette o i gradi non contavano più, ma valevano l’intelligenza e il saper lavorare, con umiltà”. Racconta di lui il Presidente emerito Antonio Daminato (Sezione Ana di Conegliano): “Quando mi rubarono il cappello alpino, non esitò a regalarmene uno dei suoi e, ogni volta che lo indosso, penso a lui. Ora più che mai - ha affermato - I suoi consigli erano particolarmente ascoltati in Sezione, soprattutto nei comitati di cui faceva parte: il Comitato del Museo degli Alpini e quello per i Raduni del Gruppo Conegliano”. “Personalmente, gli ero particolarmente affezionato – le parole di Gino Ceccherini, direttore del periodico alpino Fiamme Verdi –Da lui arrivavano sempre parole di incoraggiamento e appoggio morale. Una grande perdita per tutti e non solo per noi, che lo frequentavamo di più”. Una vita, quella del generale Chiesa, spesa quindi per l’Esercito e le Penne nere. Ricoprì inoltre il ruolo di Addetto Militare a Città del Messico (1989-1992) e comandò da Generale la Brigata Alpina Cadore (1992-
Addio a Adriana Zago, storica titolare della pasticceria Alpago
CONEGLIANO. Lutto in città per la scomparsa di Adriana Zago, storica titolare della Pasticceria Alpago, mancata lunedì 17 giugno, per una malattia. Aveva 75 anni. Per oltre vent’anni dietro al bancone della pasticceria di via XX Settembre ha servito migliaia di clienti con prelibati pasticcini, brioche e torte. Nata a Cordignano, Adriana in passato aveva gestito con il marito, Bruno Pollesel, un panificio a Cordignano e poi a Orsago. Poi nel 2001 decise di spostarsi in centro storico a Conegliano prendendo in gestione la pasticceria Alpago con i figli. Seguirono altre due aperture: il bar al Municipio nel 2006 e qualche anno dopo il Dolce Caffè di via Lourdes, gestiti dai figli. Adriana Zago lascia i figli Giorgio e Luca, la nuora Renza e il nipote Andrea.
1993). Negli anni successivi frequentò il Centro Alti Studi militari a Roma (1993) e concluse il suo percorso da Vicecomandante dell’Accademia Militare di Modena (1994).
Il Gen. Franco Chiesa lascia la moglie Gabriella e i figli Roberto e Federico.
Il generale Franco Chiesa
Leader in Italia nel comparto componentistica HVAC, ha concluso il 2023 con un fatturato di 54 milioni di euro (+34%) negli ultimi due anni e conta su un organico di oltre 211 dipendenti
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Tecnosystemi S.p.A., Società Benefit leader in Italia nel comparto componentistica HVAC con un fatturato 2023 di 54 milioni di euro ed un organico di oltre 211 dipendenti, punta in modo sempre più deciso sull’ ampliamento del Progetto Salute e Welfare per i suoi dipendenti . Alle visite mediche specialistiche e al punto prelievi in azienda per le analisi del sangue, l’azienda affiancherà un extra bonus da mille euro . In virtù di questa integrazione al Piano, i dipendenti potranno fruire di un’ampia gamma di servizi, beneficiando di agevolazioni per la cultura, il tempo libero, il trasporto pubblico, la salute e il benessere, l’assistenza ai familiari, l’istruzione, la formazione ed i viaggi.
Questa scelta è espressione della policy aziendale della Società Benefit, dedicata da sempre a conciliare l’equilibrio fra vita lavorativa e benessere personale del lavoratore, come spiega Ketty Mazzer, HR Manager di Tecnosystemi : “Il nostro progetto di Welfare e Salute mira a rafforzare lo spirito di appartenenza dei nostri dipendenti con azioni concrete, a supporto del loro benessere personale. Sono convinta che i lavoratori, se sono soddisfatti e orgogliosi del loro ruolo in azienda, possano davvero diventare i migliori ambasciatori dei valori identitari della nostra azienda”.
Il benessere dei dipendenti al centro Tecnosystemi sostiene, già da tre anni, L.I.L.T. (Lega Italiana Lotta Contro i Tumori) di Vittorio
Veneto (TV), non solo acquistando regali solidali per i propri collaboratori, ma anche organizzando incontri formativi sull’importanza della prevenzione per la salute.
“Particolare attenzione è stata dedicata dalla nostra azienda alla promozione della cultura della prevenzione, mediante incontri informativi, visite ed esami specialistici gratuiti”, prosegue la HR Manager. “Il clima positivo alimentato da queste misure ha contribuito alla creazione di un circolo virtuoso, che sposa benessere e produttività, attraendo nuovi talenti e professionisti. Non a caso nel 2023 abbiamo registrato un aumento dell’11% del nostro organico anno su anno”.
Degna di nota anche l’elevata percentuale di coinvolgimento dei dipendenti: il 100% dei collaboratori e delle collaboratrici sono coinvolti nel Progetto Salute e Welfare.
Ketty Mazzer, HR Manager di Tecnosystemi
Flash
Arresto in flagranza
Conegliano. Azione tempestiva dei Carabinieri di Conegliano che, nella notte tra sabato 22 e domenica 23 giugno, hanno arrestato in flagranza di reato due cittadini marocchini, di 21 e 22 anni, accusati di aver commesso un furto in un’abitazione di via Gorizia. I due uomini sono entrambi senza fissa dimora e con precedenti penali. Multivisioni sotto le stelle
Conegliano. Venerdì 19 luglio appuntamento nella splendida atmosfera dell’ex convento di San Francesco per la tappa coneglianese di Immalia, la rassegna estiva di multivisoni (proiezioni fotografiche montate a ritmo di musica) organizzata dall’associazione fotografica Inquadra. Inizio serata ore 21:15, ingresso libero. Gran chiusura dell’edizione sabato 27 luglio presso lo spazio Hangar in Pian Cansiglio.
CONEGLIANO
Addio a Franco Campodall’Orto
Storico sindaco di San Vendemiano
SAN VENDEMIANO. Si è spento all'età di 85 anni Franco Campodall'Orto, storico sindaco di San Vendemiano durante i due mandati in cui la Democrazia Cristiana governava il comune. Campodall'Orto, di professione commercialista e titolare di uno studio ora gestito dai familiari, ha contribuito significativamente al boom economico e allo sviluppo delle infrastrutture del paese negli anni '70 e '80. Sotto la sua guida, San Vendemiano passò da essere una periferia di Conegliano a una cittadina in espansione. Dopo il suo periodo politico, si dedicò alla sua professione e alla famiglia, partecipando attivamente alla vita parrocchiale. Franco Campodall'Orto lascia le figlie Barbara con Alessandro e Stefania con Fedele, le nipoti Giulia e Martina, la sorella Grazia, il cognato, i nipoti e numerosi parenti. La comunità locale e il Coneglianese ricordano la sua professionalità e dedizione.
Nuovo canale telegram per le manifestazioni cittadine
Conegliano. Dopo il servizio Whatsapp dedicato alle comunicazioni urgenti e alle ordinanze rivolte ai cittadini e le pagine social su Facebook e Instagram, il comune di Conegliano lancia il nuovo canale Telegram, dedicato esclusivamente alla promozione di eventi e manifestazioni che si svolgeranno nella Città del Cima. A tutela della privacy i messaggi saranno inviati in modalità broadcast e pertanto nessun utente potrà vedere i dati degli altri utenti che hanno aderito al servizio. Come iscriversi? E’ sufficiente inquadrare il qrcode qui sotto oppure accedere mediante il link https://t.me/ comunediconegliano e seguire le istruzioni.
Il Codice QR per iscriversi al canale Telegram dedicato alle manifestazioni
Terzo mandato per Soldan con l’emozione di una prima esperienza
Con il 56,78% delle preferenze espresse, pari a 3.086 voti, Stefano Soldan alla guida della civica “Per Pieve” continuerà ad essere, per i prossimi cinque, il sindaco di Pieve di Soligo.
Nei mesi scorsi si era fatta avanti la possibilità, prevista dalla normativa nazionale, di una possibile ricandidatura per un terzo mandato (prima il limite era di due) per i sindaci dei comuni con meno di 15mila abitanti. Possibilità che Soldan, affiancato da una squadra in cui si sono inseriti
molti volti nuovi, ha voluto cogliere per dare proseguo alle progettualità avviate o messe in cantiere. E per affrontare nuove sfide.
Soldan, come affronterà questo terzo mandato consecutivo?
«Un terzo mandato porta con sé sempre le emozioni di una prima esperienza. Dopo una campagna elettorale non facile, con toni che ho trovato particolarmente accesi e con le ingerenze del consigliere regionale Tommaso Razzolini, non gradite da
“Dedico
questa vittoria a chi ha creduto nelle nostre capacità. E anche a mia figlia Beatrice”
me e da altri sindaci del territorio, che hanno portato alla spaccatura di maggioranze uscenti che avevano lavorato bene nell’interesse delle comunità, immagino questo nuovo periodo all’insegna dell’impegno e della dedizione su un programma concreto che abbiamo sottoposto ai cittadini e per la cui attuazione siamo stati premiati. Un programma a 360 gradi che non lascia indietro nessuno e che vuole in primis completare gli impegni già presi, ma anche avviare nuove sfide ed impegni. Ed è di venerdì 14 giugno, pochi giorni dopo l’esito elettorale, la notizia di essere aggiudicatari di un contributo Pnrr da 864.000 euro per la realizzazione di un asilo nido per 40 posti, i cui lavori dovranno essere appaltati entro il 31 ottobre 2024: una bella notizia per Pieve di Soligo, ma che ci obbliga a rivedere la scaletta dei lavori».
A chi dedica questa vittoria?
«A tutti coloro che hanno sempre creduto nelle capacità delle amministrazioni che ho guidato e nel lavoro svolto. E non posso prescindere dalla mia famiglia, dai genitori e dagli amici. Dedico a Beatrice (la figlia ndr) questo terzo mandato».
La squadra di maggioranza è stata in parte rinnovata: come si è mosso per formare la giunta?
«Ritengo che tutte le persone che hanno corso con me meriterebbero di
Stefano Soldan
di Claudia Borsoi
QUARTIER DEL PIAVE
E VALLATA
La giunta Soldan-ter
entrare in giunta. Se questo tecnicamente però non è possibile, ho voluto comunque coinvolgere tutti i consiglieri con delle deleghe importanti. Per la giunta ho tenuto conto delle preferenze ottenute dai candidati e anche di avere una squadra rinnovata a cui poter affidare la costruzione, nel prossimo futuro, della nuova classe dirigente di Pieve di Soligo». In 10 anni le sue amministrazioni hanno inciso su Pieve di Soligo con svariate progettualità. Quali le principali per questo mandato?
«Riguarderanno le tre frazioni, i loro centri urbani, gli impianti sportivi, i complessi scolastici e residenziali. Oltre a continuare l’intenso programma culturale, sportivo e promozionale turistico che abbiamo avviato in questi anni».
Per l’ex municipio di via Vaccari quale nuova vocazione?
«Il palazzo, per il quale abbiamo già avviato le operazioni di rilievo, sarà oggetto di una progettazione per diventare un luogo unico nel panorama territoriale. Un luogo di incontro per le persone e per il lavoro, che sappia raccontare il passato e il futuro del nostro territorio in modo particolare, oltre il mondo imprenditoriale. Sarà un restauro filologico che si sposerà con l’architettura contemporanea. Diventerà cuore pulsante della vita culturale e turistica di Pieve di Soligo».
E in ambito sportivo, lei ha annunciato una progettualità che interesserà l’area dell’impianto sportivo del Patean: di che si tratta?
«In ambito sportivo e associazionistico avvieremo da subito i progetti per l’ammodernamento e l’ampliamento delle strutture sportive, ma anche per dare spazi adeguati alle associazioni che operano per mantenere vive le nostre associazioni. Questi progetti non potranno non prescindere da un lavoro sinergico con le varie società e associazioni e partiremo subito, all’indomani dell’insediamento della giunta. Insomma saranno cinque anni di intenso lavoro. Per continuare a migliorare la nostra Città e trasmettere anche alle future generazioni l’orgoglio di appartenere a questo territorio».
Una squadra con molti volti nuovi
Unaconferma e quattro volti nuovi. Vicesindaco Giuseppe Negri, già assessore nelle prime due amministrazioni Soldan. A lui il sindaco ha assegnato le deleghe a lavori pubblici, manutenzioni e patrimonio, protezione civile. Federico Fantin è il nuovo assessore a sport, associazioni sportive, ricreative, sociali e d’arma, gemellaggi, grandi eventi e gentilezza; Valentina Lucchetta si occuperà di pubblica istruzione, politiche giovanili, pari opportunità e servizi demografici; a Eleonora Sech i referati di cultura, biblioteca, associazioni culturali e musicali, sistemi informatici
e comunicazione. Infine all’assessore Hammouch Mohammed le deleghe a turismo, promozione locale, commercio, ambiente e agricoltura. Il sindaco Stefano Soldan seguirà personalmente affari generali, affari legali, personale, bilancio, tributi, servizi sociali, progetti speciali, sicurezza, polizia locale, urbanistica ed edilizia privata.
Elena Bigliardi è la nuova presidente del consiglio comunale. Incarichi anche per i consiglieri di maggioranza: Carla Ranieri supporterà il sindaco negli affari legali, Elda Bernardi per i servizi sociali, Roberto Gallon per sicurezza e polizia locale e il vicesindaco per la protezione civile, Antonio Meneghin sarà il braccio destro del vicesindaco per manutenzioni e patrimonio e Pierangelo Zanco coadiuverà l’assessore Sech per la cultura.
Stefano Soldan con il suo gruppo di lavoro
QUARTIER DEL PIAVE
E VALLATA
Flash
Pieve di Sera
PIEVE DI SOLIGO. I martedì sera di luglio targati Pieve di Sera. Appuntamento il 9, il 16, il 23 e il 30 luglio a partire dalle 19 in centro a Pieve: dopo l’aperitivo, dalle 20 possibilità di cenare, quindi dalle 21 gli spettacoli.
Uffici postali: orario ridotto
PIEVE DI SOLIGO. Fino al 31 agosto l’ufficio postale di Pieve di Soligo rimane chiuso di pomeriggio, mentre quello di Solighetto è chiuso il venerdì e il sabato.
Farra, che estate!
FARRA DI SOLIGO. Il 19 luglio, alle 21 all’hotel Villa Soligo (in caso di maltempo nell’auditorium di Santo Stefano), un suggestivo concerto con il LALILA Trio. Il gruppo nasce dalla voglia di tre giovani musiciste di creare un ensemble al femminile, per esplorare un repertorio musicale il più possibile ampio con pianoforte, violino e viola. Ingresso gratuito.
Grazie alpini!
REFRONTOLO. Il Comune ha pubblicamente ringraziato il gruppo alpini di Refrontolo per aver realizzato la ringhiera posta sul retro del loro monumento all’entrata della scuola primaria “Tito Minniti”.
Campo
Legambiente
QUARTIER DEL PIAVE. Appuntamento lunedì 5 agosto alle 8:00 per partecipare al Campo di volontariato di Legambiente per la manutenzione del percorso naturalistico delle Fontane Bianche e delle aree verdi in concessione. Iscrizioni a: info@legambientesernaglia.it
La nuova giunta di Farra
Il Sindaco Mattia Perencin ha formalizzato la squadra che lo supporterà in questo nuovo quinquennio di amministrazione
FARRA DI SOLIGO. Novità dall’amministrazione comunale di Farra: il sindaco Mattia Perencin ha formalizzato la squadra che lo supporterà in questo nuovo quinquennio di amministrazione, nominando l’assessore Silvia Spadetto nel ruolo di Vice Sindaco.
Inoltre, con un successivo decreto, in considerazione dell'ampiezza e della rilevanza dei servizi e delle attività di cui si occupa la giunta, il sindaco ha incaricato i consiglieri comunali di maggioranza di compiti di collaborazione al sindaco o agli assessori nell’esame e nello studio di argomenti e problemi specifici e ha nominato Eva Ballancin quale capogruppo di maggioranza. «Desidero ringraziare ancora una volta i cittadini che ci hanno dato fiducia. Essere stato rieletto con l’85,51% delle preferenze è sicuramente un onore, ma soprattutto una grande responsabilità, quella di continuare ad esserci, ascoltare e mettersi a disposizione della cittadinanza con il nostro impegno» dichiara il sindaco Mattia Perencin. «Noi ci siamo già rimessi all’opera per avviare le progettualità programmate e non interrompere i progetti in corso di
realizzazione.»
La nuova giunta è composta da Silvia Spadetto, che ricoprirà anche il ruolo di vice sindaco, a cui sono state affidate le deleghe in materia di Cultura, Biblioteca, Turismo, Promozione del Territorio, Sistemi Informatici, Pubblica Istruzione; Michele Andreola con deleghe in materia di Ambiente, Ecologia, Polizia Locale, Sicurezza; Manuela Merotto con deleghe in materia di Bilancio, Tributi, Urbanistica, Commercio, Attività Produttive, Sport e Associazioni; Giovanna Bortolin, assessore esterno con deleghe in materia di Politiche Sociali, Sanità, Politiche per la famiglia, Pari opportunità, Politiche Giovanili, Politiche inclusive. Rimangono invece in capo a Perencin i Lavori Pubblici, Manutenzione e Tutela del Patrimonio comunale, Personale, Affari Legali, Edilizia Privata, Protezione Civile, Agricoltura, Rapporti tra Amministrazione e Cittadinanza.
A supporto di sindaco ed assessori ci saranno i consiglieri: Stefano Guizzo in materia di Protezione civile, Agricoltura e nelle attività di Manutenzione e Tutela del Patrimonio comunale; Eva Ballancin per argomenti e problemi specifici nelle attività della Biblioteca, in materia di Politiche giovanili e dei rapporti tra Amministrazione e Cittadinanza; Davide Nadai in materia di Politiche inclusive; Gerlin Angelo in materia di sport; Matteo Ronfini in materia di associazioni.
Mattia Perencin con la sua squadra
PIAVE E VALLATA
Due Carpenè per il Magagnin-bis
Qui sopra: Carpenè, Magagnin e Carpenè
REVINE LAGO. Elisa Carpenè vicesindaco, assessore Marcello Carpenè: ecco la giunta Magagnin-bis. Il sindaco Massimo Magagnin ha confermato per i prossimi cinque anni l’assessore uscente Elisa Carpenè, affidandole le deleghe a politiche scolastiche, politiche sociali e welfare, personale, ambiente e territorio, caccia, pesca e foreste, biblioteca, cultura e comunicazione. Volto nuovo è quello di Marcello Carpenè, neo assessore a sport, turismo, digitalizzazione ed energie rinnovabili. Il sindaco Massimo Magagnin ha tenuto a sè bilancio, tributi, patrimonio, opere pubbliche, urbanistica, edilizia privata, protezione
Tra le riconferme un volto nuovo: Marcello Carpenè assessore
civile, rapporto con gli enti pubblici, attività economiche e associazioni-terzo settore. Capogruppo di maggioranza Fabrizio Fava, riconfermato in questo ruolo, per la minoranza di “Insieme per Revine Lago” Moreno De Noni. «Dopo un’attenta riflessione condivisa con tutto il gruppo per individuare i due assessori, la scelta è ricaduta sulla figura di Elisa Carpenè come vicesindaco e assessore, in quanto già forte di un’esperienza quinquennale nel mandato appena conclusosi in cui ha portato avanti tematiche come le politiche scolastiche e le politiche sociali – afferma il sindaco -. La scelta di nominare Elisa vicesindaco è stata una mia richiesta personale all’intero gruppo, che è stata subito accolta da tutti. La nomina ad assessore di Marcello Carpenè si è invece delineata tenendo conto di competenze e impegni lavorativi e anche questa scelta è stata condivisa con l’intero gruppo di maggioranza». C.B.
Savno, attivato il distributore sacchetti
TARZO. Da fine giugno è attivo il distributore automatico di sacchetti Savno, collocato in via Trevisani nel Mondo, nell’area esterna delle scuole. Il ritiro sacchetti è riservato alle utenze domestiche.
Premio Pro Loco a Moro
MIANE. In occasione dell’assemblea regionale di Unpli Veneto a Camposampiero (Padova) è stato assegnato a Maria Vittoria Moro, presidente della Pro Loco di Combai dal 1998, il premio Pro Loco 2024 per il costante impegno e per la passione dedicata da sempre al mondo dell’associazionismo e del volontariato.
QUARTIER DEL PIAVE
Io e il mio quintale di francobolli
Il collezionista filatelico
Franco Canello si è fatto ispirare dai francobolli. Anche per costruire un mondo in miniatura
VALDOBBIADENE. Tutto è iniziato con una raccolta di francobolli. “Frequentavo il Collegio Turazza a Treviso e vicino a dove abitava la mia famiglia, viveva un impiegato delle corriere che ogni 15 giorni doveva portare i soldi dei biglietti a Treviso. Mia mamma allora gli consegnava una torta e qualche soldo da portarmi. Io invece di spenderli in dolcetti, mi ero messo d’accordo con un negoziante di tabacchi: ogni volta che aveva francobolli di colonie italiane me li metteva da parte e il giovedì – durante la nostra passeggiata –entravo veloce a comprarli” spiega così l’inizio di tutta la storia Franco Canello da Valdobbiadene. Sfortunatamente un inizio interrotto bruscamente da un furto subito in collegio di circa 3000 francobolli “Non avevo più voglia di continuare, ho regalato gli ultimi rimasti ed ho ripreso solo con la nascita dei figli, anche perché c’era qualche disponibilità in più” continua Franco. Alla domanda “Quanti francobolli ha oggi?” si mette a ridere. “Bisogna andare a peso, circa un quintale, tutti catalogati per anni e argomenti: Prima Guerra Mondiale, Walt Disney, lanci delle navette spaziali della Nasa (800 buste da Washington e poi da Roma), sport di ogni genere, mostre dello spumante, anniversario scoperta dell’America, Natale, primo parlamento europeo a Bruxelles con i timbri di tutte le
Nazioni, …”. Una raccolta che poi ha interrotto, vista anche la fatica a rivenderli, ma dal 1961 al 2012 Franco ha tutti i libretti delle poste con le emissioni dei francobolli suddivisi per anno. “Di certi francobolli ho anche tre o quattro copie, perché poi andavo in ufficio postale a Treviso a comprare l’annullo il primo giorno di emissione del francobollo. L’annullo, ovvero il timbro, ha un valore maggiore se fatto nell’ufficio centrale; data e luogo di emissione sono importanti per definire il valore di un francobollo”.
Proprio da un francobollo è sbocciato il talento di Franco, perché guardando un francobollo con la riproduzione di un palazzo storico, ha deciso di provarci anche lui utilizzando semplici baston-
cini e pezzi di legno. Hanno iniziato così a prendere forma palazzi storici: il Campidoglio di Washington, la Torre dell’Orologio di Venezia, il Municipio di Vienna, la piazza di Valdobbiadene, il Monumento al Milite Ignoto di Roma, senza contare tutti i municipi regalati ai vari Comuni.
Una dote nascosta e inaspettata che gli ha permesso di realizzare una quarantina di quadri, ognuno dei quali ha richiesto dalle 60 alle 120 ore di lavoro: tutti su scala. “Uso molto internet e se un edificio mi colpisce per i dettagli e mi entra in testa, faccio una leggera bozza su cartoncino e poi con i miei strumenti di lavoro - carta vetrata, seghetto e colla –mi metto all’opera”.
Tiziana Benincà
Franco Canello con alcune delle sue riproduzioni
Francobolli e miniature della collezione di Franco Canello
MA CHE COS’È L’INFLUENZA AVIARIA?
cura
Avolte mi si chiede quanti sono i “tipi” di malattia. Io non sono un medico, ma mi viene ugualmente spontaneo dire che le malattie sono decine e decine. Ed ecco che in questi giorni è passato nel mio studio un caro amico che candidamente mi ha chiesto: “che cos’è l’influenza aviaria?”
Mi sia permesso dire, per quanto mi risulta, che tale malattia, comparsa in Italia più di un secolo fa, è scatenata dal virus dell’influenza che generalmente colpisce per contatto di alcune specie di volatili infetti. Si sviluppa in forme molto diverse, da quelle più leggere fino alle forme altamente patogene e contagiose che generano epidemie acute. Se causata da una forma altamente patogena, la malattia insorge in modo improvviso, seguita da una morte rapida.
I virus di bassa patologia , dopo aver circolato anche per brevi periodi in una po-
il Cuore Veneto
a cura di Alberta Bellussi
polazione di pollame, possono mutare in virus altamente patogeni. Riserve naturali dei diversi sottotipi di virus dell’influenza aviaria sono le anatre selvatiche, identificate come fonte di contagio per il pollame (polli e tacchini) particolarmente suscettibili alla malattia. I virus si possono trasmettere da azienda ad azienda tramite i mezzi meccanici, gli attrezzi e gli strumenti contaminati, le macchine,
le gabbie, o perfino gli indumenti degli operatori.
Dall’inizio dell’ epidemia , che ha preso il via nel corso dell’Omes (Omessa custodia e mal governo di animali) viene lanciato un allarme a tutte le istituzioni internazionali a cooperare per attuare piani e azioni preventive per ridurre il rischio di passaggio all’uomo del virus aviaria.
MODI DI DIRE DI RETAGGIO LONGOBARDO
“Bianco come il latte”
Il termine “bianco” deriva dal germanico blank, in quanto nella lingua italiana si è perso l’uso del latino albus. Successivamente per i Longobardi, il significato della parola assume quello relativo al colore “bianco” con più elevata luminosità: splendente, lucente. Quindi “bianco come il latte” ne rappresenta il giusto significato.
“Trovarsi in un guaio”
Nei documenti longobardi troviamo spesso citati i “guai”, nome col quale si identificavano alcune tipologie di boschi, molto estesi, per cui “trovarsi in un Guaio” significava essere in un bosco fitto dal quale non sarebbe stato facile uscire. Della stessa origine sono i toponimi con “Gualdo” da Wald che significa appunto “bosco”.
“Ti spezzo le ossa!”
È una frase molto minacciosa, che per fortuna siamo soliti utilizzare in senso figurato. In età longobarda invece, si trattava di un’espressione da intendersi in senso letterale. Leggenda
narra che il principe Adelchi durante un banchetto si mise a rompere tutte le ossa degli animali, per mangiarne il midollo; poi sparse i resti sotto la tavola e lasciò i commensali a bocca aperta. Quando Carlo Magno vide questo gesto, lo interpretò come una sorta di maledizione lan ciata da Adelchi contro di lui, rappresentando un forte segno di sfida alla presenza dell’intera nobiltà dell’epoca.
“Che figo!”
Che figo! Se l’avessimo detto al tem po dei Longobardi, avremmo ottenuto la stessa reazione di oggi. Avresti mai detto che la tipica espressione per indi care qualcuno bello, alla moda derivi proprio dalla lingua longobar da? “Figo” derivi da fagar che significa “attraente, brillante, bello”, e fagari vuol dire “bellezza”.
“Urka!”
In italiano la conosciamo come tipica espressione di esclamazione, che esprime stupore. La sua origine è nella parola germanica hulka che significa “veloce nave da trasporto” e dall’antico inglese hulc. Proprio da qui i creatori presero ispirazione per il nome dell’incredibile Hulk, personaggio dei fumetti della Marvel.
a
di Michele Cais
SEI ABBASTANZA SELVAGGIA (O SOLO SOCIAL)?
TokTok. Chi è che “rompe”? Il libro più divertente dell’estate. Chi l’ha stabilito? Be’, la stessa protagonista: Selvaggia. Dieci anni di grinta, inquietudine, determinazione e soprattutto ironia social.
TokTok Selvaggia, Giunti editore, di Emanuela Da Ros arriva sui soleggiati scaffali delle librerie per travolgere, rincuorare, divertire e parodiare - attraverso lo sguardo lungirritante dei bambini che la sanno (più) lunga - abitudini e atteggiamenti trasversali a ogni generazione. Il romanzo (per piccoli e grandi lettori) facendo leva su un umorismo dissacrante, urticante, esilarante (e la leggerezza che tanto piaceva a Calvino) strimpella le corde di alcune delle turbinose tematiche che avvolgono e imbrigliano la nostra società: il complottismo, l’istruzione mummificata, la crisi climatica, la comunicazione unidirezionale o equivoca o fasulla, ma - in particolare - l’universo deformante dei social. Tutto attraverso lo sguardo irriverentissimo e divertito di Selvaggia – di nome e di fatto – e della sua aspirazione (con-
divisa, no?) a diventare influencer
Come la sorella 17enne Alba, che passa le giornate a contare i like
Il problemone di Selvaggia? Non possiede un cellulare! Un dettaglio dribblato dalla saggia creatività della nonna che le consiglia di fare dei “video di parole”. Di scrivere i suoi pensieri su foglietti da esporre nei luoghi che fre-
UN LUOGO PER MEDITARE
Nel 2008, al castello di San Martino di Ceneda, il restauro dell’ex stalla ha portato alla realizzazione della Cappella della Sacra Famiglia, un meraviglioso esempio di edificio sacro. Il progetto è stato curato dall’architetto Marzio Piaser e si trova sul corpo occidentale del complesso, affacciandosi sul curato giardino interno. Sfruttando le preesistenti strutture murarie, è stata realizzata una sala rettangolare, sviluppata su un unico piano, sia per l’aula che per il presbiterio. Si accede dalla controfacciata, dominata da una Deposizione di Anna Maria Trevisan, attraversando un gruppo di banchi disposti asimmetricamente rispetto alla classica centralità del corridoio. Il presbiterio è diviso in due poli liturgici, ben distinti per organizzazione e razionalità, dove è utilizzata la caratteristica pietra di Cugnan, un calcare grigio con striature azzurre e gialle. A monte l’ambone lapideo, dove si leggono i testi sacri,
quenta: la scuola, la palestra, il salone del parrucchiere o il supermercato.
Selvaggia è perplessa, ma ci prova. E nonostante qualche piccolo e spassoso ostacolo, i suoi video di parole riscuoteranno un certo successo. Cioè un numero crescente di follower.
Ma - altro problema da risolvereSelvaggia non cerca pollici all’insù
Per essere una vera influencer - le ha suggerito Alba - deve avere soprattutto haters, cioè “odiatori”.
Una vera impresa, perché qualunque cosa Selvaggia scriva sui suoi “video di parole” trova sostenitori. Finché, senza volerlo, la situazione si rovescia.
E la protagonista dovrà rivedere i suoi obiettivi.
Le avventure di Selvaggia caprioleggiano dentro gli ambienti che quotidianamente frequenta: la classe, la pista ciclabile, il condominio dove abita in compagnia di Alba, di papà Resat e mamma Chiara, della nonna Angela e di Zorro, il cane non vedente.
Che altro? La storia è arricchita dalle spumeggianti illustrazioni di Laura Borio. Jessica Donisi
di stampa a cura della Redazione
e la sede, deputata ai momenti di seduta dell’officiante, sovrastata da un grande crocefisso ligneo di Franco Fiabane. A valle l’altare, un massiccio blocco di pietra semilavorata, con alle spalle il tabernacolo e un’icona della Sacra Famiglia di Nikla Fadelli De Polo. L’interno è illuminato da numerose finestre di diverse dimensioni, ma tendenzialmente la luce è tenue e trasversale, invitando il fedele alla meditazione. E’ carica di significati simbolici questa cappella, la conversione di una stalla in edificio di culto collega alla nascita di Cristo a Betlemme in un ricovero per animali. Lo spazio sopra il presbiterio è aperto, si alza verso l’alto in direzione di Dio, mentre verso sud una porta vetrata si apre su un giardino rigoglioso, al cui centro si trova un bellissimo ulivo, simbolo cristiano legato alla rigenerazione e di pace, perché attesta la fine del castigo e la riconciliazione tra Dio e gli uomini.
tra le colline a cura di Michele Zanchetta
A sinistra: la cappella della Sacra Famiglia al Castello di San Martino a Vittorio Veneto
Freschi
Alla scoperta
delle Prealpi
a cura di Giovanni Carraro
A PASSEGGIO NELLA VALLE DEL RUJO
Siamo in uno degli angoli più affascinanti di tutto il comprensorio prealpino trevigiano: Cison di Valmarino. Tra le innumerevoli so-
Percorso tratto dal libro
“Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, di Giovanni Carraro, De Bastiani Editore
Aumento
Distanza:
Info
Giunti alla chiesetta di San Silvestro, ora sede degli Alpini, imbocchiamo una strada di campagna verso ovest che più avanti diventa
alquanto brullo in quota e per questo motivo detto Prese Deserte. Deviamo a sinistra poco prima di raggiungere San Gaetano e proseguiamo fino ad arrivare a sud della cascata del Pissol. Dal successivo piazzale Peròz, prendiamo il sentiero della Scaletta, una delle direttrici più frequentate per raggiungere il Bivacco dei Loff e lo lasciamo nei pressi di Casera Soldan deviando per il Bosco delle Penne Mozze. Da qui seguiamo la Via dell’Acqua che ci porterà nuovamente a Cison camminando su tratti di sentiero e graziosi ponticelli a fianco del torrente Rujo. La parte finale corre parallelamente lungo una ingegnosa canaletta che, deviando le acque del torrente, alimentò in passato mulini, magli e folli battilana.
La curiosità
Inaugurato nell’ottobre 1972, il Bosco delle Penne Mozze è un memoriale che raccoglie oltre 2400 stele in ferro battuto a ricordo degli Alpini caduti in guerra. L’area si sviluppa su 16 mila mq ed è percorsa da una rete di sentieri dedicati a 14 Alpini trevigiani insigniti della medaglia d’oro. Dal settembre 1998 una campana votiva suona ogni sera in loro ricordo.
Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
cultura, arte & spettacolo
MAGLIA GIALLA
L’incredibile storia di Ottavio Bottecchia
19 luglio 2024, 20:30
San Martino di Colle Umberto, Piazza Marconi
Prima nazionale dello spettacolo teatrale che racconta la vita di Ottavio Bottecchia, creato dal Centro Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto su iniziativa della Pro Loco di Colle Umberto, in occasione del centenario della vittoria di Ottavio Bottecchia al Tour de France 1924.
Un viaggio che è ispirazione, è speranza, è sopravvivenza. Una vita, purtroppo molto breve, raccontata attraverso le sue parole e le parole di chi l’ha conosciuto. Un omaggio delicato, a tratti esilarante, di un personaggio che rimarrà per sempre dentro la memoria collettiva. In caso di pioggia lo spettacolo si terrà il giorno seguente nello stesso luogo.
Info: www.prolococolleumberto.com
SUONI DI MARCA
Dal 12 al 27 luglio 2024
Treviso, spalti delle mura
Manca pochissimo all’inizio di Suoni di Marca, il festival più atteso dell’estate trevigiane. A Suoni di Marca molteplici generi e artisti si incontrano e dialogano tra loro dando vita a un calendario vario, pieno e al passo coi tempi. Sedici serate, dal 12 al 27 luglio, si parte con i Santi Francesi (venerdì 12) fino ad arrivare ai Modena City Ramblers (sabato 27), passando per Valerio Lundini & I Vazzanikki (sabato 13), Gio Evan (martedì 16), Paolo Benvegnù e La Crus (giovedì 18), gli Eugenio In Via Di Gioia (venerdì 19), Willie Peyote (lunedì 22), Donatella Rettore (martedì 23), Matthew Lee (giovedì 25), i Planet Funk (venerdì 26), ma la lista non finisce qui. Tornano anche l’Area Bimbi dedicata ai più piccoli, il Percorso del Gusto, dove poter fare un aperitivo o cenare tra i molteplici stand di street food con cucina da tutto il mondo, e l’artigianato di qualità della Mostra Mercato. Info: www.suonidimarca.it
ABSTRACT
MONET
Fino al 4 agosto 2024
Padova, Centro Culturale
Altinate | San Gaetano
Claude Monet, il padre dell’Impressionismo e uno degli artisti più amati di sempre, viene celebrato con una straordinaria mostra a Padova, fino al 4 agosto 2024. Arthemisia, con il Comune di Padova e il Musée Marmottan Monet, darà vita ad un racconto emozionante, attraverso l’esposizione di oltre 50 capolavori iconici – tra cui le Ninfee, gli Iris, i Paesaggi londinesi e molti altri ancora –arricchiti da sale spettacolari, tantissimi contenuti, video, testimonianze e atmosfere magiche. Una mostra che non si può perdere, tanto più che per diversi anni le opere di Monet non saranno più disponibili per un’ esposizione in Italia. La mostra, promossa dal Comune di Padova, è prodotta ed organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi. Info: www.arthemisia.it/it/monet-padova
RUBRICHE & ANNUNCI
FILETTI DI TROTA
SALMONATA
Un abbinamento che dà alla trota un sapore invitante.
Ingredienti per 4 persone: 2600 gr di trota fresca salmonata ricavandone 4 filetti puliti dalla pelle, dalle piccole spine e lavati, 50 gr di foglioline di timo fresche pulite e lavate, 3-4 fette di pan carrè, solo la mollica, ½ cucchiaio d’erba cipollina pulita e lavata, 2 uova, olio, burro, farina 00, sale e pepe.
Preparazione: frullate l’erba cipollina, il timo, il pancarrè, sale e pepe macinato al momento, ricavando un composto omogeneo. Passate i filetti di trota nella farina,
INEBRIATA NEL TIMO
nell’uovo sbattuto e nel composto di pane e timo facendo un po’ di aderenza sui filetti di trota. In una padella antiaderente con un po’ d’olio e bur-
LA LANTERNA DI DIOGENE
Specchietto per le allodole. Si tratta di uno strumento, ora proibito dai regolamenti venatori, che usavano i cacciatori di un tempo: consiste in una tavoletta con pezzi di vetro incastonati fatta girare vorticosamente da un meccanismo a molla allo scopo di attrarre gli uccelli verso la rete. Con desolazione abbiamo recentemente assistito alla messa in lista per le elezioni europee di candidati già condannati in giudicato o con procedimenti giudiziari ancora pendenti, alla corsa frenetica di segretari di partito convinti di attrarre voti con la loro presenza, i quali una volta eletti non sarebbero andati al Parlamento europeo; indigna che non vi sia stata una reazione popolare. Gli elettori - allodole si sperava avessero una reazione pari alla loro intelligenza, se non volevano essere presi per allocchi. Pia illusione!
ro cuocete da ambo le parti a fuoco dolce i filetti. A cottura ultimata disponeteli su 4 piatti caldi.
Portate subito in tavola.
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